VERSATILITÀ vincente
La ricchezza del patrimonio storico, artistico e culturale del Friuli Venezia Giulia è, da sempre, la forza trainante anche del settore turistico della regione, che sta crescendo grazie a strategie in linea con i nuovi trend e lo sguardo al futuro
di FRANCESCA PACE
LIn alto, il riposante paesaggio del Collio
Nella pagina a fianco, il poderoso Castello di Gorizia
a varietà di paesaggi che si estendono dalla montagna al mare, passando per la collina, la pianura e il Carso. Città storiche e località d’arte. Tradizioni secolari ancora vive e una cultura enogastronomica di altissima qualità. Il Friuli Venezia Giulia è un vero e proprio scrigno di tesori, noti e da scoprire. Situato al confine con l'Austria e la Slovenia, la sua storia millenaria avvolge una varietà di ambienti e culture, pervasi dal fascino antico della Mitteleuropa, che lo rendono una meta ideale per ogni tipo di visitatore. E i numeri lo confermano. «Nel 2024 – racconta Sergio Emidio Bini, assessore regionale alle Attività produttive e Turismo – il Friuli Venezia Giulia ha registrato la cifra record di 10,3 milioni di presenze turistiche, in crescita del 2,7% rispetto al 2023. A trainare questo aumento sono in particolare i turisti stranieri, con un milione di presenze in più negli ultimi cinque anni, (+18,7% nel 2024
rispetto al 2019). Si tratta di una crescita senza precedenti, particolarmente evidente nelle città capoluogo (Trieste +64,4%, Udine +16,9%) e in montagna (Tarvisiano +27%, Piancavallo +13,8%), frutto anche dei nuovi collegamenti attivati grazie al potenziamento di Trieste Airport e della crocieristica».
Versatilità e numerose attrattive sono una carta vincente anche per il Mice, che può contare su location e contesti scenografici ideali per l’organizzazione di eventi, post congress e team building. Inoltre, l’efficiente rete di infrastrutture e collegamenti rende il Friuli Venezia Giulia una destinazione comoda da raggiungere sia per i visitatori italiani sia internazionali. «Il settore della convegnistica – prosegue Bini – conta il 5,2% delle presenze negli alberghi. Con l’aggiornamento della legge regionale per i contributi legati ai congressi, vogliamo migliorare le misure di supporto agli organizzatori. Un
© Gianpaolo Scognamiglio
congressista spende in media dai cinquecento ai seicento euro al giorno sul territorio, generando un importante contributo all'economia regionale quantificato, nel 2022, in circa due milioni di euro».
CONGRESSI ALL’AVANGUARDIA
Grazie ai suoi punti di forza, il Friuli Venezia Giulia offre soluzioni pressoché infinite per soddisfare le diverse esigenze della meeting industry. A cominciare dalle città, che fondono la loro storia e cultura con la modernità di centri di ricerca, università e poli tecnologici di eccellenza supportati da diverse strutture congressuali. Come Udine, che ospita regolarmente conferenze scientifiche e incontri accademici internazionali dalla medicina alla robotica e alla sostenibilità ambientale; Pordenone, che invece, con il Technology Hub e la Fiera, si distingue per il suo polo tecnologico; Gorizia, i cui centri di ricerca regionali sono punto d’incontro per congressi con studiosi, ricercatori e professionisti da tutta Italia e dall'estero; e poi Trieste, con il prestigioso Generali Convention Center Trieste, tra i più moderni del Nordest, e insieme a numerose location storiche, che offre un contesto internazionale per eventi scientifici, istituzionali e culturali.
Dalle città è facile poi raggiungere località minori e contesti naturalistici, ideali per ospitare post congress e team building. Dai centri d’arte come Palmanova, Aquileia, Cividale o Grado, ai paesaggi delle Alpi Giulie, ideali per gli amanti della natura e degli sport all'aria aperta, del Collio, famosa per i suoi vigneti e i paesaggi collinari, della costa, con le sue lunghe spiagge sabbiose e scogliere, e gli scorci mozzafiato del Carso.
STRATEGIE FUTURE
Cavalcando un trend quanto mai attuale e necessario, la destagionalizzazione occupa un’attenzione particolare. «Come Regione Friuli Venezia Giulia – afferma Bini – abbiamo cercato di ampliare l’offerta, valorizzando aree e località meno conosciute da visitare durante tutto l’anno. Nel lungo periodo, riscontriamo come dal 2019 a oggi le aree montane abbiano registrato un maggiore incremento e sono queste in particolare al centro delle politiche di destagionalizzazione della giunta regionale. Solo nell’ultima stagione invernale, grazie anche alle tariffe più basse di tutto l’arco alpino, sono stati superati per la prima volta i novecentomila ingressi negli impianti del Friuli Venezia Giulia, con un incremento del 10,7% di sciatori sulle piste». Non mancano anche investimenti e l’ampliamento dell’ospitalità. «Abbiamo potenziato l’offerta ricettiva nelle zone più carenti, investendo su alberghi diffusi, sulla riqualificazione delle abitazioni a uso turistico e sulle strutture di qualità. Poi, abbiamo dato un sostegno per affrontare la sfida della twin tran-
sition, digitale ed energetica. Con un bando da 15 milioni di euro, abbiamo garantito finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese ricettive turistiche per progetti di efficientamento energetico, uso di fonti rinnovabili, risparmio delle risorse idriche, digitalizzazione dei servizi, sostenibilità sociale, oltre che per l’aumento del livello qualitativo delle strutture e della loro accessibilità».
