Private Label Magazine
Il packaging della Mdd è sempre più eco-friendly
Surgital: la tradizione gastronomica italiana su scala industriale
Despar Italia: Mdd per tutti i gusti

2/2025












Il packaging della Mdd è sempre più eco-friendly
Surgital: la tradizione gastronomica italiana su scala industriale
Despar Italia: Mdd per tutti i gusti
2/2025
con la linea di prodotti pensata per te che vuoi sentirti bene con gusto.
3 Editoriale
L'evoluzione del beauty retail: quando il distributore diventa protagonista
4 PLM Awards 2025
Ecco I vincitori dei “Best Copacker Profile” 2025
8 L’analisi dunnhumby
Strategie Mdd guidate dai dati cliente: il caso studio di un retailer europeo
12 Cover story
Il packaging della Mdd è sempre più eco-friendly
PLMagazine
Supplemento trimestrale di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano
Registrazione n° 52 del 30/1/2007
Direttore responsabile
Armando Brescia
Direttrice editoriale
Maria Teresa Manuelli
18 Intervista alla distribuzione Despar Italia: Mdd per tutti i gusti
22 The private label scenario Il prezzo è giusto? (3° parte)
28 Aziende in campo
32 PL branding by The Optimist Il packaging sostenibile nella Gdo: tra strategia, comunicazione e concretezza
36 Intervista all'industria Surgital: la tradizione gastronomica italiana su scala industriale
40 Mercati I surgelati a Mdd continuano a incontrare le esigenze dei consumatori
49 Osservatorio Marca
GS1 Italy: consumi Non Food, sostenibilità e nuove sfide normative per le aziende italiane
Comitato scientifico
Stefano Ghetti, managing partner Expertise on Field/partner IPLC Italy
Alberto Miraglia, general manager Retail Institute Italy
Paolo Palomba, managing partner Expertise on Field/partner IPLC Italy
Emanuele Plata, co-founder, past president, board advisor PLEF
Collaboratori
Federica Bartoli, Alessandra Businaro, Siro Descrovi, Veronica Fumarola, Stefano Ghetti, Fabio Massi, Luca Salomone
Responsabile Redazioni EDM
Claudia Scorza
Responsabile publishing
Stefania Colasuono
Progetto grafico Silvia Ballarin
Editore Edizioni DM Srl - Via G. Piazzi, 2/4 20159 Milano P. Iva 08954140961
Contatti Tel. 02/20480344 redazionedm@edizionidm.it
Pubblicità Ufficio commerciale: commerciale@edizionidm.it Tel: 02/20480344
Maria Teresa Manuelli Direttrice editoriale
Il settore beauty mostra una vitalità sorprendente. Con un fatturato mondiale previsto in crescita dell'8% a 612,8 miliardi di euro e un giro d'affari della cosmetica italiana che nel 2024 ha raggiunto i 16,5 miliardi (+9,2%), assistiamo a un fenomeno sempre più evidente: l'affermarsi delle marche commerciali come veri protagonisti del mercato.
Il caso Sephora è emblematico. Come sottolinea Fenisia Cilli, marketing director di Sephora Italia: «Siamo un retailer, siamo una "house of brands", ma siamo percepiti e riconosciuti anche come marchio». La catena del gruppo Lvmh ha trasformato la propria private label in un autentico love brand, con numeri impressionanti: 50 rossetti Cream Lip Stain venduti ogni ora e 5 maschere commercializzate ogni minuto. La forza di Sephora risiede nella sua capacità di porsi come "beauty curator", selezionando marchi esclusivi e costruendo una community appassionata. Questa evoluzione non è isolata. Giuseppe D'Amato, buying & merchandising director di Rinascente, conferma: «Anno dopo anno il mondo del beauty presenta delle crescite sempre più consistenti e a doppia cifra». La strategia di Rinascente si basa sul rinforzo del brand mix e sull'ampliamento dell'audience attraverso eventi e masterclass, con prospettive di raddoppio del fatturato. Marionnaud punta invece sulla personalizzazione dell'esperienza d'acquisto. «Il servizio per noi è la leva principale», dichiara Arianna Di Prospero, direttrice generale di Marionnaud Italia, sottolineando come le private label rappresentino il 20% del fatturato e siano «un'importante leva di differenziazione».
Anche la Gdo ha compreso le potenzialità del settore. Conad ha recentemente lanciato "Piacersi", una linea che sviluppa oltre 100 milioni di euro di fatturato e che risponde a un'esigenza emersa da una ricerca Ipsos: la priorità degli italiani è oggi il benessere psicofisico (87%), seguito dalla salute fisica (86%).
Non mancano le nuove iniziative: Esselunga ha inaugurato il beauty store "eb" a Milano, H&M ha lanciato una catena dedicata ai cosmetici, Intimissimi ha diversificato nel beauty in collaborazione con Naturalia Tantum.
Il fenomeno riflette una trasformazione profonda del retail: da semplici distributori a creatori di valore e identità. Il futuro del beauty sembra ormai indissolubilmente legato alla capacità dei retailer di costruire marche del distributore autentiche e riconoscibili, capaci di interpretare le nuove sensibilità dei consumatori verso un benessere olistico.
SGrande successo per la terza edizione dei premi lanciati da Edizioni DM. “Comunicare la Mdd. Le nuove dinamiche e le nuove modalità della comunicazione sul marchio privato” il tema di discussione di quest’anno.
i è tenuta il 16 aprile 2025, presso l’Una Hotels a Milano, la cerimonia di consegna del riconoscimento promosso dal magazine digitale PLM e ideato da Edizioni DM per premiare le migliori imprese italiane fornitrici di prodotti a Marca del Distributore (Mdd). Il premio, a differenza di altre iniziative simili legate al modo della grande distribuzione e del largo consumo, non si focalizza sui prodotti, ma sulle aziende. L’edizione 2025, che si è avvalsa di una giuria composta da rinomate insegne nazionali, ha visto oltre 150 aziende partecipanti, 24 premi assegnati e 8 vincitori assoluti.
DROGHERIA ALIMENTARE Pedon
FREDDO Roncadin
FRESCO Solo Italia
Princes Italia Orva
Versilfungo Il Pesto di Prà
Eurial Italia Dalla Torre Dorotea
BEVANDE The Bridge Simfed Covim
CURA CASA Relevi
CURA PERSONA Mil Mil 76
Essity Italy
Rolly Brush
Diemme Fiori
Soffigen
PET FOOD & PET CARE Monge Martini Celmax Italia
ALTRI PRODOTTI NON FOOD Alber
I.M.I. Fochista
La premiazione è stata preceduta dai saluti di Antonella Maietta in rappresentanza di Marca byBolognafiere & Adm, che ha anticipato le novità 2026 dell’unica kermesse italiana dedicata alla marca privata. Mentre Stefano Ghetti, partner di IPLC con Paolo Palomba, ha raccontato i recenti progetti che vedono protagoniste le aziende fornitrici di Mdd. Soffermandosi anche sul successo riscosso dal premio IPLS 2025 che ha visto la partecipazione di oltre 450 prodotti.
Valeria Casanova di Penny Italia, Giovanni D'Alessandro di Gruppo Sogegross, Michele Rinaldi di Soluzione Group e Marco Pozzali di Gruppo VéGé hanno poi discusso intorno al tema portante di questa edizione: “Comunicare la Mdd. Le nuove dinamiche e le nuove modalità della comunicazione sul marchio privato”.
