Conad Nord Ovest, oltre 5,33 miliardi di fatturato nel 2024
INTERVISTA Un successo “Søstrenibile”
3 Editoriale
Se nemmeno il discount ci basta più…
4 Cover Il valore aggiunto del data sharing
12 Intervista
Un successo “Søstrenibile”
15 Successi
Conad Nord Ovest, oltre 5,33 miliardi di fatturato nel 2024
17 Imprese
Pam Panorama presenta il drugstore Tibì
18 Mercati
Pane e sostitutivi, un piacere quotidiano fra tradizione e innovazione
33 Persone
34 Retail Innovation
On - Londra, Regno Unito
37 Social&Pr strategies
Purpose e comunicazione: una relazione vitale
38 Customer Micro trend 2025: smart surrounding
40 Mercati
Vegetali conservati, i legumi spingono il mercato
50 L’analisi Focus Research
Analisi delle attività promozionali sui vegetali conservati
52 Retail Real Estate
Un’occasione ghiotta per valutare lo stato di salute della ristorazione
54 Mercati
Piatti pronti: sperimentazione e praticità al centro
68 Digital club/Retail
Quando il cliente diventa più smart del supermercato
71 Tecnologistica
Pubblicità in negozio: Selex Media punta su 20mila schermi in 1.200 pdv
Jakala lancia il nuovo Vending Market Monitor
74 News
75 Video e podcast
77 Prossimamente
Il dato è un’informazione strategica e le aziende s’impegnano a raccoglierne il più possibile. Ora si apre un nuovo capitolo: quello della condivisione e della collaborazione, che si afferma come leva di crescita per l’intera filiera.
DM Magazine
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Periodo di fermento per la distribuzione. Format che prosperano come funghi dopo un temporale estivo, altri invece arrancano come turisti in ciabatte su un sentiero di montagna. Partiamo dai discount, che ormai sono diventati le vere rockstar del retail. E se pensavate che avessero già dato il massimo, ecco che Lidl Francia ci stupisce con una mossa da maestro: l'outlet del discount. Sì, avete letto bene. Il 20 giugno hanno aperto due negozi vicino Parigi con sconti dal 30 al 60% su prodotti beauty, abbigliamento, sport e bricolage. Non è un esperimento isolato: già attivi in Repubblica Ceca, Spagna e Germania (dove contano 10 punti vendita), stanno dimostrando che si può fare lo sconto dello sconto. E noi italiani? Aspettiamo con ansia che questa ideona attraversi le Alpi. Ma non sono solo i discount a far festa. I nostri amici a quattro zampe stanno letteralmente facendo crescere un intero settore: il pet care specializzato vola grazie al pet-tech, dove tecnologia e coccole per animali si fondono in un mix irresistibile. Evidentemente, tra smart collar e distributori automatici di croccantini, i nostri cani vivono meglio di noi. E poi c'è Normal, la catena danese che ha deciso di sbarcare in Italia con un concept che fa dell'esplorazione un'arte: layout labirintici (addio liste della spesa lineari) e oltre 100 nuovi prodotti ogni settimana. Il loro ceo non ha dubbi: «Il nostro obiettivo è offrire ai clienti un'esperienza unica». Tradotto: perdersi tra gli scaffali diventa divertente. Dall'altra parte del ring, troviamo i supermercati tradizionali di medie dimensioni, veri sandwich generazionali schiacciati tra i discount aggressivi e gli specializzati. Come il classico fratello di mezzo, non riescono a trovare la loro identità. Gli ipermercati, poi, sono diventati i dinosauri del settore. Quelle superfici gigantesche che una volta ci facevano sentire in un parco divertimenti ora sembrano deserti del Sahara commerciale. I consumatori moderni preferiscono fare spese frequenti e mirate, non maratone domenicali tra corsie infinite. La morale della favola? Oggi vince chi sa interpretare i nuovi bisogni: convenienza senza compromessi, esperienze memorabili e specializzazione intelligente. I format che continuano a ragionare come nel secolo scorso rischiano di rimanere con un pugno di mosche in mano.
Il valore aggiunto del data sharing
Il dato è un’informazione strategica e in questi anni le aziende si sono impegnate a raccoglierne il più possibile. Ora si apre un nuovo capitolo: quello della condivisione e della collaborazione, che si afferma come leva di crescita non solo per i singoli attori, ma per l’intera filiera.
L’unione fa la forza”. Il vecchio adagio popolare pare essere immortale. La parola “collaborazione” è tornata in auge quasi come un must negli ultimi tempi nel mondo della grande distribuzione e del retail. Un’azione da compiere per favorire la crescita delle insegne quanto dell’industria di marca. Il concetto di collaborazione trova una delle sue possibili declinazioni nel data sharing, che a sua volta può avere diverse sfaccettature e offrire molteplici opportunità, come sottolinea Gianluigi Crippa, senior partner di Jakala: «Il dato di prima
di Veronica Fumarola
Fin dove si spinge la sensibilità?
Un tema caldo, quando si parla di data sharing, è la sensibilità di ogni azienda rispetto ai dati proprietari. «È fondamentale capire fino a che punto chi mette a disposizione i dati è disposto a condividerli, con chi, e in quale forma – fa notare Gianluigi Crippa –. C’è una naturale attenzione alla riservatezza: un’azienda può essere disposta a confrontarsi in modo anonimo e controllato per capire come si posiziona rispetto alla concorrenza, ma difficilmente accetta che i propri dati grezzi vengano messi a disposizione di terzi. Da un lato, bisognerebbe capire se potrebbe essere ancor più utile fare un ulteriore passo nella condivisione. Dall’altro, si sollevano tematiche legate alla riservatezza, alla governance, alla sicurezza dei dati. Senza un presidio solido su questi aspetti, è difficile pensare di procedere con iniziative di condivisione in modo efficace e sostenibile».
parte un tempo non era nemmeno valorizzato. Oggi siamo in una fase in cui le aziende cercano di strutturare una strategia per valorizzare i propri dati e utilizzarli al meglio per migliorare le performance e ottenere un reale vantaggio competitivo. Ma pian piano si sta facendo strada un’altra direzione: comprendere come integrare e mettere a sistema anche dati esterni. Ci si chiede con chi si possano attivare collaborazioni di data sharing e con chi si possa costruire un confronto utile per valutare come migliorare il proprio posizionamento e le proprie performance. Nel mondo del retail si parla sempre più spesso di data monetization e di retail media. Da un lato, perché i dati possono essere di interesse per interlocutori terzi, dall’altro, perché stanno diventando azionabili. Il dato, quindi, non è più solo uno strumento di analisi e conoscenza, ma sempre più una leva operativa, utile ad attivare azioni concrete e mirate».
Un concetto ribadito anche da Francesco Sodano, marketing director di MediaWorld: «Oggi il contesto competitivo impone un cambio di paradigma. I consumatori si muovono in un ecosistema digitale e fisico sempre più ibrido, in cui la customer journey è frammentata, attraversa diversi canali e touchpoint. In questo scenario, disporre di dati affidabili e granulari è la chiave per intercettare i bisogni, anticipare i comportamenti d’acquisto e personalizzare la relazione con il cliente. Il data sharing, inteso come condivisione strutturata e sicura dei dati tra retailer e industria, diventa strategico per due ragioni principali. In primis, il valore del dato di prima parte: con la progressiva deprecazione dei cookie di terze parti, il dato proprietario diventa l’asset più prezioso. Chi lo possiede, come noi retailer, ha l'oppor-
tunità di generare insight estremamente affidabili su audience, comportamenti e performance. Poi c’è un discorso di cultura collaborativa, ovvero di “coopetition”: il retail media non è più solo advertising, ma un vero strumento di co-creazione di valore tra retailer e brand». Un concetto chiaro fin dal 2006 quando, in tempi non sospetti, Gruppo VéGé aveva realizzato già un esperimento in tale direzione: primo in Italia e secondo in Europa, dopo il progetto Tesco-Dunnhumby, a creare l’intervista tamarket con una logica integrata di dati scanner, loyalty e anagrafici. Iniziativa pionieristica che è poi sfociata nel 2023 nel “VéGé Data Sharing 3.0” (vedi intervista p. 11).
Arrivare (f ino) al territorio
Jakala, ad esempio, collabora con NIQ su diverse tematiche legate al data sharing e le due realtà hanno sviluppato insieme Tradedimension 2.0, una piattaforma che si fonda su due livelli principali di dati. «Il primo è quello della directory, che integra le directory messe a disposizione da NIQ, arricchite da elaborazioni Jakala – spiega Crippa –. Include, ad esempio, la “Guida Largo Consumo”, che censisce circa 25mila punti vendita della Gdo, ognuno con informazioni su insegna, superficie, indicatori di potenzialità e altri parametri. I dati includono anche indicatori di performance rilevati da NIQ e integrati nella piattaforma, con un livello di dettaglio che arriva al singolo store. Le directory com-
prendono anche i canali specializzati, come i drugstore, i cash&carry, l’Horeca, l’e-commerce, e in futuro, prevediamo di integrare categorie in espansione come pet, beauty e durables. Dall’altra ci sono i dati del territorio, che provengono principalmente da Jakala e si basano su dati di comportamento e profilazione dei consumatori. Ad esempio, la composizione demografica, il reddito medio, le abitudini di acquisto e le tipologie di consumo. In questo modo è possibile analizzare i bacini dei punti vendita e comprendere il profilo sociodemografico e comportamentale delle famiglie che li frequentano. Queste informazioni permettono a un retailer di capire come si collocano i propri clienti rispetto al mercato di riferimento, mentre un player del largo consumo può osservare la distribuzione e la dinamica tra canali, come Gdo e fuori casa. È importante sottolineare che i dati di prima parte di ciascun retailer non sono mai condivisi in modo indiscriminato. La piattaforma promuove lo sharing dei dati comuni e anonimizzati, mentre lascia piena autonomia e controllo sui dati proprietari. In alcuni casi, possono nascere progettualità specifiche tra più player, in cui viene valutata con attenzione la possibilità di collaborazione e condivisione selettiva dei dati».
Condividere per crescere
Sul data sharing ha investito di recente anche Drug Italia, per sfruttare le potenzialità ancora inespresse nel mercato italiano di questo modello di collaborazione. «Spesso ci si limita a vendere dati aggregati di gruppo o dati d’insegna, senza entrare nel dettaglio dei kpi o senza costruire insight realmente azionabili – fa notare Rosanna Ungaro, direttrice generale di Drug Italia –. Il dato, in questi casi, viene venduto solo per monetizzare, senza un’effettiva strategia di attivazione. Oggi, gli imprenditori del canale stanno comprendendo che è necessario stringere rapporti più profondi con l’industria, in una logica di vera
Conad e Circana insieme per il Liquid Data Collaborate
Sul finire del 2024, Conad e Circana hanno annunciato il lancio di Liquid Data Collaborate, implementato dalla società di analisi e ricerca per Conad, ampliando la soluzione Private Cloud di Circana già utilizzata dall’insegna. Grazie alla piattaforma tecnologica di business intelligence, le informazioni relative agli acquisti dei clienti di Conad, in forma anonima e aggregata con viste sul totale Conad o per area geografica, sono condivise con i fornitori interessati ad aumentare la collaborazione grazie a un’unica vista condivisa. Le analisi restituiscono una prospettiva inedita sui consumi nei diversi canali distributivi su tutto il territorio nazionale. Uno strumento che permette di costruire piani di azione commerciali e di marketing con l’obiettivo di affinare le scelte assortimentali e migliorare le performance delle proprie merceologie.
partnership e non solo di scambio commerciale, perché le imprese del largo consumo, in molti casi, possiedono un know-how più avanzato sul category management, il posizionamento a scaffale e l’analisi delle promozioni. La condivisione del dato può quindi favorire una crescita reciproca, contribuendo a colmare lacune che nel canale drug sono ancora presenti». Proprio da questo presupposto ha preso il via la collaborazione strategica tra Drug Italia e NIQ, che prevede l’utilizzo della piattaforma web NIQ Discover, che fornisce dati di massima granularità e insight strategici per decisioni più efficaci. «Ogni fornitore ha accesso personalizzato al tool online che restituisce una serie completa di statistiche, con una vista dettagliata sia sul dato aggregato di Drug Italia, sia sulle singole insegne consorziate. Per ciascuno di questi player è possibile analizzare nel dettaglio tutto ciò che passa alle casse nelle categorie in cui il fornitore opera, con una risalita strutturata dal codice Ean fino ai livelli superiori. Questa profondità di dati è disponibile anche per i competitor, perché per valutare correttamente l’efficacia di una promozione è fondamentale confrontarsi con l’intero contesto competitivo e non solo con le proprie performance. Avere un dato leggibile e attivabile a livello di insegna permette di fare la differenza, di calibrare le azioni in modo puntuale, rispondendo meglio alle dinamiche del mercato locale e valorizzando davvero la collaborazione tra industria e distribuzione».