Per il futuro, inoltre, si guarda a conquistare nuovi mercati. «Accanto ai classici Paesi target, come Triveneto, Germania, Austria, Est Europa – spiega Bini – vogliamo esplorare nuovi mercati, come Stati Uniti, Gran Bretagna e Nord Europa (Scandinavia), affacciandoci anche all’Estremo Oriente, come il Giappone, sfruttando l’occasione data dalla partecipazione della nostra Regione all’Expo di Osaka 2025».
Sergio Emidio Bini, assessore regionale alle Attività produttive e Turismo
Nova Gorica e Gorizia , unite nella cultura transfrontaliera
La dimensione della terra di confine del Friuli Venezia Giulia è espressa quest’anno nella nomina di Nova Gorica e Gorizia a Capitale europea della Cultura tranfrontaliera 2025, unendo per la prima volta due città un tempo divise. Il cuore dell’evento GO! 2025, non a caso, è la piazza della Transalpina-o Trg Evrope, simbolo della caduta delle frontiere, dove oggi le differenze culturali e nazionali non hanno più barriere e diventano una risorsa da valorizzare. Tutto il 2025 sarà caratterizzato da un fitto programma culturale e artistico che ruota attorno al superamento dei confini, sia fisici sia mentali, suddiviso in quattro grandi temi: Guerra e Pace, Creazione del Nuovo, Contrabbandieri, Molto Verde. Si potranno visitare mostre dedicate alla progettazione della Nova Gorica a opera di Edvard Ravnikar, allievo di Le Corbusier, ad artisti e fotografi del XX secolo, ammirare installazioni site specific, percorrere il Sentiero della Pace (Walk of Peace) sulle tracce dei campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale, scoprire tesori storici e artistici e partecipare a talk e incontri per riflettere sul passato e il futuro dal locale al globale. La cerimonia di chiusura è prevista nei primissimi giorni del mese di dicembre 2025 con uno scenografico progetto di installazioni luminose nelle due città.
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Fabrice
Gallina
Attività per ogni occasione
Antiche dimore, treni storici, ciclabili ed enogastronomia. Sono tanti gli ingredienti che rendono il Friuli Venezia Giulia una destinazione ideale per la meeting industry. con cene di gala o eventi esclusivi per post congress di grande effetto e team building da pensare in base a ogni esigenza. E il divertimento è assicurato
di FRANCESCA PACE
Sotto, grazie all’iniziativa promossa dalla Regione e dalla Società FS Treni Turistici Italiani con il supporto di PromoTurismoFVG, da maggio a dicembre si può viaggiare a bordo di treni con carrozze Anni 30, le cosiddette “Centoporte”
La storia secolare del Friuli Venezia Giulia si rivela nelle moltissime dimore storiche presenti sul territorio, tra splendidi manieri, ville d'epoca immerse nel verde e castelli. Tra questi ultimi, se ne contano molti situati in cima ai colli, a picco sul mare, in centri urbani o lungo corsi d’acqua circondati da parchi centenari che regalano cornici uniche. La loro accessibilità dipende dall’utilizzo a cui sono attualmente adibiti. Mentre alcuni sono di proprietà privata, altri sono stati riconvertiti in ristoranti, alberghi o musei, offrendo location esclusive sia per meeting nelle loro sontuose sale sia per eventi di grande effetto a seguito dei congressi.
Le eleganti fortezze urbane sono la scelta migliore soprattutto se qui si svolge l’intera sessione dei lavori. Come il castello di Udine, che
domina la città dalla sommità della collina, dove il salone del Parlamento Friulano accoglie fino a cinquanta ospiti in un ambiente maestoso, con il soffitto decorato da cornici dorate e pareti affrescate realizzate a più riprese dall’inizio del XVI secolo. A Gorizia, invece, il castello si trova all’interno dell’antico borgo medioevale, sulla collina, e vanta la sala del Conte, ricca di arredi, dipinti e un grande camino, che può accogliere fino a cento posti a sedere. Infine, a Trieste, il castello di San Giusto, sull'omonimo colle che domina il Golfo dal centro città, vanta ambienti storici e musei: a fare da cornice a eleganti ricevimenti sono le sale del Bastione Lalio, distribuite su due livelli, che affacciano su una scenografica terrazza e sono disponibili per aperitivi o eventi anche all’aperto. Meno noti ma altrettanto affascinanti, sono il ca-

stello di Spilimbergo, in provincia di Pordenone ma comodamente raggiungibile dalle principali città, dove si trovano le cosiddette Cantine, formate da tre ambienti e aperte per convegni, attività culturali e cene in un ambiente semplice con soffitto a volte e arredi d’epoca. Il castello di Arcano, in provincia di Udine, tra i più suggestivi del Friuli, immerso in un paesaggio collinare ancora incontaminato: oggi sede di una azienda agricola che privilegia colture biologiche, mette a disposizione la grande sala dei ricevimenti per degustazioni ed eventi riservati a gruppi privati. O, ancora, il castello di Spessa, in provincia di Gorizia, le cui antiche mura si prestano a meeting, congressi e sessioni di team building (fino a cento persone) all’interno di saloni padronali dallo stile raffinato, con pavimenti in parquet o a mosaico, pareti decorate, specchi veneziani, quadri ottocenteschi e grandi lampadari in vetro di Murano, oppure nei saloni della Foresteria, con 162 posti a sedere.
A BORDO DI TRENI STORICI
Scoprire il territorio tra storia e bellezze naturali, tradizione ed enogastronomia immersi in un’atmosfera d’altri tempi: è ciò che offrono i treni storici che, a ritmo slow, viaggiano lungo strade ferrate per raggiungere eventi e località caratteristiche della regione.
