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L’acchiappasogni
Il suo mestiere era qualcosa di mezzo fra il guardiano notturno e l’accalappiacani. Consisteva nell’andare in giro di notte per la città, mentre tutti dormivano, ad acchiappare i sogni.
Non tutti, però, solo quelli brutti, spaventosi, in modo che la gente potesse dormire tranquilla e la mattina alzarsi riposata per andare al lavoro. Doveva acchiappare anche quelli smarriti, che non avevano trovato l’indirizzo del destinatario, e in questo caso consegnarli all’Ufficio Sogni Smarriti.
Il lavoro era abbastanza faticoso: c’erano sogni che facevano i capricci, non volevano farsi acchiappare, altri piccoli piccoli che quasi non si vedono, e certo, i sogni violenti, che si ribellavano al punto da doverli prendere con il laccio. Comunque lo stipendio era discreto, e per giunta si trattava di un impiego comunale con tredicesima, ferie, più la possibilità di fare carriera: diventare accalappiacani e lavorare solo di giorno. Ma carriera non ne fece, anzi fu licenziato per disonestà: più precisamente, come disse il funzionario comunale che istruì l’inchiesta, per appropriazione indebita di sogni. Infatti, in seguito a una denuncia anonima, si scoprì che i sogni più belli li rubava per portarli ai suoi figli. Lui negò sempre, ma resta il fatto che non riuscì a spiegare perché i suoi figli amassero tanto stare a letto a dormire.
C Omprensione C
Sottolinea nel testo le informazioni esplicite che ti permettono di rispondere alle domande riferite all’acchiappasogni.
Quali sogni acchiappava?
Perché acchiappava i sogni brutti?
Perché non fece carriera?