



Solo così fai emergere talenti e capacità che non sapevi di avere. E ti realizzi nella vita
L’editoriale di RAFFAELE MORELLI
Quando stai male non ragionarci sopra. Le regole per guarire dai disagi
Ti senti stanco?
Ecco gli integratori che ti ricaricano
Riza psicosomatica è in edicola anche con:
di Daniela Marafante, medico psicoterapeuta daniela.marafante@riza.it
Esiste un elisir capace di far durare a lungo l’incanto dell’amore?
E quali sono gli ingredienti miracolosi per creare quella pozione segreta?
Ornella, che sbagliava tutto, ha imparato a non forzare niente…
Quali sono le regole dell’amore? Molte risposte arrivano dai casi che io e i miei colleghi seguiamo in psicoterapia, altre grazie ai messaggi e alle email che arrivano a Riza. La regola fondamentale è vivere l’amore facendolo crescere spontaneamente e senza sabotarlo o volerlo modicare secondo i nostri preconcetti.
Errori da non ripetere Ornella arriva in terapia piangendo perché, confessa, vive con grande ansia le sue relazioni, che tendono tutte a nire rapidamente e quando quello che di volta in volta è il suo compagno si allontana, lei si ritiene una nullità. «È come se avessi due personalità e vincesse sempre quella peggiore con gli uomini. Credo di non essere più in grado di conquistarne uno. E poi temo che nessuno voglia conoscermi davvero per quella che sono, perché ho troppi difetti. Così mi butto tra le braccia di chiunque, ma poi il risultato è negativo. Mi sento una brutta persona, una fallita che si abbassa tanto per poi ottenere poco o niente. Non ho neppure amici che mi possano aiutare. Pensi che nelle ultime due settimane sono uscita con due ragazzi che sembravano attratti da me, ma devo aver detto o fatto qualcosa di sbagliato, perché dopo il primo incontro non si sono più fatti sentire».
Personaggi e interpreti Questo racconto non è raro tra le pazienti, anzi è ormai molto frequente
sia tra le ragazze che tra le donne adulte, perché la ricerca di relazioni online favorisce la creazione di un personaggio virtuale che non corrisponde a quello reale, anzi è costruito in base a ciò che si ritiene possa piacere agli uomini. Ma questo è un vero errore, perché le parti “estroverse” che ognuno di noi, uomo o donna, mette in campo per piacere agli altri, non rappresentano la nostra vera natura. La rosa fa la rosa, non si sogna certo di imitare il tulipano. E non dimentichiamo cosa diceva Jung ai suoi pazienti: «Una tigre vegetariana sarebbe una ben misera tigre». Così, se pensiamo di presentarci a uno sconosciuto diverse da ciò che siamo, la nostra natura inevitabilmente trasparirà e potrà non piacere all’altro.
Evita i progetti Durante le sedute affrontiamo assieme a Ornella queste tematiche e dopo un paio di mesi eccola arrivare radiosa in volto: «Mi sto rendendo conto che sbagliavo tutto in amore. Ho sempre boicottato le mie ultime relazioni per la fretta di uf cializzarle e renderle serie. E così sono sempre nite malamente, perché io recitavo il mio personaggio e pretendevo lo stesso dal ragazzo che avevo di fronte. Tutto di testa, dottoressa: trovare l’amore della vita, convivere, magari sposarsi e fare gli. Ma ho capito che in amore non esistono regole sse e voler prevedere ciò che ci piacerebbe accadesse, rovina ogni relazione». E poi ecco il vero motivo del
cambiamento: «Sto frequentando una persona che ho conosciuto nella biblioteca dell’università e mi piace molto, ma non ho intenzione di fare progetti. Mi sento libera, spontanea e senza fretta, perché apparteniamo allo stesso mondo, parliamo delle stesse cose e stiamo iniziando a guardarci in modo “insinuante”. Chissà se ci metteremo insieme? Non lo so, ma per adesso va bene così».