Grazie all’iniziativa promossa dalla Regione e dalla Società FS Treni Turistici Italiani con il supporto di PromoTurismoFVG, da maggio a dicembre si può viaggiare a bordo di treni con carrozze Anni 30, le cosiddette “Centoporte”, con salottini in legno e le tendine al finestrino, perfettamente conservate, munite di bagagliaio e cappelliere e trainate da locomotive a vapore, elettriche o diesel, ben restaurate per preserva-
Sichiamano lo “scarpet” o, al plurale, gli “scarpets”, ma sono più note semplicemente come “friulane”. Già, perché queste tradizionali calzature che le donne della Carnia cucivano rigorosamente a mano sulle montagne del Friuli durante i lunghi inverni, da tempo hanno conosciuto una nuova (e ampia) diffusione nel mondo della moda. Si tratta di scarpe molto comode, prodotte con materiali di recupero: la tomaia in velluto colorato e il sottopiede erano cuciti a mano su una suola fatta internamente di strati di tessuti riciclati trapuntati, per creare una struttura confortevole e isolante, mentre la suola esterna era cucita su vecchi copertoni di bicicletta. Oggi come allora, gli scarpets sono realizzati con lo
re il fascino e l’autenticità originarie. La novità di quest’anno sono gli undici treni dedicati a GO! 2025, tra cui è il treno Crocevie d’Europa, che offre un itinerario borderless da Treviso a Gorizia-Nova Gorica, a cui si aggiungono altre tratte tematiche: il treno dei beni Unesco, che passa da Trieste, Palmanova e Cividale del Friuli per scoprire atmosfere mitteleuropee, storia e monumenti della città stellata e del primo ducato longobardo in Italia; quello dei Borghi più belli d’Italia, attraverso Polcenigo, in occasione della Festa Thèst – antica fiera dei Cesti –, Poffabro e Toppo, nel comune di Travesio, con i resti del suo castello medievale; oppure, ancora, le tratte ispirate ai sapori del territorio, come il treno storico Sapori d’Autunno che porta a Cavasso Nuovo in occasione della tradizionale Festa della Cipolla Rossa e della Zucca, o quello dedicato ad abbazie, vigneti e colline, che da Trieste raggiunge Cormòns e Rosazzo dove si svolge la Festa dell’Uva di Cormons.
ESPERIENZE AD ALTA QUOTA
Una natura selvaggia, ancora in gran parte incontaminata, disegnata dalle vette delle Alpi Carniche e delle Dolomiti Friulane. L’ambiente d’alta quota è un paradiso per le attività all’aria aperta adatte per ogni stagione e occasione, dalle semplici escursioni ai trekking, dagli itinerari in bici a esperienze più adrenaliniche. Tra i percorsi adatti a tutti, da fare in giornata, c’è l’anello del lago di Barcis. Con partenza e arrivo a Ponte Antoi, in meno di tre ore si compie il periplo di questo lago artificiale creato da una diga addossata al grande canyon della Forra del Cellina. Si cammina immersi nel silenzio godendosi la vista spettacolare delle acque
Scarpets, artigianato chic
stesso metodo artigianale che si tramanda da generazioni, che combina tradizione e sostenibilità. Unica variante è che oggi la friulana si veste di uno stile contemporaneo, con tanti colori, nuove forme e tessuti.
La loro fama è arrivata anche in Giappone, in occasione dell’Expo 2025 dove, il Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani” di Tolmezzo, ospitato all’interno del Padiglione Italia, ha esposto modelli storici di scarpets accanto a e nuove creazioni di Elisa Mainardis, artigiana friulana licenziataria del marchio registrato Scarpetti. Oggi queste calzature, simbolo di tradizione, antichi saperi e del saper fare friulano, sono al centro di un progetto culturale e museale più
In alto, è possibile salire a bordo del treno dei beni Unesco, che passa da Trieste, Palmanova e Cividale del Friuli
Sotto, team building sull'acqua
ampio, che punta a valorizzare le competenze artigianali, la formazione e lo sviluppo di nuova imprenditorialità come motore di rigenerazione territoriale carnica e friulana.
color smeraldo del lago e del verde intenso dei boschi che si stagliano nel cielo terso. Nei pressi si trovano anche due belvedere da cui ammirare il panorama da un’altra prospettiva. Lunga e impegnativa, indicata anche per team building, è l’Alta Via di Forni. Incorniciata dalle splendide vette delle Dolomiti Friulane Orientali, Patrimonio Unesco, il trekking di cinque giorni passa attorno alla conca di Forni di Sopra, immersi nella natura selvaggia del Parco naturale delle Dolomiti Friulane e alterna ambienti naturali, geologici a piccoli borghi. Il punto di partenza e di arrivo è Andrazza o Forni di Sopra e si fa tappa nei rifugi situati ad altitudini comprese tra i 1.400 e i 1.700 metri. L’itinerario ha molte varianti di diversa difficoltà e lunghezza e può essere adattato a ogni esigenza.
Spostandosi in Carnia, si può vivere un’esperienza emozionante sulla zipline di Sauris, che corre per 2,5 chilometri in mezzo alla natura regalando panorami e prospettive uniche. Pervasi dal profumo dei pini nei boschi del Monte Ruke, si vola sospesi per il primo tratto nella natura d’alta quota. All’arrivo, con una breve passeggiata, si raggiunge il secondo punto di partenza da cui ci si libra per un altro volo di seicento metri tra le cime degli alberi e da cui si inizia a intravvedere il lago. Il terzo tratto, infine, è forse quello più suggestivo che per oltre mille metri sorvola le acque turchesi del lago di Sauris.
