n° 4 2022 | anno 2 | MAGAZINE DI ECONOMIA, AFFARI, IMPRESA E SOCIETA’ LIBEROREGIMEINSTAMPEN°933AUT.POSTALEABBONAMENTOINSPEDIZIONE–S.P.A.ITALIANEPOSTE RIMINIFORLÌ-CESENARAVENNA La forza della Cooperazione





in questo numero:
3
in collaborazione con:
11
-
intervista a Mario Mazzotti, presidente Legacoop Romagna pagina
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RASSEGNA NOTIZIE 1
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intervista a Mauro Neri, presidente Confcooperative Romagna pagina
Le coop vanno
L’impresa cooperativa vale oltre 15 miliardi pagina
a caccia di energia pagina 22 Dal business plan alla finanza, così nasce una cooperativa pagina 25 L’80% dei servizi sociali è gestito dalle cooperative pagina 29 Agroindustria, in campo i big delle coop pagina 31 Centenario dell’assalto squadrista alla sede della Federazione delle Cooperative pagina 35 Romagna 24 economia - Rassegna notizie pagina 39› 47 In copertina: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Giovanni Monti, Presidente Legacoop Emilia-Romagna e Lorenzo Cottignoli, Presidente della Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna (foto Paolo Giandotti, www.quirinale.it)

Dossier Cooperazione



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Il mondo della coo perazione resta attivo e vitale in Romagna come in nessuna altra parte d’Italia. Anche se le coop tendono a diminuire, i “numeri” del mondo del la cooperazione restano importanti con fatturati miliardari e imprese che vanno dalla piccolissima alla grandissima dimen sione e che spaziano dall’agroindustria al trasporto passando dai ser vizi alla persona. I bilanci 2021 si sono chiusi con dati molto positivi per quasi tutti comparti (solo le coop culturali manifestano le difficoltà dell’onda lunga dei lockdown) ma quelli del 2022 sconteranno le diffi coltà legate a caro materie prime e guerra che si combinano con una inflazione molto alta e una carenza di personale che sta mettendo in ginocchio anche le coop. Unanime il coro: le cassette dei curriculum sono vuote in tutti i settori ma in particolare nei trasporti e nei servizi dove il personale straniero non basta più a coprire i buchi lasciati vuoti dagli italiani.
intervista a Renato Lelli, Vice Presidente AGCI Emilia Romagna pagina
MENSILE DI ECONOMIA, AFFARI, IMPRESA E SOCIETA’
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L’impresa cooperativa vale oltre 15 miliardi




Attive 1.171 coop, concentrate per la gran parte tra Forlì e Ravenna Shutterstockph. Il mondo Legacoop fa i conti con la carenza di personale Shutterstockph.

Al 31 dicembre 2021 nell’area Romagna, geo graficamente intesa, era no presenti 1.171 imprese cooperative attive (sedi); queste costituiscono l’1,1% del totale delle imprese at tive presenti sul territorio, come emerge dai dati In focamere Stockview a cura dell’Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini. I settori maggiormente rap presentativi risultano essere “sanità e assistenza sociale”, con 174 cooperative attive (14,9% del totale cooperativo), “attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento”, con 136 cooperative attive (11,6%), e “agricoltura, silvicoltura e pesca”, con 130 cooperative attive (11,1%). Nel complesso, le imprese coo perative hanno subito flessioni nei periodi analizzati: -3,5% nel confronto annuo, -9,7% nel medio periodo (2021-2016) e -10,3% nel lungo periodo (2021-2011). Tali diminuzioni hanno investito la maggior parte dei settori economici.. In termini di distribuzione territoriale, il 41,3% delle coo
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perative attive risiede nella provincia di Forlì-Cesena (484 unità), il 35,4% nella provincia di Ravenna (414 unità) e il 23,3% in quella di Rimini (273 unità); nel confronto temporale, si assiste ad un calo delle co operative in tutte e tre le province, con Forlì-Cesena che subisce il decremento più alto nel medio periodo (-10,2% sul 2016), Ravenna e Rimini, invece, investite maggiormente da tale fles sione nel lungo periodo (rispettivamente, -8,8% e -15,0% sul 2011). Riguardo ai principali settori, Forlì-Cesena conferma i tre della Ro magna, nello stesso ordine, Ravenna mantiene gli stessi principali, ma con posizioni diverse, mentre a Rimini nei primi tre posti risultano, rispettivamente, “sanità e assi stenza sociale”, noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” e “trasporto e magazzinaggio”. In ultimo, pur con pesi differenti, per tutte le province si con ferma la prevalenza della forma giuridica rappresentata dalla “società cooperativa”.
rative sono diminuite del 7,4%, a fronte di una tenuta del tessuto produttivo regionale; nello stesso periodo gli addetti hanno registrato una flessione del 3,1% in contrapposizione alla crescita degli addetti delle im prese con altra forma giuridica.
4 Quello delle cooperative è un mondo straordinariamente radicato in Romagna con un giro d’affari complessivo vici no ai 15 miliardi e una grande potenza di “fuoco” nel settore dell’agroalimentare (con cooperative del calibro di Orogel, Caviro, Fruttagel e Conserve Italia che fanno il grosso dei ricavi) ma anche con una fortissima presenza nei settori dei servizi alla persona e della sanità (circa l’80% dei servizi alla persona passa attraverso il lavoro delle coop di assistenza presenti sul territorio) senza trascurare il lavoro, l’industria, l’abitazione e il mondo bancario. Ma anche il settore dell’e nergia che nelle comunità energetiche una importante possibilità di sviluppo. Un mondo che vede attive circa 250mila soci e oltre 60mila addetti in capo a poco meno di 1.200 imprese ripartite tra Confcooperative (640 coop rap presentate), Legacoop (377) e Agci (170).
In Regione ricavi per 33,7 miliardi e 235mila addetti Ma l’occupazione flette e le coop diminuiscono

biennale sulla Cooperazione 2020-2021, presentato nel luglio scorso durante la quin ta Conferenza regionale della cooperazione, incentrata sul ‘Ruolo della cooperazione nello sviluppo di una so cietà sempre più sostenibile e inclusiva’ che si è svolta a Bologna, nella sede della Regione. Guardando ai dati delle imprese e dell’occupazione la cooperazione emiliano-romagnola sembra aver accu sato maggiormente il periodo pandemico rispetto al resto della regione. Dal 2019 a inizio 2022 le coope
Il valore della produzione in Legacoop viene calcolato a 6,16 miliardi grazie al lavoro di 23mila dipendenti e oltre 79mila soci. Simona Benedetti, referente per Legacoop della provincia di Forlì-Cesena vede il mondo coop con il settore lavoro e servizi che stava andando a gonfie vele mentre si segnalavano maggiori difficoltà nel mondo del la cultura e dei servizi. Sembrava che il peggio fosse alle spalle e invece il peggio era lì per arrivare. “Non c’è dubbio che l’anno più difficile sia quello in corso – spiega Simo na Benedetti – con i costi energetici che stanno minando i conti del settore manifatturiero e quelli delle materie che finiscono per creare problemi anche al mondo del le costruzioni che stava vivendo un vero e proprio boom anche se indotto da un Superbonus non certo esente da critiche. E poi – continua Benedetti – c’è l’emergenza ma
Profonde radici nel territorio, capaci di innovare e cre are nuova e buona occupazione. Resilienti nell’affron tare le crisi, portatrici di una visione di lungo periodo che sostiene crescita economica, sviluppo sociale e re sponsabilità am bientale. Con un fatturato di 33,7 miliardi di euro, con 4.548 emersaEmilia-RomagnaretografiaRomagna.èdelilromagnola:pazione13,5%rappresentano235.000cooperativeimpreseeoltreaddettiildell’occuemiliano-quasi30%delfatturatosettoreinItaliamadeinEmilia-Èlafodelsettocooperativoindal3°Rapporto
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2022, le imprese cooperative sono state, inoltre, be neficiarie, escluso il settore agricolo, di contributi per 15,4 milioni di euro a fondo perduto: di queste risorse una parte significativa è relativa a contributi concessi ad alcune grandi cooperative industriali nell’ambito degli interventi per l’insediamento e lo sviluppo delle imprese, la legge n.14/2014 sulla attrattività. Con gli strumenti finanziari per l’accesso al credito, messi a punto o intermediati dalla Regione, sono stati attivati circa 64 milioni di euro di investimento.
La Regione ha supportato le co operative con una pluralità di azioni e interventi, tra cui attraverso i ‘Programmi inte grati di sviluppo e promozione coo perativa’, realizzati in ve.rappresentatimaggiormentezioniconcollaborazioneleassociacooperativeTrail2018eil
nodopera. Mancano le politiche attive e poi mancano i lavoratori extracomunitari grazie alla mio pia del blocco dei flussi. Senza dire che dopo il Covid sono inizia te molte uscite di italiani dal mon do del lavoro, un fenomeno che è il frutto della riconsiderazione complessiva del lavoro alla luce del post pandemia”. Situazione non dissimile nell’area Ravennate, coordinata, sempre per il mondo Legacoop, da Elena Zannoni. “I bi lanci 2021 si erano chiusi a gonfie vele ma adesso il problema sarà il 2022, anno in cui molte imprese dovranno decedere se rallenta re la produzione per smettere di lavorare in perdita. Prima o poi i rincari si scaricano sui prezzi ma non la cosa è automatica e non ci si può mangiare le riserve per con tinuare a produrre; la gran parte lo fa per non perdere il proprio mer cato di riferimento ma la cosa non può durare all’infinito. Le margi nalità, poi quando ci sono, sono ridotte all’osso specie per chi usa molte materie prime o carburanti, come i trasporti. Va un po’ meglio nei servizi ma agroalimentare e industriale sono in forte sofferenza”. E come non bastasse, mancano anche i lavo ratori, in un Paese che continua a raccontare che manca il lavoro. “Quel che manca sono i lavoratori, non il lavoro –spiega Zannoni - e questo in tutti i settori, dall’agricoltura ai trasporti, dai tecnici di alto profilo agli infermieri. Noi facciamo il possibile per mantenere attive le nostre posi zioni ma finiremo per litigarci di dipendenti”. Un assetto dimensionale più ridotto rispetto alle altre due province


in questa pagina ph. Shutterstock
della Romagna e l’assenza dei gran di player agroin dustriali pone la provincia di Rimini in una fortedimensionalecacoopprovincialega“Certamenteparticolare.situazione–spielaresponsabilediLegaRiminiFederiProtti–l’aspettohaunimpattomaleimpresecooperativenonpossonoallontanarsipiùditantodaunmodellodipiccolaepiccolissimaimpresacheèpredominanteinprovincia”.Unaspettocherilevaancoradipiùinunmomentodicrisicomequestoincuisoffronoparti

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colarmente le imprese che hanno contratti bloccati e non riescono a riversare sui listini gli aumentati costi di produ zione. Così come, se hanno lavoro, faticano a trovare chi lo possa svolgere. “Questo del personale che manca è un problema enorme e trasversale a tutti i settori Nel campo dei servizi alla persona avevamo fatto ricorso a soggetti provenienti da paesi Ue ed extra Ue ma ora è sempre più difficile e le cassette dei curriculum sono tutte vuote, da gli autisti agli infermieri”.



Quattro coop al lavoro – Impieghi positivi anche in erboristeria e gastronomia
Michela Nati, presidente coop Luppoli italiani
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Nasce in Romagna il luppolo per la birra e non solo
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La commercializzazione di questi ul timi prodotti è affidata a Italian Hops Company, l’azienda modenese nata nel 2014 come spin off del primo pro getto di ricerca per la reintroduzione del luppolo in Italia, guidato dall’Uni versità di Parma. “Impiantare un cam po di luppolo è un’operazione costosa che necessita di circa 40mila euro l’et taro e può restare in produzione per una ventina di anni. Diciamo che si ri paga in 6-7 anni di attività e noi siamo arrivati al quinto anni; di fatto si tratta di una diversificazione produttiva che sostiene la redditività dei terreni agricoli”. Così come con il lup polo si può utilizzare non solo per la birra ma anche in preparazioni sia di erboristeria sia di gastronomia. “L’olio di luppolo ha proprietà importanti sia rilas santi sia antiprurito così come si possono ottenere ottime preparazioni gastronomiche; ne è una ripro va il buon successo ottenuto alla Fiera artusiana di Forlimpopoli”, spiega Michela Nati.


