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I rimedi verdi per tenere sotto controllo i pericolosi picchi glicemici
Non sei solo i tuoi traumi: in te c’è molto altro che non vedi www.riza.it
Come vivi i tuoi stati d’animo: sei spontaneo o controllato?
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In te ci sono gioia e tristezza, entusiasmo e noia, nervosismo e serenità: un caleidoscopio di stati d’animo. Ma se, quando prendi una decisione, ti identifichi con uno solo, potresti fare scelte avventate. Ecco come evitarlo
Viviamo in un mondo in cui siamo costantemente chiamati a fare scelte. Che siano importanti o quotidiane, queste fanno parte della nostra vita a tal punto che non ne siamo neanche più consapevoli. Questo fatto, che può essere osservato in tutti, diventa problematico per chi, per costituzione
o per vissuto, si lascia trasportare troppo facilmente dal proprio stato d’animo. Chi si fa facilmente travolgere dai propri umori può ritrovarsi a compiere azioni o a prendere decisioni che, a mente lucida, avrebbero potuto essere evitate. Non è raro sentire qualcuno lamentarsi: «Come ho potuto fare quella
A rischio relazioni di coppia e situazione lavorativa
Un umore invadente può avere conseguenze molto negative sulla nostra vita, sia a livello personale che relazionale e professionale. Quando ci lasciamo trasportare o sopraffare dal nostro stato emotivo, è facile infilarsi in situazioni indesiderate. A causa di un umore negativo si può rifiutare un’opportunità di lavoro per paura di non essere all’altezza, o interrompere una relazione sana per una piccola incomprensione. Queste scelte emotive possono anche compromettere le relazioni interpersonali: un partner che reagisce in modo impulsivo a una discussione può, senza volerlo, minare la fiducia nella coppia, e un amico che si fa sopraffare dalla rabbia può perdere amicizie importanti. Inoltre, l’umore instabile può renderci incostanti sul lavoro, influendo negativamente sulle nostre performance e portando a una reputazione di inaffidabilità. Per questo dobbiamo agire sulla dinamica e modificarla.
scelta? Perché mi trovo in questa situazione?». In molti casi, la risposta risiede proprio nell’umore del momento: quando prende il sopravvento, la lucidità e la spontaneità necessarie per decidere in modo sensato e a noi favorevole vengono compromesse. La società moderna, che richiede un’immediata risposta a mille sollecitazioni, ampli ca questo rischio, con una continua domanda di prontezza cui non sempre siamo in grado di corrispondere.
Uno stato transitorio L’umore è, per sua natura, un fenomeno ciclico e transitorio. È in uenzato da numerosi fattori, come le esperienze della giornata, l’alimentazione, l’attività sica, ma anche il nostro sta-
to ormonale, i con itti irrisolti o lo stress accumulato. Si tratta di un tono psichico che può oscillare tra stati di serenità e irritazione, tra gioia e tristezza. Tuttavia, quando queste uttuazioni diventano troppo intense, può diventare un problema. Un giorno ci sentiamo ispirati e ottimisti, e prendiamo decisioni avventate di cui, al calar dell’umore, ci pentiamo. Un altro giorno un contrattempo può farci sentire incapaci di affrontare qualsiasi cosa, portandoci a scelte dettate dal pessimismo e dalla s ducia. L’umore dunque, volatile per sua natura, non è una base stabile su cui fare af damento e le decisioni prese sotto la sua in uenza tendono a non essere solide o realistiche, anzi spesso portano a confusione e rimorso. L’umore, quindi, ha
ci troviamo in uno stato emotivo particolarmente marcato, è fondamentale imparare a darsi del tempo prima di prendere decisioni. Questo è ancora più importante per le scelte cruciali della vita, come quelle sentimentali o quelle che riguardano professione e cambiamenti significativi, come, ad esempio, il luogo in cui andare a vivere. Se l’umore è negativo, possiamo essere tentati di fare scelte impulsive per “fuggire” dal malessere emotivo, come lasciare il lavoro o porre fine a una relazione cui teniamo. Se, al contrario, l’umore è troppo positivo, possiamo sentirci invincibili e rischiare di fare scelte troppo ottimistiche, ignorando potenziali rischi o difficoltà. Prendere una pausa e riflettere prima di agire - per quanto sembri banale non lo è affatto - ci aiuterà a fare scelte più razionali e consapevoli. Questo spazio di tempo permette alla nostra mente di calmarsi e di analizzare le opzioni con maggiore lucidità, evitando decisioni dettate solo dal tono del momento.
di Vittorio Caprioglio
psicoterapeuta
Immagini: Alberto Ruggieri
Contengono energie che ci aiutano a restare in sintonia con il mondo interno.
Come evitare che diventino un problema e trasformarle in benessere
SI AFFACCIA COME INQUIETUDINE
O COME ANSIA, FACENDOCI
APPARIRE IL FUTURO COME
UN BUCO NERO PERICOLOSO.
