retail&food 04 2024

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Focus abbigliamento, vendite deboli

Ma i brand continuano a investire

Come si risponde alla turbolenza di oggi

Le strategie del Gruppo Teddy e di Sorbino

Food specialist: i nuovi consumi di caffè

Shopfitting: speciale design e arredo

L’intervista: Arbellini (Pizzium), tra pizza e finanza

Aprile 2024 In caso di mancato recapito inviare al CPM di MIlano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi € 5,00

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PROGRAMMA DEI CONVEGNI

EDITORIALE

MATTINA ORE 9,30/13,00

ore 9,00/9,30 - Registrazione partecipanti

ore 11,00 - 11.30 - Coffee break

CONVEGNO APERTURA

Presentazione convegno:

MERCOLEDì 12 GIUGNO

• Rappresentante Ministero della Salute

“Le linee di Indirizzo: una sintesi necessaria”

• Rappresentante Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica

“La sostenibilità ambientale I CAM”

• Elena Alonzo - Coordinatrice Rete TarSin e del Collegio

Operatori SITI

“La Rete dei TaRSiN e dei SIAN per promuovere un approccio One Health”

Antonio Savoia - Presidente Edifis - Direttore di Ristorando

Interventi:

Lino Stoppani - Presidente Fipe

Carlo Scarsciotti Presidente Angem - Portavoce Oricon

Cristian Biasoni - Presidente Aigrim

Massimo Piacenti - Presidente ANIR Confindustria

Relazione:

Luciano Sbraga - Direttore Ufficio Studi FIPE

POMERIGGIO ORE 14,30/18,00

ore 16,00 - 16,30 - Coffee break

RISTORAZIONE SOCIOSANITARIA: SCENARI, PROSPETTIVE, OPPORTUNITÀ

Moderatore:

Gabriella Iacono - Tecnologa alimentare libera professionista

Relatori:

• Davide Cassi - Professore Dipartimento Scienze matematiche, fisiche e informatiche Università di Parma

“La fisica gastronomica e la sicurezza deli alimenti”

• Luisella Vigna - Presidentessa Associazione Italiana di dietetica e nutrizione clinica ADI Lombardia

“La ristorazione come cura nelle strutture sanitarie”

• Cecilia Gulisano - Specialista in Malattie Infettive Direttore sanitario presso RSA Perini Rho

“Alimentazione dell’anziano in RSA”

• Giovan Battista Varoli - Fondatore Nutrire con cura Academy, consigliere ASP Montedomini, membro Fondazione Montedomini

“Il Corso chef Sanitario: competenze, ruolo, scenari”

• Elisabetta Montagna

“Sviluppi normativi nella gestione del rischio nutrizionale in Regione Lombardia”

• Alessio Bordone - Sales Executive Director CIRFOOD

• Rappresentante Serenissima Ristorazione

LA RISTORAZIONE COLLETTIVA PER LA SALUTE UMANA E DELL’AMBIENTE

Moderatrice:

Emilia Guberti - Board alimenti e Nutrizione - SITI

Relatori:

• Salvatore Ciapellano - Componente comitato scientifico SINU e gruppo revisione editoriale LARN - Docente Alimentazione e Nutrizione umana Università degli Studi di Milano

“Presentazione nuovi LARN”

• Corrado Giannone - Tecnologo alimentare, collaboratore di Ristorando “Spunti di lavoro per conciliare salute, ambiente ed economia”

• Rappresentante Azienda Ristorazione Authentica

“Il punto di vista del gestore”

RIFLESSI ECONOMICI E ORGANIZZATIVI DELLO SMART WORKING SULLA RISTORAZIONE AZIENDALE

TAVOLA ROTONDA

Moderatore da definire

Relatori:

• Giuseppe Grassi - Responsabile servizi ristorazione ENI S.p.A.

• Stefano Bolla - Responsabile Div. Servizi Generali e beni di consumo Banca d’italia

• Andrea Laguardia - Direttore Legacoop Produzione & Servizi

• Mauro Martinelli - Responsabile Facility Management & Site ServicesLeonardo Global Solutions

• Carlo Scarsciotti - Presidente Angem - Portavoce Oricon

• Fabrizio Pedrazzini - Direttore Generale Gruppo Pellegrini

LUCI E OMBRE DEL NUOVO CODICE APPALTI A UN ANNO DALL’ENTRATA IN VIGORE

TAVOLA ROTONDA

Moderatore:

Roberto Giannone - Collaboratore di Ristorando

Relatori:

• Eugenio Dalli Cardillo - Avvocato Titolare Studio Dalli Cardillo

• Massimo Piacenti - Presidente ANIR Confindustria

• Luigi Micello - Dirigente amministrativo Università di Brescia

• Mario Romano - Responsabile Ristorazione Consip S.p.A.

• Maria Luccarelli - Resp. Servizio Stazione Unica Appaltante MB e Città Metropolitana Milano

LA PROFESSIONALITÀ NEL MONDO DELLA RISTORAZIONE

PUO’ PRESCINDERE DALLA FORMAZIONE?

Moderatore:

Giuseppe Zeppa – Professore Ordinario Scienze e Tecnologie Alimentari Università degli Studi di Torino

Relatori:

• Claudia Balzaretti - Direttrice Scuola Specializzione Alimenti di origine animale UNIMI

• Daniela Martini - Docente scuola specializzazione in scienze dell’alimentazione Università degli Studi di Milano

• Sergio Castellano - Chief Quality & ESG Officer Chef Express

• Rossana di Gennaro - Dirigente IPSEOA Carlo Porta

• Claudia Flaim - Direttrice Commerciale Markas

• Monica Chiesa - Vice Direttrice Generale SIR

pag. 1 | retail&food | Aprile 2024 Convegni Ristorazione Collettiva Convegni Ristorazione Commerciale Convegni Ristorazione Tradizionale

F&B + MIXED USE: LE OPPORTUNITÀ PER LA RISTORAZIONE

NEI NUOVI SVILUPPI IMMOBILIARI CON DESTINAZIONE MISTA

Convegno in collaborazione con Younicorn

TAVOLA ROTONDA

Moderatrice:

Monica Cannalire - Founder Younicorn

Programma in definizione

LE CATENE DI RISTORAZIONE IN ITALIA TRA OPPORTUNITÀ E CRITICITÀ

Convegno in collaborazione con AIGRIM (Associazione Imprese Grande Ristorazione Multilocalizzate)

Programma in definizione

In inglese

Moderatore:

FINANCE AND FOOD: LATEST M&A TRENDS IN THE EUROPEAN RESTAURANT INDUSTRY

Convegno in collaborazione con WSP

Vincent Mourre - CEO White Space Partners

Programma in definizione

RISTORAZIONE COMMERCIALE: TECNOLOGIA A SUPPORTO DELLE PERSONE

TAVOLA ROTONDA

Moderatore:

Emilio Fiorani - Co-Founder T2E

Relatori:

• Valentina Berti - Co-Founder e CEO ChuzEat

• Paolo Andreozzi - Founder e CEO Jobtech

• Francesca Dellisanti - Country Director Italy Mobietrain

• Alessandro Necchio - Consulente del Lavoro e Founder Studio Necchio

• Alessandro Bergnach - Advisor

• Luca Lotterio - CEO Restworld

RISTORAZIONE, INCLUSIONE E SOSTENIBILITÀ SOCIALE: GLI INGREDIENTI DEL SUCCESSO

Moderatore:

Massimo Andreis - Giornalista Ristorando e Artù

Relatori:

• Ugo Bressanello - Presidente Fondazione Domus de luna

• Silvia Polleri - Presidente Coop abc La Sapienza in tavola

• Christian Uccellatore - Direttore Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus

• Francesco Cacopardi - Presidente ANFFAS Onlus Nord Milano

• Giuditta Cavallini - Presidente Cooperativa dei buoni e cattivi

• Giuseppe Staglianò - Amministratore Unico RISTORAZIONE OGGI S.r.l

Gala Dinner

12 giugno

Palazzo Parigi Milano

Serata a inviti

Per informazioni: dircom@edifis.it

MATTINA ORE 9,30/13,00

ore 11,00 - 11,30 - Coffee break

INNOVAZIONI TECNOLOGICHE E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: QUALI NOVITÀ NEL CAMPO DELLA RISTORAZIONE?

Sessione mattutina

Convegno in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari e con il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali

Moderatore:

Carmine Cocca - Segretario Ordine Nazionale Agronomie Forestali

Saluti:

• Laura Mongiello - Presidente Consiglio dell’Ordine Nazionale Tecnologi Alimentari

• Mauro Uniformi - Presidente Consiglio dell’Ordine Nazionale Agronomi Forestali

Relatori:

• Michele Morgante - Professore ordinario di genetica Università di Udine

“Innovazione tecnologica per la sostenibilità del sistema agroalimentare: dal laboratorio alla tavola”

• Aldo Todaro - Professore associato Università di Palermo Vicepresidente OTA “Tecnologie alimentari: innovazione e ricerca”

• Paola D’Antonio - Professore Associato di Meccanica Agraria Università della Basilicata

“Tecnologie e reti neurali per la valorizzazione di prodotti tipici di pregio”

• Luigi Ledda - Professore ordinario di Agronomia Università Politecnica delle Marche

“I vantaggi della coltivazione aeroponica”

LA RISTORAZIONE SCOLASTICA TRA PRESENTE E FUTURO

Sessione mattutina

Moderatore:

• Paolo Simonetti - Docente Università degli Studi di Milano

Relatori:

• Monica Maj - Dietista Presidente Comm. d’albo dietisti Piacenza, membro cons. direttivo ASAND

“La gestione degli allergeni nei servizi di ristorazione scolastica”

• Vincenzo Russo - Professore Ordinario di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing Università IULM

“Cervello, Neuroscienze ed Esperienze gustative. Le ultime scoperte per una ristorazione di successo”

• Manuela Atzeni - Dirig. Servizio Pubblica istruzione e Politiche Giovanili Comune di Cagliari

“L’uso distorto dei social nella diffusione delle notizie”

• Guendalina Graffigna - Prof. ordinario di psicologia dei consumi e della salute - Direttore EngegeMinds HUB Università Cattolica di Cremona

“Le implicazioni psicologiche relative all’applicazione delle diete speciali e religiose”

• Annalisa Iani - Regional manager scuole Lombardia Elior

“La cucina in classe”

• Francesco Garrubba - Direttore Filiale Sviluppo Ristorazione Scolastica Dussmann

Ristorazione Collettiva Convegni Ristorazione Commerciale Convegni Ristorazione Tradizionale
www.direfaremangiare.it GIOVEDì 13 GIUGNO Convegni

SICUREZZA E IGIENE PER LA TUTELA DEL CONSUMATOREL’INDISPENSABILE RUOLO DELLA FASE DI CONTROLLO

NELLA RISTORAZIONE COLLETTIVA E COMMERCIALE

Convegno in collaborazione con AFIDAMP – Associazione fornitori italiani attrezzature, macchine, prodotti e servizi per la pulizia

Moderatrice:

Virna Re - Vice Presidente sezione distributori AFIDAMP

Sessione 1 - 9,30/11,00

“La collaborazione tra ristorazione e organi di controllo”

Interventi:

• Rappresentante NAS* (in attesa di conferma)

• Roberto Calugi - Direttore Generale Fipe

• Francesco Tanassi - Segretario Generale Codacons

• Luigi Cristiano Laurenza - Segretario Generale Unione Italiana Food

• Francesco Pasquini - Resp. Gdl Carta/Tissue AFIDAMP

Sessione 2 - 11,30/13,00

“Problematiche e casi virtuosi nell’applicazione delle procedure di igiene”

Interventi:

• Rosa Draisci – Direttore Centro nazionale sostanze chimiche - Istituto

Superiore di Sanità

• Massimo De Maria - Vice Presidente Accademia Maestro Martino

• Massimo Artorige Giubilesi - Presidente Ordine dei Tecnologi Alimentari Lombardia e Liguria

• Matteo Marino - Responsabile Gruppo di Lavoro Chimici AFIDAMP

TRAVEL

RETAIL, LA CRESCITA DELLA RISTORAZIONE IN AEROPORTO

TAVOLA ROTONDA

Interventi:

• Luigi Battuello - Direttore Non Aviation Business Development SEA Aeroporti Milano

• Marilena Blasi - Chief BU Commercial Aeroporti di Roma

• Sergio Gallorini - Direttore Commerciale Consumer Napoli Salerno Airports - Gesac

• Natale Chieppa - Direttore Generale Gesap Spa Aeroporto Falcone Borsellino

LA VISIONE DELLE PROPRIETÀ E DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE SUI TREND IN CRESCITA DELLA RISTORAZIONE NEI CENTRI COMMERCIALI Sessione mattutina

Convegno in collaborazione con CNCC

Moderatore:

• Roberto Bramati - Vicepresidente CNCC Saluto:

• Roberto Zoia - Presidente CNCC

Relatori:

• Stefano Colombi - Key Account & Strategy F&B Manager NHOOD

• Cecilia Buonsante - Leasing Director KLEPIERRE

• Francesco Ioppi - Head of Leasing Italy EUROCOMMERCIAL

• Laura Poggi - Director of Leasing, Marketing and CSR – Gruppo IGDe IGD SIIQ

• Fabio Porreca - Chairman SVICOM

• Josè Maria Robles - Director, Property Management Italia, Romania e Grecia SONAE SIERRA

• Paolo Negri - CEO IRGENRE

• Luca Nasi - Direttore Generale ARCUS

• Renato Isetti - CEO Gallerie Commerciali BENNET

• Marcello Deledda - Deputy Head/Retail Leasing Out of Towne SAVILLSC

• Chiara Gatti - Senior Consultant Retail Food & Beverage Cushman &W

• Marco Beolchi - Head of Food & Beverage CBRE

RISTORAZIONE COMMERCIALE:

LE NUOVE PROPOSTE IN 5 MINUTI

Appuntamento con Confimprese

Programma in definizione

NULLA DI… PERSONALE:

COME FORMARE E MOTIVARE I COLLABORATORI

NEL FUORI CASA. ANCHE STELLATO

Moderatore:

Massimo Andreis - Giornalista Ristorando e Artù

Relatori:

• Jeannette Bondaz - Presidente del Fondazione École Hôtelière di Chatillon (AO)

• Luca Malizia - Cofounder Mixology Academy, Milano

• Alice Ausili - Responsabile HR Mixology Academy, Milano

• Moreno Faina - Direttore Università del Caffè illy, Trieste

• Rappresentante Alma

• Vincenzo Butticè - Patron e Chef de Il Moro Ristorante Monza

ORE 12,30 EVENTO SPECIALE: WHO’S WHO DELLA RISTORAZIONEPRESENTAZIONE DELLA PUBBLICAZIONE

POMERIGGIO

ORE 14,30/18,00

ore 16,00 - 16,30 - Coffee break

LA RISTORAZIONE SCOLASTICA TRA PRESENTE E FUTURO

Sessione pomeridiana

TAVOLA ROTONDA

Moderatore:

• Luigi Bonizzi - Docente scuola specializzazione in scienze dell’alimentazione Università degli Studi di Milano

Relatori:

• Luisa Piacentini - Rappresentante Anci

• Chiara Serafini - Resp. Controlli qualità pasti ristorazione scolastica Comune di Bologna

• Rappresentante Sodexo

• Mauro Corno - Consumer & Retail Service Supervisor IISG

• Carlo Agostoni - Prof. ordinario di pediatria Università degli Studi di Milano

RICERCA, INNOVAZIONE E SVILUPPO: ELEMENTI FONDAMENTALI PER INQUINARE MENO E PRODURRE DI PIÙ Sessione pomeridiana

Convegno in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari e con il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali

TAVOLA ROTONDA

Moderatore:

• Giorgio Donegani - Portavoce Consiglio OTA

Relatori:

• Luca Lo Sapio - Docente di Bioetica e Filosofia Morale Università degli Studi di Torino

• Daniele Rossi - Responsabile Progetti Europei Confagricoltura Vicepresidente Gruppo Ricerca e Innovazione COPA COGECA

• Silvio Barbero - Vice Presidente Università Scienze

Gastronomiche di Pollenzo

• Paola Bertocchi - Responsabile Sostenibilità Camst Group

pag. 3 | retail&food | Aprile 2024 www.direfaremangiare.it Convegni Ristorazione Collettiva Convegni Ristorazione Commerciale Convegni Ristorazione Tradizionale

LA FILIERA STRATEGICA DEL MADE IN ITALY NELLA RISTORAZIONE

Convegno in collaborazione con EFCEM

Programma in definizione

LE REGOLE PER PREDISPORRE GLI ATTI DI GARA NELLA RISTORAZIONE COLLETTIVA

Programma in definizione

LE CATENE DI RISTORAZIONE HANNO UN RUOLO SEMPRE PIU’ TRAINANTE NEI CENTRI COMMERCIALI Sessione pomeridiana

Convegno in collaborazione con CNCC

Moderatore:

• Roberto Bramati - Vicepresidente CNCC

Relatori:

• Luca D’alba - General Manager Autogrill Italia

• Corrado Cagnola - A.D. KFC Italy

• Luca Pizzighella - General Manager Signorvino

• Stefano Terzi - Development Manager Dispensa Emilia

• Enrico Bauli - Vice Presidente Minuto di Bauli

• Massimo Innocenti - CEO Spontini

• Andrea Alboresi - Business Development Manager Roadhouse

• Fabrizio Frombola - Business Development Director 12OZ

• Enrico Casagrande - Real Estate Director La Piadineria

• Pietro Nicastro - CEO & Founder Lowengrube e Tosca Lowengroube

• Matteo Pichi - CEO Poke House

• Gianfranco Tibollo - Direttore Sviluppo Alice Pizza

Saluto:

• Roberto Bramati - Vicepresidente CNCC

• Andrea Aiello - A.D. Edifis

FINANZA E RISTORAZIONE IN ITALIADINAMICHE E TENDENZE DI MERCATO

Moderatore:

• Stefano Migliorini - Partner Nuo

Relatori:

• Irving Bellotti - Partner Rothschild & Co

• Mattia Monti - CEO Tan Food

• Giuseppe Prestia - CEO 21 Invest

LA RISTORAZIONE: FRANCHISING E CREDITO PER LA CRESCITA DENTRO E FUORI I CONFINI NAZIONALI

Convegno in collaborazione con Assofranchising e Affilya

TAVOLA ROTONDA Programma in definizione

TRA SOGNO E REALTÀ: IL FINE DINING FA I CONTI CON I COSTI DELL’ALTA RISTORAZIONE

Moderatore:

Massimo Andreis - Giornalista Ristorando e Artù

Relatori:

• Claudio Sadler - Executive Chef Ristorante Sadler, Milano

• Sandra Ciciriello - Patron 142 Restaurant, Milano

• Daniel Canzian - Executive Chef Daniel Canzian Ristorante, Milano e Vicepresidente Associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe

• Davide Marzullo - Executive Chef Trattoria Contemporanea, Lomazzo (CO)

• Victoire Gouloubi - Private Chef

• Tommaso Arrigoni - Executive Chef Innocenti Evasioni, Milano

• Valerio Braschi - Executive Chef Vibe Restaurant, Milano

• Andrea Berton - Executive Chef Ristorante Berton, Milano

• Stefano Pinciroli - Executive Chef Ps Ristorante, Cerreto Guidi (FI)

NEWS pag. 4 | retail&food | Aprile 2024 www.direfaremangiare.it
Convegni Ristorazione Collettiva Convegni Ristorazione Commerciale Convegni Ristorazione Tradizionale

In questi mesi il lavoro di Edifis, la nostra casa editrice, è piacevolmente sconvolto dalla preparazione dell’evento DFM - Dire Fare Mangiare 2024. Figlio del celebre convegno di Ristorando che si è svolto a Milano, ogni due anni, per ben 11 edizioni. Quest’anno l’iniziativa si svolgerà il 12-13 giugno, in una nuova “casa”, Allianz Mi.Co. Milano.

Ne abbiamo scelta una più grande, per dare ancora più spazio alla ristorazione commerciale, alle catene f&b, di ogni dimensione, tema, provenienza, estensione. Accanto alle catene, l’abituale, forte rappresentazione della ristorazione collettiva ma anche quella della ristorazione tradizionale, con tanti chef, cuochi, maître, bartender. Il nuovo nome rappresenta con il Dire, il succo dell’evento, il suo contenuto, le discussioni, lo scambio di idee. Ma anche con il Fare, il mondo dell’impresa e di chi ogni giorno dal bancone, in sala o in cucina, prepara e serve bevande e alimenti. E infine il Mangiare, l’oggetto delle decine di tavole rotonde e conferenze che si svolgeranno nei due giorni di giugno e che vedranno sul palco un centinaio abbondante di professionisti del settore, di tutti gli ambiti.

I team editoriali di retail&food, Ristorando e Artù, le nostre testate giornalistiche che supportano la manifestazione, stanno concludendo la definizione del programma degli incontri, già in buona parte pubblicati su questo numero di r&f come di Ristorando. Si discuterà di ristorazione commerciale (e retail) in rapporto alla finanza, all’immobiliare, ai centri commerciali e al travel. Ma anche di franchising, nuovi brand, grandi catene e sviluppo internazionale. E altre novità sono in arrivo. Tantissime le Associazioni di categoria a supporto dell’iniziativa, un apporto fondamentale per la riuscita di DFM, così come quello dei tanti sponsor che hanno aderito per valorizzare i propri prodotti e servizi.

Tra non molto apriremo le registrazioni per chi vorrà assistere agli incontri e ai momenti di networking. Con l’abituale e inclusiva formula della partecipazione libera e gratuita. Perché continuiamo a credere nella partecipazione come ad un valore. Seguiteci su sito, social e newsletter per registrarvi.

Sarà invece a inviti la cena di gala del 12 giugno che, novità di quest’anno, si svolgerà presso Palazzo Parigi. Un momento più esclusivo e sempre molto ambito. Blindate l’agenda per il 12 e 13 giugno, ne varrà la pena.

EDITORIALE pag. 7 | retail&food | Aprile 2024
DFM24, IL VALORE, LE AZIENDE E LE PERSONE DELLA RISTORAZIONE

INFORMARSI È UN BENE, NON FARLO MALE: LEGGI RETAIL&food

RETAIL&food è l’unica rivista italiana specializzata nel travel retail, un settore in forte crescita e con buone prospettive di sviluppo anche per i prossimi anni. Inoltre R&f è uno dei mezzi più apprezzati e consultati da retailers e operatori attivi in outlet e centri commerciali.

Con oltre 10.000 lettori a numero, una presenza qualificata presso tutte le fiere di settore. 10 numeri all’anno, più di 9.000 iscritti alla newsletter, 1 pagina facebook, 181.000 pagine viste grazie allo sfoglio on line della rivista, retail&food è oggi uno dei mezzi più letti, consultati e apprezzati dalle business communities di riferimento.

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Anno 19 · numero 4 aprile 2024

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pag. 8 | retail&food |Aprile 2024
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pag. 9 | retail&food | Aprile 2024 SOMMARIO 10 News 20 News Opening 10 Stock options 14 Retail Glitch 16 Rubrica Legale 18 Dal Tabaccaio 19 Top Manager 43 Retail & Job 49 Il lato U(mano) 52 Focus Franchising 55 Collaborations 58 Duty Free World 59 New Travel Markets RUBRICHE & Co-Branding 34 22 42 54 News | ESG 56 World Travel Retail 60 News | International 62 Prodotti e Fornitori 64 Cambi di Poltrona 26 BRAND ANALISYS | Food King Pub, piano per 25 locali in franchising nei piccoli centri 40 NOVITÀ | Tra GDO e food Il lab di Esselunga a Mind, innovazione aperta al pubblico 42 FOOD SPECIALIST | Coffee Le catene intercettano i nuovi consumi di caffè 48 TRAVEL | Bilanci Avolta, risultati ok post fusione. Crescita organica sopra il 20% 22 INTERVISTA | Food Pizzium, l’estero è già nei piani. “E il partner lo scegliamo noi” 28 ANALISI DI MERCATO | Fashion Fashion in crisi, ma c’è chi innova e apre (anche all’estero) 34 SPECIALE | Arredo e fornitori Shopfitting: il comparto rallenta ma a sorpresa tiene il mercato interno 50 PHARMA | Retail Amazon spiazza tutti: compra una parafarmacia a Milano 53 FOCUS | Associazioni Confimprese sostiene i brand su formazione e sostenibilità

IGD cede portafoglio da 13 asset. Bilancio ok con ricavi a +3,7% e vendite a +4,3%

IGD SIIQ ha siglato un accordo con le società Sixth Street, Starwood e Prelios SGR per la cessione di un portafoglio di 13 asset (8 ipermercati, 3 supermercati e 2 gallerie) per un valore pari a 258 milioni di euro. Il closing dell’operazione avverrà entro aprile 2024. L’operazione verrà realizzata attraverso un fondo di investimento immobiliare chiuso denominato “Food Fund”, costituito e gestito da Prelios SGR S.p.A. al quale IGD conferirà gli immobili. Il Gruppo incasserà dalla cessione circa 155 milioni di euro per la vendita delle quote al momento del closing. Intanto sono arrivati numeri positivi dalla chiusura del Bilancio 2023. Rispetto al 2022 i fatturati delle gallerie hanno registrato un +4,3% (+4,5% gli ingressi). La ristorazione risulta in aumento sia rispetto al 2022 (+15,5%), sia rispetto al 2019 (+8,6%), “rimbalzano” i cinema a +51,3%. I ricavi da attività locativa sono risultati pari a 142,37 milioni di euro (+3,7%), l’Ebitda è a 108,2 milioni, mentre l’utile netto ricorrente, intorno a 55 milioni, scende del 17% a causa di oneri finanziari.

STOCK OPTIONS

BUY NEUTRAL

GUESS

Si è chiuso con una performance superiore alle attese il quarto trimestre di Guess (chiuso al 3 febbraio): i ricavi si attestano a 891,1 milioni di dollari (+9%) mentre l’utile netto sale a 115,3 milioni di euro (+20% sullo stesso periodo dell’esercizio precedente).

INDITEX

Il colosso spagnolo chiude il 2023 con vendite che sfiorano i 36 miliardi di euro (+14% a cambi costanti), con segno positivo in tutte le aree geografiche. Ebitda (+13,9%) a 9,9 miliardi e profitto netto (+30,3%) a 5,4 miliardi.

ZALANDO

Calano i ricavi (-1,9% a 10,1 miliardi) come previsto dal mercato, ma balzano i profitti nel 2023 di Zalando con l’utile netto che passa da 16 a 83 milioni di euro. Un dato che ha risollevato il titolo in Borsa a Francoforte.

BASICNET

Salgono i ricavi (+2,7% a 396,8 milioni di euro) ma si contraggono gli utili per il gruppo italiano: -19% di utile netto a 24,4 milioni nel 2023. Fra i canali di vendita, bene le vendite dirette (332,8 milioni di euro, +6,4%) mentre le royalties dai licenziatari scendono del 13,9% a 62,3 milioni di euro.

H&M

Utili operativi sopra le stime nel primo trimestre fiscali (dicembre-febbraio). L’operating profit si attesta a 2,08 miliardi di corone svedesi (circa 181 milioni di euro), in aumento rispetto ai 725 milioni dello stesso periodo precedente. L’utile netto sale da 540 milioni a 1,2 miliardi di corone.

