L’invio di materiale (testi, articoli, notizie, immagini, dati, grafiche, ricerche ecc.) da parte di autori esterni alla Redazione non garantisce che esso venga pubblicato, né in parte, né nella sua forma originale. Lo stesso, peraltro, potrebbe essere pubblicato in forma rimaneggiata per necessità di carattere editoriale. Si precisa altresì che l’invio del suddetto materiale costituisce automatica autorizzazione da parte di Edizioni DM Srl alla pubblicazione a titolo gratuito su tutte le proprie testate.
EDITORIALE 3
Una filiera iperconnessa, con il cliente al centro
Il packaging è sempre più smart, performante e sostenibile
Prezzo e percezione del valore: il ruolo del packaging nella decisione d’acquisto
FOCUS
Il digital supporta una comunicazione in-store immersiva e personalizzata
Total experience: cliente e sales assistant vivono insieme l’innovazione
I software gestionali accompagnano l’evoluzione del retail
Sampling e packaging, un connubio vincente
FOCUS
Il retail media è protagonista nel commercio omnicanale
Retail’s Big Show 2025: la trasformazione della retail industry è multidimensionale
Retex trasforma la shopping experience col carrello intelligente
Fedrigoni investe in Papkot per fornire packaging monouso plastic-free
Gli italiani vorrebbero più AI nelle esperienze di acquisto online
SUPPLY
Gls potenzia il suo network out-of-home in Italia con i nuovi Locker
Garbe nomina Sara Labrini head of technical & development Italy
SOLUZIONI PDV CASE HISTORY
Il modello vincente di efficienza energetica di Helexia e Leroy Merlin
Savi: in Italia nel 2024 distribuiti 305 milioni di buoni sconto
VIDEO
Nicolis Project punta sulla piattaforma Profimax Cloud
Modula presenta il nuovo sistema di stoccaggio Flexibox
IL TUO MIGLIOR PARTNER
DESIGN & INNOVATION
MANUFACTURING SERVICES
CUSTOMER SOLUTIONS
berlinpackaging.eu
Siamo l’Hybrid Packaging Supplier® più grande al mondo per la fornitura di packaging in vetro, plastica, metallo e chiusure.
Grazie ad una presenza in EMEA in 16 paesi e ad oltre 100 anni di esperienza nell’industria del packaging, conosciamo ogni mercato e lavoriamo con aziende di ogni dimensione, da grandi multinazionali a realtà familiari. La nostra offerta copre ogni settore: Food, Beverage, Personal Care, Home Fragrance, Industrial e Beauty. Abbiamo il packaging perfetto per ogni prodotto e aiutiamo le aziende a crescere!
FABIO MASSI, DIRETTORE EDITORIALE
UNA FILIERA IPERCONNESSA, CON IL CLIENTE AL CENTRO
Nel settore della vendita al dettaglio i confini tra fisico e digitale si stanno assottigliando sempre di più, mentre le tecnologie abilitanti ridefiniscono il perimetro stesso dell’esperienza d’acquisto. In questo scenario, alcune direttrici emergono come pilastri della nuova value proposition del retail moderno: packaging evoluto, software gestionali intelligenti, comunicazione digitale in-store e retail media, tutti temi protagonisti dei nostri approfondimenti in questo numero del TR Magazine.
Nel paradigma omnicanale, il packaging non è più un elemento passivo o un semplice involucro contenitivo, bensì un touchpoint attivo e data-driven. Le soluzioni intelligenti come QR code dinamici, tag Nfc, AR e blockchain per la tracciabilità trasformano la confezione in una piattaforma di contenuti e relazione, abilitando forme di engagement post acquisto e raccolta dati in tempo reale. Parallelamente, la pressione normativa e la crescente sensibilità Esg spingono verso materiali ecocompatibili, riutilizzabili o compostabili. Il punto vendita fisico si trasforma in una piattaforma esperienziale, dove contenuti digitali dinamici e tecnologie sensoriali come digital signage, touchscreen, beacon e riconoscimento anonimo dei flussi rendono l’esperienza immersiva, personalizzata e misurabile.
La digitalizzazione dei processi retail, inoltre, trova nella nuova generazione di Erp, Crm e Pos cloud-native una leva di efficienza e scalabilità. Sistemi integrati basati sull’AI permettono una gestione real time di assortimenti, promozioni, stock e comportamenti d’acquisto, offrendo una visione unificata e predittiva del business. Il retail media, infine, vede i brand investire sempre di più in banner online, contenuti sponsorizzati, display in corsia, search advertising, una nuova filiera pubblicitaria che ridefinisce il ruolo del retailer: da semplice distributore a media company, capace di generare nuove fonti di ricavo e di offrire ai brand una comunicazione “vicina al carrello”, là dove si prendono le decisioni d’acquisto.
Il settore del packaging in ambito retail sta vivendo una trasformazione significativa, guidata da innovazioni tecnologiche che mirano a migliorare la sostenibilità, l’efficienza e l’interazione con il consumatore.
Il packaging è sempre più smart, performante e sostenibile
di Fabio Massi
Negli ultimi mesi, il settore del packaging in ambito retail sta vivendo una trasformazione significativa, guidata da innovazioni tecnologiche che mirano a migliorare la sostenibilità, l’efficienza e l’interazione con il consumatore. Tra le ultime novità spiccano gli imballaggi intelligenti che stanno diventando sempre più sofisticati grazie all’integrazione di tecnologie come sensori, Rfid, Nfc e QR code. Questi elementi permettono di monitorare in tempo reale la freschezza dei prodotti, fornire informazioni dettagliate ai consumatori e migliorare la tracciabilità lungo tutta la filiera. L’automazione dei processi di imballaggio, supportata dall’intelligenza artificiale, è un altro dei fattori in rapida evoluzione che sta migliorando l’efficienza operativa e riducendo i costi del personale. La sostenibilità è ovviamente al centro delle innovazioni nel packaging: oltre al cartone riciclato, si stanno esplorando materiali biodegradabili e compostabili come le bioplastiche. Nel mondo degli imballaggi si sta assistendo a una crescente adozione di modelli di economia circolare con l’introduzione di contenitori riutilizzabili e sistemi di ricarica, un approccio che non soltanto contribuisce a ridurre i rifiuti, ma allo stesso tempo migliora la fidelizzazione dei clienti. Anche il design del packaging si sta evolvendo in maniera dinamica per offrire esperienze tattili uniche, utilizzando texture particolari e tecniche di stampa innovative. L’uso di caratteri calligrafici e colori vivaci, ad esempio, contribuisce a creare un’identità di marca distintiva e a catturare l’attenzione sugli scaffali. Si cerca di alleggerire il peso dei contenitori e ottimizzare le loro forme per massimizzare l’efficienza in fase di stoccaggio e trasporto, con ricadute positive in termini di sostenibilità e riduzione di emissioni di CO2. Infine, si punta sempre di più su imballaggi facili da aprire e da utilizzare, migliorando l’usabilità e l’esperienza del consumatore.
Sostenibilità, personalizzazione e innovazione
Damiano Cavedon, market leader Italy di Berlin Packaging, spiega che la crescente consapevolezza in ambito sostenibilità è uno dei trend più diffusi tra i clienti: «Il mercato viene oggi guidato da aspetti che comprendono l’ottimizzazione del design e del peso dei contenitori, la valutazione della percentuale di materia prima vergine o riciclata, il perfezionamento del packaging e della logistica. Poi ci sono attenzione ai dettagli, personalizzazione e innovazione per essere riconoscibili a scaffale ed elevare il prodotto attraverso un packaging che sia unico e di grande impatto visivo. Ad esempio, la nostra offerta per il vino ha visto il lancio recente di Aise, una bottiglia per spumanti audace e contemporanea caratterizzata da un’altezza ridotta e un diametro generoso, che reinterpreta la forma bordolese classica e vanta una resistenza alla pressione superiore rispetto agli standard. Per il mondo dell’olio extravergine d’oliva e condimenti gourmet, invece, abbiamo appena presentato Originae, una collezione di sette modelli che nascono per offrire al mercato soluzioni di packaging dall’identità forte e distintiva, in grado di rappresentare e valorizzare il lavoro di ogni produttore e la qualità della materia prima. Sono sviluppati nei formati 500 ml e 250 ml, con pesi ottimizzati per garantire accessibilità e versatilità per etichettature o decorazione».
“Elevare il prodotto attraverso un packaging che sia unico e di grande impatto visivo“.
Cresce l’attenzione verso il packaging riutilizzabile
Monica Artosi, direttrice generale di Cpr System, afferma che per la sua azienda si rileva un rafforzamento della domanda di soluzioni circolari e tracciabili, con un’attenzione crescente da parte della Gdo, ma anche del consumatore, verso packaging riutilizzabili, a basso impatto ambientale e integrati in sistemi digitali di gestione: «L’innovazione non si limita al materiale, ma riguarda l’intero ciclo di vita del contenitore: dalla produzione all’utilizzo, fino alla raccolta e sanificazione per un nuovo impiego. La digitalizzazione della logistica, grazie anche alla cassa smart Redea, e il monitoraggio dei flussi consentono un uso più efficiente delle risorse, riducendo sprechi e ottimizzando le operazioni di filiera. Una delle tendenze più evidenti riguarda il consolidamento del packaging riutilizzabile come scelta strutturale nella logistica ortofrutticola, ma anche per altre filiere del fresco, come carni e pesce. Il nostro modello – basato su casse e pallet a sponde abbattibili riutilizzabili – si conferma un benchmark a livello europeo, come dimostrano i dati in crescita di Cpr System Iberia. L’adozione di queste soluzioni si è dimostrata vincente non solo in termini ambientali, ma anche economici, permettendo ai clienti di ridurre costi di gestione, rifiuti ed emissioni di CO2».
“L’innovazione non si limita al materiale, ma riguarda l’intero ciclo di vita del contenitore“.
