
Il medico naturale sempre con te RIZA

• I nuovi rimedi naturali efficaci per acidità e digestione difficile
• Scopri la dieta che disinfiamma e rigenera la mucosa gastrica
• Attenti allo stress: le emozioni trattenute ti fanno ammalare
Speciale: cibi amici e nemici per ogni disturbo gastrico
Con la consulenza del dottor
Fiorenzo Besana, gastroenterologo, endoscopista e psicoterapeuta a indirizzo psicosomatico
PRODIGIOSO LABORATORIO
BIOCHIMICO E SENSORE DELLE
NOSTRE EMOZIONI, LO STOMACO
CON I SUOI SINTOMI CI INVIA
ALLARMI CHE SPESSO TRASCURIAMO.
L’AUMENTO DEI DISTURBI DIGESTIVI
È L’EFFETTO DI VITE FRENETICHE,
SCELTE ALIMENTARI INADEGUATE
E TENSIONI EMOTIVE IRRISOLTE.
Ogni
giorno in Italia quasi 15 milioni di persone - circa un quarto della popolazione - assumono farmaci per disturbi gastrici. A livello globale, si stima che il 40% degli adulti soffra di problemi digestivi ricorrenti, con un impatto economico che supera i 200 miliardi di dollari annui. Dietro questi numeri impressionanti si nasconde un’epidemia silenziosa che trasforma un atto naturale come nutrirsi in un’esperienza spesso accompagnata da dolore, disagio e preoccupazione. Attraverso tanti malesseri così comuni, lo stomaco ci sta inviando segnali d’allarme che non possiamo ignorare. Questo orga no si è dimostrato infatti molto più di un semplice contenitore tem poraneo per il cibo: è un sofisti cato laboratorio biochimico in cui avviene il processo che trasfor ma gli alimenti in energia vitale e nutrienti essenziali. Lo stomaco non lavora in isolamento: colla bora costantemente col sistema nervoso, gli ormoni e le difese immunitarie. Grazie a questo dia logo continuo, funziona come un sismografo delle nostre condizio ni generali, avvertendoci quando qualcosa non va.
Nella frenesia quotidiana, lo stomaco è continuamente colpito da aggressioni multiple. I cibi ultraprocessati, ricchi di additivi chimici e conservanti, rappresentano una sfida per cui la nostra biologia non è stata programmata. I pasti consumati frettolosamente davanti a uno schermo, l’irregolarità degli orari alimentari e l’abuso di sostanze irritanti, come caffeina, alcol e nicotina, sottopongono quest’organo a uno stress continuo. Per tutti questi motivi, non sorprende che i disturbi gastrici siano in costante aumento, con un incremento del 35% dei casi di gastrite diagnosticati nell’ultimo decennio. Reflusso, bruciore, pesantezza, gonfiore e nausea sono diventati compagni indesiderati di molte giornate per un numero sempre crescente di persone.
ALLA GASTRITE CHE INFIAMMA LA MUCOSA, FINO ALL’ULCERA CHE ERODE
LE PARETI E ALLA DISPEPSIA CHE
OSTACOLA LA DIGESTIONE. QUESTI
Nonostante
le capacità difensive che si sono evolute in milioni di anni, lo stomaco è diventato uno degli organi più vulnerabili. I disturbi gastrici sono oggi tra le condizioni più diffuse nella società occidentale, in costante aumento negli ultimi anni. Sempre più spesso le difese dello stomaco vengono compromesse, innescando processi infiammatori e alterazioni funzionali che possono manifestarsi con bruciore, dolore, nausea, digestione lenta e difficoltosa. Questi segnali non vanno sottovalutati, poiché sono la spia di condizioni che, se trascurate, potrebbero evolvere in patologie gravi. In questo capitolo parleremo dei quattro disturbi più frequenti, analizzando le loro cause, i sintomi e le possibili conseguenze.
È CARATTERIZZATO DALLA RISALITA DEL
CONTENUTO ACIDO DELLO STOMACO
NELL’ESOFAGO, CON SINTOMI COME
BRUCIORE RETROSTERNALE E
RIGURGITO ACIDO, SPESSO AGGRAVATI
DALLA POSIZIONE SDRAIATA.
LA GASTRITE
È UN’INFIAMMAZIONE DELLA
MUCOSA CHE PUÒ ESSERE ACUTA
O CRONICA, SPESSO ASSOCIATA
ALL’INFEZIONE DA HELICOBACTER
PYLORI; SI MANIFESTA CON DOLORE
E SENSAZIONE DI PIENEZZA PRECOCE.
L’ULCERA GASTRICA
È UNA LESIONE PROFONDA NELLA
MUCOSA, PUÒ PROVOCARE UN DOLORE INTENSO E, NEI CASI GRAVI, SANGUINAMENTO O PERFORAZIONE.
LA DISPEPSIA
È UN DISTURBO FUNZIONALE CHE
SI PRESENTA ANCHE IN ASSENZA DI LESIONI FISICHE ED È CARATTERIZZATO
DA VARI SINTOMI: GONFIORE, PESANTEZZA POST-PRANDIALE, CATTIVA
DIGESTIONE, SENSO DI PIENEZZA.
