Romagna24Economia N.2 2023

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n° 2 2023 | anno 3 | MAGAZINE DI ECONOMIA, AFFARI, IMPRESA E SOCIETA’ POSTE ITALIANE S.P.A. –SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE AUT. N°933 STAMPE IN REGIME LIBERO RAVENNA FORLÌ-CESENA RIMINI SPECIALE 2023 Transizione energetica e nuovi business A OMC le strategie di oggi e di domani
Libra Ravenna s.r.l. - Viale V. Randi, 90 Ravenna (Ra) - Tel. +39.0544.1855100 www.libraravenna.it società di ingegneria multidisciplinare

Speciale OMC 2023

in questo numero:

OMC, Ravenna fa rima con energia pagina 3

“Dal vento alla CO2, Ravenna torna capitale energetica” pagina 7

Ravenna cattura CO2 nei vecchi pozzi del metano pagina 11

Il progetto Agnes rincorre il vento pagina 15

Rosetti Marino a trazione “verde” pagina 19

Inserto: Programma OMC 2023 pagina 23 › 26

Micoperi, il rilancio passa da offshore e green economy pagina 27

Fratelli Righini progetta lo sviluppo pagina 33

T&C chiude il 2022 con oltre 81mila veicoli movimentati pagina 37

Romagna 24 economia - Rassegna notizie pagina 41 › 47

In alto e in copertina: foto Shutterstock.

al centro: immagine dal sito Omc.it

Ravenna capitale nazionale dell’energia e della transizione energetica, baricentro del presente e asse delle future traiettorie energetiche nazionali. Un ruolo che verrà confermato dalla imminente edizione di OMC - Med Energy Conference and Exhibition in programma a Ravenna dal 23 al 25 maggio e giunta alla sua trentesima edizione. Per Ravenna l’energia è vitale, e l’energia ha bisogno di Ravenna come dimostriamo in questo numero di Romagna24Economia. Un matrimonio di interesse quello fra la capitale dei mosaici e la necessità di trovare nuova linfa per spingere l’apparato produttivo nazionale o semplicemente la vita di tutti i giorni. E se all’inizio - eravamo dopo la seconda guerra mondiale in piena ricostruzione post bellica - fu il petrolio, ora molto del futuro del polo cittadino si gioca anche sulle rinnovabili, dal vento al sole, dall’idrogeno ai rigassificatori passando dalla cattura dell’anidride carbonica e del suo stoccaggio negli anfratti che contenevano il gas estratto dal terreno. E alle spalle di tutto questo, a reggerne lo sforzo, un comparto industriale di tutto rispetto che vede aziende vincenti – da Marino Rosetti a Micoperi passando da Fratelli Righini - non solo in loco ma soprattutto sui mercati mondiali.

in collaborazione con:

RASSEGNA NOTIZIE 1
MENSILE DI ECONOMIA, AFFARI, IMPRESA E SOCIETA’
www.port.ravenna.it PROGETTO “RAVENNA PORT HUB” INFRASTRUCTURAL WORKS UN FUTURO DI COMPETITIVITÀ E DI LEADERSHIP PER IL PORTO DI RAVENNA Nuove banchine, nuovi fondali e nuove aree logistiche direttamente collegate a strada e ferrovia per un Hub Portuale di eccellenza, punto di riferimento nel Mediterraneo, per il futuro

OMC, Ravenna fa rima con energia

Il mondo delle rinnovabili (e non solo) in scena dal 23 al 25 maggio

Per Ravenna l’energia è vitale, e l’energia ha bisogno di Ravenna. Un matrimonio di interesse quello fra la capitale dei mosaici e la necessità di trovare nuova linfa per spingere l’apparato produttivo nazionale o semplicemente la vita di tutti i giorni. E se all’inizioeravamo dopo la seconda quella mondiale in piena ricostruzione post bellica - fu il petrolio, ora tutto il futuro del polo cittadino si gioca sulle rinnovabili, dal vento al sole, dall’idrogeno ai rigassificatori passando dalla cattura dell’anidride carbonica e del suo stoccaggio negli anfratti che contenevano il gas estratto dal terreno. In questo senso, OMC – Med Energy Conference and Exhibition è l’appuntamento immancabile di Ravenna, che negli anni si è imposto come il principale hub di discussione sui temi dell’energia nel Mediterraneo. L’edizione di quest’anno si terrà dal 23 al 25 maggio e sarà occasione per celebrare il trentesimo anniversario della fiera. L’obiettivo è ridiscutere l’industria energetica nell’ottica della transizio-

Transizione energetica e sviluppo sostenibile al centro di incontri, workshop e contatti con gli operatori

ne energetica, rispettando i principi dello sviluppo sostenibile e fare del Mediterraneo un centro della transizione energetica grazie alle rinnovabili e gas naturale decarbonizzato grazie a un vero e proprio Patto multilaterale Verde per l’area. È questa la missione di OMC, lanciato con la partecipazione alla COP27. L’ente che organizza la conferenza, nata nel 1993 come Offshore Mediterranean Conference & Exhibition, e che riunisce ogni anno a Ravenna oltre 11mila presenze e 300 trecento espositori da 25 nazioni, ha infatti partecipato alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima a Sharm El-Sheikh (COP27) nel Padiglione del Mediterraneo.

Il binomio Ravenna-energia

E l’OMC rappresenta l’evento meglio in grado di sintetizzare il binomio Ravenna-energia sul quale la città si gioca buona parte del suo futuro industriale che si basa tutto sulla transizione energetica. E che Ravenna sia la vera capitale

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in questa pagina ph. Shutterstock

dell’energia italiana non è uno slogan ma un dato di fatto. Un ruolo che la proietterebbe, dall’energia eolica alla cattura dell’idrogeno, a principale hub europeo nel Mediterraneo.

“Una fiera – spiega Renzo Righini, presidente del Roca, l’associazione che raggruppa quelle che un tempo erano le aziende oil&gas del ravennate e che ora sono anche aziende energetiche “alternative” al petrolio o al gas – che è nata a Ravenna e che a Ravenna resterà; OMC per il momento vuole correre da sola consapevole del ruolo che ha pur nella certezza che gli eventi fieristici dedicati al tema energetico e alla transizione energetica, da Milano a Rimini, stanno aumentando e probabilmente aumenteranno sempre più”.

Dopo che OMC ha partecipato - per la prima volta - alla COP27 di Sharm-el-Sheikh a novembre 2022, è diventata ancora più evidente la necessità di un’alleanza fra i Paesi del Nord e del Sud del Mediterraneo. Da sempre OMC, come luogo fisico e metaforico di incontro fra stakeholders e istituzioni di tutto il mondo, valorizza il Mediterraneo e il suo ruolo cruciale, che ha plasmato la storia della cultura e della civiltà, un punto di incontro fra le diverse culture mondiali. In un contesto in cui tutte le fonti devono essere sfruttate e utilizzate al meglio, in un mix energetico che abbia sempre come obiettivo la drastica riduzione delle emissioni climalteranti. L’approccio che coinvolga quindi economia circolare,

prodotti di origine biologica e strumenti di decarbonizzazione (come CCUS, vale a dire la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica). Il tutto per migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei processi. La MED Energy Conference, questo il nome dal 2021, è sbarcata per la prima volta a una COP sul clima grazie a un’iniziativa guidata dall’Unione per il Mediterraneo (UfM) insieme al Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente - Piano d’azione per il Mediterraneo (UNEP-MAP) e alla Fondazione PRIMA. L’obiettivo era quello di evidenziare le sfide urgenti relative al cambiamento climatico che la regione del Mediterraneo sta affrontando, ma anche mettere in luce le soluzioni innovative che il settore energetico sta sviluppando per farvi fronte. “Per noi è stato un esordio importante – spiega la presidente di OMC Monica Spada – che ci ha offerto la possibilità di raccontare alla scena mondiale gli interessi, le policy ed i business mediterranei sull’energia e di sottolineare come la mission di OMC sia quella di fare un altro passo verso un Green Deal euromediterraneo”. L’obiettivo è coinvolgere tutti. “Alleanza è la parola che meglio descrive la nostra mission”, prosegue Spada. “Alleanza tra tecnologie e fonti energetiche, alleanza tra stakeholder imprenditoriali, istituzionali e accademici perché solo insieme si possono raggiungere gli obiettivi

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Monica Spada, presidente OMC Renzo Righini, presidente Roca

climatici ed energetici condivisi”. La sfida è ovviamente grande. Nei prossimi 25 anni la domanda di energia primaria nel Mediterraneo crescerà in modo sostanziale e lo scenario che si prospetta è che entro il 2040 il consumo di energia raddoppierà nei Paesi del Sud del Mediterraneo, mentre il consumo di elettricità verrà addirittura triplicato, senza considerare gli aumenti delle emissioni di CO2.

Spazio all’innovation room

A maggio 2023 a Ravenna si parlerà poi di futuro: startup, studenti, università avranno ampio spazio all’interno della fiera. E l’innovation room sarà l’area dedicata per il loro contributo, per inserirli in un confronto che può solo trarre beneficio dal loro coinvolgimento. Incrementando, quindi, il dialogo tra aziende e mondo accademico e creando nuove competenze. Forti dell’esperienza di COP27, si discuteranno le strategie, le idee, i nodi principali del percorso della transizione energetica. La questione climatica è al centro delle discussioni mondiali e non ha un’unica risposta. Costruire e sperimentare insieme dei percorsi articolati, dove più risposte si confrontano, è il modo migliore per una soluzione concreta ed efficace. In questo contesto “il Medi-

terraneo può diventare un vero e proprio canale delle rinnovabili e del gas naturale decarbonizzato – spiega Monica Spada – grazie al potenziale offerto dalla cattura e stoccaggio di CO2 presente nei suoi giacimenti esauriti. La regione mediterranea – prosegue – ha un enorme potenziale rinnovabile, sia onshore che offshore, ancora non pienamente utilizzato”. Basti pensare all’energia solare, soprattutto per l’area meridionale e orientale, o all’energia marina, a beneficio dell’intera regione. In campo ci sono e arriveranno progetti per fare della regione non solo un hub elettrico e del gas e per la cattura della CO2 e la decarbonizzazione per i settori hard to abate, ma soprattutto un ponte che unisce il nord e il sud del mondo. “La cooperazione, l’integrazione di competenze e il know-how condiviso tra Paesi europei ed africani devono essere l’obiettivo di tutti gli operatori coinvoltiracconta Spada - con lo scopo di garantire resilienza e sostenibilità ambientale sul breve e sul lungo periodo”.

