Nel cuore di Roma, il NYX Hotel Rome reinventa l’arte di fare meeting e congressi professionali ma con un tocco bold, audace e memorabile: 4 sale riunioni luminose attrezzate con le più moderne tecnologie, tra cui una di 122 mq e una seconda
MOMENTI SPECIALI
E quando il lavoro finisce? Inizia la parte migliore: 324 camere di design, aree comuni dalle vibes metropolitane, una zona outdoor con piscina decorativa, aree relax e benessere valorizzate dalla presenza di un pool bar aperto nella stagione estiva, il Tullia Restaurant con una cucina romana
LIFESTYLE HOTEL
di 100 mq, oltre a 2 boardroom più raccolte per brainstorming e riunioni più riservate, ampi spazi foyer ed esterni ideali per coffee break e momenti di relax che rigenerano anche durante un soggiorno business.
rivisitata in chiave creativa, e il Clash Restaurant & Bar, dove l’aperitivo diventa pura esperienza.
Business, relax, good vibes. Tutto in un’unica location a pochi passi dalle più iconiche bellezze di Roma tutte raggiungibili con la massima comodità.
NYX Hotel Rome Via Cicerone 55 | 00193 Roma events.italy@leonardo-hotels.com - nyx-hotels.com
Custodiamo luoghi unici per i tuoi eventi. Sono affacciati sul mare della Sardegna, in Toscana fra terme e residenze storiche, di fronte alla maestà del Monte Bianco. Offrono spazi e tecnologia per gli eventi di lavoro, sale sontuose per le feste, mille attività per fare gruppo e la grande ospitalità italiana. Scopri Italian Hospitality Collection: qualcuno le chiama destinazioni, ma sono luoghi del cuore.
I NOSTRI
EVENTI SPORTIVI & ENTERTAINMENT
COVER
I grandi eventi di richiamo internazionale: amici o nemici della meeting industry?
DOSSIER AUTOMOTIVE
Un segmento del Mice in continua evoluzione, a caccia di nuove location e format originali
DESSIER TECNOLOGIA
Le ultimissime novità tecnologiche per dare all'evento l'effetto wow
LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY
Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: € 5,16 più spese di spedizione
DIRETTORE RESPONSABILE
Marco Biamonti
COORDINAMENTO EDITORIALE
Simona P.K. Daviddi
IMPAGINAZIONE E CONSULENZA GRAFICA
Sara Di Molfetta Sagula
SEGRETERIA DI REDAZIONE
Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Alessandra Boiardi, Teresa Chiodo, Simona Ciotti, Luca Corsi, Beatrice Elerdini, Domenico Matarazzo, Rosanna Mortati, Rodolfo Musco, Emanuele Nasti, Francesca Pace, Riccardo Pistoia, Margherita Ruggiero, Paola Sabbatini, Mariangela Traficante, Stefania Vida
PROGETTO GRAFICO
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Fotolito e Stampa: Logo SpA, Borgoricco (PD)
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dimora storica contemporanea
L’Umbria conserva intatto il fascino della natura, delle arti e delle tradizioni.
Gubbio, nel cuore dell’Umbria, rappresenta un candido gioiello incastonato nel verde, le sue architetture sono tra le testimonianze più alte di un Medioevo colto e raffinato e giungono a noi come monumenti senza tempo.
In questa cornice vi accoglie il Park Hotel Ai Cappuccini, dimora ideale di un’antica, nuovissima ospitalità, offrendovi spazi esclusivi e servizi eccellenti per convegni e incentives di sicuro successo.
Nel panorama della meeting e incentive industry europea si gioca una partita nuova. Il settore evolve e l’Italia rischia di restare in panchina: siamo il Paese delle meraviglie e ci comportiamo come se la bellezza bastasse. Ma fuori dai confini, i nuovi ritmi non perdonano l’autocompiacimento
direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it
L’Europa corre. E noi?
C’èuna nuova mappa del Mice in Europa. E no, non siamo al centro. Mentre Francia, Germania e Spagna riscrivono le regole del gioco a colpi di infrastrutture intelligenti, servizi automatizzati e strategie aggressive di attrazione eventi, l’Italia sembra ancora ostaggio delle sue eterne promesse.
Siamo il Paese delle meraviglie, ma ci comportiamo come se bastasse. Pensiamo che la bellezza ci assicuri un posto riservato nei ranking internazionali, che basti offrire una cena con vista su un monumento per convincere un planner europeo a tornare. Ma fuori dai confini, il settore evolve a ritmi che non perdonano l’autocompiacimento.
La verità è che la nostra capacità di attrarre grandi eventi è spesso frenata da limiti strutturali che non affrontiamo mai davvero: aeroporti provinciali connessi male, poli congressuali scollegati dalla rete dei trasporti veloci, carenza di una strategia nazionale. Eppure, l’abbiamo detto mille volte: il
Mice non è turismo di serie B, è economia pura, è impatto territoriale, è brand Paese.
Intanto, i competitor non dormono. Barcellona si reinventa ogni anno. Berlino crea distretti Mice con incentivi mirati. Parigi fa sistema. E noi? Noi ancora discutiamo se sia compito del Comune o della Regione promuovere un evento.
Il talento non ci manca: abbiamo professionisti di livello internazionale, location uniche, una creatività che ci invidiano. Ma senza una regia condivisa, senza il coraggio di investire, senza una visione concreta sul futuro, rischiamo di diventare una meta da cartolina, non da business.
Il tempo delle scuse è finito. L’Europa corre. E noi, vogliamo restare a guardare? Il mondo Mice cambia in fretta. Tocca a noi decidere se vogliamo rincorrerlo o guidarlo. Idee, investimenti e coraggio: servono adesso.
MARCO BIAMONTI
LUCA CORSI Internal Communication & Pr Manager Vorwerk Italia
Il turismo low cost è morto...
...ma non ce lo dicono. Viaggiare è diventato un campo minato di costi extra che fanno lievitare il prezzo iniziale. Tutto per darci l’illusione di poterci ancora permettere gli stessi lussi di ieri. Ma la realtà è che non è più vero. La soluzione? Passare dal low cost all’high value
Intorno agli Anni 80 e 90 del secolo scorso, il turismo di massa sembrava aver vinto la sua battaglia democratica. I viaggi organizzati e le compagnie low cost avevano reso il mondo più piccolo, e finalmente alla portata di (quasi) tutti. Mar Rosso, Maldive, Caraibi, Kenya, Canada, Australia... mete una volta irraggiungibili erano diventate improvvisamente abbordabili anche dalla classe media. È stato bello, e ce la siamo spassata per trenta o quarant’anni, ma la pacchia non poteva durare per sempre. E infatti è arrivata la “shrinkflation”.
Shrinkflation è uno di quei bellissimi neologismi anglosassoni, composto dalla fusione di due parole che insieme danno vita a un concetto nuovo. In questo caso “shrink” (restringere) e “inflation” (inflazione): letteralmente “inflazione da riduzione”. In italiano potremmo definirla “sgrammatura” o “riporzionamento”, ma il senso è quello: una strategia commerciale che consiste nel
ridurre la quantità di prodotto in una confezione, mantenendo invariato il prezzo o addirittura aumentandolo di un tot, per darci l’idea che il nostro potere di acquisto sia rimasto invariato, anche se non è vero.
La shrinkflation non è certo nata ieri, ma abbiamo imparato a conoscerla bene solo di recente, diciamo dal dopo-Covid, quando i detersivi si sono improvvisamente rimpiccioliti, i gelati dimagriti, i biscotti miniaturizzati... e perfino i fumetti hanno perso un bel po’ di pagine... Eppure, tutto ha mantenuto lo stesso prezzo del formato precedente. Tornando a noi, anche i pacchetti turistici hanno iniziato a soffrire di questa bizzarra sindrome: stessi prezzi di prima, ma tanti servizi in meno, salvo mettere mano al portafoglio per assicurarsi il trattamento premium (che un tempo, però, era incluso nella tariffa base).
In aereo vuoi sederti vicino al partner? Devi pagare un extra.
Vuoi ombrellone e sdraio in spiaggia? Un altro extra. Vuoi un tavolo vista mare? Preparati a firmare un mutuo. Per tacere della pulizia delle camere un po’ meno frequente, del numero inferiore di asciugamani o prodotti da bagno, della selezione meno generosa di cibi al buffet e di bevande al bar, fino alla riduzione del personale tout-court, che naturalmente si riflette sulla qualità generale del servizio offerto (ma senza sconti alla tariffa).
Le aziende la chiamano “ottimizzazione”, i consumatori “presa in giro”, ma la sostanza non cambia: viaggiare è diventato un campo minato di costi extra che fanno lievitare rapidamente il prezzo iniziale, e spesso non di poco! Tutto per darci l’illusione di poterci ancora permettere gli stessi lussi di ieri. Ma la realtà è che non è più vero: il nostro tenore di vita cala a vista d’occhio, e la ricaduta è negativa non solo da un punto di vista economico, ma anche psicologico.
Prima dell’era del turismo di massa low cost, chi non poteva permettersi un viaggio esotico non ne soffriva più di tanto: era un sogno proibito, e ai sogni proibiti ci si rassegna con una certa serenità. Poi, però, quel sogno lo abbiamo realizzato, illudendoci che sarebbe rimasto alla nostra portata per sempre. E adesso che è tornato a costare molto, forse troppo per la maggior parte di noi, accettarlo non è così facile. A meno di cambiare mentalità e riorientarci dal low cost all’high value. Smettiamola di inseguire mete esotiche o location da copertina, più per raccontarlo agli amici che per vivere un’esperienza appagante, e impariamo a riconoscere quando e dove il prezzo incontra davvero la qualità. Il vero viaggio premium, infatti, non è quello extra price, ma quello che lascia il segno. E saperlo organizzare con intelligenza è l’unico vero lusso low cost che ci rimane.
EMANUELE NASTI General manager Htms International enasti@htmsinternational.com
Esperienze esclusive
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Il vero lusso non è più l’oggetto. È il tempo. E ciò che ne facciamo. Il gusto del possesso sta lentamente ma inesorabilmente lasciando il campo alla cultura dell’esperienza
MItassi arumquo maximi, si volor molupis et vel explibus ullaccus eosam voluptatus, ne is re porerep elecae moluptu reserfe rferci que num dem exerspe rsperit, non corrovide iduntio re
L’evoluzione della specie è inarrestabile, lo sappiamo. A volte basta abbassare la guardia un istante, e tutto intorno a noi è cambiato. Senza preavviso, senza rumore. Le parole cambiano, i gesti cambiano, persino i desideri si trasformano. Quello che un tempo ci lasciava indifferenti oggi ci conquista. E viceversa. Cresciamo, cambiamo prospettiva, impariamo a dare un peso diverso alle cose. Tentennando un po’, è vero. Perché il cambiamento affascina, ma spaventa. E l’introspezione fa paura almeno quanto l’ignoto. Ma è proprio nel confrontarci con ciò che siamo diventati che iniziamo a leggere anche il mondo che ci circonda. È così che – senza volerla buttare troppo sul filosofico –cambia anche il modo in cui percepiamo il valore delle cose. E in particolare il rapporto tra possesso ed esperienza, tra beni e servizi, tra ciò che si tocca e ciò che resta dentro. Nel mondo occidentale del posttutto (post-pandemia, post-crisi, post-certezze), il vero lusso non è più l’oggetto. È il tempo. E ciò che ne facciamo. Il gusto del possesso sta lentamente ma ine -
sorabilmente lasciando il campo alla cultura dell’esperienza. Non perché costi meno vivere un’esperienza – anzi, spesso è il contrario –. Ma perché la centralità dell’esperienza ha rotto il paradigma: oggi l’auto si noleggia, il telefono si paga a rate, la casa è un co-working, la vacanza un’esperienza immersiva da raccontare prima ancora che da vivere. Lo dice anche una recente ricerca McKinsey: i consumatori, soprattutto quelli più giovani, preferiscono investire in esperienze memorabili piuttosto che in oggetti costosi. Oggi lo status symbol resiste, ma nell’epoca della sostenibilità la cultura dello sharing ha preso piede. E anche chi non ama condividere trova alternative: si può usare tutto, senza possedere nulla. Quello che prima si comprava con orgoglio, oggi si noleggia, si finanzia, si restituisce. Il consumismo è più vivo che mai, solo che a guadagnarci davvero sono le finanziarie. Provate a chiedere di acquistare un’auto senza ricorrere ad alcuna formula di finanziamento: vi guarderanno come se aveste appena messo
in discussione l’intero sistema economico. Resta un settore che resiste, aggrappato a una sua idea di esclusività. È il lusso. Ma anche lì, qualcosa scricchiola. A Milano, città simbolo di questo paradosso, le boutique del quadrilatero hanno le file fuori, come se stessero distribuendo borse griffate e mocassini di lusso come gadget a una fiera di paese. Ma che lusso è, se lo devo comprare in fila come al supermercato? Il vero lusso non è l’oggetto, ma il modo in cui lo si sceglie. È l’esperienza dell’acquisto. È sentirsi unici, non uno dei tanti. Ed eccoci al punto. Perché oggi, più del possesso, ciò che davvero conta è l’esperienza. Quella vera, piena, totalizzante. Il momento fuggente di un’emozione. Il silenzio di un tramonto che ti riappacifica con il mondo. I rituali lenti in spa. L’energia di una performance artistica o sportiva vissuta dal vivo, a due passi dall’azione. La libertà di un giorno senza notifiche. Lo spazio – fisico e mentale – per ritrovarsi. È qui che l’universo degli incentive trova nuova linfa. Perché nulla come un viaggio ben
concepito e ben organizzato riesce a coniugare il desiderio di esclusività con quello di appartenenza. Un incentive ben fatto è un regalo che neanche il più ricco dei partecipanti potrebbe comprarsi da solo. È l’accesso a un’esperienza irripetibile, non replicabile, non acquistabile a rate. È il lusso della scelta, dell’invito, dell’occasione. E in un’epoca in cui anche il fake si compra con un click e le emozioni si scrollano via su uno schermo, un incentive di livello ha un valore superiore al possesso. Perché è irripetibile. Perché chi lo vive lo sa: sta partecipando a qualcosa che accade una sola volta. E che succede solo per chi è stato ritenuto, in qualche modo, utile alla causa o capace di generare un ritorno sull’investimento. È questo il nuovo status symbol: esserci. In un mondo dove tutto si può acquistare, forse il vero lusso è qualcosa che non si può nemmeno vendere. Ed è proprio questa l’enorme responsabilità di chi crea un incentive: offrire non un oggetto, ma un privilegio. Qualcosa che resta, anche quando tutto il resto passa.
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Hotel Delfino Taranto
TARANTO, la città dai mille VOLTI
Gli spazi rinnovati dell’Hotel Delfino raccontano una nuova idea di comfort e benessere, in grado di soddisfare qualsiasi esigenza della meting industry
Affacciato sul Golfo di Taranto, l’Hotel Delfino si offre oggi alla città e ai suoi ospiti in una veste nuova, dopo un restyling accurato e visionario a un tempo. È uno spazio vivo, pulsante, che ha scelto la sostenibilità come filo conduttore del suo nuovo concept di ospitalità, trasformandola in un’esperienza autentica e consapevole, immersa in un’architettura reale che arriva a fondersi con il
paesaggio. Gli spazi – rinnovati, luminosi, essenziali – raccontano una nuova idea di comfort e benessere. Oltre a essere un raffinato contesto per soggiorni leisure, è un punto di riferimento impareggiabile in grado di fornire servizi di alto livello a organizzatori e operatori del segmento congressuale. Le camere dell’Hotel Delfino sono un invito a scegliere come vivere il proprio soggiorno:
di TERESA CHIODO
Riapre a Taranto l’Hotel Delfino, icona del mare: dopo un restyling elegante e sostenibile, offre camere raffinate, spazi per eventi e benessere, puntando su cultura, enogastronomia e accoglienza d’eccellenza per rilanciare il turismo nella “città dei due mari”
essenziali e funzionali le standard, più raffinate e dal gusto contemporaneo le superior appena rinnovate. Il comfort non è solo un dettaglio, ma una promessa mantenuta. E per chi non vuole rinunciare a un piccolo lusso, molte stanze regalano una vista spettacolare sul mare, trasformando ogni risveglio in un momento indimenticabile.
Gli spazi comuni diventano luoghi intimi, quasi familiari, sublimati da una continua attenzione per il comfort. Nove sale, ognuna con la sua personalità e dimensione, sono pronte ad accogliere eventi che sanno andare oltre il semplice incontro. Dagli allestimenti raffinati alle esperienze legate al territorio, tutto è pensato per trasformare un meeting in un momento memorabile, accompagnato da un servizio attento e impeccabile. Prendono forma ambienti e allestimenti su misura, sempre caratterizzati da una magistrale attenzione per il dettaglio. La passione di uno staff di preparati professionisti, il metodo e il dialogo con i clienti, permettono all’hotel di porsi come partner altamente qualificato, oltre che come consulente ideale per la scelta dei fornitori, anche per la spettacolarizzazione di un evento.
SPAZI CONGRESSUALI
Le camere, gli spazi comuni, le aree dedicate alla ristorazione e agli eventi Mice presentano oggi un design elegante e contemporaneo, capace di accogliere i visitatori fra linee pulite e materiali naturali. Qui, ogni angolo è un invito alla quiete e al benessere, ma senza mai rinunciare all’efficienza e alla versatilità richieste da chi sceglie il Delfino per incontri, conferenze o incentive. Orama non è solo un ristorante: è uno spazio dove il mare entra attraverso le grandi vetrate e si mescola ai profumi della cucina. Qui, tra il baluginio della cucina a vista, l’eleganza rilassata della lounge e l’atmosfera vivace della zona social, ogni pranzo business e ogni coffee break diventano un viaggio nei sapori autentici del territorio. Il tutto sempre accompagnato da un panorama che incanta: l’azzurro sconfinato del Golfo di Taranto, che fa da sfondo in ogni momento. La sala banchetti è un ampio spazio luminoso che si apre, come un respiro, accanto alle aree congressuali. Qui, una cucina dedicata e una terrazza privata affacciata sul mare trasformano ogni evento in un’esperienza raffinata e memorabile. Che sia un banchetto importante, una cena elegante o
Dagli allestimenti raffinati alle esperienze legate al territorio, tutto è pensato per trasformare un meeting in un momento memorabile, accompagnato da un servizio attento e impeccabile
un ricevimento esclusivo, ogni dettaglio è pensato per esaltare la magia del luogo. Una wellness area, poi, pensata per il benessere del corpo e dello spirito, è dedicata al momento della rigenerazione. La piscina esterna si apre come uno specchio sul Golfo di Taranto, fondendo acqua e orizzonte in un unico e rilassante abbraccio. Accanto, la fitness area firmata Technogym invita a ritrovare energia e vitalità, grazie a tapis roulant e kinesis di ultima generazione. Qui, tra il respiro del mare e il battito del cuore, il tempo sembra rallentare per restituire a ognuno il piacere di prendersi cura di sé.
IDENTITÀ MEDITERRANEA
Riconsegnato alla città dopo due anni di lavori, l’Hotel Delfino diventa simbolo di una Taranto che cambia, che si rinnova, che guar-
da al futuro mantenendo radici ben ancorate alla sua identità mediterranea. Dall’antica gloria della Magna Grecia ai quartieri operai punteggiati di storia recente, dalle chiese barocche che brillano d’oro e luce alle installazioni d’arte contemporanea che parlano al presente, Taranto è un luogo che si svela a poco a poco. Passeggiare nei vicoli del centro storico, affacciarsi sui canali, perdersi tra musei e rovine millenarie significa toccare con mano un’anima viva, che ha conosciuto la fatica e il dolore, ma che oggi si rialza con orgoglio, mostrando al mondo il volto fiero della sua rinascita. Portare qui un evento aziendale non è solo una scelta logistica, ma un atto di scoperta, di immersione. È regalare ai partecipanti un’esperienza che va oltre la sala meeting, che li accompagna dentro una storia tutta da raccontare, fra bellezza
e resilienza. Fondata dagli Spartani, Taranto è stata uno dei più importanti centri della Magna Grecia. Oggi, la sua storia millenaria si rivela in ogni angolo, portando i segni di una stratificazione che ha attraversato i secoli. Al Museo Archeologico Nazionale (MArTA), uno dei più straordinari d’Italia, è possibile ammirare gioielli, statue, ori e ceramiche che raccontano il lungo e affascinante cammino di questa città, testimoniando il suo splendido passato. Il centro storico, sull’isola che divide il Mar Grande dal Mar Piccolo, è un dedalo di vicoli, palazzi antichi, cortili segreti e chiese barocche. Passeggiare qui, magari al tramonto, significa respirare un’atmosfera autentica, lontana dalle rotte turistiche più battute.
IMMANCABILE VISTA MARE
E poi c’è il mare, che a Taranto sembra abbracciare ogni angolo della città. I due mari, il Mar Piccolo e il Mar Grande, dipingono scenari di rara bellezza, dove il blu dell’acqua si fonde con il cielo. Dai ponti girevoli, si assiste al passaggio delle navi che solcano l’orizzonte, mentre i pescatori, custodi di tradizioni secolari, continuano a dar vita alla coltivazione delle cozze, le cui acque salmastre sono celebri in tutta Italia. Negli ultimi anni Taranto sta vivendo un vero rinascimento culturale, percepibile in ogni angolo della città. Eventi vibranti, installazioni d’arte senza tempo, festival dedicati alla creatività e all’innovazione, insieme a nuove aperture di locali, bistrot e gallerie, stanno trasformando il volto urbano. Taranto si scrolla di dosso l’etichetta grigia legata all’industria e si svela al mondo con una nuova identità: più luminosa, dinamica e ricca di opportunità, pronta ad affrontare il futuro con orgoglio. Per chi partecipa a un evento aziendale, Taranto offre esperienze autentiche: una passeggiata sul lungomare, un aperitivo nei locali della città vecchia, una visita guidata nei sotterranei e nei castelli, un’escursione in barca per vedere i delfini al tramonto. È un invito a rallentare, a guardarsi intorno, a sentirsi parte di un luogo che ha mille storie da raccontare. Con i Giochi del Mediterraneo del 2026, Taranto si prepara a tornare sotto i riflettori, alimentata da una rinnovata energia culturale che attraversa ogni angolo della città. Il suo paesaggio urbano è un mosaico di architetture maestose che raccontano un passato glorioso, come il Castello Aragonese, simbolo di potenza e difesa, che svetta sulla città con la sua imponenza secolare. Costruito nel XV secolo, il castello ha resistito al passare del tempo, testimoniando le numerose dominazioni che si sono succedute.
TRA PASSATO E PRESENTE
Ma Taranto non è solo un museo di pietra. Il suo ponte girevole ottocentesco, una meraviglia ingegneristica, rappresenta il cuore pulsante della città. Con il suo movimento che separa e unisce il Mar Piccolo e il Mar Grande, il ponte diventa simbolo di connessione, non solo tra i due mari, ma anche tra passato e
presente, tra la storia antica della città e il dinamismo contemporaneo. Partendo dal vecchio borgo, si intraprende un viaggio che riporta al cuore della storia di Taranto. Qui si trova il MArTA, il Museo Archeologico Nazionale, custode delle testimonianze più preziose della città, tra cui il celebre Guerriero di Taranto, uno dei reperti più iconici della Magna Grecia. Il museo è un autentico scrigno che racconta la grandezza della città, che fu una delle colonie spartane più potenti e un centro nevralgico della cultura greca e romana. Proseguendo il cammino, l’isola di Taranto emerge come una tappa fondamentale. Gli antichi insediamenti, come il quartiere greco e le vestigia romane, narrano la vita che si svolgeva qui secoli fa. L’isola, oggi vivace e ricca di attività culturali, è un luogo dove la storia prende vita attraverso i suoi vicoli acciottolati, le chiese storiche e i panorami mozzafiato che regalano una vista unica sulla città.
POST CONGRESS
Il post-congress diventa molto più di una semplice uscita: è un’immersione multisensoriale nella cultura del territorio, dove ogni sapore racconta una storia, ogni brindisi celebra un momento condiviso, e ogni incontro con le realtà locali arricchisce l’esperienza complessiva. L’Hotel Delfino, infatti, non è solo una raffinata location per eventi e congressi, ma anche il perfetto punto di partenza per andare alla scoperta del territorio oltre la città. Per chi cerca un’esperienza post-congress capace di unire cultura, natura e sapori autentici, i dintorni di Taranto offrono scenari sorprendenti, pronti a svelare una Puglia meno conosciuta, più intima e autentica. La prima tappa ci porta a Grottaglie, la città delle ceramiche, raggiungibile in appena mezz’ora. Qui, tra i vicoli del quartiere dei ceramisti, si respira un’aria antica: le botteghe artigiane, con i loro colori e i profumi della terracotta, svelano i segreti di un sapere tramandato da generazioni. Visitare Grottaglie significa non solo osservare, ma anche toccare con mano entrando nelle botteghe, parlando con gli artigiani, assistendo alla lavorazione al tornio o persino partecipando a un piccolo laboratorio per modellare un ricordo materico da portare a casa.
TERRITORIO DI VINO E DI OLIO
Dopo una mattinata tra le botteghe di Grottaglie, immersi nell’arte della ceramica, il percorso enogastronomico si apre nelle campagne tra Taranto e Manduria, terre di uliveti monumentali e vigneti inondati dal sole. È qui che le antiche masserie, oggi sapientemente restaurate, accolgono i visitatori con la generosità di una volta. Circondate da distese di ulivi secolari e filari di vite, queste antiche dimore agricole sono oggi il cuore pulsante dell’enogastronomia locale. Nelle masserie, gli ospiti vengono accolti per una degustazione guidata di olio extravergine
d’oliva e vino Primitivo, scoprendo i profumi e i sapori di questa terra. Il pranzo, autentico e generoso, propone le eccellenze della cucina pugliese: orecchiette fatte a mano, capocollo di Martina Franca, verdure dell’orto e formaggi locali. Durante la visita guidata, i partecipanti scoprono i segreti dell’olio extravergine d’oliva, osservando da vicino la maestosità degli ulivi secolari e assaporando diverse tipologie di olio, ciascuna con il suo profilo aromatico: più fruttato, più erbaceo, più delicato o più intenso. Poi arriva il momento del vino, con il grande protagonista della zona: il Primitivo di Manduria. Rosso rubino, corposo, dai profumi intensi di frutti rossi, spezie e liquirizia, questo vino racchiude secoli di storia contadina. La degustazione diventa un piccolo rito: il sommelier racconta le vigne, il terroir, i metodi di vinificazione, mentre calici e assaggi si susseguono in abbinamento a prodotti locali.
TEAM BUILDING FRA ENOGASTRONOMIA E OUTDOOR Il pranzo in masseria è un’esperienza conviviale e genuina. Si comincia con i classici antipasti pugliesi: friselle condite con pomodorini e olio nuovo, capocollo di Martina Franca, caciocavallo stagionato, verdure grigliate e frittelle di zucchine. Si prosegue con un primo piatto simbolo della tradizione, le orecchiette alle cime di rapa o al sugo, fatte rigorosamente a mano. Per secondo, spesso una carne arrosto (bombette di maiale, involtini tipici della Valle d’Itria) accompagnata da verdure di stagione. E per chiudere, dolci tipici come il pasticciotto leccese o le cartellate al miele. Il tutto accompagnato da vini locali, che amplificano i sapori e l’atmosfera conviviale. Ma l’enogastronomia in Puglia non si esaurisce nel solo pranzo. Nel pomeriggio, ci si può spostare verso la costa ionica per immergersi nella natura selvaggia della Riserva Naturale di Torre Colimena e della Salina dei Monaci. Qui, dove il bianco delle saline si confonde con l’azzurro del mare, si passeggia tra spiagge incontaminate e specchi d’acqua popolati dai fenicotteri rosa. È il luogo perfetto per un momento di team building spontaneo: una caccia fotografica, una camminata mindful tra i profumi della macchia mediterranea, o semplicemente una pausa per lasciarsi sorprendere dal silenzio. Al tramonto, lungo la costa, è d’obbligo un aperitivo vista mare in uno dei beach bar eleganti e informali che punteggiano il litorale. Qui, il gruppo può gustare cocktail a base di ingredienti locali (come il gin al fico d’India o il vermouth artigianale) e piccoli assaggi di pesce crudo, taralli, olive, mentre il sole cala sul mare regalando scenari da cartolina. La giornata si conclude con un aperitivo al tramonto in uno dei beach bar della zona, a Punta Prosciutto o Campomarino. Con un calice in mano e i piedi nella sabbia, il gruppo può brindare al successo dell’esperienza condivisa, guardando il sole calare sul mare, tra sorrisi, racconti e la sensazione di aver vissuto qualcosa di speciale. indirizzi a fine rivista
Riconsegnato alla città dopo due anni di lavori, l’Hotel Delfino diventa simbolo di una Taranto che cambia, che si rinnova, che guarda al futuro mantenendo radici ben ancorate alla sua identità mediterranea
Dagli incontri riservati di private banking ai roadshow di educazione finanziaria, dai congressi di alto profilo alle attività esperienziali per la forza vendite, gli eventi finanziario-assicurativi cercano format nuovi e location esclusive, tecnologiche e sostenibili
Eventi finance: i nuovi paradigmi, tra rigore e sobrietà
Oggi, le imprese del settore fi nanziario e assicurativo investono in format – tradizionali e innovativi – fondati su criteri imprescindibili, quali fl uidità organizzativa, rigore operativo ed eleganza senza ostentazione. La partecipazione attiva si consolida invece, come asset chiave per la retention dei talenti e il rafforzamento della cultura aziendale. Tra le nuove priorità: innovazione tecnologica e sostenibilità
di BEATRICE ELERDINI
In un contesto economico sempre più dinamico e complesso, anche il mondo degli eventi finanziari e assicurativi sta attraversando una fase di profonda metamorfosi. Non più meri contenitori informativi, i format si stanno evolvendo in esperienze più interattive, progettate per generare coinvolgimento autentico, rafforzare la cultura aziendale e consolidare la reputazione. Dagli incontri più riservati di private banking ai roadshow di educazione finanziaria, dai congressi di alto profilo agli eventi espe-
rienziali rivolti alla rete vendite, gli eventi legati al settore finance trovano la propria collocazione elettiva in location esclusive, come residenze storiche, resort e luxury hotel, ma anche spazi contemporanei e hub all’avanguardia, che sappiano garantire eleganza senza eccessi. Venue che dispongano di tecnologie di ultima generazione, attrezzature audiovisive di alta qualità, come leadwall e sistemi di videoconferenza avanzati e naturalmente connessioni internet potenti e stabili.
E perché la riuscita di un evento sia ottimale è indispensabile sia garantita una logistica impeccabile, in nome di quel rigore operativo che contraddistingue il modus operandi delle imprese del settore. Altrettanto essenziale è la capacità di assicurare privacy e comfort per ospiti di alto profilo.
A tutto ciò si affianca una nuova priorità: la sostenibilità, che si traduce in nuove esigenze, come per esempio la richiesta di materiali riciclabili, menù a chilometro zero, massima attenzione agli sprechi alimentari, oltre che alla scel-
Dagli incontri più riservati di private banking ai roadshow di educazione finanziaria, dai congressi di alto profilo agli eventi esperienziali rivolti alla rete vendite, gli eventi legati al settore finance trovano la propria collocazione elettiva in location esclusive, come residenze storiche, resort e luxury hotel, ma anche spazi contemporanei e hub all’avanguardia, che sappiano garantire eleganza senza eccessi
ta di partnership con fornitori certificati Esg. «La sostenibilità è ormai un criterio chiave nell’organizzazione degli eventi. Sempre più spesso, è necessario fornire i Kpi ambientali, come la misurazione della carbon footprint. In Minor Hotels, è possibile monitorare e condividere in tempo reale questi dati, garantendo eventi a impatto zero, in linea con gli standard carbon neutral», osserva Ambra Lee Agnoletti, director of business development, director of sales Southern Europe Minor Hotels Europe & Americas. Per Minor Hotel, gruppo alberghiero globale con un portafoglio di 560 hotel e resort in 58 Paesi, gli eventi del settore finanziario/assicurativo rappresentano una quota rilevante del business, in concreto circa il dieci per cento del market segment Meeting & Events di Minor Italia.
PARTECIPAZIONE ATTIVA:
UNA STRATEGIA IN CRESCITA
«Le aziende del mondo finance si stanno focalizzando sull’organizzazione di eventi che non solo forniscono informazioni, ma
AMBRA LEE AGNOLETTI director of business development, director of sales Southern Europe Minor Hotels Europe & Americas
«La sostenibilità è ormai un criterio chiave nell’organizzazione degli eventi. Sempre più spesso, è necessario fornire i Kpi ambientali, come la misurazione della carbon footprint. In Minor Hotels, è possibile monitorare e condividere in tempo reale questi dati, garantendo eventi a impatto zero, in linea con gli standard carbon neutral».
EVENTI FINANZIARI ASSICURATIVI
GIANLUCA CAPPELLATO
Ad e founder di Maatmox
«Le aziende del mondo finance si stanno focalizzando sull’organizzazione di eventi che non solo forniscono informazioni, ma promuovono anche la partecipazione attiva e il dialogo su temi rilevanti per la cultura aziendale. La tendenza è di rendere i presenti all’evento protagonisti, anziché relegarli al mero ruolo di pubblico passivo».
promuovono anche la partecipazione attiva e il dialogo su temi rilevanti per la cultura aziendale. La tendenza è di rendere i presenti all’evento protagonisti, anziché relegarli al mero ruolo di pubblico passivo», osserva Gianluca Cappellato, Ad e founder di Maatmox, società di consulenza che dal 1997, si occupa di formazione esperienziale per le aziende.
«Ciò si verifica principalmente negli incontri dedicati alla rete vendite, sulla quale c’è grande attenzione: gli eventi per questo target sono oggi più interattivi, orientati a dare maggior ascolto e voce ai commerciali, perché c’è l’urgenza di motivarli e trattenerli. Quando sono invece rivolti a tutta la platea dei dipendenti, l’approccio è differente: è più orientato alla sensibilizzazione su tematiche di grande attualità come l’inclusione, la sicurezza e la sostenibilità».
SFIDE BANCARIE:
OLIMPIADI IN VILLA OTTOBONI
cogliente Villa Ottoboni, una dimora storica immersa nel verde, alle porte di Padova. Un luogo ideale per coniugare il valore simbolico della tradizione con l’energia di un’attività dinamica e contemporanea. In questa cornice, i circa cento partecipanti sono stati divisi in squadre miste – ciascuna composta da colleghi di dipartimenti e sedi diverse – per favorire l’incontro, il confronto e la costruzione di nuove connessioni.
Sotto, “Olimpiadi in villa”, il format esperienziale ideato e organizzato da Maatmox, per un importante gruppo bancario
Il coinvolgimento attivo dei lavoratori e la coesione del team sono sempre più riconosciuti come leve strategiche per il successo aziendale e diventano elementi portanti nella progettazione degli eventi. “Olimpiadi in villa”, il format esperienziale ideato e organizzato da Maatmox, per un importante gruppo bancario, è un concreto esempio di tale approccio: «Una grande multinazionale ci ha affidato la progettazione di una giornata di formazione finalizzata al rafforzamento dello spirito di squadra e al potenziamento del “powering”, ovvero la capacità dei singoli di sentirsi protagonisti e motori del successo collettivo», osserva sempre l’Ad di Maatmox.
A far da scenario all’evento, l’elegante e ac-
Entrando nel dettaglio della struttura organizzativa, Cappellato racconta: «Abbiamo ideato un vero e proprio percorso, composto da dieci postazioni di gioco, che hanno alternato sfide fisiche leggere e prove mentali, tutte progettate per essere inclusive, collaborative e non competitive nel senso classico del termine. C’era la postazione Small Techniques, dove le squadre si sono messe alla prova in micro-sfide logiche e creative; il percorso con i piedi legati, in cui sincronizzazione e ascolto hanno fornito la chiave per poter camminare; il tiro con l’arco, dove le armi per vincere la sfida sono state concentrazione e autocontrollo; Ruba Bandiera “smart”, una versione rivisitata del classico gioco, per stimolare riflessi e strategia. E ancora, giochi collaborativi soft: attività semplici, basate su fiducia, scambio e cooperazione. Ogni gruppo ha ruotato tra le postazioni, secondo un timing strutturato: in questo modo tutti hanno potuto cimentarsi in ogni attività e contribuire con il proprio punto di forza».
La giornata ha avuto un impatto tangibile sull’umore e sull’energia dei partecipanti: ha consolidato il senso di appartenenza al gruppo e all’organizzazione, e contestualmente ha dato loro maggior consapevolezza sul valore della collaborazione anche
tra persone che abitualmente non lavorano a stretto contatto. «La condivisione di un’esperienza positiva si è tradotta in un ricordo motivante e duraturo nel tempo. Ancora una volta, l’approccio esperienziale si è dimostrato uno strumento potente per stimolare apprendimento, coesione e attivazione personale, in un contesto ludico, ma altamente significativo. Olimpiadi in Villa è stato molto più di un semplice team building: è stato un viaggio simbolico e concreto alla riscoperta della forza del gruppo, del ruolo attivo di ciascuno e della bellezza del “giocare seriamente”, per costruire qualcosa insieme», ha concluso Cappellato.
IL NUOVO RUOLO DEI TESTIMONIAL
Il punto di osservazione professionale di Maatmox mette infine in luce un altro aspetto cruciale che emerge dal mondo degli eventi finance, ovvero una certa contrazione dei budget a disposizione, a cui fa da contraltare un efficientamento dei contenuti che vengono forniti ai partecipanti. In altre parole, le aziende cercano di ottimizzare ogni singolo evento, raggiungendo più risultati possibili.
«In questo contesto si evidenzia anche un’evoluzione del ruolo dei testimonial; queste figure ci vengono richieste molto frequentemente, ma oggi il loro ruolo sta cambiando: non sono più semplici narratori della propria esperienza, ma partecipano attivamente – per esempio guidando attività pratiche, come percorsi di trekking – con l’obiettivo di creare una connessione tra l’azienda e i dipendenti, e le tematiche rilevanti per la società e il settore di riferimento», ha aggiunto Cappellato.
PRIVATE BANKING:
EVENTI SOBRI
PER CORRENTISTI GOLD
La sobrietà è un tratto distintivo degli eventi, in ambito finanziario, che si riscontra anche nel private banking. In questo particolare contesto – che vanta un target esclusivo fatto di correntisti con patrimoni rilevanti – le conferenze di settore, i forum, le convention, le sessioni formative coniugano finalità informative e formative con opportunità di networking. E nonostante il livello degli ospiti sia particolarmente elevato, la scelta delle soluzioni organizzative è all’insegna dell’essenzialità e della discrezione. Il mood oggi è decisamente più informale rispetto al passato.
L’Hotel The Building, una prestigiosa struttura storica, protetta dalle antiche Mura Romane nel centro della Capitale, ha più volte aperto i propri ampi spazi polifunzionali a eventi esclusivi organizzati da diversi istituti bancari. «Abbiamo accolto incontri di Allianz, Monte dei Paschi, Rothschild, solo per citarne alcuni. Solitamente si tratta di convention di dimensioni contenute, da cinquanta-sessanta persone a un massimo di 120. Capita spesso che in sala, i correntisti si trovino al fianco dei tecnici ad assistere alla presentazione degli obiettivi del comparto, per l’anno successivo», racconta Giovanni Romano, director of sales & marketing di The Building Hotel «La parola d’ordine è semplicità: una presentazione con slide e a seguire un coffee break. In compenso, nell’organizzazione dei catering, si nota una crescente attenzione alle allergie e alle opzioni vegetariane. Un dato che riflette le tendenze attuali, orientate a un’alimentazione sana e inclusiva. Anche la sostenibilità sta diventando un fattore importante, sebbene – dal nostro osservatorio
GIOVANNI ROMANO
director of sales & marketing
The Building Hotel
«Abbiamo accolto incontri di Allianz, Monte dei Paschi, Rothschild, solo per citarne alcuni. Solitamente si tratta di convention di dimensioni contenute, da cinquantasessanta persone a un massimo di 120. La parola d’ordine è semplicità».
Sotto, una delle sale meeting del The Building Hotel, a Roma
EVENTI FINANZIARI ASSICURATIVI
ALESSANDRO SBROGIÒ
Ceo di Target Motivation
«La domanda da parte di questi settori è in crescita. Solitamente le aziende richiedono ambienti grandi che permettano un’affluenza ordinata e una buona visibilità, e che sappiano dare spazio alla creatività con scenografie di tutto rispetto. Nel complesso, l’atmosfera che si crea è sempre assolutamente istituzionale».
– al momento sia più una priorità dei grandi brand, con obblighi specifici, che delle piccole realtà», sottolinea Giovanni Romano.
LOCATION DI PRESTIGIO:
UN VALORE IMPRESCINDIBILE
Eventi discreti che non rinunciano però, al prestigio di venue eleganti o dall’alto valore storico culturale. Un requisito imprescindibile che vale non soltanto per i meeting, i congressi o le convention, ma anche per le cene di gala: è questa l’essenza ontologica degli eventi finanziari-assicurativi, dal punto di vista osservazionale di Target Motivation, agenzia specializzata nell’organizzazione di eventi con oltre quarant’anni di esperienza, che vanta diverse sedi in Italia.
«La domanda da parte di questi settori è in crescita. Solitamente le aziende richiedono ambienti grandi che permettano un’affluenza ordinata e una buona visibilità, e che sappiano dare spazio alla creatività con scenografie di tutto rispetto. Vengono richiesti anche sistemi all’avanguardia per la
registrazione dei partecipanti e per la So, servizi di traduzione e ticketing (business travel), oltre a trasferimenti e alloggi. Sempre più rilievo sta assumendo l’attenzione alla sostenibilità e all’impatto che gli eventi generano sull’ambiente – spiega Alessandro Sbrogiò, Ceo di Target Motivation –. Nel complesso, l’atmosfera che si crea è sempre assolutamente istituzionale».
