


ACCOGLIENTE CROCEVIA DI CULTURE
Animo mitteleuropeo e atmosfera mediterranea
amata dagli artisti e scoperta dalla meeting industry
Il comparto registra numeri in crescita e novità in arrivo
POST CONGRESS DI CONFINE
Dai team building classici alle esperienze più insolite
Animo mitteleuropeo e atmosfera mediterranea, incastonata tra Adriatico e Alpi, crocevia di popoli e culture da sempre: la predisposizione all’accoglienza di Trieste si perde nella notte dei tempi e oggi la città scopre la sua vocazione Mice-oriented, mettendo a disposizione della meeting industry proposte infinite per gli eventi
di FRANCESCA PACE
Sotto, la bellezza mozzafiato di Piazza Unità d'Italia, il cuore più scenografico di Trieste
Per Umberto Saba "ha una scontrosa grazia", per Italo Svevo è “la città del vento", per James Joyce “una città fatta apposta per la letteratura". Bastano queste poche definizioni di Trieste dei tre celebri scrittori (nativi o d’adozione), risalenti agli Anni Venti, per comprendere come Trieste sia una città che non lascia indifferenti. È una delle gemme nascoste dell'Italia, che deve la sua ricchezza storica e culturale alla sua posizione privilegiata, tra il mare Adriatico e le
Alpi, al confine con la Slovenia. Un crocevia di popoli, da sempre aperta a culture e tradizioni diverse, che si ritrovano in ogni angolo della città, “sospesa tra due mondi, tra due culture, tra due lingue" – per dirla con le parole dello scrittore e saggista triestino Claudio Magris –, la cui apertura si mostra ancora oggi con la sua vocazione all'accoglienza turistica e agli incontri Mice internazionali, completati da post congress e team building unici grazie alla ricchezza del patrimonio storico e culturale della città.
A SPASSO NEL CENTRO STORICO
Trieste è una città da scoprire a piedi, dove ogni angolo racconta una storia, che si svela, passo dopo passo, nel centro storico. Un labirinto di strade strette e acciottolate, piazze eleganti, palazzi neoclassici, caffè storici e scorci panoramici suggestivi. Si parte da Piazza Unità d'Italia, la più grande d'Europa tra quelle affacciate sul mare. Delimitata dagli edifici del Comune, della Regione e della Prefettura, splendidi esempi di architettura eclettica, ciò che rapisce lo sguardo è la sua apertura verso il mare con il quale, da sempre, la città ha un legame indissolubile, e da cui allunga per oltre duecento metri il Molo Audace. La piazza è anche il luogo preferito dai triestini per ritrovarsi in uno dei tanti caffè storici della città, il Caffè degli Specchi, aperto nel 1839 e
l'unico rimasto dei quattro presenti sulla piazza in passato, dove avere un primo incontro con questo rito tutto triestino.
Oltre la piazza si aprono le strade che portano nel cuore del centro storico, come via San Nicolò e via Mazzini, ricche di negozi, gallerie d’arte e ristoranti che propongono la cucina triestina, un mix di sapori italiani, austriaci e slavi. Si raggiunge il Borgo Terresiano, il borgo voluto da Maria Teresa d’Austria, attraversato dal Canal Grande, dove un tempo si trovavano le saline e che con le sue chiese di fede diversa testimonia la felice convivenza di religioni. Il centro storico è dominato dalla collina di San Giusto, cuore antico della città. Oltre alla splendida vista panoramica che offre, qui si visitano la Cattedrale, un’imponente chiesa del XII secolo dedicata al patrono della città, con una cripta e
Sotto, la Chiesa Serbo-ortodossa. Trieste è da sempre un melting pot culturale e artistico
In alto a sinistra, il Santuario di Monte Grisa; a destra, il "Canal Grande" di Trieste; sotto, la libreria Saba
pregiati mosaici e il Castello, di epoca medievale, mentre, ai suoi piedi, si trova il Teatro Romano, un antico anfiteatro costruito nel I secolo d.C. che poteva ospitare fino a seimila spettatori, scoperto durante gli scavi nel XIX secolo. Per ammirare Trieste dall’alto si può approfittare della storica trenovia di Opicina, che collega il centro città con il quartiere situato sull'altopiano del Carso, e che è da poco rientrata in funzione dopo un lungo stop per lavori. Unica nel suo genere, e inaugurata nel 1902, percorre una tratta panoramica di circa cinque chilometri lungo una ripida pendenza, fino al 26% e con un dislivello di 329 metri. Il consiglio è di scendere all'altezza dell'Obelisco intitolato a Francesco I d'Austria e fare una passeggiata sulla strada Napoleonica, da cui il panorama spazia sulla città e sul golfo.
A pochi chilometri dal centro storico, sulla cima di un promontorio affacciato sul Golfo di Trieste, sorge il Castello di Miramare. Costruito tra il 1856 e il 1860 per l’arciduca Ferdinando Mas-
similiano d’Austria e sua moglie Carlotta del Belgio, il castello è uno dei luoghi più suggestivi da visitare. All'interno, le stanze sono arredate con mobili d'epoca e opere d'arte che raccontano la storia della famiglia imperiale mentre all’esterno, è circondato da un incantevole parco con giardini all’italiana, piante esotiche e viali alberati, e una vista unica sul mare.