I disturbi dell’apparato digerente non sono solo semplici malfunzionamenti sici, ma spesso rappresentano la voce con cui il corpo racconta emozioni inascoltate e dissidi esistenziali ancora aperti.
l l legame bidirezionale fra cervello e stomaco, attraverso il sistema nervoso enterico, evidenzia come gli stati emotivi possano riflettersi sulla salute gastrica. La lettura psicosomatica dei disturbi gastrici non si limita a identificare correlazioni tra stati psicologici e sintomi fisici, ma cerca di cogliere il significato simbolico che questi disturbi possono assumere nella storia individuale della persona. Secondo questa prospettiva, alcuni disturbi dell’apparato digerente possono esprimere, attraverso il linguaggio metaforico del corpo, conflitti emotivi irrisolti, bisogni insoddisfatti o modalità disfunzionali di relazionarsi con se stessi e con gli altri.
Reflusso: il rigurgito di ciò che non ci è possibile accettare Il reflusso gastroesofageo può essere interpretato simbolicamente come il ritorno di ciò che è stato forzatamente “ingoiato” a livello emotivo. Rappresenta la ribellione del corpo a situazioni o emozioni che “non ci vanno giù” e che, non potendo essere espresse all’esterno, risalgono sotto forma di acido, bruciando. Questo disturbo rivela rabbia e frustrazione per situazioni che non si possono cambiare o che non si riescono ad accettare. Analogamente ai succhi gastrici che risalgono dall’esofago, le emozioni che non riusciamo più a contenere riemergono. La tosse stizzosa e la raucedine che spesso accompagnano il reflusso sembrano esprimere metaforicamente il tentativo di “ripulire la gola” da parole
non dette, da verità taciute per quieto vivere. Le persone che soffrono di refl usso hanno spesso diffi coltà a esprimere il dissenso in relazioni squilibrate (fi glio-genitore, dipendente-capo), dove il timore di contraddire l’altro porta ad accumulare risentimento. La valvola esofagea che “non tiene più” simboleggia l’impossibilità di trattenere ulteriormente il malessere.
Gastrite: ci si infiamma perché non si riesce ad esprimere se stessi
Se il refl usso rappresenta il ritorno di ciò che è stato ingoiato, la gastrite esprime un passo ulteriore: l’infi ammazione dovuta al confl itto tra ciò che siamo e ciò che mostriamo. L’irritazione della mucosa gastrica rifl ette simbolicamente l’irritazione interiore per situazioni che non riusciamo a “digerire” ma con cui continuiamo a convivere. La persona vorrebbe esprimere la propria natura autentica ma teme il giudizio altrui e le conseguenze delle proprie azioni. Il bruciore è il fuoco interiore che arde inespresso; i dolori, spesso in forma di crampi, esprimono il disagio per non riuscire a manifestarsi pienamente. I soggetti più a rischio sono le persone con una forma di dipendenza affettiva non risolta, che faticano a sviluppare la loro piena autonomia; individui con un’autostima fragile e suscettibili al giudizio esterno; persone che provano sensi di colpa e hanno diffi coltà a dire di no. La gastrite diventa così il segnale di un disagio più profondo: quello di chi è in lotta con se stesso, tra l’esigenza di affermarsi e la paura di deludere gli altri.
e ulcera peptica richiedono approcci farmacologici specifici, spesso simili a quelli per il reflusso ma con importanti differenze. Vediamo quali sono i rimedi più efficaci disponibili per trattare queste condizioni.
Per le forme lievi di gastrite, che compaiono saltuariamente, gli antiacidi offrono un sollievo rapido neutralizzando l’acidità. Particolarmente utili sono quelli contenenti composti di bismuto, che oltre a ridurre l’acidità proteggono la mucosa e hanno anche un’azione antimicrobica. Un aiuto importante viene dai protettori della mucosa gastrica. Il sucralfato, per esempio, crea una sorta di “cerotto” che si attacca alle zone infiammate, proteggendole dall’acido. Questi medicinali sono specifici per la gastrite e non vengono generalmente usati per il reflusso. Il sucralfato potrebbe pregiudicare l’assorbimento di altri farmaci, andrebbe assunto quindi a due ore di distanza dai medicinali.
Nelle forme più intense di gastrite, gli inibitori della pompa protonica, usati anche contro il reflusso grave, diventano fondamentali. Riducendo drasticamente la produzione di acido, permettono alla mucosa di riprendersi. Un caso particolare è la gastrite causata dai farmaci antinfiammatori non steroidei. In questi casi, oltre a sospendere il medicinale problematico quando possibile, si usano gli inibitori della pompa protonica per prevenire danni alla mucosa nei pazienti che devono continuare a prendere i Fans.
Esistono dei farmaci antinfiammatori in formulazioni che includono già un gastroprotettore, pensati appositamente per chi deve assumerli regolarmente.