Oltre i confini
MediaMarkt, la catena di elettronica specializzata nella distribuzione di elettronica ed elettrodomestici, ha sviluppato nel 2022 una piattaforma di retail media di proprietà che, oltre ai tool per creazione e sponsorizzazione dei contenuti, integra due tool di analisi avanzata (Consideration e Action Report) disponibili per le diverse insegne nei vari Paesi in cui è attiva, quindi anche per MediaWorld in Italia. «La piattaforma di analisi – sottolinea Francesco Sodano – si basa su due sezioni: il “consideration report”, che consente ai partner di monitorare in dettaglio il comportamento degli utenti sul nostro sito rispetto ai loro prodotti, e l’action report, che permette di analizzare i tassi di conversione e attivare campagne di retargeting. Il plus è l’area competitive benchmarking, che consente ai brand di confrontare le proprie performance con quelle dei competitor in maniera anonima. Un aspetto particolarmente interessante è la dimensione internazionale: i brand possono confrontare i risultati non solamente a livello locale, ma anche tra diversi Paesi. Questo permette non solo di valutare la concorrenza nel proprio territorio, ma anche di capire se in altri Paesi sono state adottate strategie diverse o più efficaci da parte del team locale, offrendo così spunti utili per ottimizzare le proprie attività». MediaMarkt di recente ha compiuto un ulteriore passo nella condivisione dei dati, stringendo una partnership con Google: «Siamo stati il primo retailer in Europa ad aver introdotto la soluzione Google Search 360 Commerce Media Network: un’integrazione avanzata tra i nostri dati di prima parte e l’AI di Google, pensata per attivare campagne ancora più efficaci. Grazie a questa soluzione, offriamo ai brand la possibilità di lanciare campagne Performance Max che partono dai nostri dati proprietari. Il targeting si basa quindi su audience altamente profilate, generate dai comportamenti reali degli utenti sulle nostre piattaforme», conclude Sodano. n
Bellini (Università di Parma):
«Il data sharing, pur presentando dei rischi in termini di equilibri di filiera, può diventare uno strumento potente se inteso in ottica precompetitiva».
La condivisione dei dati tra i vari attori del mondo del largo consumo ha un grande potenziale, che può migliorare le vendite e la comunicazione, anche per temi rilevanti come quello della sostenibilità. Una strada su cui sta lavorando l’Osservatorio
“Conscious Shopping” realizzato in collaborazione tra T-ool, spinn off dell’Università degli Studi di Parma, NIQ e Retail Institute. Ne abbiamo parlato con Silvia Bellini, professoressa di marketing dell’Università di Parma
Qual è l’obiettivo dell’Osservatorio?
Analizzare la sostenibilità da una prospettiva nuova: non più dal lato dell’offerta, come avviene tipicamente, ma partendo dal comportamento reale degli shopper. L’idea alla base è che l’impegno sostenibile di un’azienda si possa leggere anche attraverso le scelte di acquisto dei suoi clienti. Incrociamo ciò che le persone dichiarano di voler fare (intenzioni) con ciò che realmente acquistano (compor -
tamenti), evidenziando così il gap tra intenzione e azione. Da questa analisi emergono diversi cluster di shopper, declinati per insegna e per brand.
Quali dati sono disponibili?
I dati del consumer panel di NIQ sono trasparenti e condivisibili. Lo scorso anno li abbiamo mantenuti anonimi, per osservare i risultati con cautela. Ma per natura, i dati Cps sono aperti: un brand può conoscere la composizione della clientela sostenibile delle insegne e viceversa. I retailer possono visualizzare i risultati di tutti i brand partecipanti; i brand vedono il proprio posizionamento all’interno delle varie insegne nella categoria presidiata e il profilo sostenibile della clientela. I dati di sell out restano, invece, riservati e vengono condivisi solo a discrezione dei singoli partecipanti.
Quali opportunità offrono i dati condivisi?
Retailer e manufacturer, avendo ciascuno un quadro dettagliato della propria clientela, possono sviluppare progetti di category management basati sulla sostenibilità, andando oltre la logica competitiva. Se entrambi scelgono di condividere i dati raccolti dall’Osservatorio, è possibile individuare azioni concrete per migliorare il posizionamento sostenibile di una categoria. Il data sharing può diventare uno strumento potente se inteso in ottica precompetitiva: la condivisione dei dati apre la strada a un approccio più integrato e collaborativo, in cui le aziende possono migliorare la propria performance sostenibile non solo in termini reputazionali, ma anche commerciali.
Sansone (Gruppo VéGé):
«Il data sharing è un grande vantaggio per tutti, perché consente di costruire un piano di confronto condiviso su cui basare le scelte strategiche».
Gruppo VéGé tre anni fa ha introdotto per la prima volta VéGé Data Sharing, un progetto di condivisione dei dati con l’industria di marca in collaborazione con NIQ, che ora ha raggiunto la versione 3.0. Abbiamo chiesto a Federico Sansone, digital marketing manager di Gruppo VéGé, di presentare le innovazioni e i possibili sviluppi futuri.
Quali risultati avete ottenuto dal lancio di VéGé
Data Sharing?
Siamo partiti nel 2023 con la partecipazione di 335 fornitori. Oggi, all’inizio del terzo anno di collaborazione, possiamo contare su 432 partner. Un risultato che testimonia l’efficacia del progetto e il valore riconosciuto dai partner coinvolti.
Quale salto tecnologico compie la versione 3.0?
Possiamo parlare di un’evoluzione significativa, sia sul fronte della fruizione dei dati sia della loro
disponibilità. Gli invii non sono più statici, ma è possibile una consultazione dinamica. Prima, i dati venivano condivisi trimestralmente tramite file Excel “fissi”, ora, i partner hanno accesso diretto alla piattaforma web. Abbiamo introdotto il rilascio mensile dei dati, garantendo una visione più tempestiva e aggiornata delle performance e delle metriche rilevanti, oltre all’accesso libero e continuo: i fornitori possono consultare i dati in qualsiasi momento, senza dover attendere l’invio da parte del Gruppo. Infine, la personalizzazione degli output: ogni utente può costruire report personalizzati in base alle proprie esigenze.
Quali potenzialità ha il data sharing?
Il data sharing ha la possibilità di diventare un centro unico di collaborazione in termini di dati tra Gruppo VéGé e l'industria di marca. Grazie alla piattaforma Discover di NIQ è possibile accogliere sia i dati di sellout sia, potenzialmente, i dati di comportamento dei consumatori, qualora si volesse attingere al Consumer Panel di NIQ, con un livello di dettaglio molto accurato. Investire nel data sharing significa abbracciare un nuovo modello di collaborazione, in cui la trasparenza informativa favorisce una lettura condivisa del mercato, aumentando la qualità del dialogo tra industria e distribuzione. La disponibilità di dati aggiornati consente di prendere decisioni in tempi più rapidi e con maggiore consapevolezza, migliorando la capacità di risposta ai cambiamenti.
Un successo “Søstrenibile”
di Armando Brescia
Con oltre 330 punti vendita in tutta Europa, la catena danese di lifestyle Søstrene Grene si prepara a entrare nel mercato italiano.
Distribuzione Moderna ha intervistato il ceo di Søstrene Grene, Mikkel Grene, per scoprire caratteristiche distintive e modello di successo dell’azienda familiare giunta alla seconda generazione, nonché le strategie e gli obiettivi di sviluppo nel nostro Paese.
Innanzitutto, per noi è molto importante il modo in cui gli italiani accolgono il nostro marchio, i nostri prodotti e i nostri negozi, ma vediamo un enorme potenziale in Italia, considerando il consumatore italiano e il mercato in generale. È inoltre fondamentale trovare le location giuste, in vie e centri commerciali con canoni di locazione ragionevoli. L'attenzione è rivolta in particolare alla ricerca di spazi commerciali di almeno 300 mq che si adattino bene all'espressione e al concept dei negozi Søstrene Grene, nonché a location e aree con un elevato numero di clienti abituali, come le vie dello shopping e i centri commerciali più grandi.
I clienti italiani mostrano un forte interesse per il design scandinavo e sono molto appassionati alla moda. Questo comportamento si sposa perfettamente con la nostra linea di prodotti, che conta un numero crescente di referenze di nostra proprietà, di design nordico, e con la nostra attenzione nell'offrire ai clienti un assortimento di tendenza con la nostra estetica e il nostro stile, specifici di Søstrene Grene.
Entrare in un nostro negozio dovrebbe dare la sensazione di prendersi una pausa dalla vita quotidiana, spesso frenetica. Con questo intendiamo davvero qualsiasi punto vendita Søstrene Grene. Il nostro è un mondo meraviglioso a sé stante e ci impegniamo a fondo affinché i nostri visitatori percepiscano la speciale atmosfera di Søstrene Grene, che visitino i nostri store in Francia, Germania o nella nostra nativa Danimarca. Ecco perché non facciamo distinzioni tra i vari mercati.
Siamo consapevoli della nostra responsabilità come marchio di vendita al dettaglio in termini di garanzia che le nostre attività abbiano il minimo impatto possibile sul clima e sull'ambiente. Per questo lavoriamo con determinazione per creare una gamma di prodotti con il minimo impatto climatico possibile. Entro il 2030 ci siamo impegnati a raggiungere obiettivi di riduzione significativi e siamo orgogliosi che lo scorso anno questi siano stati approvati dall'iniziativa Science Based Targets, lo standard internazionale sul clima. Per raggiungere questi traguardi, abbiamo avviato numerose iniziative lungo tutta la nostra catena del valore. Innanzitutto, abbiamo eliminato gradualmente tutti i prodotti in plastica monouso e le stoviglie monouso, sostituendoli con referenze a durata maggiore. Stiamo aumentando la percentuale di prodotti costituiti interamente o parzialmente da materiali riciclati, nonché certificati, che soddisfino rigorosi requisiti in materia di sostanze chimiche nocive, ambiente e riciclabilità. Stiamo eliminando tutti gli imballaggi non necessari. Stiamo costruendo un magazzino nei Paesi Bassi, che funge da esperimento pilota per l'edilizia sostenibile, con pannelli solari e materiali riciclati ove possibile. Abbiamo acquistato macchine imballatrici che imballano i nostri ordini con la minor quantità d'aria possibile. Utilizziamo piccole buste con strisce di cartone in eccesso per proteggere i prodotti, riducendo al minimo sia gli sprechi di cartone sia l'uso di plastica gonfiabile. n
Leggi l’intervista completa
Conad Nord Ovest,
oltre 5,33 miliardi di fatturato nel 2024
L’insegna ha chiuso lo scorso esercizio in crescita del 5,1%. Per il triennio 2025-2027 sono stati stanziati investimenti per 582 milioni di euro.
Siè tenuta lo scorso 23 giugno l’assemblea di bilancio di Conad Nord Ovest, occasione per condividere con i soci e gli stakeholder i risultati economici del 2024 e le prospettive future. La cooperativa ha chiuso l’anno con un fatturato complessivo di 5,33 miliardi di euro, in crescita del 5,1% rispetto al 2023, un utile netto di 64 milioni di euro e un patrimonio netto consolidato che supera i 981 milioni di euro.
Anche nel 2024 Conad Nord Ovest ha confermato il proprio impegno a tutela del potere d’acquisto dei clienti, grazie a un’offerta commerciale ampia, di qualità e accessibile, sostenuta da iniziative di fidelizzazione e sensibilizzazione su modelli di consumo sostenibili. Oltre 2,8 milioni di titolari di carta fedeltà hanno beneficiato di un risparmio complessivo pari a 222 milioni di euro, di cui 85,8 milioni erogati tramite programmi di fidelizzazione.
Un contributo decisivo è dato dalla marca del distributore, che ha rappresentato un pilastro strategico per coniugare convenienza, qualità e sostenibilità. Nel 2024, nelle vendite di Conad Nord Ovest, la Mdd ha raggiunto un’incidenza del 33%, con un fatturato complessivo di 1,55 miliardi di euro. Tra le linee di successo: Conad Verso Natura, Piacersi, Essentiae, Petfriends. Particolare attenzione è stata dedicata al packaging ecosostenibile, con l’80% di riciclabilità raggiunta. A rafforzare il potere d’acquisto ha contribuito anche l’operazione Bassi e Fissi, con oltre 700 prodotti a prezzi ribassati e un risparmio medio per le famiglie del 28,4%.
Per il triennio 2025-2027, è stato varato un piano di investimenti da 582 milioni di euro, destinato a nuove aperture, ristrutturazioni, sviluppo logistico e digitale, e valorizzazione delle persone tramite la Scuola di Formazione “Crescere Insieme”. Questi si aggiungono ai 158 milioni investiti nel 2024, che hanno reso possibile l’inaugurazione di 17 nuovi punti vendita e di 14 nuovi concept e la ristrutturazione di 28 negozi.n
Leggi anche: “Gruppo 3A-Despar Nord Ovest raggiunge 180 milioni di euro di fatturato nel 202 4 ”
Pam Panorama presenta il drugstore Tibì
Il nuovo format mette al centro l’offerta non alimentare con un assortimento caratterizzato da prodotti per la cura della casa, della persona e degli animali.
Pam Panorama rafforza la propria offerta di cura casa e cura persona presentando ufficialmente Tibì, il nuovo format drugstore pensato per rispondere in modo attuale e accessibile ai bisogni quotidiani delle persone. Il nome, breve e riconoscibile, –dal latino “a te” – racchiude lo spirito di un progetto che mette il cliente al centro, con una proposta ampia, funzionale e conveniente.
Concepito per valorizzare la spesa non alimentare all’interno delle grandi superfici Panorama, Tibì propone un assortimento trasversale di prodotti per la cura della casa, della persona e degli animali, con una selezione accurata di brand noti e di marca privata Pam Panorama (Pam, Arkalia e Zoa) garanzia di convenienza e qualità. Il payoff “la convenienza è di casa” sintetizza la missione del format: offrire ogni giorno prodotti a prezzi fissi, chiari e vantaggiosi, su tutto il territorio nazionale.
A caratterizzare l’identità del format è anche un sistema di comunicazione interna innovativo, basato su una codifica cromatica delle aree merceologiche per facilitare la lettura e orientare l’esperienza d’acquisto: viola per la persona, celeste per l’igiene casa, arancione per il pet. A completare il layout, un visual fresco, amichevole e dinamico, con call to action promozionali e un sistema di segnaletica efficace. Non mancano i “prezzi bomba” evidenziati da una grafica rossa d’impatto per dare massimo risalto alle migliori occasioni e una zona dedicata con tanti prodotti a 0,99 euro. Inoltre, la presenza della mascotte ufficiale Raccoon, un orsetto lavatore, rende ancora più accogliente l’esperienza in negozio.