Un altro punto panoramico da non perdere è quello offerto dalla cima del Faro della Vittoria, un altro simbolo di Trieste: situato sulla collina di Gretta – poco distante dal quartiere di Barcola dove si disputa la famosa regata velica Barcolana – venne inaugurato nel 1927 e dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale.
TRA ARTE E LETTERATURA
La vivacità culturale di Trieste è testimoniata da numerosi musei della città. Come il Museo Revoltella, dedicato all'arte moderna, che ospita una collezione di opere che spaziano dal XIX secolo ai giorni nostri; il Museo di Storia Natu-
Trieste
e la Bora sono un binomio indissolubile. Questo vento che soffia da nord-est, che si incanala nel valico di Postumia, in Slovenia, e si butta in mare, fa parte della vita dei triestini, che lo considerano un soffio salubre, che fortifica il fisico e preserva dalle malattie. Per scoprire le sue peculiarità, non si può non cominciare da un luogo davvero speciale: il Museo della Bora e del Vento. «Più che un museo, è uno spazio curioso» dice Rino Lombardi, ideatore e presidente. Inaugurato nel 2004, è in effetti un luogo unico, dove ripercorrere la storia di Trieste da un punto di vista insolito, lasciandosi trasportare dalla scia di questo vento che caratterizza la vita dei triestini. La visita si snoda tra memoria e creatività, tra testimonianze del passato e “simboli” dei suoi passaggi – come le celebri
corde della bora che si trovavano in tante vie della città – e aspetti più ludici, come la pubblicità radiofonica dell’agenzia Armando Testa intitolata “audioguida” dedicata al museo, il Magazzino dei Venti, dove si trova una bizzarra collezione di venti in scatola che conta più di 130 esemplari imbottigliati provenienti da diverse parti del mondo, e laboratori in cui prendere confidenza in modo giocoso con il "fenomeno vento". Fuori dal Museo, poi, si può seguire l’itinerario della Bora, che dal Golfo, passa per Piazza Unità d’Italia, il Molo Audace, con la bitta dei venti, il canale di Ponte Rosso, Via della Bora, uno dei punti più esposti alla forza del vento, oppure tra le vie dette le “fòdre”, stretti vicoli che riparano dal freddo proprio come le fodere (da qui il nome) dei cappotti.
Trieste è la città dei caffè storici, luoghi di incontro per intellettuali, artisti e scrittori, amati ancora oggi dai triestini per incontrarsi, chiacchierare, studiare o leggere, che regalano una vera esperienza locale. La loro tradizione risale ai tempi di Carlo VI d’Asburgo quando fondò il Porto Franco di Trieste, concedendo anche dazi doganali minori per le materie prime rare, come il caffè. Nel tempo sono nate tante aziende del settore, come Illy, Hausbrandt, Bazzara e Primo Aroma e oggi Trieste si contende il titolo di “città del caffè” con Napoli. Avvolti da un’atmosfera d’altri tempi, si scopre un lessico tutto triestino per ordinare un caffè: il “nero” se si vuole l’espresso, un “capo” per il mac-
chiato o un “caffelatte” per il cappuccino, e così via. I più famosi sono il Caffè San Marco, fondato nel 1914 con arredi in stile Liberty, il Caffè Tommaseo, uno dei caffè più antichi della città, o lo scenografico Caffè degli Specchi, aperto nel 1839 e l'unico rimasto dei quattro caffè presenti un tempo sulla Piazza Unità d’Italia. Anche la cucina triestina è un riflesso della sua storia. Un incontro perfetto tra la tradizione italiana, quella austriaca e quella slava, unendo sapori di terra e di mare. Come la jota, una zuppa a base di crauti, fagioli, patate e carne di maiale, un vero e proprio comfort food, particolarmente apprezzato nei mesi più freddi; il goulash, preparato con carne
rale e il Museo del Mare, che regalano un'affascinante panoramica sulla storia naturale e marittima della regione.
E poi c’è la Trieste della letteratura: Saba, Svevo, Joyce sono figure ricorrenti nella storia recente della città, che scandiscono itinerari con statue per le vie, targhe sulle case dove hanno vissuto, nei caffè che hanno frequentato. A loro rende omaggio anche il nuovo Museo della Letteratura, inaugurato nel 2024, che ospita tre musei monografici dedicati ai tre scrittori. Realizzato con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, si chiama LETS, acronimo di Letteratura Trieste che gioca con l’esortativo inglese del “fare insieme”: un luogo animato da mostre, incontri ed eventi interattivi, dove visitare anche i Musei Svevo, Joyce e Saba, omaggio alla scena letteraria del primo Novecento triestino, e consultare documenti e libri di Claudio Magris, Susanna Tamaro, Mauro Covacich, Giani Stuparich, Paolo Rumiz, Anita Pittoni, Rainer Maria Rilke e tanti altri autori che, dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri, fanno di Trieste una capitale della letteratura europea modernista. Da non perdere, poi, una visita a una delle tante case in cui visse James Joyce, oggi trasformata in hotel letterario, a due passi dalla Pasticceria Pirona, di cui era assiduo frequentatore.
