L'Industria della Gomma 3/2024

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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi 716 MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Marzo 2024 L’INDUSTRIA
parker.com/it A SOLUTION FOR EVERY CHALLENGE Tecno Compounds è la sede operativa specializzata nello studio, progettazione e realizzazione di mescole in gomma per l’industria di trasformazione degli elastomeri. PREZZI MATERIE PRIME ANNIVERSARI FOCUS MESCOLAZIONE
DELLA GOMMA

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

www.industriagomma.it

Direttore responsabile

Andrea Aiello

in reDazione

Daniela Garbillo - daniela.garbillo@edifis.it

Collaborano alla rivista

Gianpaolo Brembati, Giuseppe Cantalupo, Enzo Cardone, Alessandro Facchino, Eugenio Faiella, Beatrice Garlanda, A.L. Spelta

GrafiCa e impaGinazione

Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it

pubbliCità dircom@edifis.it

traffiCo pubbliCitario

Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it

stampa

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Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it

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amministrazione amministrazione@edifis.it

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L’Industria della Gomma una rivista edita da:

Edifis S.r.l.

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20144 - Milano - Italy

Tel. +39 023451230

Fax +39 023451231

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

SOMMARIO

ANNO 67 - MARZO

Abbiamo letto

10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA

Mondogomma

16 LA CRISI DEL MAR ROSSO INCIDE

SULL’ANDAMENTO DEI PREZZI

Riprendiamo le valutazioni di Paul Hallas, amministratore delegato di SPC Rubber Compounding e David Shaw, amministratore delegato di Tire Industry Research, sull’andamento trimestrale dei prezzi delle materie prime del mercato della gomma.

22 OCS: DA 50 ANNI LA BOUTIQUE DELL’O-RING

Nata il 1 gennaio del 1974, l’azienda, che progetta e realizza stampi e soluzioni tecnologiche per articoli in gomma, silicone e altri materiali elastomerici, festeggia i suoi primi 50 anni con una serie di iniziative che continueranno fino all’autunno. Con il fondatore Guido Savoldi e i figli Cinzia e Stefano abbiamo ripercorso le tappe più importanti di una storia di successo.

26 MONGODI: FORMAZIONE DI QUALITÀ

PER I PROFESSIONISTI DELLA GOMMA

In Italia il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è in media del 25%, ma nel settore industriale si attesta addirittura intorno al 30%. Per agevolare il divario tra domanda e offerta, sono necessari percorsi formativi finalizzati alla specializzazione delle risorse. Come quelli proposti da Mongodi per il distretto della gomma.

FOCUS MACCHINE

31 PAROLE CHIAVE: RISPARMIO E SOSTENIBILITÀ

I produttori di macchinari per la mescolazione della gomma hanno nel mirino obiettivi chiari e ben definiti. Complici gli aumenti degli scorsi anni, l’attenzione è sempre più rivolta all’efficientamento energetico, grazie a macchinari che consumano meno ma sono al tempo stesso innovativi. Come risultato l’offerta sul mercato si dimostra all’avanguardia, in grado di soddisfare le esigenze dei clienti che richiedono un prodotto finale sempre più performante, sia nell’ambito dello pneumatico che dell’articolo tecnico.

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Dalle aziende

SOMMARIO

40 ENGINEERING SYSTEMS: ARTIGIANI DELL’ESTRUSIONE

Forte di un’esperienza pluridecennale nell’ambito delle lavorazioni meccaniche, Engineering Systems offre al mercato estrusori per gomma e plastica con un servizio completo dalla progettazione all’assistenza.

44 FRANPLAST, SPECIALISTA DELLE GOMME TERMOPLASTICHE A BASE STIRENICA (TPE-S)

Nel distretto italiano più importante per l’industria della gomma, quello del Sebino, abbiamo incontrato Elena Franceschetti, amministratore delegato di Franplast, storica azienda di Provaglio d’Iseo specializzata nella produzione di TPE.

48 LE NOVITÀ NEGRI BOSSI A MECSPE 2024

Alla fiera MECSPE, che si è svolta a Bologna dal 6 all’8 marzo, Negri Bossi ha presentato la pressa Nova 5eT 180-H590, serie full electric, studiata per i settori medicale, packaging e stampaggio tecnico con il nuovo sistema di chiusura “Flat clamp” e la funzione brevettata “Pre Pack”.

Normative

50 BATTERIE E RIFIUTI DI BATTERIE

Concludiamo la presentazione del regolamento (UE) 2023/1542 relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie, che si applica a decorrere dal 18 febbraio 2024 e si inserisce nell’ambito del Green Deal europeo che dovrebbe portare nel 2050 all’azzeramento delle emissioni di gas a effetto serra.

56

GREENHUSHING: QUANDO IL SILENZIO È “VERDE”

Nell’epoca della sostenibilità esistono due “patologie” delle strategie di comunicazione aziendale: il Greenwashing, che indica il fenomeno della “ripulitura” di brand aziendali, e il Greenhushing, ovvero la propensione di alcune aziende a pubblicizzare in modo limitato, o addirittura a non comunicare affatto, il proprio impegno e i propri risultati in ambito ambientale.

News

59 IL TACCUINO

u Isole robotizzate IMG per processi produttivi ottimizzati

u Brenntag acquisisce un sito logistico a Bari

u Nuovo portafoglio di compound Kraiburg per l’industria alimentare

u Austria: Engel San Valentino miglior sito produttivo del 2023

u Elmet al Silicone Expo 2024

u Nuovo sito per Eigenmann & Veronelli

u Yokohama Rubber apre in Italia

64

ANNO 67 - MARZO
40 4 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024 26 31 22
GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO
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Rassegna della stampa tecnica estera

DI INIEZIONE A PROIETTILE NEL PROCESSO DI STAMPAGGIO A INIEZIONE DI ELASTOMERI.

C. Hopmann, C. Wiesel, A. Limper, M. Schön, Elastomer Injection Moulding Institute for Plastics Processing, Aachen (Germany), S. Breithaupt. B. Klie, U. Giese, Deutsches Institut für Kautschuktechnologie, Hannover (Germany)email clemens.wiesel@ikv.rwth-aachen.de - KGK 5/2023, pag. 50-54.

Imanicotti in gomma con curvature e punti di attacco conformati sono di solito prodotti per mezzo di un impegnativo processo di estrusione a più stadi, consistente in: estrusione del rivestimento interno come tubo, che viene successivamente raffreddato, avvolto in un rinforzo di fibre per la stabilità dimensionale, estruso di nuovo con copertura esterna di un rivestimento dello stesso o di diverso materiale. Dopo un secondo raffreddamento il tubo viene tagliato della lunghezza richiesta e montato su di un mandrino, che determina la forma del manicotto finale una volta vulcanizzato.

È stato dimostrato che la produzione dei manicotti si può effettuare con il processo di stampaggio a iniezione mediante la tecnologia di iniezione a proiettile (PIT). Sono state esaminate le relazioni fra le proprietà del materiale e la pro -

Letter of the law

cessabilità, con il risultato che la viscosità Mooney da sola non è un sufficiente indicatore della processabilità, mentre una tendenza di scivolamento sulla parete potrebbe essere responsabile di superfici più lisce all’interno del manicotto. Partendo dalle prove preliminari, si è investigato su quali parametri di processo, sia dello stampaggio a iniezione che del PIT, influenzino la qualità realizzabile del manufatto, al fine di ottenere una viscosità di lavorazione sufficientemente bassa per una penetrazione lunga del proiettile, ma abbastanza alta lungo l’area della parete per ottenere una bassa eccentricità.

Per le prove vengono utilizzate la mescola a base NBR “Tenuta per caldaie a gas” (SGB) e la mescola a base EPDM “Tenuta resistente al valore” (HRS), selezionate per le loro proprietà idonee all’applicazione in manicotti per combustibile, con le superfici dei tubi in NBR SGB più lisce di quelle dei tubi in EPDM HRS. Dopo avere illustrato il lavoro sperimentale, svolto per verificare la formulazione NBR SGB, che mostra il più grande potenziale per l’applicazione in PIT, l’articolo espone le variazioni adottate con l’intento di trovare quali aiuti di processo e loro concentrazione abbiano una sensibile influenza sul comportamento di lavorazione della mescola nel processo PIT.

I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti.

Esaminate le formulazioni NBR SGB semplificate e riassunta la valutazione della processabilità delle diverse mescole elaborate, si giunge alla conclusione che il processo PIT consente la produzione di corpi cavi con l’utilizzo di NBR SGB per cui, da un punto di vista reologico, si prevede che mescole di media viscosità, basate su polimeri ramificati, siano idonee a questa applicazione. Per quanto riguarda il più importante parametro, che manifesta la più elevata influenza sulla raggiungibile qualità del corpo cavo, ossia l’eccentricità, il tempo di ritardo fra gomma e iniezione del fluido si rivela causato dal suo alto impatto sul grado di vulcanizzazione della parete.

PROVE E MISURAZIONI DETERMINAZIONE DEL GRADO DI RETICOLAZIONE DI LASTRE DI GOMMA SULLA BASE DELLA LORO FREQUENZA DI RISONANZA ACUSTICA.

C. Hopmann, F. Fey, M. Schön, A. Limper, Institute of Plastics Processing (IKV) in Industry and the Skilled Crafts at RWTH, Aachen University, Aachen (Germany) - email fabian.fey@ikv. rwthaachen.de - KGK 5/2023, pag. 55-61.

risaputo che la qualità di un manufatto è determinata dal processo di vulcanizzazione, in cui la reazione di reticolazione deve essere completata nell’intera sezione trasversale senza

10 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024
RUBBER CLUB
È
PICTURE-PERFECT Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers THE NEXT TOP MODEL We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough? UNIVERSITY FOCUS Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain
Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets INTERVIEWS Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders EXPO REVIEWProduct debuts from Tire Technology Expo 2012 www.tiretechnologyinternational.com APRIL 2012

che si verifichi reversione. Il grado di reticolazione è un parametro che descrive il reticolo formato e determina la maggior parte delle proprietà del manufatto, come la resistenza chimica e le proprietà meccaniche.

Nell’ambito della vulcanizzazione continua di profili e lastre si riescono a simulare i processi di riscaldamento del materiale, mentre non esiste ancora un controllo in tempo reale del processo di vulcanizzazione sulla base di queste simulazioni. La sfida principale è che in tempo reale si possono misurare o monitorare le temperature in superficie, mentre rimangono sconosciute quelle nella sezione trasversale, così come rimangono sconosciuti i gradi di reticolazione raggiunti, a differenza dei valori di altre caratteristiche come compression set e rigonfiamento.

Esistono metodi tradizionali di controllo, non in tempo reale ma basati su lunghi periodi di misurazione, che possono costituire un alto rischio di scarti. Molti di questi metodi utilizzano parametri

sostitutivi meccanici o approccio calorimetrico o chimico.

Una parte molto interessante e corposa dell’articolo consiste proprio nella rassegna accurata dei metodi tradizionali, da quelli meccanici (RPA e TSSR) alla DSC e ad approcci chimici. Di tutti viene descritto il funzionamento, evidenziandone anche eventuali differenze nel calcolo del grado di reticolazione, ad esempio fra DSC ed RPA.

Si arriva così ai metodi di misurazione ancora limitati alla ricerca, ossia NMR (risonanza nucleare magnetica) e frequenza di risonanza acustica.

D opo la sezione sperimentale, in cui si espongono le misurazioni della frequenza di risonanza e dei parametri meccanici, si passa al confronto dei parametri meccanici con l’isoterma di reticolazione e si descrive il comportamento della frequenza di risonanza in rapporto allo spessore del campione esaminato.

La conclusione dell’articolo è che la frequenza di risonanza consente di espri-

mere valori del grado di reticolazione compatibili, come le misurazioni della costante elastica statica di DMA e del rilassamento isotermico di TSSR. RPA, TSSR, DMA e frequenza di risonanza mostrano le differenze più discriminanti nello stato di reticolazione, specialmente nella gamma di più alti gradi di reticolazione, nella quale compression set e fattore di perdita non sono sufficientemente sensibili. In principio, l’influenza dello spessore del campione sulla frequenza di risonanza può essere compensato mentre la sua variazione può portare a errori di misurazione, soprattutto nel caso del fattore di perdita (DMA), e durezza e compression set sono parametri solidi ma non molto adatti a rilevare la reversione. Le prove di rigonfiamento su base solvente o una DSC dovrebbero essere considerati come una referenza e, per identificare la reversione, il grado di reticolazione deve essere variato anche più accuratamente. Nei lavori successivi saranno esaminati altri parametri che influenzano la fre -

ABBIAMO LETTO PER VOI

quenza di risonanza, al fine di creare le basi per trarre conclusioni sul suo legame con il grado di reticolazione, utilizzando mescole con diversi carbon black, carbonato e zolfo, con i metodi TSSR, durezza, gomma devulcanizzata e rigonfiamento come referenza.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE

METODI DI APPRENDIMENTO

AUTOMATICO PER LA PREVISIONE DI TEMPERATURA E TEMPO DI

INCORPORAZIONE DELLA MESCOLA.

Ch. Hopmann, M. Kostka, L. Seifert, A. Limper, M. Schön, Institut für Kunststoffverarbeitung an der RWTH Aachen, Aachen (Germany) - email lukas. seifert@ikv.rwth-aachen.de - KGK 5/2023, pag. 72-78.

Per essere applicata correttamente in fase produttiva, la formulazione di una mescola deve contare su istruzioni di mescolazione, il cui sviluppo si basa perlopiù su conoscenze tecniche professionali e, come processo empirico, è iterativo e lungo, oltre a essere penalizzante per costi e materiale impiegato. Un primo approccio per creare efficacemente istruzioni in futuro consiste nell’analizzare sistematicamente il processo di mescolazione: se si conoscono le correlazioni fra parametri di processo e il suo risultante comportamento in mescolatore interno, allora le previsioni possono essere stabilite e utilizzate per l’ottimizzazione.

L’articolo inizia illustrando i diversi parametri di processo in un mescolatore interno che possono essere modificati, ossia la velocità del rotore e la temperatura di rotore e camera, che influenzano il tempo di incorporazione della mescola, compatibilmente con il comportamento dei suoi numerosi componenti. A questo punto entrano in gioco le reti neurali artificiali ANN (Artificial Neural Networks), un potente metodo di modellazione. Si tratta di modelli computazionali composti da neuroni artificiali, ispirati alla semplificazione di una rete neurale biologica, che sono troppo semplici per ottenere una comprensione delle reti biologiche, ma vengono utilizzati per cercare di risolvere problemi ingegneristici di intelligenza artificiale in diversi ambiti tecnologici.

L’articolo spiega quindi in che cosa con-

sistono gli ANN, già utilizzati per la modellazione in ambito di stampaggio a iniezione o compoundazione di termoplastici, nonché di gomma, per prevedere le proprietà finali della mescola come durezza, modulo elastico e abrasione o viscosità Mooney, citando poi un altro metodo di modellazione, il Processo Gaussiano (GP). Tuttavia le fasi di masticazione e di incorporazione della gomma in mescolatori interni non sono state ancora modellate con ANN o GP. V iene quindi fornita una panoramica sulla modellazione del processo di mescolazione con un compound di gomma naturale, sviluppando due diversi modelli per le fasi di masticazione e incorporazione con l’utilizzo dei metodi ANN e GP. Dopo avere stabilito questi modelli in dati DOE (Design Of Experiments), essi vengono testati su di un separato set di dati di convalida.

Senz’altro interessante per chi già sa di modellazione, l’articolo si sviluppa nella metodologia adottata, dalla produzione della mescola alla progettazione delle prove sulla base della scelta dei parametri, in modo da definire la creazione di un modello della temperatura della gomma e conseguente sua convalida per prevederla e illustrare le previsioni ottenute con il suo utilizzo.

A nalogo percorso viene seguito per quanto riguarda la fase di incorporazione, fino ad arrivare alle conclusioni e prospettive finali.

Sostanzialmente l’articolo dimostra che i metodi di apprendimento automatico possono essere applicati con successo alla modellazione del processo di mescolazione della gomma. Per fare un esempio, con i modelli ANN si è scoperto che il tempo di incorporazione diminuisce all’aumentare della temperatura del polimero dopo la masticazione fino al punto di inversione, dopo il quale torna ad aumentare di nuovo. Gli ANN addestrati sono stati convalidati per mezzo di un insieme di dati di prova basato su progettazione LHC (Latin HyperCube), che è stato in grado di prevedere la temperatura della mescola con accuratezza R2 superiore a 0.95, mentre con il Processo Gaussiano non è stato invece possibile prevedere il tempo di incorporazione con la stessa accuratezza sulla base delle

verifiche sperimentali condotte. In futuro, ricorrendo al trasferimento dei metodi di apprendimento, con poche prove pratiche sarà possibile adattare i modelli, addestrati su piccoli mescolatori, a mescolatori più grandi di livello industriale.

M ATERIE PRIME E APPLICAZIONI IMPATTO ENERGETICO DI CARICHE IN RIVESTIMENTI MURALI DI LATTICE. E. Sharp, K. Knipp, R. Armstrong, A. Jambor, ACE Laboratories, Ravenna, Ohio (USA)RUBBERWORLD, novembre 2023, pag. 28-32.

Si tratta di uno studio di interesse pratico per la vita quotidiana, dal momento che riguarda il rivestimento degli edifici con lattice di gomma naturale, importante anche ai fini di una sostenibilità per costi energetici e inquinamento dell’aria.

Lo studio prende in esame tre diverse cariche inorganiche, utilizzate nel lattice, e valuta come esse influenzano la capacità di rivestimento di pareti esterne di un edificio a riflettere la luce del sole e irradiare calore. Migliore riflettanza solare ed emittanza termica di un rivestimento murale procurano risparmi energetici agli occupanti dell’edificio e cambiare le cariche riflettenti può avere un effetto involontario sulle proprietà fisiche e meccaniche del rivestimento. Tenere in considerazione bilanciamento di costi energetici e prestazione funzionale quando si mettono a punto le formulazioni e, in questo caso, un corretto lavoro di sviluppo e di controllo possono aiutare le imprese a fare variazioni in sicurezza.

Nell’introduzione dello studio due semplici figure fanno capire chiaramente la differenza fra riflettanza ed emittanza termica: la prima indica la capacità del rivestimento di riflettere energia solare, calore e luce del sole, la seconda è la sua capacità di disperdere calore dalla superficie dell’edificio. È evidente che la riduzione della quantità di calore solare e radiante consente un più basso utilizzo di energia e un migliore ciclo di vita delle apparecchiature HVAC (Heating Ventilatioin and Air Conditioning). Un minore utilizzo di sistemi HVAC può migliorare la stabilità della rete elettrica e la qualità dell’aria, dal momento che un minore uso di energia elettrica riduce la quantità

12 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024
RUBBER CLUB

di combustibile fossile necessario per alimentare una città e l’effetto isola di calore, causato da alte temperature di superficie, e di conseguenza dell’aria. In una tabella vengono riportati i metodi per esaminare la riflettanza solare, sia quelli ASTM che quelli di CRRC (Cool Roof Rating Council), un’organizzazione no-profit che sviluppa metodi equi, accurati e attendibili per valutare e classificare le proprietà radiative dei prodotti per copertura e parete esterna di edifici. La formulazione utilizzata nello studio è quella standard per lattice di rivestimento di protezione esterna della parete in tre varianti, tutte con il 5 % di TiO2 più il 3 % di una carica (ossido di zinco, calcio carbonato e TiO2).