Sistemi di tracciabilità Rfid integrati nei contenitori
Nel 2024 Cpr System ha puntato su un’ulteriore diffusione del proprio sistema di casse e pallet riutilizzabili anche al di fuori del tradizionale comparto ortofrutticolo, cercando di estendere il proprio modello a nuove filiere del fresco. «In parallelo, è stato avviato un importante percorso di innovazione tecnologica – spiega Monica Artosi – e tra i progetti più rilevanti figura l’introduzione di sistemi di tracciabilità Rfid integrati nei contenitori, per monitorarne il ciclo di utilizzo e migliorarne la gestione lungo la supply chain. Questo approccio consente di raccogliere dati utili in ottica predittiva e di efficienza, favorendo la manutenzione programmata e la riduzione degli sprechi. Inoltre, abbiamo continuato a ottimizzare gli impianti di lavaggio, sanificazione e logistica per rendere il sistema sempre più resiliente».
Dalla plastica al cartone
La principale tendenza in materia di imballaggi che Lorenzo Arrigoni, market unit manager Italia di Elopak, ha osservato negli ultimi anni è il passaggio dagli imballaggi in plastica ad alternative rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, come le confezioni in cartone: «Lo chiamiamo il passaggio “plastic to carton”, uno spostamento dovuto principalmente alle preoccupazioni dei consumatori riguardo ai rifiuti di plastica e alle relative emissioni di gas serra. Le nostre confezioni rappresentano un’alternativa conveniente e contribuiscono alla riduzione di emissioni di gas serra fino al 73% rispetto alle bottiglie in Pet. Uno è la nostra confezione fiber-based D-Pak per prodotti non alimentari già disponibile anche in Italia: un imballaggio versatile che offre vantaggi di sostenibilità simili a quelli delle nostre confezioni iconiche Pure-Pak – come un’impronta di carbonio più ridotta (rispetto agli imballaggi in plastica) e l’uso di cartone rinnovabile e proveniente da fonti sostenibili – ma può essere utilizzato per una varietà di prodotti per la cura della casa e della persona. Nel gennaio 2025, Co-op nel Regno Unito è diventato il più grande rivenditore a sostituire gli imballaggi in plastica per due dei suoi prodotti per il bucato con le confezioni D-Pak, una scelta che farà risparmiare all’insegna circa 30 tonnellate di plastica all’anno».
“Co-op è diventato il più grande rivenditore a sostituire gli imballaggi in plastica con le confezioni D-Pak, una scelta che farà risparmiare all’insegna circa 30 tonnellate di plastica all’anno“.
“I consumatori premiano le aziende che propongono soluzioni riciclabili senza rinunciare alla praticità“.
Protezione della freschezza e riciclabilità restano centrali per il food packaging
Secondo Silvia Ortolani, direttrice commerciale di Esseoquattro, lo scorso anno è cresciuta l’attenzione verso la sicurezza alimentare, che si è affiancata a trend già consolidati come la sostenibilità ambientale e la lotta allo spreco alimentare: «I consumatori sono sempre più consapevoli dell’importanza di un packaging che protegga davvero il cibo, ne garantisca la freschezza e contribuisca a prolungarne la shelf life. Allo stesso tempo, continuano a premiare le aziende che propongono soluzioni riciclabili, senza rinunciare alla praticità. Questi temi sono da sempre centrali per noi, e tutti i nostri reparti lavorano in sinergia per offrire packaging sempre più customer oriented. Ideabrill, ad esempio, il primo salvafreschezza immesso sul mercato, resta centrale per la sua capacità di prolungare la shelf life degli alimenti. E per renderlo maggiormente sostenibile, abbiamo ridotto la grammatura del sacchetto Salvafresco Ideabrill, mantenendo però le stesse performance, e semplificato la separazione di carta e film, per un riciclo efficace nella raccolta differenziata, come confermato dalla valutazione di separabilità secondo il Metodo Aticelca 502:2022. Abbiamo anche lanciato la linea antigrasso Olenoir Pfas Free e ci siamo posti come obiettivo l’eliminazione di questi composti altamente persistenti nell’ambiente e potenzialmente dannosi per la salute da tutti i nostri packaging entro il 2025».
Aumenta l’utilizzo di materiali alternativi
Roberto Zanichelli, direttore business development e marketing di Ilip, afferma che lo scorso anno abbiamo assistito a un’accelerazione verso un packaging più sostenibile, funzionale e performante: «Tra le tendenze principali spicca il downgauging, cioè la riduzione degli spessori dei materiali per limitare l’uso di risorse senza comprometterne le performance. Cresce anche l’interesse per materiali alternativi, come bioplastiche compostabili e soluzioni a base cellulosica. Nella nostra azienda traduciamo questi trend in soluzioni concrete, il nostro approccio Fit4Purpose ottimizza il design per garantire protezione, igiene e funzionalità con il minimo impatto. Abbiamo integrato a livello di Gruppo la filiera del riciclo di imballaggi per alimenti in Pet post consumo, per aumentare il controllo sul riciclo, garantire una maggiore tracciabilità e chiudere il ciclo da vassoio a vassoio. Un’altra tendenza forte è il concetto di convenience per gli imballaggi per alimenti, utile per i consumi on-the-go e per quello domestico considerando gli stili di vita attuali. Il packaging deve essere leggero, pratico e resistente alla logistica. La digitalizzazione è un ulteriore driver: il packaging sta diventando uno strumento intelligente, capace di fornire informazioni in tempo reale lungo tutta la filiera».
“Il packaging sta diventando uno strumento intelligente, capace di fornire informazioni in tempo reale lungo tutta la filiera“.
Sostenibilità e innovazione tecnologica
Negli ultimi mesi Ilip ha puntato soprattutto su sostenibilità e innovazione tecnologica. «Oltre al rafforzamento del sistema T2t R-Pet (tray-to-tray) per trasformare vassoi in R-Pet post-consumo in nuovi imballaggi per alimenti – spiega Roberto Zanichelli – abbiamo ampliato l’offerta con materiali rinnovabili compostabili come Pla e Mater-Bi, polpa di cellulosa e carta. Tra i progetti innovativi c’è EzySplit, cestino ibrido per il confezionamento di frutta premium che unisce R-Pet e cartoncino, riducendo la parte in plastica del 45% e semplificando lo smaltimento dopo l’utilizzo. Sul fronte tecnologico, Smart Ripe Trolley, sviluppato con Westfalia Fruit Group, consente di monitorare via IoT e AI la maturazione degli avocado, senza la necessità di test invasivi, evitando così lo spreco di una grossa quantità di frutti».
Mettiamo a disposizione della GDO, degli specialisti del catering, della ristorazione moderna e ai professionisti del confezionamento una gamma completa e versatile di imballaggi e stoviglie. Ilip propone varie linee di stoviglie monouso e imballaggi per gastronomia in plastica, bioplastica e in fibra naturale, compostabili e biodegradabili.
Già dal 2002 utilizziamo bioplastica per produrre stoviglie monouso e imballaggi per gastronomia. Per completare la gamma e per dare scelta al consumatore interessato a packaging realizzato con materiale rinnovabile, abbiamo aggiunto anche una linea di stoviglie in fibra naturale come la polpa di cellulosa, il cartoncino e il legno.
Tutti i nostri articoli compostabili sono certificati e conformi alla norma Europea EN 13432.
Per gli specialisti del catering e della ristorazione moderna invece proponiamo la linea Professional, la linea di stoviglie che comprende piatti e vassoi termosaldabili resistenti alle alte temperature, vaschette per gastronomia e film termosaldabili. Un’esclusività dei piatti termosalabili Professional è la divisione per codice colore dei piatti dedicati a diete specifiche “free-from”.
Con KlearCup Ilip risponde alle esigenze dell’on-the-go con una linea di bicchieri in diversi formati a cui abbinare coperchi piatti o a cupola, realizzati in PET infrangibile, materiale al 100% riciclabile nella raccolta differenziata della plastica.
Scopri tutta la nostra gamma di stoviglie e food packaging monouso sul nostro sito www.ilip.it oppure contatta il nostro servizio clienti monouso@ilip.it
Le nostre linee
“Il nostro servizio innovativo consente ai brand di creare packaging unici e distintivi, combinando creatività, sostenibilità e flessibilità produttiva“.
Nel food accelerano i materiali da fonti rinnovabili
Paolo Maggi, managing director e presidente di Tetra Pak South Europe, racconta che per 7 italiani su 10 la scelta di prodotti alimentari è guidata dalla presenza di confezioni a ridotto impatto ambientale (Osservatorio Packaging del Largo Consumo 2025 di Nomisma): «Per noi questo significa puntare su un impiego sempre maggiore di materiali da fonti rinnovabili per le nostre confezioni, sul risparmio di risorse grazie alle nostre attrezzature e, in generale, su un approccio che riconosce alla circolarità un ruolo strategico per il futuro della filiera agroalimentare italiana. Grazie alla nostra expertise globale, combinata con una presenza locale e un approccio end-to-end, siamo sempre pronti a supportare le aziende del food in un contesto di consumi in costante evoluzione. Recentemente abbiamo lanciato Tetra Prisma Aseptic 300 Edge, che risponde alla richiesta di praticità dei consumatori, risultando ideale anche per le bevande funzionali ready-to-drink e il consumo in movimento. Allo stesso tempo, per garantire praticità e funzionalità anche a casa, Tetra Recart si conferma il pack ideale per un’ampia gamma di prodotti a lunga conservazione, tra cui preparati a base di pomodoro, verdure, legumi e pet food, facile da aprire manualmente, richiudere, riporre e trasportare, grazie alla sua forma leggera e rettangolare».