COME SU UN SET
Da Piazza Unità d’Italia affacciata sul mare ai caffè storici, dai quartieri alle strette vie. A Trieste non si contano i luoghi ad alto tasso scenografico dove ogni scorcio stupisce, incuriosisce. Un aspetto che non poteva passare inosservato al cinema. Tra le produzioni più recenti, sono stati girati nel capoluogo “Napoli New York”, dove Trieste è stata trasformata nella New York degli Anni 40 grazie anche all’utilizzo di effetti speciali, e “AmicheMai”, l’ultimo film di Maurizio Nichetti, tornato alla regia dopo 23 anni,
di manzo, cipolla, paprika e altre spezie, da accompagnare con la polenta; le sarde in savor, un piatto che si ispira alla tradizione veneta, con pesce marinato in aceto, cipolle, uvetta e pinoli; o, ancora, lo strudel, il dolce di origine austro-ungarica, o il “presnitz”, il tipico dolce triestino e goriziano a base di pasta sfoglia arrotolata con un ripieno di frutta secca, fichi, prugne, albicocche, uvetta, cioccolata e spezie.
Trieste è anche famosa per i suoi vini, prodotti sulle colline del Carso, caratterizzate da un clima particolarmente favorevole alla viticoltura, con varietà locali come come il Terrano per i rossi, la Malvasia e la Vitovska per i bianchi.
con una coproduzione italo-slovena. È il risultato dell’impegno della Friuli Venezia Giulia Film Commission che, dopo essere entrata a far parte della struttura di PromoTurismoFVG nel 2022, ha incrementato con successo la scelta della regione dall’industria cinematografica: 224 produzioni tra film, serie tv e videoclip e 76 finanziate, tra locali, nazionali e ben sei internazionali, grazie all'efficienza dei servizi offerti, alla preparazione di tecnici e maestranze, alla bellezza e alla varietà dei paesaggi in uno spazio piuttosto contenuto. Naturalmente non mancano produzioni presenti prima di allora. Nel 2006, Trieste ha fatto da set cinematografico al film “La sconosciuta” di Giuseppe Tornatore. Mentre a partire dagli Anni 70, è stato il fascino decadente del Porto Vecchio, ormai abbandonato da tempo, ad attirare l’attenzione di grandi registi del cinema americano. In questo immenso luogo di archeologia industriale, con i suoi magnifici magazzini che conservano il fiorente passato di Trieste, sono state girate alcune scene di “C’era una volta in America” (1984) di Sergio Leone e di “Il Padrino” (1972), di Francis Ford Coppola.
A Trieste è imperdibile la visita a uno dei caffé storici della città, luoghi di incontro per intellettuali, artisti e scrittori, amati ancora oggi dai triestini per incontrarsi e chiacchierare
Numeri in crescita per il turismo a Trieste, sia leisure sia Mice. Complice anche l’attività del Trieste
Convention and Visitors Bureau e una serie di investimenti che arricchiranno la città di nuove strutture ricettive
FRANCESCA PACE
Sotto, una panoramica del Generali Convention Center Trieste
Trieste vanta molteplici punti di forza che ne fanno una destinazione ideale per l’accoglienza turistica, leisure e business. «Negli ultimi anni, il turismo in Friuli Venezia Giulia – spiega Iacopo Mestroni, direttore generale di PromoTurismoFVG – è cresciuto in modo significativo, raggiungendo record storici che hanno superato, nel 2024, i 10,3 milioni di presenze, la maggior parte delle quali straniere. In questa cornice ottimista, Trieste continua a crescere e traina il turismo regionale, dopo aver sfiorato negli scorsi 12 mesi quota 1,9 milioni di presenze. In cinque anni, solo nel capoluogo, il turismo straniero è cresciuto del 64,4%, facendone una delle nostre mete più apprezzate».
Una crescita sostenuta anche dall’attività svolta dal Trieste Convention and Visitors Bureau, punto di riferimento per la meeting industry nella regione. Nato nel 2021 dalla collaborazione tra il Comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia tramite PromoTurismoFVG e gli operatori locali, è tra i più recenti convention bureau italiani, decretando la volontà della città di investire con forza nel settore Mice. La sua attività è di fondamentale supporto per l’organizzazione di congressi, eventi aziendali o sportivi e, lavorando in stretta sinergia con il territorio e le istituzioni, offre un’utile rete tra tutte le parti necessarie. Dalla proposta di strutture per l’accoglienza alla scelta delle location più adatte, anche in base al numero dei partecipan-
ti, fino a un'ampia gamma di attività di team building, sia indoor sia outdoor, tra cui esperienze in mare nella Riserva Marina di Miramare, escursioni in barca o esperienze sul Carso. Obiettivo del Trieste CVB, è il posizionamento della regione e della città «come destinazione sostenibile – prosegue Mestroni – offrendo un mix eterogeneo di esperienze autentiche e accessibili in un'ottica di turismo lento, con un approccio che mira a intercettare e soddisfare diversi target di mercato. Proprio per migliorare l’accoglienza e per rispondere a un aumento dei flussi turistici, il TSCVB ha evidenziato la necessità di potenziare infrastrutture e collegamenti, sviluppando allo stesso tempo strategie di prodotto e comunicazione per aumentare l'attrattività turistica e congressuale». La città, infatti, vanta una ricettività diffusa e di alta qualità. Dai piccoli boutique hotel a strutture di catene internazionali, situati in posizioni centrali e strategiche, ricavati all’interno di palazzi storici o in edifici moderni e confortevoli, che offrono soluzioni adatte a ogni esigenza. «Secondo l’ultima ricerca dell'Osservatorio Italiano dei Congressi e Eventi-Oice, realizzata da Federcongressi&eventi – afferma Mestroni – Trieste ha visto un notevole incremento di presenze legate agli eventi, che determinano il 31,1 per cento delle occupazioni alberghiere, un aumento decisamente importante rispetto al 9,6 per cento registrato l’anno precedente. Dati che evidenziano una tendenza positiva rispetto al settore Mice, confermando la città destinazione ideale non solo per un turismo culturale e leisure, ma anche legato al business». Per il 2025 ci sono già ottime previsioni. «Nei prossimi mesi
– prosegue Mestroni – Trieste potrebbe registrare l’apertura di nuove strutture ricettive di fascia alta e l’avanzamento di alcuni significativi progetti di riqualificazione nel centro storico. La città sembra suscitare l’interesse di alcune catene alberghiere e investitori che guardano a questa destinazione come a una possibile opportunità di sviluppo turistico».