A supporto del lancio del nuovo format, è stato sviluppato un sistema di comunicazione integrata che comprende materiali per affissioni, banner promozionali, visual per l’interno del punto vendita e una teaser campaign diffusa anche sui social media. n
Leggi anche: “Md accelera sulla redditività e rallenta sui pdv. Ricavi a 3,69 miliardi ”
Pane e sostitutivi,
un piacere quotidiano fra tradizione e innovazione
di Maddalena Marconi
I prodotti da forno, da sempre associati al concetto di famiglia e di calore domestico, si trasformano in linea con i tempi: le aziende lanciano nuove referenze healthy e pratiche da consumare anche fuori casa.
Nell’anno terminante il 25 maggio 2025, il mercato del pane e dei suoi sostitutivi (dati NIQ totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount) ha sviluppato un fatturato di oltre 1,9 miliardi di euro, in crescita dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Trend positivo anche per le vendite a volume (+0,9%), per un totale di oltre 400 milioni di chilogrammi venduti, e in termini di confezioni (+1,7%). Il prezzo medio al chilo rimane praticamente stabile (+0,4%), attestandosi sui 4,78 euro.
Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi
La crescita del fatturato è trasversale a tutte le aree NIQ. In particolare, l’Area 4 – che veicola il 20,4% del giro d’affari – registra la miglior performance a valore (+2,2%), ma la variazione è comunque positiva anche per il resto del Paese: l’Area 1 cresce infatti dell’1,3%, con una sales location a valore del 31,3%, l’Area 2 dello 0,9%, con una sales location del 25,7%, e l’Area 3 dello 0,7%, con una sales location del 22,5%. Anche a volume, la miglior performance si registra in Area 4 (+2%), mentre è pressoché stabile l’Area 3 (-0,1%). Dal canto loro,
VIAGGI DI
Schiaccia alla toscana
IL GUSTO DELL’ITALIA, UN MORSO ALLA VOLTA.
Quanti sapori ha il Paese più buono del mondo?
vallefiorita.it
oprili uno ad uno con Viaggi di Bontà, il tour d’Italia che raggiunge le tappe più golose della tradizione. Inizia subito con la Pizza al padellino, la Schiacciata alla toscana e il Tegamino. B uon viaggio, buon appetito!
SCHEDE PRODOTTI
GERMINAL BIO
Nome prodotto: Grissini Senza Lievito
Caratteristiche: pochi ingredienti e una cottura lenta rendono fragranti e croccanti questi grissini con farina di grano 100% italiana, resi più friabili dal riso soffiato.
GRISSIN BON
Nome prodotto: Mini Fagolosi Salati in superficie
Caratteristiche: i mini-grissini ondulati con sale grosso in superficie rappresentano la versione snack di Fagolosi, prodotto di punta dell’azienda.
MORATO PANE
Nome prodotto: American Sandwich Bianco
Caratteristiche: un pane soffice e morbido, ideale per sandwich gustosi e spuntini pratici, adatto per ogni occasione, anche perché si mantiene sempre fresco e invitante. Formato da 550 g.
OROPAN/FORTE
Nome prodotto: Pane con semi di lino e girasole 100% grano duro pugliese
Caratteristiche: pane da filiera sostenibile e certificata Iscc Plus con alto contenuto di fibre e ricco di Omega 3. In confezione realizzata in carta Fsc riciclabile. Formato da 250 g.
Area 1 e Area 2 registrano una lieve crescita dei volumi, rispettivamente pari a +1% e +0,6%. Analizzando i canali, vediamo che la distribuzione moderna genera il 75,5% del fatturato del comparto. Nello specifico, i super hanno la sales location a valore più alta (43,1%), seguiti da iper (22,1%) e liberi servizi (10,3%), mentre i discount rappresentano il 24,5% delle vendite. I liberi servizi sono il solo canale a registrare un calo di fatturato (-1,7%), mentre i supermercati, con 158,1 milioni di chili, costituiscono il canale principale anche in termini di volumi.
AndAmento dei segmenti
«Quello del pane e dei suoi sostitutivi è un mercato molto frammentato – spiega Benedetta Ballabio di NIQ –: il numero dei segmenti ammonta infatti a 15, ma i primi 5 rappresentano il 66,9% del totale fatturato. Questi sono: panetti croccanti (quota a valore del 16,8%), crackers (14,4%), pane bauletto (13,7%), panini (11,6%) e grissini (10,4%). Panetti croccanti e crackers sono i due segmenti che contribuiscono maggiormente alla crescita del fatturato della categoria, registrando un trend positivo rispettivamente del 7,1% e del 4,1%. Sempre in termini di valore, questi due segmenti evidenziano un aumento di punti quota (panetti croccanti +0,9 e crackers +0,4), a scapito di categorie come pane bauletto (-0,9), panini (-0,2) e grissini (-0,2). Anche a volume i panetti croccanti e i crackers sono tra i prodotti che registra-
I TERRITORI AL CENTRO
Raccontare la tradizione, mettendo al centro le storie dei territori, le ricette e le materie prime tipiche e locali. È su questi aspetti che si focalizza la comunicazione di Valle Fiorita, azienda del Brindisino con un forte focus sulle tradizioni e sulla filiera. «Questa nostra narrazione – precisa Andrea Minisci – passa anche attraverso contenuti visivi che sanno emozionare, con immagini evocative di forni, mani che impastano e persino del profumo di pane appena sfornato. Come media per veicolare questi messaggi utilizziamo non solo i canali social, ma anche il packaging narrativo e le collaborazioni con chef e panificatori che contribuiscono a valorizzare la nostra identità, all’insegna della qualità, delle ricette regionali e dell’autenticità degli ingredienti».
no le performance migliori. A livello di referenziamento, si registra una crescita della categoria del 2,7%, raggiungendo un numero medio di 97,9 referenze per punto vendita». In particolare, i panetti croccanti arrivano a 20,8 referenze (+6,7%), i crackers a 15,8 (+0,7%), i pani bauletto a 9,4 referenze (+2,1%), i panini a 11,8 (+4,2%) e, infine, i grissini a 12,6 referenze (+0,7%).
ritorno Alle origini in chiAve modernA
Saper interpretare le novità del momento con le giuste tempistiche senza perdere il prezioso contatto con le radici che la tradizione porta in dote è tra le abilità più importanti che caratterizzano le imprese di successo. Questo vale in particolare oggi, momento in cui la riscoperta dei sapori antichi è parte integrante delle tendenze più amate, soprattutto per quanto riguarda il pane e i grani. Non è un caso che pongano particolare attenzione su quest’aspetto Trend vendite a valore (%)
Trend vendite a volume (%)
+0,9 400 mln/kg
proprio due aziende che hanno la loro sede in Puglia, territorio italiano storicamente vocato alla panificazione. «C’è un ritorno alle origini – sottolinea Andrea Minisci, r&d manager di Valle Fiorita – e la riscoperta dell’autenticità del made in Italy si afferma come valore aggiunto, con un rinnovato interesse per i formati tradizionali, come la ciabatta, la rosetta, il pane pugliese, quello toscano e di segale. I consumatori cercano lievitazioni lente, farine poco raffinate e impasti madre, magari anche in versioni più pratiche o a lunga conservazione. La tradizione viene reinterpretata per rispondere alle esigenze di oggi». Nel comparto dei prodotti da forno gli italiani si stanno insomma orientando sempre di più verso soluzioni che sappiano coniugare la tradizione con salute, sostenibilità e praticità d'uso. «La tendenza principale –chiarisce Francesco Forte, direttore commerciale di Oropan – è quella di preferire prodotti con benefici nutrizionali concreti, ingredienti semplici e tracciabili, confezioni sostenibili e formati adatti ai nuovi stili di vita. In risposta a quest’evoluzione, stiamo rafforzando la nostra offerta con pani salutistici e funzionali, referenze biologiche e da filiera sostenibile e innovazioni come il pane confezionato in carta riciclabile Fsc e con grano 100% locale certificato».
L’IMPORTANZA DELL’AUTENTICITÀ
Il consumatore di oggi sceglie prodotti che raccontano una storia autentica, rispettano l’ambiente e sono in grado di contribuire al benessere. «Sono questi i valori che guidano la nostra mission – spiega Francesco Forte di Oropan –. Per rafforzare l’identità del brand e il legame con un pubblico sempre più consapevole ed esigente, stiamo adottando una strategia di comunicazione caratterizzata da un approccio integrato. Intendiamo partire da una narrazione autentica e radicata nei valori fondanti dell’azienda: la qualità degli ingredienti, la tradizione panificatoria regionale, l’innovazione sostenibile e il benessere. Le nostre iniziative tendono a raccontare il “dietro le quinte” del prodotto: la filiera sostenibile certificata, la scelta di una materia prima esclusiva come il grano duro pugliese e la cura artigianale dei processi».
un’offertA sempre più personAlizzAtA L’altro elemento distintivo che caratterizza i prodotti più apprezzati e richiesti dai consu-
Elaborazione DM su dati NIQ, totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount, a.t. 25/05/2025
matori è la capacità di offrire una crescente personalizzazione dell’offerta. Le aziende sono infatti oggi in grado di proporre referenze adatte a esigenze di salute e di stile di vita sempre più differenziate. «I prodotti di questo comparto – afferma Barbara Bravi, responsabile grafica pl e comunicazione di Orva – stanno rapidamente evolvendo verso una maggiore attenzione alla salute, alla qualità e alla sostenibilità. Le nuove abitudini alimentari spingono verso una maggiore attenzione all’apporto calorico e alla digeribilità e quindi verso un pane realizzato con farine integrali, grani antichi, semi e a basso indice glicemico. Cresce, inoltre, la domanda di prodotti a ridotto contenuto di sale o free from (glutine, lattosio, zuccheri aggiunti) e con lunghe lievitazioni. In virtù di queste tendenze il pane proteico e la pinsa sono oggi i nostri prodotti di punta. Quest’ultima rappresenta una delle principali novità di successo nel modern bakery italiano proprio grazie al suo impasto leggero e dige-
OLTRE LA SPONSORIZZAZIONE DEI PRODOTTI
È con l’obiettivo di rappresentare l’identità aziendale in modo sempre più efficace e coerente che Orva, negli ultimi anni, ha adottato un approccio strutturato e multicanale alle sue strategie di comunicazione. «Il rafforzamento della brand identity è oggi al centro delle nostre azioni – chiarisce Barbara Bravi –. Vogliamo coinvolgere in modo sempre più diretto l’industria e la distribuzione, promuovendo progetti che riflettono i nostri valori. Le attività, oltre alla sponsorizzazione dei prodotti, sono orientate a trasmettere messaggi chiave, come l’impegno in una continua ricerca tecnologico-produttiva e una costante attenzione al territorio e alla sostenibilità, sia ambientale che sociale».
Panetti croccanti Pan bauletto Crackers Panini Grissini
Pane Fresco
CON SEMI DI LINO E GIRASOLE
• RICCO DI OMEGA 3 • AD ALTO CONTENUTO DI FIBRE • AFFETTATO IN CONFEZIONE DA 250G
22,1 (+1,2)
43,1 (+2,3)
10,3 (-1,7)
24,5 (+0,9)
ribile». Una domanda orientata verso referenze con ingredienti funzionali, in linea con stili di vita personalizzati, è al centro delle riflessioni anche per Vandemoortele, che propone un’offerta pensata per rispondere in modo puntuale alle esigenze della Gdo, con un focus su freschezza e funzionalità. «Abbiamo risposto a questi trend ampliando la gamma in maniera mirata – spiega Antonio Evangelista, marketing retail manager di Vandemoortele Italia –. Con il brand Agritech abbiamo introdotto le nuove ciabattine multicereali alla curcuma e semi, un prodotto pensato per unire benessere e innovazione. Accanto all’attenzione alla salute, infatti, emerge la richiesta di formati piccoli e monoporzione, adatti a un utilizzo rapido nei diversi momenti della giornata, con grammature che soddisfano il consumo giornaliero, contribuendo a ridurre gli sprechi».
SOLUZIONI PERSONALIZZATE PER LA GDO
Supportare concretamente gli operatori della Gdo, fornendo loro dati, insight e soluzioni personalizzate che facilitino le scelte di investimento e valorizzino l’offerta a scaffale è particolarmente importante per Vandemoortele Italia. «In collaborazione con NielsenIQ – dichiara Antonio Evangelista – abbiamo sviluppato una clusterizzazione dettagliata del banco panetteria, con l’obiettivo di colmare il vuoto informativo in un comparto ancora privo di riferimenti strutturati. Da quest’analisi è nato il nostro Product-Service System, un approccio integrato che combina l’analisi delle referenze esposte con lo studio dei trend emergenti e una serie di servizi a valore aggiunto, dal category management ai materiali di comunicazione per il punto vendita, pensati per ottimizzare la gestione dello spazio e stimolare le rotazioni».
Elaborazione DM su dati NIQ, totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount, a.t. 25/05/2025
Il formAto? meglio se è eAsy
IL DIALOGO È DIRETTO
Delverde, brand di prodotti da forno del gruppo Princes Italia, sta investendo con entusiasmo nella comunicazione digitale. «Stiamo trasformando i canali social e il sito web in spazi all’interno dei quali è possibile raccontare i prodotti in modo autentico e coinvolgente – sottolinea Giuseppe Mastrolia –. Vogliamo creare un dialogo diretto con chi ci sceglie ogni giorno e lo facciamo utilizzando immagini curate, contenuti che siano fonte d’ispirazione e consigli d’uso pratici».