Nuove energie Dopo alcuni mesi durante i quali Ornella ha vissuto una storia con quel compagno di università, viene in terapia un po’ seriosa, ma non “s duciata” come la prima volta. Ecco cosa racconta. «Ho vissuto una bellissima avventura con quel ragazzo: inizialmente temevo che tra noi non sarebbe durata, ma poi ho lasciato che le cose evolvessero in maniera naturale. In realtà è nita presto, ma è stata molto intensa e ora non sto soffrendo troppo. Ho scoperto tanta energia dentro di me, ho ritrovato delle passioni che prima non riuscivo a coltivare, tra cui l’arte, tanto che ho iniziato un corso di disegno e acquerello. Ho anche letto libri che mai avrei pensato facessero per me, ha iniziato ad affascinarmi la politica, che prima odiavo. È una crescita continua e più vado avanti e più mi stupisco di me stessa. E per l’amore... si vedrà». ■
1 SEGUI LA VERA ATTRAZIONE
Le attrazioni autentiche sono spesso più durature e soddisfacenti rispetto a quelle basate su standard di bellezza o perfezione veicolati dalla società o dai social media. Conoscere qualcuno perché ti attrae realmente permette di costruire legami più genuini e profondi.
2 SERVE SINCERITÀ
Mostrarsi per ciò che non si è, fi ngersi macho o vamp, può creare aspettative irrealistiche e generare frustrazione. Essere autentici fi n dall’inizio facilita una connessione sincera e riduce il rischio di fraintendimenti o delusioni future.
3 NON PRENOTARE IL FUTURO
Proiettarsi troppo avanti chiedendosi quanto durerà, se è amore o no, o addirittura immaginando situazioni familiari, crea ansia e mette pressione sul rapporto. Vivere il momento permette di godersi l’esperienza senza caricarla di aspettative che potrebbero non corrispondere alla realtà.
4 CONCEDITI IL TEMPO NECESSARIO
Le relazioni hanno bisogno di tempo per svilupparsi, di esperienze, di occasioni che non possono essere troppo progettate. Ci vuole spontaneità. Forzare le tappe o cercare certezze immediate può soffocare la naturale evoluzione del legame.
5 NON TRARRE CONCLUSIONI GENERALI
Un’esperienza negativa non defi nisce il tuo valore o la tua capacità di amare. Ogni relazione è diversa, e imparare da ogni esperienza aiuta a crescere emotivamente.
di Vittorio
Caprioglio
psicoterapeuta
Illustrazioni di Alberto Ruggieri
È la tua casa interiore, il seme che fa crescere la tua pianta. Se l’ascolti i disagi sfumano, le crisi passano prima, la gioia di vivere torna a trovarti
Nel profondo di te c’è un sapere naturale e antico che sta facendo ciò che sei, proprio come va fatto: non ti serve altro per essere felice
Diventa segreto ..........pag. 56
Affidati alla vita ..........pag. 60
Fai spazio all’ombra ..pag. 64
Scopri la tua guida ....pag. 68
QUANDO TI DESCRIVI, DI SOLITO METTI IN PRIMO PIANO GLI ASPETTI CHE RITIENI
POSITIVI E NASCONDI QUELLI PIÙ SCOMODI, CHE DISTURBANO L’IMMAGINE
CHE VUOI DARE DI TE. ATTENTO: L’ANIMA AMA LE CONTRADDIZIONI E SPESSO
PROPRIO IN QUEI LATI SI
Dentro ognuno di noi vive una doppia natura: una parte è in luce, quella che mostriamo con orgoglio, e una è in ombra, quella che ci imbarazza, c e giudic iamo sbagliata, c e fingiamo di non avere. Eppure è proprio da lì, da ciò che ci spaventa o rifiutiamo, c e nasce una forza davvero autentica
«Quanto più siamo unilateralmente spinti verso un ideale positivo, tanto più coltiviamo senza saperlo il lato opposto. Se invece ci sforzassimo di tenere conto anche del lato negativo, potremmo evitare di essere improvvisamente sopraffatti dagli aspetti oscuri della vita»; lo scriveva Marie-Louise von Franz, allieva di Gustav Jung.