Le prove di caratterizzazione delle tre formulazioni promuovono quella con un totale dell’8 % di TiO2 come la migliore, con un valore iniziale di riflettanza solare di 0,82, di emittanza termica di 0,90 ed un SRI (Solar Reflective Index) di 103, con le formulazioni contenenti ossido di zinco e calcio carbonato seconda e terza rispettivamente. Il batch con TiO2 risulta anche più bianco e luminoso e dovrebbe contribuire a mantenere l’edificio più freddo in estate e in giornate molto calde, risparmiando così energia ed esercitando questa funzione anche dopo tre anni. Il rivestimento con calcio carbonato risulta essere il peggiore dei tre esaminati, ma è il tipo più comunemente usato ed è meno costoso degli altri due. Tutti e tre i rivestimenti offrono comunque ottime proprietà fisiche, con quello contenente ossido di zinco che risulta essere il migliore in questo caso.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI

SFIDE PER PRODURRE AFFIDABILI MANUFATTI IN LATTICE NATURALE A LIVELLI SICURI DI NITROSAMMINE E SOSTANZE NITROSABILI.

A. Skariah, Thaimed Group of Companies, (Thailand)RUBBERWORLD, novembre 2023, pag. 34-36.

L’articolo è interessante per chiarirsi le idee sulle nitrosammine e sulla loro origine e formazione, in questo caso nell’ambito di articoli di lattice. Le nitrosammine sono un gruppo di prodotti chimici presenti in abbondanza nell’ambiente, per esempio in cibi lavorati, come pancetta fritta, carne e pesce affumicati, in verdure e birra, tabacco, alcuni cosmetici e nella maggior parte dei manufatti di gomma naturale e sintetica. In realtà i prodotti menzionati contengono ammine secondarie, che reagiscono con acido nitroso e sostanze nitrosabili NOX (ossidi di azoto e loro miscele) presenti nell’atmosfera, dando luogo a nitrosammine. Pertanto nessuno dei prodotti citati produce deliberatamente nitrosammine, che sono sottoprodotti del processo produttivo dei manufatti o delle conseguenti condizioni di stoccaggio. Le nitrosammine sono considerate cancerogene per gli esseri umani, anche se l’evidenza diretta è molto limitata. Di sicuro è stato dimostrato che molti composti nel gruppo delle

ABBIAMO LETTO PER VOI

nitrosammine procurano tumori in animali da laboratorio e, di conseguenza, si è deciso che i livelli di nitrosammine devono avere dei limiti nei casi in cui entrino in contatto con esseri umani.

L’articolo inizia con un breve paragrafo, che spiega in cosa consistono le sostanze nitrosabili che, pur non essendo tossiche né per esseri umani né per animali da laboratorio, sono in grado di produrre accidentalmente nitrosammine tossiche entrando in contatto con acido nitroso. È risaputo che alcune sostanze nitrosabili, presenti in manufatti di gomma, possono convertirsi in nitrosammine durante lo stoccaggio, forse per la presenza di fumi, da motori diesel o da radiatori a olio, che contengono acido nitroso. Da qui la restrizione sui nitrosabili durante la produzione dei manufatti, a causa del possibile rischio di trasformazione in nitrosammine.

Un paragrafo descrive la chimica delle nitrosammine e fornisce, in una tabella, la lista di diverse nitrosammine e delle loro possibili fonti, tra le quali vari acceleranti (tiurami e carbammati in particolare) e aiuti di processo, mentre in un’altra tabella sono riportate le norme per i livelli di nitrosammine e nitrosabili in articoli di lattice naturale (tettarelle di bottiglie, palloncini, preservativi etc.) e per applicazioni in contatto con alimenti. R ispettare le norme non è facile e richiede il rispetto di alcuni passaggi critici, che comprende la giusta scelta della concentrazione di lattice naturale, degli acceleranti, di un processo esente da contaminazione incrociata e di un laboratorio esperto nell’effettuare regolarmente le prove. Spiegati i quattro passaggi soprindicati, l’articolo si limita a concludere ribadendo i fattori importanti da considerare per assicurare bassi livelli di nitrosammine e nitrosabili, mettendo in rilievo che, ad eccezione di uno speciale lattice esente da TMTD, tutti i concentrati di lattice in commercio contengono nitrosammine o nitrosabili e che la scelta degli acceleranti è molto limitata, con l’aggravante che il processo stesso riveste un ruolo cruciale.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI UTILIZZO DI RESINE IDROCARBURICHE COME

UN’ALTERNATIVA ALL’OLIO TDAE IN MESCOLE PER BATTISTRADA PNEUMATICO.

P. Bernal-Ortega, E. Gaillard, F. van Elburg, A. Blume, University of Twente, Enschede (The Netherlands) - RUBBERWORLD, novembre 2023, pag. 38-46.

La continua richiesta del mercato per pneumatici ad alte prestazioni si scontra con la difficile sfida del noto triangolo magico, ossia della contemporanea ottimizzazione di resistenza al rotolamento (RR), tenuta sul bagnato (WG - Wet Grip) e resistenza all’abrasione. Occorre poi tener conto della nuova normativa dell’Unione Europea in materia di emissioni di gas serra, che mira a tagliare le emissioni di CO2 del 90 % entro il 2050.

Il trasporto su strada è responsabile per il 20 % delle emissioni di CO2 a livello globale e l’etichettatura europea punta a ridurle, fornendo agli utilizzatori informazioni dettagliate sulla qualità degli pneumatici, così che possano scegliere un articolo a basso consumo di carburante e contribuire in tal modo alla riduzione delle emissioni da trasporto. Già lo sviluppo dello pneumatico verde da parte di Michelin nel 1992 (sistema silice/silano in sostituzione del carbon black) ha diminuito la resistenza al rotolamento e migliorato la tenuta sul bagnato, mantenendo la stessa resistenza all’abrasione, ma negli ultimi anni l’utilizzo di resine idrocarburiche ad alte prestazioni, in sostituzione dell’olio TDAE, è diventato un’alternativa interessante per bilanciare meglio queste tre proprietà. In genere le resine sono polimeri termoplastici amorfi a basso peso molecolare, da 800 a 4.000 g/mol, naturali o sintetiche, che in gomma si comportano come plastificanti, ammorbidenti, agenti di rinforzo o di omogeneizzazione, disperdenti o adesivanti. Le resine idrocarburiche sono resine sintetiche, ottenute dalla polimerizzazione di idrocarburi insaturi e classificate in alifatiche e aromatiche, C5 e C9 rispettivamente dal numero di atomi di carbonio dei monomeri usati per la polimerizzazione. La loro struttura chimica influisce molto sulla compatibilità con l’elastomero utilizzato e influenza le sue proprietà viscoelastiche, alterando le proprietà dinamiche.

Da qui l’accresciuto interesse per le resine che, in combinazione con le recenti norme per gli oli aromatici, ha fatto sì che oggi esse vengano usate specificamente per migliorare la tenuta sul bagnato. In conseguenza poi delle nuove più esigenti norme europee, sono state sviluppate nuove resine idrocarburiche, che dovrebbero consentire un miglior bilanciamento fra le tre classiche proprietà dello pneumatico.

Per le prove dello studio, intese a verificare l’effetto della sostituzione dell’olio con resine idrocarburiche, sono state preparate mescole per battistrada con una miscela SSBR/BR rinforzata con silice, utilizzando cinque resine di diversa natura chimica (alifatica, aromatica e miscela di entrambe), con parziale e completa sostituzione dell’olio. L’influenza delle diverse resine è stata studiata mediante l’analisi del comportamento di vulcanizzazione, l’effetto Payne, le proprietà meccaniche e dinamiche e la resistenza all’abrasione, in confronto ad una mescola contenente solo olio TDAE. Le resine prese in esame sono Escorez 5300 e 5615 di ExxonMobil, Novares TL100 di Rain Carbon e Impera D1506 d R1007 di Eastman Chemical. Le prove di caratterizzazione delle varie mescole vengono effettuate partendo da quella di riferimento con 80 phr di SBR, 20 di Br, 80 di silice e 30 di TDAE, per poi sostituire l’olio completamente oppure parzialmente con 10 o 20 phr di ogni tipo di resina soprindicata.

L’esposizione dei risultati è molto lunga e accurata, supportata da tabelle e grafici, la cui lettura è già sufficiente per comprendere quali saranno le conclusioni dello studio, che indicano il grande potenziale delle resine idrocarburiche come alternativa all’olio TDAE e che, riassumendo, sono: tutte le resine esaminate, indipendentemente da tipo e quantità, mostrano nel complesso un miglioramento delle prestazioni; l’aggiunta di resina offre un comportamento simile di vulcanizzazione, un effetto Payne più basso, migliori o simili prestazione meccanica, tenuta sul bagnato e resistenza all’abrasione; l’effetto negativo è un peggioramento della resistenza al rotolamento; il punto di rammollimento delle resine gioca un ruolo importante

14 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024
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nella prestazione finale della mescola, considerando che nelle prove, in cui la temperatura è superiore ad esso, la resina agisce come un plastificante; l’aumento del contenuto di resina porta a un torque massimo inferiore nelle curve di vulcanizzazione, mentre il valore dell’effetto Payne diminuisce nettamente; per gli studi effettuati a temperatura al di sotto del punto di rammollimento, le resine rimangono come particelle solide all’interno della matrice di gomma, comportandosi come carica rinforzante della mescola; nel caso delle proprietà meccaniche del materiale, la resina che funziona come carica rinforzante procura più alto carico di rottura e più alti indici di rinforzo; nel caso delle proprietà viscoelastiche del materiale, l’analisi dinamo-meccanica mostra che l’aggiunta di resina provoca una diminuzione dell’elasticità e, di conseguenza, un’isteresi più alta, il che causa un miglioramento del

ELASTOMERI E LAVORAZIONE STAMPAGGIO DI FLUOROELASTOMERI.

W. Stahl, WMS Technologies, LLC, Norton, Ohio (USA) - RUBBERWORLD, dicembre 2023, pag. 24-29. Presenti sul mercato da più di 65 anni, i fluoroelastomeri furono introdotti all’inizio nell’industria aerospaziale, ma il loro utilizzo si è progressivamente esteso ai settori automotive, petrolio e gas, chimico e ad altre applicazioni, in cui le loro resistenza chimica, termica e proprietà meccaniche forniscono maggiore durata in confronto alle gomme sintetiche da idrocarburi. Quando si progettano manufatti in fluoroelastomero, occorre porsi domande su tipo di applicazione, ambiente di utilizzo, dimensioni e strutture. Questo per scegliere il polimero giusto, il sistema di vulcanizzazione e gli altri ingredienti della mescola, nonché il modo migliore per stamparla, fra compressione, transfer o iniezione, dato che ciascuno di questi

disegno dello stampo. Una generica formulazione di fluoroelastomero comprende: polimero 100 phr; ossidi metallici 0-10 phr; cariche 2-70 phr; aiuti di processo 0.53 phr; sistema di vulcanizzazione 2-5 phr. Per quanto riguarda il polimero, occorre prendere in considerazione tipo e grado: il primo determina le proprietà di base, come flessibilità a basse temperature e resistenza ai fluidi, basandosi su contenuto di fluoro e composizione del monomero, mentre il secondo determina le caratteristiche di processo sulla base della viscosità. L’articolo passa poi a considerare il sistema di vulcanizzazione, i componenti della formulazione generica, le prove per determinare flusso e proprietà di vulcanizzazione, i vari metodi di stampaggio e la post-vulcanizzazione dei pezzi stampati. Davvero interessante, dal momento che in poche pagine offre una panoramica chiara e completa sullo stampaggio dei fluoroelastomeri, l’articolo si conclude con l’esposizione dei modi per risolvere i più comuni problemi di stampaggio.

ABBIAMO LETTO PER VOI

di A.L. Spelta

La crisi del Mar rosso incide sull’andamento dei prezzi

Riprendiamo le valutazioni di Paul Hallas, amministratore delegato di SPC Rubber Compounding e David Shaw, amministratore delegato di Tire Industry Research, sull’andamento trimestrale dei prezzi delle materie prime del mercato della gomma.

Paul Hallas, amministratore delegato di SPC Rubber Compounding (spcgroup.com), assieme a David Shaw, amministratore delegato di Tire Industry Research (tireindustryresearch.com), analizzano ogni trimestre i prezzi delle materie prime del mercato della gomma, provando ad identificare le tendenze e i modelli che indicano dove potrebbero andare i prezzi nel prossimo futuro. Di seguito riportiamo le loro posizioni relativamente al primo trimestre 2024.

IL PESO DELLA CRISI DEL MAR ROSSO

Alla fine dello scorso trimestre abbiamo visto i prezzi dei materiali iniziare a salire. La prossima direzione dei prezzi, tuttavia, sarà probabilmente dettata da quanto le catene di approvvigionamento saranno colpite dagli attacchi alle spedizioni marittime nel Mar Rosso.

L’attuale crisi nel Mar Rosso, causata dal gruppo ribelle Houthi dello Yemen con gli attacchi alle navi portacontainer, ha causato gravi interruzioni alle catene di approvvigionamento internazionali.

Per evitare tali attacchi, molte navi circumnavigano l’Africa con conseguenze sui tempi e sui costi di fornitura.

La deviazione di 4.000 miglia dai produttori asiatici ai mercati europei, infatti, può richiedere da due settimane a 20 giorni in più e, per alcune navi, fino a 1 milione di dollari di carburante aggiuntivo.

Anche se c’è poca visibilità su come l’attuale situazione nel Mar Rosso influenzerà l’industria della gomma, coloro che so-

no coinvolti nel trasporto marittimo affermano che l’impatto sarà probabilmente significativo. Il tempo aggiuntivo di navigazione significa anche una minore disponibilità di navi per il trasporto delle merci nonché che le navi non si trovino nella posizione prevista (un problema già riscontrato durante l’ultima crisi marittima causata dalle problematiche vissute ai tempi del Covid).

L’effetto più immediato sono stati gli aumenti dei costi di spedizione. Freightos, che tiene traccia di questi costi, ha osservato che il prezzo di un container è raddoppiato da quando è scoppiata la crisi del Mar Rosso. Alla fine di dicembre, l’indice globale di Freightos si aggirava intorno ai 1.200 dollari per container. All’inizio di gennaio il valore è balzato a oltre 2.500 dollari.

PRIVILEGIARE IL NEARSHORING RISPETTO ALLA GLOBALIZZAZIONE Nel lungo termine, si ha la crescente sensazione che i rischi legati alle rotte marittime a lunga distanza possano essere più alti dei rischi di costi più elevati associati alla produzione locale. I manager della catena di fornitura, gli esperti di logistica e i produttori dibattono sempre più il tema del nearshoring rispetto alla globalizzazione. Stiamo vedendo che sempre più aziende considerano che la produzione di materiali in una regione per la vendita in un’altra regione può introdurre rischi e costi difficili da sostenere.

Potrebbe essere più economico produrre in Asia e vendere in Europa, quando le navi navigano su rotte predeterminate a costi prevedibili. Tuttavia, quando tali rot-

MONDOGOMMA
Foto di Pexels da Pixabay.
16 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024

te sono minacciate a causa dell’incertezza geopolitica e le navi e gli spazi per i container scarseggiano, il costo associato alla perdita di clienti per mancata consegna e ai costi di spedizione aggiuntivi, potrebbe vanificare il risparmio ottenuto commerciando con l’Asia.

Il costo di un container da Shanghai a Rotterdam è balzato a più di 3.500 dollari nella seconda settimana di gennaio, da sopra i 1.000 dollari dell’ultima settimana di dicembre.

Nella ultima crisi marittima precedente, quella causata dalle problematiche legate al Covid nel periodo 2021-2022, abbiamo assistito a un impatto in più fasi. La prima fase ha visto i prezzi aumentare, ma è stata seguita da una seconda fase, in cui le navi si trovavano nei posti sbagliati e la capacità complessiva di trasporto è stata ridotta a causa di un tempo più prolungato per ciascun viaggio. Ciò ha portato a una carenza di disponibilità di navi e container, che ha fatto aumentare ulteriormente i prezzi. Inoltre, un container che fosse stato prenotato su una particolare nave, potrebbe essere stato sostituito se un altro vettore avesse offerto un prezzo più alto, o anche nel caso la nave non fosse riuscita ad attraccare al porto nei tempi previsti, il container non sarebbe stato caricato e

avrebbe dovuto attendere la disponibilità di un posto alternativo.

DISPONIBILITÀ DEI MATERIALI

In generale, la situazione delle spedizioni non sta ancora influenzando la disponibilità dei materiali.

Tuttavia, un paio di settimane in più in mare impattano sulla regolarità del flusso logistico. Una nave che avrebbe dovuto attraccare a Rotterdam a fine gennaio difficilmente arriverà prima della metà di febbraio.

Ciò sta colpendo in particolare la gomma naturale, che proviene principalmente dal sud-est asiatico e viene dirottata intorno all’Africa, anziché attraversare il Mar Rosso e il Canale di Suez. È probabile però che si tratti di problemi temporanei, che possono venir risolti una volta che le navi attraccheranno ai porti di destinazione. Questo ritardo sottolinea l’importanza di mantenere scorte sufficienti e di utilizzare, ove possibile, anche fornitori locali. L’Europa ha visto un grande aumento delle importazioni della gomma naturale dalla Costa d’Avorio, che è spedita dai porti dell’Africa occidentale. Questi non sono direttamente colpiti dalla crisi del Mar Rosso, ma potrebbero essere colpiti dalla carenza di ormeggi per container in futuro.

GOMMA NATURALE (NR)

Il prezzo della gomma naturale (NR) è aumentato lentamente sui mercati globali, dopo circa un anno di prezzi bassi. I prezzi bassi sono stati attribuiti alla carenza di domanda di pneumatici per autocarri nel mercato interno cinese. Ci sono segnali che l’economia cinese potrebbe riprendersi e ciò stimolerà la domanda di pneumatici per autocarri e di conseguenza della gomma naturale.

Uno dei problemi principali che la comunità della gomma naturale deve affrontare è il nuovo regolamento sulla deforestazione dell’UE (EUDR-European Union De-forestation Regulation), che entrerà in vigore alla fine del 2024. Si ritiene che come conseguenza di questa legislazione i prezzi della NR conforme all’EUDR possano aumentare. Tuttavia, ci sono delle incognite: non c’è abbastanza materiale conforme all’EUDR sul mercato e nessuno è sicuro di quale sia il livello di due diligence richiesto dalle autorità dell’UE, né chi controllerà la conformità dei prodotti in gomma, né quali saranno le sanzioni in caso di non conformità. Da un lato, gli scettici affermano che l’UE non bloccherà tutta la gomma naturale proveniente dalla Cina e da altre parti dell’Asia perché il danno economico sarebbe semplicemente troppo grande. D’altro

MATERIE PRIME
Aumento dei prezzi dei container (Fonte Bloomberg). 17 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024

Andamento scorte Carbon Black.

canto, esiste l’obbligo giuridico di verificare la conformità e di vietare eventuali importazioni non conformi. Inoltre, il regolamento prevede una whistle-blower clause a protezione di chi fornisce informazioni su comportamenti illeciti. Vale a dire, se un individuo o un’organizzazione lamenta che un concorrente o un’altra parte utilizza materiali non conformi, l’UE ha il dovere legale di verificare l’accusa. Inoltre, la normativa specifica alcuni materiali e manufatti inclusi nei codici doganali 40XX.

