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MENSILE DEGLI ELASTOMERI
E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
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Direttore responsabile
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Collaborano alla rivista
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GrafiCa e impaGinazione
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pubbliCità dircom@edifis.it
traffiCo pubbliCitario
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L’Industria della Gomma una rivista edita da:
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE
EDITORIA DI SETTORE
ANNO 69 - SETTEMBRE
Abbiamo letto
STAMPA TECNICA ESTERA
18 LA GOMMA HIGH-TECH AL SERVIZIO DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
HIGH-TECH RUBBER IN THE SERVICE OF THE ENERGY TRANSITION
La K di Düsseldorf non è solo la fiera più importante al mondo per l'industria delle materie plastiche, ma anche per quella della gomma. Tuttavia, anche per la K la sostenibilità e l’efficienza sotto il profilo delle risorse sono temi importanti che nessuno può ignorare. Un motivo in più per approfondire l'importanza della gomma nelle applicazioni "verdi".
K in Düsseldorf is the world’s most relevant trade fair for not only the plastics but also the rubber industry. Sustainability and saving resources, however, are also burning issues here that nobody can ignore. One more reason to shed some light on just how important rubber is in “green” applications.
30 ETRMA SULLA STRATEGIA DELL'UE PER LA BIOECONOMIA ETRMA ON THE EU BIOECONOMY STRATEGY
In qualità di utilizzatrice chiave di materiali di origine biologica, l'industria degli pneumatici dell'UE incoraggia la Commissione europea a riconoscere il contributo del settore al progresso delle soluzioni di origine biologica nell'ambito della strategia aggiornata per la bioeconomia.
As a key user of bio-based materials, the EU tyre industry encourages the European Commission to recognize the sector's contribution to advancing bio-based solutions within the framework of the updated Bioeconomy Strategy.
40 45ESIMO… INIZIA IL SECONDO TEMPO 45TH... THE SECOND HALF BEGINS
Lo scorso mese di maggio ORP Stampi ha celebrato un traguardo importante: 45 anni di attività nel settore degli stampi per elastomeri. Un anniversario che rappresenta la testimonianza concreta di un percorso fatto di passione, competenza, dedizione e innovazione continua. E un futuro da costruire. Last May, ORP Stampi celebrated an important milestone: 45 years of activity in the elastomer mold industry. An anniversary that stands as tangible proof of a journey built on passion, expertise, dedication, and continuous innovation - and a future still to be shaped.
44 NUOVI PROGETTI PER I 140 ANNI DI COMERIO ERCOLE NEW PROJECTS FOR COMERIO ERCOLE’S 140TH ANNIVERSARY
A inizio giugno la storica azienda di Busto Arsizio, attiva nella produzione di macchinari e impianti per la lavorazione di gomma e materie plastiche, ha celebrato 140 anni di attività con un libro commemorativo e presentando un nuovo centro di lavoro universale Industria 5.0 e l’ampliamento del centro R&D.
In early June, the historic company from Busto Arsizio - specialized in manufacturing machinery and equipment for rubber and plastics processing - celebrated its 140th anniversary with a commemorative book and by unveiling a new Industry 5.0 universal machining center and an expanded R&D center.
MANUFACTURING AND ITALIAN SMES TARGETED BY DIGITAL CRIME
Il Rapporto Clusit 2025 registra un’ulteriore impennata della pressione cyber sul comparto industriale. Una pressione che non è episodica, ma strutturale, e che impone un cambio di paradigma.
The Clusit Report 2025 records a further surge in cyber pressure on the industrial sector. A pressure that is not episodic, but structural, and that requires a paradigm shift.
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Viscosimetro Mooney con tecnologia Drive
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI
E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
ANNO 69 - SETTEMBRE
57 PLASTICA E GOMMA PROTAGONISTE A DUSSELDORF
PLASTICS AND RUBBER TAKE CENTER STAGE IN DÜSSELDORF
Alla 71a edizione del K, in programma dall’8 a 15 ottobre, oltre 3.200 espositori provenienti da tutto il mondo presenteranno la più ampia gamma disponibile di tecnologie innovative per la produzione, la lavorazione e la finitura della plastica e della gomma.
At the 71st edition of K, scheduled from October 8 to 15, over 3,200 exhibitors from around the world will showcase the world’s most comprehensive range of innovative technologies for the manufacturing, processing, and finishing of plastics and rubber.
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Dalle Aziende
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96 NUOVO IMPIANTO HOOP® DI VERSALIS PER IL RICICLO CHIMICO
VERSALIS LAUNCHES NEW HOOP® PLANT
La nuova tecnologia complementare al riciclo meccanico, avviata nello stabilimento di Mantova dell’azienda, consente trasformare i rifiuti in plastica mista in materia prima con la quale si possono realizzare nuovi prodotti plastici idonei a ogni applicazione, comprese quelle per il contatto con gli alimenti e per l’imballaggio farmaceutico. The new technology, complementary to mechanical recycling and put on stream at the company’s Mantua site, enables the transformation of mixed plastic waste into raw material, which can then be used to produce new plastic products suitable for all applicationsincluding food contact and pharmaceutical packaging.
102 CONFERENZA STAMPA VACANZE SICURE 2025
Cerisie risponde
104 DETERMINAZIONE
106 LA DIRETTIVA NIS2/PARTE II
Concludiamo la nostra analisi della direttiva (UE) 2022/2555, che stabilisce misure volte a conseguire un livello comune adeguato di sicurezza della rete e dei sistemi informativi nell’Unione, così da migliorare il funzionamento del mercato interno.
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LSG è composta da un reparto di programmazione, la Software House e da un reparto Hardware che si occupa di server, reti, backup, disaster recovery. Nata nel 1999, LSG oggi conta su un team di 8 persone con esperienze decennali che, confrontandosi, risolvono quotidianamente quesiti, dubbi e problemi delle aziende creando soluzioni su misura mirate a semplificare il lavoro nei diversi settori manifatturieri di tutta la Lombardia e non solo.
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VENDITA, DISTRIBUZIONE E ASSISTENZA TECNICA PER GOMME SINTETICHE, LATTICI SINTETICI E PRODOTTI CHIMICI PER L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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Martedì 18 novembre 2025
Hotel Melià di Via Masaccio, 19 - Milano
09:00 Registrazioni e Welcome Coffe
aggiornato al 4 settembre 2025
10:00 Quando l’AI si sporca le mani: innovazione tra strategia e produzione
Luca Baraldi, European Digital SME Alliance, Ambassador
10:30 Esempi di applicazione di AI nell’industria della gomma
11:30 Filiere invisibili: la materialità dell’AI
Luca Baraldi, European Digital SME Alliance, Ambassador
11:50 Esempi di applicazione di AI nell’industria della gomma
12:40 Le implicazioni di cybersicurezza dell’intelligenza artificiale
Marco Balduzzi, Technical Research Lead
13:00 Light lunch
14:00 Fine lavori
Moderatore: Dario Maggiorini, professore di Informatica, Università degli Studi di Milano, e Direttore di techbusiness.it
APPLICAZIONI.
B. Nithi-Uthai, consulente - RUBBERWORLD, aprile 2025, pag. 46-48.
La schiuma di lattice fu prodotta industrialmente nel 1929 da Dunlop Rubber, con un processo a base di sapone di acidi grassi e gel con silicofluoruro di sodio, conosciuto attualmente come processo Dunlop. Il metodo per produrre questo tipo di schiuma può essere un semplice impasto, inserito in uno stampo di alluminio, acciaio inox, resina o addirittura gesso, con una vulcanizzazione in forno a vapore o aria calda, oppure mediante autovulcanizzazione con utilizzo dei giusti tipi e quantità di zolfo e acceleranti. Il vantaggio principale del processo Dunlop, che è ancora oggi il principale metodo in uso per la produzione di materassi e cuscini, è il basso costo dell’investimento, a fronte però di parecchi svantaggi, tra cui la perdita di prodotto per collasso della schiuma, con scarti fra il 18 e il 20% della quantità totale ottenuta.
L’introduzione dello studio illustra anche i processi Sam Key (1931) e Talalay (1935-1953), dilungandosi sulla loro storia applicativa, in particolare per il secondo sia negli USA che in Europa, e arrivando al quarto processo, inventato
da Crown Rubber Company nel 1966. La parte interessante del breve articolo consiste nell’esposizione di nuove applicazioni della schiuma di lattice. Sostituzione del silicone. Il silicone viene utilizzato normalmente per protesi mammarie e cuscinetti di pratica per suture. Nel primo caso il silicone si mostra soffice e pesante, mentre la schiuma di lattice può realizzare l’articolo già nella forma corretta ed è più leggera, nel secondo caso i cuscinetti in silicone sono troppo duri rispetto al reale tessuto umano, mentre con la schiuma di lattice si ha la sensazione di lavorare su tessuto umano. La gomma siliconica viene usata negli ospedali per cuscini e materassini, che possono sembrare densi e non abbastanza soffici per pazienti che hanno subito lunghe operazioni: con la schiuma di lattice la pressione del corpo sui questi articoli è molto più bassa, il che offre una migliore circolazione del sangue.
Sostituzione delle plastiche. Mentre un manichino per rianimazione cardiopolmonare è di solito in plastica, con una molla per la compressione, il manichino totalmente in schiuma di lattice può offrire parti con la densità selezionata idonea all’utilizzo.
Assorbimento di liquidi. Grazie alla sua porosità, la schiuma di lattice rilascia lentamente l’odore di un prodotto chi-
I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti.
mico introdotto, così che può essere usata come un’esca artificiale di gomma, oppure può assorbire acqua in cuscinetti di pratica per iniezioni, anche in vasi sanguigni.
Materassi antidecubito. A differenza di altri costosi metodi antidecubito, l’utilizzo di materassi di schiuma di lattice con diverse morbidezze consente di ottenere una pressione del corpo inferiore a 64 mm di mercurio (valore massimo per evitare danni corporei).
Supporti corpo per permanenza su sedia a rotelle. La conformazione della seduta della sedia a rotelle, su misura della persona, ne sopporta il peso senza danni dovuti alla mancanza di movimento.
La schiuma di lattice si può produrre per pressofusione in uno stampo di gesso, applicazione usata per dispositivi antisoffocamento.
Diversi additivi possono essere introdotti nella schiuma di lattice, come prodotti ritardanti la fiamma, prodotti per l’emissione di elettroni o ioni negativi, prodotti deodoranti etc.
COSTRUZIONE E SIMULAZIONE SIMULAZIONE NELLO SVILUPPO DI FORMULAZIONI DI GOMMA CON L’UTILIZZO DI AIGRAF COMPOUNDER. H.J Graf, C. Artwich, H-JG Consulting, Plain City, Ohio (USA) - RUBBERWORLD, maggio 2025, pag. 27-32.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale (AI) nello sviluppo della mescola di gomma segna un passo avanti trasformativo nella scienza dei materiali. Questo articolo esamina l’uso del software di compoundazione AIGraf per simulare e ottimizzare formulazioni di gomma: utilizzando opportunamente reti neurali di controllo anticipato, il sistema è in grado di prevedere le proprietà del materiale sulla base della composizione degli ingredienti, riducendo così la necessità di estese prove fisiche e accelerando il ciclo di sviluppo. La metodologia evidenzia l’importanza di raccolte dati strutturate di alta qualità, in particolare quelle derivate dal Design of Experiments (DoE) combinato con altre strategie sperimentali per simulazioni accurate. Molti studi confermano l’efficacia del software su vari tipi di mescole, anche sulla base di formulazioni in EPDM e gomma naturale, mostrando le sue capacità predittive e il suo allineamento con i dati sperimentali.
Le sfide di inconsistenza di dati, errori di misurazione e limitazioni di raccolte dati incomplete vengono indirizzate attraverso convalide mirate e analisi statistica. In definitiva, l’unione di AI e progettazione sperimentale strutturata consente uno sviluppo di mescole di gomma più efficiente con decisioni sulla base dei dati, spianando la strada all’innovazione e all’ottimizzazione della prestazione.
L a combinazione di elevata potenza di calcolo e algoritmi intelligenti della AI ha aperto nuove possibilità applicative nell’ambito di ricerca e sviluppo di materiali: nel caso specifico dell’industria della gomma, che affronta le sfide di alti costi di sviluppo, lunghi cicli di prove e materiali su misura per specifiche richieste, il suo utilizzo rappresenta una soluzione promettente per trovare le giuste soluzioni.