Una valida testimonianza di tale visione è la convention annuale del Cse (Consorzio Servizi Bancari) – “Come cambia il mercato finanziario? Tecnologie e nuovi modelli di business” – che Target Motivation ha organizzato, a maggio 2024, in location iconiche di Firenze, riunendo i principali attori del mondo finance. «L’evento si è svolto a Palazzo Corsini, uno dei più sfarzosi edifici privati del capoluogo toscano, con duecento partecipanti, per lo più direttori di banche afferenti al consorzio. È stato strutturato con panel interattivi condotti da esperti di settore, workshop pratici e momenti di networking, tutti integrati da visite esclusive a luoghi emble-
EVENTI FINANZIARI ASSICURATIVI
Sopra, due momenti di CreditWeek, uno degli appuntamenti di riferimento in Italia per il mondo del credito
matici, come il Cenacolo di Ognissanti – afferma Alessandro Sbrogiò –. È stato previsto inoltre il coinvolgimento di attori emergenti del settore, che hanno portato sul palco nuove prospettive e idee fresche, rendendo l’evento non solo informativo, ma anche un luogo dove riscoprire innovazione e creatività per il futuro del mercato finanziario».
La convention si è conclusa con una cena di gala tra le mura di Palazzo Vecchio, monumento storico della città, incastonato nel cuore di Piazza della Signoria.
KAREN GIACOMELLO
Ceo di 4Business Editore
«Il settore del credito e del risk management stava cambiando pelle, c’era la necessità di un momento annuale (CreditWeek, ndr) che non fosse solo aggiornamento tecnico, ma anche networking di alto profilo e riflessione strategica. Un hub dove manager, innovatori e istituzioni potessero confrontarsi sul futuro del comparto. Volevamo superare la logica del convegno “mordi e fuggi”».
CREDITWEEK RIVOLUZIONA
GLI EVENTI DEL MONDO CREDITIZIO
Alla riservatezza di molti eventi del comparto finanziario – come quelli di private banking di cui abbiamo parlato poco fa – fanno da contraltare eventi più grandi che coinvolgono un pubblico molto più ampio. Una formula “più aperta”, che rispecchia la necessità delle imprese del settore di raccontarsi, creare comunità, consapevoli del fatto che in uno scenario ipercompetitivo come quello attuale, eventi ben progettati diventano strumenti potentissimi per consolidare la reputazione e generare business.
È in questo contesto che, nel 2018, prende forma la prima edizione della CreditWeek. «Il settore del credito e del risk management stava cambiando pelle, c’era la necessità di un momento annuale che non fosse solo aggiornamento tecnico, ma anche networking di alto profilo e riflessione strategica. Un hub dove manager, innovatori e istituzioni potessero confrontarsi sul futuro del comparto.
Volevamo superare la logica del convegno “mordi e fuggi” e costruire un vero ecosistema di dialogo, innovazione e visione», racconta Karen Giacomello, Ceo di 4Business Editore, società editoriale ideatrice della CreditWeek, e punto di riferimento italiano in rete e non solo – con tre magazine all’attivo –nel campo del credito, delle investigazioni e scienze forensi, e delle risorse umane. Oggi la CreditWeek è riconosciuta come l’appuntamento di riferimento in Italia per il mondo del credito. «Siamo cresciuti in numeri, ma soprattutto in autorevolezza. Abbiamo portato sul palco Ceo di primarie realtà bancarie e finanziarie, società internazionali, accademici di rilievo e politici che negli anni hanno partecipato, contribuendo ai vari dibattiti di settore. Inoltre, abbiamo aggregato le principali realtà associative del comparto, che non solo sono presenti durante la manifestazione, ma offrono anche un loro contributo, in termini di contenuti, affinché tutti i professionisti vedano la CreditWeek come un momento di confronto e aggiornamento professionale. Vengono coinvolte anche le università: ai loro studenti è offerto un ingresso gratuito». Il format, di anno in anno, è diventato un hub dove le aziende lanciano nuove soluzioni, rafforzano il proprio brand istituzionale sul mercato e incontrano nuovi talenti. «Da due edizioni, la CreditWeek contiene sempre più “eventi nell’evento”, ovvero appuntamenti con focus verticali verso particolari temi, e momenti che facilitano la relazione tra società, quali relax dinner, AI Forum e Credit Utility Hub». E anche nell’e-
Info e prenotazioni: T. 0835215111 - info@mhmaterahotel.com
www.unahotels.it/unahotels-mh-matera
EVENTI FINANZIARI ASSICURATIVI
CLAUDIA GHINFANTI responsabile marketing di Alleanza Assicurazioni
«Una parte consistente degli italiani continua a restare al di sotto dei livelli di sufficienza. Dinanzi a questo dato, messo in luce dal nostro Edufin Index, occorrono azioni concrete e corali per migliorare il quadro generale. Per questo motivo, abbiamo deciso di rilanciare il nostro Tour dell’Educazione Finanziaria con il doppio delle tappe su tutto il territorio nazionale e con il coinvolgimento di nuovi partner, per diffondere conoscenza e consapevolezza».
dizione 2025, non sono mancate le novità: «Quest’anno abbiamo introdotto diversi eventi “Fuori CreditWeek”, ovvero occasioni d’incontro direttamente nelle aziende dei nostri partner», conclude Giacomello.
LE SFIDE ORGANIZZATIVE DEGLI
EVENTI FINANZIARI DI ALTO LIVELLO
Oltre a raccontare l’evoluzione di format, come la CreditWeek, merita un approfondimento anche il “dietro le quinte”, perché la macchina organizzativa di un evento di alto livello, in un settore complesso come quello finanziario, è tutt’altro che semplice e richiede grande impegno e massima precisione. «Il tema principale è la gestione delle agende: coordinare speaker di altissimo profilo, con ruoli apicali e agende blindatissime, richiede una pianificazione maniacale. In più, trattando temi regolati e sensibili, bisogna prestare massima attenzione ai contenuti, alla moderazione e persino alla sicurezza delle informazioni. A livello logistico, ospitare centinaia di partecipanti in location che garantiscano al tempo stesso rappresentatività e funzionalità è un altro esercizio di equilibrio costante. Ma è proprio qui che risiede il bello: riuscire a coniugare rigore e creatività», afferma Karen Giacomello.
ROADSHOW DI EDUCAZIONE FINANZIARIA
In determinati contesti, gli eventi finance assumono anche una dimensione più fluida, che si declina in molteplici appuntamenti,
organizzati in vari luoghi e location. Lo sono per esempio i roadshow di educazione finanziaria, un format in forte espansione. Il loro sviluppo è la risposta alla crescente necessità di educare la cittadinanza, per colmare quel gap informativo – in ambito finanziario – tanto diffuso nel nostro Paese. «Una parte consistente degli italiani continua a restare al di sotto dei livelli di sufficienza. Dinanzi a questo dato, messo in luce dal nostro Edufin Index, occorrono azioni concrete e corali per migliorare il quadro generale. Per questo motivo, abbiamo deciso di rilanciare il nostro Tour dell’Educazione Finanziaria con il doppio delle tappe – rispetto a quelle dello scorso anno – su tutto il territorio nazionale e con il coinvolgimento di nuovi partner che lavoreranno insieme ai nostri consulenti, per diffondere conoscenza e consapevolezza», ha commentato Claudia Ghinfanti, responsabile marketing di Alleanza Assicurazioni Il format, ideato da Alleanza Assicurazioni – Compagnia del Gruppo Generali da anni impegnata in progetti mirati ad accrescere l’educazione finanziaria e assicurativa degli italiani – quest’anno conterà su 14 tappe itineranti per tutta la Penisola, con l’obiettivo di rispondere alle differenti situazioni di fragilità finanziaria che ancora oggi permangono in Italia. Due i focus di questa edizione: i giovani, che ancora oggi hanno competenze insufficienti (56 su cento, con la sufficienza fissata a sessanta); e le donne ancora vittime di diseguaglianza finanziaria di genere (uomini 58 vs donne 53). Ogni tappa del roadshow
EVENTI FINANZIARI ASSICURATIVI
MARIANGELA CASTIGLIONE
Ceo di iDea Group e responsabile della vision strategica di Made by iDea «Le aziende oggi richiedono ambienti personalizzabili, con dotazioni tecnologiche avanzate e un’identità riconoscibile, dove poter realizzare format agili, ma di alto profilo, capaci di coniugare formazione, narrazione e networking. In particolare, crescono gli eventi tematici con speaker di rilievo, ma anche le sessioni riservate one-to-one o i podcast live».
Tra le nuove priorità del settore emerge la ricerca dell’innovazione tecnologica, un’evoluzione strutturale che sta andando sempre più a ridefinire i paradigmi della comunicazione in ambito finanziario-assicurativo
è organizzata in due momenti distinti. La mattina, con l’evento “Contiamo Pari”, è dedicata agli studenti delle scuole primarie: gli esperti di Alleanza, insieme ai divulgatori di FeduF, spiegano ai giovani i concetti basilari del mondo finance. Il pomeriggio, invece, è rivolto alle donne: l’evento “Rituali di benessere finanziario” prevede la condivisione di contenuti orientati all’autonomia finanziaria e all’autodeterminazione delle donne.
L’evento pomeridiano è gestito da Alleanza con la collaborazione di Rame – piattaforma media che aiuta le persone a cambiare la propria relazione con i soldi – e un nuovo partner: Adecco.
INNOVAZIONE TECNOLOGICA: UNA NUOVA PRIORITÀ
Tra le nuove priorità del settore emerge altresì la ricerca dell’innovazione tecnologica, un’evoluzione strutturale che sta andando sempre più a ridefinire i paradigmi della comunicazione in ambito finanziario-assicurativo.
«Le aziende oggi richiedono ambienti personalizzabili, con dotazioni tecnologiche avanzate e un’identità riconoscibile, dove poter realizzare format agili, ma di alto profilo, capaci di coniugare formazione, narrazione e networking. In particolare, crescono gli eventi tematici con speaker di rilievo, ma anche le sessioni riservate
OLTRE IL ROSA: IL WEBINAR PER CONTRASTARE LA VIOLENZA ECONOMICA
Gli eventi divulgativi trovano un fl orido terreno di applicazione anche online, dove è più semplice aff rontare tematiche complesse e al contempo delicate, come la violenza economica di genere. Un valido esempio in tal senso è il webinar “Oltre il Rosa - Economia e autonomia secondo Azzurra Rinaldi”, ideato e organizzato nel 2024 da Bper Banca Spa, in collaborazione con Equonomics e l’economista Azzurra Rinaldi, insegnante di Economia Politica presso l’Università Unitelma Sapienza
di Roma e direttrice della School of Gender Economics, presso il medesimo Ateneo.
Un progetto gratuito, accessibile a tutti, strutturato in dieci incontri da remoto, che si è posto l’ambizioso obiettivo di contrastare la violenza economica e promuovere l’educazione fi nanziaria con particolare attenzione al mondo femminile.
Con il supporto di documenti grafi ci e brevi pillole informative, per esempio sui dati di contesto internazionali e sul posizionamento
dell’Italia, nonché sull’importanza dell’essere autonome nella gestione del denaro, ha offerto strumenti preziosi per superare stereotipi culturali – ancora profondamente radicati nel nostro Paese – e valorizzare l’empowerment femminile.
Un progetto democratico, con contenuti basilari di economia – raccontati con un linguaggio semplice – che rifl ette il profondo cambiamento culturale che con urgenza cerca di imporsi nella società odierna.
one-to-one o i podcast live. Made, in questo, rappresenta una valida soluzione», afferma Mariangela Castiglione , Ceo di iDea Group e responsabile della vision strategica di Made by iDea . Made by iDea, incastonato nel cuore di Milano, a due passi da San Babila, è uno spazio all’avanguardia concepito per accogliere e valorizzare esperienze ad alto valore tecnologico, quali eventi phygital e percorsi formativi immersivi. Nato dall’esperienza trentennale di iDea Group nel campo degli eventi formativi – in ambito medicoscientifico –offre oggi una risposta concreta alle nuove esigenze del mondo Mice, in particolare del comparto finance.
Con quattro ambienti flessibili, capaci di ospitare fino a sessanta persone, vanta una dotazione tecnologica di ultima generazione: Ledwall, visori 3D, quadri animati, ologrammi, stampante 3D, teche interattive e conference system avanzato. Non solo spazi e tecnologie però: l’offerta innovativa di Made by iDea prevede anche un servizio end-to-end, che va dalla produzione contenuti alla regia audio-luci, dal catering alla personalizzazione grafica e scenografica. Più che una semplice location, potremmo definirla una sorta di laboratorio sinergico in cui tecnologia, creatività e didattica si fondono al servizio delle idee. Un punto di riferimento elettivo per imprese e stakeholder che ambiscono a raccontarsi attraverso format nuovi, coinvolgenti e sostenibili.
“INNOVATE BY IDEA – FINTECH”: UNA FINESTRA SUL FUTURO
«Una delle espressioni più riuscite della vocazione di Made per gli eventi finanziari è “Innovate by iDea – Fintech”, un evento tenutosi lo scorso 21 novembre, durante la Settimana dell’Educazione Finanziaria. Organizzato da Assofintech, in collaborazione con iDea Group International, ha rappresentato un’occasione di confronto di alto profilo sul tema “IA, previdenza e serenità finanziaria. Tech = Quality of Life”», spiega Castiglione, che prosegue: «All’incontro hanno preso parte relatori istituzionali e protagonisti del settore, tra cui Gabriele Fava (presidente Inps), Alessandra Orlando (vicepresidente Global Thinking Foundation) e Simone Ranucci Brandimarte (presidente Italian Insurtech Association). La tavola rotonda, moderata da Maurizio Bernardo (presidente AssoFintech), ha dato vita a un dialogo stimolante su innovazione e benessere, che si è concluso con un momento conviviale di networking. Nel corso dell’evento Innovate, l’attenzione si è concentrata anche sull’impatto crescente dell’intelligenza artificiale nei settori finanziario e assicurativo: dalla consulenza automatizzata alla previsione dei bisogni previdenziali, fino alla gestione Hr e ai sistemi predittivi per il rischio. La qualità dei contenuti ha senz’altro reso l’evento memorabile, ma il merito va anche all’allestimento tecnologico interattivo che ha trasformato lo spazio in un ambiente immersivo e coinvolgente, perfettamente in linea con lo stile discreto ed elegante che contraddistingue Made», conclude Mariangela Castiglione.
L’EVENTO è comunicazione
Per Chorus Group, l’evento è uno strumento di comunicazione che mette in dialogo creatività e logistica in un’unica visione. Persone e innovazione al servizio di un’esperienza, sempre unica e memorabile
di ALESSANDRA BOIARDI
Che cos’è davvero un evento? Non solo un palco, una platea, una scaletta. È un linguaggio, o ancor meglio, un vero e proprio canale di comunicazione, dove creatività e logistica non sono mondi separati, ma raccontano la stessa storia da angolazioni diverse. Ogni scelta - dalla location alla regia, dall’allestimento al catering – è parte di un racconto tanto potente quanto più è coerente. È così che interpreta gli eventi Chorus Group, non un semplice fornitore di servizi, ma una realtà che con le sue due anime Doc Congress – provider Ecm – e Chorus – specialista del Mice – è in grado di integrare visione creativa e capacità organizzativa in un unico processo. “We make it” non è solo una firma, ma un manifesto che mette al centro l’esperienza condivisa, perché un evento, che si tratti di un congresso medico, una convention aziendale o un “semplice” meeting, è sempre un’azione collettiva che deve veicolare un messaggio chiaro. Il valore comunicativo nasce proprio da questa integrazione, dove anche la tecnologia ha un ruolo fondamentale.
L’INNOVAZIONE DEGLI EVENTI
Con un’attitudine all’innovazione che la contraddistingue da sempre, Chorus Group gioca un ruolo chiave anche come azienda tech che crede e investe nel progresso, al punto da generare prodotti ad alto contenuto e impatto tecnologico, guidando le proprie unit verso un modello di evento sempre più evoluto. La modernizzazione del settore
passa infatti anche da una digitalizzazione intelligente, resa possibile da strumenti proprietari sviluppati in-house, come AgecoNet – gestionale interno che ottimizza tutti i flussi e i processi organizzativi –, Preferred Guest – portale personalizzabile dedicato ai partecipanti, che consente una gestione autonoma e puntuale delle proprie informazioni –, Smart Mice, che semplifica il dialogo tra cliente e fornitore, rendendo più agili e trasparenti le fasi di preventivazione, e Direct, la soluzione ideale per eventi ibridi e digitali: trasmette, interagisce, traccia, archivia.
COMPETENZE VERTICALI E VISIONE TRASVERSALE
In ogni ambito – dalla creatività alla regia, dalla tecnologia alla produzione – Chorus Group attiva le risorse giuste, costruendo team ad hoc per ogni progetto. Niente soluzioni standard, ma risposte su misura, rese possibili da know-how ed expertise consolidati. Al centro, sempre, ci sono le persone: è il primo valore di Chorus Group e anche l’innovazione tech segue questo principio, pensata non per sostituire, ma per supportare e facilitare chi dà vita agli eventi.
Un esempio? Building Bridges to Interconnect People, un progetto educazionale cento per cento digitale nel campo dell’oncologia ideato ben prima dell’emergenza Covid da Doc Congress e arrivato alla sua quinta edizione, che si avvale delle tecnologie proprietarie sviluppate da Chorus Group per gestire in modo integrato l’intero flusso organizzativo, trasformando la formazione online in un’esperienza ad alto impatto, grazie a un team trasversale di professionisti che – dalla regia tecnica all’help desk dedicato ai partecipanti – garantisce eventi fluidi, coinvolgenti e d’impatto. indirizzi a fine rivista
BOLZANO: sempre più Mice-oriented
In posizione strategica e con una forte connotazione multiculturale, la città fa della qualità di strutture e servizi il suo fiore all’occhiello, insieme all’anima aperta e green
di IVAN ALLEGRANTI
Un melting pot culturale e un cross road commerciale: così Bolzano si presentava agli occhi dei mercanti medievali provenienti da ogni parte d’Europa e che, sia da nord sia da sud, attraversavano e vivevano la città per giorni e a volte settimane per scambiare merci, intessere relazioni, dipingere con le loro storie e i lori vissuti il futuro cittadino. Oggi, se pure i mezzi di trasporto sono cambiati e la tecnologia è
mutata, lo spirito mercantile e multiculturale di Bolzano non è mutato, anzi, si è evoluto basandosi su tre principi molto radicati nei suoi abitanti: servizio eccezionale, inclusività e sostenibilità. Immersa nella natura e vicina alle spettacolari Dolomiti – patrimonio Unesco – Bolzano offre l’equilibrio perfetto tra innovazione, benessere e rispetto per l’ambiente. La città occupa una posizione privilegiata e
strategica al crocevia tra Italia e Austria, nei pressi del principale valico alpino del Brennero. Questa collocazione rende Bolzano facilmente raggiungibile sia da nord sia da sud, grazie a collegamenti autostradali (A22 del Brennero), a una rete ferroviaria efficiente – con treni Frecciarossa e Frecciargento da e per Roma e Milano – e a un aeroporto cittadino che offre voli stagionali e collegamenti internazionali con alcune delle principali destinazioni europee, come Londra e Copenaghen. L’aeroporto è inoltre perfettamente attrezzato per l’aviazione privata, rendendo Bolzano una meta accessibile, sia per leisure sia per business.
SERVIZIO ECCEZIONALE
A Bolzano, l’ospitalità è un valore autentico. Hotel, ristoranti e centri congressuali offrono un servizio attento, preciso e caloroso. Ogni esperienza, infatti, è caratterizzata da professionalità, puntualità e accoglienza. Tale qualità si rispecchia anche nelle numerose strutture disponibili sul territorio, capaci di ospitare a eventi di ogni dimensione: dalle grandi fiere ai congressi più raccolti.
Centri come Noi Techpark, Fiera Bolzano o Eurac Research, il Mec – Meeting & Event Center del Four Points by Sheraton (con sale da otto fino a cinquecento posti) o la Libera Università di Bolzano, offrono spazi tecnologicamente avanzati e versatili, ideali per congressi e convention grazie anche al personale multilingue. Lo staff parla fluentemente almeno tre lingue – italiano, tedesco e inglese – e garantisce un supporto organizzativo efficiente, flessibile e sempre attento alle esigenze specifiche degli ospiti internazionali.
INCLUSIVITÀ
Il tessuto sociale di Bolzano, arricchito dal dialogo costante tra cultura italiana e tedesca, lo rende un luogo naturalmente predisposto all’accoglienza. Qui trovano spazio grandi eventi internazionali, come il recente Cerme14 (febbraio 2025, con oltre ottocento partecipanti), ma anche eventi corporate di dimensioni più contenute, che trovano spazio negli eleganti ambienti degli hotel cittadini e dei suoi dintorni. Tutte le strutture sono attrezzate per garantire l’accessibilità anche alle persone con disabilità, offrendo ambienti inclusivi e servizi personalizzati. A completare le proposte cittadine ci sono attività collaterali pensate per favorire il team building e la conoscenza della cultura locale: dalla cucina tradizionale altoatesina, ai percorsi musicali e museali, fino alla visita imperdibile al Museo Archeologico con la famosa mummia di Ötzi, simbolo della città e grande attrazione per i visitatori di tutto il mondo.
SOSTENIBILITÀ
Il rispetto per l’ambiente è parte integrante dell’identità di Bolzano. Quasi tutte le strutture ricettive e congressuali adottano soluzioni orientate alla sostenibilità e alla riduzione dell’impatto ambientale. L’attenzione verso i cambiamenti climatici si riflette anche nella mobilità urbana: la città è dotata di una rete di trasporti pubblici efficiente, con autobus ecologici, una linea ferroviaria che collega direttamente la Fiera di Bolzano e i paesi limitrofi quali Laives o Appiano al centro storico e una vasta rete ciclabile che favorisce gli spostamenti in bicicletta.
A due passi dal cuore della Riviera di Milano Marittima, il Palace Hotel accoglie i suoi ospiti in una location di grande fascino ed eleganza, all’insegna della più autentica ospitalità che da sempre lo contraddistingue
di STEFANIA VIDA
Le linee architettoniche in stile neoclassico e la facciata che risplende di giochi di luce e colore introducono l’ospite alla raffinata accoglienza del Palace Hotel, elegante cinque stelle a Milano Marittima. La rinomata cucina del ristorante I Venini, la piscina con terrazza sul mare, il centro benessere Dolce Vita, La Spiaggia Beach & Restaurant, le 135 camere e suite e le sale meeting, ne fanno il punto di incontro del turismo congressuale dell’intera Riviera. Il Palace Hotel festeggia i suoi vent’anni di attività, come racconta Mirko Malpassi, Mice and event manager: «Siamo ufficialmente diventati maggiorenni, per così dire, portando avanti negli anni una tradizione di grande
ospitalità ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Pur tenendo sempre la nostra attenzione rivolta ai settori leisure e Mice, tra poco lanceremo una serie di iniziative anche in altri ambiti tra cui, per esempio, la collaborazione con l’artista italiana Rabarama: le sue sculture d’arte contemporanea verranno esposte all’interno dell’hotel e parte del ricavato della vendita delle opere verrà devoluto a favore di un ente benefico locale. Ma non solo: in collaborazione con Regione, Figc, Lnd e Coni, è stato presentato l’importante progetto “Milano Marittima Città dello Sport” con l'obiettivo di creare un polo sportivo a livello internazionale».
PROFESSIONALITÀ SU MISURA
Il Palace Hotel è uno dei pochi alberghi che può vantare una sala interna da 450 delegati. Una location perfetta per gli ospiti business, grazie ai servizi su misura con un event manager dedicato e alle innumerevoli soluzioni per ogni tipo di evento: dai congressi ai seminari, dai corsi di formazione al lancio di prodotti, in un contesto raffinato e professionale. Le dieci soluzioni congressuali a disposizione sono tutte insonorizzate e modulabili, dando così la possibilità di creare anche piccole sotto salette, così come spazi espositivi dedicati alle aziende. Ampi giardini, la spiaggia e la piscina sono cornici ideali per attività di team building, grazie anche alla cura di ogni dettaglio e a una proposta food curata nei minimi particolari. A pochi chilometri da Milano Marittima la località offre molteplici proposte: dalle città d’arte tra cui Ravenna, Ferrara, Bologna, Faenza e Cesena, ai castelli medioevali come quelli di San Marino, San Leo e Gradara, senza dimenticare il “rombo dei motori” attraverso i musei della Motor Valley. Si possono vivere esperienze anche a contatto con la natura, come escursioni in bicicletta o tornei di golf, grazie ai grandi spazi verdi e alla pineta secolare, oppure diverse attività in spiaggia. Tante le possibilità, quindi, per realizzare incontri di lavoro e professionali anche in spazi inusuali, esaltando al massimo quel concetto di “sea-side meeting” proprio della proposta congressuale firmata da Batani Select Hotels. «Il Gruppo – spiega Malpassi – fondato da Antonio Batani negli Anni 50, conta oggi dieci strutture dislocate tra
Cervia, Cesenatico, Rimini e Milano Marittima, ma anche una struttura a Bagno di Romagna, dove si trova la Fattoria Batani, l’azienda agricola che fornisce molte delle materie prime a chilometro zero ai vari hotel del Gruppo. A questi indirizzi si aggiunge anche una struttura all’estero, in Romania, Cluj Napoca».
PROPOSTA FOOD D’ECCELLENZA
Ogni evento, anche quello congressuale, ha un grande alleato nell’ottima cucina realizzata con materie prime di alta qualità e menu adatti a ogni tipo di esigenza: dalla colazione con prodotti a chilometro zero che arrivano direttamente dalla Fattoria Batani, alle innumerevoli soluzioni per welcome cocktail, business lunch a bordo piscina o anche in spiaggia, fino alle cene per indimenticabili esperienze gastronomiche. Al ristorante I Venini, il resident chef Roberto Scarpelli propone menu à la carte utilizzando esclusivamente prodotti di alta qualità che valorizzano il territorio, declinati sia in chiave innovativa sia più tradizionale. Con le ampie vetrate, la vista sul giardino, gli eleganti arredi, gli oltre quattrocento posti e un servizio a cinque stelle, il ristorante si candida per essere la scelta ideale per un momento conviviale di grande raffinatezza. A completare l’ampia offerta di ristorazione del Palace Hotel ci sono anche il ristorante La Spiaggia, garanzia di un’autentica esperienza gourmet caratterizzata dai sapori tipici della Romagna e il Lobby Bar Palace, ideale per un cocktail o un aperitivo con vista sulla piscina.
indirizzi a fine rivista
Nuova ospitalità palermitana
NH Collection Hotels & Resorts approda nel capoluogo della Sicilia con NH Collection Palermo Palazzo Sitano, tra sapori unici e atmosfere barocche. Il nuovo boutique hotel accoglie i suoi ospiti nel cuore della città, a pochi passi dalle principali attrazioni che la rendono così speciale
di STEFANIA VIDA
Crocevia di culture con un immenso patrimonio storico, Palermo incarna l’anima più autentica della Sicilia. È in questo contesto unico che NH Collection Hotels & Resorts inaugura la sua seconda struttura nella regione, facendo salire a sei le proprietà del gruppo Minor Hotels nell’isola. L’hotel vanta un indirizzo molto ambito, in via Vittorio Emanuele, che attraversa il cuore della città, dal lungomare alla Cattedrale fino al Palazzo dei Normanni e grazie alla sua splendida posizione, molte delle principali attrazioni. A brevissima distanza troviamo, infatti, piazza Marina, il pittoresco
Porto della Cala e il Castello a Mare, e a pochi minuti a piedi il vivace mercato della Vucciria e i celebri Quattro Canti. La centralissima via Maqueda, luogo di movida e street food locale, l’animata piazza Pretoria nell’antico quartiere arabo della Kalsa, il Palazzo dei Normanni e la Cattedrale di Palermo, completano l’itinerario urbano circostante. Nelle vicinanze anche la stazione centrale (dieci minuti a piedi), mentre l’aeroporto di Palermo dista circa quaranta minuti dall’hotel. A disposizione degli ospiti anche un parcheggio esterno con servizio di parcheggiatore.
STORICA OSPITALITÀ
Palazzo Sitano è un raffinato esempio di architettura barocca, oggi trasformato in una struttura che coniuga fascino storico e comfort contemporaneo. L'hotel è ospitato all'interno di un palazzo di origine settecentesca, di cui molte delle caratteristiche originali sono state conservate. A disposizione degli ospiti 86 camere di varie dimensioni, con opzioni che vanno dalle superior e premium alle premium XL, fino alle junior suite e alle suite. Molte di queste camere conservano i balconi originali in ferro battuto, affacciati sugli scorci suggestivi del centro storico e alcune junior suite presentano soffitti affrescati nei toni dell’azzurro e del verde, restaurati per valorizzare il patrimonio artistico del palazzo.
EVENTI SU MISURA
Grazie alla sua posizione strategica, NH Collection Palermo Palazzo Sitano rappresenta la cornice perfetta per eventi business e privati di piccole dimensioni. L’hotel ospita la sala meeting Circolo del Mare, uno spazio moderno e versatile che accoglie fino a 56 persone in una disposizione a teatro, ed è dotato delle più avanzate tecnologie audio e video. Un elegante cortile interno, riservato e silenzioso, completa l’offerta, rivelandosi ideale per momenti di networking, piccole riunioni, coffee break o aperitivi all’aperto. Ogni evento è curato nei minimi dettagli grazie a un team dedicato, che supporta ogni fase dell’organizzazione, da pause caffè, a brunch, fino a cocktail party privati e cene esclusive, per un’esperienza sempre su misura.
UNA RISTORAZIONE AUTENTICA
Situato all’interno di un suggestivo patio, il ristorante accoglie gli ospiti in un ambiente luminoso e senza tempo che unisce comfort e un legame profondo con il patrimonio culturale e gastronomico locale. La cucina propone piatti che celebrano i sapori della Sicilia con ingredienti locali di alta qualità, perfetto connubio tra autenticità e innovazione. L’area bar è situata al piano terra accanto alla lobby e apre le porte del suo “salotto palermitano”, con un’entrata diretta su via Bottai, a tutti coloro che desiderano rilassarsi tra un meeting e l’altro in un’atmosfera accogliente e sofisticata.
SPAZIO AL BENESSERE
Ogni spazio di NH Collection Palermo Palazzo Sitano è pensato per offrire agli ospiti benessere e cura, sia durante i viaggi di lavoro sia di piacere. Tra i servizi, al piano terra si trovano una sauna e un bagno turco, ideali per rilassarsi e rigenerarsi dopo un’intensa giornata di lavoro. Per chi desidera mantenersi in forma anche lontano da casa, l’hotel offre un centro fitness con attrezzature moderne come tapis roulant, ellittica e cyclette, pensate per un allenamento completo e funzionale.
IL GRUPPO
NH Collection Hotels & Resorts è il brand di ospitalità upper-upscale del gruppo Minor Hotels e conta oltre cento strutture in Europa e nelle Americhe e una presenza globale in crescita in Paesi come Emirati Arabi, Maldive o Sri Lanka. Offrendo esperienze di soggiorno straordinarie, NH Collection combina perfettamente comfort, innovazione, servizi personalizzati, un'atmosfera elegante e sapori sorprendenti, integrandosi nell'identità locale. indirizzi a fine rivista
La formula del WOW
Dai droni sul Colosseo a Sanremo, dai live show aziendali ai gala culturali: quando gli eventi sono fuori dal comune ispirano la meeting industry. La ricetta per un evento speciale ha più ingredienti: visione, emozione, innovazione... Ma cos’è davvero quel pizzico di qualcosa in più?
di ALESSANDRA BOIARDI
In alto, lo show di Roma Expo 2030, realizzato con la direzione creativa di Filmmaster. Cinquecento droni hanno danzato con un racconto visivo senza precedenti, completando figure che venivano proiettate in tempo reale e in sincronia con la musica e i performer
Cifanno battere il cuore, ci immergono in esperienze indimenticabili, ci arricchiscono di contenuti e ci aprono nuovi orizzonti. Gli eventi, quelli belli, piacciono a tutti, soprattutto perché hanno il potere di trasportare in mondi sconosciuti, sempre diversi, spesso magici. Secondo l’American Express 2025 Global Travel Trends Report, il sessanta per cento dei viaggiatori di tutto il mondo prevede quest’anno di organizzare un viaggio “attorno” a occasioni di intrattenimento live. Trnds 2025, il report annuale di Eventbri -
te (la piattaforma per organizzare eventi e vendere biglietti), evidenzia che la Gen Z cerca di inserire sempre più esperienze dal vivo nei propri programmi ed è pronta a spendere di più: un terzo dei giovani dichiara di voler investire maggiormente in questo tipo di esperienza. Ma cosa rende un evento degno di tutta questa attenzione? L’alchimia perfetta è probabilmente tra tecnologia, creatività e coinvolgimento in qualcosa di emozionante e memorabile. È la combinazione di un’idea
originale e di una perfetta esecuzione, capace di lasciare un segno indelebile. Ma forse, c’è di più per definire un evento “mai visto”?
DRONI, FUOCHI D’ARTIFICIO E L’INGREDIENTE “SEGRETO”
A 29 anni, Luca Toscano è il Ceo di Artech, il gruppo che ha fondato nel 2015, specializzato nell’offerta di effetti speciali e soluzioni spettacolari per lo show business, con cui ha coordinato servizi per eventi di alto profilo in 39 Paesi e tre continenti diversi. Tra i tanti, Toscano ha gestito il progetto degli effetti speciali, pirotecnici e laser dell’Eurovision Song Contest 2022 e ha curato gli effetti speciali di Scherzi a Parte per Mediaset, di X-Factor e di Italia’s Got Talent.
«Ogni evento ha il suo carico di emozioni, complessità e unicità, ma se penso al concetto di “evento mai visto” mi viene in mente lo show di Roma Expo 2030, realizzato con la direzione creativa di Filmmaster. È stato il primo volo di droni nella storia dell’umanità sopra e dentro una meraviglia del mondo antico: il Colosseo. Cinquecento droni hanno danzato con un racconto visivo senza precedenti, completando figure che venivano proiettate in tempo reale e in sincronia con la musica e i performer. Gli interessi coinvolti erano sovranazionali, tanta responsabilità e il tempo a disposizione pochissimo» ricorda Luca Toscano. «Quell’e -
vento – continua – è stato unico per tanti motivi: il luogo, il messaggio, l’equilibrio tra tecnologia ed emozione, la coesione del gruppo di lavoro e delle istituzioni, fondamentali per attuarlo. Dubito che uno spettacolo simile si possa replicare a breve». Un’esperienza che, per complessità e impatto, ha lasciato il segno nella carriera di Toscano. Ma c’è anche un altro evento che considera un vero e proprio modello per chi lavora nell’organizzazione di eventi corporate o congressi. È l’Eurovision Song Contest 2022 di Torino, il programma musicale live tra i più importanti al mondo che quell’anno tornava in Italia dopo 32 anni e di cui Toscano ha curato gli effetti speciali, laser e pirotecnici. «È stato uno show incredibile per portata e qualità» precisa Toscano. «Ma ogni edizione dell’Eurovision, più in generale, è un grande esempio per chi lavora nel settore Mice perché ogni performance è un piccolo “capolavoro multimediale”, che fonde creatività internazionale, storytelling visivo, artigianato e tecnologie all’avanguardia in pochi minuti. E proprio perché lo show è composto da tanti atti brevi e diversissimi tra loro, è una miniera di idee, spunti e soluzioni replicabili anche nei contesti più sobri o istituzionali: piccoli dettagli scenografici, effetti speciali, sincronia, contenuti, costumi, performer. Non serve necessariamente un grande budget per impreziosire un momento chiave: può bastare
LUCA TOSCANO
Ceo di Artech
«Un evento indimenticabile si costruisce riunendo persone fantastiche. Serve un team bilanciato, affiatato e competente: dalla direzione creativa agli autori, dai tecnici agli artigiani, dagli ingegneri e specialisti della sicurezza al project management. Serve un ingranaggio che giri alla perfezione, dove tutti possano esprimersi al meglio, senza paura».
L’Eurovision Song Contest, uno dei programmi musicali live tra i più importanti al mondo, nel 2022 è tornato in Italia, a Torino, dopo 32 anni
l’idea giusta, al momento giusto. Penso spesso che un buon evento corporate possa rubare tanto da Eurovision, in termini di ritmo, impatto e integrazione tra linguaggi. E anche se non c’è un’arena, un artista o milioni di spettatori, ogni palcoscenico – anche quello del lancio di un prodotto, di un keynote o di
un momento “wow” per una pausa lavori –può diventare memorabile se trattato con la stessa cura» aggiunge.
E se eventi come questi insegnano molto, alla base di ciò che li rende davvero memorabili, oggi come ieri, c’è qualcosa di ancora più importante. «Se dieci anni fa qualcuno mi aves-
se chiesto come si progetta un evento che i partecipanti non dimenticheranno mai, avrei risposto in mille modi diversi. Avrei parlato di tecnologia, di capacità di spesa, di possibilità creative» riconosce Toscano. «Oggi invece –precisa –, dopo centinaia di eventi in settori diversi e più di 39 Paesi, ho una risposta semplice e convinta: si parte dal team. Un evento indimenticabile si costruisce riunendo persone fantastiche. Serve un team bilanciato, affiatato e competente: dalla direzione creativa agli autori, dai tecnici agli artigiani, dagli ingegneri e specialisti della sicurezza al project management. Serve un ingranaggio che giri alla perfezione, dove tutti possano esprimersi al meglio, senza paura. Non è (solo) una questione di budget: è una questione di cultura, visione, fiducia e contaminazione. E questo principio vale anche per il team del cliente, che oramai non vuole limitarsi a essere più “solo il committente” ma vuole giocare un ruolo fondamentale sin dalle primissime fasi. Un evento di successo nasce quando chi lavora dietro le quinte si sente parte di qualcosa di più grande. Quando c’è ascolto, collaborazione e soprattutto entusiasmo. È lì che le idee prendono forma, diventano vive, e soprattutto memorabili».
E a proposito di lavoro di squadra e tecnologia, entriamo nel “backstage” del Festival di Sanremo.
DIETRO IL SIPARIO:
LA VERA MAGIA
Lo sappiamo: in Italia, il Festival di Sanremo è l’evento degli eventi nazional-popolari, ma è anche una macchina quasi perfetta che impiega dietro alle quinte altissime professionalità. Se chi ha la fortuna di assistere dal vivo allo spettacolo dell’Ariston si sente un privilegiato, anche il pubblico da casa, puntualmente, ha la sensazione di essere lì, seduto sulle iconiche poltroncine in velluto rosso. Merito di molti aspetti, ma uno dei più attesi – e sorprendenti – è sicuramente l’effetto wow della scenografia, capace per ogni edizione di rinnovarsi e stupire. «La magia sta nel progetto scenografico, nella capacità di individuare le tecnologie più appropriate per ricreare l’effetto scenico immaginato» spiega Alberto Azzola, managing director di STS Communication, la full production company lombarda che per l’edizione 2025 del Festival ha firmato, alla sua prima partecipazione, un intervento tecnologico “da record” occupandosi dell’allestimento scenoluminoso, degli schermi led di Rai e di tutte le location coinvolte e della gestione videografica della scenografia del palco del Teatro Ariston. «E la magia sta infine nella produzione dei contenuti video, che devono andare in onda sugli schermi e che devono essere pensati in base alle performance degli artisti e alle luci» precisa Azzola, che prosegue: «L’intero palco era un’unica rete video led di notevole impatto. Al centro della scenografia abbiamo installato schermi appesi su sistemi motorizzati, in grado di muoversi
STS Communication
indipendentemente durante le varie fasi dello spettacolo secondo gli input del regista. Anche per il tanto atteso momento in cui vengono svelate le classifiche, si è optato per l’installazione di uno schermo mobile, con sistema a sipario motorizzato, composto da led di alto standard cinematografico, per consentire una visione delle immagini con maggiore profondità». Con il MeshLed, quindi la rete di puntini luminosi, e il led tipologia Crystal, la cui caratteristica principale è la trasparenza, sono stati realizzati i riempimenti delle sagome a sbalzo della scenografia, consentendo un’ulteriore importante valorizzazione di un impianto già notevole per forme e imponenza. Faceva parte dell’impianto scenico centrale anche un altro tipo di schermo detto “scatola magica”, oltre che i grandi lampadari interamente ricoperti di led realizzati ad hoc per l’Ariston e gli schermi a pavimento, gestiti dalla regia luci per poter garantire ottimi risultati anche a livello di fotografia e illuminotecnica.
Le sfide? Tante, ammette Azzola: «La prima è stata tradurre l’idea creativa dello scenografo e metterla a terra, realizzando un impianto tecnico che avrebbe anche dovuto integrarsi con l’allestimento delle strutture di carpenteria. Per non ritrovarci al montaggio con qualche sorpresa e quindi qualche problema difficile da risolvere in quella fase, abbiamo effettuato molti test e viaggi presso chi aveva il compito di costruire tutta la parte in ferro, per capire se quello che era stato progettato avrebbe funzionato oppure no».
«La fase più complessa è stata sicuramente, poi, quella del montaggio. Non si è soli sul palcoscenico a dover allestire il proprio impianto: ci sono più fornitori e tanti tecnici che devono condividere gli spazi, lavorare con attenzione e grande velocità per consegnare nei tempi previsti perché devono iniziare le prove con gli artisti» specifica Azzola.
ALBERTO AZZOLA
managing director di STS Communication «Le competenze maturate in contesti televisivi e spettacolari si traducono facilmente in valore per convention e meeting, che per quello che vediamo e realizziamo, non hanno nulla da invidiare, budget permettendo, a progetti Tv o musicali».