La tecnologia del vetro crea packaging unici e distintivi
Per Marco di Bernardo, direttore commerciale di O-I Italy, la sostenibilità è al centro di tutto: «Il vetro, grazie alla sua natura riciclabile all’infinito, si conferma protagonista dell’economia circolare, un valore sempre più richiesto lungo l’intera filiera e da un consumatore sempre più consapevole. I brand, inoltre, cercano con maggiore interesse soluzioni che li aiutino a distinguersi sugli scaffali e si affidano a noi per sviluppare bottiglie innovative che uniscano design distintivo e attenzione all’ambiente. Negli ultimi mesi, abbiamo puntato sia sul rafforzamento della sostenibilità, con alleggerimenti di alcune bottiglie iconiche senza modificarne la forma, sia sui servizi aggiuntivi. Tra questi ultimi O-I Expressions, il nostro innovativo servizio di personalizzazione per bottiglie in vetro, che sta riscontrando sempre maggiore interesse: questa tecnologia all’avanguardia consente ai brand di creare packaging unici e distintivi, combinando creatività, sostenibilità e flessibilità produttiva. Grazie a decorazioni su misura e all’utilizzo di inchiostri organici, garantiamo un basso impatto ambientale senza compromettere la riciclabilità del vetro. Inoltre, offriamo la possibilità di aggiungere rilievi tattili che trasformano le bottiglie in vere opere d’arte, aprendo nuove strade al marketing esperienziale».
“I consumatori premiano le aziende che propongono soluzioni riciclabili senza rinunciare alla praticità“.
Prezzo e percezione del valore: il ruolo del packaging nella decisione d’acquisto
Negli ultimi anni, il packaging è diventato molto più di un semplice involucro protettivo: è oggi un potente strumento di comunicazione e un elemento chiave nel posizionamento di marca. In un mercato sempre più attento alla sostenibilità ambientale, il packaging rappresenta per molte aziende una vera e propria dichiarazione di intenti.
I materiali utilizzati, la grafica, la riciclabilità e la coerenza con i valori del brand influiscono direttamente sulla percezione del consumatore, orientandone le preferenze in fase d’acquisto. La scelta del packaging, oggi, non risponde solo a logiche estetiche o funzionali, ma incarna valori etici, trasparenza e impegno ambientale, diventando parte integrante della brand identity. In questo contesto si inserisce uno studio condotto presso l’Università Roma Tre, in collaborazione con la Concordia University di Montreal, volto a indagare l’interazione tra prezzo, packaging e decisioni d’acquisto. La ricerca, da me guidata, ha combinato tecniche di neuromarketing e analisi comportamentale per misurare l’effettivo impatto del prezzo percepito in un contesto di vendita simulata.
L’esperimento si è sviluppato in due fasi: la prima ha coinvolto 30 partecipanti nel laboratorio Cosmic dell’Università Roma Tre, osservati tramite eye-tracking mentre sceglievano fra tre confezioni di pasta: Afeltra, Granoro e Rigorosa, tutti brand venduti presso Eataly, simbolo di qualità e autenticità italiana. I partecipanti hanno espresso le loro preferenze sia in assenza sia in presenza dell’informazione sul prezzo.
La seconda fase ha invece ampliato il campione a oltre 380 risposte raccolte online. I risultati mostrano che il prezzo agisce come filtro razionale sulle preferenze iniziali, anche quando il packaging ha generato una forte attrattiva visiva. Afeltra, brand percepito come premium per materiali e design, ha attratto 14 preferenze iniziali
di Francesco Pinci
su 30. Tuttavia, una volta comunicato che si trattava della marca più costosa, le preferenze sono scese a 6, indicando una percezione di scarsa convenienza. Granoro ha invece visto le preferenze aumentare da 9 a 12 dopo la rivelazione del prezzo, grazie a un allineamento tra estetica e posizionamento economico. Rigorosa, pur percepita come meno accattivante dal punto di vista visivo, ha mantenuto stabili le sue preferenze (7), apprezzata per il prezzo competitivo, il piu basso tra tutti e tre.
Nel test online, i risultati sono stati ancora più netti. Granoro è salita da 169 a 218 preferenze (+13%), Rigorosa da 51 a 94 (+80%), mentre Afeltra è scesa da 165 a 73 (-29%). Questi dati dimostrano come un pricing percepito come congruo possa rafforzare la scelta anche in presenza di un packaging più semplice, mentre un prezzo elevato non giustificato da un valore percepito coerente può penalizzare anche le confezioni visivamente più efficaci. L’eye-tracking ha evidenziato che Afeltra ha ricevuto la maggiore attenzione visiva, ma ciò non ha impedito un netto calo delle preferenze dopo la rivelazione del prezzo. Granoro, pur con un design meno sofisticato, ha conquistato la fiducia del consumatore grazie a un pricing in linea con le aspettative. Inoltre, molti partecipanti hanno riferito una sensazione di “sproporzione” tra il prezzo di Afeltra e quanto trasmesso dal suo packaging, sottolineando l’importanza della coerenza percettiva tra tutti gli elementi del prodotto.
In sintesi, il packaging ha il potere di attrarre, ma è il prezzo a chiudere il cerchio della fiducia. Lo studio dimostra che la leva economica non agisce solo sulla scelta finale, ma può anche modificare la percezione del valore estetico iniziale. Un packaging sostenibile, coerente e ben calibrato con il prezzo può diventare un alleato strategico per le aziende, a patto che estetica e accessibilità parlino lo stesso linguaggio.
Il digital supporta una comunicazione in-store
immersiva e personalizzata
di Niccolò Cultrera
La comunicazione digitale all’interno dei punti vendita del retail sta mostrando un’evoluzione significativa, accompagnata dalla diffusione di strumenti tecnologici sempre più avanzati e dall’integrazione di esperienze digitali e fisiche. I display digitali si stanno sempre più trasformando in soluzioni intelligenti che adattano i contenuti in tempo reale in base a variabili come l’orario o le caratteristiche demografiche dei clienti presenti. Questi sistemi utilizzano sensori e analisi avanzate per offrire messaggi personalizzati, aumentando l’engagement e l’efficacia delle comunicazioni. Le tecnologie immersive come la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) stanno diventando strumenti chiave per arricchire l’esperienza d’acquisto: attraverso dispositivi mobili o visori, i clienti possono visualizzare informazioni dettagliate sui prodotti, simulare l’utilizzo o esplorare ambienti virtuali, “indossare” capi di abbigliamento e accessori, facilitando decisioni d’acquisto più informate e coinvolgenti. L’interattività è al centro delle nuove strategie di comunicazione in-store. Schermi touch, chioschi digitali e applicazioni mobili permettono ai clienti di interagire direttamente con i contenuti, personalizzare le offerte e accedere a informazioni aggiuntive, creando una shopping experience più dinamica e su misura. L’adozione di strumenti basati sull’intelligenza artificiale consente ai retailer di automatizzare la gestione dei contenuti sui display digitali, ottimizzando la programmazione in base a dati di vendita, all’inventario e al comportamento dei clienti, un approccio che migliora l’efficienza operativa e garantisce una comunicazione più mirata e tempestiva. La coerenza tra i diversi canali di vendita è oggi fondamentale e i retailer stanno implementando strategie omnicanale che integrano la comunicazione digitale in-store con quella online, assicurando un messaggio uniforme e rafforzando l’identità del brand su tutti i touchpoint.
“La
tendenza è quella di superare il concetto di punto vendita statico per trasformarlo in uno spazio eperienziale“.
Le soluzioni
digitali trasformano il negozio in
uno spazio esperienzale
Per Vincenzo Parisi, Cco di Nicolis Project, negli ultimi mesi si è notata una crescente attenzione da parte dei retailer verso soluzioni digitali integrate che permettono una comunicazione in-store più dinamica, personalizzata e in tempo reale: «La tendenza è quella di superare il concetto di punto vendita statico per trasformarlo in uno spazio esperienziale, capace di coinvolgere il cliente attraverso contenuti visivi ad alto impatto e messaggi mirati. In questo contesto, la digitalizzazione della comunicazione e l’utilizzo di dispositivi interattivi rappresentano un’evoluzione chiave: permettono una gestione centralizzata della comunicazione, una maggiore coerenza tra i diversi touchpoint e una rapidità di aggiornamento fondamentale per rispondere alle esigenze del mercato. Abbiamo puntato fortemente su soluzioni modulari e ad alto contenuto tecnologico, come Ledwall e Bposter, che rispondono perfettamente alle esigenze di flessibilità e impatto visivo richieste oggi dal retail moderno. Il Ledwall si distingue per la capacità di catturare l’attenzione del cliente con contenuti dinamici e personalizzabili, mentre il Bposter rappresenta una soluzione estremamente versatile grazie alla modularità del dispositivo che può essere adattato a diverse superfici e layout, ideale per campagne promozionali, lancio di prodotti o comunicazioni stagionali».
Un software per la gestione in tempo reale dei display in-store
I Ledwall e Bposter di Nicolis Project sono display ad altissima definizione e di grande impatto visivo, con un punto di forza in comune. «Per entrambe le soluzioni, il ruolo centrale lo gioca il nostro software Profimax Cloud – spiega Vincenzo Parisi – che consente di gestire da remoto e in modo intuitivo tutti i contenuti digitali presenti all’interno dello store. Grazie a questa piattaforma, i retailer possono pianificare, aggiornare e personalizzare la comunicazione visiva in tempo reale, ottimizzando tempi e risorse e garantendo una customer experience coerente e coinvolgente».
L’AI supporta l’esperienza d’acquisto
Luca Mattarello, ceo & founder di Mediamilano, afferma che tecnologie come l’intelligenza artificiale possono offrire un supporto significativo all’interno dei punti vendita in diversi modi, migliorando l’efficienza, l’esperienza del cliente e, in ultima analisi, le vendite: «Ad esempio, possono essere implementati chatbot con assistenti virtuali fruibili da totem e materiale Pop in grado di rispondere a domande frequenti, fornire informazioni su prodotti specifici, aiutare a localizzare articoli nel negozio e persino guidare i clienti nel processo di acquisto con casse automatiche. Per quanto ci riguarda, negli ultimi mesi abbiamo fatto un grande passo avanti, lanciando sul mercato le nostre rivoluzionarie in-store personal assistant basate sull’intelligenza artificiale. In particolare, siamo orgogliosi della collaborazione con Tognana, per cui abbiamo sviluppato materiali Pop personalizzati che integrano la nostra avanzatissima AI: Bravissima.ai. Questa innovazione sta trasformando l’esperienza d’acquisto, offrendo ai clienti un’assistenza personalizzata e interattiva direttamente nel punto vendita».