Alcuni prodotti, poi, non rientrano in questi codici. I palloncini, ad esempio, sono considerati giocattoli. Ciò significa che qualsiasi produttore di palloncini con sede nell’UE dovrà importare gomma conforme all’EUDR, mentre un produttore di palloncini con sede al di fuori dell’UE (nel Regno Unito, ad esempio) potrà utilizzare gomma non conforme e spedire i manufatti nell’UE senza alcuna penalità, per aver utilizzato NR non conforme. Ciò rappresenta una chiara penalizzazione per i produttori con sede nell’UE.

NERO DI CARBONIO

Attualmente non ci sono problemi di disponibilità di nero di carbonio sul mercato e i prezzi, se non altro, stanno scendendo.

È probabile che la situazione cambi a partire dal luglio 2024, quando entrerà in vigore il divieto di importazione di nero di carbonio dalla Russia. Gli analisti ritengono che i prezzi spot possano aumentare significativamente dopo giugno. Tutti e tre i principali fornitori (Cabot, Orion, Birla) hanno dichiarato di operare attualmente a piena capacità.

Quando la Russia invase l’Ucraina, nel febbraio 2022, l’impatto sul settore si fece immediatamente sentire. Da allora, gli acquirenti di nero di carbonio hanno elaborato delle strategie alternative. Abbiamo assistito a un aumento delle importazioni di nero di carbonio in Europa sia dall’India che dalla Cina. Queste importazioni sembrano avvenire a prezzi significativamente inferiori rispetto, ad esempio, a quelli del nero di carbonio europeo. Entrambi i paesi continuano ad avere ampi scambi commerciali con la Russia. La Cina ha aumentato sia le sue importazioni di nero di carbonio dalla Russia che le sue esportazioni verso la Europa e il Nord America, cioè le due aree che hanno imposto sanzioni sulle merci russe. Non è chiaro se il materiale che lascia la Russia venga riconfezionato nella sua prima destinazione (Cina o India) e poi spedito in Europa, o se i produttori nazionali

utilizzando il materiale russo, rendano disponibile una quantità equivalente di capacità locale per l’esportazione.

In ogni caso, stimiamo che le importazioni dirette di nero di carbonio dalla Russia all’UE-27 siano state di circa 240 kt nel 2023 in netto calo rispetto alle 428 kt nel 2022 e alle 563 kt nel 2021 (prima dell’invasione dell’Ucraina). Ciò ha creato una carenza di circa 300 kt dopo l’invasione. Una parte è stata coperta dall’aumento della produzione in Europa, motivo per cui tutti i principali fornitori dichiarano di operare al limite della capacità.

Come detto, sono aumentate le importazioni dalla Cina. Nel 2023, stimiamo che le importazioni totali di nero di carbonio dalla Cina verso l’UE-27 siano state di circa 75 kt, il che rappresenta un grande aumento rispetto a prima dell’invasione, ma in calo rispetto all’anno precedente, quando il volume era stato di 132 kt nel 2022 e solo 4 kt nel 2021. Le importazioni dall’India sono in crescita, raggiungendo circa 38 kt nel 2023 da 31 kt nel 2022 (2021: 4,6 kt).

Voci di mercato riportano che parte del nero di carbonio russo venga spedito in Turchia e da lì finisca in Europa. Potrebbe trattarsi di nero di carbonio ri-imballato e ri-etichettato. Più probabilmente, tuttavia,

MONDOGOMMA
18 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024

si ritiene che il nero di carbonio russo venga impiegato nel confezionamento delle mescole utilizzate per produrre i manufatti finali.

È improbabile che l’UE blocchi l’importazione di prodotti realizzati utilizzando nero di carbonio russo o gomma russa, dal momento che non si conoscono modi efficaci per monitorare o controllare tale commercio.

GOMMA BUTADIENE (BR) E SBR

La borsa dei futures di Shanghai ha lanciato un contratto per la gomma butadiene (BR) a metà del 2023. A causa di ciò c’era stato un aumento dei prezzi all’inizio di settembre, ma da allora i prezzi sono in calo, per allinearsi ai prezzi relativamente bassi presenti sui mercati sviluppati dell’Europa e Nord America.

Al momento non si ritiene che vi siano le condizioni per una carenza o un’impennata dei prezzi del butadiene e delle gomme che lo contengono.

Esistono chiaramente dei rischi associati al

prezzo del petrolio. Se il conflitto in Medio Oriente dovesse intensificarsi, ciò potrebbe far salire i prezzi del petrolio, ma sembra che, almeno nel breve termine, i principali produttori vogliano mantenere una fornitura regolare di petrolio e stabilizzare i prezzi, piuttosto che il contrario. Vale anche la pena notare che Versalis ha annunciato l’intenzione di chiudere il suo impianto che produce gomma butadiene basso Cis e copolimeri stirene butadiene, sia a blocchi che random, a Grangemouth nel Regno Unito.

EP(D)M

L’EP(D)M (copolimeri dell’etilene, propilene ed eventualmente diene) viene utilizzato per profili e manicotti auto, nei materiali per coperture e in altre applicazioni. Per gran parte del 2021 e del 2022 la sua disponibilità è stata scarsa, ma ora la situazione si è invertita. Abbiamo sentito gli acquirenti dire: “Puoi avere quello che vuoi e più o meno quando lo vuoi”.

Il materiale è disponibile in tutti i gradi. I

prezzi stanno scendendo, anche se attualmente sono stabili. C’è così tanta disponibilità di materiale che quando i fornitori cercano di aumentare i prezzi, il mercato resiste e i fornitori alla fine desistono. Sebbene la maggior parte dell’EPDM utilizzato in Europa non passi attraverso il Mar Rosso, e solo una piccola parte del materiale utilizzato negli Stati Uniti utilizza quella rotta, i costi aggiuntivi e la maggiore incertezza del commercio internazionale stanno influenzando i tempi di consegna e, almeno in teoria, potrebbero incidere sul prezzo dell’EPDM. Spesso, quando i prezzi scendono, notiamo un aumento della disponibilità di materiali di qualità inferiore sul mercato, poiché i fornitori cercano di limitare la fornitura del loro materiale di prima scelta. Abbiamo sentito che parte del materiale dichiarato “fuori specifica” disponibile sul mercato soddisfa praticamente tutte le caratteristiche di un materiale di prima scelta, quindi per chi è attrezzato con buone capacità di analisi e valutazione, potreb-

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be essere un modo per ottenere del buon prodotto a prezzi competitivi. Tuttavia, c’è la sensazione nel mercato che alcuni venditori potrebbero tentare di sfruttare la situazione nel Mar Rosso per fare altri tentativi di aumentare i prezzi. Alla fine, però, si tratta del rapporto tra la domanda e l’offerta. Se la domanda non c’è, è improbabile che i prezzi possano aumentare. E questo sembra essere il punto in cui ci troviamo attualmente, e per i prossimi mesi, salvo un ulteriore inasprimento della crisi in Medio Oriente.

GOMMA NITRILICA (NBR)

La gomma nitrilica, utilizzata principalmente in applicazioni resistenti all’olio, si trova ad affrontare una posizione simile all’EPDM: offerta di materiale sufficiente sul mercato e prezzi stabili o in lento calo. Diversamente dall’EP(D)M ci sono più produttori asiatici che spediscono NBR in Europa, quindi ci sono più rischi per l’interruzione delle forniture a causa degli effetti diretti della situazione del Mar Rosso. Tuttavia, al momento sono gli effetti indiretti che sembrano presentare il rischio più elevato. Il cambiamento più grande nel mercato sembra riguardare l’HNBR, la variante idrogenata dell’NBR, che ha una resisten-

za all’invecchiamento maggiore rispetto al materiale di base. Dopo anni di mercato molto “corto”, in cui il materiale semplicemente non era disponibile, la situazione ora è notevolmente migliorata. Un operatore di mercato ha affermato che, storicamente, dovevi prendere ciò che erano disposti a venderti e accettare il prezzo quotato. Ora: “Va molto meglio di prima... Ti forniranno quello che vuoi piuttosto che quello che vogliono darti”.

Alla domanda sul perché di questa inversione di tendenza, la risposta è stata che si tratta dell’inizio del passaggio alla motorizzazione elettrica delle automobili. La maggior parte dell’HNBR viene utilizzata nelle applicazioni automobilistiche, tipicamente con motori a combustione interna. Poiché i veicoli elettrici rappresentano ora circa il 15% del mercato automobilistico totale, ciò ha ridotto la domanda di elastomeri ad alte prestazioni per l’applicazione. Una diminuzione della domanda di circa il 15%, comporta un aumento simile dell’offerta, con conseguente cambiamento del rapporto domanda-offerta nell’arco di pochi mesi.

FLUOROELASTOMERI (FKM)

Gran parte del dibattito sui fluoroelasto-

meri negli ultimi mesi si è concentrato sul possibile divieto dell’UE dell’uso di per- e polifluoroalchili (PFAS), spesso chiamati “sostanze chimiche perenni (forever chemicals)”. Alcuni di questi prodotti chimici, ritenuti più critici, vengono anche utilizzati nella produzione di alcuni fluoroelastomeri.

Ad esempio, 3M ha abbandonato la produzione di detti prodotti chimici e questo ha comportato l’abbandono della produzione di una serie di gradi di FKM. Altri fornitori che utilizzano detti PFAS stanno riprogettando i gradi interessati, mentre alcuni gradi, che non ne fanno uso, non necessitano di alcuna riprogettazione.

PRODOTTI CHIMICI ED ADDITIVI

Sebbene attualmente non vi sia carenza dei prodotti chimici impiegati nelle mescole, vi è una certa preoccupazione nel mercato che eventuali problemi nel flusso logistico, qualora comportino interruzioni prolungate delle spedizioni, possano influenzarne la disponibilità. La maggior parte di queste sostanze chimiche sono ora prodotte in Cina e le lunghe rotte marittime potrebbero essere influenzate dai noti problemi nel Mar Rosso. u

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20 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024

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OCS: da 50 anni la boutique dell’O-Ring

Nata il 1 gennaio del 1974, l’azienda, che progetta e realizza stampi e soluzioni tecnologiche per articoli in gomma, silicone e altri materiali elastomerici, festeggia i suoi primi 50 anni con una serie di iniziative che continueranno fino all’autunno. Con il fondatore Guido Savoldi e i figli Cinzia e Stefano abbiamo ripercorso le tappe più importanti di una storia di successo.

OCS è l’acronimo di Officina Costruzioni Stampi ed è stata fondata ad Adrara San Martino, in provincia di Bergamo, esattamente il 1 gennaio del 1974. Quest’anno l’azienda, che progetta e realizza stampi e soluzioni tecnologiche per articoli in gomma e altri materiali elastomerici (O-Ring, cornici, rondelle, soffietti, manicotti, mem -

brane, collaretti, X-Ring e altri articoli a disegno di varie tipologie per svariati ambiti applicativi) entra nel cinquantenario in piena e florida attività. N el corso degli anni OCS ha progettato e prodotto oltre 79.000 stampi per lo stampaggio a iniezione e compressione, accompagnando i propri clienti in un viaggio all-inclusive dalla fase di progettazione alla fase di

estrazione automatica del pezzo dallo stampo.

O ggi OCS impiega circa 30 persone e offre ai suoi clienti non solo stampi di riconosciuta qualità, ma anche un servizio di trattamento (cromatura, satinatura), che migliora le prestazioni degli stampi stessi.

A bbiamo incontrato il fondatore, Guido Savoldi, e i figli Cinzia, CFO e Ste -

MONDOGOMMA
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La sede di OCS ad Adrara San Martino.

fano, COO, e con loro abbiamo ripercorso le tappe più importanti di questi primi 50 anni di attività.

LA NASCITA

“I o lavoravo in officina da un amico carissimo, mio coetaneo, avevo 26 anni”, inizia Guido. “Erano gli albori dello stampaggio a iniezione, questo mio amico faceva fare lo stampo da terzi e noi ci occupavamo dei canali per far scorrere la gomma negli ORing. Dopo un anno e mezzo l’amico mi propose di creare la mia ditta rilevando l’officina con i macchinari per gli stampi che mi avrebbe dato in prestito d’uso per un anno. Ne parlai con mia moglie e decisi di provare. Alla scadenza dell’anno l’amico mi richiese i macchinari indietro, ma nel frattempo avevo deciso di continuare con l’attività per cui in accordo con lui gliene resi uno alla volta, per poterli sostituire con quelli nuovi che man mano andavo acquistando”. “E h sì, mio papà e Sergio Baldelli della Tecnogomma sono stati fra i primi a fare gli stampi a iniezione per la gomma”, ricorda orgogliosa Cinzia. “Possiamo dire che il distretto della

Il nuovo reparto - OCS Extra.

gomma è partito da una decina imprenditori della nostra zona, di cui uno mio papà”, sottolinea.

“I l mio amico Sergio era una mente. Dalla Germania aveva portato e usava una macchina sbavatrice, il buratto, che però non era fatto come adesso, era una ruota che girava piano piano con i sassi abrasivi”, spiega Guido. “Teneva la macchina quasi nascosta, per non farla vedere a nessuno”, aggiunge. “Quindi io costruivo gli stampi e Sergio stampava e per i primi anni ci siamo dedicati quasi esclusivamente agli O-Ring. Nel 1979 ho acquistato la prima macchina semi automatica tedesca”, continua a raccontare Guido, “era una macchina manuale, mettevo una piastra alla volta e si lavorava un grappolo alla volta. Si spostava di volta in volta la tavola girevole di qualche grado per proseguire con gli altri grappoli. Gli O-Ring erano abbastanza veloci da fare: noi non abbiamo mai avuto negli anni un carico di lavoro di 6-7-8 mesi come hanno in altri campi. Era sempre un carico di lavoro di 15-20-30 giorni al massimo. Ricordo il peggior periodo di calo, intorno al 1981-82: eravamo scesi a un carico di soli due o tre stampi. Poi nel 1982-83 abbiamo preso la prima macchina a

ANNIVERSARI
Da sinistra Cinzia, il fondatore Guido e Stefano Savoldi.
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gata, mi occupavo di tutto, dallo sviluppo commerciale alla contabilità. Poi negli anni anche Stefano si è interessato allo sviluppo commerciale, soprattutto estero e mi ha affiancato su quel fronte”.

N el 1999 viene inserito il reparto per cromatura e sabbiatura, operazioni che precedentemente venivano effettuate presso terzi. “Anche in questo caso siamo stati pionieri perché siamo stati i primi stampisti ad aprire un reparto dedicato a questo trattamento avendone intuito le potenzialità e il valore aggiunto che si poteva dare alla produzione dei clienti”, precisa Guido. “Si tratta di un piccolo reparto non automatizzato, manuale, ma ben funzionante e nel 2021 lo abbiamo completamente rinnovato e ampliato”.

“C ’è da dire che oltre a essere la bou -

controllo numerico vera e propria, e da lì la produzione di stampi come la intendiamo oggi è definitivamente decollata”.

DA AZIENDA INDIVIDUALE A SOCIETÀ DI CAPITALI

L a continua crescita porta alla tra -

sformazione, nel 1989, da azienda individuale a Srl. Nel 1994 entra in azienda la figlia Cinzia. “L’anno prima, nel 1993, era entrato mio fratello Stefano: lui ha fatto la gavetta, lavorando su tutti i macchinari e imparando tutte le lavorazioni dell’officina”, ci racconta. “Io, essendo l’unica impie -

tique dell’O-Ring siamo anche un po’ l’ospedale degli stampi”, aggiunge Stefano. “Ci occupiamo, infatti, di cromare anche stampi non di nostra produzione e stampi già usati. Ci sono clienti che ce li mandano ridotti malissimo e noi li dobbiamo ‘curare’ e rimettere a nuovo. Quando arriva -

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Due foto storiche della sede di OCS negli anni 80-90.
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no sembrano da buttare via, quando escono tornano nuovi”.

O CS è al momento l’unica azienda che mantiene un reparto cromatura interno, anche se questo ha di fatto eroso una fetta di fatturato relativo ai rifacimenti perché gli stampi così fatti durano dalle 3 alle 5 volte in più. “S e prima della cromatura il rifacimento degli stampi rapp resentava il 30% del nostro fatturato, oggi questa fetta è scesa al 2-3%. Ma la scelta a suo tempo era stata fatta proprio per mettere al primo posto la soddisfazione del cliente, offrendo uno stampo più duraturo”.

G li anni 2000 segnano l’inizio della partecipazione alle prime fiere. “Prima del mio ingresso in azienda”, ci spiega Cinzia, “avevamo solo un cliente estero, in Germania, che è ancora nostro cliente da 40 anni. Poi pian piano abbiamo iniziato a esplorare i mercati internazionali, partendo dall’Olanda, con una fiera della subfornitura. A seguire Colonia e Stoccarda. Si trattava di piccole fiere che oggi non esistono più, ma allora erano un buon inizio. Sono seguite poi fiere più settoriali, anche in altri Paesi”.

GLI ANNI RECENTI

N el 2013 vengono inserite le frese CNC ad alta velocità e inizia la produ zione di stampi per articoli tecnici in gomma, cosa che i concorrenti già facevano. Ci siamo posizionati con successo sul mercato anche con questa tipologia di stampi, tanto che nel 2018 abbiamo creato OCS Extra, la divisione separata che si occupa di progettare e realizzare stampi per articoli tecnici a disegno di svariate forme e dimensioni”, spiega Stefano. I l 2020, a cau sa degli avvenimenti susseguenti alla pandemia, è stato un anno complicato, ma dal 2021 l’azienda è riuscita a far crescere il fatturato grazie alla vendita di questa tipologia di stampi.

N emmeno la crisi legata alla guerra in Ucraina, fino ad ora, ha inciso sull’attività di OCS, perché gli stampi sono stati sempre esclusi dai blocchi alle esportazioni. La situazione cambierà da metà giugno di quest’anno.

“S ì, da metà giugno 2024 anche gli stampi non potranno più essere esportati in Russia”, conferma Cinzia. “Quindi adesso stiamo facendo gli ultimi stampi per due clienti russi”. Non essendo però la Russia il paese più importante dal punto di vista dell’export, la cosa non desta troppe preoccupazioni. “La destinazione principale del nostro export è la Germania”, aggiunge Cinzia “seguita dalla Gran Bretagna”. Oggi il fatturato di OCS è realizzato per il 55% in Italia e per il 45% all’estero (dati 2023).

LA SOSTENIBILITÀ

U n’azienda modernamente strutturata, in questo periodo storico, non può prescindere dall’attenzione per l’ambiente e la sostenibilità. OCS non è da meno. “Nel 2023 abbiamo installato impianti di aspirazione su tutti i reparti. Esisteva già nel reparto cromatura e molatura, lo abbiamo inserito anche su tutte le frese CNC”, spiega Cinzia. “Ogni anno facciamo i controlli delle emissioni in atmosfera per quanto riguarda la cromatura, le indagini ambientali per quanto riguarda gli ambienti interni, il rumore, le vibrazioni, cioè tutto quello che la legge 81 richiede, e risultiamo perfettamente dentro i limiti. Il prossimo obiettivo sarà formalizzare il tutto con la certificazione ISO 14000”.