NIKE

Le vendite trimestrali di Nike mostrano dati piatti, con ricavi passati da 12,39 a 12,42 miliardi di dollari e un utile netto in contrazione (-5%) a 1,17 miliardi. L’andamento riflette il +5% della Greater China, il +3% del Nord America e il -3% dell’area Emea.

SELL

UNDER ARMOUR

Il cambio di management non piace al mercato. Il titolo è scivolato oltre il 10% nel giorno dell’annuncio dell’addio di Stephanie Linnartz, che lascia il ruolo di Ceo dopo circa un anno. Al suo posto, dal 1 aprile, il fondatore Kevin Plank.

LULULEMON

Nonostante numeri positivi, Lululemon nella guidance annuncia una crescita rallentata in Nord America, il suo mercato principale, che indebolisce il titolo. Nel trimestre terminato il 28 gennaio, l’earning per share è 5,29 dollari contro attese per 5 dollari.

NORDSTROM

Il gruppo americano ha annunciato previsioni per il 2024 deludenti, frutto del rallentamento generale dell’attitudine alla spesa dei consumatori. I ricavi si posizioneranno in un range compreso fra -2% e +1%.

NEWS pag. 10 | retail&food | Aprile 2024

Dopo Vicenza e Roma, KFC apre in Brianza il terzo ristorante a gestione diretta

Dopo Vicenza e Roma, apre a Limbiate (Monza Brianza) il terzo KFC gestito dal nuovo corporate franchisee totalmente italiano. Il locale si trova all’interno del Centro Commerciale Carrefour, ha una sala interna da 180 metri quadri e dispone di 34 posti a sedere, più altri 46 nella food court. “La formula del Corporate Franchising Agreement ci sta consentendo di crescere ancora più rapidamente, rafforzando la sinergia con la corporation e creando al tempo stesso un business model ancora più solido da condividere con i nostri franchisee” commenta Corrado Cagnola, AD di KFC in Italia. Il primo ristorante a gestione diretta è stato inaugurato a dicembre 2023 al centro commerciale Palladio. Il secondo ha aperto a gennaio nel The Wow Side – Shopping Center di Roma Fiumicino. KFC conta in totale 86 ristoranti in tutta Italia. Nella foto, Corrado Cagnola e Roberto Bramati, presidente del Gruppo Spazio Futuro che ha curato la realizzazione del locale.

A Milano torna il Mapic Italy. Il claim 2024: “Crescere in un mondo che cambia”

MAPIC Italy torna al Super Studio Maxi di Milano il 22 e 23 maggio. Attesi oltre 2.000 delegati di cui oltre 700 tra retailer, catene di ristorazione e operatori leisure. Tema dell’ottava edizione dell’evento organizzato da RX France sarà “Crescere in un mondo che cambia: la nuova equazione del mercato retail”. “In questa edizione di MAPIC Italy esploreremo i fattori chiave che stanno trasformando il settore e che divengono le nuove variabili da considerare per un solido sviluppo del business: l’omnicanalità ed i nuovi comportamenti di consumo, l’importanza attribuita al retail “esperienziale”, l’impatto dell’intelligenza artificiale sui modelli operativi tradizionali e, non ultimo, la crescente importanza dell’impatto sociale e ambientale del retail, fattore divenuto oramai imprescindibile nel determinare i comportamenti di tutti i player del mercato. – commenta Francesco Pupillo, Show Director MAPIC e MAPIC Italy.

Panini Durini chiude tutti i locali, l’annuncio ai clienti attraverso i social

Dopo dodici anni, la catena Panini Durini chiude i battenti. L’annuncio arriva attraverso un post social. La catena – aperta a Milano nel 2011 da Stefano Saturnino con il primo punto vendita in via Durini, che ha dato il nome al brand – chiuderà tutti i suoi 17 punti vendita. Nel 2018 Panini Durini era passata di mano in seguito a un’operazione condotta da Astraco attraverso il veicolo societario Bac Uno S.r.l. Nel 2021 comincia la progressiva uscita di Bac Uno srl, che prima lascia la gestione di Panini Durini e poi, da marzo 2023, non figura più neanche come socio. A divenire azionista di controllo è il fondo Impresa Italia, gestito da Riello Investimenti Sgr. Il piano dichiarato dai nuovi proprietari prevedeva 20 nuovi punti vendita entro tre anni, in Italia e all’estero, con un investimento di 5 milioni. Ma non è mai partito.

Oniverse (ex Calzedonia), ricavi a 3,1 miliardi, forte spinta sul retail estero

Oniverse, nuovo nome del gruppo Calzedonia, ha chiuso il 2023 con ricavi a 3,1 miliardi di euro, in aumento del 2% a cambi correnti sul 2022. Cresce ancora la quota di fatturato estero, che si assesta attorno al 62%. In termini percentuali, la rete dei punti vendita è salita più del fatturato. Nei dodici mesi passati, il numero di negozi è salito a 5.644, con 314 nuove aperture (+6%), di cui 248 all’estero. Sul totale, in Italia il gruppo conta su 1.912 store, mentre 3.732 sono oltre confine. Il maggior impegno in termini di aperture ha interessato Stati Uniti, Francia, Spagna e Brasile. Da segnalare, in Italia, l’inaugurazione di 5 nuovi punti vendita Antonio Marras, e il lancio di Tezenis kids. Signorvino ha raggiunto circa 72 milioni di ricavi. Nel 2024 proseguirà inoltro lo sviluppo di Intimissimi Uomo e proseguirà l’attività di riqualificazione ed ammodernamento dei punti vendita esistenti Calzedonia, Intimissimi e Tezenis.

Rebranding globale per Decathlon che cambia logo e punta sulla circolarità

Decathlon cambia “identità”, purpose e logo. “Move People Through the Wonders of Sport” diventa il nuovo claim del brand di abbigliamento e accessori sportivi e il nuovo logo “Orbita” affiancherà il nome, esprimendo movimento e l’ambizione di lavorare sempre meglio sulla circolarità. La futura strategia globale punta a migliorare la customer experience e a offrire una digital shopping experience completamente nuova. Cambiano anche gli store, che offriranno nuove funzionalità come showroom e discovery stations che integreranno elementi fisici e digitali per facilitare la navigazione e il confronto dei prodotti. I servizi includeranno hub dedicati alla riparazione, al noleggio e al second hand, ai servizi di noleggio. Ci saranno anche armadietti per il click&collect senza contatto, aperti tutti giorni 24 ore su 24. Il primo store con il nuovo logo è stato aperto a Trento il 26 marzo (nella foto).

Parmacotto debutta nel food retail e apre il primo locale a Lugano

Parmacotto Group lancia il nuovo concept store “Parmacotto Selection”, il primo di diversi punti vendita dedicati apriranno in più città nei prossimi anni. La prima apertura è nel centro di Lugano in partnership con la catena di grandi magazzini svizzeri Manor. Il nuovo concept store prevede un’offerta di panini a base di salumi, in versione grab & go. “Questo primo format retail, inaugurato nel centro di Lugano, è la realizzazione di uno degli obiettivi tracciati nella nostra mission che parla di tradizione, di valori di marca e della volontà di promuovere come Gruppo l’eccellenza e la cultura del food italiano in tutto il mondo” dice Andrea Schivazappa, CEO Parmacotto Group (nella foto). “Questo progetto, rappresenta solo un esempio del percorso che vogliamo portare avanti non solo in Svizzera ma in altre città del mondo, dove abbiamo in previsione di aprire nuovi concept store per diventare sempre di più un brand globale”.

NEWS pag. 12 | retail&food | Aprile 2024
Tris di Frankie’s a Milano, l’healthy food polacco prova ad accelerare sulle affiliazioni

Frankie’s, brand di origine polacco specializzato nell’healthy food, ha aperto un terzo punto vendita a Milano. La catena, che conta sette ristoranti in Polonia, era sbarcata in Italia nel 2018. “Il Covid ha evidentemente rallentato le nostre operazione. Ora abbiamo messo a punto la struttura. Vediamo se operare un’altra quarta apertura diretta, sempre a Milano, e poi cominceremo a spingere sull’affiliazione per crescere” ha spiegato a retail&food Giuseppe De Lorenzo, amministratore delegato di Frankie’s Italia. Attualmente il brand italiano appartiene a una pluralità di soci. La terza apertura, 120 mq al piano terra di un edificio direzionale nella zona Sud del capoluogo lombardo, è stato condotta insieme a Engel & Volkers.

Svicom chiude il 2023 a 17 milioni di euro (+18%) e cresce nel living e mixed use

Svicom ha presentato i risultati del 2023. Il fatturato è pari a 17 milioni di euro, in crescita del +18% rispetto al 2022. Il portfolio gestito a fine 2023 è composto da 160 asset nel 2023 (180 a marzo 2024) per un totale di circa 2 milioni di mq di GLA, segnando un incremento del +23% rispetto al 2022. Il Retail rappresenta l’80%, mentre il restante 20% riguarda uffici, mixed-use e industrial, una quota quest’ultima che nel corso dell’ultimo biennio si sta ampliando attraverso nuovi investimenti e strategie volte ad una maggiore diversificazione del business. A inizio 2024 Svicom ha ottenuto due mandati: 28 immobili in Abruzzo e il complesso residenziale mixed use Porta dei Leoni a Roma, con un’area retail al piano terra. Prosegue, inoltre, il pre-letting di Parma Promenade (nella foto), progetto di riqualificazione da 25 milioni di euro del gruppo Eurofund (ex Parma Retail) che si articola su 2 livelli per complessivi 43.885 mq di Gla, 20 unità fra bar e ristoranti, e 1.800 posti auto.

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LO DICEVA VIOLA VALENTINO

Questo mese parliamo di qualcosa di meno operativo, ma brutalmente importante: gli investimenti immobiliari nella nostra asset class, il retail. Torno ora dal MIPIM, la mia prima nuotata nella vasca dei pesci grossi. Quali? Mi riferisco alla pletora di investitori immobiliari che fa girare una metà del nostro mondo, ogni giorno, mentre i brand si impegnano a far piroettare l’altra attraverso i propri canali di vendita.

La parte fisica del retail ha sempre avuto un aspetto immobiliare di cruciale importanza: come due muscoli antagonisti, il contenuto e il contenitore creano la magia e il movimento dei rispettivi flussi diversi di ricavi, per chi lo spazio lo utilizza e per chi lo possiede. All’incirca dal 2008 in poi, nel nostro mercato sono iniziate crisi alternate a forze maggiori che certo hanno colpito tutte le classi dell’immobiliare, ma noi ci portavamo dietro anche la novità delle vendite online, il timore che sostituissero del tutto i negozi fisici o che li riducessero a meri piccoli showroom. Nessuno nega l’impatto dell’online nel mondo del retail, oggi però abbiamo – quasi - imparato a comprenderne il ruolo e a integrarlo come ca-

nale nel nostro business e il concetto di phygital ci è più familiare.

Purtroppo, l’insieme di crisi globali e incertezze è stata la tempesta perfetta per il commercio: i grandi investitori si sono rifugiati in quelli che ritenevano immobili più sicuri, come gli uffici e si sono scatenati nell’acquisizione di piattaforme di logistica, in gran parte figlie di questo matrimonio tra retail e online. Diciamo anche che, come in tutti gli sport di gruppo, c’è una certa tendenza ad emulare il migliore: quei grandi americani lì (peccatum non est peccator) si sono allontanati per primi dal retail e di corsa, tutti dietro, non sempre in modo sensato. E lo diciamo a ragione, perché molto spesso in questi ultimi anni il retail ha dimostrato maggior stabilità di rendimenti e grande resilienza, anche rispetto ad altre asset class: provate ad approfondire i numeri con coraggio. Certo, ha un grado di complessità più elevato di un direzionale o una logistica; forse è assimilabile in parte al residenziale.

Il commercio è legato in maniera simbiotica ai consumi, a ciò che accade nel sottostante ed intorno a sé, a ciò che i consumatori vivono quotidianamente. Diciamolo: se c’è qualcosa che immobile davvero non è, si tratta proprio del retail, che è creatura mobile e viva, che si adatta e si reinventa quasi stagionalmente. Durante Mipim, si è parlato di soggetti istituzionali che investiranno in modo selettivo nel retail, già dalla seconda metà del 2024. Prodotti come i retail park sono già più liquidi e per i centri commerciali sono già iniziate valutazioni ad hoc; ancora “cherry picking” dunque, ma “il retail è uscito dal suo momento nero” come ha affermato Steve Wicks, Head of European Retail di Nuveen.

Non mi permetto di trattare il tema banche e capitali, che certo aggiunge grandi livelli di complessità a questa riflessione, ma torno agli investitori con la voce del retail, canticchiando un motivo che ci è tanto caro: “Vieni qui e fatti un regalo, comprami, io sono in vendita”.

pag. 14 | retail&food |Aprile 2024

In arrivo un nuovo centro commerciale vicino al Valmontone Outlet, sarà terminato nel 2025

Un nuovo progetto commerciale sarà realizzato nell’area di Valmontone (Roma). Sorgerà su un terreno di 60.000 mq acquisito da Promos Development. Il lotto si trova a ridosso dell’Autostrada A1 Roma/Napoli e fra il parco dei divertimenti Magicland (600 mila mq e circa 3 milioni di utenti annui) e il Valmontone Outlet, sempre gestito dal gruppo Promos. L’intervento, che si svilupperà su oltre 15 mila mq di superficie lorda affittabile, prevede l’inserimento di medie superfici con merceologie complementari fra loro – Gdo, alimentare, moda, casa e arredamento -, con un tenant mix che completerà l’attuale offerta della zona. Il cantiere partirà nel corso del 2024 e dovrebbe concludersi alla fine del 2025.

Sportler esce dal Triveneto: esordio lombardo a Carugate

Il prossimo 15 marzo, Sportler inaugura un punto vendita a Carugate (Milano). Già prima del Covid, lo sbarco in Lombardia del brand era nell’aria. Poi la pandemia ha frenato l’operazione. Si tratta di un passaggio significativo per il marchio alto atesino, che finora conta su una rete di 27 negozi dislocati fra Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia-Giulia, più l’Austria. Il nuovo punto vendita Sportler copre una superficie di 4.000 metri quadrati, grande quanto il maxi store di casa a Bolzano. Il negozio è nella zona commerciale adiacente all’Ikea, al centro commerciale Carosello e a Leroy Merlin. Propone il consueto assortimento basato su montagna-neve, bike e running. In chiave Esg, è prevista anche la cosiddetta Circularity area, con la vendita di abbigliamento tecnico usato e servizi di riparazione/risuolatura. Sportler è un brand che appartiene alla famiglia Oberrauch, proprietaria anche del gruppo Oberalp-Salewa

IN BREVE

Mercato Centrale, in arrivo due nuove aperture

Il Mercato Centrale compie 10 anni. Il format oggi conta quattro sedi (Firenze, Roma, Torino e Milano) e si prepara a due nuove le aperture: Melbourne in autunno e Bolzano nel 2025. Nel 2023 ha registrato un fatturato 2023 pari a 77 milioni di euro.

La Filetteria in procedura preconcorsuale

La catena di ristoranti La Filetteria, fondata da Edoardo Maggioni, entra in procedura preconcorsuale. “Ho perso tutto ma sto cercando di salvare il salvabile sperando di tutelare i dipendenti, in modo che in questa storia non perdano tutti” dice Maggioni.

Bianalisi, dopo Malpensa atterra anche a Linate

Apre Milano Linate la nuova struttura sanitaria di Bianalisi, presente in 12 regioni con oltre 350 centri. È il secondo poliambulatorio privato aperto in un aeroporto del Paese, dopo quello avviato dal gruppo a luglio 2023 presso il Terminal 1 di Milano Malpensa.

Oriocenter, rinnova il merchandising mix

Dopo l’apertura a febbraio di Stroili Oro, all’interno del centro bergamasco Oriocenter arrivano anche Dan John e Tea Shop, marchio spagnolo di tè sfuso. In Area Food entra Giustospirito, birreria con cucina.

Under Armour, nuove aperture e refit

Prosegue il piano retail di Under Armour in Italia ad opera di Oberalp, distributore esclusivo del marchio In Italia. Inaugurata la relocation e il refit dello store all’interno di Oriocenter, l’apertura all’Outlet Center Brenner e il rinnovamento della ‘factory house’ di Franciacorta.

NEWS pag. 15 | retail&food | Aprile 2024

La Rubrica Legale a cura di COCUZZA, Milano

“Green Deal europeo” e ricadute nel modo agricolo: a che punto siamo?

Alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, e a poca distanza dalle manifestazioni dei trattori, che hanno infiammato le piazze europee e riempito le prime pagine delle principali testate giornalistiche del vecchio continente, le istituzioni europee e i governi nazionali si stanno interrogando in merito alle prospettive e al futuro della politica agricola comune dell’Unione (la così detta “PAC”).

Dunque: a che punto siamo? E a quali nuovi approdi è diretto l’approccio europeo al mondo agricolo? Le istituzioni europee sembrano al momento determinate a portare avanti senza particolari indugi le politiche del “Green Deal europeo”, ovverosia il programma politico-strategico dell’Unione finalizzato ad una radicale riduzione delle emissioni inquinanti e al raggiungimento di un obiettivo di neutralità climatica entro l’anno 2050.

In altre parole, le iniziative del Green Deal hanno l’ambizioso obiettivo di fare dell’Europa un continente “green” a impatto zero, ovverosia a raggiungere un equilibrio e un bilanciamento complessivo tra le emissioni di gas serra generate dall’attività umana e l’assorbimento delle emissioni tale da garantire la sostenibilità ambientale. Il perseguimento di un tale obiettivo ha coinvolto e coinvolge inevitabilmente anche il mondo agricolo, non senza difficoltà e costi legati alle iniziative volte ad imporre un aumento della rotazione delle colture, la riduzione delle emissioni, l’implementazione dell’agricoltura biologica (destinando almeno il 25% della superficie agricola UE all’agricoltura biologica entro il 2030) e una progressiva riduzione dell’uso di pesticidi (quest’ultima iniziativa al momento messa in stand-by dalla Commissione europea).

Inoltre, a fronte di una progressiva imposizione agli agricoltori di regole rigorose per la tutela ambientale, questi ultimi lamentano che non viene loro offerta

una corrispondente protezione nei confronti dei concorrenti extra-europei, i quali non sono assoggettati a prescrizioni analoghe ed esportano in Europa prodotti agricoli a basso costo e con standard inferiori così concorrendo slealmente con le realtà agricole locali.

Quanto precede, si aggiunge ad altre croniche problematiche che affliggono il settore agricolo europeo e che, a detta degli operatori del settore, non godono di sufficienti attenzioni e sovvenzioni ma vengono trascurate in favore di iniziative più legate alla sostenibilità ambientale. Tra le altre cose, il mondo agricolo lamenta la riduzione delle agevolazioni fiscali, l’eccesso di burocrazia e di regolamentazione, la crescita dei costi di carburanti e dei prodotti chimici nonché sostegni insufficienti a fronte degli eventi climatici avversi che funestano le colture. In questo quadro la Commissione Europea è già corsa ai ripari proponendo il ritiro del piano di riduzione dei pesticidi e avviando un dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’UE con il coinvolgimento degli operatori del settore.

La partita sulle prospettive del Green Deal europeo e della PAC è dunque oggi quantomai aperta: un ruolo di fondamentale importanza verrà senz’altro giocato dalle sensibilità e dai rapporti di forza interni alle nuove istituzioni europee rispetto alle tematiche in discussione e dunque dagli esiti dalle imminenti consultazioni elettorali per il rinnovo dell’europarlamento e dalla conseguente nomina della Commissione europea.

Le nuove istituzioni europee saranno dunque chiamate, nel prossimo quinquennio, a ricercare nelle proprie iniziative legislative, di indirizzo politico-strategico ed economico, un non semplice punto di equilibrio ed una sintesi tra le indifferibili esigenze di protezione ambientale e le corrispondenti, ed altrettanto meritevoli, istanze di tutela della competitività delle imprese agricole europee nella direzione di una sostenibilità sociale ed economica delle iniziative che saranno adottate.

pag. 16 | retail&food |Aprile 2024
di Avv. Pier Paolo Bianchi

Fallimento Signa: c’è Cisalfa per il salvataggio dei negozi SportScheck

Cisalfa Sport è stata scelta come partner per il salvataggio di SportScheck, catena tedesca di articoli sportivi finita da novembre in procedura concorsuale. SportScheck è un brand con all’attivo circa 30 negozi più il canale eCommerce. La finalizzazione dell’accordo è prevista entra giugno, una volta superata l’approvazione da parte dell’Antitrust tedesco. Cisalfa, in Germania, controlla già Sport Voswinkel GmbH, acquisita lo scorso autunno (circa 50 negozi). È già stato deciso che gli store SportScheck manterranno questa denominazione. SportScheck è uno dei tanti soggetti che facevano parte della galassia Signa Holding, che ha chiesto istanza di fallimento. La procedura di insolvenza per SportScheck era scattata lo scorso 30 novembre. Cisalfa ha battuto la concorrenza di alcuni player stranieri. Prima del fallimento, gli inglesi di Fraser Group erano interessati ad acquisire la catena, ma poi hanno rinunciato.

Percassi esce dalla jv, Chef Express sale al 100% di C&P

Chef Express sale al 100% di C&P, la joint venture creata insieme a Percassi nel 2019 per lo sviluppo di alcuni brand di ristorazione. Chef Express, che di fatto già deteneva la gestione operativa, ha acquisito il 40% del capitale in ancora mano al partner bergamasco e ora Cristian Biasoni, amministratore delegato di Chef Express, diventa amministratore unico di C&P. Ai tempi del primo accordo, a novembre 2019, il perimetro della joint venture era composto da 16 punti vendita dei marchi La Piadina di Casa Maioli, Caio Antica Pizza Romana e wagamama, da poco entrata sul mercato italiano. Oggi la situazione è parzialmente diversa. Attraverso C&P, Chef Express gestisce 8 punti vendita wagamama, (a Valmontone, Fiordaliso, Bicocca, Serravalle, Duomo, Merlata Bloom, Oriocenter e Citylife), quindi con l’esclusione di quelli nella stazione Termini, Porta Garibaldi e a Malpensa; 4 locali de La Piadina di Casa Maioli (al centro commerciale di Vignate, nei 2 locali all’Oriocenter e al centro commerciale Conè); in più fa parte del portafoglio il ristorante miscusi al centro commerciale Merlata Bloom di Milano. Si tratta in totale di 13 location.

Venchi spinge sull’estero: 50 negozi in più entro fine 2025

Venchi chiude il 2023 con circa 205 milioni di ricavi e prevede, per l’anno in corso, una crescita ulteriore a 250 milioni. L’azienda piemontese prevede anche una forte marginalità, con Ebitda superiore al 20%. Il gruppo, che esporta circa i due terzi della produzione di cioccolato, sta anche investendo sulla rete dei negozi. Attualmente sono 181. Da gennaio, Venchi ha inaugurato nuovi store monomarca a Parigi, due negli States, in Florida, e ha preso posto anche all’interno del Dubai Mall (in foto), un’apertura condotta con il partner Azadea Group. Il piano industriale considera di avanzare al ritmo di almeno due aperture al mese, per arrivare a fine 2025 a 230 flasghip. I monomarca in Italia sono circa 45 e la rete, sia in Italia sia all’estero, è per lo più a gestione diretta. Il gruppo cuneese, guidato dal Ceo Daniele Ferrero, conferma anche un buon tenore degli investimenti, che sono stati 29 milioni nel 2023 e saliranno quest’anno ad almeno 31.

Douglas (CVC Capital): parte male la quotazione “salva-debito” a Francoforte

Quotazione in Borsa complicata, per le profumerie Douglas, con il mercato che boccia il prezzo iniziale fissato dagli azionisti. Giovedì, le azioni Douglas sono tornate in Borsa a Francoforte dopo 11 anni, con un prezzo di offerta pubblica d’acquisto fissato a 26 euro. Il titolo ha perso oltre il 15% nei primi due giorni di scambi e si aggira intorno ai 22 euro. Il mercato evidentemente ha giudicato troppo oneroso il prezzo fissato dall’Ipo, per un’operazione che era stata annunciata non tanto in funzione della crescita, quanto per la riduzione del debito. Douglas oggi è controllata da CVC Capital, con una quota di maggioranza, e dalla famiglia Kreke, mentre circa un terzo del capitale è il flottante di Borsa. L’obiettivo dell’Ipo era raccogliere circa 850 milioni di euro per abbattere una parte del debito, che al 31 dicembre scorso ammontava addirittura a 3 miliardi di euro. Oggi Douglas opera con circa 1.850 negozi in 22 Paesi e deve un terzo dei suoi ricavi all’on line.

NEWS pag. 17 | retail&food | Aprile 2024

Eurocommercial, conti 2023: centri italiani al top per crescita dei canoni. Ingressi ok a +4,4%

Eurocommercial Properties ha comunicato i risultati finanziari del 2023. Per tutti i centri della società in Belgio, Francia, Italia, Svezia, le vendite e il footfall sono aumentati rispettivamente del 5,8% e 3,4% rispetto al 2022. Per quanto riguarda l’Italia, le vendite sono cresciute del 5,9%. In aumento anche gli ingressi: +4,4%.Nei suoi centri europei, il Gruppo ha evidenziato una forte crescita dei canoni su base comparabile pari al 9,7% sostenuta da fattori come l’indicizzazione degli affitti all’inflazione, ma anche al programma di rinnovo e riaffitto dei contratti. Per quanto riguarda gli otto centri italiani, si evidenzia un rental growth molto più accentuato: +13,5%. A proposito della valutazione del portafoglio immobiliare, le sei strutture italiane sono messe a bilancio con un valore complessivo di 1,656 miliardi di euro, stabili rispetto all’anno precedente (+1%) e leggermente in crescita rispetto ai valori pre Covid: il bilancio 2018-2019 assegnava 1,568 miliardi di euro. Il vacancy rate è sceso anche nel corso del 2023, passando dallo 0,9% allo 0,2%.

SEA Milano, le vendite commerciali “doppiano” il traffico

Il gruppo SEA ha registrato risultati commerciali record nel 2023 per gli aeroporti di Malpensa e Linate. Le vendite di negozi e ristoranti sono aumentate del +41% rispetto al 2022, a 405 milioni di euro, correndo più forte rispetto all’aumento del traffico passeggeri (+22%). La spesa media per passeggero è aumentata del +15% a 11,50 euro. Il risultato è frutto di una media tra il retail (+43% di vendite e +17% di spesa per pax) e il food & beverage (+35% di vendite e +10% di spesa/pax). Da segnalare, a Malpensa, il +52% di vendite (compresi duty free e specialty store), trainato dal +54% a livello di prodotti di lusso, grazie al ritorno consistente dei viaggiatori di lungo raggio, da Asia, Medio Oriente e Stati Uniti. “Un risultato che riflette l’eccezionale performance dei nostri scali” ha commentato Luigi Battuello, direttore commerciale non-aviation di SEA.