LA SCATENA IL NOSTRO VECCHIO
IO CHE FRENA SEMPRE E RESISTE
ANCHE ALLE TRASFORMAZIONI
PIÙ NATURALI. SE LA
ASCOLTIAMO, LA METAMORFOSI
FINALMENTE SI AVVERA
E TORNIAMO
A SORRIDERE LEGGERI
La paura è un’emozione antica che abbiamo ereditato dal mondo animale. È una forza interna potente, che attiva risposte intense e dirompenti. Sebbene abbia avuto un ruolo centrale nell’evoluzione, alcune delle paure che proviamo oggi costituiscono dei blocchi evolutivi. Spesso infatti sono l’espressione di conflitti interni che rischiano di essere paralizzanti.
Le brutte immagini Laura ha 35 anni, è una donna estremamente razionale che ha la tendenza a controllare sempre tutto. Il suo dramma è che ogni volta che è felice o le sta per accadere qualcosa di bello, subito immagina catastrofi che potrebbero guastare tutto. Ad esempio quando si stava per sposare - racconta al suo terapeuta - non riusciva a smettere di pensare al fatto che lei e suo marito avrebbero perso la spensiera-
tezza del fidanzamento. Quando è rimasta incinta - e lo voleva tantissimo - era ossessionata dal pensiero, più forte di lei, che forse sarebbe stata una pessima madre. Quando suo figlio è nato ha avuto paura che non sarebbe più riuscita a tornare al lavoro e che sarebbe finita per diventare una casalinga depressa, e quando è nato il secondo era terrorizzata dall’idea di non amare abbastanza il primo. Questi pensieri si affacciano con immagini spontanee: ad esempio mentre aspetta il secondo figlio le arriva l’immagine di una fotografia del primo figlio che sbiadisce e le viene il panico... La cosa più singolare di queste paure cicliche è che la portano ogni volta in psicoterapia, ma per poco, qualche seduta. E poi scompare. Per telefonare magari dopo mesi o anni, con un altro motivo di paura da raccontare.
Riti di passaggio In fondo, le paure di Laura si riducono a un unico grande terrore: il cambiamento. Ogni mutamento nella vita viene vissuto come una minaccia
La paura è un’emozione primordiale che si manifesta sia nel corpo sia nella mente, infl uenzando profondamente il nostro comportamento e la nostra percezione del mondo. Sul piano fi sico si manifesta con sintomi inequivocabili: il battito cardiaco accelera, la respirazione diventa più affannosa, i muscoli si tendono, e la pelle può diventare fredda e sudata. Queste reazioni sono regolate dal sistema nervoso autonomo e preparano il corpo a fronteggiare una minaccia percepita attraverso la reazione cosiddetta di “lotta o fuga”. Nel profondo la paura è associata all’ignoto e all’incertezza e racchiude spesso un desiderio inconscio di trasformazione, che si scontra però con il timore del cambiamento.
Se la paura diventa cronica o ricorrente
vuol dire che da troppo tempo abbiamo represso
un lato di noi che ora vuole farsi spazio e che ha innescato tutti gli allarmi dell’io...
Gli effetti sulla linea sono evidenti, ma più gravi sono quelli
sulla salute: i picchi glicemici possono provocare stati infiammatori permanenti e causare molte malattie. Ecco come intervenire
La salute e la linea dipendono molto da un ormone, l’insulina, che viene prodotto dal pancreas quando il livello di zuccheri nel sangue (glicemia) sale troppo, e cioè quando mangiamo troppi pasti sbilanciati e ad alto indice insulinico fatti di carboidrati. Il compito dell’insulina, infatti, è quello di stabilizzare i livelli ematici di zuccheri e di riportarli alla normalità. I cosiddetti “picchi insulinici”, determinati dall’aumento della glicemia, si veri cano quando una forte quantità di insulina viene introdotta nel sangue come risposta a un brusco innalzamento del livello di glucosio. Ma quando nel sangue circola in maniera costante un sovraccarico di insulina, aumenta la trasformazione del cibo in adipe e diminuisce la capacità di “sciogliere” i grassi depositati allo scopo di produrre nuova energia.
La madre di molte malattie I continui picchi insulinici creano le condizioni ideali per uno stato di in ammazione e favoriscono il sovrappeso. Si crea un circolo vizioso per cui grasso e stato in ammatorio si alimentano a vicenda con ripercussioni su tutti gli organi del corpo, dal cuore, al fegato all’intestino. L’in ammazione produce infatti un accumulo di adipe profondo a livello viscerale e il grasso di deposito a sua volta secerne le molecole in ammatorie responsabili dell’aumento di peso e delle malattie in ammatorie: colesterolo, diabete, steatosi ma anche Parkinson e tumori.