A questi livelli, il fattore critico diventa il know-how tecnologico, che STS Communication ha saputo trasferire. «In ultimo, abbiamo dovuto trasferire il know-how necessario per programmare i media server che si occupavano della messa in onda di tutta l’effettistica video sugli schermi piuttosto che sull’impianto scenoluminoso. Alcuni tecnici Rai, infatti, utilizzavano questi nuovi strumenti per la prima volta» ammette Azzola. E se per il managing director di STS Communication a rendere memorabile un evento corporate o congressuale – la società opera nel mercato della tecnologia per eventi ad ampio spettro, nei settori corporate, moda, fieristico, musicale, broadcast tv, speciale e sportivo e nella produzione di contenuti multimediali – è l’insieme di tante componenti, dalla location alla tecnologia, dall’intrattenimento sino al catering, Sanremo è stato un banco di prova che può ispirare anche il mondo degli eventi B2B. «Moltissimo» afferma Azzola. «Le competenze maturate in contesti televisivi e spettacolari si traducono facilmente in valore per convention e meeting, che per quello che vediamo e realizziamo, non hanno nulla da invidiare, budget permettendo, a progetti televisivi o musicali».
QUANDO LA CONVENTION DIVENTA SPETTACOLO, ANZI LIVE SHOW
Con Live/Stream Show, Chorus ha ribaltato il concetto di riunione aziendale, trasformando l’annuale meeting interno di una grande franchise pharma in un vero e proprio show televisivo, un po’ maratona televisiva in stile “Mentana” e un po’ live show all’americana alla Ellen Degeneres. In uno studio Tv di fama nazionale, l’evento ha preso vita con un set full-broadcast: desk da conduzione, monitor watchout a parete, lighting design nei colori del brand e una colonna sonora dedicata. Il cuore del progetto? Una narrazione costruita su short-film tematici da cinque minuti, lanciati in diretta dai conduttori come se fossero inviati speciali. Chorus ha firmato regia, creatività e produzione, affiancata da una regia televisiva professionale in OB Van (una vera e propria regia mobile), con oltre trenta monitor. Il risultato: un evento dal ritmo serrato, trasmesso in live streaming a tutta la country italiana dell’azienda per un format potente, ibrido e memorabile. Ma in un caso come questo, come si integrano elementi creativi ed efficacia dei contenuti? «Si può dire che non abbiamo fatto una grande distinzione tra entrambe le cose: una volta sviluppato il concept creativo e le dinamiche del format i due mondi
«Una volta sviluppato il concept creativo e le dinamiche del format, i due mondi –elementi creativi ed efficacia dei contenuti – si sono fusi con armonia, in quanto i contenuti prendevano la forma del contenitore».
si sono fusi con armonia, in quanto i contenuti prendevano la forma del contenitore. Sia che si trattasse delle sigle di apertura, degli speech dei conduttori o dei servizi da mandare in onda» spiega Alessandro Riva, creative & communication dept di Chorus Group. E se trasferire l’identità visiva dell’azienda committente, molto articolata, in una scenografia impattante è stata una grande sfida, altrettanto impegnativo è stato «costruirvi una regia video, sia live sia dei contenuti, che fosse coerente con entrambi gli asset di lavorazione: comunicazione corporate & direzione creativa, il tutto reso naturalmente possibile grazie alla partecipazione e al coinvolgimento diretto – anche in fase creativa – del cliente, custode di tutte le tematiche affrontate e della loro declinazione in scaletta» continua Riva. Nell’emozione e nel divertimento, anche gli imprevisti sono stati un fattore di immersione, esattamente come quelli che fanno “il bello della diretta” in Tv, ma particolarmente unico è stato anche «lo scambio divertito e complice tra i due conduttori – che ovviamente non erano conduttori televisivi professionisti – e i presenti da remoto: sia gli ospiti tanto quanto il “pubblico da casa”» ricorda Riva, aggiungendo: «Non da ultimo, di particolare impatto è stata la “resa video”, che ha suscitato commenti a caldo molto positivi da parte di tutti i partecipanti».
LA BELLEZZA CHE DÀ SPETTACOLO
Se le grandi produzioni televisive o aziendali mostrano, tra l’altro, come impatto visivo e coinvolgimento possano trasformare ogni evento in un’esperienza indimenticabile, lo stesso approccio creativo può ispirare anche ambiti apparentemente più “sobri”, come quello della comunicazione non profit. AIM Group International – la società multiservizio di organizzazione di congressi, eventi e comunicazione – ha curato a questo proposito l’ideazione, la produzione e la comunicazione del primo Gala Fira per la Ricerca – Donne in Movimento, andato in scena lo scorso 20 maggio presso il Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. «Il progetto è nato da una proposta proattiva di AIM Group alla Fondazione Italiana per la Ricerca in Reumatologia (Fira), con due obiettivi: dare vita a un evento di comunicazione capace di far conoscere meglio Fira a media e pubblico, e creare un’occasione bella, originale e coinvolgente che potesse generare fondi concreti già dalla prima edizione» spiega Gianluca Trezzi, press & media relations senior consultant di AIM Group International Un evento di charity che però è stato ideato con un format originale, non una semplice cena di beneficenza, ma un concept
culturale multidisciplinare, capace di unire danza, musica, arte e solidarietà in un’esperienza immersiva e di grande impatto. «AIM Group International ha curato l’ideazione, la produzione e la comunicazione del gala, che ha portato il pubblico in un viaggio tra bellezza, emozione e impegno, articolato in più momenti, ciascuno con una sua identità e funzione narrativa» aggiunge Trezzi. Tra i momenti più significativi dell’evento, il cocktail di benvenuto nel chiostro quattrocentesco del museo – con un’atmosfera elegante e rilassata che ha favorito l’incontro tra ospiti, artisti, partner e donatori – e le visite guidate riservate a due aree esclusive del museo – le Gallerie di Leonardo, con i modelli delle macchine disegnate dal genio rinascimentale, e la nuova area InScena, interamente dedicata alle tecniche sceniche del Teatro alla Scala, che ha permesso agli ospiti di scoprire il dietro le quinte della grande danza e musica. Ma anche: «Un momento musicale di alto livello emotivo: la giovanissima violinista Anita Baldissin, talento emergente del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, che ha eseguito alcuni brani classici con grande virtuosismo ed espressività, ottenendo un lungo applauso dal pubblico» racconta Trezzi. «Il cuore della serata – aggiunge – è stata la performance di danza dei testimonial Fira, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, étoile e primo ballerino del Teatro alla Scala. Una coreografia intima e coinvolgente, eseguita nell’elegante Salone delle Colonne, dove il pubblico, dislocato su tre lati, ha potuto vivere l’emozione della danza a pochi passi dagli interpreti. Un’esperienza rara e potentemente simbolica: bellezza, forza e libertà di movimento, in
perfetta sintonia con la mission della Fondazione» sottolinea Trezzi.
«L’obiettivo della serata è stato raggiunto: grazie alla combinazione tra donazioni dirette, contributi degli sponsor e proventi dell’asta, sarà possibile attivare nei prossimi mesi la Prima Borsa di Ricerca “Carla Fracci”, dedicata a giovani ricercatori impegnati nello studio delle malattie reumatologiche che colpiscono le donne» conclude Trezzi.
GIANLUCA TREZZI
press & media relations senior consultant di AIM Group International «AIM Group International ha curato l’ideazione, la produzione e la comunicazione del gala (il Gala Fira per la Ricerca – Donne in Movimento, ndr), che ha portato il pubblico in un viaggio tra bellezza, emozione e impegno, articolato in più momenti, ciascuno con una sua identità e funzione narrativa».
Nelle foto, alcuni momenti del primo Gala Fira per la Ricerca – Donne in Movimento, andato in scena presso il Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano; si è trattato di un evento di charity, ideato però con un format originale
Non buttarlo via. Non è UN RIFIUTO.
Ma non è un oggetto: ha paura, soffre e cerca amore.
Abbandonarlo è un crimine.
Adottarlo è una responsabilità.
Aiutaci a fermare tutto questo. Agisci con ENPA.
DOSSIER SPORTIVI entertainment EVENTI &
QUANDO LO SHOW INCONTRA IL BRAND
Concerti sold-out, match sportivi di rilievo, trasmissioni televisive: i grandi show diventano lo scenario ideale per gli eventi del Mice, con un effetto branding d’impatto e memorabile
Corporate show: quando gli eventi danno spettacolo
Trasformare un evento aziendale in uno show dentro lo show: è questa la nuova frontiera del corporate. Visibilità globale, storytelling emotivo e networking di alto livello rendono i grandi eventi – sportivi e d’intrattenimento più in generale – lo scenario ideale per un branding d’impatto e memorabile
di TERESA CHIODO
Nel mondo degli eventi, l’intrattenimento e il business non sono più mondi separati. Sempre più aziende scelgono di legare il proprio brand a eventi di grande risonanza mediatica – dalle finali sportive ai concerti soldout, fino ai set cinematografici – trasformando queste occasioni in esperienze esclusive per clienti, stakeholder e dipendenti. Ma cosa significa davvero organizzare un evento aziendale all’interno di uno spettacolo già strutturato e complesso? Quali sono le sfide logistiche, le opportunità di branding e le strategie per creare
un’esperienza che sia allo stesso tempo immersiva, di valore e con quel tocco di allure vip che solo gli addetti ai lavori sanno garantire? Per rispondere a queste domande, abbiamo parlato con alcuni esperti del settore, professionisti che ogni giorno costruiscono esperienze su misura per aziende che vogliono vivere il grande evento da protagoniste, scoprendo così che i confini tra corporate e spettacolo si fanno sempre più labili. Oggi, infatti, un evento aziendale non è più soltanto un momento di condivisione interna, ma un’occasione strategica per rafforzare il brand, coinvolgere stakeholder e generare valore attraverso esperienze immersive e ad alto impatto emotivo.
A guidarci in questa indagine è in prima istanza Klaus Davi, esperto di comunicazione e media strategy, che in questa intervista riflette sul ruolo crescente dell’emozionalità nei format aziendali, sull’importanza della coerenza narrativa e sulle opportunità – ma anche i rischi – che derivano dall’inserimento di un evento corporate all’interno di grandi appuntamenti mediatici, come concerti, manifestazioni sportive o set cinematografici. Ci sarà poi il contributo di Rosanna Mortati, docente di meeting industry e professionista nel settore degli eventi sportivi, nonché Pco, event manager e marketing sportivo, che ci offre un punto di vista molto concreto e stratificato sulla complessità e le opportunità del mondo Mice applicato al contesto sportivo,
in particolare calcistico. Infine, interverrà Alfredo Accatino, direttore creativo e partner di Filmmaster a spiegarci come organizzare un grande evento – che sia sportivo, musicale o cinematografico – non sia mai un processo standardizzabile: ogni produzione è un “unicum sartoriale” che richiede soluzioni ad hoc per location, pubblico, budget, linguaggio e obiettivi.
IL DIETRO LE QUINTE
Vediamo quali sono le principali sfide logistiche nell’organizzazione di eventi sportivi, concerti o set cinematografici e come si differenziano rispetto a un evento aziendale tradizionale.
Negli eventi sportivi o nei concerti ci sono molti stakeholder: produzione, sicurezza, artisti/atleti, sponsor, pubblico, autorità locali, broadcaster, ecc. Un evento aziendale tradizionale ha meno “parti mobili” e più controllo centralizzato. Nei concerti o negli eventi sportivi non si può ritardare: la partita inizia, lo show parte, il ciak si gira. Tutto deve essere pronto al secondo. Un evento corporate può avere una scaletta flessibile, qualche minuto di margine. Gestire l’afflusso (e deflusso) di migliaia di persone è una scienza: serve mappatura dei percorsi, controllo accessi, vie di fuga, piani B, mentre l’evento aziendale ha spesso pubblico selezionato e numeri più gestibili. Arene, stadi e location cinemato-
KLAUS DAVI esperto di comunicazione e media strategy
«La scelta di una celebrità deve essere il più possibile coerente con la marca e con la sua narrazione. A maggior ragione se si tratta di un evento in cui vanno comunicati risultati aziendali ed è aperto solo ad alcuni stakeholder dell’azienda».
ROSANNA MORTATI
docente di meeting industry e professionista nel settore degli eventi sportivi
«Per gli eventi che hanno luogo nello stadio, di grande rilevanza è l’umore dei tifosi, i quali, si sa, si organizzano e, se contestano rumorosamente, qualsiasi suono, discorso verrà disturbato dai cori».
ALFREDO ACCATINO direttore creativo e partner di Filmmaster «Il valore aggiunto di un evento corporate inserito in un contesto di grande risonanza mediatica – come una finale sportiva o un concerto di una popstar – risiede nella potenza comunicativa e simbolica di questi grandi appuntamenti».
EVENTI SPORTIVI & ENTERTAINMENT
Organizzare eventi in ambito sportivo, specialmente nel calcio, implica variabili estremamente complesse e imprevedibili.
A differenza degli eventi aziendali classici, qui tutto può cambiare all’ultimo momento a causa di fattori esterni
grafiche sono spazi condivisi e a rotazione. Spesso si ha pochissimo tempo per montare e smontare strutture complesse, mentre un evento corporate può avere location in esclusiva per più giorni. Ciò detto, «Le sfide logistiche stanno tutte nella comunicazione multimediale, nel senso che nei grandi eventi a cui assistiamo oggi si verifica quel fenomeno che si può definire come amplificazione multimediale – sostiene Davi –. Pensiamo per esempio ad artisti come Taylor Swift e Lady Gaga: la sfida all’eccellenza oggi si vince grazie alla multimedialità tecnologica. E rispetto a un evento aziendale siamo quasi all’opposto: il primo insegue un percorso razionale, mentre l’evento è come uno spettacolo teatrale ed è basato sull’emozionalità. Non è facile contaminare un evento aziendale degli ingredienti di questo tipo e farlo presenta dei rischi perché non sempre il management è all’altezza di una sfida simile. Per questo un percorso del genere lo possono fare solo le aziende i cui rappresentanti hanno sposato la nuova logica mediatica. Va detto che ci sono multinazionali che hanno provato a percorrere questo filone più di intrattenimento e non ha funzionato perché si sono rivelati troppo rigidi, troppo tradizionalisti e quindi non adatti e il rischio in questo caso è di produrre l’effetto opposto».
Se parliamo di organizzare eventi in ambito sportivo, specialmente nel calcio, troviamo variabili estremamente complesse e imprevedibili. A differenza degli eventi aziendali
classici, qui tutto può cambiare all’ultimo momento a causa di fattori esterni (esiti delle partite, umore dei tifosi, cessione di giocatori). I piani ben strutturati – come i diagrammi di Gantt – spesso “vanno in frantumi”. A questo si aggiunge la rigidità operativa del G.O.S. (Gruppo Operativo Sicurezza), che può modificare o annullare parti dell’evento fino alla vigilia. «Noi del mestiere Mice sappiamo bene quanto logorio e sovraffaticamento proviamo nell’organizzare un evento: pensiamo a come lavoriamo con precisione, con definizione di tempi e dettagli, a come mettiamo insieme le arcinote tre fasi, preliminare, operativa e follow-up – sostiene Mortati –. Ora moltiplichiamo questo stress per dieci! In ambito sportivo, in particolare quello calcistico per mia esperienza diretta, in qualità prima di event manager e poi di direttrice marketing di una società calcistica, tutto può cambiare da un momento all’altro. Diagramma di Gantt? Va all’aria spesso! I motivi sono endemici, vanno con i tempi di preparazione di ogni match, dove tutto viene deciso da una settimana all’altra. Poi ci sono le variabili che dipendono dai risultati. La squadra ha perso? Si è ceduto/prestato un calciatore molto amato? Zero entusiasmo, tutto scema e, a volte, c’è il rischio concreto che l’evento collaterale rispetto al match possa saltare completamente. Per gli eventi che hanno luogo nello stadio, di grande rilevanza è l’umore dei tifosi, i quali, si sa, si organizzano
e, se contestano rumorosamente, qualsiasi suono, discorso verrà disturbato dai cori. Così potrebbe succedere anche in momenti felici per la squadra, se non si attivano strategie forti (tanta spettacolarizzazione, emozione e coinvolgimento degli atleti) per attrarre l’attenzione di tale pubblico, che di solito è tutto concentrato sul match e sul supporto all’amata squadra. Inoltre, per gli impianti calcistici di capienza superiore ai diecimila posti, a tutto questo si aggiungono le verifiche del G.O.S. (Gruppo Operativo Sicurezza), che – attenzione – solo alla vigilia del match si riunisce e verifica sul posto che l’organizzazione garantisca la sicurezza. E vi assicuro che ci vuole un attimo per far saltare il programma dell’evento o di una parte. Di solito non succede, perché tutti si impegnano al fine di creare le condizioni ottimali per lo svolgimento dell’evento; tuttavia, qualche volta non si ha il tempo di prendere provvedimenti per attuare ciò che è necessario a superare le situazioni di criticità. Mestiere difficile quello dell’event planner nelle società sportive, della serie “non si può stare mai tranquilli”, detto in breve. E tuttavia gli eventi si fanno eccome! E sono anche di grande impatto!».
SFIDE LOGISTICHE
E COMUNICATIVE
Quali sono le principali difficoltà nel coordinare autorità locali, aziende e pubblico nell’organizzazione di un grande evento?
Come si riesce a garantire che tutti questi attori collaborino per offrire un’esperienza memorabile ai visitatori e rafforzare l’associazione positiva al brand?
«La ricetta che vale per tutti è quella del coinvolgimento emozionale e nelle finalità dell’evento – sostiene Davi –. All’interno di questi processi, un punto chiave è la condivisione delle informazioni e l’autorevolezza del manager d’azienda che funge da punto di riferimento per tutti gli stakeholder coinvolti. I leader dell’azienda devono fare in modo, fin dall’inizio, che ci sia identificazione dell’ospite nell’impresa: ciò è fondamentale soprattutto nel coinvolgimento delle autorità locali. Ma rimane un processo molto faticoso e che necessita di esperienza».
«Parto dalle criticità – interviene Mortati –: in generale, la parte più complessa è quella legata ai rapporti con gli enti pubblici, i cui tempi non sono mai quelli accelerati di un organizzatore di eventi; quindi, bisogna muoversi con largo anticipo, se possibile. Inoltre, il budget di un ente pubblico non può quasi mai coprire tutte le spese. Per contro – a favore degli organizzatori – c’è un crescente interesse di tutte le parti a ospitare e contribuire attivamente a un grande evento, perché sono ormai noti i benefici: aumento del flusso turistico, incentivazione degli investimenti per lo sviluppo di infrastrutture, miglioramento dell’attrattività del luogo, occupazione e molto altro. L’importante è attivare il consenso di tutti gli attori, coinvolgendoli attivamente, anche nelle fasi
decisionali; atteggiamento – diciamolo pure – che non risulta proprio congeniale agli organizzatori. Il grande evento produce notevoli vantaggi anche per la comunità locale, ma non sempre questa ne è consapevole. I residenti, infatti, considerano soprattutto gli svantaggi, perché questi sono di evidenza immediata, e non hanno torto se pensiamo che i residenti diventano spesso in minoranza (a livello numerico) rispetto ai visitatori, o alla grande produzione di rifiuti, al traffico e al sovraffollamento dei mezzi di trasporto. Dopo l’evento, tuttavia si assiste a dichiarazioni di grande orgoglio sul fatto che la loro città o località sia stata il set di quella grande manifestazione. Il successo dell’evento viene immancabilmente collegato al brand, che rimane impresso nella mente di tutti in modo duraturo. L’evento, grande o piccolo che sia, si conferma sempre e comunque come uno dei più efficaci strumenti di marketing aziendale e territoriale: le località acquisiscono una nuova identità e le aziende rafforzano la customer retention e stabiliscono rapporti con nuovi buyer».
VALORE DEL CONTESTO SPETTACOLARE
Qual è il valore aggiunto di un evento corporate inserito in un contesto di grande risonanza mediatica, come una finale sportiva o un concerto di una popstar?
«In questo caso – spiega Davi –, l’esempio più calzante e di livello internazionale è il
Il grande evento produce notevoli vantaggi anche per la comunità locale, ma non sempre questa ne è consapevole. I residenti, infatti, considerano soprattutto gli svantaggi, perché questi sono di evidenza immediata
EVENTI SPORTIVI & ENTERTAINMENT
Super Bowl americano in cui le aziende contestualizzano degli spot mirati e unici in armonia col contesto generale dell’evento. Ma ci sono dei limiti nell’inserimento di un brand negli eventi. Per esempio, anche in una rassegna come il Festival di Sanremo si possono inserire spot pubblicitari di contesto: il tema deve essere la musica, come ha fatto Tim che ha realizzato uno spot ad hoc pochi mesi fa. Ma non si può inserire un intero evento aziendale, quello è troppo e si rischia di risultare invasivi e di produrre l’effetto opposto nelle menti di chi guarda. Al limite è ciò che fa, per esempio, Costa Crociere che ospita, durante il Festival, uno show totalmente a sé, con ospiti d’eccezione tra cui cantanti, dj e influencer. Qua siamo un po’ al limite di quello che può essere concesso in un evento di tale portata, di certo però il brand risulta memorabile nel tempo».
Tutti sanno che gli show più visti al mondo ogni anno sono il Super Bowl e la finale della Champions, ogni due anni la finale dei mondiali di calcio e le cerimonie olimpiche, estive e invernali. «Pensate che inizialmente l’halftime show del Super Bowl prevedeva che a esibirsi fosse una banda musicale collegiale –interviene Accatino –. A partire dagli Anni 90, allo show hanno cominciato a esibirsi artisti rock e pop. Nfl non paga l’ingaggio dell’artista, ma seleziona, o provvede alla copertura
dei costi tecnici. È stato dimostrato che l’esibizione di un determinato artista all’half-time show contribuisce all’aumento delle vendite dei suoi prodotti musicali: nel 2017 le vendite di Lady Gaga aumentarono dell’oltre mille per cento, l’anno successivo quelle di Justin Timberlake del 534%. Pensate che ritorno potrebbe esserci per un brand. Il valore aggiunto di un evento corporate inserito in un contesto di grande risonanza mediatica – come una finale sportiva o un concerto di una popstar – risiede nella potenza comunicativa e simbolica di questi grandi appuntamenti». Gli show più visti al mondo dunque offrono una visibilità e un impatto emozionale impareggiabili. L’associazione del brand a questi momenti iconici aumenta la memorabilità del marchio, genera coinvolgimento emotivo presso il pubblico, e può persino tradursi in benefici commerciali diretti.
ESPERIENZE PERSONALIZZATE
Vediamo allora che tipo di esperienze immersive e personalizzate possono essere create per gli ospiti di un evento aziendale all’interno di questi grandi appuntamenti. Dal punto di vista dell’agenzia Mice, come si costruisce l’allure vip di un evento aziendale in un contesto di intrattenimento di massa? Quali sono gli elementi chiave?
«Innanzitutto – sostiene Davi –, vanno chiari-
EVENTI SPORTIVI & ENTERTAINMENT
Il valore aggiunto di un evento corporate inserito in un contesto di grande risonanza mediatica – come una finale sportiva o un concerto di una popstar –risiede nella potenza comunicativa e simbolica di questi grandi appuntamenti
ti gli obiettivi: se l’evento punta a coinvolgere tutta la comunità aziendale come fosse una grande festa di poche ore, una sorta di premio per i dipendenti, è un conto, e in questo caso potrebbero essere chiamati vip senza troppe distinzioni anche perché è sempre complicato contestualizzare un messaggio aziendale in un contesto di puro intrattenimento dato che il linguaggio non è autoreferenziale. Se invece la finalità è più complessa e punta a coinvolgere i dipendenti in occasione di un grande evento, ma anche a dare messaggi di inclusività e renderli partecipi di alcuni risultati dell’impresa, in questo caso va costruito un percorso più ampio e vanno fatte scelte più accurate (non si può chiamare il primo cantante che è in voga al momento e il gioco è finito…) Qui, “matchare” brand e ospiti è più difficile e diventa una sfida molto importante per l’azienda. In primis va deciso chi coinvolgere all’interno dell’azienda stessa, fino a che punto renderlo un evento pubblico e così via. Di certo, il coinvolgimento rimane l’elemento centrale in un evento aziendale di ogni genere, ma bisogna capire a chi è rivolto nello specifico perché oggi un elemento fondamentale per la brand reputation è personalizzare, targettizzare». «L’incontro tra i due mondi, sponsee e sponsor – spiega ancora Mortati –, si concretizza attraverso eventi il cui comune denominatore è l’esclusività. Tra le offerte, alcuni dei pacchetti exclusive top experience che vengono maggiormente acquistati dalle aziende, per i propri ospiti, si possono citare: il Walkabout – cioè il tour dello stadio, inclusi i riservatis-
simi spogliatoi – che permette di guardare il riscaldamento degli atleti a bordo campo, il tutto con tanto di fotografo che immortala l’emozione dei visitatori carichi dell’adrenalina che precede il fischio d’inizio e poi l’accesso all’area hospitality; la Sky Box Experience, un salottino privato in un contesto business personalizzabile, chiuso e molto esclusivo (in genere solo per dieci ospiti), dotato di ogni comfort, con poltroncine esterne dove poi si godrà di una vista eccezionale sul campo –qui si coniugano lo spettacolo del calcio e i rapporti d’affari –; l’Hospitality, un’area riservata, dove, secondo le dimensioni, si possono fare piccole degustazioni o organizzare eventi business tailor-made, meeting, riunioni di affari, convention, pranzi e cene aziendali in genere curati da uno chef stellato, e ogni tipo di evento. Qui si gioca sulla forte componente emotiva offerta dallo spettacolo sportivo, e si sfruttano le connessioni che favoriscono relazioni più profonde e significative tra il marchio e il pubblico di riferimento. Un’altra opzione di grande appeal, messa a disposizione dalle società sportive, è quella delle “ospitate” dei propri atleti agli eventi organizzati direttamente dalle aziende, perché in particolare i calciatori sono sempre più delle vere e proprie star del jet set e dello show business. In genere le aziende che acquistano queste exclusive top experience, che puntano naturalmente più sull’esclusività, avranno acquistato anche la proiezione del proprio marchio sui led a bordo campo. Questa pubblicità è altrettanto importante, sia per chi è ospite nelle aree riservate (Sky
Box e Hospitality), poiché aumenta l’orgoglio e l’appartenenza a quel piccolo gruppo privilegiato, sia perché migliora la reputazione percepita presso stakeholder (tifosi, spettatori, comunità, media, aziende, istituzioni) e sia, ancora, perché aumenta la visibilità del marchio presso un pubblico davvero molto vasto e diversificato, in quanto, oltre a chi è allo stadio, gli appassionati di sport si sintonizzano da tutto il mondo; il logo viene così memorizzato, impresso automaticamente e verrà riconosciuto in modo duraturo». Anche secondo Accatino, la cosiddetta “hospitality” è l’azione più comunemente praticata dal brand e dagli sponsor. A suo parere, però, si potrebbe fare di più, offrendo una esperienza unica, e un senso di appartenenza con lo show, che può essere raccontato anche nella fase di avvicinamento e durante il suo svolgimento live.
IL NETWORKING:
STRATEGICO SÌ, MA ANCHE
COERENTE CON LO SHOW
Quanto è importante il networking tra brand, sponsor e celebrità in questi contesti? Vediamo alcuni esempi di collaborazioni di successo nate in questi ambienti. «La scelta di una celebrità deve essere il più possibile coerente con la marca e con la sua narrazione –sostiene Davi –. A maggior ragione se si tratta di un evento in cui vanno comunicati risultati aziendali ed è aperto solo ad alcuni stakeholder dell’azienda. Va detto che oggi i vip come i conduttori tv e anche alcuni cantanti hanno raggiunto un livello di professionalità molto alto e sanno come comportarsi in queste occasioni: si documentano sulla sto-
ria e sulla mission dell’azienda di cui saranno ospiti, conoscono di persona il management e quindi affrontano l’evento aziendale come fosse una pièce teatrale. Anche perché si può fingere fino a un certo punto: la riuscita dell’ospitata deriva dal grado di coinvolgimento del vip stesso nel progetto. Perciò è necessaria una collaborazione che parta in anticipo, con incontri vis-a-vis (o call) tra gli interessati e prove di quanto accadrà il giorno dell’evento con l’azienda. Se il vip sembra prendere le distanze da alcune visioni del brand, allora meglio allontanarsi subito. Una tattica previdente può essere quella di dire solo in un secondo momento il cachet per l’ospitata. Un’altra mossa utile è quella di far partecipare il vip ad alcune riunioni aziendali che hanno come fine il making of dell’intero evento. Poco tempo fa la Rai ha indicato Alberto Angela come il “cicerone” di Re Carlo e Regina Camilla nella loro visita a Roma: si tratta di un’ottima scelta da parte del servizio pubblico che ha utilizzato un suo personaggio di eccellenza per pubblicizzare e valorizzare un evento internazionale. È la linea ideale da seguire per ogni brand».
«Sto pensando – interviene Accatino – a come le cerimonie del calcio abbiano trasformato gli eventi sempre di più in show musicali, per esempio mediante la sponsorizzazione di Pepsi Cola». Accatino, con questa affermazione, sta riflettendo su come il mondo del calcio – in particolare le cerimonie legate a grandi eventi sportivi (come finali, inaugurazioni, premiazioni) – sia sempre più influenzato dalla logica dello spettacolo e dell’intrattenimento. Il riferimento alla sponsorizzazione di Pepsi Cola è un esempio concreto: Pepsi ha spesso promosso
Gli show più visti al mondo offrono una visibilità e un impatto emozionale impareggiabili. L’associazione del brand a questi momenti iconici aumenta la memorabilità del marchio, genera coinvolgimento emotivo presso il pubblico, e può persino tradursi in benefici commerciali diretti
EVENTI SPORTIVI & ENTERTAINMENT
Il pubblico accetta volentieri la presenza aziendale quando è percepita come un “plus” all’esperienza, non come una pubblicità mascherata
eventi legati al calcio, inserendo artisti famosi (tipo Beyoncé) nelle cerimonie. Questo rappresenta il punto d’incontro tra sport, musica e pubblicità, dove il calcio diventa contenitore di intrattenimento globale e non solo uno sport.
VALORE AGGIUNTO
SE BEN INTEGRATO
Il pubblico percepisce un evento aziendale all’interno di uno spettacolo o di un evento sportivo come un valore aggiunto o come un’intrusione? Il pubblico accetta volentieri la presenza aziendale quando è percepita come un “plus” all’esperienza, non come una pubblicità mascherata. Per esempio: quando una sponsorizzazione è discreta ma riconoscibile (un logo sullo sfondo, attività interattive legate al brand); se il brand porta contenuti interessanti, come musica live, giochi, premi,
o iniziative coinvolgenti; quando il messaggio aziendale rispetta il tono e l’identità dell’evento (per esempio un brand sportivo durante una partita, o una tech company a un festival innovativo). Al contrario, il pubblico può vivere la presenza aziendale come un’interferenza fastidiosa se il messaggio pubblicitario è troppo invasivo o interrompe il flusso dell’evento (come uno spot durante i momenti clou) o se l’intervento aziendale non è coerente con il contesto (per esempio un’azienda di assicurazioni che appare nel bel mezzo di un concerto indie) o ancora se si ha la sensazione che l’evento esista solo per promuovere il brand e non per offrire un’esperienza autentica. «Il pubblico può percepire la presenza aziendale inizialmente come un’intrusione, ma poi se viene attirata la sua attenzione si trasforma in un valore aggiunto – sostiene Davi –.
RIMINI, SPORT E CONGRESSI:
UNA DESTINAZIONE CHE FA SQUADRA
Se è vero che oggi il confine tra intrattenimento e business è sempre più sfumato, Rimini sa intercettare pienamente questa tendenza, offrendo il contesto ideale per trasformare ogni evento in un’opportunità concreta di relazione, visibilità e storytelling aziendale. Grazie a un team esperto e a una rete territoriale ben connessa, VisitRimini è il partner ideale per la progettazione di eventi su misura: dai congressi alle fiere, dalle convention aziendali agli eventi sportivi e culturali. La sinergia con enti pubblici, strutture ricettive e realtà locali consente di offrire servizi completi e integrati: blocco degli allotment alberghieri, gestione transfer e accoglienza, selezione location, programmi per accompagnatori,
attività di team building e format “fuorisalone” personalizzati. Rimini Sport Destination è il progetto che punta a posizionare Rimini come città leader a livello nazionale e internazionale nel settore degli eventi sportivi. Un’unica cabina di regia tra Comune, VisitRimini e IEG (Italian Exhibition Group) guida una strategia condivisa che mira a rafforzare il brand Rimini, aumentare presenze e pernottamenti, valorizzare il tessuto socio-economico locale e creare nuove opportunità di business per l’intera filiera, nautica compresa. Rimini si conferma così una destinazione dinamica, dove sport, cultura, intrattenimento e impresa si incontrano e si potenziano a vicenda, in un equilibrio vincente.
A maggior ragione se ciò avviene in tv: tra i mezzi tradizionali è sempre stato quello più caldo, più emozionale. E poi era inevitabile che il mondo della comunicazione d’impresa seguisse questo percorso narrativo per una serie di ragioni. In primis, per l’evoluzione dei sistemi di comunicazione: oggi a dominare è la contaminazione digitale che obbliga chiunque voglia dire qualcosa in ogni settore a tenere conto delle regole dell’intrattenimento, dello show e del coinvolgimento emotivo. Il pubblico di oggi questo lo sa bene e si sta abituando a vedere gli show nei contesti più svariati, compresi quelli sportivi». Quali strategie possono dunque essere adottate per integrare il brand senza risultare invasivi? Il brand deve comportarsi da “ospite educato” all’interno dell’evento: portare qualcosa di bello, utile o interessante, senza voler essere il protagonista. Per esempio, se l’evento parla di sostenibilità, innovazione o inclusione, il brand deve essere lì perché ha una storia vera da raccontare su quei temi. Un esempio può essere un brand di abbigliamento che sponsorizza un festival musicale offrendo vestiti riciclati realizzati con materiali innovativi; ancora, coinvolgere il pubblico in attività fisiche o digitali legate al brand, che però siano divertenti, utili o stimolanti, può far sì che il partecipante si dimentichi di “essere dentro una campagna”. Un altro esempio può essere uno stand dove il pubblico può creare contenuti personalizzati da condividere, oppure un’area relax firmata dal brand con ricariche gratuite per i telefoni. Insomma, cercare di estendere la presenza del brand oltre l’evento, creando una narrazione che coinvolga il pubblico nel tempo, e non solo nello spazio fisico. «Non esiste la ricetta perfetta per integrare evento e brand – conclude Davi –. Il coinvolgimento di un vip, la scelta delle tecnologie, la narrazione, la scaletta per un evento aziendale: non esiste un paradigma relativo. Ogni
azienda ha delle esigenze specifiche di cui tenere conto. Ed è ancora più complicato organizzare una comunicazione aziendale all’interno di un evento di intrattenimento già strutturato come abbiamo visto prima con il Festival di Sanremo. In ogni caso è necessario che i due poli siano in linea, che i valori dell’azienda coincidano con quelli di cui è portatore l’evento. Se c’è armonia, comunione di intenti, identità narrativa, allora il percorso può funzionare. Le opportunità di brand poi oggi sono infinite, ci si può sbizzarrire. Ma va tenuto conto di questo presupposto di identità perché c’è in ballo la reputazione aziendale».
MOMENTI ICONICI
In un’epoca in cui la comunicazione aziendale non può più prescindere dall’esperienzialità e dall’emozione, l’inserimento di un evento corporate all’interno di grandi appuntamenti mediatici rappresenta una strategia ad alto potenziale. Lontani dai format tradizionali, questi eventi ibridi – tra business, spettacolo e storytelling – offrono alle aziende l’opportunità di parlare a pubblici ampi e diversificati, in un contesto già carico di attenzione e coinvolgimento emotivo. Come evidenziato dai professionisti del settore, tra cui Alfredo Accatino, il vero valore aggiunto sta nella capacità di trasformare un evento in un momento iconico, capace di lasciare il segno tanto nella memoria degli ospiti quanto nella percezione del brand. Non si tratta solo di visibilità, ma di pertinenza, coerenza narrativa e impatto duraturo. La sfida, oggi, è costruire format personalizzati che sappiano bilanciare esclusività e accessibilità, emozione e strategia. Per riuscirci, serve una progettazione sartoriale, una regia consapevole e una profonda comprensione dei codici dell’intrattenimento contemporaneo. In definitiva, quando lo spettacolo incontra il brand – e lo fa nel modo giusto – l’evento diventa una leva potente di reputazione, engagement e differenziazione.
La sfida, oggi, è costruire format personalizzati che sappiano bilanciare esclusività e accessibilità, emozione e strategia
10 MOTIVI PER SCEGLIERE UN GRANDE SHOW
Ecco perché inserire un evento corporate in un grande show fa la differenza
1. Visibilità globale. Legare il brand a eventi come il Super Bowl, le Olimpiadi o i concerti pop significa entrare in contatto con milioni di spettatori in tutto il mondo.
2. Impatto emotivo immediato. Il pubblico è già coinvolto emotivamente: il brand entra in scena in un contesto carico di significato e attenzione.
3. Esperienza memorabile. Un evento spettacolare associato a un marchio crea un ricordo duraturo, rafforzando la brand identity.
4. Amplificazione mediatica. Lo show è già una macchina di
comunicazione: l’inserimento del brand beneficia di una cassa di risonanza naturale.
5. Valorizzazione della reputazione. La presenza in contesti di prestigio eleva la percezione del brand, rendendolo più autorevole e desiderabile.
6. Strategie di hospitality evolute. Le esperienze vip non sono solo comfort, ma narrazioni immersive che coinvolgono l’ospite a 360 gradi.
7. Sinergia tra intrattenimento e business. L’evento spettacolare diventa un contenitore fluido in cui si intrecciano spettacolo, networking e comunicazione.
8. Networking ad alto livello. La presenza di celebrity e stakeholder crea opportunità uniche di relazione e connessione strategica.
9. Contenuti per la comunicazione futura. Questi eventi generano foto, video e materiali riutilizzabili in campagne, PR e storytelling aziendale.
10. Innovazione e differenziazione. Un brand che osa entrare nel mondo dello spettacolo si distingue dalla concorrenza e mostra una vision originale.
MARGHERITA RUGGIERO
Digital consultant info@margheritaruggiero.it
Chat IA e PRIVACY
È fondamentale stabilire delle linee guida per l’utilizzo dell’IA in azienda anche se non il suo uso non è ufficiale: di recente ChatGpt ha acquisito la capacità di incrociare tra loro i dati forniti in momenti diversi – e in chat diverse! – dall’utente
Avete mai pensato che i vostri collaboratori potrebbero usare l’IA generativa in ufficio, anche se non ne siete al corrente? Sempre più spesso mi capita di fare formazione ad aziende convinte di non aver mai adottato strumenti di intelligenza artificiale generativa. Poi scopro che i dipendenti li utilizzano in autonomia, senza linee guida aziendali e senza alcuna protezione dei dati. È una situazione comune in molte Pmi, anche nel settore Mice, dove staff temporanei, dipendenti o manager possono assumere comportamenti potenzialmente rischiosi senza volerlo. Per esempio, può capitare che un collaboratore utilizzi un account personale per svolgere attività lavorative, poi lo condivida con amici o familiari. Oppure che inoltri link a Gpt
personalizzati a un collega che, cambiando azienda, continua ad accedere alla chat. O ancora, che misceli informazioni private e dati aziendali in conversazioni con l’IA, che può memorizzarli e abbinarli. Non dimenticate che l’IA è in grado di dedurre informazioni sensibili da contesti impliciti.
Un esempio concreto di rischio: di recente, ChatGpt ha acquisito la capacità di memorizzare le informazioni contenute in chat separate. In pratica, può collegare tra loro i dati forniti in momenti diversi dall’utente. Questa funzione, in Italia, grazie alle restrizioni sulla privacy, non è attiva di default e deve essere abilitata di proposito. Gli utenti, però, hanno ricevuto una notifica con cui veniva offerta la possibilità di attivare o meno la
memoria. Qualcuno potrebbe quindi averla attivata in buona fede, attratto dal vantaggio di non dover riscrivere ogni volta le informazioni da capo. Eppure, questo comporta due potenziali criticità: da un lato, l’IA incrocia più dati e il rischio per la privacy aumenta; dall’altro, le informazioni diventano troppo eterogenee portando a risposte poco affidabili. Prendiamo l’esempio di un planner che gestisce vari congressi e apre diversi gruppi di chat per ogni progetto. L’IA può ricordare ciò che è stato detto in una chat e combinarlo con i contenuti delle altre, deducendo informazioni riservate e generando risposte imprecise, basate sul mix di eventi diversi. Il mio consiglio è quello di stabilire linee guida sull’uso dell’IA anche se non la adottate uffi-
cialmente in azienda e di formare il personale se invece la utilizzate. Considerate anche chi lavora con voi occasionalmente, come freelance o fornitori, con cui potreste condividere programmi, liste o, in generale, documentazione su cui lavorare. Prestate particolare attenzione a chat gratuite e verificate se i contenuti vengono utilizzati per addestrare il modello. Controllate le impostazioni e leggete i disclaimer sulla privacy. Siamo in un momento di continua trasformazione: le piattaforme aggiornano frequentemente le loro funzionalità. Per questo, è fondamentale creare prassi di pulizia dei dati, di verifica delle impostazioni e di consapevolezza dello staff, restando aggiornati per tutelare l’azienda, il team e i clienti.
La VOCE nelle relazioni
La nostra voce ha un impatto fortissimo nelle relazioni con gli altri, molto più forte di quanto consapevolmente pensiamo. E quindi? Siamo in grado di governarla, davvero?