Inoltre, la città conta su comodi collegamenti ad altre città italiane e internazionali dell’aeroporto di Trieste che, a fine 2024, ha raggiunto il numero record di quasi 1,5 milioni di passeggeri. In un’ottica sostenibile, è stato rinnovato in chiave green con la realizzazione di un impianto fotovoltaico tra i più grandi presenti in un aeroporto italiano, che sta permettendo di ridurre notevolmente le emissioni di CO2 e con la dotazione di nuovi mezzi elettrici operanti nello scalo. Un aeroporto moderno e innovativo che inizia il 2025 con l’apertura di nuove rotte dirette: Rotterdam, operata per la prima volta da Transavia a partire dal 1° aprile, mentre Ryanair collega il capoluogo friulano con Praga e Lamezia Terme da fine marzo, e con Stoccolma da luglio, aggiungendosi alle sette destinazioni inaugurate lo scorso anno – Berlino, Brindisi, Budapest, Cracovia, Olbia, Parigi e Siviglia –. L’hub acquista sempre più rilievo, dunque, sia per arrivi e partenze dei turisti ma anche per i tanti operatori dei distretti industriali e i centri di ricerca e alta formazione per cui Trieste è un’eccellenza. L’ampliamento e la sostenibilità di Trieste, infine, passa anche dal progetto Porto Vivo, pensato per restituire alla città lo spazio storico del vecchio porto in disuso da tempo. «Si tratta sicuramente di un progetto unico e ambizioso
Forte del suo passato, della sua storia e delle sue tradizioni, Trieste guarda sempre al futuro e cresce con occhio attento alle nuove esigenze della città, dei suoi ospiti e alle tendenze globali.
Ne è un esempio l’ambizioso progetto di riqualificazione del Porto Vecchio, situato tra la Stazione Ferroviaria e il quartiere di Barcola, a breve distanza da Piazza Unità d'Italia. Un’area immensa, di oltre seicentomila metri quadrati che, ribattezzata Porto Vivo, è in procinto di essere trasformata in un polo culturale e scientifico con musei, istituzioni, che vanno ad aggiungersi al Generali Convention Center, un'eccellenza per eventi e congressi già presente. Promotore dell’intervento è il Comune di Trieste, proprietario dell’area, che a fronte di un investimento economico di circa 7,4 milioni di euro, intende dare una nuova vita a questi spazi storici, testimonianze di architettura dell’Ottocento europeo (tutelate dal 2001 dalla Soprintendenza di Belle Arti), creando nuove sintonie con le tendenze e le opportunità attuali e future nel rispetto dell’identità storica e, allo stesso tempo, restituire alla città un’area dismessa.
Iacopo Mestroni, direttore generale di PromoTurismoFVG
Realizzato tra il 1868 e il 1887 dall’impero austroungarico, il Porto Vecchio conserva le strutture portuali originali, come i magazzini, gli hangar, moli e diversi edifici dedicati all’attività portuale di un tempo.
«La riqualificazione di quest’area – spiega Iacopo Mestroni, direttore generale di PromoTurismoFVG – rappresenta indubbiamente una grande opportunità per la città, in grado di trasformarla in un nuovo punto di riferimento per turismo, business e innovazione a livello internazionale. Ospitando uffici, spazi di coworking e residenze inserite in un contesto green, con percorsi pedonali e collegata direttamente al centro cittadino in un’ottica di mobilità sostenibile, l’area del Porto Vecchio ridefinirà l’immagine dell’intera città, richiamando l’attenzione di nuovi investitori per la creazione di strutture ricettive e per l’ospitalità. Nell’area di Porto Vecchio convivranno diverse “anime” e tra queste la matrice turistica, quella congressuale, quella scientifica grazie alla presenza di numerose istituzioni dedicate all’alta conoscenza, e quella museale. Tutto ciò riteniamo sarà in grado di far lievitare il tasso di ospitalità della città e dell’intero Friuli Venezia Giulia».
e nella pagina accanto, il Generali Convention Center Trieste, inaugurato nel 2020 e frutto di un’operazione di recupero di due edifici storici, i Magazzini 27 e 28 nel Porto Vecchio di Trieste
per la città – spiega Mestroni –, che avrà un impatto fondamentale su diversi aspetti urbani, ambientali, sociali ed economici per il capoluogo e gli abitanti del Friuli Venezia Giulia, ma anche per l’economia turistica» (vedi box “Porto Vivo, rigenerazione in chiave green”).