La serata è stata possibile grazie al sostegno di partner di valore, quali Marca byBolognafiere & Adm e InPost. Quest’ultimo ha condiviso in anteprima i risultati di una esclusiva ricerca sulle abitudini dei consumatori nei punti vendita. L’evento si è concluso con un momento conviviale di networking.l
Leggi di più e guarda tutte le foto dei vincitori e della serata su www.plmawards.it
Pedon
Pedon è un’azienda familiare partita negli anni Ottanta perseguendo sempre una vitale curiosità verso il nuovo, la promessa di crescere in modo sano e sostenibile, l’intraprendenza. Pedon seleziona e lavora le materie prime con l'obiettivo di sensibilizzare le persone sull’importanza di introdurre cereali, legumi e semi con maggior frequenza nella propria dieta. Prodotti sempre più facili, fruibili e gustosi, disponibili in tutti i contesti, promuovendo un approccio alimentare senza regole rigide. https://www.pedon.it/
Solo Italia
Roncadin
Dal 1991, la passione della famiglia Roncadin diventa un successo in rapida crescita che porta nelle case di tutto il mondo il gusto unico della vera pizza italiana. Lo stabilimento si trova in mezzo a una valle, protetto dalla catena montuosa delle Alpi Carniche, parte della catena delle Dolomiti. Preservare questo patrimonio costituisce una prerogativa per lo sviluppo. www.roncadin.it
Solo Italia nasce nel 1997 alle porte di Milano, città con cui da sempre ha un legame e una sintonia profondi. Da oltre 25 anni continua a fare ciò che li appassiona: preparare i dessert della tradizione italiana e internazionale con un tocco di creatività e fantasia per una esperienza unica e mai banale. Garantisce ai consumatori un elevato livello di sicurezza e di qualità tramite un accurato controllo delle materie prime utilizzate e un costante controllo dell’intera filiera produttiva https://solo-italia.com/
The Bridge Fondata nel 1994 in un piccolo villaggio tra i monti Lessini, in provincia di Vicenza, The Bridge è un’azienda familiare che produce bevande al 100% biologiche, dessert e creme per cucinare realizzate con ingredienti accuratamente selezionati e certificati. Tutti i prodotti sono vegan, senza lattosio, senza colesterolo e la maggior parte anche senza glutine. https://thebridgebio.com
Relevi
Innovazione, standard qualitativi elevati, flessibilità e partnership fanno sì che Relevi venga scelta dai maggiori retailer europei e marchi internazionali per la produzione di private label o in ambito B2B. Con una produzione 100% italiana, offre soluzioni pratiche e innovative per la cura della casa, nella deodorazione degli ambienti (incluso le candele profumate), la detergenza per wc, i prodotti antitarmici e gli insetticidi. https://www.relevi.it/
PET FOOD & PET CARE
Monge
CURA PERSONA
Mil Mil 76
Azienda molto conosciuta nel proprio settore, con alle spalle oltre 40 anni di esperienza. In tutti questi anni ha continuato a svilupparsi ed espandersi, e si propone oggi come una realtà affidabile e riconosciuta. Forte di una visione lungimirante e un impegno che sappiano rispettare il futuro. Così come la qualità, fattore determinante per il successo dell’impresa. https://milmil.it
Il gruppo Monge è un importante realtà produttiva italiana nel settore degli alimenti per cani e gatti con sede in provincia di Cuneo. La capacità di coprire tutti i canali distributivi e di posizionarsi in tutte le fasce di mercato, ha garantito al Gruppo Monge crescite costanti negli anni. Per questo un numero sempre maggiore di famiglie italiane sceglie ogni giorno la qualità dei prodotti Monge per i propri amici a quattro zampe. https://www.monge.it/
ALTRI PRODOTTI NON FOOD
Alber
Alber nasce all’inizio degli anni Sessanta nel cuore dell’Alto Adige come produttore di calze e collant. Un’impresa manifatturiera che lega le proprie radici alla famiglia Alber a cui rimane legata con il susseguirsi dei cambi generazionali. Una “business family” con una visione internazionale e la missione di soddisfare il cliente partendo dal servizio offerto.
https://alber.it/
Il progetto è partito con un'analisi approfondita delle categorie di prodotti, utilizzando dati di vendita e feedback degli acquirenti per identificare le aree con maggiore potenziale di crescita.
In un mercato retail sempre più competitivo, un retailer europeo ha saputo distinguersi grazie a un approccio innovativo e strategico ai marchi privati. L'obiettivo era chiaro: incrementare l'engagement e la fedeltà dei clienti nel segmento premium della Mdd, sfruttando al massimo il potenziale delle categorie di prodotti esistenti.
Il progetto è partito con un'analisi approfondita delle categorie di prodotti, utilizzando dati di vendita e feedback dei clienti per identificare le aree con maggiore potenziale di crescita. L'attenzione si è concentrata sulle categorie in cui il marchio privato era già forte, ma dove esisteva ancora spazio per aumentare la quota di mercato. Questo ha comportato la valutazione di fattori come la penetrazione di mercato e la frequenza di acquisto, oltre all'analisi delle tendenze emergenti.
Un elemento cruciale della strategia è stata la segmentazione dei clienti. Attraverso strumenti analitici avanzati, il retailer ha identificato i clienti fedeli e quelli con opportunità di crescita relativi all’acquisto dell’Mdd. È emerso che il 15% dei clienti più fedeli era responsabile del 60% delle vendite dei marchi privati, evidenziando l'importanza di comprendere e soddisfare le esigenze di questo segmento chiave. La fedeltà di tali clienti è stata calcolata quando l’ampiezza del coinvolgimento con le categorie di Mdd (in quante categorie acquistano?) e la profondità del coinvolgimento (la share of wallet del brand per quello shopper).
Per approfondire la comprensione dei clienti, il retailer ha creato personas dettagliati, profili che hanno aiutato a visualizzare le caratteristiche e i comportamenti dei clienti fedeli. Questi insight sono stati fondamentali per lo sviluppo di strategie di marketing efficaci, rivolte a consumatori con abitudini di acquisto regolari e una forte connessione emotiva con il marchio. È emerso che i clienti tipo fossero famiglie con o senza figli nell’abitazione, guidate dalla qualità dei prodotti e l’amore per la cucina. Al tempo stesso, essi frequntavano i discounter regolarmente. Approfondendo, si è riusciti a capire che merci, beni e brand fossero preferiti da quel gruppo, in che zone geografiche fossero più presenti e che altre abitudini di acquisto avessero.
Con le categorie e i segmenti di clienti identificati, il retailer ha implementato diverse strategie di crescita, ognuna in base al tipo di categoria emersa: da categorie di “alta opportunità” se vi era alta presenza di fedeli Mdd ma bassa penetrazione di Mdd nelle vendite, fino a “revisioni di portfolio” se la quota dell’Mdd era alta, ma al contrario, si registrassero pochi Mdd fedeli in tali categorie.
Tra le varie azioni adottate, è stata migliorata la visibilità dei prodotti premium attraverso un'ottimizzazione della disposizione degli scaffali e delle promozioni in negozio. Inoltre, è stata condotta un'analisi dei prezzi per garantire competitività senza compromettere la percezione di qualità. Campagne di marketing personalizzate sono state lanciate per i segmenti di clienti identificati, utilizzando sia canali digitali che tradizionali.
I risultati del progetto sono stati notevoli. Il retailer ha registrato un aumento del 20% nelle vendite dei prodotti premium dei marchi privati, con un significativo incremento della fedeltà dei clienti. Questo successo ha dimostrato che un approccio basato sui dati e focalizzato sul cliente può portare a risultati tangibili e duraturi.
Questo case study offre una guida pratica per i retailer che desiderano massimizzare il potenziale dei loro marchi privati. Attraverso un'analisi accurata delle categorie di prodotti e una segmentazione efficace dei clienti, è possibile sviluppare strategie di crescita mirate e sostenibili. Il futuro dei marchi privati risiede nella capacità di comprendere e soddisfare le esigenze dei consumatori, offrendo prodotti di qualità che risuonano con le loro aspettative.l
La sostenibilità ha oggi un ruolo centrale nelle scelte d’acquisto dei consumatori, i quali prima di inserire un prodotto nel proprio carrello della spesa, oltre al prezzo, valutano sempre più spesso anche il suo impatto sull’ambiente.
Secondo i dati dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo realizzato quest’anno da Nomisma, per gli italiani un prodotto alimentare per essere riconosciuto come sostenibile deve avere un imballo eco-friendly (46%), essere locale o a km zero (43%) e realizzato con ridotte emissioni di CO2 (42%). Il packaging è perciò l’elemento che incide più di altri sulla percezione di sostenibilità dei consuma-
tori, i cui acquisti sono influenzati dalla presenza di un imballaggio realizzato da fonti rinnovabili (23%), completamente riciclabile (23%) o senza overpackaging (21%). Tutte caratteristiche che si riscontrano sempre di più nelle confezioni e negli imballi dei prodotti a marchio delle insegne della Gdo, gran parte delle quali ha avviato da tempo un percorso verso l’offerta di packaging a elevato profilo di sostenibilità.