Se la birra artigianale va a gonfie vele (ed è ripartita dopo la parentesi buia dei lockdown) il merito è anche di uno dei suoi ingredienti principali, il luppolo. Che, peraltro. È un toccasana anche in erboristeria e nelle cucine più raffinate. Cosi Michela Nati ci ha credu to e si è messa a coltivare luppolo, co ordinando il lavoro di 4 coop sparse tra Ravenna, Russi e Anita (Ferrara). Ogni azienda, tutte coop dedite all’agricol tura, ha messo su 1,5 ettari di luppolo, hanno acquistato le macchine neces sarie e le celle per l’essicazione e la col tivazione e lo sfruttamento del luppolo è diventata una bella realtà. “Forniamo di materiale – spiega Michela Nati, presidente della coop Luppoli italiani di Grattacoppa (Ravenna) – il nostro cliente principale che è nel riminese con la birra Amarcord, ma lavoriamo anche per birra Bizantina nel ravenna te e per alcuni clienti modenesi. «Pur essendoci costituiti solo nel 2018 –spiega Michela Nati – la nostra realtà nasce dalla solidità di Terremerse, una cooperativa multifiliera con più di 100 anni di esperienza e 5.600 soci, benefi ciando degli anni di studi e di prove in campo condotte dai tecnici di questa struttura». Un progetto nato da un’e sigenza di differenziazione colturale. Sono bastati pochi anni alle 4 aziende che hanno raccolto il testimone da Terremerse per centrare l’obiettivo di sviluppare una produzione affidabile di materie prime per l’industria della birra e per l’utilizzo come officinale nell’ottica di una filiera controllata e tracciabile interamente locale. Come il contratto di filiera che lega questa realtà con il birrificio Amarcord, consentendo di valorizzare l’alta aromaticità dei coni freschi di luppolo, ma non tutta la produzione segue questa strada. Una parte dei fiori viene essiccata a temperatura controllata e pressata in balle. Una parte viene invece proposta come soft pellet. «Un prodotto che rispetto al pellet tradizionale consente una migliore diluizione del processo di birrificazione sia che il prodot to venga utilizzato in cottura che in “dry hopping”».

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Le alghe fanno bene all’ambiente (e all’economia)
Antonio Morritti, pescatore
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Con il progetto Itaca parte da Cattolica la valorizzazione
Partire dalle alghe, che abbondaabbonda no in mare e non costano nulla, per arrivare a dare un valore economico a quello che sulla costa romagnola rischia di essere percepito solo come un Parteproblema.daquesta idea l’avventura co operativa di Itaca, di cui ci parla uno degli ideatori, il pescatore Antonio Morritti, 39 anni. Che ha il sogno di vedere quei foglietti verdi trasfor marsi in mille cose diverse ma tutte profittevoli. L’idea da cui parte tutto è la volontà di risolvere un proble ma. Sulla costa romagnola d’estate si accentua la presenza eccessiva di alghe, che danno fastidio ai bagnan ti e si fermano a riva e poi devono essere smaltite come rifiuti. La solu zione poteva essere duplice: a breve ter mine e a medio-lungo termine. “Per iniziare – spiega Morritti - se queste alghe venisse ro recuperate prima di spiaggiarsi potreb bero rappresentare una risorsa: alcune, ad esempio, sono buoni alimenti vegani, altre per realizzare colloidi e gelatine per la co smetica, altre sono utilizzabili per il petfo od e per produrre biogas, e ci sono anche aziende che ci hanno contattato per la bioedilizia. Altri usi potenziali, non ancora collaudati con queste tipologie di alghe, sono fitostimolanti per l’agricoltura e nei laboratori scientifici”. Il secondo progetto, più a lungo termine, è quello di dare vita a coltivazioni di alghe controllate in baci ni salati, in modo da risolvere il problema dell’eccesso di sostanze nutrienti che cau sa la loro crescita incontrollata e lo spiag giamento. “Coltivandole, contribuiremmo
– spiega ancora Morritti - a ripulire il mare e a gestire il problema, evitando che la loro crescita possa diventare un fastidio sulle coste per i bagnanti o arrivare addirittura a causare mo rie di pesci con l’anossia dovuta alla scarsità di ossigeno in acqua”. La for ma giuridica migliore è parsa quella della cooperativa. “Abbiamo scelto la forma della cooperativa, e siamo cinque soci, perché vogliamo essere attenti non soltanto alla sostenibi lità ambientale, ma anche a quella sociale. E il nostro obiettivo è quello di sfruttare i contatti che riusciremo ad attivare con le aziende locali, ap poggiandoci ogni volta che ciò sia possibile, ad aziende che esistono già”. Intanto la coop è in lista per il premio alla migliore start up (12mila euro) ma sogna già in grande: “biso gna avere tanta passione per il mare e immergersi in esso – spiega Morrit ti – e noi vogliamo cercare di usare al meglio una risorsa che stiamo fin troppo maltrattando. E io che vado per mare vedo i danni che abbiamo procurato con la plastica”.

tware al game design mentre Jaco po Foschi è il sound designer, cioè si occupa delle musiche e dei suoni di ogni videogioco. Oltre ai tre soci sono al lavoro 6 persone ed è stata formalizzata nei giorni scorsi la prima assunzione. L’obiettivo della giova nissima coop è quello di sovvertire l’i dea che l’apprendimento è una cosa noiosa e poco interattiva in quanto è solitamente strutturata tra un do cente che insegna e gli allievi che devono imparare. “Per noi – spiega Samuele Bertani - è lo studente che deve essere al centro del processo di apprendimento e i videogiochi sono perfetti al riguardo perché permetto no di simulare la realtà e rispondono al principio ‘se faccio ricordo’ che è un modo molto pratico di intende re l’apprendimento”. La coop lavora principalmente con il mondo della scuola dell’obbligo e il target è preva lentemente B2B e guarda ai soggetti che operano come fornitori del mon do della scuola, come ad esempio il big player del registro elettronico che è ClasseViva. ll metodo si presta molto per la matematica ma tutti i concetti si possono trasporre nella logica del videogioco, anche quelli della lotta contro la mafia. E poi gli insegnati sono soddisfatti perché au menta l’attenzione dei ragazzi, i voti medi si alzano e il videogioco con sente di testare passo dopo passo il livello di apprendimento. Ma i progetti di NonStusio si stanno allargando al mondo delle imprese alle quali si propone di comunicare proprio con il sistema dei gio chi online, dando premi e buoni sconto per chi decide di cimentarsi. “I primi riscontri – spiega Bertani – sono molti buoni perché il sistema del gioco crea molta più attenzione della pubblicità normale e crediamo che nel settore ci siano buoni spazi di crescita. Il fatturato del 2022 si stima sarà intorno ai 100mila euro e le prospettive per gli anni a venire sono buo ne anche perché non vi sono competitor nel settore. Restare i primi della classe potrebbe non essere così difficile.


Dalla Coop NonStudio videogiochi che aiutano l’apprendimento e le imprese
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Imparare giocando. Il soso gno di molti studenti, da una parte, dall’altra il ribaltamen to dello stereotipo per cui lo studio è sempre “matto e disperato” ed è fatica che si somma a fatica. In cooperati va si può fare anche questo, è NonStudio di Cesena si è data proprio questo obiettivo: realizzare i “serious games”, videogiochi “intelligenti”, nati con l’obiettivo di rende re inclusivo, divertente e dinamico l’apprendimento scolastico ma anche la comunicazione aziendale. A realizzarli e distribuirli, in quel di Cesena, tre giovanis simi soci che grazie anche al precedente bando Coop startup Romagna hanno fondato NonStudio, la nuova cooperativa nata dal bando Coopstartup Romagna. Samuele Bertani, 23 anni, laurea in informatica a Cese na, con esperienze di “smart learning” e “lean startup”, si occupa delle relazioni esterne e della promozione. Lorenzo Bartolini, è il programmatore e a lui è affidata la parte tecnologica del progetto, dallo sviluppo sof
Si può imparare (ma anche vendere) giocando
Una

buona e importante debiotizzazione-disinfestazione dei locali e soprattutto eseguita con prodotti e attrezzature idonee e registrate, sono l’inizio di una corretta conservazione e mantenimento con conseguenze su tutta la filiera del prodotto. Viale della Stazione, 10 – 48123 Glorie di Mezzano (Ravenna) Tel. - Fax 0544.1695272 info@romagnadisinfestazioni.it - PEC: romagnadisinfestazioni@pec.it DEBIOTIZZAZIONE DEI LOCALI VUOTI DESTINATI ALLO STOCCAGGIO DELLE DERRATEMONITORAGGIO E CONSERVAZIONE DELLE DERRATE IN STOCCAGGIO La corretta conservazione del cereale avviene attraverso un controllo specifico e accurato delle masse in stoccaggio. I valori rilevati fondamentali quali: tipologia di infestazione; temperatura; umidità; stato generale di conservazione DISINFESTAZIONE E CONSERVAZIONE DELLE DERRATE A seconda delle tipologie di prodotto (tramite anidride carbonica, fosfina, insetticidi di contatto) e ai locali in cui si trovano (magazzini, silo, container, big bag) FUMIGAZIONE A AGROALIMENTARISTABILIMENTIMolini-Pastifici con PRO-FUME gas che ha sostituito il bromuro di metile, nuovo approccio alla fumigazione, (FUMIGAZIONE DI PRECISIONE) ci consente durante la fase di trattamento di immettere nei locali solo la quantità necessaria per il buon esito della fumigazione stessa.
















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Gli aumenti dell’energia ma anche la forza lavoro che manca. Il mondo delle coop - come spiega Mario Maz zotti, presidente di Legacoop Roma gna – è impegnato a resistere alle avversità ma la compressione dei margini rischia di mettere in crisi la tenuta del sistema. Ma non si attenua la voglia di creare cooperative specie tra i giovani.

intervista a MariopresidenteMazzotti,LegacoopRomagna
Premetto che il 2021 è stato un anno molto positivo, in cui si era recupera to gran parte di quanto si era perdu to con la pandemia, al netto di alcuni settori; penso a quello della cultura in primis, che resta ancora distanti da quei dati. Ma ora gli aumenti dell’e nergia e l’inflazione toccano tutti i settori. Le aziende fortemente ener givore hanno dovuto rivedere i pro pri programmi di sviluppo e, in casi non sporadici, anche sospendere la produzione e attivare gli ammor tizzatori sociali. In tutti i comparti, dall’industria all’agricoltura, dai servi zi alla distribuzione, ai trasporti, fino al sociale e al culturale.
Serve l’area vasta Romagna per dare forza all’economia Con Coopstartup progettiamo le cooperative del futuro
La compressione dei margini rischia di mettere il sistema delle imprese in grave difficoltà
Si trova la forza lavoro necessaria?