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(immagini dell’edizione 2021, dal sito Omc.it)
“Dal vento alla CO2, Ravenna torna capitale energetica” Investono le imprese legate a porto e cantieristica

OMC come grande occasione per la città di Ravenna: sia sotto il profilo dell’evento vetrina per le aziende locali che operano nel settore energetico e dell’offshore sia come significativo evento di attrazione turistica per una città che non ha un polo fieristico in grado di attrarre eventi di rilievo. Il sindaco di Ravenna Michele De Pascale guarda con interesse al prossimo evento dell’offshore ravennate che “accredita Ravenna come polo energetico del futuro sia per la produzione sia per lo stoccaggio di un elemento climalterante come la CO2; una possibilità, quest’ultima, in grado da un lato di dare risposte concrete alle aziende produttrici di CO2 e dall’altro di attrarre imprese molto produttrici CO2 nelle nuove aree messe a disposizione dai lavori di ampliamento del porto”.

“OMC una grande occasione per l’offshore cittadino dopo anni di crisi”

Questo della cattura della CO2 è un tema molto importante per il futuro energetico della città. Si aprono prospettive di nuovi insediamenti produttivi in città?

Sicuramente avere a disposizione oltre 200 ettari di possibile sviluppo logistico-imprenditoriale nell’area portuale rappresenta una grande opportunità anche per accoglie -

re nuovi insediamenti produttivi. Già a Ravenna, e provincia, vi sono insediamenti produttivi che generano molta CO2 hard to abate e avere la possibilità di stoccarla a pochi chilometri dal logo in cui la si produce è un forte fattore di competitività per chi già opera e di attrattività per chi ha progetti industriali. Del resto le imprese insediate stanno investendo, come vediamo in questi giorni da Marcegaglia a Versalis. Da sette anni sono sindaco e ho partecipato a tante inaugurazioni di nuovi impianti.

A proposito di investimenti, è di pochi giorni fa l’acquisizione dell’attività cantieristica della Marino Rosetti da parte della Ferretti a sua volta controllata da una azienda cinese. È l’inizio di un possibile interesse cinese per il Porto di Ravenna?

Stiamo parlando di un cantiere nautico, un segmento di attività marginale per il porto di Ravenna. Io sono orgoglioso che l’atticvità terminalistica, il core business del Porto, sia saldamente in mani locali. Siamo aperti agli investimenti ma ci teniamo che le attività fondamentali restino a Ravenna; non mi piacerebbe che a Ravenna

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Intervista a Michele De Pascale, sindaco di Ravenna
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ph.

restasse solo il traffico dei camion che vanno e vengono dal Porto.

A proposito di camion resta il nodo delle infrastrutture al servizio del porto. Ci sono novità per Romea e E45-55 che continua ad essere martoriata dai lavori?

A quel che sento di nuova Romea non si parla più. In termini calcistici il derby tra nuova Romea e Ponte sullo Stretto pare essere stato vinto da quest’ultimo. Sulla E45-E55 ho scritto al ministro Salvini per chiedere ragione di una situazione vergognosa rispetto alla quale non esiste nemmeno un cronoprogramma. I lavori hanno una gestione continua e inaccettabile ma purtroppo non possiamo fare altro che sollecitare chiarimenti e impegni. Del resto, Anas ha impiegato 8 anni, una vergogna, a far partire i cantieri sulla tangenziale di Ravenna e finalmente sono partiti i lavori che daranno una risposta fondamentale alla mobilità pesante in entrata e in uscita dal porto. Anche vedendo il silenzio sulla nuova Romea, mi pare evidente che l’asse viario sul quale possiamo puntare è quello del potenziamento dell’Adriatica, statale 16, verso Ferrara per l’interconnessione con l’A13 e la A14 dir per le connessioni con le altre direttrici di traffico come A14 e A1.

getico non ha risparmiato nessuno, a livello locale e nazionale. A Ravenna devo dire che l’effetto Nimby è stato minore che altrove e non sarà un caso che abbiamo la grossa quota in Italia, dopo Roma, di fotovoltaico. In totale sono attivi 3.790 impianti con 24 strutture ogni mille residenti e la quota record di oltre 871 kwh ogni mille abitanti grazie anche alle grandi dimensioni delle superfici industriali.

Tornando all’energia, ora il tema è centrale per Ravenna ma forse si è perso negli anni scorsi … Veniamo da un decennio almeno di anni bui e di autolesionismo a livello di politica energetica nazionale, miope sia dal lato delle forniture sia sul punto dell’industria energetica nazionale che è stata distrutta. Causa anche l’effetto Nimby (impianti non nel mio giardino, ndr) che ha interessato anche il mondo delle rinnovabili, Ravenna, che è la capitale energetica d’Italia, ha sofferto molto di questa impostazione ma, paradossalmente, è stata la drammatica crisi con la guerra Russo-Ucraina a farle riacquisire centralità sia dal punto di vista estrattivo sia per quel che riguarda la rigassificazione. La verità è che dal 2016 la miopia politica sul fronte ener-

Come vede le prospettive di Agnes, il grande parco eolico offshore?

Sono stato, fin da subito, sostenitore del progetto portato avanti dalla società Agnes, da Saipem e, da pochi giorni, dal Fondo di investimenti F2i, fondo d’investimenti a capitale misto pubblico-pubblico specializzato in infrastrutture e energia. Si tratta di un’operazione fondamentale perché consente di produrre energia pulita senza impatto ambientale visto che le pale sono a oltre 30 km dalla costa e, con anche l’effetto combinato dell’evaporazione del mare e della rotondità della terra, pressoché invisibili dalle spiagge. Lo sviluppo di energia rinnovabile dal vento ha la stessa valenza per la Romagna che ebbe la diga di Ridracoli. Agnes ha già acquisito la concessione demaniale relativa al posizionamento studiato tenendo conto del transito dei pescherecci, delle navi commerciali e da crociera; la valutazione di impatto ambientale è in corso e poi speriamo in una veloce autorizzazione unica. So che ci sono progetti di parchi eolici anche nel riminese: l’importante è che la Romagna non perda la grande occasione di produrre energia eolica con impianti offshore. Parliamo della forma di energia più green per cui credo che sia sbagliato contrapporre parchi eolici e turismo. Dalla spiaggia le pale di Agnes non si vedono.

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Ravenna spinge la CO2 nei vecchi pozzi di metano

Grandi potenzialità locali nello stoccaggio dell’anidride carbonica

Come ha dichiarato nei giorni scorsi la presidente di Eni, Lucia Calvosa, al Sole24Ore Ravenna si appresta a diventare “una vera e propria capitale dell’energia con numerose iniziative e progetti sia in campo tradizionale sia nell’ambito delle energie rinnovabili e della riqualificazione del territorio”, un punto di riferimento “nel percorso di transizione energetica e un presidio importante a supporto della sicurezza energetica” che rappresenterà la nuova sfida della città romagnola dopo essere stata la capitale della chimica italiana nell’immediato dopoguerra. In pratica i progetti Eni per il territorio ravennate spaziano dalla ricerca e produzione di gas naturale alla produzione di energia elettrica da parte di Eni Power, senza trascurare i prodotti in ambito chimico (anche da fonti rinnovabili, con Versalis). La previsione di attività si estende poi a risanamento ambientale, riqualificazione del territorio, fotovoltaico e conversione del moto delle onde in elettricità. Ma il piatto forte resta quello della cattura e dello stoccaggio della CO2. A questo riguardo, Enia ha da poco ricevuto dal

I progetti di Eni diventeranno realtà a partire dal 2024 con oltre 500 posti di lavoro

ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica l’autorizzazione per la fase 1 che partirà a inizio del 2024, con stoccaggio di 25mila tonnellate di CO2 che verranno prese dalla centrale di trattamento gas di Casal Borsetti. Nel 2026 è poi previsto l’avvio della fase 2 che sarà in grado di sottrarre dall’atmosfera circa 4 milioni di tonnellate l’anno di anidride carbonica che sarà stoccata nei campi a gas esauriti dell’offshore dell’Adriatico. La prima CO2 arriverà nel suo deposito “naturale” agli inizi del 2024. Si tratta di un accordo che genererà oltre 500 nuovi posti di lavoro nella sola prima fase del progetto. L’AD di Eni Claudio Descalzi ha commentato: “Oggi più che mai emerge l’esigenza di conciliare obiettivi di decarbonizzazione, sicurezza energetica e competitività, e fare sistema diventa prioritario. Questo accordo rappresenta un esempio di eccellenza, volto a valorizzare le sinergie industriali per contribuire al percorso di decarbonizzazione del sistema produttivo italiano. La prima fase del Progetto Ravenna consentirà di ridurre le emissioni della centrale di Casalborsetti, avviando in Italia un progetto basato su un processo

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tecnologico maturo ed essenziale per il raggiungimento degli obiettivi climatici, complementare alle rinnovabili, all’efficienza energetica e alle altre leve disponibili, ed è centrale per evitare le emissioni di CO2 dei settori altamente energivori che al momento non hanno alternative tecnologiche per la decarbonizzazione”.