“Abbiamo lanciato sul mercato le nostre rivoluzionarie in-store personal assistant basate sull’intelligenza artificiale“.
Cresce
l’utilizzo
dei videowall in mosaic mode
Secondo Roberta Ceccarelli, ceo di Bsg, le tendenze più interessanti riguardano l’adozione crescente di soluzioni integrate e flessibili, pensate per migliorare l’esperienza d’acquisto e la gestione operativa: «I totem digitali mobili, facili da spostare e aggiornabili da remoto, stanno diventando strumenti centrali per la comunicazione in-store. Grande interesse anche per i videowall in modalità “mosaic”, che creano un forte impatto visivo grazie alla possibilità di proiettare un’unica immagine su più schermi perfettamente sincronizzati. A ciò si aggiunge una gestione dei contenuti sempre più smart, grazie a piattaforme che permettono aggiornamenti in tempo reale e una programmazione pubblicitaria altamente personalizzata. In questi mesi ci siamo concentrati soprattutto sulla nostra flotta di totem digitali dotati di schermi Lcd, ideali sia per campagne pubblicitarie sia per comunicazioni interne. Abbiamo valorizzato molto la tecnologia mosaic mode per videowall, particolarmente efficace in contesti ad alta visibilità come eventi e spazi commerciali. Inoltre, abbiamo sviluppato formule di fruizione su misura come noleggio, revenue sharing, placement e soluzioni per eventi. Tutto questo è supportato da un servizio completo: team creativo interno, media planning dedicato e gestione tecnica centralizzata, per offrire ai nostri clienti un’esperienza chiavi in mano».
“Abbiamo
valorizzato molto la tecnologia mosaic mode per videowall, particolarmente efficace in contesti ad alta visibilità“.
Verso soluzioni che integrano esperienza fisica e digitale
Secondo Luca Venturoli, industry lead consumer retail & food service di Retex, oggi la tendenza chiave è la personalizzazione dinamica dei contenuti: «I sistemi di digital signage e di smart communication non sono più unicamente delle “vetrine digitali”, ma strumenti interattivi che dialogano con il journey dei clienti, adattando i messaggi in funzione di dati comportamentali, stock e promozioni attive. Inoltre, cresce l’interesse verso soluzioni AI-driven e self-service intelligenti, che aumentano autonomia e soddisfazione del cliente, ottimizzando al contempo le risorse in-store. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato intensamente su Iconic Smart Cart, un sistema clip-on e plug & play che rende il carrello intelligente, progettato per offrire al cliente un’esperienza di spesa in-store totalmente autonoma e al retailer insight di altissima qualità su comportamenti d’acquisto, flussi e preferenze. Il cuore tecnologico di Smart Cart è la computer vision che, attraverso una rete di telecamere e algoritmi, consente il riconoscimento automatico dei prodotti, senza effettuare la scansione dei barcode, la finalizzazione degli acquisti semplicemente inserendo gli articoli nel carrello e il pagamento, oltre a suggerire in maniera personalizzata e in tempo reale, attraverso un display touchscreen interattivo, lanci novità e promozioni in corso».
Si punta su interattività e personalizzazione della customer experience
Michael Cacciatore, vice president South Europe di Pricer, afferma che è in aumento la richiesta di interattività e personalizzazione dell’esperienza cliente con tool come le etichette elettroniche (Esl), i QR code dinamici o gli indicatori visivi: «La comunicazione digitale, inoltre, diventa uno strumento chiave per semplificare l’automazione delle operations (picking, inventario e riassortimento), migliorando efficienza e produttività. Infine, l’affidabilità dei sistemi e la sostenibilità tecnologica sono sempre più determinanti: la nostra tecnologia ottica assicura aggiornamenti in tempo reale su larga scala, senza stressare la rete e con un basso impatto energetico. Abbiamo concentrato gli investimenti su tre linee strategiche, la prima delle quali è Plaza con Task Manager, la nostra piattaforma di gestione dello store con numerose funzionalità che consente di orchestrare in modo intelligente le attività legate alle Esl. La seconda riguarda l’ampliamento delle etichette elettroniche con maggiori colori per valorizzare offerte e categorie specifiche, garantendo al tempo stesso aggiornamenti rapidi e affidabili. La terza è Pricer Avenue, il nostro nuovo ecosistema che rivoluziona la corsia del punto vendita in un ambiente connesso, integrando Esl, sensori, contenuti dinamici e interazioni digitali per offrire un’esperienza immersiva della corsia e data-driven».
“La computer vision consente il riconoscimento automatico dei prodotti semplicemente inserendoli nel carrello“.
“L’affidabilità dei sistemi e la sostenibilità tecnologica sono sempre più determinanti“.
La musica per creare un’atmosfera in-store coerente e unica
Leonardo Comelli, direttore commerciale e VP di M-Cube, afferma che ancora oggi l’82% degli scambi con il consumatore avviene nei punti vendita fisici: «È chiaro perciò il motivo per cui i brand sono sempre più concentrati sulla costruzione di una connessione emotiva con i loro clienti. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso le diverse soluzioni che proponiamo, come la musica, uno degli elementi più forti in questo senso su cui abbiamo maturato più di 20 anni di esperienza. Un altro trend sul quale stiamo investendo, insieme alle tecnologie di digital signage, è quello della creazione di esperienze digitali su misura, così da esaltare l’identità dei marchi stessi: che si tratti di display Led immersivi, contenuti interattivi o storytelling digitale, l’obiettivo è quello di aumentare il coinvolgimento dei clienti all’interno dei negozi e offrire esperienze sempre più personalizzate. Abbiamo recentemente creato M-Lab, il primo catalogo musicale con strumenti di AI pensato per il mondo del retail, per supportare i brand nella creazione di una customer experience unica all’interno del punto vendita. Il catalogo è progettato per adattarsi alle esigenze specifiche del mondo del retail, con playlist personalizzate che contribuiscono a stabilire un’atmosfera coerente e unica, aumentando l’engagement emotivo dei clienti e il loro legame con lo spazio retail».
“L’obiettivo è quello di aumentare il coinvolgimento dei clienti all’interno dei negozi e offrire esperienze sempre più personalizzate“.
Total experience: cliente e sales assistant vivono insieme l’innovazione
di Fabio Massi
Quali sono le principali sfide che i retailer devono affrontare oggi in un settore della vendita al dettaglio sempre più digitalizzato e omnicanale?
Oggi i retailer si confrontano con un mercato caratterizzato da margini sempre più compressi, consumatori più esigenti e comportamenti d’acquisto meno lineari. In questo scenario, la vera sfida non è più la digitalizzazione in sé, ma la capacità di integrare fisico e digitale in un ecosistema fluido e coerente. Costruire una visione unificata del cliente e una strategia omnicanale intelligente è essenziale per garantire un’esperienza d’acquisto senza frizioni, ottimizzando
Nel nuovo paradigma del retail, l’innovazione non riguarda più soltanto la customer experience, a fare la differenza è la total experience, un approccio integrato che unisce esperienza del cliente e coinvolgimento attivo del dipendente, in particolare del sales assistant, oggi figura chiave nella costruzione di un percorso immersivo, personalizzato e omnicanale. Mario Davalli, country manager Southern & Eastern Europe di Cegid, ci aiuta a capire meglio come si sta evolvendo questa nuova dimensione nel settore della vendita al dettaglio.
allo stesso tempo inventari, supply chain e gestione dei dati. A tutto questo si aggiungono aspetti cruciali come la cybersecurity, la compliance normativa nei mercati internazionali e la crescente necessità di adottare tecnologie scalabili e sicure.
Che ruolo ricopre oggi l’addetto alle vendite all’interno dello store e quali tecnologie possono supportare il suo lavoro?
L’addetto alle vendite è sempre più un consulente di fiducia e un ambasciatore del brand. Il suo ruolo si è evoluto da operatore di transazioni a vero facilitatore di relazione. Per svolgere al meglio questa funzione, dev’essere supportato da strumenti che potenzino la conoscenza del cliente e permettano di offrire un servizio su misura. Tecnologie come la l’intelligenza artificiale generativa consentono di accedere in tempo reale allo storico d’acquisto, alle preferenze, alla taglia e al comportamento d’acquisto, generando cataloghi personalizzati per ogni cliente. Le soluzioni più avanzate, come Cegid Pulse ad esempio, abbattono anche le barriere linguistiche grazie alla traduzione automatica in-store, offrendo un servizio sempre più personalizzato, efficiente e inclusivo.
Che tipo di customer experience offrono oggi i brand più evoluti in termini tecnologici all’interno dei propri store per rafforzare la relazione coi propri clienti? Può fare qualche esempio?
I brand più all’avanguardia stanno progettando esperienze d’acquisto che combinano fisico, digitale e immersività. Non è più solo una questione di vendere, ma di coinvolgere il cliente in un’esperienza memorabile. Nike consente ad esempio di personalizzare le sneaker in store, L’Oréal permette di testare virtualmente i prodotti grazie alla realtà aumentata, Gucci ha creato un universo su Roblox, e Tommy Hilfiger trasmette le sfilate in live streaming con funzionalità di acquisto integrato. Tutto questo genera risultati concreti: secondo McKinsey, la personalizzazione supportata dall’AI può ridurre i costi di acquisizione del 50% e aumentare i ricavi tra il 5% e il 15%. Inoltre, i brand che investono in formati immersivi registrano sessioni d’acquisto fino a 10 volte più lunghe rispetto all’e-commerce tradizionale.
Come si declina l’offerta di Cegid per i retailer e quali sono le principali caratteristiche delle soluzioni che proponete?
Offriamo una piattaforma cloud-native per il commercio unificato, scelta da oltre 1.000 retailer e attiva in più di 85mila punti vendita nel mondo. Le nostre soluzioni – tra cui Cegid Retail Live Store e Cegid Retail Store Excellence –sono progettate per semplificare le operations, supportare le vendite assistite, garantire la compliance locale e ottimizzare l’interazione cliente-brand. La nostra forza è nell’approccio integrato: dati, AI e UX si combinano per migliorare sia la customer experience sia l’employee experience, in un’ottica di total experience. I retailer possono così offrire esperienze personalizzate, aumentare l’efficienza operativa e garantire coerenza su scala globale. In un panorama retail in rapida evoluzione, tecnologia e semplicità sono la chiave per restare rilevanti.