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Caro materie prime da una parte, costi produttivi alle stelle dall’altra: come il mondo coop affronta queste problematiche?
Non possiamo nascondere il grave problema che attraver sa il nostro sistema di imprese dovuto alla carenza, ormai strutturale, di manodopera che interessa tutti i settori. C’è un tema grande come una casa che riguarda il rapporto tra formazione e lavoro, scuola, università e mondo del lavoro da cui partire. Per quanto riguarda noi, siamo for
Abbiamo condotto uno studio tra le nostre associate, dal quale emerge che la questione dei costi delle mate rie prime rappresenta la prima preoc cupazione delle nostre imprese, superata ora solo dai pe ricoli della guerra in corso. Per ora le nostre imprese, come del resto la gran parte della popolazione, vivono una sor ta di attesa, con punte significative di pessimismo verso il futuro, ma non ancora di sfiducia. Di fronte a questo quadro non ci sono alternative, per evitare la recessione: bisogna ancora di più far prevalere le ragioni della pace.
Quali sono i settori più in difficoltà?
Dal 1974 Da oltre 45 anni Leader a Imola, Bologna, ForlìCesena e Ravenna nel settore dei traslochi industriali e civili. La Cooperativa si occupa anche di servizi per il sollevamento in quota con piattaforme aeree, noleggio gru e autogru con operatore, trasporto conto terzi (anche eccezionali) e movimentazioni industriali. TRASLOCHI MOVIMENTAZIONITRASPORTOTRASLOCHIINDUSTRIALICIVILICONTOTERZIINDUSTRIALINOLEGGIOAUTOGRÙSERVIZIDISOLLEVAMENTOViaScotellaro1Imola (BO) 0542 626352 info@atfi.it






I giovani sono interessati al modello cooperativo?
La coop è un’opportunità anche per chi viene estromesso dal mondo del lavoro?
Molto, perché al suo interno ritrovano la possibilità di fare vivere i valori in cui credono, a partire dalla sostenibilità ambientale e dalla democra zia economica. In Romagna le ricerche che svolgiamo regolarmente con Ipsos ci forniscono dati più che sod disfacenti. Sappiamo che dobbiamo osare di più sull’inno vazione, perché la cooperazione è considerata più lenta a recepire i cambiamenti tecnologici e produttivi.
Certamente sì, ma serve un impegno forte da parte di tutti perché un’azienda che va in crisi possa trasformarsi in co operativa. Abbiamo avuto diverse esperienze di successo e sappiamo che la motivazione dei lavoratori è fonda mentale: da parte nostra forniamo formazione, strumenti finanziari e organizzativi, esperti a supporto. L’accordo sui workers buyout che abbiamo siglato lo scorso anno con le organizzazioni sindacali va in questa direzione.
Ci sono nuove cooperative che sorgono o la spinta si è attenuata?
Quali sono i settori che offrono ad oggi maggiori probabilità di business?
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temente impegnati per aiutare e sostenere le cooperative nella ricerca e formazione di quelle figure professionali indispensabili per il funzionamento di imprese e servizi.
Il costo della bolletta energetica ha fortemente compro messo previsioni di crescita e ridotto marginalità, oltre che
Non ci sono limiti, ma ovviamente nei settori maturi è più difficile fare partire delle startup di successo. A chi si pre senta per creare una cooperativa forniamo un supporto personalizzato e gratuito per valutare l’idea imprendi toriale: arrivano idee di ogni tipo e le prendiamo tutte in considerazione. Il nostro è un territorio già denso di

La nostra attività di promozione cooperativa non si è mai fermata nonostante la pandemia e negli ultimi 4 anni ab biamo distribuito circa 200mila euro per la costituzione di nuove cooperative in Romagna in tutti i settori, anche i più innovativi. A settembre premieremo altri 4 progetti che sono in fase di incubazione nel programma di pro mozione cooperativa Coopstartup. La promozione di nuove imprese cooperative è uno dei temi che riteniamo centrali e su cui Legacoop Romagna ha investito di più.

Come il sistema cooperativo può organizzarsi per essere più forte a livello “politico”? Serve una qualche forma di federazione tra le centrali coop a livello romagnolo?
imprese mutualistiche, ma all’interno della Romagna ci sono ampie zone in cui la presenza cooperativa è meno sedimentata.
Collaboriamo già in modo molto positivo con le altre cen trali — Agci e Confcooperative — all’interno dell’Alleanza delle Cooperative Romagna. Piuttosto credo ci sia un pro blema di assetto istituzionale, perché ormai è chiaro che l’Area Vasta è la dimensione minima per qualsiasi tipo di pianificazione strategica. Lo abbiamo ribadito di recente: occorre creare la Provincia unica di Romagna, un ente do tato delle stesse funzioni e degli stessi poteri attribuiti alla Città Metropolitana di Bologna.
La marginalità delle imprese è necessaria per investire e programmare il futuro. Qual è la situazione al riguardo?
colpito i bilanci delle famiglie. Le previsioni per il 2022 già segnalano una significativa riduzione delle aspettative di crescita. La difficoltà di reperimento di molte materie prime, il loro costo, non generano quindi solo incertezze: temiamo che molti investimenti previsti e già a budget dalle cooperative vengano rinviati se non accantonati.


Questo è un altro problema insormontabile: oggi non si trova manodopera. La situazione è talmente grave che in
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Cooperazione sociale in grave difficoltà perché fatica a ribaltare sui prezzi l’aumento dei costi

Caro materie prime da una parte, costi produttivi alle stelle dall’altra: come il mondo coop affronta queste problematiche?
Produrre di meno per contenere i danni
Sono quelli che non riescono a “ribal tare” l’aumento dei costi su di un altro anello della catena. Il primo esempio che mi viene in mente è la cooperazio ne sociale che vive di accreditamento, di contratti definiti da tempo e che con l’aumento dei costi vede ridotta al mi nimo la propria marginalità. Che poi, anche quando è possibile “ribaltare” i costi sull’utente finale, non è che si ri entri in qualche modo perché poi l’utente non ha i soldi per acquistare. Quindi il problema non si risolve e siamo ormai in piena stagflazione. Temo che l’unica soluzione a questo pro blema sarà produrre di meno e cercare di contenere i danni. Si trova la forza lavoro necessaria?
Il mondo cooperativo affronta questi problemi come tutti ossia cercando di adattarsi. Credo che l’attuale congiun tura sfavorevole non sia da imputarsi solo alla guerra in Ucraina o al Covid ma anche ad una più generale neces sità di rivedere le regole della globalizzazione, ad una crisi di questo modello. Le cooperative stanno facendo il massimo per adattarsi, per essere resilienti, cercando di dare rispo ste ai propri soci che possono essere lavoratori, conferitori di prodotti agricoli, fruitori di servizi. Purtroppo i problemi sono davvero tanti e anche piuttosto profondi: la mancanza di materie prime ha scatenato l’inflazione, le persone hanno sempre meno soldi e comprano sempre meno e chi deve
Quali sono i settori più in difficoltà?
produrre è costretto ad aumentare i prezzi. Credo che nell’immediato l’u nica risposta davvero importante che possiamo dare sia quella di sostenere i nostri soci assicurando loro il ristorno e cercando così di sopperire all’attuale mancanza di reddito.
La parola d’ordine per molte coop diventa resilienza
intervista a Mauro ConfcooperativepresidenteNeri,Romagna

Produrre di meno e cercare di conte nere i danni. Diventa resilienza la paro la d’ordine di un mondo cooperativo messo alle strette da una crisi senza precedenti e che pendola tra stagna zione economica e inflazione. È questa la strada che intravede Mauro Neri, pre sidente di Confcooperative Romagna.
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La marginalità delle imprese è necessaria per investire e programmare il futuro. Qual è la situazione al riguardo? Fortunatamente il 2021 è stato un anno ottimo per le im prese, in tutti i comparti. L’unico ambito in cui c’è stata un po’ di sofferenza è quello della cultura e dello spettacolo a causa delle restrizioni dovute al Covid. I risultati del 2022, invece, sono difficilmente preventivabili. L’auspicio è che si stabilizzi il mercato per poter programmare azioni e obiet tivi dal momento che tutto ciò che avevamo programmato negli anni passati, oggi, non vale più. Penso sia un anno di transizione al termine del quale ci dovremo adeguare ad un nuovo mercato.
In primis il mondo dell’energia, con le comunità energeti che e l’avvento delle rinnovabili. I servizi alla persona, che stanno lavorando molto per rispondere ai tanti e nuovi bi sogni emersi a causa della pandemia. E poi la rinascita delle aree interne: purtroppo c’è stato un momento storico in cui molti territori decentrati sono stati abbandonati in favore dei grandi centri e oggi queste stesse aree geografiche sono al centro di una rivalutazione sia da parte dell’ente pubblico che da parte delle persone. In un mondo sempre più veloce, sempre più connesso, sentiamo tutti il bisogno

Il vero problema non è se sono interessati o meno ma se saremo in grado di interloquire con loro. Il mondo è cam biato così velocemente negli ultimi 20 anni che quando la mia generazione dice di “non capire i giovani” non emette un giudizio ma è davvero disarmata da modelli differenti e difficili da decifrare. Il punto è riuscire a dialogare, a capirsi e confrontarsi. Credo che se saremo in grado di fare questo i giovani non potranno che comprendere le potenzialità del modello cooperativo, oggi come ieri. Certo l’individua lismo, che è il contrario della cooperazione, è cresciuto ma quando si parla di sostenibilità, di welfare, di legame con il territorio i giovani sono anche più sensibili rispetto al pas sato. E questi sono i nostri modelli, il nostro stile e quello che possiamo offrire loro.
Ci sono nuove cooperative che sorgono o la spinta si è attenuata?
andare alla ricerca di “isole felici” in cui ritrovare ritmi più lenti e modi di vivere che avevamo dimenticato. Credo, in fine, che ci siano ampie possibilità di crescita anche in tutti i comparti legati all’integrazione di persone straniere, oggi più che mai necessarie per rispondere al bisogno di mano dopera. Cominciare a sviluppare progetti e servizi nell’am bito dell’integrazione, della formazione e dell’inserimento al lavoro è una grande opportunità e la cooperazione, che già da tempo opera in questo ambito, può specializzarsi, organizzarsi e strutturarsi ulteriormente.
Da questo punto di vista il trend è in linea con gli anni pre cedenti. Con un grande vantaggio: oggi modelli come le comunità energetiche, le cooperative di comunità, i workers buyout che rispondono alla crisi che sta investendo il siste ma delle pmi, si sono rivelati vincenti. Il modello cooperativo, quindi, sembra l’unico a offrire prospettive in questa fase e ad essere in grado di saper rispondere alle nuove esigenze.
Quali sono i settori che offrono ad oggi maggiori probabilità di business?
agricoltura si teme che una parte della produzione resti in campo proprio perché non ci sono abbastanza persone per la raccolta. Siamo dentro a una “tempesta perfetta”: manca il personale, aumentano i costi, l’inflazione vola. Nessun settore può dirsi indenne da questa crisi.
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I giovani sono interessati al modello cooperativo?
Come il sistema cooperativo può organizzarsi per essere più forte a livello “politico”? Serve una qualche forma di federazione tra le centrali cooperative a livello romagnolo?
Noi abbiamo un ottimo rapporto con tutte le associazioni, sia del mondo cooperativo che del mondo associativo in generale. Oggi come non mai è fondamentale che tutto il mondo associativo riesca a fare fronte comune e il sistema cooperativo lo ha dimostrato proponendo il Tavolo delle as sociazioni romagnole che, con una voce unica, si rivolge alle istituzioni per programmare insieme il futuro del territorio. Mantenendo ferma la distinzione tra mondo associativo e politica. Perché i corpi inter medi collaborano sì con le istituzioni ma nel rispetto dei ruoli. Però è vero che insie me dobbiamo fare tanto. Se riusciremo a portare avanti il progetto di una provincia uni ca Romagna si potrà rapida mente cominciare a lavorare sulle infrastrutture, sul sistema aeroportuale e su tutti i pro getti integrati di cui c’è forte bisogno sul territorio.

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Si trova la forza lavoro necessaria?
L’aumento delle povertà si è notevolmente allargato, a sfavore della classe media, che si è assottigliata. La ripre sa economica che prima o poi si manifesterà, soprattutto se sapremo utilizzare al meglio i fondi del PNRR, sarà co munque diseguale tra imprese, settori, territori e persone.
La mancanza di personale imballa le cooperative Dagli autisti agli infermieri è caccia ai profili fondamentali
L’obiettivo è creare coop di buona dimensione e ben strutturate per reggere meglio il mercato Shutterstockph.
Il sistema cooperativo come rispo sta alla crisi dell’economia italiana. Ma lo sforzo va sostenuto da adegua te politiche di sostegno. Renato Lelli, Vice Presidente Agci Emilia-Romagna con delega all’area Romagna analiz za la situazione esistente.