PEDALANDO SENZA FRETTA
In Friuli Venezia Giulia si snoda una delle ciclovie più famose della Penisola e non solo: è l’Alpe Adria, che da Salisburgo raggiunge Grado dopo 415 chilometri. Di questi, circa 170 chilometri scorrono sul territorio regionale e sono occasioni ideali per team building o per attività post congress, dopo una giornata di lavoro, alla scoperta del territorio in sella a una due ruote. L’itinerario in Italia inizia a Tarvisio e, attraversando da nord
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Fabrice
Gallina
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Fabrice
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Gaudenzio
a sud l'intera regione, percorre diversi ambienti naturali, urbani e culturali: dalle valli e le cime delle Alpi Giulie e Carniche, costeggia i fiumi
Fella e Tagliamento, passa tra le colline moreniche per poi proseguire lungo la pianura friulana fino alla laguna e al mare Adriatico. A seconda del tempo a disposizione e del luogo di partenza, si possono percorrere tratti di varia lunghezza ma tutti assicurano panorami unici e occasioni per scoprire storia e tradizioni locali. Come Gemona del Friuli e Udine, i siti Unesco di Palmanova e Aquileia, i borghi medievali di Malborghetto, Venzone e Strassoldo, o, ancora, Grado, ultima località della ciclovia, che affascina per la sua atmosfera pittoresca tra mare e laguna.
Un percorso facile, alla portata di tutti e adatto per ogni stagione, è quello che parte da Udine per raggiungere l’Adriatico dopo circa sessanta chilometri, pedalando dalla pianura al mare. Le tappe, anche ristoratrici, sono scandite da Palmanova, la città stellata, Cervignano del Friuli, di origine romana, Aquileia, nota per la sua area archeologica tra le più importanti d’Italia, fino a Grado dove fare una sosta in uno dei tanti ristorantini per festeggiare “l’impresa” gustando specialità locali.
ITINERARI DI GUSTO
Il Friuli Venezia Giulia vanta anche un ricco patrimonio culinario, frutto di influenze e contaminazioni, che affonda le proprie radici nella storia, nella cultura e nelle tradizioni. Per conoscerlo si può seguire la Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia, che attraversa tutta la regione, ma qualunque itinerario, dalla montagna al mare, diventa un’occasione alla scoperta dei sapori locali. Nelle località d’alta quota, basta puntare su ristoranti, malghe e agriturismi: a Sauris, il clima particolare dei boschi e la corretta affumicatura danno origine al famoso prosciutto Igp; nel piccolo borgo di Tramonti di Sopra, l’azienda agricola Borgo Titol propone specialità della tradizione come la pitina Igp, un salume preparato fin dal 1800 e il formaggio del Cit, entrambi presidi Slow Food, e altri prodotti preparati con latte e carni del proprio allevamento. Scendendo nella zona collinare, il paesaggio è scandito dai vigneti attorno a Cividale del Friuli, Cormons, Gorizia e San Daniele del Friuli, che vanta ben quattro zone Doc, da dove provengono il Pinot Grigio e Bianco, il Friulano, la Ribolla Gialla, il Cabernet Franc e il Collio. Molte cantine aprono le loro porte ai visitatori anche per eventi esclusivi, dove conoscere la storia e la tradizione delle tenute, fare passeggiate tra i filari per poi concludere con una degustazione delle migliori bottiglie accompagnate da spuntini di specialità locali. Oppure si può partecipare a una tasting academy in cui imparare a conoscere e gustare il meglio della produzione dei Colli Orientali attraverso la degustazione di 32 vini a
rotazione sotto la guida di esperti del settore. Ancora più a sud, le specialità hanno il profumo del mare. Da Lignano Sabbiadoro a Grado, passando per la laguna di Marano e le storiche Aquileia e Palmanova nell’entroterra, la tavola offre pesci e crostacei, come il boreto a la graisana, le seppie col nero, le sarde fritte o in savor e antipasti con vongole, capesante, fasolari e cozze. Verso il confine, le ricette assumono un sapore mitteleuropeo che riflette la storia e le tradizione di Trieste e della zona carsica: qui le osmize, nate in epoca austriaca, propongono salumi e formaggi tipici accompagnati da vino locale mentre nelle trattorie del centro e del Carso si possono gustare piatti come la jota, una minestra di fagioli e crauti, e lo stinco con le patate in tecia, cioè in tegame, oppure in prossimità del golfo, i pedoci (le cozze) “a la scotadeo”, le vongole e i sardoni (alici).
Nella pagina a fianco, al centro, uno scorcio di Grado
Sotto, un post congress all'insegna dell'enogastronomia, andando per cantine
Tra storia e modernità
Storia, arte e tradizioni. Le città e le località minori del Friuli sono ricche di un patrimonio secolare ma con lo sguardo rivolto al futuro, che strizza l’occhio anche alla meeting industry. Tra strutture ad hoc e spazi ricavati all’interno di alberghi e agriturismi che conferiscono atmosfere uniche per ogni occasione
di FRANCESCA PACE
Sopra, il treno storico attraversa il territorio goriziano
Dimore storiche e moderni hotel di alta gamma in città, cantine, agriturismi e itinerari nei diversi contesti naturalistici delle province. In Friuli, le città e le località minori offrono un’ampia gamma di location, occasioni e servizi integrati per l’organizzazione di eventi in collaborazione con operatori specializzati, Dmc, enti di promozione e convention bureau per supportare le esigenze delle aziende. La qualità dell’assistenza e l’attenzione al dettaglio sono elementi distintivi del territorio, che unisce la professionalità all’autenticità dell’accoglienza friulana. Ecco dove andare e cosa scegliere per i propri appunti Mice.