GLI ANZIANI SENZA LA BRISCOLA AL BAR

Quando sento quel jingle inconfondibile e insopportabile del tg5 - che apre i battenti a seconda della stagione con un nome assurdo associato a caldo o a freddo e proclama il nuovo record planetario all time e consiglia di restare in casa agli anziani - so già che con la neve sui marciapiedi o con la canicola troverò ad aspettarmi fuori dalla saracinesca il più attempato e scalcinato dei miei clienti che al mio rimbrotto “Cosa ci fai qui con questo freddo?” mi risponderà, ultimo highlander del dialetto caro al Carlo Porta: “te gh’é i sulfanell?” (hai gli zolfanelli, i fiammiferi?). Scuserete se non è precisa la trascrizione in milanese ma Google non traduce i dialetti. Anziani di ogni regione popolano il quartiere, dove sono stati accolti negli anni Sessanta e Settanta quando tutto era da fare nel “triangolo del sudore” tra MI-TO-GE. Vivo in un bel quartiere che somma case del popolo e appartamenti signorili.

Per tutti, più ricchi e più poveri, lo stesso problema: come gestire gli ultimi anni della vecchiaia prima della livella che sancirà la fine delle diseguaglianze sociali.

Spesso problema annoso per figli che, ormai padri e madri, non riescono a coniugare la vita lavorativa e l’assistenza a chi ha dato la propria esistenza per crescerli ed inserirli pronti nel carrozzone che va avanti da sé, tanto caro al Renatone nazionale. Dobbiamo trovare una soluzione prima che il problema ci travolga. Forse siamo già fuori tempo.

Il mondo negli ultimi trent’anni ha presentato dei cambiamenti tanto profondi - nel commercio e no - da lasciare alcuni anziani troppo isolati e non in grado di restare al passo creando situazioni di insicurezza e degrado sociale non riscontrabili fino ad un paio di generazioni fa, quando la strada li accoglieva in bar, osterie a misura di briscole, scope e tresette che oggi non esistono più. Soppiantati da vaccate mordi e fuggi che prendono sempre e non lasciano mai niente. Spesso nei paesi esiste ancora una comunità solidale e collaborativa. Nelle grandi città no.

Dobbiamo prenderci carico delle esigenze dei più deboli perché arrivare alla fine non sia una fatica insostenibile per nessuno. Diventare genitori dei propri è una fortuna che ormai non tocca a pochi. Spesso, invece di provare gioia per questo, sale l’angoscia creata dal sentirsi inadeguati. Infelici le giornate del popolo con cui vivo tutti i giorni nella mia prigione dorata, all’angolo di una grande metropoli Europea.

Ma i vecchi... i vecchi

Se avessi un’auto da caricarne tanti

Mi piacerebbe un giorno portarli al mare Arrotolargli i pantaloni

E prendermeli in braccio tutti quanti... Sedia, sediola... oggi si vola...

E attenti a non sudare... (Claudio Baglioni 1981)

pag. 18 | retail&food |Aprile 2024
2030 Milano centro
Dal Tabaccaio

Anytime Fitness cerca nuovi affiliati per espandersi in Emilia-Romagna

La catena americana di palestre Anytime Fitness (approdato in Italia nel 2016 e già attivo con 44 club su tutta la penisola) si prepara ad aprire in Emilia-Romagna. Dopo la recente apertura del club di Reggio Emilia, il brand è ora alla ricerca di partner e location per nuove aperture su tutta la Regione, con un focus sulle aree di Modena, Forlì, Sassuolo, Ferrara, Ravenna e Bologna. “In Italia prevediamo di arrivare a 60 club entro la fine del 2024, con nuove aperture già confermate in diverse regioni italiane: un piano di sviluppo ambizioso, in cui l’Emilia Romagna giocherà un ruolo da protagonista”, ha detto il CEO dell’azienda, Roberto Ronchi. L’offerta di affiliazione si rivolge a imprenditori, manager o professionisti che vogliono avviare in prima persona o in società una nuova attività.

Hamleys e Uniqlo arrivano anche a Roma e debuttano nella Galleria Sordi

La Galleria Alberto Sordi ha inaugurato lo store di giocattoli Hamleys e il nuovo flagship store di Iginio Massari Alta Pasticceria. Il contratto di affitto di ramo d’azienda, sottoscritto dal Fondo Megas con il Gruppo Giochi Preziosi che opera quale master franchisee del marchio Hamleys in Italia e in Europa, riguarda una delle 15 unità commerciali che si sviluppa su un’area di vendita complessiva di oltre 1.400 mq, distribuiti su quattro piani. Si tratta di una delle tre ancore dell’immobile, posizionata nel cuore della Galleria, di fronte all’ingresso da Piazza Colonna. Per quanto riguarda, invece, il locale Iginio Massari Roma, si tratta di un negozio di circa 170 mq. Il 18 aprile è prevista l’apertura dello store Uniqlo, il secondo in Italia dopo il flagship in Piazza Cordusio a Milano. La commercializzazione della Galleria (proprietà del Fondo Megas gestito da Prelios SGR) è all’85% e sono in corso negoziazioni per gli spazi ancora liberi. Le operazioni di affitto di ramo d’azienda sono state finalizzate con il supporto di Savills che opera quale advisor commerciale della Galleria in co-agency con Dils.

Top manager, competenze e crescita personale

L’ARTE DELLA COMUNICAZIONE: PAROLE CHE CREANO PONTI

La comunicazione efficace è molto più di uno scambio di parole; è l’arte di costruire ponti tra le persone. In ogni ambito professionale, saper comunicare significa non solo trasmettere informazioni, ma anche creare connessioni, comprendere le esigenze altrui e costruire relazioni basate sulla fiducia e sul rispetto reciproco.

L’ascolto attivo è il primo passo verso una comunicazione efficace. Si tratta di ascoltare non solo con le orecchie, ma con tutto il corpo e la mente. Significa essere completamente presenti, mostrare empatia e interesse, e cercare di comprendere il punto di vista dell’altro senza pregiudizi. Questo tipo di ascolto crea un ambiente in cui le idee possono fluire liberamente e dove l’innovazione e la collaborazione possono prosperare.

La chiarezza è un altro aspetto cruciale. Essere chiari e concisi, evitando ambiguità, aiuta a prevenire malintesi e confusione. Allo stesso tempo, è importante essere consapevoli del linguaggio non verbale. I gesti, l’espressione del viso e il tono della voce possono spesso comunicare molto più delle parole stesse.

Infine, la comunicazione efficace richiede un’apertura al feedback. Ricevere e dare feedback in modo costruttivo non solo migliora le relazioni interpersonali, ma favorisce anche la crescita personale e professionale. È un processo bidirezionale che arricchisce sia chi lo riceve sia chi lo offre.

In conclusione, padroneggiare l’arte della comunicazione efficace è fondamentale per il successo in ogni campo professionale. Non solo migliora la collaborazione e la produttività, ma apre anche la strada a relazioni più profonde e significative.

*CEO del Gruppo Ethos, executive business coach e speaker motivazionale

pag. 19 | retail&food | Aprile 2024
a cura di Beppe Scotti*

Autogrill apre un nuovo Eataly sulla Milano-Serravalle

Autogrill investe ancora sul canale autostradale. La società, parte del gruppo Avolta, ha aperto un nuovo punto vendita a marchio Eataly all’interno dello storico edificio a ponte di Dorno, lungo la A7 Milano Serravalle. Autogrill aveva aperto il primo punto vendita Eataly in autostrada nell’area di sosta di Secchia Ovest nel 2016. “Ci stiamo muovendo lungo il percorso disegnato dal piano Destination 2027 e l’Italia resta strategica, con oltre 800 store. L’obiettivo è potenziare la nostra presenza sul territorio nazionale, dove contiamo di espanderci in tutti i canali di viaggio” ha commentato Massimiliano Santoro, Ceo Italy F&B di Avolta. Il ristorante, aperto a pranzo e cena, ha 170 posti a sedere e servizio al tavolo, con un menu completo, e conserve i caratteri tipici del brand, come la cucina a vista. Non manca la consueta zona mercato. Il nuovo punto vendita segue il design che Eataly ha espresso negli ultimi store aperti in Nord America (Eataly Sherway Gardens a Toronto e Eataly SoHo a New York).

All’Antico Vinaio raggiunge Verona

Berberè a Bologna inaugura la Casa Madre

Berberè inaugura a Bologna “Casa Madre”, un polo che ospita tutti gli uffici centrali dell’azienda, il centro di formazione del brand e, non poteva mancare, un nuovo ristorante/ pizzeria aperto tutti i giorni. Proprio Bologna, a Castel Maggiore, era nata l’avventura di Berberè, fondato dai fratelli Aloe, con il primo locale che risale al 2010. Oggi la rete è arrivata a 19 locali in 8 città italiane, più una presenza a Londra, tutti gestiti in forma diretta. La nuova sede occuperà i locali di un’intera palazzina in via Murri e il ristorante prende il posto del precedente Fourghetti, chiuso in autunno. La struttura avrà ampi spazi per la didattica teorica. La cucina sarà disegnata in modo funzionale alla formazione on job durante i servizi: avrà due forni e un’ampia zona dedicata agli impasti.

La schiacciata de All’Antico Vinaio arriva anche nella città di Romeo e Giulietta. Il marchio, sviluppato da AV Retail (joint venture nata dalla partnership tra Percassi e il marchio toscano creato da Tommaso Mazzanti, in foto) ha aperto un punto vendita a Verona lo scorso 15 marzo, nel pieno centro storico. Per il format, l’apertura di Verona segna il primo store in Veneto, il 16esimo in Italia e il 23esimo al mondo. Lo staff in forza al negozio è composto da 28 persone. Il locale si estende lungo una superficie di 300 metri quadri e offre 80 posti a sedere distribuiti tra piano terra, primo piano e terrazza esterna. Anche qui non manca la schiacciata dedicata alla città, con prodotti locali: soppressa, formaggio Monteveronese di Malga, zucchine e crema di cipolle. Per AV Retail è la quarta apertura a marchio All’Antico Vinaio.

Deichmann si rafforza in Sicilia con tre nuovi store

Deichmann, tra i principali rivenditori di scarpe in Europa, annuncia l’apertura di tre nuovi negozi in Sicilia, a Palermo, Catania e Bagheria. I tre negozi, tutti in centro città, consolidano la presenza del brand in Sicilia, aggiungendosi ai 14 punti vendita già aperti nella regione e creando 25 posti di lavoro. Presente in Italia dal 2008, Deichmann conta attualmente un online shop e 117 store monomarca, che propongono scarpe, ma anche accessori, come borse, sciarpe, cappelli, t-shirt e felpe. Il colosso tedesco aveva chiuso il 2022 con oltre 8 miliardi di ricavi a livello globale. La previsione per quest’anno è di un ulteriore crescita.

NEWS | Opening pag. 20 | retail&food | Aprile 2024

Fattorie Garofalo è anche in Stazione Termini

Fattorie Garofalo ha aperto un nuovo punto vendita nei canali travel, questa volta in Stazione Termini a Roma. Si tratta del 13esimo store in Italia, per il marchio nato a Capua, promotore della cosiddetta Mozzarella Experience. Fattorie Garofalo è già presente anche nelle stazioni ferroviarie di Napoli Centrale e Milano Centrale, così come in diversi aeroporti, tra cui Bergamo Orio al Serio e Napoli Capodichino. Il format è stato progettato con un’apposita area dedicata alle preparazioni, per offrire un’ampia scelta di prodotti take-away, dove domina il “salato”, ma viene offerta per esempio anche una gamma di brioche farcite, con crema a base di ricotta o mascarpone di bufala.

Librerie.Coop, novità in pieno centro a Modena

Librerie.Coop ha aperto una nuova libreria a Modena, nella zona pedonale più trafficata della città, fra piazza Grande e corso Duomo. La nuova libreria, gestita da 5 giovani librai, si sviluppa in 200 metri quadrati e gode di otto vetrine. Proporrà 20 mila titoli (oltre 24 mila volumi), che spaziano dalla narrativa alla poesia, dai saggi all’editoria per bambini e ragazzi. “A Modena e provincia, Coop Alleanza 3.0 conta quasi 240 mila soci. Per questa ragione, già da alcuni anni, attraverso Librerie.coop offriamo loro gli spazi libri presenti negli ipermercati GrandEmilia e Portali. La libreria tradizionale, però, rappresenta il completamento del nostro disegno e aprirla nel cuore della città significa raggiungere un traguardo che va ben oltre le nostre aspettative” ha commentato Mario Cifiello, presidente di Coop Alleanza 3.0.

Parfois va all’Euroma2 e all’Adriatico2

Il marchio di abbigliamento e accessori Parfois ha portato a termine la sua quarta apertura in Italia, dall’inizio dell’anno, scegliendo il centro commerciale Euroma2 della Capitale. Questa apertura segna l’inizio della collaborazione tra Parfois Italia e Scci, multinazionale attiva nella gestione di centri commerciali, che nel suo portafoglio italiano ha anche gli shopping center Adriatico2, San Martino, Aprilia 2 e l’edificio nella zona del lusso milanese, il Quadrilatero, Palazzo Reina (via Bagutta). Infatti Parfois è in procinto di aprire un nuovo store, all’interno del centro Adriatico2 di Portoguraro (Ve). Parfois è un brand nato nel 1994, con quartier generale in Portogallo, che ormai ha superato i mille negozi nel mondo.

Cresce in Toscana la rete di PokèFlash

PokèFlash è una realtà nata in Toscana nel 2019, frutto dell’iniziativa di tre imprenditori: Marco Caramuscio (Ceo), Alessandro Sbrana e Claudio Donnarumma. Il marchio è arrivato alla sua ottava apertura, sempre nella stessa regione. Questa volta si tratta del secondo punto vendita a Firenze, nel quartiere Novoli. PokèFlash propone l’affiliazione in franchising ed ha anche sviluppato una app proprietaria per prenotazioni e ordini da remoto. Gli altri locali si trovano a Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia e Pontedera. Il marchio è presente anche sulle piattaforme di delivery.

NEWS | Opening pag. 21 | retail&food | Aprile 2024

PIZZIUM, L’ESTERO È GIÀ NEI PIANI

“E IL PARTNER LO SCEGLIAMO NOI”

Incontro con Giovanni Arbellini, tra i fondatori del gruppo che comprende anche il marchio Crocca. “Nel business plan, obiettivo 100 pizzerie. Lo spazio per crescere in Italia è enorme” spiega il manager. Conti super, con margini al 20%. Allo studio c’è l’esordio oltre confine, ma dopo il fondo Equinox, si farà spazio a un nuovo soggetto

Giovanni Arbellini, tra i fondatori di Pizzium, lo dice con orgoglio: “Siamo l’unica pizzeria che prima è nata a Milano e poi è scesa a Napoli”. Dopo il successo del marchio principale del gruppo, l’attenzione si sta spostando anche su Crocca, il brand che prepara la pizza bassa e croccante. La parlantina non manca ad Arbellini, così come il savoir faire partenopeo che fa sentire tutti a casa all’istante. E per ora, va dato atto che i numeri sono dalla sua. Pizzium, dai 15 milioni di ricavi del 2021, è sempre cresciuta e oggi li ha triplicati. Nel frattempo, la sua realtà è diventata un vero e proprio gruppo, con l’arrivo di Crocca, acquisita a settembre 2022, mentre il portafoglio si è arricchito con Carmelina (cucina napoletana) e Gelsomina (pasticceria). Non male, per un imprenditore di soli 36 anni, che però tiene anche a definirsi artigiano della pizza e rivendica le proprie origini campane, di

Acerra, che non ha scordato, anzi. Ci ha portato la “farm” di Pizzium. Lo incontriamo in occasione dell’apertura di un locale Crocca a Milano, in zona Navigli. È l’ottavo con questo marchio. E allora, partiamo proprio dalla pizza.

Come definite Crocca: il brand della “pizza del Nord”?

No, per carità. Rischiamo di aprire una diatriba territoriale, considerando che siamo in un Paese dove esistono infinite varianti dello stesso prodotto. Se parla un napoletano, questa non è proprio una pizza. A Roma è la romana, quella scrocchiarella, a Milano è quella dell’egiziano. Detto senza accezione negativa, perché gli egiziani hanno una grande tradizione di panificatori. Per me questa è la pizza del futuro: buona, leggera, in tutti i sensi, visto che ogni pezzo è da circa 180 grammi, contro i

quasi 250 grammi di quella napoletana che serviamo da Pizzium.

pag. 22 | retail&food |Aprile 2024
INTERVISTA | Food
di Adriano Lovera

Qual è il target di clientela?

Ce ne sono diversi, e sono guidati dal gusto, più che da altre variabili, come ad esempio l’età. Diciamo che, tra i clienti, ce ne sono alcuni che proprio non gradiscono la napoletana e non la mangerebbero mai. Al contrario, chi ama il cornicione alto, proverebbe con curiosità anche la “crocca”.

Parliamo di prezzi. Partite da una margherita a 8 euro, a salire in base alla farcitura. In quale fascia si colloca questa proposta?

Ci sembra una linea di pricing equilibrata. La margherita è a 8 euro per entrambi i brand. Vogliamo rappresentare una pizza buona, sempre. Che può apparire un luogo comune, ma è proprio il nostro sforzo. Non diciamo di essere la pizzeria perfetta, al top di gamma, però siamo dei performer della replicabilità, quindi rivendichiamo la capacità di preparare un prodotto sempre buono, in ogni momento e in ogni locale. E siamo artigianali, non dimentichiamolo.

Come si sono mossi i prezzi di fronte al rincaro delle materie prime?

L’aumento di questi costi ha contratto leggermente i margini, specialmente l’anno scorso. All’inizio della fiammata li abbiamo inglobati. Poi c’è stato un momento storico dove siamo stati

costretti a portare la margherita da 7 a 8 euro, che comunque rimane equo come prezzo, dentro la media di mercato.

Quando si mangia la pizza? Va bene anche come business lunch?

Come gruppo, i ricavi provengono per l’80% dalla cena e per il 20% dal pranzo, come per la maggior parte della ristorazione. Però restiamo promotori dell’apertura 7 giorni su 7, no stop, anche perché in quel 20% diurno di media ci sono alcuni locali dove il pranzo ha un peso enorme. Penso a locali milanesi come via Andrea Doria o in Brera.

Qualche catena, in Italia, sta andando incontro a problemi. Ha mai pensato che Pizzium si stia sviluppando troppo velocemente?

No, va tutto secondo i piani. Da un triennio, apriamo circa 12 pizzerie l’anno e il nostro piano quinquennale, cominciato l’anno scorso, prevede che al termine ne avremo un centinaio, fra i due brand. Il mercato lo permette, c’è ancora uno spazio enorme in Italia, perché in rapporto al numero di abitanti forse siamo il Paese dove si mangia più pizza. Ma in tante zone le catene sono praticamente assenti.

Arriverà il franchising?

Non abbiamo nulla contro l’affiliazione, ma per ora continuiamo a operare a

gestione diretta, benché sia più oneroso. Vogliamo governare l’attività a 360 gradi, sia nel bene sia nel male, senza particolari complicazione. Ed è un peccato che ancora oggi ci sia chi identifica solo con il franchising una catena in forte sviluppo. Noi siamo l’esempio contrario.

Aprite molto, ma ancora poco al Sud, caratterizzato da un potere di spesa più basso…

Calibriamo bene gli investimenti guardando al Pil pro capite delle varie città. Quindi, va bene il sentimentalismo, ma ragionato. A Salerno e Napoli abbiamo aperto due autentiche chicche, investendo una buona parte del budget 2023. Inoltre, abbiamo speso quasi 1 milione di euro ad Acerra per realizzare Casa Pizzium, un laboratorio di 1.500 mq situato a due chilometri dalla

pag. 23 | retail&food | Aprile 2024
Da sinistra, Davide Zaccagnino, socio di Pizzium, e il fondatore Giovanni Arbellini Il team dell’ultimo locale aperto, la pizzeria Crocca di via Vigevano a Milano

nostra farm, dove le verdure sono trasformate seguendo rigorosi standard di qualità per poi essere distribuite in tutti i ristoranti Pizzium e Crocca. È un bel segno di attenzione verso il territorio. Tornando ai nuovi locali, nei prossimi due anni le aperture saranno concentrate al Nord e al Centro.

Tranne rari casi, non siete nei centri commerciali e neppure nel travel. Perché?

E all’estero? Ci pensate?

Sì, ci stiamo lavorando, anche se non sarà un passaggio imminente. Visto il potere del brand Pizzium, il salto oltre

confine è promettente. Ma per farlo, arriverà una partner strutturato in grado di accompagnarci in questo percorso.

Il socio Equinox è destinato a uscire dal capitale. Quindi arriverà un nuovo fondo?

Dipende dal posizionamento che si sceglie per un brand. Noi abbiamo location carine, in zone di passaggio importanti. Se penso a Milano, non arriviamo a postazioni prime come il Duomo, ma presidiamo aree giuste, scelte con oculatezza. E così nelle altre città. Non ho dubbi che, aprendo Pizzium dentro un centro commerciale, farei dei bei numeri. Ma non ci vediamo molto dentro questi contenitori, così come nel travel. Detto questo, abbiamo accettato di essere presenti a Genova, in Corso Sardegna, in un progetto bellissimo di riqualificazione dell’ex mercato ortofrutticolo. E abbiamo anche tentato l’esperimento di Serravalle, nel retail park. Entrambi i ristoranti vanno molto bene. Ma questa è una strada che resterà marginale. Non è detto, non posso anticiparlo, né esprimere una preferenza. Di sicuro, Equinox è un fondo generalista che ci ha dato una grande mano a strutturare la parte di amministrazione, finanze e controllo, indispensabile quando si

raggiungono fatturati importanti. Ma di fatto ha esaurito il suo percorso e non sarà lui il partner per l’estero.

Un indizio?

Se potessimo avere la possibilità di fare un percorso con un partner industriale, già importante nel mondo, perché no? O anche un private equity… Ripeto, sono tutte ipotesi in campo. Resta un elemento certo: non saremo noi a fare la corte a nessuno, anzi, ci permetteremo di scegliere chi riteniamo il compagno di squadra migliore.

Conti super, con margini al 20%

Nel 2023, il Gruppo Pizzium ha chiuso l’anno con un fatturato netto di 43,5 milioni di euro (+45%) rispetto al 2022, con un Ebitda quasi a 9 milioni, dunque intorno al 20%. Il contributo di Crocca nel 2023 è stato di circa 4 milioni. Crocca è stato fondato da Stefano Saturnino, Nanni Arbellini e Ilaria Puddu nel 2020 e successivamente acquisito dal Gruppo Pizzium nel 2022. Per quanto riguarda la compagine societaria, attualmente Pizzium Spa è controllata per circa il 44,5% da una società di Stefano Saturnino, per il 15% direttamente da Giovanni Arbellini, per il 39,5% dal veicolo lussemburghese che fa capo al fondo Equinox, per il 15% direttamente da Giovanni Arbellini e per le quote rimanenti da Davide Zaccagnino.

pag. 24 | retail&food |Aprile 2024

Autogrill, leader nel travel contro lo spreco alimentare

La società del gruppo Avolta è pioniere, nell’f&b, in tema di sostenibilità. Tanti progetti in campo, dai materiali green alla lotta contro la dispersione di cibo

Autogrill ha una lunga storia di impegno e di iniziative di sostenibilità, durante la quale si è dimostrata pioniera in questo campo: il primo bilancio sociale, che risale al 2004, ha reso Autogrill la prima azienda del settore travel food&beverage in Italia ad affrontare concretamente le tematiche relative alla responsabilità sociale d’impresa. L’integrazione della sostenibilità nelle attività di business è da sempre un obiettivo prioritario di Autogrill e di Avolta di cui fa parte: il fine condiviso è promuovere anche a livello locale un modello capace di coniugare crescita economica, sviluppo sociale e tutela dell’ambiente. Questo impegno si traduce in progetti e iniziative di valore che mirano a generare un impatto positivo sul pianeta, sulle persone e sui territori in cui il gruppo opera.

Impegno a 360 gradi

“Il nostro impegno per la sostenibilità è a tutto tondo: va dalla ricerca e valorizzazione dei talenti, al supporto alle associazioni e alla ricerca, passando per i progetti di economia circolare, che, vista la tipologia di business in cui operiamo, hanno per noi un ruolo molto importante” commenta Luca D’Alba, General Manager Italy F&B Avolta. “Negli ultimi anni abbiamo investito notevolmente in progetti per contrastare lo spreco alimentare e delle risorse, anche attraverso iniziative che ci hanno permesso di raggiungere risultati misurabili e tangibili, secondo un approccio attivo di salvaguardia dell’am-

strategico come Gruppo Hera, con cui Autogrill ha firmato un importante accordo per lo sviluppo di iniziative di economia circolare. Il primo progetto definito prevede la raccolta di più di 100 tonnellate di oli vegetali esausti in oltre 70 punti di ristorazione, recuperati per favorire la mobilità sostenibile attraverso la loro trasformazione in biocarburante.

Addio a sprechi ed eccedenze

biente e di riduzione del nostro impatto”. Tra queste iniziative ci sono i progetti WAS, che si traducono nello sviluppo e nella lavorazione di materiali green e innovativi per il design e gli arredi dei punti vendita, creati a partire dal riutilizzo dei principali scarti generati dall’attività. Negli ultimi anni, la ricerca di Autogrill si è concentrata sull’implementazione di tre materiali sviluppati in un’ottica di circolarità. Il primo, nel 2017, è stato WASCOFFEE, materiale 100% naturale e riciclabile che deriva dagli scarti del caffè e viene utilizzato come materia prima per gli elementi di arredo di ecodesign. È seguito WASORANGE derivante dagli scarti delle arance delle spremute e nato dalla collaborazione con Krill Design, fino ad arrivare a WASBOTTLE, nato dal riutilizzo dei contenitori di plastica e scelto nell’ADI Design Index 2021, la selezione del miglior design italiano, e subito inserito in alcuni punti vendita in Italia, tra cui Alemagna nell’aeroporto di Milano Linate.

Significativa, inoltre, la collaborazione - avviata a giugno 2023 - con un partner

Per quanto riguarda la lotta allo spreco alimentare, un altro progetto interessante è la recente partnership con Too Good To Go “In viaggio con Autogrill”: i nostri punti vendita autostradali e aeroportuali sono stati i primi del loro settore in cui usufruire del servizio della nota app. L’obiettivo è sensibilizzare i clienti sull’importanza della riduzione dello spreco alimentare e informarli riguardo le opportunità di recupero delle eccedenze dei prodotti nei punti vendita Autogrill a livello nazionale. Partita a ottobre 2022 con una fase pilota, la collaborazione si sta attivando in maniera graduale su quasi tutti i punti vendita e, con la sola fase iniziale, ha già permesso di salvaguardare oltre 10.000 Surprise Bag di prodotti invenduti, per un totale di circa 10 tonnellate di alimenti, consentendo un risparmio in termini di emissioni di Co2 di oltre 38 tonnellate. La partnership con Too Good To Go è l’ultima delle iniziative legate alla lotta contro lo spreco alimentare: da anni, infatti, Autogrill collabora con enti non profit, su progetti contro lo spreco di cibo e di sostegno ai bisognosi. Per citare alcuni esempi, le collaborazioni con Banco Alimentare, con cui Autogrill lavora dal 2020, e con Pane Quotidiano. A queste onlus vengono donate le eccedenze, alimentari e non, raccolte nel magazzino centrale.