Oppsss… non volevo dirlo così”… “Oh… mi dispiace sono stato un po’ brusco!”. Sono situazioni comuni un po’ a tutti, che rivelano quanto la nostra voce abbia un impatto nelle relazioni. Un tono caldo e gentile crea apertura e disponibilità. Un tono brusco, secco, deciso, è una manifestazione di autorità o autoritarismo. È intuitivo, ce ne accorgiamo tutti i giorni. Ma poche volte ci fermiamo a riflettere su quanto siamo abili a modulare o meno la nostra voce in base all’effetto che vogliamo veramente avere sugli altri. In una presentazione aziendale il nostro tono può comunicare professionalità e competenza, oppure indecisione e timidezza. Nelle relazioni con un potenziale cliente il nostro tono di voce può attivare un clima di fiducia e apertura, oppure scetticismo e chiusura. Nella relazione con il partner il nostro tono può essere vissuto come disponibile e amorevole, oppure giudicante o prevaricante.
Quanto ne siamo consapevoli e quanto riusciamo a governare realmente la nostra comunicazione? Oltretutto, se mai ci è capitato di registrare la nostra voce e risentirla, abbiamo pure scoperto che, come suona a noi, non è come la sentono gli altri. Il motivo è semplice: noi percepiamo la nostra voce attraverso le vibrazioni del nostro corpo, mentre gli altri la sentono in base alle onde che emettiamo. Queste evidenze aprono grandi opportunità: nelle relazioni, nella conduzione di riunioni e presentazioni, in un rapporto di vendita, nella registrazione di un video.
È divertente scoprire, insieme ai partecipanti ai corsi sulla voce, quanto si possa potenziare le proprie qualità vocali, iniziando a prendere consapevolezza dell’impatto che abbiamo sugli altri. Come fare?
Per prima cosa diamo un’occhiata agli ingredienti e come possono influenzare i nostri messaggi.
PAOLA SABBATINI
Formatore, coach e senior partner Newcom Consulting paola.sabbatini@newcomconsulting.it newcomconsulting.it/digital-trainer
La nostra voce ha un volume. Se è medio-alto possiamo comunicare solidità e autorevolezza. È la scelta di chi deve trasmettere certezze e guidare un gruppo, soprattutto se abbinato a un tono alto che si abbassa nelle pause conclusive, capaci di far percepire le parole come “scolpite nella roccia”. Al contrario, abbassare il volume e scegliere un ritmo lento, crea intimità e fa sentire l’interlocutore ascoltato. Il tono è quello che mi affascina di più. Le frequenze più gravi trasmettono calma e controllo; quelle medio-alte aggiungono brillantezza ed energia. Il segreto non è restare sempre nello stesso range, ma modulare la voce dall’uno all’altro per sostenere il messaggio emotivo che ci interessa.
La velocità con cui parliamo e il ritmo che teniamo sono collegate anche con il nostro stato d’animo. Se siamo di fretta o c’è un’urgenza, saranno veloci. Un tempo più lento, invece, segnala riflessio-
ne e invita alla collaborazione. E delle pause ne vogliamo parlare? La pausa è un vuoto che stimola, rimarca, sorprende, cattura l’attenzione. La pausa è rilevante: sottolinea, dà importanza e significato. Sono alcuni elementi della nostra comunicazione para-verbale. Ma poi, abbiamo tutta la parte di non verbale che influenza il suono. Un sorriso illumina, non solo il volto, ma anche il tono di voce. Le espressioni del viso, la postura e la respirazione hanno una grande influenza sulla nostra voce, sono strettamente collegate. Questi sono solo alcuni esempi di quanto è affascinante la scoperta di come comunichiamo quando, oltre alle parole, prestiamo attenzione a come vengono pronunciate. Ci aprono finestre per comprendere di più le persone e, allo stesso tempo ci aprono porte in cui scoprire quanto possiamo modulare i nostri messaggi e costruire relazioni significative e di valore.
SIMONA CIOTTI
Business director di HR-Link, Hr manager e coach simona.ciotti@hr-link.it
Lavoro in (R)evoluzione
Nel panorama post-pandemico, la trasformazione del lavoro è ormai una realtà concreta. Il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum anticipa uno scenario futuro guidato da innovazione, tecnologia e competenze trasversali. Entro il 2030 si prevedono 170 milioni di nuovi posti di lavoro contro i 92 milioni che scompariranno: un saldo positivo, quindi, di 78 milioni. Tuttavia, il cambiamento sarà profondo, poiché il 39% delle competenze oggi richieste diventerà obsoleto entro la fine del decennio.
Per le aziende, questo rappresenta un passaggio cruciale. Le competenze tecnologiche – in particolare intelligenza artificiale, big data, cybersicurezza e alfabetizzazione digitale – stanno
Anche il marketing viene messo alla prova dell’intelligenza artificiale: ecco gli scenari e le sfide emersi dal Future
of Jobs Report 2025 del World Economic Forum
diventando fondamentali per le strategie aziendali. Parallelamente, cresce la domanda di soft skill cruciali come pensiero creativo, resilienza, flessibilità e apprendimento continuo, essenziali per affrontare la complessità.
In questo contesto, il marketing è tra le funzioni più esposte alla trasformazione. Il Wef lo considera un settore strategico in cui si concentrano sia nuove opportunità sia sfide. L’evoluzione verso un mercato sempre più data-driven e personalizzato ridefinisce i profili richiesti: emergono specialisti in marketing digitale, analisti di dati, esperti in Seo/Sem con competenze AI, gestori di ecommerce e content strategist esperti in Generative AI.
Questi ruoli richiedono padronanza di strumenti digitali, visione analitica e creatività. Il marketing del futuro sarà ibrido: combinazione di automazione e personalizzazione, dati e narrazione, efficienza ed empatia. La tecnologia sarà un mezzo, non il fine. Serviranno anche leadership, intelligenza emotiva e una visione sistemica capace di connettere strategia, consumatore e sostenibilità.
Al contrario, alcuni ruoli stanno rapidamente perdendo rilevanza. Il report segnala il declino di professioni come telemarketing, call center e supporto amministrativo, facilmente sostituibili da sistemi automatizzati. Da qui l’urgenza di attivare processi di reskilling e upskilling: non solo aggior-
nare, ma ripensare i percorsi professionali.
Il Wef invita i professionisti del marketing a intraprendere azioni concrete: formarsi su AI e analisi dati, sviluppare soft skill e leadership, esplorare nuove tecnologie e, soprattutto, investire nella formazione continua. In un contesto in rapido mutamento, non basta adeguarsi: serve anticipare.
Il marketing, per sua natura, interpreta il cambiamento. Oggi più che mai, chi lavora in questo ambito ha l’occasione – e la responsabilità – di guidare l’innovazione, promuovere la cultura digitale e contribuire alla sostenibilità. Il Future of Jobs Report 2025 è molto più di un’analisi: è una roadmap per costruire il lavoro che ci attende.
Una notte al museo
In una recente indagine Istat sul tempo libero in Italia, nella classifica stilata i musei restano – purtroppo –in ultima posizione. Eppure una soluzione ci sarebbe...
Erail 1989 e io ero una pivellina alle prime armi fresca di studi, con il pallino del Mice e con tanta buona volontà, quando, ai dirigenti dell’allora Ministero dei Beni Culturali e a molti direttori museali, presentavo proposte per attrezzarsi con discoteche e fast food per attirare più pubblico. Naturalmente tutti erano presi da puro orrore, ma l’atteggiamento era indulgente: un sorriso di compatimento per rispetto della mia giovane età. Il fatto è che, più passa il tempo, e più sono convinta della mia idea. Non è solo un discorso economico. Io immaginavo e immagino – oggi, con tanto di progetto e indagini a supporto – un’area extra dedicata al clubbing, con un percorso lungo l’esposizione delle opere (protette), dove inevitabilmente viene pungolata la curiosità del popolo godereccio della notte che, vuoi o non vuoi, genera un avvicinamento che potrebbe sfociare in una passione, almeno per una parte. Temo che resterò inascoltata, ma spe-
ro sempre di essere richiamata. Eppure, circa sei mesi fa mi sono imbattuta in un articolo dove l’Unesco faceva il punto sulle nuove tendenze e sull’esigenza di reinventare i musei: “Andare in un museo è ancora un’esperienza, ampiamente apprezzata. Il numero dei musei nel mondo è passato da 22mila nel 1975 a quasi centomila oggi (ndr 2024). (…) Oggi i musei sono diventati molto più democratici (… ) le belle arti e la storia hanno da tempo cessato di essere i loro unici campi di competenza. Per attrarre nuovi visitatori, sono passati alle tecnologie digitali, trasformando talvolta radicalmente l’esperienza del visitatore”. Soffermiamoci sulla democraticità. Non solo per gli studiosi e gli appassionati, ma per chi viaggia, di solito, la visita a un museo famoso è d’obbligo (infatti dei 57.730.502 visitatori dei musei italiani nel 2023, circa la metà riguarda Colosseo, Pantheon e Uffizi). Appunto, quando si viaggia!
ROSANNA MORTATI
Docente di Meeting Industry Università della Calabria
Pco, event manager e marketing sportivo rmortati@alice.it
E poi?
Mi reputo assolutamente di basso livello – meglio dire chiaramente ignorante – in ordine alle belle arti. Ancor peggio, se ho necessità di sapere qualcosa su un artista, vado direttamente su Wikipedia. Premesso questo, di tutto quello che ho studiato e visto nei musei, mi è rimasto il ricordo chiaro dello stupore di fronte alla bellezza di alcune opere, sfiorando la sindrome di Stendhal, la stanchezza alla fine delle visite e, confesso, una minima memorizzazione dei nomi di una gran quantità di opere e artisti; e quando il ricordo persiste, è perché supportato da qualche lettura successiva o dalla notorietà della creazione o grazie a qualche mia frequentazione di esperti d’arte. So che, quando si scrive, non bisogna parlare di sé stessi, ma qui lo faccio per sentirmi meno sola, nella convinzione che molti si identifichino. Ora vi riporto la definizione di museo presa da Oxford Languages:
1. Raccolta di opere d’arte o di oggetti aventi interesse storicoscientifico;
2. museo virtuale: raccoglie riproduzioni di opere d’arte, fotografie, filmati, fonti documentarie e bibliografiche provenienti da diversi musei “real”’, e poi aggiunge: 3. simbolo di inattualità (…). Ecco, vorrei soffermarmi sull’ultima definizione e sfatare questa suggestione. Ma torniamo all’articolo Unesco, precisamente all’incremento delle attività dal 1975 al 2024, mi viene spontaneo dire: tutto qui? In quasi cinquant’anni, durante i quali c’è stato uno sviluppo da capogiro nell’organizzazione del tempo libero e dei viaggi? Non voglio tediare con i numeri, ma un’ultima informazione la devo inserire: in una recente classifica Istat su come si impiega il tempo libero in Italia, in cima ci sono le discoteche, mentre da sempre in ultima posizione restano i musei e con uno scarto davvero notevole. Vi lascio riflettere…
RICCARDO PISTOIA
Docente di neuro-leadership e neuro-marketing
Università di Salerno
Marketing and sales director PNGroup
Filosofia e neuroscienza: connessioni di valore
L’integrazione di filosofia e neuroscienza offre un approccio olistico alla comunicazione efficace. La filosofia offre un fondamento etico e riflessivo, mentre la neuroscienza fornisce strumenti pratici per comprendere e migliorare le dinamiche comunicative
Lafilosofia e la neuroscienza sono due discipline che, sebbene apparentemente distanti, possono interagire in modi sorprendenti e fruttuosi. La filosofia si occupa delle questioni fondamentali riguardanti l’esistenza, la conoscenza, i valori e la ragione. Essa fornisce un quadro teorico e critico attraverso il quale possiamo esaminare le nostre convinzioni e le relazioni umane. D’altra parte, la neuroscienza è lo studio scientifico del sistema nervoso, che analizza i meccanismi biologici alla base del comportamento umano e delle funzioni cognitive. La combinazione di queste due aree può offrire nuove prospettive per i manager e i professionisti del coaching, migliorando la loro capacità di comunicazione e comprensione del comportamento umano. La filosofia aiuta a definire i principi etici e le motivazioni che guidano le decisioni manageriali. La neuroscienza fornisce strumenti pratici, come tecniche di brain-friendly communication, che possono essere utilizzati per migliorare l’interazione con i membri del team e con i clienti. I manager possono utilizzare i principi filosofici per definire i loro obiettivi e valori, mentre le scoperte neuroscientifiche possono guidare le modalità attraverso cui questi obiettivi vengono comunicati. Questa sinergia può portare a una leadership più empatica e consapevole, in grado di ispirare e motivare le
persone. Inoltre, promuove un ambiente di apprendimento continuo, dove le idee possono essere esplorate e messe in discussione in modo costruttivo. Insieme, queste discipline possono trasformare il modo in cui i leader si relazionano con il loro team e i loro clienti, creando connessioni più produttive. La comunicazione non è solo un processo di trasmissione di informazioni; è un atto relazionale che costruisce fiducia e rapporti interpersonali. I manager devono pertanto sviluppare competenze comunicative che vanno oltre la semplice chiarezza espositiva. Essere in grado di ascoltare attivamente e di rispondere in modo empatico è altrettanto importante. La filosofia, da questo punto di vista, ci offre spunti preziosi per comprendere e l’importanza di una comunicazione che tenga conto delle differenze individuali.
Un altro aspetto fondamentale della comunicazione efficace nel management è la capacità di adattare il proprio stile comunicativo alle diverse situazioni. La neuroscienza suggerisce che il cervello umano reagisce in modo diverso a stimoli variabili, e questo implica che i manager debbano essere flessibili nel loro approccio comunicativo. Riconoscere i segnali non verbali e saper modulare il proprio linguaggio in base all’umore e alle necessità del team è essenziale per garantire che il messaggio venga recepito correttamente. Inoltre, una comunicazione efficace è fondamentale per la gestione del cambiamento. In un ambiente imprenditoriale in continua evoluzione, i manager devono saper comunicare le ragioni dietro i cambiamenti e motivare il team ad accettarli. La filosofia del management suggerisce che una
comunicazione trasparente e onesta aiuta a ridurre l’ansia e la resistenza al cambiamento. I leader che sanno spiegare il “perché” delle decisioni e coinvolgere il team nel processo decisionale creano un senso di appartenenza e responsabilità condivisa, elementi essenziali per un’implementazione efficace delle strategie aziendali. Infine, l’importanza della comunicazione efficace si riflette anche nei risultati. Studi dimostrano che le aziende con una comunicazione interna forte e chiara tendono a raggiungere performance superiori rispetto a quelle che non investono in questo aspetto. Investire nelle competenze comunicative non solo migliora il clima lavorativo, ma si traduce anche in una maggiore soddisfazione dei clienti e in un miglioramento complessivo delle performance aziendali.
Nessuno può sapere tutto. Ogni settore professionale richiede conoscenze specifiche per ciascuna delle sue attività, quasi tutte in continua evoluzione. I convegni consentono di approfondire le competenze anche confrontandosi con il sapere dei partecipanti… e dei competitor
Mia figlia, specialista in senologia, e suo marito, impegnato in chirurgia generale, hanno tre figli. Ciascuno di essi ha interessi diversi dagli altri. Il più grande sta per laurearsi in economia. Il secondo sta concludendo gli studi del liceo scientifico e il terzo studia scienze applicate al liceo classico. Tre personalità e attività extrascolastiche diverse: il primo frequenta coetanei interessati ai vari aspetti della comunicazione, il secondo – espertissimo di pokémon – è invitato a tornei
che si svolgono in diversi continenti. Il terzo partecipa a tornei nazionali di scacchi. Spesso, quando si riuniscono per cenare, parlano delle loro esperienze recenti e si scambiano opinioni e consigli. Ovviamente questo genera in loro riflessioni che contribuiscono ad allargare i loro orizzonti cognitivi e a incrementare il loro sapere con risultati positivi sia durante le lezioni, sia nelle loro attività. Sappiamo bene che i convegni sono estremamente utili non solo per incrementare il sapere,
ma anche per individuare altre opportunità di scambi e di lavoro. Questo è possibile in tutti i settori delle attività umane. Per questo motivo, i convegni non dovrebbero essere considerati solo occasioni per aggiornarsi o per mostrare i propri successi, ma come momenti di confronto reale, anche competitivo, in cui misurarsi con gli altri diventa stimolo alla crescita. La competizione sana, vissuta con spirito collaborativo, aiuta a mettere a fuoco i propri punti di forza e di debolezza, spinge
all’innovazione e rafforza le relazioni professionali. Incontrarsi, dunque, anche per competere, significa accettare la sfida del miglioramento continuo. Significa riconoscere che l’intelligenza collettiva nasce dal dialogo, dalla diversità dei punti di vista e dall’apertura al cambiamento. Proprio come accade tra i miei nipoti intorno a un tavolo, così dovrebbe accadere anche tra professionisti che decidono di condividere le proprie esperienze per costruire, insieme, un sapere più ricco e attuale.
I VIDEO: potenzialità infinite per il Mice
dal nostro corrispondente a New York
DOMENICO MATARAZZO
Le nuove tendenze emerse al Nab, la principale fiera del settore del broadcasting, indicano come video e intelligenza artificiale stiano diventando una risorsa per le aziende, non solo per comunicare, ma anche per creare nuove opportunità di interazione con la propria audience, soprattutto durante i grandi eventi
I“datisono la nuova energia elettrica” è una delle metafore ripetute più frequentemente nei keynote delle conferenze, non solo hi-tech, e sintetizza in modo efficace l’importanza che viene data a questa risorsa aziendale, soprattutto con l’avvento dell’intelligenza artificiale.
C’è però un altro tipo di dati che tradizionalmente non viene considerato come tale, ma che di fatto potrà diventare una nuova risorsa per le aziende, grazie alla stessa IA: i video. In un articolo precedente abbiamo parlato di come i protagonisti dell’IA, da Jensen Huang –leader di Nvidia –, a Jean LeCun – a capo di Meta AI –, ritengano i video come la nuova risorsa per addestrare la IA e renderla capace di ragionare come un essere umano, e anche meglio.
Alla recente Nab 2025, la convention della National Association of Broadcasters americana che si tiene ogni anno ad aprile a Las Vegas, sono emerse le tendenze che stanno trasformando i video in una nuova fonte di dati, che le aziende non possono ignorare per comunicare, non solo in termini di marketing, ma anche nelle comunicazioni interne o per eliminare le barriere linguistiche. Un esempio viene da viene For-A America, filiale statunitense dall’azienda giapponese For-A. Questa ha presentato un videowall di quattro metri di altezza e 9,5 di larghezza con una superficie curva coperta da pannelli
LEed prodotti dalla spagnola Alfalite. Questo display non è parte di un’installazione per un evento speciale, ma è una struttura permanente installata presso la sede di Walmart, forse il più grosso retailer al mondo, con sede a Bentonville nell’Arkansas. Il videowall della WalmartTv trasforma lo spazio in un vero e proprio studio televisivo, dove si possono produrre video in ogni formato, dai contenuti lineari tradizionali alle esperienze immersive in realtà virtuale e in modo rapido e flessibile. Questa è una delle più grandi installazioni commerciali esistenti finora. Strutture di questo tipo, e anche più grandi, si trovano solo presso gli studios di produzione cinematografica tradizionale.
Al di là delle dimensioni, il nuovo videowall di Walmart raggruppa le componenti che stanno trasformando la produzione video in una risorsa accessibile a tutti: produzioni virtuali, intelligenza artificiale, ambiente cloud e internazionalizzazione.
La produzione virtuale è uno dei settori che si è sviluppato più rapidamente negli ultimi anni. Si tratta di tecniche di filmmaking che combinano elementi fisici e digitali in tempo reale e che possono creare ambientazioni hollywoodiane senza bisogno dei green screen tradizionali. Conseguentemente, una qualsiasi struttura può creare esperienze immersive anche senza le sofisticate attrezzature di uno studio di produzione.
LE NOVITÀ DELLA PRODUZIONE
VIRTUALE
Tra gli espositori presenti al Nab che si stanno affermando nella produzione virtuale vi erano wTVision, con sede in Portogallo e nota a livello internazionale per la sua grafica in tempo reale e per le soluzioni di automazione durante eventi sportivi nazionali e internazionali. Ora l’azienda sta trasferendo la sua reputazione anche nell’ambiente virtuale con soluzioni di realtà aumentata e set virtuali, che aggiungeranno una nuova modalità di assistere a grandi eventi come concerti e competizioni sportive. Per esempio, le immagini di ogni azione e di ogni atleta sono accompagnate da testi con una massa di dati relativi agli atleti e alla performance.
ARwall a Los Angeles invece, con il suo Arfx Infinite Studio, ha vinto per il secondo anno consecutivo il premio “Best of Show” al Nab. Si tratta di una piattaforma in ambito cloud che consente di creare sofisticati background usando l’IA. Il processo di disegnare, sviluppare e personalizzare dei set, che normalmente richiede giorni di lavorazione, viene ridotto a una manciata di secondi. Gli ambienti virtuali sono inoltre dinamici, ovvero si adattano automaticamente alla posizione della camera e alla luce, eliminando quindi i tempi per complicate correzioni in post-produzione.
Disguise invece è un’azienda britannica leader nella produzione immersiva e al Nab ha
Alla recente Nab 2025, la convention della National Association of Broadcasters americana che si tiene ogni anno ad aprile a Las Vegas, sono emerse le tendenze che stanno trasformando i video in una nuova fonte di dati, che le aziende non possono più ignorare
Una delle problematiche legate alla produzione e distribuzione di video riguarda la gestione dei diritti sui contenuti. Anche in questo settore vi sono aziende specializzate e, tra queste, Rightsline si propone di semplificare questa funzione, una delle aree più complesse dell’intrattenimento, usando l’intelligenza artificiale
mostrato come i broadcaster stiano usando le sue sofisticate tecniche di geometria volumetrica per catturare immagini in movimento in un ambiente tridimensionale. Queste vengono trasmesse in tempo reale su grandi schermi negli stadi, in concert hall o in strutture dove vengono create esperienze immersive.
DAL VIRTUALE ALL’IMMERSIVO
Parlando di esperienze immersive è da segnalare Uvenu, una startup di San Diego il cui compito è di trasformare gli spettatori di un evento live in partecipanti attivi. Questa piattaforma, basata sul cloud e accessibile via web e dispositivi mobili, converte gli smartphone degli spettatori in telecamere di produzione a disposizione della cabina di regia. Per esempio, durante una partita di basket, i tifosi nell’arena possono utilizzare l’app di Uvenu per condividere le loro clip di una schiacciata spettacolare. Il team di produzione seleziona le migliori inquadrature degli spettatori e le include nella trasmissione, offrendo al pubblico televisivo molteplici prospettive, oltre a quelle riprese dalle telecamere nelle postazioni ufficiali predefinite. Nel frattempo, gli spettatori possono partecipare a giochi o a sondaggi in tempo reale durante l’evento, con risultati visualizzati su schermi giganti. Nel caso di un festival musicale con più palchi, inoltre, gli organizzatori utilizzano le funzionalità di geo-localizzazione di Uvenu per raccogliere video di fan in diverse aree delle performan-
ce. Questo permette al team di produzione di mostrare esibizioni simultanee che avvengono in più zone dell’evento. I contenuti sono anche mostrati sul “social wall” del festival, dove appaiono foto e video dei fan, creando un’esperienza comunitaria. Questa comunità, a sua volta, è protetta da una tecnologia chiamata “geofencing”, che impedisce l’accesso a chi non partecipa all’evento e consente agli sponsor di raggiungere un target ben identificato. Monster Jam, lo spettacolo motoristico che ha per protagonisti grossi veicoli equipaggiati con gigantesche ruote, è uno degli utenti principali di questa piattaforma.
I PRODOTTI PER I CONTENT CREATOR
Il Nab non è solo per ingegneri broadcast, ma è diventato anche il palcoscenico ideale per prodotti destinati alla crescente categoria dei content creator sui social network. Tra gli espositori, Sony ha presentato il modello Hdc-F5500V, una videocamera studiata per produzioni live ma per creativi di alto profilo e budget considerevoli che puntano a produzioni di elevata qualità. Per influencer o creatori on-the-go, invece, il prodotto che ha attirato maggiore attenzione è stata la Obsbot Tail 2. La telecamera si presenta come la prima al mondo a tre assi Ptzr (Pan-Tilt-Zoom-Rotate) con risoluzione 4K. Ha una funzione di IA che consente di identificare e seguire più soggetti nell’ambito di un gruppo, oppure di seguire solo un soggetto con la modalità “only me”. Può inoltre riconoscere duecento oggetti (nonché trenta specie animali) e ha inoltre un’ottima capacità di illuminare clip oscurate (come le clip in un tunnel, per esempio). Altre funzionalità includono il supporto per il controllo gestuale, una funzione chiamata FreeD per contenuti virtuali, funzioni di streaming wi-fi live e registrazione diretta su cloud. Se Osbot Tail 2 è stata indicata come la star per la produzione di contenuti, per quanto riguarda il display, la novità arriva dalla categoria di nuovi proiettori “smart”, che trasformano una parete in un display di alta qualità. È il caso di Page One Smart Projector di Xming (gruppo Formovie Tech e parte dell’ecosistema di Xiaomi), uno smart projector, pressoché tascabile ideale per chi effettua presentazioni fuori sede e vuole affidarsi a strumenti propri. Il Page One ha infatti diverse modalità di proiezione a seconda dei contenuti (Standard, Movie, Gorgeous, Sports, Game e Custom) e diverse opzioni di connessione che includono dual-band wi-fi, Hdmi 2.1, e Bluetooth 5.0. Il mini-proiettore ha inoltre una funzione di allineamento che interviene quando vi sono ostacoli sulla superficie di proiezione. La qualità delle immagini è brillante e garantita per ventimila ore di proiezione. Non a caso i proiettori di Xming erano presentati anche al Festival di Cannes nell’ambito di una promozione con Netflix.
DAGLI EVENTI AI VIDEO
Per creator, ma soprattutto per le strutture che dispongono di una quantità abbondante di contenuti e non vogliono dipendere da piattaforme come YouTube o TikTok, la soluzione è avere un proprio canale. Igolgi, azienda del New Jersey, ha presentato Channel Creative Services: uno strumento chiavi in mano per creare canali Ota (Over-The-Air, via antenna) o Ott (Over-TheTop o su internet) usando video già esistenti. Il servizio supporta grafica avanzata, pubblicità e assistenza 24/7, ed è già utilizzato da centinaia di fornitori Vod (Video On Demand) nel mondo.
Llatakoo è una soluzione ideale per eventi live dato che consente di produrre video in qualsiasi location e trasmetterli rapidamente indipendentemente dalle dimensioni del file. Gli stessi file sono gestiti in ambito cloud e quindi elaborati e accessibili in tempi rapidi. Al Nab, però, Llatakoo ha fatto notizia per un’altra funzione. Durante una dimostrazione live ha mostrato un frame video sfocato di un elicottero che insegue un’auto rubata. In pochi secondi, con la tecnologia Llatakoo, il video veniva immediatamente reso nitido, rivelando la targa: un servizio questo che può essere usato in ambito di sorveglianza. E dato che in ambito digitale i confini sono stati eliminati, anche comunicare via video in altre lingue diventa sempre più facile. CaptionHub e Verbit erano al Nab proprio per questo. CaptionHub ha introdotto CaptionHub Live, un sistema di sottotitolazione e traduzione IA in tempo reale in 250 lingue, con una latenza così bassa da parmettere anche a chi guarda video sugli smart phone di poter vedere i sottotitoli in tempo reale. Verbit, invece, ha presentato Gen.V, una piattaforma di IA generativa che offre sottotitolazione, doppiaggio, trascrizione e analisi dei contenuti, anche questa in tempo reale.
IL POTERE DEI METADATI
Quando si producono e conservano video in grosse quantità, la sfida successiva è poter accedere a questi contenuti anche a livello di singola inquadratura. Hydrolix è una piattaforma progettata proprio per raccogliere, elaborare e analizzare ogni tipo di dati relativi a video trasmessi da una o più fonti, anche contemporaneamente. Per esempio, la piattaforma collabora con l’emittente Fox Channel che trasmette su scala nazionale attraverso diverse emittenti locali. Hydrolix raccoglie e analizza fino a duecento terabyte di dati, pari a circa 55 miliardi di record e si possono fare interrogati con un tempo di risposta inferiore ai dieci secondi.
Studio Network Solutions (Sns) effettua un’analisi ancora più sofisticata. Basta dare una breve descrizione e la tecnologia di Sns basata sull’IA troverà i risultati più pertinenti analizzando le informazioni specifiche delle clip, i cosiddetti metadati. Servono riprese in 4K di neve o clip in 2K di ballerine in scarpe
rosse del 2012? Sns li trova in pochi secondi. E se i metadati non sono possibili, gli algoritmi di Sns possono analizzare le immagini stesse e identificare le clip di interesse. Ovviamente la stessa tecnologia è in grado di etichettare poi ciascuna immagine per utilizzi futuri. Tra le altre funzioni disponibili vi sono la ricerca per parole chiave, dove vengono ricercati video in base alle trascrizioni audio, e la ricerca per immagini, simile a ciò che offre Google, dove si carica un’immagine o un video e l’IA troverà contenuti visivamente simili.
Una delle problematiche legate alla produzione e distribuzione di video riguarda la gestione dei diritti sui contenuti. Anche in questo settore vi sono aziende specializzate e, tra queste, Rightsline si propone di semplificare questa funzione, una delle aree più complesse dell’intrattenimento, usando anche in questo caso l’intelligenza artificiale. Ciò che è apparso evidente al Nab è che l’intelligenza artificiale sta trasformando il modo di produrre e comunicare attraverso i video. Questi cambiamenti per ora vengono adottati dai settori tradizionali, come il broadcasting e le produzioni cinematografiche, ma uno degli slogan di Hydrolix, citata precedentemente, era “Stop Freezing Your Data to Death”, ovvero “Non congelare i tuoi dati (video in questo caso) fino alla morte”. Lo slogan vale non solo per le emittenti broadcast, ma per chiunque abbia contenuti video che giacciono inutilizzati o per chi voglia creare video per sfruttare nuove opportunità: materiale dal grande potenziale (anche) per la meeting & event industry.
Il Nab non è solo per ingegneri broadcast, ma è diventato anche il palcoscenico ideale per prodotti destinati alla crescente categoria dei content creator sui social network.
Tra gli espositori, Sony ha presentato il modello Hdc-F5500V, una videocamera studiata per produzioni live ma per creativi di alto profilo e budget considerevoli che puntano a produzioni di elevata qualità
Connessioni ACROBATICHE
Acroyoga: il team building che sorprende. Tra voli acrobatici e fiducia cieca, rafforza il gruppo, allena ascolto e sintonia, abbatte barriere e trasforma il lavoro di squadra in un’esperienza divertente, intensa e memorabile
T ra escape room, outdoor training e workshop motivazionali, si sta facendo strada una pratica tanto inaspettata quanto efficace: l’acroyoga. A differenza di molte attività di team building che si basano su problem solving, esercizi verbali o dinamiche competitive, questa pratica si fonda sulla fiducia, l’ascolto reciproco e il contatto fisico consapevole. Come spiegano diversi insegnanti specializzati, nell’acroyoga non puoi farcela da solo. Ogni figura richiede che una persona si fidi dell’altra, che l’ascolti, che si lasci guidare e che, allo stesso tempo, si assuma una responsabilità. Andiamo a scoprire in che modo l’acroyoga si distingue dalle altre attività di
team building e perché è così efficace. Il primo elemento distintivo è che l’acroyoga consente di creare connessioni autentiche in tempi molto rapidi.
«Lavori in presa diretta su fiducia e comunicazione: ti sollevo, mi sostieni, ci bilanciamo – sostiene Elio Zoccarato, Ceo e creative director dell’agenzia Sunnyway – Non c’è puzzle da risolvere né classifica da scalare: c’è il corpo che dialoga e un feedback istantaneo su quanto io mi fidi di te e tu di me. Lo chiamiamo “Trust in Motion”». «Attraverso movimenti a due o in piccoli gruppi, i partecipanti imparano a sostenersi, a lasciarsi andare e a collaborare in modo spontaneo – spiega Massimo D’Amelio, team builder di acroyoga –. Questo genera un senso di appartenenza e rispetto reciproco difficile da ottenere in altre attività. In poche parole, l’acroyoga non si limita a far lavorare insieme le persone: le fa sentire davvero con-
di TERESA CHIODO
nesse in un’esperienza intensa, coinvolgente e trasformativa, ideale per rafforzare i legami all’interno di un team».
Guido Lazzaro, team builder che insieme a Dana Buhnea ha fondato AcroLite, afferma che «L’attività di acroyoga insegna a vedere oltre i limiti e a trarre il massimo delle risorse a disposizione; stimola la capacità di effettuare l’analisi rapida di una situazione e l’abilità di prendere velocemente la decisione corretta; allena a governare l’autocontrollo e aiuta a perfezionare la capacità di adattarsi al cambiamento con serenità; una pratica che si concentra sullo sviluppo delle caratteristiche fondamentali necessarie per il movimento, come l’equilibrio, la forza, il dinamismo, la precisione, la consapevolezza dello spazio e la visione creativa». «L’acroyoga nasce come disciplina di contatto – afferma Irene Facchini, team builder di acroyoga –, quindi credo che una delle caratteristiche principali di questa pratica sia il ritorno al corpo, proprio e quello degli altri. Contatto che nella nostra società spesso viene evitato per timore dell’altro, a causa di retaggi culturali e religiosi. Con l’acroyoga si torna a un contatto basato sul gioco, sulla scoperta, sul dare e ricevere fiducia, senza malizia».
I BENEFICI PER L’AZIENDA:
OLTRE IL GIOCO
Quali sono i principali benefici che le aziende possono ottenere introducendo l’acroyoga nei loro programmi di team building?
Innanzitutto, l’acroyoga favorisce la comunicazione non verbale e l’empatia, stimola il problem solving creativo, migliora la gestione dello stress e contribuisce a creare un ambiente di lavoro più coeso e collaborativo. Inoltre, aiuta a rompere il ghiaccio, ad abbattere le gerarchie e a far emergere dinamiche relazionali in modo naturale e costruttivo.
«L’acroyoga non è solo un’attività fisica: è un vero e proprio percorso di crescita personale e relazionale – dice D’Amelio –. Oltre ai benefici corporei come elasticità, equilibrio e forza, questa pratica offre vantaggi profondi sul
piano umano e sociale, rendendola particolarmente adatta anche ai contesti aziendali e di gruppo. Durante una sessione di acroyoga, i partecipanti hanno l’opportunità di collaborare attivamente, costruire nuove amicizie e sviluppare un forte spirito di squadra. Attraverso esercizi a coppie o in gruppo, si impara a fidarsi degli altri e a lasciarsi andare con consapevolezza, in un ambiente sicuro e accogliente. Un aspetto fondamentale è lo sviluppo del senso di responsabilità condivisa: ognuno è chiamato a prendersi cura non solo di sé, ma anche del benessere del proprio partner o compagno di esercizio. Infine, l’acroyoga educa a una comunicazione più chiara e rispettosa. Attraverso il contatto e il movimento, si impara a esprimere con sincerità ciò che si prova e di cosa si ha bisogno, favorendo un dialogo collaborativo e non giudicante».
«In 15 minuti capisci che l’altro non ti lascia cadere – sostiene Zoccarato –. Meno slide, più sguardi e micro-aggiustamenti. Ancora: endorfine, più risate, vale a dire un team che rientra in ufficio più leggero; quel “volo” che hai fatto resta inciso e diventa metafora interna per mesi».
È ADATTO A TUTTI?
In linea generale, sì. L’acroyoga non richiede particolari doti atletiche: ogni sessione è pensata per essere accessibile a tutti i livelli di esperienza e condizione fisica. Tuttavia, viene segnalato che è particolarmente efficace in contesti dove il lavoro di squadra, la fiducia e la comunicazione interpersonale sono centrali, come team creativi, startup, reparti Hr o customer care.
«Senza competizione né giudizio, l’acroyoga è un’attività davvero aperta a tutti – spiega D’Amelio –. Non servono forza, flessibilità o abilità particolari: serve solo la voglia di mettersi in gioco, con leggerezza e curiosità. È un invito a smettere di prendersi troppo sul serio, a riscoprire il piacere del gioco, ad avere il coraggio di tornare bambini. Le sessioni si svolgono in un ambiente collaborativo e non
MASSIMO D’AMELIO
team builder di acroyoga «Attraverso movimenti a due o in piccoli gruppi, i partecipanti imparano a sostenersi, a lasciarsi andare e a collaborare in modo spontaneo. Questo genera un senso di appartenenza e rispetto reciproco difficile da ottenere in altre attività».
GUIDO LAZZARO
team builder e fondatore di AcroLite «L’attività di acroyoga insegna a vedere oltre i limiti e a trarre il massimo delle risorse a disposizione; stimola la capacità di effettuare l’analisi rapida di una situazione e l’abilità di prendere velocemente la decisione corretta; allena a governare l’autocontrollo e aiuta a perfezionare la capacità di adattarsi al cambiamento con serenità».
IRENE FACCHINI
team builder di acroyoga «L’acroyoga nasce come disciplina di contatto, quindi credo che una delle caratteristiche principali di questa pratica sia il ritorno al corpo, proprio e quello degli altri. Contatto che nella nostra società spesso viene evitato per timore dell’altro, a causa di retaggi culturali e religiosi».
ELIO ZOCCARATO
Ceo e creative director di Sunnyway
«Non c’è puzzle da risolvere né classifica da scalare: c’è il corpo che dialoga e un feedback istantaneo su quanto io mi fidi di te e tu di me. Lo chiamiamo “Trust in Motion”. (…) Meno slide, più sguardi e micro-aggiustamenti. Ancora: endorfine, più risate, vale a dire un team che rientra in ufficio più leggero; quel “volo” che hai fatto resta inciso e diventa metafora interna per mesi».
giudicante, dove non esiste la competizione e non si corre verso un risultato. In acroyoga, non si compete per arrivare primi: si cade, si ride, ci si rialza, e si vola di nuovo insieme agli altri. È proprio in questo processo che nascono la fiducia, la connessione e il vero spirito di squadra».
«Chi si allena abitualmente parte avvantaggiato, ma non è un requisito necessario – illustra Zoccarato –. Partiamo da posizioni base a terra, zero salti acrobatici. Chiunque, in salute e con abbigliamento comodo, può partecipare; chi ha patologie muscolo-scheletriche o vertigini ce lo segnala e gli diamo ruoli di spotter o di coaching». Inoltre, la sicurezza è una priorità assoluta. I facilitatori qualificati guidano i partecipanti in modo progressivo, con esercizi propedeutici, uso di tappetini e osservatori (gli “spotter”) sempre presenti. L’obiettivo non è mai la performance acrobatica fine a sé stessa, ma la qualità della relazione e del processo.
LA BASE, IL FLYER, LO SPOTTER
«Le sessioni di acroyoga si svolgono in spazi attentamente predisposti per garantire la sicurezza e il benessere dei partecipanti – chiarisce D’Amelio –. Le sale sono libere da oggetti potenzialmente pericolosi e il pavimento è ricoperto da tatami o superfici morbide, che attutiscono eventuali cadute e rendono l’esperienza più confortevole. Ma l’aspetto più interessante è che la sicurezza non dipende solo dall’ambiente, bensì dai partecipanti stessi. L’acroyoga si pratica in terzetti, dove ogni ruolo è fondamentale per l’equilibrio e la protezione del gruppo. Il “flyer” è colui o colei che “vola”, eseguendo le posizioni (asana) in aria con il sostegno della “base”. La base è chi sostiene il flyer, offrendo un appoggio forte, stabile e affidabile da terra. Lo “spotter” è il vero garante della sicurezza, vigila su entrambi, corregge eventuali sbilanciamenti, previene cadute e fornisce indicazioni per migliorare le posi-
zioni. È il punto di riferimento che connette e protegge base e flyer, rendendo possibile una pratica serena e consapevole. In questo modo, l’acroyoga diventa una disciplina in cui la fiducia reciproca e il senso di responsabilità condiviso sono al centro dell’esperienza. Il rapporto ideale è un trainer per dieci-venti partecipanti con più spotter interni. La progressione deve essere graduale: prima terra, poi triangoli statici, solo dopo pose in volo basse. Infine, briefing di cinque minuti su grip, caduta controllata, comunicazione stop/go».
DURATA E MODALITÀ
ORGANIZZATIVE
Una sessione standard di acroyoga per team building può durare fino a tre ore, e può coinvolgere fino a cinquanta persone, suddivise in piccoli gruppi. È possibile organizzare percorsi singoli o cicli di incontri personalizzati per obiettivi specifici (per esempio l’integrazione di nuovi team, il superamento di momenti di crisi, il rafforzamento della leadership condivisa). «Questa durata – sostiene D’Amelio – consente ai partecipanti di immergersi appieno nella pratica, lavorando su esercizi di fiducia, collaborazione e comunicazione in modo profondo e senza fretta. Per quanto riguarda il numero di partecipanti, si possono coinvolgere da un minimo di nove persone in su, permettendo di formare diversi terzetti (composti da flyer, base e spotter). Questo consente a ciascun partecipante di essere attivamente coinvolto e di vivere l’esperienza in modo completo, con la giusta attenzione da parte degli istruttori. Con gruppi di queste dimensioni, la sessione permette di ottimizzare la qualità dell’interazione tra i membri del team, favorendo la collaborazione e l’apprendimento reciproco».
IL RUOLO CHIAVE
DEL FACILITATORE
Quanto è importante la figura del facilitatore in una sessione di acroyoga per garantire la perfetta riuscita della sessione? Come sottolineano gli esperti, il facilitatore non è un semplice istruttore, ma un mediatore emotivo. Deve saper leggere le dinamiche del gruppo, creare un ambiente sicuro, incoraggiare chi è in difficoltà e valorizzare i momenti di connessione autentica. «È il regista di fiducia – dice Zoccarato – legge la sala, calibra le coppie, interviene quando l’ego spinge oltre il sicuro e quando la paura blocca. Senza di lui l’acroyoga resta fitness; con lui diventa palestra relazionale».
