Csc 276 x sfoglio

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io camionista

Storie vere

ho bussato a tante di quelle porte, che non avete idea. Non pensavo fosse così difficile, ma lo è, credetemi. Perché comunque non è che uno si sveglia una mattina e dice: “da oggi faccio il barista”. Anche perché, diciamolo. Con la crisi di gente a spasso ne è rimasta e allora, ammesso che un bar abbia bisogno di qualcuno, perché dovrebbe prendere me a fare il barista, al posto di un barista “vero” che ha perso il lavoro? Voglio dire: prenderebbero un ex barista in un cantiere? O un ex droghiere a guidare un camion? Ovviamente no, oppure in rarissimi casi. E così ha inizio la mia storia. Perché da quella condizione di pochi Tra leggenda e realtà, i nostri lettori soldi, poco lavoro e porte in faccia dovevo raccontano le loro avventure pure uscirne. E l’unica era fare qualche cosa sul “bestione” “in proprio”, ma che non richiedesse chissà quali investimenti. Così mi sono messo a pensare e ho deciso di provarci. Una delle mie tante passioni è sempre stata quella della cucina. Non sono un cuoco provetto, ma da sempre una delle professioni che più mi attraeva era quella del pasticcere. È baNon sono un camionista, ma penso che vorrete stato poco: qualche avviso nei posti giusti leggere lo stesso la mia storia. Una storia – scuole, oratori, negozi di amici – e il tutto sommato banale, niente sesso, neppure mio piccolo business è partito. In pratica, droghe e tanto meno rock n’roll. Sono uno dei preparo torte dolci e salate per chi me le tanti, sono uno che nella vita guida “le ruchiede. Un piccolo giro, non spe”, come dicono i bambini. posso parlare di attività vera Con la crisi di gente a spasso Un lavoro come un altro, che ne è rimasta e allora, ammes- e propria, ma che mi permette prima della crisi era anche so che un bar abbia bisogno di tirare il fiato e di diverben pagato e soprattutto non di qualcuno, perché dovrebbe tirmi anche un po’. Talvolta conosceva tempi morti. Non vi prendere me a fare il barista, devo ricorrere anche al forno sto a parlare di contratti di al posto di un barista “vero” di mia cognata, altrimenti con lavoro e cose simili, che alche ha perso il lavoro? Voglio il mio da solo non ce la fatrimenti si rischia di dire dire: prenderebbero un ex rei. Mi chiamano per le feste cose sconvenienti. Vi dico barista in un cantiere? O un di bambini e ragazzi, magasolo che da qualche anno, ex droghiere a guidare un ca- ri anche per qualche cena. I oramai tre abbondanti, non mion? Ovviamente no, oppu- prezzi sono modici, e per gli riesco più a lavorare tutti re in rarissimi casi. E così ha ingredienti e l’igiene garani giorni e tutto il giorno, tisco io. inizio la mia storia. come facevo una volta. Il ruspista pasticcere, mi O meglio. Non riesco più a chiamano. Ho raccontato quelavorare nel mio settore, ma sta storia perché da quando è iniziata sono lavorare devo lavorare, altrimenti che futufelice e mi sento di nuovo utile. Insomma: ro do alla mia famiglia? ripartire si può. Così ho dovuto rimboccarmi le maniche e ho dovuto inventarmi altro. Non è stato facile,

Andrea

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CSC marzo 2014


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