Saper proporre formati adeguati alle esigenze e agli stili di vita dei consumatori è particolarmente importante. «Accanto alla ricerca di benessere che si esprime nel focus su ricette a ridotto contenuto di zuccheri, con ingredienti selezionati e genuini – dichiara Francesco Ventriglia, group trade marketing manager di Morato Group –, si afferma anche il bisogno di praticità. Cresce infatti l’interesse per soluzioni ready to eat, che sappiano coniugare comodità e qualità, rispondendo alle esigenze di consumo moderne. Nonostante ritmi di vita spesso frenetici, i consumatori si dimostrano sempre più attenti alle scelte d’acquisto e premiano i prodotti che uniscono il benessere con il gusto e la trasparenza, in formati innovativi e versatili». L’attenzione al formato è centrale per Grissin Bon che, con la linea dei Fagolosi, ha creato un sottosegmento di successo all’interno di una categoria in lieve contrazione come quella dei grissini. «Negli ultimi anni abbiamo riscontrato un ottimo andamento delle confezioni singole in formati multipack – sottolinea Enrico Cecchi, direttore commerciale e marketing di Grissin Bon –. Il consumatore le predilige non soltanto per poter consumare un prodotto sempre fresco e croccante, ma anche perché gli consentono di avere a portata di mano uno spuntino durante tutta la giornata, in casa e fuori. Sono queste le esigenze che cerchiamo di intercettare con i MiniFagolosi per i quali, nel 2024, abbiamo lanciato una nuova ricetta e una nuova forma, accompagnate naturalmente da una veste rinnovata anche sul fronte della grafica e del pack. Le novità, però, non finiscono qui ed entro la fine del 2025 lanceremo due varianti di gusto inedite e audaci».
lo snAck diventA sAlutAre
Che siano più o meno innovativi e più o meno pratici per il consumo fuori casa, una caratteristica resta a condizionare i
SCHEDE PRODOTTI
ORVA
Nome prodotto: La Pinsa
Caratteristiche: un impasto soffice e leggero, lavorato manualmente e arricchito con lievito madre che garantisce digeribilità e gusto autentico. La cottura su pietra offre una fragranza perfetta.
PRINCES ITALIA/DELVERDE
Nome prodotto: Crostino Dorato
Sfoglie
Caratteristiche: sfoglie leggere e croccanti arricchite con semi di lino, papavero e sesamo. Perfette sia per l’aperitivo che per uno spuntino sfizioso.
VALLE FIORITA/VALLEFIORITA
Nome prodotto: Schiacciata alla Toscana
Caratteristiche: realizzata con pochi ingredienti di qualità, ha un impasto alto e arioso e una superficie croccante. È adatta a diverse occasioni di consumo, come snack o come base per un panino.
VANDEMOORTELE/AGRITECH
Nome prodotto: Ciabattina curcuma e semi
Caratteristiche: pane di piccola pezzatura alla curcuma, con mix di semi in superficie, 50% farina di semola e 50% di grano tenero. Look artigianale e pronta da servire. Formato da 120 g.
prodotti del settore: i consumatori chiedono referenze sane, con un impatto positivo sulla dieta e sulla salute. E se tutte le aziende stanno modificando le ricette e ampliando l’offerta in questa direzione, alcuni brand in particolare hanno fatto del benessere il focus della loro comunicazione. Tra questi c’è Germinal Bio, che nel comparto vanta un portafoglio prodotti con crackers, fette biscottate, grissini, gallette e triangolini biologici. «Le gallette in particolare – sottolinea Antonio Calapà, responsabile vendite Italia dell’azienda – hanno mostrato nel 2024 una performance positiva. Ad attrarre i consumatori sono le caratteristiche salutistiche, come il basso contenuto di grassi, la presenza di cereali integrali e la base vegetale». Il sostituto del pane, quindi, non è più solo uno snack sfizioso, usato per ridurre l’impulso della fame. «I consumatori vogliono prodotti che si adattino a uno stile di vita dinamico, ma che siano anche fonte di benessere. La tendenza alla snackification – spiega Giuseppe Mastrolia, amministratore delegato di Princes Italia – si affianca a una forte propensione a scegliere alimenti con ingredienti naturali e funzionali. Le nostre sfoglie Delverde con semi rappresentano una risposta concreta e distintiva a questa domanda. Leggere, croccanti e arricchite con i semi di lino, sono ideali per chi desidera uno snack sano e gustoso. I semi di lino, poi, sono noti per i loro benefici nutrizionali, tra cui l’apporto di Omega 3, fibre e antiossidanti, e contribuiscono al benessere quotidiano in modo naturale».n
Claudio Costantini
nominato dg di Sgamba ro
In Sgambaro, lo storico pastificio del Triveneto, c’è aria di cambiamento: Claudio Costantini assume la carica di general manager. La nomina arriva in un momento significativo per l’azienda familiare e 100% italiana che oggi, dopo quasi 80 anni dalla sua nascita, è decisa a dare una svolta ulteriore al proprio futuro.
Coop Alleanza elegge il Cda
Nomina definitiva del Cda in occasione dell’Assemblea generale dei 130 delegati di Coop Alleanza 3.0, che ha confermato, all’unanimità, il presidente già in carica Domenico Livio Trombone (in foto). Vicepresidente vicario è Andrea Volta, presidente di Legacoop Emilia Ovest.
Assalzoo , Massimo Zanin eletto presidente
Credits foto: www.legacoop.coop
Sebastian Bartels è il nuovo direttore generale di Fbca
Fbca-The food and beverage carton alliance ha annunciato la nomina di Sebastian Bartels a nuovo direttore generale. Leader riconosciuto nell’ambito della sostenibilità, Bartels porta con sé oltre vent’anni di esperienza internazionale nella gestione del cambiamento strategico in diversi settori industriali.
Massimo Zanin è il nuovo presidente di Assalzoo, l’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici, a partire dal 1° giugno 2025. «È un grande onore essere stato scelto per guidare l’associazione, per rappresentare l’industria mangimistica italiana nella quale ho trascorso larga parte del mio impegno professionale – commenta il neo presidente – e ringrazio per la fiducia che mi è stata accordata da Silvio Ferrari, che mi ha preceduto, e i colleghi associati che mi hanno sostenuto».
Caso tratto dalla Ricerca Innovations 20 di Kiki Lab - Ebeltoft Group
On Londra, Regno Unito
Un progetto innovativo che rivoluziona con successo il mondo delle sneaker e integra l’approccio online con flagship che attraggono gli appassionati, comunicando la professionalità della ricerca tecnica alla base del progetto e la sostenibilità dei prodotti e del riciclo, integrato col servizio di noleggio.
Chiave: Feel & Link
Tendenza complementare: Sustain
Info chiave
Flagship sneaker e abbigliamento sportivo
2022: prima apertura
On
2010: inizio attività
2022: apertura primo flagship 2025: 16 flagship in 4 continenti
7 milioni di atleti in 50 Paesi
30€ costo abbonamento mensile per il noleggio sneaker (Cyclon)
1,9 mld/€ fatturato 2023 (+47% vs 2022)
3,7 mld/€ obiettivi 2026
Il progetto On è stato lanciato nel 2010 da tre amici svizzeri, appassionati di running e del potere incredibile che questo può avere sul benessere delle persone. L’impresa è nata con una mission chiara e impegnativa: “scatenare la forza dell’animo umano attraverso il movimento”. La mission si è concretizzata nel grande impegno per progettare delle sneaker in grado di dare la sensazione di correre sulle nuvole, grazie a una struttura capace di garantire atterraggi super-ammortizzati e insieme slanci super-dinamici. Il progetto si è sviluppato con la creazione dell’Athletic Club e con la partnership con un numero crescente di runner in
tutto il mondo: oggi sono 7 milioni in 50 Paesi. On propone linee differenziate per uomini e donne, che in genere hanno piedi diversi per lunghezza e forma, e sviluppa alcuni modelli anche in versione wide, cioè più larghi, per i piedi che hanno queste caratteristiche. Tutte le scarpe sono slip-in, da infilarsi senza annodare i lacci, comunque forniti per chi preferisse la modalità tradizionale.
Oltre al running, l’origine svizzera del brand, sottolineata da una piccola bandiera su ogni sneaker, ha facilitato il lancio della linea “Roger” dedicata al tennis, con Roger Federer come testimonial. Per le proposte sportswear non tecniche il brand sviluppa spesso delle linee speciali attraverso collaboration con brand importanti come Loewe. Inoltre, On prevede un abbonamento di 30 euro al mese per garantire ai runner di ricevere comodamente a casa un paio nuovo di scarpe quando quelle precedenti si sono consumate, ma anche per recuperare le vecchie e smaltirle in modo differenziato.
Dopo la vendita solo online e in negozi multimarca, dal 2022 On ha deciso di iniziare a creare anche una catena di flagship partendo con quello di Londra, caratterizzato da un look & feel tecnico, con grande uso di metallo. Un braccio robotico, situato al piano terra, simula i movimenti di corsa per mostrare le performance dei prodotti in movimento. Interessante il Magic Wall, un sistema di espositori a scomparsa per conservare lo stock con i vari numeri. In parallelo, il concept sviluppa elementi di multi-sensorialità: pareti in argilla con texture dipinte in verde foresta e camerini con soundscape e profumi ispirati alle Alpi rendono viva l’origine naturale del brand. Il flagship per rafforzare la creazione di una community di appassionati ospita nel seminterrato eventi, talk e sessioni di allenamento.
Chiavi dell’innovazione
● Scarpa tecnica super-performante
● Magic Wall: scaffali con stock a scomparsa
● Cyclon: programma di noleggio
● Prodotti e processi sostenibili
Commento Kiki Lab
Retail is detail
● Camerini con sound e profumi ispirati alla Svizzera
● Spazio per eventi, test e allenamenti
Il mondo delle sneaker continua a crescere, ma è sempre più competitivo. Il progetto On, nato nel 2010, si sta sviluppando con un successo molto veloce grazie a un prodotto tecnico molto performante e sostenibile e un concept retail coerente con i plus del prodotto: flagship comodi come le sneaker, un design minimalista che enfatizza la tecnicità, richiamando anche la natura. Il retail è supportato dalla enorme base di atleti ambassador, dagli appassionati che frequentano i flagship per seguire eventi e incontri e dai team di addetti, esperti nel guidare le scelte dei clienti analizzando anche in negozio lo stile di corsa.n
Fabrizio Valente , founder e amministratore di Kiki Lab (Gruppo Promotica)
Sono due aspetti molto importanti per le imprese, che si arricchiscono e completano a vicenda per veicolare al meglio la narrazione aziendale.
Nelcontesto attuale, il purpose aziendale non è più solo una dichiarazione d’intenti: è il nucleo identitario dell’impresa. Perché però abbia davvero un impatto, non può restare chiuso in un manifesto o ridursi a una frase ispirazionale. Deve essere raccontato, condiviso, tradotto nella pratica e aggiornato nel tempo. All’interno dell’organizzazione, per generare coesione e senso di appartenenza e all’esterno, per distinguersi e attrarre chi condivide la stessa visione.
In questo processo, la comunicazione ha un ruolo decisivo. Non si parla di semplice promozione, ma di un racconto autentico, coerente e continuo. Il purpose non si impone con le parole: si dimostra con i fatti. Ogni azione, ogni decisione, ogni iniziativa dovrebbe rifletterlo. Quando si crea una distanza tra ciò che si comunica e ciò che si fa, la credibilità dell’azienda si indebolisce.
La comunicazione è lo strumento che trasforma il purpose da intenzione a percezione, da enunciazione a esperienza condivisa. Ogni scelta comunicativa, dal tono di voce ai contenuti, dalla narrazione di prodotto alla gestione delle crisi, deve rispecchiare il perché autentico dell’azienda. Se il purpose è solo un esercizio di immagine, le persone se ne accorgono. Se, invece, è il filo conduttore che attraversa parole, prodotti, azioni e persino silenzi, allora diventa un elemento distintivo, capace di generare fiducia e memorabilità.
In un mondo saturo di stimoli e segnato da una crescente diffidenza, le aziende che costruiscono la loro comunicazione partendo da un purpose vero e radicato e non semplicemente aggiungendolo a posteriori saranno le più riconoscibili. Perché senza comunicazione il purpose resta invisibile, ma senza purpose, la comunicazione perde direzione. I due elementi si nutrono a vicenda: uno orienta la narrazione, l’altra la rende concreta.n
Michele Rinaldi, head of strategy c/o Soluzione Group
Micro trend smart surrounding 2025 :
Il nostro ambiente è iperconnesso e sta diventando sempre più intelligente. Tecnologie che utilizzano sensori per rilevare esseri viventi e oggetti vengono implementate in case intelligenti, negozi e spazi pubblici. Generano dati diversi e costituiscono quindi la base per un'ampia gamma di applicazioni e servizi.
La completa interconnessione in rete di tutti gli oggetti di uso quotidiano nell'Internet of Everything (IoE) sta creando sistemi di interazione utilizzabili per un'ampia varietà di scopi. Tuttavia, nascondono anche il rischio di una sorveglianza costante. Gli ambienti intelligenti sono sempre in bilico tra l'estrema praticità e la protezione dei dati. La fusione di sensori everysensing costituisce la base per gli ambienti autonomi, combina tipologie di sensori familiari e non con diverse tecnologie di telecamere e applicazioni supportate dall'intelligenza artificiale, come nei negozi automatizzati. Le persone possono interagire con gli ambienti intelligenti tramite interfacce utente naturali in modo semplice, tramite riconoscimento vocale, tattile o gestuale.