Comunicazione pubblicitaria
RIDUCIAMO insieme LO SPRECO ALIMENTARE Scarica l’app di Too Good To Go e salva il cibo anche in viaggio Scarica l'app!
Luca d’Alba, General manager Italy F&b Avolta

KING PUB, PIANO PER 25 LOCALI IN FRANCHISING NEI PICCOLI CENTRI

Il marchio di birreria con cucina, nato in Friuli, supera il Triveneto e si espande in Italia, grazie a una joint venture creata ad hoc per l’affiliazione

King Pub, marchio di birreria con cucina, è una realtà nata in Friuli Venezia Giulia, con all’attivo 8 locali nel Triveneto. Nato da una paninoteca degli anni ’90, è un progetto ideato da Francesco Dalle Crode, 42enne veneto con una formazione alberghiera che si è fatto le ossa nella ristorazione come cuoco e che poi, nel 2017, si è trasformato in imprenditore acquisendo il primo locale, a Lignano Sabbiadoro. Dopo i primi otto locali, tutti a gestione diretta, il fondatore è pronto a partire con il progetto dell’affiliazione.

Sport e famiglie nel mirino

Dalle Crode ha creato una joint venture insieme a una società romana specializzata nello sviluppo di locali in franchising, dando vita a Quality Food Capital, che ha l’obiettivo di sostenere la crescita in affiliazione, mentre le aperture dirette continueranno a essere operate con la ragione sociale originaria. “Il nostro obiettivo è realizzare circa 12 aperture entro il 2024, di cui due dirette. Mentre nel 2025 ne

seguiranno altre 12, questa volta tutte in franchising” racconta Dalle Crode in questo colloquio con retail&food

Quali sono le caratteristiche di King Pub? “La nostra proposta si rivolge a due target prediletti: le famiglie con bambini e il segmento 30-50 anni , dove coccoliamo molto gli amanti del calcio visto che trasmettiamo le partite di tutte le piattaforme. I nostri locali mediamente coprono una superficie di 250-300 metri quadrati, con circa 120130 coperti”. Certo, la birreria con cucina non manca nel panorama dell’offerta gastronomica italiana. I vari Doppio Malto, Löwengrube o i colossi come Cigierre continuano a investire in questo format. Quale sarebbe la specificità che rende attraente King Pub?

La filiera corta garantisce margini

“Uno dei tratti caratteristici della catena King Pub è la ricerca del collegamento costante con i produttori e i distributori del territorio. Possiamo definire la nostra proposta a km 0+1” aggiunge Dalle Crode. “In ogni regione e in ogni località in cui siamo presenti, compriamo la materia prima direttamente dai produttori o al massimo da un distributore locale. In Friuli, addirittura, lavoriamo noi stessi la carne. Per una prossima apertura a Roma, abbiamo trovato una macelleria che ci produce varie pezzature, su nostra ricetta. Insomma” aggiunge l’imprenditore, “non ricorriamo ai buyer, saltiamo diversi passaggi di filiera e in questo modo ogni locale riesce a essere profittevole e registrare un margine Ebitda del 1213%”. Questo risvolto “local” si riflette

anche nel menù. La proposta è molto ampia, tipica da pub per famiglie, con tanta carne, antipastini fritti, sandwich, piadine, insalate e dove domina l’hamburger, in varie versioni. Però, nelle varie regioni si cerca di aggiungere tipicità locali, come per esempio il radicchio a Treviso. “Come scontrino ci posizioniamo in una zona intermedia. I nostri hamburger, cioè panini da 320 grammi, costano tra i 9 e 12 euro, quindi non un prezzo da fast food, ma neanche da proposta gourmet”. Anche sul versante della birra viene riservata molta attenzione ai produttori artigianali locali.

Si punta a località di provincia

Dello sviluppo di locali in franchising si occuperà in prevalenza la società Quality Food, creata allo scopo. Ma non è escluso il ricorso a partner locali. Alcune delle nuove aperture, da Bibione a Montebelluna, saranno ancora concentrate sul Veneto. Ma sono già tanti i progetti avviati nel resto d’Italia. Come, ad esempio, nella zona di Perugia in cui è stato trovato un affiliato locale. Per quanto riguarda la diffusione territoriale, King Pub ha le idee chiare. Le nuove aperture si concentreranno in località di provincia di dimensione medio-piccola. “In questi contesti, infatti, non c’è la concorrenza dei big della ristorazione, costretti a posizionarsi in zone ad alta densità per fare utili” commenta ancora il fondatore. “Andiamo a presidiare territori ancora sprovvisti di un’offerta come questa”.

pag. 26 | retail&food |Aprile 2024 BRAND ANALISYS | Food
Francesco Dalle Crode, fondatore di King Pub
A.L.

7 MAGGIO 2024 | ORE 9

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Pensare Progettare Costruire e Gestire i centri commerciali di domani

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REAL ESTATE

FASHION IN CRISI, MA C’È CHI INNOVA

E APRE (ANCHE ALL’ESTERO)

Le vendite di abbigliamento e accessori sono in calo e i brand corrono ai ripari lanciando iniziative più sostenibili, nuovi format che strizzano l’occhio ai più giovani e rinnovando gli spazi fisici, all’insegna della “retail innovation”. Basteranno per rilanciare le vendite? Abbiamo fatto il punto della situazione con due grandi marchi

Il comparto moda è in sofferenza. Il calo degli acquisti impatta lungo tutto l’anno e incide anche sul periodo degli sconti invernali. “Neanche i saldi di febbraio, con le percentuali di sconto più elevate, sono riusciti a invertire il trend dei consumi nel settore moda che registrano una flessione di 216 milioni di euro sull’obiettivo stimato di 4,8 miliardi”, ha detto Giulio Felloni, Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio . “Pur in una situazione complicata, non dobbiamo cercare alibi. È fondamentale intervenire rapidamente e adottare strategie per rimanere competitivi sul mercato anche attraverso una formazione mirata”. Intanto, lungo tutto lo stivale i cambiamenti nelle abitudini e le fiammate inflazionistiche mettono a dura prova i negozi fisici, premiando sempre di più l’online. Uno scenario fotografato anche da Unioncamere e InfoCamere a fine 2023: negli ultimi cinque anni il numero di negozi di abbigliamento è sceso di oltre 9.000 unità.

La ripresa è possibile, i trend per ripartire

Per uscire dall’impasse in questo momento di incertezza, McKinsey & Company ha individuato alcuni trend che guideranno quest’anno il mondo del fashion retail. Secondo il report The State of fashion 2024 saranno centrali i temi della sostenibilità e dell’intelligenza artificiale. E sono un po’ più ottimistiche le previsioni per il settore globale che,

secondo McKinsey registrerà una crescita del 2-4% nel 2024, con variazioni a livello regionale e nazionale. La crescita europea (ma anche quella più florida e vivace “made in China”) è destinata a rallentare, mentre quella statunitense è prevista in ripresa dopo un 2023 relativamente debole, a testimonianza di prospettive leggermente più ottimistiche. In questo contesto, le aziende dovranno individuare nuove leve per migliorare i profitti e le performance.

pag. 28 | retail&food |Aprile 2024
ANALISI DI MERCATO | Fashion

Il fattore clima sempre più centrale

Tra i macrotrend che secondo il report di McKinsey caratterizzeranno quest’anno e i prossimi, c’è anche il clima, un fattore che in Italia ha condizionato pesantemente le vendite della stagione autunnale e invernale e che per il futuro richiederà grande adattamento e flessibilità.

Momento d’oro, invece, per l’abbigliamento outdoor che vive una crescita costante anno su anno. Al boom di questo mercato ha contribuito la voglia di tornare a contatto con la natura, ma anche la sempre maggiore attenzione per la sostenibilità da parte dei consumatori. Nike, JD Sports, Decathlon, Sportler (da poco sbarcato anche nel milanese), pur risentendo del difficile contesto macroeconomico, convincono sempre di più consumatori e analisti. Rivoluzione in corso anche

nel fast fashion dove la competizione tra i big si farà più agguerrita. H&M, Primark, Uniqlo , i brand di Inditex e dei polacchi di LPP (Sinsay, Reserved e Mohito che ha appena debuttato al Valecenter di Marcon ) si contendono le fette di mercato più grandi del fast fashion e aprono nuovi punti vendita. Ma escludendo Inditex, che ha chiu -

Blooming mette un piede nel fashion. Ecco l’accordo con il gruppo Miroglio

Blooming Group ha stretto un accordo con il Gruppo Miroglio per collaborare sullo sviluppo della rete retail. Un’operazione di richiamo, per la società torinese, anche perché annunciata nei giorni che hanno sancito il definitivo passaggio del brand Trussardi all’interno del gruppo Miroglio . Un passaggio con cui Trussardi porta in dote anche 15 punti vendita. Al momento, comunque, l’accordo con Blooming riguarda la collaborazione nella gestione di alcuni punti vendita a marchio Fiorella Rubino e Oltre, con l’obiettivo di consolidarne ulteriormente la presen-

za. Il coinvolgimento di altri brand del gruppo saranno da valutare in futuro. “Siamo molto soddisfatti di questa nuova partnership” sottolinea Barbara Graffino, Vicepresidente Esecutivo di Blooming Group. “Questa operazione rafforza la nostra strategia di operatore multi brand e ci consente l’espansione in nuove zone geografiche e in un nuovo settore, quello dell’abbigliamento femminile”. Blooming Group è infatti un gruppo noto soprattutto per lo sviluppo di brand di ristorazione, in primo luogo Burger King, ma anche Befed, Lab e il Barotto (marchi propri). Di recente, però, ha rafforzato la diversificazione anche verso i brand non food in gestione, come Jean Louis David e The Barber&Co.

pag. 29 | retail&food | Aprile 2024

so l’anno a +10%, i big non brillano per i risultati (il primo trimestre 2024 di H&M si è chiuso a -4%). Resiste il Gruppo Ovs che ha chiuso il 2023 con un aumento delle vendite a +1,4% e che dopo New York, Madrid e Parigi prepara per il 2024 l’apertura di Piombo (il marchio di punta) anche al Fondaco dei Tedeschi a Venezia. Intanto, marciano sempre più spediti i marchi del made in Italy che gravitano intorno al mega-polo produttivo e logistico di Nola (Napoli), come Original Marines, Alcott . Abbiamo intervistato due protagonisti del settore.

Arket debutta a Milano, Uniqlo a Roma

Il marchio di abbigliamento che fa capo al gruppo svedese H&M apre il primo monomarca italiano a Milano negli spazi retail di The Medelan in piazza Cordusio. In tutto, si tratta di circa 13mila metri quadrati con uno spazio caffetteria vegetariano di ispirazione nordica guidato chef svedese Martin Berg. Il brand in questi mesi ha accelerato la propria espansione retail in Europa aprendo nuovi flagship store in Polonia, Lettonia, Irlanda, Spagna. Fondata nel 2017, Arket propone linee a un prezzo più alto rispetto ad altri

Sorbino: “Puntiamo ad aprire a Milano, Roma, Firenze e ci espandiamo all’estero”

Gianni Sorbino, Amministratore Delegato di Sorbino Retail Spa ed Onibrox Srl, Amministratore Unico Sorbino Service

Come si è chiuso il 2023?

ordini raccogliendo sempre più clienti e recensioni positive certificate. Quest’anno, il piano di espansione ha visto un’accelerata non indifferente consolidando la presenza dei brand Sorbino e Gazzarrini sia sul territorio nazionale che negli Emirati Arabi. Per quest’ultimo marchio abbiamo aperto negli outlets di Barberino e Serravalle, che vanno ad aggiungersi agli stores

Quali sono le prospettive 2024?

Vogliamo presidiare ulteriormente i territori internazionali, espandendo la presenza dei brands oltreoceano e portando avanti il progetto di custo-

La Reggia Designer Outlet e Castelromano Designer Outlet del Gruppo McArthurGlen. Il 2023 si chiude con 23 aperture, 6 restyling di punti vendita, 2 re-location, l’apertura del primo store in Sardegna presso l’outlet La Corte del Sole di Sestu (Cagliari). Abbiamo migliorato ed incrementato il servizio online, crescendo come fatturato, numero

In alto e nella pagina accanto, alcune

marchi fast fashion del gruppo svedese, puntando su prodotti con la filiera “tracciabile” e realizzati con materiali biologici, riciclati. C’è già una data per il primo store a Roma del marchio Uniqlo. Il negozio aprirà nella rinnovata Galleria Alberto Sordi in Via del Corso, una delle strade principali del centro storico della città. Con una superficie di vendita totale di oltre 1.300 metri quadrati distribuiti su tre piani, il nuovo store avrà in assortimento le linee di abbigliamento donna, uomo e bambino. Questo sarà il secondo store di UNIQLO in Italia, dopo l’apertura del primo negozio in Piazza Cordusio a Milano nel settembre 2019.

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immagini degli store Sorbino

Come si è evoluta l’azienda nel tempo e quanto è strategico il Cis per la crescita del marchio?

Il marchio ha forti radici nel territorio campano. La Sorbino Uomo nasce nel 1980 in Campania ad opera dei tre fratelli Sorbino (Ciro, Modestino e Giuseppe) che iniziano l’attività dalla semplice commercializzazione di jeans a Napoli, nel cuore della città. L’arte del pantalone e del jeans è una vocazione di famiglia. Alla fine degli anni 80 per rispondere al meglio alle esigenze di mercato e per poter dare una svolta vera e propria, l’azienda si trasferisce nella “città degli affari” di Nola (Napoli) inaugurando uno showroom di 1000 mq che in pochi anni verrà ampliato sino a raggiungere ben 5000 mq. Il Cis rappresenta la svolta per la nostra azienda, ci ha permesso di affacciarci per poi affermarci sul territorio nazionale e non solo. La mia famiglia deve tanto al Cis, non smetterò mai di dirlo. Per soddisfare

2024: per il 2024 arriva qualche segnale di ottimismo mizzazione e loyalty’s program iniziato da Sorbino con le ultime aperture. Puntiamo anche ad accrescere la nostra quota di mercato nelle aree non ancora presidiate ed incrementare il fatturato online.

Continuiamo anche il percorso intrapreso in merito ai temi della sostenibilità sociale ed ambientale.

Su quali città puntate per le prossime aperture?

Oltre il 50% dei manager del settore moda prevede di aumentare i prezzi per supportare il business, mentre il 20% stima un aumento del +5% delle spese amministrative e generali (Report The State of Fashion 2024, McKinsey)

Stiamo monitorando le vie principali di Milano, Roma e Firenze, abbiamo aperto lo scorso marzo il nuovo store Sorbino di circa 200 mq nella centralissima via Toledo a Napoli.

Considerate più strategico aprire negozi in high street o in centri commerciali?

Per scegliere quale sia la migliore location per la propria attività è fondamentale effettuare accurate analisi e studi di mercato, capendo le esigenze locali, le lacune del piccolo e medio centro abitato di riferimento nonché

i settori che presentano la maggiore domanda. D’altro canto, nei centri commerciali c’è più facilità di consultare dati, presenze, in alcuni casi fatturati e classifiche per categoria e metri quadri che aiutano nella decisione finale. Non c’è una risposta secca alla domanda in quanto ad oggi sono numerose le variabili che portano al successo un nuovo business. E la concorrenza sia fisica che digitale è tanta.

Puntate anche ad aprire negozi all’estero?

Sicuramente, è uno degli obbiettivi che vorremmo perseguire quest’anno e già ci stiamo muovendo su questo fronte con importanti catene e partners del settore. Abbiamo consolidato ancor di più la partnership con i nostri partners negli Emirati Arabi, nello specifico Dubai e Bahrein, Malta e vorremmo presidiare da qui ai prossimi anni il mercato francese e spagnolo che negli ultimi anni stanno rispondendo molto bene, grazie a multibrand che serviamo da anni nelle zone di interesse.

Barometro Confimprese

Archiviato il 2023 con un +3,9% del totale mercato consumi sul 2022 e un +2,1% di abbigliamento-accessori a +2,1%, il Retail Barometer Confimprese-Jakala fotografa il sentiment delle aziende retail sul 2024. Nonostante le incertezze della situazione geo-politica internazionale, il 50% dei retailer si attende un trend dei consumi in crescita per il 2024 dell’1% circa, il 30% è allineato al 2023, nonostante il 60% dichiari di non avere in programma per il 2024 incrementi di iniziative promozionali. Chi si aspetta gli incrementi maggiori sono i settori dell’ abbigliamento-accessori e quello della ristorazione pari al 70% dei retailer. Anche dal punto di vista dei consumatori, le aspettative non sono molto rosee. L’elemento che incide maggiormente è la situazione geopolitica internazionale. E a farne le spese, secondo il Retail Barometer saranno soprattutto i negozi delle vie dello shopping della città, di aeroporti e stazioni e dei centri commerciali. Tengono un po’ meglio solo i negozi di prossimità che il 45% dei consumatori conferma di volere frequentare di più.

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il mercato del Nord Italia ed Europeo, nel 1995 abbiamo inaugurato anche il primo centro diffusione del nord Italia, uno showroom di 1000 mq nel Centergross di Funo Argelato (Bologna).

Quanto incidono le vendite online sul business del gruppo?

Le vendite on line rappresentano un business che dobbiamo fortificare e far crescere, in quanto in poco tempo abbiamo ottenuto risultati incoraggianti. Abbiamo effettuato un investimento strutturale importante comprando negli ultimi due anni tre capannoni all’Interporto Campano, fortificando e migliorando la nostra logistica che ad oggi tra Cis ed Interporto vanta circa 20.000 mq disponibili.

Quali prossime aperture sono previste?

Come è andato il 2023?

Nel 2023 abbiamo proseguito la crescita della rete globale dei negozi con circa 100 nuove aperture in 18 nazioni. A fine 2023 abbiamo registrato 845 punti vendita nelle 41 nazioni in cui siamo presenti a livello mondiale. Un risultato reso possibile anche grazie al contributo dei partner, dato che la formula dell’affiliazione in conto vendita caratterizza circa i due terzi della rete vendita.

Continueremo l’espansione nelle varie aree geografiche in cui siamo attualmente presenti con un particolare focus in Europa Occidentale e dell’Est, nostro tradizionale punto di forza, e in Medio Oriente. Guarderemo poi con particolare interesse al Mediterraneo, in Paesi come Grecia e Libano. Sono previste aperture anche nell’area dell’Europa Occidentale così come dell’Asia Centrale. A livello di nuovi mercati è prevista l’apertura del primo punto vendita Terranova in Uzbekistan e si valuta con attenzione l’apertura di punti vendita in potenziali nuovi mercati del Nord Africa e del Medio Oriente.

Contro l’avanzata di Temu e Shein, Inditex rispolvera il brand Lefties

Inditex rilancia il marchio Lefties. Lanciata vent’anni fa come outlet di Zara, propone prezzi bassi (sotto i 20 euro) a un target composto prevalentemente da consumatori della Gen Z. Oggi Lefties ha ora una rete di 17 negozi tra il Medio Oriente e il Sud America oltre a 25 insegne in Spagna. Proprio qui i clienti di Lefties sono passati da 3,5 milioni a 5 milioni tra il 2019 e il 2023, posizionandosi subito dietro Shein (5,2 milioni di clienti. Fonte: Kantar). Il riposizionamento e rilancio di Lefties sarebbe nato per rispondere all’esigenza del player di contrastare proprio l’avanzata dei marchi cinesi.

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Teddy: “In arrivo 150 nuovi negozi” Luca Binci, Direttore Sviluppo Gruppo Teddy

Teddy opera in oltre 40 Paesi. Il mercato italiano quanto è strategico oggi per il gruppo?

L’Italia è e rimarrà sempre importante per noi. Infatti, prevediamo un’importante espansione nel nostro Paese, che coprirà poco più della metà delle nuove aperture complessive del 2024. Questo sviluppo si deve al fatto che, nonostante i nostri brand siano già presenti con centinaia di punti vendita, vi sono ancora ulteriori ed importanti spazi di crescita. L’ottica è comunque sempre quella di evitare sovrapposizioni di punti vendita e di effettuare uno sviluppo che sia più qualitativo che quantitativo.

Rispetto ai competitor, come si posizionano i marchi Teddy, in cosa si differenziano?

L’identità dei nostri marchi è in costante rafforzamento e abbiamo una capacità distintiva di fidelizzare la clientela.

Terranova è un marchio solare, che offre prodotti giovani, accessibili e di tendenza. Rinascimento è ambasciatore del made in Italy, con un carattere che punta ad esaltare la femminilità. Calliope propone un glamour quotidiano con un gusto italiano aperto al mondo.

Quali sono obiettivi e prospettive 2024 per i marchi Teddy?

Per il 2024 abbiamo obiettivi ambiziosi in quanto prevediamo circa 150 nuovi negozi in tutto il mondo, uno sviluppo record nella storia dell’azienda. Per quanto riguarda i marchi, Terranova continua ad essere la nostra “ammiraglia” seguita a stretto giro da Calliope che prosegue con un importante piano di sviluppo previsto e una costante crescita del proprio network. Rinascimento proseguirà anche lo sviluppo di negozi diretti, che esaltano la sua natura di brand Made in Italy.

Anche per l’anno 2024 abbiamo previsto che circa i 2/3 delle nuove aperture siano effettuate da franchisee. Per facilitare l’importante contributo allo sviluppo previsto da parte dei nostri franchisee nel mercato italiano abbiamo siglato una partnership con BNP Paribas Leasing Solutions al fine di favorire l’accesso al credito degli affiliati.

Il fast fashion ha un forte impatto ambientale e sociale, i consumatori sono diventati più consapevoli su questi temi. Teddy ha messo in atto iniziative ESG per dare il proprio contributo su questi temi?

Teddy ha avviato da qualche anno un percorso per diventare anche nella sostenibilità tra i leader nel suo segmento di mercato. Abbiamo approvato nel 2021 un piano strategico quinquennale - “Everyone can” - per identificare le azioni che saranno attuate per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Le nostre priorità sono l’incremento di materie prime sostenibili e certificate, la riduzione delle emissioni dirette ed indirette, lo sviluppo del rating di sostenibilità dei fornitori. Sono per noi anche molto importanti l’aiuto ai giovani e ai più fragili e la crescita e il benessere dei nostri collaboratori.

Il Gruppo Capri rilancia il marchio Alcott e punta a 50 nuovi store nel triennio

Il marchio di abbigliamento Alcott –che fa capo al Gruppo Capri guidato dai fratelli Colella – ha svelato a Milano la sua nuova identità partendo dalla riapertura del nuovo flagship store di via Torino. Il restyling del negozio milanese – disposto su due piani – è la prima tappa di un progetto triennale che prevede l’arrivo di 50 nuovi store e investimenti in tecnologie digitali, app e intelligenza artificiale generativa, utilizzati per migliorare l’esperienza di acquisto online e in negozio. La logistica sarà ottimizzata grazie all’utilizzo del sistema RFID. Per il rilancio dell’insegna, molto vicina alle nuove generazioni e al mondo social – sono state annunciate anche collaborazioni con Netflix, Casio e NBA. Il gruppo campano Capri, che controlla anche l’insegna di menswear Gutteridge (brand nato nel 2009), ha chiuso il 2023 con un fatturato di 215 milioni di euro, in calo dai 250 milioni del 2022. L’azienda conta su un network di 165 negozi e ha all’attivo 1.200 dipendenti. Obiettivo del gruppo è raggiungere i 235 milioni per il 2024 (+9,3%).

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SHOPFITTING: IL COMPARTO RALLENTA MA A SORPRESA TIENE IL MERCATO INTERNO

Le aziende di arredo per i negozi e la ristorazione risentono della fase critica che attraversa il mondo del retail. Nel 2023 il comparto perde circa il 4%, ma la produzione per l’Italia registra un promettente +11%. Quali sono le tendenze? Per inquadrare il momento attuale e fare qualche previsione abbiamo intervistato quattro aziende del settore di Paola Oriunno e Adriano Lovera

Banconi, cucine, frigoriferi professionali, scaffalature, illuminazione. L’arredamento di un negozio o di un ristorante non è solo questione di estetica, ma rappresenta un vero e proprio strumento di comunicazione. L’obiettivo è creare un ambiente che sia coerente con l’identità del brand e che valorizzi al meglio i prodotti in vendita. L’esposizione è l’elemento centrale di qualsiasi negozio. Deve essere funzionale e, al tempo stesso, creare un’atmosfera piacevole e accattivante. E su questo (va sottolineato) il design e il savoir faire italiani giocano da sempre un ruolo da protagonisti a livello internazionale. Dagli spezzini di Costa Group - azienda all’avanguardia nel progettare e allestire punti vendita, con oltre 5000 le realizzazioni in tutto il mondo – a Ifi, la pesarese punto di riferimento nell’arredo per bar, gelaterie, pasticcerie e tutto il settore food, fino al Gruppo Blue Red e ai friulani di Tecnoarredamenti, le imprese made in Italy resistono e prevedono segnali di crescita nel 2024, nonostante l’attuale rallentamento congiunturale.

Qualche flessione dall’export

Il comparto FederlegnoArredo (FLA) nel 2023 ha registrato un fatturato di 52,6 miliardi di euro, con un calo complessivo dell’8,1% sul 2022. Risultato sviluppato principalmente dal mercato interno (il 62% del totale) che registra un andamento negativo (-10,1%) ma che tocca anche l’export (-4,5%). I dati arrivano dai preconsuntivi elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo su dati Istat. Scendendo più nel dettaglio, il macrosistema arredamento, dopo aver sfiorato i 29 miliardi di euro nel 2022, nel 2023 si ridimensiona leggermente arrivando a 28 miliardi di euro con una flessione totale che si attesta al 3,4%, frutto di una media tra mercato interno (-3,2% a 13,2 miliardi di euro) ed export (-3,6% a circa 15 miliardi di euro). All’interno di questo mercato, cala anche del 4% il fatturato alla produzione del Sistema Mobili professionali e commerciali, pur mantenendosi comunque al di sopra dei livelli 2019. La contrazio -

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SPECIALE | Arredo e fornitori
Nella foto di apertura, un locale Cioccolatitaliani realizzato da Augusto Contract. In alto, uno spazio checkout nell’allestimento di Imola Retail Solutions

ne è frutto delle minori esportazioni (-9%), specialmente verso Germania (-13,1% il gennaio-ottobre 2023/22), Stati Uniti (-15,4%) e Francia (-5,6%), mentre aumenta il fatturato relativo alla produzione per mercato italiano (11,6%).

Il futuro del design italiano nel retail rimane, comunque, resiliente e ottimista, ricco di promesse anche a livello globale. La tendenza è verso l’innovazione e la sostenibilità, con un’enfasi crescente sull’eco-design e l’uso di materiali e processi eco-compatibili. Inoltre, con l’avanzare della digitalizzazione, il mercato si sta adattando per creare esperienze immersive e interattive, combinando tradizione e innovazione per rimanere un punto di riferimento. Per capire come si sta evolvendo il comparto e in quale direzione sta andando, abbiamo intervistato alcuni dei protagonisti.

Augusto Contract: “Registriamo

un’incoraggiante ripresa”

Come giudicate l’andamento delle attività da inizio anno e qual è una previsione per il primo semestre 2024? Notate un rallentamento delle richieste di nuovi incarichi, una situazione stabile o in ripresa?

Tra ristorazione, non foodabbigliamento, grocerysupermercati, è possibile indicare quale settore si sta dimostrando più reattivo e quale, invece, sta andando a rilento?

