Riza Psicosomatica

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LIBERATI DALLA PAURA DI DIRE DI NO

IMPARA A FARTI RISPETTARE

Non permettere a nessuno di invadere il tuo spazio e ritrovi la tua autostima

ECCO LE REGOLE DA SEGUIRE Così tieni alla larga quelli che ti manipolano

L’EDITORIALE DI MORELLI

La guarigione arriva quando smetti di lottare con te stesso

Riza psicosomatica è in edicola anche con:

VITA DI COPPIA

C’è chi fa di tutto

per farsi

Chi ha già deciso che è fi nita, ma non vuole recitare la parte del cattivo, attua comportamenti esasperanti fi no a farsi lasciare. Un atteggiamento crudele che può essere evitato. Ecco come fare

«Sì certo, mi critica di continuo, ma non signi ca che non mi ami più »; «Non vuole fare l’amore da tre anni, ma sicuramente ancora mi ama»; «La sento distante affettivamente da me, ma perché è stanca per il lavoro». Sono tre frasi, fra le tante, che molti di noi si raccontano, certo per tranquillizzarsi, di fronte a un comportamento del partner sempre meno amorevole e,

talora, sempre più ostile, anche se “muto” rispetto alla decisione di lasciarci. Non c’è dubbio, tuttavia, che il fenomeno di coloro che, pur non amando più il proprio partner, non hanno il coraggio di prendere una decisione de nitiva e preferiscono fare in modo che sia l’altro a lasciare la relazione, è piuttosto diffuso. Queste persone adottano atteggiamenti manipolatori per in-

UNA FUGA DALLA REALTÀ

L’atteggiamento

di

chi non riesce a prendersi la responsabilità di decisioni difficili

Non sempre chi manipola il partner per farsi lasciare è consapevole di farlo. Alcuni credono veramente di voler andare avanti nella relazione, ma attraverso gesti, parole e atteggiamenti, manifestano il contrario. Spesso si tratta di soggetti che si trovano in conflitto con i propri sentimenti: a livello cosciente vogliono provarli, ma a livello inconscio sentono che qualcosa di importante non va o non c’è più. Ma non sono in grado di riconoscere con chiarezza il proprio malessere. La manipolazione, in questi casi, non è volontaria, ma nasce da una difficoltà a confrontarsi con le proprie emozioni e, quindi, a prendere decisioni difficili. Tuttavia il partner che subisce queste dinamiche deve essere consapevole che, anche se la manipolazione è inconscia, la sofferenza che ricade su di lui è reale e non può essere ignorata. È troppo rischioso restare in attesa che l’altro prenda consapevolezza di sé, perché ciò potrebbe non accadere mai, e c’è il pericolo di prolungare troppo un rapporto ormai avviato verso la fine, alimentando solo conflitto e risentimento.

lasciare

IL RISCHIO DI CHI SUBISCE

Resistere a oltranza può solo aumentare l’insoddisfazione

Quando

una persona vive una relazione d’amore che il partner sta facendo di tutto per distruggere, corre il rischio di entrare in un gioco molto pericoloso di resistenza a oltranza. Invece di lavorare sulla soluzione del problema, si sviluppa una sorta di gara per vedere chi cederà per primo. Ovviamente questa strategia non porta a una risoluzione sana del conflitto, ma alimenta solo sofferenza e insoddisfazione: il tempo passa e si rischia di arrivare a una rottura definitiva, ma avendo pagato un prezzo elevato in termini di anni di rabbia e di frustrazione. Inoltre chi resiste troppo lungo in una relazione destinata a finire può uscire dal rapporto con una visione amara e distorta dell’amore, perdendo fiducia in se stesso e nelle proprie capacità affettive, perdendo fiducia negli altri e perdendo così anche buone occasioni per rifarsi una vita sentimentale.

durre l’altro a giungere a una conclusione per lui dolorosa e spesso non voluta. Invece di affrontare direttamente la ne della relazione, questi manipolatori affettivi preferiscono spingere il partner verso l’esasperazione, cercando di farlo sentire colpevole e inadeguato. Ciò evita loro di assumersi la responsabilità di “essere quello che lascia”, di “fare il cattivo della situazione”, e consente di evitare il confronto diretto con l’altro e con la verità. Per questo riconoscere e individuare in fretta tali atteggiamenti è fondamentale per non farsi coinvolgere in un circolo vizioso di frustrazioni, dubbi e perdita dell’autostima.