GENERALI CC TRIESTE, FIORE ALL’OCCHIELLO DEL TURISMO CONGRESSUALE
Simbolo dello sviluppo del settore Mice nel capoluogo regionale, si può considerare il Generali Convention Center Trieste, inaugurato nel 2020 e frutto di un’operazione di recupero di due edifici storici, i Magazzini 27 e 28 nel Porto Vecchio di Trieste, completamente ristrutturati e rinnovati, completato dalla costruzione di una nuova ala, per un investimento complessivo di circa 18 milioni di euro. Con una superficie complessiva di diecimila metri quadrati e un auditorium principale di quasi duemila posti, è tra i più grandi centri congressi polifunzionali sul mare del Nordest e uno dei pochi centri italiani connessi alla rete Garr, che collega le università e i centri di ricerca italiani ed europei. Spazi flessibili e modulari, da personalizzare in base a ogni esigenza, che sia un congresso, una fiera, un evento corporate o conviviale, che conta due hall e due foyer adattabili a più utilizzi, sei sale indipendenti, incluso l’Auditorium Generali, e una terrazza di seicento metri quadrati affacciata sul mare. «Per il futuro – racconta Roberto Morelli, presidente del Generali Convention Center Trieste – guardiamo alla possibile acquisizione e ristrutturazione di un ulteriore adiacente magazzino, per incrementare gli spazi già in saturazione a primavera e in autunno, e al possibile ampliamento all’area verde
sul fronte mare, integrando il centro congressi nel nascente progetto di rigenerazione del Porto Vecchio di Trieste».
A dispetto della pandemia che ha compromesso l’attività nei primi due anni di apertura, il centro congressuale, infatti, sta registrando numeri da record: nel 2024, rispetto all’anno precedente, ha contato 87mila presenze con una crescita del 28%, il numero di eventi è cresciuto del 26% e il tasso di occupazione è cresciuto dal 63% del 2023 al 76%, con ricavi cresciuti del 23,5%.
Per il 2025 «l’obiettivo è la continuazione del percorso virtuoso intrapreso in questi anni –continua Morelli –. Il tasso di occupazione è già molto alto e ampiamente superiore alla media nazionale. Dopo avere ospitato nel 2024 il Papa e il Presidente della Repubblica, puntiamo ad affermarci sempre più come punto di riferimento di un territorio vasto, grazie alla collocazione geografica di Trieste, che vanta ben sei Stati a poche ore di viaggio. Da società interamente privata quale siamo, anche la conferma della sostenibilità economica dell’iniziativa è obiettivo fondamentale».
La sua vocazione principale è e sarà quella congressuale rispetto a quella fieristica, e, per il 2025, spiega Morelli, «abbiamo in programma un importante consolidamento dei congressi medico-scientifici, data anche la presenza del parco scientifico, l’Area Science Park, e di un’Università autorevole. Anche la parte aziendale avrà grande sviluppo, a partire dall’assemblea di Generali, nostro azionista di maggioranza». Non mancheranno, poi, tanti altri eventi, sempre di eccellenza: «dalle expo sull’olio e sulla birra di qualità agli eventi musicali serali, dai convegni istituzionali e di business internazionali al festival del tatuaggio».
Sempre nel centro città, per eventi di diversa capienza, si può poi scegliere tra le sale di hotel e di palazzi e storici, tutti di alto livello. Come l’Hotel Continentale, un boutique hotel quattro stelle che ha riaperto le proprie porte proprio quest’anno, dopo un raffinato restyling volto a valorizzarne la storia. Qui, infatti, fu residenza preferita di James Joyce e di numerosi personaggi illustri. L’hotel è anche un esempio virtuoso di sostenibilità. Proprio a febbraio 2025 ha ottenuto la certificazione Leed (Leadership in Energy and Environmental Design), il sistema di classificazione americano che valuta l'efficienza energetica e l'impronta ecologica degli edifici, diventando tra le prime dimore storiche al mondo a potersi fregiare di questo riconoscimento. La struttura fa parte della collezione di The Begin Hotel, che a Trieste conta anche altri due hotel quattro stelle ricavati all’interno di edifici storici ma di diverso concept: The Modernist, dall’anima anticonformista per moderni viaggiatori, e il Palace Suite, dove l’eleganza dello stile Liberty fa da cornice a 16 suite e a due sale meeting da 55 e 15 persone, con un ampio foyer da allestire per l'accredito, coffee break e business lunch, o anche come sala stampa e corner interviste. Altre catene alberghiere internazionali presenti in città che offrono soluzioni per meeting e convention sono Hilton, con il centralissimo Doubletree che, all’interno di uno storico palazzo, ospita uno spazio conferenze con cinque sale polivalenti; il Savoia Excelsior Palace, di Starhotels, un hotel di lusso dal fascino senza tempo, che vanta nove eleganti sale per meeting ed eventi con capienza fino a 320 invitati; e, ancora, l’NH Trieste, uno spazio moderno e funzionale, che dispone di quattro sale meeting versatili e per ogni esigenza. Sempre del gruppo NH fa parte, poi, il Tivoli Portopiccolo Sistiana Wellness Resort & Spa, situato in un incantevole borgo marittimo alle porte di Trieste, che è un invito a rallentare, a godersi il momento. Alle 58 camere, il ristorante Ocyan, l’Azur Lounge Bar, la spa e una palestra si aggiungono gli ampi spazi interni ed esterni del resort pensati anche per accogliere eventi e meeting aziendali. Otto sale di diversa capacità, che possono accogliere da trenta a 220 persone, e che si prestano a soddisfare qualunque esigenza, compresi eventi esclusivi e di grande portata, per i quali si può richiedere l’uso privato dell’intero resort e personalizzare tutti gli ambienti con arredi su misura, brand aziendale e catering tailor made, dai light lunch alle cene di gala a eleganti serate sul lungomare.