La grande svolta nella cura dell’ulcera è arrivata con la scoperta del batterio Helicobacter pylori, responsabile di gran parte delle ulcere. In Italia, come nel resto del mondo, la terapia standard per le ulcere causate da questo batterio prevede la cosiddetta “triplice terapia”: un inibitore della pompa protonica insieme a due antibiotici (solitamente claritromicina e amoxicillina) per 7-14 giorni. Dato l’aumento dei batteri resistenti agli antibiotici, sempre più spesso si ricorre alla “terapia quadruplice” aggiungendo anche composti di bismuto, o si usano combinazioni antibiotiche alternative. Se vi viene prescritta una terapia antibiotica per l’Helicobacter, è importante completare l’intero ciclo di trattamento anche se i sintomi migliorano prima, per evitare che il batterio sviluppi resistenze. Per le ulcere non legate al batterio (spesso causate da farmaci antinfiammatori), la terapia si basa sugli inibitori della pompa protonica ad alto dosaggio per 4-8 settimane. Anche qui i protettori della mucosa, come il sucralfato, possono aiutare a velocizzare la guarigione. Nei casi più gravi, come le ulcere con sanguinamento, possono essere necessari farmaci per via endovenosa e, talvolta, interventi endoscopici.
Si stanno studiando nuovi antibiotici per combattere i ceppi resistenti, vaccini contro l’Helicobacter e terapie più mirate che aderiscono solo alle zone danneggiate, limitando gli effetti collaterali. Queste innovazioni mirano a rendere i trattamenti più efficaci e con minori controindicazioni.
Oltre alle tecniche di rilassamento che agiscono prevalentemente attraverso il controllo mentale e respiratorio, esistono altre pratiche che integrano movimento consapevole, stimolazione tattile e ottimizzazione dei ritmi naturali per favorire la digestione e la salute dello stomaco.
Lo yoga che aiuta la digestione
Inizia con la posizione del bambino (Balasana): inginocchiati sul tappetino, allarga le ginocchia alla larghezza dei fianchi e siedi sui talloni. Piega lentamente il busto in avanti fino a far toccare la fronte al pavimento, estendendo le braccia davanti a te o lasciandole rilassate lungo i fianchi. Mantieni la posizione per 3-5 minuti respirando profondamente. Questa posizione comprime dolcemente l’addome, stimolando la digestione e calmando il sistema nervoso. Passa alla posizione delle gambe al muro (Viparita Karani): sdraiati vicino a una parete e solleva le gambe estese contro di essa, formando un angolo di 90 gradi con il corpo. Apri le braccia a croce e rilassati completamente per 5-10 minuti. Questa posizione favorisce il ritorno venoso e attiva potentemente il sistema parasimpatico.
Balasana
Karani
Dopo un pasto principale, aspetta almeno 30-45 minuti prima di iniziare qualsiasi movimento. Inizia con una camminata lenta per i primi 5 minuti, poi raggiungi un ritmo moderato che ti permetta di conversare senza affanno. Mantieni una postura eretta con le spalle rilassate e cammina per 20-30 minuti. Questa attività non solo favorisce la digestione meccanica attraverso il movimen-
to, ma stimola la produzione di endorfine che contrastano cortisolo e adrenalina. Se preferisci altre attività, scegli nuoto dolce o cyclette a intensità moderata, sempre 2-3 ore dopo i pasti principali. Nelle 3 ore successive ai pasti evita di correre, saltare, fare addominali o sollevamento pesi, poiché l’esercizio intenso può peggiorare il reflusso aumentando la pressione gastrica, mentre l’attività moderata e graduale lo facilita.
crezione acida. I consigli per addormentarsi
larità negli orari, un ambiente buio e fresco,
Il sonno di qualità rappresenta uno dei più potenti alleati per la salute gastrica. Durante il riposo notturno, il corpo attiva processi riparativi fondamentali: la produzione di ormone della crescita aumenta, favorendo la rigenerazione della mucosa gastrica; i livelli di cortisolo si riducono, diminuendo l’infiammazione; il sistema nervoso parasimpatico predomina, ottimizzando la digestione e riducendo la secrezione acida. I consigli per addormentarsi facilmente e dormire a lungo sono noti: regolarità negli orari, un ambiente buio e fresco, evitare schermi luminosi (la luce blu inibisce la melatonina, che induce il sonno).
Inizia a predisporti al sonno almeno due ore prima di coricarti. Prepara una tisana calda di camomilla, melissa o tiglio e bevila lentamente. Fai un bagno tiepido di 15-20 minuti, aggiungendo se vuoi 3-4 gocce di olio essenziale di lavanda nell’acqua della vasca, diluite nel sale, per potenziare l’effetto rilassante. Nel letto, sistema i cuscini in modo tale da mantenere il busto leggermente sollevato di 15-20 gradi, per evitare gli episodi notturni di reflusso. Assicurati di aver terminato di mangiare almeno 3 ore prima di coricarti per prevenire la sovraproduzione acida notturna e la conseguente risalita dell’acidità dallo stomaco nell’esofago.