L’obiettivo pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità di Esselunga prevede di avere almeno l’85% delle confezioni di prodotti a proprio marchio in materiale riciclato, riciclabile o compostabile: «Quando dobbiamo scegliere la tipologia di imballaggio per la nostra Mdd – commentano dall’azienda – ci facciamo guidare da questo principio. Inoltre, per meglio valutare il materiale più adeguato al confezionamento dei nostri prodotti, per alcune referenze specifiche ci avvaliamo di studi di Life Cicle Assessment (Lca), basati su svariati parametri (carbon footprint, consumo d’acqua, uso di plastica, circolarità), che ci permettono di verificare l’impatto ambientale di diverse opzioni di packaging proposte dai fornitori. Infine, sono di norma preferibili i monomateriali, poiché spesso più facilmente riciclabili, ancor meglio se provenienti a loro volta da materiale riciclato, anche se resta sempre importante analizzare i casi specifici. Il nostro impegno nell’uso di confezioni dei prodotti a nostro marchio realizzate con materiali riciclati, riciclabili o compostabili si manifesta sia nelle nuove referenze immesse sul mercato sia nello studio continuo di revisione degli articoli già presenti in vendita. Negli ultimi anni, ad esempio, abbiamo sostituito la plastica del packaging delle fette biscottate classiche Esselunga ed Esselunga Equilibrio con la carta, sia per l’involucro esterno sia per quello interno. Abbiamo inserito quattro referenze di capsule Esselunga composta-
bili, compatibili con il sistema Lavazza A Modo Mio, che si aggiungono alla linea di capsule a marchio compostabili, compatibili con il sistema Nespresso. Inoltre, abbiamo ridotto lo spessore dell’imballo delle paste fresche utilizzando meno plastica e introdotto un nuovo formato catering per la pasta pizza che utilizza una quantità minore di materiale per il packaging, nonostante il peso del prodotto sia triplicato rispetto a quanto offerto prima».
Alessandro Mutti, shopper analyst & category manager di Iper La grande i, afferma che per la sua insegna la sostenibilità è una priorità da oltre 20 anni, ben prima che diventasse un tema centrale per il grande pubblico: «Siamo impegnati, da allora, in un percorso continuo di ricerca e miglioramento, con l’obiettivo di selezionare imballaggi per le nostre produzioni che seguano la filosofia dei tre pilastri fondamentali, le cosiddette “3 R”: rispettare, ridurre, riciclare. Prediligiamo materiali quali la carta certificata Fsc e le plastiche compostabili come il Pla (acido polilattico). Lavoriamo per ridurre lo spessore dei materiali, senza sacrificare o compromettere la protezione del prodotto, e privilegiamo l’utilizzo di soluzioni monomateriale, che semplificano il processo di riciclo. Prestiamo anche grande attenzione all’informazione rivolta al consumatore attraverso una comunicazione chiara, sempre disponibile sui nostri punti vendita e sul sito web, che si somma a quella obbligatoria per legge, già presente sui nostri imballaggi. In aggiunta, collaboriamo attivamente con fornitori italiani per sviluppare soluzioni di packaging innovative e sostenibili, prodotte localmente, a sostegno del Made in Italy. In generale, stiamo lavorando per estendere la nostra filosofia relativa al packaging a tutte le nostre linee di prodotti freschi, con un’attenzione particolare alla riduzione della plastica. Nelle nostre panetterie e pasticcerie, ad esempio, utilizziamo sacchetti compostabili in carta con finestre in Pla, smaltibili con i rifiuti organici. Anche le scatole impiegate in pasticceria, una volta separate dalla finestra in Pla, sono conferibili nella raccolta differenziata della carta. Nelle nostre gastronomie, per i prodotti caldi usiamo vaschette in cartoncino idoneo all’uso in microonde e per i prodotti freddi vaschette trasparenti in Pla, entrambe compostabili».
Il Gruppo Schwarz sta lavorando a una riduzione importante dell’uso della plastica lungo tutta la filiera, packaging inclusi. «Uno dei pilastri della nostra strategia di sostenibilità ambientale è il programma REset Plastic – afferma Alessia Bonifazi, responsabile corporate affairs di Lidl Italia – l’obiettivo è minimizzare l’impiego della plastica per le confezioni dei prodotti, promuovendo soluzioni più sostenibili e circolari. Entro la fine dell’esercizio fiscale 2025, ci siamo impegnati a raggiungere tre obiettivi per i prodotti a nostro marchio: ridurre del 30% la plastica nelle confezioni, rendere riciclabile il 100% del packaging, utilizzare una media del 25% di materiale riciclato nelle confezioni in plastica. Al fine di raggiungere questi traguardi altamente sfidanti, abbiamo messo in atto nel corso degli ultimi anni diverse iniziative concrete, come la riduzione delle dimensioni del packaging della linea di frutta secca e a guscio a marchio Alesto, che ha consentito un minor utilizzo di plastica pur mantenendo invariata la quantità di prodotto al suo interno. Alcune bottiglie d’acqua del nostro marchio Saguaro, inoltre, sono state ripensate e oggi contengono il 30% di plastica riciclata. Nel reparto frutta e verdura, abbiamo invece introdotto confezioni in cartone per le mele biologiche, mentre le zucchine, anch’esse bio, si trovano raggruppate mediante l’uso di sole fascette di carta adesiva riportanti le informazioni di prodotto, favorendo così l’eliminazione delle vaschette. Anche per le monoporzioni multipack, ad esempio di patatine, la confezione esterna è stata sostituita da un adesivo che tiene unite tutte le mini-confezioni. Gradualmente tutti i nostri pack contenenti cellulosa saranno certificati Fsc e Pefc. Insomma, un meticoloso lavoro di redesign dei package trasversale a tutte le nostre private label, perché siamo convinti che anche una minima riduzione può avere, se sommata alle altre, un impatto importante».
SOSTENIBILE
Secondo Valeria Casanova, PL manager di Penny Italia, sebbene molte aziende stiano investendo sempre più in soluzioni di imballaggio ecologiche e innovative, l’introduzione di questi nuovi materiali è talvolta ancora limitata a causa del loro costo più elevato, della
difficile macchinabilità a livello industriale e delle limitazioni che talvolta pongono rispetto a confezioni più classiche: «Per noi la sostenibilità degli imballaggi dei nostri prodotti a marchio è una priorità assoluta, non solo nel rispetto delle linee guida diramate dal Gruppo Rewe di cui facciamo parte, ma rappresenta una spinta quotidiana per andare un passo oltre. Utilizziamo materie prime rinnovate, evitiamo costantemente l’uso di sovraimballaggi non necessari, privilegiamo componenti monomateriale più facilmente riciclabili dal consumatore finale. Un’attenzione ulteriore è poi dedicata a tutto il ciclo di vita del prodotto e del suo imballo grazie a numerose partnership attraverso cui supportiamo e cerchiamo di migliorare sempre più l’intero processo. L’obiettivo ultimo di tutte le misure attivate sui nostri imballaggi è quello di raggiungere, entro la fine del 2030, il 100% di prodotti a marchio con packaging riciclato o completamente riciclabile. Negli ultimi anni, com’è anche riportato nel nostro secondo Bilancio di Sostenibilità 2023, la percentuale complessiva di prodotti a catalogo con imballi sostenibili è quasi raddoppiata, grazie soprattutto alle referenze della linea My Bio, al latte e al banco dei salumi, che hanno registrato un innalzamento considerevole nell’utilizzo di packaging più rispettosi dell’ambiente. Particolarmente degne di nota sono la linea di prodotti monouso a nostro marchio che non solo sono realizzati, ma vengono anche confezionati in materiale compostabile. Una selezione di surgelati, inoltre, è disponibile in buste di carta e tutta la gamma di prodotti cartari quotidiani ha virato proprio recentemente verso l’uso di un film di confezionamento riciclato».
Marco De Angelis, responsabile qualità di Todis, spiega che l’impegno della sua insegna per rendere i packaging delle referenze a Mdd sempre più sostenibili è continuo e abbraccia tante linee: «Abbiamo implementato l’utilizzo di flaconi e confezioni con plastica riciclata sia per i prodotti per la cura della casa sia per quelli della cura della persona e delle carte igieniche, mentre per i packaging delle referenze alimentari abbiamo adottato imballaggi facilmente riciclabili e, dove possibile, privilegiamo confezioni di plastica riciclata. Inoltre, tutte le bottiglie delle nostre acque minerali sono costituite da un 30% di R-Pet. Alcuni degli imballi di frutta e verdura della nostra linea “A Tutto Sapore” sono realizzati in Social Plastic, una plastica riciclata prodotta dall’organizzazione non-profit Plastic Bank proveniente dalla raccolta in Paesi con economie emergenti: queste confezioni contribuiscono a ridurre l’inquinamento ambientale e a migliorare le condizioni di vita delle comunità locali coinvolte nel recupero della plastica. Infine, tutti i flaconi delle linee Gently Natura e Gently Baby dedicate alla cura della persona sono realizzati con 100% Pet riciclato e le formulazioni di questi prodotti sono tutte certificate Eco Bio Cosmesi». l
Fabio Massi giornalista
A FARE IL PUNTO CON PL MAGAZINE È
MICHELA COCCHI, BRAND MANAGER DI DESPAR ITALIA
Moltissime linee, con una quota particolarmente elevata sull’assortimento grocery e un’intensa azione di R&S distinguono le private label del consorzio, che addirittura, grazie a Spar International, esporta i propri brand.
