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Spazio alla vista
Questo il leitmotiv del progetto realizzato da Francesco Adani, un giardino pensile in cui le specie vegetali sono state pensate per essere in sintonia con il paesaggio circostante colloquio di Rachele Pozzato con Francesco Adani
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Un attico incorniciato da una splendida vista sulla catena del Monte Rosa e di tutta la zona prealpina, una piacevole intesa con il cliente per un intervento che fosse il più possibile naturale: questi i presupposti per la progettazione e la realizzazione di un terrazzo pensile di Francesco Adani, titolare di Ikebana.
Farsi Ispirare Dal Contesto
«Le potenzialità di questo progetto mi sono state evidenti da subito: un terrazzo abbastanza


Perch Il Verde Pensile
I giardini pensili negli ultimi anni si sono affermati sempre di più nel settore. Una pratica che si è conquistata grande popolarità a poco a poco, forte della sua resa estetica e della sua funzionalità. Il verde pensile permette infatti di sfruttare tutte le superfici godendo di non indifferenti benefici: da un miglioramento dell’isolamento termico o acustico e un buon risparmio energetico, fino alla mitigazione delle temperature e una gestione idrica più razionale. I giardini pensili, inoltre, aumentano il valore stesso degli immobili e creano ambienti e corridoi ecologici per animali e piante. Uno spazio, insomma, in grado di regalare benessere a chi lo vive e a chi lo circonda.
ampio, all’ultimo piano, che permette di tenere lontani sguardi indiscreti anche senza schermature vegetali eccessivamente invadenti», ci racconta Francesco Adani, giardiniere, progettista e titolare dello studio Ikebana a Castellanza, in provincia di Varese. «Inizio sempre il mio lavoro da una prima bozza esteticofunzionale: in questa prima fase definisco in modo abbastanza generale la struttura che avrà il giardino. In questo caso dai miei clienti, una giovane coppia, non ho ricevuto indicazioni precise, nessuna richiesta specifica. Penso sempre che lavorare in questo modo renda più complicata la parte successiva, quando è il momento di entrare nel dettaglio del progetto con la scelta delle specie, i profumi e i colori che ci saranno nel giardino: si rischia sempre, con poche direzioni, di non incontrare il gusto di chi ha commissionato il lavoro. A guidare questa fase, poi, è necessariamente anche il budget messo a disposizione, da considerare quando si selezionano le specie. In questo caso, però, il filo conduttore è stata l’ispirazione proprio dal luogo e dalla natura, su cui mi sono trovato in piena sintonia con i proprietari di casa, permettendomi di tirare fuori in questo progetto tutte le potenzialità che mi avevano colpito inizialmente del contesto. Ho progettato lo spazio pensando proprio all’aria, al
IKEBANA, LA PASSIONE CHE DIVENTA MESTIERE

vento, allo spazio libero. Il desiderio era quello di lasciare aperta la vista sulle catene montuose sullo sfondo, senza esemplari che ne bloccassero la visuale. Così, solo poche zone laterali sono state piantumate con arbusti, per garantire privacy. Per tutti gli altri spazi, abbiamo optato per bordure miste di perenni morbide, in contrasto con forme più rigide, quasi a voler “pennellare”, in punta di piedi, una vista già straordinaria». Una progettazione naturale è in pieno stile Ikebana, infatti, come ha modo di raccontarci Francesco durante il resto dell’intervista, una cifra che si rivede molto in questo giardino pensile.
Dopo gli studi in agraria e le prime esperienze nel settore, Francesco Adani si è gettato a capofitto nello studio e nell’approfondimento, per sfruttare appieno la potenzialità di questo mestiere. Arriva così, nel tempo, l’idea di trasformare quello che era un negozio di piante in uno studio di progettazione. Ikebana è comunque molto di più, una vera e propria fucina creativa che fa da collante a tutte le attività di Francesco: dalla progettazione e realizzazione di giardini e terrazzi, arboricoltura, pareti vegetali e giardini pensili, come in questo caso, fino all’organizzazione e docenza di corsi rivolti sia ai professionisti, sia agli appassionati. «Dedico tutt’oggi moltissimo tempo all’aggiornamento, allo studio e alla ricerca: è l’unica strada per tutelare e valorizzare il verde, un mondo a cui oggi, mai come prima, spetta un ruolo da protagonista», ci dice infatti: «È fondamentale che i nostri giardini e i nostri alberi siano pensati e gestiti da figure professionali serie e preparate».
Accorgimenti E Criticit
U N Giardino Naturale
Era già presente, sul terrazzo, il substrato con l’impianto idrico, imponendo dunque di adattare il disegno complessivo del giardino a una profondità massima tra i 20 e i 40 centimetri. Un fattore che ha necessariamente vincolato la scelta delle specie presenti. Per fermare la vista lateralmente sono stati scelti esemplari più massicci che per il resto dello spazio, con una zona a siepe mista. Qui, per ovviare al problema della profondità è stata leggermente tagliata la zolla, creando una struttura “a collinetta” con il terriccio. Per il resto del progetto, invece, sono state scelte bordure unicamente di graminacee e perenni. “Erbe danzanti”, come le chiama Francesco: in un ultimo piano, esposto come questo, il vento è protagonista delle dinamiche degli spazi aperti. Volendo quindi mantenere la direzione di un progetto naturale, le bordure sono state selezionate pensando proprio a sfruttare il movimento delle piante al vento. Sul terrazzo è poi presente anche una pergola bioclimatica, una struttura in vetro per “abitare” l’attico, e intorno alla quale sono state piantumate delle aromatiche: una scelta funzionale, da un lato, vista anche la presenza di un barbecue grazie al quale poter riportare i profumi del giardino in tavola, ma anche scenica dall’altra, proponendo aromatiche da fiore insieme alle più tradizionali, passando così dall’Allium Schoenoprasum, comunemente noto come erba cipollina, al timo, la salvia o la Santolina.

Nella zona più in ombra, invece, si è optato per tocchi di colore, con le tonalità blu dell’Hydrangea macrophylla, geranio e iris japonica e una parete con gelsomini e rose a copertura, in un mix dal tocco audace e affascinante.
Progettare e realizzare un giardino pensile richiede competenza e professionalità, oltre che consapevolezza degli strumenti a propria disposizione. Innanzitutto, è fondamentale conoscere la portata della soletta, il suo stato e il tipo di guaina impermeabilizzante. Come in questo caso, lo spessore può influenzare significativamente il tipo di giardino che si andrà a realizzare. Tra gli altri fattori da tenere in considerazione nella scelta della vegetazione, anche zona climatica, esposizione, disponibilità idrica e manutenzione.






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