Emilia - Romagna
Quali sono i settori più in difficoltà? I settori che più stanno soffrendo sono ovviamente quelli ad alta inten sità energetica: petrolchimico, tra sporti e logistica, costruzioni, auto motive, carta, tessile/abbigliamento e agroalimentare. In diversi di questi le cooperative non hanno aziende direttamente interessate, ma indi rettamente sono colpite. Nel settore edile i bonus che si sono susseguiti – e soprattutto il 110 – hanno creato una lievitazione dei prezzi alterando tutto un mercato.
Caro materie prime da una parte, costi produttivi alle stelle dall’altra: come il mondo coop affronta queste problematiche?

Le difficoltà di oggi investono un pa ese fermo da decenni: scarso svilup po e crescita, redditi inferiori a quelli di molte altre economie, produttività stagnante e debito pubblico fuori controllo. Di fronte a shock energe tico, scarsità e costo delle materie prime e inflazione il sistema cooperativo reagisce meglio di altri, grazie alla capacità di trasformarsi rapidamente, assistite in questo dalle Centrali Cooperative, con accor pamenti e fusioni per realizzare cooperative più grandi e solide, trasformazioni con un uso sempre più spinto della informatica e digitalizzazione. Inoltre il mondo cooperati vo ha in corso interventi in grado di assicurare partecipa zione attiva nelle politiche di risparmio ed efficientamen
to energetico, oltre ad una particolare attenzione ed interesse alla nascita delle comunità energetiche, che gra zie alle nuove leggi ed alle risorse che la Regione mette a disposizione per queste iniziative stanno sorgendo.
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intervista a Renato Lelli, Vice PresidenteAGCI
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Assolutamente sì. I workers buyout (WBO) sono coo perative nate per iniziativa di dipendenti che rileva no l’azienda e riescono in questo modo a far ripartire un’attività produttiva, altrimenti destinata alla chiusura, e il proprio posto di lavoro. Questo modello, di grande attualità in questa fase di crisi economica, può trovare attuazione non solo in casi di crisi aziendale o processi di ristrutturazione, ma anche a fronte di ricambi gene razionali nelle imprese familiari. Purtroppo c’è ancora una scarsa conoscenza di questo strumento ed una re sistenza del mondo sindacale.
La marginalità delle imprese è necessaria per investire e programmare il futuro. Qual è la situazione al riguardo?
I giovani sono interessati al modello cooperativo?
In questi giorni le cooperative stanno facendo le Assem blee per l’approvazione del bilancio dell’anno scorso (2021). Rispetto a quanto ci si poteva aspettare nel com plesso i dati sono incoraggianti. Nell’edilizia tutte le im prese sono tornate a lavorare. La preoccupazione deriva da cessioni di credito e sconti in fattura, per i quali le ban che hanno tempi di erogazione molto lenti. Però grazie ai massicci interventi pubblici c’è stato il previsto rimbalzo della economia, poi scombinato in questi ultimi mesi.
Quali sono i settori che offrono ad oggi maggiori probabilità di business?

Servizi alla persona, commercio, agricoltura e turismo, stagionali, sono i settori che più soffrono per assenza di occupati. In particolare, gli attuali 30-34enni italiani sono oltre un milione in meno rispetto ai 40-44enni. Si tratta di una riduzione senza precedenti, maggiore che nel resto d’Europa e con potenziali conseguenze di lunga durata. Ad esempio oggi c’è una carenza assoluta di personale con la patente C. Soprattutto nel settore dei servizi non si è in grado di avere chi è in grado di guidare i mezzi idonei, anche per l’alto costo necessario a conseguire quel tipo di patente (diverse migliaia di Euro, che chi è in cerca di occupazione non è in grado di sostenere).
Negli ultimi anni le coop sono calate. Nascono meno co operative. In Romagna c’è stata una leggerissima ripresa ma sono numeri modesti. Oggi come detto il principale obbiettivo è creare coop meglio strutturate, di dimensio ni più ampie ed in grado di dare risposte ai bisogni. E sì che la struttura cooperativa, garantisce legalità e rispet to dei contratti di lavoro, è più attenta alla sicurezza ed alla tutela del socio. In Romagna parlare di Cooperazione significa avere un marchio riconoscibile nel territorio, si
La coop è un’opportunità anche per chi viene estromesso dal mondo del lavoro?
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E’ la sfida che abbiamo di fronte. I giovani sono più aperti e disponibili alle novità. Si tratta di far loro capire che è un modello di lavoro interessante, dobbiamo in vestire di più per incentivarne la crescita.
Come il sistema cooperativo può organizzarsi per essere più forte a livello “politico”? Serve una qualche forma di federazione tra le centrali coop a livello romagnolo? Sono anni che le 3 centrali cooperative più rappresentati ve (Confcooperative, Legacoop ed AGCI) hanno un tavo lo di coordinamento. L’obiettivo è l’unione nella Alleanza delle Cooperative Italiane. Però si marcia molto a rilento. Occorre fare rapidamente ulteriori passi avanti. Non tutti i territori viaggiano alla stessa velocità. Da noi i rapporti sono molto stretti e ci si coordina per parecchie attività. Di recente abbiamo lanciato il tavolo delle associazioni per affrontare tutti assieme i bisogni della Romagna.
Ci sono nuove cooperative che sorgono o la spinta si è attenuata?
curezza di qualità, attenzione alla di gitalizzazione, trasformazione verso la transizione ecologica.
Comunità energetiche, digitalizzazio ne, economia circolare, edilizia sociale, servizi socio sanitari ed assistenziali e scuola, sono aree tutte in forte espan sione. Il pubblico rispetto al passato non è più in grado di fare tutto. E le cose si affrontano con un sistema di verso, coinvolgendo nella fase di ela borazione di un progetto chi poi si candida a svolgere un determinato servizio. Oggi sempre più si parla di uso del partnerariato e della sussidiarietà, di co-progettazione e di co-programmazione.


con una proposta di legge della Giunta regionale - poi integrata con due progetti dei consiglieri - finalizzata a sostenere lo svi luppo delle Cer (Comunità ener getiche rinnovabili) e dell’auto consumo collettivo: gruppi di persone fisiche, imprese, enti territoriali, di ricerca e formazio ne, religiosi, del terzo settore e di protezione ambientale che decidono di agire collettiva mente per produrre, distribuire, scambiare, accumulare energia a impatto zero attraverso im pianti di energia rinnovabile. Un ambito in cui, oltre a Scandiano, in Emilia-Romagna sono già attive diverse sperimentazioni: a Imola un gruppo di imprese produce collettivamente e con suma energia generata da fonti rinnovabili, a Bologna si lavora a Geco, un progetto per svilup pare la produzione sostenibile di energia nella zona PilastroRoveri. Le comunità energeti che metteranno in condizione l’Emilia-Romagna di incremen tare la produzione, l’utilizzo e l’accumulo delle energie rin novabili valorizzando progetti e azioni di coesione sociale, per ridurre i prelievi energetici dalla rete e per contrastare la povertà energetica. Cittadini, imprese, enti locali e asso ciazioni saranno al centro della transizione energetica, pro tagonisti di un cambiamento senza precedenti. Ci sarà un particolare riguardo per i progetti a forte valenza sociale e territoriale che coinvolgano i soggetti svantaggiati, ma an che per le opportunità che si potranno creare per il mon do economico. “Per quanto riguarda le Coop romagnole – spiega il responsabile per l’energia di Legacoop Roma gna Emiliano Galanti – siamo in una fase di raccolta dati e a luglio sapremo quanti impianti si possono fare. Il nostro obiettivo è creare 3-4 unità energetiche. Ma non vogliamo limitarci alle nostre imprese associate perché favoriremo la creazione di soggetti giuridici cooperativi che possono mettere insieme privati, pubbliche amministrazioni, impre se, per creare comunità energetiche. A tutti questi soggetti offriamo la nostra consulenza purché accettino che la for ma giuridica della società energetica sia cooperativa”. La nuova legge regionale individua le azioni di sistema e le misure di sostegno e promozione dell’autoconsumo collettivo e delle comunità energetiche, prevedendo l’ero

Sarà istituito un registro regionale delle comunità energe tiche, che saranno chiamate ogni anno a redigere un bi lancio dell’energia prodotta, autoconsumata e condivisa. Verrà istituito un tavolo tecnico permanente con funzioni consultive e di confronto composto da rappresentanti del la Regione, delle associazioni maggiormente rappresenta tive a livello regionale, Anci e Upi Emilia-Romagna, Enea, nonché dai cluster regionali competenti in materia e dal tavolo regionale dell’economia solidale.


Giovanni Monti, presidente Legacoop Emilia-Romagna
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gazione di contributi e stru menti finanziari che accom pagnino le comunità dalla costituzione e progettazio ne, fino all’acquisto e alla installazione degli impianti di produzione e accumulo. Sono inoltre previste: ini ziative di tellipotenziamentodisostegnoneallaEmilia-Romagnaconsionalitàformazioneconanchecondivisionedell’autoconsumodell’energiazioneinformazionecomunicazione,epartecipadeicittadinisuitemirinnovabile,edelladell’energiaincollaborazioneleagenzieperl’energia;delleprofescoinvolte;accordiiComunieconl’Ancifinalizzatidiffusioneecondivisiodellemiglioripratiche;ilallarealizzazionesportelliinformativiealdeglisporterritorialienergia.
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Serve notaio, partita Iva e libri sociali
neralmente da quanti potenziali soci sono coinvolti e dall’urgen za di dare il via all’at tività. È poi nell’am bito di questa stessa attività formativa che avviene l’approfondi mento del progetto di business per compren derne mercato, oppor tunità di sviluppo ed eventuale supporto di finanza dedicata. Questo momento, pre cedente allo studio di fattibilità economica, è anche quello in cui si decide quale sarà la migliore forma cooperativa da adottare.
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La cooperativa: regole di base
Costituire un’impresa cooperativa è relativamente semplice ma ci sono alcune regole che occorre conoscere: il numero minimo di soci è 3 mentre non esiste un numero massimo; la governance è in mano a un consiglio di amministrazione formato da un minimo di 3 consiglieri di cui un presidente,
Prima di decidere: formazione e vision Confcooperative Romagna richiede quindi ai potenziali soci di svolgere dapprima un breve periodo formativo e informativo, che viene curato dai tecnici e dai funzionari dell’associazione, per fare in modo che arrivino preparati alla fase di progettazione della cooperativa: una tipolo gia di impresa piuttosto diffusa in Romagna ma ancora sconosciuta ai più. La durata del percorso dipende ge

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Necessari un minimo di tre soci e un Cda con presidente e vicepresidente
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Una cooperativa è prima di tutto un’im presa e, come tale, per essere costituita e gestita con successo necessita di compe tenze, visione e mer cato. Per questo mo tivo, prima ancora di decidere se e quando avviare un’impresa in forma cooperativa, oc corre che i potenziali soci conoscano al me glio questo strumento per poterne sfruttare pregi e potenziale.
Dal business plan alla finanza, così nasce una cooperativa

I soggetti coinvolti
Come nasce una cooperativa


essenziali sono il rapporto mutualistico, os sia il motivo che unisce i soci in cooperativa, che può essere il lavoro, un servizio, il confe rimento di prodotti agricoli ecc.; la respon sabilità limitata dei soci, che significa che il socio è responsabile limitatamente alla som ma apportata sotto forma di capitale sociale, e il cosiddetto principio della “porta aperta” che significa che si può entrare e uscire dalla cooperativa in qualsiasi momento facendo richiesta al consiglio di amministrazione.
La nascita di una cooperativa è un processo condiviso, non solo tra gli stessi soci. Sono tanti infatti i sog getti che, nelle diverse fasi di ana lisi, progettazione e costituzione, intervengono per fare in modo che la cooperativa si basi su di un’idea imprenditoriale efficace, dalla pre disposizione del business plan alla ricerca di finanza agevolata, dalla formazione alla raccolta e compi lazione dei documenti necessari alla finalizzazione dell’atto notarile. Questa fase di affiancamento dei soci e degli amministratori della cooperativa da parte dei tecnici di Confcooperative, di fatto, non termina mai: dall’ini zio dell’attività sono poi altre figure, sempre collegate all’Associazione, a fornire consulenza e servizi per l’a dempimento delle formalità amministrative, la tenuta della contabilità e il controllo di gestione.
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Per la costituzione della cooperativa occorre sottoscrivere Atto di Costituzione e Statuto davanti al Notaio cui segue la registrazione nel registro delle cooperative, l’apertura della partita Iva e la predisposizione dei libri sociali sup portati dagli uffici di Confcooperative. Per le cooperative
di lavoro (ossia quando è il rapporto di lavoro a costituire il rapporto mu tualistico tra socio e cooperativa) prima dell’inizio dell’attività è fonda mentale predisporre un regolamen to sulla base dell’art. 6 della Legge 142/2001 in cui si definisce come i soci vengono remunerati e si orga nizzano in cooperativa.

