Il silenzio dei vivi

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Diego Di Dio

Francesco De Benedittis

Il silenzio dei vivi


Il silenzio dei vivi

di Diego Di Dio, Francesco De Benedittis © 2022 Diego Di Dio, Francesco De Benedittis © 2023 Solone srl per questa edizione Tutti i diritti riservati. Collana Nuvole in tempesta, 40 Direttore Editoriale: Nicola Pesce Caporedattore: Stefano Romanini Ufficio stampa: Gloria Grieco Coordinamento Editoriale: Cristina Fortunato Progetto grafico di copertina e quarta: Francesco De Benedittis Impaginazione e lettering: Valeria Morelli Correzione bozze: Daniele Baroni Stampato tramite Tespi srl – Eboli (SA) nel mese di febbraio 2024 Edizioni NPE è un marchio in esclusiva di Solone srl Via Aversana, 8 – 84025 Eboli (SA) edizioninpe.it facebook.com/EdizioniNPE twitter.com/EdizioniNPE instagram.com/EdizioniNPE #edizioninpe


Diego Di Dio

Francesco De Benedittis

Il silenzio dei vivi



Introduzione

La prima volta non si scorda mai, giusto? Bene, questa è la mia prima volta, la prima sceneggiatura che scrivo per una graphic novel. Ho sempre avuto, con il fumetto, un rapporto rispettoso e appassionato, quasi di riverenza. Per vivere faccio l’editor, lo scrittore, l’agente letterario e il docente (scrittura e editoria), quindi sono immerso nella prosa, per passione e per lavoro, dalla mattina alla sera. Eppure, se dovessi tornare indietro nel tempo, scoprirei che il mio amore primordiale non sono state le pagine di un libro, ma le nuvole parlanti. E non solo come lettore, ma anche come autore (ho una valigetta, nascosta da qualche parte, che raccoglie tutti i fumetti che ho scritto e disegnato prima di diventare adolescente). Con gli anni, poi, la narrativa letteraria ha preso il sopravvento, diventando, appunto, un lavoro a tempo pieno (che non svolgo da solo, ma con uno staff di vari collaboratori). Ho impiegato anni per raggiungere il risultato di vivere facendo ciò che mi piace. Ho studiato, ho scritto, ho letto, ho corretto, ho riscritto, ho rappresentato testi, ho partecipato a presentazioni, fiere, firmacopie, eventi di ogni genere. Durante tutto questo tempo, però, c’è sempre stata una vocina, dentro di me, che mi chiedeva di scrivere la sceneggiatura di un fumetto. Era qualcosa che mi mancava: lo avvertivo come un piccolo buco, uno spazio vuoto nel puzzle della mia vita. Così, qualche anno fa, ho deciso di mettermi alla prova, partecipando al concorso Scuola di Fumetto con il testo Io sono il tempo. Ho vinto.

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A quel punto ho pensato che, se la mia sceneggiatura era piaciuta, allora forse avrei potuto scrivere qualcosa di più lungo, più corposo, più impegnativo. Qualcosa che avevo dentro da tempo: la storia di Ettore, che vi accingete a leggere. Edizioni NPE, che ringrazio, mi ha dato la possibilità di esprimermi, dandomi praticamente carta bianca. E se c’è una cosa che posso garantirvi è questa: ho dato il massimo. Io, da lettore, pretendo che gli autori diano il meglio; e da autore, cerco di fare lo stesso, come forma di rispetto verso chi mi leggerà. Per scrivere Il silenzio dei vivi mi sono ispirato alle storie che, più di altre, si sono sedimentate dentro di me, come sensazioni latenti, suggestioni. Non parlo per forza di ispirazioni dirette, ma anche solo di atmosfere, istinti, retrogusti. Potrei citare quei capolavori di Sin City o Il corvo; potrei menzionare Batman: Arkham Asylum, Dylan Dog o anche Brendon; potrei parlare di film come L’uomo senza sonno o Secret Window. Potrei citare tante cose, o anche nessuna: la scrittura, lo sappiamo, è un processo di distillazione. Un autore non fa altro che inglobare tutto ciò che riceve (film, libri, fumetti, serie tv, ma anche esperienze personali, ricordi, desideri, fallimenti) e mescolarlo, di modo che le cose possano avere un senso, trovare una quadratura, acquisire un valore aggiunto nel fluire di una storia. Si dice spesso che un autore, per lavorare bene, dovrebbe scrivere ciò che vorrebbe leggere. Ahimè, non sono mai stato d’accordo. Un autore, per me, dovrebbe scrivere solo ciò che ha voglia di scrivere, e basta. E io avevo una tale voglia di raccontare questa storia che, alla fine, guardando le ultime tavole disegnate da Francesco, mi sono emozionato.