A differenza di molte attività di team building che si basano su problem solving, esercizi verbali o dinamiche competitive, l’acroyoga si fonda sulla fiducia, l’ascolto reciproco e il contatto fisico consapevole
I PRINCIPALI VANTAGGI
1. Costruisce fiducia in modo profondo e immediato Nell’acroyoga, il contatto fisico è alla base di ogni esercizio: ci si sorregge a vicenda, ci si affida e si coopera nel mantenere equilibrio e stabilità. Questo porta a sviluppare una fiducia reciproca molto più rapida e intensa rispetto a giochi logici o a sfide fisiche individuali.
2. Favorisce una comunicazione chiara e consapevole
A differenza di molte attività dove prevale la comunicazione verbale, l’acroyoga stimola un dialogo più completo e autentico, fatto di ascolto del corpo, respiro e intenzione. Imparare a comunicare anche senza parole rende il team più empatico e coeso, migliorando la collaborazione anche in ambito lavorativo.
3. Riduce la competizione, aumenta la connessione
Mentre molte attività di team building hanno una componente competitiva, l’acroyoga si basa su un approccio non giudicante e non competitivo. Qui non si vince né si perde, ma si coopera per creare armonia nei movimenti e nelle relazioni, con uno spirito di gioco e di accoglienza.
4. Integra mente, corpo ed emozioni
L’acroyoga coinvolge l’intera persona: il corpo attraverso il movimento, la mente attraverso
l’attenzione e l’emozione attraverso la relazione. Questo favorisce l’autenticità, l’abbattimento delle barriere formali e un contatto più umano tra colleghi, anche tra chi normalmente non interagisce.
5. È accessibile e adattabile
• Non serve essere atleti o avere competenze pregresse: la pratica può essere personalizzata in base alle capacità fisiche e relazionali di ogni partecipante. È un’attività inclusiva, che valorizza la diversità dei ruoli (flyer, base, spotter), facendo sentire ognuno parte essenziale del processo.
6. Aiuta a gestire la vulnerabilità in gruppo
Essere “sollevati” o affidarsi fisicamente a un collega è un atto che richiede coraggio e apertura, ma quando avviene in un contesto sicuro e guidato, diventa un’esperienza fortemente trasformativa. Permette di superare barriere emotive, rinforzando il senso di fiducia e rispetto reciproco.
7. Rende memorabile l’esperienza condivisa
L’unicità dell’acroyoga, rispetto ad attività più diffuse o standardizzate, fa sì che l’esperienza resti viva nella memoria dei partecipanti, consolidando i legami nel lungo termine. È un’esperienza fuori dall’ordinario, spesso percepita come “divertente ma significativa”.
ACROYOGA:
È l’era del RECRUITING MARKETING
Dalla brand awareness alla talent attraction: come il marketing sta trasformando il recruiting. Strategie, storie ed esperienze per attrarre i talenti usano le leve finora usate per attrarre i clienti: quando marketing, Hr ed eventi si uniscono per costruire un employer brand autentico
di SIMONA CIOTTI
Nel contesto attuale, il modo in cui le aziende selezionano e attraggono nuovi collaboratori è cambiato profondamente. Il recruiting marketing nasce proprio da questa trasformazione: si tratta dell’integrazione delle logiche e degli strumenti del marketing – tra-
dizionale e digitale – all’interno delle strategie di talent acquisition. L’obiettivo è attirare, coinvolgere e convertire i profili più adatti con un approccio simile a quello utilizzato per conquistare i consumatori.
Per i professionisti del marketing e degli
eventi, questa convergenza apre nuove opportunità: le stesse competenze usate per costruire esperienze memorabili o per attirare pubblico verso un brand diventano preziose anche per attrarre i talenti. In fondo, se sai come catturare l’attenzione di un cliente o rendere indimenticabile un evento, sei già a buon punto per comunicare in modo efficace con i candidati giusti.
AUTENTICITÀ E COERENZA
Ma essere attrattivi non è sufficiente. È fondamentale che questa attrattività sia autentica, ovvero sostenuta da una coerenza profonda tra ciò che l’azienda comunica all’esterno e ciò che realmente si vive all’interno. La credibilità del brand come datore di lavoro nasce infatti da questa coerenza, che deve emergere in ogni interazione e in ogni canale.
A rafforzare – o minare – questa percezione contribuiscono molti momenti della vita aziendale: il processo di selezione, l’onboarding, la gestione della leadership, le dinamiche interne di comunicazione, il modo in cui si affrontano i cambiamenti o le crisi, fino al modo in cui le persone lasciano l’azienda. Ogni touchpoint, ogni gesto, ogni esperienza vissuta diventa parte integrante della reputazione aziendale.
Essere attrattivi significa quindi non solo saper “raccontare bene”, ma soprattutto saper “essere davvero” ciò che si racconta. È in questa autenticità che l’employer branding trova la sua forza più duratura.
DALLE JOB BOARD AGLI
ALGORITMI:
L’EVOLUZIONE
DEL RECRUITING
In passato, il processo di selezione del personale si basava soprattutto sulla pubblicazione di annunci su portali di lavoro e su metodi di valutazione manuali. Oggi, invece, siamo di fronte a un cambiamento radicale, grazie all’impiego di tecnologie digitali e soluzioni automatizzate che rendono il recruiting più strategico e orientato alla performance. Un ruolo centrale in questa trasformazione lo gioca il “funnel di recruiting”, un modello ispirato alle logiche del marketing, che suddivide il percorso del candidato in diverse fasi: dalla prima attrazione, al coinvolgimento attivo, fino alla conversione in candidatura e infine all’assunzione. Questo approccio consente alle aziende di agire in modo più mirato su ogni singolo passaggio del processo. Tra gli strumenti chiave troviamo gli Ats (Applicant Tracking System), utilizzati per organizzare e gestire le candidature ricevute, e i Crm per il recruiting, che servono a instaurare e coltivare rapporti con potenziali candidati ancora prima che si candidino formalmente, rafforzando così le fasi iniziali del funnel. L’automazione ha un impatto decisivo in questo scenario: permette alle aziende di raggiungere pubblici specifici con messaggi su misura, migliorando l’interazione e accelerando l’intero processo di selezione, come evidenziato anche da LinkedIn, dove si legge: “I recruiter possono utilizzare l’automazione
Essere attrattivi non è sufficiente. È fondamentale che questa attrattività sia autentica, ovvero sostenuta da una coerenza profonda tra ciò che l’azienda comunica all’esterno e ciò che realmente si vive all’interno
per sviluppare strategie di comunicazione personalizzate in grado di attrarre i candidati, aumentando i livelli di coinvolgimento e migliorando l’esperienza complessiva del candidato stesso”.
EMPLOYER BRANDING E CONTENT STRATEGY: IL POTERE DEL RACCONTO AUTENTICO
La credibilità del brand come datore di lavoro nasce dalla coerenza del messaggio aziendale, che deve emergere in ogni interazione e in ogni canale
L’employer branding è diventato un elemento chiave nella strategia di attrazione dei talenti. Comunicare in modo autentico i valori, la cultura e la missione dell’azienda permette di distinguersi nel mercato del lavoro. Prendiamo per esempio la dichiarazione di Chris Van Steenbergen, chief human resource officer di Heineken, come presentata nel sito della società per promuovere la campagna di employer branding Go Places 2.0, punto di riferimento nella comunicazione Hr internazionale: «In Heineken riconosciamo che oggi molti professionisti desiderano affrontare sfide diverse, cogliere numerose opportunità e vivere esperienze in contesti culturali differenti. Con la campagna Go Places 2.0, Heineken spera non solo di mostrare la varietà di opportunità disponibili per i candidati, ma anche di far emergere le caratteristiche che guidano l’organizzazione e continuano a renderla un luogo straordinario in cui lavorare. Mettendo in evidenza la nostra cultura e i comportamenti che riteniamo fondamentali, ci auguriamo di mantenere la posizione di Heineken come employer of choice a livello globale, in particolare nei mercati strategici per la crescita dell’azienda». Attraverso storytelling e contenuti immersivi, il brand mostra non solo le opportunità di carriera, ma anche i valori culturali e comportamentali che rendono l’ambiente di lavoro attrattivo. È un esempio concreto di come la comunicazione Hr possa adottare logiche e linguaggi del marketing per conquistare
l’attenzione e la fiducia dei talenti, restando fedele alla propria identità. «Il nostro unico azionista ora è il pianeta»: con questa frase, Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia, ha definito un punto di svolta nella storia dell’impresa e, indirettamente, anche un esempio straordinario di employer branding autentico. Patagonia ha centrato il suo employer branding sull’impegno per la sostenibilità ambientale, posizionandosi come datore di lavoro ideale per chi condivide questi valori, e permettendo in modo chiaro a quanti aspirino a questo di applicare la propria candidatura. Nell’area del sito dedicata alle opportunità di lavoro si legge infatti: “Siamo alla ricerca di collaboratori altamente motivati e non convenzionali che si uniscano a noi. Se non vedi l’ora di scendere in campo, affrontare le grandi sfide e aiutare a preservare i luoghi selvaggi in cui svolgiamo le nostre attività, dai un’occhiata alle posizioni aperte”.
La coerenza si basa sul “going purpose”, che non è solo un atto etico o strategico: è anche una forma potentissima di employer branding. In un mondo in cui i talenti – soprattutto le nuove generazioni – cercano aziende con un impatto reale e valori autentici, Patagonia offre un modello chiaro: allineamento radicale tra missione, visione e azione.
La forza attrattiva di Patagonia come datore di lavoro non deriva da benefit o slogan, ma da una coerenza strutturale. Infatti, nel 2022 la proprietà dell’azienda è stata trasferita in due entità, Patagonia Purpose Trust e Holdfast Collective, che hanno come obiettivo finanziare iniziative ambientali. I collaboratori sanno quindi che ogni decisione, investimento e comunicazione riflette un impegno concreto verso la sostenibilità. Raccontare il proprio “perché”, come ha fatto Patagonia, non è solo storytelling, ma costruzione di una reputazione reale, che permea
ogni aspetto della vita aziendale. Per chi si occupa di marketing o organizzazione di eventi, questo caso evidenzia quanto sia fondamentale connettere narrazione e azione: un brand che vive i suoi valori è anche un brand che attira i talenti giusti, senza bisogno di forzature.
IL RUOLO DEGLI EVENTI
NEL RECRUITING MARKETING:
ESPERIENZE CHE ATTRAGGONO
Gli eventi, sia fisici sia digitali, sono diventati strumenti potenti nel recruiting marketing. Career days, hackathon ed eventi tematici offrono esperienze dirette ai candidati, permettendo loro di conoscere l’azienda in modo immersivo.
Eventi digitali come webinar, fiere virtuali del lavoro e sessioni “meet-the-team” online ampliano la portata, permettendo di raggiungere talenti in diverse geografie. Per esempio, McKinsey organizza eventi di networking per presentare le opportunità di carriera e interagire con potenziali candidati. Il sito dell’azienda permette di filtrare la tipologia, sede e area di interesse degli eventi che organizza.
Il co-branding non è solo una strategia commerciale, ma anche una leva potente per il posizionamento come datore di lavoro. Collaborare con community di settore, start-up innovative, università, acceleratori, o eventi fieristici verticali (es. Smau, Maker Faire, Campus Party) consente all’azienda di intercettare audience altamente profilate, associarsi a valori condivisi (come innovazione, sostenibilità, inclusività) e costruire fiducia in un ambiente percepito come neutrale o ispirazionale.
Prendiamo l’esempio di Ibm, che collabora regolarmente con università e organizzazioni Stem per eventi dedicati a donne nella tecnologia, posizionandosi come employer
inclusivo e visionario. Per esempio, organizza eventi come l’Ada Lovelace Day, che celebra le donne nelle Stem, e iniziative educative come il programma Stem for Girls in Canada, mirato a sviluppare competenze e fiducia nelle giovani donne per intraprendere carriere scientifiche e tecnologiche, o in Italia, il progetto internazionale Ibm Skills Build for Girls, nato nel 2012 dalla collaborazione tra il dipartimento di Informatica della Sapienza di Roma e Ibm per rispondere all’esigenza di stimolare le ragazze ad avvicinarsi alle materie scientifiche, in particolare all’informatica. L’iniziativa, completamente gratuita, si è ampliata nel tempo fino a coinvolgere 26 università su tutto il territorio nazionale.
Accenture ha organizzato e co-sponsorizzato diversi “hackathon” focalizzati sulla sostenibilità, dimostrando il suo impegno nel promuovere soluzioni innovative per le sfide ambientali. L’azienda ha lanciato la Sustainability Innovation Challenge, una competizione annuale che invita i team di Accenture a sviluppare soluzioni per alcune delle sfide più urgenti del mondo. Inoltre, Accenture ha collaborato con Expo 2020 Dubai per lanciare il suo primo hackathon internazionale connesso, coinvolgendo giovani talenti da otto città per sviluppare progetti di innovazione sociale.
UN PROGETTO
INTERFUNZIONALE
Il recruiting marketing rappresenta una convergenza tra marketing, Hr ed eventi, richiedendo una collaborazione interfunzionale per attrarre e coinvolgere i migliori talenti. Per i professionisti del marketing e dell’organizzazione eventi, questo campo offre l’opportunità di applicare le proprie competenze in un nuovo contesto, contribuendo in modo significativo alla crescita e al successo dell’azienda.
Il co-branding non è solo una strategia commerciale, ma anche una leva potente per il posizionamento come datore di lavoro. Collaborare con community di settore, start-up innovative, università, acceleratori, o eventi fieristici verticali consente all’azienda di intercettare audience altamente profilate, associarsi a valori condivisi e costruire fiducia in un ambiente percepito come neutrale o ispirazionale
di ALESSANDRA BOIARDI
PERSONE
Per ulteriori approfondimenti, leggi le notizie sul nostro sito, www.meetingecongressi.com
LUCA CORSI È IL MIGLIOR EVENT MANAGER
Luca Corsi, internal communication and Pr manager di Vorwerk Italia, colleziona un altro importante riconoscimento nella live communication del nostro Paese. In occasione della 12esima edizione degli Italian Mission Awards (Ima) Corsi, da anni (anche) editorialista di Meeting e Congressi, è stato premiato come “Miglior Event Manager dell’anno”. Tra 58 finalisti in gara e 21 categorie selezionate, la giuria ha riconosciuto Corsi “per l’esperienza di oltre trent’anni nell’organizzazione di grandi eventi a elevato coinvolgimento, maturata all’interno di un’azienda che considera gli eventi uno dei fattori
DATI E STATISTICHE
DELL'ANNO
chiave della propria comunicazione”. Il riconoscimento sottolinea, quindi, non solo l’esperienza e la visione progettuale maturate da Corsi nell’arco della sua carriera, ma anche il valore attribuito da Vorwerk Italia agli eventi come leva fondamentale di engagement, motivazione e retention della forza vendita Folletto
e Bimby. «Questo premio non è un punto di arrivo, ma uno stimolo a continuare a realizzare esperienze che sappiano lasciare il segno nelle persone», ha commentato il vincitore ringraziando tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo suo successo.
CRESCONO I VIAGGIATORI STRANIERI IN ITALIA PER FIERE E CONGRESSI
Durante Imex Frankfurt 2025 Enit ha annunciato che nel 2024 sono arrivati in Italia 340mila viaggiatori stranieri per partecipare a congressi, con un aumento del 22,7% rispetto al 2023. A questi si aggiungono cinquecentomila visitatori giunti per partecipare a fiere, che segnano un incremento del 18,3%. Crescono anche i pernottamenti: quelli legati ai congressi hanno raggiunto un milione 152mila (+14,5%), mentre quelli legati alle fiere sono stati un milione 594mila (+18,4%). Parallelamente, è aumentata anche la spesa turistica, con 270 milioni di euro per i viaggi congressuali (+20%) e 530 milioni per le fiere (+27,7%). «Quello del Mice è un segmento strategico per il nostro Paese. Siamo soddisfatti della crescita registrata, sintomo che l’Italia sa rispondere a diverse tipologie di richieste turistiche. Fiere e congressi portano un contributo fondamentale per l’intero sistema
Paese, con una forte ricaduta economica, senza dimenticare l’effetto del turismo di ritorno» ha commentato Ivana Jelinic, Ad di Enit.
PERSONE
GIULIO POLEGATO NOMINATO GM AL VERDURA RESORT & PRIVATE VILLAS
Giulio Polegato è il nuovo general manager del Verdura Resort & Private Villas. Veneziano di origine, approda alla guida della struttura siciliana del gruppo Rocco Forte Hotels con oltre trent’anni di esperienza in prestigiose realtà alberghiere internazionali, l’ultima come general manager al Lefay Resort & Spa Dolomiti, di cui ha curato anche l’apertura, dopo una carriera che lo ha visto attivo in Inghilterra, Francia, Germania, Svizzera e Italia con ruoli dirigenziali in strutture di rilievo, tra cui l’Hotel Excelsior di Venezia, Villa Cipriani ad Asolo, lo Sheraton Roma e il Falkensteiner Resort & Spa di Jesolo. Affascinato dalla storia, dalla cultura e dall’ospitalità della Sicilia, il nuovo Gm accoglie la sfida professionale in un periodo segnato da oltre nove milioni di euro di investimenti da parte del gruppo Rocco Forte Hotels e da un importante restyling.
Giulio Polegato
LOCATION
GL EVENTS ITALIA PRESENTA LINGOTTO +
Si chiama Lingotto+ il nuovo format lanciato da GL events Italia per accogliere eventi aziendali a Torino, un territorio ormai baricentro di numerosi appuntamenti di grande richiamo, che vede la società protagonista attraverso gli spazi del Lingotto Fiere. Con il debutto previsto per fine 2025, Lingotto+ metterà a disposizione un padiglione trasformato in total black e modulare, con un palco per convention, talk, show e dj set. A completare l’offerta, la proposta gastronomica sarà firmata da FlyFood. Il nuovo format nasce per rispondere a un segmento di mercato in forte crescita e dalle grandi potenzialità come quello degli eventi corporate, che richiedono soluzioni pronte all’uso, modulabili e con un grande coinvolgimento emozionale e visivo. L’obiettivo è di semplificare la produzione garantendo piena libertà creativa, con un occhio al contenimento dei costi.
AGENZIE
JOYA PR ENTRA IN NOVITY
Novity, agenzia di comunicazione integrata e società benefit con sedi a Milano e Brescia, amplia il proprio team e il portafoglio clienti con l’ingresso delle figure professionali e dell’esperienza di Joya PR, azienda specializzata in media relation, press office e strategie di comunicazione. L’operazione rappresenta un’importante evoluzione strategica, che porta in Novity nuove capacità in tema di ufficio stampa e pubbliche relazioni, a integrazione dei progetti legati all’industria degli eventi e alla live communication della sede di Milano e delle attività di comunicazione e digital marketing sviluppate a Brescia. Fondata da Marco Barabanti, Joya PR si è affermata negli anni come realtà di riferimento nella comunicazione corporate, istituzionale e culturale, distinguendosi per una forte attenzione ai linguaggi contemporanei e alla costruzione di relazioni di valore con i media.
Manuela Beschi
DATI E STATISTICHE
ICCA: ITALIA PRIMA IN EUROPA E SECONDA NEL MONDO
L’Italia si conferma tra i protagonisti assoluti della meeting industry globale. Secondo la classifica Icca 2024, il nostro Paese ha ospitato nel corso dell’ultimo anno 635 congressi internazionali, registrando la crescita più significativa tra i principali competitor europei, con 82 congressi in più rispetto al 2023. L’Italia consolida così il secondo posto al mondo, dietro solo agli Stati Uniti, che guidano la classifica con 709 congressi ed è prima in Europa. Il ranking dell’International Congress and Convention Association è un indicatore a
livello globale del turismo congressuale, basato sull’analisi dei congressi internazionali associativi che si ripetono periodicamente e ruotano tra almeno tre Paesi. Notevoli anche le performance delle città italiane: Roma si conferma al nono posto nella top ten mondiale; Milano compie un balzo significativo, passando dal 29esimo al 14esimo posto e si distingue anche come terza città al mondo per numero medio di partecipanti per congresso. Ottime anche le performance di Bologna, Napoli, Firenze e Torino, che insieme portano a sei le città italiane nella top 100 globale.
DESTINAZIONI
ISOLE VERGINI BRITANNICHE: ESCLUSIVITÀ AL TOP
Un viaggio incentive o una convention alle Isole Vergini Britanniche ha il sapore dell’esclusività e della personalizzazione fin nei minimi dettagli. La destinazione, infatti, consente al Mice di privatizzare non solo interi resort, ma addirittura intere isole – come Peter Island, Neker Island e Guana Island, per esempio – per gruppi fino a cinquanta o sessanta persone. Per gli amanti della vela e dei team building a caccia del vento, bisogna ricordare che le BVI sono considerate la “sailing capital” dei Caraibi e le opportunità di esperienze “marine” sono pressoché infinite. Last but not least, il ricco calendario di eventi, da festival gastronomici a full moon party, rende le Isole Vergini Britanniche una destinazione frizzante tutto l’anno. (P.K.)
BICOCCA PAVILION, NUOVO SPAZIO A MILANO
Si chiama Bicocca Pavilion il nuovo edificio nato a Milano nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana BiM, che nel quartiere Bicocca ha l’obiettivo di rappresentare una “work destination” all’avanguardia. Il progetto offre servizi per il business, spazi per eventi, aree dedicate al benessere, alla cultura, alla socialità e un’ampia zona verde. Al piano interrato, si trovano un auditorium da duecento posti, una palestra, un deposito biciclette con moderne end-of-trip facility (armadietti, docce e bagni dedicati) e un
LOCATION
parcheggio con oltre cinquecento posti auto. Al piano terra trova posto Pavilion – sips&bites by Fuorimano, ristorantecaffetteria di BiM. Lo spazio comprende anche una lounge, un’area flessibile per studio e lavoro, e un’arena per eventi, talk e conferenze. L’interior design è vivace e creativo, con colori accesi, tocchi pop, dettagli optical e oggetti originali. Al primo piano, il Bicocca Pavilion ospita la Fondazione Bicocca-Innovation Hub, nuovo ecosistema d’innovazione del distretto Milano-Bicocca.
HILTON CRESCE IN ITALIA: A MILANO DEBUTTA CANOPY E NUOVO GARDEN INN A ROMA
Hilton rafforza la sua presenza in Italia portando per la prima volta nel Paese il brand Canopy grazie a un accordo con Lvrh Service, società legata alla famiglia di Fabrizio Roscioli, nome storico dell’hotellerie romana. A fine anno aprirà Canopy by Hilton Milan Duomo, un hotel di design da 96 camere, ispirato al concept boutique, nel cuore del capoluogo lombardo. Ma l’espansione italiana del gruppo non si ferma a Milano: per l’estate del 2026 è prevista l’inaugurazione dell’Hilton Garden Inn Rome Colosseum, struttura da 181 camere, situata nel centro storico della Capitale, a breve distanza da alcune delle sue attrazioni più celebri, come il Colosseo, la Domus Aurea e il Foro Romano. In merito all’annuncio, Fabrizio Roscioli, azionista del Gruppo Roscioli, ha dichiarato: «Siamo entusiasti di aprire il primo hotel Canopy a Milano, città strategica e di grande richiamo internazionale, mentre a Roma miglioriamo
ALBERGHI
APRE NH COLLECTION COPENHAGEN
NH Hotels & Resorts debutta con il cinque stelle NH Collection Copenhagen. Il nuovo albergo sorge a fianco della stazione centrale nel dinamico quartiere di Vesterbro, vicino ai celebri Giardini di Tivoli, una delle aree più trendy della capitale danese. Costruito nel 1892, l’edificio è stato recentemente sottoposto a un attento restauro e dispone
con una vista panoramica sulla città, una palestra, uno spazio dedicato allo yoga e un suggestivo cortile interno con una moderna struttura in vetro. Gonzalo Aguilar, Ceo di Minor Hotels Europe & Americas, ha affermato: «Il nuovo hotel rafforza il nostro posizionamento nei Paesi nordici, mercato strategico per il gruppo, dove operiamo
Eventi en plein air a Milano
Sheraton Milan San Siro è un punto di riferimento per gli eventi dai grandi numeri e va incontro all’estate con spazi meeting flessibili e un ampliamento degli ambienti outdoor
di MARIANGELA TRAFICANTE
Celebri impianti sportivi e per eventi, come lo stadio e l’ippodromo, ampi spazi verdi e, come new entry, le nuove Terme de Montel, che hanno trasformato in un grande parco del benessere le storiche ex scuderie: San Siro a Milano è sinonimo di intrattenimento e relax, ben collegato al tempo stesso ai principali punti di attrazione meneghini, e in questo contesto il suo punto di riferimento hospitality è Sheraton Milan San Siro. Il quattro stelle incarna l’anima del quartiere, presentandosi come raffinata oasi urbana, dove
vivere un evento di lavoro circondati da calma e privacy, godendo di ampi spazi open air e sapendo al tempo stesso di poter raggiungere agevolmente il centro nevralgico della città, i suoi asset culturali ed economici, come il centro congressi MiCo e i complessi di Fiera Milano e Fiera Milano City. Tutti punti di interesse raggiungibili grazie al servizio navetta o in auto: l’hotel dispone di un parcheggio coperto e di stazioni di ricarica per auto elettriche all'interno e all'esterno, anche per Porsche e Tesla.
DALLE CAMERE AGLI SPAZI MEETING, L’OFFERTA È AMPIA
L’ampia disponibilità ricettiva di 310 camere e suite rende l’hotel una scelta vincente anche per ospitare convention su grande scala e gruppi numerosi. Nel porfolio si distinguono ottanta camere Club e le 25 suite ai piani alti, che hanno un ulteriore plus: l’accesso esclusivo allo Sheraton Club, spazio per i momenti di relax personale o in compagnia.
Capienti sono anche gli spazi per eventi: si distribuiscono su un’area totale di 2.500 metri quadrati e vantano ben 21 sale riunioni – di cui 19 con luce naturale –, con ingresso indipendente e separato da quello dell’hotel. Magnolia, la principale, spicca con i suoi quasi cinquecento metri quadrati, gli alti soffitti e l’assenza di colonne, che la rende modulabile anche in due aree e capace di ospitare fino a cinquecento persone in allestimento a platea.
Insieme alla disponibilità di strumenti tecnologici all’avanguardia, gli ambienti versatili si prestano a soddisfare ogni esigenza, dai piccoli meeting alle convention più grandi.
UN’OASI URBANA
SEMPRE PIÙ GRANDE
L’altro fiore all’occhiello sono i grandi ed eleganti spazi outdoor, che trasformano l’ampio giardino in una affascinante cornice en plein air, pronta a ospitare eventi privati e corporate di sicuro successo.
Quest’oasi urbana va incontro alla bella stagione tutta da vivere tra terrazze e portico coperto, cornici ideali per ogni tipo di cerimonia privata o evento aziendale, ricevimenti, cocktail, feste o piacevoli break tra un meeting e l’altro.
E per l’estate 2025 si arricchisce con un ampliamento della Pool Oasis: a giardino, piscina e pool bar si aggiunge una nuova zona terrazzata con suggestiva vista dall’alto
sulla piscina. Quest’oasi di relax e raffinato comfort immersa nel verde offre ora 1.000 metri quadrati di spazi con arredi modulabili e dall’atmosfera esclusiva capaci di ospitare fino a cinquecento persone in una location dall’impronta contemporanea, che saprà trasformare un momento speciale in un’esperienza da ricordare.
L’ampio giardino che circonda la Pool Oasis, la piscina esterna con bar dedicato, è stato concepito come un luogo che incentiva la convivialità e ispira il benessere, dove incontrarsi per rilassanti momenti di networking, eventi aziendali, raffinati cocktail e ricevimenti. L’ampia area verde comprende un giardino terrazzato e la sala open air del ristorante di specialità argentine.
LA GASTRONOMIA ARGENTINA
FIRMATA DA JAVIER ZANETTI
Ecco infatti un indirizzo gastronomico di alto livello: El Patio del Gaucho, che porta la firma di una celebrity del calcio, Javier Zanetti: il patron ha voluto portare in questa steakhouse argentina dall’ambiente raffinato e moderno le specialità tipiche del suo Paese in piatti d’eccellenza: dal famoso “asado”, la tradizionale grigliata di carne, alle altre ricette preparate con le prestigiose carni argentine, senza dimenticare la mixology.
Un’offerta gastronomica che naturalmente è anche al servizio del banqueting per eventi privati e aziendali che con il bel tempo possono trovare sfogo anche all’aperto: il ristorante si trova infatti al piano terra, direttamente collegato al giardino.
La cucina internazionale è invece protagonista del Silene Bar & Restaurant, che si affaccia sulle aree verdi dell’hotel ed è aperto dalla prima colazione fino al drink dopo cena, per gustare spuntini a base di sandwich, insalate o piatti della cucina italiana. indirizzi a fine rivista
Sheraton
Milan San Siro
Milano
Numero totale camere: 310 | Ristoranti: 2 | Sale meeting: 21 | Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 35 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2.500 | Possibilità organizzazione post congress
Tra storia e natura
Hotel Cenobio dei Dogi
Camogli (Ge)
Numero totale camere: 97 | Ristoranti: 2 | Posti: fino a 200 | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | Possibilità organizzazione post congress
Ospitalità e stile caratterizzano l’Hotel Cenobio dei Dogi, una location di grande charme in uno degli angoli più affascinanti della riviera ligure di Levante: un contesto esclusivo e professionale per grandi meeting e piccoli eventi aziendali affacciato sul mare di Camogli
A due passi dal pittoresco borgo marinaro di Camogli l’Hotel Cenobio dei Dogi è un luogo ricco di storia: una dimora nobiliare considerata dai Dogi Genovesi del tempo come un rifugio di pace e tranquillità lontano dai palazzi del potere. Oggi l’hotel garantisce ai suoi ospiti assistenza, flessibilità organizzativa e la possibilità di valorizzare qualsiasi evento con aperitivi in terrazza, cene vista mare o attività sul territorio. Lo stile e lo charme d’altri tempi si ritrovano in tutti gli ambienti dell’hotel, che mette a disposizione dei suoi ospiti 97 camere e suite elegantemente arredate, con vista sul giardino o sul mare. Iniziare la giornata con una ricca colazione nella sala affacciata sul
mare, gustare i sapori della cucina ligure in uno dei ristoranti presenti nella struttura o sorseggiare un drink in terrazza sono solo alcuni dei piccoli piaceri che trasformano anche un breve soggiorno di lavoro in una piacevole vacanza.
UNA SPAZIO ELEGANTE E POLIFUNZIONALE
Organizzare un meeting o un congresso presso l’Hotel Cenobio dei Dogi significa dare al proprio evento aziendale un tocco di classe e distinzione. Nella splendida cornice del Golfo Paradiso, l’hotel coniuga eleganza, comfort e tecnologia, per creare il contesto ideale per ogni tipo di incontro professiona-
le. A disposizione dei suoi ospiti business ci sono, infatti, sette sale meeting (con capacità fino a duecento posti), caratterizzate da ampi spazi luminosi e versatili. Tutte le sale sono flessibili e possono essere personalizzate con diverse configurazioni di allestimento per rispondere alle specifiche necessità. A disposizione anche un team specializzato per garantire un supporto continuo in ogni fase dell’organizzazione dell’evento.
UN HOTEL, MILLE ATTIVITÀ
Per rilassarsi tra un meeting e l’altro, l’hotel ha pensato anche a nuove proposte bleisure, per affiancare momenti di lavoro ad attività di team building esperienziali, un ventaglio di attività per immergersi nella cultura, nella natura e nelle tradizioni della Liguria. È possibile così vivere un’avventura sott’acqua alla scoperta dei fondali dell’area marina protetta di Portofino, oppure godersi una gita in barca raggiungendo le spiagge più nascoste e tuffarsi in calette irraggiungibili via terra. Molto interessante anche la possibilità di organizzare una serata al Teatro Sociale di Camogli, con il suo ricco programma di eventi e spettacoli ma anche organizzare transfer per visitare le più famose città della Liguria o le principali città d’arte. Per chi volesse concedersi un piacevole momento di relax, è a disposizione la spiaggia privata dell’hotel, mentre per chi preferisse una pausa più tranquilla può comodamente rilassarsi con una nuotata nella piscina di acqua salata ammirando il Golfo di Camogli. La piscina è riservata agli ospiti dell’albergo ed è anche riscaldata a 28 gradi da ottobre a maggio.
ALLA SCOPERTA
DEI SAPORI LIGURI
Un evento di successo è garantito anche dai momenti di convivialità che lo accompagnano. L’Hotel Cenobio dei Dogi offre una raffinata esperienza gastronomica, dalla colazione di lavoro ai pranzi tipici ma anche cene di gala per un massimo di duecento persone. Da più di 15 anni lo chef Remo stupisce gli ospiti con piatti della tradizione ligure, rivisitandoli in chiave più contemporanea. Ogni proposta culinaria è studiata per accontentare anche i palati più esigenti, con una particolare attenzione ai dettagli e alla stagionalità. Per rendere ancora più speciale ogni evento, il bar è in grado di ospitare coffee break, cocktail di benvenuto e aperitivi personalizzati, creando momenti di relax e networking in un ambiente più informale e accogliente, mentre i ristoranti panoramici mettono a disposizione ampie ed attrezzate sale, con vista sul mare. Il ristorante Il Doge è aperto tutto l’anno, il rinnovato ristorante La Playa e La Terrazza Giulia da giugno a settembre, mentre Il Chiosco on the beach da maggio a ottobre.
Infine, l’Hotel Cenobio dei Dogi è facilmente raggiungibile con ogni mezzo di trasporto. Per chi viaggia in auto, l’uscita della A12 più vicina è Recco (tre chilometri, direzione Camogli), mentre per chi sceglie l’aereo, la struttura è raggiungibile dagli aeroporti di Genova (trenta minuti), Pisa e Milano. A disposizione anche la possibilità di organizzare transfert da/per l’aeroporto e verso la vicina stazione di Camogli-San Fruttuoso. indirizzi a fine rivista
| Capienza sala maggiore: 90 posti | Capienza sala minore: 12 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 100 | Possibilità organizzazione post congress
Autentico gioiello architettonico degli Anni 20, Palazzo Tirso Cagliari – MGallery è un raffinato albergo cinque stelle nel centro storico della città. Una nuova frontiera dell’ospitalità per eventi ed esperienze uniche
di STEFANIA VIDA
Apochi passi dal porto di Cagliari e dalle principali attrazioni cittadine, Palazzo Tirso è ospitato all’interno di un elegante edificio storico, oggi completamente rinnovato nel segno del design più contemporaneo. Una destinazione d’eccezione per soggiorni leisure e business, che accoglie i suoi ospiti con 85 camere, tre sale meeting dotate di luce naturale e tecnologie all’avanguardia, due ristoranti, due bar – tra cui una scenografica terrazza – e una spa per momenti di autentico relax. Con spazi modulari capaci di accogliere fino a novanta persone, questo raffinato hotel rappresenta la cornice ideale per meeting aziendali, eventi privati, presentazioni e congressi. Ogni evento è supportato da uno staff qualificato e da soluzioni su misura che uniscono comfort e funzionalità. Le sale riunioni offrono 180 metri quadrati di spazio flessibile, con luce
naturale e la più recente tecnologia, in un boutique hotel a soli dieci minuti di auto dall'aeroporto.
Per rilassarsi tra un incontro di lavoro e l’altro, la terrazza affacciata sulla città antica e sul mare è perfetta in ogni momento della giornata: dai pranzi ai cocktail serali, per arrivare alla cena e al dopo cena ed è adatta per incontri più informali. L’offerta gastronomica è un valore aggiunto a Palazzo Tirso. Il ristorante Terra, guidato dallo chef Alessio Signorino, propone una cucina incentrata su creatività, sostenibilità e valorizzazione dei sapori del territorio. Due cappelli della Guida dell’Espresso e due forchette del Gambero Rosso testimoniano l’eccellenza della proposta culinaria. Un format “all day dining” con cocktail, tapas e musica dal vivo è invece la proposta del Cielo Rooftop Experience. Imperdibile la vista panoramica che sembra incorniciare la prominente città medievale da un lato e il Golfo degli Angeli dall’altro: uno scorcio suggestivo da godersi sorseggiando un aperitivo nel lounge bar o gustando l’ottima carta del ristorante fusion.
UN
TERRITORIO DA SCOPRIRE
L’hotel sorge di fronte al porto turistico di Cagliari. La sua posizione privilegiata lo rende il punto di partenza ideale per visitare le principali attrazioni turistiche. A breve distanza, percorribile anche a piedi, si trovano, infatti, il Bastione Saint Remy, la Torre dell’Elefante e quella di San Pancrazio, l’anfiteatro romano, l’orto botanico e la Cittadella dei Musei. A meno di dieci minuti di macchina è possibile raggiungere la celebre spiaggia del Poetto, mentre per chi vuole provare un’esperienza esclusiva, è disponibile anche il tour in catamarano al tramonto alla scoperta della costa cagliaritana (riservabile anche per eventi privati).
indirizzi a fine rivista
Il CUORE elegante del BUSINESS
Torino e il Piemonte si affermano come meta Mice d’eccellenza grazie a nuove aperture che ne valorizzano il passato, tra fascino, efficienza e accoglienza di qualità
di LUCREZIA NUBIANI
In alto, la poliedrica Torino. Sotto, gli infiniti vitigne delle Langhe
Torino e il Piemonte si confermano una destinazione d’eccellenza per il turismo congressuale, grazie a un mix unico di storia industriale, fascino architettonico, paesaggi Unesco e una crescente offerta di strutture dedicate al segmento Mice. Il 2024 e il 2025 segnano infatti un momento di particolare vitalità per il territorio, con importanti novità che arricchiscono ulteriormente l’appeal della regione.
A Torino, una delle principali novità è la nuova apertura dell’Hilton Turin Centre, hotel cinque stelle frutto di un ambizioso progetto di riqualificazione da cinquanta milioni di euro. Ospitato in un edificio storico del 1953, il nuovo Hilton rappresenta un perfetto connubio tra eleganza e funzionalità: 175 camere e ben 11 sale meeting lo rendono una delle strutture più attrezzate della città per l’organizzazione di convegni, eventi aziendali e soggiorni business di alto livello.
Altro fiore all’occhiello è la riapertura del Centro Storico Fiat, avvenuta nel dicembre 2024. Il sito è oggi parte di un polo espositivo d’eccellenza diretto dal Museo Nazionale dell’Automobile. All’interno dell’ex impianto produttivo, è ora possibile organizzare eventi esclusivi: una sala meeting da cinquanta posti, ma soprattutto un ambiente per cene di gala fino a 250 persone, conservando il fascino dell’identità industriale torinese.
OLTRE TORINO
Il Piemonte, con i suoi paesaggi e le sue dimore storiche, continua a essere protagonista anche fuori dal capoluogo. Si è ampliata Villa Carolina, nel cuore del Monferrato, che ora dispone di circa sessanta camere, ristorante gourmet e un resort immerso in un antico borgo piemontese, ideale per incentive, team building e soggiorni bleisure. La struttura offre un mix di sport, natura e benessere, con proposte ad hoc per eventi aziendali. A pochi chilometri, spicca la storica Mazzetti d’Altavilla, che ha recentemente potenziato la propria offerta bleisure. Il “Pianoramico” è lo spazio eventi principale: con le sue arcate in mattoni, la vista sulle colline Patrimonio Unesco e la dotazione tecnica completa, è perfetto per meeting e ricevimenti. Il contesto include anche il Grappa Store per degustazioni, un parco storico, un ristorante in loco, e persino una cappella per eventi religiosi, rendendolo un luogo polifunzionale e suggestivo. Torino e il Piemonte offrono così un ecosistema Mice sempre più articolato e di qualità, capace di coniugare efficienza, ospitalità, cultura e paesaggio. Una destinazione che guarda al futuro, valorizzando il proprio passato.
indirizzi a fine rivista
ENTIEDIMAN
di ALESSANDRA BOIARDI
La bella del stagione networking
Tre i workshop della “collezione primavera-estate” di Ediman: appuntamenti di successo con incontri mirati tra domanda e offerta, in location d’eccellenza, per un networking che unisce business, relazioni e ospitalità
INCENTIVE & MOTIVATION
Dalla natura lussureggiante di Ischia ai saloni nobili di Palazzo Brancaccio, fino all’eleganza di Milano Marittima: la bella stagione di Ediman ha portato in scena tre appuntamenti attesissimi dal mondo degli eventi: Full Contact Incentive & Motivation, Buy Mice Roma e Full Contact Pco.
QUALITÀ E ISPIRAZIONE
NELLA MAGICA CORNICE DI ISCHIA
Dopo il brillante esordio dello scorso anno, Full Contact Incentive & Motivation è tornato dal 3 al 5 aprile con una seconda edizione di grande successo, rafforzando il proprio ruolo di appuntamento innovativo e perfettamente allineato alle nuove esigenze del mondo aziendale. Ultimo nato tra i workshop targati Ediman, si è confermato come un marketplace di alta qualità, capace di coniugare incontri professionali e momenti di networking
in un’atmosfera unica. Merito anche della cornice d’eccezione del Continental Hotel di Ischia, che ha regalato ispirazione, benessere e bellezza a ogni incontro. Un tributo speciale all’identità dell’isola è stato reso durante la welcome dinner del 3 aprile al Ristorante Il Giardino, aperta dagli interventi istituzionali del sindaco di Ischia Enzo Ferrandino, del sindaco di Serrara Fontana Irene Iacono e del presidente di Ediman Marco Biamonti. Gli ospiti hanno potuto apprezzare una selezione di specialità tipiche ischitane e campane: isole buffet con mozzarelle fresche, olive, fritture, pizze sfornate al momento in forno a legna, pane di Boccia, e altri prodotti del territorio, un “viaggio” nella gastronomia locale, reso possibile dalla presenza, insieme al team dell’hotel, di nomi d’eccellenza della ristorazione ischitana.