I software gestionali
accompagnano l’evoluzione del retail
di Niccolò Cultrera
Negli ultimi anni, i software gestionali per il settore del retail stanno evolvendo rapidamente per rispondere alle nuove sfide e alle esigenze di un mercato della vendita al dettaglio sempre più digitale, omnicanale e orientato al cliente. La convergenza fluida tra i vari canali commerciali – online, mobile e fisici – è oggi fondamentale per qualsiasi rivenditore, perciò i software moderni garantiscono un’esperienza coerente e senza interruzioni per il cliente, indipendentemente dal canale scelto. L’adozione dell’intelligenza artificiale in questi applicativi consente di automatizzare processi complessi, migliorare la previsione della domanda e personalizzare la customer experience. Ad esempio, i sistemi Crm potenziati dall’AI offrono esperienze di acquisto tailor-made e prevedono il comportamento dei clienti, migliorando il servizio e aumentando le vendite. I sistemi Erp e Pos si stanno spostando verso architetture cloud e mobile-first, offrendo maggiore flessibilità, scalabilità e accesso ai dati in tempo reale. Questo consente ai retailer di gestire le operazioni da qualsiasi luogo e di adattarsi rapidamente alle esigenze del mercato. L’integrazione di strumenti di analisi avanzata, inoltre, permette ai retailer di ottenere insight approfonditi sul comportamento dei clienti, ottimizzare l’inventario e migliorare le strategie di pricing, mentre l’utilizzo di dashboard interattive e reportistica in tempo reale supporta decisioni più informate e tempestive. La crescente attenzione alla sostenibilità ha portato allo sviluppo di software gestionali che monitorano l’impatto ambientale, ottimizzano la supply chain e garantiscono la tracciabilità dei prodotti. Questi strumenti aiutano i retailer a soddisfare le aspettative dei consumatori e a rispettare le normative ambientali. Con l’aumento delle transazioni digitali, infine, la sicurezza dei dati è diventata una priorità e i software gestionali incorporano misure avanzate di protezione dei dati e strumenti per garantire la conformità alle normative vigenti, come il Gdpr, proteggendo sia i clienti sia l’azienda.
“Tra le tendenze principali spicca il valore del tempo: i consumatori, sempre più informati e omnicanale, si aspettano esperienze fluide e immediate“.
L’AI è la chiave dello sviluppo del commercio unificato
Una soluzione per ottimizzare l’evasione degli ordini
Manhattan Associates sta puntando su soluzioni innovative per rispondere alle nuove esigenze di gestione della supply chain. «Tra i prodotti di punta spicca Postgame Spotlight – spiega Roberto Vismara – una soluzione avanzata progettata per ottimizzare l’order fulfillment e ridurre i costi operativi che si distingue per la sua dashboard in tempo reale. Permette di identificare rapidamente le strategie di allocazione delle scorte che possono limitare l’efficienza nell’evasione degli ordini. Grazie ad analytics avanzati e suggerimenti operativi immediati, i responsabili dello stock possono intervenire tempestivamente per correggere errori e ottimizzare la gestione delle scorte. Integrata in Manhattan Active Order Management, questa soluzione rappresenta un’evoluzione rispetto alle tradizionali funzionalità di fulfillment insights, analizzando in profondità i fattori che influenzano l’efficacia dell’evasione degli ordini».
Secondo Roberto Vismara, sales director di Manhattan Associates, il retail sta attraversando una trasformazione profonda, trainata dall’innovazione tecnologica e dalle nuove aspettative dei consumatori: «In questo contesto, l’unified commerce si sta imponendo come risposta strategica, aiutando i brand a colmare il divario tra le esigenze dei clienti e le capacità operative. Un elemento chiave di questa evoluzione è l’intelligenza artificiale: grazie ai large language models (Llm), i software gestionali moderni comprendono le richieste in linguaggio naturale, le traducono in attività operative e suggeriscono azioni concrete. Tra le tendenze principali spicca il valore del tempo: i consumatori, sempre più informati e omnicanale, si aspettano esperienze fluide e immediate. Le aziende adottano tecnologie che consentono ai dipendenti di accedere rapidamente alle informazioni, migliorando l’efficacia delle interazioni. L’integrazione avanzata dei dati, tramite analytics sofisticati, permette di ottenere insight sui comportamenti dei clienti e di personalizzare l’offerta, garantendo coerenza tra i touchpoint e rafforzando la fidelizzazione. Infine, la gestione unificata dello stock e dei processi di vendita, grazie a sistemi di order management intelligenti, migliora l’efficienza e riduce i costi, offrendo flessibilità e un servizio più efficace».
“Per far fronte a queste sfide è fondamentale adottare soluzioni di pianificazione avanzate“.
Una piattaforma per ogni esigenza operativa
Tra le azioni più efficaci della piattaforma di Relex c’è la modellazione rapida degli scenari legati ai dazi: «Le nostre soluzioni permettono di analizzare l’impatto di diversi livelli tariffari su specifiche categorie merceologiche – spiega Alex Centimerio – e identificare alternative capaci di mantenere i margini. Stiamo anche supportando l’implementazione di strategie di pricing dinamico, basate su modelli di elasticità della domanda: ciò consente di determinare i prezzi ottimali per bilanciare volumi e profittabilità. Un altro ambito di forte attenzione è la diversificazione dei fornitori, resa possibile grazie a soluzioni capaci di identificare i punti di vulnerabilità lungo la supply chain e suggerire piani di approvvigionamento alternativi. Queste innovazioni si fondano su un’AI specializzata, progettata per rispondere a esigenze operative molto concrete e settoriali, trasformando l’incertezza in un vantaggio competitivo per i retailer».
Le soluzioni di pianificazione avanzate supportano le strategie dei retailer
Alex Centimerio, sales director Emea & Apac di Relex Solutions, negli ultimi mesi ha notato una crescente necessità da parte dei retailer di affrontare un contesto sempre più complesso, segnato da volatilità e incertezza: «Questa instabilità è alimentata da diversi fattori, tra cui l’aumento dei dazi doganali, le continue perturbazioni nelle supply chain globali e una domanda dei consumatori sempre più variabile e difficile da prevedere. In uno scenario così mutevole, i retailer si trovano nella condizione di dover prendere decisioni rapide e informate per salvaguardare la propria redditività e capacità di servizio. Per far fronte a queste sfide è fondamentale adottare soluzioni di pianificazione avanzate, in grado di analizzare in modo approfondito l’impatto dei dazi sulla supply chain, sull’approvvigionamento e sulla domanda, supportando così strategie più resilienti e adattive. Investiamo il 25% del nostro profitto in ricerca e sviluppo per offrire una piattaforma unificata che, collegando ottimizzazione del riordino, pianificazione degli spazi e prezzi in un unico sistema, aiuta le aziende clienti a rispondere con prontezza alle perturbazioni del mercato, grazie a strumenti di pianificazione intelligenti e specializzati».
Cresce la necessità di integrazione dei processi e dei dati
Michele Moscato, head of retail solutions di Tesisquare, afferma che il retail è oggi al centro di grandi trasformazioni: «A partire dall’omnicanalità, diventata un elemento fondamentale per una customer experience fluida e senza interruzioni su qualunque dispositivo. Questo implica un’integrazione dei processi e dei dati sui sistemi gestionali. Inoltre, i consumatori sono sempre più attenti all’origine dei prodotti e alle pratiche di produzione, quindi i retailer hanno necessità di gestire la tracciabilità e la trasparenza su tutta la filiera. L’AI, poi, sta entrando in maniera preponderante per supportare e ottimizzare vari processi, mentre l’applicazione dell’IoT consente il monitoraggio in tempo reale della merce e la creazione di negozi sempre più “intelligenti” e automatizzati. Ci stiamo focalizzando su un’offerta che risponde alle varie esigenze del mercato, in particolare per quelle di trasparenza e sostenibilità proponiamo soluzioni che permettono di identificare l’impatto Esg per ogni singolo articolo, in modo che il retailer abbia conoscenze di queste informazioni e le possa comunicare al cliente attraverso vari canali, dal sito e-commerce fino allo scontrino. Un altro punto di focalizzazione riguarda la modernizzazione dei sistemi Pos: offriamo una soluzione cloud-native in grado di gestire questi dispositivi con flessibilità e facilità di integrazione con altri sistemi».
“I consumatori sono sempre più attenti all’origine dei prodotti e alle pratiche di produzione, quindi i retailer hanno necessità di gestire la tracciabilità e la trasparenza su tutta la filiera“.
Sampling e packaging, un connubio vincente
Pianificare campagne di sampling è tutt’altro che facile. Dopo aver definito l’obiettivo, bisogna tenere in considerazione moltissime variabili a seconda della tipologia del canale, o dei canali, scelti per l’attività. Il packaging è una delle variabili che può fare la differenza, sia in termini di redemption sia di costi operativi. Proviamo ad analizzare questo aspetto da tre punti di vista (Pov): quello del cliente che notoriamente vuole il massimo al minor costo, quello dell’agenzia che operativamente deve svolgere l’attività e quello del consumatore finale che lo riceve tra le sue mani.
Pov cliente
Il cliente quando pianifica adv vuole sempre ottenere il massimo in termini di efficienza, efficacia e Roi. E la logica non cambia quando si tratta di sampling. Il prodotto dovrebbe presentarsi nel miglior modo possibile per catturare l’attenzione, generare emozioni, trasmettere i valori dell’azienda, preservare le caratteristiche del prodotto e
di Andrea Vitrotti
infine… costare poco. A volte ci sono sample che meriterebbero un premio per quanto sono originali, belli e perfettamente in linea con gli obiettivi della campagna. Un esempio è l’attività sampling di Red Bull del 2021: l’azienda ha creato un packaging ad hoc che, oltre a proteggere il prodotto, si trasformava in una vera e propria confezione regalo. All’interno un copy perfettamente allineato al target gamer a cui la campagna era destinata.