P ur non essendo un’azienda particol armente energivora, inoltre, OCS ha installato un impianto fotovoltaico per l’energia elettrica. E siccome “sostenibilità” vuol dire anche “responsabilità sociale”, OCS contribuisce, dal 2018, a sostenere i progetti della Fondazione ERICPAT in favore dell’Orfanotrofio di Big Ada, un villaggio nella parte sud-occidentale del Ghana.

LE RISORSE UMANE

U n tema trasversale, in questo momento, alle aziende industriali è la difficoltà a trovare personale. Un problema che riguarda anche OCS. “Nel corso degli anni la situazione è andata peggiorando. Per noi è ancora più difficile che per gli stampatori. Noi siamo un’officina mec -

canica, facciamo stampi. È un lavoro che va imparato, e bisogna aver voglia di farlo”.

“Q uando ho cominciato fare il tornitore era un lavoro che dava prestigio”, interviene Guido. “Oggi non vuole lavorare più nessuno sul tornio, ma neanche sulle macchine, tanti non si adattano neanche sulle macchine CNC, o perché si devono applicare troppo, o perché si sporcano ancora un pochino le mani”, riflette. D i certo, oggi, è molto difficile che un collaboratore interno resti per tutta la sua vita lavorativa nella stessa azienda, cosa che in OCS è capitata con un paio di operai che avevano iniziato insieme al fondatore Guido. “Possiamo però dire che tanti stampisti che poi hanno fondato altre ditte hanno iniziato con OCS”, precisa Cinzia.

50 ANNI DI LAVORO, UN ANNO DI FESTEGGIAMENTI

U n anniversario che si rispetti non può non essere festeggiato. E infatti OCS ha in programma una serie di appuntamenti che si svolgeranno nel corso dell’anno. “A marzo ci sarà un primo momento tutto al femminile”, anticipa Cinzia, “porteremo tutte le donne dell’azienda in una SPA. Poi a giugno ci sarà la festa vera e propria con tutto il personale e le famiglie. A settembre ci sarà una sorpresa che non posso ancora svelare e infine, a novembre, uniremo la cena di Natale a un evento di show cooking con tutto il personale”. O ltre al consolidamento di quanto in essere, per il futuro l’obiettivo di OCS, che è ben nota per la qualità sugli stampi di O-Ring, è affermarsi ed essere riconosciuti nello stesso modo anche n el mondo degli stampi per articoli tecnici.

“L a stessa qualità che abbiamo sempre messo negli stampi di O-Ring l’abbiamo portata anche sugli stampi per articoli tecnici, anche dove a volte non è così richiesto un altissimo livello di precisione. I clienti ci stanno ripagando per la nostra affidabilità e questo ci dà l’entusiasmo per continuare a lavorare a certi livelli”, conclude Stefano u

ANNIVERSARI
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Mongodi: formazione di qualità per i professionisti della gomma

In Italia il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è in media del 25%, ma nel settore industriale si attesta addirittura intorno al 30%. Per agevolare il divario tra domanda e offerta, sono necessari percorsi formativi finalizzati alla specializzazione delle risorse. Come quelli proposti da Mongodi per il distretto della gomma.

Il mondo del lavoro è sempre più in evoluzione e la difficoltà nel reperimento delle risorse specializzate da parte delle aziende è molto elevata. Nel nostro Paese il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è in media del 25%, ma nell’industria raggiunge addirittura il 30%.

Q uesto vuol dire che diverse persone cercano occupazione, ma con competenze poco spendibili sul mercato del lavoro. Per agevolare il divario tra domanda e offerta, sono quindi necessa-

ri sempre più percorsi formativi finalizzati alla specializzazione delle risorse. Proprio i presupposti che hanno portato alla nascita di Mongodi, società con sede a Sarnico (BG) che si occupa di persone e processi e dell’interazione tra essi attraverso l’erogazione di servizi di formazione, consulenza ed assistenza, specializzata nel settore della gomma.

“Quando abbiamo scelto di sviluppare il settore dell’educazione e della formazione professionale”, ci racconta il fon-

datore, Angelo Mongodi, “lo abbiamo fatto per un motivo preciso: costruire professionisti in grado di integrarsi nel sistema industriale, con la consapevolezza che siano le persone a fare la differenza e sulle quali le aziende devono contare per sviluppare le loro strategie di crescita.

N on lo abbiamo fatto per erogare un servizio standard, ma per creare le condizioni necessarie a costruire una soluzione continuativa, sostenibile e coerente”.

MONDOGOMMA
FORMAZIONE 26 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024
La sede di Mongodi a Sarnico (BG).

D opo la maturità di Perito elettrotecnico, Angelo Mongodi ha frequentato l’unico ITS della zona che si occupava di materie plastiche e si è diplomato nel 2015. A metà del secondo anno ha depositato un brevetto di una guarnizione e ha iniziato a commercializzarla. “A quel punto ho aperto la partita IVA e ho iniziato a fare attività di consulenza sulle certificazioni ISO 9001. Da lì in poi, grazie alle mie competenze e

a una visione tecnica dei processi, ho perseguito progetti molto ambiziosi e mi sono specializzato sul mondo della gomma”, ci dice.

Nel 2016 Mongodi viene coinvolto anche in un progetto extra gomma, quello della plancia dell’Alfa Romeo Stelvio, e nel 2017 al fondatore si unisce Marco Martinelli, un vecchio compagno delle superiori. Il team inizia così a crescere. “Nel 2019 ci occupavamo di riorganizzazioni aziendali e consulenza gestio -

nale per svariati clienti nel distretto della gomma”, continua Mongodi. “Lì mi sono reso conto che noi potevamo scrivere le procedure più belle del mondo, ma se mancavano le persone in grado di applicarle il nostro lavoro era vanificato. A quel punto, cercando una svolta, abbiamo iniziato a relazionarci con varie persone del distretto e abbiamo capito che la soluzione migliore sarebbe stata iniziare da una scuola”. A partire dal 2021, infatti, Mongodi

Le due aule riservate ai corsi di formazione. Dal 1953 macchine e impianti per l’industria della gomma. www.G3machinery.com

crea dei percor si che consentono di formare figure tecniche a media specializzazione, alternando missioni di lavoro a interventi di formazione professionalizzante, per costruire le competenze tecniche e sp ecialistiche più richieste dal distretto della gomma. Mongodi comincia così a farsi conoscere dalle aziende, anche attraverso la partecipazione alle fiere del settore (Plast nel 2023 e DKT quest’anno).

UN’OFFERTA QUALIFICATA

E COMPLETA

S pecializzata nel settore della gomma, grazie alle competenze e alle esperienze specifiche maturate sia dal punto di vista tecnico che gestionale, la società Mongodi è in grado, oggi, di costruire collaborazioni di valore con i propri clienti che abbiano obiettivi di breve, medio e lungo periodo.

L’offerta è basata su tre pilastri: formazione, consulenza e assistenza. “Educhiamo e valorizziamo le persone attraverso il trasferimento di metodo e competenze”, sottolinea Mongodi, “costruendo processi e formando persone che sappiano farli performare. Il nostro lavoro è studiare con il cliente la migliore soluzione in funzione dei suoi bisogni, costruire il piano di lavoro per metterla in pratica, applicarla e monitorarne i risultati”.

P er sostenere il miglioramento e il monitoraggio dei processi e poter

quindi garantire stabilità e professionalità ai clienti, Mongodi ha adottato un sistema di gestione della qualità ottenendo la certificazione UNI EN ISO 9001:2015. La società è inoltre iscritta agli elenchi della sezione

A del Fondo Forma.Temp (Fondo per la Formazione dei Lavoratori in Somministrazione) per la gestione e l’erogazione di corsi di formazione professionale e continua fortemente orientata al lavoro.

L a formazione offerta da Mongodi è misurabile attraverso la somministrazione di test di verifica, il monitoraggio degli indicatori stabiliti, la realizzazione di project work al termine del percorso formativo.

I PERCORSI FORMATIVI

CON FORMA.TEMP E GI GROUP

L a bontà dell’iniziativa è raccontata dai numeri: se nel 2022 Mongodi aveva erogato 940 ore di formazione, tale cifra è salita fino 2.238 ore nel 2023. “C i siamo resi conto che il distretto ha bisogno di numeri, dal momento che si ‘mangia’ all’incirca 400 operatori l’anno”, aggiunge Mongodi. “Noi in tre anni abbiamo formato 270 operatori, con i nostri corsi organizzati in collaborazione con le agenzie per il lavoro e finanziati da Forma.Temp; l’85% dei partecipanti ha trovato lavoro nel settore della gomma-plastica: sono numeri importanti per un’iniziativa così giovane”.

Attualmente la società ha avviato due percorsi formativi: uno per operatore addetto allo stampaggio e uno per operatore addetto alla cernita automatica. I corsi sono finanziati dal fondo Forma.Temp, organizzati in collaborazione con l’ente Gi Formazione e promossi dall’agenzia per il lavoro GI Group SpA.

D estinatari sono disoccupati in cerca di lavoro, iscritti al sito, e lavoratori con un contratto in somministrazione lavoro con Gi Group.

I corsi sono gestiti da Mongodi per quanto riguarda la parte didattica, mentre GI Group si occupa della parte di selezione del personale. “Il percorso parte dell’orientamento: GI Group seleziona i ragazzi, noi li inseriamo nel nostro corso di formazione; c’è poi un secondo step di formazione in azienda e infine vengono inseriti in modo stabile. Successivamente è l’azienda stessa che ci chiama quando vuole farli crescere”, precisa Mongodi.

I l corso prevede 108 ore (di cui il 60% pratica e il 40% teoria), per un totale di 8 edizioni annuali e garantisce l’apprendimento di nozioni tecnico-pratiche del settore gomma, con la possibilità di essere introdotti in contesti lavorativi del settore.

N elle passat e edizioni sono state formate 120 persone all’anno, coinvolgendo 48 aziende e con una percentuale dell’85% di assunzioni a fine corso. u

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Le apparecchiature fornite dai partner per la sede di Mongodi.

Le nostre domande

1.

Secondo le stime di Amaplast, la produzione italiana di macchine per plastica e gomma dovrebbe raggiungere quest’anno il nuovo record storico, con un incremento di almeno 3 punti sul 2022, soprattutto grazie all'export. Preoccupa però il rallentamento della raccolta ordini negli ultimi mesi. La vostra azienda conferma questi trend?

2.

Il 2023 è stato l'anno del ritorno del Plast. Su quali fiere/eventi contate di investire nel 2024 e per quali motivi?

3.

Anche se negli ultimi mesi il prezzo dell’energia e delle materie prime si è in qualche modo stabilizzato, il tema dei costi resta attuale. Come vi state muovendo, al riguardo? Riponete fiducia nel Piano Transizione 5.0, che dovrebbe favorire incentivi per investimenti in beni e attività che portino a una riduzione di consumi energetici o a miglioramenti dell’efficienza energetica?

4.

Quali sono i vostri progetti per il 2024? Avete in programma investimenti in nuove tecnologie/prodotti? Tra questi, come valutate il mercato degli elastomeri termoplastici, che alcune ricerche indicano come destinato a crescere a tassi interessanti nei prossimi dieci anni?

5.

Il processo di trasformazione verso la sostenibilità, l'efficientamento energetico e verso un’economia circolare è ormai in atto, in modo irreversibile (ne parleremo nell'edizione 2024 del nostro fascicolo speciale Green Rubber). Quali sono, da questo punto di vista, le iniziative messe in campo dalla vostra azienda?

Parole chiave: risparmio e sostenibilità

I produttori di macchinari per la mescolazione della gomma hanno nel mirino obiettivi chiari e ben definiti. Complici gli aumenti degli scorsi anni, l’attenzione è sempre più rivolta all’efficientamento energetico, grazie a macchinari che consumano meno ma sono al tempo stesso innovativi. Come risultato l’offerta sul mercato si dimostra all’avanguardia, in grado di soddisfare le esigenze dei clienti che richiedono un prodotto finale sempre più performante, sia nell’ambito dello pneumatico che dell’articolo tecnico.

FOCUS INCHIESTA MESCOLAZIONE
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Foto di pamirc da iStock.

Le risposte degli esperti

“I l 2024 porterà in CAMImpianti nuovi spazi lavorativi, nuove sale riunioni, nuovi uffici e nuovi refettori”

CAMIMPIANTI

1.

Le stime Amaplast sono assolutamente allineate al trend CAMImpianti, abbiamo visto un 2023 molto brillante sia sotto il profilo degli ordini sia sotto quello delle richieste; non dimentichiamoci le complessità dovute alle guerre, lo shortage dei componenti; direi che abbiamo visto un 2023 roseo e lo potrà essere anche il 2024. In Italia crediamo che il rallentamento della raccolta sia dovuto più a una fase di incertezza sull’I5.0 che a reali mancanze; riteniamo che, una volta definiti gli incentivi per la transizione, la raccolta ordini possa recuperare questo momento di “tranquillità”.

2.

CAMImpianti si colloca come un importante player non solo nel mercato della gomma ma, storicamente, anche in altri importanti settori merceologici. Per questo motivo non siamo presenti a fiere di alcun settore.

3.

Sicuramente il prezzo dell’energia ha visto una stabilizzazione importante nell’ultimo periodo, il problema attuale è sicuramente la fluttuazione dei costi delle materie prime che possono portare a importanti disallineamenti di budget. È qualche anno che abbiamo aumentato i volumi del magazzino MP per ridurre queste fluttuazioni e, soprattutto, i ritardi di consegne. Il piano di transizione 5.0 può essere un’importante leva di investimento da parte dei nostri clienti, ovviamente non solo per il credito d’imposta aggiuntivo ma anche e soprattutto per il risparmio energetico nel lungo periodo.

4.

CAMImpianti ha già ammodernato negli ultimi anni i sistemi di taglio e di piegatura delle carpenterie con nuove macchine in I4.0 e il nuovo magazzino verticale; il 2024 invece porterà in CAMImpianti nuovi spazi lavorativi, nuove sale riunioni, nuovi uffici e nuovi refettori. Per quanto riguarda il mercato degli elastomeri termoplastici vediamo fermento di richieste oltre alle applicazioni già sviluppate nel corso degli ultimi anni; mi auguro davvero che possa avere sviluppi importanti.

5.

Stiamo investendo per aumentare l’efficienza energetica dei nostri impianti; riteniamo che ridurre i consumi delle macchine e poter contare su una manutenzione predittiva siano il punto focale per i nostri impianti.

Per quanto riguarda la nostra realtà, già in passato avevamo investito su un parco energetico a pannelli solari e non escludiamo in un futuro non molto lontano di poterlo ampliare sulla nuova ala produttiva u

“La devulcanizzazione della gomma è uno dei nostri progetti più significativi per il 2024

C OLMEC

1.

S ì, confermiamo la stima di Amaplast, il nostro fatturato è aumentato del 20% nel 2023, rispetto al 2022. Confermiamo anche che negli ultimi mesi sono diminuite le richieste, nonostante ciò manteniamo comunque un buon volume d’ordini che ci permettono di mantenere a pieno il programma produttivo fino alla primavera del 2025.

2.

Q uest’anno ci concentriamo sulla fiera Siliconexpo di Amsterdam (28 e 29 febbraio), sulla DKT (dall’1 al 4 luglio) e parteciperemo anche alla fiera Tuyap a Istanbul (dal 17 al 20 aprile). Queste sono per noi fiere importanti perché specializzate in quello che produciamo.

3.

D evo ammettere che l’aumento del costo dell’energia ci ha dato la spinta decisiva per realizzare un impianto fotovoltaico da 200 kW sopra la copertura dei nuovi 8.000 mm di area produttiva appena ultimata.

A bbiamo anche spinto molto la ricerca di soluzioni innovative per i nostri impianti in ambito di risparmio e recupero energetico, riuscendo a realizzare migliorie e accorgimenti che permettono ai nostri nuovi macchinari di consumare fino al 20% in meno dei loro modelli precedenti.

L a transizione 5.0, con i relativi incentivi è sicuramente la benvenuta, non ci si deve mai fermare e sarà un ulteriore stimolo al miglioramento.

FOCUS
32 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024

4.

L a devulcanizzazione della gomma è uno dei nostri progetti più significativi per il 2024, già nel 2023 abbiamo sperimentato positivamente alcuni processi e metodi realizzativi che sembrano dare esiti molto incoraggianti. I termoplastici sono in continua evoluzione e certamente non li stiamo perdendo di vista, già quest’anno abbiamo realizzato un impianto per la produzione di tubi industriali e un altro per i tubi di raffreddamento nel settore automobilistico.

5.

C ome accennato in precedenza, stiamo migliorando i progetti delle nostre macchine con l’obiettivo di renderli sempre più ecologici, cioè, desideriamo arrivare a realizzare macchinari dove il consumo energetico -in rapporto al volume prodotto- sia il minore possibile, dove il consumo delle acque di raffreddamento sia irrisorio, e dove i fumi di scarico vengano utilizzati per recuperare l’energia di preriscaldo e non siano solo fonte di inquinamento. Questi temi sono continui elementi di discussione e riflessione tra il nostro reparto R&D ed il nostro ufficio tecnico per poter mettere a disposizione della clientela impianti sempre più puliti e sostenibili. u

“Abbiamo progettato un innovativo sistema di aspirazione delle polveri installato su ogni dispositivo di dosaggio”

C OLOR SERVICE

Guido Fona

Direttore Commerciale

1.

Confermiamo un risultato molto positivo e soddisfacente per l’export. Il rallentamento della raccolta ordini è una conseguenza del clima di incertezza legato ai conflitti e alle problematiche economiche globali che stanno frenando il mercato e gli investimenti.

2.

Quest’anno saremo presenti come espositori in numerose fiere, tra cui Tire Technology, Solids, DKT, molto importanti per il nostro settore, ma allo stesso tempo abbiamo deciso di investire in altri settori di applicazione, al fine di consolidare la nostra presenza in altri mercati e far conoscere le nostre ultime novità.

3.

In seguito alla crisi economica dovuta alla pandemia, riteniamo il Piano Transizione 5.0 sia un’ottima opportunità per le imprese per fare un grande salto all’innovazione dei loro prodotti, rendendoli più personalizzati, sicuri e sostenibili. In Italia, soprattutto, le vendite restano fortemente influenzate dagli incentivi fiscali che incoraggiano l’adozione di strumenti digitali all’avanguardia, promuovendo l’efficientamento energetico e

Le nostre domande

1. Secondo le stime di Amaplast, la produzione italiana di macchine per plastica e gomma dovrebbe raggiungere quest’anno il nuovo record storico, con un incremento di almeno 3 punti sul 2022, soprattutto grazie all'export. Preoccupa però il rallentamento della raccolta ordini negli ultimi mesi. La vostra azienda conferma questi trend?

2. Il 2023 è stato l'anno del ritorno del Plast. Su quali fiere/eventi contate di investire nel 2024 e per quali motivi?

3. Anche se negli ultimi mesi il prezzo dell’energia e delle materie prime si è in qualche modo stabilizzato, il tema dei costi resta attuale. Come vi state muovendo, al riguardo? Riponete fiducia nel Piano Transizione 5.0, che dovrebbe favorire incentivi per investimenti in beni e attività che portino a una riduzione di consumi energetici o a miglioramenti dell’efficienza energetica?