Il nostro punto di osservazione registra meglio le dinamiche sulla ristorazione, dove, nonostante un rallentamento rispetto alla ripresa post Covid, notiamo comunque ancora una certa dinamicità da parte di marchi emergenti. Siamo poi confidenti che con una “normalizzazione” di inflazione e tassi di interesse riprenderanno vigore gli investimenti, in particolare per le realtà della ristorazione commerciale organizzata. Abbiamo comunque avuto modo di fare lavori di recente anche nel non-food abbigliamento di alta gamma e nel grocery-supermercati, segnale di una dinamicità di questi comparti e di un interesse per la nostra tipologia di servizio.

Per quanto vi riguarda, dal punto di vista del servizio e del prodotto, quali sono le principali novità introdotte di recente o

Tipicamente gennaio/febbraio sono per noi mesi dedicati ad eventuali code di lavori dell’anno precedente, mentre le nuove realizzazioni partono intorno a fine febbraio/inizio marzo. In questo senso registriamo un’incoraggiante ripresa, rispetto ad un secondo semestre 2023 di indubbio rallentamento, sicuramente condizionato dalla pressione inflazionistica e dall’impatto negativo degli alti tassi d’interesse sugli investimenti.

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In questa pagina: alcuni arredi per Rossopomodoro, Panino Giusto, Cioccolatitaliani realizzati da Augusto Contract. In basso a sinistra, uno spazio vini di Imola Retail

su cui state puntando in questo anno?

Il servizio su cui puntiamo con sempre maggiore convinzione è quello da general contractor, referente unico per opere edili, impianti, arredi, attrezzature. È sempre più apprezzato anche da realtà meno grandi, per la possibilità di avere un controllo rigoroso dei capex degli interventi, dei tempi per l’apertura ed un unico responsabile per la qualità complessiva della realizzazione e successive eventuali assistenze. A livello di prodotto, puntiamo sul nostro sistema costruttivo brevettato Pop-up Cafe, che adattiamo agli elementi specifici dei format che andiamo a realizzare, mantenendo modulabilità e flessibilità di configurazione e riconfigurazione.

Possiamo citare alcune vostre realizzazioni concluse o in via di conclusione, particolarmente significative?

Dopo il primo locale in Sardegna a Cagliari consegnato a fine 2023, siamo orgogliosi di affiancare Cioccolatitaliani anche per la prima imminente apertura in Macedonia. Abbiamo inoltre iniziato nuove collaborazioni come general contractor con brand che hanno ambiziosi piani di crescita per l’anno in corso.

Tecnologia ed efficienza energetica. Quali aspetti delle vostre progettazioni/ realizzazioni sono stati implementati negli ultimi anni,

per rispondere alle esigenze del mercato di riferimento su questi aspetti?

Il tema efficienza energetica è ovviamente centrale per i nostri clienti ed è in cima alle priorità nelle progettazioni impiantistiche e nella scelta delle attrezzature, per le quali sono ormai sempre più diffusi applicativi per il controllo remoto delle funzioni e dei consumi. Oltre che benefici economici, tali scelte hanno chiaramente impatti significativi anche a livello di sostenibilità ambientale, tematica sulla quale registriamo attenzione sempre maggiore e che ci ha condotti anche ad un percorso di certificazione agli standard FSC per il legno utilizzato nei nostri arredi.

Imola Retail Solutions: “Cresciamo e il food è il segmento più dinamico”

Dal 2021, Imola Retail Solutions fa parte del colosso svedese Itab Group , un connubio che ha permesso di ampliare il portfolio prodotti, grazie al quale ora l’impresa si presenta sul mercato non solo come venditore di scaffalature e banchi cassa, ma come solution provider che parte dalla progettazione fino alla realizzazione del punto vendita, passando per l’ideazione di brand e concept store, fornendo arredamenti, illuminazione e soluzioni tecnologiche.

Il gruppo Itab, quotato nella borsa di Stoccolma, ha chiuso il 2023 con vendite a 6.139 milioni di corone svedesi (circa 542 milioni di euro), in calo di circa il 10% sul 2022, ma con un utile netto in forte rimbalzo, passato a circa 26 milioni di euro (+20%). Le vendite provenienti dalla zona South Europe (principalmente provenienti dalle filiali in Italia, Spagna e Francia) coprono circa un quarto dei ricavi totali. Imola Retail Solution è un’azienda da circa 55 milioni di ricavi , con prospettive di crescita ulteriore nel 2024, che deve ai clienti esteri (non solo Sud Europa, ma anche Medio Oriente e Nord

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In alto, un locale di Myke Burger arredato da Augusto Contract. Qui sopra un allestimento di Imola Retail

Africa) almeno il 40% del suo giro d’affari. Imola Retail Solutions lavora sia per il food (grande distribuzione), sia per gli altri segmenti del retail, mentre è in fase di consolidamento la proposta per le catene del foodservice. Conad , Coop, Arena, Galbusera-Le Tre Marie, sono solo alcuni dei marchi italiani per cui, di recente, la società ha curato la progettazione e realizzazione di nuove superfici di vendita. Ma nel portafoglio, l’azienda conta numerose altre catene con cui ha sviluppato un rapporto di lungo periodo tra cui Eurospin , leader italiano del segmento discount, Bricocenter nel bricolage, Sportland-Bike negli articoli sportivi ed altri clienti nel settore pet food e parafarmacie. Imola Retail Solutions, in ambito ho.re.ca, ha realizzato in passato diversi manufatti e soluzioni, in progetti quali il ristorante Fior Food (Coop) in Galleria San Federico, a Torino o il punto vendita/ristorazione di Chef Express a Novara, sull’autostrada A4.

Come sta andando il 2024? “Senz’altro, a livello di richieste e nuovi incarichi, il food al momento è il segmento più dinamico, mentre il non food e il “brico” mostrano un rallentamento. Nel complesso, comunque, noi prevediamo di crescere e per quest’anno abbiamo stabilito un budget leggermente superiore rispetto al 2023 anche grazie all’introduzione nel portafoglio di prodotti e servizi innovativi” spiega Gilberto Frascaroli, presidente di Imola Retail Solutions . Visto che la GDO è una parte determinante del business, che cosa osserva su questo fronte? “Registriamo gli stessi trend che si evincono dai report di settore. In generale, quindi, le insegne progettano spazi di vendita più piccoli.

L’ipermercato non si costruisce più, alcuni commissionano riduzione di superfici, per scendere a livello di superstore, e continuano ad andare bene gli investimenti in quelli che definiamo i punti vendita di vicinato in cui accompagniamo i clienti verso la progettazione di soluzioni con una forte connotazione territoriale”. L’anno scorso, la fiammata dei tassi di interesse ha parzialmente frenato gli investimenti delle imprese. Che adesso, nella prospettiva di un allentamento del costo del denaro, dovrebbero tornare ad aumentare. “Molti lavori, ancora oggi, riguardano la ristrutturazione di punti vendita esistenti” ammette Frascaroli. “E anche quando si aprono store nuovi, le insegne studiano queste operazioni con maggior oculatezza rispetto a qualche decennio fa. Non c’è più la corsa soltanto a occupare posizioni, per battere sul tempo la concorrenza. Quanto, piuttosto, si approfondiscono con cura i dati commerciali e demografici delle province e dei singoli Comuni in cui aprire”, continua Frascaroli. “Inoltre, oggi le catene stanno cercando di offrire ai clienti diverse soluzioni di pagamenti inserendo a fianco delle casse assistite le casse self e palmari per il self scanning, per dare maggior scelta di pagamento alla clientela, migliorando la shopping experience. Grande attenzione è anche posta sulla parte dell’illuminazione, ormai quasi imprescindibile per creare un ambiente gradevole e confortevole, e sul consumo energetico” conclude il presidente della società.

Frigomeccanica: “L’arredo bar è in ripresa, si punta all’efficienza energetica”

Il gruppo Frigomeccanica, realtà italiana che produce interamente negli stabilimenti abruzzesi vicino a Teramo, è presente sul mercato con i marchi Frigomeccanica, Stiltek, Officine 900 e Frimar. È specializzata in arredamenti/ banchi bar, vetrine per gelateria, pasticceria, alimentari, gastronomia, arredi per panetteria. “Oltre che arredatori, siamo veri e proprio produttori di tecnologia” precisa l’amministratore delegato, Enzo Di Serafino. Frigomeccanica offre prodotti di serie o anche customizzati ed è in sostanza un b2b, perché la vendita al cliente finale avviene tramite il rivenditore (solo nelle zone o nei casi in cui questi non sia presenta, il gruppo si interfaccia direttamente al brand). Tra le catene retail, però, spicca la commessa ottenuta da Eni per il nuovo progetto ALT Stazione del Gusto, per cui Frigomeccanica è fornitore con appalto privato. Negli anni, il gruppo ha lavorato anche per McDonald’s e tra i clienti figura anche un colosso della Gdo come Esselunga. Il gruppo è anche specializzato nella fornitura di soluzioni ai “private label” del settore petroliferi. Banchi frigo e banchi alimentare restano tra le soluzioni di maggior peso nel portafoglio ordini. “Riusciamo a essere molto veloci nelle realizzazioni” ammette Di Serafino. “La maggior parte dei prodotti tecnologici partono da una base standard, che poi può essere personalizzata in caso di richieste specifiche. In media, nel primo caso, dal momento dell’ordine riusciamo a consegnare nel giro di 2-4 settimane, sia in Italia sia all’estero, mentre si sale a 5-6

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settimane per lavorazioni su misura”. Sul fronte dei risultati, il gruppo genera un giro d’affari di oltre 28 milioni di euro, di cui un quarto realizzato all’estero, il resto in Italia. Nel 2023 il fatturato è cresciuto dell’8%. “A gennaio vivevamo ancora un trend di crescita, dopo in effetti un po’ di rallentamento c’è stato” ammette Di Serafino. “Lavoriamo materie prime come legno, acciaio, alluminio, che sono rincarate molto. Anche questo ha influito. Ma abbiamo cercato di ritoccare poco i nostri prezzi, preferendo piuttosto una contrazione dei margini”. Frigomeccanica dispone di un grande show room da 900 metri quadrati, in Abruzzo, visitabile anche da remoto. Quali tendenze osserva? “Dopo il Covid, come richieste, è andato molto forte il negozio di vicinato a discapito della Gdo di grandi dimensioni. Per le piccole superfici disponiamo di prodotti di fascia medio alta. Allo stesso modo, dopo la pandemia praticamente si sono azzerate le operazioni per conto di piccoli bar, molti dei quali anzi hanno chiuso. Adesso l’arredo bar è in ripresa, riceviamo parecchie domande di preventivo, e lo stesso osserviamo per le vetrine gelato. Però parliamo di bar-pasticceria strutturati. Le attività ridotte, magari a dimensione famigliare, latitano. Al di là della contingenza, comunque, le insegne investono di più sull’arredo design, perché è una componente importante a livello di appeal rispetto al cliente. Se in passato si decideva di riammodernare il locale ogni 20 anni, adesso anche dopo 7-8 anni si sente l’esigenza di cambiare”. E non è solo una questione estetica, perché spesso gli investimenti seguono anche

la necessità di perseguire una migliore efficienza energetica. Sostituire un vecchio frigo con uno moderno, in ambito ho re ca, comporta una riduzione dei consumi di almeno il 15%. La ricerca di soluzioni innovative per praticità è un altro dei mantra del mercato. “Su questo, cito una realizzazione che abbiamo consegnato da poco a Gabrini, marchio romano di gastronomia di fascia alta” conclude Di Serafino. “Abbiamo brevettato un sistema di tavoli retraibili che si nascondono nel banco bar oppure escono verso l’esterno, comandati a distanza da un telecomando. Una soluzione rapida con cui, in determinati orari, la gastronomia si trasforma in bar capace di servire una cena-aperitivo”.

Store Builder: “Puntiamo al +15% nel primo semestre, cresce il fashion”

Stefano De Moliner, Direttore commerciale Store Builder

Store Builder, azienda del gruppo ER SPA, si occupa della progettazione e dell’arredamento di negozi, di bar e di ristoranti, in aeroporti e città. Ecco cosa ci ha raccontato Stefano De Moliner, direttore commerciale, in questa intervista.

Come giudicate l’andamento delle attività da inizio anno e qual è una previsione per il primo semestre 2024?

In questo inizio anno rileviamo un andamento positivo con la previsione per il primo semestre di un incremento del 15%.

Notate un rallentamento delle richieste di nuovi incarichi, una situazione stabile o in ripresa?

Dal 2022 Store Builder sta registrando una crescita costante ricevendo incarichi sempre più importanti nel comparto fashion, nei servizi e nella ristorazione.

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Nella foto in alto e in basso, banconi bar realizzati da Frigomeccanica

Tra ristorazione, non foodabbigliamento, grocerysupermercati, è possibile indicare quale settore si sta dimostrando più reattivo e quale, invece, sta andando a rilento?

È in forte crescita il comparto Fashion, i servizi di progettazione di lounge e aree hospitality dedicate al welfare aziendale. Le aziende sono sempre più attente al benessere dei propri dipendenti e ci chiedono di sviluppare progetti su misura.

Per quanto vi riguarda, dal punto di vista del servizio e del prodotto, quali sono le principali novità introdotte di recente o su cui state puntando in questo anno?

Selezioniamo partner sostenibili per rispettare i nostri standard e le nostre certificazioni al fine di garantire al cliente un servizio a 360° con un’attenzione particolare all’ambiente e all’experience di acquisto.

Possiamo citare alcune vostre realizzazioni concluse o in via di conclusione, particolarmente significative?

Abbiamo progettato per il brand Malo il nuovo concept realizzando i due nuovi flagship store a Milano via della Spiga e a Marbella. Stiamo realizzando per Liviana Conti le due boutique di Riccione e Modena e per il gruppo CMP abbiamo realizzato il primo store con il nuovo concept bambino Melby a San Marino. Nel comparto Home & Design abbiamo progettato e realizzato gli showroom per l’importante brand Schüco.

Tecnologia ed efficienza energetica. Quali aspetti delle vostre progettazioni/ realizzazioni sono stati implementati negli ultimi anni, per rispondere alle esigenze del mercato di riferimento su questi aspetti?

Prestiamo sempre molta attenzione in fase di progettazione al risparmio energetico, nella ristorazione selezioniamo attrezzature con tecnologie di ultima generazione e cerchiamo di utilizzare materiali riciclati e sostenibili in tutti i nostri progetti.

Dagli sgravi fiscali un’opportunità per innovare

I fornitori di soluzioni tecnologiche e d’arredo sono spesso dei “consulenti” di fatto, per i brand, rispetto ad opportunità che permettono di migliorare i locali e accedere a soluzioni finanziarie interessanti. Fino a tutto il 2025 sono in vigore gli sgravi fiscali collegati alla misura “industria 4.0”. Tra i dispositivi e i prodotti ammessi, rientrano anche quelle tecnologie che permettono di gestire in remoto la temperatura ottimale di banchi food e vetrine per pasticceria/gelateria. Intanto, a inizio marzo, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge che introduce il nuovo Credito d’Imposta Transizione 5.0 (Piano Transizione 5.0), che prevede un credito di imposta fino al 45% per le aziende che investono nella doppia transizione ecologica e digitale. Di questa misura si attendono ancora i dettagli applicativi.

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In questa pagina, alcune immagini degli store Liviana Conti e Malo progettati e realizzati da Store Builder

IL LAB DI ESSELUNGA A MIND, INNOVAZIONE APERTA AL PUBBLICO

Abbiamo visitato l’innovativo market sperimentale aperto all’interno del Mind Village. Tra robot, telecamere e pagamenti cashless, il “laboratorio” del brand GDO della famiglia Caprotti testa insieme ai “Minders” nuove soluzioni nel retail. Il nostro racconto di Andrea Aiello

Esselunga Lab ha aperto un punto vendita a Mind, il nuovo polo immobiliare-scientifico che sta sorgendo nell’ex area Expo a Milano, per cura di Lendlease colosso australiano specializzato nella riqualificazione urbana di grandi aree. Si tratta di uno spazio suddiviso su due piani, ricavato in una delle “stecche” edificate durante Expo con tanto utilizzo di legno. Al piano terra, preceduto da un dehors, si accede allo snack bar, con assortimento dolce/salato e indispensabile servizio di caffetteria. Superato questo spazio, tocca al minimarket, due corsie con offerta ristretta, utile per coprire la pausa pranzo dei “Minders”, le persone che per tante aziende già lavorano in Mind, ma anche per la spesa veloce prima di rientrare a casa la sera. Al piano superiore uno spazio di ristoro più ampio con un banco cucina e un’isola per insalate. Diversi tavoli, anche nella terrazza all’aperto.

La nuova gestione spinge sulle novità

Esselunga rappresenta un’insegna unica in Italia. Un’icona valoriale e stilistica che pochi brand, anche di livello e settori più “alti”, hanno saputo eguagliare. Se questo monolitismo ha rappresentato un vero punto di forza per almeno un paio di decenni, i cambiamenti degli ultimi anni possono indurre a considerare l’azienda di Pioltello meno dinamica che in passato. La Fidaty card, il private label Fidel, i Superstore, le focaccine e le lasagne, i corridoi ampi e perfettamente lucidi, sono invenzioni ormai entrate nella storia. Che Laesse, il nuovo format di vicinato, Bar Atlantic la caffetteria presente nei Superstore o la linea di pasticceria Elisenda, non possono eguagliare. La nuova gestione, governata da Marina Caprotti, intende mantenere e valorizzare il patrimonio concettuale di

Esselunga. Compito non facile, come ha raccontato di recente il nostro opinionista Mario Sassi. Ma, nel contempo, sta spingendo sull’acceleratore dell’innovazione.

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NOVITA’ | Tra GDO e food

Tecnologia al centro

Grazie all’azione di manager di riconosciuto valore come Roberto Selva, anche e proprio a partire dal Lab di Mind. Che abbiamo visitato a fine febbraio, incontrandone il responsabile, Alexandre Rochat, per un caso fortuito. L’Esselunga Lab ha lo scopo di sperimentare: prodotti, servizi, tecnologie. E lo fa di continuo, in ognuno dei tre ambienti: bar, market, ristorante. I pagamenti sono esclusivamente cashless, uno dei grandi temi di attività per la GDO: dopo il semi-fallimento degli Amazon Go non si demorde, anzi, come dimostra il Conad Tuday veronese. Il market è dotato di numerose telecamere che riportano dati sui movimenti, la permanenza, la scelta dei clienti tra gli scaffali. I dati sono elaborati e studiati – anche nei fine settimana quando non c’è clientela in Mind e il Lab è chiuso – e la reazione ai comportamenti della clientela, in termini di assortimento e posizionamento dei prodotti, è praticamente istantanea. Con una rotazione molto spinta, proprio per individuare al meglio il mix ottimale. In area ristorante, invece, l’elemento che più spicca è il “robot” che occupa lo spazio delle insalate fresche. Un macchinone non esaltante esteticamente ma in grado di comporre e proporre assortimenti in tempo reale, con spreco zero e grammature perfette. Immaginiamo. Anche dietro i fornelli si sperimenta, ma su questo non abbiamo raccolto informazioni. Anche se l’ambiente, l’equipment, il menù rafforzano l’idea che Esselunga si stia spingendo sempre più verso formule di ristorazione completa. Dal servizio ancillare dei Bar Atlantic, alla loro origine, a Laesse, fino al Lab le preparazioni sono sempre più

vicine alla cucina e alle sue complessità ma anche opportunità. Tanto lavoro nel Lab viene dedicato anche all’ergonomia di clienti e lavoratori, si sperimenta sulla posizione di banchi e attrezzature, sulle altezze dei sistemi di pagamento. Aspetti apparentemente banali e, in alcuni casi, non valutati per decenni. Ma oggi sotto il focus dell’innovazione del Lab. L’ambiante è molto casual, più essenziale de Laesse, più fresco dei Bar Atlantic. Spartano ma funzionale e ottimo per sperimentare colori, materiali, comunicazione. Insomma, il nostro consiglio è

Mind continua a crescere. Lendlease avvia il cantiere di Westgate

Lendlease ha avviato il cantiere per la costruzione dei primi edifici di Westgate, l’area di Mind (ex Expo 2015) desinata allo sviluppo privato a uso misto. Partiti nell’autunno del 2023 i lavori di costruzione si concentreranno per i prossimi tre anni. Il piano di sviluppo urbanistico per l’area prevede uno spazio interconnesso, un piano terreno unico, comune, aperto alla socialità e alla collaborazione: il Common Ground. Nei cantieri avviati verranno realizzati proprio a ridosso dell’attuale uscita della fermata della metropolitana Rho-Fiera il complesso MoLo (in costruzione) che integrerà i parcheggi, l’energy center dell’ecosistema e un’area retail; e Horizon , studiato per ospitare spazi di lavoro flessibili e destinati a uso commerciale. Quest’ultimo, attualmente in costruzione, sarà terminato entro il 2025. Avviati i lavori per questi primi edifici, il cantiere proseguirà, come da cronoprogramma, con la co-

di fare un giro nel Lab, e di ripeterlo dopo qualche mese. Sicuramente troverete, novità, cambiamenti, innovazione.

struzione di Zenith , dell’ Innovation

Hub, l’hotel con servizi, le residenze affacciate sul Decumano, i negozi e locali pubblici. Tra questi, un ampio spazio di circa 15mila mq sarà dedicato al retail, con una particolare enfasi su generi alimentari, ristorazione e una vasta gamma di servizi destinati ai residenti e alle tante persone che quotidianamente frequentano l’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio. L’investimento per la realizzazione degli edifici Horizon e MoLo, infrastruttura di servizi fondamentale per il distretto, è pari a 170 milioni di euro complessivi per un’area totale di superficie edificata di 88,5 mila mq. L’area di Westgate sarà sviluppata da Lendlease con il contributo di partner istituzionali. In particolare, l’area con il nuovo edificio in costruzione Horizon è parte del fondo Renaissance 1 gestito da Lendlease Italy SGR e partecipato al 50% dal fondo pensione Canada Pension Plan Investment Board (CPP Investments). La componente di parcheggi pubblici di MoLo è stata co-finanziata da Arexpo.

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LE CATENE INTERCETTANO I NUOVI CONSUMI DI CAFFÈ

Il segmento bar-caffetteria resta ancora indietro rispetto al pre Covid. I ricavi crescono soprattutto per l’effetto inflazione. Ma i brand organizzati cavalcano meglio la ripresa e catturano i giovani. Si amplia l’offerta, verso il “coffee-bakery” e con l’allungamento dell’orario fino all’aperitivo

Nel complesso dei bar italiani, metà dei clienti è over 50. Ma i brand retail strutturati riescono a catturare persino i Millennials con proposte più moderne, dagli “special” alle bevande fredde. Consumi e scontrini, però, restano stabili. E le visite sono sotto i volumi pre Covid. Secondo uno studio recente sull’industria della torrefazione, compilato dall’ Area Studi Mediobanca , l’Italia si colloca al settimo posto al mondo tra i Paesi che consumano più caffè: 5,2 milioni di sacchi annui, 95 milioni di tazzine di caffè sorseggiate ogni giorno, pari a 1,6 in media per ogni abitante. Da noi, circa l’82% del consumo avviene fra le mura domestiche, il resto fuori casa. In termini pro-capite, sono i Paesi

del Nord Europa a presentare i livelli più alti: 4,4 tazzine quotidiane per la Finlandia, 3,2 per la Svezia e 2,6 per la Norvegia. Nonostante la radicata consuetudine del ‘caffè al bar’, il consumo domestico nei Paesi dell’UE-27 rappresenta il 79% del totale. Infatti, la GDO italiana canalizza oltre la metà dei volumi di caffè torrefatto venduti, con un ulteriore 20,6% veicolato dal dettaglio tradizionale, dai negozi specializzati e dall’e-commerce. Il restante 25,2% si ripartisce tra alberghi, ristoranti, caffetterie e catering (15,4%) e distributori automatici e Office Coffee Service (9,8%). Sebbene in Italia il caffè macinato in sacchetti resti il preferito con il 73,6% dei volumi totali venduti nella

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FOOD SPECIALIST | Coffee
di Adriano Lovera

Dati: Circana

GDO, cialde e capsule vi incidono per il 16,2% e rappresentano il segmento maggiormente dinamico (+18,8% tra il 2020 e il 2021), anche grazie alla diffusione delle capsule compatibili. Gli altri formati (in grani e solubile) sono meno apprezzati nel nostro Paese.

Catene vicino all’8% del mercato

Secondo un’elaborazione realizzata da Circana per retail&food, la categoria “bar caffetteria” rappresenta il 34,2% del totale delle visite della ristorazione commerciale e l’11,4% della spesa totale. Un dato tutto sommato costante negli ultimi anni. La spesa media per visita al bar si colloca a 1,93 euro di media, in crescita del 5,5% sul 2022 e del 12,2% sul 2019. Un trend percentuale identico a quello generale della ristorazione, ascrivibile all’effetto inflazione, più che a una crescita dell’attitudine alla spesa. Calcolato sul totale delle visite, le catene rappresentano circa il 7,9% . Per quanto riguarda le visite , invece, se la ristorazione commerciale nel 2023 ha quasi del tutto recuperato i valori del 2019 (-1,2%), il bar caffetteria è ancora indietro, a -8,5%.

Secondo un’elaborazione realizzata da Circana per retail&food, la categoria “bar caffetteria” rappresenta il 34,2% del totale delle visite della ristorazione commerciale e l’11,4% della spesa totale. Un dato tutto sommato costante negli ultimi anni. La spesa media per visita al bar si colloca a 1,93 euro di media, in

crescita del 5,5% sul 2022 e del 12,2% sul 2019. Un trend percentuale identico a quello generale della ristorazione, ascrivibile all’effetto inflazione, più che a una crescita dell’attitudine alla spesa. Calcolato sul totale delle visite, le catene rappresentano circa il 7,9% . Per quanto riguarda le visite , invece, se la ristorazione commerciale nel 2023 ha quasi del tutto recuperato i valori del 2019 (-1,2%), il bar caffetteria è ancora indietro, a -8,5%.

I dati elaborati da Circana consentono alcune riflessioni interessanti. Il 45,7% dei clienti del bar caffetteria in Italia è over 50, mentre il 26,3% si colloca nella fascia 35-49 anni. Una frequentazione, quindi, piuttosto “matura”. Un dato parzialmente in contrasto con quello

raccolto dalle catene intervistate nel servizio, che invece osservano un progressivo avanzamento della fascia giovane. Questo è probabilmente un segno del fatto che le catene, per offerta, per dinamicità del brand, per capacità di lavorare sui social, sanno catturare meglio questo segmento.