Despar Italia si è sempre distinta per una forte attenzione alle Mdd, ma data la complessità dell’organizzazione tale approccio è anche omogeneo? Lo abbiamo chiesto alla Michela Cocchi, brand manager di Despar Italia.
Quanti dei vostri soci hanno solo private label Despar e quanti anche propri marchi? Consorzio Despar Italia si compone di sei società e ciascuna opera nella propria area territoriale, ottimizzando le sinergie e sotto il coordinamento di Despar Italia stessa, per quanto concerne lo sviluppo del prodotto a marchio. Tutti i soci includono, nella propria offerta, Mdd Despar, e contribuiscono allo sviluppo della nostra private label. Due, poi, includono anche marchi propri minori, come completamento.
Lo zoccolo di private label Despar quante referenze comprende?
Negli anni abbiamo lavorato costantemente sul nostro assortimento PL con l’obiettivo di presentarci sul mercato con una gamma sempre più completa e rispondere a tutte le esigenze di spesa puntando sul binomio qualità e convenienza. Oggi il nostro assortimento Mdd si compone di 17 linee per un totale di circa 3.800 referenze che vanno dalla convenienza fino al premium. Ultimo ingresso in ordine di tempo è proprio la diciassettesima linea: abbiamo recentemente annunciato l’estensione della linea convenienza S-Budget,
4 Società del consorzio: Despar Nord Ovest-Gruppo 3 A, Despar nord - Aspiag Service, Despar Centro Sud-Maiora, Despar Sardegna-Scs, Despar Sicilia-Ergon, Despar Messina-Fiorino
4 N. di punti vendita: 1.424 (al 31.12.2023)
4 Fatturato 2023: 4,4 miliardi di euro (ultimo dato disponibile)
4 Fatturato Mdd 2024: oltre 1 miliardo di euro
4 N. referenze Mdd: 3.800 prodotti a marchio
4 N. linee Mdd: 17
4 Linea convenienza: S-Budget
4 Linee mainstream: Despar, Despar Bebè, Despar Xme, Cà Dolce, Molly, Scotty, Despar MediPro, Despar Enjoy
4 Linee upmarket (che includono linee specializzate e premium): Despar Vital, Despar Veggie, Despar Free From, Despar Equo Solidale, Despar Scelta Verde Bio,Logico, Despar Scelta Verde Eco,Logico, Despar Premium
4 Nuovi lanci 2024: > 200 referenze
4 Lanci in programma nel 2025: circa 200 referenze
Fonte: Dati aziendali
già presente nei territori gestiti dal nostro socio Despar Nord, a tutto il network di Despar Italia, un progetto in fieri che stiamo implementando proprio in questi mesi e che ci permette di completare la nostra proposta con articoli che vanno dall’entry level al premium. A fine 2024 la quota di mercato a valore sul totale vendite grocery della marca Despar ha raggiunto il 23,9%, in crescita di 1,2 punti sul 2023. L’incidenza varia molto da comparto a comparto, con picchi del 44,8% nell’ortofrutta, del 35,5% nel fresco, del 32,3% nel freddo e valori più bassi nella drogheria alimentare (20,3%) e nella cura persona (14,5%) (dati Nielsen anno terminante al 29 dicembre 2024).
Parliamo di best seller...
Le linee che nel 2024 sono risultate best seller sono Despar Premium, che valorizza le eccellenze gastronomiche e le specialità locali con molte Dop e Igp, e il mainstream Despar, che include una proposta completa di beni per la spesa quotidiana. Nei territori di Despar Nord, S-Budget ha registrato una crescita importante. Più in dettaglio hanno fatto segnare performance rilevanti la linea food-to-go Enjoy (+15,1% a valore), la linea Free From, senza glutine e senza lattosio (+12,7%), Despar Premium (+9,5%), la linea di prodotti non alimentari a ridotto impatto ambientale Scelta Verde Eco,logico (+14,5% a valore) e la linea di prodotti per la cura della persona con +11,1% (Nielsen AT 29/12/2024). Per merceologia i beni più venduti nel 2024 appartengono al mondo del fresco e del freschissimo: dal latte Uht parzialmente scremato Despar, all’Olio Extravergine di Oliva 100% Italiano Despar Premium, per arrivare al mondo dell’ortofrutta, con le carote Passo Dopo Passo filiera controllata e all’insalata mista di IV gamma Despar.
Innovazione di prodotto: su cosa state puntando?
Lo sviluppo delle private label, puntando su innovazione, sostenibilità, sana alimentazione e valorizzazione delle filiere agroalimentari italiane, è un impegno costante di Despar Italia, per costruire un assortimento sempre più completo con un corretto posizionamento di prezzo e un’identità chiara per le diverse declinazioni di prodotto. Tra i principali filoni di sviluppo c’è, da un lato, l’ambito della convenienza: Despar sta infatti ampliando, come abbiamo visto, il brand S-Budget a tutto il proprio network. Dall’altro, vediamo opportunità interessanti nei segmenti degli alimenti specializzati, come i salutistici e funzionali e nell’ambito dei proteici, oltre che nel segmento premium.
Quali innovazioni avete presentato a Marca Bologna?
A Marca 2025 abbiamo presentato, appunto, soprattutto l’estensione di S-Budget.
A livello di prodotto, tra le novità inserite recentemente in assortimento ci sono poi i taralli intrecciati a mano Despar Premium, lo yogurt Scelta Verde Bio,logico, oltre che la pasta di semola proteica Despar, che arriverà a breve sugli scaffali.
A maggio parteciperemo, inoltre, all’“International Salute to Excellence Awards”, organizzato da Plma nell’ambito del “World of Private Label” International Trade Show di Amsterdam. Nelle passate edizioni, nell’ambito di questo premio, la nostra Mdd ha ottenuto 13 riconoscimenti in molteplici categorie, a conferma della centralità che la private label riveste per noi.
Despar va dai superstore ai negozi di prossimità. Quanto è importante la PL ai due estremi?
Nei punti vendita più piccoli, sotto agli 800 mq e con insegna Despar, la quota della nostra Mdd è ancora maggiore e supera di quasi 5 punti la quota a totale Italia (28,7%), mentre nei supermercati più grandi, sopra i 1.500 mq, costituiti da Eurospar e Interspar, il ‘peso’ del prodotto a marchio è minore.
Despar Italia esporta le sue Mdd verso il mondo Spar?
Essere parte di Spar International, presente in 48 Paesi nel mondo, ci permette di promuovere i nostri prodotti e l’eccellenza italiana anche all’estero. Attraverso i propri soci, Despar Italia esporta le referenze a marchio proprio fuori dall’Italia, con una presenza significativa nei mercati di riferimento di Spar International e Spar Austria, tra cui Croazia, Slovenia, Austria, Ungheria, Malta, Albania e Kosovo: oggi il nostro flusso estero di Mdd vale oltre 25 milioni di euro. l
Luca Salomone
giornalista professionista specializzato in beni di consumo, distribuzione, centri commerciali e finanza
3° parte
Un nuovo capito dell’indagine IPLC sulle strategie di pricing dei principali retailer Europei e sull'evoluzione del ruolo della private label. Questa volta indagando i diversi posizionamenti delle Mdd.
Il posizionamento “premium” del marchio del distributore sta diventando sempre più importante per i retailer come strumento per differenziare l’offerta dai loro concorrenti e per ottenere margini di profitto migliori per compensare i margini decrescenti sulle gamme “entry-level” e “mainstream”.
I prodotti “premium” sono spesso presentati con specifiche di prodotto più
elevate rispetto alla marca leader, o possono essere totalmente unici, offrendo innovazione e gratificazione al consumatore.
Nella nostra ricerca abbiamo rilevato che i prezzi richiesti per i prodotti “premium” sono, in media, superiori del 79% rispetto ai prezzi del posizionamento “mainstream”. In Tesco Irlanda, i prodotti Tesco Finest (“premium”) vengono venduti in media oltre al doppio rispetto al posizionamento “mainstream”, mentre in alcuni
retailer il costo per i “premium” è inferiore, per esempio il 50% da Edeka in Germania. Lidl, nei paesi in cui abbiamo trovato la gamma nella selezione dei nostri panieri, vende il posizionamento “premium” Deluxe in media il 59% in più rispetto ai prodotti equivalenti di posizionamento “mainstream”.