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che rappresenta l’impresa verso terzi e firma i con tratti, e un vicepresidente che ne fa le veci in caso di assenza; tutte le decisioni vengono prese dal con siglio in modo collegiale e democratico (a mag gioranza); il consiglio di amministrazione resta in carica 3 anni e deve esse re rieletto dall’assemblea (organo che comprende tutti i soci dell’impresa) che è l’organo sovrano e viene convocato almeno una volta all’anno in occa sione dell’approvazione del bilancio. Altre regole
Il processo di nascita di un wbo non è sempre uguale anche perché è fortemente legato allo stato di salute dell’azienda al centro dell’operazione: spesso infatti i di pendenti non percepiscono lo stipendio da mesi e sono molto demotivati. Per questo il ruolo di un’associazione come Confcooperative diventa fondamentale: l’acco glienza e la condivisione, anche e soprattutto umana, è necessaria per riportare la situazione alla tranquillità e mettere questi lavoratori in grado di poter avere una visione orientata al futuro. È in questa fase che comin cia anche un percorso di “team building informale” per sondare la propensione dei singoli e del gruppo a par tecipare al progetto: è normale che qualcuno non se la senta e decida di fare altre scelte. Alcuni esempi recen ti riguardano la coop Happiness, moda, di Rimini, e la Raviplast, cooperativa industriale di Ravenna che opera
Le difficoltà da affrontare, i falsi problemi Oltre alle questioni tecniche legate all’attività, all’inizio del percorso di wbo vanno affrontate alcune tematiche strategiche. Alcune di queste rispondono alle domande: chi sarà a gestire l’azienda? Quale strategia di business adotteremo? Come possiamo recuperare la relazione con i clienti? Domande alle quali Confcooperative prova a rispondere coinvolgendo i nuovi soci in un percorso formativo destinato sia all’acquisizione di nuove skills, sia al consolidamento del team. Ci sono poi altri cosiddetti “falsi problemi” che vanno dalla paura di perdere i clienti in favore di concorrenti più bravi, alla competizione sul mercato fino ai rapporti con i fornitori danneggiati dalla gestione precedente. La realtà, al contrario, è che l’espe rienza ci dice che fornitori e clienti, non appena informati del percorso di wbo in atto, sposano con piacere la causa tanto da proporsi loro stessi come partner, pur dovendo incassare disservizi e mancati incassi. Una forma di lealtà che, per quanto ricordiamo, riguarda anche i competitor che raramente operano per danneggiare un concorrente in difficoltà o che ritengono in difficoltà. Il processo della nascita di un wbo può durare da qual che mese a qualche anno e, una volta giunti alla costitu zione della cooperativa, il percorso è quello standard.
nel segmento della lavorazione di materiali plastici.
La forma cooperativa come risposta alla crisi d’impresa
Il workers buyout - o impresa rigenerata - si ha quando i dipendenti di un’impresa in crisi (per ragioni economi che, di business o di ricambio generazionale) acquista no l’azienda unendosi in cooperativa che, in questi casi, è la forma societaria più adatta. Un primato riconosciuto dal nostro ordinamento con la Legge Marcora del 1985. Più di recente anche molte Leggi di Bilancio hanno rico nosciuto il fenomeno del wbo cooperativo prevedendo specifici sostegni. Infine, l’accordo fra le principali Orga nizzazioni Sindacali Confederali Cgil, Cisl e Uil e le più importanti Centrali Cooperative (Agci, Confcooperative e Legacoop) siglato nel gennaio del 2021 ha orientato positivamente l’attenzione dei sindacati ed evidenziato ulteriormente l’importanza del fenomeno.

Quando i dipendenti rilevano le quote e ripartono da zero
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Serve una chiara strategia di business e il coinvolgimento di un’associazione
Servizio a cura di Pierpaolo Baroni, referente sportello imprese Confcooperative Romagna
Il processo di wbo
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Una volta inquadrato il progetto e chiarito quanti ex dipendenti saranno coinvolti, occorre concen trarsi su know how a disposizione e finanza: è il momento più delica to perché le risorse di un’impresa in crisi ovviamente non ci sono e occorre un atto di fiducia da parte dei futuri soci. Siamo noi dell’Asso ciazione che abbiamo il compito di rassicurarli e spiegargli che le risorse finanziarie sono garantite dalla normativa italiana e dal sistema della cooperazio ne. Questo è il momento più importante che decide il futuro del wbo: se il gruppo è pronto comincia a “so gnare” un futuro in cooperativa, una ripartenza sostenu ta dall’esperienza maturata in tanti anni di lavoro. Non è un caso se il wbo cooperativo viene considerato una forma primaria di politica attiva del lavoro.
quel che succede › nella tua città ’ network








A Ravenna operativa la nuova residenza Rosa dei venti con 136 posti residenziali

“Iloperiamo”.nuovocomplesso ha una capacità di 136 po sti residenziali, dispone di 35 camere doppie e 48 camere singole e di un nucleo Alzheimer con 18 camere singole destinato alle perso ne affette da demenza e gravi disturbi del comporta mento”, evidenzia Giacomo Vici, direttore Solco Raven na. 78 posti in casa residenza sono convenzionati con l’ente pubblico, mentre i restanti 39 sono a libero mer cato. Gli abitanti della Rosa dei Venti potranno contare su assistenza socio-sanitaria 24 ore su 24, su 200 figure professionali impiegate e su una struttura progettata e

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L’80% dei servizi sociali è gestito dalle cooperative Le aderenti a Confcooperative occupano circa 30mila addetti
Il settore sociale resta uno dei punti di forza del mondo della coo perazione romagnola; basti pensare che l’80% dei servizi forniti alla po polazione viene gestito da una coop. In EmiliaRomagna Confcoope rative raggruppa oltre 460 coop di settore (almeno un terzo in Ro magna) che occupano poco meno di 30mila addetti con un volume d’affari che supera il mi liardo. Da pochi mesi è in piena operatività la Rosa dei Venti, il nuovo centro residenziale dedicato alla popolazione anziana non autosufficiente di Ravenna. Il complesso è frutto dell’impegno del mondo della coope razione e risponde a un bisogno stringente del territorio. «Nel territorio di Ravenna al 31 dicembre 2017 mancava no 120 posti letto accreditati a disposizione della popola zione anziana non autosufficiente, con oltre 400 persone in lista d’attesa”, spiegano Antonio Buzzi e Maria Grazia Cortesi, rispettivamente presidente e vicepresidente del
Consorzio Rosa dei Ven ti, nato per realizzare la nuova struttura e di cui fanno parte le coo perative Solco Raven na, Il Cerchio e Asscor.
“Abbiamo risposto a un avviso pubblico del Co mune di Ravenna per la realizzazione di 60 nuo vi posti letto e ci siamo impegnati per fornire questo nuovo servi zio alla comunità in cui
del rispetto dell’equilibrio tra luoghi di privacy e luoghi di Laconvivialità.struttura è sostenibile dal punto di vista energetico grazie agli impianti fotovoltaici e all’uti lizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili. Inoltre, la particolare facciata ventilata favorisce un microclima interno con pochi scompensi termici, garantendo risparmio energetico e giusto
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30 realizzata a partire dai loro bisogni. Il complesso sorge su una superficie di 15.000 metri quadrati, di cui 7.000 sono dedicati alla struttura e 8.000 alle aree verdi e ai 90 posti auto. La peculiare forma architettonica a raggie ra, da cui il nome Rosa dei Venti, è stata ideata tenendo conto del giusto rapporto tra spazi interni ed esterni, degli spostamenti del personale tra un nucleo e l’altro e
confort termico. L’inve stimento complessivo per la realizzazione del la Rosa dei Venti am monta a 19 milioni di cui: 2.155.000 da Solco Ravenna; 2.155.000 da Il Cerchio; 1.100.000 da Gemos e Copura; 2.000.000 dalla parteci pazione di opernanziamentolavori;CmcfdalleFondoLegacoop/Coopfondrative/Fondosviluppo,ConfcoopeeCometa;800.000dittecostruttricieConsorzioArco550.000dalfiFoncoe10.400.000da
finanziamento bancario con gli istituti Bper, La Cassa di Ra venna, La BCC ravennate forlivese e imolese. «Il progetto della Rosa dei Venti è il frutto della collaborazione tra il privato sociale, rappresentato dal mondo delle cooperative, e il servizio pubblico - continuano Buzzi e Cortesi -. Questo tipo di dialogo è a nostro avviso la soluzione principale e più adatta ai bisogni di welfare delle comunità e dei territori. La popolazione anziana è in forte crescita e la nostra mission è quella di offrire servizi che rispondano ai bisogni delle persone più fragili e vulnerabili. La Rosa dei Venti è un esempio, ma le opportunità da mettere in campo possono essere molteplici e adattate a ogni tipo di necessità».

Antonio Buzzi e Maria Grazia Cortesi, presidente e vicepresidente del Consorzio Rosa dei Venti

Da Caviro a Terremerse, in crescita la produzione e la trasformazione
portanti accantonamenti incre mentali rispetto al budget per circa 1,7 milioni di euro, a fronte di rischi collegati alla congiun tura attuale e a fondo spese future per costi che dovranno essere sostenuti nei prossimi esercizi, di importo non esat tamente determinabile. Il forte incremento del fatturato deriva da vari fattori. L’incorporazione della Società Pempacorer, e la nascita dell’O.P. (Organizzazio ne di Produttori) Terremerse Sezione Ortofrutta, ha portato un aumento di fatturato di oltre 70 milioni di euro, che si sono aggiunti ai volumi di prodotti ortofrutticoli da industria.
Sul fronte della trasformazione Fruttagel, azienda coo perativa di trasformazione agroindustriale di Alfonsine (Ravenna), ha presentato a fine maggio i dati di bilancio 2021: fatturato a quota 132,3 milioni di euro, in crescita del +2,6% rispetto all’anno precedente, ed export stabile (6,1% del fatturato complessivo). Incremento a doppia cifra per il comparto del biologico, che raggiunge i 35 milioni di euro (+12,3%), a testimonianza della crescente attenzione

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Agroindustria, in campo i big delle coop

I dati salienti dell’area roma gnola stanno ad indicare una realtà di cooperative agroindu striali più strutturate rispetto alla media regionale; la Roma gna rappresenta solo il 20% del numero di cooperative ma il 43% dei soci, il 54% degli ad detti e il 46% del fatturato a li vello Emilia dove si contano, per il solo mondo Confcooperative, 96 coop con oltre 19mila soci, 11.780 addetti e un fatturato che supera i 4,4 miliardi. Lega coop schiera 75 coop attive con 23.576 associati, 7.229 persone occupate e un valore della pro duzione di 1,74 miliardi di euro. In campo in questo settore ci sono i veri e propri giganti del mondo della trasformazio ne cooperativa (siano esse Legacoop, Confcooperative o Agci) da Caviro a Orogel, da Conserve Italia a Fruttagel senza trascurare i big produttivi come Terremerse. Nel 2021 il fatturato di Terremerse è risultato pari a 248,4 milioni di euro, in crescita per oltre 88 milioni rispetto al 2020, mentre quello del bilancio consolidato è di circa 270 milioni. Il risul tato netto, positivo per oltre 1,2 milioni di euro, include im
Ma reggono e si consolidano anche piccole realtà produttive che valorizzano i prodotti locali
Gio. Diletti è un Brand di proprietà dal 1872