Spazi idonei

La decarbonizzazione dell’industria pesante

“Si tratta di sfruttare spazi perfettamente idonei allo stoccaggio di otre 500 milioni di tonnellate di CO2, i più grandi d’Europa, nei quali il volume precedentemente occupato dal Metano che è stato estratto dal 1960 ad oggi al largo di Ravenna sarà destinato ad definitivo conferimento dell’anidride carbonica prodotta dai settori “hard to abate”, cioè quei settori industriali come la produzione di acciaio, vetro, ceramica etc.. per i quali è praticamente impossibile passare alle Energie Rinnovabili, spiega Oscar Guerra, amministratore delegato della Rosetti Marino. Rosetti Marino fa parte del Consorzio di Technical Providers che, assieme a Nuovo Pignone e Giammarco Vetrocoke, ha effettuato lo studio degli impianti di cattura della CO2 per conto del Consorzio di Emettitori (di CO2 – ndr) dei distretti petrolchimici di Ravenna e Ferrara che hanno fatto richiesta di un finanziamento nell’ambito dell’Innovation Fund UE della Comunità Europea per il Progetto CCS di Ravenna. Qualora il Consorzio di Emettitori riuscisse ad ottenere il finanziamento UE, il Consorzio dei Technical Providers sarà coinvolto nelle fasi successive di sviluppo della progettazione e budgeting per questi impianti.

L’AD di Snam Stefano Venier ha dichiarato: “È un fatto che le tecnologie di Carbon Capture and Storage (CCS) stiano maturando a livello globale come uno strumento a disposizione per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e per questa ragione è al centro dell’attenzione da parte di governi, investitori e operatori industriali. Progetti di CCS sono in corso di sviluppo a livello globale e sono già in fase avanzata di definizione sia in Europa – specialmente nel Regno Unito, in Olanda e nei Paesi nordici – sia negli Stati Uniti. Con questa joint venture nasce in Italia la prima iniziativa che ha l’ambizione di offrire una soluzione all’intero cluster produttivo hard to abate della Pianura Padana e potenzialmente anche delle altre regioni italiane e di altri Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Snam contribuirà al progetto con il proprio know how e le proprie competenze distintive nel trasporto e gestione di molecole, in questo caso quelle della CO2”.

Il progetto rappresenta un tassello fondamentale per rispondere alle necessità di decarbonizzazione delle acciaierie, dei cementifici, delle industrie della ceramica e della chimica e più in generale dei settori “hard to abate” attraverso un processo tecnologico immediatamente disponibile, altamente efficiente ed efficace, che permette di valorizzare le infrastrutture e le competenze già presenti sul territorio.

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Claudio Descalzi, amministratore delegato Eni Oscar Guerra, amministratore delegato Rosetti Marino
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Stefano Venier, amministratore delegato Snam ph. Shutterstock
Il progetto Agnes rincorre il vento Depositata la documentazione per la VIA del maxi hub in alto mare

Il progetto Agnes - che prevede la creazione di un maxi hub delle energie rinnovabili e dell’idrogeno verde al largo delle coste di Ravenna – va avanti. La società, che sta sviluppando l’iniziativa in partnership con Qint’x e Saipem il 13 febbraio scorso ha depositato la documentazione per avviare la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) mentre nel frattempo è infatti entrato a far parte della compagine F2i Sgr, fondo d’investimenti a capitale misto pubblicopubblico specializzato in infrastrutture e energia. La prima area dove sono previste le pale eoliche è ‘Romagna 1’ tra Marina di Ravenna e Punta Marina che si sviluppa su una superficie di 17 chilometri quadrati ed è composta da 15 turbine eoliche alte 130 metri. Romagna 2 sarà più lontano dalla costa e più a sud e sarà maggiore la potenza con 50 turbine eoliche sempre alte 130 metri, con una disposizione che consentirà di sfruttare al massimo il vento che soffia al largo.

“Si tratta di un intervento molto innovativo, che l’intera comunità ravennate –ha scritrto il sindaco di Ravenna Michele De Pascale in una nota - ha seguito e sostenuto fin dall’inizio e in tutte le sedi. La sua realizzazione rappresenta una grande opportunità, per l’intero Paese e per il distretto energetico offshore ravennate, in termini di risposte concrete all’esigenza sempre più forte di dare un significativo impulso allo sviluppo delle energie rinnovabili e di crescita occupazionale per tutto il distretto ravennate. Nei confronti di questo progetto abbiamo riscontrato un grande interesse da parte del ministro Roberto Cingolani nel precedente governo e del ministro Gilberto Pichetto Fratin in quello attuale. E anche se finora non è stata accolta la nostra proposta di prevedere per impianti per la produzione di energie rinnovabili di questo tipo una procedura autorizzativa accelerata analoga a quella messa in campo per il

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F2i entra nel capitale della società che svilupperà pale eoliche e idrogeno
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rigassificatore, auspichiamo comunque che l’analisi della documentazione depositata possa avvenire in tempi brevi, affinché si concretizzino il più celermente possibile i grandi vantaggi che la realizzazione di tale progetto può determinare, in termini di maggiore autosufficienza energetica, opportunità di lavoro e sostenibilità ambientale”.

Impianti lontani dalla costa

Uno dei grandi punti a favore dell’eolico ravennate è quello della lontananza della costa e, quindi, lo scarso impatto visivo: oltre le 20 miglia. Si vedrà ancora meno da terra l’impianto fotovoltaico galleggiante, che si alza di circa 2,5 metri sul livello dell’acqua e secondo il progetto si svilupperà su una superficie di 63 ettari.

Intanto, F2i ha rilevato una quota di minoranza (poco più del 10%) del capitale di Agnes, che per il resto è in mano ad Alberto Bernabini, Amministratore unico della stessa Agnes nonché fondatore e CEO di Qint’x, società ravennate specializzata in progetti di energia rinnovabile.

L’ingresso di F2i, seppure con una quota del tutto minoritaria, costituisce certamente un acceleratore per il progetto Agnes, il cui iter autorizzativo – da tempo già in corso – ha registrato in questi giorni un passo avanti con la consegna agli uffici competenti della documentazione necessaria ad avviare il processo di VIA. Un procedimento che conferma l’intenzione di produrre idrogeno verde, che potrebbe avere diversi utilizzi non ultimo quello di un’immissione in rete in miscela col metano che arriverà dal nuovo rigassificatore che Snam sta installando a Ravenna, come il numero uno della società aveva già ipotizzato nei mesi scorsi.

In campo anche il PNRR

Il progetto Agnes, che verrà co-finanziato con 70 milioni di euro di risorse provenienti dal Fondo Complementare al PNRR, prevede un investimento complessivo nell’ordine dei 2 miliardi di euro, per installare nell’offshore ravennate due parchi eolici (Romagna 1 e Romagna 2), rispettivamente posizionati a 10 e 12 miglia dalla costa, per 520 MW complessivi, a cui si aggiungeranno 100 MW tramite un impianto solare galleggiante. Una parte rilevante dell’energia rinnovabile prodotta verrà immessa direttamente in rete, ma una quota sarà utilizzata per alimentare oltre 100 MW di elettrolisi in grado di produrre, a pieno regime, fino a 4.000 tonnellate di idrogeno verde all’anno.

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(immagini dal sito Agnespower.com)

Rosetti Marino a trazione “verde”

Il 2022 chiude con ricavi a 316 milioni

Sempre più energie rinnovabili e carbon neutrality nel motore della Rosetti Marino, il Gruppo ravennate attivo nel settore delle piattaforme e degli impianti che ne consentono il funzionamento. E dopo la crisi vissuta tra 2020 e 2021, tra crollo del petrolio e Covid, torna il sereno sui conti e sulle prospettive di una delle aziende protagoniste dell’offshore ravennate.

“I conti del 2022 – come annuncia l’amministratore delegato Oscar Guerra – hanno visto i ricavi del Gruppo a quota 316 milioni di euro con una prospettiva per il triennio 2023-2025 ben superiore ai 400 milioni di euro annui. Del resto, il portafoglio ordini ci mette già in condizione di tranquillità, con lavori che sono appena arrivati o che stanno arrivando in questi giorni per oltre 500 milioni”. Attualmente gli addetti in Italia sono a quota 650 unità, per la metà laureati e il 75% dei laureati sono ingegneri. A questi si aggiungono gli oltre 4mila lavoratori nel mondo coinvolti nelle lavorazioni sui manufatti realizzati da aziende terziste.

Rinnovabili e carbon neutrality tra i business più promettenti

L’azienda ravennate si lascia finalmente alle spalle due anni molto pesanti dal punto di vista finanziario e durante i quali sono stati bruciati 20 anni di utili che la proprietà aveva prevalentemente lasciato in azienda. “Il crollo del petrolio aveva ridotto al lumicino gli investimenti nell’Oil&Gas e i pochi lavori che c’erano, consentivano marginalità molto basse”, spiega Guerra che aggiunge: “come se non bastasse è arrivato il Covid, che ha materialmente ingessato la nostra produzione, anche se siamo riusciti a consegnare gli impianti che avevamo in lavorazione per Danimarca, Regno Unito e Qatar”. Poi è scoppiata la guerra e la Danimarca, grazie anche alle infrastrutture fornite anche dalla Rosetti Marino, è riuscita a raggiungere la propria indipendenza dal gas russo.

L’impatto delle rinnovabili

Da quel momento ha preso sempre più vigore la diversificazione e ora l’azienda, per un buon 40%, si dedica al set-

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tore delle Rinnovabili che si articola sulle piattaforme per l’eolico offshore e sulla decarbonizzazione. Sotto quest’ultimo profilo Rosetti Marino ha acquisito nel 2021 la quota di Green Methane s.r.l., società leader in Italia nella progettazione, realizzazione e messa in marcia di impianti per la trasformazione di biogas in biometano, che ha messo a punto un interessante sistema per sequestrare la CO2 dal metano. Si tratta di un settore con enormi potenzialità di sviluppo se si pensa che il biogas è composto al 50% da metano e al 50% da CO2 ed il solo biogas agricolo in Italia ha un potenziale pari a 9 miliardi di metri cubi l’anno. Per avere un termine di paragone, le due navi gassificatrici italiane porteranno nel nostro Paese ogni anno 10 miliardi di metri cubi di metano. I conti della Green Methane s.r.l., stanno andando a gonfie vele: nel 2020, l’anno prima dell’ingresso di Rosetti Marino, il fatturato ammontava a circa 2 milioni di euro, crescendo già a 7 milioni l’anno successivo, mentre il 2022 si è chiuso con un consuntivo a quota 17 milioni e per questo 2023 si pensa di superare i 20 milioni. Ora il settore si potrà avvantaggiare di interessanti incentivi e non è un caso che anche grandi operatori quali Snam ed Eni siano interessate ad entrare nel business del biometano.