Dati dei clienti in tempo reale dal negozio fisico
Un affiliato del marchio Carrefour, attivo negli Emirati Arabi Uniti e operante nel settore della vendita al dettaglio e all'ingrosso, utilizza ora i dati dei clienti generati in tempo reale in alcuni store per presentare ai consumatori messaggi pubblicitari mirati tramite display di digital signage in-store. Utilizza la tecnologia "Audience AI" dell'azienda svizzera Advertima. Utilizzando sensori 3D, identifica dati come fascia d'età, sesso e comportamento del cliente, li combina con i profili del pubblico online e offre così un modo coerente per raggiungere gli stessi clienti attraverso canali digitali e fisici.
Il programma fedeltà premia il tempo trascorso in negozio
La catena britannica di grandi magazzini Selfridges ha introdotto "Selfridge Unlocked" per il suo programma fedeltà, che premia i clienti per il tempo trascorso in negozio. Ora i clienti possono anche raccogliere chiavi digitali quando visitano i grandi magazzini, mangiano nei ristoranti, visitano i cinema interni o utilizzano i trattamenti di bellezza. Le chiavi consentono ai clienti di raggiungere tre diversi livelli del programma, associati a diversi vantaggi. I membri che raccolgono 200 chiavi possono diventare "Very Selfridges Person" o Vsp, per accedere ai migliori vantaggi del rivenditore.
Negozio di moda con spogliatoio in realtà aumentata
Un supermercato
Snapchat ha allestito il proprio spogliatoio in realtà aumentata nel grande magazzino di Oxford Street nell'ambito di una promozione estiva di Selfridges. Il pop-up offre esperienze digitali attraverso lo specchio, dove i clienti possono provare virtualmente abbigliamento sportivo, interagire con i marchi e utilizzare lenti in realtà aumentata. Utilizzando un codice Qr univoco, è possibile salvare i propri look e condividerli sui social media o su altre piattaforme offrendo ai clienti un modo semplice per catturare e condividere le proprie prove virtuali.
testa robot da cucina autonomi
La start-up Circus con sede ad Amburgo e i supermercati Rewe Region West hanno lanciato un progetto pilota con il robot da cucina autonomo "CA-1" e la suite software Circus basata su cloud, che include sistemi di ordinazione, controllo della cucina e gestione della produzione basata sull'intelligenza artificiale. Durante la fase di test di 8 mesi, i robot da cucina prepareranno in modo autonomo fino a 2mila pasti al giorno con ingredienti freschi in tre punti vendita Rewe. I dipendenti saranno quindi responsabili solo del rifornimento degli ingredienti. Il progetto include anche la formazione del personale, attività di marketing e una valutazione basata sulla soddisfazione del cliente e sulle prestazioni tecniche.n
Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy, vicepresidente Confindustria Intellect, presidente Iodounamano, partner Beready
Vegetali conservati,
i
legumi spingono il mercato
di Jessika Pini
Il comparto, in crescita sia a valore sia a volume, è trainato dai legumi, sempre più apprezzati dai consumatori. Un elemento rilevante nello sviluppo della categoria è anche l’innovazione, che punta sulla ricerca varietale e sul contenuto di servizio.
Il mercato dei vegetali conservati in Italia ha raggiunto un fatturato di quasi 1,3 miliardi di euro nell’ultimo anno terminante il 25 maggio 2025, registrando un aumen to del giro d’affari del 3,4%. La crescita a valore viene accompagnata da trend di segno positivo anche a volume (+2,2%) per un totale di 292 milioni di kg venduti. In questo contesto, l’espansione assortimentale (80,6 sku; +1,2%) ha giocato un ruolo centrale e di supporto all’incremento (dati NIQ, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount).
AndAmento delle Aree geogrAfiche
La crescita della categoria è avvenuta trasversalmente in tutte le aree geografiche, osserva Elena Pezzotti di Nielsen IQ: «A contribuire maggiormente è l’Area 1 che, con la sales location a volume maggiore (27,7%), vede aumentare non solo le vendite a valore (+3,7%), ma an che quelle a volume (+2%). Seconda in classifica, con un’inciden -
TREND VENDITE
za a volume del 25,6%, l’Area 3 (+2,4% a val. e +0,4% a vol.). Terza in graduatoria è l’Area 4 (23,8%) con trend di segno positivo e sopra la media di mercato (+4,9% a val. e +5,2% a vol.). In questo contesto, ancora una volta, la crescita del numero medio delle referenze si è dimostrata fondamentale nel sostenere le performance dell’area geografica (64 sku; +2,8%), così come l’aumento delle promozioni (20%; +1%). Infine, l’Area 2, con una sales location a volume più contenuta del 22,9%, registra una crescita a valore del 2,8% e a volume del +1,3%».
Canali, soffre il libero servizio
Tra i canali, i discount si posizionano al primo posto per sales location a volume (36,3%), registrando una crescita del giro d’affari del 2,4%, nonché dei volumi venduti (+1,5%). La medaglia d’argento spetta, invece, ai super con il 35,5% del volume di vendite, che si contraddistinguono per performance più che positive indipendentemente dall’unità di misura
SCHEDE PRODOTTI
Bonduelle
Nome prodotto: Mix ceci, fagioli rossi, bianchi e lima
Caratteristiche: mix di legumi pronti, gustosi e versatili, perfetti per piatti freddi come insalate, poké o riso.
Conserve Italia/Valfrutta
Nome prodotto: Buon Mix Valfrutta Cannellini, soia, mais
Caratteristiche: una delle tre nuove ricette 100% vegetali con fantasie di legumi e verdure, ideali sia come piatto pronto che come condimento. Un nuovo modo di gustare legumi e verdure con leggerezza, energia e praticità.
F.lli Polli
Nome prodotto: Legumizie
Caratteristiche: due mix di legumi e verdure in olio, 100% plant-based, ideali per arricchire l’insalata di gusto e dei benefici dei legumi; la referenza è un'ottima alternativa come contorno.
Peso segmenti e trend a volume (%)
Altri legumi vegetali e cereali conservati 33,1 (+2,3)
Olive 11,2 (-4,8)
Sottoli 11,2 (+10)
Fagioli Conservati 28,8 (+2)
Sottaceti 6,4 (+0,3)
Conservati
(+3,6)
(+4,8% a val. e +4% a vol.). Seguono gli iper, che generano il 20,2% delle vendite a volume, con trend di crescita sia a valore (+3,7%) che a volume (+1,6%). Invece, i liberi servizi, con una sales location a volume dell’8%, registrano per i vegetali conservati un calo delle vendite (-0,2% a val. e -1,5% a vol.).
Si evidenzia una creScita in tutti i Segmenti
La crescita rilevata a totale categoria riguarda trasversalmente tutti i segmenti che la compongono. Il mercato dei vegetali conservati, per quota a volume, si compone dei seguenti segmenti: altri legumi vegetali e cereali conservati (33,1%), fagioli conservati (28,8%), olive (11,2%), sottoli (11,2%), piselli conservati (9,3%) e sottaceti (6,4%). «All’interno del segmento degli altri legumi vegetali e cereali conservati (+2% a val. e +2,3% a vol.) – prosegue Elena Pezzotti – la proposition principale è costituita dai ceci (quota volume 13,4%) con performance sorprendenti e sopra la media (+10% a val. e +7,1% a vol.), così come le lenticchie (quota vol. 5,4%; +7,2% a val. e +5,1% a vol.). Ancora una volta l’assortimento si è rivelato una leva fondamentale per la crescita». Il segmento dei fagioli conservati, secondo per contributo a volume, registra trend positivi a valore (+4%) e a volume (+2%), sostenuto principalmente dai fagioli conservati cannellini con una quota a volume del 12% e una crescita del 6,8% a valore e del 4,1% a volume. Olive e sottoli vedono salire le vendite a valore del 4,5% ciascuno ma, se i sottoli registrano trend di segno positivo a volume (+10%), lo stesso non si può dire per le olive (-4,8%).
Piselli
Per un’azienda come La Doria, prevalentemente orientata al mercato delle private label, le strategie comunicative si concentrano sul target B2b, con l’obiettivo di valorizzare la qualità dei prodotti e l’impegno verso la sostenibilità. «Operiamo attraverso canali tradizionali – spiega Diodato Ferraioli – come la stampa specializzata di settore, e partecipiamo attivamente ai principali eventi fieristici internazionali, che rappresentano un’importante vetrina. Parallelamente, investiamo nei canali digitali: curiamo con particolare precisione i contenuti istituzionali pubblicati sui nostri siti web e sulle piattaforme social, strumenti per mantenere un dialogo continuo con i nostri interlocutori. Attraverso queste attività, promuoviamo i valori che ci contraddistinguono, mettendo in evidenza il controllo rigoroso dell’intera filiera produttiva dei legumi».
I mix vegetali e il bio tra le tendenze principali
Il mercato dei vegetali conservati è trainato dai legumi, che stanno vivendo una fase di forte espansione sia in termini di consumo che di posizionamento valoriale dovuta all’attenzione che, ormai da diversi anni, i consumatori rivolgono verso le proteine, in particolare quelle di origine vegetale. Il buon andamento del mercato è favorito inoltre dal contenuto di servizio di queste tipologie di prodotti, cioè dalla praticità d’uso, da cui deriva anche la crescita di nicchie di mercato come quelle dei mix vegetali o delle verdure cucinate, che rientrano tra le novità di prodotto di diversi brand. All’in -
Peso canali e trend (%)
Da oltre 85 anni, Saclà porta in tavola i sapori autentici della cucina italiana, con uno sguardo sempre attento all’innovazione. È proprio da questo che nascono gli Sfiziolì Saclà , una gamma di prodotti versatili e ricchi di gusto, pensati per accompagnare ogni momento della giornata, con un tocco di creatività. Lanciata recentemente, la linea è un must-have in cucina e, grazie al suo pratico formato monoporzione in vetro, è l’ideale per ridurre gli sprechi. Ogni prodotto è realizzato con verdure selezionate con cura e arricchite con un tocco di aceto di mele: la scelta perfetta per chi cerca qualcosa di buono, veloce e già pronto da gustare, senza rinunciare alla qualità.
La gamma, già apprezzata per le referenze Sfiziolì Funghetti, Carciofini Tagliati, Verdurine
e Cipolline , si è da poco ampliata con Sfiziolì Cetriolini, croccanti cetriolini arricchiti con semi di senape, dal gusto delicatamente agrodolce, e Sfiziolì Peperoni, l’ultimissima novità della gamma: un mix di peperoni rossi e gialli.
Con Sfiziolì , ogni occasione si trasforma in un momento speciale. Perché, quando il desiderio di qualcosa di sfizioso chiama, basta un “clack” per soddisfarlo! sacla.it
LA TRACCIABILITÀ RAFFORZA IL BRAND
Valfrutta punta a valorizzare la propria identità come marchio storico della filiera agricola italiana, concentrandosi in particolare sull’origine e sulla tracciabilità dei prodotti, che arriva fino all’individuazione del singolo agricoltore che ha coltivato il contenuto di una determinata confezione, e sulla sostenibilità: «Siamo impegnati nell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili – afferma Stefania Costa –, dell’intermodalità nei trasporti, attraverso il treno, e in azioni di mitigazione dell’impatto nella fase agricola e di trasformazione. Nei prossimi mesi abbiamo previsto attività su social media, sui mezzi digitali e sulla stampa che metteranno al centro i valori della marca, quali filiera, tracciabilità, attenzione al benessere delle persone e all’ambiente».
terno della categoria, Diodato Ferraioli, chief commercial officer di La Doria, osserva che, negli ultimi anni, i consumatori hanno dimostrato una crescente predilezione per prodotti che promuovono la salute e la funzionalità, in particolare quelli provenienti da agricoltura biologica e a basso contenuto di sale. «Questa tendenza è particolarmente evidente nel mercato dei legumi, dove la domanda di opzioni biologiche è in costante aumento. Secondo i dati Circana di maggio 2025 (I+S+Lsp) in nostro possesso, il volume dei legumi bio ha registrato un incremento significativo dell’11,9% rispetto all’anno precedente. Come produttori di marchi privati siamo stati veloci nel riconoscere e nel rispondere a questo cambiamento avviando lo sviluppo di nuove referenze per ampliare la nostra gamma di opzioni biologiche, vegane e senza sale nel liquido di governo». I consumatori stanno mostrando una chiara preferenza verso prodotti pratici, veloci da preparare ma al tempo stesso naturali. «In risposta a queste esigenze, Pedon si posiziona nell’ambient con la linea “I Pronti”, composta da legumi e cereali già cotti, che offre un’alternativa naturale e pronta al consumo rispetto ai tradizionali prodotti secchi o conservati – spiega Loris Pedon, amministratore delegato dell’azienda –. Un ulteriore vantaggio competitivo, rispetto ai concorrenti nel settore dei conservati vegetali, è la facilità di trasporto del prodotto: l’assenza del liquido di governo, infatti, elimina la necessità di scolare il contenuto, rendendolo pratico per l’utilizzo anche fuori casa». Matteo Stella, responsabile trade marketing di F.lli Saclà, rileva che la categoria delle conserve vegetali è spesso soggetta a dinamiche di acquisto d’impulso, guidato principalmente dalla ricerca di un prodotto specifico e della marca di fiducia: «Cresce inoltre l’interesse dei consumatori per prodotti realizzati con ingredienti di qualità superiore, in particolare per quanto riguarda l’olio e l’aceto utilizzati nella preparazione e nella conservazione dei vegetali».