Esasperare il partner

Chi subisce questo tipo di manipolazione può, infatti, iniziare a dubitare di se stesso, sentirsi indegno di amore

e di affetto, logorarsi nel tentativo, a volte perpetrato per mesi o anni, di salvare una relazione che, in realtà, è già nita, in quanto condannata dalle intenzioni mascherate del partner. Le modalità con cui alcuni cercano di farsi lasciare sono molteplici e variano secondo le situazioni, ma hanno in comune l’intento di portare l’altro a prendere atto che la storia è inevitabilmente conclusa. Tra le strategie più comuni c’è senza dubbio il distacco sico e sentimentale: il manipolatore riduce drasticamente l’attività sessuale e l’intimità, creando un vuoto relazionale che non può essere ignorato. Spesso egli mette in atto anche un embargo affettivo, cioè una riduzione lenta ma progressiva di attenzioni, di carezze e di gesti affettuosi che invece, in precedenza, avevano sempre

IL TEMA DEL MESE

QUESTO MESE

Che fare se ti senti pecora tra i lupi ....................... pag. 60

Che fare se hai paura di uscire dal gregge .............. pag. 64

Che fare se temi la tua aggressività ................. pag. 68

a farti rispettare IMPARA

di Vittorio Caprioglio
psicoterapeuta
Immagini: Alberto Ruggieri

IL TEMA DEL MESE IMPARA A FARTI RISPETTARE

Che fare se ti senti

UNA PECORELLA SMARRITA:

COSÌ SI VEDE CHI PASSA LA VITA

A CHIEDERE SCUSA ANCHE DI ESISTERE. MA È UN’IMMAGINE

DAVVERO FEDELE? O NASCONDE

UNA RECITA INCONSAPEVOLE,

FATTA ALLO SCOPO DI NON

ABBANDONARE UNA ZONA

DI COMFORT UN PO’ INFANTILE?

LA STORIA DI MATILDE CI AIUTA

A SCIOGLIERE L’ENIGMA E CI

REGALA LA PAROLA MAGICA

PER ROMPERE L’INCANTESIMO

L’AIUTO DELLE FIABE

Trova il tuo personaggio e ti salvi

Nella storia di Matilde raccontata qui a fianco, a far scattare la trasformazione è il momento in cui si riconosce nel personaggio di una fiaba: la Bella Addormentata. Da sempre l’umanità ha trasmesso con le fiabe insegnamenti profondi. Il sonno profondo della Bella Addormentata, ad esempio, risuona in Matilde più di mille ragionamenti e spiegazioni: le racconta che non sta vivendo appieno se stessa e la sua vita, che le sue energie creative sono assopite e che è giunto il tempo di portare a maturazione nuovi lati di sé. Matilde, da quel momento, ripensa a lungo alle immagini della fiaba: legge e rilegge la storia, disegna la principessa addormentata e i rovi che la circondano, scrive delle piccole poesie che parlano del tempo sospeso, della paura e della speranza... Attraverso questi atti creativi e personali entra in contatto proprio con quelle energie che la porteranno a crescere e a superare le sue paure.

pecora tra i lupi

Matilde ha 24 anni e da sempre si muove come una povera e piccola creatura indifesa. Nella sua famiglia sono tutti estroversi, attivi, “mordono la vita”. Lei invece si è sempre sentita diversa: fragile e sottomessa, piena di dubbi su se stessa e su ciò che vuole. È iscritta al terzo anno di biologia e il suo atteggiamento passivo e rassegnato emerge anche nei racconti della sua vita in università: «Sì... non mi dispiace», dice rispetto alla scelta della facoltà, che ha fatto senza un vero perché, come se fosse l’esito di una decisione assunta da altri al posto suo. Quando deve prepararsi agli esami inizia a studiare, ma poi, man mano che la data dell’esame si avvicina, è come se le forze la abbandonassero: ha la sensazione di non farcela e la voglia di studiare scompare. Si presenta agli esami già sconfitta e così, se vanno bene pensa che sia stata solo fortuna, se vanno male trova la conferma del fatto che è davvero un’incapace che non ce la può fare, come in fondo sapeva anche prima...