La cattura della CO2

Ma è proprio al settore della cattura della CO2 che Rosetti Marino guarda con grande attenzione visto il rilievo che la Carbon Neutrality ha già e che sempre più avrà negli anni a venire. E se da un lato la cattura della CO2 diventa rilevante per l’efficientamento degli impianti a terra, a partire dal distretto petrolchimico di Ravenna, dall’altro, è interessante anche il settore del cosiddetto “de-flaring”, vale a dire la separazione di quella quota di gas che residua nel petrolio e spesso si deve bruciare nelle fiaccole degli impianti Oil&Gas. Quella quota di gas può essere recuperata e da problema

diventa una risorsa da utilizzare. Alla fine, considerando anche la spinta dell’eolico offshore, per Rosetti Marino la percentuale a medio termine del business legato alle Rinnovabili e alla Carbon Neutrality raggiungerà il 50%.

L’Oil&gas tradizionale

Per quanto riguarda invece l’Oil&Gas tradizionale, il venir in parte meno delle forniture dalla Russia ha ridato slancio a progetti che giacevano da tempo nei cassetti e Rosetti Marino ha acquisito un’importante commessa anche nella Terra del Fuoco, ma ferve l’attività anche nel Nord Africa, nel Mar Caspio, nel Golfo Arabico ed in Nigeria e in Corea. “Tutti vogliono gas in questo momento - spiega Guerra - e anche i campi minori vengono sfruttati. Anche per questo cerchiamo nuovo personale e attualmente abbiamo aperte 35 posizioni, per la gran parte ingegneri. Adesso il nostro comparto, sempre più attento al green, è diventato molto più interessante e appetibile anche per i giovani”. Il tutto mentre a Forlì, presso la nostra controllata Fores Engineering s.r.l. è in forte sviluppo il comparto dell’automazione perché sempre più spesso gli impianti in mare sono gestiti da terra, implicando uno sforzo sempre maggiore in questa direzione.

Addio alla yachting

Infine, il settore dello yachting. Il Gruppo Rosetti Marino ha ceduto a Ferretti Group il suo cantiere di San Vitale, rinunciando in parte alla propria divisione di business relativa alla costruzione di navi. Nel caso dello stabilimento produttivo di San Vitale il Gruppo Rosetti Marino cederebbe un’area di 70.000 mq, con superfici coperte per circa 10.000 mq, una superficie di 10.000 mq per la costruzione di scafi, una banchina lunga 175 metri ed anche un bacino di carenaggio lungo 180 metri e largo 27 con profondità 6 metri. In questa infrastruttura sono stati costruiti per decenni mezzi navali quali rimorchiatori, AHT, supply vessel e piccole navi traghetto, ma negli ultimi anni il cantiere aveva visto ridursi di molto i nuovi ordini. Da alcuni anni Rosetti Marino aveva diversificato l’attività aprendo la divisione di business Rosetti Superyacht e costruendo un primo Explorer lungo 38 metri (ribattezzato Emocean e attualmente in vendita ma di grande successo sul mercato) a cui farà seguito nel 2023 la consegna di una seconda unità gemella.

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(immagini Rosetti Marino) Oscar Guerra, amministratore delegato Rosetti Marino
RESPONSABILE TECNICO Dalila Zaccarello 342 0920055 adriaticaponteggi@gmail.com RESPONSABILE COMMERCIALE Davide Frini 348 9050608 RESPONSABILE COMMERCIALE Fabio Giardini 334 3591652 commerciale.adriaticaponteggi@gmail.com .PONTEGGI .PARAPETTI .LINEE VITA .MONTACARICHI DA CANTIERE GAMBETTOLA (FC) Via Montanari, 550 Fax 0547 53486

EVENT AGENDA EVENT AGENDA

SPECIALE OMC 2023 23
ph. Shutterstock

22nd MAY 2023 - MONDAY

16.00 › Ravenna Energy Transition Lab “Local projects contributing to decarbonization”

SCONTO DEL 10 %

RISERVATO A TUTTI GLI OPERATORI E VISITATORI OMC

Trattoria Cubana

Via Molo Dalmazia 37, Marina di Ravenna Info e prenotazioni 376 0351600 info@trattoriacubana.it www.trattoriacubana.it

Introduction Addresses: Keynote speech:

• Adolfo Urso - Minister for Trade and Made in Italy

• Giuseppe Ricci - Chairman Confindustria Energia

• Luigi Ciarrocchi - Chairman Assorisorse

Business Keynote:

• Stefano Venier - CEO Snam

Business Pane › “The energy projects of Ravenna”

• Offshore Renewables and Hydrogen production - The Adriatic green network of energy sources - Fabrizio Botta, Chief Commercial Officer Saipem

• CCS Project - Luca De Caro, Distretto Centro Settentrionale Eni

• Circular economy: a multi-purpose platform for special waste treatment and processing - Carlo Pezzi - Chief Executive Officer HEA

18.00 › Energy Capitals roundtable Mayors’ meeting: Ravenna, Alexandria, La Valletta, Limassol, Rijeka, Salonicco.

23rd MAY 2023 - TUESDAY

9:00 › Official inauguration of the Exhibition

09:30 - 10:00 › Welcome

Addresses 10:00 - 11:15 › Opening Plenary

Session

“The new scenario and current emergencies: Focus on the outcomes of COP27 in view of COP28”

Welcome speech:

• Antonio Tajani - Minister of Foreign Affairs, Italy

Keynote speeches:

• Sultan Ahmed Al Jaber - Minister of Industry and Advanced Technology United Arab Emirates

• Tarek El Molla - Minister of Petroleum and Mineral Resources, Egypt

• Mohamed Arkab - Minister of Energy and Mines, Algeria

• Kadri Simson - UE Commissioner for Energy

• Gilberto Pichetto Fratin - Minister of Environment and Energy Security, Italy

11:20 - 11:50 › Business Panel

“Decarbonization and security of supply: the impact on business”

Invited Panelists:

• Claudio Descalzi - Eni CEO, Italy

• Toufik Hakkar - Sonatrach CEO, Algeria

• Farhat Omar Bengdara - Chairman of the Board National Oil Corporation, Libya

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SPECIALE OMC 2023
Gruppo Ormeggiatori del Porto di Ravenna Soc. Coop. Via Fabbrica Vecchia, 5 - 48122 Marina di Ravenna (Ra) Tel. 0544 530505 - Fax. 0544 531871 ormeggira@virgilio.it - www.ormeggira.it
www.satcs.com

11:50 - 12:40 › Institutional Panel “The opportunity coming from the East Med integration”

Invitated Panelists:

• Tarek El Molla - Minister of Petroleum and Mineral Resources, Egypt

• George Papanastasiou- Minister of Energy, Cyprus (tbc)

• Walid Fayad - Minister of Energy and Water, Lebanon (tbc)

• Israel Katz - Minister of Energy, Israel (tbc)

• Houda Ben Jannet - General Director OME Obsérvatoire Méditerranéen de l’Energie

• Nasser Kamel - Secretary General Union for the Mediterranean

Closing remarks:

• Adolfo Urso - Minister for Trade and Made in Italy

12:45-14:00 - Lunch break

14:00- 15:30 › Technical panel “Science and Energy Transition”

• Introduction by Robert C. Armstrong - Director MIT Initiative and Chevron Professor of Chemical Engineering

• David T. Allen - Gertz Regents Professor of Chemical EngineeringUniversity of Texas at Austin

• Barbara Sherwood LollarDistinguished Professor of Earth Sciences and Director of the Stable Isotope Laboratory at University of Toronto, Department of Earth Sciences

• Jean-Marie Tarascon - Professor and Chair in Chemistry of Materials and Energy, Collège de France, Chimie du Solide et de l’Energie

• Roberto Cingolani - Board Member NATO Innovation Fund (tbc)

EVENT AGENDA

21:00 - Gala Dinner

24th May 2023 - Wednesday

9:30 - 10:15 › Panel “Decarbonisation and investments”

• Guido Brusco - Director Natural Resources Eni - Alessandro Puliti, CEO Saipem

• Bernardo Attolico - Chief Business Officer SACE

10:15 - 11:45 › Business Panel

“The levers of decarbonization in the energy sector” Keynote speech

• Wallace Pescarini - Offshore Atlantic Basin President SLB

Invited Panelists:

• Piero Ercoli - SvP Decarbonization Projects Snam

• Renske Ytsma - Director/SVP Offshore Wind Development Continental Europe RWE Renewables

• Corrado Baccani - Critical Raw Materials Task Force member, Assorisorse

• Alessandro Bresciani- Senior Vice President, Climate Technology Solutions at Baker Hughes

• Alaa el Batal - CEO Egyptian General Petroleum Corporation

• Giles Dickson - CEO WindEurope

11:45 - 12:45 › Business panel

“The perspective of the hard to abate for long term goals”

• Antonio Gozzi - Chairman Federacciai

• Giovanni Savorani - Chairman Confindustria Ceramica • Lorenzo Poli - Chairman Assocarta

• Thomas Guillot - CEO Global Cement and Concrete Association

• Adriano Alfani - CEO Versalis

• Roberto Callieri - CEO Italcementi

• Francesco Caterini - VP Yara

13:15 - 14:30 - Lunch Break

SHIPPING AND FORWARDING AGENTS Shipbrokers-Warehousing-Cargo Handling Road and Sea Transport-Customs Clearance Agents

JACKING & SKIDDING - STRAND JACK SYSTEM - SPMT E CAVALLETTE IDRAULICHE -TEST DI CARICO - PESATURA - CUSTOM SOLUTION Sede operativa:Via Magnani 16 Ravenna CELL. 3355688558. zanetti.solution@gmail.com  www.zanettisolution.com

