In ognuno c’è una guida che non sbaglia mai
La fiducia in se stessi Conquistarla è più facile di quello che si pensa. Ecco le regole pratiche










PERCORRI SOLO LA TUA STRADA



Ansia, panico e depressione ci indicano che stiamo bloccando la nostra unicità




PAG. 6 PAG. 32



REALIZZARE SE STESSI IL TUO PERCORSO



Segui la tua vera natura Non cambiare, abbi cura della tua unicità
È IL SEGRETO PER SUPERARE I DISAGI DELLA PSICHE USCENDONE PIÙ COMPLETI, MA ANCHE PIÙ SANI E PIÙ FELICI. NON SEGUIAMO IL COPIONE SCRITTO DA ALTRI MA DIVENTIAMO NOI STESSI PROTAGONISTI DELLA NOSTRA VITA
REALIZZARE LA TUA NATURA È IL COMPITO CHE HAI NELLA VITA. PERDERLO DI VISTA SIGNIFICA ANDARE INCONTRO A DISAGI.





NON CI SI REALIZZA INSEGUENDO IDEALI DI VITA PERFETTA, MA IMPARANDO AD ASSECONDARE TUTTO CIÒ CHE SIAMO







PAG.




62






Scopri che tipo sei e rispetta la tua indole
SEI UN VIAGGIATORE O UNO STANZIALE?
AMI APPASSIONATAMENTE O CALCOLI TUTTO?
CERCHI IL LAVORO DI SQUADRA O SEI UN BATTITORE LIBERO? CONOSCERE LE PROPRIE

ATTITUDINI È DECISIVO: SOLO CHI ACCETTA LA PROPRIA PERSONALITÀ RAGGIUNGE IL BENESSERE!






PAG. 90



LA SPONTANEITÀ
Ascolta l’istinto così fai fiorire la tua pianta
REALIZZARSI NON È ARRIVARE
ALLA META CHE TI SEI PREFISSATO, MA FARE IL TUO VIAGGIO, GIORNO DOPO GIORNO.
QUEL CHE CONTA DAVVERO È IL PIACERE DI ESSERE SULLA TUA STRADA
Dentro di te c’è una guida che non sbaglia mai
Quante poRte incontRiamo Sulla noStRa StRada? moltiSSime... l’anima attRaveRSa innumeRevoli paSSaggi ed eStRae ogni volta nuove capacità. l’impoRtante è non combatteRe i mutamenti, ma viveRli
Avete presente un seme? Contiene al suo interno una piccola piantina in miniatura. All’inizio è microscopica, ma perfetta. Fusto, foglioline, radici. Poi crescendo si apre, abbandona i resti del seme che l’hanno nutrita e conquista sempre nuovi spazi, espandendosi. Ecco, la nostra psiche è molto simile: è un processo di continua metamorfosi in cui qualcosa che all’inizio è già presente, col tempo emerge in nuove forme e si sviluppa. Ogni evento che incontriamo sul cammino, ogni cambiamento - da quelli naturali come la pubertà o la menopausa, a quelli di relazione o personali come la nascita di un figlio, un abbandono, un fallimento di lavoro, un incontro decisivo, una depressione inattesa - ognuno di loro è un appello alla metamorfosi. Un’occasione per estrarre in modo spontaneo
e naturale nuove funzioni che altrimenti non potremmo tirar fuori.
lascia faRe al seme
Il segreto del benessere? È semplice: se ogni evento è un passaggio della nostra metamorfosi, la sola cosa che dobbiamo fare è... niente. Oppure, detta in altri termini: non interferire. La nostra crescita non dipende da noi, ma dal seme. Non va nella nostra direzione, ma nella sua. Interferire, controllare, voler guida-
re, resistere, fa ammalare, inevitabilmente. Prendiamo il caso di Elena. Ha 15 anni, una fase difficile per tutti. Il papà Mario che la accompagna in psicoterapia ne sa qualcosa. Elena è estremamente conflittuale. Non va bene a scuola, risponde male, non parla. Mario e la moglie sono separati, lui ha una nuova compagna con cui Elena non lega per quanti sforzi questa faccia per farsela amica. Come tutti gli adolescenti Elena è insicura, confusa, rabbiosa, vulnerabile, divisa tra amore, odio e sensi di colpa. In terapia il padre interviene, spiega, ammonisce, incoraggia, insomma non sta mai zitto. E continuamente pare scusarsi: «Elena era una bambina perfetta, ma da quando io e mia moglie ci siamo separati...».

la vita è una continua evoluzione, ma se ti affidi al tuo mondo interiore non ti potrai mai perdere
le Regole dell’anima
I passaggi della vita sono porte da attraversare per incontrare se stessi. Ci sono porte uguali per tutti - concepimento, nascita, pubertà, maturità, tramonto - e altre personali, legate alle occasioni della vita - incontri, unioni, rotture, trasferimenti, tradimenti, scoperte, cambi di vita, sintomi fisici o psicologici... Tutti hanno regole semplici.