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Come docente, ho quasi 1.300 studenti sparsi per l’Italia, ai quali insegno l’importanza delle tecniche narrative, dei modelli da seguire, delle strutture narratologiche; ma al netto di tutta la teoria e l’insegnamento – che sono imprescindibili –, c’è una cosa che un autore dovrebbe fare sempre: emozionarsi. L’emozione non è un concetto vago, ma concreto, reale: si annida tra le pagine, nei dialoghi, nelle scene mute, nelle inquadrature, nei richiami. Durante la stesura del Silenzio dei vivi mi sono emozionato come se stessi scrivendo per la prima volta nella mia vita. Forse perché ho raccontato la storia che volevo raccontare, nel modo in cui volevo raccontarla: prendendo la mia passione per il nero, il dark, il gotico e spalmandola sulla trama di un giallo che non è un giallo; di un noir che non è un noir; di un poliziesco che non è un poliziesco. Come autore, d’altronde, ho sempre cercato di fare questo: usare il genere come pretesto per dire qualcos’altro, utilizzare la suspense di un thriller come scappatoia, come scusa. In fondo è in questa narrativa-pretesto che si deposita il mio amore per le storie: mi piacciono le storie di supereroi quando non parlano di supereroi; mi piacciono i gialli quando trascendono il giallo; mi piace il genere quando usa (e nega) se stesso per andare oltre, per infilarsi negli anfratti oscuri e ambigui dell’essere umano. Ho inserito tra queste tavole anche una scena reale che ho vissuto in prima persona: ne sa qualcosa la mia compagna, Paula, che s’inventò un sistema tutto suo per dirmi che sarei diventato padre.

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Ed è con l’amore smisurato di un padre che ho scritto le ultime scene: forse per questo mi sono emozionato così tanto. Perché ho pensato che un giorno, tra chissà quanti anni, mia figlia Nicole potrà leggere queste pagine, ed essere orgogliosa del suo papà. Credetemi, non può esistere emozione più grande. Ringrazio ancora di cuore Edizioni NPE per avermi dato questa possibilità e Francesco De Benedittis per aver dato forma e corpo ai miei mostri. E infine ringrazio i lettori: senza di voi, noi autori non esisteremmo. Saremmo un grido muto nel deserto delle storie dimenticate. Grazie. diego di dio, 18 luglio 2023

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Sbagliato. È tutto sbagliato.

Vittima numero due. Stesso modus operandi della precedente. identico.

Commissario…

il collo spezzato in maniera precisa, netta. il corpo disposto in modo innaturale. Grottesco e comico allo stesso tempo.

Commissario?

Sbagliato. È tutto sbagliato. Sono nel posto sbagliato.

E sono l’uomo sbagliato.


Commissario, vi stavo dicendo che la signora delle pulizie è di là e sta piangendo da mezz’ora. È venuta anche la figlia, per calmarla.

Ha trovato lei il cadavere?

Sì.

Appena si riprende, fatela parlare con me.

C’è qualcosa di stonato in questa morte. Un elemento fuori posto.

Qualcosa di… sbagliato, ancora. Nessun progresso nelle ultime settimane sul primo omicidio. Siamo al secondo. Stesso modus operandi del precedente. identico?


L’assassino lo ha seguito al ritorno dal bar, oppure lo ha aspettato qui, sotto casa.

Gli ha teso un agguato. Ha lavorato in fretta ma in maniera precisa.