Profezie che si avverano

Questo, in realtà, è il suo atteggiamento ovunque: pensando agli amici, ad esempio, si domanda sempre se la tengano nel gruppo solo per pietà, e così chiede continue conferme, con atteggiamenti un po’

lamentosi. Ma così facendo gli altri si irritano, si infastidiscono, a volte le rispondono male o addirittura la prendono in giro. E lei subisce, pensando che in fondo non hanno tutti i torti. Matilde si è creata un destino da “poverina”, è diventata “quella che non ce la fa”. Ma è tutto vero o è una grande recita inconsapevole per rimanere dentro una zona di comfort, che le permette di non esporsi e non crescere? È la domanda che si affaccia nella mente della terapeuta che, durante una seduta, spinge la paziente a trovare un nuovo punto di vista su di sé con una semplice domanda: da quale fiaba si sente rappresentata? Matilde ci pensa un po’, spiazzata dalla questione, ma poi la favola che la descrive alla perfezione le pare evidente: la Bella Addormentata, manifesto di un femminile passivo e sottomesso.

Oltre la vergogna Questo episodio la scuote come una doccia fredda: Matilde intuisce che la salvezza, il risveglio della Bella Addormentata, non può arrivare da fuori, dal fatidico Principe, ma deve arrivare da dentro. Questa prima consapevolezza inizia ad attecchire dentro di lei e intanto, all’esterno, iniziano ad accadere alcune cose: un amico, ad esempio, le dice un giorno che non sembra mai contenta di niente e per la prima volta Matilde si domanda: «Forse mi lamento troppo?». La terapeuta le fa notare che la sua frase tipica, “non mi dispiace”, potrebbe rovesciarsi in un semplice “mi piace”: perché non accade? La risposta è ri-

Forza e debolezza non si escludono.

Accogliere i propri lati teneri, anzi, è il modo migliore per far emergere anche doti di resistenza e decisioni inaspettate

CORPO E SALUTE

OSSA IN SALUTE Ecco come rinforzarle anche senza farmaci

L’osteoporosi è una malattia degenerativa molto invalidante che colpisce soprattutto le donne dopo la menopausa. Scopriamo come affrontarla e il ruolo della prevenzione

L’

osteoporosi è una patologia sistemica che colpisce circa 5 milioni di donne e 1 milione di uomini in Italia, caratterizzandosi per una riduzione della massa ossea e alterazioni del tessuto scheletrico. È una malattia che può progredire senza sintomi evidenti, se non quando si veri ca una frattura. Sebbene possa interessare sia donne e sia uomini, le donne sono maggiormente a rischio a causa della diminuzione degli estrogeni, che contribuisce alla perdita di densità ossea. Bisogna considerare che le ossa

COME SI RIGENERANO

non sono qualcosa di statico e immobile come siamo abituati a pensare: in realtà, sebbene la solidità sia una delle loro caratteristiche principali, sono un tessuto vivo che, come tutte le altre parti del corpo, si rinnova costantemente. L’osteoporosi, in sostanza, può essere letta come una perdita della capacità rigenerativa del nostro scheletro. Poiché l’osteoporosi non dà sintomi visibili no alla comparsa di una frattura, è fondamentale concentrarsi sulla prevenzione per mantenere ossa forti a ogni età.

Una continua azione di distruzione e ricostruzione

La struttura dello scheletro è mantenuta da due tipi di cellule: gli osteoclasti, che distruggono l’osso vecchio, e gli osteoblasti, che ricostruiscono l’osso nuovo. Questo processo, chiamato rimodellamento osseo, è continuo. Con l’avanzare dell’età, tuttavia, l’attività di demolizione prevale su quella di ricostruzione. All’inizio si sviluppa l’osteopenia, una condizione in cui la densità minerale ossea diminuisce. Se non trattata, questa evolve in osteoporosi, con un abbassamento signifi cativo della densità ossea e la comparsa di fratture.

OSSO SANO OSTEOPOROSI

LA RISERVA DI MINERALI

Un serbatoio ricco di sostanze preziose per l’organismo

L e ossa sono una riserva preziosa di minerali essenziali per tutto il corpo. Oltre a sostenere la struttura fi sica, le ossa conservano il 98% del calcio, l’80% del fosforo e oltre il 40% di magnesio e sodio. Questi minerali sono necessari per numerosi processi biologici vitali, dalla trasmissione nervosa alla contrazione muscolare, fi no alla coagulazione del sangue. In caso di necessità, l’organismo attinge da queste riserve per soddisfare i propri bisogni. Le ossa, inoltre, producono osteocalcina, un ormone che regola la glicemia e migliora la sensibilità all’insulina.