1. Il cambiamento è spontaneo: non lo controlli tu Non puoi guidare i passaggi della tua vita, ogni metamorfosi avviene senza il tuo controllo o permesso, spesso a tua insaputa. Voler interferire, controllare, guidare, resistere, fa sempre ammalare.
2. Ci sono sempre aspetti di te che ancora non vedi I passaggi della vita, comprese le crisi e le difficoltà, arrivano per estrarre da te nuove funzioni: capacità che erano dentro di te ma non usavi, talenti che non consideravi, desideri assopiti da troppo tempo. Se li contrasti, abortisci il tuo sviluppo. È solo grazie a loro che si svolge la tua trama unica, si sviluppa il tuo seme, la tua tendenza.
3. Impara a lasciar andare: così superi il dolore In ogni cambiamento qualcosa va perduto e qualcosa viene trovato. E a volte la perdita crea dolore. Devi abbandonare la placenta per poter nascere, anche se era confortevole... La sofferenza è un momento difficile ma necessario per abbandonare la nostra vecchia identità e farne emergere una nuova.
4. Liberati dell’inutile e diventi te stesso La funzione liberatoria dei momenti di passaggio è eliminare l’inutile e il superato: i soliti pensieri, le vecchie identità, ruoli e funzioni ormai terminate . Aggrapparsi alle certezze vuol dire vivere fuori tempo.
REALIZZARE LA TUA NATURA È IL COMPITO CHE HAI NELLA VITA.

PERDERLO DI VISTA SIGNIFICA ANDARE INCONTRO A DISAGI PSICOLOGICI, PATOLOGIE PSICOSOMATICHE. NON CI SI REALIZZA INSEGUENDO IDEALI DI VITA PERFETTA, MA IMPARANDO AD ASSECONDARE TUTTO CIÒ CHE SIAMO
Non cambiare, abbi cura della tua unicità «V
orrei cambiare; come posso fare per migliorarmi?».

Lo chiedono in molti, oppressi sotto il peso dei propri disagi, perché così credono di uscirne. Ma sbagliano completamente: la soluzione non sta nello sforzarsi di cambiare, ma nell’essere finalmente se stessi. Ciascuno di noi ha
in dote un dono speciale, un talento che chiede solo di essere portato alla luce. È l’unica fonte di vero benessere, che può salvarti da ansia, depressione e insicurezza. Il tuo talento esclusivo è la via maestra che ti conduce alla scoperta di te stesso. Come puoi farlo venire a galla? Impara a osservare senza giudicare, a eliminare le parole e i gesti
inutili, ad aprire la mente alle novità. Ma perché è così importante “essere se stessi”? Perché questo è il compito che ognuno di noi dovrebbe svolgere nella propria vita. Tutti noi dobbiamo essere consci di essere parte del grande “cervello del mondo” e ogni volta che manifestiamo noi stessi, manifestiamo la coscienza del mondo.
PAG. 34




Occorre ritrovare il proprio progetto di vita

PAG. 42
Nella vita non conta conquistare ma estrarre
Solo le deviazioni ti portano alla tua meta
Ti senti invisibile perché sei diviso in due

Diventa il signore del tuo regno: il mondo interiore





È ora di suonare la tua melodia




«Essere se stessi in un mondo che cerca continuamente di cambiarti, è la più grande delle conquiste».
Ralph Waldo EmersonPAG. 50 PAG. 54
Fai come Pollicino e ritrovi il tuo sentiero
se ti senti avvolto dalla nebbia, ritrova la strada seguendo... i sassolini: sono tutti gli elementi che ti attraggono e che ti interessano
Ti sembra di aver perso la strada? Non sai più con chiarezza chi sei e cosa vuoi? Non devi abbatterti, rimediare è possibile: quasi sempre, infatti, è sufficiente spostare un vaso di pochi metri, da un punto buio a uno luminoso, per far crescere rigogliosa una pianta che prima stentava! Non dimenticare mai che possiedi un elemento capace


di portarti verso la tua realizzazione: devi sfruttarlo e non lasciarlo inutilizzato! Tira fuori la tua originalità. Ti basta seguire la tua tendenza innata, che è indicata dagli elementi che ti attraggono e ti interessano, le sostanze “infiammabili” della tua anima, capaci di accendere la passione per la vita! Se le ritrovi, giorno per giorno, allora le cose cambiano per davvero.
Quando ti senti perso e fuori posto via le illusioni, centrati su di te Ricentrarsi sul proprio carattere non è difficile se fai una prima operazione di pulizia: inizia a non focalizzarti su ciò che pensi di essere, o che ti piacerebbe tanto essere, ma punta la tua attenzione su aspetti più concreti: quali azioni fai, e come stai quando le fai.