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In territorileEantichitornanoValmarecchiaicerealilacoopsalvaproduzioniindifficili
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La tutela di un territorio pas sa anche dal recupero di vec chie coltivazioni offrendo una concreta possibilità agli agri coltori o di tornare a coltivare i campi o di non abbandonarli. Specie se in 30 anni si è per so il 75% della superficie coltivata a frumento. Passa dal grano, in particolare dai grani antichi e autoctoni, la scommessa di Valma recchia Bio Natura, una coop che si è costituita meno di 4 anni fa, copre il territorio intorno a Pennabilli ed è presieduta da Pieralber to Marzocchi, 64 anni. “Il nostro obiettivo è quello di mantenere la passione per la coltivazione dei grani e dei legumi in Valmarecchia in zone di collina e di montagna in cui l’agricoltura rende meno e dove l’abbandono dei terreni è significativo. Siamo 6 soci e credia mo molto in quello che facciamo, dal campo al mulino passando dai trasformatori che realizzano prodotti con le nostre farine, dalla piadina alle paste di semola”, spiega Marzocchi. Ora la coop, oltre a grani antichi di straordinaria qualità, si è dotata di un mulino e ha per così dire chiuso il ciclo della qualità che parte dal campo e arriva sulle tavole dei consumatori anche grazie al punto vendita di Pennabilli. “La domanda è buona ma è evidente che ci rivolgiamo ad un mercato di nicchia che però – spiega Marzocchi – ci può dare buone soddisfazioni ed è disposto a pagare il giusto prezzo per un prodotto che non è una generica farina e ha caratteristiche organo lettiche e di sapore completamente diverse dalle miscele standard. Del resto lavoriamo solo biologico, prodotto solo in Valmarecchia e utilizzando sementi di varietà antiche di grano, recuperate da noi, certificate attraverso un progetto della regione Emilia Romagna ed a rischio di estinzione; uno sforzo che il consumatore ci riconosce e noi lo ricambiamo con sapori e fragranze che non hanno ugua li”. Attualmente la cooperativa fornisce i propri prodotti a negozi specializzati, forni e ristoranti, mentre vi sono produttori (come è il caso di San Patrignano) che utilizzano le farine Valmarecchia per le piadine e i prodotti da forno. “Adesso – spiega Marzocchi – ci stia mo avvicinando anche al mondo della vendita online anche per ché vogliamo allargare il nostro bacino di vendita che per il 90% è rappresentato oggi dal nostro territorio di produzione”.
da parte dei consumatori italiani per prodotti e abitudini alimentari sempre più green e so stenibili. Confermato anche il piano di inve stimenti 2022 destinati a nuovo magazzino automatizzato, innovazione tecnologica, effi cientamento produttivo ed economia circo lare. “Il bilancio 2021 è stato caratterizzato in particolare dalla crescita di prodotti ad alto va lore aggiunto e di qualità, ma anche dal forte aumento dei costi di energia, metano e imballi a partire dal mese di agosto - spiega Stanislao Giuseppe Fabbrino, presidente e amministra tore delegato Fruttagel - mentre i consuma tori, per contro, hanno visto aumentare l’infla zione dei prodotti alimentari solo a partire dal secondo trimestre 2022 e c’è un forte timore sull’evoluzione dei consumi. Ci auguriamo che prevalga una maggior attenzione contro gli sprechi e che vengano premiati prodotti come i nostri che, nonostante gli aumenti in discriminati, continuano ad avere un costo al chilogrammo decisamente limitato e un’eleva tissima

anche per Deco Industrie che ha presentato il bilancio 2021 nel mag gio scorso durante un’assemblea che ha sancito anche l’ingresso nel consiglio di am ministrazione del nuovo amministratore de legato Stanislao Fabbrino che affiancherà il presidente Antonio Campri. Sul fronte del bi lancio - pur con tutti gli effetti sugli aumenti sostenuti sulle materie prime, sui materiali e sulle energie che la cooperativa ha registra to nel corso del 2021 e che avranno delle ri percussioni anche sul 2022 - Deco Industrie ha chiuso il 2021 con un fatturato superiore a 165 milioni di euro e con una crescita dei dipendenti fino a 646 unità dislocati negli stabilimenti di Ravenna, Bagnacavallo, Imola, Forlì e Bondeno.
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E proprio contro le cooperative si sfogò la rappresaglia dei gruppi guidati da Italo Balbo e Dino Grandi, esponenti
della Provincia di Ravenna” è stato promosso dal Comune e dalla Provincia in collaborazione con Legacoop, Lega coop Romagna, Federazione delle Cooperative e l’intero movimento cooperativo di Legacoop. Alla proiezione del documentario “L’incendio alla libertà: l’assalto fascista alla cooperazione ravennate” sono seguiti gli interventi istitu zionali e quello della storica Simona Colarizi, Università La Sapienza, Roma.
Oggi ricordiamo una pagina di violenza, di devastazione e di morte, nel capitolo della nostra storia che avrebbe portato alla perdita della libertà per gli italiani
Il discorso del presidente della Repubblica Rivolgo a tutti un saluto di grande cordialità. E per tutti saluto il Presidente della Regione e il Sindaco Presidente del la Provincia e, attraverso lui, tutti i cittadini di Ravenna. Qui a Ravenna oggi ricordiamo, come abbiamo fatto que sta mattina con gli interventi che abbiamo ascoltato e che ringrazio, una pagina di violenza, di devastazione e di mor te, nel capitolo della nostra storia che avrebbe portato alla perdita della libertà per gli italiani, con l’avvio della stagione buia della dittatura fascista, nell’agonia dell’ordinamento Lamonarchico-liberale.pianurapadana,in quegli anni, era divenuta teatro del disordine e della violenza delle bande fasciste, sostenute da gli ambienti agrari, contro le rivendicazioni del movimento contadino che si era dotato di solide organizzazioni, a parti re dalle cooperative.
DOSSIER COOPERAZIONE 35
Sergio Mattarella a Ravenna per il centenario dell’assalto squadrista alla sede della Federazione delle Cooperative

Si sono svolte alla presenza del Presidente della Re pubblica Sergio Mattarella, il 28 luglio al teatro Alighieri, le celebrazioni del centenario dell’assalto alla sede della Federazione delle Cooperative. L’incontro dal titolo “Esta te 1922: attentato fascista alla libertà - centenario dell’assal to squadrista alla sede della Federazione delle Cooperative

Alle violenze organizzate il governo non rispondeva con effi

Nullo Baldini, deputato socialista, protagonista del coope rativismo di lavoro nel Ravennate, fu portato a forza fuori
I deputati fascisti votarono a favore della mozione per pro vocare la fine del governo Facta e le sue dimissioni e fu lo stesso Mussolini a prendere la parola nell’aula di Montecito rio, pronunciando uno dei discorsi più platealmente minac ciosi nei confronti della vita democratica, con queste parole: ‘Il fascismo (…) dirà (…) tra poco se vuole essere un partito legalitario, cioè un partito di governo, o se vorrà invece esse re un partito insurrezionale, nel qual caso non solo non po trà più far parte di una qualsiasi maggioranza di governo, ma probabilmente non avrà neppure l’obbligo di sedere in questa Camera’.
in tutta Italia, le ultime a Cremona, messa a ferro e fuoco, e a Novara, con gli episodi di Lumellogno e l’occupazio ne del Palazzo comunale.
Il raid nel pieno centro della città, non era, certo, la prima violenza registrata in Romagna, come ab biamo visto nel filmato e abbiamo ascoltato negli interventi. La scon fitta elettorale registrata a Ravenna dal Blocco nazionale, in cui si ritrovava il fascismo, alle elezio ni parlamentari del maggio 1921, condusse – nonostante il patto di pacificazione sottoscritto tra socialisti e fascisti alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati, Enrico De Nicola, il 3 agosto 1921 – a una ‘marcia’ su Ravenna a settem bre dello stesso anno, con la devastazione della Camera del Illavoro.precedente più immediato era stato quello degli scontri –con diversi morti – avvenuti nel corso dello sciopero generale indetto il 26 luglio 1922, riguardo al ruolo del sindacato fasci sta a Ravenna, in contrapposizione alle organizzazioni del la voro e della cooperazione.
Italo Balbo nella sua strategia eversiva – d’intesa con il suo re ferente Dino Grandi e con i vertici del partito fascista – univa la distruzione di circoli, di cooperative, di case del popolo, di spacci di consumo, a obiettivi politici ulteriori.
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dell’ala oltranzista del fascismo. L’assalto alla sede della Federazione delle cooperative di Ravenna si in seriva nelle scorrerie delle carovane che percorrevano la pianura pada na e, dalle campagne e dai centri minori, puntavano alla conquista delle città e all’abbattimento delle amministrazioni locali liberamente elette dai cittadini.
Il Corriere della Sera, espressione della borghesia liberale, pochi giorni prima degli eventi di Ravenna, il 23 luglio 1922, ‘Ilscriveva:fascismo è ormai arrivato a un punto del suo cammino in cui, se un mutamento di rotta non avviene, esso si troverà a essere soltanto un focolaio sovversivo della disgraziata Italia, una fazione – e se è grossa tanto peggio per la patria – deli berata di intendere l’ordine nello Stato come il ‘suo’ ordine, se condo il suo arbitrio’.
Come così annunciato, ottenuta la caduta del governo, l’azio ne eversiva della milizia fascista si fece più intensa; frenetica. La democrazia liberale, sopravvissuta alla Grande guerra, alle incertezze e alle successive drammatiche emergenze sociali, alle turbolenze, agli scioperi, alle occupazioni delle fabbriche, alle violenze che avevano costellato il cosiddetto “biennio ros so”, vedeva, nella sua incompiutezza, le forze costituzionali e popolari incapaci di intendersi e di dar vita a un governo di salvezza nazionale.
A Ravenna uno degli obiettivi più importanti era quello di spezzare la convergenza, l’unità d’azione in campo sindacale e cooperativo, tra socialisti e repubblicani.
Da settimane i manipoli fascisti facevano razzie, incendiava no, assassinavano, terrorizzavano i paesi del circondario.
Erano i giorni della crisi del primo governo Facta. La mozione presentata dai socialisti, guidati da Filippo Turati, e che pro vocò le dimissioni del governo il 19 luglio 1922, aveva la sua ragione proprio nella denuncia di un crescendo di intimida zioni, di aggressioni violente, di assassinii politici ad opera dei Violenzefascisti.
cacia. A livello locale, i prefetti e le forze dell’ordine da essi di pendenti, apparivano spesso irresoluti nella difesa dello Stato, offrendo così sponde ai manipoli di assalitori.
È il clima in cui avvenne l’assalto alla centrale delle cooperati ve di Ravenna, la notte di un secolo fa.
Su Ravenna erano confluiti centinaia di squadristi armati dal le province di Ferrara e di Bologna. Si voleva – laddove non si era riusciti con il voto – soggiogare con la violenza la città, culla della cooperazione socialista e repubblicana, per con quistare definitivamente la Romagna.
L’attacco alla sede della Federazione delle cooperative di Ravenna intendeva colpire il cuore del movimento di riscat to popolare del territorio, che era giunto a organizzare oltre 15.000 braccianti agricoli.
La democrazia nasce da questa diffusa coscienza della re sponsabilità di ciascuno nella difesa delle comuni libertà. E’ stata – è – una conquista di popolo.
A noi tocca rigenerarla ogni giorno, chiamando i più giova ni a esserne protagonisti.
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L’assalto
E appaiono di grande significato, oggi qui a Ravenna, le parole poste dal presidente Luigi Einaudi nella motivazione della Medaglia d’oro al valor militare, conferita a questa Cit tà per il contributo fornito alla Liberazione d’Italia.
DOSSIER COOPERAZIONE 37
La libertà dei corpi sociali di un Paese è elemento che con tribuisce a sorreggere la vita democratica. Quando le for mazioni intermedie vengono compresse, costrette al silen zio, è l’intera impalcatura delle libertà e dei diritti che viene Lacompromessa.cooperazione è stata ed è un soggetto della democra zia economica, un vettore di progresso. Una protagonista, insieme ad altri, di quel sistema produttivo e di servizi plu rale che ha reso la nostra economia tra le più avanzate al Ilmondo.fascismo la costrinse dentro le gabbie di uno Stato oppres sivo e totalitario. La Repubblica le ha ridato libertà e respiro.
dall’edificio che venne dato alle fiamme.
Nel 1922 la Federazione, tra gli ultimi baluardi dell’associazionismo cooperativo in Italia, fu incen diata e parzialmente devastata dall’assalto che fu, come scrisse lo stesso Balbo nel suo diario, un atto politico per “dare agli avversari il senso del terrore”. Si trattò di uno dei tanti episodi della violenza fasci sta che si intensificarono particolarmente nell’esta te del 1922, colpendo numerose città italiane.
Con queste parole desidero concludere: ‘Memore delle lotte per l’Unità e per l’indipendenza e delle glorie garibaldine – recita la motivazione – la città di Ra venna scrisse nella storia del nuovo Risorgimento italiano pagine mirabili e da ricordare ad esempio per le future ge nerazioni’. Quirinale - Paolo Giandotti, www.quirinale.it))