Sempre poco fuori Trieste, arroccato sull'ultimo sperone roccioso del Carso e affacciato sul golfo di Trieste, il Castello di Duino, del XIV secolo, offre una location storica di grande effetto. Già dimora privata dei Principi della Torre e Tasso, i suoi spazi sono stati ripensati per ospitare anche
incontri Mice. Per i meeting, è a disposizione una sala fino a 149 posti a platea e dotata di apparecchiature tecnologiche, abbellita da un alto soffitto ligneo e ampie finestre che illuminano in modo naturale, e il bar al pianterreno per coffee break e fast lunch. Altre sale, invece, sono pensate per eventi e cene di gala (da 90 a 180 persone) immersi in un’atmosfera d’altri tempi, tra dipinti, stucchi e antichi camini. Situato sul colle che domina la città, il suo golfo e il suo entroterra, il Castello di San Giusto è la location perfetta per serate raffinate e cene di gala. È il simbolo della storia antica di Trieste, voluto dagli imperatori d’Austria e realizzato e ampliato in diverse fasi tra il 1468 e il 1636, fino a raggiungere l’aspetto attuale di fortezza triangolare con bastioni ai vertici. Divenuto di proprietà del Comune di Trieste nel 1932, è stato trasformato in museo ed è aperto al pubblico dal 1936. Dall’ingresso si accede al vasto Cortile delle Milizie, su cui si affacciano ambienti storici e museali come il Civico Museo del Castello di San Giusto-Armeria, il Lapidario Tergestino, la sala dei Cannoni e la Bottega del Vino. Una cornice dal fascino unico dove, all’interno, le sale del Bastione Lalio sono ideali come spazi dedicati a ricevimenti e serate esclusive. Distribuite su due livelli, si affacciano su una scenografica terrazza per ospitare aperitivi o eventi anche all’aperto, da cui ammirare il panorama circostante.
Il carattere multiculturale di Trieste e il suo paesaggio variegato consentono al Mice di organizzare le più diverse attività di post congress e di team building, dai grandi classici alle proposte più insolite
di FRANCESCA PACE
Sopra, uno scorcio di Trieste animato dalla statua di James Joyce. Nella pagina accanto, le immagini di alcuni eventi del Mice ospitati di recente in città
Post congress e team building rappresentano un aspetto importante negli eventi Mice. Non solo per creare occasioni informali che favoriscono l’affiatamento tra colleghi, ma anche per offrire momenti rigeneranti e divertenti in una giornata di lavori. La loro originalità è legata alle risorse locali, dalla natura ai musei alle caratteristiche peculiari della località scelta. In questo senso, Trieste è una destinazione decisamente versatile, grazie alla varietà di paesaggi, che spazia dalla città al mare alla montagna, alle tradizioni e alle diverse location che offrono un bouquet di esperienze insolite e affascinanti.
ESPERIENZE NEL BLU
Trieste ha un legame indissolubile con il mare, un elemento che offre diverse occasioni e location per attività post congress e team building. Come il Castello di Miramare, luogo storico della città dove, grazie alla sua posizione privilegiata affacciata sul golfo, il mare contribuisce alla sua bellezza. O come BioMa – il Museo immersivo dell'Area Marina Protetta di Miramare ospitato presso le ex Scuderie di Miramare –, un angolo dal blu intenso che oggi accoglie le aziende che vogliono far vivere ai propri collaboratori un’esperienza unica all’interno di questo suggestivo scenario. Unendo
le competenze naturalistiche nel campo della conservazione e della comunicazione con quelle di professionisti della formazione di adulti in contesti organizzativi, vengono proposte attività di team building – progettate ad hoc –, come visite guidate ed escursioni in mare oppure a terra, laboratori esperienziali outdoor, o percorsi formativi più articolati. Per esempio, con la guida di esperti, vengono spiegati ruoli, funzioni ed equilibri degli organismi che vivono negli ambienti naturali per poi spostare il punto di vista sulle relazioni all’interno dei gruppi negli ambienti lavorativi, aumentando la comprensione tra i singoli e le dinamiche che, come in natura, sono espressione della ricchezza dell’intero ecosistema.