Comincia col farti questa serie di domande: come mi sto muovendo, effettivamente, nella mia vita? Al lavoro, con gli altri, con me stesso... Cosa mi piace fare? Cosa mi viene naturale? Cosa mi fa stare bene? Cosa mi diverte? Chi mi piace frequentare? E chi invece mi fa sentire a disagio? Cosa mi soddisfa al lavoro? Cosa mi dà ansia? Cosa mi stuzzica in amore? Come reagisco alle novità?
percHé aiuta ritrovi le tue basi Spesso abbiamo la testa piena di idee fantasiose e infondate su noi stessi, condizionati come siamo dai giudizi morali, dalle mode, dalle opinioni correnti, dai modelli di vita altrui ecc. Ma se osserviamo bene, se facciamo attenzione, ci accorgiamo che in genere non ci comportiamo affatto come ci saremmo aspettati in base a tutti quei modelli. E in questo
non c’è assolutamente nulla di male!
Anzi, è molto probabile che i momenti di benessere, di felicità, di armonia con noi stessi, coincidano proprio con atteggiamenti che non combaciano affatto con le nostre idee e con le nostre opinioni. Cogliere questo dato di fatto, essere consapevoli di ciò, è davvero molto importante, proprio perché è un primo passo per ritrovare la strada giusta.


nessun altro sa fare il miele:
è la sua naturalezza. anche tu sai fare qualcosa di unico. lo riconosci dalla facilità con cui ti riesce e dal piacere che ti dà
l’ape e
quella
Gli aiutanti che ti accompagnano sul cammino giusto
iMperFezioni e incertezze: ti inseGnano l’atteGGiaMento MiGliore con cui aFFrontare la vita di tutti i Giorni
Cosa facciamo quando ci accorgiamo che una pianta in vaso non sta bene? Per prima cosa osserviamo il suo terreno e il punto della casa in cui l’abbiamo collocata. È troppo umido? Troppo poco? Arriva abbastanza luce? Spesso basta un piccolo spostamento affinché goda della giusta illuminazione, o un rinvaso per rinnovare il terreno. Perché stare in un terreno inadatto non permette alla pianta di svilupparsi e di fiorire. Quando non stiamo bene con noi stessi è esattamente questo che dobbiamo fare: osservare il terreno e il punto in cui siamo collocati. E notare se stiamo dando a noi stessi il nutrimento mentale giusto. Occorre “impegnare” diversamente il cervello spostando l’attenzione dai pensieri e dalla ragione: queste funzioni non esauriscono che una minima parte delle nostre
potenzialità. Sono, anzi, come occhiali deformanti che consegnano una realtà sempre uguale. Quando non stiamo bene, quando dobbiamo affrontare un problema con noi stessi e con gli altri, la razionalità ci limita più che aiutarci. Spiegazioni e raziocinio risiedono infatti nel cervello diurno, che vede solo una piccola fetta del reale, che tuttavia viene ingigantita fino a farla diventare un’immagine fissa e rigida di noi stessi.

Le risposte, quelle vere, arrivano spontanee dal cervello notturno quando, libero da ruoli e copioni da recitare, ci
indirizza verso ciò che è più funzionale per noi. Il primo punta alla perfezione e può innescare il conflitto interiore. Il secondo punta al completamento e quindi combatte le autocritiche eccessive e i sensi di colpa.
l’altro sguardo








Come contattare il cervello notturno? Come spostare l’attenzione? È più facile di quello che sembra, perché ci sono validi aiutanti al nostro costante servizio.
Nelle prossime pagine vi offriamo una guida puntuale fatta di storie cliniche e racconti di persone che hanno scoperto dentro di sé le risorse per stare bene, superando conflitti e crisi. E in più proponiamo una serie di esercizi pratici e immaginativi per iniziare a sperimentare da subito quello sguardo più “largo” capace di trasformare in meglio la vita.










vedere nei propri lati oscuri una fonte di luce: è questo il segreto del benessere e la chiave per realizzare se stessi