SPECIALE OMC 2023 25
in queste pagine ph. Shutterstock Via Magazzini Anteriori, 63 RAVENNA(ITALY) Tel. +39 0544 688043 Fax +39 0544 688041 E-mail info@casadeighinassi.com www.casadeighinassi.com

SPECIALE OMC 2023 EVENT AGENDA

OMC MED ENERGY TECHNICAL SESSIONS

Operational Excellence | Carbon Neutrality | Circular Economy | Technologies|

14:30 - 16:00 › Panel

“Gas Flaring and methane emissions”

Invited Panelists:

• Pratima Rangarajan - CEO OGCI

• Madgy Galal - CEO EGAS - Egyptian Natural Gas Holding Company

• Fatiha Neffah - VP Commercialization Sonatrach

• M. Abdelkrim Ouamer - VP HSEQ Sonatrach

• James Watson - Secretary General Eurogas

• Angelo Lo Nigro - Methane Emissions Task Force coordinator, Assorisorse

• Monica Tommasi - President Amici della Terra

25th May 2023 - Thursday

11:00 - 12:30 › Panel “Sustainable Mobility”

• Galeazzo Bignami - Vice Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile

• Massimiliano Donà - Unione Nazionale Consumatori (UNC - National Consurmers)

• Ferruccio Resta - President Sustainable Mobility Centre

• Carlo Borgomeo - President Assoaeroporti

• Roberto Pietrantonio - Managing Director Mazda Italia

• Gianpiero Strisciuglio - Managing Director and Director General Mercitalia Logistics- Ferrovie dello Stato

• Stefano Ballista - Managing Director Eni Sustainable Mobility

13.30 - Farewell Lunch

23rd May 2023 - Tuesday

15.45- 19.00 › Technical Sessions

• Renewables: New Challenges

• Offshore wind

• Asset Integrity

• Operations Optimization

• Breakthrough Technologies

• Innovative Methodologies

• Asset Circular conversion & valorisation

• Circular value Chains

24th May 2023 - Wednesday

11.45-13.15 › Technical Sessions

• CCS

• Asset Digitalization

• First of a Kind

14.30 -18.00 › Technical Sessions

• Hydrogen

• GHG Reduction

• Data Management

• Robotics

• Deployment

• Underground Storage Innovation

25th May 2023 - Thursday

9.00 - 10.30 › Technical Sessions

• O&G Technologies decarbonization

• Fusion Energy

OMC MED ENERGY INNOVATION ROOM

23rd May 2023 - Tuesday

15.00-19.00 › Start Up Challenge

24th May 2023 - Wednesday

11.00-18.00 › Energy Hackathon

25th May 2023 - Thursday

9.00-11.00 › Call 4 IdeasMediterranean Region

Innovation Room:

› Energy Transition 4 Schools

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Via Magazzini Anteriori,63 Ravenna Tel.0544 591738 Fax 0544 591752 E-mail: info@linearform.it www.linearform.it Linear Form s.r.l. Sdoganamenti import- export Consulenza Doganale e Fiscale Gestione Statistiche Intra Spedizioni Internazionali Via G. Antonio Zani, 15 - Ravenna Tel. 0544.531555 - Fax 0544.531864 info@martinivittorio.it - www.martinivittorio.it Via G. Antonio Zani, 15 - Ravenna Tel. 0544.531831 - Fax 0544.530088 intercontinental@ intercontinentalsrl.it www. intercontinentalsrl.it

Micoperi, il rilancio passa da offshore e green economy

L’azienda punta su energie alternative e biomasse algali

Da una crisi all’altra senza perdere la voglia di vincere le sfide, a partire da quella di rimettere in galleggiamento la Costa Concordia. Ha cento vite la Micoperi di Ravenna, un’azienda guidata dal 1996 da Silvio Bartolotti che ne è amministratore delegato. Micoperi nasce nel secondo dopoguerra a Cagliari con due fondatori, Minio e Contivecchi Per Ricuperi, allo scopo di ripulire le principali rotte di navigazione dai relitti bellici.

Al lavoro oltre 1.800 dipendenti con ricavi vicini ai 400 milioni

E’ il 1956 quando Francia e Inghilterra decidono di dichiarare guerra all’Egitto per il dominio del Canale di Suez, l’ONU interviene energicamente ed ottiene la sospensione del conflitto, il Canale di Suez è impraticabile e si cercano società specializzate per liberare quelle acque da navi affondate, sminamenti, e per questo lavoro viene indicata dall’ONU la società Smith olandese, ma servono uomini esperti e determinati per provvedere ad un opera quasi impossibile in tempi brevi e l’unica azienda dotata di capacità e maestranze è MICOPERI, impegnata con i suoi mezzi nel recupero di relitti nelle sec-

che “Kerkennah”, sulle coste Tunisine. Il risultato finale è un vero tripudio che il Presidente dell’ONU in persona dedica a quegli uomini ed all’azienda italiana che in pochi mesi hanno reso possibile il transito delle prime navi in tutto il canale. L’Egitto è una delle prime Nazioni che aderisce al progetto del Presidente Eni, Enrico Mattei, che applica la metodologia di premiare le Nazioni produttrici di petrolio attraverso l’impiego di finanza italiana concedendo una partecipazione paritaria agli utili (50/50) attraverso lo sfruttamento derivante dalla vendita dei prodotti petroliferi.

Il bisogno di energia traina la crescita

Con i primi anni ‘60 iniziano ricerche, esplorazioni, perforazioni, studi di ingegneria applicati alle strutture offshore, alle attività subacquee con l’applicazione di metodi di immersione innovativi, formazione di personale marittimo, tecnico, per affrontare nuove sfide! Il mondo intero ha bisogno di energia, i prodotti petroliferi ne sono parte

SPECIALE OMC 2023 27

determinante e Micoperi è preziosa, con personale proveniente dalle esperienze militari dell’ultimo conflitto, abituati al sacrificio, alla disciplina, alla sicurezza necessaria in attività così determinanti.

Dal bacino del Mediterraneo al Mar Rosso vedono affacciarsi sulla scena una Società che di lì a poco avrebbe ampliato le proprie competenze e capacità fino a diventare, negli anni Settanta, uno dei principali contractor per la costruzione e l’installazione di piattaforme e la posa di condotte marine. Oceano Indiano, Mar dei Caraibi, Mare del Nord, fino all’Africa Occidentale, India, Malesia e America Latina: negli anni Settanta e Ottanta Micoperi si è imposta nell’industria offshore conquistando mercati sempre più vasti e specializzandosi in attività sempre più diversificate. Micoperi ha continuato ad accrescere la propria esperienza e grazie a una solida divisione Ricerca e Sviluppo è divenuta leader nella progettazione di tecnologie all’avanguardia per l’industria offshore. La società ha raggiunto fama internazionale grazie al suo approccio innovativo e alle sue soluzioni, di pari passo con il rinnovamento del settore petrolifero. L’azienda ha apportato molti miglioramenti nel settore dei lavori subacquei, compresi importanti cambiamenti nelle tecnologie di immersione in saturazione, installazione offshore, e ha progettato e costruito numerose navi posatubi e d’installazione che vantano tecnologie ancora oggi all’avanguardia.

La grande crisi degli anni ‘80

Agli inizi degli anni ’80 si prospetta una prima grande crisi del settore petrolifero, Micoperi ha investito ingenti finanze nella costruzione della più grande nave al mondo per i sollevamenti nell’offshore, tenta una frazionalizzazione che la porta a vendere quasi interamente le navi della sua flotta, il personale perde fiducia nell’azienda e si dirama in tante aziende del settore nel mondo sino a passare da 2.400 dipendenti nel 1980 a 35 dipendenti nel 1996, anno in cui l’azienda, commissariata dal Ministero dello

Sviluppo Economico poiché considerata di importanza strategiconazionale, viene messa in vendita attraverso un bando pubblico internazionale. La Famiglia Bartolotti attraverso la società Protan di Ravenna, già attiva dal 1970 nelle manutenzioni dell’industria italiana si aggiudica l’acquisto attraverso una proposta quadriennale. L’azienda riprende quote di mercato nel bacino del Mediterraneo e nei 5 anni successivi occupa circa 1.000 persone, si consolida, ristrutturata e ampliata nelle sue

capacità allarga l’orizzonte operativo sulle coste del West Africa, si dota di nuove unità navali e attraverso l’Atlantico e si insedia con una nuova Base Operativa in Messico al servizio del Centro America.

Il fatturato riprende quota

Il fatturato complessivo dell’azienda attualmente supera i 400 milioni, affronta la sfida per il recupero della nave Costa Concordia, opera giudicata da tutto il mondo impossibile, ma il risultato di uomini preparati, determinati, con un lavoro di ingegneria, tutto interno all’azienda, durato ben 2 anni, raggiunge l’obiettivo con un successo che ha fatto il giro del mondo. E’ l’anno 2015 quando una nuova crisi imprevedibile colpisce il mondo delle attività offshore legate al settore petrolifero, i fatturati di Micoperi calano progressivamente sino all’anno 2020/2021 a cui si aggiungono i danni prodotti dalla pandemia Covid 19. Il superamento di questi sette anni di crisi è stato possibile attraverso l’utilizzo degli utili di bilancio accumulati a

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Consorzio CIRO MENOTTI S.C.p.A da 60 anni al fianco delle imprese e della comunità

Il “Consorzio Cooperative di Produzione e Lavoro CIRO MENOTTI” ha recentemente festeggiato il suo sessantesimo anniversario e il 31 maggio si appresta ad approvare il bilancio con un valore della produzione pari ad oltre 55 milioni di euro, in netto rialzo rispetto al dato relativo al 2021 e con un risultato positivo in linea con le attese.

Fondato nel 1962, ha costituto un modello di collaborazione tra diverse realtà imprenditoriali volto a creare un unico interesse sempre più forte e competitivo, associando realtà Cooperative dislocate su tutto il territorio nazionale.