ELEGANZA E MATCHING AL CUORE DELLA CAPITALE
In una Roma protagonista sulla scena internazionale, l’attenzione del settore Mice si è concentrata su Buy Mice Roma 2025, l’appuntamento più atteso dagli organizzatori di eventi della Capitale e dintorni, andato in scena il 6 maggio. L’edizione di quest’anno ha segnato un gradito ritorno in una location d’eccezione: il regale Palazzo Brancaccio, che ha ospitato l’evento per la seconda volta consecutiva dopo il successo dello scorso anno. Il workshop di Ediman si è confermato, ancora una volta, un appuntamento irrinunciabile, con oltre duecento buyer su invito intervenuti per incontrare un parterre di altissimo livello, composto da alcune delle location e destinazioni più qualificate per l’organizzazione di eventi. Dal primo pomeriggio fino
a sera, Buy Mice Roma ha accolto i meeting planner con un format flessibile, pensato per facilitare l’arrivo e favorire incontri liberi e autogestiti con gli espositori. Già durante la fase di pre-accredito, i partecipanti hanno potuto consultare le schede dettagliate dei supplier, individuando quelli più adatti alle loro esigenze e ottimizzando così il tempo a disposizione per incontrare potenziali partner per i loro prossimi eventi. Il tutto, insieme all’occasione di “vivere” una residenza storica nel cuore della Capitale: Palazzo Brancaccio è infatti un simbolo di eleganza e raffinatezza e le sue sale sono veri e propri tesori di arte e storia, incorniciate da incantevoli giardini.
CONNESSIONI
CHE LASCIANO IL SEGNO
Full Contact Pco 2025 è stato una sintesi perfetta tra contenuto e contesto: ancora una volta, non solo un evento ben organizzato, ma un’esperienza che ha lasciato il segno per qualità delle relazioni professionali, e non solo. Dall’8 al 10 giugno, nella cornice collaudatissima del Palace Hotel di Milano Marittima – tantissime ormai le edizioni di Full Contact che ha ospitato l’elegante cinque stelle – il format ha fatto incontrare selezionati Pco con le migliori location e destinazioni per eventi in un contesto dove ogni momento è stato pensato per essere utile, significativo e centrato sull’esperienza. Filo conduttore dell’evento è stata la qualità: a partire dall’efficienza degli incontri, coordinati da agende con appuntamenti studiati ad hoc in base alle preferenze dei buyer, con la massima resa per domanda e offerta.
A consolidare legami e facilitare il dialogo è stata, infine, anche la parte informale: tra tutte, spicca l’immancabile party sulla spiaggia, organizzato negli eleganti spazi vista mare del Palace Hotel, con ottimo cibo, musica e la piacevolezza di condividere momenti insieme sotto le stelle di un’estate appena iniziata.
I NOSTRI PROSSIMI EVENTI 2025
EWORKSHOP AGENZIE E CORPORATE 27-28 giugno
Galzignano Resort Terme & Golf
EWORKSHOP
MEDICAL PHARMA 2 26-27 settembre
Holiday Inn Roma
Eur Parco dei Medici medical pharma e - workshop
BUY MICE MILANO 14 ottobre
EWORKSHOP
CORPORATE E INCENTIVE
Melià Milano corporate & incentive e - workshop
28-29 novembre
Hilton Turin Centre
FULL CONTACT
MEETING PLANNER
D’AZIENDA novembre
location da definire
Quanto vale e come evolve la meeting industry in Italia
Sono i dati che permettono di comprendere lo stato dell’arte e i trend di ogni settore industriale. E Federcongressi&eventi mette a disposizione di stakeholder, istituzioni e imprese quelli della meeting industry
Il complessivo del contributo economico diretto del mondo Mice in Italia è di 11 miliardi 746 milioni di euro: è quanto emerge dallo studio “Il valore economico della Meeting Industry in Italia” promosso da Enit in collaborazione con Federcongressi&eventi
Quanto vale il Mice in Italia? Finalmente questa domanda ha una risposta che permette anche di far valere ancora di più le istanze della meeting industry ai più importanti tavoli istituzionali ai quali Federcongressi&eventi è invitata a partecipare. Come emerge dallo studio “Il valore economico della Meeting Industry in Italia” promosso da Enit in collaborazione con Federcongressi&eventi e realizzato da Aseri–Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il complessivo del contributo economico diretto del mondo Mice in Italia è di ben 11 miliardi 746 milioni di euro. Ma come si arriva a individuare questo valore? Procediamo con ordine. Secondo la ricerca
il turismo congressuale nel nostro Paese coinvolge annualmente più di 27 milioni di partecipanti provenienti da ogni parte del mondo, equivalente a una spesa complessiva pari a quasi nove miliardi di euro. Nel dettaglio, secondo le ultime stime disponibili (relative al 2023), il 42% della spesa è rappresentato dall’alloggio (3.750.278.000 euro), il 29,9% è costituito dalla spesa per i trasporti (2.671.069.000 euro) mentre il 15,9% è riferito alla spesa per la ristorazione sostenuta al di fuori sia dell’hotel dove il partecipante ha alloggiato, sia della struttura dove è stato ospitato l’evento (1.417.816.000 euro). Il restante 12,2% della spesa totale è relativo ad acquisti e altre spese (beni per uso personale e spese per la fruizione di servizi cul-
OICE: IL 25 GIUGNO A ROMA I DATI DEL MICE ITALIANO
I l 25 giugno a Roma nella sede dell’Enit saranno presentati i dati dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice, la ricerca promossa da Federcongressi&eventi e realizzata da Aseri–Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che nelle ultime rilevazioni ha evidenziato il dinamismo, la forte ripresa del settore e un approccio fortemente proattivo delle sedi che continuano a investire in innovazione, sostenibilità, promozione e formazione. Uno studio chiave per comprendere i trend del settore e attualizzare strategie di marketing e promozione sulla base dell’andamento del mercato.
La ricerca Oice è disponibile sul sito di Federcongressi&eventi nella sezione “Ricerche e pubblicazioni”.
turali, ricreativi e di intrattenimento) pari a 1.094.020.000 euro.
A tutto questo bisogna poi sommare la spesa per la realizzazione di meeting, congressi ed eventi (catering e ristorazione interna, allestimenti e tecnologie, spazi e altri servizi) che vale più di due miliardi e ottocento milioni di euro.
Ed ecco quindi che si arriva al contributo economico diretto del mondo Mice di 11 miliardi 746 milioni di euro. Per quanto riguarda la spesa media giornaliera per singolo partecipante, la ricerca attesta essere di 281 euro, cifra che aumenta in maniera considerevole arrivando a 328 euro se si consi-
derano gli eventi la cui durata è superiore a un giorno. Un elemento che, insieme alla maggior complessità organizzativa, caratterizza soprattutto i congressi associativi nazionali e internazionali che sono la tipologia di evento capace di generare sul territorio ospitante il più alto valore non solo sociale e culturale ma anche economico. Uno stimolo in più per le destinazioni per rafforzare gli investimenti con i quali aumentare la propria competitività sul mercato.
La ricerca “Il valore economico della Meeting Industry in Italia” è disponibile sul sito di Federcongressi&eventi nella sezione “Ricerche e pubblicazioni”.
Compie dieci anni Food for Good, il progetto di lotta allo spreco alimentare sorto dalla partnership tra Federcongressi&eventi e le onlus Banco Alimentare ed Equoevento. Dal 2015 più di 230mila piatti pronti e quasi 13mila chilogrammi di pane e frutta sono stati donati a enti caritatevoli quali case famiglia, mense per i poveri e centri per i rifugiati grazie al recupero del cibo non consumato durante circa settecento tra congressi, meeting e convention.
Ricordiamo che aderire è semplice e non comporta costi: attraverso i
volontari di Banco Alimentare ed Equoevento, Federcongressi&eventi mette in contatto i responsabili delle società di catering con la onlus più vicina al luogo dell’evento affinché questa provveda al recupero del cibo in tempi rapidi e in completa sicurezza in linea con le norme della Legge Gadda. E le imprese (agenzie, sedi e catering) che aderiscono al progetto ottengono vantaggi dal punto di vista della fiscalità, della comunicazione e brand reputation e dell’ottenimento di certificazioni aziendali.
DIECI ANNI DI FOOD FOR GOOD: DONATI OLTRE 230MILA PIATTI PRONTI
La ricchezza del patrimonio storico, artistico e culturale del Friuli Venezia Giulia è, da sempre, la forza trainante anche del settore turistico della regione, che sta crescendo grazie a strategie in linea con i nuovi trend e lo sguardo al futuro
di FRANCESCA PACE
LIn alto, il riposante paesaggio del Collio
Nella pagina a fianco, il poderoso Castello di Gorizia
a varietà di paesaggi che si estendono dalla montagna al mare, passando per la collina, la pianura e il Carso. Città storiche e località d’arte. Tradizioni secolari ancora vive e una cultura enogastronomica di altissima qualità. Il Friuli Venezia Giulia è un vero e proprio scrigno di tesori, noti e da scoprire. Situato al confine con l'Austria e la Slovenia, la sua storia millenaria avvolge una varietà di ambienti e culture, pervasi dal fascino antico della Mitteleuropa, che lo rendono una meta ideale per ogni tipo di visitatore. E i numeri lo confermano. «Nel 2024 – racconta Sergio Emidio Bini, assessore regionale alle Attività produttive e Turismo – il Friuli Venezia Giulia ha registrato la cifra record di 10,3 milioni di presenze turistiche, in crescita del 2,7% rispetto al 2023. A trainare questo aumento sono in particolare i turisti stranieri, con un milione di presenze in più negli ultimi cinque anni, (+18,7% nel 2024
rispetto al 2019). Si tratta di una crescita senza precedenti, particolarmente evidente nelle città capoluogo (Trieste +64,4%, Udine +16,9%) e in montagna (Tarvisiano +27%, Piancavallo +13,8%), frutto anche dei nuovi collegamenti attivati grazie al potenziamento di Trieste Airport e della crocieristica».
Versatilità e numerose attrattive sono una carta vincente anche per il Mice, che può contare su location e contesti scenografici ideali per l’organizzazione di eventi, post congress e team building. Inoltre, l’efficiente rete di infrastrutture e collegamenti rende il Friuli Venezia Giulia una destinazione comoda da raggiungere sia per i visitatori italiani sia internazionali. «Il settore della convegnistica – prosegue Bini – conta il 5,2% delle presenze negli alberghi. Con l’aggiornamento della legge regionale per i contributi legati ai congressi, vogliamo migliorare le misure di supporto agli organizzatori. Un
congressista spende in media dai cinquecento ai seicento euro al giorno sul territorio, generando un importante contributo all'economia regionale quantificato, nel 2022, in circa due milioni di euro».
CONGRESSI ALL’AVANGUARDIA
Grazie ai suoi punti di forza, il Friuli Venezia Giulia offre soluzioni pressoché infinite per soddisfare le diverse esigenze della meeting industry. A cominciare dalle città, che fondono la loro storia e cultura con la modernità di centri di ricerca, università e poli tecnologici di eccellenza supportati da diverse strutture congressuali. Come Udine, che ospita regolarmente conferenze scientifiche e incontri accademici internazionali dalla medicina alla robotica e alla sostenibilità ambientale; Pordenone, che invece, con il Technology Hub e la Fiera, si distingue per il suo polo tecnologico; Gorizia, i cui centri di ricerca regionali sono punto d’incontro per congressi con studiosi, ricercatori e professionisti da tutta Italia e dall'estero; e poi Trieste, con il prestigioso Generali Convention Center Trieste, tra i più moderni del Nordest, e insieme a numerose location storiche, che offre un contesto internazionale per eventi scientifici, istituzionali e culturali.
Dalle città è facile poi raggiungere località minori e contesti naturalistici, ideali per ospitare post congress e team building. Dai centri d’arte come Palmanova, Aquileia, Cividale o Grado, ai paesaggi delle Alpi Giulie, ideali per gli amanti della natura e degli sport all'aria aperta, del Collio, famosa per i suoi vigneti e i paesaggi collinari, della costa, con le sue lunghe spiagge sabbiose e scogliere, e gli scorci mozzafiato del Carso.
STRATEGIE FUTURE
Cavalcando un trend quanto mai attuale e necessario, la destagionalizzazione occupa un’attenzione particolare. «Come Regione Friuli Venezia Giulia – afferma Bini – abbiamo cercato di ampliare l’offerta, valorizzando aree e località meno conosciute da visitare durante tutto l’anno. Nel lungo periodo, riscontriamo come dal 2019 a oggi le aree montane abbiano registrato un maggiore incremento e sono queste in particolare al centro delle politiche di destagionalizzazione della giunta regionale. Solo nell’ultima stagione invernale, grazie anche alle tariffe più basse di tutto l’arco alpino, sono stati superati per la prima volta i novecentomila ingressi negli impianti del Friuli Venezia Giulia, con un incremento del 10,7% di sciatori sulle piste». Non mancano anche investimenti e l’ampliamento dell’ospitalità. «Abbiamo potenziato l’offerta ricettiva nelle zone più carenti, investendo su alberghi diffusi, sulla riqualificazione delle abitazioni a uso turistico e sulle strutture di qualità. Poi, abbiamo dato un sostegno per affrontare la sfida della twin tran-
sition, digitale ed energetica. Con un bando da 15 milioni di euro, abbiamo garantito finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese ricettive turistiche per progetti di efficientamento energetico, uso di fonti rinnovabili, risparmio delle risorse idriche, digitalizzazione dei servizi, sostenibilità sociale, oltre che per l’aumento del livello qualitativo delle strutture e della loro accessibilità».
Per il futuro, inoltre, si guarda a conquistare nuovi mercati. «Accanto ai classici Paesi target, come Triveneto, Germania, Austria, Est Europa – spiega Bini – vogliamo esplorare nuovi mercati, come Stati Uniti, Gran Bretagna e Nord Europa (Scandinavia), affacciandoci anche all’Estremo Oriente, come il Giappone, sfruttando l’occasione data dalla partecipazione della nostra Regione all’Expo di Osaka 2025».
Sergio Emidio Bini, assessore regionale alle Attività produttive e Turismo
Nova Gorica e Gorizia , unite nella cultura transfrontaliera
La dimensione della terra di confine del Friuli Venezia Giulia è espressa quest’anno nella nomina di Nova Gorica e Gorizia a Capitale europea della Cultura tranfrontaliera 2025, unendo per la prima volta due città un tempo divise. Il cuore dell’evento GO! 2025, non a caso, è la piazza della Transalpina-o Trg Evrope, simbolo della caduta delle frontiere, dove oggi le differenze culturali e nazionali non hanno più barriere e diventano una risorsa da valorizzare. Tutto il 2025 sarà caratterizzato da un fitto programma culturale e artistico che ruota attorno al superamento dei confini, sia fisici sia mentali, suddiviso in quattro grandi temi: Guerra e Pace, Creazione del Nuovo, Contrabbandieri, Molto Verde. Si potranno visitare mostre dedicate alla progettazione della Nova Gorica a opera di Edvard Ravnikar, allievo di Le Corbusier, ad artisti e fotografi del XX secolo, ammirare installazioni site specific, percorrere il Sentiero della Pace (Walk of Peace) sulle tracce dei campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale, scoprire tesori storici e artistici e partecipare a talk e incontri per riflettere sul passato e il futuro dal locale al globale. La cerimonia di chiusura è prevista nei primissimi giorni del mese di dicembre 2025 con uno scenografico progetto di installazioni luminose nelle due città.
Antiche dimore, treni storici, ciclabili ed enogastronomia. Sono tanti gli ingredienti che rendono il Friuli Venezia Giulia una destinazione ideale per la meeting industry. con cene di gala o eventi esclusivi per post congress di grande effetto e team building da pensare in base a ogni esigenza. E il divertimento è assicurato
di FRANCESCA PACE
Sotto, grazie all’iniziativa promossa dalla Regione e dalla Società FS Treni Turistici Italiani con il supporto di PromoTurismoFVG, da maggio a dicembre si può viaggiare a bordo di treni con carrozze Anni 30, le cosiddette “Centoporte”
La storia secolare del Friuli Venezia Giulia si rivela nelle moltissime dimore storiche presenti sul territorio, tra splendidi manieri, ville d'epoca immerse nel verde e castelli. Tra questi ultimi, se ne contano molti situati in cima ai colli, a picco sul mare, in centri urbani o lungo corsi d’acqua circondati da parchi centenari che regalano cornici uniche. La loro accessibilità dipende dall’utilizzo a cui sono attualmente adibiti. Mentre alcuni sono di proprietà privata, altri sono stati riconvertiti in ristoranti, alberghi o musei, offrendo location esclusive sia per meeting nelle loro sontuose sale sia per eventi di grande effetto a seguito dei congressi.
Le eleganti fortezze urbane sono la scelta migliore soprattutto se qui si svolge l’intera sessione dei lavori. Come il castello di Udine, che
domina la città dalla sommità della collina, dove il salone del Parlamento Friulano accoglie fino a cinquanta ospiti in un ambiente maestoso, con il soffitto decorato da cornici dorate e pareti affrescate realizzate a più riprese dall’inizio del XVI secolo. A Gorizia, invece, il castello si trova all’interno dell’antico borgo medioevale, sulla collina, e vanta la sala del Conte, ricca di arredi, dipinti e un grande camino, che può accogliere fino a cento posti a sedere. Infine, a Trieste, il castello di San Giusto, sull'omonimo colle che domina il Golfo dal centro città, vanta ambienti storici e musei: a fare da cornice a eleganti ricevimenti sono le sale del Bastione Lalio, distribuite su due livelli, che affacciano su una scenografica terrazza e sono disponibili per aperitivi o eventi anche all’aperto. Meno noti ma altrettanto affascinanti, sono il ca-
stello di Spilimbergo, in provincia di Pordenone ma comodamente raggiungibile dalle principali città, dove si trovano le cosiddette Cantine, formate da tre ambienti e aperte per convegni, attività culturali e cene in un ambiente semplice con soffitto a volte e arredi d’epoca. Il castello di Arcano, in provincia di Udine, tra i più suggestivi del Friuli, immerso in un paesaggio collinare ancora incontaminato: oggi sede di una azienda agricola che privilegia colture biologiche, mette a disposizione la grande sala dei ricevimenti per degustazioni ed eventi riservati a gruppi privati. O, ancora, il castello di Spessa, in provincia di Gorizia, le cui antiche mura si prestano a meeting, congressi e sessioni di team building (fino a cento persone) all’interno di saloni padronali dallo stile raffinato, con pavimenti in parquet o a mosaico, pareti decorate, specchi veneziani, quadri ottocenteschi e grandi lampadari in vetro di Murano, oppure nei saloni della Foresteria, con 162 posti a sedere.
A BORDO DI TRENI STORICI
Scoprire il territorio tra storia e bellezze naturali, tradizione ed enogastronomia immersi in un’atmosfera d’altri tempi: è ciò che offrono i treni storici che, a ritmo slow, viaggiano lungo strade ferrate per raggiungere eventi e località caratteristiche della regione.
Grazie all’iniziativa promossa dalla Regione e dalla Società FS Treni Turistici Italiani con il supporto di PromoTurismoFVG, da maggio a dicembre si può viaggiare a bordo di treni con carrozze Anni 30, le cosiddette “Centoporte”, con salottini in legno e le tendine al finestrino, perfettamente conservate, munite di bagagliaio e cappelliere e trainate da locomotive a vapore, elettriche o diesel, ben restaurate per preserva-
Sichiamano lo “scarpet” o, al plurale, gli “scarpets”, ma sono più note semplicemente come “friulane”. Già, perché queste tradizionali calzature che le donne della Carnia cucivano rigorosamente a mano sulle montagne del Friuli durante i lunghi inverni, da tempo hanno conosciuto una nuova (e ampia) diffusione nel mondo della moda. Si tratta di scarpe molto comode, prodotte con materiali di recupero: la tomaia in velluto colorato e il sottopiede erano cuciti a mano su una suola fatta internamente di strati di tessuti riciclati trapuntati, per creare una struttura confortevole e isolante, mentre la suola esterna era cucita su vecchi copertoni di bicicletta. Oggi come allora, gli scarpets sono realizzati con lo
re il fascino e l’autenticità originarie. La novità di quest’anno sono gli undici treni dedicati a GO! 2025, tra cui è il treno Crocevie d’Europa, che offre un itinerario borderless da Treviso a Gorizia-Nova Gorica, a cui si aggiungono altre tratte tematiche: il treno dei beni Unesco, che passa da Trieste, Palmanova e Cividale del Friuli per scoprire atmosfere mitteleuropee, storia e monumenti della città stellata e del primo ducato longobardo in Italia; quello dei Borghi più belli d’Italia, attraverso Polcenigo, in occasione della Festa Thèst – antica fiera dei Cesti –, Poffabro e Toppo, nel comune di Travesio, con i resti del suo castello medievale; oppure, ancora, le tratte ispirate ai sapori del territorio, come il treno storico Sapori d’Autunno che porta a Cavasso Nuovo in occasione della tradizionale Festa della Cipolla Rossa e della Zucca, o quello dedicato ad abbazie, vigneti e colline, che da Trieste raggiunge Cormòns e Rosazzo dove si svolge la Festa dell’Uva di Cormons.
ESPERIENZE AD ALTA QUOTA
Una natura selvaggia, ancora in gran parte incontaminata, disegnata dalle vette delle Alpi Carniche e delle Dolomiti Friulane. L’ambiente d’alta quota è un paradiso per le attività all’aria aperta adatte per ogni stagione e occasione, dalle semplici escursioni ai trekking, dagli itinerari in bici a esperienze più adrenaliniche. Tra i percorsi adatti a tutti, da fare in giornata, c’è l’anello del lago di Barcis. Con partenza e arrivo a Ponte Antoi, in meno di tre ore si compie il periplo di questo lago artificiale creato da una diga addossata al grande canyon della Forra del Cellina. Si cammina immersi nel silenzio godendosi la vista spettacolare delle acque
Scarpets, artigianato chic
stesso metodo artigianale che si tramanda da generazioni, che combina tradizione e sostenibilità. Unica variante è che oggi la friulana si veste di uno stile contemporaneo, con tanti colori, nuove forme e tessuti.
La loro fama è arrivata anche in Giappone, in occasione dell’Expo 2025 dove, il Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani” di Tolmezzo, ospitato all’interno del Padiglione Italia, ha esposto modelli storici di scarpets accanto a e nuove creazioni di Elisa Mainardis, artigiana friulana licenziataria del marchio registrato Scarpetti. Oggi queste calzature, simbolo di tradizione, antichi saperi e del saper fare friulano, sono al centro di un progetto culturale e museale più
In alto, è possibile salire a bordo del treno dei beni Unesco, che passa da Trieste, Palmanova e Cividale del Friuli
Sotto, team building sull'acqua
ampio, che punta a valorizzare le competenze artigianali, la formazione e lo sviluppo di nuova imprenditorialità come motore di rigenerazione territoriale carnica e friulana.
color smeraldo del lago e del verde intenso dei boschi che si stagliano nel cielo terso. Nei pressi si trovano anche due belvedere da cui ammirare il panorama da un’altra prospettiva. Lunga e impegnativa, indicata anche per team building, è l’Alta Via di Forni. Incorniciata dalle splendide vette delle Dolomiti Friulane Orientali, Patrimonio Unesco, il trekking di cinque giorni passa attorno alla conca di Forni di Sopra, immersi nella natura selvaggia del Parco naturale delle Dolomiti Friulane e alterna ambienti naturali, geologici a piccoli borghi. Il punto di partenza e di arrivo è Andrazza o Forni di Sopra e si fa tappa nei rifugi situati ad altitudini comprese tra i 1.400 e i 1.700 metri. L’itinerario ha molte varianti di diversa difficoltà e lunghezza e può essere adattato a ogni esigenza.
Spostandosi in Carnia, si può vivere un’esperienza emozionante sulla zipline di Sauris, che corre per 2,5 chilometri in mezzo alla natura regalando panorami e prospettive uniche. Pervasi dal profumo dei pini nei boschi del Monte Ruke, si vola sospesi per il primo tratto nella natura d’alta quota. All’arrivo, con una breve passeggiata, si raggiunge il secondo punto di partenza da cui ci si libra per un altro volo di seicento metri tra le cime degli alberi e da cui si inizia a intravvedere il lago. Il terzo tratto, infine, è forse quello più suggestivo che per oltre mille metri sorvola le acque turchesi del lago di Sauris.
PEDALANDO SENZA FRETTA
In Friuli Venezia Giulia si snoda una delle ciclovie più famose della Penisola e non solo: è l’Alpe Adria, che da Salisburgo raggiunge Grado dopo 415 chilometri. Di questi, circa 170 chilometri scorrono sul territorio regionale e sono occasioni ideali per team building o per attività post congress, dopo una giornata di lavoro, alla scoperta del territorio in sella a una due ruote. L’itinerario in Italia inizia a Tarvisio e, attraversando da nord
a sud l'intera regione, percorre diversi ambienti naturali, urbani e culturali: dalle valli e le cime delle Alpi Giulie e Carniche, costeggia i fiumi
Fella e Tagliamento, passa tra le colline moreniche per poi proseguire lungo la pianura friulana fino alla laguna e al mare Adriatico. A seconda del tempo a disposizione e del luogo di partenza, si possono percorrere tratti di varia lunghezza ma tutti assicurano panorami unici e occasioni per scoprire storia e tradizioni locali. Come Gemona del Friuli e Udine, i siti Unesco di Palmanova e Aquileia, i borghi medievali di Malborghetto, Venzone e Strassoldo, o, ancora, Grado, ultima località della ciclovia, che affascina per la sua atmosfera pittoresca tra mare e laguna.
Un percorso facile, alla portata di tutti e adatto per ogni stagione, è quello che parte da Udine per raggiungere l’Adriatico dopo circa sessanta chilometri, pedalando dalla pianura al mare. Le tappe, anche ristoratrici, sono scandite da Palmanova, la città stellata, Cervignano del Friuli, di origine romana, Aquileia, nota per la sua area archeologica tra le più importanti d’Italia, fino a Grado dove fare una sosta in uno dei tanti ristorantini per festeggiare “l’impresa” gustando specialità locali.
ITINERARI DI GUSTO
Il Friuli Venezia Giulia vanta anche un ricco patrimonio culinario, frutto di influenze e contaminazioni, che affonda le proprie radici nella storia, nella cultura e nelle tradizioni. Per conoscerlo si può seguire la Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia, che attraversa tutta la regione, ma qualunque itinerario, dalla montagna al mare, diventa un’occasione alla scoperta dei sapori locali. Nelle località d’alta quota, basta puntare su ristoranti, malghe e agriturismi: a Sauris, il clima particolare dei boschi e la corretta affumicatura danno origine al famoso prosciutto Igp; nel piccolo borgo di Tramonti di Sopra, l’azienda agricola Borgo Titol propone specialità della tradizione come la pitina Igp, un salume preparato fin dal 1800 e il formaggio del Cit, entrambi presidi Slow Food, e altri prodotti preparati con latte e carni del proprio allevamento. Scendendo nella zona collinare, il paesaggio è scandito dai vigneti attorno a Cividale del Friuli, Cormons, Gorizia e San Daniele del Friuli, che vanta ben quattro zone Doc, da dove provengono il Pinot Grigio e Bianco, il Friulano, la Ribolla Gialla, il Cabernet Franc e il Collio. Molte cantine aprono le loro porte ai visitatori anche per eventi esclusivi, dove conoscere la storia e la tradizione delle tenute, fare passeggiate tra i filari per poi concludere con una degustazione delle migliori bottiglie accompagnate da spuntini di specialità locali. Oppure si può partecipare a una tasting academy in cui imparare a conoscere e gustare il meglio della produzione dei Colli Orientali attraverso la degustazione di 32 vini a
rotazione sotto la guida di esperti del settore. Ancora più a sud, le specialità hanno il profumo del mare. Da Lignano Sabbiadoro a Grado, passando per la laguna di Marano e le storiche Aquileia e Palmanova nell’entroterra, la tavola offre pesci e crostacei, come il boreto a la graisana, le seppie col nero, le sarde fritte o in savor e antipasti con vongole, capesante, fasolari e cozze. Verso il confine, le ricette assumono un sapore mitteleuropeo che riflette la storia e le tradizione di Trieste e della zona carsica: qui le osmize, nate in epoca austriaca, propongono salumi e formaggi tipici accompagnati da vino locale mentre nelle trattorie del centro e del Carso si possono gustare piatti come la jota, una minestra di fagioli e crauti, e lo stinco con le patate in tecia, cioè in tegame, oppure in prossimità del golfo, i pedoci (le cozze) “a la scotadeo”, le vongole e i sardoni (alici).
Nella pagina a fianco, al centro, uno scorcio di Grado
Sotto, un post congress all'insegna dell'enogastronomia, andando per cantine
Tra storia e modernità
Storia, arte e tradizioni. Le città e le località minori del Friuli sono ricche di un patrimonio secolare ma con lo sguardo rivolto al futuro, che strizza l’occhio anche alla meeting industry. Tra strutture ad hoc e spazi ricavati all’interno di alberghi e agriturismi che conferiscono atmosfere uniche per ogni occasione
di FRANCESCA PACE
Sopra, il treno storico attraversa il territorio goriziano
Dimore storiche e moderni hotel di alta gamma in città, cantine, agriturismi e itinerari nei diversi contesti naturalistici delle province. In Friuli, le città e le località minori offrono un’ampia gamma di location, occasioni e servizi integrati per l’organizzazione di eventi in collaborazione con operatori specializzati, Dmc, enti di promozione e convention bureau per supportare le esigenze delle aziende. La qualità dell’assistenza e l’attenzione al dettaglio sono elementi distintivi del territorio, che unisce la professionalità all’autenticità dell’accoglienza friulana. Ecco dove andare e cosa scegliere per i propri appunti Mice.
GORIZIA, CROCEVIA DI CULTURE
Iniziamo il viaggio alla scoperta delle città e località storiche del Friuli Venezia Giulia da Go-
rizia, nominata Capitale europea della Cultura 2025 insieme a Nova Gorica. Luogo simbolo degli eventi è la piazza Transalpina, un tempo divisa a metà tra Italia e Slovenia dal cosiddetto “muro di Gorizia”, oggi punto d’incontro tra le due culture che riflettono la sua anima multiculturale, uno spazio urbano rinnovato, pensato per accogliere cittadini e visitatori, a misura di pedoni e ciclisti, con zone verdi, panchine e locali. L’atmosfera di questa città di confine, dalla storia affascinante e travagliata insieme, si respira ancora nelle sue strade e piazze, dagli eleganti palazzi e monumenti e risuona anche nella sua vocazione all’accoglienza di eventi Mice internazionali in un contesto unico, tra cultura e natura, con strutture congressuali immerse nel verde, adatte a incentive, conferenze e team building.
pea ereditata dal passato e dalla sua posizione geografica di crocevia di popoli europei. Fin dal 1500, Gorizia era parte dei domini degli Asburgo ed era meta di un turismo aristocratico per il suo clima mite e che per gli splendidi giardini, palazzi, caffè e negozi era nota come la “Nizza austriaca”. Bagnata dal fiume Isonzo, i suoi dintorni sono immersi nell’incantevole paesaggio del Collio, fatto di dolci colline punteggiate da vigneti e cantine, che contrastano con le aspre alture del Carso, ricco di memorie della Grande Guerra.
Simbolo di Gorizia è il Castello dell’XI secolo che domina dalla cima di un colle con una vista unica sulla città e sulla valle dell’Isonzo, e oggi sede del Museo del Medioevo goriziano, con arredi, dipinti, sculture e busti e riproduzioni di strumenti musicali antichi. Attorno al castello si apre il borgo medievale, con accesso dalla Porta Leopoldina, costruita nel 1660 per accogliere l’imperatore Leopoldo I d’Asburgo, dove si trovano la Cappella di Santo Spirito e i Musei Provinciali – il Museo della Grande Guerra, il Museo della Moda e delle Arti Applicate e la Collezione Archeologica – ospitati nelle antiche case Dornberg e Tasso.
Ai piedi del borgo, si apre il centro storico con piazza Vittoria e la settecentesca Fontana del Nettuno al centro, e piazza Sant’Antonio definita dai palazzi Strassoldo e Lantieri, che accolse reali, pontefici e scrittori come Goethe, Goldoni e Casanova. Da non perdere anche il Palazzo Coronini Cronberg magnifica dimora del Cinquecento trasformata in museo a cui Gorizia deve la fama di città-giardino durante il dominio austriaco, per lo splendido parco paesaggistico all’inglese circostante: un’oasi urbana dove numerose specie botaniche provenienti da diverse aree del mondo incorniciano terrazze panoramiche, fontane, scalinate, pergolati e specchi d’acqua. Le Scuderie, ampliate nel XVIII secolo, hanno una superficie totale di 750 metri quadrati, di cui quasi la metà disponibili per mostre, convegni, congressi ed eventi culturali.
L’accoglienza Mice può anche contare sull’ottima e varia offerta gastronomica goriziana, un mix dal sapore mitteleuropeo da scoprire nel mercato coperto, in stile Liberty, in cui si trovano tipicità del territorio, di carne e pesce, i vini Doc del Collio, dell’Isonzo, del Carso, mieli, confetture, formaggi che riflettono la tradizione culinaria locale.
I DINTORNI DI GORIZIA, TRA MARE E LAGUNA
Ricche di fascino sono anche le località nei dintorni di Gorizia, ideali per escursioni in giornata o eventi stagionali e incentive, con hotel attrezzati per congressi, centri benessere e attività outdoor, offrendo un mix efficace di lavoro e svago. A una quarantina di chilometri da Go-
rizia, Grado è una suggestiva meta tra la laguna e il mare. Nota anche come “Isola del Sole” dal clima piacevolmente temperato, è un pittoresco borgo marinaro che già dalla fine dell’Ottocento, sotto il dominio asburgico, ha attirato nobili e aristocratici facendone una rinomata meta turistica. Si scopre senza fretta nel centro storico, percorso da un labirinto di calli e campielli come una piccola Venezia, tra case dei pescatori, ristoranti e trattorie con specialità a base di pesce fresco che arriva ogni giorno al porto Mandracchio, vero cuore pulsante di una città in cui abitanti e turisti amano fare shopping, sedersi a un caffè o passeggiare lungo i viali pedonali che corrono paralleli alla spiaggia, animati da locali, negozi, alberghi e ville eleganti in stile Liberty. Attorno si visita la sua laguna, di grande valore naturalistico, dove immergersi nel birdwatching, avventurarsi tra i numerosi sentieri a piedi o in bici o fare escursioni in barca navigando tra un dedalo di trenta isolotti per ammirare i tipici “casoni” dei pescatori. Il suo sviluppo turistico ha portato anche a un’ampia offerta di strutture e servizi di alta qualità adatti anche per la meeting industry, come il Laguna Palace, situato di fronte alla laguna, tra la spiaggia e il centro storico. Oltre alle 71 camere di diversa tipologia, offre una area di circa quattrocento metri quadrati con due sale meeting luminose e versatili, che possono accogliere tra le sessanta e le ottanta
In alto, Piazza Transalpina, nel cuore di Gorizia
Sotto, Piazza Vittoria, sempre a Gorizia
UDINE, NEL CUORE DEL FRIULI
Dall'alto, la raffinata Udine e il verde Collio
Nella pagina a fianco dall'alto, il Molo Audace a Trieste, Palmanova e Aquileia
persone, dotate di servizi indipendenti, zona bar per coffee break e piccoli rinfreschi e parcheggio privato. Dalla parte opposta della laguna, Lignano Sabbiadoro è una delle località più green della regione e offre un bel contesto naturale con otto chilometri di spiagge di sabbia dorata, un mare premiato con la Bandiera blu d’Europa e un’immensa pineta. Un ambiente ideale per praticare sport acquatici, parasailing, fat sand bike o yoga sulla spiaggia che possono ispirare diverse attività per post congress e team building e che abbraccia anche alcune delle strutture alberghiere adatte anche alla meeting industry. Come il Congress Bella Italia Village, immerso nella pineta e affacciato sulla spiaggia, con tredici residence indipendenti adatti a ospitare eventi diversi contemporaneamente. Diverse sale meeting possono accogliere fino a duemila persone e dispongono di attrezzature tecniche per lo streaming video, videoconferenze e semplici proiezioni, mentre per eventi congressuali e convention mette a disposizione un project manager per fornire assistenza e supporto in ogni fase organizzativa.
Discreta e accogliente, Udine è una città tutta da vivere. Tra belle piazze, veri e propri “salotti” a cielo aperto, edifici storici, porticati, chiese, musei e le caratteristiche rogge, ancora visibili in alcuni punti della città. Una città dal fascino autentico che si rivela nel suo centro storico, dominato da Piazza Libertà, considerata una delle piazze più belle d’Italia, con edifici in stile veneziano, il campanile di San Giacomo e il loggiato di San Giovanni, un elegante porticato in stile rinascimentale che ospita anche il Palazzo del Comune, senza dimenticare il Duomo, la cattedrale dedicata a Santa Maria Maggiore, in stile gotico e rinascimentale, che custodisce opere d’arte di grande valore e un bellissimo campanile, e il moderno Duomo Nuovo, ben integrato nel contesto storico. Dal centro, si ammira il castello di Udine, una fortezza medievale che domina la città e oggi è sede del Museo della Preistoria e del Museo Archeologico. Passeggiando tra le sue mura, offre una vista panoramica sulla città, la pianura friulana e le Alpi. Udine è anche una città da buongustai. Il mercato è un buon luogo per scoprire i suoi sapori autentici, come il prosciutto di San Daniele, il formaggio Montasio, il frico, un piatto a base di formaggio, e i vini friulani, come il Refosco o il Friulano. Prodotti che nascono dalla campagna dei dintorni, tra collina e pianura, che si presta anche a facili escursioni per una gita post congress o team building nella natura. Per esempio, nella Riserva Naturale della Val d’Incarojo, per fare trekking e alpinismo tra fitti boschi, prati, alte vette e cascate. Oppure, tra le colline dei Colli Orientali e del Collio, dove le cantine offrono degustazioni di vini tra i vigneti panoramici. Per la sua posizione privilegiata nel cuore del Friuli Venezia Giulia, Udine è inoltre un comodo punto di partenza per raggiungere le spiagge, le incantevoli Dolomiti Friulane e le Prealpi Giulie e soprattutto alcuni dei centri storici della provincia, tutelati come siti Unesco. Aquileia, già importante città dell’Impero romano, è famosa per la sua area archeologica e i mosaici, da scoprire nella basilica di Santa Maria Assunta, del IV secolo, e in altri preziosi resti romani e paleocristiani.
Palmanova, città-fortezza rinascimentale, dalla forma perfetta di stella a nove punte, costruita durante la Repubblica di Venezia. La visita si snoda tra la maestosa piazza d’armi, Piazza Grande, sotto lo sguardo delle statue dei Provveditori, su cui affaccia il Duomo, e l’acquedotto veneziano, il percorso del Rivellino, le gallerie, fino ad arrivare al Baluardo Donato, il bastione meglio conservato della fortezza. E, infine, Cividale del Friuli, nei Colli Orientali, punteggiati da castelli e antichi ruderi, che conserva preziose testimonianze del suo passato longobardo, tra cui il Tempietto longobardo e il misterioso Ipogeo Celtico, di cui è ancora
Udine ha anche una dimensione ideale per il Mice e ospita regolarmente conferenze dalle scienze applicate alle discipline umanistiche, grazie alla sinergia tra l'università, enti pubblici e aziende. Fulcro del settore è il Centro Congressi Udine Fiere, parte integrante del quartiere fieristico udinese, situato nel Parco del Cormôr, a pochissimi minuti d'auto dal centro della città, ed è parte della riconversione delle strutture di un ex Cotonificio di fine '800 affacciato sul corso delle acque del Canale Ledra. Un bell’esempio di archeologia industriale che, grazie a interventi moderni e tecnologia, è oggi una grande struttura polifunzionale, ricca di fascino e storia, adatta a ospitare esposizioni, incontri, convegni, congressi e workshop. Composta da nove padiglioni, conta un totale di circa 21mila metri quadrati di superficie coperta, che possono essere modulati in base all’evento. Il centro congressi è distribuito su due piani con spazi modulabili e capacità variabile da trenta a 180 persone a sala, circondato da un’ampia area verde esterna e un parcheggio con circa tremila posti auto.
Per eventi di grande portata, poi, si può contare su una struttura unica nel suo genere: è lo Stadio Friuli, oggi Bluenergy Stadium, che, oltre agli eventi sportivi, ospita anche convention, congressi ed eventi aziendali. L’area calcistica è tra le più moderne d'Europa e mette a disposizione della meeting industry spazi versatili e servizi su misura di alta qualità come catering, hostess, impianti audio-video e cabina di traduzione e si dimostra anche un’ottima location per team building insoliti.
Oltre alle strutture dedicate, Udine conta diversi spazi all’interno degli alberghi cittadini più rinomati. Tra queste, l'Astoria Hotel Italia, un elegante quattro stelle nel centro storico ai margini dell'area pedonale, che lo rende di facile accesso e comodo per visitare la città. Oltre a 75 camere e a un raffinato ristorante, dispone di sale di diverse dimensioni e capacità – da 25 a 180 posti – pensate per eventi Mice modulabili, per adattarsi alle varie esigenze. Oppure, l’Hotel Là di Moret, il cui stile mixa le sue storiche origini con un design moderno e funzionale. Per incontri di lavoro, dispone di cinque sale meeting completamente attrezzate e versatili per adattarsi alle diverse esigenze, dal grande convegno fino alla riunione d’affari più riservata. Inoltre, gli ospiti possono contare su un servizio di ristorazione d’eccellenza, nelle due sale dedicate: Al fogolar, ampia, con al centro il tipico camino, dall’ambiente semplice e accogliente, e la sala 1905, più piccola e intima, che offre ricette della tradizione rivisitate in chiave gourmet e con un’attenzione particolare alla sostenibilità, entrambe ideali per pranzi o cene di gala. A Buttrio, poco fuori Udine, c’è poi l'Hotel Le Fucine, una struttura moderna
alcuni angoli storici di Pordenone
Nella pagina a fianco, in senso orario dall'alto, Udine, la Scuola dei Mosaicisti e il Castello di San Giusto
di recente apertura, pensata come nuovo riferimento per eventi corporate: vanta infatti diverse sale, versatili e di diversa capacità, tutte attrezzate, alle quali si abbina anche un servizio catering e di ristorazione a cura dei due ristoranti interni, la brasserie, con piatti tradizionali soprattutto di carne alla brace e il ristorante gourmet, per esperienze enogastronomiche esclusive legate al territorio.
