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Il coraggio di sognare

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Le Olimpiadi

Le Olimpiadi

Quando si trattava di andare a dormire, a Camilla spariva il coraggio. Lo cercava sotto al letto.

Lo cercava nella cesta dei giochi.

Lo cercava nel buco del lavandino, perché non si può mai sapere dove si nasconda il coraggio! Eppure era tutto inutile.

– Camilla, se chiudi gli occhi, si apre la porta dei sogni! – le diceva la mamma nel darle il bacio della buonanotte.

A queste parole, però, gli occhi della bambina si spalancavano.

Ebbene sì! Camilla aveva paura… dei sogni!

Cercava con tutte le forze di rimanere sveglia, ma dopo un po’ gli occhi le si chiudevano e la porta si apriva.

Quella notte Camilla si ritrovò sospesa tra morbide nuvole. Poi vide un omino piccolo piccolo.

– Buonasera! Chi sei? – chiese Camilla, che era una bambina educata.

– Chi sei tu, piuttosto! Sei in casa mia! – replicò l’omino che, invece, pareva piuttosto sgarbato.

Mi chiamo Camilla – rispose intimorita la bambina.

Ah, allora sei tu la noiosina che si lamenta dei sogni che fabbrico con tanto impegno. Io sono Carlo, l’omino dei sogni!

Cosa stai facendo? – domandò Camilla.

Cosa pensi che stia facendo? – chiese Carlo, seccato. – I sogni!

– Scusa, ma i miei sogni non sempre sono bellissimi! – precisò la bimba. – Non sono noiosa! Sei tu che mi soffi dei sogni neri che mi fanno paura.

Carlo si grattò il mento. – Scusa – disse – ma non ce l’hai il coraggio.

– Sì ce l’ho, ma di sera lo perdo.

C Omprensione C

Indica con X per comprendere le informazioni implicite.

Carlo dice a Camilla “sei in casa mia” perché: Camilla è beneducata, ma non si è presentata. vuole confortarla.

Camilla è nel mondo dei sogni.

Noiosina è un diminutivo di “noiosa”.

Il vezzeggiativo è

L’accrescitivo è

Quali parole potrebbero sostituire l’espressione al limitare del prato?

Vicino alla casetta.

Dove termina il prato. In una parte del prato.

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