4. Quali sono i vostri progetti per il 2024? Avete in programma investimenti in nuove tecnologie/prodotti? Tra questi, come valutate il mercato degli elastomeri termoplastici, che alcune ricerche indicano come destinato a crescere a tassi interessanti nei prossimi dieci anni?

5. Il processo di trasformazione verso la sostenibilità, l'efficientamento energetico e verso un’economia circolare è ormai in atto, in modo irreversibile (ne parleremo nell'edizione 2024 del nostro fascicolo speciale Green Rubber). Quali sono, da questo punto di vista, le iniziative messe in campo dalla vostra azienda?

un’economia sostenibile, concetti fondamentali per la crescita e il miglioramento delle imprese nel presente e nel futuro.

4.

Investire per aumentare la tecnologia dei nostri prodotti è sempre stata una caratteristica della nostra azienda fin dall’inizio. Ovviamente continueremo a farlo nella convinzione che sia l’unico mezzo per competere contro ogni possibile concorrenza. Gli elastomeri termoplastici hanno diversi campi di applicazione e la sempre più crescente richiesta di materiali con determinate caratteristiche come la flessibilità e la resistenza, sta sostituendo la gomma e il vetro, favorendo l’utilizzo di materiali sostenibili. Per questo motivo siamo certi che il mercato dei TPE avrà una forte crescita.

Foto di pamirc da iStock.

INCHIESTA
MESCOLAZIONE
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5.

L a sostenibilità è un tema molto sentito nel nostro settore, avendo spesso a che fare con prodotti polverosi, a volte anche pericolosi. Per questo motivo abbiamo progettato un innovativo sistema di aspirazione delle polveri installato su ogni dispositivo di dosaggio, in grado di garantire zero emissioni nell’ambiente di lavoro, aspirando le polveri rilasciate durante la fase di dosaggio.

Q uesto aspetto è di particolare importanza anche per proteggere l’operatore dall’inalazione di polveri nocive e dalla circolazione delle stesse nell’ambiente, idoneo a soddisfare le normative vigenti a livello mondiale in materia di sicurezza ambientale. Inoltre, il prodotto aspirato viene recuperato e reintrodotto nel ciclo produttivo, in conformità con il concetto di economia circolare. u

“Riteniamo che il 2024 sarà un anno di stabilizzazione e crescita mirata in alcuni mercati target”

G 3

1.

C onfermiamo che il trend è costante e in crescita ma è diverso tra area geografiche. Il mercato del nord America e il mercato Indiano sono in crescita mentre quello Europeo risulta stabile. Per G3 il mercato dell’export sta sempre più crescendo richiedendo maggiori investimenti e apporto di nuove competenze. Per questo riteniamo che il 2024 sarà un anno di stabilizzazione e crescita mirata in alcuni mercati target.

2.

I l Plast 2023 è stata una conferma di riconoscimento del brand G3 a livello nazionale. Per il 2024 abbiamo in programma di partecipare al TTE e al DKT e ad alcune conferenze specifiche in India e negli USA.

3.

C ome per gli anni passati grazie al piano Industria 4.0 riteniamo che questa forma di sostegno alle industrie sia estremamente valida e concreta. Ridurre i costi per l’energia e migliorare l’efficienza sia a livello energetico che di processo aiuterà le imprese ad essere più competitivi e sostenere la crescita soprattutto nei mercati internazionali dove per altri meccanismi il costo dell’energia è più basso.

4.

I l mercato dei termoplastici attualmente non è un mercato prioritario per G3.

A bbiamo diverse soluzioni ma stiamo sempre più perfezionando le soluzioni che attualmente sono in portfolio per il

mercato della lavorazione della gomma. Abbiamo completato un progetto specifico per l’incremento del volume dei mescolatori interni esistenti attraverso modifiche al sistema di pressatura e concluso la sperimentazione del sistema di ispezione per i mescolatori interni. Tutte soluzioni che saranno distribuite nel 2024.

5. D a più di 35 anni G3 rappresenta con il suo modello di business il concetto di economia circolare per le macchine della lavorazione della gomma. Ricostruire e garantire un macchinario come nuovo dopo che ha già lavorato per una media di 10 anni significa ridurre i costi energetici di produzione, riutilizzo di materia prima e contenimento dei costi di acquisto. Grazie a questo connubio di fattori l’economia circolare per i macchinari per la lavorazione della gomma risulta essere uno dei pilastri della G3. u

“Tutte le entità del gruppo stanno implementando soluzioni verso la sostenibilità dei processi e volte a sopperire alle variazioni di costo delle fonti energetiche”

HF MIXING GROUP –POMINI RUBBER & PLASTICS

A ndrea Delmoro

Pomini Sales Manager

1.

Per ciò che concerne il nostro gruppo, non abbiamo verificato un rallentamento nella raccolta ordini degli ultimi mesi. Vero è che le incertezze legate ai nuovi scenari geopolitici, con particolare riferimento alla crisi mediorientale e ai riflessi di essa sulle rotte commerciali verso l’Asia attraverso il Mar Rosso, stanno comportando un innalzamento dei costi di trasporto e un nuovo allungamento dei tempi delle catene di fornitura, dopo il parziale recupero del 2023.

Ciò potrebbe comportare, nel breve periodo, un rallentamento degli investimenti e di riflesso della raccolta ordini. Date tali premesse, un tale possibile rallentamento appare comunque più di natura congiunturale che strutturale e di conseguenza non riteniamo al momento che possa avere degli effetti nel medio/lungo periodo.

2.

Per il 2024, a livello di Gruppo, gli eventi fieristici a cui intendiamo partecipare sono i principali a livello mondiale e in particolare: Silicone Expo, Amsterdam; Tire Tech Expo, Hannover; India Rubber Expo, Mumbai; ITEC, USA; Achema, Frankfurt; Expobor, San Paulo; The Tire, Cologne; DKT, Nurnmberg; Rubber Tech, Shanghai; IIEC, USA; IRC, Istanbul. Riteniamo importante, essendo un gruppo di dimensione mondiale, sfruttare l’occasione data da questi eventi per poter essere presenti in maniera più puntuale sui diversi mercati principali e anticiparne i fabbisogni.

FOCUS
34 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024

3.

Per quanto ci riguarda, anche se il mercato italiano rappresenta una porzione marginale del nostro mercato di riferimento, vediamo sempre favorevolmente ogni iniziativa volta a incentivare gli investimenti delle aziende nazionali nelle nuove tecnologie, sia per ciò che concerne il digitale, come avvenuto con Industria 4.0 che per la sostenibilità come prevede Transizione 5.0. A tal proposito il nostro gruppo ha investito e sta investendo molto in attività volte allo sviluppo e introduzione sul mercato di innovazioni di prodotto che vanno nella direzione della riduzione dei consumi e del miglioramento dell’efficienza energetica. Parimenti, tutte le entità del gruppo stanno implementando soluzioni verso la sostenibilità dei processi e volte a sopperire alle variazioni di costo delle fonti energetiche.

4.

A livello di gruppo riteniamo fondamentali gli investimenti in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e prodotti in quanto rappresentano la principale leva per la competitività sul mercato globale attuale e futuro. La concorrenza, infatti, sta crescendo e riteniamo che solamente un’innovazione continua, unita alla capacità di interpretare il mercato, possa permettere di mantenerci un passo avanti nel soddisfacimento delle esigenze dei clienti, sempre più sofisticate in termini di requisiti di prodotto finale, sia nell’ambito dello pneumatico che dell’articolo tecnico. Per ciò che concerne il mercato degli elastomeri termoplastici, sebbene i segnali indichino una crescita di tale mercato, essa riveste per noi, allo stato attuale, un ruolo marginale. Eventuali futuri cambiamenti tecnologici nel processo di mescolazione,

Le nostre domande

1. Secondo le stime di Amaplast, la produzione italiana di macchine per plastica e gomma dovrebbe raggiungere quest’anno il nuovo record storico, con un incremento di almeno 3 punti sul 2022, soprattutto grazie all'export. Preoccupa però il rallentamento della raccolta ordini negli ultimi mesi. La vostra azienda conferma questi trend?

2. Il 2023 è stato l'anno del ritorno del Plast. Su quali fiere/eventi contate di investire nel 2024 e per quali motivi?

3. Anche se negli ultimi mesi il prezzo dell’energia e delle materie prime si è in qualche modo stabilizzato, il tema dei costi resta attuale. Come vi state muovendo, al riguardo? Riponete fiducia nel Piano Transizione 5.0, che dovrebbe favorire incentivi per investimenti in beni e attività che portino a una riduzione di consumi energetici o a miglioramenti dell’efficienza energetica?

4. Quali sono i vostri progetti per il 2024? Avete in programma investimenti in nuove tecnologie/prodotti? Tra questi, come valutate il mercato degli elastomeri termoplastici, che alcune ricerche indicano come destinato a crescere a tassi interessanti nei prossimi dieci anni?

5. Il processo di trasformazione verso la sostenibilità, l'efficientamento energetico e verso un’economia circolare è ormai in atto, in modo irreversibile (ne parleremo nell'edizione 2024 del nostro fascicolo speciale Green Rubber). Quali sono, da questo punto di vista, le iniziative messe in campo dalla vostra azienda?

INCHIESTA MESCOLAZIONE
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derivanti da sviluppi della tecnologia o dei componenti di tali elastomeri termoplastici, potrebbero comunque aumentare la necessità di un approccio più flessibile e quindi favorire la nostra tecnologia rispetto alle tecnologie attualmente consolidate in tale mercato.

5.

Il nostro gruppo è particolarmente sensibile alle tematiche di sostenibilità, efficientamento energetico ed economia circolare e in tal senso abbiamo messo in atto tutta una serie di iniziative. Queste comprendono attività di certificazione aziendale in accordo ai più moderni standard di sostenibilità (i.e. Ecovadis, ISO 14000) che prendono in considerazione i processi aziendali interni e dell’intera catena di fornitura, innovazione di prodotto volta al miglioramento dei processi produttivi dei nostri clienti in termini di capacità di monitoraggio dei consumi, aumento dell’efficienza energetica, riduzione degli scarti, ottimizzazione dei cicli mediante sistemi di auto apprendimento e sviluppo di tecnologie per la gestione del fine vita degli pneumatici mediante un esclusivo processo di pirolisi a due stadi con recupero e riutilizzo di materie prime (rCB, syngas e olio di pirolisi). u

“Nel 2024 la JP-TECH ha deciso di incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo e in nuovi progetti”

J P-TECH

1.

Le stime di Amaplast rispecchiano esattamente quello che sta avvenendo. Parlando della nostra r ealtà possiamo dire che il lavoro svolto nel 2023 ci ha permesso di avere ordini già programmati per i primi mesi dell'anno e un notevole aumento delle richieste di offerte che pensiamo vadano a concretizzarsi entro la fine del primo trimestre 2024. Quello che preoccupa è la notevole incertezza del mercato che sta portando sempre di più le aziende clienti a valutare ancora più attentamente il budget per le spese di manutenzione preventiva, revisione o acquisto di nuovi macchinari.

2.

Nel 2024 la JP-TECH ha deciso di incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo e in nuovi progetti oltre che investimenti legati a nuove collaborazioni e a nuovo personale da inserire in azienda. Ritornando alle fiere, nel 2024 parteciperemo con i nostri partner alla fiera “Indian Rubber Expo 2024” in Mumbai.

3.

L a nostra realtà si è sempre concentrata sul rendere più sostenibili i propri macchinari riducendone i consumi e ottimizzandone il funzionamento. Lo stesso, vale per l’ambiente di lavoro in continuo “aggiornamento”. Partiamo sempre fiduciosi quando veniamo a conoscenza di nuove iniziative

Le nostre domande

1. Secondo le stime di Amaplast, la produzione italiana di macchine per plastica e gomma dovrebbe raggiungere quest’anno il nuovo record storico, con un incremento di almeno 3 punti sul 2022, soprattutto grazie all'export. Preoccupa però il rallentamento della raccolta ordini negli ultimi mesi. La vostra azienda conferma questi trend?

2. Il 2023 è stato l'anno del ritorno del Plast. Su quali fiere/eventi contate di investire nel 2024 e per quali motivi?

3. Anche se negli ultimi mesi il prezzo dell’energia e delle materie prime si è in qualche modo stabilizzato, il tema dei costi resta attuale. Come vi state muovendo, al riguardo? Riponete fiducia nel Piano Transizione 5.0, che dovrebbe favorire incentivi per investimenti in beni e attività che portino a una riduzione di consumi energetici o a miglioramenti dell’efficienza energetica?

4. Quali sono i vostri progetti per il 2024? Avete in programma investimenti in nuove tecnologie/prodotti? Tra questi, come valutate il mercato degli elastomeri termoplastici, che alcune ricerche indicano come destinato a crescere a tassi interessanti nei prossimi dieci anni?

5. Il processo di trasformazione verso la sostenibilità, l'efficientamento energetico e verso un’economia circolare è ormai in atto, in modo irreversibile (ne parleremo nell'edizione 2024 del nostro fascicolo speciale Green Rubber). Quali sono, da questo punto di vista, le iniziative messe in campo dalla vostra azienda?

FOCUS INCHIESTA MESCOLAZIONE
36 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024
Foto di pamirc da iStock.

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come quella citata ma, per ora, possiamo solo sperare in un adeguata politica interna ed Europea che possa con fondi e agevolazioni, aiutare le aziende in questo processo di transizione verso un’economia circolare e verso la sostenibilità. È troppo presto per dare giudizi e sentenze, speriamo e attendiamo le nuove iniziative.

4.

C ome espresso in precedenza, la nostra azienda è composta da persone che non si pongono limiti e puntano sempre a innovare e a rendere le loro idee realtà. Questo significa investire in nuovi progetti e tecnologie e anche quest’anno JP-TECH non si fermerà dal farlo. Abbiamo iniziato un programma che durerà circa 3 anni per poter incrementare tutto. Siamo consapevoli che le caratteristiche di riciclabilità e di formazione derivate proprio dalla miscelazione gomma e termoplastico potrebbero spostare il mercato dei macchinari sempre di più nel settore dell’estrusione e dello stampaggio a iniezione. È per questo che stiamo proponendo presse e estrusori costruiti in collaborazione con i nostri partner Indiani.

5.

J P-TECH, dalla nascita, si è imposta di seguire la via della sostenibilità; nulla per noi è più importante del concetto di sostenibilità a 360° che non è solo legato all'energia e all'ambiente ma bensì è un percorso complesso che deve e dovrà coinvolgere persone e aziende per l'obiettivo comune. Già lo scorso anno abbiamo sostituito tutta l’illuminazione aziendale con illuminazione a Led. Abbiamo sostituito alcune macchine di produzione con macchine utensili di ultima generazione a notevole risparmio energetico. Come progetti “interni” come primo obiettivo, entro l’anno, è conseguire anche la certificazione ISO 14001. Nel frattempo stiamo lavorando su due nuovi progetti, uno legato all’applicazione di componentistica elettronica per rilevare i consumi di CO2 sui macchinari e portarli verso la diminuzione con l’accurato studio dei cicli produttivi; l’altro è un progetto ancora in fase embrionale che ci potrebbe consentire di riutilizzare prodotti non conformi per la produzione di energia, ma il percorso per ottenere la realizzazione finale è ancora lungo. u

“Introdurremo alcune innovazioni sulle nostre macchine che ne aumenteranno il grado di automazione e integrazione alla linea di produzione”

RUBBERTRADE

in questo momento sta rappresentando per noi una grande opportunità di crescita, molto impegnativa ma anche accompagnata da grandi soddisfazioni.

2.

C ome sempre, saremo presenti nelle fiere principali con una partecipazione “indiretta” insieme a nostri partner europei. Vogliamo invece concentrare i nostri investimenti prevalentemente nel mercato nordamericano, dove stiamo notando che sia nelle linee di mescolazione che in quelle di estrusione ci sono davvero molte possibilità di acquisire nuovi clienti. Un settore molto promettente è naturalmente quello del recupero e riutilizzo dei materiali che, parlando di gomma, è in questo momento in grande fermento.

3.

1.

C onfermiamo il trend positivo del 2023 mentre per quanto riguarda il nostro ambito non rileviamo fortunatamente rallentamenti nel 2024. Abbiamo progetti in fase di finalizzazione in Europa ma soprattutto in Nord America, che

P ersonalmente sono un po’ scettico sui reali benefici che queste misure possono portare. In linea generale penso che i pochi vantaggi e risultati che si possono raggiungere con gli incentivi legati alla transizione ecologica (si parla di riduzioni dal 3% al 5% dei consumi energetici) non giustifichino le risorse impiegate che sono pagate dalla collettività. Ben diverso è il discorso di Industria 4.0, che a nostro avviso è stata davvero un’opportunità che molte aziende hanno potuto sfruttare per rinnovarsi e rendere più efficiente la produzione, beneficiando sia loro stesse che i produttori di macchinari altamente tecnologici.

4.

N el 2024 finalmente trasferiremo la nostra sede in un nuovo capannone di maggiori dimensioni. Questa scelta ci

FOCUS
38 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024
Foto di pamirc da iStock.

permetterà di razionalizzare notevolmente parecchie fasi della produzione e di aumentare di conseguenza la nostra capacità produttiva.

I noltre stiamo lavorando al nuovo sito web aziendale che sarà online a partire dal mese di marzo. Dal punto di vista del prodotto, invece, introdurremo alcune innovazioni sulle nostre macchine che ne aumenteranno il grado di automazione e integrazione alla linea di produzione.

5.

S cinderei la risposta in due parti. Per quanto riguarda la nostra attività di produzione, non siamo un’azienda che senta particolarmente l’esigenza di un efficientamento dal punto di vista energetico.

L e attività principali sono di assemblaggio e installazione dei sistemi elettrici e di controllo. Ovviamente siamo sempre attenti al risparmio energetico ove possibile e, riallacciandomi alla risposta precedente, la nostra nuova sede sarà dotata di un impianto fotovoltaico e di tutti i più moderni servizi d’impianto.

Per quanto riguarda, invece, il prodotto, le nostre macchine si sono adattate benissimo alle moderne esigenze rappresentate ad esempio dalle linee di devulcanizzazione della gomma e contribuiscono quindi alla realizzazione di un’economia circolare da parte dei nostri clienti. Il nostro sforzo è quello di assistere i clienti nello sviluppo di queste nuove tecnologie di produzione. u

Le nostre domande

1. Secondo le stime di Amaplast, la produzione italiana di macchine per plastica e gomma dovrebbe raggiungere quest’anno il nuovo record storico, con un incremento di almeno 3 punti sul 2022, soprattutto grazie all'export. Preoccupa però il rallentamento della raccolta ordini negli ultimi mesi. La vostra azienda conferma questi trend?

2. Il 2023 è stato l'anno del ritorno del Plast. Su quali fiere/eventi contate di investire nel 2024 e per quali motivi?

3. Anche se negli ultimi mesi il prezzo dell’energia e delle materie prime si è in qualche modo stabilizzato, il tema dei costi resta attuale. Come vi state muovendo, al riguardo? Riponete fiducia nel Piano Transizione 5.0, che dovrebbe favorire incentivi per investimenti in beni e attività che portino a una riduzione di consumi energetici o a miglioramenti dell’efficienza energetica?