Pov agenzia
Le preoccupazioni dell’agenzia, oltre alla scelta del canale tramite cui veicolare il sample in base al brief, riguardano aspetti prettamente operativi, come ad esempio la palletizzazione e da quanti oggetti è composto il sample. La bancalizzazione è un dato importante per l’organizzazione dello spazio in magazzino, per il costo relativo alla movimentazione e alla giacenza e per il costo di spedizione agli hub di destinazione. Il packaging, inteso come composizione del sample (es. uno o più oggetti), può richiedere ulteriori lavorazioni, come la cellofanatura, per unire il prodotto alla cartotecnica e ottenere un unico oggetto. Un articolo unico da gestire – ad esempio, da inserire in un ordine online – è molto più economico rispetto a due separati. Si tratta infatti di un solo movimento invece di due: metà tempo, metà costi. Nel caso della campagna di Red Bull, questa lavorazione è stata fatta
da un’azienda specializzata incaricata di creare la cartotecnica, stamparla, montarla alloggiando all’interno la lattina di Red Bull e imballarla in scatole da X sample kit posizionandole poi sui pallet pronti per essere spediti al magazzino dell’agenzia. Il packaging di Red Bull, rispetto ai 50 grammi volumetrici dei sample kit classici, è in un formato sicuramente più grande, ma il risultato è stato sorprendente, anche grazie al formato scelto.
Pov consumatore
“Il consumatore non è un imbecille, è tua moglie”, così David Ogilvy, uno dei padri della pubblicità, ci ricorda chi è davvero il consumatore finale. È sempre bene usare il buon senso – nel rispetto dei vincoli del brief – ma è lui o lei che decreta il successo (o meno) di una campagna pubblicitaria, anche quando si regala un prodotto. Sempre nel caso della campagna Red Bull, il gradimento è stato notevole, soprattutto per la quantità e qualità degli user generated content (Ugc) prodotti e condivisi sui principali social network.
Pov audiSample.com
Tutte le informazioni relative alla campagna sampling di Red Bull e al suo particolare packaging sono state recuperate dall’archivio che l’Osservatorio audiSample.com ha creato in tutti questi anni.
Tra l’altro, per chi fosse interessato, è online la quarta edizione dell’indagine sugli investimenti in sampling in Italia. Anonima, veloce, utile.
Il retail media è protagonista nel commercio omnicanale
di Fabio Massi
Il retail media sta diventando una colonna portante delle strategie di monetizzazione e fidelizzazione dei retailer, con i touchpoint sia fisici sia digitali che si stanno trasformando in potenti canali pubblicitari per raggiungere in maniera più diretta e mirata i consumatori con messaggi promozionali, contenuti brandizzati e offerte di prodotto. All’interno dei punti vendita schermi digitali e display dinamici come totem, videowall, smart shelf e chioschi messi a disposizione dai retailer trasmettono spot pubblicitari di brand terzi, promozioni mirate su prodotti in assortimento e contenuti esperenziali sempre più personalizzati, grazie anche al supporto di sensori, beacon e videocamere in grado di raccogliere dati su percorsi e tempi di permanenza dei clienti. Inoltre, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale permette una personalizzazione ancora più precisa dei messaggi pubblicitari, aumentando l’engagement e la conversione. Strumenti come etichette elettroniche sugli scaffali, tablet o dispositivi interattivi posizionati accanto a prodotti e display delle casse automatiche o sui terminali di pagamento possono veicolare messaggi in grado di influenzare le decisioni dei consumatori a pochi secondi dall’acquisto. In pratica, il retail media in-store trasforma il negozio fisico in una vera piattaforma pubblicitaria, data-driven, interattiva e monetizzabile, dove contenuti e messaggi pubblicitari si adattano al contesto reale e in real time. Sui canali online come siti, e-commerce e app, i retailer offrono spazi pubblicitari sia tradizionali sia targetizzati basati sui dati di acquisto reali dei consumatori, attraverso i quali è possibile segmentare il pubblico, personalizzare le inserzioni in tempo reale, offrire pubblicità ad alta conversione basata su intenti d’acquisto concreti. Gli annunci possono essere visualizzati all’interno dei risultati di ricerca, banner visuali su pagine di navigazione o su contenuti editoriali, video promozionali inseriti in home page o nella navigazione mobile.
“Tra i retailer cresce l’uso del digital signage in-store“.
Le soluzioni di retail media guidano i consumatori nel percorso d’acquisto
Per Marco Durante, global VP sales & marketing di ShopFully, il retail media rappresenta oggi la terza grande ondata della pubblicità digitale, dopo la search e i social: «Colossi come Amazon e Walmart si sono affermati nell’ambito a livello globale, mentre in Italia, dopo una partenza rallentata, il settore sta registrando un’incoraggiante accelerazione. Tra i retailer cresce l’uso del digital signage in-store, che consente di monetizzare l’audience anche nei negozi fisici, creando un ponte tra esperienza d’acquisto e comunicazione digitale. Abbiamo sviluppato un ecosistema di soluzioni retail media che integra tecnologia, dati e formati innovativi per guidare i consumatori lungo tutto il percorso d’acquisto. Operando in Europa, Australia e America Latina, abbiamo validato formati drive-to-store efficaci e raccolto insight molto utili per ottimizzare le performance sia online sia offline. Con la nostra tecnologia, permettiamo ai retailer partner di monetizzare e valorizzare gli spazi digitali di loro proprietà, e offriamo all’industria di marca strumenti per aumentare awareness, traffico e vendite. La prima soluzione che abbiamo lanciato è l’integrazione di spazi pubblicitari dedicati ai brand nel nostro volantino digitale Next, che consente di coinvolgere un’audience altamente profilata (oltre 13 milioni di famiglie a settimana) in un contesto altamente rilevante».
Aumentano i sistemi di tracciamento avanzati
Barbara Labate, ceo di ReStore, afferma che nel canale fisico, stiamo assistendo a una crescente adozione di soluzioni di digital signage evolute, dotate di sistemi di tracciamento avanzati: «Queste tecnologie permettono di misurare Kpi puntuali come numero di visualizzazioni, tempo di ingaggio, genere, fascia d’età e interessi degli utenti che si soffermano sugli schermi in-store, restituendo insight preziosi sull’efficacia delle campagne. Sul versante digitale, il trend principale riguarda l’impiego di dati di prima parte provenienti dai retailer. Tali dati vengono utilizzati per costruire cluster comportamentali e socio-demografici, attivabili sia sui canali proprietari sia su inventory di terze parti, con l’obiettivo di migliorare la precisione delle campagne off-site. Negli ultimi mesi abbiamo investito in una piattaforma di data collaboration basata su una clean room decentralizzata. Questa soluzione consente l’integrazione sicura, anonimizzata e non reversibile dei dati dei retailer, nel rispetto del consenso privacy. I dati così trattati vengono utilizzati per generare insight approfonditi sul consumatore finale e per attivare campagne pubblicitarie su inventory esterne, tramite matching con dati consenziati di terze parti».
“I dati così trattati vengono utilizzati per generare insight approfonditi sul consumatore finale“.
“I coupon dematerializzati si confermano uno strumento estremamente efficace per stimolare la consideration e tracciare la redemption in modo indipendente“.
Verso un’integrazione tra promozioni digitali e retail media
Secondo Andrea Zermian, sales & marketing director di Savi, negli ultimi mesi abbiamo assistito a un rafforzamento del retail media come leva strategica per attivare lo shopper e misurare in modo puntuale le performance delle campagne, sia online sia in-store: «In particolare, stiamo osservando una crescente integrazione tra promozioni digitali e retail media, con i coupon dematerializzati (come i nostri CouponLink) che si confermano uno strumento estremamente efficace per stimolare la consideration e tracciare la redemption in modo indipendente. Un’altra tendenza rilevante è l’uso sempre più diffuso dei first-party data del retailer, che consentono un targeting molto preciso e superano le limitazioni imposte dalla graduale scomparsa dei cookie. Stiamo puntando su soluzioni digitali flessibili e misurabili, come le coupon gallery integrate nei siti dei retailer, che associano i coupon alla carta fedeltà degli shopper, generando redemption prossime al 30%. In parallelo, proponiamo formati agili come i CouponLink, ideali per attivazioni omnicanale e sampling digitale, senza necessità di sviluppo IT lato brand. Il tutto è reso possibile dalla nostra piattaforma proprietaria, connessa in tempo reale a oltre 40 insegne della Gdo e attiva su un network che copre oltre il 93% delle province italiane».
Retail’s Big Show 2025: la trasformazione della retail industry
è multidimensionale
di Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy
All’inizio di ogni anno solare si aprono due fiere che sono, a dir poco, straordinarie per le visioni, i contenuti, le tecnologie, la numerosità dei partecipanti internazionali e degli espositori, la multiculturalità dei professionisti e manager presenti. Parliamo del Consumer Electronics Show (Ces) di Las Vegas – di cui abbiamo parlato nel numero precedente del TR Magazine – e del Retail’s Big Show di New York, il più grande evento per la retail industry, organizzato dalla National Retail Federation (Nrf), di cui Retail Institute Italy è membro.
L’edizione 2025 del Retail’s Big Show, seguendo il tema portante “Game Changer”, ha affermato che la trasformazione del retail nei prossimi mesi si presenta come un complesso gioco strategico che coinvolge molteplici dimensioni interconnesse, dove la tecnologia emerge come fattore critico di successo per l’intero modello di business. L’integrazione di intelligenza artificiale, architettura dei dati, algoritmi e interfacce generative sta rivoluzionando non solo l’esperienza del cliente, ma l’intera struttura operativa del settore, introducendo concetti come l’headless commerce e il composable commerce, mentre lo spatial computing con i digital twins sta ridefinendo il concetto di smart factory e di esperienze immersive.