Un tarlo silenzioso Francesco ha anni, una moglie, due figli, un buon lavoro. Eppure da mesi si sente divorato da un tarlo silenzioso. Lui lo chiama disturbo ossessivocompulsivo e così lo descrive timidamente alla terapeuta: «Ho pensieri fissi, strani, volgari. Mi disturbano. Mi fanno vergognare. Non sono da me» Francesco è molto credente, devoto al matrimonio, un esempio nella sua comunità. E di certo quelle fantasie sessuali, quelle immagini di trasgressione lo sconvolgono. Oltretutto da tempo il suo è diventato un “matrimonio bianco”: con sua moglie non fa l’amore da anni e quando ci prova ha sempre episodi di impotenza. «Non mi sento più un vero uomo...», confessa disperato.
Poi, dopo un paio di mesi in cui la psicoterapia sembra immobile, qualcosa si smuovo ed ecco il colpo di scena: per caso scopre che sua moglie l’ha tradito. Ma invece di arrabbiarsi, rancesco si c iude ancora di pi pensieri diventano pi ossessivi e vive il tradimento subìto come una conferma: «Visto? Non valgo niente!».
Quello che vedi
di te è solo un lato, come vediamo della
Luna solo una faccia. C’è un intero mondo da esplorare.
Se non lo rifiuti, ti regala spontaneità autentica
Istinti negati Ma qualcosa non torna, perché non c’è solo l’impotenza: da tempo il loro matrimonio è un guscio vuoto, senza passione, ridotto a un’alleanza funzionale. E anche il sesso ridotto a dovere non è certo in grado di stimolarlo. E se i pensieri che tormentano Francesco in realtà fossero la spinta di una parte selvaggia, antica, che chiede spazio? ui la ignora, si affida al controllo, al dovere, non riesce nemmeno a immaginare una separazione. «La famiglia è sacra», ripete. Ma è davvero fede? O è paura? Paura di deludere, di perdere l’identità costruita con fatica... E puntualmente arrivano i sogni. Una notte sogna di venire completamente depilato dalla moglie; lei lo immobilizza e gli rimuove ogni traccia di peli dal corpo. Al risveglio è turbato. E inizia a comprendere: l’intero sistema mentale che ha costruito sta zittendo il suo istinto, il lato pulsionale, autentico. Proprio mentre affronta queti nuovi pensieri, durante un viaggio di lavoro, Francesco
La parte che ti spaventa, che giudichi “sbagliata”, o che cerchi di correggere a ogni costo, è spesso la più preziosa. È lì che si nasconde un seme della tua autenticità. Quell’ombra, quella macchia, può mostrarsi nei pensieri che non riesci a controllare, nei desideri che ti imbarazzano, nei fallimenti che non accetti. A volte si presenta con il volto di una crisi: una separazione, un errore, un imprevisto che frantuma le certezze. Ma proprio ciò che ti destabilizza contiene una traccia di chi sei davvero. Se cerchi di eliminarla, tornerà in modo più caotico. Se invece inizi a guardarla senza giudicarla, può rivelarti parti nuove di te. Come quando, dopo un litigio, ti accorgi di quanto ti sforzavi di piacere a tutti. Oppure quando un desiderio “inopportuno” ti mostra che hai bisogno di cambiare scenario...
Il caldo rallenta la circolazione venosa.
Risultato: gambe gonfie, pesantezza e vene
sotto pressione. Ma ci sono rimedi per combattere subito questa situazione
un classico dell’estate: le temperature salgono e le gambe si gon ano. Anche quando non sono presenti capillari in evidenza o addirittura varici, si nisce la giornata con un senso di pesantezza agli arti inferiori e con le scarpe che stringono. Questa condizione è legata a un rallentamento della circolazione, soprattutto di quella
vasi sanguigni e frena, rallenta e rende dif coltoso il ritorno del sangue, che non può contare sulla forza propulsiva del cuore, e che deve vincere la forza di gravità. Luglio diventa quindi il mese più adatto per risvegliare la circolazione e dare sostegno alle vene, con un intervento che farà sentire i suoi bene ci per tutta l’estate. Problemi circolatori che portano all’insorgere di varici sono oggi molto diffusi, anche perché una delle cause di maggior rilievo è la sedentarietà, associata all’eccesso di peso. Attualmente si stima che soffra di problemi circolatori e varici circa il 35% della popolazione adulta, ma se ci si limita a guardare la popolazione femminile si può concludere che una donna su due ha problemi a carico degli arti inferiori.