Il livello “premium” del marchio del distributore è stato inizialmente introdotto in periodi stagionali chiave, come Natale e Pasqua. In alcuni paesi europei i prodotti di livello “premium” sono disponibili per un periodo limitato in queste occasioni. In Germania, il marchio Gourmet di Aldi e il marchio Deluxe di Lidl sono molto utilizzati in tante categorie di prodotti sia a Natale che a Pasqua. Nel 2023, Lidl ha aumentato il numero di prodotti Deluxe venduti durante il periodo natalizio di oltre il 20%, portandolo a 147 referenze. Alcuni hanno avuto un tale successo che si è deciso di tenerli in assortimento fino a Pasqua 2024.
SONO
In effetti, molti paesi vedono i retailer offrire marchi del distributore di posizionamento “premium” durante tutto l'anno nelle loro gamme principali, o continuative. In Portogallo, Continente offre ora oltre 220 prodotti di fascia “premium”, mentre in Spagna i prodotti Selección di Carrefour e la gamma Seleqtia di Eroski si stanno espandendo e una serie di prodotti sono disponibili tutto l'anno.
La maggior parte dell'attività nel posizionamento “premium” si manifesta nel Regno Unito. Tutti i primi 8 retailer hanno una gamma di fascia “premium” venduta continuativamente, come Finest da Tesco, Taste the Difference da Sainsbury's e The Best da Morrisons. Le gamme saranno ampliate a Natale e Pasqua e alcuni prodotti di livello “premium” "a disponibilità limitata" sono offerti per San Valentino.
Nei periodi di picco delle vendite, come quello natalizio, i retailer pubblicizzano ampiamente le gamme “premium” attraverso tutti i canali di comunicazione, tra cui TV, stampa e, naturalmente, social media. In alcuni casi, vengono prodotte brochure specifiche con solo prodotti “premium”.
Tuttavia, anche nel paese in cui il livello “premium” è più sviluppato, rappresenta solo l'8,4% delle vendite totali a marchio del distributore in valore e il 5,6% in volume, indicando che l'attenzione principale dei retailer deve essere rivolta all'offerta di livello “mainstream”. Sia da Lidl che da Aldi, nella maggior parte dei Paesi, si assiste allo sviluppo di una grande quantità di nuovi prodotti di posizionamento “premium”. I principali discount vedono le loro private label di fascia alta come fattori strategici chiave per invogliare i clienti ad allontanarsi dai supermercati tradizionali, soprattutto nei periodi stagionali. Nonostante la quota relativamente bassa di marchi del distributore di posizionamento “premium”, alcuni paesi hanno visto i retailer sviluppare un posizionamento di qualità ancora più elevato, a volte indicato come livello “super-premium”. Gli esempi includono l'italiana Elisenda la pasticceria di Esselunga, dove i prodotti sono stati sviluppati da uno chef stellato Michelin, e la gamma Exquisite di Aldi nel Regno Unito appositamente selezionata e venduta nel periodo natalizio.
Nel caso del marchio Elisenda di Esselunga, prodotti come il Panettone e la Veneziana sono venduti fino a 4 o 5 volte il posizionamento di prezzo del prodotto tradizionale, offrendo un grande margine operativo al retailer e dando al cliente la possibilità di acquistare la pasticceria
della massima qualità possibile alla metà del prezzo che pagherebbe acquistando direttamente da una panetteria artigianale di alta gamma. Tuttavia, vediamo che il marchio del distributore di livello “premium” non si sta espandendo in tutti i Paesi. Nei Paesi Bassi, la gamma AH Excellent di Albert Heijn è passata da 275 prodotti nel 2019 a circa 170. Sembra che per il lancio di nuovi prodotti si stiano concentrando maggiormente sul loro livello “mainstream”.
Piuttosto che concentrarsi su uno specifico marchio del distributore di livello “premium”, come quelli appena descritti, vediamo in molti Paesi una spinta verso marchi del distributore “premium” "a valore aggiunto", ognuno dei quali si rivolge a una specifica esigenza del con-
sumatore come biologico, salutistico, free-from e vegano. Queste gamme possono richiedere un sovrapprezzo simile a quello del marchio del distributore di posizionamento “premium”. In una piccola selezione di prodotti nel paniere da noi analizzato abbiamo visto che i prodotti biologici sono venduti al 50% in più rispetto al livello “mainstream” e alcuni prodotti salutistici il 47% in più.
In Germania, Rewe prevede un sovrapprezzo sui suoi marchi privati Bio, Eco e Regional, mentre Edeka, oltre al suo marchio tradizionale Gut & Günstig, offre linee dedicate come Edeka my veggy, Edeka Italia, Edeka Deli e Edeka Regional.
Questi prodotti si aggiungono alle loro fasce “premium” Edeka Genussmomente e Edeka Bio . Sia la gamma biologica che quella regionale sono aumentate nel numero di referenze negli ultimi tempi.
I gusti e i sapori internazionali si riflettono nelle linee a marchio del distributore, un esempio è Carrefour in Spagna che ha sviluppato diverse linee che rappresentano varie gastronomie come il marchio De Nuestra Tierra (cucina spagnola), Reflets de France (cucina francese) e Terre d'Italia (cucina italiana). Ogni gamma è proposta con uno standard di qualità molto elevato.
Una grande spinta alle “value-added” private labels è sui prodotti che promuovono il benessere fisico e psicologico, quelli che incentivano diete come prevenzione delle malattie, e quelli che sostengono il miglioramento del clima e la promozione di un approvvigionamento etico.
Una categoria di alto posizionamento che ha visto molti lanci di prodot-
ti a marchio del distributore negli ultimi anni è quella dei prodotti destinati ai mercati vegani e vegetariani.
Nei Paesi Bassi, il leader di mercato Albert Heijn ha recentemente introdotto un’ampia gamma di oltre 200 prodotti a base vegetale con il marchio del distributore AH Terra . Il loro obiettivo è che, entro il 2025, il 50% di tutte le proteine vendute nei loro negozi sia di origine vegetale, arrivando al 60% entro il 2030.
Durante e dopo la pandemia globale nel 202021, molti retailer hanno aumentato il numero di prodotti a marchio del distributore di provenienza locale o regionale, poiché i consumatori cercavano di sostenere le aziende locali più piccole e i retailer preferivano catene di approvvigionamento più corte.
Sono state ampliate le gamme specifiche di "specialità regionali", come la gamma Nos Régions ont du Talent di E.Leclerc in Francia.
La qualità dei prodotti e degli imballaggi in tali gamme può essere confrontata allo stesso livello del marchio del distributore di livello “premium”. l
Il 2 e 3 aprile 2025 ha debuttato a Poznań Marca Poland, la prima fiera dedicata al mercato della marca del distributore nell’Europa dell’est. Un evento nato dalla collaborazione tra BolognaFiere e Mtp Grupa, che porta in Polonia l’esperienza vincente e ventennale di Marca by BolognaFiere.
In qualità di nuovo hub strategico per il networking tra retailer e produttori, Marca Poland ha accolto una selezione qualificata, ma numerosa di buyer della Gdo internazionale, presenza fondamentale per il business matching dell’evento. Sono stati presenti in fiera i rappresentanti di Aldi, Auchan Polska, Carrefour Polska, Decathlon, Douglas Polska, Eurocash, Jeronimo Martins Polska | Biedronka, Kaufland Polska, Leroy Merlin Polska, Makro Cash & Carry Polska, Netto, Pepco Poland, Rossmann, Selgros Cash & Carry, Spar, Stokrotka e molti altri.
Pensata per chi punta a espandere il proprio business e a intercettare nuove opportunità nel mercato polacco e nei Paesi limitrofi, Marca Poland intende mettere in contatto produttori food e non food con le principali catene di distribuzione europee, dando così risposta alla sempre più alta domanda di prodotti a marca commerciale. Infatti, in Europa, e in particolare in Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Gran Bretagna, la quota della private label nella Gdo rappresenta oggi il 40% del mercato del largo consumo confezionato, con prospettive di crescita nei prossimi anni (fonte: Circana).