L’articolo spiega la teoria della simulazione come base per lo sviluppo di materiali, il modello guidato dai dati e le opportunità di simulazione e di analisi
Trattamenti lubrificanti trasparenti e colorati con resine + PTFE
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dei dati, il tutto riferito naturalmente all’industria della gomma.
Si arriva così alle procedure pratiche per la simulazione, con la presentazione di due esempi, entrambi incentrati su carbon black N330 ed N550, che esemplificano la teoria illustrata in precedenza.
V iene poi esaminato l’effetto di silice, rispetto a tre livelli di carbon black N550, in una boccola elastomerica e, successivamente, viene presentata la simulazione di una combinazione di acceleranti in mescole in EPDM e, con una raccolta dati non strutturata, la simulazione di mescole in gomma naturale.
L a conclusione dello studio, adatto a chi ha già esperienza di simulazioni con DoE e AI, ribadisce che: le simulazioni guidate da AI offrono precise previsioni ma dipendono molto dalla qualità dei dati, con la conseguenza che l’accuratezza di ogni simulazione è limitata da affidabilità, consistenza e completezza delle raccolte dati utilizzate, le cui manchevolezze (errori, valori mancan -
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ti o inconsistenze) possono portare a risultati ingannevoli; da qui la necessità di un’accurata convalida di tutti i dati prima di impiegare i modelli AI; DoE fornisce valori dei fattori ben strutturati e distribuiti statisticamente e suoi studi ben programmati assicurano una distribuzione bilanciata dei dati, riducendo la probabilità di errori; l’integrazione di AI e DoE migliora l’accuratezza di previsione e consente studi più mirati; questo approccio non migliora solo l’affidabilità del modello, ma permette anche un’analisi più approfondita dei comportamenti della mescola in condizioni variabili.
MANUFATTI E APPLICAZIONI
SCHIUME DI POLIURETANO POLIESTERE A SUPERFICIE
MODIFICATA CON DIMENSIONE VARIABILE DEI PORI PER TRATTAMENTO DI ACQUA
DECANTATA IN RISPOSTA A FUORIUSCITA DI PETROLIO.
P. Guo, D.J. Bouchard, A. Bilton, University of Toronto, Toronto (Canada) - RUBBERWORLD, maggio 2025, pag. 35-38.
La fuoriuscita di petrolio è una grave minaccia per l’ambiente, con sversamenti di 117.000 barili all’anno (circa 19.000 tonnellate), a causa della sua tossicità di lunga durata e dei suoi complessi componenti, con conseguenti danni economici e ambientali. I metodi standard di bonifica consistono nel bruciarlo, trattarlo con disperdenti chimici e decantarlo, il tutto in loco, ognuno tuttavia con conseguenze negative sull’ambiente: bruciare il petrolio comporta il rilascio di grandi quantità di fumo nell’aria; i disperdenti chimici rompono le gocce di petrolio in dimensioni biodegradabili, ma il loro utilizzo può introdurre prodotti chimici pericolosi negli organismi acquatici.
Questo studio si focalizza sullo sviluppo di un assorbente per trattare l’acqua dopo la decantazione e rimuovere così il petrolio tossico dall’ambiente. Dopo la breve, interessante spiegazione di come avviene la decantazione, lo studio informa che recentemente la ricerca si è concentrata sull’utilizzo di assorbenti per rimuovere le ultime tracce di petrolio, rimaste nell’acqua alla fine
del processo, e consentire uno scarico sicuro.
Dalle fibre naturali (cotone, fibra di legno e cellulosa) l’interesse si sposta su materiali polimerici sintetici, fra i quali le schiume di poliuretano, per raggiungere l’obiettivo del valore di olio a 15 mg/L di concentrazione in acqua prima dello scarico, come previsto dalla normativa Marpol Annex I.
Lo studio sviluppa ed esamina due formulazioni di schiuma poliuretanica, etere e estere, con una terza formulazione che presenta l’aggiunta del gruppo NH+ al rivestimento di poliurea della schiuma etere per fornire una carica superficiale positiva, che aumenta l’efficienza dell’adsorbimento di petrolio per mezzo dell’attrazione elettrostatica fra le gocce di petrolio con carica negativa e la schiuma. L’incorporazione della schiuma nel sistema di filtrazione offre un grande potenziale per soddisfare la normativa sopra citata.
D opo avere illustrato la preparazione delle schiume e le prove di controllo dell’efficienza di rimozione del petrolio, lo studio presenta i risultati della prova di adsorbimento, condotta dapprima sulle due schiume poliuretaniche etere ed estere in confronto a una schiuma poliuretanica commerciale per uso acustico (PESPU) e, successivamente, anche sulla schiuma polietere con rivestimento di poliurea in paragone alla schiuma polietere e in riferimento all’adsorbimento di petrolio greggio pesante.
Il risultato finale è che, grazie alla differenza nella dimensione dei pori (60 PPI per la schiuma PESPU e 100 PPI per le schiume formulate), le due schiume etere ed estere, sia pure mostrando una leggera differenza nell’adsorbimento del petrolio, e la schiuma polietere rivestita con poliurea hanno prestazioni migliori della schiuma poliuretanica commerciale e si dimostrano potenzialmente idonee a trattare le fuoriuscite di petrolio soddisfacendo la normativa ambientale.
F ILIERE E COSTI
FILIERE ED EFFICIENZA DI COSTI PER L’INDUSTRIA DELLA GOMMA.
I. Yurovska, YIGlobal, Corpus Christi, Texas (USA) - RUBBERWORLD, maggio 2025, pag. 41-46.
Una filiera è una rete di società e persone, che sono coinvolte nella produzione e nella consegna di un prodotto o di un servizio. I componenti di una filiera comprendono produttori, venditori, magazzini, società di trasporto, centri di distribuzione e rivenditori. Le funzioni di una filiera sono lo sviluppo di un prodotto, la commercializzazione, l’operatività, la distribuzione, la finanza e il servizio clienti. Oggigiorno solo un’efficiente gestione può abbassare i costi e assicurare cicli produttivi veloci.
L’introduzione dell’articolo espone la teoria di una filiera efficiente e, riferendosi all’industria della gomma, osserva però come i termini filiera e logistica siano spesso intercambiabili, mentre la logistica è solo un anello della filiera. Visto il numero di ingredienti e le loro interazioni, le mescole di gomma sono probabilmente i composti più impegnativi e imprevedibili, così che le filiere dell’industria della gomma sono piuttosto complicate e intrinsecamente globali.
Attualmente i rischi politici per le filiere globali stanno aumentando (noli marittimi, guerre etc.) e, considerando il carattere globale della gomma, per quanto riguarda le filiere di ingredienti e componenti, la complessità delle formulazioni e dei processi, è necessario essere pronti ad affrontare le sfide. Alcune raccomandazioni consistono nell’aumentare le scorte di magazzino per le materie prime e il numero di fornitori, tenendo presente che è sempre opportuno che le decisioni di filiera riguardo a produzione, qualità del prodotto e attaccamento del cliente siano condivise fra acquisti e parte tecnica per evitare effetti collaterali negativi. L’articolo analizza quindi le condizioni necessarie per una corretta gestione delle materie prime a magazzino, i problemi che ne possono derivare (finanziamento degli acquisti, vita delle materie prime etc.) e mette in rilievo soprattutto la frequente mancanza di comunicazione fra la funzione acquisti e tecnica.
Per quanto riguarda i fornitori delle materie prime, l’articolo indica i ben noti criteri per sceglierli, come prezzo, potere d’acquisto, qualità, affidabilità e so -
stenibilità, lasciando per ultimo il servizio clienti, di solito considerato il meno importante. Fra le altre considerazioni, interessante quella riguardo alle offerte sul mercato di prodotti con lo stesso numero CAS ma che mostrano diverse proprietà fisiche e, al contrario, di prodotti con numero CAS diverso ma utilizzabili teoricamente in modo intercambiabile: ancora una volta, in questi casi, le decisioni di acquisto devono essere prese con l’approvazione della parte tecnica.
L a conclusione dell’articolo, alla luce di tutte le situazioni e considerazioni esposte, è che spesso la soluzione di una filiera efficiente in termini di costi non si raggiunge. Per assicurare una soluzione di questo tipo, la desiderata qualità e la fedeltà dei clienti e per ottimizzare la riduzione dei costi, la gestione dei cambiamenti, necessari nella situazione globale odierna, deve essere affidata a funzioni tecniche e comprendere la valutazione di tutte le modifiche nei processi e nei prodotti. Solo con
la collaborazione fra acquisti, progettisti e tecnici la filiera può avere successo.
PROVE
ANALISI DELLE PARTICELLE DA USURA PNEUMATICO IN AEROPORTO (TWAP).
V. Spanheimer, D. Katrakova-Krüger, DSGCanusa, Meckenheim (Germany) - SCIENTIFIC REPORTS, pag. 1-10.
Le microplastiche nell’ambiente sono oggigiorno un grosso problema, che diventerà ancora più grave in futuro. Le particelle di usura di pneumatici e strada (TWRP = Tire Wear Road Particles) costituiscono gran parte delle microplastiche nell’ambiente: nella sola Germania, per esempio, le emissioni di TWRP nell’ambiente è di circa 100.000 tonnellate/anno e nei campioni si possono trovare anche particelle di segnali stradali, freni e asfalto, dal momento che l’attrito fra lo pneumatico e la strada, durante accelerazione e frenata, ne causa la formazione. L’usura degli pneumatici riguarda non
solo automobili e autocarri, ma anche aeroplani. Non esistono dati esatti in merito, ma l’aeroporto di Francoforte da solo ha registrato, nel 2019, un volume di 83 tonnellate, quantità superiore a quella di automobili, pullman e autocarri insieme. Occorre tener presente che gli pneumatici di aerei hanno caratteristiche diverse da quelle dei normali pneumatici, poiché sono in gioco più alti carichi, accelerazioni e decelerazioni, il che conferisce alle TWAP (Tire Wear Airstrip Particles) proprietà diverse in paragone alle TWRP sulle autostrade. Posto che il meccanismo di usura è generalmente lo stesso, l’abrasione degli pneumatici si verifica in dipendenza dalle loro proprietà, dalla superficie della strada, da peso e velocità del veicolo e dal comportamento di guida. Tutto questo porta a riscaldamento e a inizio di crepe fino al consumo delle particelle. Le particelle di usura dello pneumatico hanno dimensioni <5 μm se ottenute con prova di laboratorio, mentre quelle dell’ambiente hanno di-
Querétaro - MEXICO
mensioni fino a 350 μm e questo risultato può essere dovuto al fatto che esse si agglomerano velocemente dopo il distacco dallo pneumatico. La composizione chimica presenta un elevato contenuto di carbon black e silice, nonché di zolfo e metalli pesanti, con la presenza di zinco, insieme ad altri ingredienti organici come gli acceleranti, che può essere usata come un indicatore per distinguere le particelle dello pneumatico dalle altre microplastiche: le componenti organiche e lo zinco possono emigrare nell’ambiente e contribuire ulteriormente al suo inquinamento. L’usura dello pneumatico non può essere completamente evitata, nonostante gli sforzi dei produttori nell’ottimizzare gli pneumatici per generare meno usura, ma oltre a questo occorre prendere in considerazione il riciclo di TWRP e TWAP. Innanzitutto le particelle devono essere raccolte dove si depositano, sui margini della strada e sul suolo adiacente, oltre all’acqua di superficie degli impianti di trattamento reflui. Negli aeroporti le piste vengono pulite regolarmente per ragioni di sicurezza, nell’assicurare una buona aderenza agli aerei in fase di decollo e di atterraggio, con acqua ad alta pressione che, una volta recuperata, viene filtrata, così che gran parte delle TWAP può essere recuperata dal filtro. Fino a oggi le TWAP sono state recuperate termicamente, ossia bruciate, ma potrebbero diventare una materia prima secondaria, anche solo come polvere di gomma, contribuendo così all’economia circolare. Per considerare le TWAP come materiale riciclato è essenziale una compa -
razione fra di esse e la polvere di gomma, per completare le sfide da affrontare per utilizzarle in nuove mescole ed è questo lo scopo dello studio. I l lavoro, svolto e descritto nella parte sperimentale, è molto preciso, dalla raccolta delle TWAP, liberate da contaminanti (foglie, residui di imballi etc.) ed essiccate dall’acqua residua del lavaggio piste, alla scelta della polvere di gomma di due tipi, da battistrada di pneumatico autocarro ed aereo. Nell’ordine, sono state esaminate la distribuzione granulometrica di TWAP e polvere di gomma, la calcinazione, la TGA, la microscopia leggera e SEM, l’analisi elementare CHNS(O) [carbonio, idrogeno, azoto, zolfo, ossigeno] e l’analisi PAH (Polycyclic Aromatic Hydrocarbons). Tutte le prove sono corredate da grafici, tabelle e fotografie, che ben illustrano le varie fasi della caratterizzazione dei due tipi di particelle: i lettori interessati all’argomento apprezzeranno senz’altro il lavoro svolto, in particolare l’accurata e dettagliata esposizione delle prove, che consentono di rendersi pienamente conto della complessità della materia affrontata.