Da non sottovalutare sistema circolatorio venoso (che spesso va di pari passo con una stasi del sistema linfatico) porta lo spazio intercellulare a impregnarsi di tossine, i liquidi a ristagnare e i vasi sanguigni a perdere progressivamente la propria tonicità. Le conseguenze di questa condizione si riverberano su tutto il corpo, con una maggior stanchezza e una minor ossigenazione dei tessuti.
venosa, incaricata di portare il sangue ormai povero di ossigeno verso il cuore. Il caldo dilata i dare l’eall’eccesso su conse-
aperta
valvola chiusa
valvola non chiusa danneggiata
valvola aperta fl usso sanguigno anomalo
normale fl usso di sangue che scorre in entrambe le direzioni
aperta
fl usso
chiusa
Per consentire la risalita del sangue, le vene sono dotate di valvole, distribuite in tutto il sistema, superficiale e profondo, che consentono il passaggio del flusso ematico in una dola direzione, dal basso verso l’alto. Con il caldo i vasi sanguigni si dilatano e le valvole non chiudono più bene, ecco che il sangue non riesce più a salire e “torna
indietro”, ristagnando. A determinare questo fenomeno concorre anche uno sfiancamento delle pareti venose e la mancata attivazione delle strutture del piede e dei muscoli delle gambe che, come vedremo, agiscono come una pompa, non dissimile al cuore.
i parla di insufficienza venosa quando vi è una difficoltà del sistema circolatorio nel riportare il sangue dalla periferia al cuore. Questo disturbo non compare all’improvviso, ma si manifesta con una gradualità che è bene conoscere. Ecco i principali segnali.
• Vasi sanguigni in evidenza Il primo segno di insufficienza stadio porta alla comparsa di vene dilatate, spesso di colore verde bluastro.
venosa sono i capillari evidenti, detti scientificamente teleangectasie, piccoli vasi sanguigni che affiorano in superficie. Un secondo
• Gambe e caviglie gonfie Il gonfiore aumenta di sera e dopo essere stati in piedi o
seduti a lungo. È presente spesso anche ritenzione idrica, dovuta
al rallentamento della circolazione linfatica, il sistema gemello
venoso.
rispetto a quello di gambe
• Crampi e stanchezza Tipici dell’insufficienza venosa sono tutti quei sintomi come dolori di natura crampiforme, affaticamento, nonché sensazione pesanti.
È frequente quando fa caldo sentirsi fiacchi e senza forze.
Per fortuna la natura, oltre al caldo, regala sostanze che aiutano a reintegrare le energie quando ci sentiamo a terra
Più le temperature si alzano, e più il senso di spossatezza aumenta. Non si hanno letteralmente più forze, manca la voglia di fare e ci si sente estremamente deboli. Anche la concentrazione rischia di venire meno e si avverte un senso di stanchezza sia sico che psicologico. Per molti il rischio è quello di arrivare alle ferie stressati e s niti dagli impegni di lavoro affrontati nella prima parte dell’anno: per cui, appena si molla la presa, non solo
ripercussioni sul piano sico: per cui, oltre a sentirci deboli, affaticati e inspiegabilmente pigri, spesso notiamo che i nostri tessuti sono meno compatti, la pancia è gon a, la pelle appare grigia e atonica e, soprattutto a ne giornata, sembra che le nostre pile si siano totalmente scaricate. Non si può trascurare questo stato di astenia ascrivendo tutte le colpe al caldo: bisogna agire subito, non solo per evitare di sentirci deboli e acchi in questo periodo, ma anche per goderci al meglio le vacanze e iniziare a fare scorta di quell’energia che ci servirà per affrontare al meglio la ripresa di settembre. Ecco qualche consiglio mirato.