«Marca Poland rappresenta un altro importante passo avanti nella strategia di internazionalizzazione di BolognaFiere – ha affermato Antonio Bruzzone, ceo di BolognaFiere –. Come successo già con Cosmoprof nel settore della cosmetica, intendiamo esportare nel mondo la ventennale esperienza di Marca by BolognaFiere nel settore della private label, creando un network di eventi b2b. Così, dopo Marca China, l’accordo con Mtp Group Poznań rappresenta un altro importante tassello di sviluppo nel mercato dell’Est Europa».
Marca Poland ha dato spazio anche ad approfondimenti in esclusiva sui trend di mercato: convegni e appuntamenti mirati arricchiranno la due giorni polacca, fornendo dati e scenari di sviluppo per la Marca del Distributore in Europa.l
Aldi Uk ha firmato un nuovo contratto a lungo termine, unico nel suo genere, con il fornitore britannico Warrendale Wagyu. Aldi Uk diventerà così il più grande supermercato del Regno Unito a vendere bistecche di wagyu britannico in tutto il Paese, rendendo il prodotto disponibile per i consumatori a un prezzo accessibile. I prodotti faranno parte della linea Aldi “Specially Selected”. Aldi, quarto supermercato nel Regno Unito, prevede di vendere 2,5 milioni di bistecche wagyu britanniche all'anno, appena completerà la distribuzione nel corso del 2025. Il contratto siglato con Warrendale Wagyu ha un valore di circa 320 milioni di sterline per i prossimi cinque anni e garantisce una maggiore sicurezza finanziaria all’azienda e agli 800 allevatori britannici. Warrendale Wagyu è un'azienda a conduzione familiare con sede nello Yorkshire che rifornisce Aldi dal 2020.l
Coop, la linea vini Fior Fiore cresce del +38%
Il Coop ha partecipato al Vinitaly 2025 proponendo un viaggio in Italia grazie alle 48 etichette di vini della linea Fior Fiore che cresce in un anno di oltre il 38% superando le 725mila bottiglie vendute. Coop ha proposto al pubblico presente in fiera degustazioni guidate grazie alla presenza dei sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier e dei singoli produttori coinvolti sulle quattro etichette (Franciacorta millesimato, Brunello di Montalcino, Verdicchio di Matelica Amarone classico della Valpolicella) accompagnate da prelibatezze gourmet sempre dell’universo della linea Fior Fiore. Assieme a Fior Fiore, è protagonista nello stesso stand in collaborazione con Legacoop Agroalimentare anche la filiera cooperativa dei produttori di vini con la linea Assieme Coop. Un modello unico di filiera attento alla sostenibilità, intesa in tutte le sue componenti, economica, sociale ed ambientale: 28 vini tipici bianchi e rossi che raccontano una filiera corta, 100% made in Italy.l
La Pasqua per molti prodotti a marchio del distributore è stata certificata Fairtrade, il marchio etico internazionale che assicura migliori condizioni commerciali ai coltivatori di cacao in Africa e America Latina. Presso i punti vendita della catena Aldi la scelta è davvero ampia con la linea Monarc. Negli oltre 750 punti vendita Lidl, invece, disponibili diversi prodotti nella linea Favorina. Nei supermercati e ipermercati Coop si sono potute acquistare referenze nella linea Fior Fiore. Anche la catena iN’s nella linea Selezione Più propone prodotti certificati, così come nei supermercati Md. Anche la catena Penny quest’anno per la prima volta ha proposto prodotti Fairtrade.l
Arriva in Spagna la prima fiera dedicata alla private label: Privel - PRIVate labEL, che si svolgerà dal 5 al 6 novembre 2025 presso i padiglioni della Fiera di Madrid. L’evento, organizzata da Ifema Madrid, primo organizzatore fieristico spagnolo, in collaborazione con Alimarket, la più importante azienda di ricerca e pubblicazioni sul retail in Spagna, dove la Mdd ha superato il 48% di quota, una percentuale superiore ad altri Paesi europei come la Germania o il Regno Unito. La fiera prevede due giorni di incontri fra le aziende produttrici di prodotti food e non food a marca del distributore e la Gdo spagnola e dell'America Latina, tra cui Femsa (Messico), Supermercados Peruanos (Perù), Gamapro (Venezuela), Gta-Grupo Tiendas Asociadas (Guatemala), Rupo Ruromadi (Spagna).l
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Il packaging non è più solo un contenitore. Per la grande distribuzione organizzata, è diventato un manifesto di valori, un punto di contatto diretto tra brand e consumatore, e spesso anche un vero fattore competitivo.
I n un contesto dove la sostenibilità si impone come criterio guida per acquisti consapevoli, le Mdd sono sempre più protagoniste di una transizione concreta e visibile sugli scaffali. Secondo l’Osservatorio Packaging di Nomisma, il 73% dei consumatori italiani considera essenziale che un prodotto salutistico sia confezionato in modo sostenibile. E il 71% è disposto a cambiare punto vendita se trova soluzioni più green. Una scelta che non è più solo etica, ma anche strategica. Anche il report "Sustainable Retailing 2024" di Eurocommerce conferma la direzione intrapresa: il 68% delle insegne europee ha rivisto il packaging delle proprie Mdd negli ultimi due anni, con l’obiettivo di ridurre sprechi e migliorare la riciclabilità.
Le insegne della Gdo hanno capito che il packaging è ormai un punto di sintesi tra esigenze ambientali, marketing e innovazione. Ma il rischio del greenwashing è dietro l'angolo: comunicare sostenibilità richiede coerenza, chiarezza e verificabilità. Un packaging che sembra ecologico ma non lo è rischia di compromettere la fiducia, sempre più centrale nel rapporto con i clienti.
Proprio per questo molte Mdd stanno puntando su soluzioni certificate e su un linguaggio trasparente. Coop, con le linee Vivi Verde e Fior Fiore, ha valorizzato produttori allineati con la propria visione ambientale, mentre Conad ha introdotto criteri stringenti per i fornitori della linea Verso Natura. Il Gruppo Selex ha ridotto drasticamente l’uso di plastica vergine, convertendo oltre 300 tonnellate di imballaggi non riciclabili. Esselunga, invece, ha adottato le vaschette Biopap riciclabili, compostabili e resistenti alle alte temperature per il confezionamento della gastronomia calda e fredda del format La Esse, contribuendo all'obiettivo di aumentare progressivamente i packaging riciclabili, compostabili o in materiale riciclato. Secondo Federdistribuzione, nel 2024 oltre l’80% dei retailer italiani ha attivato un piano di rimozione dei packaging misti non riciclabili, in favore di materiali monocomponente più semplici da smaltire.
La lotta alla plastica è centrale, ma non sempre lineare. In alcuni casi si è assistito a una demonizzazione eccessiva: la plastica, quando ben progettata e riciclabile, può rappresentare una scelta più sostenibile rispetto ad alternative complesse da gestire. La sfida non è l'eliminazione totale, ma l'uso consapevole: plastica dove serve, in forme riutilizzabili o riciclate (come l'rPET), privilegiando cicli chiusi e filiere trasparenti.
L’impegno passa anche per la logistica e il riuso. Il progetto francese LivingPacket, per esempio, propone imballaggi intelligenti e riutilizzabili, capaci di integrarsi nei processi di e-commerce con sensori e display aggiornabili. Il Gigante ha adottato mezzi a metano liquido nella distribuzione, riducendo l’impatto ambientale del trasporto. E i qr code sulle confezioni non servono solo a raccontare, ma anche a tracciare e ottimizzare l'intero ciclo di vita del prodotto.
Un aspetto cruciale è anche la comunicazione. La ricerca "Private Label Packaging Trends" di McKinsey & Company mostra che i retailer che investono in packaging sostenibile per le Mdd registrano una maggiore fedeltà dei clienti e un aumento medio del 6% sul Net Promoter Score. Quando il packaging comunica bene, informa e coinvolge, diventa parte integrante dell’esperienza d’acquisto. Chi lavora in agenzia sa bene che gli aspetti di sostenibilità sono parte fondamentale dello storytelling.
Non è un caso che i prodotti con claim ambientali dichiarati sul pack crescano più velocemente: l’indagine Immagino 2024 di GS1 Italy evidenzia un +11% a valore per le MDD che parlano di sostenibilità attraverso l’imballaggio.
Il packaging sostenibile, dunque, non è una moda. È un impegno concreto, che passa per innovazione, coerenza e capacità di ascoltare il consumatore. Le Mdd che sapranno investire con visione, evitando scorciatoie e greenwashing, saranno le più credibili. E nel mercato di oggi, la credibilità è una delle forme più efficaci di leadership. l
A FARE IL PUNTO CON PL MAGAZINE È ANDREA BINO, MARKETING MANAGER DI SURGITAL.