L a conclusione dello studio mette in rilievo che: le TWAP mostrano una distribuzione granulometrica più ampia della polvere di gomma e particelle molto più fini, il che è un vantaggio per l’utilizzo in nuove mescole; i risultati di calcinazione, TGA e analisi elementare rivelano un residuo minerale di circa 60%, derivato da granelli di sabbia e perline di vetro, usura di pneumatici e qualche ingrediente inorganico della gomma; le particelle di pneumatici nelle TWAP
sono molto più piccole di quelle della polvere di gomma, ma sono simili come morfologia e mostrano una forma allungata; le TWAP formano perlopiù agglomerati da pneumatici, manto stradale e usura di freni; morfologia e composizione chimica delle TWAP sono coerenti con i risultati di altri studi condotti sulle TWRP; l’utilizzo delle TWAP come materia prima secondaria deve essere vincolato alla separazione dai residui minerali; la TGA mostra che il contenuto di polimero delle TWAP è compreso fra 15 e 20%, valori inferiori a quelli dello pneumatico, ma occorre considerare che il loro contenuto di carbon black è del 50% contro il 30% dello pneumatico, a causa del contributo di asfalto dall’usura del manto stradale; l’analisi PAH mostra che le TWAP offrono un contenuto inferiore a quello della polvere di gomma (1,7 contro 30 mg/ Kg). Il passo successivo della ricerca dovrà essere l’utilizzo delle TWAP in mescola, analogamente a quanto accade per la polvere di gomma, in modo da analizzare l’influenza di metalli e altri componenti sulle proprietà della mescola.
MATERIE PRIME SECONDARIE E GOMMA DEVULCANIZZATA
EFFETTO DI OLI ESAUSTI COMBINATI SULLE PROPRIETÀ CHIMICHE, TERMICHE MICROSCOPICHE E REOLOGICHE DELLA GOMMA
DEVULCANIZZATA DA PNEUMATICI DI SCARTO (WTR).
A. Aljarmouzi a,c, R. Dong a,b, a Key Laboratory of New Technology for Construction of Cities in Mountain Area, Chongqing University, Ministry of Education, Chongqing (China),
I riempitivi ad alte prestazioni influenzano le proprietà degli elastomeri:
Chinafill sostituisce in parte la silice precipitata
TREMIN® regola la durezza dei fluoroelastomeri
SIKRON® migliora l‘elasticità
SILBOND® influenza l‘espansione termica
SILATHERM® aumenta la conducibilità termica
b School of Civil Engineering, Chongqing University , Chongqing (China), c School of Civil Engineering, Thamar University, Thamar City (Yemen) - MATERIALS CHEMISTRY AND PHYSICS, pag. 1-14.
Nelle operazioni di conservazione e riciclo delle risorse da rifiuti una sfida importante consiste nel combinare più di un materiale di scarto per produrre un nuovo, riutilizzabile e sostenibile materiale. Ogni anno si producono più di 1,5 miliardi di pneumatici automobile e autocarro, a fronte di quasi 1,1 milioni di tonnellate di scarto. Occorre poi considerare che più di 66 milioni di pneumatici fuori uso (PFU) sono attualmente riciclati per i mercati ella gomma macinata e che si prevedono circa 5 miliardi di PFU entro il 2030. Da questi dati si comprende che lo sviluppo dell’industria dello pneumatico ha causato un notevole danno ambientale mentre, parallelamente, lo sviluppo dell’industria dell’automobile ha causato l’aumento della
produzione di olio motore di scarto WEO (Waste Engine Oil), con milioni di tonnellate l’anno di materiale di rifiuto. Non bisogna poi dimenticare l’olio di cottura, di cui la ricerca fornisce i dati globali di consumo (circa 285 milioni di tonnellate/ anno) e i dati parziali di relativo olio di scarto WCO (Waste Cooking Oil), con 0,7 milioni di tonnellate/anno per l’Unione Europea e 0,4 milioni di tonnellate/anno per l’Asia, mentre circa 757.000 litri/anno vengono smaltiti illegalmente a livello globale. Da qui si capisce come lo sviluppo di tecnologie per il riciclo di WTR (Waste Tire Rubber), WEO e WCO sia essenziale per risparmiare energia e salvaguardare l’ambiente. Devulcanizzazione e applicazioni di WTR rimangono ancora una sfida, sia pure con la promettente situazione della produzione di WTR-asfalto modificato (WTR-MA). L’introduzione dello studio cita diversi lavori in merito e dichiara il suo scopo, ossia esaminare i vari fattori che influenzano il processo di devulcanizzazione, compresi la temperatura media di reazione, la dimensione
delle WTR, il rapporto di massa dell’olio di scarto e l’impatto dei diversi oli di scarto combinati (WEO e WCO). Gli autori dello studio si focalizzano sulla combinazione di due tipi di oli di scarto (WEO e WCO) per devulcanizzare la WTR, produrre olio di scarto motorecottura (WECO) e analizzare il loro effetto sul processo di devulcanizzazione a una media temperatura. Lo studio, indubbiamente molto accurato sia nell’esposizione che nei supporti di grafici e fotografie, si rivela eccessivamente complesso per chiunque ne affronti la lettura e lascia francamente il dubbio di essere velleitario e destinato a rimanere una ricerca fine a sé stessa. Sarebbe interessante conoscere una valutazione dei costi di realizzazione del processo preso in esame e della sua validità pratica alla luce delle attuali situazioni industriali in essere, giusto per rendersi conto se ricerche di questo tipo possano davvero essere una strada percorribile nell’ambito di sostenibilità ambientale ed economia circolare.
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MONDOGOMMA
di Stefan Albus*
La K di Düsseldorf non è solo la fiera più importante al mondo per l'industria delle materie plastiche, ma anche per quella della gomma. Tuttavia, anche per la K la sostenibilità e l’efficienza sotto il profilo delle risorse sono temi importanti che nessuno può ignorare. Un motivo in più per approfondire l'importanza della gomma nelle applicazioni "verdi".
La nostra società si trova ad affrontare sfide completamente nuove a causa del cambiamento climatico. La domanda che ci si pone è: la gomma, un materiale inventato più di 180 anni fa, ha ancora un ruolo da svolgere al giorno d’oggi?
Ma certamente! In questo settore sono spesso richiesti materiali realizzati con gomme sintetiche particolarmente sviluppate. Un esempio di una possibile applicazione è la generazione di calo -
re che sfrutta gli strati più profondi della terra. Questo perché i pozzi geotermici possono raggiungere profondità da 1.000 a 3.000 metri. In questo caso si utilizzano, tra l'altro, i packer, ovvero dei manicotti lunghi circa un metro che possono sigillare una sezione del
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RUBBER WORLD
K in Düsseldorf is the world’s most relevant trade fair for not only the plastics but also the rubber industry. Sustainability and saving resources, however, are also burning issues here that nobody can ignore. One more reason to shed some light on just how important rubber is in “green” applications.
Our society is faced with completely new challenges due to climate change. Does the material that is rubber, invented over 180 years ago after all, still play a role here?
O f course! Often it is precisely those materials made of particularly advanced synthetic rubbers that come to the fore here. One such application for rubber of this kind is heat recovery from deeper layers of the earth. After all, geothermal drilling can reach depths of 1,000 to even 3,000 metres. In the process so-called packers are deployed – roughly 1-metre-long downhole devices used to seal the space between the wellbore casing and the drilling tubing; these consist, amongst others, of heat-resistant rubber. In the spaces isolated by these packers temperature or pressure measurements can be taken for example. Incidentally, in such deep drilling – in geothermal projects but also in the crude oil sector – engines with a spiral rotor in a stator housing are used that are clad with rubber inside. The rubber components used here are virtually a Who’s Who of advanced technology: Nitrile Butadiene Rubber (NBR), NBRHR (High-Resistance NBR), Hydrogenated Nitrile Butadiene Rubber (HNBR) and even extremely chemical-resistant fluorelastomers – depending
foro di trivellazione; essi sono realizzati, in particolare, in gomma resistente al calore. Le misurazioni di temperatura o di pressione, ad esempio, possono essere effettuate nelle aree isolate grazie a essi.
Per inciso, i motori con un rotore elicoidale in un alloggiamento statorico con interno rivestito in gomma sono spesso utilizzati in pozzi profondi, in progetti geotermici, ma anche nel settore petrolifero. Per i componenti in gomma, qui si usa praticamente tutto quello che c’è di più avanzato: gomma nitrilica (NBR), NBR-HR (gomma nitrilica ad alta resistenza), gomma nitrilica idrogenata (HNBR) e persino fluoroelastomeri estremamente resistenti alle sostanze chimiche, a seconda del profilo di temperatura e dell'aggressività dei fluidi di lavaggio.
A proposito di trivellazioni profonde: anche il gas naturale è ancora utilizzato come combustibile per la produzione di energia a bassa emissione di CO2 per un periodo transitorio. Attualmente la Germania acquista una grande quantità di gas naturale dagli Stati Uniti, dove una quota pari a circa l'88% di questa fonte energetica viene estratta attraverso il fracking. Questo procedimento richiede, tra l'al-
tro, tubi flessibili estremamente resistenti, in grado di resistere al contatto con i liquidi aggressivi che vengono iniettati nella roccia per estrarre il gas ivi distribuito. Spesso si utilizzano prodotti multistrato, il cui strato interno è costituito da una gomma sintetica resistente agli acidi; per lo strato esterno si utilizzano invece altri tipi di gomma caratterizzati da un'eccellente resistenza all'usura e all'invecchiamento. Tra l'altro, una temuta fonte di pericolo nell'estrazione del gas naturale è il rilascio incontrollato e violento di gas dai serbatoi, noto come "blowout". Questo viene evitato con l'aiuto dei cosiddetti "blowout preventers" (BOP), ovvero guarnizioni in gomma estremamente resistenti che resistono al contatto con l'idrogeno solforato e i fluidi corrosivi e abrasivi. Queste guarnizioni sono molto costose per cui gli acquirenti pretendono anche che siano durature. Spesso si ricorre quindi all’HNBR.
N el 2021, circa il 9% d ella superficie agricola totale della Germania è stato utilizzato per la produzione di materie prime rinnovabili per la produzione di biogas. I l biogas non contiene solo
on the temperature profile and aggressiveness of the flushing liquids. Speaking of deep drilling: natural gas is also still considered an interim fuel for comparatively CO2-low energy production.
At present, Germany sources plenty of natural gas from the USA where around 88% of this energy carrier are obtained through fracking.
T he components needed for this application also include extremely high-performance hoses that can also withstand contact with aggressive liquids, which are injected into the rock to release the gas trapped there. For these, multi-layered products are preferred because their inner layers consist of an acid-resistant synthetic rubber; for the outer layer rubber grades with excellent wear and ageing resistance are used.
One feared hazard in natural gas extraction are uncontrolled, violent releases of gas from deposits, known as “blowouts”. These are prevented with the help of so-called blowout preventers (BOPs), i.e. extremely hard-wearing rubber seals – which also survive contact with hydrogen sulphide and both corrosive and abrasive media. These seals are very expensive and therefore expected to last accordingly. This is why HNBR is a preferred solution.
In 2021 about 9% of Germany’s total agricultural land was used for producing renewable raw materials for biogas production.