Lo store, sia nella sua dimensione fisica sia digitale, mantiene la sua centralità come pivot dell’industria, evolvendo attraverso una maggiore attenzione alla formazione del personale, alla cerimonia di vendita e all’innovazione tecnologica. L’esperienza in-store si arricchisce attraverso programmi di attivazione Crm, calendari editoriali e festivalizzazione, mentre il visual merchandising e l’assortimento prodotti si adattano alle nuove esigenze del consumatore attraverso un’integrazione sempre più profonda tra canali fisici e digitali. La sostenibilità si afferma come cornerpoint imprescindibile dell’industria retail, con un focus crescente sulla circolarità, l’implementazione del digital product passport e lo sviluppo del mercato second-hand. I retailer e i brand stanno introducendo programmi di buy back, centri di consignment e piattaforme di resale, riflettendo una maggiore attenzione all’etica dei consumi e alla sostenibilità ambientale.
Il cliente rimane il fulcro centrale di ogni strategia retail, richiedendo una conoscenza sempre più approfondita e storico-evolutiva. L’iperpersonalizzazione, i contenuti editoriali e il social commerce diventano strumenti fondamentali per l’attivazione e l’ingaggio, mentre l’esperienza
di shopping si evolve verso approcci più shoppable e ispirazionali, con aggiornamenti in real time e un’elevazione costante dell’esperienza cliente. La supply chain emerge come vera e propria struttura ossea del retailer, trasformandosi in una cinghia di trasmissione e distribuzione agile, digitalizzata e responsiva. L’implementazione di sistemi di demand forecasting, monitoraggio real time e digital twins permette una gestione più efficiente dei prodotti, mentre la robotica e gli esoscheletri ottimizzano le operazioni logistiche. La supply chain diventa sempre più globale, ma attenta alla regionalizzazione, organizzandosi per poli geografici e promuovendo una massiccia collaborazione all’interno dell’organizzazione. Il retail management subisce un’evoluzione obbligata dalla crescente complessità e ipervelocità del contesto, trasformandosi da semplice “distributore” a vera e propria “industria distributiva”.
L’intero settore si trova ad affrontare sfide geopolitiche e macroeconomiche che richiedono una profonda trasformazione organizzativa. La cybersecurity diventa una priorità assoluta, mentre il modello di business si rinnova in direzione di un maggiore “ambidestrismo” e orientamento al futuro. Il successo in questo nuovo contesto richiede un’integrazione efficace di persone, organizzazione, processi e tecnologia, guidata da una strategia aziendale lungimirante e orientata al futuro, capace di anticipare e adattarsi ai continui cambiamenti del mercato.
Retex trasforma la shopping experience col carrello intelligente
Retex, martech company specializzata in servizi e soluzioni innovative per il retail, ha lanciato un progetto pilota nel punto vendita Mercatò a Piossasco (Torino) – insegna della Gdo di proprietà di Dimar – che vede l’implementazione di un carrello intelligente grazie alla tecnologia Smart Cart di Shopic.
L’innovativa soluzione, attraverso l’AI e un sistema di clip-on e plug&play, trasforma il carrello del supermercato in un assistente evoluto e in un touchpoint di comunicazione privilegiato durante l’intera esperienza di acquisto in-store. Smart Cart è il primo carrello intelligente dotato di un sistema per il riconoscimento autonomo dei prodotti posizionati dall’utente al suo interno, con conseguente semplifica-
zione del processo di checkout, per un’esperienza di acquisto innovativa, personalizzata, agile, veloce, contactless e sicura.
Dotato di un display touchscreen interattivo, inoltre, Smart Cart non è solo un carrello, ma una piattaforma di retail media avanzata, che permette ai retailer di collaborare con i brand monetizzando nuovi spazi pubblicitari in cui implementare campagne mediatiche di vendita al dettaglio con contenuti personalizzati, e dare vita a customer experience uniche, proponendo suggerimenti e promozioni in tempo reale, customizzando l’esperienza di acquisto e migliorando l’engagement. Infine, i dati raccolti e resi disponibili dalla tecnologia di Iconic Smart Cart forniscono ai retailer pre -
LEGGI ANCHE
MagiQeye lancia la soluzione smart di self-checkout con Rfid e AI
ziose informazioni sulle abitudini di acquisto, consentendo di comprendere meglio le preferenze dei clienti, ottimizzare le proprie strategie di marketing e migliorare la redditività del punto vendita.
«La sperimentazione del carrello intelligente rappresenta per noi un passo rilevante verso un’esperienza di acquisto sempre più fluida, su misura e orientata all’innovazione tecnologica – dichiara Alessandro Revello, amministratore delegato di Dimar – abbiamo scelto di avviare questo test all’interno della nostra insegna Mercatò, da sempre attenta all’evoluzione del retail, che si conferma l’ambiente ideale per introdurre soluzioni avanzate».
technoretail.it
Fedrigoni investe in Papkot per fornire packaging monouso plastic-free
Il Gruppo Fedrigoni, produttore a livello mondiale di carte speciali per il packaging e altre applicazioni creative, etichette autoadesive, supporti grafici per la comunicazione visiva e Rfid, ha acquisito una quota di minoranza di Papkot, startup che ha sviluppato la prima tecnologia su larga scala per rivestire la carta con le stesse proprietà della plastica, convertendo il silicone e la cellulosa in un materiale nanostrutturato che elimina la plastica dagli imballaggi monouso.
L’operazione fa parte del programma di corporate venture capital che il Gruppo ha lanciato per identificare startup che siano innovative, solide e scalabili a livello industriale. Insieme, Fedrigoni e Papkot accelereranno la diffusione di questa tecnologia in tut-
to il mondo, garantendo ai principali brand del largo consumo e del food & beverage l’accesso a soluzioni di imballaggio ad alte prestazioni, completamente riciclabili e biodegradabili su scala. Fondata nel 2020 da Manuel Milliery, che ne è anche il ceo, Papkot è rapidamente diventato un player di riferimento per la categoria dei rivestimenti ad alte prestazioni e senza plastica. Con centri di ricerca e sviluppo in Francia e Cina e partnership di produzione a contratto in Francia, Stati Uniti e Cina, Papkot è già a fianco di brand leader a livello mondiale. Le applicazioni realizzabili grazie alla sua tecnologia proprietaria – che consente di ottenere un’elevata resistenza all’acqua, al grasso, all’olio e al glicerolo, oltre a garantire la trasparenza e altre proprietà superficiali personalizzate –
LEGGI ANCHE
Unieuro rafforza la presenza in Lombardia con due nuove aperture
sono le più svariate: dagli imballaggi e gli incarti monouso a scopi alimentari, alle carte ignifughe o trasparenti, fino alle tazze monouso. Papkot utilizza un modello basato sull’intelligenza artificiale e il machine learning per sviluppare soluzioni su misura per i clienti, controllare la performance dei materiali e fare innovazione in modo più veloce e data-driven.
«Questo investimento ha un enorme potenziale per noi – afferma Marco Nespolo, amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni – avremo l’opportunità di acquisire una tecnologia dirompente nel settore plastic-to-fiber che ci permetterà di supportare sempre meglio i nostri clienti nello sviluppo di packaging monomateriali e completamente riciclabili». technoretail.it
Gli italiani vorrebbero più AI nelle esperienze di acquisto online
Il rapporto Prospettive del Commercio Elettronico per il 2025 di Packlink rivela un crescente interesse da parte dei consumatori italiani verso soluzioni tecnologiche avanzate, in particolare l’intelligenza artificiale, nelle esperienze di acquisto online.
Secondo lo studio, il 71% degli italiani è interessato all’uso dell’AI per monitorare gli ordini e ricevere aggiornamenti, riflettendo una crescente richiesta di trasparenza e comunicazione costante. Inoltre, il 69% desidera notifiche in tempo reale quando gli articoli a cui è interessato tornano disponibili o sono in saldo, una richiesta che l’AI può soddisfare attraverso sistemi automatizzati e personalizzati di avviso. La gestione dei resi e dei cambi è un altro aspetto fondamentale: il 65% apprez-
za un supporto semplificato che renda il processo veloce e senza intoppi.
Un altro punto cruciale per i consumatori italiani è la velocità e la sicurezza nei pagamenti, con il 57% che si dice interessato a soluzioni di pagamento rapido, sicuro e personalizzato. L’intelligenza artificiale da questo punto di vista ottimizza i processi di pagamento e rileva automaticamente eventuali anomalie per garantire transazioni sicure. Anche le modalità di consegna devono essere migliorate: il 62% degli italiani preferirebbe opzioni di consegna ecologiche o flessibili, un aspetto che l’AI può supportare migliorando la logistica e prevedendo le preferenze dei consumatori. La personalizzazione continua a essere una delle richieste principali: il 62% degli italiani
LEGGI ANCHE
Netcomm NetRetail: gli italiani che comprano online sono 35,2 milioni
sarebbe interessato a ricevere offerte esclusive e personalizzate dai brand con cui acquistano frequentemente. Inoltre, il 50% si dice interessato a ricevere consigli sui prodotti personalizzati in base alle proprie preferenze e acquisti passati. L’AI analizza i dati dei consumatori per offrire offerte e suggerimenti sempre più precisi e pertinenti. «È fondamentale comprendere che i consumatori non sono semplici destinatari di prodotti o servizi – afferma Noelia Lazaro, direttrice marketing di Packlink – bensì attori attivi nel processo di acquisto, con aspettative in continua evoluzione. L’AI permette di personalizzare l’esperienza di acquisto, anticipando le esigenze e offrendo soluzioni su misura».
technoretail.it
Gls potenzia il suo network out-of-home in Italia con i nuovi Locker
Gls, uno dei principali player nel settore del corriere espresso in Italia, ha lanciato di un importante progetto di espansione della propria rete per le consegne out-of-home.
A partire dai primi mesi del 2025, entreranno in funzione i primi Gls Locker nelle principali città italiane, tra cui Bergamo, Milano, Torino e Roma. Nei prossimi quattro anni, Gls Italy prevede di costruire una rete di circa 16mila punti di ritiro, di cui 4mila saranno Locker, con l’obiettivo strategico di migliorare progressivamente i servizi di spedizione per il commercio digitale ampliando le opzioni di ritiro per i destinatari finali e ottimizzando la consegna dell’ultimo miglio attraverso il consolidamento delle spedizioni nei punti di ritiro.