4. Quali sono i vostri progetti per il 2024? Avete in programma investimenti in nuove tecnologie/prodotti? Tra questi, come valutate il mercato degli elastomeri termoplastici, che alcune ricerche indicano come destinato a crescere a tassi interessanti nei prossimi dieci anni?

5. Il processo di trasformazione verso la sostenibilità, l'efficientamento energetico e verso un’economia circolare è ormai in atto, in modo irreversibile (ne parleremo nell'edizione 2024 del nostro fascicolo speciale Green Rubber). Quali sono, da questo punto di vista, le iniziative messe in campo dalla vostra azienda?

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che si stampa bene!

La nostra selezione di compound comprende i seguenti tipi:

FDA e MOCA (1935:2004)

Fuoco-Fumi e Antigelo per il settore ferroviario

Resistenti agli agenti marini per il settore navale WRAS per acqua potabile

Compound personalizzabili di elevata qualità, che garantiscono uniformità durante lo stampaggio. Ideale per la realizzazione di articoli tecnici grazie a memoria elastica e a resistenza alle lacerazioni Lotti minimi da 40 litri.

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Engineering Systems: artigiani dell’estrusione

Forte di un’esperienza pluridecennale nell’ambito delle lavorazioni meccaniche, Engineering Systems offre al mercato estrusori per gomma e plastica con un servizio completo dalla progettazione all’assistenza.

Fondata nel 1978 a Coccaglio (Brescia) da Giuseppe Di Pisa, suocero di Aldo Sala, attuale sales manager dell’azienda, Engineering Systems incominciò l’attività come officina meccanica conto terzi per vari settori industriali, tra cui quello dell’estrusione. Sulla base delle esperienze iniziali e della collaborazione con Severino Pighetti (responsabile tecnico e di produzione), che incominciò giovanissimo a lavorare in azienda, intorno al 2000 Engineering Systems incominciò a produrre parti di estrusore, in collaborazione con alcune società del settore. Grazie alla passione sviluppata da Pighetti e ai contatti con aziende e persone che frequentavano le fiere di gomma e plastica (il K a Düsseldorf, per esempio), l’azienda diede inizio a quella che oggi costituisce la sua attività principale, ossia la produzione di estrusori. Concentrandosi sui settori gomma e plastica senza trascurare, all’occorrenza, altri settori come imballaggio, tessile e riciclaggio materie prime, Engineering Systems offre oggi al mercato estrusori direttamente agli utilizzatori o alle aziende che forniscono linee complete di estrusione, sempre personalizzati per viti, profili etc. in base alle esigenze specifiche del cliente.

“Siamo in pratica artigiani dell’estrusione - sottolinea Sala - perché il nostro lavoro si basa sulla capacità di ascoltare le richieste del cliente, di affrontare i pro-

blemi connessi con la sua produzione e di trovare infine la soluzione giusta per la situazione specifica. In questo modo riusciamo a soddisfare quella nicchia di mercato, che non riesce a trovare risposte soddisfacenti nelle offerte di macchinari standardizzati e trova in noi un fornitore di qualità, affidabile e competitivo.”

“Il contatto col cliente è sempre diretto, senza l’intervento di agenti o rappresentanti - aggiunge Pighetti - siamo noi che andiamo da lui e, preso atto delle sue esigenze e del materiale utilizzato, decidiamo con lui cosa fare e come proseguire, offrendo la nostra esperienza e puntualità di risposta, nonché assistenza postvendita per qualunque necessità”.

L’AZIENDA

Engineering Systems è una società a conduzione familiare, con un organico di poco più di dieci persone, che si muove nei settori dell’estrusione di materie plastiche e gomma con professionalità, rapidità e flessibilità, dando ai clienti un servizio di assistenza completo. Nata per lavorazioni meccaniche di medie dimensioni nell’ambito di torneria, fresatura e alesatura, l’azienda dispone ancora oggi di un’officina, che si avvale di torni paralleli, tornio a controllo numerico, fresa-alesa a banco fisso e alesatrici, a cui si aggiungono trapani radiali, seghe a nastro e tutti gli accessori necessari per le produzioni effettuate. L’espe -

rienza acquisita nel corso degli anni le consente di effettuare lavorazioni sia per terzi che per vendita diretta. Offrendo ai clienti il ciclo completo del prodotto finale, dall’acquisizione dei materiali alla costruzione di carpenterie sia in ferro che inox, fino ai trattamenti termici, alla rettifica e ai montaggi.

DALLE AZIENDE
40 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024
Bandelle di FFKM.

Sistema rullo indipendente.

Oltre all’attività di lavorazioni meccaniche, l’azienda effettua montaggi industriali in sede, grazie alla disponibilità di circa 1.500 m2 di superficie coperta, servita da tre carri ponte.

LA PRODUZIONE

E ngineering Systems è specializzata in qualsiasi tipologia di estrusione e di gomma da estrudere, producendo estrusori totalmente personalizzati per profili, guarnizioni, cavi elettrici. ricostruzione pneumatici e trattamento di devulcanizzazione, nonché miniestrusori per preparazione O-Ring.

I dati tecnici, comuni agli estrusori, la cui produzione interna consente di curare l’intero processo con versatilità e prontezza, sono i seguenti: riduttore ad assi paralleli con cassa di ghisa G25 e ingranaggi cilindrici con denti elicoidali in acciaio 16CrNi4 temprati e rettificati in modo da ridurre al minimo la rumorosità durante il funzionamento; cuscinetto reggispinta proporzionato su ogni grandezza per garantire una perfetta resistenza ai carichi assiali e radiali; viti e i cilindri standard sono costruiti in acciaio 41 CrAIMo7, nitrurati con nitrurazione gassosa 72 h in verticale, classe NT5, raggiungendo una durezza finale di HV 900-1000; cilindro rigato internamente nella zona del foro tramoggia per ottenere un migliore caricamento del materiale; possibile anche montaggio di

ESTRUSIONE
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Estrusore gomma ø25 da laboratorio.

gruppi speciali con cilindro bimetallico (anti abrasione, anticorrosione o con entrambe le caratteristiche) e vite stellittata o riportata con leghe speciali, diverse a seconda delle esigenze delle applicazioni; profilo e geometria delle viti progettati tenendo conto del materiale da lavorare, in modo da ottenere il massimo risultato in termini di plastificazione e di produttività.

Un importante processo produttivo, che Engineering Systems effettua per i clienti, è il revamping di una macchina, da rinnovare in modo completo o limitato ai componenti fondamentali, come vite e cilindro.

Vengono inoltre effettuate modifiche di trafile esistenti con inserimento gruppo degasaggio oppure operando sul rullo di alimentazione in modo da renderlo indipendente per un dosaggio corretto della mescola.

La gamma degli estrusori prodotti da Engineering System si estende anche al settore della plastica, con prodotti quali coestrusori, estrusori blow film e blow moulding, estrusori per cavi elettrici e masterbatch, per riciclaggio materie plastiche e miniestrusori. u

ESTRUSIONE
DALLE AZIENDE
Miniestrusore per FFKM.
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Estrusore gomma ø60 con quadro elettrico.

L’Industria della gomma con Amani per garantire casa, scuola, salute e supporto ai bambini, alle bambine e alle famiglie che vivono in strada a Nairobi, in Kenya, e Lusaka, in Zambia.

YOUTH è il calendario di Amani 2024: tredici magnifici scatti del fotogiornalista Luca Catalano Gonzaga. Immagini di una gioventù che, nonostante tutto e tutti, si ostina ad esistere, trasudando vita e chiedendo futuro.

Per ricevere questo calendario

Associazione Amani Onlus

Via Tortona 86, 20144 Milano

tel. +39 02 48951149

bottega@amaniforafrica.it

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Franplast, specialista delle gomme termoplastiche a base stirenica (TPE-S)

Nel distretto italiano più importante per l’industria della gomma, quello del Sebino, abbiamo incontrato Elena Franceschetti, amministratore delegato di Franplast, storica azienda di Provaglio d’Iseo specializzata nella produzione di TPE.

La forte vocazione industriale della famiglia Franceschetti risale al 1939, quando Luigi Franceschetti, nonno di Elena, fonda la Saccheria Franceschetti; questa, partendo dal recupero e commercializzazione di sacchi in juta in ambito agricolo, diventa negli anni un importante gruppo che oggi produce big bags in rafia di polipropilene per diversi settori applicativi ed è gestita con grande successo dai nipoti Luigi e Luisa, rispettivamente fratello e cugina di Elena.

Giacomo, classe 1931, primogenito di una numerosa famiglia, sulle orme del

padre Luigi, nel giugno 1966 fonda la Plastica Fratelli Franceschetti, anche lui partendo dal mondo del riciclo, in questo caso del polietilene. Ma non si ferma a questo, e negli anni fonda Gefran, azienda leader nel settore dell'automazione e della sensoristica, quotata in borsa; amplia con il fratello Vittorio Bruno la Saccheria Franceschetti, fa crescere un’importante banca del territorio dall’88 fino agli anni 2000 nel ruolo di Presidente, e last but not least, a 22 anni diventa sindaco del proprio paese natale, ai tempi il più giovane sindaco d’Italia, ricoprendo tale carica per diversi mandati.

AZIENDE
DALLE
di A.L. Spelta
I TPE-S di Franplast.
44 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024
La famiglia Franceschetti.

L’EVOLUZIONE

Per Franplast negli anni 70 avviene la prima grande trasformazione, con gomme termoplastiche, base SBS, ideali per lo stampaggio delle suole per le scarpe sportive il cui mercato di sbocco mondiale si trova nelle Marche.

In corrispondenza del cambio di brand (anni 90), avviene la seconda importante evoluzione nello sviluppo di compound tecnici, introducendo le gomme stireniche base SEBS, SEPS, SEEPS e TPO che permettono alla stessa di entrare in diversi e nuovi settori applicativi tecnici e sfidanti e di aprire a mercati anche molto performanti.

Nel 2005 Giacomo affida la guida dell’azienda alla figlia terzogenita Elena, già attiva nel ruolo di commerciale. Un periodo difficile per motivi personali e soprattutto per la crisi economica imminente, porta Elena a intuire l’importanza di costruire un percorso di internazionalizzazione della propria azienda. Grazie al contributo fortemente determinante dell’omonima collega, Elena Cominelli, attuale re -

sponsabile commerciale estero e global key customer, Franplast nell’arco di una decina di anni passa da un mercato domestico (oltre 80%) a un mercato internazionale, principalmente in Europa (ma non solo), che oggi è equamente ripartito con l’Italia.

Un conseguente fondamentale valore aggiunto che ne è derivato è il fatto che oggi in Franplast, dal reparto R&D, passando per l’amministrazione, arrivando al commerciale e marketing si parla fluentemente inglese, tedesco, francese, spagnolo e albanese.

L’AZIENDA OGGI

Oggi Franplast, PMI a conduzione famigliare, è orgogliosa di vedere un fatturato in crescita, attualmente attestato intorno agli 11 milioni di euro, con un’ottima capacità produttiva che offre prodotti 100% customizzati, e che conta circa 50 collaboratori tra diretti e indiretti. Il marchio di riferimento è Chemiton che si declina in diverse aree tra cui medicale, health and personal care, toys, sport,

industriale, automotive e pet. Per il futuro Elena Franceschetti vede Franplast sempre più specializzata nel core business (prodotti TPE-S), dove l’attività di R&D è fondamentale. Infatti gli investimenti coinvolgono anche questo dipartimento con nuove strumentazioni al fine di alimentare lo sviluppo di prodotti con caratteristiche sempre più particolari, versatili e sostenibili.

Oggi l’azienda dispone di una gamma di prodotti super trasparenti, con alti livelli di flessibilità, così come una serie di compound ultra morbidi effetto gel che rientrano nella scala da Shore 00 40 a 00 90.

L’ATTENZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ,

ALLE

L’attenzione “green” di Franplast parte dall’imprescindibile fatto che tutti i compound sono 100% riciclabili e dall’importante e continuo investimento che viene fatto sulla famiglia dei “Chemiton Life”, che comprende gomme con contenuto di materie prime da fonti rinnovabili tra il 20 e il 60% e con contenuto di materia-

TPE
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Il team R&D dell'azienda.

li riciclati fino all’80%. Nell’ambito ESG, nell’aprile 2023, Franplast ha completato l’installazione di un impianto fotovoltaico da 2.469 pannelli con una produzione annua di oltre 1 milione di kWh, un risultato concreto dell’impegno verso energie più pulite e rinnovabili. Un altro importante obiettivo raggiunto è stato, nel dicembre 2023, l’ottenimento della Certificazione Carbon footprint 140641, a fronte della dichiarazione di verifica delle emissioni di GHG.

Nel piano investimenti, sempre in tema ESG, entro il primo semestre del 2024 l’azienda conta di certificarsi secondo le normative ambientale (14001), energetica (50001) e di sicurezza (45001), per completare un sistema di qualità integrato. La declinazione di sostenibilità sociale è altrettanto fondamentale per Franplast, che valorizza l'empowerment femminile; sempre a dicembre 2023, ha ottenuto la Certificazione di parità di genere UNI PdR125:2022, che rappresenta un punto di partenza per implementare un sistema di welfare aziendale per tutti i propri collaboratori. L’impegno ad attuare obiettivi CSR all’interno dell’azienda si declina anche nell’adesione da par-

te dell’impresa al programma europeo

WHP - Workplace Health Promotion - sostenuto e coordinato da ATS per luoghi di lavoro che promuovono la salute e il benessere dei propri collaboratori attraverso l’implementazione di buone pratiche come il benessere fisico, alimentare e azioni contro tabagismo e dipendenze.

Franplast ha sempre sostenuto i giovani nel processo di integrazione nel mondo del lavoro, per questo promuove PMI day, percorsi di stage curriculare e progetti con scuole e università.

Franplast è quindi un’azienda che vuole valorizzare le proprie radici, che costruirà il suo futuro sulla base del lavoro e delle capacità che saprà mettere in campo e che rispetterà i suoi stakeholder a cominciare dai propri dipendenti. Un’azienda che è ispirata dal fondatore Giacomo e al suo insegnamento: “mai smettere di imparare; davanti alle difficoltà della vita hai una certezza, nessuno potrà mai portarti via la cultura che hai acquisito”. u

DALLE AZIENDE TPE
L'impianto di 2469 pannelli fotovoltaici installato ad aprile 2023. Il team femminile di Franplast, che a dicembre 2023 ha ottenuto la certificazione UNI PdR 125.
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ZEON high-performance rubbers are used in many industries worldwide. From Nipol® NBR, Hydrin® ECO, HyTemp® ACM, Zetpol® HNBR and Zeoforte® ZSC, innovative elastomer-based products with a high durability are created. The success of our customers is our motivation. Key to this success is the close cooperation between the customers and ZEON by combining competencies during the development partnership. Based on the experience from each partner, innovative ideas and solutions are created.

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Le novità Negri Bossi a MECSPE 2024

Alla fiera MECSPE, che si è svolta a Bologna dal 6 all’8 marzo, Negri Bossi ha presentato la pressa Nova 5eT 180-H590, serie full electric, studiata per i settori medicale, packaging e stampaggio tecnico con il nuovo sistema di chiusura “Flat clamp” e la funzione brevettata “Pre Pack”.

Alla fiera MECSPE, che si è svolta a Bologna dal 6 all’8 marzo, Negri Bossi ha presentato la nuova pressa Nova 5eT 180-H590, serie full electric, realizzata per garantire alte prestazioni in termini di efficienza e di precisione.

UNA TECNOLOGIA CONSOLIDATA

I n occasione del Mecspe la NOVA 5eT, studiata per i settori medicale, packaging e stampaggio tecnico, ha stampato un particolare in silicone liquido (LSR) destinato al settore medicale. L SR (Liquid silicon rubber) è una tec -

nologia che Negri Bossi p ropone da decenni, avendo realizzato nel corso degli anni applicazioni sempre più complesse e interessanti. Queste, dedicate a vari settori, sono state realizzate grazie anche alla collaborazione con Dow Consumer Solutions (http:// www.dow.com).

I n base alla sperimentazione sul campo, è stato possibile anche l’abbinamento di siliconi con diversi colori o densità differenti perfino nello stesso particolare stampato, utilizzando ad esempio la tecnologia di stampaggio LSR tradizionale unitamente a quella

FMC (formula FOAM Negri Bossi) già sviluppata per lo stampaggio termoplastico.

D al 2014 la tecnologia LSR si è costantemente ampliata, con lo sviluppo e quindi la realizzazione di pezzi estremamente interessanti come ad esempio lo stampaggio di maschera da snorkeling, con telaio in PBT, tenuta RBL 9200 -30 con l’infusione di azoto al fine di ottenere un composto soffice e spugnoso.

N el 2017 l’azienda ha presentato lo stampaggio di una racchetta da tennistavolo con utilizzo di ben 4 materiali: la struttura della racchetta, in PBT 30% GF con tecnologia FMC per una riduzione di peso del 30%, un lato della racchetta in LSR Silastic 9200 – 50 e l’altro in LSR Silastic 9200 – 50 ma con tecnologia FMC per una riduzione di peso del 10% ed effetto soft touch. Infine, l’Impugnatura in TPE.

LE INNOVAZIONI

DELLA NUOVA SERIE

L a nuova serie NOVA 5eT si differenzia grazie a importanti caratteristiche tecniche.

Le principali innovazioni sono il nuovo sistema di chiusura “Flat clamp”, che garantisce una miglior diffusione della forza di chiusura sul piano grazie a un design innovativo della ginocchiera e la funzione brevettata

DALLE AZIENDE
cura della redazione
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NORMATIVE

Batterie e rifiuti di batterie

Concludiamo la presentazione del regolamento (UE) 2023/1542 relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie, che si applica a decorrere dal 18 febbraio 2024 e si inserisce nell’ambito del Green Deal europeo che dovrebbe portare nel 2050 all’azzeramento delle emissioni di gas a effetto serra.

Il 28 luglio 2023 è stato pubblicato sulla Gazzetta UE il regolamento (UE) 2023/1542 relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie. Esso consta di 96 articoli e quindici allegati tecnici. Nella prima parte (vedi numero 715 di Gennaio-Febbraio, pagg. 52-57) abbiamo pubblicato disposizioni generali, requisiti in materia di sostenibilità, sicurezza, etichettatura, marcatura e informazioni, conformità delle batterie e notifica degli organismi di valutazione della conformità.

CAPO VI - OBBLIGHI DEGLI OPERATORI ECONOMICI DIVERSI DA QUELLI DI CUI AI CAPI VII E VIII

Obblighi dei fabbricanti

All’atto dell’immissione della batteria sul mercato o della sua messa in servizio, i fabbricanti devono garantire che la batteria:

a) sia stata progettata e fabbricata in conformità al regolamento in oggetto e sia accompagnata da istruzioni chiare, comprensibili e leggibili, oltre che da informazioni sulla sicurezza in una o più lingue facilmente comprensibili per l’utilizzatore finale;

b) sia contrassegnata e etichettata conformemente all’art. 13. Prima dell’immissione sul mercato o della messa in servizio della batteria, i fabbricanti devono preparare la documentazione tec-

di Beatrice Garlanda
50 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024
Foto di PhonlamaiPhoto da iStock

nica dell’allegato VIII ed eseguono o fanno eseguire la procedura di valutazione della conformità pertinente prevista dall’art. 17.