B iogas, however, contains not only the fuel that is methane but also corrosive ingredients such as hydrogen sulphide and ammonia. This is why such materials as EPDM membranes (Ethylene-Propylene-Dien-Rubber) are used in biogas production plants, alongside their rivals like double membranes from OVC-coated polyester wovens. Both materials have their pros and cons in this application; but EPDM rubber is a little more flexible,
Rogitex Italia Srl. is a leading global distributor supplying various industries with quality elastomers, plastics and carbon black. Rogitex Italia Srl. provides the market with technical knowledge and specialized services keeping a flexible commercial approach and proven logistic model despite market conditions
RUBBERS
E-SBR Dry and OE grades
S-SBR Dry and OE grades
NBR standard grades
NBRGT/FC - Fast curing/Low fouling
SKI 3 and SKI 3 S polyisoprene
PBR High Cis Neodymium Titanium
IIR and HIIR Butyl and Halobutyl EPDM
Polymer
REINFORCEMENT MATERIALS
metano, un combustibile, ma anche componenti corrosivi come l'idrogeno solforato e l'ammoniaca. Per questo motivo, negli impianti di biogas si utilizzano membrane realizzate con gomme EPDM (Ethylene-Propylene Diene Monomer), che però competono con le membrane doppie in tessuto di poliestere rivestito di PVC. Entrambi i materiali presentano vantaggi e svantaggi in questa applicazione, ma le gomme EPDM sono leggermente più flessibili e sono facili da riciclare.
M entre i compiti descritti finora per i materiali in gomma high-tech possono ancora essere svolti da soluzioni piuttosto “classiche”, le cose diventano davvero difficili con l'idrogeno.
L'idrogeno diventa liquido sotto pressione normale solo a temperature estremamente basse; pertanto, le guarnizioni per la futura economia dell'idrogeno dovrebbero essere progettate per un ampio spettro di temperature (da meno 40 a oltre 80 °C).
D evono inoltre resistere a pressioni elevate.
Il problema è: le molecole non polari di H2 possono passare attraverso le guarnizioni convenzionali e danneggiarle.
Se l'idrogeno si deposita gradualmente nel materiale delle guarnizioni, può addirittura verificarsi una decompressione esplosiva che può distruggere la guarnizione. Eppure, questi materiali
and easy to recycle. While the tasks described for highly advanced rubber materials so far might be addressed with halfway “traditional” approaches, things get really tricky with hydrogen.
Hydrogen only liquifies under normal pressure at extremely low temperatures. Which is why the sealing materials for a future hydrogen economy should be designed to cover a wide temperature range (-40 to over +80 °C). In addition, high pressures are to be withstood.
The problem here is that non-polar H2 molecules can permeate and thereby impair conventional sealing materials.
If hydrogen gradually deposits in the sealing material explosive decompressions can occur that destroy the sealing gasket. And these sealing gaskets are urgently needed in the hydrogen economy: for electrolysis, in valves or membranes, for transport in tanks and pipelines and, of course, in fuel cells.
In actual fact, truly effective H2-tight rubber sealings are still the subject of current research; probably some progress can be made by a smart combination of gas-tight rubber grades and fillers that obstruct hydrogen swelling and permeation.
Qualifying here as basic elastomers are butyl rubber – already relatively gas-tight by definition – or also fluor rubber; additives with a plate-type shape such as layered silicates or graphites can help to additionally reduce gas permeation. To ease hydrogen transport alternative carrier media have also been under discussion as of late, such as NH3, (gaseous ammonia at room temperature) which is easier to liquify and store. This application also requires low-temperature and especially alkaline-resistant high-performance rubbers. Needless to say, hydrogen already serves its purpose in fuel cells very reliably. But there is no such thing as a “one-fits-all” sealing material for fuel cells.
B ecause there is no such thing as a “one-fits-all” fuel cell: for instance, there are alkaline and phosphoric acid, polymer electrolyte and high-temperature fuel cells. Here, too, elastomer-bonded sealing materials with a high content of special fillers are already used for sealing tasks.
W ind turbines are growing to ever greater heights. Today, they can achieve nominal outputs of over 10 MW with rotor diameters of 150 to 220 m. In this application offshore locations, UV radiation, ozone (not rarely present in the surroundings of electrical equipment), salt water and strongly fluctuating temperatures all make high demands on the elastic materials deployed here. On top of this, ultimate flame-proofness is required because nacelles ( Ed: a cover housing that houses all of the generating components in a wind turbine) that have caught fire can practically not be extinguished.
These nacelles include components for the vibration isolation and elastic bearing of the generator: rubber buffers can be found at the connections between the rotor blades and the hub where they absorb forces, help minimize vibrations and also dampen noise.
A mong the several hundreds of kilos of elastomer materials built into wind turbines, you will hardly find any natural rubber not least because of its problematic resistance to weathering and ozone.
I nstead, NBR is the preferred option for full-rubber rotary shafts. In radial shaft gaskets you will also often find ozone-resistant HNBR, which, in addition, also withstands temperatures as high as 170°C for short periods. With the corresponding reinforcement HNBR can also be used for large-diameter bearings, and thanks to its oil-resistance even in grease-lubricated main bearings.
T he cable s transmitting power from offshore wind parks can become very hot. This is why rubber materials with a higher temperature resistance are required, like EPDM in addition to HNBR. A nd let’s not forget: rubber is not only in demand for operating these systems – it is also already required for the manufacturing of the rotors from glass-fibre reinforced elements with sections of silicon, butyl or EPDM rubber.
sono urgentemente richiesti nell'economia dell'idrogeno: per l'elettrolisi, nelle valvole o nelle membrane, per il trasporto in serbatoi e tubi e, naturalmente, nelle celle a combustibile. In effetti, le guarnizioni in gomma veramente efficaci e resistenti all’H2 sono ancora oggetto di ricerca; è possibile che una combinazione intelligente di tipi di gomma a tenuta di gas e di riempitivi che ostacolano il rigonfiamento e la permeazione dell'idrogeno possa ottenere grandi risultati.
Come elastomeri di base si possono utilizzare la gomma butilica o le gomme fluorurate, che sono già relativamente impermeabili ai gas per natura; gli additivi a forma di piastrine, come i silicati stratificati o la grafite, possono contribuire a ridurre ulteriormente la permeazione dei gas. Per semplificare il trasporto dell'idrogeno, recentemente sono stati presi in considerazione vettori alternativi, come ad esempio l'ammoniaca, l’NH3, che è gassosa a temperatura ambiente ed è più facile da liquefare e stoccare. Anche in questo caso sono richieste gomme ad alte prestazioni resistenti alle basse temperature e alle basi.
Naturalmente, l'idrogeno è già molto utilizzato nelle celle a combustibile, tuttavia, non esiste una guarnizione per eccellenza da utilizzare a tal fine, poiché non esiste una cella a combustibile per eccellenza: ad esempio, sono note le celle a combustibile alcaline e ad acido fosforico, ad elettrolita polimerico e ad alta temperatura. Tuttavia, le guarnizioni in elastomero con un elevato contenuto di riempitivi vengono già utilizzate anche in questo caso.
E NERGIA EOLICA
Le pale eoliche stanno raggiungendo altezze sempre maggiori: oggi, con diametri del rotore da 150 a oltre 220 metri, possono raggiungere potenze nominali di oltre 10 MW.
Soprattutto in mare aperto, le radiazioni UV, l'ozono (non raro in prossimità di impianti elettrici), l'acqua salata e le temperature fortemente fluttuanti richiedono prestazioni elevate ai materiali elastici utilizzati. Inoltre, sono necessarie le migliori proprietà ignifughe, perché una volta che
PV systems, of course, also need sealing gaskets, that keep the modules aligned and prevent water ingress. Vertical sealing gaskets, for example, that keep the offset between several PV modules, are made of silicon rubber or weather-resistant EPDM. However, the pivotal sealing tasks are mostly performed by another material. Solar modules are often encapsulated in ethylene-vinyl-acetate films (EVA). In the process the solar modules are encapsulated in two layers of this material; when the film melts it perfectly envelops the cells. EVA is extremely translucent and weatherproof and boasts a wide processing window; it is not a classical elastomer but can –depending on its EVA content – be considered an “elastomer-similar” material by all means. There are also approaches to replace EVA films from fossil sources with alternatives that contain a percentage of bio-based “sugarcane ethylene”. To make sure the solar panels stay in place on today’s stylish flat roofs, installers like to use EPDM mats. These provide additional support on slippery ground and prevent the modules from
shifting over time. Speaking of buildings: needless to say, heat pumps can hardly do without rubber either. However, this application calls for (weather-resistant) sealing gaskets and hoses which are also sufficiently flexible at lower temperatures; but also for vibration-dampening rubber mats that reduce undesired pump vibration.
So rubber is anything but an “obsolete” material. Without extremely performant rubber grades the energy transition and fight against climate change would not work. At K 2025 Rubberstreet will again serve as the showcase for the innovative power and operational excellence of the elastomer industry. It has already been the first point of contact and orientation for all those seeking information about elastomers (rubber and TPE) at K since 1983. The patronage of Rubber Street comes care of the Trade Association of the German Rubber Industry wdk (Wirtschaftsverband der deutschen Kautschukindustrie).
*Doctor of Chemistry and freelance trade journalist. His focal themes include polymer chemistry as well as plastic and rubber applications technology. u
ZEON high-performance rubbers are used in many industries worldwide. From Nipol® NBR, Hydrin® ECO, HyTemp® ACM, Zetpol® HNBR and Zeoforte® ZSC, innovative elastomer-based products with a high durability are created. The success of our customers is our motivation. Key to this success is the close cooperation between the customers and ZEON by combining competencies during the development partnership. Based on the experience from each partner, innovative ideas and solutions are created.
una navicella (l'involucro posto in cima alla torre di una turbina eolica, ndr) prende fuoco è praticamente impossibile estinguere l’incendio.
In queste navicelle, ad esempio, sono necessari componenti per il disaccoppiamento delle vibrazioni e il posizionamento elastico del generatore: i tamponi in gomma si adattano perfettamente ai collegamenti tra le pale del rotore e il mozzo. In questa posizione assorbono forze e vibrazioni, contribuendo a ridurre al minimo le vibrazioni e a smorzare il rumore.
La gomma naturale difficilmente sarà presente tra le diverse centinaia di chili di materiali elastomerici utilizzati nelle turbine eoliche, se non altro per la sua scarsa resistenza agli agenti atmosferici e all'ozono. La gomma nitrilica è spesso utilizzata per gli alberi rotanti in gomma piena. Nelle guarnizioni per alberi radiali, ad esempio, si trova spesso l’HNBR resistente all'ozono, che è in grado di sopportare temperature fino a 170 °C per brevi periodi. Con un adeguato rinforzo, può essere utilizzata anche in cuscinetti di grande diametro e persino in cuscinetti principali lubrificati a grasso, grazie alla sua resistenza all'olio. I cavi che trasportano l'elettricità dalle turbine eoliche offshore possono scaldarsi molto. Per questo motivo sono richiesti materiali in gomma con una maggiore reMONDOGOMMA
sistenza alle alte temperature, ad esempio gomme EPDM, oltre a gomme HNBR. Non dobbiamo poi dimenticare: la gomma non è necessaria solo quando questi sistemi sono in uso. I profili in gomma siliconica, butilica o EPDM sono utilizzati anche in fase di produzione di rotori da elementi in PRFV.
Naturalmente, gli impianti solari necessitano anche di guarnizioni che mantengano i moduli in posizione e garantiscano che la pioggia non possa penetrare. Le guarnizioni verticali che tengono a distanza i diversi moduli fotovoltaici sono realizzate, ad esempio, in gomma siliconica o in EPDM resistente agli agenti atmosferici.
Tuttavia, le guarnizioni centrali vengono realizzate solitamente con un materiale diverso. I moduli solari vengono spesso incapsulati in pellicole di etilene vinilacetato (EVA). I moduli solari sono racchiusi in due strati di questo materiale; quando il film si scioglie, racchiude perfettamente le celle. L'EVA è estremamente trasparente e resistente agli agenti atmosferici e ha un'ampia finestra di lavorazione; sebbene non sia un elastomero classico, può certamente essere considerato un materiale "simile all'elastomero", a seconda del con-
tenuto di acetato di vinile. Attualmente si propone anche di sostituire i film EVA di origine fossile con varianti con un’elevata percentuale di "etilene da canna da zucchero”, un materiale bio-based.
Per evitare che i pannelli solari intelligenti scivolino sui tetti piatti che vanno tanto di moda, gli installatori preferiscono utilizzare tappetini in EPDM: consentono un maggiore grip sulle superfici scivolose e impediscono ai moduli di spostarsi nel tempo.
E già che parliamo di edifici: naturalmente, anche le pompe di calore non possono fare a meno della gomma. In questo caso sono richiesti soprattutto guarnizioni e tubi flessibili (resistenti agli agenti atmosferici), sufficientemente flessibili anche a basse temperature, così come i tappeti in gomma antivibrazioni che riducono le vibrazioni indesiderate prodotte dai macchinari.