BIKE E TREKKING
La natura ricca e varia che circonda Trieste è una fonte inesauribile di occasioni per immergersi nel paesaggio locale, dal Carso al mare. Condividere le avventure all'aria aperta non solo rinforza il senso di appartenenza al team, ma anche la consapevolezza ambientale e il benessere individuale. Tra le passeggiate naturalistiche, si può seguire il Sentiero Josef Ressel e la Strada Imperiale, un percorso storico-naturalistico facile e lungo 3,5 chilometri, intitolato a Josef Ressel, che si snoda da Basovizza fino al confine sloveno. È stato pensato come camminata semplice per conoscere da vicino l’ambiente carsico e altre tematiche naturalistiche. Oppure l’affascinante Sentiero Rilke, che si snoda per poco più di due chilometri attorno al golfo di Trieste, tra bianche rocce a picco sul mare, profumi della macchia mediterranea e scorci unici sul blu. L’itinerario è adatto a tutti e permette di accedere alla Riserva naturale delle Falesie seguendo un andamento pianeggiante, dove ammirare le falesie di Duino, passando tra la vegetazione, bunker della Seconda Guerra mondiale e punti panoramici che regalano una vista spettacolare. Molto bella è, poi, la passeggiata che congiunge Trieste al Castello di Miramare. Facile e con vista strepitosa sul golfo: corrisponde anche all’ultimo tratto della Walk of Peace, un percorso interregionale tra Italia e Slovenia, lungo più di cinquecento chilometri, che ripercorre i luoghi della Grande Guerra diventati, oggi, monumenti della memoria portatori di messaggi di pace e dellʼamicizia fra i popoli. Per attività più active, invece, si può contare sui numerosi percorsi in bicicletta, da quelli più semplici a quelli più impegnativi. Come il Percorso della Salvia e del Pucino, pedalando tra entroterra e costa. L’itinerario passa tra cespugli di ginepro e sommaco, una pianta tipica del Carso, coltivazioni vitivinicole e le località di Grignano e Barcola, quest’ultima amatissima dai triestini, sempre pervasi dai profumi e dai sapori delle erbe mediterranee insieme a
Sopra, il Faro della Vittoria, dal quale la vista domina sul paesaggio circostante.
Nella pagina accanto, due immagini dall'alto del territorio triestino e del centro della città
quelli del mare. Un po’ più lungo (circa cinquanta chilometri) ma di grande fascino è, poi, l’itinerario transfrontaliero tra Trieste e Koper/ Capodistria, maggiore centro dell’Istria Slovena. In sella alla due ruote, si passa dalla pittoresca città marinara di Muggia per proseguire accompagnati dal blu del mare, ulivi e vigneti, architetture di foggia veneziana e tradizioni gastronomiche, godendo di una varietà di paesaggi che cambiano ad ogni pedalata.
Un’esperienza da non perdere è la visita alla Grotta Gigante, inserita nel 1995 nel Guinness World Records come grotta turistica a sala unica più grande al mondo. Situata nei pressi di Sgonico, a tredici chilometri da Trieste, si visita solo accompagnati da una guida esperta seguendo il percorso di 850 metri di un antico fiume sotterraneo a una profondità di cento metri fino a raggiungere la Grotta Gigante: un ambiente imponente e fantastico, alto quasi cento metri, dove ammirare stalattiti e incredibili stalagmiti, da cui si risale in superficie per godere di una vista indimenticabile, un panorama mozzafiato che lascia un ricordo indelebile.
ATTIVITÀ DI SQUADRA
Esperienze insolite e divertenti sono quelle proposte da XHStudio, uno studio polivalente di registrazione audiovisiva e organizzazione eventi, specializzato nella creazione di format ludici e innovativi e team building
aziendali di nuova generazione. Grazie all'uso di tecnologie avanzate e supporti audiovisivi a livelli cinematografico/teatrale e multilingue, propone avvincenti escape room, intrise di misteri ed enigmi da risolvere, per gruppi da dieci a cinquecento persone, che mettono alla prova le abilità di risoluzione e di collaborazione di squadra.
Come “Trappola in alto mare”, dove una tranquilla crociera virtuale si trasforma in una avventura da affrontare: decine di squadre si sfidano contemporaneamente con enigmi di logica, matematica, di abilità motoria e altro per portare la propria squadra in salvo e aggiudicarsi la vittoria. Oppure la Caccia al tesoro storico-culturale di nuova generazione, da giocare all'aperto e da affrontare con mappe interattive, oggetti virtuali, audio messaggi, Qr code e altre tecnologie avanzate per risolvere un mistero nel centro cittadino. Una trama intrigante guida i partecipanti attraverso una ventina di punti d'interesse storico della città e, mentre si risolve il mistero, si scoprono tante bellezze di Trieste.
L’ITS Arcademy è uno dei primi musei di moda contemporanea in Italia, un ecosistema creativo che unisce uno spazio espositivo, un archivio e un centro di apprendimento. Nelle sue sale vengono anche organizzati diversi workshop, corsi ed eventi che promuovono la creatività,
la sostenibilità e la cultura del fare. Compresi team building coinvolgenti e accattivanti, con durata dai novanta minuti all’intera giornata, che possono essere anche personalizzati per specifiche esigenze. Come il laboratorio per realizzare composizioni floreali sostenibili: tutti i materiali provengono dai prati e dai boschi, come erbe spontanee, selvatiche, fiori imperfetti, bacche, rami e potature da riciclare. Oppure un workshop a squadre in cui osservare nei minimi dettagli uno dei tanti oggetti curiosi del patrimonio di ITS Arcademy per poi raccontarlo agli altri compagni che dovranno disegnarlo seguendo esclusivamente le indicazioni date a voce. Le attività creative sono pensate per motivare e ricaricare i partecipanti, contribuendo ad acquisire nuove soft skill, rafforzare le relazioni interpersonali, potenziare la comunicazione e la collaborazione, stimolare le capacità di problem solving e l’immaginazione.