Il core business dell’azienda è da sempre il food service (74%), ma è presente anche nel door to door, nel mercato industriale e in modalità Mdd nel canale retail (26%).
Nata nel 1980 a Lavezzola (Ravenna), nel cuore della Food Valley italiana, come piccolo laboratorio artigianale, Surgital ha saputo portare la genuinità dei suoi prodotti su scala industriale e in pochi anni è diventata un punto di riferimento a livello internazionale. Il core business dell’azienda è da sempre il food service (74%), ma è presente anche nel door to door, nel mercato industriale e in modalità Mdd nel canale retail (26%). Andrea Bino, marketing manager di Surgital, ci aiuta a conoscere meglio questa realtà alimentare, soprattutto in ambito Mdd.
Quali sono stati i risultati economici di Surgital nel 2024 in termini di fatturato e trend di crescita? E qual è il peso della Mdd?
Il 2024 è stato un anno di conferma, chiuso con segno positivo (+3,2% vs il 2023), naturalmente con risultati più contenuti rispetto ai due anni di over performance, frutto dell’effetto post pandemico che ha riguardato tutto il settore della ristorazione. Oltre il 20% del nostro fatturato proviene dal retail, canale in cui siamo presenti soltanto in modalità Mdd.
Tra i vostri partner per la Mdd ci sono anche insegne estere? E quanto incidono sul vostro business?
Siamo copacker, tra gli altri, per un importante gruppo americano della grande distribuzione per il quale produciamo tutta la linea di primi piatti pronti in busta, ma anche per catene tedesche e francesi di primo piano. Considerando il volume di fatturato attribuito alle Mdd, il 33% è in Italia e il 67% all’estero.
Quali tipologie di prodotti a Mdd realizzate principalmente per le vostre insegne partner e quali sono le loro caratteristiche in termini di ricette e produzione?
Principalmente produciamo primi piatti pronti della tradizione italiana, surgelati, in busta. Il nostro riferimento culinario è proprio la tradizione gastronomica italiana: abbiamo maturato la nostra expertise su questo asset ed è il nostro elemento d’appeal per i clienti, insieme all’affidabilità che un’azienda strutturata come noi può garantire. In termini di produzione a fare la differenza è certamente il fatto che sulle nostre linee impieghiamo la migliore tecnologia (in fase di produzione e in quella di surgelazione) che assicura un output costantemente rispondente agli standard qualitativi richiesti.
Quali novità e obiettivi avete per il 2025?
Il nostro obiettivo è diventare uno dei leader di riferimento nel mondo della Mdd in Italia e all’estero. Stiamo allargando l’assortimento che possiamo offrire ai nostri clienti potenziali, proponendo anche nuove ricette rispetto alla concorrenza, principalmente in tre aree di prodotti surgelati: piatti pronti in busta, in vaschetta e sughi in pepite.
Quali servizi mettete a disposizione per le insegne partner?
Teniamo molto a questo aspetto di consulenza ai nostri clienti che, per quanto riguarda il settore della grande distribuzione, possiamo riassumere in tre punti fondamentali. Il primo riguarda la fase di ricerca e sviluppo: abbiamo un team interno dedicato che affianca i nostri clienti nella definizione delle ricette sulla base delle loro specifiche esigenze. Siamo l’interlocutore ideale per le insegne che intendono proporre ai consumatori un piatto pronto della tradizione italiana, abbiamo competenza e struttura per definire, insieme, il progetto di una singola referenza o di un’intera linea, coniugando esigenze gustative con un’identità specifica. Siamo più che consulenti, siamo veri e propri partner. Il secondo punto è la definizione dei pack: un piatto pronto a Mdd non si esaurisce in una ricetta, deve essere contenuto e vestito con un pack coerente al progetto generale. Internamente abbiamo un ufficio tecnico dedicato a coordinare tutti i passaggi, con il cliente e i suoi fornitori, necessari per la definizione del pack che conterrà e comunicherà il prodotto a scaffale. L’ultimo aspetto comprende il supporto di marketing: un piatto pronto non si “vende” da solo, ha bisogno di essere proposto sul punto vendita in modo efficace e a tale scopo offriamo supporto e consulenza per il materiale a corredo del prodotto.
Stabilimenti di produzione: Lavezzola (Ravenna)
Numero dipendenti del Gruppo: oltre 500
Fatturato 2023: € 123.300.000
Trend di crescita del fatturato 2024 vs 203: +3,2%
Incidenza dalla Mdd sul fatturato 2024: 27%
Mercato totale: Italia 54%, estero 46%
Distribuzione fatturato Mdd: Italia 33%, estero 67%
Paesi export: oltre 60
Volumi produzione quotidiana: 175 tonnellate di pasta fresca, 90.000 piatti pronti monoporzione e 30 tonnellate di sughi e salse pronti, tutti surgelati
Canali: food service (74%), door to door, mercato industriale e Mdd nel canale retail (26%)
Come si declina la sostenibilità nelle vostre attività produttive?
Abbiamo scelto un modello di crescita sostenibile e questo si declina in tutte le aree in cui possiamo fare la differenza. Al dossier di sostenibilità che abbiamo già redatto negli anni scorsi, seguirà nel 2025 la pubblicazione del nostro Report di Sostenibilità. Qui saranno dettagliati tutti i nostri investimenti, sia lato persone sia ambiente. In particolare siamo impegnati per garantire l’efficienza energetica, considerato che siamo un’azienda classificata come fortemente energivora. Attualmente autoproduciamo il 90% dell’energia di cui necessitiamo attraverso tre innovativi impianti per la produzione di energia pulita: due parchi fotovoltaici per un totale di 3.500 kw/h, una centrale di quadrigenerazione alimentata a metano con una potenza elettrica di 6mila kw/h e una centrale a tre turbine oil-free da 600 kw/h. l
Nel 2024 il mercato del pane e dei sostitutivi a Mdd ha continuato a mostrare performance positive, anche se con andamenti piuttosto disomogenei tra i vari segmenti.
di Fabio Massi
Dopo la forte spinta di cui hanno beneficiato durante il periodo della pandemia, i prodotti surgelati hanno proseguito il loro percorso di crescita entrando in maniera sempre più costante nelle case degli italiani. Secondo le rilevazioni realizzate da NIQ nei punti vendita della grande distribuzione (discount compresi), le vendite complessive dei prodotti surgelati nell’anno terminante al 25 febbraio 2025 hanno raggiunto quasi 3,8 miliardi di euro facendo registrare un aumento del 2,9% sui dodici mesi precedenti, mentre il tasso di crescita delle confezioni acquistate - salite a poco
meno di 1,3 miliardi - è stato più consistente (+4,2%). Nell’ultimo anno, i surgelati a Mdd hanno mostrato performance ancora più positive e complessivamente hanno superato un fatturato di 1,8 miliardi di euro, pari a una quota del 47,8% sulle vendite del comparto in Gdo, evidenziando un tasso di crescita del 3,5% (contro il +2,4% dei prodotti a marca industriale). Anche in termini di confezioni, i surgelati a Mdd hanno fatto meglio delle referenze branded (+4,9% vs +3,4%) e hanno sfiorato 710 milioni di unità vendute (quota del 54,7% sul totale). Tra le categorie più performanti a valore, i surgelati di pesce naturale (+5,5%), i vegetali naturali e frutta (+4,6%), i dolci e pasticceria (+3,8%) e i piatti pronti (+3,7%), mentre accusano una leggera flessione sia le carni (-1,7%) sia i vegetali preparati (-2,2%). Da sottolineare la crescita messa a segno dai prodotti surgelati senza glutine: +13,6% a valore e +13,7% nelle confezioni. se si prende il riferimento delle confezioni vendute, che hanno superato abbondantemente i 750 milioni: +3% vs +2,1%. Tra i prodotti a Mdd con i trend maggiormente positivi a volume spiccano il pane per sandwich (+18,7%), i taralli (+15,6%), i pani morbidi senza glutine (+9,6%) e le gallette (+9,5%), mentre i segmenti più in difficoltà sono le pagnotte (-23,4%), il pancarré (-6,8%), i grissini (-4,2%) e il pan bauletto (-2,7%).