Il Consorzio è cresciuto costantemente nel corso degli anni, riuscendo a fornire alle proprie associate un’ampia gamma di servizi e opportunità di lavoro stabile e di qualità. Da anni il Consorzio è presente con importanti commesse nel territorio ravennate; in particolare ha eseguito e sta ancora eseguendo lavori di manutenzione sulle strade del Comune di Ravenna, nei presidi ospedalieri nell’ambito di Romagna - Area Vasta nonché manutenzioni commissionate dall’Autorità Portuale di Ravenna; recentemente si è aggiudicato l’appalto per la rigenerazione urbana della Stazione ferroviaria di Faenza. Grazie alla collaborazione tra le sue cooperative, il Consorzio ha espanso la propria attività, diversificandola, diventando un punto di riferimento per le Imprese a livello regionale e nazionale.

L’attività del Consorzio è rivolta soprattutto all’assunzione di appalti pubblici e privati, con riferimento in particolare all’edilizia civile ed industriale, alle opere infrastrutturali ed impiantistiche.

La realizzazione degli interventi è

assegnata alle Associate attraverso il coordinamento consortile, in un rapporto organico e rispondente alla natura dei lavori, alla loro dimensione e alle specializzazioni necessarie per realizzarli.

Il Consorzio si pone, inoltre, come obiettivo, la sintesi di momenti progettuali, finanziari, di realizzazione e gestione di opere pubbliche. In particolare, ha sviluppato esperienze pluriennali nel settore della costruzione e gestione di opere cimiteriali e della pubblica illuminazione.

Il Consorzio possiede l’ATTESTAZIONE SOA in 38 CATEGORIE, delle quali sei con classifica illimitata: OG 1 edilizia civile, OG 2 restauro e manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela, OG 3 lavori stradali, OG 6 acquedotti, fognature, gasdotti etc., OG 9 impianti per la produzione di energia elettrica, OS 18A componenti strutturali in acciaio e OS 21 opere strutturali speciali.

Possiede le Certificazioni di Qualità ISO 9001:2015, ISO 14001:2015, ISO 45001:2018, UNI ISO 39001:2016, UNI ISO 27001:2017, ISO 37001:2016, EN ISO 27001:2013, UNI ISO 30415:2021, la Certificazione di Sistema di Gestione SA 8000:2014 e Certificazione ESCo oltre al Rating di Legalità 3 stelle.

Oltre a questo, il Consorzio ha promosso progetti per la riduzione

dell’impatto ambientale delle proprie attività e ha sostenuto iniziative sociali a favore della comunità. Da questo punto di vista, il PNRR rappresenta un’opportunità unica per rilanciare l’economia e favorire la ripresa della nazione dopo gli effetti negativi della pandemia. Il Consorzio, forte della sua esperienza nel settore cooperativo e della qualità dei servizi offerti, intende contribuire alla realizzazione dei progetti previsti dal Piano, con particolare attenzione all’ambito della sostenibilità ambientale e ristrutturazione di edifici storici. Grazie alla collaborazione tra le diverse cooperative, il Consorzio può oggi offrire un’ampia gamma di servizi e competenze, in grado di coprire molteplici settori di intervento previsti dal PNRR e in linea con gli standard richiesti dai progetti del piano medesimo.

Il Consorzio CIRO MENOTTI rappresenta un esempio di come la collaborazione tra diverse cooperative possa portare ad un modello di impresa coeso, competitivo e capace di creare valore per la comunità.

Il Presidente Luigi Patimo e il Direttore Generale Alberto Cellini sono felici di celebrare il suo sessantesimo anniversario e di augurare al Consorzio e a tutti i suoi membri un futuro pieno di successi e realizzazioni.

Il Consorzio festeggia i suoi 60 anni
CONSORZIO NAZIONALE COOPERATIVE DI PRODUZIONE E LAVORO “CIRO MENOTTI” Soc. Coop. per Azioni Via Pier Traversari, 63 Tel. 0544 218138 www.ciromenotti.it
Zona Portuale Ravenna - Banchina c.d. Eurodocks

riserva negli anni di crescita dell’azienda, con questi utili si è provveduto ad una riduzione delle esposizioni con il sistema finanziario, insufficienti nel breve termine ad azzerare le esposizioni bancarie, ma ad esse comunque va riconosciuto il merito, pur avendo subito perdite, di avere consentito negli ultimi anni la salvaguardia di tanti posti di lavoro. Attualmente l’azienda è in fase di crescita, continua ad occupare oltre 1.800 dipendenti in tutto il mondo, beneficia della scelta di non essersi privata nel corso degli anni di crisi delle maestranze propedeutiche alla ripresa di oggi. Le aziende che si occupano dei servizi nel settore petrolifero si riducono a lumicino e molte di quelle rimaste in attività soffrono di problemi finanziari legati in gran parte ad investimenti eccesivi effettuati negli ultimi anni ante-crisi oltre alla mancata conservazione delle professionalità necessarie alla ripartenza. “Confidiamo – spiega Sivio Bartolotti - nelle attività di sviluppo nei settori delle energie alternative anche attraverso studi e ricerche sviluppate e tutt’ora in corso all’interno dell’azienda, nell’eolico dal 2012 con Micoperi Energia e Micoperi Blue Growth nella ricerca chimico-scientifica dal 2014.

Il futuro nelle microalghe

Risultati importanti sono stati conseguiti all’interno del Centro di ricerca realizzato nella città di Ortona che opera nel settore delle biotecnologie per affermarsi nel mercato globale dello sviluppo e commercializzazione di prodotti naturali estratti da microalghe. Nasce dalla volontà di modificare l’approccio chimico integrato delle multinazionali nel settore dell’agricoltura. L’idea è di ricercare e individuare molecole naturali che “vaccinino” le piante o le stimolino ad autodifendersi. Viene costruita una squadra di ricerca-

tori distinta per differenti specializzazioni, (Biologia marina, Scienze ambientali) per operare nel settore delle microalghe. I risultati acquisiti, distinguono Micoperi Blue Growth per qualità e metodo, per obiettivi produttivi in filiera di biomasse microalgali destinate a differenti settori dalla salute umana ed ambientale, all’alimentazione, passando dalla farmaceutica. Gli investimenti dei primi 6 anni hanno permesso di costruire un protocollo di produzione atto all’ottenimento di biomassa microalgale qualitativamente senza eguali al mondo, la cui filiera certificata e garantita, esprime la più alta sicurezza: certificazione genetica della matrice, titolazione di ogni lotto in grado alimentare e farmaceutico per una maggiore garanzia in tutti i settori salutistici di utilizzo, tra cui farmaceutico, medico, cosmetico e alimentare. Questo risultato permette di poter passare ad un livello superiore di utilizzo delle microalghe, prima solo studiate e coltivate su larga scala ma con scarsi risultati e potenzialmente pericolosi per la mancanza di controllo, qualità e per il mancato corretto incontro fra ricerca e industria. Per la produzione certificata in filiera agroalimentare si è concretizzato un innovativo brevetto di “processo” (depositato su livello nazionale, europeo e

internazionale) con una concentrazione di proprietà nutritive omogenea per tutto l’anno solare. Micoperi Blue Growth ha permesso il raggiungimento di una produzione di biomassa algale con un livello qualitativo non paragonabile alle produzioni finora conosciute nel mondo.

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siti Micoperi.com
(immagini dai
e Micoperibg.eu)
Via Tommaso Gulli, 243 Ravenna Tel. 348 244 8089 info@eurover.net www.euroversabbiatura.it SABBIATURA VERNICIATURA TINTEGGIATURA EDILE, INDUSTRIALE ED AFFINI

Fratelli Righini progetta lo sviluppo Ampliamento della sede produttiva entro 5 anni

Aperti a nuove acquisizioni – specie nel campo ingegneristico - e determinati ad ampliare, entro 5 anni, la sede produttiva ravennate utilizzando per piazzali e capannoni i 50mila metri quadrati di terreno adiacenti al Porto canale di Ravenna. La Fratelli Righini – una delle Pmi protagoniste del nuovo offshore che guarda alle energie pulite e in particolare al vento – progetta il suo futuro senza tradire un passato fatto di 70 anni di esperienza nella costruzione di macchinari e operante nel settore offshore dal 1980. L’azienda è leader nella progettazione e costruzione di impianti meccanici, packages e attrezzature per i settori oil&gas, offshore wind e offshore decommissioning. Presso lo stabilimento di Ravenna, vengono costruiti tutti i prodotti che in seguito sono sottoposti a test funzionali e di carico prima della consegna al cliente. Banchi per prove di carico statiche e dinamiche sono disponibili per carichi dell’ordine delle migliaia di

Società aperta a nuove acquisizioni specie nel campo ingegneristico

tonnellate a seconda delle applicazioni. “Nel corso degli anni abbiamo cambiato mestiere e siamo passati dall’oil&gas al vento. Abbiamo decine di installazioni e di progetti all’estero, specie nel Nord Europa – spiega l’amministratore unico e presidente Renzo Righini, da pochi giorni alla guida del Roca, l’associazione che raccoglie le imprese dell’oil&gas ravennati che valgono circa 2 miliardi di ricavi – tra Scozia e Norvegia senza trascurare gli Stati Uniti. I nostri ricavi sono stabili a quota 30 milioni e abbiamo un portafoglio ordini che ci consente di guardare con una certa tranquillità a tutto il 2023 e a una buona metà del 2024 tanto che ad oggi non accettiamo più commesse importanti per il 2023. Certo fare preventivi è ogni volta iniziare da capo perché i prezzi cambiano di settimana in settimana ma le prospettive sono buone e anche la redditività è in ripresa ma bisogna stare attentissimi a tutte le fasi di lavorazione perché sono finiti i tempi d’oro per il nostro settore. La

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CDO Green Energy: la divisione di Cittadini dell’Ordine Spa per l’efficientamento energetico

Cittadini dell’Ordine Spa, azienda attiva nel settore della sicurezza privata da oltre 150 anni, apre le porte alla sostenibilità ambientale grazie la sua divisione CDO Green Energy. L’obiettivo di questa nuova divisione è quello di sviluppare soluzioni per l’efficientamento energetico per le aziende e non solo.

