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Paese che vai... scuola che trovi!

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Le Olimpiadi

Le Olimpiadi

Quando Paolo partì per il Giappone con i genitori, perché la mamma e il papà erano giornalisti e avrebbero scritto articoli da Tokyo per i giornali italiani, la nonna gli regalò nove paia di pantofole.

Il viaggio in aereo fu pieno di domande ai genitori: – Come sarà la mia scuola? Come saranno i miei nuovi amici? Come sarà la nostra nuova casa?

La casa era bellissima: di legno, a due piani, con il giardino.

Le pareti che dividevano le camere erano di carta, scorrevoli.

C’era la stanza del tatami, dove il pavimento era ricoperto di stuoie di paglia di riso intrecciata.

Ma la cosa che più stupì Paolo quando giunse davanti alla porta della sua nuova casa, e che gli fece pensare alla nonna con emozione, fu che all’ingresso occorreva togliersi le scarpe e indossare le pantofole.

Un bel paio di pantofole da sfilare però subito dopo per accedere alla stanza del tatami, dove nessun tipo di calzatura era ammesso.

La padrona di casa disse: – Usciti dalla stanza del tatami occorre di nuovo indossare le pantofole da casa. Giunti al gabinetto bisogna togliere le pantofole da casa e indossare quelle da gabinetto.

Paolo chiese: – Come mai? Perché?

– Pulizia significa bellezza! – rispose la padrona di casa – Anche a scuola indosserai le pantofole. – Le pantofole da scuola? – sottolineò Paolo.

A scuola i suoi maestri e i suoi compagni lo accolsero con inchini e sorrisi.

All’entrata Paolo indossò le pantofole. I maestri e i compagni parlarono in giapponese, ma soprattutto parlarono a gesti, perché Paolo non era ancora in grado di comprendere ogni parola.

Lo condussero in uno sgabuzzino dove erano custoditi scope e stracci e mimarono i movi menti che si compiono quando si lavano i vetri, si spazza il pavimento, si spolverano i banchi. Per un attimo Paolo pensò che si trattasse di uno scherzo o addirittura di una prova da su perare per essere accolti nella classe, per di mostrare che il nuovo allievo non si sarebbe sottratto a nessun compito. Un insegnante spiegò: – Oggi è il giorno delle pulizie. In Giappone non sono i bidelli a pulire le aule, ma i maestri e i bambini che in quella stessa aula trascorrono molte ore del giorno. Paolo vide che anche i maestri e i bambini delle altre classi stavano raccogliendo scope e stracci. Entrarono tutti insieme nell’aula. Maestri e bambini iniziarono a occuparsi di tutto con gioia. Cantavano mentre strofinavano, lucidavano, spazzolavano.

Isione Mentale V V

Osserva e memorizza la posizione geografica del Giappone.

A Nalisi A

SCOPRI quali sono i tipi di sequenze del testo narrativo.

In un testo il racconto dei fatti può avvenire in modi diversi. Per questo si possono individuare diversi tipi di sequenze, cioè parti brevi del racconto Sequenza narrativa: racconta un fatto che accade nel racconto.

Sequenza descrittiva: descrive un personaggio, un luogo o una situazione in modo che sia rappresentabile nella mente.

Sequenza dialogica: riporta i dialoghi che avvengono tra i personaggi.

Sequenza riflessiva: riporta i commenti, i pensieri, i giudizi, le riflessioni dell’autrice/autore o di un personaggio.

Colora le barre, utilizzando i colori giusti, per evidenziare la sequenza descrittiva, la sequenza riflessiva, le tre sequenze dialogiche, le sequenze narrative

A Nalisi A

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Il contenuto del racconto è: fantastico realistico

Questo racconto parla di , cioè ha come argomento la

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