Se la conformità della batteria è stata dimostrata dalla procedura di valutazione della conformità, i fabbricanti redigono una dichiarazione di conformità UE a norma dell’art. 18 e appongono la marcatura CE (artt. 19 e 20).

Tengono la documentazione tecnica dell’allegato IX e la dichiarazione di conformità UE a disposizione delle autorità nazionali per dieci anni dalla data in cui la batteria è stata immessa sul mercato o messa in servizio.

Devono assicurarsi che le batterie fabbricate in serie continuino a essere conformi al regolamento e assicurare che le batterie che immettono sul mercato rechino un numero di identificazione del modello e un numero di lotto o di serie, o un numero di prodotto o un altro elemento che ne consenta l’identificazione (art. 38, par. 6). I fabbricanti indicano sulla batteria il loro nome, la denominazione commerciale registrata o il loro marchio registrato, il loro indirizzo postale, indicando un unico punto di contatto e, se del caso, l’indirizzo web e di posta elettronica, se esistente (art. 38, par. 7). Forniscono, inoltre, l’accesso ai dati relativi ai parametri dell’allegato VII nel sistema di gestione delle batterie.

Se ritengono che la batteria che hanno immesso sul mercato o messa in servizio non sia conforme a uno o più dei requisiti applicabili adottano le misure correttive necessarie a renderla conforme, ritirarla o richiamarla.

Se la batteria presenta un rischio, i fabbricanti ne informano immediatamente l’autorità di vigilanza del mercato dello Stato membro sul cui mercato l’hanno messa a disposizione.

Gli operatori economici che effettuano la preparazione per il riutilizzo, la preparazione per il cambio di destinazione, il cambio di destinazione o la rifabbricazione e immettono sul mercato o mettono in servizio una batteria che è stata sottoposta ad una di queste operazioni sono considerati fabbricanti ai sensi del regolamento in oggetto.

Obblighi dei rappresentanti autorizzati

Un fabbricante può designare, con mandato scritto, un rappresentante autorizzato. A sua volta il mandatario deve accettare con mandato scritto.

Il mandato comprende almeno i seguenti compiti:

a) tenere a disposizione delle autorità nazionali la dichiarazione di conformità UE, la documentazione tecnica, la relazione di verifica, la decisione di approvazione emessa dall’organismo notificato ai sensi dell’art.5 e le relazioni di audit di cui all’art. 48, per dieci anni dalla data in cui la batteria è stata immessa sul mercato o messa in servizio;

b) fornire all’autorità nazionale che ne ha fatto richiesta motivata tutte le informazioni e la documentazione necessarie a dimostrare la conformità della batteria;

c) cooperare con le autorità nazionali, su loro richiesta, a qualsiasi azione intrapresa per eliminare i rischi presentati dalle batterie che rientrano nel mandato.

Obblighi degli importatori

Gli importatori immettono sul mercato solo batterie conformi al

regolamento.

Prima di immettere una batteria sul mercato, gli importatori devono verificare che:

a) siano state redatte la dichiarazione di conformità UE e la documentazione dell’allegato VIII e il fabbricante abbia eseguito la pertinente procedura di valutazione della conformità dell’art. 17;

b) la batteria rechi la marcatura CE di cui all’art. 19 e sia contrassegnata e etichettata a norma dell’art. 13;

c) la batteria sia accompagnata dai documenti richiesti dal regolamento nonché da istruzioni e informazioni sulla sicurezza in una lingua /e facilmente comprensibili per gli utilizzatori finali;

d) il fabbricante abbia rispettato i requisiti di cui all’art. 38, paragrafi 6 e 7.

L’importatore, se ritiene o ha motivo di ritenere che la batteria non sia conforme agli articoli da 6 a 10 e 12-14, non immette tale batteria sul mercato finché non sia stata resa conforme.

Gli importatori indicano sulla batteria il loro nome, la denominazione commerciale registrata o il loro marchio registrato, il loro indirizzo postale, indicando un unico punto di contatto e, se del caso, l’indirizzo web e di posta elettronica (art. 41, par. 3).

Devono, inoltre, fare in modo che, mentre la batteria è sotto la loro responsabilità, le condizioni di immagazzinamento o di trasporto non mettano a rischio la conformità al regolamento.

Obblighi dei distributori

Si segnala che, prima di mettere la batteria a disposizione sul mercato, i distributori verificano che:

a) il produttore sia registrato nel registro dei produttori;

b) la batteria rechi al marcatura CE di cui all’art. 19 e sia contrassegnata ed etichettata a norma dell’art. 13;

c) la batteria sia accompagnata dai documenti richiesti ai sensi degli artt. da 6 a 10 e 12-14 e da istruzioni e informazioni sulla sicurezza;

d) il fabbricante e l’importatore si siano conformati ai requisiti di cui all’art. 38, par. 6 e 7 e all’art. 41, par. 3.

Casi in cui gli obblighi dei fabbricanti si applicano agli importatori e ai distributori

L’importatore (o il distributore) è considerato fabbricante e soggetto agli obblighi di quest’ ultimo se:

a) la batteria è immessa sul mercato o messa in servizio con il nome o il marchio dell’importatore o del distributore;

b) la batteria, già immessa sul mercato o messa in servizio, è modificata dall’importatore o dal distributore in un modo che potrebbe compromettere la conformità ai requisiti pertinenti del regolamento;

c) la funzione della batteria già immessa sul mercato o messa in servizi è modificata dall’importatore o dal distributore.

Obblighi degli operatori economici che immettono sul mercato o mettono in servizio batterie che sono state sottoposte alla preparazione per il riutilizzo, alla preparazione per il cambio di destinazione, al cambio di destinazione o alla rifabbricazione

Gli operatori economici che immettono sul mercato o mettono in

MOBILITÀ ELETTRICA/PARTE II
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servizio queste batterie devono garantire che l’esame, le prove di verifica delle prestazioni, l’imballaggio e la spedizione delle stesse o dei loro componenti sottoposti a una qualsiasi delle operazioni di cui si tratta siano effettuati seguendo istruzioni adeguate in materia di controllo della qualità e sicurezza.

Identificazione degli operatori economici

Gli operatori economici, su richiesta di un’autorità nazionale, forniscono alle autorità di vigilanza del mercato le informazioni seguenti:

a) l’identità di qualsiasi operatore economico che abbia fornito loro una batteria;

b) l’identità di qualsiasi operatore economico al quale abbiano fornito la batteria, nonché la quantità e i modelli esatti.

CAPO VII - OBBLIGHI DEGLI OPERATORI ECONOMICI IN MATERIA DI STRATEGIE RELATIVE AL DOVERE DI DILIGENZA PER LE BATTERIE

Accenniamo a questo capo, limitandoci a segnalare che, a decorrere dal 18 agosto 2025, gli operatori economici che immettono batterie sul mercato o le mettono in servizio si devono conformare ad una serie di misure di dovuta diligenza, verificate da terzi. Sono escluse da questi obblighi le PMI e gli operatori che commercializzano batterie che sono state sottoposte alla preparazione per il riutilizzo, per il cambio di destinazione, al cambio di destinazione o alla rifabbricazione, se tali batterie sono già state immesse sul mercato o messe in servizio prima di essere sottoposte a tali operazioni.

CAPO VIII - GESTIONE DEI RIFIUTI DI BATTERIE

Autorità competenti

Gli Stati membri designano una o più autorità competenti responsabili di controllare che i produttori e le organizzazioni per l’adempimento della responsabilità del produttore adempiano agli obblighi dettati dal capo in oggetto.

Registro dei produttori

Gli Stati membri istituiscono un registro dei produttori (art. 55) che ha lo scopo di verificare il rispetto da parte di questi ultimi dei requisiti previsti dal capo VIII.

Per chiarezza si segnala che produttore è qualsiasi fabbricante, importatore o distributore o altra persona fisica che rispondono alla definizione di cui all’art. 3, punto 47).

I produttori devono presentare domanda di registrazione in ciascun Stato membro in cui mettono una batteria a disposizione per la prima volta.

Mettono a disposizione sul mercato di uno Stato membro le batterie, solo se loro stessi o i loro rappresentanti autorizzati per la responsabilità estesa del produttore, sono registrati in tale Stato membro.

Sono elencate le informazioni che devono essere contenute nella domanda di registrazione.

Si segnala che l’autorità competente:

a) mette a disposizione sul proprio sito informazioni sulla procedura di domanda tramite un sistema di elaborazione elettronica dei dati;

b) autorizza le registrazioni e fornisce un numero di registrazione.

Responsabilità estesa del produttore

Sul produttore grava una responsabilità estesa per le batterie che mette a disposizione sul mercato per la prima volte nel territorio di uno Stato membro Egli deve rispettare i requisiti degli articoli 8 e 8 bis della direttiva 2008/98/CE sui rifiuti e del capo VIII del regolamento in esame.

Un operatore che mette a disposizione sul mercato di uno Stato membro per la prima volta una batteria che risulta da operazioni di preparazione per il riutilizzo, per il cambio di destinazione, cambio di destinazione o rifabbricazione è considerato il produttore di questa batteria.

Chiariamo che per regime di responsabilità estesa del produttore s’intende “una serie di misure adottate dagli Stati membri per garantire che i produttori di prodotti si assumano la responsabilità finanziaria o la responsabilità finanziaria e organizzativa per la gestione della fase dei rifiuti del ciclo di vita di un prodotto” (art. 3 direttiva 2008/98/CE).

Un produttore, come definito nel regolamento in oggetto, designa un rappresentante autorizzato per la responsabilità estesa del produttore in ciascun Stato membro dove vende batterie. Il produttore versa dei contributi per coprire i seguenti costi:

a) costi della raccolta differenziata dei rifiuti di batteria e del loro successivo trasporto e trattamento;

b) costi di effettuazione di un’indagine sulla composizione dei flussi di rifiuti urbani;

c) costi di fornitura di informazioni relative alla prevenzione alla gestione di rifiuti di batterie;

d) costi di raccolta e comunicazione dei dati alle autorità competenti.

Organizzazione per l’adempimento della responsabilità del produttore

I produttori possono designare un’organizzazione per l’adempimento della responsabilità del produttore autorizzata a norma dell’art. 58 per adempiere, per loro conto, gli obblighi di responsabilità estesa del produttore.

Raccolta dei rifiuti di batterie

I produttori di batterie portatili (o le organizzazioni per l’adempimento della responsabilità estesa del produttore) devono fare in modo che tutti i rifiuti di tali batterie siano raccolti separatamente nel territorio di uno Stato membro in cui mettono per la prima volta le stesse a disposizione.

L’art. 59 prevede l’istituzione, da parte dei produttori (o delle organizzazioni) di un sistema di ritiro e raccolta per i rifiuti di batterie portatili e dettaglia le modalità della raccolta. Sono istituiti punti di raccolta ”ad hoc”.

Sono previsti i seguenti obiettivi minimi di raccolta per i rifiuti di

NORMATIVE
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batterie portatili:

a) 45% entro il 31 dicembre 2023;

b) 63% entro il 31 dicembre 2027;

c) 73% entro il 31 dicembre 2030.

Il tasso di raccolta è calcolato in conformità all’allegato XI. L’articolo successivo si riferisce alla raccolta dei rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri.

Sono previsti i seguenti obiettivi minimi di raccolta:

a) 51% entro il 31 dicembre 2028;

b) 61% entro il 31 dicembre 2031.

Raccolta dei rifiuti di batterie per autoveicoli, rifiuti di batterie industriali e per veicoli elettrici

L’art. 61 definisce le modalità di raccolta di tali rifiuti. I produttori (o le organizzazioni per l’adempimento della responsabilità del produttore) ritirano i rifiuti dagli utilizzatori finali o dai sistemi di ritiro e raccolta che includono i punti di raccolta da essi istituiti in cooperazione con:

a) distributori di batterie per autoveicoli, batterie industriali e batterie per veicoli elettrici a norma dell’art. 62;

b) operatori che effettuano la rifabbricazione o il cambio di destinazione di batterie per autoveicoli, batterie industriali e per veicoli elettrici;

c) impianti di trattamento di RAEE e di veicoli fuori uso;

d) autorità pubbliche, o terzi che si occupano della gestione dei

rifiuti per loro conto, a norma dell’art. 66.

I produttori di batterie per autoveicoli, batterie industriali e batterie per veicoli elettrici o le organizzazioni per l’adempimento della responsabilità estesa del produttore:

a) dotano i sistemi di ritiro e raccolta di cui si tratta di infrastrutture adeguate per la raccolta differenziata;

b) raccolgono i rifiuti delle batterie sopra citate dai sistemi di ritiro e raccolta con frequenza proporzionale alla capacità di stoccaggio dell’infrastruttura di raccolta differenziata e al volume e alla pericolosità dei rifiuti di batterie generalmente raccolti attraverso tali sistemi di ritiro e raccolta;

c) provvedono al conferimento dei rifiuti in questione agli impianti autorizzati per il trattamento.

Altre disposizioni del capo VIII

Tra gli altri articoli del capo VIII segnaliamo:

- l’art. 69 che stabilisce i tassi di raccolta che gli Stati membri devono ottenere per i rifiuti di batterie portatili e per i rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri;

- l’art. 71 che riguarda gli obiettivi in materia di efficienza di riciclaggio e recupero di materiali. Tali obiettivi sono specificati nell’allegato XII;

- l’art. 72 che riguarda la spedizione dei rifiuti di batterie. I rifiuti di batterie esportati fuori dall’UE sono conteggiati ai fini dell’adempimento degli obblighi e degli obiettivi solo se si possono forni-

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re prove documentali che il trattamento è avvenuto in condizioni equivalenti a quelle previste nel regolamento;

- l’art. 76 che stabilisce che gli Stati membri devono rendere pubblici i dati su determinati tipi di batterie. Tali dati devono essere disponibili entro diciotto mesi dalla fine dell’anno di riferimento per il quale i dati sono raccolti e sono presentati in un formato a lettura ottica, classificabile e consultabile.

CAPO IX - PASSAPORTO DIGITALE DELLA BATTERIA

Passaporto della batteria

L’art. 77 stabilisce che, a decorrere dal 18 febbraio 2027, tutte le batterie per mezzi di trasporto leggeri, le batterie industriali con capacità superiore a 2 kWh e le batterie per veicoli elettrici immesse sul mercato o messe in servizio sono registrate in formato elettronico (“passaporto della batteria”).

Il passaporto contiene informazioni relative al modello della batteria e informazioni specifiche relative alla singola batteria, anche risultanti dall’uso di tale batteria, come indicato nell’allegato XIII.

Le informazioni di cui sopra comprendono:

a) informazioni accessibili al pubblico conformemente all’allegato XIII, punto 1;

b) informazioni accessibili unicamente agli organismi notificati, alle autorità di vigilanza del mercato e alla Commissione, conformemente all’allegato XIII, punti 2 e 3 e

c) informazioni accessibili unicamente alle persone fisiche o giuridiche aventi un interesse legittimo ad accedere alle stesse e a trattarle conformemente all’allegato XIII, punti 2 e 4.

Alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati per modificare l’allegato XIII riguardo le informazioni da includere nel passaporto al fine di tener conto del progresso tecnico e scientifico.

Il passaporto è accessibile mediante codice QR di cui all’art. 13. Le informazioni contenute nel passaporto devono essere esatte, complete e aggiornate.

Esso cessa di esistere dopo che la batteria è stata riciclata. Si noti che la progettazione tecnica e il funzionamento del passaporto sono conformi ai requisiti essenziali previsti dall’art. 78 del regolamento.

CAPO X - VIGILANZA DEL MERCATO DELL’UNIONE

E PROCEDURE DI SALVAGUARDIA DELL’UNIONE

Procedura a livello nazionale per le batterie che presentano rischi

All’art. 79 è stabilito che l’autorità di vigilanza del mercato di uno Stato membro, se ha sufficienti ragioni per ritenere che una batteria che rientra nel campo di applicazione del regolamento in esame presenti un rischio per la salute, la sicurezza o l’ambiente, effettua una valutazione della batteria interessata che copra tutti i requisiti pertinenti.

Se del caso, chiede di adottare le misure correttive del caso. Gli Stati membri garantiscono che, senza indugio, siano adottate le opportune misure restrittive nei confronti delle batterie non conformi, quali il ritiro di queste ultime.

Procedura di salvaguardia dell’Unione

L’art. 80 illustra la procedura di salvaguardia dell’UE. Essa prevede che., qualora siano sollevate obiezioni contro una misura adottata dall’autorità di vigilanza del mercato di uno Stato membro o se la Commissione ritiene che una misura nazionale sia contraria al diritto comunitario, la Commissione stessa si consulti con gli Stati membri e gli operatori economici interessati e valuti, entro un mese, la misura nazionale. In base ai risultati ottenuti la Commissione adotta un atto di esecuzione in cui stabilisce se la misura nazionale è giustificata o no.

Batterie conformi che presentano rischi

Se uno Stato membro, dopo aver fatto una valutazione ai sensi dell’art. 79, ritiene che una batteria sia conforme al regolamento, ma presenti un rischio per la salute o la sicurezza o l’ambiente, chiede all’operatore economico interessato di eliminare tale rischio oppure di ritirare o richiamare la batteria in questione.

Non conformità formale e al dovere di diligenza

Fatto salvo l’art. 79, sono elencati i casi (art. 83) di non conformità in presenza dei quali uno Stato membro può chiedere ad un operatore economico di rimediare (si pensi, ad esempio, a marcature CE non apposte o apposte in violazione delle disposizioni pertinenti o a dichiarazioni di conformità UE incomplete o non corrette). Si segnala che l’articolo successivo chiede all’operatore economico di porre fine alla non conformità alle norme sul dovere di diligenza.

CAPO XI - APPALTI PUBBLICI VERDI E PROCEDURA DI MODIFICA DELLE RESTRIZIONI RELATIVE ALLE SOSTANZE

Tralasciamo quanto disposto sugli appalti pubblici verdi e segnaliamo che l’art. 86 detta disposizioni sulle modifiche relative alle restrizioni.

Procedura di modifica delle restrizioni relative alle sostanze

La Commissione, se ritiene che l’uso di una sostanza nella fabbricazione di batterie o la presenza di una sostanza nelle batterie al momento dell’immissione sul mercato o durante le successive fasi del ciclo di vita, presenti un rischio per la salute o l’ambiente non adeguatamente controllato, chiede all’ECHA di preparare un fascicolo di restrizione conforme ai requisiti dell’allegato XV del regolamento Reach.

Il fascicolo comprende una valutazione socioeconomica e un’analisi delle alternative.

Anche uno Stato membro può preparare un fascicolo di restrizione e, se del caso, inviarlo all’ECHA.

CAPO XII - POTERI DELEGATI E PROCEDURA DI COMITATO

Esercizio della delega

Il potere di adottare atti delegati è conferito alla Commissione alle condizioni riportate dall’art. 89.

Tale potere è conferito per cinque anni a decorrere dal 17 agosto

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2023 e deve essere prorogato per periodi di identica durata, a condizione che il Parlamento europeo e il Consiglio non si oppongano alla proroga tre mesi prima della scadenza di ciascun periodo. Il Parlamento e il Consiglio possono, però revocare in qualsiasi momento tale potere in alcuni casi espressamente citati.