E i prodotti? I dati di Cercana dicono che vince la tradizione: non si rinuncia all’accoppiata caffè (o cappuccio) + brioche. Questo, infatti, è quanto viene richiesto al bancone da circa due terzi degli avventori. Nel dettaglio, quasi il 75% ordina una bevanda a base espresso (caffè liscio, macchiato, cappuccino) e circa il 60% la brioche. Tutto il resto segue a grande distanza. Anche questo è un dato che differenza il consumo ge -

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2023 Vs % 2019 Visite Rist. Commerciale 10.088,99 9,473,15 9.966,56 -1,20% Bar Caffetteria 3.721,00 3.218,57 3.406,31 -8,50% Spesa Rist. Commerciale 52.026,70 52.084,30 57.622,90 10,8% Bar Caffetteria 6.412,00 5.905,60 6.575,40 2,5%
Clienti “maturi” 2019 2022
COMMERCIALE
CONFRONTO CON LA RISTORAZIONE

nerico da quello dichiarato dalle catene. Basti pensare che per un operatore come 12oz , in certi periodi dell’anno, la vendita di bevande fredde supera addirittura quella del caldo. Più in generale, specialmente nelle principali aree metropolitane, il concetto di coffee-bakery, con una proposta più varia e moderna rispetto al bar tradizionale, si sta affermando. Allo stesso tempo, è ormai assodato il successo tra i giovani delle catene ispirate all’american coffee. Se qualcuno aveva dubbi sul successo di Starbucks in Italia, che qualche commentatore dipingeva come un sacrilegio nella patria dell’espresso, è sotto gli occhi di tutti come la catena americana continui a svilupparsi e aprire punti vendita. E la conferma della capacità di catalizzare i giovani di questi format proviene anche da un’originale studio condotto dal Team Innovation di PwC Italia , relativa all’offerta di ristorazione nei centri commerciali, condotta su oltre 20.000 conversazioni online. Il documento evidenzia che i Millennials sono i maggiori frequentatori giornalieri di centri commerciali (60%), seguiti dalla GenZ (30%) e dalla GenX (10%).

Ristoranti giapponesi e poké sono le cucine più apprezzate dai giovani, con 2.757 conversazioni, seguiti dalle caffetterie (2.640). Fanalino di coda per le pizzerie. Le caffetterie sono scelte per l’offerta di prodotti gourmet, come caffè di alta qualità e dolci raffinati, dal 45% degli utenti, per l’atmosfera accogliente (30%), l’accesso a esperienze premium come la tostatura del caffè (15%), il design della location (7%) e il servizio personalizzato (3%). Ecco alcune testimonianze delle aziende.

12oz: sempre più bevande fredde tra i giovani

12oz, format di caffetterie con servizio rapido di bevande coffee&milk based, ha raggiunto circa 30 punti vendita e nel 2023 ha archiviato un volume d’affari superiore a 12 milioni di euro (+34% rispetto all’anno precedente). Il marchio riesce a mescolare diverse anime: serve l’espresso all’italiano (che resta il prodotto più venduto per singolo punto vendita), ma incarna le nuove tendenze fatte di caffè lungo all’americana, “caffettoni” aromatizzati e bevande fredde da passeggio, alcuni a base caffè o latte, magari con aggiunte di panna, aromi, topping, altri che si allargano verso tea e juice. “Siamo un ottimo punto di osservazione per delineare il nuovo approccio al mondo del caffè dei giovani, visto che una parte consistente del nostro pubblico consiste in Millenials e Gen Z” racconta il fondatore e amministratore delegato, David Nathaniel . “Intanto, c’è un generale distacco verso le bevande gasate. I giovani sperimentano un nuovo modo di bere veloce, spaziando tra gusti leggeri, o molto forti, miscele aromatizzate, ma un trend molto evidente è il successo della linea fredda. Il caffè lungo freddo è tra i nostri best seller”. Per dare un’idea della proporzione, durante tutto l’anno il “freddo” rappresenta il 10-15% delle vendite di 12oz. Ma durante i mesi caldi, la quota supera anche il 50%. “Naturalmente, sui volumi complessivi, la classica prima colazio-

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ne riveste sempre una parte determinante. La brioche abbinata all’espresso o al cappuccio, magari aromatizzato, va forte nelle ore del mattino o in determinati luoghi, come nel travel. Però, a differenza di un bar normale, per cui la fascia pomeridiana è piuttosto grigia, da noi i locali si rianimano grazie alla fascia giovane descritta sopra”. Qual è la situazione contingente, rispetto ai consumi, secondo il punto di vista di 12oz? “Si registra una riduzione della spesa. Dopo tutto, la colazione fuori casa è uno di quei consumi non necessari, che si può anche sbrigare a casa, risparmiando. E anche chi non rinuncia, magari sta attento all’ammontare dello scontrino”. Quanto costa una tazzina di espresso da 12oz? “Da noi abbiamo un prezzo unico, 1,30 euro ovunque” aggiunge Nathaniel. “Questo prezzo, in una città come Milano, viene considerato normale. Altrove, invece, qualcuno si lamenta. Ma questo è un paradosso tutto italiano noto da anni, all’estero la tazzina di espresso costa molto di più”.

Bottega del Caffè cresce e diversifica, tra miscele regionali e aperitivo

Alessandro Ravecca, presidente e ad di Bottega del Caffè

Bottega del Caffè è il marchio di rivendita di capsule e cialde, ma anche il brand retail delle caffetterie, che appartiene a Cibiamo Group . Alla fine dello scorso anno, la società è stata riorganizzata, con l’ingresso nel capitale di Ottoholding (società del gruppo Caffè Ottolina), Rile Development (che fa capo alla famiglia Resca) mentre una quota personale rimane appannaggio di Alessandro Ravecca, presidente e amministratore delegato. Attualmente in Italia ci sono circa 40 caffetterie Bottega del Caffè, una decina a gestione diretta, le altre in affiliazione. Il numero è destinato a crescere e il marchio rimane quello di punta, nella compagina azionaria, per quanto riguarda la parte retail. E attualmente le vendite non sembrano mostrare incertezze. “Anche da inizio anno, registriamo consumi ottimi, con un incremento in doppia cifra rispetto all’anno scorso. Come numero di

Vergnano: “Occhio alla standardizzazione, che non premia

la qualità”

Enrico Vergnano, responsabile Horeca Italia di Vergnano

Caffè Vergnano, dal 2021 partecipato dal colosso Coca-Cola, è un torrefattore storico, ma anche un protagonista a livello retail, visto che le sue caffetterie raggiungono il numero di 180 nel mondo, di cui 140 in Italia. Il gruppo viaggia intorno ai 100 milioni di euro di ricavi. E il 2024 è una data particolare, perché l’azienda celebra i 25 anni dall’apertura del primo di questi locali a marchio, avvenuta a Chieri (Torino). Facciamo il punto sul consumo di caffè nel nostro Paese con Enrico Vergnano, responsabile Horeca Italia dell’azienda.

Come stanno cambiando i consumi di caffè al bar?

Sicuramente il numero di clienti che consumano la colazione al bar resta preponderante, ma sale anche quello nelle fasce orarie di pranzo, aperitivo e dopocena. Rispetto ai gusti dei clienti, l’espresso italiano è sempre in cima alle preferenze. Lo testimonia anche la volontà dei baristi di continuare ad investirvi, in termini di scelta di prodotto

e di offerta di esperienze ad alto valore aggiunto, come ad esempio miscele pregiate, capacità di racconto del contenuto della tazzina, servizio e merchandising.

Quali sono le tendenze post Covid?

Rispetto al periodo pre pandemia, si registra un aumento nel consumo dei prodotti senza lattosio o a base di soia, riso, avena, molto richiesti nel momento colazione. Anche nei menù, in verità, sale l’attenzione verso il consumo di prodotti vegetariani/vegani, ormai integrati stabilmente nella nostra proposta di ristorazione.

E la tazzina di espresso? Quanto costa da Vergnano?

In media il costo praticato al banco è di 1,12 euro ed è abbastanza costante, considerando una media di 1,13 euro al Nord e 1,09 al Sud/Isole. Il tema del costo della tazzina è delicato. Il prodotto sicuramente va valorizzato, per poter far comprendere al cliente la bontà e qualità dell’espresso che gli viene offerto. Oggi però ci troviamo di fronte ad una standardizzazione che non premia i baristi che compiono scelte di qualità, nella selezione del torrefattore e nell’offrire un servizio migliore in termini di conoscenza, preparazione, manutenzione delle attrezzature, formazione.

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Pascucci: “Ben vengano altri Starbucks. Fanno bene al mercato”

Mario Pascucci, amministratore delegato di Caffè Pascucci

Caffè Pascucci è un colosso del caffè italiano nel mondo, ben presente a livello di caffetterie a marchio, nell’ho.re.ca e nel caffè a casa. I coffee shop in Italia sono circa una quarantina, ma considerando il franchising esteso in tutto il mondo si arriva a un totale di circa 700 punti vendita. In questo momento è in forte espansione l’Asia, visto che si prevedono fino a cento aperture tra Corea del Sud (tramite un master franchisee) e in Cina (direttamente, tramite una società creata ad hoc). Ancne nel nostro Paese, la rete si basa sulla gestione diretta e per lo più lo sviluppo avviene nei centri città e centri commerciali. Ancora poco nel travel. Sul totale delle vendite, la parte “caffetteria” copre circa un 44% del volume, con circa un terzo rappresentato dall’accoppiata caffè/ cappuccino, mentre la parte restante è appannaggio di altre bevande calde e delle ricette (come mocaccino, marocchino, frappo freddi). A differenza di altri competitor, l’amministratore delegato Mario Pascucci non segnala un

momento di rallentamento negli affari. “Spieghiamo” precisa. “Se parliamo di post Covid, ancora non si è ripreso del tutto il consumo di colazione al bar fuori casa. Ma rispetto al contingente, nella primissima parte dell’anno c’è stato un lieve rallentamento fisiologico, che ha avuto la stessa dinamica di inizio 2022. Ma non parlerei proprio di una frenata dovuta al caro-vita o ai tassi di interessi alti”.

Qual è il vostro scontrino medio?

Diciamo sui 4,50 euro di media. Qualcosa in più nelle high street, qualcosa in meno nei centri commerciali.

E i margini? Dove si recuperano?

Sulla quantità. I prodotti a base caffè presentano un food cost basso, mentre sulla parte cibo c’è meno guadagno. Ma da noi questa voce, tra dolce e salato, non arriva al 30% delle vendite.

La tazzina al bancone del bar è roba “da anziani”?

Tutt’altro. L’80% della nostra clientela è sotto i 35 anni. Naturalmente, con le dovute differenze. In una città come Milano, in gran parte si tratta di un pubblico di mezza età. Ma se guardo a cittadine turistiche, come Rimini o Riccione, ci frequentano i giovanissimi. Inoltre, specialmente al Nord, cresce una nicchia di consumatori amanti de-

gli specialty coffee, miscele particolari, che possono costare anche il triplo del normale.

La concorrenza di una catena come Starbucks rovina i big dell’espresso italiano? Vi ruba i giovani?

No, è il contrario. La presenza di Starbucks, o di altri operatori legati al concetto di caffè speciale, non fa che aumentare la cultura del caffè. Fare un giro alla roastery di Milano è formativo, fa crescere il cliente e nel contempo abbassa la media di età in cui si approccia il caffè. La presenza di questi brand internazionali crea nuovi consumatori, che però, rispetto al passato, magari non si avvicinano al bar per il caffè normale, ma piuttosto attirati da una ricetta.

E invece, come va il caffè italiano all’estero?

La formula della caffetteria all’italiana funziona e conserva una grande capacità di richiamo. Poi, però, il prodotto va declinato secondo i gusti locali. In Corea del Sud e in generale in Asia, il prodotto più venduto è il caffè americano. Oltre confine piacciono molto le ricette “decorate”, l’espresso è importante ma non centrale. Anzi, più di vent’anni fa, con le prime aperture all’estero, questo aspetto finiva per fornire risvolti comici. Spendevamo molte ore di formazione del personale sul caffè espresso. Ma poi, quando aprivamo i locali, per alcuni clienti quella tazzina così piccola sembrava uno scherzo. Abbiamo imparato presto la lezione.

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Women in coffee

Per quanto riguarda la sostenibilità sociale, con il progetto Women in coffee, arrivato anche nei bar (oltre 60 in Italia), Vergnano sostiene il lavoro delle donne nelle piantagioni di caffè e altre iniziative al femminile. Il caffè e i prodotti creati appositamente in rosa dedicati a Women in Coffee, in vendita presso alcuni locali e sul sito, contribuiscono ad una raccolta fondi.

Caffè Pascucci porterà in Italia Paris Baguette

Caffè Pascucci porterà in Italia il marchio Paris Baguette, caffè-boulangerie di ispirazione francese, ma di proprietà coreana. L’accordo, siglato lo scorso 24 marzo, permetterà a Paris Baguette di entrare in un mercato chiave del vecchio Continente, dopo che il brand è già presente in Francia e Gran Bretagna. A dispetto del nome, Paris Baguette appartiene al colosso coreano SPC Group, che in Corea del Sud lo sviluppa fin dal 1988, poi dal 2004 in Cina, e successivamente ha iniziato un’intensa penetrazione negli Stati Uniti e in altri Paesi dell’Asia. Di contro, SPC Group è un partner storico, fondamentale per la crescita di Caffè Pascucci in Asia. Il rapporto è consolidato sin dal 2002 e oggi SPC gestisce circa 530 caffetterie Pascucci in tutta l’Asia. L’accordo è stato sancito dal presidente del brand italiano, Mario Pascucci e dal presidente di SPC Group, Hur Young-in.

scontrini e fatturato superiamo il 2019” testimonia l’a.d. Ravecca. La colazione e il dopo pranzo restano i momenti di maggiore afflusso. Ma la catena punta a diversificare sempre di più l’offerta, tra focacce e cocktail, così da vivacizzare tutte le fasce orarie, compreso l’aperitivo serale. “Il caffè resta primario. E non solo l’espresso, anzi, siamo stati tra i primi a proporre quelli speciali e oggi proponiamo una selezione di sei specialità regionali (il bicerin torinese, il padovano, il napoletano, il salentino, il calabrese e il siciliano) che sono richiestissimi in tutta Italia, da Nord a Sud, non solo nel territorio d’appartenenza”. Anche La Bottega del Caffè testimonia un trend: “Ci sono sempre più giovani che si avvicinano al caffè, rispetto a una volta. Direi già dai 22-23 anni”. Ma alla fine, si fanno i margini con la tazzina del caffè? Alla Bottega, l’espresso costa in media 1,20 euro, con punte al Nord di 1,30. “In generale, il Sud si sta allineando con i prezzi” testimonia Ravecca. “Se torniamo agli anni del passaggio all’euro, il caffè costava 1.600 lire, per poi passare a 80 centesimi. Dopo 24 anni, tutto è rincarato a dismisura, dagli affitti alle materie prime, mentre l’espresso resta a poco più di un euro. Quindi è chiaro che i margini si siano contratti”.

Goppion, esempio di torrefazione radicata sul territorio

Goppion è una torrefazione storica con sede in Veneto, a Preganziol (provincia di Treviso), nata nel 1948. Un’eccellenza del territorio che pian piano si è estesa nel Triveneto e che ancora oggi conserva una proprietà al 100% famigliare. Il marchio possiede tre caffetterie a Venezia , più altre a Padova, Treviso, Mestre, Belluno, Conegliano, Vittorio Veneto, Grado e Mogliano . E ce n’è anche una a Vienna, in corrispondenza della sede societaria estera, strategica per l’Est Europa. Goppion, infatti, deve all’export circa il 20% dei suoi ricavi (per l’84% dal canale Horeca). La rete di caffetterie si basa generalmente sulla formula dell’affitto di ramo d’azienda. Al momento, il focus non è sulla crescita numerica, né sull’ampliamento dei canali commerciali, visto che travel e shopping center sono ancora da percorrere. Attualmente, dalla caffetteria di Mestre, è partito un piano di rinnovamento del format, che poi verrà esteso anche agli altri punti vendita. Il senso del restyling è quello di rendere il punto vendita più accogliente e di richiamo, in modo da affermarsi come punto di riferimento anche per il pranzo o l’aperitivo, e non solo per un caffè veloce al bancone.

“Le nostre caffetterie – spiega Paola Goppion , che si occupa del marketing e della comunicazione - sono la bandiera dell’azienda. I consumatori sono alla ricerca di un luogo da vivere in più momenti, dunque non è più sufficiente puntare solo su un’offerta di caffè, benché di qualità, sia da prendere al bar sia per il consumo domestico”.

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Il nuovo Illy Caffè a Montecitorio

AVOLTA, RISULTATI OK POST FUSIONE CRESCITA ORGANICA SOPRA IL 20%

Il gruppo che riunisce Dufry e Autogrill promette di correre più rapidamente rispetto ai livelli di traffico. “Diversificazione è la nostra arma in più” dice il Ceo Xavier Rossinyol di Adriano Lovera

I risultati finanziari sembrano dare ragione alla bontà dell’operazione Avolta, il nuovo nome del gruppo creato l’anno scorso dopo la fusione tra Autogrill e Dufry. Avolta ha diffuso dati di bilancio superiori alle attese degli analisti, con ricavi 2023 che si portano a 12,53 miliardi di franchi svizzeri, che corrispondono a una crescita organica del 21,6%. In aumento anche il margine Ebitda-Core, salito dall’8,7% al 9%.

Resilienza concetto chiave

“Sfruttiamo in pieno la ripresa dei viaggi. E mai come in questo momento siamo convinti della bontà della fusione intrapresa lo scorso anno” ha detto il Ceo, Xavier Rossinyol nel corso della conference call di presentazione dei dati. Il manager si è spinto anche a promettere una crescita superiore al mercato. “I viaggiatori dovrebbero crescere in media del 4-5% l’anno nel futuro. Ma noi prevediamo di fare meglio, almeno +5-7%”. La resilienza è uno dei

concetti chiave che stanno alla base del progetto di fusione tra le due entità. “Oggi siamo fortemente diversificati, sia come proposta commerciale, sia come presenza nel mondo. Questo ci permette di essere super resilienti contro potenziali problemi, che siano tensioni geopolitiche o fiammate inflazionistiche” ha spiegato il manager, che ha aggiunto: “Oggi non siamo alla ricerca spasmodica di nuovi contratti, perché già abbiamo un tasso di rinnovi delle concessioni esistenti che supera di molto il 90% e in certe zone, come gli Stati Uniti, sfiora il 99%”.

Predominio dei ricavi aeroportuali

Il perimetro dei ricavi di Avolta è equamente suddiviso tra duty-free al 37%, duty-paid al 31% e f&b al 32%. Il canale aeroportuale genera l’82% delle vendite. L’Asia-Pacifico è la regione cresciuta maggiormente (+77%), ma quella Europa-Emea-Africa conserva il peso principale dei ricavi, circa il 50%.

Tra le novità commerciali principali, va segnalata l’apertura di format ibridi , come l’ Hudson Cafè a Milano Malpensa (Terminal 2); l’estensione del contratto allo scalo internazionale di Abu Dhabi, che ha incluso l’apertura di 13 nuovi locali; il rinnovo di quasi tutti i contratti in Spagna e dello scalo strategico americano di Las Vegas; la partnership con Hubei Airport Group, come concessionario master per il Terminal 2 dello scalo internazionale Tianhe di Wuhan, in Cina. Tra gli ultimi “successi” commerciali, c’è il contratto della durata di 9 anni appena concluso allo scalo internazionale Sabiha Gökçen di Istanbul, il secondo della capitale turca. In questo contesto, Avolta provvederà a rinnovare l’offerta di 22 punti vendita food & beverage esistenti e introdurrà quattro novità, per un totale di 26 attività. Anche in questo caso, l’offerta mescolerà brand noti internazionali (come KFC o Starbucks) ad altri più legati all’esperienza locale, come Karafirin. Tra l’altro, sarà aperto un bar proprietario caratterizzato dalla nota birra locale Anadolu Efes.

America sotto i riflettori

Per quanto riguarda il piano più ampio di crescita, Destination 2027, si segnalano alcuni target ben definiti a livello geografico, tra cui un’ulteriore crescita organica in Nord America e nell’Asia Pacifico, maggior penetrazione in canali caratterizzati da potenziale crescita (per esempio il food & beverage in Sud America-Latam) e ci saranno nuove operazioni di joint venture e di acquisizione di società più piccole (bolton). Avolta gestisce circa 5.100 punti vendita nel mondo, in 73 Paesi con un portafoglio di oltre 1.000 brand.

DIVERSIFICAZIONE DEI RICAVI

pag. 48 | retail&food |Aprile 2024 TRAVEL | Bilanci
Xavier Rossinyol, Ceo di Avolta

Giuseppe Addamo, Founder VAIA

In un contesto narrativo che ci racconta spesso di persone che lasciano il posto fisso per partire in barca a vela, allevare le capre o – nei casi più temerari – aprire la Partita Iva, c’è la storia di tre ragazzi che si conoscono all’università, trovano impiego in realtà importanti e distanti tra loro e poi, dopo una furiosa tempesta di vento, lasciano le rispettive aziende e ne fondano una propria, in nome dell’ambiente e del “dare” più che del ricevere. È la storia di VAIA, una startup con base in Trentino e un ufficio a Borgo Valsugana, fondata nell’ottobre del 2019 dal siciliano Giuseppe Addamo (che lavorava nel settore commerciale di Coca-Cola), il veneto Paolo Milan (ex analista per Calzedonia) e il trentino Federico Stefani (impiegato nelle risorse umane alla Nato, sede di Bruxelles). Età media: 31 anni.

“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”: cita Fabrizio De Andrè Giuseppe Addamo per dipingere la spinta che ha portato lui e i suoi due amici a lasciare le rispettive città e lavori per riunirsi a Trento e concretizzare un’idea: quella di reagire a un evento brutto con qualcosa di bello, restituire risorse alla comunità e ai territori colpiti da un tremendo evento climatico. La loro società porta infatti il nome della tempesta Vaia che nell’ottobre del 2018 colpì soprattutto il Nord Italia, abbattendo qualcosa come 42 milioni di alberi solo sulle Dolomiti. L’intuizione è un’azienda che recupera il legno degli abeti rossi abbattuti dal vento e, grazie al lavoro degli artigiani di montagna, lo trasforma in piccoli amplificatori per lo smartphone, i VAIA Cube. Nel 2020 il progetto decolla; mentre scriviamo sono più di 100 mila gli

A cura di Beatrice Ramazzotti

amplificatori venduti in tutto il mondo. Oggetti unici prodotti da dodici artigiani nelle loro botteghe in Trentino e in Veneto, 250 mila tonnellate di legname recuperato finora e più di 100 mila alberi piantati sulle Dolomiti, uno per ogni amplificatore venduto.

“La fatica rende tutto più concreto – dice Giuseppe – per me una giornata trascorsa assieme ai falegnami o con i custodi forestali è molto più formativa di riunioni, call e congressi”. VAIA diventa in poco tempo una realtà innovativa solida, a vocazione sociale e ambientale, capace di lanciare un messaggio di rinascita per le Dolomiti. Un modello tra l’altro replicabile che presto attecchirà in Puglia dando nuova vita al legno degli ulivi vittime della Xylella. I ragazzi sono potenti, crescono, come le loro casse amplificano la rete di relazioni, nascono collaborazioni con le università - la Bocconi di Milano, la Cà Foscari di Venezia - artisti come Marco Mengoni ed Elisa li sostengono. Organizzano giornate in mezzo alla natura per piantare insieme nuovi alberi con le famiglie, gli amici e le aziende partner; c’è anche tempo per fare meditazione e lanciare nuovi progetti. L’innesco viene propagato da una comunicazione mirata che intercetta un pubblico attento e interessato. La loro società si autofinanzia, non cerca aiuti, né riceve fondi esterni. È un miracolo? No, sono bravi loro: hanno studiato, hanno costruito un piano industriale partendo da un’idea che sembrava utopia, hanno ideato il progetto giusto, nel momento giusto e lo hanno portato avanti con competenza e professionalità.

Nel novembre 2022

Giuseppe partecipa a un convegno a Milano e racconta la storia di VAIA a una delle ospiti presenti senza sapere chi fosse. Lo scoprirà pochi giorni dopo, ricevendo una telefonata dalla Santa Sede: Papa Francesco vorrebbe incontrarli. E loro partono per Roma, coi loro trent’anni e un carico di speranza e voglia di fare che dovrebbe far fermare e riflettere tanti di noi.

pag. 49 | retail&food | Aprile 2024

AMAZON SPIAZZA TUTTI: COMPRA UNA PARAFARMACIA A MILANO

È bastata l’acquisizione (per ora) di una parafarmacia delle 10 che Pulker Farma possiede tra Roma e Milano, da parte di una società collegabile ad Amazon, per agitare le acque. La società in questione è la Pellicano Italy SRL, che ha per oggetto proprio l’acquisto e la gestione di parafarmacie su tutto il territorio nazionale. La società ha acquisiti la farmacia ex Pulker di Milano, in un punto di piazzale Cadorna antistante alla stazione ferroviaria dove passano migliaia di persone ogni giorno. Una location eccezionale (135 mq.) per un flagship store dell’azienda di Seattle che, più al mercato farmaceutico on line, in generale oggi precluso, potrebbe essere riservato al retail del beauty e della cura della persona. O comunque dedicato al suo ecosistema, che ha in Amazon Prime il suo perno fondamentale.

Serve il negozio per operare on line

Ha sorpreso che Amazon abbia scelto l’Italia per provare ad aprire la sua prima farmacia “brick and mortar” in Europa, anziché in mercati dove l’online farmaceutico viaggia su volumi più che appetibili come la Germania o il Regno Unito. O forse lo sta progettando anche altrove, viste le normative in vigore a livello europeo. Secondo le analisi sul 2023 di AssoSalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione, che fa parte di Federchimica) commissionata a IQVIA, farmacie, parafarmacie e corner della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) mantengono nel 2023 un buon livello. Guida il trend la farmacia fisica, che conserva una solida quota di mercato, pari al 90,8% a volumi (se si includono le vendite on line).

pag. 50 | retail&food |Aprile 2024
PHARMA | Retail
di Mario Sassi, senior advisor e blogger

I fatturati derivanti dai soli acquisti on line di farmaci senza obbligo di ricetta registrano un aumento del 15,2% a fatturato e del 5,8% in volumi.

In Italia (e non solo) la vendita di farmaci online è permessa solo a una farmacia o parafarmacia con presenza fisica sul territorio e tutte le attività devono fare riferimento a un farmacista regolarmente registrato al proprio ordine professionale. Senza una rete più o meno diffusa di farmacie fisiche nei vari Stati UE una farmacia online non sembra in alcun modo autorizzabile. Vale la circolare del Ministero della Salute del 2016. Da qui, credo, la scelta obbligata di Amazon. All’interno dell’Europa i farmaci consegnati devono essere quelli autorizzati nello Stato membro di destinazione.

Gli investimenti avanzano

Secondo Farmakom, che ha analizzato i dati del Ministero della Salute, in Italia nel 2019 c’erano 863 tra farmacie e parafarmacie online (+199 rispetto all’anno precedente). Nel 2020 sono salite a 1060. Nel 2023 sono diventate circa 1400. Ciò significa che ogni anno nel nostro Paese nascono circa duecento nuovi e-commerce che vendono parafarmaci, prodotti per la salute e bellezza. Va comunque sottolineato che, oltre alle differenze normative tra il mercato USA e quello europeo, da noi c’è anche una maggiore sensibilità verso la professionalità del farmacista. È però evidente l’evoluzione del modello tradizionale in un’ottica phygital. Amazon è presente in Europa e negli USA soltanto sul canale online, con i suoi marchi Amazon Pharmacy e Pillpack (acquisita nel 2018 per un miliardo di dollari circa) pur avvalendosi di un rapporto con cin-

quantamila farmacie fisiche americane con cui ha sviluppato delle partnership in modo da garantire ai clienti un servizio di consegna a domicilio efficace. Quello che sembra evidente è che i piani del colosso di Seattle per il comparto medico-sanitario sono sempre più maturi.