GORIZIA, CROCEVIA DI CULTURE
Iniziamo il viaggio alla scoperta delle città e località storiche del Friuli Venezia Giulia da Go-
rizia, nominata Capitale europea della Cultura 2025 insieme a Nova Gorica. Luogo simbolo degli eventi è la piazza Transalpina, un tempo divisa a metà tra Italia e Slovenia dal cosiddetto “muro di Gorizia”, oggi punto d’incontro tra le due culture che riflettono la sua anima multiculturale, uno spazio urbano rinnovato, pensato per accogliere cittadini e visitatori, a misura di pedoni e ciclisti, con zone verdi, panchine e locali. L’atmosfera di questa città di confine, dalla storia affascinante e travagliata insieme, si respira ancora nelle sue strade e piazze, dagli eleganti palazzi e monumenti e risuona anche nella sua vocazione all’accoglienza di eventi Mice internazionali in un contesto unico, tra cultura e natura, con strutture congressuali immerse nel verde, adatte a incentive, conferenze e team building.
La sua unicità è data dall’eleganza mitteleuro-
© Fabrice Gallina
pea ereditata dal passato e dalla sua posizione geografica di crocevia di popoli europei. Fin dal 1500, Gorizia era parte dei domini degli Asburgo ed era meta di un turismo aristocratico per il suo clima mite e che per gli splendidi giardini, palazzi, caffè e negozi era nota come la “Nizza austriaca”. Bagnata dal fiume Isonzo, i suoi dintorni sono immersi nell’incantevole paesaggio del Collio, fatto di dolci colline punteggiate da vigneti e cantine, che contrastano con le aspre alture del Carso, ricco di memorie della Grande Guerra.
Simbolo di Gorizia è il Castello dell’XI secolo che domina dalla cima di un colle con una vista unica sulla città e sulla valle dell’Isonzo, e oggi sede del Museo del Medioevo goriziano, con arredi, dipinti, sculture e busti e riproduzioni di strumenti musicali antichi. Attorno al castello si apre il borgo medievale, con accesso dalla Porta Leopoldina, costruita nel 1660 per accogliere l’imperatore Leopoldo I d’Asburgo, dove si trovano la Cappella di Santo Spirito e i Musei Provinciali – il Museo della Grande Guerra, il Museo della Moda e delle Arti Applicate e la Collezione Archeologica – ospitati nelle antiche case Dornberg e Tasso.
Ai piedi del borgo, si apre il centro storico con piazza Vittoria e la settecentesca Fontana del Nettuno al centro, e piazza Sant’Antonio definita dai palazzi Strassoldo e Lantieri, che accolse reali, pontefici e scrittori come Goethe, Goldoni e Casanova. Da non perdere anche il Palazzo Coronini Cronberg magnifica dimora del Cinquecento trasformata in museo a cui Gorizia deve la fama di città-giardino durante il dominio austriaco, per lo splendido parco paesaggistico all’inglese circostante: un’oasi urbana dove numerose specie botaniche provenienti da diverse aree del mondo incorniciano terrazze panoramiche, fontane, scalinate, pergolati e specchi d’acqua. Le Scuderie, ampliate nel XVIII secolo, hanno una superficie totale di 750 metri quadrati, di cui quasi la metà disponibili per mostre, convegni, congressi ed eventi culturali.
L’accoglienza Mice può anche contare sull’ottima e varia offerta gastronomica goriziana, un mix dal sapore mitteleuropeo da scoprire nel mercato coperto, in stile Liberty, in cui si trovano tipicità del territorio, di carne e pesce, i vini Doc del Collio, dell’Isonzo, del Carso, mieli, confetture, formaggi che riflettono la tradizione culinaria locale.
I DINTORNI DI GORIZIA, TRA MARE E LAGUNA
Ricche di fascino sono anche le località nei dintorni di Gorizia, ideali per escursioni in giornata o eventi stagionali e incentive, con hotel attrezzati per congressi, centri benessere e attività outdoor, offrendo un mix efficace di lavoro e svago. A una quarantina di chilometri da Go-
rizia, Grado è una suggestiva meta tra la laguna e il mare. Nota anche come “Isola del Sole” dal clima piacevolmente temperato, è un pittoresco borgo marinaro che già dalla fine dell’Ottocento, sotto il dominio asburgico, ha attirato nobili e aristocratici facendone una rinomata meta turistica. Si scopre senza fretta nel centro storico, percorso da un labirinto di calli e campielli come una piccola Venezia, tra case dei pescatori, ristoranti e trattorie con specialità a base di pesce fresco che arriva ogni giorno al porto Mandracchio, vero cuore pulsante di una città in cui abitanti e turisti amano fare shopping, sedersi a un caffè o passeggiare lungo i viali pedonali che corrono paralleli alla spiaggia, animati da locali, negozi, alberghi e ville eleganti in stile Liberty. Attorno si visita la sua laguna, di grande valore naturalistico, dove immergersi nel birdwatching, avventurarsi tra i numerosi sentieri a piedi o in bici o fare escursioni in barca navigando tra un dedalo di trenta isolotti per ammirare i tipici “casoni” dei pescatori. Il suo sviluppo turistico ha portato anche a un’ampia offerta di strutture e servizi di alta qualità adatti anche per la meeting industry, come il Laguna Palace, situato di fronte alla laguna, tra la spiaggia e il centro storico. Oltre alle 71 camere di diversa tipologia, offre una area di circa quattrocento metri quadrati con due sale meeting luminose e versatili, che possono accogliere tra le sessanta e le ottanta

In alto, Piazza Transalpina, nel cuore di Gorizia
Sotto, Piazza Vittoria, sempre a Gorizia
UDINE, NEL CUORE DEL FRIULI
Dall'alto, la raffinata Udine e il verde Collio
Nella pagina a fianco dall'alto, il Molo Audace a Trieste, Palmanova e Aquileia
persone, dotate di servizi indipendenti, zona bar per coffee break e piccoli rinfreschi e parcheggio privato. Dalla parte opposta della laguna, Lignano Sabbiadoro è una delle località più green della regione e offre un bel contesto naturale con otto chilometri di spiagge di sabbia dorata, un mare premiato con la Bandiera blu d’Europa e un’immensa pineta. Un ambiente ideale per praticare sport acquatici, parasailing, fat sand bike o yoga sulla spiaggia che possono ispirare diverse attività per post congress e team building e che abbraccia anche alcune delle strutture alberghiere adatte anche alla meeting industry. Come il Congress Bella Italia Village, immerso nella pineta e affacciato sulla spiaggia, con tredici residence indipendenti adatti a ospitare eventi diversi contemporaneamente. Diverse sale meeting possono accogliere fino a duemila persone e dispongono di attrezzature tecniche per lo streaming video, videoconferenze e semplici proiezioni, mentre per eventi congressuali e convention mette a disposizione un project manager per fornire assistenza e supporto in ogni fase organizzativa.