PORDENONE,
UNA CITTÀ CHE SORPRENDE
Situata a pochi chilometri dal Veneto, Pordenone è una città che sorprende per il suo mix di bellezze architettoniche e naturali e, per chi non la conosce, può rappresentare una bella scoperta. Una città dinamica dove preziose testimonianze del suo passato convivono e si integrano con il suo sguardo rivolto al futuro, che emerge da una vivace scena artistica e da eventi internazionali – come il famoso festival letterario Pordenonelegge, con visitatori da tutta Europa – che ne hanno fatto un punto di riferimento culturale in continua evoluzione. Non è dunque un caso che sarà Capitale italiana della Cultura 2027. Con il claim “Pordenone 2027. Città che sorprende”, le è valsa la nomina proprio per essere “un modello di valorizzazione culturale innovativo e inclusivo, capace di coniugare tradizione e contemporaneità” che “mira a rafforzare l’identità del territorio”. In attesa del grande evento, dunque, vale la
pena scoprire la città a cominciare dal suo centro storico ben conservato, attraversato da Corso Vittorio Emanuele e Corso Garibaldi, su cui affacciano alcuni dei palazzi più belli e noti della città: il Palazzo Comunale, in stile gotico, su cui campeggia un orologio astronomico-lunare, Palazzo Ricchieri, del XIII secolo, che oggi ospita il Museo Civico d’Arte, o Palazzo dei Capitani, dalla bellissima facciata decorata su cui spiccano sette stemmi delle famiglie storiche della città. Verso la fine del corso si trovano Piazza della Motta, antica sede del mercato e oggi animata da caffè e ristoranti che offrono specialità locali e, soprattutto, il simbolo della città, il Duomo di San Marco, in stile gotico, dominato dal campanile alto ottanta metri e abbellito da eleganti trifore. Dalla piazza omonima, si attraversa il Borgo di Sotto, una delle zone più antiche di Pordenone, e si arriva al Noncello, il fiume a cui la città deve il suo nome (da Portus Naonis, il Porto sul Noncello), attraversato dal pittoresco Ponte di Adamo ed Eva, decorato con statue di Giove e Giunone. Il fiume è un’oasi urbana percorsa da sentieri e piste ciclabili per una pausa immersi nella natura. È solo una premessa ai dintorni naturalistici di Pordenone, punteggiati da castelli, antiche località, vere perle d’arte e di bellezza, cantine della zona Doc Friuli Grave e le immense distese dei magredi, rarissimo caso di steppa europea che ospita un ricco ecosistema, da esplorare con escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo. Merita, poi, una visita
Spilimbergo, che conserva ancora l’originale impianto medievale, dove visitare il Duomo, la Loggia del Comune, con l’incisione su un pilastro della “macia”, l’unità di misura per le stoffe, e la prestigiosa Scuola Mosaicisti del Friuli ospitata nel Castello, fondata nel 1922 e nota a livello internazionale. Luoghi che diventano spunti per post congress o team building insoliti dove, oltre alle visite, sperimentare anche percorsi di canyoning, trekking e nordic walking. In un’ottica Mice, oltre a storia e natura, la città offre alla meeting industry un’ottima offerta alberghiera business-friendly, e la presenza di centri di eccellenza nel campo dell'innovazione, come il Pordenone Technology Hub e la Fiera di Pordenone, situati fuori dal centro città e ben collegati con l’autostrada e gli aeroporti di Venezia e Trieste. L’Hub è composto da quattro padiglioni tecnologicamente attrezzati e un padiglione centrale multifunzione con diverse sale congressi, versatili e modulabili. All’esterno, un’area verde è disponibile per banqueting e catering o esposizioni.
Nei pressi, si trova anche l’Hotel Ca’ Brugnera, che si presta a eventi Mice con uno staff preparato e dedicato. La struttura dispone di due sale plenarie fino a cinquecento posti, la cui versatilità permette di trasformare gli spazi in sale "su misura" per qualsiasi esigenza. Alla dotazione tecnica standard, si possono richiedere supporti congressuali ad hoc e il servizio di interpretariato.
Tornando verso il confine con la Slovenia, Trieste da sempre incanta per la sua atmosfera mitteleuropea, elegante e raffinata. Un’apertura che si riflette anche nella sua vocazione all'accoglienza turistica che, insieme a un’ampia gamma di hotel, è adatta anche a eventi Mice internazionali, completati da post congress e team building unici grazie alla ricchezza del patrimonio storico e culturale della città.
«Negli ultimi anni, il turismo in Friuli Venezia Giulia – spiega Iacopo Mestroni, direttore generale di PromoTurismoFVG – è cresciuto in modo significativo, raggiungendo record storici che hanno superato, nel 2024, i 10,3 milioni di presenze, la maggior parte delle quali straniere. In questa cornice ottimista, Trieste continua a crescere e traina il turismo regionale, dopo aver sfiorato negli scorsi 12 mesi quota 1,9 milioni di presenze. In cinque anni, solo nel capoluogo, il turismo straniero è cresciuto del 64,4%, facendone una delle nostre mete più apprezzate». Ogni angolo della città è una pagina di storia, cultura e bellezza, lascito dell’Impero austroungarico, che si svela tra strade strette e acciottolate, palazzi neoclassici, caffè storici e piazze eleganti. Prima fra tutte, Piazza Unità d'Italia, tra le più grandi d'Europa tra quelle affacciate sul mare, che si allunga verso l’orizzonte sul Molo Audace e definita dagli edifici del Comu-
ne, della Regione e della Prefettura. Da qui si raggiunge il borgo teresiano, il quartiere voluto da Maria Teresa d’Austria, attraversato dal Canal Grande, dove le sue chiese di fede diversa testimoniano la felice convivenza delle religioni. Il cuore antico della città sorge sulla collina di San Giusto, con la Cattedrale del XII secolo dedicata al patrono della città, e il Castello, di epoca medievale, da cui si gode di una splendida vista panoramica e, ai suoi piedi, il Teatro Romano, un antico anfiteatro del I secolo d.C. Vale la pena un giro sulla storica trenovia di Opicina, che collega il centro città con il quartiere situato sull'altopiano del Carso, inaugurata nel 1902 e che percorre una tratta panoramica di circa cinque chilometri con una pendenza fino al 26%, dove fare una passeggiata sulla strada Napoleonica e ammirare la vista sulla città e sul golfo.
Nei dintorni della città, il castello di Miramare è uno dei luoghi più suggestivi da visitare: costruito intorno al 1860 per l’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Austria e sua moglie Carlotta del Belgio sulla cima di un promontorio, conserva mobili d'epoca e opere d'arte ed è circondato da un incantevole parco con piante esotiche e viali alberati, e regala una vista unica sul golfo.
Il fascino di Trieste è molto apprezzata dalla meeting industry che trova in raffinati hotel, dimore storiche, musei e spazi ad hoc la solu-
zione adatta a ogni esigenza. A cominciare dal Generali Convention Center Trieste, ricavato dalla riconversione di due edifici storici, i Magazzini 27 e 28, nel Porto Vecchio, e completato dalla costruzione di una nuova ala moderna: è tra i più grandi centri congressi polifunzionali sul mare del Nordest, con un’area di diecimila metri quadrati, un auditorium di quasi duemila posti, caratterizzato da spazi flessibili da personalizzare in base alle esigenze, e una terrazza di seicento metri quadrati affacciata sul mare. Sempre in città, il castello di San Giusto è la location ideale per eventi post congress e cene di gala raffinate: simbolo della storia antica di Trieste, voluto dagli imperatori d’Austria, dal 1936 è stato trasformato in museo e aperto al pubblico. All’interno, le sale del Bastione Lalio sono state pensate per ricevimenti e serate esclusive, con una scenografica terrazza per aperitivi o eventi all’aperto, con vista sul panorama circostante. Un’altra location di grande effetto è il Castello di Duino, del XIV secolo, a breve distanza dal centro: ripensato per accogliere eleganti eventi anche Mice, offre una sala a platea, con soffitto ligneo e ampie finestre, fino a 149 posti, dotata di supporti tecnologici necessari e un bar per coffee break e fast lunch, a cui si aggiungono altre sale più piccole – da novanta a 180 persone – per eventi e cene di gala più raccolte, circondate da dipinti, stucchi e antichi camini.
Iacopo Mestroni, direttore generale di PromoTurismoFVG
Sopra e nella pagina a fianco, Trieste sfodera il suo fascino senza tempo
PromoTurismoFVG Via Aquileia, nr. 46 34077 Ronchi dei Legionari (GO) Tel. 0431 387 122
info@promoturismo.fvg.it www.promoturismo.fvg.it
da M ilano a Cortina
I territori delle olimpiadi 2026 e le venue per il Mice
TRA LOMBARDIA E VENETO
Una guida per scoprire dove si svolgeranno gare e cerimonie, ma anche per suggerire al Mice i luoghi e le location da scegliere per i propri eventi. Prima, dopo e durante le Olimpiadi
The Hotel Experience
Moderno e funzionale, 203 camere, Restaurant & Bar, piscina esterna, Spa & Fitness Center, ampi spazi verdi.
1800 mq complessivi, piano unico, ingresso separato, 10 sale modulabili dotate di luce naturale, parcheggio di oltre 500 posti.
Business & Leisure | Signature Experiences
Sotto i riflettori olimpici
Grande vetrina internazionale, indotto per il futuro, e soprattutto un impulso per servizi, location (non solo sportive) e innovazione di cui beneficerà anche il mondo degli eventi: è partito il conto alla rovescia per Milano Cortina 2026, che accenderà i riflettori mondiali sull’Italia
L’appuntamento è dal 6 al 22 febbraio per i XXV Giochi Olimpici invernali, seguiti dal Giochi Paralimpici invernali dal 6 al 15 marzo.
Milano, Cortina, ma non solo. Questa è la prima edizione a carattere così diffuso: da Bormio al Trentino, da Verona a Livigno, le nostre destinazioni uniscono le forze e gli asset di sport,
natura, cultura, per diventare una vetrina del “made in Italy” nel senso più ampio. E puntano a lasciare un’eredità importante. Tra piste, palazzetti, centri fieristici, snow park, investimenti da centinaia di milioni di euro stanno conferendo nuovo lustro e funzionalità accresciute a venue che diventeranno nuovi poli di attrazione per gli eventi, sportivi, ma anche
In alto, se Milano e Cortina sono le due "primedonne" della kermesse olimpica, i Giochi coinvolgeranno anche altre località del Nord Italia, come Verona, Bormio e Livigno
MARIANGELA TRAFICANTE
d
Cortina d'Ampezzo è pronta ad accogliere le Olimpiadi Invernali 2026
L'Arena di Verona ospiterà la cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici il 22 febbraio e la cerimonia di apertura dei Giochi Invernali Paralimpici, il 6 marzo
culturali, di intrattenimento e convegnistici. E non è finita: le città si rifanno il look, in primis Milano, dove la vivacità è tangibile e sta dando un impulso fortissimo alla scena ricettiva, con l’arrivo in città di brand prestigiosi, il recupero di palazzi storici e la sperimentazione di nuovi formati, anche all’insegna del bleisure. Investimenti, sì, ma anche un’occasione di crescita economica. Lo dice l’analisi presentata da Banca Ifis nel rapporto “L’Italia unisce il Mondo. Milano Cortina 2026: costruire ponti attraverso lo sport”: tra impianti sportivi e infrastrutture sono circa 94 le opere in campo, per uno stanziamento complessivo stimato in tre miliardi di euro. Due milioni e mezzo i visitatori attesi, per un’audience globale di tre miliardi. E si stima che contribuiranno a creare 5,3 miliardi di euro di valore, tramite la spesa turistica – compresa quella di chi visiterà il territorio nei 12-18 mesi successivi – e
l’heritage infrastrutturale.
Non solo: il rapporto evidenzia che chi si sta interessando ricerca anche attività esperienziali a corollario, tra enogastronomia, benessere, shopping, cultura, manifestazioni ed eventi. Considerazioni che confermano una volta di più il valore del grande evento per le sue ricadute positive sul territorio e la legacy che lascerà. Senza dimenticare che in primis il periodo stesso dei Giochi diventa una straordinaria opportunità per offrire un’esperienza corporate e incentive fuori dal comune, un momento da ricordare, grazie ai format premium a disposizione. E l’essenza diffusa della kermesse porta con sé anche un altro grande valore: da un lato ecco le venue glamour e metropolitane di una Milano sempre più brillante. Dall’altro, il paradiso outrdoor della montagna che sfoggia i suoi asset intercettando le tendenze più attuali di ricerca di natura e autenticità.
Oltre 3.500 atleti provenienti da 93 Paesi, in gara per 195 medaglie: sono questi i numeri di Milano Cortina 2026.
I Giochi Olimpici invernali si terranno dal 6 al 22 febbraio 2026. La cerimonia d’apertura avrà luogo allo Stadio San Siro di Milano (6 febbraio), quella di chiusura all’Arena di Verona (22 febbraio). Il simbolo scaligero ospiterà anche la cerimonia di apertura dei Giochi invernali paralimpici, il 6 marzo, che si concluderanno il 15 marzo con la cerimonia di chiusura allo Stadio del Ghiaccio di Cortina d’Ampezzo.
Sarà un evento diffuso. Otto le località coinvolte: Milano, Bormio e Livigno in Lombardia, Cortina d’Ampezzo e Verona in Veneto, Anterselva/Antholz, Predazzo e Tesero in Trentino Alto-Adige.
In tutto 22mila chilometri quadrati, tre regioni, due province autonome e due città. Saranno 18 le venue di gara. Sedici le discipline olimpiche: biathlon, bob, combinata nor-
dica, curling, freestyle, hockey sul ghiaccio, pattinaggio di figura, pattinaggio di velocità, salto con gli sci, sci alpino, sci di fondo, short track, skeleton, slittino, snowboard, sci alpinismo (al debutto olimpico).
Sei gli sport paralimpici: biathlon paralimpico, curling in carrozzina, para ice hockey, sci alpino paralimpico, sci di fondo paralimpico, snowboard paralimpico.
I Giochi hanno anche due monete ufficiali: sono state emesse dal Ministero dell’economia e finanza e sono dedicate a due discipline, salto con gli sci e snowboard, per celebrare appunto Milano Cortina 2026. Sono in argento, su un lato hanno impresso il logo dell’evento e hanno valore nominale di sei euro. La strada verso i Giochi sarà caratterizzata poi da un calendario di iniziative artistiche e culturali che avranno il “cappello” di Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026 tra mostre, convegni, spettacoli, proiezioni cinematografiche.
ISTRUZIONI per l’uso
di MARIANGELA TRAFICANTE
Nella pagina a fianco, dall'alto: L'Allianz MiCo accoglierà invece i media italiani e internazionali per l’intera durata dell’evento olimpico
L'avveniristica Fiera Milano a Rho: in due padiglioni appositamente rimodulati si terranno le competizioni di speed skating e alcune partite di hockey su ghiaccio
L'ex macello di Porta Vittoria, diventato una richiesta location per eventi dall'allure postindustriale
Sotto, due simboli della città: le guglie del Duomo e la Torre Velasca, ristrutturata di recente
Milano si rifà il trucco
Tra nuove aperture e restyling importanti, il capoluogo meneghino è pronto, più sfavillante che mai, ad accogliere la grande kermesse sportiva. Tante le novità, anche a livello di location, dalle quali il Mice potrà attingere a piene mani
Per le Olimpiadi Milano si rifà il look e si arricchisce di nuovi spazi. Investimenti, progetti, riqualificazioni non si limitano agli impianti fieristici e sportivi: il capoluogo meneghino è in fermento anche sul fronte dell’offerta alberghiera, con nomi di rilievo in arrivo che promettono ancora più appeal sia per l’accommodation sia per il mondo degli eventi, del fine dining e del wellness deluxe.
LE VENUE OLIMPICHE PER IL MICE
DEI GRANDI NUMERI
Tra le strutture più imponenti che stanno sorgendo spicca il Villaggio Olimpico, che rientra nel grande progetto di recupero dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana, nella zona sud della città. Sei edifici ospiteranno circa 1.400 atleti olimpici e paralimpici e una volta spenti i riflettori uffici, residenze e studentato. A cor-
redo ci saranno anche diecimila metri quadrati di spazi per servizi.
Nella sua visione più ampia il progetto, che prevede anche basso impatto ambientale grazie all’efficientamento energetico, intende cambiare volto a questa parte di città con la nascita di un grande parco. In cantiere anche serre e orti gestiti attraverso una piattaforma digitale, per la valorizzazione del chilometro zero. Senza dimenticare che nelle vicinanze sorge quello che è diventano ormai un punto di riferimento dell’arte contemporanea, la Fondazione Prada, creando dunque un ideale fil rouge tra rigenerazione, cultura e nuovi spazi milanesi. Il fermento olimpico spinge le forze centrifughe del capoluogo meneghino verso nuovi poli di sport, eventi ed entertainment lontani dal centro. Così accade nel quartiere Santa Giulia. La nuova Arena Polifunzionale Milano Santa Giulia, progettata dall’architetto David Chipperfield, ospiterà le competizioni di hockey su ghiaccio e diventerà una struttura flessibile per grandi eventi, in grado di accogliere fino a 16mila persone, circondata da una piazza di oltre diecimila metri quadrati. Una volta completata, sarà una delle più moderne d’Europa. L’area, alle porte di Rogoredo e servita dall’omonimo snodo dell’alta velocità e dei collegamenti urbani metropolitani, è quella già interessata da grandi trasformazioni urbane, tra distretti business e residenziali, e il nuovo masterplan firmato da Mario Cucinella Architects creerà anche viali, giardini e poli culturali come il campus e una nuova sede per il Conservatorio Giuseppe Verdi.
LA FIERA DEL FUTURO
Nuovo slancio arriverà anche nei poli fieristici: in due padiglioni appositamente rimodulati a Rho si terranno le competizioni di speed skating e alcune partite di hockey su ghiaccio in quello che verrà battezzato Milano Ice Park. Il centro congressi Allianz MiCo accoglierà invece i media italiani e internazionali per l’intera durata dell’evento olimpico.
Una notizia importante per il Mice: gli interventi che Fondazione Fiera Milano sta realizzando lasceranno in eredità al territorio nuovi spazi per eventi. In particolare, i due padiglioni di Rho saranno una sede polifunzionale per grandi eventi diventando un unico ambiente in grado di ospitare congressi fino a 12.500 posti a sedere in una unica sala (oggi la struttura più grande di Fiera Milano spa all’Allianz MiCo raggiunge i 4.500 posti), concerti fino a circa trentamila posti al coperto, eventi e competizioni sportive, con la possibilità di nuovi layout espositivi.
ESPERIENZA A CINQUE STELLE CON I BRAND TOP
Di assoluta vivacità è il panorama degli investimenti alberghieri: grandi brand italiani e internazionali sono approdati, o stanno per farlo.
In basso, speed skating e hockey su ghiaccio sono tra le discipline olimpiche che avranno Milano come palcoscenico
Tra le new entry si può citare The Plein Hotel di via Manin, cinque stelle firmato Philip Plein con suite, spa, butler service e un “beach club” di prossima apertura sul rooftop. È prevista nel 2026 l’inaugurazione del Rosewood negli storici Palazzo Branca e Palazzo della Banca Commerciale, con settanta tra camere e suite, aree wellness e giardino, mentre l’ex Baglioni di via Senato prenderà le insegne Rocco Forte. Work in progress anche per l’Hotel Edition ed è molto atteso il debutto meneghino di Soho House che, dopo Roma, sbarcherà in città, aprendo nel palazzo anni Trenta dell’Ex Cinema Arti di via Mascagni il suo members club. E dopo i Giochi dovrebbe partire il restyling dell’Hotel Puccini su corso Buenos Aires, che diventerà un Tapestry Collection by Hilton.
Un nuovo hotel cinque stelle da 30 camere potrebbe arrivare anche in via Mazzini, a pochi passi da piazza Duomo, grazie all’investimento di Ferretti Hotels Group.
E lo Sheraton Diana Majestic di Porta Venezia verrà ristrutturato e riaprirà, probabilmente nel 2027, come cinque stelle nell’orbita di Egnazia Ospitalità Italiana di Aldo Melpignano.
IL NUOVO SPLENDORE DI UN’ICONA: LA TORRE VELASCA
Fresca di restyling è pronta alla sua nuova vita anche la Torre Velasca, con la sua inconfondibile silhouette che aveva segnato gli anni del boom. Il grattacielo brutalista in cemento armato realizzato dallo studio Bbpr e inaugurato nel 1958 svetta per 106 metri e si presenta oggi con un’allure contemporanea per ospita-
re spazi retail, uffici e residenze, promettendo di diventare un nuovo punto di riferimento nel panorama glamour e lusso milanese. Tra i plus, le 72 residenze con vista panoramica, dal diciannovesimo al ventiseiesimo piano, pensate sia per soggiorni brevi sia per permanenze più lunghe e come serviced apartment, un’area benessere con spa e palestra e un esclusivo membership club.
LE NUOVE TERME DE MONTEL, IL CONNUBIO TRA WELLNESS ED EVENTI
Milano si candida a diventare anche nuovo punto di riferimento nel wellness di alto livello. Da pochi mesi ha debuttato De Montel-Terme Milano, gestito dal gruppo Terme & Spa Italia, un parco termale negli spazi delle ex Scuderie de Montel, nel quartiere di San Siro. Recuperando il fascino dell’architettura Liberty, quest’oasi di verde e benessere si sviluppa su16mila metri quadrati, con piscine interne ed esterne e diventa un’interessante location dove organizzare eventi corporate, da presentazioni aziendali a team buidling, sia durante la kermesse olimpica sia in altri momenti dell’anno.
UN EX MACELLO PER IL MICE
Anche l’ex macello di Porta Vittoria, nel quartiere di Calvairate, rinascerà dallo stato di abbandono grazie al progetto di riqualificazione Aria, che prevede la nascita di un mix di strutture tra residenze, studentati, attività commerciali e culturali, circondati da un grande parco urbano. Già attualmente le sue architetture di archeologia industriale hanno attirato eventi e manifestazioni che l’hanno scelta come location.
Best Western CTC Hotel Verona: il tuo business Hotel alle porte di Verona
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Cortina, ritorno al futuro
Un omaggio alle origini: così si potrebbe definire il ritorno delle Olimpiadi a Cortina d’Ampezzo.
Fu proprio la località regina delle Dolomiti, infatti, a ospitare i primi Giochi invernali d’Italia, con un meritato riscatto dopo una storia rocambolesca che aveva inciampato nel Novecento
di MARIANGELA TRAFICANTE
A fianco, l’affascinante scenario invernale delle Dolomiti ampezzane
Sotto, Cortina d’Ampezzo by night: la località unisce l’indole sportiva a un’atmosfera glamour
Non è la prima Olimpiade per Cortina. La cittadina montana si era infatti aggiudicata l’edizione del 1944, battendo concorrenti altrettanto blasonati come Oslo e Montréal. Tuttavia quei Giochi non si tennero mai a causa della Seconda Guerra Mondiale. Si dovette attendere quasi dieci anni per vedere finalmente arrivare i cinque cerchi: ecco Cortina 1956, la prima edizione italiana, i VII Giochi Olimpici invernali, a cui parteciparono 821 atleti da 32 Paesi pronti a sfidarsi in 24 gare. Già all’epoca fu anche l’occasione per dare impulso alle infrastrutture della località. Per la cronaca, l’Italia arrivò ottava nel medagliere con tre riconoscimenti. Un evento storico, dunque, che ora torna con grandi attese – e numeri ben diversi –
settant’anni dopo, pronto a regalare nuove emozioni sportive ma anche esperienze a tutto tondo, dove lo spirito agonistico si mescolerà a momenti di condivisione, attività rigeneranti nella natura (cui fanno da contrappunto le esperienze di glamour cittadino a Milano) e un’eredità di infrastrutture, format, iniziative e focus sulla montagna che sarà sicuramente un’interessante opportunità per tutto il mondo Mice alla ricerca di nuove formule e destinazioni durante e dopo i Giochi.
VENUE RINNOVATE
Le storiche venue sportive riaccenderanno i riflettori rinnovate, unendo tradizione e futuro, e con loro anche nuove infrastrutture e servizi. Sarà un impianto all’avanguardia il nuovo Sli-
ding Centre, che sta sorgendo in un’area dalla lunga tradizione, che dal 1923 ospita gli sport di scivolamento. Gli interventi innoveranno e valorizzeranno la pista dedicata a Eugenio Monti che qui conquistò due medaglie nel 1956, per poi vincere altri titoli anche a Innsbruck 1964 e Grenoble 1968. L’impianto ospiterà le gare di bob, skeleton e slittino e una volta spenti i riflettori potrà essere teatro non solo di eventi sportivi ma anche di attività ludiche legate a queste discipline.
Ingenti anche gli investimenti che hanno interessato il Cortina Curling Olympic Stadium, anche questa una struttura storica – realizzata per ospitare i Giochi del ‘56 – e che vede migliorare accessibilità e servizi. La struttura conta una capacità di tremila posti. Qui si terranno le gare di curling e Wheelchair Curling.
Si rinnova anche l’Olimpia delle Tofane (il Tofane Alpine Skiing Centre), già sede di gara nel 1956 e tra le location più conosciute della Coppa del mondo femminile di sci.
Anche Cortina d’Ampezzo avrà poi il suo Villaggio Olimpico: nell’area di Fiames ospiterà circa 1.400 atleti e personale in una location diffusa, 377 mobile home made in Italy all’insegna della sostenibilità, realizzate con materiali riciclati e che una volta terminato l’evento potranno essere riutilizzate.
TRA GLAMOUR E NATURA
Sport, ma anche natura e cultura sono gli assi nella manica di Cortina d’Ampezzo come sede di un evento in tutte le stagioni. Se in inverno protagonista è la neve, da vivere attraverso lo sport, in primavera e in estate la quota open air è assicurata da sentieri, vie ferrate, percorsi cicloturistici e arrampicate per soddisfare i desideri degli amanti della montagna. La destinazione poi si presta a combinare l’immersione nella natura con l’esperienza glamour, da vivere in centro tra ristoranti gourmet e boutique di lusso, all’ora dell’aperitivo (anche a bordo pista per un après ski) o per la vivace nightlife, senza tuttavia perdere l’autenticità della cultura ladina, ancora viva, che si riflette nei sapori, comprese le pasticcerie storiche, e nell’artigianato artistico di legno, ferro battuto e vetro.
NUOVI HOTEL E INDIRIZZI STORICI
Anche la scena alberghiera è in movimento. Il celebre Grand Hotel Cristallo, gioiello Art Nouveau del 1901, è oggetto di un’imponente ristrutturazione e riaprirà a cinque stelle sotto le insegne di Mandarin Oriental. Sono previsti un ampliamento delle camere e la riqualificazione dell’area wellness.
A fine 2026 è prevista la riapertura come prima struttura Emblems Collection di Accor in Italia dell’Hotel Bellevue, altro albergo storico, le cui radici affondano nel XIX secolo, con ottanta
VERONA: CROCEVIA OLIMPICO
Dolomiti
bellunesi e Verona saranno sotto i riflettori con la loro grande bellezza, i servizi e le infrastrutture in rinnovamento per i Giochi, che al tempo stesso rimarranno come preziosa “legacy” anche per il futuro e le potenzialità turistiche, congressuali e Mice delle destinazioni.
Dalla bellezza dolomitica di Cortina, infatti, i riflettori punteranno anche alla città di Romeo e Giulietta, dove l’Arena ospiterà la cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici e quella di apertura dei Giochi Paralimpici. Verona punta decisamente a un ruolo di prim’ordine nel panorama
degli eventi e lo fa anche con il lancio del Verona Garda Convention Bureau, che fa il suo ingresso nel Venice Region Convention Bureau Network, che mette in rete la meeting industry veneta.
Forte sia della sua posizione strategica (l’aeroporto Valerio Catullo offre collegamenti con destinazioni nazionali e internazionali, e la città è snodo importante sia a livello ferroviario sia autostradale), che del suo patrimonio storico-culturale, la città si prepara al grande evento olimpico ma dunque guarda già oltre.
camere deluxe di cui 27 suite con vista sulle montagne, focus sul benessere in una spa da cinquecento metri quadrati e sulla sostenibilità energetica. Di alto livello sarà anche l’offerta food and beverage.
Grandi attese anche per il restyling dell’Hotel Ancora Cortina, acquisito dalla Red Circle di Renzo Rosso e che sarà riaperto da Egnazia Ospitalità Italiana, già presente nella destinazione con l’Hotel de Len, inaugurato nel 2022 dopo un importante lavoro di ristrutturazione che ha restituito camere dal design contemporaneo e una spa con vista panoramica. Il “nuovo” Hotel Ancora, iconico indirizzo sul centrale Corso Italia dal 1826 con la sua storica terrazza, avrà 38 camere, di cui 18 suite, un club esclusivo, un ristorante e un bar.
In alto, Verona è una delle località “co-protagoniste” di Milano Cortina 26
Montagna per tutte le stagioni
Non solo Cortina: l’area montana interessata dalle Olimpiadi Invernali 2026 comprende anche altre località famose per gli sport bianchi, da Bormio a Livigno. Ecco tutte le novità
di MARIANGELA TRAFICANTE
ISopra, Bormio, famosa (anche) per le sue terme
nostri territori montani si stanno dimostrando pronti a intercettare la domanda che cambia e le tendenze più attuali, offrendo non solo impianti sportivi di primo livello per praticare sci, snowboard, freeride o altre discipline, ma anche per vivere appieno l’esperienza declinata in mille sfaccettature: dalle spa di montagna ai percorsi di mindfulness nel bosco per attività orientate al benes-
sere, passando per proposte di trekking, bike, escursioni e degustazioni ad alta quota. Sarà questa un’eredità importante: paesaggi alpini, borghi montani, valli e cime sfoggiano la loro grande bellezza, combinata alla valorizzazione del proprio patrimonio naturalistico, confermandosi destinazioni ideali per vivere indimenticabili esperienze outdoor, dalle più adrenaliniche ai momenti di ricerca del proprio
benessere interiore.
Non è un mistero, infatti, che dagli anni della pandemia in poi sia cresciuta la ricerca di spazi open-air, attività in cui far “respirare” corpo e mente, recuperare il contatto con la natura e con se stessi. A questo si è aggiunto il cambio di scenario dettato anche dalla crisi climatica. Pur rimanendo sempre regine dello sci e degli sport invernali, le nostre montagne si sono attrezzate sempre di più per proporre attività, esperienze, eventi da vivere a 360 gradi e in tutte le stagioni (compresa quella più calda, alla ricerca della cosiddetta “coolcation”). I boschi diventano grandi palestre open-air, le terrazze naturali e quelle di hotel e resort scenari ideali per sessioni di yoga con vista, si moltiplicano sentieri e percorsi ciclabili.
NOVITÀ IN QUOTA
Le Olimpiadi daranno ulteriore visibilità ai territori interessati, con investimenti che gioveranno alla rigenerazione e allo sviluppo di servizi a conferma della qualità dell’offerta e della ricettività, nonché dell’attrattività di queste destinazioni.
In Veneto, per esempio, nasce un nuovo percorso escursionistico, il Cammino delle Dolomi-
ti, un anello di cinquecento chilometri suddiviso in trenta tappe, che attraversa alcuni dei paesaggi più affascinanti delle Dolomiti Bellunesi, Patrimonio Mondiale Unesco. Ogni tappa conduce a luoghi suggestivi e spirituali come il Santuario dei Santi Martiri Vittore e Corona, punto di partenza del percorso, la casa natale di Papa Giovanni Paolo I a Canale d’Agordo, ma anche sito minerario di Val Imperina e la diga del Vajont, luogo simbolo della memoria collettiva italiana. Si tratta di un tracciato percorribile gran parte dell’anno e studiato per soddisfare un pubblico ampio, con itinerari adatti a diverse difficoltà e livelli di preparazione, cui si aggiungono i servizi per l’accoglienza, il ristoro e il pernottamento.
PARADISO VALTELLINA
Con ingenti investimenti nelle nove opere in corso tra aree sportive e servizi, la Valtellina è pronta ad accrescere il suo appeal per gli amanti degli sport invernali ma anche come destinazione per eventi a grande impatto emozionale.
Per i Giochi, sci alpinismo e sci alpino saranno di casa a Bormio, la località pronta ad affascinare anche “fuori pista”. Il comprensorio offre
Sotto, Livigno, una destinazione classica per gli amanti della neve
Dall’alto, uno scorcio del Lago Antorno, circondato dalle Dolomiti bellunesi, e un paesaggio imbiancato dalla neve in Alto Adige
Il percorso di avvicinamento ai Giochi Olimpici è costellato di eventi sportivi. Appuntamento dall’11 al 16 settembre 2025 con The Great Ride Milano-Cortina, iniziativa su due ruote non competitiva e aperta a tutti, che collega Milano a Cortina d’Ampezzo, attraversando diverse province del Nord Italia e sette siti patrimonio Unesco. The Great Ride Milano-Cortina non è una gara e non prevede cronometri né
classifiche. Ciascun partecipante potrà decidere come vivere l’esperienza, affrontando l’intero itinerario di oltre cinquecento chilometri e quattromila metri di dislivello o scegliendo di pedalare solo alcune tratte partendo anche da Verona o da Treviso. Durante il tragitto, i partecipanti sono invitati a sostare per godersi degustazioni, incontri con produttori e realtà locali, esperienze culturali e naturalistiche.
seicento chilometri di itinerari e sentieri immersi nel Parco Nazionale dello Stelvio e con diversi livelli di difficoltà. Si possono citare per esempio la Valle dei Forni, una delle aree glaciali più spettacolari delle Alpi italiane, e i sentieri della Grande Guerra, dove ammirare trincee, postazioni d’artiglieria e villaggi militari ben conservati. Snowboard e freestyle andranno in scena a Livigno. Per la sua prima occasione olimpica la località si rifà il look, rinnovando gli impianti e arricchendosi con nuove strutture. Il comprensorio può già vantare ben 120 chilometri di piste in una ski-area che ora diventerà ancora più attraente per chi è in cerca di emozioni adrenaliniche sugli sci. Tra le nuove venue ideali per salti ed evoluzioni sulla neve spicca il Livigno Aerials & Moguls nel parco Carosello 3000 mentre nell’area del Mottolino è in arrivo il Livigno Snowpark. Come eredità dei Giochi, inoltre, la località potrà godere di un ampliamento delle infrastrutture tra nuovi parcheggi, un bacino alpino per l’innevamento artificiale e nuove linee in cabinovia.
La Valtellina chiama a raccolta chi è alla ricerca di contatto con la natura e scenari mozzafiato, dalla Val di Mello alla cascata dell’Acqua Fraggia in Valchiavenna. Chi è alla ricerca di trekking più o meno impegnativi può optare per la Val Gerola. Un’attività di sicuro effetto è il Ponte nel Cielo, un ponte tibetano pedonale situato in Val Tartano a 140 metri di altezza. Per un’immersione nella biodiversità ecco la Riserva Naturale Pian di Gembro nei pressi di Aprica, mentre il lago Palù diventa la cornice perfetta per trekking e attività ricreative open air. A ritemprare corpo e spirito ci pensano poi rifugi e malghe dove gustare i piatti tipici della tradizione valtellinese.
Percorsi per appassionati di bike si trovano in Valmalenco tra i 1.400 e i 2.400 metri di quota, mentre una proposta adrenalinica è quella del Wild Park di Caspoggio, con otto percorsi di vario livello composti da ponti tibetani, carrucole, e l’altalena gigante che fa volare a trenta metri d’altezza.
ALTO ADIGE, SPORT ED EMOZIONI
Anche l’Alto Adige sarà sotto i riflettori: il biathlon trova la sua cornice in una località regina di questo sport, la Valle d’Anterselva, nel cuore del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina. Qui si trova l’Anterselva Biathlon Arena che ha già ospitato diverse tappe di Coppa del Mondo e sei edizioni dei Mondiali. Val di Fiemme e sci nordico sono un altro binomio perfetto: in questa cornice, dove si sono svolte, tra le altre cose, quattrocento prove di Coppa del mondo e tre campionati del mondo, il Tesero Cross-Country Skiing Stadium ospiterà le gare di sci di fondo e le frazioni con gli sci stretti della combinata nordica. Lo Ski Jumping Stadium di Predazzo sarà invece la casa del salto con gli sci.
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e SERVIZI DI ALTA QUALITÀ
. Vivi l’emozione degli Sport invernali anche nel tuo evento!
lity per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026.
I Ticket-Inclusive Hospitality Package comprendono per esempio il biglietto garantito per una sessione sportiva, accesso alle lounge all’interno o in prossimità delle venue di gara, food and beverage, e assistenza. Per un’esperienza più completa sono previsti gli Overnight Package, che offrono anche il pernottamento.
Esperienze
(olimpiche) esclusive
Non solo competizione: i Giochi Olimpici saranno anche l’occasione per vivere un’esperienza premium “in prima fila”, assistere in prima persona alle cerimonie di apertura e chiusura e alle gare e anche sperimentarne il lato “glamour” tra sport, cultura e lifestyle
di MARIANGELA TRAFICANTE
La vendita dei biglietti è in corso ormai da qualche mese. Ma le Olimpiadi sono un’emozione che si può vivere in maniera ancora più immersiva e con servizi esclusivi che vanno oltre alla pura gara sportiva, dalle private suite alle lounge condivise, fino ai souvenir dedicati., in soluzioni pensate anche per il mondo corporate.
Si può fare attraverso l’Hospitality ufficiale, rendendo i Giochi l’occasione di donare a collaboratori e clienti speciali un’esperienza unica, con l’opportunità di organizzare momenti memorabili nel cuore dell’evento. Sono infatti diverse le soluzioni proposte da On Location, il provider uffi ciale di Hospita-
Per chi aderisce alle formule di hospitality, c’è la possibilità di godersi l’atmosfera festosa da un punto di osservazione privilegiato, le Clubhouse 26: dopo l’esperienza di Parigi 2024, approdano per la prima volta anche ai Giochi Invernali questi spazi pensati per far vivere a 360 gradi l’esperienza del grande evento. Posizionati in centro a Milano, Cortina e Livigno, sono curati in partnership con il Museo Olimpico di Losanna, Svizzera, e assicureranno un mix di sport, cultura, intrattenimento e gourmet prima o dopo la sessione sportiva o la cerimonia. Focus anche sull’eccellenza culinaria per gli ospiti: sarà lo chef Carlo Zarri – forte dell’esperienza delle passate Olimpiadi di Parigi – il direttore culinario del programma di ospitalità Milano Cortina 2026. A lui il compito di elaborare menù d’autore, con un’offerta che valorizzerà e farà conoscere le tradizioni culinarie del Nord Italia.
A Milano la Clubhouse 26 troverà sede strategica nello storico locale Dazi all’Arco della Pace: qui gli ospiti potranno gustare l’esperienza di un vero aperitivo italiano e visitare una speciale mostra a tema olimpico realizzata in collaborazione con il Museo Olimpico di Losanna.
A Cortina la lounge, situata nel cuore della rinomata località, ricorderà uno chalet e offrirà l’accesso agli eventi di curling e sci alpino, oltre a servizi di ospitalità di alta qualità. A Livigno l’esperienza delle competizioni di sci freestyle e snowboard si completerà per gli ospiti con l’accesso esclusivo a questo rifugio all’insegna del relax.
Inoltre, altre lounge dedicate saranno poi a disposizione degli ospiti nei pressi delle sedi di gara e degli impianti, come la Tofane Lounge, che si troverà all’arrivo della gara femminile di sci alpino di Cortina d’Ampezzo, con vista sulle Dolomiti, e nelle vicinanze del Forum di Assago, dell’Arena Santa Giulia e dello stadio di San Siro a Milano.
Ai propri ospiti si può quindi offrire l’esperienza di una suite privata con servizio personalizzato e occasioni di networking.
Il presente dossier non è in alcun modo sponsorizzato o promosso dal Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano Cortina 2026 né dal Comitato Olimpico Internazionale. Ogni eventuale riferimento ai Giochi è esclusivamente descrittivo e non intende suggerire alcun rapporto commerciale, istituzionale o di partnership con gli organismi suddetti.
I Chiostri di San Barnaba
Ritrovarsi in un’oasi di pace, bellezza storica e giardini fioriti nel cuore di Milano: è possibile nella location che conserva il fascino rinascimentale di un antico convento e diventa la base ideale per vivere da protagonisti anche gli eventi più esclusivi
Nel cuore di Milano è custodito un luogo senza tempo, dove i rumori di fondo della metropoli svaniscono e ci si concede una pausa immersi nella grande bellezza: sono I Chiostri di San Barnaba, location storica dove poter organizzare il proprio evento in una cornice di grande suggestione. Nato come un convento nel XV secolo, questo splendido esempio di architettura rinascimentale conserva ancora oggi il fascino dell’epoca come suggestivo spazio per eventi.
In questo gioiello storico e architettonico gli ambienti si intrecciano e si completano per soddisfare le più svariate esigenze.