L’ESERCIZIO ANTIFRATTURE

Pratico da fare quando vuoi, aiuta il sangue a ossigenare le ossa

U na circolazione sanguigna degli arti inferiori funzionante gioca un ruolo importante sulla prevenzione dall’osteoporosi, considerando che molte fratture avvengono nelle zone dell’anca e del collo femorale. Perciò è utile un esercizio semplice da fare in qualsiasi momento della giornata, che consiste nel sollevarsi sulle punte, facendo su e giù con le gambe per 30 volte, assicurandosi di appoggiare completamente i talloni quando si torna a terra. Con la contrazione dei polpacci, il sangue viene spinto dai piedi alle caviglie, fi no a giungere al cuore, favorendo quindi il ritorno venoso.

Autoterapia MEDITARE CON LE IMMAGINI di Chiara Marazzina, psicologa e psicoterapeuta

A occhi chiusi

immagina un recinto

LUOGO SACRO SEPARATO DAL MONDO, CHE PERÒ PARLA E RIASSUME

IL MONDO, GIARDINO, MICROCOSMO, SPAZIO PROTETTO IN CUI

IL SEME SI SVILUPPA SENZA INTERFERENZE. MA ANCHE BARRIERA

DENTRO LA QUALE CI SI PUÒ IMPRIGIONARE DA SOLI. SCOPRIAMO

I SIGNIFICATI DI QUESTA IMMAGINE CON UNA MEDITAZIONE GUIDATA

Per prepararti a entrare in questo spazio di calma mentale, scegli un luogo in cui ti senti a tuo agio, lontano da possibili fonti di disturbo, siediti o sdraiati in una posizione confortevole. Chiudi gli occhi e porta l’attenzione al tuo respiro. Inizia a respirare profondamente, lasciando andare qualsiasi tensione accumulata. Quando la tua mente si silenzia e si affaccia un senso di vuoto, inizia a immaginare…

La meditazione Immagina di trovarti in un luogo protetto, circondato dalla natura, può essere un giardino, una foresta, un prato. Visualizza di fronte a te un recinto che delimita uno spazio, come se fosse uno spazio sacro. Questo recinto è forte e accogliente, fatto di legno, pietra o magari anche solo di ori intrecciati. Immagina il tuo, quello che preferisci… Qualunque sia la sua forma e materiale, sai che rappresenta per te un luogo di sicurezza e di protezione. Mentre osservi il recinto, nota come esso costituisca un con ne che protegge dalle intrusioni, dai condizionamenti e dalle distrazioni esterne. Fai un passo avanti verso il recinto e, mentre lo fai, immagina di lasciare fuori tutte le tensioni, le ansie e le preoccupazioni. Ogni passo in più ti avvicina a un senso di calma e serenità. Quando arrivi al recinto, toccalo. Senti la sua consistenza, la sua stabilità. Attraversa la porta e una volta dentro, sentiti completamente avvolto dalla tranquillità. Sei immerso in un’atmo-

sfera di luce calda e dorata che ti circonda. Questa luce è nutriente e rigenerante, ti avvolge dolcemente, portandoti un profondo senso di benessere. Qui, non ci sono obblighi né pressioni. Sei libero di essere chi sei veramente. Lascia che qualsiasi pensiero o emozione venga a galla, senza alcun giudizio falla circolare dentro di te. Assapora il piacere di stare in questo luogo tranquillo, dove ti senti protetto, sai che niente ti può toccare, niente ti può scal re in questo cerchio magico...

Conclusione Ora è tempo di tornare. Fai un passo indietro verso la porta del recinto, portando con te tutto ciò che hai appena sperimentato. Sappi che puoi tornare in questo luogo di sicurezza in qualsiasi momento, semplicemente richiamandone l’immagine nella tua mente. Quando sei pronto, inizia a muovere le dita delle mani e dei piedi. Fai un respiro profondo e, quando ti senti pronto, riapri lentamente gli occhi.

Il mondo interno parla con le immagini: farsi guidare da loro permette di attivare specifiche aree del cervello che ci avvicinano alla soluzione dei problemi

Gira pagina per scoprire gli aspetti simbolici di questa immagine

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