Dopo il successo dei Gls Shop e dei Gls City Depot, l’introduzione dei Locker segna, quindi, un ulteriore passo avanti nella strategia di sviluppo di una rete di Gls Point sempre più capillare, che oggi conta più di 8mila punti. Grazie alla crescente diffusione dei punti di ritiro fuori casa, infatti, Gls mira alla progressiva riduzione delle mancate consegne per assenza del destinatario e offre a chi acquista online la flessibilità di ritirare il proprio pacco in autonomia, compatibilmente con le esigenze della vita moderna.
“Questo progetto rappresenta un tassello fondamentale all’interno della nostra più ampia strategia di innovazione – dichiara Guido Pietro Bertolone, ceo di Gls Italy – l’installazione dei Locker non solo migliorerà la cu-
LEGGI ANCHE
Con l’AI di Webfleet
Video 2.0 le flotte sono più sicure e protette
stomer experience offerta al privato e renderà il processo di consegna più efficiente per i nostri clienti, ma permetterà anche una digitalizzazione sempre più avanzata del rapporto con i destinatari. L’out-of-home, infatti, si conferma una soluzione chiave per rispondere alle nuove esigenze di flessibilità e accessibilità nella logistica moderna”.
I Gls Locker, progettati per assicurare un’esperienza utente semplice e intuitiva, consentono di ritirare i propri pacchi in autonomia, digitando il Pin code della spedizione sul touch screen del Locker. Questi dispositivi, disponibili in versione a corrente o a batteria, saranno installati in diverse tipologie di location, sia indoor sia outdoor, per offrire la massima comodità agli utenti. technoretail.it
Garbe nomina Sara Labrini head of technical & development Italy
Garbe Industrial Real Estate, uno dei principali fornitori e gestori di asset logistici, industriali e tecnologici in Germania e in Europa, ha annunciato la nomina di Sara Labrini a head of technical & development Italy con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la gestione dei progetti di sviluppo immobiliare nell’ambito della strategia “Sheds” in Italia e di coordinare il team tecnico che opera nel Paese.
Dal suo ingresso in Garbe, nel gennaio 2023, Sara Labrini ha guidato il Dipartimento di Sviluppo, occupandosi della supervisione tecnica e gestione dei progetti in Italia: dalla fase acquisitiva alla costruzione e facility handover. Da allora ha contribuito al completamento di interventi di rilievo, come il Giovi Logistics Park – 83mila
mq certificati Leed Platinum – e all’avvio dei cantieri per i nuovi sviluppi nelle aree recentemente acquisite a Tortona, Covo e Torrevecchia Pia.
Prima del suo ingresso in Garbe, Sara ha maturato un’importante esperienza nel Corporate Real Estate in Dhl come construction coordinator, dove ha supervisionato numerosi progetti strategici per il Gruppo, come la relocation dell’headquarter di Dhl Express, la costruzione del nuovo hub logistico presso gli aeroporti di Bologna e Malpensa. Nel suo background la Laurea in Architettura e Ingegneria Edile al Politecnico di Milano, oltre alle esperienze formative all’estero presso Ucl di Londra e Etsam di Madrid. «Sono entusiasta di questo nuovo incarico all’interno
LEGGI ANCHE
ShopFully: Marco Durante rafforza il suo ruolo guidando altri mercati
di Garbe – commenta Sara Labrini – gli ultimi due anni sono stati estremamente formativi e ricchi di sfide; sono orgogliosa di contribuire in prima persona alla crescita del gruppo in Italia. Questa nomina si lega all’espansione del mio team: la struttura in formazione ci consentirà di affrontare al meglio i numerosi progetti che stiamo sviluppando in Italia, mantenendo sempre al centro della nostra filosofia qualità, innovazione e sostenibilità (Esg)».
technoretail.it
Il modello vincente di efficienza energetica di Helexia e Leroy Merlin
Leroy Merlin, player mondiale nella vendita al dettaglio di prodotti per la casa e il giardinaggio, insieme a Helexia Italia, azienda specializzata in soluzioni per l’efficienza energetica e la decarbonizzazione, ha trasformato la propria rete di negozi in un modello di efficienza energetica.
Dal 2012 le due realtà hanno portato avanti una collaborazione virtuosa dimostrando che sostenibilità e convenienza possono andare di pari passo: negli anni il percorso ha portato risultati concreti in termini di riduzione dei consumi e ottimizzazione delle risorse. Questo progetto rappresenta un passo fondamentale nel percorso di decarbonizzazione intrapreso da Leroy Merlin e nell’impegno verso una maggiore efficienza energetica,
come testimonia l’adesione al programma “We Make it Positive” promosso dal Gruppo Adeo. Così Leroy Merlin si impegna a ridurre il proprio impatto ambientale attraverso un percorso che si articola in cinque sfide principali: sensibilizzazione dei clienti sui temi della sostenibilità, decarbonizzazione, economia circolare, ingaggio delle comunità e pluralità.
La scelta di Helexia come partner per il progetto è stata dettata dalla solidità e competenza dell’azienda nella realizzazione di soluzioni energetiche avanzate. Grazie alla tecnologia fotovoltaica e alla capacità di progettare e implementare soluzioni personalizzate per ogni punto vendita, Helexia ha risposto alle esigenze di Leroy Merlin, contribuendo a raggiun-
LEGGI ANCHE
Icam digitalizza la sua articolata filiera del cacao insieme a Trusty
gere l’obiettivo di coprire una parte significativa del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili. Oggi, ben il 77% dell’energia consumata da Leroy Merlin proviene da fonti rinnovabili, con una quota di energia elettrica che raggiunge il 95%. Ma l’intervento di Helexia non ha riguardato solo la progettazione e l’installazione di impianti fotovoltaici: altri servizi come la gestione e il controllo dei consumi di energia elettrica e gas, la supervisione energetica in tempo reale, reportistica periodica, dashboard e Kpi personalizzati sono stati messi in campo dall’azienda, che ha garantito, e continua a farlo, lungo tutto il percorso, supporto costante e soluzioni su misura, assicurando risultati concreti e duraturi.
technoretail.it
Savi: in Italia nel 2024 distribuiti 305 milioni di buoni sconto
Secondo uno studio realizzato da Savi, marketing technology company attiva nella gestione dei servizi di couponing e all’analisi dei dati nel mercato della Gdo e non solo, nel 2024 in Italia sono stati distribuiti 305 milioni di buoni sconto, in crescita del 9,6% rispetto al 2023, pari a 465 milioni di euro (+12,9%), mentre il valore medio per singolo buono è stato di 1,52 euro (+2,7%).
Il 2024 ha visto la conferma del progressivo aumento dei buoni sconto digitali, che hanno raggiunto il 17,5% del totale transato in cassa (+3% rispetto al 2023). Un dato che ha ancora ampi margini di crescita ed è destinato ad aumentare anche nei prossimi anni, grazie alla possibilità di utilizzare tale strumento presentando il buono scaricato sullo smartphone direttamente in cassa.
Approfondendo i dati relativi alle singole macro-categorie merceologiche, l’alimentare si conferma il settore leader, raggiungendo il 52,8% di tutti i coupon, rispetto ai 50,2% del 2023. Tra i prodotti più richiesti nel food, i confezionati sono stati il 26,5% del totale, superando il comparto beverage al 24,5%. Il ranking vede poi rispettivamente, il latte e i derivati (16,5%) e i dolciumi (12,5%). I buoni sconto per l’acquisto di articoli per la cura e l’igiene personale rappresentano oltre un quarto del totale, precisamente il 26,5%, in crescita rispetto al 22,2% registrato lo scorso anno, mentre i prodotti per la detergenza si sono attestati al 12,2% (erano il 20,1% nel 2023).
Buona performance anche del petfood, i cui prodotti per gli amici a quattro zampe hanno raggiunto una quota dell’8,5% (+1%), seguendo un trend
LEGGI ANCHE
Vip rafforza il legame tra produttori di mele e consumatori
lento ma costante, che beneficia di una sempre maggiore presenza di animali nelle case delle famiglie italiane.
«Il buono sconto è entrato ormai stabilmente nelle abitudini di acquisto dei consumatori italiani – dichiara Angelo Tosoni, managing director di Savi Italia – che lo impiegano come valido alleato per risparmiare sulla spesa quotidiana. Negli ultimi anni stiamo osservando un trend di consolidamento: i brand impiegano il buono sconto come strumento strategico per diverse situazioni. In un contesto in cui occorre essere rapidi e flessibili cresce il ricorso ai coupon digitali che garantiscono maggiore tracciabilità e permettono anche di generare preziosi dati di prima parte».
technoretail.it
Nicolis Project punta sulla piattaforma Profimax Cloud
Nicolis Project, società specializzata in etichette elettroniche, digital signage e sistemi di comunicazione a scaffale, accompagna le aziende nell’evoluzione digitale con soluzioni avanzate e personalizzate. Con il direttore commerciale dell’azienda, Vincenzo Parisi, abbiamo parlato nel dettaglio di tutte le caratteristiche e i vantaggi offerti dalla nuova piattaforma Profimax Cloud e dal progetto NP Plus. Il manager ha anche anticipato ai nostri microfoni gli obiettivi di espansione internazionale dell’azienda.
technoretail.it
Modula presenta il nuovo sistema di stoccaggio Flexibox
Modula ha presentato Flexibox, il nuovo sistema automatizzato di stoccaggio verticale che punta a ridefinire gli standard del settore del picking. Il sistema è in grado di gestire fino a 180 cassette all’ora, ottimizzando le operazioni di picking grazie alla capacità di prelevare simultaneamente da nove cassette per ciclo. Questo approccio riduce drasticamente tempi e procedure di prelievo, aumentando la velocità e snellendo i processi. Flexibox, inoltre, offre scalabilità nativa: le aziende, infatti, possono iniziare con una singola unità e aggiungere ulteriori moduli in base alle necessità, adattandosi facilmente alla crescita dei volumi. Tutti i dettagli del nuovo sistema sono stati forniti ai nostri microfoni da Massimiliano Gigli, market operations director & ceo di Modula.