Discreta e accogliente, Udine è una città tutta da vivere. Tra belle piazze, veri e propri “salotti” a cielo aperto, edifici storici, porticati, chiese, musei e le caratteristiche rogge, ancora visibili in alcuni punti della città. Una città dal fascino autentico che si rivela nel suo centro storico, dominato da Piazza Libertà, considerata una delle piazze più belle d’Italia, con edifici in stile veneziano, il campanile di San Giacomo e il loggiato di San Giovanni, un elegante porticato in stile rinascimentale che ospita anche il Palazzo del Comune, senza dimenticare il Duomo, la cattedrale dedicata a Santa Maria Maggiore, in stile gotico e rinascimentale, che custodisce opere d’arte di grande valore e un bellissimo campanile, e il moderno Duomo Nuovo, ben integrato nel contesto storico. Dal centro, si ammira il castello di Udine, una fortezza medievale che domina la città e oggi è sede del Museo della Preistoria e del Museo Archeologico. Passeggiando tra le sue mura, offre una vista panoramica sulla città, la pianura friulana e le Alpi. Udine è anche una città da buongustai. Il mercato è un buon luogo per scoprire i suoi sapori autentici, come il prosciutto di San Daniele, il formaggio Montasio, il frico, un piatto a base di formaggio, e i vini friulani, come il Refosco o il Friulano. Prodotti che nascono dalla campagna dei dintorni, tra collina e pianura, che si presta anche a facili escursioni per una gita post congress o team building nella natura. Per esempio, nella Riserva Naturale della Val d’Incarojo, per fare trekking e alpinismo tra fitti boschi, prati, alte vette e cascate. Oppure, tra le colline dei Colli Orientali e del Collio, dove le cantine offrono degustazioni di vini tra i vigneti panoramici. Per la sua posizione privilegiata nel cuore del Friuli Venezia Giulia, Udine è inoltre un comodo punto di partenza per raggiungere le spiagge, le incantevoli Dolomiti Friulane e le Prealpi Giulie e soprattutto alcuni dei centri storici della provincia, tutelati come siti Unesco. Aquileia, già importante città dell’Impero romano, è famosa per la sua area archeologica e i mosaici, da scoprire nella basilica di Santa Maria Assunta, del IV secolo, e in altri preziosi resti romani e paleocristiani.
Palmanova, città-fortezza rinascimentale, dalla forma perfetta di stella a nove punte, costruita durante la Repubblica di Venezia. La visita si snoda tra la maestosa piazza d’armi, Piazza Grande, sotto lo sguardo delle statue dei Provveditori, su cui affaccia il Duomo, e l’acquedotto veneziano, il percorso del Rivellino, le gallerie, fino ad arrivare al Baluardo Donato, il bastione meglio conservato della fortezza. E, infine, Cividale del Friuli, nei Colli Orientali, punteggiati da castelli e antichi ruderi, che conserva preziose testimonianze del suo passato longobardo, tra cui il Tempietto longobardo e il misterioso Ipogeo Celtico, di cui è ancora
© Fabrice Gallina
© Gianpaolo Scognamiglio
sconosciuta la funzione.
Udine ha anche una dimensione ideale per il Mice e ospita regolarmente conferenze dalle scienze applicate alle discipline umanistiche, grazie alla sinergia tra l'università, enti pubblici e aziende. Fulcro del settore è il Centro Congressi Udine Fiere, parte integrante del quartiere fieristico udinese, situato nel Parco del Cormôr, a pochissimi minuti d'auto dal centro della città, ed è parte della riconversione delle strutture di un ex Cotonificio di fine '800 affacciato sul corso delle acque del Canale Ledra. Un bell’esempio di archeologia industriale che, grazie a interventi moderni e tecnologia, è oggi una grande struttura polifunzionale, ricca di fascino e storia, adatta a ospitare esposizioni, incontri, convegni, congressi e workshop. Composta da nove padiglioni, conta un totale di circa 21mila metri quadrati di superficie coperta, che possono essere modulati in base all’evento. Il centro congressi è distribuito su due piani con spazi modulabili e capacità variabile da trenta a 180 persone a sala, circondato da un’ampia area verde esterna e un parcheggio con circa tremila posti auto.