La gomma è quindi tutt'altro che un materiale "obsoleto". Senza tipi di gomma estremamente efficienti, la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico non sarebbero pensabili.
*Giornalista freelance, con un dottorato di ricerca in chimica, specializzato nella chimica dei polimeri e nella tecnologia di applicazione delle materie plastiche e della gomma. u
di A.L. Spelta
In qualità di utilizzatrice chiave di materiali di origine biologica, l'industria degli pneumatici dell'UE incoraggia la Commissione europea a riconoscere il contributo del settore al progresso delle soluzioni di origine biologica nell'ambito della strategia aggiornata per la bioeconomia.
L' Associazione europea dei produttori di pneumatici e manufatti in gomma (ETRMA) ha dichiarato di accogliere favorevolmente l'opportunità di commentare l'aggiornamento della strategia dell'UE per la bioeconomia da parte della Commissione europea.
Più precisamente, in qualità di u tilizzatrice chiave di materiali di origine biologica, l'industria degli pneumatici dell'UE incoraggia la Commissione europea a riconoscere il contributo del settore al progresso delle soluzioni di origine biologica nell'ambito della strategia aggiornata per la bioeconomia. E
sottolinea l'importanza di un quadro normativo per i materiali circolari e di origine biologica, nonché di un supporto continuo all'innovazione anche al fine di ridurre la dipendenza da materie prime importate.
E TRMA incoraggia la Commissione europea nell’includere i seguenti elemen-
As a key user of bio-based materials, the EU tyre industry encourages the European Commission to recognize the sector's contribution to advancing bio-based solutions within the framework of the updated Bioeconomy Strategy.
The European Tyre and Rubber Manufacturers’ Association (ETRMA) welcomes the opportunity to contribute to the update of the EU Bioeconomy Strategy. As a major user of bio-based materials, the EU tyre industry encourages the European Commission to recognize its role in advancing sustainable bio-based solutions and calls for a supportive regulatory framework that promotes circular and renewable materials, r educes dependence on imported raw materials, and fosters innovation.
E TRMA highlights that the tyre s ector has long used bio-based materials such as natural rubber, biobased resins, and vegetable oils, and is now investing in alternative sources like guayule and Russian dandelion to reduce supply chain risks. The industry is also exploring bio-fillers (e.g., lignin and rice husk ash-derived silica) and bio-based polymers ( s uch as bio-butadiene/ SBR and bio-isoprene), aiming to replace fossil-based components.
T he association recommends that the updated EU strategy include:
• S upport for the European tyre producers’ strategy to diversify and secure raw material sources through international partnerships;
• C lear regulatory criteria for the reuse of recycled and circular materials from end-of-life tyres;
• E nsuring sustainable and resilient biomass supply chains, in line with broader EU environmental and competitiveness goals.
E TRMA stresses the importance of EU funding, trade agreements for sustainable rubber, and harmonized
end-of-waste criteria to enable biobased and recycled materials to re-enter the market. It concludes by reaffirming the sector’s commitment to contribute to a sustainable, circular, and competitive European bioeconomy. u
ti nell'aggiornamento della strategia dell'UE per la bioeconomia: sostenere la strategia dei produttori europei di pneumatici; chiarire le regole per le materie prime circolari; garantire un approvvigionamento di biomassa sostenibile e resiliente.
L'industria europea degli pneumatici sta investendo attivamente e da tempo nei materiali innovativi di origine bio e nella loro circolarità, in linea con gli obiettivi dell'UE non solo di promuovere ecosistemi industriali sostenibili, ma anche di rafforzarne la competitività.
Materiali di origine biologica nella produzione di pneumatici
L'industria degli pneumatici fa uso da tempo di materiali di origine biologica, tra cui, in primis la gomma naturale, ma anche additivi e resine di origine biologica e oli vegetali.
La gomma naturale derivata dall' Hevea brasiliensis (HB) è stata da sempre una componente fondamentale nella produzione di pneumatici fin dall’origine degli stessi. Ad oggi, la gomma naturale rimane una materia prima insostituibile in alcuni i tipi di pneumatici di largo impiego.
N egli ultimi due decenni, i progressi tecnologici hanno stimolato nuovi investimenti in innovazioni sostenibili e di origine bio in tutto il settore degli pneumatici.
Ciò include lo sviluppo di fonti alternative alla gomma naturale da HB, come il Parthenium argentatum (Guayule) e il Taraxacum kok-saghyz (dente di leone russo), per ridurre il rischio di approvvigionamento di un materiale che deriva da un’unica pianta, e da una ristretta area geografica, sud est asiatico tropicale (questo aspetto è stato ampiamente trattato dalla rivista, cfr. Green Rubber 2023, pag. 18-23 e Green Rubber 2024, pag. 10-27).
Parallelamente, l'industria degli pneumatici sta integrando sempre più additivi e plastificanti di origine biologica per sostituire gli oli di processo di origine fossile. Oli vegetali da soia, colza e
girasole sono già utilizzati negli pneumatici non solo per migliorare le caratteristiche prestazionali, ma anche per ridurre l'impatto ambientale dell'approvvigionamento delle materie prime. È in fase di sviluppo anche l'uso di filler di origine biologica nella produzione di pneumatici. La lignina, un sottoprodotto dell'industria del legno, viene esplorata come sostituto parziale del nero di carbonio (anche questo aspetto è stato trattato d a L'Industria della Gomma , vedi fascicoli 725 p ag. 22-25 e 726 pag. 21-22). La bio-silice derivata dalla cenere di lolla di riso è già in uso commerciale come alternativa più sostenibile alla tradizionale silice precipitata. L'innovazione sta avanzando anche nel settore dei polimeri di origine biologica, con continui sforzi per produrre elastomeri sintetici, da monomeri bio quali ad esempio il bio-butadiene e il bio-isoprene. Questi materiali mirano a ridurre la dipendenza dal fossile, in polimeri chiave come la gomma stirene-butadiene (SBR) e il poliisoprene. Questi sviluppi, secondo ETRMA, posizionano l'industria degli pneumatici come un attore proattivo agli obiettivi della bioeconomia dell'UE, in particolare per quanto
riguarda l'aumento dell'uso di materiali di origine biologica. Attraverso la continua innovazione e l'integrazione di materiali di origine biologica, insieme al crescente utilizzo di materiali riciclati, l'industria degli pneumatici sta riducendo attivamente la sua dipendenza dal fossile e contribuisce allo sviluppo di una bioeconomia europea più sostenibile e resiliente. Questi progressi supportano la diversificazione delle fonti di materie prime e promuovono lo sviluppo economico regionale.
I n qualità di importante u tilizzatrice di materiali di origine bio, l'industria degli pneumatici dell'UE incoraggia la Commissione europea a riconoscere il contributo del settore al progresso delle soluzioni di origine biologica nell'aggiornamento della strategia per la bioeconomia. ETRMA sottolinea inoltre l'importanza di un quadro normativo per i materiali circolari e di origine biologica, nonché di un supporto continuo all'innovazione che riduca la dipendenza da materie prime di importazione.
E TRMA suggerisce alla Commissione europea di considerare i seguenti elementi nell'aggiornamento della strategia per la bioeconomia dell'UE.
Supportare la strategia europea dei produttori di pneumatici
La strategia europea dei produttori di pneumatici consiste a) nella creazione di una filiera della gomma che sia sufficientemente diversificata, resiliente e sostenibile attraverso partnership multilaterali e bilaterali solide e sicure, e b) nell’investire in tecnologie innovative per ridurre l'uso di materie prime vergini negli pneumatici.
L'iniziativa comprende la raccolta e l'analisi di dati sulla produzione e il consumo di gomma naturale e sintetica in diversi paesi e include la conduzione di valutazioni economiche su questioni quali la volatilità dei prezzi.
Il rafforzamento della cooperazione tra paesi produttori e consumatori è una componente fondamentale della strategia europea dei produttori di pneumatici. E include la costruzione di relazioni bilaterali con i paesi produttori di gomma per prevenire e mitigare i potenziali comportamenti tipo cartello che potrebbero perturbare il mercato, le restrizioni all'esportazione, al
fine di garantire la continuità dell'approvvigionamento ed evitare shock di mercato.
I noltre, l'iniziativa mira a stabilire un dialogo multilaterale permanente tra i paesi produttori e i paesi consumatori che condividono gli stessi obiettivi. Questo dialogo affronterebbe non solo le questioni relative all'approvvigionamento, ma anche le preoccupazioni relative alla sostenibilità, incluso il rafforzamento delle capacità nell'economia globale della gomma. Potrebbe attingere a quadri di cooperazione internazionale come il Regolamento UE sulla Deforestazione e sfruttare gli sforzi esistenti di organizzazioni come la Piattaforma Globale per la Gomma Naturale Sostenibile (GPSNR).
I n termini commerciali, l'obiettivo è migliorare l'accesso alla gomma naturale sostenibile attraverso accordi di libero scambio con i paesi produttori interessati. Questi accordi dovrebbero includere impegni per la tutela ambientale e pratiche di lavoro eque. Inoltre, le considerazioni nell'ambito del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alla Frontiera (CBAM= Carbon Border Adjustment Mechanism) sono importanti, soprattutto perché l'accesso alla gomma comprende sia
tipi naturali che sintetici. Qualsiasi potenziale inclusione della gomma nel CBAM richiede un'attenta valutazione in termini di impatto sulla competitività dell’industria europea.
Anche gli investimenti nella diversificazione dell'approvvigionamento di gomma naturale sono una priorità. Ciò include l'esplorazione di alternative come il tarassaco e il guayule, nonché la promozione dello sviluppo e dell'utilizzo di materie prime secondarie. L'iniziativa mira a fungere da sportello unico per i meccanismi di finanziamento, facilitando la produzione su larga scala di materiali di origine biologica per pneumatici. È necessario un migliore accesso ai finanziamenti UE per queste alternative, con programmi come Horizon Europe e il Fondo per l'Innovazione che danno priorità alla ricerca e ai progetti relativi agli pneumatici. Tale supporto è fondamentale per consentire investimenti sostanziali in materiali circolari e di origine biologica.
Chiarire le regole per le materie prime circolari
Affinché una vera bioeconomia abbia successo, i responsabili politici dovrebbero anche adottare regole chiare ed efficaci per i materiali circolari. Questo diventa un prerequisito per supportare il settore degli pneumatici nella riduzione dell'uso di materie prime fossili. Ad esempio, i materiali recuperati dagli pneumatici fuori uso (PFU), come le mescole di gomma vulcanizzate in varie granulometrie, o come gli oli di pirolisi oppure il nero di carbonio di recupero, attualmente sono oggetto di incertezza giuridica, poiché non esistono criteri di fine rifiuto a livello UE che ne consentano l'utilizzo come materie prime seconde negli pneumatici nuovi. E TRMA incoraggia regolamenti che siano chiari e aiutino questi materiali a ritornare sul mercato, creando un mercato efficace delle materie prime seconde: un'esigenza identificata non solo dai rapporti Letta e Draghi, ma anche dalla strategia per il mercato interno che la Commissione europea ha recentemente pubblicato. La creazione di una regolamentazione adeguata per le materie prime seconde da fonti bio -
Da oltre 40 anni PMG è tra i più qualificati produttori di mescole a base di elastomeri speciali ad alte prestazioni. In questi anni abbiamo consolidato la nostra presenza sui mercati globali con il sito produttivo di PMG East in Romania per fornire ai nostri clienti soluzioni innovative e personalizzate direttamente nelle loro aree di competenza. Dal 2016 PMG è presente in Cina con il sito produttivo di PMG Rubber Technology di Changshu con tre linee produttive di FKM e di mescole organiche nere, un team locale di esperti tecnici e commerciali ed una struttura di R&D per essere sempre più vicini ai nostri clienti nell’area Asia Pacifico.
Since 1976 with more than 40 years of experience PMG is a global leading rubber compounds. The production at PMG Italy is in three mixing plants to produce coloured compounds and the mixing unit dedicated to FKM compounds with compounds. PMG production is based on all specialty elastomers and the production of FKM compounds, for which PMG is a global leader for product
PMG SpA
Cenate Sotto (Bg) - Italia
Via Europa 3
Tel. +39 035 941046 - Fax +39 035 944157
PMG East S.r.l.
300645 Timisoara - Romania
Str. I. Slovici, 135
Tel. +40 356 425940 - Fax +40 356 425941
PMG Rubber Technology Changshu
Changshu - Cina
55 Yangguan Avenue
Building E 2-3, Fervent Industrial Park
Tel. +86 512 83861999
PMG East Srl. started operations in January 2006 at Timisoara (Romania) black compound. The site is equipped with a state of the art mixing line to Eastern Europe.