Inizialmente, il progetto si è dedicato alla progettazione e installazione di impianti fotovoltaici per aziende, ma grazie alla crescente richiesta di soluzioni sostenibili, la divisione ha ampliato il proprio parco prodotti. In particolare, CDO Green Energy sta sviluppando soluzioni alternative come il mini eolico, che permetterebbe la realizzazione di impianti di medio-piccola dimensione grazie a pale che lavorano in orizzontale e

che possono operare anche ad altezze molto basse. Oltre al fotovoltaico, CDO Green Energy propone colonnine di ricarica per veicoli elettrici, che rappresentano un prodotto già disponibile alle aziende (e ai privati).

I vantaggi di fare una scelta ecosostenibile per le aziende sono molteplici e affidarsi a CDO Green Energy significa scegliere oltre a un fornitore, un partner solido con alle spalle un’azienda (Cittadini dell’Ordine) attiva dal lontano 1870 che si impegna nella ricerca tecnologica costante per fornire servizi e prodotti di massima qualità e professionalità.

L’installazione di pannelli fotovoltaici e colonnine di ricarica per auto elettriche è uno dei tanti modi per ridurre l’impatto ambientale dell’azienda e raggiungere gli obiettivi di

sostenibilità. L’energia solare è infatti una fonte di energia pulita e rinnovabile, mentre le auto elettriche producono meno emissioni di gas serra rispetto alle auto a combustione interna.

Inoltre, l’energia solare prodotta dai pannelli fotovoltaici può contribuire all’abbattimento dei consumi elettrici generali e venire utilizzata per alimentare le colonnine di ricarica per auto elettriche, riducendo ulteriormente i costi energetici dell’azienda. Senza sottovalutare il valore aggiunto dall’installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche, che può essere un servizio utile per i dipendenti e i clienti dell’azienda, aumentando benefit, soddisfazione e fedeltà.

Oggi sono sempre più frequenti gli incentivi fiscali per le aziende che installano pannelli solari e colonnine di ricarica per auto elettriche.

Per ricevere maggiori informazioni e richiedere un’analisi di fattibilità gratuita:

www.cdogreenenergy.com

Numero verde 800 010298

vera difficoltà è quella di trovare il personale, dagli ingegneri ai tecnici per l’assistenza. Ecco il vero problema è che siamo sottodimensionati come organico. Chi lavora da noi deve avere l’entusiasmo di venire a fare qualcosa che è sempre nuovo e di frontiera da un punto di vista tecnologico. Tutto l’opposto del lavoro routinario; quel che conta è la motivazione e la capacità e di dialogo e confronto con gli altri”.

Assistenza a tutto tondo

Fratelli Righini offre anche assistenza h24 ai clienti per l’installazione, il commissioning e l’avviamento dei propri impianti presso i cantieri in Italia, all’estero e/o offshore con copertura delle varie discipline: meccanica, idraulica, elettrica, controllo/software. I tecnici della Fratelli Righini possono operare direttamente gli impianti durante le campagne offshore e/o eseguire manutenzione delle stesse. Le macchine e relative strutture sono poi sottoposte a test funzionali e di carico prima della consegna al cliente attraverso il cosiddetto Factory Acceptance Test.

“Mettiamo a disposizione del cliente – spiega Renzo Righini - banchi prova per test di carico statico e dinamico sempre progettati e costruiti specificatamente sulla base delle esigenze del progetto, riproducendo il più

Un’azienda di famiglia

L’origine risale al 1951

L’azienda Fratelli Righini viene fondata nel 1951 da Vincenzo e Davide Righini, che nel corso degli anni vanno ad ampliare il business iniziale delle manutenzioni navali e industriali con la realizzazione di impianti e macchinari dedicati all’offshore petrolifero. Oggi è portata avanti da Renzo Righini e dai figli. È nel 2009 che la crescita e la necessità di razionalizzare e focalizzare i programmi di sviluppo portano l’azienda a dividersi in due distinte società: Righini Meccanica, che si specializza nelle lavorazioni medio-pesanti con macchine utensili, e la Fratelli Righini, che continua la propria attività del settore oil&gas guidata da Renzo Righini. La volontà di aumentare il proprio vantaggio competitivo nel settore attraverso la progettazione e la costruzione di impianti sempre più complessi e performanti (sistemi per la movimentazione e posa di

fedelmente possibile le stesse configurazioni di carico e utilizzo operativo del prodotto”. La collaborazione, l’innovazione, la passione e la flessibilità sono i valori che contraddistinguono da sempre Fratelli Righini e che hanno permesso negli anni di soddisfare le esigenze dei nostri clienti; l’azienda è certificata dal DNV, organismo notificato per la Marcature CE.

Il sito produttivo si trova a meno di 1,5 km chilometri dal Terminal industriale del Porto di Ravenna, collegato da un’arteria di grande traffico che consente il transito di trasporti eccezionali e fuori-sagoma. Per pre-fabbricazioni e assemblaggi di impianti di grandi dimensioni (o comunque non trasportabili su strada) è a disposizione anche un cantiere di 30.000mq nel Porto di Ravenna con accesso diretto alla banchina. (immagini dal sito Righiniravenna.it)

sealines rigide e flessibili, clampe ed attrito per posa, chain jacks, gru per tie-in di condotte, macchine di trinceramento, centrali idrauliche di potenza) ha reso necessario l’inserimento di figure in possesso di competenze tecniche specifiche nei settori oil&gas o riconducibili a settori quali macchine movimento terra, mezzi di trasporto e sollevamento. La maggiore strutturazione e la creazione di diversi livelli di management hanno inoltre richiesto l’introduzione di figure manageriali ai vertici delle diverse aree aziendali (tecnica, qualità, produzione).

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Renzo Righini, amministratore unico e presidente Fratelli Righini

T&C, nel 2022 oltre 81mila veicoli movimentati (+6,79%)

In vista un importante contratto di noleggio con Grimaldi

Sempre più rotabili sui traghetti merci per T&C (Traghetti & Crociere di Ravenna, società unipersonale, controllata al 100% dall’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna che ne è Socio Unico fin dal 2004) e grandi prospettive di sviluppo per l’attività con Grimaldi che potrebbe a breve firmare un contratto per il noleggio parziale dell’area su cui operano le sue navi con la conseguenza che gestirà direttamente le operazioni di imbarco e di sbarco su una superficie di oltre 58mila metri quadrati. Una scelta che farebbe mettere a Grimaldi radici sempre più profonde nel Porto di Ravenna per almeno 6 anni, che è la durata dei contratti di affitto e che garantirebbe occupazione stabile per oltre 100 posti di lavoro. Un buon momento per T&C Ravenna che - nonostante i lavori che stano interessando i 470 metri di banchina in vista dell’innalzamento delle banchine che saranno così in gradi

I traghetti merci fanno risparmiare

di reggere l’approfondimento dei fondali prima a meno 12,50 e poi a meno 14,50 – ha messo a segno nel 2022 dati straordinari. Sulla linea trailer Ravenna–Brindisi–Catania nel 2022 in totale sono stati imbarcati/sbarcati 81.322 rotabili con un incremento di 5.167 unità rispetto al 2021 che significa un incremento del 6,79%. E i primi due mesi del 2023 stanno dando risultati ancora migliori con un aumento di rotabili di quasi il 15% (in gennaio è stato registrato un più 22%, anche grazie all’uso temporaneo della banchina di Terminal Nord – Sapir – causa lavori nella banchina pubblica che hanno impedito gli ormeggi in T&C). Con ciò contribuendo notevolmente al miglioramento della viabilità, all’ambiente e alla diminuzione degli incidenti stradali con danni alle persone e alle cose, se pensiamo che quegli stessi veicoli commerciali, anziché la via del mare avrebbero percorso via strada, in un versante la A14 e la statale 16 Adriatica e nell’al-

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oltre 90 milioni di chilometri di strada ai veicoli commerciali
Via Antico Squero, 6 - Ravenna Tel. 0544 458111 info@coopportra.it - www.cpravenna.it -  compagniaportualeravenna IL PORTO HA UN G�NDE ALLEATO Compagnia Portuale Ravenna

tro versante, la A1 e la Salerno Reggio Calabria. Le imprese dell’autotrasporto pertanto, scegliendo di usare l’intermodalità offerta dal trasporto combinato strada/mare con i traghetti hanno evitato, nel nostro caso, la percorrenza di oltre 90 milioni di chilometri nella modalità tutto strada. L’impianto portuale, posto in sinistra canale nel porto di Ravenna, in via Baiona 151, occupa un’area di circa 130.000mq, ed è prospiciente la banchina pubblica avente una lunghezza di 470m, di fronte allo specchio d’acqua noto come ”bacino di evoluzione Trattaroli”. T&C nasce all’origine con lo scopo di erogare servizi terminalistici nell’ambito delle operazioni di sbarco/imbarco agli approdi di traghetti e navi da crociera. Da qualche anno in T&C – amministratore unico Alberto Bissi - approdano solo traghetti, prevalentemente RO-RO, in quanto dal 2010 è operativo il terminal dedicato alle navi da crociera situato a Porto Corsini. Il terminal T&C oggi è capolinea e nodo della Rete Autostrade del Mare nella rotta marittima Ravenna-Brindisi-Catania e vengono imbarcati, oltre a veicoli destinati in Sicilia, altri con destinazione Grecia (con approdo e cambio traghetto a Brindisi) e anche veicoli con destinazione Malta (con cambio traghetto a Catania). I due traghetti che effettuano la linea per conto della Compagnia di Navigazione Grimaldi Euromed SpA sono modernissimi, della classe Eco-Hybrid, i più grandi del mondo e approdano alla banchina pubblica di T&C tre giorni la settimana, senza soluzione di continuità (135 approdi nel 2022), con una movimentazione media complessiva attualmente, nelle operazioni di sbarco/imbarco in ogni approdo, di oltre 600 unità viaggianti, prevalentemente semirimorchi, per un totale settimanale di circa 1.800 unità. “Abbiamo in vista anche importanti lavori di asfaltatura delle nostre aree che – spiega Bissi – interesseranno circa 30mila metri quadrati di superficie che ci consentiranno di aumentare ancora la nostra operatività che sarà al massimo entro la fine dell’anno quando le asfaltature saranno terminate così come i lavori per l’innalzamento delle banchine”.