A supporto del lancio delle ultime novità della gamma Sfiziolì, F.lli Saclà ha sviluppato “L’Aperitivo a 4X”, una campagna pensata per valorizzare la praticità e la versatilità di questi prodotti: «Online da marzo sui nostri canali social e sulle principali piattaforme digitali – racconta Matteo Stella –“L’Aperitivo a 4X” utilizza un linguaggio ironico e contemporaneo per dialogare in modo diretto con un pubblico giovane e dinamico. Il concept posiziona Sfiziolì come alleato perfetto per un aperitivo smart e gustoso, pronto in un attimo. L’obiettivo è consolidare il brand come protagonista non solo in cucina, ma anche nel momento dell’aperitivo per intercettare le nuove abitudini di consumo».
l’innovAzione pArte dAl cAmpo
In questa categoria ambient una componente rilevante della competizione tra brand si concentra sulla qualità delle materie prime e sulla capacità di conservarne al meglio gusto e consistenza. «Da tempo – afferma Stefania Costa, marketing manager retail di Conserve Italia – siamo impegnati a migliorare le tecnologie di conservazione che ci permettono di preservare al meglio le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dei nostri prodotti; non a caso, siamo stati i primi a introdurre la cottura a vapore nelle conserve vegetali. Sul fronte delle materie prime, il nostro ufficio agricolo è costantemente impegnato in progetti sperimentali in collaborazione con diverse università italiane per quanto riguarda le innovazioni nelle orticole da industria, per migliorare le varietà coltivate individuando quelle più resistenti ai cambiamenti climatici e per ottimizzare le tecniche agronomiche. Gioca un ruolo chiave in questo processo anche la nostra società sementiera Tera Seedes, che sviluppa varietà orticole adatte all’industria conserviera, selezionate per garantire qualità, resa e sostenibilità». Tecniche di conservazione e ingredienti sono al centro dell’attenzione anche di F.lli Polli: «Stiamo sperimentando tecniche di conservazione che riducono al minimo l'impatto termico – spiega Maria Giordano, chief marketing officer dell’azienda –, garantendo un prodot -
NON SOLO IN CUCINA. SI GUARDA ALL’APERITIVO
SCHEDE PRODOTTI
F.lli Saclà/Saclà
Nome prodotto: Sfiziolì Saclà
Funghetti
Caratteristiche: novità di gusto, con aceto di mele e olio extra vergine, formato monoporzione, versatilità d’uso. Adatto per l’aperitivo, ma anche come ingrediente.
La Doria/Your brand pl
Nome prodotto: Mixed Beans
Salad in Vinaigrette
Caratteristiche: un mix gustoso di fagioli rossi, fagioli occhio, borlotti, tondini, ceci, mais dolce e fagiolini, condito con aceto di vino bianco, zucchero e sale, da usare per arricchire le insalate o come contorno pronto.
Pedon/I Pronti
Nome prodotto: Quinoa Tricolore
Caratteristiche: mix di quinoa bianca, rossa e nera già cotta, pronto all’uso. Prodotto a lunga conservazione a temperatura ambiente, realizzato con ingredienti 100% naturali, senza additivi e conservanti.
to finale che sia il più vicino possibile alla materia prima fresca. Sul fronte degli ingredienti, l'attenzione è rivolta all'ampliamento della nostra offerta con varietà vegetali con profili nutrizionali eccellenti. Il nostro obiettivo è esplorare la prossima generazione di alimenti vegetali, che non siano solo buoni, ma anche funzionali, capaci di contribuire attivamente al benessere del consumatore attraverso un miglioramento del profilo di fibre, proteine e micronutrienti». Sempre in merito agli ingredienti, Bonduelle si aggancia all’incremento costante del trend “free from”: «Per rispondere a questa esigenza –dichiara Claudia di Pasquale, marketing manager di Bonduelle Italia – offriamo ricette prive di zuccheri aggiunti, sale in eccesso e additivi; per esempio, abbiamo inserito nella gamma ambient referenze come i piselli “senza zuccheri aggiunti”, raccolti e lavorati in giornata da prodotto fresco per preservarne gusto e freschezza, o il mais “senza residui di pesticidi”, che è anche privo di zuccheri aggiunti, conservanti e Ogm. Prodotti che riflettono perfettamente l’evoluzione della domanda verso alimenti sempre più naturali e trasparenti». n
Nell’ambito del mercato dei vegetali conservati, Claudio Di Corrado, buyer vegetali conservati di Todis, rileva che il mercato della Gdo offre diverse opportunità per il segmento dei sottoli: «Da un lato, si registra un crescente interesse da parte dei consumatori verso prodotti più autentici, di qualità e con ricettazioni tradizionali o innovative, che aprono spazio all’inserimento di referenze premium. Dall’altro, l’attenzione a un’alimentazione più varia e gustosa favorisce la penetrazione di nuovi formati, pack più sostenibili e ingredienti con un posizionamento salutistico. Inoltre, il canale discount continua a crescere e rappresenta un’interessante area di sviluppo per i sottoli, a condizione di mantenere il giusto equilibrio tra qualità percepita e prezzo competitivo. Le prime referenze del nostro ranking sono: carciofi, pomodori secchi e melanzane. I funghi hanno un ottimo fatturato, dovuto anche a una maggior numerica delle referenze. Le olive presenti sul nostro scaffale grocery sviluppano un fatturato maggiore di tutti i sottoli. L’obiettivo futuro è di arricchire l’assortimento con referenze di alta gamma».
IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: TODIS
Analisi delle attività promozionali sui vegetali conservati
(mais, lenticchie, piselli, ceci, fagioli e fagiolini)
A cura di: Team Focus Italia Focus Research South East/Focus Rappresentanza Italia
Focus Research è una delle agenzie leader in Europa che si occupa di ricerche di mercato e consulenza. Da 30 anni fornisce ai propri clienti soluzioni di dati, sistemi e software per l'elaborazione dei dati in 35 Paesi europei. La sua attenzione si rivolge soprattutto all’analisi qualitativa e quantitativa delle attività promozionali dei volantini della grande distribuzione e di catene specializzate. Le quote qualitative sono orientate al GAV-valore pubblicitario lordo. Le attività promozionali posizionate in prima pagina, con un'immagine di dimensioni importanti pubblicati all’interno di volantini con un raggio d’azione lordo (Gross Reach) significativo, hanno un impatto maggiore sul consumatore. Di conseguenza queste promozioni risultano vantaggiose in termini del ritorno degli investimenti.
In questo caso abbiamo elaborato i dati dei volantini dei rivenditori di beni di largo consumo italiani e preparato un'analisi che confronta i dati dal 2022 al 2024 (da gennaio a dicembre, 12 mesi). Le analisi si basano sul valore pubblicitario qualitativo lordo (GAV=Gross Advertising Value) nei volantini per vegetali conservati (mais, lenticchie, piselli, ceci, fagioli e fagiolini).
Negli ultimi tre anni, il mercato dei vegetali conservati è stato dominato dalle private label, che nel 2024 rappresentano il 47,4% del valore pubblicitario lordo, in crescita rispetto al 44,8% del 2023. Valfrutta scende dal 25,1% registrato nel 2023 al 20,6% nel 2024, mentre Bonduelle resta costante a livello di valore pubblicitario lordo durante i tre anni di analisi. Cirio e Le Conserve della Nonna restano molto distanti, con quote tra il 2% e il 4%. In sintesi, la quota del valore pubblicitario si polarizza tra le private label e i due principali marchi industriali.
OP BRANDS VEGETALI CONSERVATI IN OP RETAILERS
Nel dettaglio per insegna, le private label risultano nettamente predominanti come valore GAV in catene come Lidl ed Eurospin, dove raggiungono il 100%. Le private label in Aldi, invece, mantengono quote molto alte, attorno al 78,7%, mentre presso Despar toccano la quota del 51,1% e presso Carrefour raggiungono il 50,6%. Come valore pubblicitario lordo, Valfrutta ha una quota significativa presso Coop, con il 45,4%, e presso Pam, con il 41,9%. Bonduelle ottiene, invece, una presenza rilevante in Esselunga e in Penny, con una quota superiore al 36% del valore pubblicitario lordo, e in Carrefour con il 32,8%.n
Un’occasione ghiotta per valutare lo stato di salute della ristorazione
La ristorazione sta diventando sempre di più un settore vivace, in grado di esercitare un’influenza sui consumi e sull’assetto urbano.
Chi guarda alla ristorazione come a un semplice comparto del consumo fuori casa, rischia di sottovalutarne la portata economica, culturale e persino urbanistica. La fotografia più recente del settore restituisce un'immagine inaspettatamente vivace: premi di settore e ricerche specializzate raccontano un panorama in trasformazione, segnato da innovazione, crescita selettiva e nuove dinamiche di posizionamento.
Tra i diversi eventi dedicati al settore, infatti, lo dimostra anche la partecipazione di 89 brand alla recente competizione nazionale dedicata alla ristorazione commerciale. I dieci vincitori – da Prêt a Manger a Dispensa Emilia, da La Piadineria a Il Mannarino – testimoniano non solo la vitalità di insegne affermate, ma anche l’ingresso di nuovi protagonisti capaci di intercettare gusti emergenti e format ibridi. Alcuni puntano sulla “tech integration”, altri sulla sostenibilità o sulla tradizione reinterpretata. Un segnale chiaro: l’innovazione è la vera moneta di scambio nel mercato contemporaneo.
Secondo recenti indagini condotte tra gli operatori del settore, oltre l’80% delle aziende food&beverage sta investendo nel progresso tecnologico, con particolare attenzione
alla riduzione degli sprechi, all’automazione e alla tracciabilità. L’intelligenza artificiale comincia a trovare applicazione tanto nella gestione quanto nella relazione con il cliente. Emergono anche nuovi driver di consumo: maggiore attenzione all’origine dei prodotti, filiere corte, ingredienti naturali e formati flessibili, con una polarizzazione sempre più marcata tra benessere e indulgenza, tra convenienza e premiumness. Crescono i format “chef a casa”, le proposte plant-based e le soluzioni monoporzione, mentre le marche del distributore e il canale discount ridefiniscono la percezione del valore. L’offerta evolve per adattarsi a un consumatore più infedele, sfuggente e consapevole.
Ciò che ancora manca nel dibattito – ma che gli addetti ai lavori conoscono bene – è il riconoscimento del ruolo strategico della ristorazione nello scenario del real estate.
Che si tratti di centri commerciali, high street retail, stazioni ferroviarie o aeroporti, i punti ristoro determinano flussi, permanenza, experience e, in molti casi, il valore del retail mix. Il food è spesso il primo indicatore di ripresa e il più reattivo in fase di crisi.
Anche i numeri lo confermano: nei centri commerciali italiani le food court rappresentano oltre il 6% della Gla e possono generare fino al 15% del fatturato complessivo. Su 20 milioni di metri quadri complessivi, circa 1,3 milioni sono destinati alla ristorazione.
Nei contesti high street, il food rafforza l’identità e l’attrattività degli assi commerciali, mentre in aeroporti, stazioni e porti rappresenta una leva strategica di experience e di presidio del flusso. Secondo Cncc e dati di settore, la presenza di insegne f&b è in continua crescita in tutti questi ambiti.
Anche il mondo finanziario se n’è accorto. Secondo il report PwC sul mercato italiano, il comparto food&beverage è stato il più attivo tra i settori consumer nel 2024, con 92 operazioni concluse. Nonostante un calo del 18% nei volumi, il valore complessivo è cresciuto del 13%, segno di una maggiore selettività e focalizzazione. I fondi di private equity hanno inciso sul 42% delle operazioni, ben sopra la media globale (37%), a dimostrazione di un interesse crescente per brand scalabili, replicabili e identitari. PwC prevede per il 2025 un'accelerazione delle exit e una nuova stagione di consolidamento.
La ristorazione, insomma, non è solo una voce dei consumi: è un barometro della società, del territorio e delle nuove economie urbane.n
Alberto Deiana, project management ecexutive Mi.No.Ter.
Piatti pronti:
sperimentazione e praticità al centro
di Federica Bartoli
Il comparto si rivela molto dinamico, spinto dalla curiosità dei consumatori verso sapori nuovi. Non manca l’attenzione alla naturalità degli ingredienti, alla qualità e alla sostenibilità del packaging e dei processi produttivi.
Nell’anno terminante il 25 maggio 2025, il mercato dei piatti pronti uht raggiunge un giro d’affari di 328,2 milioni di euro a totale Italia, in crescita del 10,4% sull’anno precedente. Positivi anche i volumi, con un incre mento del 6,9% nelle vendite a confezione, per un totale di 193,1 milioni di confezioni commercializzate (dati NIQ, Iper+Super+Superettes+Discount).
Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi
A livello geografico, un terzo della crescita è trainato dal Nord-Ovest, che rappresenta il 34,9% del mercato e incrementa del 10,1% a valore e del 6,3% a confezione, seguito dal Nord-Est che veicola il 25,8% delle vendite e registra +9,2% a valore e +4,8% a confezione. «Seguono, con un contributo simile alla performance, il Centro e il Sud – condivide Matilde Ciroldi di NIQ – che rappresenta no rispettivamente il 22% e il 17,3% del fatturato totale. Tra i format distributivi, molto rilevante è il ruolo dei supermercati che, da soli, hanno un peso del 40,4% sul fatturato totale: nell’ultimo
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UNA NUOVA BRAND IDENTITY
Fileni propone una nuova brand identity, che nasce con l’obiettivo di raccontare i valori dell’azienda e l’impegno che la guida. «Il nuovo logo, – spiega Barbara Saba – il nuovo design e il payoff “Scelta Giusta” invitano i consumatori a compiere ogni giorno scelte consapevoli e responsabili. Il nostro sistema di comunicazione è pensato per essere trasparente, a partire dal packaging, dove raccontiamo in modo semplice le caratteristiche del prodotto. Da maggio, inoltre, è on air “La casa che abiteremo”, una campagna integrata che rivela l’impegno di Fileni nella difesa del futuro».
