Prefazione La Sicilia non è un’isola, è un continente. Mi piace pensarla come il mio amico scrittore Pippo Russo: “Basta guardare all’estensione territoriale, alle impressionanti diversità geografiche di cui si può fare esperienza passando da una zona all’altra…”. Da giovane non percepivo questa grandezza, conoscevo solo la costa meridionale e il suo mare africano, rigoglioso di suggestioni mitiche e di insidie per il velista avventato che ero; dell’interno mi erano familiari solo le cime dolomitiche delle Madonie, dove il provetto sciatore che mai diventai faceva una dolorosa esperienza della legge di gravità. Poi in età matura, grazie alla mountain bike, ho provato le stesse emozioni giovanili, ma con la consapevolezza di un dottor Livingstone, scoprendo l’infinita ricchezza paesaggistica, monumentale e umana della mia terra. Devo ringraziare mio fratello Franco, che mi ha iniziato alla mtb, semplicemente dicendomi “vieni, vedrai cose che noi siciliani…”. E così è stato: un continente il cui territorio si mescola alla storia, dove mari, boschi, miti, eroi, leggende e cibo esaltano le contraddizioni e le diversità che arricchiscono ogni escursione, ogni gita, ogni pedalata, ogni passeggiata, ogni respiro. Da allora, mi tormenta un mal d’Africa domestico, la cui unica cura conosciuta è uscire di casa la mattina presto…
Amo pensare ai biker come a dei cavalieri antichi, che con i loro destrieri battono ardui cammini, senz’altra ragione che il bisogno di andare, di essere vivi tra le cose vive. La pratica della mountain bike consente di recuperare questo spirito avventuroso, a tratti epico, legato alle sue origini, e di elaborare un rapporto leale ed equilibrato con l’ambiente. In accordo con lo spirito cavalleresco, ritengo che l’essenza della mountain bike sia l’escursione libera, lontana dalle ragioni dell’agonismo, legata ai suoi principi fondatori, quali l’amore per la natura e lo spirito d’avventura, che impongono una proiezione non sulla via del traguardo, ma su quella della conoscenza, di se stessi e dei luoghi che si attraversano. Franco Tedesco
Alessandro Riccardo Tedesco
Riserva dello Zingaro, San Vito lo Capo (© Alessandro Tedesco)
4