uando la stanchezza è anche mentale influenza direttamente l’umore, la memoria e le funzioni cognitive. In questi casi è utile ricorrere all’integrazione con specifiche sostanze in grado di fornire la carica che manca. Dalla pianta di Bacopa ad esempio si estraggono principi attivi che favoriscono la concentrazione. Carnitina, glutammina e arginina sono aminoacidi studiati nella medicina sportiva per aiutare l’organismo a dare il meglio. Le vitamine del gruppo B (B1, B3, B6 e B11) sono un grande supporto nella riduzione di stanchezza e affaticamento. Grazie a loro la mente può tornare attiva ed efficiente.
Il coenzima Q10 dà la carica anche in menopausa
Uno tra i più potenti antifatica naturali è il coenzima
Q10, conosciuto anche come ubichinone o vitamina
Q. La sua principale azione biochimica è quella di favorire le reazioni coinvolte nella produzione di ATP, la molecola che rappresenta la principale forma di energia cellulare. Dal momento che la maggior parte delle funzioni cellulari dipende da un adeguato rifornimento di ATP, la presenza del coenzima Q10 è indispensabile per la salute di quegli organi e di quei tessuti in cui il metabolismo deve essere più rapido (per esempio le cellule del cuore e dei muscoli scheletrici, quelle del sistema immunitario, della mucosa gastrica ecc.). I livelli di coenzima
Q10 tendono, però, a diminuire siologicamente con l’età e, in particolare nella donna, con l’arrivo della menopausa. E anche se questa sostanza si trova in diversi alimenti (come salmone, tonno, sardine, sgombri, cereali integrali, soia, spinaci, germe di grano e frutta secca), la dieta spesso non basta a colmarne la riduzione delle scorte. Per questa ragione è necessario ricorrere all’integratore. La dose di coenzima Q10 consigliata sarà compresa fra 30 e 100 mg al giorno a seconda del livello di stanchezza. Se ne assume una compressa la mattina durante la colazione, anche per cicli di 2 mesi consecutivi, da ripetere a ogni cambio di stagione.
L’esaurimento si combatte con l’estratto di echinacea
Per un recupero più rapido ed ef cace da qualunque malattia è consigliabile ricorrere all’impiego dell’Echinacea angustifolia: questa pianta originaria del Nord America, e già usata dai guaritori delle tribù native come rimedio per trattare le malattie da raffreddamento, rinforza le difese e protegge le vie respiratorie, migliorando i livello di ossigenazione ge-
Dall’alga Klamath un aiuto che ti regala energia
L’estratto naturale di microalghe Klamath è utile per agire sull’umore e alleviare i sintomi di stanchezza psicofi sica e astenia. Sostiene il benessere generale come energetico mentale e rapido antistress, stimolando anche il controllo dell’appetito e sostenendo l’azione del sistema immunitario e delle cellule natural-killer. Agisce anche come potente immuno-modulatore. Insomma un vero toccasana specialmente quando ci si sente stanchi e affaticati, non solo fi sicamente ma soprattutto mentalmente.
nerale, con un’azione energizzante apprezzabile n dall’inizio della cura. Moltissimi studi hanno confermato che l’echinacea aumenta la capacità del sistema immunitario di produrre sostanze di difesa (come ad esempio anticorpi, citochine, chemochine, ecc.) e incrementa la fagocitosi, il meccanismo fondamentale per neutralizzare agenti estranei ad azione patogena come batteri, funghi e virus. Un consiglio in più: se la convalescenza si prolunga, puoi anche associare l’echinacea a una compressa di vitamina D, preziosa alleata per rendere più veloce ed ef cace la risposta immunitaria alle infezioni, riducendo così la durata della convalescenza. la risposta