Materiali, nodi e loro utilizzo
Microchiodi - Pecker I pecker sono un’evoluzione dei RURP, pensati per avere migliore tenuta in fessure verticali. Vengono chiamati anche bird beak e in passato il loro predecessore più illustre era conosciuto come crack ‘n’ up: in realtà derivano dagli Star, un primo progetto di Tony Yaniro. Hanno la forma di una piccola picozza e si possono usare anche come cliff, in particolari situazioni, ma rimane un utilizzo davvero precario in quanto poco stabili.
I pecker sono nati come evoluzione di questo chiodo, il crack ’n up, a cui è stata tagliata una punta per facilitarne il posizionamento col martello.
Una gran quantità di pecker non può mancare nell’arsenale dell’aid climber più incallito. È utile averne diversi modelli e taglie, per adattarsi al meglio ai problemi che la roccia ci presenta. In questa foto troviamo, partendo da sinistra in alto, in senso orario: le tre misure di pecker Black Diamond, due Iron Hawk della Cassin/Camp, sette diversi modelli di pecker Krukonogi, due Toucan della Pika, quattro diversi Tomahawk della Moses.
Ci sono molti modelli sul mercato: si differenziano per la forma del gambo, per la lunghezza del becco e per lo spessore del metallo. Alcuni modelli hanno il gambo o una parte di esso svergolato a destra o a sinistra, in modo da aggiungere un effetto di bloccaggio torsionale e permettere un agevole piazzamento in posizioni chiuse ad angolo. È impressionante come, inseriti per pochi millimetri, possano davvero sopportare il peso del climber o le forze di una caduta. I modelli più grossi sono ottimi in piazzamenti dove si userebbe normalmente un LA o un angle. Se riescono a fare presa sul fondo della fessura sono da preferire, in quanto molto meno distruttivi per la roccia. I più tecnologici sono sicuramente i Tomahawk della Moses, con un design studiato nei minimi dettagli, come il dentino posteriore per l’estrazione col martello o le molteplici possibilità di “martellamento” in più direzioni.
Un pecker della ditta russa Krukonogi. In questo caso è stato posizionato a mano dentro uno stretto buco della roccia, senza bisogno di utilizzare il martello. Questo tipo di posizionamento ha ovviamente una tenuta più precaria e spesso monodirezionale. Sono protezioni solo da progressione, ma salvaguardano l’integrità della roccia e fanno parte del repertorio dei trucchi dello scalatore “clean”.
Intelligenza Artificiale 95