Dal reparto National Buying di Aldi Italia raccontano che negli ultimi anni il comparto dei surgelati ha presentato un certo dinamismo, grazie al sempre maggiore apprezzamento della clientela: «Questo è dovuto in larga parte all’ampliamento dell’offerta con proposte innovative e nuove modalità di cottura che consentono di portare in tavola pietanze di qualità in poco tempo. La leva promozionale esercita sicuramente un forte richiamo e ci impegniamo affinché il nuovo volantino comprenda anche una buona selezione di surgelati. In questo modo, siamo in grado di fornire al cliente la certezza che, recandosi nei nostri punti vendita, possa fare una spesa completa, di qua-
Nei punti vendita Aldi, considerando l’intera offerta frozen, tra articoli continuativi, stagionali e in promozione, oltre l’80% è a Mdd.
Grazie a un team di esperti, Surgital offre una consulenza strategica e operativa per supportare le principali insegne italiane e internazionali nello sviluppo di ricette su misura, perfettamente calibrate sulle esigenze di ciascun cliente. Questo know-how si traduce in un’offerta PL che comprende piatti pronti block frozen e stirfry, pasta fresca e riso in tecnologia IQF, oltre a salse, sughi e vellutate in pepite® porzionabili, pratiche e versatili.
Per i banchi gastronomia della GDO, Surgital propone gli stessi prodotti destinati al food service, declinati in maxi formati pensati per le specifiche necessità del canale. Le Private Label costituiscono una leva strategica del successo aziendale, contribuendo a posizionare Surgital come il grande
laboratorio artigianale della pasta fresca: un’eccellenza riconosciuta a livello globale, oggi punto di riferimento nel panorama del made in Italy alimentare.
Ogni referenza MDD nasce da un percorso condiviso con il cliente, in un’ottica di vera partnership,
con l’obiettivo comune di portare in tavola ricette ispirate alla grande tradizione gastronomica italiana, unite a un forte orientamento al servizio. Il risultato è infatti una serie molto variegata di soluzioni pronte all’uso, di eccellente qualità, capaci di garantire performance professionali sia nella cucina domestica sia in quella della gastronomia, con qualità organolettiche che rimangono inalterate a lungo grazie alla surgelazione industriale.
lità ma conveniente, secondo la formula “Spendi meno, vivi meglio”. Per quanto riguarda le tendenze di consumo, notiamo maggiore consapevolezza e interesse nei confronti della sostenibilità, della selezione delle materie prime e dell’italianità. Nei nostri punti vendita, considerando l’intera offerta frozen, tra articoli continuativi, stagionali e in promozione, oltre l’80% è a marca privata. Le nostre linee principali sono “I Colori del Sapore” (vegetali), “Primana” (piatti pronti e snack), “Cucina” (pizze), “Grandessa” e “Mucci” (gelati). Di grande importanza per noi è anche la linea “Golden Seafood” di prodotti ittici: molte delle referenze sono certificate Msc, Asc e Ggn, per assicurare sulle tavole dei consumatori un assortimento di surgelati provenienti da allevamenti e attività di pesca gestite responsabilmente».
Secondo Tiziano Bonifazi, product manager freschi e freschissimi di Despar Italia, la Mdd è sempre di più un punto di riferimento per tutti quei clienti che vogliono risparmiare e acquistare un buon prodotto: «Nei nostri punti vendita questo fenomeno è più accentuato rispetto al totale mercato dei surgelati a Mdd e il dato della quota conferma questa tendenza: lo scorso anno le vendite dei prodotti a nostro marchio hanno superato l’andamento generale sia a volumi (+6,8%) sia a valore (+5,6%) chiudendo al 24% sul nostro fatturato totale, una dinamica positiva che continua anche nei primi mesi del 2025. Questi andamenti sono dovuti a molteplici aspetti che concorrono alla crescita del settore, il più importante dei quali è il continuo miglioramento sotto il profilo qualitativo di molti prodotti che comunque mantengono prezzi accessibili. Oggi il nostro assortimento a Mdd è ben presidiato con 260 referenze in sei linee (S-Budget, Despar, Free From, Veggie, Scelta Verde Biologico e Premium), le categorie più importanti sono centrate su prestazioni e formati. Seguiamo comunque da vicino gli andamenti di mercato per capire, ad esempio, se è necessario fare interventi su formati di prodotti esistenti che possono essere più performanti o se ci sono referenze che devono essere sostituite. Di sicuro ci sono famiglie più dinamiche che possono ancora crescere anche con l’ingresso di qualche nuovo prodotto, soprattutto nelle pizze e nei gelati. Proprio nella famiglia degli stecchi lanceremo per quest’estate un nuovo prodotto nel nostro brand alto di gamma, Premium».
Nel 2024 le vendite dei surgelati a marchio Despar hanno registrato +6,8% a volume e +5,6% a valore, con una quota del 24% sul fatturato totale.
Lorenzo Trovato, responsabile acquisti ortofrutta di Crai, afferma che la tendenza dei prodotti a Mdd nel mondo frozen è da anni in crescita costante: «All’interno delle nostre categorie di surgelati stiamo attuando una progressiva rivisitazione per andare a coprire tutte le unità di bisogno che ancora non hanno una referenza a Mdd, cercando sempre di più di rendere il prodotto a nostro marchio l’unico in assortimento. Lo scorso anno le categorie più performanti sono state sicuramente quella dell’ittico e quella delle verdure, su cui abbiamo fatto una serie di inserimenti che ne hanno aiutato l’andamento positivo. Da segnalare l’importanza che sta assumendo la categoria dei piatti pronti, nella quale andremo a fare delle aggiunte assortimentali soprattutto nei primi piatti che, grazie alla loro comodità di utilizzo, rappresentano la tipologia di surgelato più richiesta dai nostri clienti. Considerando la dimensione dei nostri punti vendita con gli spazi espositivi a disposizione, la nostra offerta di surgelati è abbastanza ampia, anche se abbiamo visto che ci sono delle aree su cui possiamo intervenire, in particolar modo tutto il mondo del free from. Per il periodo estivo, ad esempio, stiamo mettendo appunto delle referenze di gelati senza lattosio e senza zuccheri aggiunti, per andare a coprire un’offerta dove attualmente abbiamo solo prodotti a marchio del fornitore. Per il periodo autunnale, invece, andremo a ragionare sull’area dei surgelati senza glutine, per la quale svilupperemo una pizza gluten-free e valuteremo altri inserimenti».l
Lo scorso anno, nei punti vendita Crai le categorie più performanti dei surgelati a Mdd sono state quella dell’ittico e quella delle verdure.
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Padiglione 6
L’Osservatorio raccoglie, organizza e sistematizza l’andamento di 13 comparti non alimentari. Indaga il comportamento e il processo di acquisto di 4 diverse generazionibaby boomer, millennial, generazione X e Z - in otto categorie: elettronica di consumo, profumeria e cosmesi, tessile casa, bricolage, detersivi per l’igiene e la cura della casa, e infine abbigliamento, calzature, intimo e accessori.
Le analisi contenute nell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ci permettono di disegnare la propensione all’acquisto del consumatore a fronte di una sempre più spiccata ricerca di razionalizzazione degli acquisti, per rispondere alla ricerca di convenienza nata dalla diminuzione del potere di acquisto, ma anche a tendenze green che sempre più coinvolgono un consumatore attento e consapevole. Tendenze che portano a realizzare scelte diverse a seconda della merceologia considerata, ma anche della generazione di appartenenza dell’acquirente: ecco che si delineano consumer journey diversi per baby boomer, millennial, generazione X e Z, dalla scelta del canale di acquisto, a come e dove si cercano informazioni pre-acquisto, passando per le strategie per rispondere alle tendenze legate alla sostenibilità e come vengono adattate in base alla disponibilità economica e alle opportunità, fino alle azioni post acquisto per condividere esperienze e riflessioni.
La sostenibilità è centrale anche nell’intervento di GS1 Italy nel corso della tavola rotonda “Osservatorio packaging nel largo consumo Nomisma. Il packaging nelle scelte di retailer e consumatori”, organizzato da Nomisma e Marca by BolognaFiere. Negli ultimi anni, infatti, l'attenzione verso il settore degli imballaggi è aumentata notevolmente, alimentata sia dalle politiche europee sia da una crescente sensibilità da parte dei consumatori. Questo cambiamento ha spinto le aziende del settore del largo consumo a progettare e a sviluppare interventi di miglioramento con un focus particolare sull'incremento della quota di materiale riciclato utilizzato negli imballaggi. Ma sono emerse anche altre pratiche innovative, come il riutilizzo, la dematerializzazione e la gestione attenta del fine vita degli imballaggi, tutte finalizzate alla riduzione dell'impatto ambientale dei prodotti lungo l’intero ciclo di vita. l
unico
dedicato alla marca
del distributore e ai suoi protagonisti