Trend vendite a valore (%):
+10,4
382,2 mln/€
Trend vendite a volume (%):
+6,9
193,1 mln/conf.
anno, questo format supera i 132 milioni di euro, con un andamento del +11,2% a valore e del +6,3% a confezione. All’interno della distribuzione moderna, restano comunque rilevanti anche gli ipermercati (+9,6% a val. e +3% a conf.), che detengono un peso del 24,1% del mercato. Molto significativo è anche il contributo del discount, canale con un peso analogo a quello degli ipermercati (26%) e un incremento del 10,7% a valore e dell’11,1% a confezione».
ATTIVITÀ PER VALORIZZARE
L’IDENTITÀ DEL BRAND
Conserve Italia spinge sul brand Valfrutta, vicino al consumatore moderno attento alla qualità, alla salute e alla sostenibilità. «Nei prossimi mesi – afferma Stefania Costa – abbiamo previsto attività sui social media e sui mezzi digitali che metteranno al centro i valori della marca, quali filiera, tracciabilità, attenzione al benessere delle persone e all’ambiente. Significativa sarà la campagna dedicata proprio alla tracciabilità, mentre la partnership con l’Istituto oncologico romagnolo rappresenta un esempio dell’impegno di Valfrutta nell’ambito della Corporate social responsability».
AndAmento dei segmenti
All’interno dei piatti pronti uht, tra i macro-segmenti il maggior contributo è veicolato dagli altri piatti pronti – un mercato da 74 milioni di euro – che nell’ultimo anno crescono del 20,1% a valore e del 12,2% a confezione grazie al sottosegmento antipasti e insalate, che rappresenta quasi il 17% del venduto. «Tra i driver che hanno determinato la spinta al fatturato di questo segmento (+30,4%) – prosegue Matilde Ciroldi – vi è, non solo l’incremento del prezzo medio a totale Italia (+10,6%, in media 11,76 €/kg), ma anche l’incremento della pressione promozionale, che raggiunge il 28,1% a totale Italia, in forte crescita in tutti i canali della distribuzione moderna. Oltre alle leve prezzo e promozioni, dietro all’incremento di antipasti e insalate vi è anche l’aumento dell’offerta, ossia del numero medio di referenze vendute per punto vendita (4,1 a totale Italia, +0,6 punti), specialmente negli ipermercati ma anche nei supermercati. Il secondo segmento per contributo alla performance è quello dei primi piatti (+6,3% a val. e +5,5% a conf.), che nell’ultimo anno raggiunge un fatturato di quasi 210 milioni di euro, soprattutto grazie alle specialità estere (+7,3% a val. e +7,4% a conf.), a dimostrazione che i prodotti internazionali ed etnici rappresentano non più una tendenza, ma una nuova abitudine alimentare dei consumatori italiani». Questo segmento detiene, infatti, un peso del 28,5% sul fatturato totale dei piatti pronti uht e sta guadagnando importanza anche in termini di peso a volume. Tra i driver della performance, si osserva un incremento della pressione promozionale, pur restando ampiamente sotto la media del mercato, e l’am -
I NOSTRI PRIMI PRONTI!
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Bastano due minuti al microonde, per apprezzare questi piatti dove e quando vuoi.
PASTORIZZATI A FREDDO
Grazie alla tecnologia delle alte pressioni HPP, gusto e freschezza si conservano più a lungo.
pliamento del numero medio di referenze vendute nei principali canali (a totale Italia, 10 referenze vendute in media per punto vendita, pari a +1 punto sull’anno precedente), osservato in primis negli ipermercati (+4,5 punti); supermercati e discount incrementano l’offerta a un ritmo simile pari a +1,4 punti per entrambi i canali. «Sempre nel macro-segmento dei primi piatti – conclude Matilde Ciroldi – è rilevante anche il contributo del segmento dei risotti pronti (+10,4% a val. e +9,8% a conf.), che rappresenta il 18,7% del mercato e che nell’ultimo anno evidenzia un aumento nel numero medio di referenze vendute; la pressione promozionale, invece, risulta in calo (18,6% a totale Italia, -3,4 punti). Infine, il macrosegmento dei contorni, che veicola l’11% del fatturato totale, registra una performance del +18,2% a valore e del +10,1% in confezioni, per effetto di un aumento
SCHEDE PRODOTTI
Atlante/Vegamo
Nome prodotto: Protein Bites Vegamo
Caratteristiche: burger con alte percentuali di verdure e dai sapori distintivi, che richiamano le cucine internazionali più amate. Disponibili nel gusto verdure e nelle versioni Thai e TexMex.
Cesare Regnoli/Medusa
Nome prodotto: Orata con contorno
Caratteristiche: piatto pronto al consumo in un minuto al forno a microonde. Equilibrato nutrizionalmente, senza conservanti e confezionato in pack skin riciclabile.
L’IMPORTANZA DI RAFFORZARE
IL POSIZIONAMENTO DEL MARCHIO
La Linea Verde insiste sul posizionamento del brand DimmidiSì. «Dall’autunno abbiamo lanciato una nuova campagna di comunicazione integrata – sottolinea Matteo Laconi –. Il nuovo spot tv, veicolato sulle principali reti nazionali, in streaming e al cinema, descrive il mondo di Dimmidisì attraverso una chiave valoriale, un racconto che mette al centro la cura e la qualità che ci contraddistinguono. Abbiamo portato avanti una strategia multicanale e un tassello importante è il progetto Mr. Wrap dedicato alla linea Wrap Kit, pensata per intercettare nuovi target, soprattutto tra i giovani».
Conserve Italia/Valfrutta
Nome prodotto: Tutto in un Piatto –Polpette vegetali con mix di risi
Caratteristiche: la gamma propone soluzioni innovative per offrire un pasto completo, bilanciato dal punto di vista nutrizionale e pronto da gustare in un piatto a due scomparti.
Fileni Alimentare/Fileni
Nome prodotto: Pulled Chicken della linea Buoni & Veloci
Caratteristiche: carne di pollo sfilacciata, già cotta e condita, pronta da gustare sia calda che fredda.
Gea Industrie Alimentari/Artica
Nome prodotto: Branzino con verdure grigliate
Caratteristiche: filetto di branzino accompagnato da un contorno di patate grigliate, zucchine, peperoni gialli e rossi. Condito con una salsa a base di olio, sale, timo, prezzemolo, aglio e un pizzico di pepe nero.
del prezzo medio, pari a 6,82 €/kg a totale Italia (+6,3%). Seppure rappresenti ancora un macro-segmento minoritario all’interno del comparto, con una quota del 2,5% a totale Italia e un valore pari a 8 milioni di euro, il mondo dei piatti pronti sostitutivi proteine vegetali vede un aumento del 7,3% a valore e dell’8,1% a confezione, grazie all’ampliamento dell’offerta nel segmento dei preparati per piatti pronti».
I consumAtori premiAno lA quAlità, con un focus sempre sul benessere Negli ultimi anni i consumatori sono molto cambiati: non cercano solo piatti veloci e pratici, ma prestano attenzione alla qualità e all’origine degli ingredienti. «C’è una forte domanda di semplicità – sottolinea Stefania Costa, marketing manager food di Conserve Italia – e gli shopper privilegiano prodotti realizzati con materie prime naturali, senza conservanti e coloranti, in grado di restituire il gusto autentico degli alimenti. Anche la praticità resta centrale, ma viene interpretata in modo più maturo. Oggi il consumatore cerca piatti pronti comodi da preparare, ma anche equilibrati dal punto di vista nutrizionale». Il trend salutistico, inoltre, continua a essere uno degli elementi più trainanti che supporta le scelte d’acquisto di uno shopper molto
Preparati primi piatti
Contorni
Altri piatti pronti
Sostitutivi proteine vegetali
UN’IMPORTANTE ATTIVITÀ DI RESTYLING
consapevole dal punto di vista della nutrizione. «Sul fronte della produzione – condivide Sabrina Pertot, responsabile marketing di Cesare Regnoli & Figlio – le aziende stanno rispondendo con soluzioni specifiche, ma anche con etichette più trasparenti, con informazioni dettagliate su calorie, grassi e proteine. Un’altra tendenza importante è legata alla sostenibilità, sia lato packaging, con l’introduzione di confezioni ad alto tasso di riciclabilità, sia lato approvvigionamento, con una predilezione per prodotti derivanti da pesca sostenibile». Secondo Igor Furlotti, direttore commerciale di ParmaFood Group «una delle sfide principali del settore non è tanto legata alla produzione o in generale alla supply chain, quanto a prestare attenzione ai trend di consumo e ai bisogni di uno shopper in costante cambiamento. Questa velocità richiede notevoli sforzi in termini di energie e a volte scelte coraggiose nell’ambito delle tecnologie da adottare per rimanere al passo con i tempi. La nostra proposta comprende da un lato ricette gourmet che soddisfano l’appagamento di gusto del consumatore, dall’altro quattro piatti bilanciati per una soluzione sana e nutriente».
Negli ultimi mesi, Atlante ha lavorato al restyling del pack e della comunicazione online del brand Vegamo. «Abbiamo reso le confezioni più impattanti a scaffale – ricorda Marco Catinari – con il prodotto ricettato in evidenza e pochi claim importanti ben chiari. Sui social collaboriamo con creator e influencer affini ai nostri valori, con l’obiettivo di raccontare i nostri prodotti in modo credibile, ispirazionale e sempre connesso alle esigenze e ai gusti delle nuove generazioni. Per noi è importante accompagnare i consumatori anche nell’utilizzo quotidiano dei prodotti, per questo realizziamo contenuti pratici come le ricette, che aiutino a scoprire modi nuovi e versatili per portare in tavola i nostri prodotti».
cresce l’Appetito per i sApori etnici e per i formAti smAll size Gusto, benessere e praticità, insieme alla ricerca di qualità, sono sicuramente tra le
ESPANDERE LA VISIBILITÀ ANCHE NEL B2C
Nel prossimo futuro, ParmaFood intende investire anche nel B2c, sia sui canali social sia con attività in store. «Puntiamo ad attirare l’attenzione del potenziale consumatore – rende noto Igor Furlotti – invitando all’acquisto persino d’impulso, nel segno di un marketing sensoriale che fa pregustare fin da subito il sapore dei nostri piatti pronti. Non solo buoni come fatti in casa, ma anche “veramente” pronti e perciò veloci e facili da preparare».
tendenze principali che trainano il comparto, ma Barbara Saba, direttrice marketing e innovazione di Gruppo Fileni, porta alla luce quanto il consumatore ami anche provare nuovi sapori: «Un’altra tendenza in costante crescita, accanto ai grandi classici della gastronomia come le polpette, è quella relativa alle proposte etniche come il pollo al curry e il pollo thai, segno che gli shopper moderni sono sempre più curiosi e desiderosi di variare la propria alimentazione con soluzioni appaganti, anche sotto il profilo nutrizionale». Ribadisce l’importanza di questo orientamento anche Matteo Laconi, direttore marketing de La Linea Verde: «Si affermano trend legati alla curiosità e alla voglia di sperimentare nuovi sapori: secondo i dati Gfk Sinottica in nostro possesso, il 56% degli italiani consuma abitualmente cibi etnici, un dato in crescita del 15% rispetto al 2019. Un’altra tendenza importante riguarda il formato dei prodotti: i consumatori privilegiano confezioni monoporzione o small size, più adatte ai nuovi stili di consumo, spesso individuali, fuori casa o legati a ritmi di vita dinamici».
SCHEDE PRODOTTI
La Linea Verde/DimmidiSì
Nome prodotto: Wrap Kit Mexican Style
Caratteristiche: tutto il necessario per farcire quattro mini-tortillas. Pulled beef, azuki, pomodori semidry, insalata fresca e salsa chipotle.
Nomad Foods/Findus
Nome prodotto: Gamma Chicken Station
Caratteristiche: nuova gamma Findus di prodotti di pollo, in formati pratici e divertenti. La nuova linea esordisce con due referenze: i Chicken Pops e le Alette Bbq.
Parma Is/Fresche Idee Chef
Nome prodotto: Spaghetti alla carbonara
Caratteristiche: prodotto realizzato con tecnologia Hpp, presentato in un vassoio nero quadrato e confezionato in skinpack, con una shelf life di 30 giorni. Formato da 220 grammi.
Piatti Freschi Italia/Viva La Mamma
Nome prodotto: Noodles con pollo, funghi e verdure
Caratteristiche: referenza della nuova linea Orientali, proposta all’interno della pratica confezione denominata “piatto”. Noodles con pasta all’uovo prodotta internamente, salsa orientale, pollo, funghi e verdure alla julienne.
gli shopper AmAno sperimentAre. lo sguArdo è sull’innovAzione
La sperimentazione, dunque, rappresenta un importante asset che traina la crescita del comparto, come afferma Marco Miglioranza, cluster head of marketing meals, snacks & foodservice segment di Findus Italia: «I consumatori cercano cibi sfiziosi, diversi dal solito, talvolta anche nella forma, che assicurano un’esperienza di gusto al di fuori dalla routine quotidiana. Per questo a giugno 2025, abbiamo lanciato Chicken Station, la nuova gamma Findus di pollo in formati pratici e divertenti. La linea ha esordito con due referenze: i Chicken Pops, palline di pollo avvolte in una panatura extra croccante con cornflakes, e le Alette Bbq, marinate in una gustosa salsa barbecue». Le abitudini degli shopper cambiano rapidamente e, nella routine sempre più frenetica della vita quotidiana, il tempo per il pasto si riduce: «In questo contesto, i ready meals si affermano come veri e propri alleati – rivela Mattia Bosisio, marketing manager di Viva La Mamma – capaci di semplificare la routine senza rinunciare a gusto e qualità. Il valore percepito risiede sempre più nel servizio che i piatti pronti offrono. Si tratta di un comparto estremamente dinamico, in cui l’innovazione gioca un ruolo chiave per intercettare e anticipare le tendenze emergenti».
si fAnno strAdA le AlternAtive vegetAli
IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: IL VIAGGIATOR GOLOSO
Lo scorso aprile, Il Viaggiator Goloso ha lanciato una nuova linea di piatti pronti, con l’obiettivo di offrire un assortimento completo che unisse tradizione italiana, ingredienti di qualità e praticità quotidiana. «Ad oggi, le performance migliori sono registrate dalle referenze che interpretano con autenticità la cucina tradizionale italiana – afferma Consilia Coppola, product manager de Il Viaggiator Goloso – confermando quanto gli shopper premino gusto familiare e qualità percepita. Ottimi risultati si registrano anche per i piatti freddi a base di cereali e nel segmento plant-based. La categoria continua a evolversi e offre diverse opportunità, come la valorizzazione della tradizione regionale italiana, l’espansione dell’offerta plant-based e l’innovazione nel packaging e nelle soluzioni monoporzione».
