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Retail Innovation
Caso tratto dalla ricerca internazionale Retail Innovations 16
Mezze
Lisbona, Portogallo
Un ristorante che propone piatti della cucina siriana offrendo lavoro a giovani rifugiati e diffondendo la cultura araba attraverso workshop e seminari.

Area chiave: Sustainable Experience
Info chiave • Ristorante etnico inclusivo • 2016: crowdfunding • 2017: apertura
A una studentessa siriana 24enne, Alaa, trasferitasi a Lisbona per studiare architettura, è stato chiesto cosa le mancasse di più e la sua risposta è stata: «Il pane siriano. Il pane da noi significa famiglia e condivisione». Questa risposta è stato il punto di partenza per il lancio di un progetto di integrazione sociale in Portogallo, sviluppato dall’Associazione non-profit Pão a Pão, “pane al pane”, di cui Alaa è stata una dei quattro fondatori.
Sustainable experience
L’associazione ha l’obiettivo di inserire nel mondo del lavoro giovani siriane rifugiate, che hanno iniziato ad arrivare anche in Portogallo dal 2015. Inizialmente l’idea dell’associazione era quella di aprire un panificio, ma i fondatori hanno voluto puntare più in alto, decidendo di lanciare un ristorante a Lisbona. Nel 2016 hanno iniziato a proporre cene-evento in un vecchio mercato al coperto e, grazie a un crowdfunding di oltre 23.000 euro (10.000 euro in più rispetto all’obiettivo iniziale), hanno inaugurato il locale nel 2017. L’offerta comprende pane e specialità della cucina siriana come le kibbeh (polpette fritte a base di bulgur, carne macinata e noci) e il kabseh (riso con pollo e verdure). Tutti gli ingredienti, ad eccezione della carne, provengono dal vicino mercato di quartiere Mercado de Arroios, che ha accettato con entusiasmo di collaborare al progetto. Il team è composto da giovani siriane per il 90% alla prima esperienza di lavoro, impiego che diventa un ponte per connettere i rifugiati con la comunità ospitante, facendoli sentire a casa e dando loro la possibilità di trasmettere e condividere identità e tradizioni. Vengono spesso organizzati anche workshop e seminari con l’obiettivo di far conoscere più da vicino la cultura mediorientale e favorire il superamento dei pregiudizi. I clienti del locale sono principalmente portoghesi, provenienti da tutto il Paese e non solo da Lisbona, di età compresa tra i 20 e i 50 anni, alla ricerca di una cucina diversa (e ormai di tendenza) come quella mediorientale. Grazie alla comunicazione e alla diffusione sui social la clientela si era estesa, in era preCovid, anche a un numero crescente di stranieri. Il successo ha consentito di restituire il prestito iniziale alle istituzioni e di rendere il progetto totalmente autosufficiente.
Commento finale Kiki Lab
Il progetto Mezze è una testimonianza della possibilità di creare progetti sociali capaci di diventare sostenibili economicamente. La chiave del successo è basata su un mix di elementi: coinvolgimento di associazioni e istituzioni, capacità manageriale e uso sapiente dei social media.
Sfida: riuscire a superare la difficilissima transizione imposta dalla pandemia, in uno dei settori più penalizzati.n
Autore: Fabrizio Valente, founder e amministratore di Kiki Lab (Gruppo Promotica)

Mare Aperto conferma il suo impegno per un 2022 all’insegna della sostenibilità
Nel settore delle conserve ittiche, la sostenibilità viene intesa in primis come relativa all’ambiente marino: per Mare Aperto questo è un requisito fondamentale, ma non basta limitarsi a questo. Il nostro impegno verso la sostenibilità ha radici profonde e quindi già da diversi anni siamo andati oltre. Abbiamo lanciato un paio di anni fa il programma di Responsabilità Sociale d’Impresa We Sea, il quale racchiude tutti gli impegni e le azioni intraprese dall’azienda per la protezione dell’ambiente e nell’ottica del massimo rispetto per le persone. We Sea punta sulla sostenibilità a 360º ed è trasversale a tutte le linee di attività dell’azienda. Si articola su 5 assi: acquisto e pesca responsabile, politiche di qualità, impegno sociale, attenzione all’ambiente e impegno per le energie rinnovabili, economia circolare. Svolgiamo numerose azioni volte a minimizzare l’impatto della nostra attività sull’ambiente: abbiamo certificazioni internazionali come la ISO 14001 e disponiamo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Lavoriamo per ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera: grazie al nostro impegno per le energie rinnovabili, abbiamo raggiunto la neutralità carbonica nei nostri centri di produzione: produciamo energia
verde in più rispetto a quella
che utilizziamo. La casa madre Jealsa ha stabilito poi meccanismi per garantire l’etica del lavoro lungo tutta la catena del valore: internamente, i nostri centri sono registrati in Sedex e Smeta e pretendiamo da tutti i nostri fornitori che rispettino le normative sul lavoro e i più alti standard etici. Tutti i nostri prodotti sono certificati per la pesca e l’approvvigionamento sostenibile della materia prima, per la maggior parte da Friend of the Sea, ma anche da MSC e includendo referenze di “pescato a canna”. E’ importante garantire al consumatore che il proprio acquisto possa realmente dirsi “responsabile” in quanto le risorse marine utilizzate sono certificate per avere un’origine ben gestita e sostenibile. Ciò si fa anche collaborando con organizzazioni che nel loro protocollo tengano conto anche dell’aspetto sociale, il quale si traduce per esempio nell’esclusione della pesca cosiddetta IUU (Illegal, Unreported and Unregulated). Attraverso We Sea, continueremo poi a lavorare per
ridurre al minimo l’impronta di
carbonio, migliorando l’efficienza energetica e riducendo il consumo di acqua dolce. Ci siamo posti anche l’obiettivo di minimizzare i rifiuti, già raggiunto per la materia prima tonno, che viene utilizzata al 100% senza scarti, grazie ad un ecosistema di aziende che lavorano sull’economia circolare. Queste azioni si traducono anche nei prodotti: dai cosiddetti law drain, con solo un filo d’olio o acqua di copertura, per evitare lo spreco alimentare, al packaging, il cui imballaggio è completamente riciclabile, con un’alta percentuale di carta riciclata e certificata FSC come proveniente da boschi sostenibili.