La glicemia sale a causa del consumo di zucchero, ma in natura questo ha molte forme e tanti nomi, sebbene, come detto, alla fi ne il nostro corpo lo trasformi sempre in glucosio. Conoscere tutte le sue fonti ci fa capire quali e quante sono e perché, quindi, è così facile consumarne troppo.
• Zuccheri (o carboidrati) complessi: sono presenti in cereali, pasta, pane, pizza, patate.
• Zuccheri (o carboidrati) semplici: il più noto è il saccarosio, lo zucchero bianco o di canna, ma zuccheri semplici sono presenti in dolci, dessert, bibite zuccherate, frutta e succhi di frutta, latte e latticini (lattosio).
Ma perché l’aumento della glicemia è così dannoso per la nostra salute? Ecco alcune delle conseguenze che derivano da un eccesso di zuccheri nel sangue.
• Invecchiamo prima: le molecole di zucchero, all’esterno e all’interno delle cellule, reagiscono con le proteine (quelle dei muscoli, ma anche l’emoglobina, il collagene o le immunoglobuline) dando origine a un processo detto glicazione. Questo danneggia le proteine stesse e accelera il processo di invecchiamento. Ad esempio i danni al collagene danno origine alle rughe, ma anche a pareti dei vasi sanguigni più deboli o ancora a cartilagini articolari meno solide.
• Cresce l’infiammazione organica: lo zucchero aumenta i processi infiammatori, anche perché il suo eccesso viene trasformato in grasso, soprattutto addominale, uno dei fattori più infiammanti presenti nel corpo.
• A rischio la circolazione: l’iperglicemia e il diabete aumentano il rischio di ictus e infarto. Ma a essere danneggiati sono anche i micro vasi periferici, compresi quelli degli occhi. E infatti uno dei danni dovuti al diabete è proprio la retinopatia, patologia che colpisce la retina e porta alla cecità.
• Si altera il microbiota: una dieta ricca di zuccheri danneggia il nostro microbiota intestinale anche in pochi giorni, aumentando i processi infiammatori del colon.
• Si danneggia il cervello: esiste un legame tra troppo zucchero e demenze come l’Alzheimer, che è stato definito da alcuni il “diabete cerebrale”. L’accumulo della proteina betamiloide legato alla malattia è messo in relazione ad alterazioni nel funzionamento dell’insulina, l’ormone che regola la glicemia.
• Si generano squilibri ormonali: l’eccesso di zucchero nel sangue e la continua produzione di insulina, l’ormone che ne abbassa la concentrazione, determinano problemi alla tiroide e accentuano i sintomi del ciclo e della menopausa.
CHE RISVEGLIA LA MEMORIA DEL CICLO DELLA
VITA. POSSIAMO UTILIZZARLO
NELLA MEDITAZIONE PER RITROVARE L’ENERGIA DEL MONDO INTERIORE
Prima di iniziare questo esercizio di meditazione con le immagini, trova una posizione comoda, seduto o sdraiato, chiudi gli occhi, fai un respiro profondo e poi espira lentamente, liberando ogni tensione accumulata. Mentre continui a respirare profondamente, lascia che il tuo corpo si rilassi sempre di più sciogliendo ogni tensione. Quando senti che si fanno largo dentro di te il vuoto e il silenzio, immagina di essere avvolto da una calda luce dorata, una luce che ti
infonde tranquillità e sicurezza. Mentre ti immergi in questo stato di rilassamento profondo, nel dilatare lo sguardo dentro questa luce dorata, ti accorgi che in te si sta formando l’immagine di un forno...
L’esercizio Immagina un forno antico che con il suo calore avvolgente crea un ambiente sicuro e protetto, dove gli ingredienti della tua vita possano fondersi e trasformarsi... Cosa vedi attorno a questo forno? E cosa ti evoca dentro? Immagina che rappresenti il potere di trasformare le emozioni, le esperienze e le s de in opportunità di crescita e rinnovamento. Ogni volta che senti il calore emanare, lascia andare le tue ansie, i tuoi timori e le tue incertezze e questo calore avvolgente le trasformerà in energie e risorse...Lascia salire le tue emozioni, guardale e osservale mentre si fondono e si sciolgono immerse nel calore... la rabbia... la paura... la tristezza... emozioni che ti attraversano e poi si diffondono nel fuoco e nell’abbraccio avvolgente del forno... In ogni respiro senti la tua mente e il tuo corpo diventare sempre più leggeri, mentre la fornace divampa e lavora silenziosamente..
Lascia che questa immagine si depositi dentro di te per qualche istante insieme alle sue piacevoli sensazioni, con la consapevolezza che potrai attingervi tutte le volte che lo riterrai più opportuno... A questo punto quando te la senti puoi aprire gli occhi...
Il mondo interno parla con le immagini: farsi guidare da loro permette di attivare specifiche aree del cervello che ci avvicinano alla soluzione dei problemi