La libertà di cui godiamo, la democrazia che è stata co struita, l’uguaglianza e la giustizia che la Costituzione ci prescrive di ricercare sono figlie di una storia sofferta e di generazioni che le hanno conquistate con dolore, sacrificio, impegno, consegnandole alla nostra cura affinché possia mo a nostra volta trasmetterne il testimone.
Turati aveva deciso di provare la strada di una coalizione antifascista, e per quella sua salita al Quirinale sarà poi espulso dal Partito socialista, insieme all’ala riformista, per aver violato il divieto di relazioni con i partiti borghesi. Nul lo Baldini, sempre attento agli equilibri nazionali e sempre schierato con Turati, era tra coloro che più spingevano per aprire una fase nuova, per rafforzare il collegamento con i partiti popolari e democratici, perché la strada fosse sbarra ta alle dilaganti violenze dei fascisti, che avrebbero trovato il loro compimento nel cedimento della monarchia, nell’ot tobre successivo.
Al momento dell’incendio nel palazzo, che divenne poi ed è tuttora sede della Provincia di Ravenna, si trovava anche Nullo Baldini, presidente della Fe derazione, che fu condotto all’esterno dagli stessi fascisti. L’intera città fu colpita, venne devastata an che la Camera del Lavoro e la furia fascista nei gior ni successivi causò numerose perdite tra i ravenna ti, quasi un preludio alla Marcia su Roma.
È una lezione, quella di allora, di coraggio, di fiducia. È la coscienza di essere parte di una storia che continua, consa pevoli anche dei momenti più oscuri e indegni vissuti e del loro superamento.
Con esso si intendeva indebolire l’istanza di partecipazione democratica che si affacciava in modo sempre più vigoroso.
La solidarietà, la centralità della persona, la crescita del la voro come misura di dignità per ogni donna e ogni uomo, valori che ne sono alla base, alimentano la democrazia e hanno trovato nella Costituzione riconoscimento esplicito. È un’esigenza che va sempre avvertita, anche nelle condi zioni inedite di un tempo che registra cambiamenti così Laveloci.storia è parte di noi. Di ciascuno di noi come persona, di noi come comunità. È alle fondamenta della nostra cultura, dei nostri ordinamenti, dei valori in cui ci riconosciamo e che costituiscono l’asse portante della società contemporanea.
Al primo governo Facta seguì un secondo governo Facta. Ugualmente debole.
(fonte sito del
Si apriva il ventennio drammatico, nel secolo scorso, del prevalere delle dittature in Europa, preludio del Secondo conflitto mondiale e delle sue atrocità.


È di 65,36 milioni di euro l’ammontare complessivo derivan te dall’attività di recupero dell’evasione fiscale e tributaria da parte dell’amministrazione comunale nel giro di 5 anni, dal 2017 al 2021, per quanto riguarda la Tari, l’Imu, Impo sta comunale sulla pubblicità e l’Imposta di soggiorno. Una somma ingente, che vede sul podio la Tari, con un totale di 32.993.450 euro recuperati e a seguire l’Imu attraverso la quale è stata recuperata una cifra pari a 28.688.835 euro, l’Icp/Cup con un totale di 2.058.432 euro recuperati e l’Ids, dalla quale sono stati ricavati 1.625.766 euro. L’attività viene condotta dagli uffici del settore Risorse Tributarie attraver so un controllo formale delle dichiarazioni presentate dai contribuenti, incrociando i dati esposti con quelli presenti nelle diverse banche dati disponibili. Per l’assessore al bi lancio Juri Magrini si tratta di “un’attività indispensabile che ci permette di dare ossigeno al nostro piano di investimen to e non alzare le imposte ai cittadini”. (foto

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Il Comune recupera
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Rimini 4 giugno
dal 15 luglio 2022 al 15 maggio 2021 in collaborazione con: RiminiForlì-CesenaRavenna
RASSEGNA NOTIZIE
RASSEGNA NOTIZIE 39


Rimini 2 luglio
La Pa risparmia un miliardo in tre anni 329 milioni di risparmi di spesa realizzati nel 2021 dalle Pubbliche amministrazioni dell’E milia-Romagna, che sommati ai 776 del biennio 2019-2020 oltrepassano abbondante mente il miliardo di euro negli ultimi tre anni. È il risultato raggiunto dalla Regione attraver so l’Agenzia Intercent-ER, la Centrale per gli acquisti delle Pubbliche Amministrazioni attiva sulla gestione di gare e bandi da Piacenza a Rimini: ad evidenziarlo, la relazione annuale sull’attività del 2021 approvata dalla Giunta regionale. Con la propria attività, la Centrale regionale ha fornito un importante contributo a contenere gli impatti della pandemia e della congiuntura economica sui bilanci degli Enti del territorio, in particolare del Servizio sanitario regionale. (foto Shutterstock)

Il commercio si apre all’online
Sono sempre di più le attività commerciali riminesi che, oltre alla vetrina in città, si stanno aprendo all’e-commerce: un totale di 696 esercizi al dettaglio che hanno adottato la stra tegia della vendita online in aggiunta alla presenza fisica. Un numero che, nella realtà dei fatti, è sicuramente ancora più alto, se consideriamo tutti quei negozi di vicinato che dopo la legge Madia del 2016 (attraverso la quale non è più obbligatorio presentare il titolo di legittimazione Scia) hanno cominciato il commercio online senza però essere registrati. Per l’assessore alle Attività economiche Juri Magrini si tratta di “una modalità utile, in aggiunta alla vendita in presenza, per allargare la propria platea di clienti”. A dare particolare impulso allo ‘sbarco’ nel mondo del web è stata soprattutto la pandemia, che ha determinato una decisiva impennata della vendita via internet. (foto Shutterstock)

EMILIA-ROMAGNA 16 gennaio
Ravenna 8 luglio
RASSEGNA NOTIZIE 41
Almeno 696 i negozi che vendono via pc
Patuelli resta al vertice dell’Abi Le congratulazioni di De ePascaleAlfieri
L’Assemblea dell’ABI ha eletto all’unanimità il nuovo Consiglio dell’ABI che si è imme diatamente riunito e, come proposto unanimemente dal Comitato Esecutivo uscente, ha rieletto per acclamazione Presidente Antonio Patuelli, giunto al suo quinto man dato. Tutte le deliberazioni dell’Assemblea e dei neo eletti Consiglio e Comitato Ese cutivo dell’ABI sono state assunte all’unanimità. Felicitazioni per il nuovo importante incarico sono giunte, tra gli altri, dal sindaco di Ravenna Michele De Pascale e dal presi dente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna Ernesto Giuseppe Alfieri.
Risparmi di spesa con gli acquisti centralizzati

Forlì-Cesena/Rimini 8 luglio Cdc Romagna: Crescono i contratti di rete
Apre SecondamanoStore®per beni usati

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Ravenna 5 luglio
Le imprese si alleano per maggiore competitività

Nell’area di Forlì-Cesena e Rimini, secondo gli ultimi dati aggiornati al 3 luglio 2022, risultano 505 imprese (pari al 19,4% di quelle regionali) che hanno sottoscritto 233 contratti di rete, di cui 47 costituiti da imprese esclusivamente localizzate nel territorio e 35 aventi personalità giu ridica, con relativa iscrizione al Registro delle Imprese. Nel confronto con i dati precedenti di analisi, risalenti al 3 febbraio 2021, si riscontra un incremento del 26,6% delle imprese di rete (da 399 a 505 unità), decisamente superiore alla variazione positiva regionale (+11,7%) e nazionale (+13,5%), e del 19,5% dei contratti di rete (da 195 a 233 unità). Per il segretario generale della Camera di commercio della Romagna, Roberto Albonetti, “La rete di imprese è uno strumento che offre occasioni e opportunità alle aziende che condividono un progetto comune di crescita volto verso la competitività e lo sviluppo del singolo attraverso la rete stessa”. (foto Shutterstock)
Piano
CNA, Confartigianato e Confimi Industria Roma gna hanno presentato un documento unitario di os servazioni al Pug, il piano urbanistico generale, di Ra venna nel quale sono state evidenziate criticità ed indi viduate proposte e suggeri menti per lo sviluppo e la valorizzazione dell’intero territorio. Per Confartigianato, CNA e Confimi Industria Romagna lo strumento urbanistico deve essere improntato sulla sempli ficazione, la chiarezza e la certezza delle norme. Il Pug deve prevedere una semplificazione dei meccanismi incentivanti. con l’introduzione di premialità vantaggiose a favore di chi re alizza interventi di adeguamento sismico od efficientamento energetico, nonchè delle imprese che investono in energie rinnovabili o che danno vita alle comunità energetiche. Va inoltre ripensata l’idea di abolire interamente gli indici edifi catori così come è impensabile vincolare le nuove costruzioni ad altezze massime comprese fra 20 e 22 metri.
Arriva un negozio dove gli oggetti riprendono vita Apre a Ravenna il primo punto vendita del grande mar chio italiano del riuso Secondamano® per dare una se conda vita agli oggetti usati di qualità. Tramite lo store è possibile vendere beni di pregio e usati, abbracciando così la filosofia del brand, che da sempre ha come mission l’ab battimento degli sprechi a tutela dell’ambiente. Seconda manoStore® è inoltre un franchising, che vuole espandersi e aprire punti vendita in tutta Italia. SecondamanoStore® è un’agenzia d’affari di vendita per conto terzi, di commer cio al dettaglio di beni usati di qualità (arredamento, og gettistica, abbigliamento e accessori vari), di commercio di oggetti preziosi e compro oro. Qui sarà possibile ricevere anche perizie asseverate sul valore della merce, forti di un network di consulenti esperti e professionali.
42 Ravenna 4 luglio
27 giugno
Il Comune di Faenza ha pubblicato il Bando “Bike to Work 2022-2023”, un’iniziativa di promozione della salute, semplice ed efficiente: l’obiettivo consiste nell’incentivare la bicicletta quale mezzo di trasporto salutare, ecocompatibile e a basso consumo energetico. Venti centesimi per ogni chilometro percorso in bicicletta, anche a pe dalata assistita, sul tragitto casa-lavoro-casa, fino a un massimo di 40 euro mensili è l’incentivo riservato ai lavoratori delle Aziende/Enti con sede nel Comune di Faenza che aderiranno al progetto. L’invito a partecipare, è disponibile sul sito dell’Unione della Romagna Faentina, alla sezione Bandi e Avvisi diversi, al seguente link: https:// www.romagnafaentina.it/L-Unione-dei-comuni/Bandi-e-avvisi-diversi. (foto Shutterstock)
Bcc in salute, utile a 75 milioni Aumentano gli sportelli sul territorio

20 cent al chilometro, al massimo di 40 euro al mese
EMILIA-ROMAGNA
30 giugno 2022
Faenza premia chi va al lavoro in bici
La siccità mette in ginocchio
Coldiretti:l’agricolturacaliproduttivifinoal45%