Nel 2020 ha lanciato Amazon Pharmacy, la sua farmacia online per l’acquisto di farmaci dietro prescrizione medica. Nel 2022 Amazon ha poi acquisito One Medical. La società con sede a San Francisco, in California che conta 188 ambulatori e offre un’ampia gamma di servizi di telemedicina. “Pensiamo che l’assistenza sanitaria sia in cima alla lista delle esperienze che hanno bisogno di essere reinventate” ha affermato Neil Lindsay, senior vicepresident di Amazon Health Services. L’interesse del colosso dell’e-commerce nel settore sanitario è noto da tempo. Solo il mercato USA delle prescrizioni cuba circa 370 miliardi di dollari. Amazon Pharmacy è una farmacia digitale presente negli Stati Uniti attraverso il portale Amazon.com. Vende la maggior parte dei farmaci prescritti dai medici americani, consegnandoli direttamente a casa (consegna gratuita in due giorni per i membri Prime).

App innovativa, per ora negli Usa

“L’intelligenza artificiale generativa ci aiuta a sintetizzare i dati per sperimentare diversi scenari di stoccaggio. Questo ci consente di migliorare la capacità di prevedere quali medicinali dobbiamo avere a disposizione in ogni

luogo”, ha dichiarato Alexandre Alves ingegnere a capo del progetto. Al tradizionale abbonamento per ricevere a casa prodotti di ogni genere, generi alimentari, per vedere film si aggiunge quello per avere farmaci da prescrizione a domicilio. È il servizio RxPass riservato agli utenti Prime di Amazon: con soli cinque dollari al mese (per ora è riservato soltanto agli Stati Uniti) si possono ordinare oltre 50 farmaci generici comunemente prescritti che trattano più di 80 patologie, tra le quali ipertensione e reflusso acido, ansia e depressione, con consegna gratuita. In una intervista del 2020 a Fierce Biotech John Love, vicepresidente di Amazon Pharmacy ha detto. “L’esperienza della farmacia non è stata innovata ormai da decenni”.

Fin dalla liberalizzazione del settore, avvenuta nel 2015, le farmacie online hanno affollato la rete con i loro prodotti per la salute, i farmaci da banco, ma anche i cosmetici, sempre più richiesti dai consumatori. Il settore resta uno dei più floridi, anche e soprattutto dopo la pandemia, che ha spinto agli acquisti online. Comprensibile quindi la scelta di Amazon del nostro Paese. Aggiungo che in tema di e-commerce farmaceutico l’Europa deve ancora trovare una sua unanimità legislativa. La vendita online di farmaci generici è diventata giustamente un mercato sempre più appetibile e in mancanza di regole chiare, le aziende europee rischiano però di restare un passo indietro.

pag. 51 | retail&food | Aprile 2024

Focus Franchising a cura di Massimo Barbieri, titolare di SOFI

Dal Franchise Expo un trend in ascesa: il multi unit franchisee crea il proprio concept

Franchise Expo, che si è tenuta a Parigi dal 16 al 18 marzo, è stata un’ottima occasione per tastare il polso del franchising a livello internazionale. Qualche numero. È aumentato del 4% il numero degli espositori, da 570 dell’anno scorso a 594. 510 i brand presenti, di cui un quinto non francesi. Oltre 32.000 i visitatori nei tre giorni di evento.

Gli espositori italiani erano 33, di cui 26 insegne e 7 organizzazioni di categoria/media. In 14 casi si trattava della prima volta all’evento. La ristorazione/food era rappresentata da 15 marchi, otto dei quali all’esordio: un buon indicatore di vitalità. Importante il supporto di ICE – Istituto per il Commercio Estero – che ha curato un’area espositiva con 14 spazi a disposizione delle realtà italiane.

Tra le novità, numerose proposte con bandiera del made in Italy, come la pasta di Pasta Da Sempre o la pizza di ‘na Pizza e Pizza Ammor, il gelato di Don Nino, peraltro già presente oltreconfine in Spagna e Cina, la schiacciata toscana di Tosca, ed i tartufi di Truffleat, ma anche proposte più trasversali, come quella di Kebhouze (già in Spagna e UK) o di Yoyogurt. Imponenti gli stand di Doppio Malto, Old Wild West e Pizzikotto, già attivi Oltralpe, che con la loro presenza lanciano un chiaro messaggio di determinazione verso una ulteriore espansione. Le insegne di ristorazione erano ben 95. Rilevanti le presenze di quelle di pizza e di hamburger, mentre ha fatto ritorno all’Expo, dopo anni di assenza, anche McDonald’s. Tra le caffetterie, c’erano alcuni marchi noti come Ange e Le Pain Quotidien. Diversi dei brand sono appena arrivati in Italia o stanno per arrivare. Nel primo gruppo, spiccano Paul, Dream Donuts, O’ Tacos

(strategicamente lungimirante l’accordo firmato lo scorso anno con la catena olandese Johnny’s Burger), Oakberry. Presente anche Subway (che ha appena siglato un accordo di sviluppo con McWin Capital Partners per aprire quasi 600 punti vendita tra Francia, Repubblica Ceca, Lussemburgo e Belgio). Stanno per aprire i battenti Exki e Leon, entrambi con SSP come franchisee, nelle stazioni di Torino Porta Nuova e Roma Termini. La parola d’ordine che emerge da questa Fiera è “crescita”.

Leon ci offre lo spunto per chiudere con una nota su Bertrand Franchise, ed un trend che vediamo emergere forte, e cioè quello dei grandi gruppi che iniziano la loro esperienza come Franchisee e poi, crescendo, creano marchi di loro proprietà (e se non li creano, li comprano) e diventano anche Franchisor. Groupe Bertrand è una realtà con oltre 1.100 ristoranti ed un giro d’affari di ben 2,8 miliardi di euro. La sua galassia di brand comprende Au Bureau, Hippopotamus, appunto Leon, Volfoni, Pitaya, rilevata ad inizio 2023, Joyo, Itsu, Burger King, di cui è Master per la Francia e con cui conta oltre 500 ristoranti. L’evoluzione di Groupe Bertrand è interessante, ed il suo è un business model che vedremo svilupparsi anche in Italia: quello di affiliati che da Multi-Unit e Multi-Brand Franchisee crescono ulteriormente e diventano Franchisor. Nei prossimi articoli parleremo di chi sta intraprendendo questa strada in Italia. Solo un esempio come teaser: Imperium è un originale concept creato da un Multi Unit Franchise di Old Wild West, che si conferma quindi una eccellente scuola di Operations e Franchising.

pag. 52 | retail&food |Aprile 2024
Massimo Barbieri

CONFIMPRESE SOSTIENE I BRAND

SU FORMAZIONE E SOSTENIBILITÀ

Con 450 brand commerciali, 90mila punti vendita, rappresentativi di circa 800mila addetti, Confimprese è una sigla di riferimento per tutto il mondo del commercio retail. La sigla raggruppa i primari operatori attivi sul nostro territorio, sia con reti dirette sia in franchising, ne tutela gli interessi e punta a favorire lo sviluppo dei negozi dei marchi in Italia, ma anche all’estero. Un punto di forza dell’associazione è il suo essere trasversale tra i settori merceologici, visto che la base associativa si compone per il 32% di imprese della ristorazione, il 23% abbigliamento-accessori, il 29% appartiene ad altre tipologie di retail, mentre una quota importante, pari al 16%, è composta da quelle imprese, per lo più del mondo dei servizi, che vanno sotto la definizione di “retail partner”.

Cruciale lo studio dei dati

La congiuntura, nella prima parte del 2024, non è stata particolarmente

favorevole per i consumi e di conseguenza per le aziende associate. Gli acquisti degli italiani sono partiti con il freno tirato, un po’ in tutti i settori. Questo determina uno scenario 2024 in cui la ricerca della convenienza sarà uno dei fattori più importanti, se non il primo, a guidare comportamenti e scelte. Proprio per intercettare i cambiamenti nel sentiment dei consumatori, una parte consistente dell’attività di Confimprese si concentra a livello di ufficio studi. La sigla produce un Osservatorio mensile sui consumi, tra i principali strumenti di retail business analysis in Italia. Ma anche osservatori permanenti sui trend di settore, sul franchising, sull’immobiliare commerciale, sulla giurisprudenza, sul lavoro e su altre tematiche corporate. Al centro studi si affiancano le attività di tipo istituzionale, riguardanti vari aspetti: dialogo con le istituzioni sulle norme che regolano il retail, flessibilità nel

FONDAZIONE

NUMERI

CONSIGLIO DIRETTIVO

mercato del lavoro, franchising, semplificazione del dialogo tra imprese e pubblica amministrazione, imposte, con particolare riferimento a quello immobiliari.

Iniziative sostenibili

“Tra gli argomenti su cui punteremo nel 2024 vi è lo sviluppo di modelli di business sostenibili, in linea con il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, attraverso iniziative che promuovano la sostenibilità” commenta Mario Resca, presidente di Confimprese. Una di queste iniziative si chiama “Siamo aperti al risparmio energetico” , è stata prorogata per tutto il 2024 e ha ricevuto il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Comune di Milano. Già durante la prima edizione, nel 2022, il progetto aveva raccolto numerose adesioni tra gli associati tra cui Bialetti, Città del Sole, L’Erbolario, La Yogurteria, Miniconf, Natuzzi, Nau!, Takko Fashion, Thun. Un terzo degli italiani ritiene prioritaria la riduzione degli sprechi e il 58,6% indica le aziende come attori importanti insieme a cittadini e Governo per il raggiungimento degli obiettivi Onu. “Continueremo, inoltre, nello sviluppo della partnership con istituzioni ed enti e nel promuovere la formazione attraverso la Academy Confimprese, il 1° Istituto Tecnico Superiore In Italia per store & area manager per i settori retail e ristorazione, che garantisce l’assunzione immediata da parte dell’azienda con un contratto in apprendistato” ha aggiunto il presidente Resca, “un percorso biennale di formazione gratuita e professionalizzante e un titolo di studi riconosciuto”.

1999

450 brand, 90mila punti vendita, 800mila addetti

Mario Resca (Presidente), Francesco Montuolo (Executive vice president), Mario Maiocchi (Research centre executive director). Elisabetta Ainardi (Kasanova), Claudio Alessi Compar (Bata), Diego Babbo (Natuzzi), Emilio Giovanni Bandera (Cisalfa sport), Fabrizio Bolis (UCI Cinema), Claudia Boni (OVS spa), Armando Borsetti (Kipoint), Luca Cardone (Wind), Alessandra Carra (Feltrinelli), Barbara Cimmino (Inticom), Michel Jaques Cohen (Dentalpro), Franco Costa (Costa Group), Gianpietro D’Adda (BEFED), Luca D’Alba (Autogrill), Marco Di Dio (Jakala), Marco Di Mauro (Gioia), David Green (Guess), Davide Guardamagna (Gealex), Carlo La Giglia (EY), Raffaella Lambri (Maisons du monde), Nicola Lanzetta (Enel Italia), Luca Leoni (Payback Italia), Matteo Lessi (Teddy), Mauro Ornelli (Vera), Ismaele Passoni (Neoapotek), Anand Zikar Remtolla (Nhood), Marco Ricchetti (Corani & Partners), Francesco Riganti (Mondadori), Alberto Rivolta (Prenatal Retail Group), Roberto Ronchi (Anytime fitness), Monica Salvestrin Brogi (Nau!), Marco Sani (Sicuritalia), Angelo Scafuto (Lagardere), Elena Siniscalchi (Aon), Pasquale Sorrentino (Pastificio Rana), Gabriele Veronesi (Swatch Italia), Dario Villa (Burger King).

pag. 53 | retail&food | Aprile 2024 FOCUS | Associazioni
Mario Resca, presidente di Confimprese

Rinnovata la partnership tra Chef Express ed Hera per nuovi progetti di economia circolare

Il Gruppo Hera e Chef Express hanno sottoscritto un accordo rinnovabile, della durata di tre anni, per collaborare a progetti di economia circolare e sostenibilità ambientale e sociale. La partnership è stata avviata nel 2022 e finalizzata al recupero e alla trasformazione in biocarburante degli oli vegetali esausti provenienti da bar e ristoranti gestiti dalle società di ristorazione del Gruppo Cremonini. Nel 2023 sono stati raccolti 128 tonnellate di oli e trasformati in oltre 132 mila litri di biocarburante. Tra le priorità della partnership c’è quella di estendere ad almeno altri 10 locali Chef Express in Emilia-Romagna il monitoraggio della raccolta dei rifiuti organici destinati agli impianti del Gruppo Hera di Sant’Agata Bolognese (Bologna) e Spilamberto (Modena) nei quali gli scarti sono trasformati in biometano e compost, per quantificare e monitorare il contributo di ogni punto vendita in termini di decarbonizzazione.

Klépierre e Generation Italy insieme per l’occupazione giovanile nel retail

Klépierre Italia e Generation Italy, organizzazione no-profit fondata nel 2018 da McKinsey & Company, hanno lanciato un programma per supportare l’occupazione giovanile nel settore retail. Il programma prevede che i retailers dei centri commerciali di Klépierre Italia siano coinvolti nella fase di definizione e sviluppo di percorsi di formazione rivolti ai giovani candidati dai 18 ai 39 anni interessati ad avviare una carriera nel mondo retail. Le persone selezionate tramite colloqui accedono ad un percorso di formazione gratuita della durata di 3 settimane, mirato ad acquisire competenze tecniche e attitudinali nei settori del retail, delle vendite al dettaglio e della ristorazione. Nel 2023 la partnership ha visto il raggiungimento di un tasso di placement dell’80% nei 10 centri di Klépierre su scala nazionale, a fronte di più di 350 studenti formati in 20 classi e 200 retailers coinvolti.

Sostenibilità ambientale ed energie rinnovabili nell’accordo tra Intesa San Paolo e CNCC

Al via la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e il CNCC Consiglio nazionale dei centri commerciali. L’accordo prevede il sostegno alle imprese aderenti al CNCC verso investimenti green e in energie rinnovabili favorendo la diffusione delle Cer-Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo collettivo. Le imprese saranno accompagnate da Intesa Sanpaolo e da partner specializzati nei loro progetti di investimento in energie rinnovabili attraverso soluzioni dedicate come S-Loan CER e S-Loan Progetti Green, che prevedono premialità sulle condizioni di tasso al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità condivisi tra banca e azienda. “Questo accordo che fornisce delle soluzioni concrete per aiutare i nostri soci ad agire con una maggiore efficienza nell’implementazione di iniziative volte alla transizione energetica, oltre a dare un contributo per il raggiungimento degli obiettivi sfidanti posti dalle norme EU” ha commentato Roberto Zoia, Presidente del Consiglio Nazionale Centri Commerciali (nella foto).

Iperal, arrivano le “green box” di carta riciclata in collaborazione con ReLife

Prosegue la partnership tra i supermercati Iperal e ReLife che, da anni, effettua presso alcuni punti vendita i servizi di ritiro e lavorazione degli scarti in carta e cartone, garantendone l’avvio a riciclo. La partnership, adesso, si è rafforzata con una nuova attività che certifica la restituzione di una parte di tali scarti sotto forma di nuovo prodotto, ovvero di cartoni per la spesa “Green Box Iperal”, direttamente a disposizione del consumatore finale in tutti i negozi e composti per il 40% di carta riciclata. Grazie a questa novità, da novembre 2023 ad oggi sono stati prodotti quasi 60.000 cartoni, con distribuzione capillare nei negozi Iperal, ponendo al centro dell’attenzione la creazione di valore sostenibile, nel rispetto dell’ambiente. Oltre 45.000 green box, così prodotte, sono state vendute: l’accoglienza positiva da parte dei clienti testimonia il successo di questa iniziativa che promuove attivamente la sostenibilità ambientale.

NEWS | ESG pag. 54 | retail&food | Aprile 2024

Osservatorio Collaborations e Co-Branding a cura di BRAND JAM

Lagardère e Maison Elle: da rivista di moda a brand retail/esperienziale di

fascia alta

Con Brand Jam osserviamo il mondo della brand innovation, sezionando con il suo Osservatorio Collaborations più di 300 casi ogni trimestre. Per questo numero di Retail & Food, abbiamo scelto Maison Elle, un brillante caso di brand extension in licenza, in cui un marchio lifestyle globale, nato da una rivista femminile si evolve fino a diventare (anche) una rete di boutique hotel.

Partiamo dal brand. Elle fa dell’innovazione una costante, sin dalla nascita nel 1945, innovazione che ha portato il marchio a intraprendere pionieristicamente la strada della brand extension, traducendo i suoi valori di marca in prodotti di consumo ad alta desiderabilità. L’affinità dei suoi valori con moda e bellezza ha favorito nel tempo il suo ingresso in settori come l’abbigliamento, i prodotti cosmetici con Coty, l’eyewear con Charmant, collaborazioni con H&M, grazie ad accordi di licenza con specialisti di settore. Il recente ingresso del brand nei servizi esperienziali – Elle Boutique, Elle Caffè - in numerosi Paesi, è il secondo capitolo della brand extension, che oggi porta il marchio ad aprire le prime due Maison Elle, a Parigi e a Amsterdam, a cui seguiranno in un prossimo futuro nuove aperture in Sud America e Medio Oriente.

La brand experience di Maison Elle non riguarda solo il contenitore, ma soprattutto il contenuto. “Creative”, “Engaging”, “Upper Midscale”, “Women Curated”, “Design-led” sono solo alcuni degli item valoriali che sul sito descrivono Maison Elle e il suo posizionamento. Non solo un hotel, ma una destinazione che celebra “l’arte di vivere secondo Elle”, calata nel contesto culturale e tu-

ristico parigino, appena replicata con coerenza ad Amsterdam, e che contiene altri spazi esperienziali come il café- ristorante, l’area relax e la beauty-spa. Un “rifugio urbano”, caratterizzato da un arredamento chic e da un design influenzato dalle tendenze più recenti, dove è possibile ricevere un servizio altamente personalizzato. Per la realizzazione del progetto Elle si avvale di partner specializzati nel settore immobiliare e nell’ospitalità. Extendam è il capital partner specializzato in investimenti di PMI specializzate in hotel di media-alta gamma, Studio V, con la filiale Valotel, gruppo francese dedicato all’ideazione di marchi ed esperienze alberghiere, con particolare attenzione al design e allo sviluppo deglii spazi, che ha aperto la prima Maison Elle parigina, mentre il nuovo spazio di Amsterdam è stato realizzato in collaborazione con Black Label Hospitality. Actur e Whitney Robinson International sono invece i partner che svilupperanno il format rispettivamente in Messico e in Medio Oriente.

Attivazioni di questo tipo non sono una novità in USA, Medio e Estremo Oriente, in cui da tempo ristorazione, servizi alberghieri e sportivi, e spazi commerciali hanno scoperto il valore distintivo di marchi esterni e sono stati in grado di sviluppare “branded destinations” in licenza. Questo approccio fa parte della cultura di business tipica di ecosistemi in cui vengono valorizzati gli asset intangibili. Che la Francia parta con entusiasmo e su scala globale con un progetto simile fa sperare che anche in Italia si possano intravvedere presto le opportunità di sviluppo.

pag. 55 | retail&food | Aprile 2024

Aeroporto Bologna, traffico record, meno utili

BOLOGNA – La società di gestione dell’aeroporto Marconi di Bologna ha approvato i risultati 2023, con ricavi consolidati a 145,1 milioni di euro (+7,8% sul 2022 e +15,9% sul 2019) con un margine Ebitda di 44,1 milioni. L’utile consolidato, pari a 16,7 milioni, è circa la metà rispetto a quello del 2022. Per quanto riguarda il traffico, confermata la crescita del 17,4% sul 2022, con un volume che sfiora i 10 milioni di passeggeri (9,97 milioni il dato finale). Una novità anche nel cda: è stata cooptata Claudia Bugno in sostituzione della consigliera dimissionaria Sonia Bonfiglioli.

Avolta rinnova in Scozia, +30% di spazi retail

EDIMBURGO – Avolta ha ottenuto l’estensione di 7 anni del contratto esistente per la gestione degli store all’aeroporto di Edimburgo, in un rapporto commerciale che dura da oltre vent’anni. Il rinnovo comporta anche un incremento degli spazi retail del 30%. Questo aumento si deve in particolare all’operazione di rinnovo del World Duty Free store, che arriverà a coprire una superficie di 1.740 metri quadrati. Una parte rilevante sarà naturalmente dedicata ai grandi produttori di whisky scozzese. Lo scalo della capitale è il più trafficato della Scozia, con un potenziale di circa 15 milioni di passeggeri l’anno (dati 2019).

Lagardère Tr porta Aelia in Romania

BUCAREST – Dopo aver vinto un bando di gara dello scorso anno, Lagardère Travel Retail porta i suoi primi negozi duty paid in Romania, all’aeroporto Henri Coanda della capitale. Tra questi, va segnalato Aelia, il marchio che ormai si trova in oltre 150 punti vendita nel mondo, capace di adattare l’offerta al territorio locale, che incorpora anche i servizi di click&collect e di shop&collect. Ci sarà anche un negozio Relay, accanto al quale esordisce un Discover, concept store specializzato in souvenir locali. Nel complesso gli spazi commerciali ammontano a circa 2mila metri quadrati.

Gatwick, i ricavi retail corrono più del traffico

LONDRA – L’aeroporto di Gatwick, nel 2023, ha riportato 207,7 miloni di sterline di vendite retail, con un balzo del 30,9% sul 2022, più alto rispetto al +24,7% ottenuto dal traffico passeggeri. Circa 70 milioni provengono da duty and tax free, 42,3 da specialty shop, 58,9 dal catering e 36,2 milioni dalla voce “altro retail”. I ricavi totali dello scalo superano il miliardo di sterline (1,015) con un margine Ebitda di 618 milioni e profitti a 315 milioni. I passeggeri sono stati 40,9 milioni rispetto ai 32,8 del 2022. Il reddito netto retail per passeggero (net retail income) è 4,99 sterline.

World Travel Retail pag. 56 | retail&food | Aprile 2024

TAV, piano per un nuovo Terminal al Madinah Airport

ARABIA SAUDITA – Tav Airport, società di Groupe ADP, ha presentato un piano da 275 milioni di dollari di investimento per sviluppare l’aeroporto di Madinah, insieme al partner Al-Rajhi Holding. Il progetto prevede l’ampliamento del terminal esistente, che sarà vocato al traffico internazionale, più la costruzione di un altro terminal su una superficie di 40mila metri quadrati, destinato per lo più a servire i passeggeri domestici. Il progetto è immaginato per accompagnare lo scalo dai 9 milioni di passeggeri attuali, a a una capacità potenziale di almeno 18. Il progetto rientra negli investimenti sostenuti dal piano Saudi Arabia Vision 2030. Il consorzio ha i diritti di operare lo scalo fino al 2041.

Nuove nomine al vertice retail di MSC Cruises

GINEVRA - Suzanne Mahoney è stata nominata nuova Head of retail di MSC Cruises. Riporterà direttamente a Stefano Menegotto, di recente diventato Senior VP of Onboard Revenues. Menegotto arriva dopo un’esperienza quasi ventennale in Starboard Cruise Services e in precedenza ruoli apicali in Luxottica. Mahoney, invece, proviene da LiBi Retail (dove resta nel Cda) mentre in precedenza aveva lavorato in Harding+ e per diversi brand luxury. La riorganizzazione segue le dimissioni dello scorso autunno di Adrian Pittaway, Cruise division Head of retail noto nell’ambiente.

Fraport, fatturato da record nel 2023

FRANCOFORTE – Fraport, tra i colossi mondiali della gestione di scali aeroportuali, ha chiuso il 2023 con ricavi record a 4 miliardi di euro (+25,2% sul 2022). Il margine Ebitda (+16,9%) è a 1,2 miliardi, con profitti netti raddoppiati a 430,5 milioni. La parte retail, con 187 milioni di euro, sale del 21,4%. Il ricavo medio per passeggero è di 3,33 euro. la divisione “real estate” ha generato invece 189 milioni di euro, in linea con i 186 dell’anno scorso. Lo scalo di Francoforte ha ospitato 59,4 milioni di passeggeri, ancora sotto i volumi 2019 del 15,9%, ma le previsioni per fine 2024 indicano una cifra compresa tra 61 e 64 milioni.

Previsioni ACI World: traffico raddoppiato entro il 2052

MONTREAL - Il traffico aereo globale, nel corso del 2024, dovrebbe superare del 6% i livelli del 2019, con circa 9,7 miliardi di persone in movimento negli scali di tutto il mondo. Sono le previsioni redatte da ACI World, nel report 2023-2052. Secondo lo studio, il traffico mondiale dovrebbe raddoppiare nel giro di 20 anni e la Cina è in procinto di superare gli Stati Uniti come principale mercato mondiale. Questo risultato si otterrebbe mantenendo una media di crescita annua del 4,3% da qui fino al 2042.

World Travel Retail pag. 57 | retail&food | Aprile 2024

Terminal One al JFK, prima gara per un partner duty-free

NEW YORK – URW Unibail-Rodamco-Westfield è lo sviluppatore commerciale in esclusiva per il nuovo Terminal ONE in costruzione al Jfk di New York, un progetto da 9,5 miliardi di dollari, che dovrebbe aprire nel 2026 e rimpiazzare gli attuali terminal 1 e 2. La società, insieme ai partner pubblici, ha lanciato il primo bando, alla ricerca di un partner duty free, definito nel testo “innovativo e audace”. La gara consiste in un pacchetto unico che comprende 5 outlet nella fase iniziale, da allargare con spazi ulteriori in un secondo momento. I dettagli di questo prima bando sono emersi durante la presentazione del programma commerciale del nuovo terminal.

EssilorLuxottica, pop up store Prada a Dubai

DUBAI – EssilorLuxottica ha sperimentato l’allestimento di un pop-up store dedicato alla linea di occhiali da sole a marchio Prada, presso l’aeroporto internazionale di Dubai. Il negozio, di 16 metri quadrati, è rimasto aperto al pubblico per tutto il mese di febbraio e ha permesso ai viaggiatori di indossare l’ultimo prodotto della collezione. Il Direttore Travel Retail EMEA di EssilorLuxottica, Matteo Goi, ha dichiarato: “Sono lieto di consolidare ulteriormente la nostra partnership con Dubai Duty Free attraverso questa presentazione della collezione Prada Eyewear. Gli occhiali presentati sono un’eco della dedizione all’innovazione e all’artigianalità sinonimo del marchio” ha commentato Matteo Goi, direttore Travel retail Emea di EssilorLuxottica.

RESEARCH: GETTING TO KNOWN GEN Z IN THE TRAVEL CHANNEL

RICERCA:CONOSCERELAGENZNELTRAVELRETAIL

Gen Z is the consumer segment that retailers can’t afford to ignore. As we have discussed in this column recently, their share of travellers is increasing and they will soon outnumber other age groups like Millennials.

Travel management platform TravelPerk has pulled together some data from reliable sources about Gen Z. They are frequent travellers (averaging three leisure trips per year); 49% plan getaways to relax; almost half also plan trips around visits to specific restaurants, underlining their culinary leanings; and sightseeing and experiencing local culture are their top reasons to travel at 70% and 68% respectively.

Travel retailers need to shake off preconceived notions about drinking and bars because, unlike their older Millennial counterparts, only 21% of Gen Zers consider clubs and parties as the main attraction when away. It is easy to lump Gen Z (born between 1996 and 2010) and Millennials (born between 1981 and 1996) together but they have different approaches to travel and shopping.