ESPERIENZE DI SAPORI
Un altro ambito in cui si distingue Trieste è quello enogastronomico, che unisce piatti di mare e di terra impreziositi dai grandi vini bianchi del Friuli Venezia Giulia. Insieme alla generosità della natura da cui derivano prodotti genuini e di alta qualità, contribuiscono anche la sua storia di città di confine che ha portato ad elaborare una cucina ricca di contaminazioni. L’incontro di popoli e culture ha, infatti, portato ad elaborare ricette che coniugano sapori
A
Sotto, un altro castello del territorio triestino, quello di Duino
mediterranei con quelli mitteleuropei. Un mix di tradizioni che fondono piatti di origine giuliana, istriana, dalmata, greca ed ebrea a quelli di provenienza austriaca, slovacca, ungherese e boema a cui si sono aggiunti, dopo l'annessione all'Italia, una forte prevalenza di sapori e usi più squisitamente mediterranei.
CAFFÈ DA INTENDITORI
Parlando di tradizioni triestine, non si può non cominciare dal caffè, che qui è una vera e propria esperienza. Baste entrare in uno dei caffè storici della città per immergersi in un mondo che coinvolge storia, tradizione e sapere. Non è un caso che qui, nel 1999, è stata creata da Illy, rinomato produttore italiano, l'Università del Caffè che ne promuove la cultura attraverso la formazione e la divulgazione, anche in forma di team building insoliti e di grande fascino. I percorsi sono personalizzabili e pensati per immergersi in questo profumato mondo: dagli aromi alle abitudini e riti nel mondo, dall’esperienza multisensoriale quando lo si gusta alle ricette a base di caffè. Gli incontri possono comprendere la visita guidata allo stabilimento produttivo, una breve introduzione alla cultura del caffè per scoprire i diversi aromi in base alla provenienza e le fasi della produzione, le tecniche di degustazione e, infine, la preparazione corretta per esaltare e gustare il suo aroma.
A PRANZO IN UNA “OSMIZA”
La tradizione gastronomica di Trieste ruota attorno anche alle tipiche osmize: non sono ristoranti né agriturismi ma i luoghi dei contadini che aprono le loro porte per vendere o consumare sul posto la loro produzione di vini, come Terrano, Vitovska, Malvasia, e specialità locali, dalle uova agli insaccati, dai salami ai formaggi. Il nome deriva dalla parola slovena “osem” che significa “otto” poiché, all'epoca di Maria Teresa d'Austria, nel 1784, venne concesso ai contadini il permesso di vendita diretta dei loro prodotti per periodi di otto giorni consecutivi o multipli di otto durante tutto l'arco dell'anno. Delle circa cinquanta osmize presenti nella provincia di Trieste, la maggior parte si trova nella zona del Carso, ma non mancano anche ai margini della città, sempre circondate dal verde. Una buona occasione per visitare i dintorni e, se la stagione lo permette, anche di stare all’aria aperta per un pranzo informale, conviviale e sicuramente autentico. Le specialità da non perdere? La jota – la tradizionale minestra di fagioli e crauti – e il formaggio Jamar, stagionato per almeno quattro mesi in fondo a una grotta carsica, o il formaggio Monte Re, che risale al periodo austroungarico e oggi viene prodotto in un unico caseificio, da abbinare a un calice di Terrano o di aromatica Vitovska, ricavata dall’omonimo vitigno a bacca bianca.
La provincia di Trieste è rinomata per la produzione vitivinicola, grazie al suo caratteristico terroir carsico che conferisce qualità e personalità ai vini locali. Le cantine della zona, distribuite dal Carso triestino fino alla Val Rosandra, offrono la possibilità di visite, passeggiate tra i vigneti e degustazioni con salumi e formaggi tipici, permettendo di vivere un'esperienza immersiva nella natura. Il paesaggio della Val Rosandra, una suggestiva riserva naturale caratterizzata da ripide pareti rocciose e dall'omonimo torrente Rosandra, arricchisce ulteriormente l'esperienza. Tra i bianchi spiccano la Malvasia, la Glera e la Vitovska, mentre tra i rossi il Refosco e il Terrano, noto per il suo colore rubino intenso e i profumi vinosi e fruttati. Il territorio è celebre anche per l'olio extravergine d'oliva Tergeste, ottenuto dalla varietà autoctona Bianchera e recentemente insignito della Dop Tergeste. Poco oltre Barcola, merita una visita il borgo di Prosecco, da secoli votato alla viticoltura e famoso per aver dato il nome a uno dei vini più apprezzati al mondo. In altre zone del Friuli Venezia Giulia, come le Grave e i Colli Orientali, si coltivano Pinot Grigio, Friulano e Sauvignon Blanc. Grazie alla ricchezza e alla varietà dei suoi territori vitivinicoli, la regione offre una gamma di vini pregiati apprezzati a livello internazionale.
Sopra, la Barcolana è uno degli eventi top del calendario triestino
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