PMG Rubber Technology (Changshu) CO Ltd.
In December 2016, PMG Rubber Technology Ltd has started operations in Changshu in Fervent Industrial Park, north of Shanghai on an area of 7500sqm. The black and coloured FKM and a line for black compounds in operation by experienced technicians and sales professionals, laboratory facility and modern know-how represent a unique opportunity to be close to our customers in
logiche e derivate da pneumatici fuori uso dovrebbe essere vista come un passo avanti importante verso la promozione della circolarità. Ciò include la creazione di un approccio armonizzato a livello europeo per la gestione degli pneumatici a fine vita, a partire dall'adozione, senza ulteriori indugi, di un criterio di fine rifiuto che valga a livello UE.
I materiali derivati dagli pneumatici che contengano gomma naturale, presentano una componente biogenica sostanziale. Estenderne l’utilizzo all'interno della filiera contribuirebbe a promuovere l'adozione di materiali di origine biologica e di provenienza biologica in tutta Europa. Inoltre, questi materiali recuperati possono gradualmente sostituire i materiali vergini di origine fossile in diverse applicazioni. Granulati e polveri di gomma, ad esempio, sono utilizzati in un'ampia gamma di prodotti, dai materiali da costruzione come pavimenti e coperture alle superfici per equitazione, alle suole in gomma per scarpe e pneumatici pieni per carrelli vari.
G arantire un approvvigionamento di biomassa sostenibile e resiliente
G arantire un approvvigionamento di biomassa sostenibile e resiliente per la produzione di pneumatici è fondamentale per raggiungere gli obiettivi
del Regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (ESPR = Ecodesign for Sustainable Products Regulation), dove gli pneumatici sono considerati tra i manufatti prioritari. Poiché l'ESPR mira a ridurre l'impatto ambientale dei prodotti lungo tutto il loro ciclo di vita, l'integrazione di materiali di origine biologica nella produzione di pneumatici supporta la transizione dai materiali di origine fossile e migliora la circolarità. Integrando la sostenibilità a livello di materiale, i produttori di pneumatici possono non solo soddisfare i requisiti dell'ESPR, ma anche contribuire agli obiettivi più ampi dell'UE in materia di neutralità climatica e biodiversità.
L'ESPR mira a ridurre l'impatto ambientale dei prodotti lungo tutto il loro ciclo di vita, pertanto è essenziale che non diventi solo uno strumento per aumentare la domanda di materiali riciclati. Dovrebbe invece anche supportare l'integrazione di alternative di origine biologica, che, in alcuni casi, possono rappresentare soluzioni tecnologiche innovative. Per garantire un approccio equo ed equilibrato, si dovrebbe considerare la possibilità di rendicontare i materiali sostenibili (comprendendo sia le risorse riciclate che quelle rinnovabili).
Ciò riflette una prospettiva più neutrale dal punto di vista tecnologico, inco -
raggiando l'adozione di diverse soluzioni di materiali sostenibili. È necessario prestare attenzione ad affrontare le potenziali problematiche di sostenibilità nell'approvvigionamento di materiali di origine biologica e di provenienza biologica, come evidenziato anche nel Circularity Gap Report della CE foundation. Dati corretti, trasparenti e tracciabili sono importanti per un processo decisionale informato e per lo sviluppo di politiche vantaggiose. ETRMA ha incluso questo aspetto nella sua strategia per la gomma e chiede il supporto per la sua attuazione.
L'industria europea degli pneumatici è impegnata a promuovere la strategia dell'UE per la bioeconomia attraverso l'innovazione, gli investimenti e l'uso di materiali sostenibili. ETRMA ritiene che, con il giusto supporto politico, il settore possa ulteriormente ampliare l'uso di risorse di origine biologica e circolari in un rapporto che tenga conto dei vantaggi di ogni fonte e contribuisca a un'industria europea resiliente e competitiva. ETRMA si dichiara ansiosa di supportare la Commissione europea nella definizione di una strategia per la bioeconomia lungimirante e inclusiva. u
Lo scorso mese di maggio ORP Stampi ha celebrato un traguardo importante: 45 anni di attività nel settore degli stampi per elastomeri. Un anniversario che rappresenta la testimonianza concreta di un percorso fatto di passione, competenza, dedizione e innovazione continua. E un futuro da costruire.
Amaggio ORP Stampi ha celebrato un traguardo importante: 45 anni di attività nel settore degli stampi per elastomeri. Un anniversario che rappresenta molto più di una ricorrenza aziendale: è la testimonianza concreta di un percorso fatto di passione, competenza, dedizione e innovazione continua.
P er festeggiare l’anniversario, l’a -
zienda ha organizzato una giornata speciale a Stresa e alle Isole Borromee, coinvolgendo tutto il team in un’esperienza di condivisione, divertimento e riflessione sul passato, sul presente e soprattutto sul futuro.
P artiti in pullman dalla sede aziendale, in 100 tra collaboratori, parenti e amici hanno raggiunto Stresa e da lì, a bordo dei traghetti, hanno esplorato le meravigliose isole del Lago Maggiore: Isola Madre, con la sua vegetazione lussureggiante e il suo fascino botanico; l’autenticità senza tempo dell’Isola dei Pescatori, ricca di storia e tradizione; e infine la sontuosa Isola Bella, con i suoi giardini barocchi e la vista mozzafiato sul lago. Una pausa rigenerante, lontana dalla routine quotidiana, pensata per rafforzare lo spirito di
WORLD
Last May, ORP Stampi celebrated an important milestone: 45 years of activity in the elastomer mold industry.
An anniversary that stands as tangible proof of a journey built on passion, expertise, dedication, and continuous innovation - and a future still to be shaped.
In May, ORP Stampi celebrated its 45th anniversary in the elastomer mold sector - a significant milestone reflecting decades of passion, expertise, dedication, and continuous innovation. The celebration involved a special company event at Lake Maggiore and the Borromean Islands, where over 100 team members, families, and friends shared a day of reflection and connection, underscoring ORP’s core values: quality, dedication, and a people-first approach.
Founded in 1980 and still led by its original founders, ORP Stampi has grown steadily through technological changes and market evo lution, always prioritizing human talent over machinery.
W ith two production plants and a cohesive team, the company emphasizes personal development and team-building initiatives to foster a culture of mutual respect and belonging.
M arking the anniversary, ORP unveiled a new brand identity - including a redesigned logo and website - symbolizing a step forward in its digital and communicative evolution.
T he event also served as a tribute to the local territory and a reaffirmation of ORP’s commitment to sustainable, high-performance solutions.
L ooking ahead to events like K 2025 in Düsseldorf, ORP aims to promote an innovation culture that supports both people and the planet.
T he success of ORP’s journey is cred -
ited to the dedication of its employees, partners, and clients - past, present, and future.
T his anniversary is not a conclusion, but a new beginning. u
squadra e per celebrare quei valori che da sempre contraddistinguono ORP Stampi: qualità, dedizione e persone al centro dell’innovazione.
F ondata nel 1980, con i suoi soci fondatori tutt’oggi in sella, ORP Stampi ha attraversato oltre quattro decenni di evoluzioni tecnologiche, sfide economiche, cambiamenti nel mercato globale e trasformazioni nei modelli produttivi.
E ppure, al centro del progetto industriale è sempre rimasto un elemento essenziale: la persona. ORP ha sempre creduto che l’azienda sia fatta da uomini e donne, prima che da macchine.
I n un’epoca in cui la tecnologia e l’intelligenza artificiale stanno modificando radicalmente il mondo del lavoro, ORP continua a valorizzare le capacità umane, l’ingegno, la formazione tecnica e il problem solving reale. L’automazione è fondamentale, ma mai sostitutiva del contributo umano. È su questa sinergia che l’azienda ha costruito la propria identità.
L a crescita di ORP è anche frutto dell’ampliamento della struttura, oggi articolata su due plant produttivi, simbolo tangibile di una costante evoluzione. Ogni reparto,
ogni reparto tecnico, ogni ufficio è reso vivo e produttivo dall’impegno quotidiano di un team affiatato, formato da persone fiere di far parte di un progetto comune.
P roprio per questo, l’azienda si impegna ogni anno in numerose attività “umane”: dalle iniziative di team building, agli incontri formativi e ricreativi, fino a momenti come la giornata sul Lago Maggiore.
O ccasioni per riscoprire il piacere dello stare insieme, per confrontarsi al di fuori del contesto operativo e per rafforzare quel legame di fiducia che rappresenta il cuore pulsante di ORP. L’obiettivo è anche quello di trasmettere alle nuove generazioni – che sempre più si affac -
ciano in azienda – l’importanza del rispetto reciproco, della collaborazione e del senso di appartenenza.
U N OMAGGIO AL TERRITORIO E UN PASSO VERSO IL FUTURO CON IL NUOVO LOGO
I n occasione del 45° anniversario, ORP ha scelto di celebrare un luogo simbolico della regione in cui ha sede, il Lago Maggiore, cornice naturale che ben rappresenta l’equilibrio tra bellezza, tradizione e innovazione.
I n un certo senso, anche ORP si sente un piccolo simbolo: nel settore degli stampi per elastomeri, l’azienda è una realtà riconosciuta in Italia e, seppur in modo più discreto, anche a livello internazionale. La giornata è stata dedicata al team, ma anche al territorio, che da sempre ispira e accompagna ORP.
D urante l’evento è stata inoltre presentata la nuova immagine aziendale, frutto di un percorso di rinnovamento grafico e comunicativo che ha portato al lancio del nuovo logo, del nuovo sito web e di una rinnovata identità visiva. Un’evoluzione necessaria per stare al passo con i tempi, rafforzare la presenza digitale e comunicare con maggiore efficacia ai clienti – storici e nuovi – i valori, le competenze e la visione che guidano l’azienda ogni giorno.
L a giornata è stata anche occasione per riflettere sul futuro, sulle direzioni da intraprendere e sulle sfide future.
L’impegno verso soluzioni sempre più sostenibili, efficienti e performanti si traduce in una continua ricerca e sviluppo, che ORP porta con orgoglio alla fiera K 2025 di Düsseldorf. L’obiettivo non è solo tecnico, ma culturale: diffondere un’idea di innovazione che sia al servizio dell’ambiente, della sicurezza e delle persone.
I L RINGRAZIAMENTO
AI COLLABORATORI
Tutto questo non sarebbe possibile senza chi, ogni giorno, con passione, professionalità e visione, contribuisce alla crescita di ORP: tutti i collaboratori che rendono viva l’azienda, a chi ci ha creduto fin dall’i -
nizio, chi è arrivato dopo e ha portato nuove energie, e chi continuerà questo cammino con l’azienda. Senza dimenticare i partner, fornitori e clienti, che da anni accompagnano e danno fiducia a ORP, nella quale riconoscono non solo un fornitore affidabile, ma un compagno di viaggio verso l’innovazione.
I n 45 anni, ORP Stampi ha attraversato decenni di trasformazione e cambiamento, affrontando ogni sfida con determinazione e spirito di adattamento.
O ggi l’azienda guarda al futuro con la stessa passione del primo giorno, consapevoli che le competenze, il lavoro di squadra, l’attenzione per la qualità e la voglia di migliorare siano il vero motore del successo.
Q uesto anniversario non è un punto d’arrivo, ma una nuova partenza. E come ogni nuovo inizio, lascia ben sperare. u
A inizio giugno la storica azienda di Busto Arsizio, attiva nella produzione di macchinari e impianti per la lavorazione di gomma e materie plastiche, ha celebrato 140 anni di attività con un libro commemorativo e presentando un nuovo centro di lavoro universale Industria 5.0 e l’ampliamento del centro R&D.
Lo scorso 6 giugno Comerio Ercole ha celebrato i suoi 140 anni di attività presentando due progetti chiave per il futuro dell’azienda: il nuovo centro di lavoro universale Industria 5.0 e l’ampliamento del centro R&D, confermando l’impegno costante verso l’innovazione e la crescita sostenibile.
Questi investimenti ribadiscono come la spinta all’innovazione e la valorizzazione delle risorse umane siano pilastri fondamentali della filosofia dell’azienda di Busto
Arsizio, attiva nella produzione di macchinari e impianti per la lavorazione di gomma e materie plastiche, nonché per il settore del non tessuto e applicazioni speciali. Oggi l’azienda conta 250 dipendenti distribuiti all’interno del gruppo e vanta un export del 94% della produzione, servendo i principali player mondiali nei settori degli pneumatici, nastri trasportatori e articoli tecnici in gomma e plastica.