A cominciare dal Chiostro dei Pesci, il più grande dei quattro che, grazie all’ampio porticato, si presta a ospitare banchetti e ricevimenti in ogni periodo dell’anno. Qui si affaccia l’affascinante Salone degli Affreschi, l’antico refettorio del convento, oggi luogo perfetto per meeting, congressi e cene di gala. Per convegni di più piccole dimensioni è ideale la Sala Facchinetti, mentre l’Auditorium conta una platea più grande con palco fisso e porte a vetri oscurabili.
Il Giardino dei Tigli stupirà con il suo fascino segreto, or-
grigio, decorata con cavallucci marini in pietra e ferro battuto, che riporta alla Milano del 1919. Un’intera parete ricoperta dal gelsomino, pronto a sprigionare il suo inebriante profumo all’inizio dell’estate, è invece la scenografia verde del raccolto Chiostro delle Memorie, dove allestire piccoli rinfreschi o cene private. Da qui si accede al Giardino dei Platani, uno spazio rilassante e accogliente, ideale per cerimonie, eventi aziendali, sfilate o installazioni artistiche circondati dal verde rigoglioso regalato anche da un sorprendente frutteto. Fiori e piante sono un decoro costante tra i chiostri, come in quello dei Glicini, che prende il nome dai rampicanti che decorano le colonne del suo porticato e che è perfetto per allestire anche grandi tensostrutture.
I SERVIZI IN OCCASIONE DI MILANO-CORTINA
Nel pieno del conto alla rovescia per il grande evento del 2026, I Chiostri di San Barnaba sfoggiano tutte le qualità, che li rendono una base strategica, ma al tempo stesso un rifugio dalla frenesia cittadina e sono il luogo perfetto per ospitare attività istituzionali, culturali,
promozionali e corporate nel cuore della kermesse nei suoi appuntamenti milanesi. Chiostri e sale sono gli ambienti ideali per accogliere delegazioni internazionali, cene di gala, eventi di networking tra sponsor, stakeholder e istituzioni, ma anche per eventi di intrattenimento come cocktail party, appuntamenti culturali e musicali a corollario dei momenti sportivi. Ogni spazio, sia interno sia esterno, può essere affittato completo di dotazione tecnica audio/video e di assistenza, di connessione wi-fi interna e di rete Lan ad alta velocità per lo streaming. Tutto questo rende I Chiostri di San Barnaba una location interessante anche per i media che seguiranno la grande competizione sportiva e che necessitano di un supporto tecnico adeguato.
I Chiostri di San Barnaba Via S. Barnaba, 48 20122 Milano Tel. 393 2251078 info@ichiostri.net www.ichiostri.net
nato da una fontana in marmo
di MARIANGELA TRAFICANTE
Winter Garden Hotel
La grande varietà di iniziative, unite alla professionalità e alla cortesia del personale, rende il Winter Garden Hotel la location ideale per un soggiorno di lavoro e per l’organizzazione di eventi aziendali in ogni periodo dell’anno. Con iniziative speciali durante le Olimpiadi invernali 2026
Alle porte di Bergamo, la moderna struttura di Winter Garden Hotel si distingue per l’atmosfera rilassata e l’alto grado di comfort. Caratterizzati da arredi dal gusto contemporaneo, gli spazi a disposizione sono progettati per garantire la migliore accoglienza e il benessere degli
ospiti. L’hotel riserva alle aziende ampi spazi congressuali, allestiti con soluzioni tecnologiche e un servizio organizzativo capace di rispondere a tutte le necessità, coordinato da un meeting manager dedicato, attento e professionale. Winter Garden Hotel si caratterizza anche come punto di riferimento per visitare la vicina città di Bergamo e i dintorni, grazie alla sua posizione a soli due chilometri dall’aeroporto di MilanoBergamo Orio Al Serio, come ci racconta la general manager Claudia Muscio.
Come si esprime il concetto di ospitalità secondo Winter Garden Hotel e quali sono i suoi principali punti di forza? «Ospitalità italiana e senso dell’accoglienza, prima di tutto. Il nostro focus è quello di seguire sempre al meglio il cliente, mettendolo a proprio agio e gli forniamo tutti i servizi di cui ha
bisogno con qualità: comfort nelle camere con sistemi letti top, cucina di alto livello, spa intima e rilassante e uno staff altamente professionale e sinceramente interessato, gentile e disponibile con genuinità».
Qual è la tipologia di clientela che soggiorna presso l’hotel?
«Direi sicuramente una clientela business tutto l’anno e leisure nei mesi più turistici».
Parlando di guest experience, com’è il lavoro di progettazione interna?
«Noi puntiamo sul nostro senso di ospitalità, mettendo l’ospite al centro, offrendo esperienze emozionali che lo coinvolgano. Questo senso dell’ospitalità abbinato a un’ottima organizzazione e ai servizi di livello rende l’esperienza ripetibile e suscita il desiderio di tornare qui». Quale tipo di servizi in parti-
di STEFANIA VIDA
colare cercano gli ospiti?
«Comfort, attenzione e proposte di alto livello. Gli ospiti in realtà vogliono sentirsi a casa con professionalità. Noi sappiamo trasmettere questa ospitalità tipicamente italiana ma con un’organizzazione “svizzera” per così dire: i clienti ci considerano una garanzia di qualità e di grande affidabilità e ci definiscono “una sicurezza”».
Chi soggiorna presso l’hotel è facilitato dalla sua posizione?
«Sicuramente. L’hotel dista appena due minuti dall’aeroporto di Milano-Bergamo Orio Al Serio e mettiamo a disposizione degli ospiti un comodo servizio navetta; inoltre, a soli tre chilometri si trova l’uscita dell’autostrada A4 MilanoVenezia e a cinque chilometri il centro di Bergamo».
Quali sono i servizi dedicati al mondo del business anche a livello tecnologico e organizzativo?
«Per i nostri clienti mettiamo a disposizione wi-fi super veloce e libero, un ristorante di altissima qualità, una spa accogliente e intima, spazi esterni verdi e rilassanti, un bar con cucina e proposte cocktail signature».
Grande attenzione viene riservata alla ristorazione. Come si caratterizza l’offerta per l’ospite?
«L’Officina è un ristorante
aperto anche al pubblico esterno, conosciuto e frequentato. Abbiamo anche un servizio lunch, un bar con cucina e un catering. Inoltre, abbiamo sviluppato anche una divisione eventi interna ed esterna, che portiamo avanti con creatività e gusto».
Approfondiamo il servizio di catering esterno dell’hotel. Cosa ci può dire in merito a questa realtà?
«Sì, Flambé Fine Catering è un servizio di alto livello nato dal nostro ristorante (è la stessa cucina) e che si sta velocemente affermando sul territorio e soprattutto su Milano. Siamo rivolti al mondo corporate ma anche al settore dei matrimoni, eventi privati o comunque a chiunque cerchi gusto, estetica, affidabilità e creatività».
Il successo di un hotel è dovuto anche alla professionalità e alla preparazione del suo staff. Come viene formato il vostro personale?
«Il nostro team viene selezionato con attenzione e formato con passione. Tutto lo staff partecipa a un programma di formazione costante durante tutto l’anno, con un focus sulle potenzialità personali, sulla persona e sui desideri, oltre alla formazione tecnica e professionalizzante. Inoltre, noto che ogni membro del personale si dedica alla propria formazione con interesse e voglia
di mettersi in gioco e i risultati si vedono».
Quali sono gli eventi che ospitate maggiormente? Ci sono delle case history di particolare rilevanza di cui vuole parlarci?
«Ormai non è più un segreto: ospitiamo le squadre di calcio di Serie A, eventi legati al mondo della ristorazione, dello sport in generale, convention aziendali… Gli eventi sono tanti e diversi e sono tutti molto interessanti: ci dedichiamo a ognuno di loro come fosse sempre un momento unico e irripetibile».
Il prossimo anno vedrà lo svolgersi di un importante evento, le Olimpiadi invernali. Avete dei progetti speciali in concomitanza della grande kermesse sportiva?
«Sì, stiamo lavorando a proposte veramente interessanti. Per il momento preferiamo non svelarle, ma posso anticipare che sarà sicuramente un’occasione speciale per allargare i nostri orizzonti».
Winter Garden Hotel Via Padergnone, 52 24050 Grassobbio (BG) Tel. 035 587011
Aqualux Hotel Spa Suite Terme Via Europa Unita 24/B 37011 Bardolino (VR) marketing@aqualuxhotel.it www.aqualuxhotel.com
Aqualux Spa Suite & Terme Bardolino
Atmosfera rigenerante, pacchetti dedicati al periodo dei grandi eventi sportivi e il perfetto stile bleisure: il design hotel sul Lago di Garda è la meta ideale per soggiorni Mice in versione premium
Organizzare un evento immerso nello scenario del Lago di Garda e al tempo stesso godere di un hub strategico per vivere la stagione degli sport invernali da una posizione privilegiata e premium: Aqualux Spa Suite & Terme Bardolino invita a vivere la celebrazione dello sport mondiale a un passo diverso, in una cornice rilassante e capace di fornire spazi e servizi che combinano il lavoro con il benessere, in perfetto spirito bleisure. Il design hotel si trova in uno dei borghi più suggestivi della sponda veronese ed è tra le primissime strutture certificate Klimahotel sul Lago di Garda, in un’atmosfera rigenerante e agevolmente raggiungibile da Verona, Milano e Venezia.
La variegata offerta di spazi permette di combinare meeting ed esperienze a corollario, che possono spaziare dal relax allo sport all’enogastronomia, sempre seguiti dal team eventi dedicato che offre un supporto personalizzato, tariffe agevolate e la collabo-
razione con partner locali. La struttura può vantare 125 camere, tra cui 18 eleganti suite, in fase di completo rinnovamento. Nel centro congressi, 1.200 metri quadrati accolgono un foyer, una sala plenaria modulabile e cinque sale meeting con dotazioni hitech d’eccellenza.
Fiore all’occhiello è l’ampia area spa & wellness da mille metri quadrati, perfetta per concedersi momenti di puro benessere tra accurati trattamenti, le otto piscine (sette di acqua termale e una salata) e le terme.
La grande corte interna è l’ideale, poi, per eventi openair, esposizioni, team building, mentre pranzi di lavoro, cene di gala e momenti conviviali trovano la dimensione ideale in Italian Taste, il ristorante che offre sapori e profumi del territorio.
SERVIZI SPECIALI
PER EVENTI SPECIALI
Come base strategica in occasione dell’evento sportivo
internazionale del 2026, la struttura ha sviluppato proposte dedicate, come i soggiorni di due-tre notti pre-evento per meeting e attività di team building e pacchetti postevento pensati per rilassarsi, riunirsi, fare bilanci e festeggiare i risultati in un ambiente di benessere, con la possibilità di personalizzazione, servizi premium e aree esclusive riservabili.
Sono pronte attività invernali e di team building armonizzate con il contesto del lago: dal Winter Yoga nelle sale del centro congressi o presso la corte interna ai team game ispirati alle discipline invernali con percorsi a squadre e con prove fisiche, strategiche e creative ispirate agli sport bianchi.
Milano, Cortina, Verona e Bergamo sono comodamente raggiungibili grazie a transfer dedicati per chi, pur partecipando agli eventi sportivi, desidera ritagliarsi una base tranquilla sul lago, grazie alla formula Day Office.
Il gioiello architettonico e tecnologico progettato dall’archistar Kengo Kuma si afferma come hub versatile e innovativo e rende sempre più meeting friendly la città, scrigno di cultura e patrimonio Unesco
Nel panorama delle strutture congressuali italiane, Padova Congress si distingue come un vero e proprio gioiello architettonico e tecnologico. Situato nel quartiere fieristico di Padova, questo centro congressi, progettato dall’archistar giapponese Kengo Kuma e inaugurato nel 2022, si sta affermando come
una location versatile capace di ospitare una vasta gamma di eventi, tra cui congressi medici nazionali e internazionali, convention aziendali, meeting formativi e serate di gala. L’intenso lavoro di promozione della struttura, avviato sin dai mesi precedenti all’inaugurazione, sta portando a risultati in costante miglioramento, che ne rafforzano il ruolo di punto di riferimento della congressistica nazionale, posizionando Padova tra le più importanti mete congressuali italiane e il trend positivo sta continuando anche nell’anno in corso.
HALL OF FAME:
EVENTI DI PRIMO PIANO
Soprattutto la dimensione internazionale è al centro della strategia di crescita del centro congressi padovano, con 25 congressi di caratura europea e mondiale organizzati dal 2022 a oggi. Tra gli
eventi in programma nel fitto calendario 2025, dal 13 al 18 luglio è previsto l’International Acm Sigir Conference on Research and Development in Information Retrieval, principale forum internazionale per la presentazione di nuovi risultati di ricerca e per la dimostrazione di nuovi sistemi e tecniche nel recupero delle informazioni. A settembre tornerà poi il Ga²Len Anacare Food Allergy and Anaphylaxis organizzato da Ga²Len, la rete globale dei Centri di eccellenza per l’anafilassi e le allergie alimentari, un network che riunisce oltre quaranta realtà di Europa, Stati Uniti, Medio Oriente ed Est Asiatico e a seguire il 13esimo Bic International Conference. Recentemente Padova Congress ha ospitato il congresso nazionale Sitrac della Società Italiana Trapianto di Cornea e Superficie oculare, il congresso internazionale Vas – 14th
di MARIANGELA TRAFICANTE
Congress of the Vascular Access Society e il 37esimo congresso internazionale Emsos – European Musculo Skeletal Oncology Society.
«Il numero crescente e la rilevanza internazionale di molti dei congressi che stiamo ospitando rappresentano un grande successo, soprattutto per un centro congressi di recente apertura come il nostro – spiega Stefania De Toni, responsabile di Padova Congress e membro del consiglio direttivo di Federcongressi&Eventi –. La nostra destinazione, per strutture e servizi offerti, e grazie all’autorevolezza scientifica indiscussa della nostra grande Università, si sta confermando come una delle più attrattive a livello nazionale. Padova è sempre più città meeting friendly, con tante caratteristiche apprezzate che la distinguono, tra cui quella di non soffrire del fenomeno dell’overtourism».
LOCATION, STRUTTURA E DOTAZIONI
TECNOLOGICHE
Padova Congress gode di una posizione privilegiata: facilmente accessibile e dotato di ampia disponibilità di parcheggi, si trova a poca distanza dal cuore della città, crocevia del Nordest e scrigno di tesori artistici e architettonici, riconosciuti come patrimonio Unesco. La vicinanza con Venezia e con il suo Aeroporto Internazionale Marco Polo, raggiungibile in circa mezzora, rappresenta un ulteriore elemento di attrattività per ospiti nazionali e internazionali. Con una capacità di 3.334 posti, il centro congressi è progettato per accogliere eventi di diverse dimensioni, offrendo spazi flessibili e soluzioni su misura per ogni esigenza. La sala Giotto, con una capienza di 1.380 posti, è dotata di una delle più avanzate stazioni multimediali d’Europa per la
congressistica: all’imponente schermo ledwall di 152 metri quadrati con risoluzione 4k nativa si affiancano due schermi più piccoli di quasi 13 metri quadrati ciascuno, una dotazione che rende possibili eventi di grande impatto emotivo. Mentre la sala Mantegna, della capienza di 988 posti, è dotata di uno schermo lungo venti metri che “abbraccia” la platea creando un effetto avvolgente. Oltre alle sale conferenze, la struttura dispone di una press room, un ristorante con terrazza, un bistrot e la possibilità di sfruttare gli spazi espositivi della fiera per eventi combinati. Grazie a queste caratteristiche, dunque, Padova Congress non è solo una location congressuale, ma un vero e proprio hub dell’innovazione al servizio del suo territorio, capace di contribuire con un ruolo da protagonista alla crescita economica e scientifica della destinazione e di rafforzarne il suo posizionamento internazionale nel settore della meeting industry.
Sopra: Stefania De Toni responsabile Padova Congress
Padova Congress Via N. Tommaseo, 59 35131 Padova Tel. 049 840497 info@padovacongress.it www.padovacongress.it
su misura nel cuore di Verona
Nel raffinato palazzo anni ’20 dell’Hotel Indigo Verona, le sale Capuleti e Montecchi, recentemente rinnovate, offrono ambienti versatili e tecnologici perfettamente integrati con l’eleganza dell’hotel e delle sue 62 camere. Completano l’esperienza camere ispirate all’architettura locale, un giardino interno con patio e cocktail d’autore all’Arya Bar & Mixology.
S icilia
la terra del mito per eventi memorabili
UNA REGIONE IN FERMENTO
Nuove aperture e location originali per il Mice
TEAM BUILDING E CREATIVITÀ
Dai laboratori di ceramica ai cooking contest
RIFLETTORI SU AGRIGENTO 2025
Infinite opportunità per la meeting industry
Innovazione, cultura e paesaggio
Un’isola che ispira, accoglie e sorprende: la Sicilia si afferma sempre più come meta strategica per il turismo congressuale e l’ospitalità d’affari. Il suo segreto? Evolversi pure restando fedele alla propria, millenaria, cultura
di ANTONIO GIORDANO
In alto, la monumentale fontana Pretoria a Palermo
Il successo della Sicilia come destinazione –sia leisure sia Mice – è il risultato di un mix unico e sapientemente orchestrato che vede infrastrutture in continua crescita, una ricettività in grado di soddisfare ogni esigenza, un’offerta culturale diffusa, che si snoda attraverso millenni di storia e scenari naturali di rara e suggestiva intensità.
La competitività della regione non si basa unicamente sulla sua intrinseca bellezza, ma sulla sua capacità di coniugare l’autentica tradizione con l’innovazione più avanzata, di trasformare la semplice funzionalità in un’esperienza memorabile e di valorizzare tutte le proprie risorse, dalla storia al paesaggio, dalla gastronomia all’artigianato locale.
UN NUOVO VOLTO
PER IL MICE
La Sicilia si propone come una destinazione poliedrica, con città che offrono peculiarità distinte e adatte a ospitare eventi di ogni formato. Palermo, capitale ricca di storia e vibrante di vita, si distingue per i suoi palazzi nobiliari convertiti in prestigiose sedi per eventi, i teatri storici come il Massimo e il Politeama che offrono contesti scenografici unici e un’atmosfera urbana dinamica. Qui, i grandi alberghi si affiancano a boutique hotel di design, offrendo soluzioni che vanno dal congresso internazionale al meeting esclusivo. Catania, porta d’accesso dell’isola grazie al suo aeroporto, è un polo strategico con moderni centri congressi e un’offerta ricettiva in continua espansione. La sua vicinanza all’Etna permette di integrare facilmente nelle agende congressuali attività all’aperto e team building esperienziali in un contesto vulcanico suggestivo e dinamico. Taormina, icona di fascino e viste mozzafiato, è la scelta ideale per eventi di alto profilo e incentive di lusso. Strutture come il Grand Hotel Timeo e il San Domenico Palace, con le loro ville panoramiche, garantiscono un’eleganza senza tempo per cene di gala, presentazioni esclusive e incontri riservati.
E ancora, località come Ragusa Ibla, Noto e Siracusa, gioielli del Barocco siciliano e Patrimoni Unesco, hanno visto il recupero e la riqualificazione di antichi palazzi, conventi e dimore storiche. Venue come Palazzo Landolina a Noto o Borgo Hedone a Scicli sono perfette per eventi di piccole e medie dimensioni, workshop esclusivi e meeting che cercano un’atmosfera intima e di grande impatto culturale. L’offerta si sta ampliando con strutture che puntano sull’identità territoriale senza rinunciare ai più alti standard internazionali di servizio e tecnologia, come il Donna Coraly Resort a Siracusa.
Parallelamente, il modello dell’ospitalità diffusa sta guadagnando terreno nei borghi delle Madonie (per esempio a Geraci Siculo) o nella Val di Noto, con esempi come il Casa Talia a Modica. Questa soluzione innovativa permette l’organizzazione di meeting immersivi e incentive tailor-made, dove i partecipanti vivono pienamente l’ambiente locale, interagendo con la comunità e partecipando a laboratori artigianali o degustazioni enogastronomiche. Questo approccio favorisce un’integrazione autentica con il territorio, offrendo un’esperienza di coesione e scoperta. A ciò si affianca il consolidamento di piccole strutture extralberghiere, come dimore di charme (Dimora delle Balze a Noto), agriturismi di lusso (Baglio Occhipinti a Vittoria) e guest house boutique. Queste realtà rispondono alla crescente domanda di esperienze Mice uniche e su misura.
SPAZI NON CONVENZIONALI E FORMAT ESPERIENZIALI
La crescente domanda di eventi capaci di coniugare business e benessere ha spinto molti operatori siciliani a investire in location alternative e format innovativi. Ex monasteri, spesso restaurati con eleganza, offrono sale riunioni silenziose e chiostri suggestivi per coffee break. Orti botanici e giardini storici diventano set ideali per presentazioni all’aperto o cene aziendali sotto le stelle, immergendo i partecipanti in un’atmosfera di rara bellezza e tranquillità. Musei e gallerie d’arte trasformano le loro sale espositive in scenari d’eccezione per workshop creativi, conferenze stampa o esclusivi cocktail di benvenuto, permettendo ai delegati di vivere un’esperienza culturale unica. L’ambiente naturale della Sicilia si presta straordinariamente a team building e attività outdoor. Le pendici dell’Etna offrono percorsi di trekking vulcanico ed escursioni in jeep con operatori come Go-Etna. I parchi naturali dei Nebrodi e delle Madonie, con le loro foreste secolari, diventano palcoscenici per attività di orienteering organizzate, per esempio, da associazioni locali come Madonie Outdoor. Questi spazi aperti vivono una riscoperta come luoghi per eventi in chiave “open air”, dove la natura diventa parte integrante e dinamica dell’esperienza Mice. Molte strutture sviluppano formule ibride che associano momenti formativi intensi a sessioni di yoga e meditazione all’alba, come quelle proposte da diversi resort e agriturismi, tra cui l’Hotel Principe di Salina a Malfa (Salina) o il Monaci delle Terre Nere sull’Etna. Degustazioni guidate di prodotti tipici locali e trattamenti wellness nelle spa integrate completano l’offerta, in un’ottica di riequilibrio psicofisico e incremento della produttività. L’autenticità
Sotto, la pasticceria siciliana può diventare il fil rouge di golosi post congress
Sotto, l’affascinante Cefalù, sulla costa tirrenica
In alto, il barocco Duomo di
dell’esperienza è il nuovo lusso, e la Sicilia orienta la sua offerta Mice verso la costruzione di format su misura, che tengano conto dei ritmi lenti e genuini del territorio.
GREEN MICE E SOSTENIBILITÀ
L’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità è una tendenza irrinunciabile nel settore Mice globale, e la Sicilia sta rispondendo con crescente impegno. Molte strutture ricettive e sedi per eventi stanno ottenendo certificazioni ambientali, investendo in soluzioni per l’efficienza energetica. La mobilità sostenibile è incentivata attraverso la promozione di na-
vette elettriche e stazioni di ricarica per veicoli elettrici, sempre più diffuse anche presso gli alberghi. L’uso di materiali riciclati e riciclabili negli allestimenti e nella gestione quotidiana degli eventi è una pratica sempre più diffusa. Un esempio virtuoso si trova negli eco-resort –soprattutto sulle isole minori –, come l’Hotel Le Calette a Cefalù o alcune strutture a Marettimo e Favignana nell’arcipelago delle Egadi, che offrono soggiorni e meeting “plastic-free”. Il catering è basato su prodotti biologici a chilometro zero, valorizzando le eccellenze locali. Le attività proposte sono a basso impatto ambientale, come escursioni naturalistiche, snorkeling e immersioni per scoprire la flora e la fauna marina protetta, sensibilizzando i partecipanti alla tutela dell’ecosistema.
INCENTIVE TRA TRADIZIONE E CREATIVITÀ
La Sicilia si distingue per la sua capacità di proporre esperienze incentive autentiche e profondamente immersive, ideali per rafforzare i legami aziendali, stimolare la motivazione dei team e premiare i collaboratori. L’offerta esperienziale è ampia, diversificata e altamente personalizzabile.
Tra le attività più apprezzate, si possono organizzare laboratori di ceramica a Caltagirone, a Sciacca o a Santo Stefano di Camastra presso botteghe storiche, dove i partecipanti scoprono l’arte della maiolica. Le cooking class di cucina siciliana in antichi bagli e masserie, come la Fattoria delle Torri a Modica, permettono di imparare a preparare piatti iconici come arancine, caponata o cannoli, per poi degustare le proprie creazioni. I wine tour sull’Etna (presso cantine come Barone di Villagrande o Benanti) o nelle cantine storiche di Marsala (Cantine Florio) offrono un viaggio nel mondo della viticoltura, con degustazioni guidate che raccontano la storia e le tradizioni enologiche dell’isola. Le escursioni in barca a vela lungo le coste, verso le Isole Egadi o le Eolie, permettono di scoprire calette nascoste e di vivere momenti di relax e convivialità in mare. Queste attività permettono ai partecipanti di immergersi profondamente nella vita locale, scoprendo il valore delle relazioni umane, l’importanza della cultura materiale e la ricchezza del patrimonio artigianale in un contesto rilassato, stimolante e non convenzionale. Il successo di queste esperienze incentive dipende sempre più dalla capacità degli operatori di costruire narrazioni coerenti e coinvolgenti, capaci di suscitare emozione, senso di appartenenza e una vera connessione con l’identità siciliana. La creazione di itinerari personalizzati, che tengano conto degli interessi specifici del gruppo e degli obiettivi dell’azienda, trasforma ogni incentive in un’occasione unica di crescita e benessere.
Catania
Sicilia :
destinazione emozionale
È un’isola che non si dimentica facilmente, la Sicilia, e che, evento dopo evento, continua a scrivere nuove storie da vivere e raccontare, consolidando la sua reputazione come destinazione d’eccellenza nel panorama congressuale internazionale
di ANTONIO GIORDANO
SIn alto, il tempio della Concordia, nella Valle dei Templi di Agrigento
toria millenaria, paesaggi, gastronomia e artigianato locale: la Sicilia non è mai solo uno sfondo, ma un luogo in cui ogni elemento del contesto storico-culturale diventa parte integrante e distintiva dell’esperienza. Dalle antiche vestigia che possono ospitare momenti speciali ai percorsi enogastronomici che diventano opportunità di networking, la
Sicilia è sempre la co-protagonista che infonde autenticità e carattere a ogni iniziativa, elevando l’evento a un’esperienza memorabile e profondamente contestualizzata.
AGRIGENTO 2025: CULTURA E FUTURO La proclamazione di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2025 rappresenta un’oppor-
tunità unica e senza precedenti per ripensare il turismo congressuale in chiave culturale e sostenibile. Il programma di Agrigento 2025, promosso dal Comune di Agrigento in collaborazione con il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, è ambizioso e trasversale. Prevede un ricco calendario di mostre di rilevanza internazionale, come quelle attese presso il Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo, ed eventi culturali e artistici che spaziano dalla musica al teatro, dal cinema all’arte contemporanea, con l’utilizzo di spazi di rara bellezza come il Teatro Pirandello.
L’intera provincia si è preparata ad accogliere visitatori e professionisti con un’offerta ampia. Dai grandi eventi istituzionali e i congressi tematici legati alla cultura e alla sostenibilità, agli itinerari storici personalizzati che permettono di esplorare non solo la Valle dei Templi ma anche i borghi come Favara con il suo Farm Cultural Park, fino a esperienze immersive nei luoghi del mito e della classicità come visite teatralizzate organizzate da compagnie locali, rievocazioni storiche e laboratori didattici, l’iniziativa di Agrigento 2025 rappresenta anche un banco di prova per nuove modalità di fruizione del patrimonio culturale, con percorsi integrati tra arte, innovazione digitale e coinvolgimento attivo della comunità locale.
LA STRADA DEGLI SCRITTORI:
LA CULTURA FA NETWORKING
Un’altra risorsa ancora poco esplorata ma con un enorme potenziale è la Strada degli Scrittori. Questo itinerario culturale si snoda attraverso i luoghi che hanno ispirato e visto nascere opere di giganti della letteratura italiana come Luigi Pirandello (Agrigento, con la sua casa natale in contrada Kaos), Leonardo Sciascia (Racalmuto, dove si trova la sua Fondazione) e Andrea Camilleri (Porto Empedocle, la Vigata dei romanzi di Montalbano). Il percorso, gestito dall’Associazione Strada degli Scrittori, si estende oltre i confini di questi luoghi iconici, includendo anche altri autori e borghi che hanno arricchito il panorama letterario siciliano. Questa Strada offre un’opportunità unica per l’organizzazione di incentive culturali capaci di fondere letteratura, formazione e identità locale, trasformando un semplice viaggio in un’esperienza di crescita personale e professionale.
Aziende e agenzie possono creare esperienze su misura e di profondo impatto: workshop creativi nei borghi storici, immersi nell’atmosfera che ha forgiato le menti degli scrittori; incontri esclusivi con autori contemporanei, critici letterari o studiosi che approfondiscono le tematiche dei grandi maestri; spettacoli teatrali adattati nei teatri storici o in location non convenzionali lungo il percorso, che riportano in vita le atmosfere dei romanzi. Questo permette di costruire percorsi di storytelling azienda-
le autentico e coinvolgente, dove i valori del brand possono essere associati a narrazioni potenti e radicate nel territorio. Lungo la Strada degli Scrittori la possibilità di coinvolgere attivamente le comunità e le imprese locali nell’organizzazione degli eventi diventa anche un’occasione per uno sviluppo partecipativo e per promuovere l’economia culturale diffusa, dando vita a un circolo virtuoso che porta benefici sia al settore Mice che al tessuto sociale ed economico dei borghi siciliani. Le esperienze includono anche percorsi enogastronomici tematici e visite a siti di interesse culturale e naturalistico collegati agli autori.
FESTIVAL ED EVENTI:
POST CONGRESS READY-MADE
La vivacità culturale siciliana rappresenta un asset prezioso e un potente driver per il settore Mice. L’isola è un calendario perenne di festival letterari, musicali, cinematografici ed enogastronomici che attraggono un pubblico variegato e di qualità, offrendo un contesto dinamico e stimolante per gli eventi d’affari. Queste manifestazioni possono diventare l’occasione perfetta per ospitare eventi collaterali, incontri B2B mirati, sessioni di networking e incentive che si inseriscono armonicamente nel programma culturale più ampio. Località come Taormina, Marsala e Palermo stanno strutturando offerte integrate che combinano arte, networking e ospitalità, capitalizzando sulla risonanza internazionale di alcuni appuntamenti. Eventi come il Taobuk Festival (Taormina), celebre per la sua rassegna di letteratura in-
Sotto, cromie tropicali a San Vito Lo Capo
In alto, il murales dedicato a Camilleri a Porto Empedocle
di Noto
ternazionale e le discussioni sui grandi temi contemporanei che si tengono nel Teatro Antico, il Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, un festival internazionale dell’integrazione culturale attraverso la gastronomia che si svolge in settembre, o il Giro di Sicilia (corsa ciclistica organizzata da Rcs Sport che attraversa scenari mozzafiato) rappresentano format già consolidati e con una forte identità. I partecipanti possono assistere a conferenze di alto livello, partecipare a degustazioni esclusive, assistere a spettacoli unici o seguire tappe di eventi sportivi, il tutto integrato con sessioni di lavoro e momenti di team building. In queste
occasioni il territorio non è solo uno sfondo pittoresco ma aggiunge un contesto emozionale forte e autentico che rende l’evento memorabile e distintivo. La sinergia tra grandi eventi e il settore Mice crea opportunità uniche di branding e di coinvolgimento per le aziende.
UN’ISOLA CHE RESTA IMPRESSA Ciò che distingue davvero la Sicilia è la sua forza evocativa, la sua capacità di imprimersi nella memoria dei partecipanti. Ogni angolo dell’isola è portatore di una storia millenaria, di un paesaggio mozzafiato, di un’identità culturale profondamente radicata. La luce unica che illumina i templi antichi come quelli di Selinunte e Segesta, i colori dei mercati come il Capo a Palermo e la Pescheria a Catania, i profumi degli agrumeti e del gelsomino, il senso di un tempo che scorre con una cadenza diversa: tutto contribuisce a costruire eventi che non sono solo funzionali, ma che lasciano un segno indelebile nell’anima.
In un mondo dove la ricerca di autenticità è una priorità, la Sicilia si offre come un laboratorio naturale per eventi che mettono al centro le persone, le idee e la bellezza in tutte le sue forme. L’attenzione ai dettagli, la cura dell’ospitalità e la capacità di integrare il business con la scoperta del territorio rendono ogni appuntamento un’occasione di arricchimento. È un’isola che non si dimentica facilmente, una meta che, evento dopo evento, continua a scrivere nuove storie da vivere e raccontare, consolidando la sua reputazione come destinazione d’eccellenza nel panorama congressuale internazionale.
Dall’alto, Siracusa e un dettaglio della Cattedrale
Almar Giardino di Costanza Mazara del Vallo
Sicilia da vivere: eventi tra charme e autenticità
all’Almar Giardino di Costanza Mazara del Vallo. La location è interamente privatizzabile, perfetta per ogni tipo di evento: dalla conferenza di lavoro alla sfilata di moda, al corso di formazione
Tra i colori caldi della campagna siciliana e il profumo del mare poco distante, l’Almar Giardino di Costanza Mazara del Vallo offre un’ambientazione suggestiva e fuori dal tempo per chi cerca una location d’effetto per eventi e meeting. Un luogo dove la natura e l’eleganza si incontrano, trasformando ogni occasione in un’esperienza memorabile. Situato a pochi chilometri da Mazara del Vallo, in una zona ricca di storia, archeologia e tradizioni enogastronomiche, il resort si ispira alle antiche residenze aristocratiche dell’isola, reinterpretandole in chiave contemporanea. Gli spazi sono immersi in un giardino rigoglioso, tra ulivi, palme e fontane in ceramica decorata, che fanno da cornice a 86 camere e suite dal design raffinato, tutte con terrazza o balcone affacciato su paesaggi mediterranei.
SPAZI PER OGNI ESIGENZA
Il cuore pulsante per l’eventistica è Villa Fontanasalsa, area congressuale del resort con otto sale polifunzionali, illuminate da luce naturale e completamente attrezzate. Qui è possibile organizzare incontri fino a trecento partecipanti, con la possibilità di riservare in esclusiva l’intera struttura per eventi corporate, incentive, mostre o lanci di prodotto. Tre chiostri esterni, scenografici e perfetti per eventi estivi fino a quattrocento persone, offrono ulteriori opzioni per cocktail sotto le stelle o serate di gala. A completare l’offerta, un servizio di banqueting personalizzato curato dal team di cucina dell’Aquamadre Restaurant, con proposte che valorizzano i sapori autentici del ter-
ritorio. Con una spa di 2.500 metri quadri firmata Almablu e un’ampia area outdoor, il resort è anche il luogo ideale per momenti di rigenerazione o attività di team building all’aria aperta. Dai corsi di yoga al tramonto alle degustazioni di vini locali, ogni attività può essere modellata sulle esigenze del cliente. A soli 15 minuti si trova inoltre il Lido di Costanza, spiaggia privata perfetta per cene sulla sabbia, party esclusivi e attività acquatiche come snorkeling, paddle surf e canoa. Un plus non scontato per trasformare un evento in un viaggio esperienziale. Con uno staff dedicato alla progettazione e gestione di ogni fase dell’evento, Almar Giardino di Costanza è oggi una delle mete più ambite per chi vuole unire business, bellezza e autenticità siciliana.
di Costanza Mazara del
Via Salemi, Km 7/100 91026 Mazara del Vallo (Tp) Tel. 0923 675001 events@almargiardinodicostanza.com almablu@almargiardinodicostanza.com https://almargiardinodicostanza.com
Elegante, riservato e in posizione strategica nel cuore di Palermo: Ai Cavalieri Hotel
è il luogo ideale per un meeting che incontra qualità e sostenibilità
Il Best Western Ai Cavalieri Hotel è un elegante quattro stelle situato in una posizione strategica nel cuore di Palermo. Ideale sia per chi visita la città per turismo sia per chi viaggia per affari, l’hotel combina spazi funzionali e servizi di qualità, ponendo un’attenzione crescente alla sostenibilità.
Palermo, città ricca di storia e fascino, incanta con il suo patrimonio artistico e architettonico, testimonianza delle influenze arabe, normanne e spagnole. Il centro storico, scrigno di chiese,
nato e accogliente. Varcata la soglia della hall, si percepisce un’atmosfera di tranquillità, grazie agli arredi classici in legno che richiamano lo stile dell’edificio storico.
Adiacente alla hall, il giardino d’inverno climatizzato, con ampie vetrate e piante, è un luogo ideale per iniziare la giornata con una ricca colazione a buffet, che include specialità locali e prodotti biologici.
Le 45 camere, disponibili in diverse tipologie, sono tutte caratterizzate da cura dei dettagli, insonorizzazione e climatizzazione. Si spazia dalle camere standard, sobrie ed eleganti, alle deluxe con balcone, alle executive, moderne e funzionali, fino alle junior suite, più spaziose e situate al quarto piano, che offrono un terrazzino e una vista panoramica sulla città. Per le esigenze Mice, l’hotel dispone di quattro sale meeting, spazi versatili e suggestivi, adatti a ospitare riunioni, presentazioni ed eventi fino a 120 partecipanti. Il giardino d’inverno può essere utilizzato anche per banchetti e pranzi di lavoro, con menù personalizzati.
IMPEGNO
PER LA SOSTENIBILITÀ
musei, monumenti e palazzi d’epoca, ospita a pochi passi da Piazza Politeama –rinomata zona per lo shopping e il business – il Best Western Ai Cavalieri Hotel. Questa posizione privilegiata permette di immergersi nell’atmosfera cosmopolita e multiculturale della città e di raggiungere agevolmente le principali attrazioni.
FASCINO SENZA TEMPO L’hotel accoglie i suoi ospiti da circa vent’anni in un edificio classico dei primi del Novecento, in un ambiente raffi-
La sostenibilità è un valore fondamentale per il Best Western Ai Cavalieri Hotel, che aderisce al progetto “Stay for the Planet” di Lifegate. Questo impegno si traduce in azioni concrete come il monitoraggio dei consumi, l’adozione di soluzioni per l’efficienza energetica e la riduzione dell’impatto ambientale.
L’hotel è costantemente impegnato nel rinnovamento delle camere e degli spazi comuni per rispondere al meglio alle esigenze degli ospiti. È in corso un progetto di ampliamento nell’edificio adiacente, che prevede la realizzazione di nuove camere, aree comuni e una spa.
CDSHotels
Due modi diversi di vivere la Sicilia: CDSHotels offre due location d’eccezione per eventi e congressi nell’isola al centro del Mediterraneo, ciascuna con caratteristiche uniche e un’attenzione costante alla qualità dell’ospitalità
Immerso in un parco naturale di 27 ettari, CDSHotels Terrasini – Città del Mare è un complesso che coniuga spazi congressuali e un’ampia offerta di servizi. La struttura è facilmente raggiungibile grazie alla vicinanza con l’aeroporto di Palermo e le principali arterie stradali. Il resort dispone di un centro congressi con sei sale modulari (da settanta a 560 posti), foyer e terrazza vista mare per eventi di benvenuto. Un anfiteatro da 1.200 posti, immerso nel parco, è ideale per eventi conclusivi. Diverse le opzioni anche per eventi all’aperto.
Per i momenti conviviali, il CDSHotels Terrasini – Città del Mare dispone di quattro ristoranti, con un’offerta che varia tra cucina italiana e internazionale a buffet, specia-
lità regionali, proposte vegetariane e pizzeria. Sette bar in diversi punti strategici del resort consentono di trascorrere le proprie pause di relax sorseggiando un cocktail e bibite fresche. Le 803 camere, in maggioranza superior con vista sul golfo di Castellammare, garantiscono un soggiorno confortevole. Il relax è assicurato da piscine, tra cui una olimpionica, lido privato, spiaggia, sentiero panoramico, campi sportivi e spa. È disponibile un servizio dedicato a transiti ed escursioni.
ALL’OMBRA
DELL’ETNA
Le camere dell’Hotel Baia Taormina, dall’inconfondibile stile e fascino siciliano, si affacciano con una vista impareggiabile sulla baia di Taormina. La struttura dispone di due piscine vi-
sta mare, due sale ristorante e un centro benessere, oltre a una sala congressi. La spiaggia è a duecento metri dalla struttura, e nelle vicinanze sono disponibili attività come diving, tennis e parapendio. Taormina e l’Etna sono facilmente raggiungibili. Il ristorante con terrazza Solemoro propone cucina locale a buffet. La posizione dell’hotel è ideale per visitare Taormina e borghi come Forza D’Agrò e Savoca. Presto l’offerta di CDSHotels si arricchirà di una nuova struttura. Al resort di Terrasini e al Baia Taormina si aggiungerà infatti il CDSHotels Le Castella Ninfe Saracene, di recente acquisizione da parte della catena. L’hotel aprirà i battenti nel 2026 in Calabria, lungo la bellissima Costa dei Saraceni.
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IL CUORE DEGLI EVENTI NEL CUORE D’EUROPA
Generali Convention Center Trieste
è il più grande Centro congressi polifunzionale del Nordest affacciato sul mare.
I 10.000 mq dei Magazzini 27 e 28 sono ripartiti tra 6 sale congressuali (tra cui l’Auditorium Generali da 1920 posti) e aree polivalenti di diverse metrature. Le dotazioni sono all’avanguardia: l’ultrafibra GARR garantisce connessioni veloci anche per grandi quantità di dati e tutti i locali sono accessibili da persone con mobilità ridotta. Ne risulta una location ideale per ogni tipo di congressi ed eventi. Un aeroporto internazionale a 30 minuti di auto e altri tre a meno di 150 km, la vicinanza alla stazione ferroviaria e al centro città, il fascino del Porto Vecchio, rendono il Centro ancora più attrattivo.