Procedura di comitato

La Commissione è assistita da un comitato istituito ai sensi dell’art.39 della direttiva 2008/98/CE.

CAPO XIII - MODIFICHE

L’articolo 91 modifica il regolamento (UE) 2019/1020 sulla vigilanza del mercato e sulla conformità dei prodotti, per conformarlo al regolamento in esame.

L’articolo successivo, allo stesso scopo, integra l’art. 8 bis della direttiva 2008/98/CE.

CAPO XIV - DISPOSIZIONI FINALI

Sanzioni

Entro il 18 agosto 2025 gli Stati membri stabiliscono le norme relative alle sanzioni applicabili in caso di violazione del regolamento

in oggetto e adottano le misure necessarie per assicurarne l’applicazione. Tali norme e misure sono notificate alla Commissione.

Riesame

Entro il 30 giugno 2031, la Commissione riesamina e rielabora una relazione in merito all’applicazione del regolamento e il suo impatto sull’ambiente e funzionamento del mercato interno e la sottopone al Parlamento e al Consiglio.

Tale relazione può essere accompagnata da una proposta legislativa, se ritenuto necessario. La Commissione, inoltre, include nella sua relazione una valutazione specifica alla necessità di una proposta legislativa concernente le misure sulle restrizioni delle sostanze.

Entrata in vigore e applicazione

Come detto all’inizio, il regolamento è entrato in vigore il 17 agosto 2023 e si applicherà dal 18 febbraio 2024. Sono, tuttavia, stabilite queste date specifiche:

- l’art. 11 si applica a decorrere dal 18 febbraio 2027;

- l’art. 17 e il capo VI si applicano a decorrer dal 18 agosto 2024, ad eccezione dell’art. 17, par. 2, che si applica a decorrere da dodici mesi dopo la data di prima pubblicazione dell’elenco degli organismi notificati di cui all’art. 30, par. 2

- il capo VIII si applica a decorrere dal 18 agosto 2025. u

MOBILITÀ ELETTRICA/PARTE II

Greenhushing: quando il silenzio è “verde”

Nell’epoca della sostenibilità esistono due “patologie” delle strategie di comunicazione aziendale: il Greenwashing, che indica il fenomeno della “ripulitura” di brand aziendali, e il Greenhushing, ovvero la propensione di alcune aziende a pubblicizzare in modo limitato, o addirittura a non comunicare affatto, il proprio impegno e i propri risultati in ambito ambientale.

Il Greenwashing e il Greenhushing possono essere definiti come due patologie delle strategie di comunicazione aziendale.

Il termine Greenwashing è un gioco di parole che nasce dalla fusione di green (“verde”, nel senso di ecologico) e whitewashing (letteralmente “dare una mano di bianco”, ma metaforicamente inteso come “nascondere”, “ripulire”) e indica il fenomeno, non sempre lecito, della “ripulitura” di brand aziendali attraverso azioni di propaganda o strategie di marketing

finalizzate a proclamare l’azienda e il brand attenta alle tematiche ambientali e di sostenibilità con un atteggiamento poco trasparente.

To hush è il verbo onomatopeico inglese “zittire” e il termine Greenhushing potrebbe tradursi con “silenzio verde”, immaginandosi anche qualcuno che ci invita a non parlare, portando il dito indice davanti alle labbra protese per produrre un suon sibilante. Greenhushing, quindi è la propensione di alcune aziende a pubblicizzare in modo limitato, o addirit-

NORMATIVE di Alessandro Facchino e Enzo
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tura a non comunicare affatto, il proprio impegno e i propri risultati in tema di sostenibilità.

Spesso tale ultimo fenomeno si verifica in piccole realtà imprenditoriali, non particolarmente strutturate, che mantengono un basso profilo e preferiscono non esaltare la propria conversione verso l’effettiva adozione di buone pratiche green, spesso per timore di incorrere nel tanto temuto fenomeno del “greenwashing”.

L’IMPATTO SULLA

BRAND REPUTATION

Entrambi i comportamenti, anche se diversi tra loro, possono incidere negativamente sulla reputazione aziendale. Tuttavia, mentre il Greenhushing ha un carattere omissivo ed è talvolta dettato dal timore di vedersi rinfacciare la semplice “cosmesi” del Greenwashing, risultando così privo di conseguenze giuridiche, quest’ultimo rientra nel quadro normativo della concorrenza sleale (disciplinato dall’art. 2598 del Codice civile) ed espone gli autori sia ad azioni inibitorie (regolate dall’art. 2599 del Codice civile) promosse dai concorrenti che ritengano lesi i propri interessi, sia a condanne al risarcimento del danno, come previsto dall’art. 2600 del Codice Civile (inclusa la pena accessoria della pubblicazione dell’ordinanza di condanna).

L A RILEVANZA PENALE

Recentemente, si è aperto un dibattito sull’eventuale rilevanza penale del Greenwashing, che, in assenza della specifica previsione di un’autonoma fattispecie di reato, potrebbe essere inquadrato nel reato di “frode in commercio”, regolato dall’art. 515 del Codice penale. Esso rientra tra i così detti “reati presupposto” (previsti dal Decreto legislativo 231/2001),

Foto di z_wei da iStock.

idonei a configurare la responsabilità amministrativa dell’ente in conseguenza di un reato. Sarebbe ipotizzabile anche la truffa (art. 640 Codice penale), perché presentare la propria azienda o il proprio brand come attenti alle tematiche ambientali e di sostenibilità quando non lo sono affatto potrebbe costituire un raggiro idoneo a indurre in errore i consumatori o gli investitori.

La tutela del consumatore di fronte a comunicazioni commerciali ingannevoli, che pubblicizzano falsi benefici per l’ambiente e inesistenti sensibilità ecologiche, è di primaria importanza. Le conseguenze delle pratiche ingannevoli non rappresentano solo un rischio per il capitale reputazionale delle aziende che se ne avvalgono, ma sono anche idonee a privare i consumatori della possibilità di scegliere liberamente. Sgombrare il campo dalle “eco-truffe” diventa allora una questione di “ecologia di mercato”. u

I nostri esperti

Lo Studio Legale Gealex – Guardamagna e associati (www.gealex.eu), che cura questa rubrica, è uno studio legale presente in tutta Italia e un network di studi legali affermati in tutto il mondo. Con sede a Milano (Italia), è uno studio di prima scelta per i clienti che cercano consulenti legali con una vasta esperienza e competenza in pratiche multidisciplinari, come il diritto commerciale e societario, il contenzioso civile, l’M&A, il diritto del lavoro, la proprietà intellettuale, il real estate, il recupero crediti, i rapporti bancari e, persino, il diritto dello sport. Gli autori dell’approfondimento sono il partner Alessandro Facchino (afacchino@gealex.eu), direttore del Dipartimento di Diritto del Lavoro di Gealex –Guardmagna e associati, e il collega di studio, avvocato Enzo Cardone.

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57 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024

Isole robotizzate IMG per processi produttivi ottimizzati

Maggiore automazione tramite l’integrazione di una o più macchine: è quello che offre IMG, grazie alla possibilità di fornire isole robotizzate partendo dagli oltre 14 modelli di presse presenti a catalogo, facendole dialogare tra loro e con elementi accessori come robot antropomorfi o nastri trasportatori.

I MG ha realizzato diversi progetti di isola robotizzata, tra cui una costituita da due presse modello Gum orizzontale con chiusura Hydroblock da 450 ton, un robot antropomorfo dedicato alla rimozione dei prodotti finiti dallo stampo e un nastro trasportatore per la movimentazione del pezzo finito. Il sistema ha permesso una completa automazione del ciclo produttivo e un’elevata produttività per il cliente.

Altro esempio è l’isola automatizzata con la presenza di una pressa verticale, creata integrando la pressa IMG modello NEK “a collo di cigno”, un robot antropomorfo e un nastro trasportatore. Data l’assenza di proiezioni pericolose dei manufatti stampati, la parte ante -

riore dell’isola è stata poi completata con l’aggiunta di un laser scanner ad alto livello di sicurezza, altro tema sempre significativo per l’azienda bresciana, rendendo molto compatto il perimetro dell’isola a favore delle esigenze del cliente.

“Molti sono i vantaggi di un’isola automatizzata: qualità costante, alto livello di programmabilità, flessibilità nell’esecuzione di processi diversi e ripetitivi, redditività continua con conseguente maggiore competitività, elevata sicurezza. Tutte le isole robotizzate fornite da IMG sono dotate di certificazione CE” spiega in una nota Fabrizio Bonfadini, Direttore Operativo. “Grazie ai continui investimenti in ricerca e sviluppo, l’azienda è arrivata a offrire un altissimo livello di automazione, che può essere personalizzato e studiato sulle specifiche esigenze produttive”. u

59 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024 NEWS TACCUINO

Brenntag acquisisce un sito logistico a Bari

Brenntag rafforza la sua rete di approvvigionamento nel sud

Italia acquisendo un sito logistico della Chimica D’Agostino nella zona industriale della città di Bari, ben collegata con l’autostrada Adriatica e con facile accesso ai porti marittimi. Chimica D’Agostino, importante distributore chimico nel sud Italia, è attiva dal 1948 e serve diversi clienti con materie prime e specialità per i settori Oil & Gas, trattamento delle acque e altre industrie essenziali. Il sito aumenterà la presenza di Brenntag nel mercato del Sud Italia e ottimizzerà la sua rete di siti nell’area, dopo quello di Anagni, sul versante occidentale.

Brenntag Essentials combina una rete efficiente di logistica dell’ultimo miglio con approvvigionamenti sia a livello regionale, che globale e l’appropriato servizio logistico.

Questa acquisizione espanderà quindi le opzioni di servizio di ultimo miglio, con una gestione sempre più localizzata. L’investimento fa parte della strategia di Brenntag Essentials, volta a rafforzare la rete di siti dell’azienda e aumentare le quote di mercato attraverso la prossimità ai clienti con una presenza regionale.

Il nuovo sito di Bari ha una superficie totale di circa 35.000 mq e offre impianti automatici per attività di diluizione, riempimento e imballaggio. Il sito comprende un’area operativa con un parco serbatoi e un magazzino per polveri, un parco serbatoi per solventi, possibilità di effettuare miscelazioni, un’area di carico/ scarico, un magazzino per prodotti confezionati e impianti di diluizione. u

Nuovo

portafoglio di compound Kraiburg per l’industria alimentare

Gummiwerk Kraiburg sta introducendo sul mercato un portafoglio di compound sviluppato appositamente per l’utilizzo nell’industria alimentare e basato sui più recenti requisiti della revisione della Raccomandazione BfR XXI (un insieme di linee guida per manufatti basati su gomma

naturale e sintetica, emesse dall’Istituto Federale Tedesco per la Valutazione del Rischio-Bundesinstitut für Risikobewertung, BfR). La Raccomandazione BfR XXI si occupa specificamente della valutazione e della gestione dei materiali a contatto con gli alimenti, fornisce criteri per valutare la sicurezza delle so -

stanze che possono migrare da questi materiali negli alimenti e mira a stabilire limiti sicuri per il loro utilizzo. La revisione completa di tale Raccomandazione enfatizza la gestione delle impurità correlate ai processi produttivi, con la valutazione del rischio basata su principi scientifici riconosciuti a livello in-

60 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MARZO 2024 NEWS

ternazionale, che ne costituiscono un aspetto chiave. In risposta a questi cambiamenti, Gummiwerk Kraiburg ha valutato e analizzato attentamente i suoi processi produttivi in stretta collaborazione con un istituto di test accreditato. Lo specialista della miscelazione introduce un portafoglio di compound ottimizzato e ben assortito, basato su NR, NBR ed EPDM, che copre un intervallo di durezza da 35 a 85 Shore A, in risposta alle normative revisionate. Questo portafoglio diversificato è adatto per una vasta gamma di applicazioni e include compound sia neri che colorati. R icette formulate con precisione e un processo produttivo in linea con la revisione della Raccomandazione BfR XXI costituiscono la base per superare con successo i test delle parti finite richiesti da queste linee guida. u

TACCUINO

Austria: Engel San Valentino miglior sito produttivo del 2023

Il sito di produzione delle presse di grande tonnellaggio della Engel di San Valentino, in Austria, ha vinto la competizione “Fabbrica dell’Anno 2023”, organizzata dalla società per lo sviluppo della ricerca applicata Fraunhofer Austria e dalla rivista Industriemagazin, quale migliore azienda di produzione dell’anno in Austria.

“Lo stabilimento di Engel – ha dichiarato la giuria – ha conseguito risultati eccellenti in tutte le categorie considerate dalla competizione distinguendosi, in particolare, per la rigorosa strategia della sostenibilità e per il pionieristi -

co ruolo svolto nel campo della digitalizzazione dell’intero processo produttivo”.

Oltre alla qualifica di “Fabbrica dell’Anno 2023”, Engel San Valentino si è aggiudicata anche il primo premio nella categoria “Fabbrica Efficiente”. R ilevante fattore distintivo è stato, tra gli altri, il principio dell’assemblaggio, che riveste particolare importanza nella costruzione di macchine speciali e in base al quale le unità di chiusura e bloccaggio delle presse vengono prodotte e assemblate separatamente l’una dall’altra. Inoltre, le ottimizzazioni

recentemente realizzate dall’azienda hanno consentito un miglioramento delle prestazioni degli impianti del 15% e una riduzione dei tempi di produzione del 65%. Un altro punto di forza è stato, secondo la giuria, la gestione intelligente dei materiali di consumo come le viti, per esempio, attraverso il riordino automatizzato. Ugualmente convincenti sono risultati l’utilizzo di veicoli a guida automatica per la distribuzione degli utensili e i centri di fresatura altamente automatizzati. L a finale della competizione del 2024 si terrà proprio a San Valentino. u

Elmet al Silicone Expo 2024

Elmet, società austriaca tra i principali player globali nel campo della lavorazione e del dosaggio della gomma siliconica liquida (LSR), ha partecipato al Silicone Expo 2024 di Amsterdam, che si è tenuto il 28 e il 29 febbraio, con lo stand numero 533. Oltre ad incontrare gli esperti dell’azien-

da nel dosaggio e nello stampaggio della LSR con le più moderne e innovative tecnologie, i visitatori hanno anche potuto assistere alla dimostrazione pratica del dosaggio di questa gomma mediante il nuovo sistema TOP 7000 Pro che, anche dopo ripetuti riempimenti dell’unità di iniezione, garantisce sem-

pre una precisione di dosaggio estremamente elevata.

L’azienda, che da oltre 25 anni offre soluzioni chiavi in mano di alto livello qualitativo per lo stampaggio a iniezione di parti in silicone liquido, ha mostrato anche la produzione di articoli in LSR dal progetto al prodotto finito. u

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Nuovo sito per Eigenmann & Veronelli

Eigenmann & Veronelli, distributore leader di specialità chimiche e ingredienti alimentari, è online con il nuovo sito www.eigver.com. La nuova casa digitale testimonia la trasformazione compiuta da EV nel corso degli ultimi anni, sotto la guida dell’Amministratore delegato, Gabriele Bonomi, e l’aspirazione dell’azienda ad affermarsi quale provider internazionale di soluzioni per l’industria.

I l nuovo sito web è stato progettato e sviluppato dall’agenzia creativa Well done! e dal Gruppo Lutech. Presenta uno stile minimalista e una grande ricchezza di contenuti, favorisce una narrativa aziendale più comprensibile e immediata, con una facile accessibilità ai contenuti grazie al design responsivo.

L’ambiente digitale completamente rinnovato è l’espressione visibile della nuova identità di EV, che ha in sé una mission e una vision ispiratrice, una strategia ambiziosa di crescita internazionale guidata dalla trasformazione digitale del business, oltre alla solida cultura aziendale e all’impegno verso i valori fondanti. u

Yokohama Rubber apre in Italia

Dal 1 gennaio di quest’anno è attiva in Italia la nuova Yokohama Pneumatici Srl, focalizzata sulla vendita di pneumatici per autovetture, camion e autobus.

L'Italia è uno dei principali mercati degli pneumatici in Europa, e la Yokohama Rubber vende i suoi pneumatici in Italia attraverso una società locale dal 1987. La decisione di istituire Yokohama Pneumatici è finalizzata ad aumentare il controllo gestionale e la libertà poiché la Yokohama Rubber intende rafforzare il proprio business in Italia. Yokohama Pneumatici sfrutterà la sua capacità di comprendere direttamente le esigenze dei clienti italiani per fornire prodotti e servizi Yokohama Rubber più adatti alle esigenze locali, al fine di aumentare la soddisfazione del cliente e espandere la quota di mercato della Yokohama Rubber nel mercato italiano degli pneumatici. L a nuova società, con un capitale di 100.000 Euro (circa 16 milioni di Yen), è stata costituita sotto l’ombrello della società di controllo delle attività europee (Yokohama Europe GmbH, in Germania). u

Il design compatto in combinazione alla nostra esperienza nel settore della gomma e del silicone sono i fattori chiave per il successo dei nostri clienti.

Head of Sales ELAST

Grande affidabilità, design estremamente compatto e ottima efficienza energetica, grazie al servoazionamento ecodrive, rendono le presse orizzontali ENGEL da 300 e 440 tonnellate la soluzione ideale per aumentare la produttività nello stampaggio di componenti in gomma e silicone.

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Per saperne di più: engelglobal.com/ stockmachines

Gli

di questo numero

inserzionisti
GLI INSERZIONISTI C.S.I. CENTRO SERVIZI INDUSTRIALI 29 CDG 3 COLMEC 1 COLOR SERVICE 9 DER-GOM 13 DP GOMMA SRL 15 ELASTOMERS UNION 58 ENGEL 63 EURORUBBER/CERTECH GROUP 30 G3 27 GIBITRE INSTRUMENTS 21 IMCD ITALIA SPA 53 IMG SRL II COP INNOVATIV GUMMI TECH 61 INTERSEALS 11 ISOPREN IV COP LAWER 49 LTE 35 PARKER I COP PEZZATO 37 PRESMA 64 PRODICON INTERNATIONAL 55 REP ITALIANA 5 RUBBER TRADE 19 T.S.F. III COP TERMOGOMMA 39 ZEON 47

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Da 70 anni, protagonisti nella produzione di articoli in gomma per gli impianti di risalita.

156 tipologie di anelli in gomma per impianti a fune in una vasta gamma di geometrie e dimensioni, realizzati con elevati e aggiornati standard tecnologici.

Per la montagna e per la città, per gli impianti più moderni e per quelli storici, anelli in tutta gomma o a base tessile di comprovata durata, adatti ad elevati carichi e velocità di scorrimento grazie a un sofisticato processo produttivo certificato TÜV.

A consolidamento della varietà dell’offerta rivolta al mondo della montagna, l’innovativa produzione di ruote e traverse per battipista, realizzate su disegno del costruttore.

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Isopren serve oltre 300 impianti di trasporto a fune di rinomate stazioni montane e impianti cittadini in Italia e all’estero.

Le mescole formulate da Isopren resistono sia a rigide temperature invernali, sia a forti irraggiamenti in estate.

ISOPREN srl - Via A. Merli, 6 - 20095 Cusano Milanino (MI) - Italia Mail: info@isopren.it – Tel. +39 02 6193626 www.isopren.it Certificata ISO 9001 made in Italy

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