“Tutto ha avuto inizio nel 1885, anno in cui Ercole Comerio, soprannominato af-
fettuosamente ‘Ul Balösu’ (tipico soprannome usato in ambito bustocco all’epoca), diede avvio alla propria attività imprenditoriale, lo stesso anno del suo matrimonio con Teresa Marcora. Da allora, una lunga tradizione familiare e industriale si è consolidata, arricchendosi anno dopo anno grazie a un connubio virtuoso tra esperienza e innovazione”, spiega in una nota il Presidente dell’azienda, Riccardo Comerio. “Il nostro dna aziendale si fonda sul profondo rispetto per la tradizione e su una tensio-
WORLD
In early June, the historic company from Busto Arsizio - specialized in manufacturing machinery and equipment for rubber and plastics processing - celebrated its 140th anniversary with a commemorative book and by unveiling a new Industry 5.0 universal machining center and an expanded R&D center.
On June 6, 2024, Comerio Ercole celebrated its 140th anniversary by unveiling two major initiatives: a new Industry 5.0 universal machining center and an expanded R&D facility. These projects reflect the company’s ongoing focus on innovation and sustainable growth.
With a workforce of 250 and 94% of production exported, the Busto Arsizio-based company is a global player in rubber, plastics, nonwovens, and special machinery. Its DNA blends tradition with a constant push toward the future - a legacy that began in 1885 with founder Ercole Comerio. The new machining center enhances precision in high-performance calender components, while the upgraded R&D labs now include two experimental machines and a flexible “mini-factory” calendering line with advanced control systems. A second lab focuses on embossing technologies, offering up to 100 customizable patterns. The total investment, including expanded photovoltaic systems and battery storage, exceeds €2.5 million. In parallel, the company published a 272-page commemorative book, combining history, innovation, and personal stories. During the anniversary, Comerio Ercole also received two awards: 2025 Sustainability Leader (from Il Sole 24 Ore and Statista) and La storia italiana, honoring its long-standing contribution to Italy’s industrial excellence. With its roots firmly planted, Comerio Ercole continues to innovate, staying true to its heritage while shaping the future. u
ne costante verso il futuro, in un processo evolutivo che non si arresta mai. Ogni giorno affrontiamo sfide difficili e stimolanti che ci spingono a migliorarci”.
Il nuovo centro di lavoro universale Industria 5.0 rappresenta un importante passo in avanti nell’ottimizzazione del ciclo di produzione di alcuni componenti chiave delle “calandre” ad alte prestazioni migliorando la precisione di lavorazione a livello micrometrico. Il centro di Innovazione Tecnologica e di Ricerca & Sviluppo, che già comprende due laboratori dedicati a calandratura e mescolazione, è stato, invece, potenziato con due nuove innovative macchine sperimentali: una per la mescolazione ed una per la calandratura.
Il laboratorio principale rappresenta una “mini-fabbrica” dotata di una linea di calandratura a 4 cilindri, ma configurabile a 3 oppure 5 cilindri a seconda delle esigenze tecnologiche del processo trattato ed ora ampliato con l’installazione di un innovativo gruppo di stiro longitudinale per foglie particolarmente sottili e di grande precisione nel controllo di spessore. L’impianto è equipaggiato con un doppio sistema di alimentazione, sia con estrusione diretta oppure anche con mescolatore a cilindri ed ora anche con mescolatore interno.
Nel secondo laboratorio è presente una linea di calandratura per lo sviluppo di processi di goffratura per film e tessuti non tessuti, con la possibilità di selezionare fino a 100 diversi disegni per la nobilitazione di ogni tipo di materiale. Questo ulteriore investimento in campo R&D rafforza la capacità di Comerio Ercole di supportare i propri clienti nello sviluppo di nuovi processi per la lavorazione di polimeri ed elastomeri. Il team R&D della Comerio Ercole è in grado di accompagnare ogni progetto fino alla validazione brevettuale, confermando l’impegno dell’azienda verso la qualità, la tecnologia e il servizio.
L’investimento complessivo per le due nuove iniziative, insieme all’estensione del sistema fotovoltaico e all’installazione di batterie da 200 kW – che porteranno l’autonomia energetica oltre i 550 kW già a partire dal prossimo anno – supera i 2,5 milioni di euro.
Parallelamente agli investimenti per il futuro, l’azienda ha voluto celebrare la propria eredità industriale con la pubblicazione di un libro commemorativo. Il volume, di 272 pagine, raccoglie episodi storici, aneddoti, racconti umani, traguardi tecnologici e visioni sul futuro, raccontando un percorso fatto di radici solide e costante innovazione.
“L’esempio imprenditoriale di Comerio Ercole è altamente motivante, soprattutto per i giovani, che oggi più che mai hanno bisogno di segnali concreti, basati su competenza, passione e visione”, ha commentato Luciano Landoni, giornalista economico e autore della postfazione.
Negli stessi giorni dell’anniversario, Comerio Ercole ha ricevuto due importanti riconoscimenti.
Il primo, assegnato da Il Sole 24 Ore e dalla piattaforma Statista, è il titolo di Leader della Sostenibilità 2025, che si basa su un’analisi indipendente dei risultati aziendali in tre ambiti fondamentali: ambientale, sociale, governance aziendale.
I l secondo riconoscimento assegnato all’azienda è “La storia italiana”, un attestato che nasce da un’idea dell’editore Alessandro Gian Maria Ferri, con l’obiettivo di valorizzare lo straordinario lavoro che il tessuto imprenditoriale italiano ha realizzato e continua a realizzare ogni giorno, come Comerio Ercole che da generazioni, contribuisce a scrivere la storia manifatturiera del nostro Paese.Forte dei suoi 140 anni di attività, Comerio Ercole continua a innovare nel segno della qualità e della tecnologia, mantenendo salde le proprie radici e proiettandosi verso il futuro. u
a cura di Daniela Garbillo
Il Rapporto Clusit 2025 registra un’ulteriore impennata della pressione cyber sul comparto industriale. Una pressione che non è episodica, ma strutturale, e che impone un cambio di paradigma.
Nel 2024, il settore manifatturiero italiano ha vissuto un’escalation di attacchi informatici che ne ha confermato il ruolo di bersaglio privilegiato per la criminalità digitale. A dirlo non è un'impressione, ma i dati nudi e crudi del Rapporto Clusit 2025, che registra un’ulteriore impennata della pressione
cyber sul comparto industriale. Una pressione che non è episodica, ma strutturale, e che impone un cambio di paradigma.
IL MANIFATTURIERO: UN BERSAGLIO FISSO (E SEMPRE PIÙ COLPITO)
N el 2024, il 16% di tutti gli attacchi
gravi a livello globale ha colpito il settore manifatturiero, rendendolo il secondo più colpito dopo la sanità (che detiene il 20%). Questo significa che un attacco su sei a livello mondiale ha avuto come obiettivo diretto o indiretto un’impresa industriale. La situazione è ancor più critica nel contesto italiano, dove le aziende manifattu -
The Clusit Report 2025 records a further surge in cyber pressure on the industrial sector. A pressure that is not episodic, but structural, and that requires a paradigm shift.
In 2024, the Italian manufacturing sector became a primary target of cybercrime, accounting for 16% of all major global cyber incidents-second only to the healthcare sector. The Clusit 2025 Report highlights a growing structural vulnerability, particularly among small and medium-sized enterprises (SMEs), which make up the majority of the sector and often lack adequate cybersecurity governance, budgets, and expertise.
Attacks have more than doubled since 2020, driven by increased reliance on interconnected systems such as SCADA, industrial IoT, and poorly protected cloud infrastructures.
Ransomware was involved in 36% of severe attacks, often accompanied by data theft and double extortion.
DDoS and zero-day exploits are also rising.
Alarmingly, 79% of recorded attacks in 2024 had high or critical impact, with both direct and indirect damages reaching tens of millions of euros.
A significant portion (54%) of breaches exploited vulnerabilities in the supply chain-through unsecured remote access, outdated third-party software, or poorly managed outsourced services.
Overall, the economic toll of cybercrime in Italy exceeded €13 billion in 2024, yet average security spending remains below the recommended 10% of IT budgets.
D espite this, the Clusit Report identi-
fies concrete countermeasures: implementing "security by d esign," adopting zero-trust architectures, strengthening cyber resilience through testing and response plans, securing the supply chain, and leveraging AI and threat intelligence.
Moreover, the new NIS2 directive now mandates stricter cybersecurity re -
quirements for many manufacturing firms, offering both a regulatory push and an opportunity to enhance resilience.
U ltimately, cybersecurity is no longer optional for Italy’s manufacturing industry-it is a strategic imperative for ensuring continuity, co mpetitiveness, and future growth. u
riere - spesso PMI ad alta specializzazione - sono esposte a vulnerabilità sistemiche aggravate da una digitalizzazione non sempre sicura.
N el quinquennio 2020-2024, gli attacchi al manifatturiero sono aumentati in media del 36% anno su anno. Rispetto al 2020, nel 2024 si contano oltre il doppio degli attacchi rilevati nel comparto, con un incremento che riflette la crescente dipendenza da tecnologie interconnesse, sistemi SCADA, IoT industriale e ambienti cloud scarsamente presidiati.
TECNICHE SEMPRE PIÙ SOFISTICATE (E DEVASTANTI)
S econdo il Clusit, le tecniche utilizzate contro le industrie sono in continua evoluzione. I ransomware (software dannoso che blocca l'accesso ai dati o al sistema informatico della vittima, richiedendo un pagamento di riscatto per ripristinare l'accesso) rimangono i protagonisti indiscussi, coinvolti nel 36% degli attacchi globali gravi nel 2024.
G li attacchi DDoS (un tipo di attacco informatico in cui un sito web, un server o una risorsa di rete viene so -
vraccaricato di traffico, rendendolo inaccessibile agli utenti legittimi) e lo sfruttamento di vulnerabilità zero-day (quando viene individuata una falla di sicurezza in un software o hardware prima che il produttore ne sia a conoscenza e sviluppi una patch per correggerla) rappresentano rispettivamente il 12% e l’8%, ma stanno aumentando a ritmi preoccupanti.
I n particolare, i ransomware nel settore manifatturiero spesso non puntano solo alla cifratura dei dati, ma
anche al furto e alla doppia estorsione, minacciando la pubblicazione di informazioni sensibili o proprietà intellettuale.
I l 79% degli attacchi rilevati nel 2024 ha avuto impatti classificati come “gravi” o “critici”, con danni economici, reputazionali e operativi.
I danni diretti possono andare da milioni a decine di milioni di euro, ma quelli indiretti (fermo produzione, perdita di commesse, erosione della fiducia) sono spesso ancora più difficili da quantificare.
P MI vulnerabili: un problema sistemico U n elemento particolarmente critico per il contesto italiano è la fragilità delle piccole e medie imprese, che costituiscono oltre il 90% delle aziende manifatturiere.
S econdo il Clusit, molte di esse non dispongono né di figure dedicate alla cybersecurity, né di budget adeguati, né di una governance IT strutturata. Questo le rende un bersaglio ideale
per attacchi opportunistici, ma anche per colpire indirettamente grandi aziende clienti o partner attraverso la supply chain.
I l 54% delle compromissioni nel manifatturiero, nel 2024, è avvenuto sfruttando vulnerabilità nella filiera: accessi remoti non protetti, fornitori di software non aggiornati, servizi esternalizzati senza misure di sicurezza adeguate.
I l costo del crimine informatico: Italia in affanno N el complesso, il costo stimato del cybercrime per il sistema Paese italiano ha superato nel 2024 i 13 miliardi di euro, in crescita del 22% rispetto all’anno precedente. Una fetta significativa di questa cifra è riconducibile al comparto industriale. Il dato preoccupante è che, nonostante l’aumento della minaccia, il livello me -
dio di investimento in sicurezza per le aziende italiane è ancora sotto la soglia raccomandata (pari ad almeno il 10% del budget IT, mentre oggi è mediamente al 3,5%).