Lo ha tramortito in qualche modo. Un pugno in faccia, probabilmente.

Poi gli ha spezzato il collo, afferrandolo da dietro.

Ma prima ha indossato i guanti.

Sbagliato. È tutto sbagliato. E sono l’uomo sbagliato.


Tu resta qua. io vado a casa a farmi una dormita. Stanotte non ho chiuso occhio.

Ma stanno arrivando la scientifica e Frattamaggiore!

Salutameli. Di’ che ci vediamo nel pomeriggio.

Sicuro, commissario? State bene, sì?

Una meraviglia.

Ho bisogno di bere.

Ah, buongiorno, commissario! È una buona giornata oggi?


Buona giornata? No, pessima.

Come al solito, no?

Più o meno. Forse anche peggio. Ce l’hai una birra gelata?

Così presto?

Sì, ho bisogno di… rilassarmi.

Va bene, però andateci piano…

Luisa. Un sorriso così splendente da illuminare perfino una giornata cupa come questa.


Lavora qui da tre anni, credo. Ogni volta prova a farmi parlare, ad attaccare bottone.

Le piaccio.

Per fortuna sono abbastanza clemente da non darle corda.

Non sa a cosa andrebbe incontro.

Grazie, scappo.


Vittima numero due. Maurizio Romano, quarantadue anni. Lavorava alle poste qua vicino.

Non so se sia giusto che io continui a occuparmi di questa roba.

Ora come ora, sono la persona meno adatta a condurre quest’indagine.

Forse un giorno potrò tornare. Qui. A fare quello che sapevo fare. Bene.

Un giorno, quando i ricordi e le colpe saranno sepolti sul fondo del mare di Napoli.

Casa.


Non sono nemmeno le undici di mattina e già puzzi di birra. Ma dove cazzo sei stato, si può sapere? Dove stracazzo sei andato?

Bambino Pazzo. Speravo di trovarlo a dormire rientrando.

Ma avevo dimenticato che…

…Bambino Pazzo non dorme mai.


Altri volumi della stessa collana pubblicati da Edizioni NPE: Milano Criminale – Il bandito dai denti di lupo – isbn: 978-88-36271-73-3 Charlie Chaplin – Il funambolo – ed. brossurata – isbn: 978-88-36271-84-9 Milano Criminale – Il solista del mitra – isbn: 978-88-36270-73-6 Scienza e Fede – isbn: 978-88-36270-16-3 Il Giardino – isbn: 978-88-36270-51-4 Le notti bianche – isbn: 978-88-36270-14-9 Jos – isbn: 978-88-36270-62-0 Kafka – La metamorfosi – isbn: 978-88-36270-50-7 Milla – isbn: 978-88-36270-35-4 Giacomo Leopardi: L’infinito – ed. brossurata – isbn: 978-88-36270-57-6 Viaggio al centro della Terra – ed. brossurata – isbn: 978-88-36270-48-4 Il vecchio e il mare – ed. brossurata – isbn: 978-88-36270-47-7 Il tiro del cane – isbn: 978-88-36270-12-5 Milano Criminale – La rapina del secolo – isbn: 978-88-94818-92-5 Basquiat – ed. brossurata – isbn: 978-88-94818-87-1

La casa editrice del fumetto d’autore

edizioninpe.it


«Forse un giorno potrò tornare qui. Quando i ricordi e le colpe saranno sepolti sul fondo del mare di Napoli.»

Sullo sfondo di una Napoli cupa e tormentata, si consuma una serie di misteriosi delitti. Il modus operandi, sempre identico, fa pensare che siano riconducibili a un unico assassino, sebbene non sembrino esserci legami tra le vittime. A indagare sul caso, Ettore, commissario di polizia, accompagnato da due curiosi personaggi: Bambino Pazzo e il Signor Nascosto. Emergeranno alcuni elementi del suo passato che, uniti alle risultanze delle indagini, condurranno a un finale inatteso. Una storia che scava nelle profondità della psiche umana.

ISBN: 978-88-36272-11-2

euro 9,90


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