Per eventi di grande portata, poi, si può contare su una struttura unica nel suo genere: è lo Stadio Friuli, oggi Bluenergy Stadium, che, oltre agli eventi sportivi, ospita anche convention, congressi ed eventi aziendali. L’area calcistica è tra le più moderne d'Europa e mette a disposizione della meeting industry spazi versatili e servizi su misura di alta qualità come catering, hostess, impianti audio-video e cabina di traduzione e si dimostra anche un’ottima location per team building insoliti.
Oltre alle strutture dedicate, Udine conta diversi spazi all’interno degli alberghi cittadini più rinomati. Tra queste, l'Astoria Hotel Italia, un elegante quattro stelle nel centro storico ai margini dell'area pedonale, che lo rende di facile accesso e comodo per visitare la città. Oltre a 75 camere e a un raffinato ristorante, dispone di sale di diverse dimensioni e capacità – da 25 a 180 posti – pensate per eventi Mice modulabili, per adattarsi alle varie esigenze. Oppure, l’Hotel Là di Moret, il cui stile mixa le sue storiche origini con un design moderno e funzionale. Per incontri di lavoro, dispone di cinque sale meeting completamente attrezzate e versatili per adattarsi alle diverse esigenze, dal grande convegno fino alla riunione d’affari più riservata. Inoltre, gli ospiti possono contare su un servizio di ristorazione d’eccellenza, nelle due sale dedicate: Al fogolar, ampia, con al centro il tipico camino, dall’ambiente semplice e accogliente, e la sala 1905, più piccola e intima, che offre ricette della tradizione rivisitate in chiave gourmet e con un’attenzione particolare alla sostenibilità, entrambe ideali per pranzi o cene di gala. A Buttrio, poco fuori Udine, c’è poi l'Hotel Le Fucine, una struttura moderna





alcuni angoli storici di Pordenone
Nella pagina a fianco, in senso orario dall'alto, Udine, la Scuola dei Mosaicisti e il Castello di San Giusto
di recente apertura, pensata come nuovo riferimento per eventi corporate: vanta infatti diverse sale, versatili e di diversa capacità, tutte attrezzate, alle quali si abbina anche un servizio catering e di ristorazione a cura dei due ristoranti interni, la brasserie, con piatti tradizionali soprattutto di carne alla brace e il ristorante gourmet, per esperienze enogastronomiche esclusive legate al territorio.
PORDENONE,
UNA CITTÀ CHE SORPRENDE
Situata a pochi chilometri dal Veneto, Pordenone è una città che sorprende per il suo mix di bellezze architettoniche e naturali e, per chi non la conosce, può rappresentare una bella scoperta. Una città dinamica dove preziose testimonianze del suo passato convivono e si integrano con il suo sguardo rivolto al futuro, che emerge da una vivace scena artistica e da eventi internazionali – come il famoso festival letterario Pordenonelegge, con visitatori da tutta Europa – che ne hanno fatto un punto di riferimento culturale in continua evoluzione. Non è dunque un caso che sarà Capitale italiana della Cultura 2027. Con il claim “Pordenone 2027. Città che sorprende”, le è valsa la nomina proprio per essere “un modello di valorizzazione culturale innovativo e inclusivo, capace di coniugare tradizione e contemporaneità” che “mira a rafforzare l’identità del territorio”. In attesa del grande evento, dunque, vale la
pena scoprire la città a cominciare dal suo centro storico ben conservato, attraversato da Corso Vittorio Emanuele e Corso Garibaldi, su cui affacciano alcuni dei palazzi più belli e noti della città: il Palazzo Comunale, in stile gotico, su cui campeggia un orologio astronomico-lunare, Palazzo Ricchieri, del XIII secolo, che oggi ospita il Museo Civico d’Arte, o Palazzo dei Capitani, dalla bellissima facciata decorata su cui spiccano sette stemmi delle famiglie storiche della città. Verso la fine del corso si trovano Piazza della Motta, antica sede del mercato e oggi animata da caffè e ristoranti che offrono specialità locali e, soprattutto, il simbolo della città, il Duomo di San Marco, in stile gotico, dominato dal campanile alto ottanta metri e abbellito da eleganti trifore. Dalla piazza omonima, si attraversa il Borgo di Sotto, una delle zone più antiche di Pordenone, e si arriva al Noncello, il fiume a cui la città deve il suo nome (da Portus Naonis, il Porto sul Noncello), attraversato dal pittoresco Ponte di Adamo ed Eva, decorato con statue di Giove e Giunone. Il fiume è un’oasi urbana percorsa da sentieri e piste ciclabili per una pausa immersi nella natura. È solo una premessa ai dintorni naturalistici di Pordenone, punteggiati da castelli, antiche località, vere perle d’arte e di bellezza, cantine della zona Doc Friuli Grave e le immense distese dei magredi, rarissimo caso di steppa europea che ospita un ricco ecosistema, da esplorare con escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo. Merita, poi, una visita
Sopra,
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Spilimbergo, che conserva ancora l’originale impianto medievale, dove visitare il Duomo, la Loggia del Comune, con l’incisione su un pilastro della “macia”, l’unità di misura per le stoffe, e la prestigiosa Scuola Mosaicisti del Friuli ospitata nel Castello, fondata nel 1922 e nota a livello internazionale. Luoghi che diventano spunti per post congress o team building insoliti dove, oltre alle visite, sperimentare anche percorsi di canyoning, trekking e nordic walking. In un’ottica Mice, oltre a storia e natura, la città offre alla meeting industry un’ottima offerta alberghiera business-friendly, e la presenza di centri di eccellenza nel campo dell'innovazione, come il Pordenone Technology Hub e la Fiera di Pordenone, situati fuori dal centro città e ben collegati con l’autostrada e gli aeroporti di Venezia e Trieste. L’Hub è composto da quattro padiglioni tecnologicamente attrezzati e un padiglione centrale multifunzione con diverse sale congressi, versatili e modulabili. All’esterno, un’area verde è disponibile per banqueting e catering o esposizioni.
