18-19 largo al casalingo:Schiavon 28/12/10 14:51 Pagina 2
L’
ESPERTO RISPONDE di Andrea Penazzi
AREE COMMERCIALI
Largo al casalingo FUORI DAI CENTRI URBANI, OUTLET E CENTRI COMMERCIALI LA FANNO DA PADRONE. E TRA GLI SVILUPPATORI DI QUESTI SPAZI PER LO SHOPPING, CRESCE L’INTERESSE PER LA PRESENZA DI RIVENDITORI DI ARTICOLI CASALINGHI
LA MACCHINA DEL RETAIL REAL ESTATE procede, seppur lentamente, per uscire dalla palude in cui è rimasta impantanata negli ultimi due anni. E alcuni segnali interessanti ci arrivano dal recente Mapic, l’evento transalpino di riferimento nel settore degli investimenti immobiliari destinati al commercio. In occasione della manifestazione francese, ci siamo fatti raccontare da alcuni operatori del settore cosa bolle in pentola. Dal mercato emergono alcuni segnali significativi. Sul fronte progettuale, ad esempio, prende piede il format del ‘village’, ossia soluzioni all’aperto con portici e spazi verdi. Questo presenta alcuni vantaggi. Si differenzia rispetto alla quasi totalità dei centri commerciali in attività, portando al consumatore finale un effetto di novità. Abbatte i costi dell’opera per gli sviluppatori e le spese condominiali per i retailer, che non devono più finanziare la termoregolazione della galleria. Inoltre la formula assomiglia esteticamente al con-
cept architettonico degli outlet, che sappiamo funzionare particolarmente bene. Non è un caso che, nel momento in cui i centri storici si stanno organizzando in centri commerciali naturali, gli sviluppatori propongano soluzioni che li richiamano. Un ulteriore filone è costituito dalla ricommercializzazione, ristrutturazione e ampliamento degli shopping center già esistenti. Come testimoniato dagli stessi operatori esistono numerosi mall in Italia e all’estero che godono di location strategiche, per cui possono restare sul mercato, ma che necessitano di significativi interventi di ammodernamento, senza i quali finirebbero per essere cannibalizzati. Passando al versante delle merceologie, sembra materializzarsi quello che potremmo chiamare ‘l’effetto Ikea’. Sulla scia della multinazionale svedese, che sta sviluppando i primi centri commerciali attorno ai propri punti vendita - un esempio è il progetto di Villesse a Gorizia com18
