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Folletti a scuola

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Le Olimpiadi

Le Olimpiadi

Quando tutta la classe fu entrata il professor Allock si schiarì rumorosamente la gola e cadde il silenzio. Si chinò per raccogliere una grossa gabbia coperta da un panno e la posò sulla cattedra.

– Devo chiedervi di non gridare – disse Allock abbassando la voce. – Potrebbe aizzarli.

Mentre la classe tratteneva il respiro, Allock tolse la coperta.

– Ebbene sì, – disse in tono drammatico – Folletti della Cornovaglia appena catturati. Vediamo che cosa siete capaci di farne! – e aprì la gabbia.

Ci fu un pandemonio. I folletti schizzavano in tutte le direzioni come missili. Due di loro afferrarono Neville per le orecchie e lo sollevarono in aria. Molti si fiondarono contro le finestre, innaffiando di vetri rotti quelli dell’ultima fila. Altri si impegnarono a distruggere la classe. Afferrarono calamai e spruzzarono inchiostro dappertutto, ridussero a brandelli libri e fogli, afferrarono borse e libri e li scaraventarono fuori dalle finestre rotte. *

Nel giro di pochi minuti metà della classe si riparava sotto i banchi.

– Su muovetevi, radunateli! In fondo sono solo folletti –gridava Allock.

Brandì la bacchetta magica e ruggì: – Peskipiksi Pesternomi!

Non accadde assolutamente nulla. La campanella suonò e ci fu un fuggi fuggi verso l’uscita.

Allock vide Harry, Ron e Hermione che avevano quasi raggiunto la porta e disse: – Bene, affido a voi il compito di rimetterli nella gabbia.

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