RASSEGNA NOTIZIE 43
EMILIA-ROMAGNA

La siccità, con il mare che entra nel Po facendo avanzare nelle aree interne il cuneo sali no, minaccia il 30% dell’agroalimentare Made in Italy. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti in relazione alle continue ondate di caldo senza precipitazioni e con il mare avanzato nel Delta del Po per una lunghezza record di 30 chilometri. Siamo di fronte – spiega la Coldi retti – a un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno segnare cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, meno 20% per il latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso, meno 30% per il frumento duro per la pasta nelle regioni del sud che sono il granaio d’Italia, cali per oltre 1/5 delle produzione di frumento tenero, crolla di 1/3 la produzione di riso, meno 15% frutta ustionata da tempe rature di 40 gradi. (foto Shutterstock)
Ravenna 22 giugno
Utile a 75,7 milioni (+1,5 milioni rispetto al 2020), soci in aumento (+3,3%), più spor telli sul territorio (+9 rispetto al 2020), più credito alle famiglie (+13,4%), depositi e le obbligazioni a quasi 16,8 miliardi (+11,9%), più mutui, prestiti e credito al ter ritorio (+10,4%), una quota di mercato negli impieghi alle imprese del 10,8% con punte ben più elevate in settori cruciali per la regione come l’agricoltura (23%), il turismo (22,5%) e l’artigianato (24%). Nonostante il complesso scenario geopoliti co e le difficoltà per l’economia nazionale, le banche di credito cooperativo Feder casse dell’Emilia-Romagna sono solide, si confermano come punto di riferimento per le comunità e hanno ricadute positive sul territorio in cui operano. (foto Shutterstock)
Il mondo produttivo ci crede
Un confronto a tutto campo sulla Romagna come unica area metropolitana, tra tutte le anime po litiche, economiche e sociali che la animano: si è tenuto al teatro Dragoni di Meldola il secondo in contro del progetto Città Romagna, che ha coinvolto i protagonisti della pubblica amministrazione, degli enti istituzionali e dei sindacati di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. “Come associazione abbia mo lanciato questa suggestione quattro anni fa, e sensazione è che l’idea di andare oltre i campanili si stia facendo strada – ha affermato il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi – Un esempio concreto: Romagna Next, il laboratorio di pianificazione strategica promosso tra le tre pro vince ha secondo noi un valore enorme. È questa la direzione da seguire. Andare oltre il localismo in una visione strategica del futuro è il primo passo, ed è anche quello più difficile”. (foto Shutterstock)

Tra luglio e agosto in arrivo 32.320 posti di lavoro

ROMAGNA 15 giugno Romagna come unica area metropolitana
“Ravenna capitale dell’energia e della transizione ecologica”
Dopo due giorni di intenso e partecipato dibattito, impreziosito dagli interventi del Segretario Regionale UIL Emilia Romagna, Giuliano Zignani e del Segretario Generale, Pierpaolo Bombar dieri, le delegati e i delegati al XVIII Congresso Territoriale, svoltosi il 9 e 10 giugno al Pala de Andrè, hanno rieletto Carlo Sama alla carica di Segretario Generale della UIL di Ravenna. Nel corso della assise congressuale sono stati affrontati i temi dello sviluppo industriale e della transizione ecologica rilanciando la candidatura di Ravenna a capitale dell’energia e dell’inno vazione, oltre alla valorizzazione del ruolo del Turismo dell’agroindustria nel territorio ravenna te. E’ stato riconfermato inoltre il ruolo e il valore strategico delle infrastrutture, con particolare riferimento alla realizzazione del nuovo hub portuale di Ravenna e del terminal crociere.

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Le assunzioni previste nelle province di Forlì-Cesena e Rimini per il trimestre giugno-ago sto 2022 sono 32.320, secondo Excelsior Informa, il Bollettino mensile con orizzonte tri mestrale sui fabbisogni occupazionali delle imprese industriali e dei servizi, realizzato da Unioncamere, Anpal e dalle Camere di commercio italiane. Il mese di giugno e il trimestre in corso registrano una maggior previsione di entrate rispetto allo stesso periodo del 2021. Per quanto riguarda le entrate nei principali settori di attività, ai primi tre posti in valore assoluto i servizi di alloggio/ristorazione/turismo, i servizi alle persone, il commercio per entrambe le province; quarto posto a Rimini e quinto a Forlì-Cesena per i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone; quinte a Rimini le costruzioni, quarti a Forlì-Cesena i servizi di Trasporto, logistica e magazzinaggio. (foto Shutterstock)
Alloggio, ristorazione e turismo a caccia di addetti
13 giugno Carlo Sama confermato segretario provinciale Uil
Ravenna
Forlì-Cesena/Rimini 13 giugno
Una amara sorpresa accoglierà i residenti di Lugo all’arri vo degli F24 legati al pagamento della Tari il prossimo 31 luglio. L’introduzione del servizio di raccolta rifiuti porta a porta infatti, ha portato all’aumento della tassa sui rifiuti del 5%. Una decisione presa nonostante le tante segna lazioni effettuate dai cittadini sulla presenza di sacchi di spazzatura spinti a forza nei cestini posizionati lungo le vie principali del centro, lasciati negli stalli un tempo occupati dai cassonetti o abbandonati nei fossi delle aree periferi che. “L’approvazione è passata sotto silenzio - lamenta il consigliere Silvano Verlicchi della Lista “La Buona Politica” - e intanto gli utenti continuano a lamentare spazzatura accumulata dove non dovrebbe stare”. (foto Shutterstock)
Pronti 300mila euro per il post pandemia
Forlì-Cesena 15 giugno Più spazio alle energie nuovaL’agrivoltaicopulitetrovalinfa

Rimini 9 giugno
Verlicchi: “Cittadini non informati”
la Sala del Consiglio comunale (Piazza del Popolo, 10). Soste nibilità e tutela della biodiversità, transizione verde, efficienza e risparmio energetico oltre ad una massimizzazione dell’u tilizzo del suolo: è questa la combinazione vincente offerta dall’agrivoltaico. “Le politiche energetiche – commenta l’As sessora Francesca Lucchi – rappresentano un tema cruciale del nostro presente e una sfida che dobbiamo raccogliere ne cessariamente. Cesena diventerà un luogo in cui le comunità energetiche possano svilupparsi avendo a propria disposizio ne tutte le condizioni per farlo”. (foto Shutterstock)


In arrivo aiuti comunaliimpresealle
RASSEGNA NOTIZIE 45
In vista della pubbli cazione del bando mi nisteriale di contributi per l’installazione di pannelli toatransizionetemazatopromossomunalel’Amministrazioneagrivoltaici,codiCesenahaeorganizilseminariosul“AgrivoltaicoeenergeticaCesena”chesiètenuil15giugnopresso
Trecentomila euro a sostegno delle imprese che più hanno subìto il contraccolpo della crisi pandemica. È l’ulteriore investimento che il Comune di Rimini mette in campo con l’obiettivo di dare un supporto al tessuto economico locale in questa fase di ripartenza a seguito dell’e mergenza pandemica. La misura approvata dalla Giunta comunale prevede la concessione di contributi a fondo perduto a quelle imprese che nel 2020 oppure nel 2021 hanno subìto un calo di fatturato rispetto al 2019 di almeno il 20% e non abbiano già ricevuto ristori Co vid-19 in misura superiore a 5.000 euro. L’intervento è rivolto a tutti i settori (ad eccezione di quello bancario e assicurativo), per imprese con sede nel Comune di Rimini. La misura pre vede un contributo compreso tra 5mila e 30mila euro per ciascuna impresa beneficiaria, che varierà sulla base del numero delle domande che saranno presentate. (foto Shutterstock)
A Lugo la Tari rincara del 5%
Ravenna 8 giugno
A) Valore della Produzione 1.245.345
E) Proventi e Oneri Straordinari -
Parere favorevole dalla V e I commissione consigliare in seduta congiunta al taglio del 30% del canone di occupazione del suolo pubblico per le atti vità economiche operative nel territorio comunale. La misura, inserita nel progetto Rimini open space, consentirà quindi di scontare il canone (Cup, l’ex Cosap) relativo a tutta l’occupazione esterna temporanea o perma nente e per tutte le categorie economiche (ambulanti, pubblici esercizi, esposizioni di merci, parcheggi per attività commerciali, manifestazioni fieristiche, attività sportive, ricreative e di spettacolo), per il periodo dal 1° aprile fino al 31 dicembre 2022.
Risultato prima delle Imposte -150.359
it-Isecondamano.it-www.lapulce.it-www.portobello.it-www.imieiaffari.it-www.quotazioni.rovigo24ore.it-www.forli24ore.it-Ravenna24weekly-Calendarioferrara24ore.it-www.ravenna24ore.it-www.bologna24ore.it-Romagna24Più-www.economia-ravenna24diariodellacittàdiRavenna-LeCartedeiComuni-IlRomagnolo-www.StoricoL’italiaCom’era-IlRigattiere-RomagnaSuperVolley-24OreCulture-www.rimininews24.it-www.MieiAffari-Quotazioni-BusinessMilano-BusinessTorino-LaPulceFirenze-Ravenna24review-Secondamano-ArenaBazar-Businesss-IlPalladio-L’informaffare-MantuaBazar-Smart-Cinenews24.
D) Debiti 1.202.346
Roca festeggia i suoi 30 anni di vita
La Regione li premia con un milione
D) Rettifiche di valore di att.finz.
B) Costi della Produzione -1.379.585
Ravenna 19 maggio
TOTALE PASSIVITA’
ATTIVITA’
Differenza Valori e Costi Produzione -134.240
C) Proventi e Oneri Finanziari -16.119
D) Ratei e Risconti Attivi 93.004
Sostegno ai mercati contadini
L’associazione a sostegno dell’offshore ravennate

PASSIVITA’
Imposte sul Reddito -288
UTILE DELL'ESERCIZIO -150.647
B) Fondi per Rischi ed Oneri 494.531
:
Italia Srl
EMILIA-ROMAGNA 19 maggio
A) Patrimonio Netto 12.934
Rò
E) Ratei e Risconti Passivi 46.432
1.898.745
C) Attivo Circolante 1.122.351
Bilancio Publimedia al 31/12/2021
RASSEGNA NOTIZIE 47
C) Trattamento di Fine Rapporto 142.502
Tariffe giù del 30% per le attività economiche

Dai campi alla tavola, passando per i mercati contadini allestiti nei centri abitati. Per accorciare la filiera di vendita e favorire cit tadini e agricoltori, la Regione ha deciso di stanziare complessi vamente, tramite bando, un milione di euro: destinatari i Comuni (singoli e associati) dell’Emilia-Romagna, che utilizzeranno le ri sorse per realizzare mercati dove i contadini possano effettuare la vendita diretta ai cittadini dei prodotti agricoli. “Continuiamo a prediligere la qualità, sostenendo chi produce e chi consumacommenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. Queste risorse consentiranno di riqualificare spazi esistenti, per la compravendita di cibo sano per le nostre tavole”. (foto Shutterstock)
B) Immobilizzazioni 683.390

Roca, l’associazione che raggruppa le società che operano nella realiz zazione e la manutenzione di impianti offshore, festeggia i suoi primi 30 anni di attività. Infatti, è stata costituita da alcune aziende ravennati nel 1992 per poi organizzare la prima edizione di OMC. L’associazione, oltre che promuovere l’attività delle aziende socie, è in prima linea da sempre per impedire la sospensione delle attività di estrazione di gas naturale in Italia. Roca collabora con le associazioni di categoria, sindacati e istituzioni che hanno gli stessi obiettivi. (foto Shutterstock)
TOTALE ATTIVITA’ 1.898.745
Il Comune taglia il canone per il suolo pubblico
Rimini 18 maggio
Elenco delle in concessione esclusiva La Pulce- Il Fè-Il
C/ECONOMICO
testate
’con:collaborazionein MagazineRomagna24economiadieconomia, affari, impresa e società Inchiesta a cura di Giorgio CarloMarcoDirettoreCostaresponsabile:MontruccoliDirettoreeditoriale:Serafini




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