As the first generation to be fully ‘digital natives’ Gen Zers, who are still young livce for the moment but also do thorough research. They want to compare their potential airport purchases online in advance for example, and prefer brands whose green credentials align with their own values.

Business development agency Blueprint and Swiss travel research group m1nd-set created a consultancy called GenZ RedY last year specifically to help the travel retail industry adapt better. Blueprint partner Thomas Henningsen commented: “Gen Z are far less attentive to duty-free shopping and they have the lowest conversion rate of all age groups.”

M1nd-set has broken down Gen Z into five segments based on their shopping behaviour: Rational Pre-Planners, Price Sensitive Shoppers, Local-touch Seekers, Emotional Brand-image Seekers, and Low-income Buyers. “We believe that travel retailers need to get to know these various profiles better to target this generation more accurately,” said m1nd-set owner Peter Mohn.

Travel retail analyst, Pi Insight, has also just launched short reports on how Gen Z travellers are responding to different product categories. The first one on wine and spirits indicates that the ‘less but better’ trend is alive and well with premium spirits holding sway over Gen Z consumers.

LaGenZèilsegmentodiconsumatoricheiretailernonpossono permettersi di ignorare. Come abbiamo discusso di recente in questa rubrica,laloroquotatraiviaggiatorièinaumento e presto supereranno altri gruppi, comeiMillennials.

La piattaforma di gestione dei viaggi TravelPerk ha raccolto alcuni dati da fonti affidabili sulla Gen Z. Si tratta di viaggiatori frequenti (con una media di tre viaggi di piacere all’anno); il 49% pianifica fughe perrilassarsi;quasilametàpianificaanche viaggi in base a visite a ristoranti specifici, sottolineando la loro inclinazione culinaria; elevisiteturisticheel’esperienzadellaculturalocalesonoleloroprincipaliragioniper viaggiare,rispettivamenteal70%eal68%.

I retailer devono scrollarsi di dosso i preconcetti sul bere e sui bar perché, a differenza dei loro omologhi Millennial più anziani, solo il 21% dei Gen Z considera le discotecheelefestecomel’attrazioneprincipalequandoèinviaggio.ÈfacileaccomunarelaGenZ(natitrail1996eil2010)eiMillennial (nati tra il 1981 e il 1996), ma hanno approccidiversiaiviaggiealloshopping. IGenZ,laprimagenerazioneadesserepienamente“nativadigitale”,sonoancoragiovanievivono“almomento”,masimuovono anche tramite ricerche approfondite. Ad esempio,voglionoconfrontareinanticipoi loro potenziali acquisti in aeroporto online epreferisconoimarchilacuiimprontaecologicasiainlineaconilorovalori.

L’agenzia Blueprint e il gruppo svizzero di ricerca sui viaggi m1nd-set hanno creato l’anno scorso una società di consulenza chiamata GenZ RedY proprio per aiutare il settoredeltravelretailadadattarsimeglio. Thomas Henningsen, partner di Blueprint, ha commentato: “I Gen Z sono molto meno attentiagliacquistiduty-freeehannoiltassodiconversionepiùbassodituttiigruppi dietà”.

M1nd-set ha suddiviso la Gen Z in cinque segmentiinbaseallorocomportamentodi acquisto: Pre-pianificatori razionali, acquirentisensibilialprezzo,cercatoridicontattolocale,cercatoriemotividiimmaginedel marchioeacquirentiabassoreddito.“Crediamo che i rivenditori debbano conoscere meglioquestidiversiprofiliperapprocciarequestagenerazioneinmodopiùaccurato”, ha dichiarato Peter Mohn, proprietario dim1nd-set.

AnchelasocietàdianalisiPiInsighthaappena pubblicato alcuni brevi rapporti su come i viaggiatori della Gen Z rispondano alle diverse categorie di prodotti. Il primo diquestirapporti,dedicatoalvinoeaglialcolici,indicachelatendenzadel“menoma meglio” è viva e vegeta, con gli alcolici di qualità superiore che hanno il sopravvento suiconsumatoridellaGenZ.

pag. 58 | retail&food |Aprile 2024 duty free world | by Kevin Rozario | London kevin_rozario@yahoo.com

NUOVE TENDENZE DI CONSUMO DURANTE IL CHINESE NEW YEAR

Il 10 febbraio scorso si è celebrato il Capodanno cinese con ben 16 giorni di festeggiamenti, dalla vigilia fino al 24, che hanno dominato la scena in molti Paesi asiatici ma non solo. Oltre alla Cina, l’inizio dell’anno del drago, quinto animale dello zodiaco, è stato infatti festeggiato in Corea del Sud, Taiwan, Vietnam e nella prefettura giapponese di Okinawa, ma anche molte Chinatown europee hanno celebrato la Festa delle Lanterne cinesi, che segna la fine delle celebrazioni del Capodanno e simboleggia l’arrivo della primavera.

In Cina, durante questo periodo, i trend dei viaggi e dei consumi hanno fatto registrare una notevole crescita rispetto ai periodi precedenti dando speranza ad un futuro cambiamento di tendenza in un periodo in cui la fiducia dei consumatori e la flessione in atto nel settore immobiliare stanno creando forte incertezza. Infatti, i dati diffusi dal Ministero della Cultura e del Turismo hanno evidenziato una significativa impennata dei viaggi nazionali (474 milioni di viaggi, +34% rispetto al 2023 e +19% rispetto all’anno pre-covid 2019). Anche il turismo in entrata e in uscita ha fatto registrare una buona performance durante le vacanze, suggerendo una rapida ripresa del settore. Sono stati effettuati circa 3,6 milioni di viaggi all’estero, mentre la Cina continentale ha ricevuto circa 3,3 milioni di visite con una crescita di dieci volte rispetto all’anno precedente.

Il Chinese New Year è sempre stato un periodo cruciale per stimolare la domanda interna e molte regioni del Paese hanno fatto registrare una forte crescita dei consumi, soprattutto concentrati nel settore dei servizi, come la ristorazione, gli alloggi, l’entertainment e il turismo culturale, con un incremento del 36% su base annua e del 155% rispetto al 2019. Complessivamente, i musei di tutto il Paese hanno registrato un significativo aumento dei visitatori durante le festività, con un totale di 74 milioni di presenze, il doppio rispetto all’anno precedente, a dimostrazione del crescente interesse a partecipare alle attività culturali nazionali. Ma anche il Food & Beverage che, in base al rapporto Meituan “eating, drinking, and having fun”, ha goduto di forte popolarità con il numero di pasti consumati che è aumentato del 160% rispetto allo stesso periodo

dell’anno precedente. Questa impennata dei consumi nei settori citati può essere attribuita non solo alla disponibilità dei consumatori a spendere maggiormente durante le festività ma anche agli sforzi profusi dalle amministrazioni locali per stimolare i consumi. Lo stanziamento di 600 milioni di RMB (circa 83 milioni di dollari) in sconti per i consumatori ha incentivato le esperienze culturali e turistiche, tra la visione di spettacoli, le visite a zone panoramiche, l’assaporare le prelibatezze locali ed esperimentare nuove opzioni di alloggio come hotel e case vacanza, favorendo così l’emergere di nuove forme di consumo.

Tali nuove tendenze cinesi sono state anche menzionate nella recente Central Economic Work Conference tenutasi a Pechino che ha sottolineato i vantaggi di coltivare e rafforzare nuovi tipi di consumo, sviluppando il consumo digitale, il consumo verde e quello per prodotti o attività salutari, ai fini dell’arricchimento dell’offerta di mercato. Ciò potrà stimolare un potenziale di consumo ora inespresso che contribuirà a soddisfare le aspirazioni delle persone a una vita migliore e a rendere potenziare il motore dello sviluppo. D’altra parte, l’aumento complessivo dei consumi potrebbe anche essere attribuito alla domanda repressa, dato che molti cinesi hanno fatto lunghi viaggi e hanno visitato i propri familiari per la prima volta dopo la pandemia. Di conseguenza, ora ci si domanda se la maggiore disponibilità a spendere in viaggi (vedi grafico relativo alle tendenze di viaggio dei cinesi) e servizi che le famiglie hanno mostrato durante il CNY 2024 possa essere da sola sufficiente a invertire la tendenza alla decelerazione della crescita che ha caratterizzato l’economia cinese negli ultimi mesi.

NEWS | International pag. 59 | retail&food | Aprile 2024 New Travel Markets | a cura di Luca Esposito luca.esposito@layline-consulting.it

Mango chiude il 2023 a +15% e festeggia quarant’anni lanciando il Piano4E

Mango ha chiuso il 2023 superando i 3,1 miliardi di euro, il 15% in più rispetto al 2022. A tassi di cambio costanti, il turnover è cresciuto del 20 per cento. L’aumento del fatturato è stato accompagnato da un miglioramento della redditività, che ha portato Mango a chiudere l’anno con un risultato netto di 172,1 milioni di euro, duplicando gli 81 milioni di euro generati nel 2022. L’ebitda ha raggiunto i 533 milioni di euro nel 2023, con un aumento del 22,2% rispetto al 2022. Nel 2023 Mango ha aperto 130 nuovi store fino a raggiungere quasi 2.700 punti vendita in più di 115 mercati in tutto il mondo. Nel 2024 ricorre il 40° anniversario dell’azienda che avvia una nuova fase, con la presentazione di un piano strategico per il 2024-2026, noto come Piano 4E (Elevate, Expand, Earn ed Empower). Il progetto prevede l’apertura di 500 nuovi negozi e un fatturato di oltre 4 miliardi di euro entro il 2026, spingendo sull’espansione, le vendite e il canale online.

Fast Retailing (Uniqlo) porta il suo marchio GU in Europa e USA

Fast Retailing Co., gruppo proprietario del marchio Uniqlo, scommette sul lancio del brand GU negli Stati Uniti e in Europa. GU - si pronuncia “jiyu” che in giapponese significa “libertà”. Il marchio è molto radicato nel suo paese di origine, negli altri grandi mercati è meno conosciuto. Il rafforzamento della propria presenza all’estero fa parte degli sforzi del fondatore di Fast Retailing, Tadashi Yanai, perché il suo gruppo “diventi un vero player globale”, raddoppiando innanzitutto il proprio profitto annuo, per portarlo fino a 5 trilioni di yen (30,7 miliardi di euro) nell’arco di pochi anni. “Rispetto a Uniqlo, che vende abbigliamento per il quotidiano a un’ampia fascia di età, il mercato di GU si rivolge a persone dai 10 ai 30 anni”, ha dichiarato Dairo Murata. “Per raggiungere l’obiettivo a medio termine di 1.000 miliardi di yen (6,1 miliardi di euro) di fatturato, GU dovrà penetrare nei mercati esteri, cosa che non sarà facile”.

Arkhouse e Brigade alzano la posta per l’acquisto di Macy’s: l’offerta sale a 6,6 miliardi

Arkhouse Management e Brigade Capital non si arrendono e alzano la posta per acquisire Macy’s. I due fondi di investimento offrono ora 6,6 miliardi di dollari dopo che la catena della grande distribuzione statunitense (con le insegne Macy’s, Bloomingdale’s e Bluemercury), ha rifiutato i 5,8 miliardi proposti a dicembre. “Continuiamo a offrire alla società una soluzione alternativa interessante attraverso la vendita dell’azienda a un premio sostanziale. Ciò fornirebbe agli azionisti di Macy’s un valore significativo e liquidità immediata”, ha affermato Arkhouse. L’offerta arriva dopo il rallentamento del business della catena americana che ha portato al licenziamento di circa 2.300 dipendenti.

H&M chiude circa 20 store in Spagna, giù le vendite del gruppo nel primo trimestre

Il gruppo svedese di moda H&M ha annunciato l’intenzione di chiudere più di un quinto dei negozi in Spagna e di licenziare circa 588 dipendenti. Secondo i sindacati, l’azienda ha preso questa decisione per ragioni organizzative, produttive ed economiche. Attualmente il brand conta circa 133 negozi nel Paese iberico. Intanto, il Gruppo ha annunciato l’uscita della Ceo Helena Helmersson e l’ingresso al suo posto di Daniel Ervér. La nuova nomina fa seguito a un nuovo corso della società che lotta per incrementare le vendite in un mercato sempre più competitivo. Nei 12 mesi i ricavi netti sono aumentati del 6%, raggiungendo i 236 miliardi di corone svedesi (pari a 21 miliardi di euro), con i marchi in portafoglio (Cos, Monki, Weekday, & Other stories e Arket) aumentati del 15%. Ma le vendite nel primo trimestre fiscale registrano un -4% rispetto al +5% dello scorso anno.

NEWS | International pag. 60 | retail&food | Aprile 2024

Gli hot dog di Nathan’s si espandono e puntano su nuovi mercati

Si espande Nathan’s Famous, la catena di hot dog fast-casual nata a Coney Island (NY). L’insegna, che attualmente opera in 19 paesi, ha annunciato l’arrivo di nuovi locali in Brasile, Regno Unito, Egitto e Ucraina entro la fine del 2024 attraverso accordi di franchising. Con il principale franchisee brasiliano, Alix Flit, il marchio ha attualmente quattro ristoranti e 16 chioschi in minimarket e stazioni di servizio in tutto il Paese, ma l’intenzione è di aprire altre sedi in sub-franchising. Entro il 2024, Nathan’s Famous ha annunciato anche l’apertura di dark kitchen negli Emirati Arabi e nuove sedi, sempre in franchising, all’interno dell’aeroporto di Punta Cana nella Repubblica Dominicana. “Abbiamo notato un aumento della domanda dei consumatori a livello internazionale e stiamo cercando di espanderci in tutto il mondo per soddisfare la domanda”, ha detto Phil McCann, vicepresidente marketing di Nathan’s Famous. “Nell’ultimo anno abbiamo creato partnership con master franchisee che ci hanno permesso di crescere rapidamente, ma c’è un’ulteriore fascia di consumatori che vorremmo raggiungere. Per questo motivo, nel 2024 continueremo a concentrarci sulla nostra presenza internazionale”.

L’Asia non corre, lusso in allarme: Gucci affonda i conti di Kering nel primo trimestre

Il colosso francese del lusso Kering stima una contrazione dei ricavi del 10%, nel primo trimestre, rispetto allo stesso periodo del 2023. Si tratta di un vero e proprio alert lanciato al mercato, che ha provocato uno scivolone del titolo in Borsa superiore al dieci per cento. E che ha trascinato in fondo ai listini tanti titoli del lusso, come LVMH e Richemont. A pesare sui conti è soprattutto l’andamento di Gucci, con vendite a -20%, su cui incide particolarmente la performance negativa nell’area dell’Asia Pacifico. “La notizia evidenzia la sfida che Kering si trova ad affrontare nel tentativo di riaccendere lo slancio delle vendite di Gucci, che rappresenta la metà delle vendite del gruppo e due terzi degli utili, affrontando al contempo le difficoltà dell’economia nei mercati chiave, in particolare in Cina” segnala la Reuters. I risultati ufficiali saranno diramati da Kering il prossimo 23 aprile. I deboli segnali di ripresa che provengono dalla Cina e dall’Asia in generale, cruciali per il segmento luxury, iniziano a preoccupare anche il travel retail, che fa un affidamento enorme su questa fetta di ricavi.

Il discount olandese Action chiude il 2023 a +27,8% e apre più di 300 store in 12 Paesi

Prosegue la crescita dell’insegna di discount olandese con un aumento delle vendite del 27,8% e un giro d’affari di 11,3 miliardi di euro. In termini di vendite like-for-like, Action ha visto le vendite aumentare del 16,7%. Un risultato ottenuto soprattutto grazie alla crescita del numero dei clienti: circa 15,3 milioni alla settimana. Nel corso del 2023, l’insegna ha aperto 303 nuovi store. In particolare, ha aperto il suo 500° negozio in Germania, il 300° negozio in Polonia, il centesimo in Austria e all’inizio di gennaio ha aperto il suo 800° negozio in Francia. In Italia, Action è presente con oltre 60 punti vendita. Quest’anno, a febbraio, il discount aprirà il suo primo negozio a Porto, in Portogallo.

Unilever scorpora la divisione gelati, nel pacchetto c’è anche Grom

La multinazionale britannica Unilever scorpora il business dei gelati. Lo ha annunciato l’azienda nell’ambito di maxi piano di riorganizzazione che prevede risparmi per 800 milioni di euro in tre anni e il taglio di 7500 posti di lavoro, il 6% del totale. L’operazione inizierà immediatamente e dovrebbe concludersi entro la fine del 2025. Dopo la separazione, spiega una nota, Unilever diventerà un’azienda “più semplice e più focalizzata”, che gestirà quattro gruppi aziendali nei settori bellezza e benessere, cura personale, assistenza domiciliare e nutrizione. La separazione della divisione gelati creerà un’azienda leader a livello mondiale, che opera in una categoria “molto attraente”, con marchi che insieme hanno realizzato un fatturato di 7,9 miliardi di euro nel 2023. L’azienda possiede cinque dei 10 marchi di gelato più venduti a livello mondiale, tra cui le italiane Algida e la catena Grom

NEWS | International pag. 61 | retail&food | Aprile 2024

San Benedetto Avena: l’avena buona da bere

San Benedetto Avena è la nuova linea di bevande a base di avena gustose e nutrienti, adatte alla colazione e perfette a merenda. San Benedetto Avena racchiude tutta la bontà dell’avena, è 100% vegetale, naturalmente priva di lattosio, zero zuccheri aggiunti e fonte di vitamine. La bevanda perfetta per i consumatori che prediligono uno stile di vita sano e amano prendersi cura del proprio benessere, senza rinunciare al gusto. Quattro proposte buone e gustose associate a quattro funzioni specifiche: Caffè, Nocciola e Mou – “tono&energia” la combinazione di caffeina data dell’estratto di Caffè e magnesio che aiuta a ridurre la stanchezza e l’affaticamento; Nocciola e Mou – “gusto&nutrimento” una ricetta piacevolmente equilibrata, che piace a grandi e piccini; Arachide e Mou – “ad alto contenuto di fibre” aiuta a stare bene grazie alla fibra solubile di grano; Cocco – “sostegno&ripresa” con Magnesio per la ripresa e Potassio che contribuisce ad una normale funzione muscolare. Grazie al suo pratico formato da 0,40 L Pet on-the go è perfetto per una gustosa merenda, anche fuori casa. Disponibile nel canale Moderno e nel canale Ho.re.ca.

Cegid, nuovi accordi per la digitalizzazione degli store

Sempre più marchi scelgono le soluzioni di Cegid per la trasformazione digitale delle loro reti di vendita, in chiave omnichannel. Tra gli ultimi accordi stipulati dall’azienda, validi a livello internazionale, ci sono quelli con brand retail come Dorelan, Stefano Ricci, LIadró e Macron. Le varie soluzioni ruotano attorno alla piattaforma Cegid Retail, la suite di applicazioni in-store omnicanale e di soluzioni POS, che si pone come strumento utile sia per supportare lo staff di vendita all’interno dei negozi sia per snellire gli aspetti tecnici legati all’espansione della rete. Cegid offre anche soluzioni di gestione aziendale cloud per la finanza (tesoreria, tasse, ERP), le risorse umane (buste paga, gestione dei talenti), Cpa.

Citterio innova verso il gluten-free e senza lattosio

Il mondo del food si muove per andare sempre più incontro alle esigenze di chi ha allergie o intolleranze alimentare. Segmenti di consumo ormai rilevanti. Per questo Citterio ha scelto di estendere la sua storica linea di snack Unduetris, lanciando sul mercato il nuovo Unduetris Senza Glutine & Senza Lattosio. Si tratta di una confezione ideale per la pausa pranzo o per una merenda salata, composta da sette sottili fette di Salame (34 g.), sette fette di formaggio dolce senza lattosio (34 g.) e quattro grissini senza glutine (12 g.). Le versioni classiche sono invece quelle al salame, prosciutto cotto e tacchino al forno.

PRODOTTI E FORNITORI pag. 62 | retail&food | Aprile 2024

Tante novità da TSC Printronix

TSC Printronix Auto ID arricchisce la sua gamma di accessori per stampanti portatili con l’arrivo di nuovi modelli, come il suo supporto esterno per la raccolta delle etichette, le sue batterie esterne per una ricarica ultrarapida e i kit di montaggio e adattatori per veicolo. Questi ultimi completano la lunga lista di accessori già disponibili per le sue stampanti da 2, 3 o 4 pollici. Ed è in arrivo un modello di stampante completamente nuovo, la DH220E, ultima nata della nuova Serie TH DH. Con una risoluzione di 203 dpi e un’interfaccia standard USB 2.0, gli utenti potranno collegare la stampante a qualsiasi tipo di dispositivo per la stampa di etichette di qualità.

Ferrero entra nel mercato delle barrette energetiche con FULFIL

Il gruppo Ferrero entra per la prima volta nel segmento delle barrette energetiche con FULFIL (azienda britannica acquisita nel 2022). Il prodotto si presenta come barretta proteica da 55 grammi, ricca di nove vitamine e con pochi zuccheri (meno di 5 g per 100 g di prodotto), con una copertura esterna di cioccolato e un interno morbido. La barretta sarà distribuita nella Gdo, nel canale Out of home, in particolare nei punti vendita Chef express ed Autogrill, e nel canale di palestre, circoli sportivi e farmacie in quattro diverse varianti di gusto: cioccolato & nocciola, cioccolato croccante al latte, cioccolato & caramello salato, cioccolato & crema alle arachidi.

Menù introduce anche il pesto vegano

Menù arricchisce la linea Evolution Fresh di due nuovi pesti, prodotti attraverso una speciale lavorazione a freddo ad alta pressione. Il primo è il pesto di aglio orsino, con l’aggiunta di formaggio stagionato. Accanto a questo, versione vegana del tradizionale pesto alla genovese, c’è il nuovo pesto di basilico vegano, al 100% privo di formaggio o derivati del latte, ma realizzato con olio extravergine di oliva, pinoli e tofu. L’azienda di Medolla propone anche una referenza dolce, il caramello salato. E si amplia anche la gamma dei prodotti a base pomodoro, con i Datterini rossi interi in succo e un Semiconcentrato di pomodoro

PRODOTTI E FORNITORI pag. 63 | retail&food | Aprile 2024

CAMBI DI POLTRONA

CHIARA CAMERINI

Chief operating office di Burger King Italia

Chiara Camerini è stata nominata nuovo Chief operating officer di Burger King Restaurants Italia. La manager lavorava già in azienda, con il ruolo di direttore Marketing & Communications e aveva iniziato il suo percorso nel 2019, come Head of Retail Marketing, provenendo da un’esperienza di oltre dieci anni in Autogrill. La nomina, recita una nota dell’azienda, rientra in un processo di crescita e consolidamento di Burger King in Italia, confermata tra l’altro dall’apertura di 34 nuovi punti vendite nel corso del 2023

JONATHAN HANNESTAD Ceo di Everli

Jonathan Hannestad è il nuovo Ceo di Everli. La nomina rappresenta il primo passo del piano di riorganizzazione e rilancio di Everli messo in atto da Palella Holdings, il gruppo che fa capo all’italo americano Salvatore Palella, che di recente ha acquisito l’azienda salvandola dal fallimento. Il manager arriva in questo nuovo ruolo spostandosi all’interno dello stesso gruppo. Infatti ricopriva la carica di Chief operating officer di Helbiz, che ora si chiama Micromobility, azienda in cui è stato presente fin dalla prima ora e di cui ha guidato l’intero percorso, dalla creazione fino all’Ipo.

VINCENZO MONACO

Direttore generale di Porto Antico di Genova

Porto Antico di Genova SpA ha nominato Vincenzo Monaco direttore generale della società. 58 anni, livornese, laureato in Economia e commercio e con un Mba in Gestione Integrata delle Pubbliche Amministrazioni, Monaco negli ultimi 15 anni è stato direttore generale di Vela Spa, partecipata del Comune di Venezia che opera come soggetto organizzatore delle principali manifestazioni cittadine e gestore delle strutture congressuali al Lido di Venezia e del complesso monumentale dell’Arsenale Nord. Monaco aveva iniziato la sua carriera in Tirrenia ed è stato a lungo al servizio di Ascom e Confcommercio.

JEAN-PHILIPPE BAERT

Ceo di Splio

Splio, azienda specializzata nel customer marketing e ideatrice dell’omonima piattaforma di marketing SaaS, ha nominato Jean-Philippe Baert come nuovo Ceo. Il manager è già in carica dallo scorso novembre. In precedenza, aveva ricoperto ruolio di crescente importanza in player quali Cheetahmail, ExactTarget, Salesforce e Mention Solution. Sotto la sua guida, recita una nota, l’azienda si sta riorganizzando attorno alle sue tecnologie di Marketing automation e Customer data platform (CDP), combinate in un’unica piattaforma, in particolar modo come proposta per i clienti mid-market.

CLAUDIA CIACCI

General manager di Branca Distillerie

Fratelli Branca Distillerie annuncia la nomina di Claudia Ciacci come General Manager, ruolo che ricopre dal primo gennaio dell’anno. Ciacci lavorava nell’azienda dal 2016, ricoprendo ruoli chiave a livello internazionale. Ultimamente era Chief Operating Officer e membro del Cda. In precedenza aveva acquisito esperienze come Project manager presso Roland Berger Strategy Consultants (dal 2012 al 2016) e come analista finanziario presso Procter & Gamble (dal 2008 al 2012). La manager è laureata in Ingegneria Gestionale all’Università La Sapienza di Roma.

GIANLUCA ZEDDA

Chief commercial officer di Paglieri

Paglieri ha nominato Gianluca Zedda nel ruolo di Chief commercial officer. In azienda dal 2016 come direttore Domestic Sales, Zedda ha iniziato la propria carriera in gruppi internazionali come Decathlon ed Henkel, ricoprendo tutte le funzioni in ambito commerciale e vantando oggi un’esperienza ultra ventennale. Nel nuovo ruolo si occuperà di guidare i reparti Marketing, Vendite Estero e Vendite Italia creando maggiore sinergia nella direzione commerciale per favorire la crescita sostenibile del business e delle quote di mercato. Paglieri attualmente commercializza i propri prodotti in 50 Paesi in tutto il mondo.

pag. 64 | retail&food |Aprile 2024

La nuova pubblicazione con tutti i decisori delle catene f&b

Uscita giugno 2024 in occasione di DFM Dire Fare Mangiare Per informazioni su come partecipare online@edifis.it Supported

AIGRIM Associazione delle Imprese di Grande Ristorazione e servizi Multilocalizzate
by

AREAS Italia

FOOD COURT

AIR SIDE

AEROPORTO FIRENZE

Briciole | Stortellini | Pizzaflor

Dal 1 febbraio 2024 è stata riaperta la Food Court Air Side dell’Aeroporto “Amerigo Vespucci” di Firenze. Si tratta della ristrutturazione di uno spazio già gestito da Areas Italia – MyChef, che torna in una veste più moderna, sia nell’arredamento che nell’offerta food.

I brand protagonisti sono Briciole, Stortellini e Pizzaflor. L’offerta è studiata per soddisfare ogni desiderio culinario dei clienti: la caffetteria, l’offerta dolce e salata di Briciole, la pasta della tradizione di Stortellini oltre alle pizze classiche e gourmet del nuovo concept Pizzaflor.

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