Il terminal è aperto tutti i giorni dell’anno dalle ore 6 alle 24 e, occorre sottolineare che, per i servizi destinati a traghetti RO-RO, da un punto di riferimento infrastrutturale e logistico, l’impianto portuale deve poter disporre di grandi spazi, tali da essere in grado di assorbire “a rotazione” la quantità dei veicoli che in ogni singolo approdo devono essere sbarcati e collocati correttamente negli appositi stalli di sosta, veicoli pronti quindi per il ritiro da parte degli autotrasportatori per la consegna della merce in essi contenuta fino a destinazione e contemporaneamente occorre poter disporre di altrettanti spazi dedicati ai veicoli che sono destinati all’imbarco.

L’impianto portuale di T&C è dotato di 9 torri faro alte 36 metri, dotate di lampade LED in grado di fornire illuminazione a tutta l’area e garantire in tal modo la sicurezza nella viabilità interna durante le movimentazioni not-

turne svolte dagli operatori portuali, oltre a garantire con 5 telecamere installate sulle medesime torri un servizio di videosorveglianza h24 ai veicoli e alle merci in essi contenute. Il personale impegnato (dipendenti, biglietterie, controllo accessi, controllo piazzale, maestranze portuali, personale dedicato alla sicurezza, eccetera) ammonta complessivamente ad oltre 100 addetti.

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(immagini dal sito Traghettiecrociere.it) Alberto Bissi, amministratore unico T&C

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RASSEGNA NOTIZIE

EMILIA-ROMAGNA

17 febbraio

Dalla Regione in arrivo 300 milioni

Alberghi capaci di intercettare le aspettative di ospiti sempre più sensibili alla qualità delle strutture e al rispetto dell’ambiente. Parte in Emilia-Romagna una maxioperazione inedita, per dimensioni finanziarie, con l’obiettivo di riqualificare le strutture ricettive. In tutto si tratta di 300 milioni di euro, 150 concessi da BEI – Banca europea per gli investimenti – e altrettanti messi sul piatto da quattro istituti di credito – Intesa Sanpaolo, BNL, BPER e BCC Banca Iccrea – saranno a disposizione degli imprenditori che potranno così rendere le proprie strutture sempre più attrattive e funzionali, spingendo sul green per interventi improntati a una vera transizione ecologica. E non solo. Proprio per sostenere questa manovra la Regione Emilia-Romagna, attraverso un bando, ha deciso di contribuire con 3,5 milioni di euro, nel triennio 2023-25. (foto Shutterstock)

Nuovi fondi per gli investimenti turistici
in collaborazione con:
Ravenna Forlì-Cesena Rimini

Forlì-Cesena/ Rimini 16 febbraio

Aziende a caccia

di personale

Tra febbraio e aprile previsti 21.870 ingressi

Per il trimestre febbraio-aprile 2023 le imprese hanno programmato complessivamente 21.870 nuovi ingressi nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, di cui 5.810 nel solo mese di febbraio. Cresce anche la richiesta di diplomati ITS, che nelle province di Forlì-Cesena e Rimini si attesta all’1%, come in Emilia-Romagna e Italia; ben superiori sono le difficoltà di reperimento di questi profili da parte delle imprese, pari rispettivamente al 64% e 57%, mentre in regione nel Paese si attestano al 55% e 56%. Gli ingressi (entrate per assunzioni e attivazioni di forme di lavoro flessibile) previsti nelle province di Forlì-Cesena e Rimini per il trimestre in corso sono 21.870, secondo Excelsior Informa, il Bollettino mensile con orizzonte trimestrale sui fabbisogni occupazionali delle imprese industriali e dei servizi, realizzato da Unioncamere, Anpal e dalle Camere di commercio italiane. (foto Shutterstock)

Ravenna

17 febbraio

San Marino incontra il Porto

Una delegazione de Titano in visita allo scalo

Nella giornata mercoledì 15 febbraio, una delegazione della Repubblica di San Marino ha fatto visita alla direzione marittima dell’Emilia Romagna. Alla delegazione sono stati illustrati i compiti e le competenze del corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera, cui sono storicamente affidate la disciplina e la vigilanza su tutte le attività marittime e portuali relativi agli usi civili del mare, ed è inquadrato, funzionalmente ed organizzativamente, nell’ambito del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al quale si riconducono i suoi principali compiti istituzionali. Il corpo, inoltre, opera in regime di dipendenza funzionale dai diversi dicasteri, tra i quali il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e il ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, che si avvalgono della sua organizzazione e delle sue competenze specialistiche. (foto Shutterstock)

Ravenna 17 febbraio

Arriva da SiComputer il pc che non invecchia

Un sistema modulare per adeguarsi alle nuove esigenze SiComputer, il principale produttore di dispositivi tecnologici italiano, annuncia il lancio del suo ultimo prodotto; il Productiva One. Una novità assoluta tra i computer all-in-one, infatti, risolve il problema dell’obsolescenza precoce tipica di questa linea di prodotti. Un sistema modulare e brevettato da SiComputer, orientato a quelle che diventano sempre più pressanti esigenze di sostenibilità allungando il ciclo di vita del prodotto, riducendo i consumi ed i materiali utilizzati. Un dispositivo che è stato progettato per cambiare la concezione di postazione di lavoro, con la possibilità di scegliere, aggiornare e cambiare i singoli componenti, come la dimensione del display, il modulo del computer e la relativa dotazione.

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la

“Stop a 800mila polli l’anno”

Vicinissima a quota 7.500 la raccolta di firme sulla piattaforma change.org contrarie alla realizzazione di un mega allevamento di polli - fino a 800.000 polli all’anno - in Valmarecchia, per l’esattezza nell’area di Maiolo. Nella serata di sabato 11 febbraio presso il gremitissimo teatro sociale di Novafeltria si è tenuto l’evento organizzato dal comitato di cittadini che ha alzato la propria voce di protesta contro l’intervento di riqualificazione dell’area ex Arena, in località Cavallara di Maiolo. Cittadini, artisti, intellettuali, medici e professionisti, non solo dell’Alta Valmarecchia, si sono schierati a favore di una campagna che ha l’obiettivo di amplificare la battaglia d’opinione e affermare un “no” convinto al nuovo stabilimento Fileni per l’allevamento di polli. (foto Shutterstock)

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marzo
contro
Ravenna Rimini 6
Valmarecchia
l’allevamento

ROMAGNA

5 aprile Servizi sociali e sanitari in crisi

Confcooperative:

Grido di allarme di Confcooperative Romagna: “Serve un adeguamento delle tariffe per i servizi di assistenza alla persona accreditati o molte imprese chiuderanno”. Prendendo ad esempio le case residenza per anziani, per ciascun ospite le cooperative spendono 120 euro al giorno, ma ne ricevono solo 109 dalla Regione. Le cooperative sociali gestiscono su mandato della Regione Emilia-Romagna oltre il 70% dei servizi di assistenza alle persone non autosufficienti: case residenza e centri diurni per anziani e persone con disabilità, servizi in ambito psichiatrico, comunità per minori. Negli ultimi anni i costi per la gestione delle strutture accreditate sono aumentati notevolmente, ma il contributo erogato dalla Regione è rimasto lo stesso. “Serve un adeguamento rapido delle tariffe”, sottolinea Mirca Renzetti, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Romagna. (foto Shutterstock)

Rimini

2 aprile

Il Pnrr fa tappa in Regione

Alla città di Rimini ben 183 milioni

“Per quanto riguarda la nostra Regione – sottolinea la Consigliera regionale del Pd, Lia Montalti – i contributi giunti su tutto il territorio si attestano a quasi 7 miliardi di euro. Ciò significa che per ogni cittadino emiliano-romagnolo sono stati già investiti circa 1.500 euro. La maggior parte dei fondi è stata destinata ad investimenti nel campo della green economy e della transizione ecologica, quasi 3 miliardi di euro, risorse fondamentali per finanziare la svolta verde in Emilia-Romagna. Nella Provincia di Rimini, grazie al PNRR, sono già stati finanziati progetti per 317 milioni di euro. Nella città di Rimini sono arrivati 183 milioni. Siamo preoccupati per quanto ha affermato la Corte dei Conti. All’appello mancano, infatti, ancora numerosi bandi – afferma Montalti – e auspichiamo che il Governo proceda come da programma nella gestione del PNRR per far sì che non un euro venga sprecato”. (foto Shutterstock)

ROMAGNA 6 aprile

Le gelate tardive fanno danno

Falcidiati i frutteti dell’area

Le gelate tardive che si attendevano, secondo le previsioni meteo, alla fine sono arrivate: temperature nei campi da -1 a -5 gradi da Ravenna alla Bassa Lughese, da -2 a -4 nella provincia di Forlì-Cesena. Una stima dei danni precisa sarà possibile solo nei prossimi giorni: questi fenomeni meteo sono un pesantissimo fattore di rischio soprattutto per le aziende agricole impegnate nella produzione di uva e frutta, tra l’altro già provate dalla grandine dei giorni scorsi. Legacoop Romagna - 62 cooperative nel settore agroalimentare che, a loro volta, organizzano oltre 21.550 imprese agricole, che occupano direttamente più di 7.200 persone e sviluppano un valore della produzione di circa 1,8 miliardi di euro - è pronta a fare la sua parte. (foto Shutterstock)

RASSEGNA NOTIZIE 47
“tariffe da adeguare”

Forlì-Cesena Ravenna Rimini

Romagna24economia Magazine di economia, affari, impresa e società

Inchiesta a cura di Giorgio Costa

Direttore responsabile: Marco Montruccoli

Direttore editoriale: Carlo Serafini

Testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n. 1464 del Registro della Stampa in data 23/02/2021 Stampa: FC PI

01807620404 Editore: Edit Italia Srl. , Piazza Bernini 6, 48124 Ravenna - editoriale@edititalia.it - Tel. 0544.511311

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n°2 | anno 3 | aprile 2023

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