LARIO ROCK falesie. Lecco, Como, Valsassina

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Raffaella Valsecchi

Flavio De Stefani e Alessandro Ronchi

Mezzegra. Terminata questa fase intermedia, verso il 1994, si aprì un periodo di relativa stasi, interrotta solo da richiodature o da chiodature di belle falesie talora però piccole, ad esempio l’Occhiolo, o di non facile avvicinamento, come quella di Fiumelatte. Sul versante comasco, tecnicamente dominato sui gradi dal fortissimo Gino Notari, furono molto attivi in quegli anni Lele Gerli e Matteo Maternini, peraltro molto legati al gruppo di Aldo Rovelli, e in seguito protagonisti della valorizzazione di Carate Urio insieme a Notari stesso. Nella seconda metà degli anni novanta, nelle falesie lecchesi si poteva tangibilimente e finalmente constatare una buona presenza femminile, modesta nel periodo precedente, e in linea non solo con la tendenza francese o tedesca ma

anche con quella rilevabile nelle non lontane Finale o Arco. Già dalla fine degli anni 80 in Lombardia c’erano state alcune rarissime eccezioni, come quelle di Giuliana Scaglioni e Nicoletta Costi, milanesi, che già si muovevano sul 7a, fino al caso più unico che raro di Raffaela Valsecchi, prima donna italiana a riuscire su un 8b (Jedi a Cornalba, nel 1990), garista di livello mondiale e in assoluto la miglior arrampicatrice italiana di sempre insieme a Luisa Jovane. Nelle falesie storiche altri tiri si aggiunsero a quelli vecchi, di solito per opera dei locali che avevano elevato queste strutture a luoghi di culto: così accadde al Lago, al Nibbio, e con una richiodatura di Ronchi e De Stefani, a Erna, che ritornò a nuova vita. Un’ulteriore fase tra il 1998 e il 2003 vide attivi altri gruppi,

Tono Cassin

Paolo Vitali e Sonja Brambati

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