Nei pressi, si trova anche l’Hotel Ca’ Brugnera, che si presta a eventi Mice con uno staff preparato e dedicato. La struttura dispone di due sale plenarie fino a cinquecento posti, la cui versatilità permette di trasformare gli spazi in sale "su misura" per qualsiasi esigenza. Alla dotazione tecnica standard, si possono richiedere supporti congressuali ad hoc e il servizio di interpretariato.
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TRIESTE, ATMOSFERE MITTELEUROPEE
Tornando verso il confine con la Slovenia, Trieste da sempre incanta per la sua atmosfera mitteleuropea, elegante e raffinata. Un’apertura che si riflette anche nella sua vocazione all'accoglienza turistica che, insieme a un’ampia gamma di hotel, è adatta anche a eventi Mice internazionali, completati da post congress e team building unici grazie alla ricchezza del patrimonio storico e culturale della città.
«Negli ultimi anni, il turismo in Friuli Venezia Giulia – spiega Iacopo Mestroni, direttore generale di PromoTurismoFVG – è cresciuto in modo significativo, raggiungendo record storici che hanno superato, nel 2024, i 10,3 milioni di presenze, la maggior parte delle quali straniere. In questa cornice ottimista, Trieste continua a crescere e traina il turismo regionale, dopo aver sfiorato negli scorsi 12 mesi quota 1,9 milioni di presenze. In cinque anni, solo nel capoluogo, il turismo straniero è cresciuto del 64,4%, facendone una delle nostre mete più apprezzate». Ogni angolo della città è una pagina di storia, cultura e bellezza, lascito dell’Impero austroungarico, che si svela tra strade strette e acciottolate, palazzi neoclassici, caffè storici e piazze eleganti. Prima fra tutte, Piazza Unità d'Italia, tra le più grandi d'Europa tra quelle affacciate sul mare, che si allunga verso l’orizzonte sul Molo Audace e definita dagli edifici del Comu-
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ne, della Regione e della Prefettura. Da qui si raggiunge il borgo teresiano, il quartiere voluto da Maria Teresa d’Austria, attraversato dal Canal Grande, dove le sue chiese di fede diversa testimoniano la felice convivenza delle religioni. Il cuore antico della città sorge sulla collina di San Giusto, con la Cattedrale del XII secolo dedicata al patrono della città, e il Castello, di epoca medievale, da cui si gode di una splendida vista panoramica e, ai suoi piedi, il Teatro Romano, un antico anfiteatro del I secolo d.C. Vale la pena un giro sulla storica trenovia di Opicina, che collega il centro città con il quartiere situato sull'altopiano del Carso, inaugurata nel 1902 e che percorre una tratta panoramica di circa cinque chilometri con una pendenza fino al 26%, dove fare una passeggiata sulla strada Napoleonica e ammirare la vista sulla città e sul golfo.
Nei dintorni della città, il castello di Miramare è uno dei luoghi più suggestivi da visitare: costruito intorno al 1860 per l’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Austria e sua moglie Carlotta del Belgio sulla cima di un promontorio, conserva mobili d'epoca e opere d'arte ed è circondato da un incantevole parco con piante esotiche e viali alberati, e regala una vista unica sul golfo.
Il fascino di Trieste è molto apprezzata dalla meeting industry che trova in raffinati hotel, dimore storiche, musei e spazi ad hoc la solu-
zione adatta a ogni esigenza. A cominciare dal Generali Convention Center Trieste, ricavato dalla riconversione di due edifici storici, i Magazzini 27 e 28, nel Porto Vecchio, e completato dalla costruzione di una nuova ala moderna: è tra i più grandi centri congressi polifunzionali sul mare del Nordest, con un’area di diecimila metri quadrati, un auditorium di quasi duemila posti, caratterizzato da spazi flessibili da personalizzare in base alle esigenze, e una terrazza di seicento metri quadrati affacciata sul mare. Sempre in città, il castello di San Giusto è la location ideale per eventi post congress e cene di gala raffinate: simbolo della storia antica di Trieste, voluto dagli imperatori d’Austria, dal 1936 è stato trasformato in museo e aperto al pubblico. All’interno, le sale del Bastione Lalio sono state pensate per ricevimenti e serate esclusive, con una scenografica terrazza per aperitivi o eventi all’aperto, con vista sul panorama circostante. Un’altra location di grande effetto è il Castello di Duino, del XIV secolo, a breve distanza dal centro: ripensato per accogliere eleganti eventi anche Mice, offre una sala a platea, con soffitto ligneo e ampie finestre, fino a 149 posti, dotata di supporti tecnologici necessari e un bar per coffee break e fast lunch, a cui si aggiungono altre sale più piccole – da novanta a 180 persone – per eventi e cene di gala più raccolte, circondate da dipinti, stucchi e antichi camini.

Iacopo Mestroni, direttore generale di PromoTurismoFVG
Sopra e nella pagina a fianco, Trieste sfodera il suo fascino senza tempo
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