All’interno del comparto, riscuote particolare interesse il segmento dei piatti pronti a base vegetale o pensati per rispondere a specifiche esigenze nutrizionali. «Per andare incontro a questa richiesta – condivide Francesca Rivetti, marketing manager di Gea – abbiamo sviluppato nel 2023 la linea Artica PlantBased e, entro la fine dell’anno, lanceremo la nuova Artica QB-quanto basta per mangiare bene e con semplicità, pensata proprio per chi ha esigenze alimentari specifiche». Questo trend è inter cettato anche da Marco Catinari, category manager di Atlante: «Il mercato dei prodotti plant-based continua a registrare una
crescita solida, sostenuta da un’offerta sempre più variegata. In Italia, il fenomeno è ormai consolidato: secondo Ipsos, due terzi degli shopper hanno ridotto il consumo di proteine animali, mentre secondo i dati Nielsen in nostro possesso quasi 18 milioni di famiglie acquistano regolarmente prodotti vegetali. Il nostro dipartimento r&d ha lavorato allo sviluppo di una nuova proposta in linea con le esigenze del consumatore moderno». n
PESO CANALI E TREND (%)
IL PUNTO DI VISTA DELLA
DESPAR ITALIA
Il comparto dei preparati e piatti pronti in Despar Italia cresce a doppia cifra sia a valore sia a confezione, con un importante contributo che deriva dalla private label. «I segmenti che performano meglio – racconta Ines Gaballo, product manager drogheria alimentare-scatolame di Despar Italia – sono antipasti e insalate, i risotti e alcuni prodotti a marchio recentemente lanciati nei primi piatti pronti, come il Bulgur & Quinoa all’ortolana. La crescita della domanda è legata al cambiamento nello stile di acquisto degli shopper, che hanno sempre meno tempo da dedicare alla preparazione dei pasti. Forte attenzione è riservata alla ricerca di pack che consentano una migliore conservazione dei prodotti e preservino freschezza e gusto. Despar ha recentemente rinnovato la ricetta e convertito il packaging di alcune referenze, in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità e praticità, passando dalla lattina al tetra recart. Nei piatti conditi continuiamo ad allargare il nostro assortimento con referenze che saranno sempre più complete e bilanciate nel rispetto di naturalità, gusto e tempi di preparazione ridotti».
Quando il cliente diventa più smart del supermercato
L’intelligenza artificiale può diventare un alleato fondamentale anche nella pianificazione della spesa, aiutando i consumatori nella personalizzazione e suggerendo alternative più convenienti.
Pochi mesi fa abbiamo parlato qui su DM Magazine di come l'intelligenza artificiale stia trasformando i supermercati dal punto di vista delle insegne. Oggi cambiamo prospettiva: cosa succede quando è il cliente a impugnare l'AI come arma segreta per la spesa? Il risultato è una potenziale rivoluzione silenziosa che potrebbe mettere a nudo alcuni limiti del retail tradizionale.
L'arsenale digitale del consumatore moderno Il cliente intelligente oggi può non accontentarsi più di vagare tra gli scaffali sperando in qualche offerta. Con l’AI si creano liste della spesa personalizzate, analizzando le abitudini passate e suggerendo alternative più economiche o salutari. Questi assistenti digitali potrebbero monitorare le scorte di casa, avvisare quando i prodotti stanno per scadere e proporre ricette ottimizzate per ridurre gli sprechi. Sempre grazie all'AI, sarà più semplice
confrontare i volantini di diversi supermercati, segnalando dove conviene acquistare ogni singolo prodotto. Alcuni scanner nutrizionali permettono di analizzare istantaneamente codici a barre ed etichette, rivelando allergeni nascosti e confrontando valori nutrizionali tra prodotti simili. Funzioni sempre più integrate anche nelle app di wellness. La navigazione nel punto vendita sarà una missione strategica?
L'AI progetterà il percorso più efficiente attraverso il supermercato, calcolando i tempi e suggerendo il momento migliore per ogni acquisto. Alcuni sistemi di realtà aumentata sovrappongono informazioni dettagliate sui prodotti inquadrati, dalle recensioni dei clienti all'impatto ambientale.
La sfida per i supermercati
Questa evoluzione del comportamento d'acquisto rappresenta una sfida epocale per il retail tradizionale. I clienti armati di AI sono e saranno più informati, più esigenti e meno fedeli. Sanno esattamente dove trovare il prezzo migliore e non si lasciano influenzare dalle strategie di merchandising tradizionali.
Due consigli strategici per le insegne
Primo: trasformate questa "minaccia" in opportunità collaborando con le app AI più diffuse o, dove ipotizzabile, fornendo la propria app. Fornite dati in tempo reale su stock, promozioni e novità, diventando partner tecnologici dei vostri clienti, anziché subire passivamente la loro evoluzione digitale. Secondo: sviluppate ecosistemi di servizi integrati che vadano oltre la semplice vendita. Chi offre consulenza nutrizionale personalizzata, servizi di meal planning e soluzioni anti-spreco può fidelizzare anche i clienti più tecnologicamente avanzati, creando valore aggiunto difficile da replicare dalla concorrenza. n
Paolo Pelloni, Digital Club/Retail
È IN ARRIVO UN CARRELLO PIENO DI SORPRESE.
Pubblicità in negozio: Selex Media punta su 20mila schermi in 1.200 pdv
Il Gruppo Commerciale lancia la sua concessionaria media, con l ’obiettivo di valorizzare le strategie di comunicazione dei brand del largo c onsumo e non solo.
Un investimento
della Centrale
Selex di 6 milioni di euro in un triennio, più quelli dei singoli imprenditori che dovranno provvedere all’installazione degli schermi. A fine 2025 si stimano 350 punti vendita attivi per la segnaletica digitale con oltre 5mila schermi, che saliranno, rispettivamente, a 1.200 e 20mila entro il 2027. Sono questi gli obiettivi per il nuovo servizio Selex Media dichiarati dai vertici di Selex Gruppo Commerciale nel corso di una presentazione a Milano. In sostanza, la centrale milanese intende sviluppare il business della valorizzazione degli spazi di comunicazione in store e dei relativi dati provenienti da negozi fisici e piattaforme online. Selex Media ha costruito in house una piattaforma tecnologica per la vendita e la gestione degli inventari pubblicitari multicanale. L’offerta copre 5 aree, tra cui la segnaletica digitale (schermi e radio), format pubblicitari su 18 canali proprietari e analisi delle performance di vendita. «Il retail media negli Usa e nel nord Europa sta per diventare il canale media più importante negli investimenti pubblicitari - ha detto Massimo Baggi, direttore marketing di Gruppo Selex -. Puntiamo a unire negozi fisici e touchpoint digitali in un’unica strategia di relazione con i nostri clienti, volta alla comprensione delle preferenze e alla personalizzazione della comunicazione. L’obiettivo è di valorizzare la visibilità dei brand, a pochi metri dalla decisione di acquisto». Il direttore generale di Gruppo Selex Maniele Tasca (in foto) ha aggiunto: «I nostri canali in store consentiranno di dialogare con 15,5 milioni di famiglie nei luoghi fisici e digitali del Gruppo. Su poco più di 3.300 pdv della nostra rete, quelli diretti sono 2mila. Di questi ultimi ne coinvolgeremo 1.200 nel nostro progetto, in particolare quelli da 800 mq in su. Mediamente punti vendita da 1.200 mq, quindi abbastanza grandi». n
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Jakala lancia il nuovo Vending Market Monitor
Lo strumento garantisce maggiore affidabilità statistica e permette di realizzare analisi geografiche e approfondimenti sui singoli prodotti.
Jakala, realtà attiva nella data-driven transformation, lancia il nuovo Vending Market Monitor, una soluzione di analisi avanzata sviluppata in collaborazione con Confida-Associazione italiana distribuzione automatica. Il nuovo strumento rappresenta un’importante evoluzione nella misurazione e nel monitoraggio delle performance del mercato vending & Ocs, con particolare focus sui volumi venduti nei diversi canali distributivi. Offre agli operatori del settore dati puntuali, aggiornati e altamente rappresentativi del mercato, fornendo una visione approfondita e strategica. Le due principali novità introdotte dal nuovo sistema di rilevazione sono un panel significativamente ampliato, con un livello di rappresentatività ampio e solido, in grado di garantire maggiore affidabilità statistica e valore informativo; un livello di dettaglio analitico inedito, con la possibilità di effettuare analisi geografiche a livello regionale e approfondimenti per singola referenza, permettendo una lettura ancora più granulare del comportamento dei consumatori e delle performance dei prodotti. «Con il nuovo Vending Market Monitor, vogliamo supportare aziende e operatori del settore con uno strumento concreto, basato su dati affidabili e profondi, per prendere decisioni più consapevoli e strategiche in un mercato in continua evoluzione – ha dichiarato Luigi Maggio, senior manager di Jakala –. La collaborazione con Confida è stata fondamentale per costruire un osservatorio realmente utile, capace di cogliere i segnali del mercato e trasformarli in insight di valore». n
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Fnac Darty: il piano al 2030
Dopo avere acquisito e integrato contabilmente Unieuro, gruppo Fnac Darty (10,5 miliardi di euro di fatturato nel 2024) lancia il nuovo piano industriale al 2030, Beyond everyday che, a sua volta, fa seguito a Everyday, varato nel 2021 e ormai al termine.
Sofidel perfeziona l’acquisizione degli asset Royal Paper
Sofidel, uno dei principali gruppi cartari mondiali per la produzione di carta per uso igienico e domestico, noto in particolare in Italia e in Europa per il marchio Regina, annuncia di aver perfezionato l’acquisizione degli asset di Royal Interco (Royal Paper) per i quali aveva raggiunto con la stessa società un accordo, un asset purchase agreement (Apa) basato su un’offerta “stalking horse”.
Ovs conclude l'acquisizione di Goldenpoint
Ovs ha raggiunto il 100% di Goldenpoint perfezionando l’acquisizione da Gilfin del residuo 97% del capitale sociale. Goldenpoint è uno dei più riconosciuti brand italiani di intimo e moda mare, grazie a una rete di circa 380 negozi in location di grande prestigio.
Sole365 raggiunge i 100 supermercati
Il traguardo è stato toccato lo scorso 12 giugno, a Benevento. Il primo punto vendita targato Sole365 è stato aperto, invece, nel 2013 nel quartiere Rione Alto di Napoli. L'obiettivo raggiunto è legato al perfezionamento di una rilevante transazione, come ricorda l’amministratore delegato della società capofila, AP Commerciale, Antonio Apuzzo.
UN NUOVO POSIZIONAMENTO
PER LO SPECK ALTO
ADIGE IGP
Lo Speck Alto Adige Igp può diventare un secondo piatto a tutti gli effetti: è partita proprio da questo concetto la campagna di comunicazione lanciata a fine 2024 che, dopo vent’anni, ha riportato l’eccellenza altoatesina sugli schermi delle principali emittenti televisive italiane. L’obiettivo è quello di riposizionare il prodotto per educare al mangiare sano e di qualità, coinvolgendo anche il target più giovane, ma c’è anche la volontà di aumentare la conoscenza dello Speck Alto Adige Igp e di presentare questa nuova modalità di consumo.
LUCENTINI (TODIS):
CONTINUIAMO A FAR CRESCERE LA NOSTRA MARCA PRIVATA
Negli ultimi anni, Todis ha dimostrato una crescita notevole, consolidando la propria presenza sul territorio italiano e conquistando la fiducia dei consumatori. Ad approfondire i piani di sviluppo che guideranno l’insegna nei prossimi anni è con noi il direttore generale Massimo Lucentini. Parleremo di strategie di espansione, innovazioni, sostenibilità e di come l'azienda intende continuare a rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.
DI CARO (SCOIATTOLO):
PRESENTIAMO UNA NUOVA
IMMAGINE AZIENDALE
Raviolificio Scoiattolo, azienda familiare che nel tempo si è strutturata affermandosi nel mercato italiano ed estero, presenta il suo rebranding: un rinnovamento dell’immagine aziendale, che ha riguardato non solo il brand, ma anche il packaging, le ricette e l’assortimento. Un percorso reso necessario dalla volontà di rafforzare il marchio in Italia, la fiducia e il percepito del consumatore. Ne abbiamo parlato con Massimiliano Di Caro, direttore generale dell’azienda.
GRANORO RACCONTA IL PROGETTO DEDICATO
Granoro Dedicato è la prima filiera di pasta certificata in Italia da grano duro 100% pugliese, un’iniziativa nata per valorizzare il grano del territorio e garantire al consumatore una pasta di qualità superiore, tracciabile e sostenibile. Il progetto nasce dalla volontà di sostenere l’agricoltura pugliese, ridando centralità al lavoro degli agricoltori locali e stabilendo un rapporto diretto tra produttori agricoli, molino e pastificio.