OPPORTUNITÀ E CONTROMISURE: L’INDUSTRIA PUÒ REAGIRE
N on tutto è perduto. Il Rapporto Clusit indica anche le contromisure efficaci già adottate da alcune realtà virtuose:
- S ecurity by design: integrare la sicurezza fin dalle fasi progettuali dei sistemi produttivi e digitali;
- Z ero trust: eliminare il concetto di “rete interna sicura”, imponendo verifiche continue a ogni livello;
- Cyber resilience: testare con regolarità la capacità di resistere e riprendersi da un attacco, tramite simulazioni (es. red team) e piani di incident response;
- P rotezione della supply chain: va -
lutare sistematicamente il rischio cyber dei fornitori, con audit e clausole contrattuali;
- A dozione di AI e threat intelligence: le tecnologie di machine learning possono rilevare comportamenti anomali prima che l’attacco si compia, mentre i servizi di intelligence aiutano a prevenire campagne mirate.
D al 2024 molte aziende manifatturiere italiane sono ufficialmente incluse negli obblighi della Direttiva NIS2 (di cui parliamo sul fascicolo 730 di Luglio-Agosto a pagina 52 e a pagina 104 d i questo numero), che impone requisiti più severi in termini di gestione del rischio, continuità operativa, e notifica degli incidenti. Le imprese che non si adegueranno rischiano sanzioni fino al 2% del fat -
SASPOL, leader nella produzione di presse a compressione per l'industria della gomma espande la propria offerta alla clientela, grazie a una partnership strategica con il gruppo COMERIO ERCOLE, realtà con 140 anni di esperienza nella costruzione di impianti industriali.
In un'ottica di garanzia della massima continuità operativa, A.T.R. ha scelto di affidare la gestione tecnica e commerciale delle proprie presse a COMERIO ERCOLE e SASPOL trasferendo l'archivio tecnico e il necessario know-how.
turato annuo globale. È una sfida, ma anche un’occasione per ristrutturare i processi in chiave di sicurezza e resilienza.
DALLA VULNERABILITÀ
ALLA COMPETITIVITÀ
I l messaggio che il Clusit lancia al settore è chiaro: l’Italia manifatturiera ha bisogno di un salto di maturità nella gestione della sicurezza informatica. L’industria 4.0, se non protetta, diventa un campo di battaglia aperto. Ma se adeguatamente presidiata, può trasformarsi in un modello competitivo anche a livello globale. Investire oggi in cybersecurity significa garantire continuità, affidabilità e innovazione domani.
I l rischio non può essere eliminato del tutto, ma può essere gestito, mitigato, e in alcuni casi perfino trasformato in vantaggio. Il tempo per agire è ora. u
Engineering Systems è azienda leader nella produzione di estrusori per gomma e plastica in svariati ambiti di applicazione industriale.
Oltre 40 anni di esperienza e una lunga serie di competenze e know how, rendono Engineering Systems il partner ideale per qualità, sicurezza e alto grado di personalizzazione di prodotti e servizi.
Siamo specializzati in qualsiasi tipo di estrusore per tutte le tipologie di gomma da estrudere.
Realizziamo estrusori totalmente personalizzabili, per i settori di rivestimento pneumatici, guarnizioni, cavi e mini estrusori per produzione mescole speciali.
Un altro importante processo produttivo che Engineering Systems effettua per i propri clienti è il “Revamping” della macchina completa o anche solo dei componenti fondamentali e significativi come vite e cilindro.
La produzione interna, insieme alla passione con cui approcciamo ogni richiesta, consente di curare l’intero processo produttivo offrendo versatilità e prontezza per soddisfare qualsiasi richiesta del cliente.
L’innovazione tecnologica e l’alto livello di specializzazione tecnica dello staff sono elementi differenzianti che assicurano ottimi risultati e massima qualità e durabilità dei prodotti e dei servizi.
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Alla 71a edizione del K, in programma dall’8 a 15 ottobre, oltre 3.200 espositori provenienti da tutto il mondo presenteranno la più ampia gamma disponibile di tecnologie innovative per la produzione, la lavorazione e la finitura della plastica e della gomma.
At the 71st edition of K, scheduled from October 8 to 15, over 3,200 exhibitors from around the world will showcase the world’s most comprehensive range of innovative technologies for the manufacturing, processing, and finishing of plastics and rubber.
Dall’8 al 15 ottobre 2025, la fiera K di Düsseldorf sarà ancora una volta il palcoscenico centrale per l’industria internazionale delle materie plastiche e della gomma, vetrina globale di un’industria attiva, innovativa e responsabile, ma anche la piattaforma sulla quale viene plasmato il futuro.
Dall’8 al 15 ottobre 2025, la fiera K di Düsseldorf sarà ancora una volta il palcoscenico centrale per l’industria internazionale delle materie plastiche e della gomma. Con il motto “The Power of Plastics! Green – Smart – Responsible” la fiera riflette i valori e gli obiettivi attuali dell’industria e sottolinea che le materie plastiche sono componenti indispensabili di numerosi settori che contribuiscono in modo significativo all’innovazione e al progresso. Allo stesso tempo, il motto della prossima K riassume anche l’impegno del comparto ad agire in modo sostenibile, intelligente e responsabile nella produzione e gestione delle materie plastiche. S oprattutto in questi tempi difficili, la K di Düsseldorf rappresenta la vetrina globale di un’industria attiva, innovativa e responsabile, ma anche la piattaforma sulla quale viene plasmato il futuro, attraverso tecnologie pionieristiche nonché intensi dibattiti sulle sfide globali o come punto di riferimento per progetti comuni che attraversano i confini.
L a K c olpisce non solo per le sue dimensioni, ma anche per il numero di paesi rappresentati. È al completo già da maggio 2024. Oltre 177.000 metri quadrati di superficie espositiva netta nei 18 padiglioni e nell’area esterna offrono spazi all’intero spettro dell’industria della plastica e della gomma:
- M acchinari e attrezzature: Padiglioni 1, 3-4, 8b e 9-17;
- Materie prime e ausiliarie Padiglioni 5, 6, 7, 7a, 8a, 8b;
- S emilavorati, elementi tecnici e prodotti in plastica rinforzata: Padiglioni 5, 6, 7, 7a, 8a, 8b.
La dimensione internazionale della K è unica: l’ultima edizione del 2022 ha radunato 3.020 espositori da 59 nazioni e visitatori da 167 Paesi. La quota maggiore di espositori proveniva dall’Europa, dall’Asia e dagli Stati Uniti, mentre il 71% dei visitatori proveniva dall’estero. Nel 2025, i fornitori europei saranno ancora una volta particolarmente ben rappresentati, in particolare da Germania, Italia, Turchia, Austria, Paesi Bassi, Sviz-
zera e Spagna. Allo stesso tempo, la K riflette chiaramente i cambiamenti del mercato globale: il numero e gli spazi espositivi delle aziende asiatiche sono costantemente ad alto livello da diversi anni. Particolarmente suggestive saranno le presentazioni di aziende provenienti da Cina, India e Taiwan. Inoltre, gli Stati Uniti saranno nuovamente rappresentati da un gruppo più numeroso di espositori.
UNA VETRINA COMPLETA
L’elevato numero di innovazioni e la presenza di tutti i leader di mercato sono molto apprezzati dai visitatori della K (98% di soddisfazione dei visitatori). Questo vale non solo per i produttori di prodotti in plastica e gomma, ma anche per gli utilizzatori finali industriali che visitano regolarmente la K, come, ad esempio, gli specialisti dei settori dell’industria automobilistica, degli imballaggi, dell’elettrotecnica, dell’elettronica, delle comunicazioni, dell’edilizia, delle tecnologie mediche e dell’aerospaziale. Essi apprezzano la fiera come fonte di ispirazione per i loro settori e prodotti e come piattaforma per scoprire innovazioni pionieristiche che li aiutano a competere a livello internazionale.
La K 2025 si è posta il compito di affrontare le sfide principali del nostro tempo e di presentare soluzioni concrete. C iò si riflette anche nei suoi tre temi guida: Shaping the circular economy, Embracing digitalization e Caring about people. Anche gli eventi speciali della
L o scorso mese di luglio Messe Düsseldorf ha lanciato K-Alliance, il nuovo marchio ombrello che riunisce la propria rete globale di fiere dedicate ai settori della plastica e della gomma. La nuova identità prende il posto del precedente brand “Global Gate” e punta a rafforzare il concetto di alleanza strategica internazionale, andando oltre il semplice ruolo di “porta d’accesso” ai mercati globali. “La nuova denominazione mette in risalto le solide partnership e le collaborazioni che compongono il nostro network fieristico in continua espansione”, ha spiegato Thomas Franken, direttore della fiera K di Düsseldorf.
L a K-Alliance rappresenta la strategia internazionale di Messe Düsseldorf, focalizzata su un’offerta fieristica su misura per le aziende del settore. Oltre all’appuntamento triennale di Düsseldorf la rete include undici eventi fieristici internazionali, dislocati in mercati chiave come Asia, Medio Oriente, America Latina e Africa.
N el 2025 sono in calendario, tra gli altri, Pack Print Plas Philippines (18-20 settembre) e Plastics & Rubber Indonesia (19-22 novembre). Nel 2026 toccherà a
K 2025 ruotano intorno ai temi guida di quest’edizione. Tra questi Rubberstreet, la vetrina della forza innovativa e delle prestazioni dell’industria degli elastomeri a cura dell’Associazione tedesca dell’industria della gomma (WdK).
Dal 1983 Rubberstreet è il punto di riferimento e di orientamento per tutti coloro che desiderano saperne di più sugli elastomeri (caucciù e TPE) presso la K. E proprio alle aziende italiane della gomma, che come ogni anno partecipano numerose alla fiera, sono dedicate le pagine che seguono del nostro speciale. u
manifestazioni come Plastindia, Chinaplas, plast alger, Colombiaplast, Plastics & Rubber Vietnam, e la new entry Saudi Plastics & Petrochem, che si terrà dal 12 al 15 aprile a Riyadh in contemporanea con Saudi Print & Pack.
Con K-Alliance, Messe Düsseldorf mira a potenziare la visibilità globale del settore, offrendo piattaforme professionali in grado di stimolare innovazione, internazionalizzazione e sviluppo sostenibile.
T his past July, Messe Düsseldorf launched K-Alliance, the new umbrella brand uniting its global network of trade fairs dedicated to the plastics and rubber sectors.
The new identity replaces the former brand “Global Gate” and aims to strengthen the concept of strategic international alliance, going beyond its previous role as merely a “gateway” to global markets.
“The new name highlights the strong partnerships and collaborations that form our ever-expanding global trade fair network,” explained Thomas Franken, Director of K Düsseldorf.
K-Alliance reflects Messe Düsseldorf’s international strategy, focused on providing
tailor-made exhibition platforms for companies in the plastics and rubber industry. Alongside the triennial flagship event in Düsseldorf, the network includes eleven international trade shows in key markets such as Asia, the Middle East, Latin America, and Africa.
I n 2025, key events include Pack Print Plas Philippines (September 18–20) and Plastics & Rubber Indonesia (November 19–22). The 2026 calendar features Plastindia, Chinaplas, plast alger, Colombiaplast, Plastics & Rubber Vietnam, and the latest addition to the network, Saudi Plastics & Petrochem, scheduled for April 12–15, 2026 in Riyadh, held concurrently with Saudi Print & Pack.
W ith K-Alliance, Messe Düsseldorf aims to enhance the global visibility of the sector, offering professional platforms that foster innovation, internationalization, and sustainable development.
From 8 to 15 October 2025, the K trade fair in Düsseldorf will once again be the central stage for the international plastics and rubber industry - a global showcase of a vibrant, innovative, and responsible sector, and a platform where the future is shaped.
With the motto “The Power of Plastics! Green –
Smart – Responsible”, the upcoming edition of K reflects the industry's current values and goals. It highlights how plastics are essential components across numerous sectors, significantly contributing to innovation and progress. At the same time, the motto underscores the industry's commitment to sustainable, smart, and responsible production and management of plastics.
E specially in today’s challenging times, K Düsseldorf stands out as a global showcase for an active and forward-looking industry, as well as a platform for shaping the future-whether through pioneering technologies, intense debates on global challenges, or collaborative cross-border projects.
K impresses not only with its scale but also with the number of countries represented. It was fully booked as early as May 2024. More than 177,000 square meters of net exhibition space across 18 halls and the outdoor area will cover the entire spectrum of the plastics and rubber industry:
- Machinery and equipment: Halls 1, 3–4, 8b, and 9–17
- Raw and auxiliary materials: Halls 5, 6, 7, 7a, 8a, 8b
- S emi-finished products, technical parts, and reinforced plastic products: Halls 5, 6, 7, 7a, 8a, 8b
T he international dimension of K is
unparalleled. The 2022 edition featured 3,020 exhibitors from 59 countries and visitors from 167 nations. The majority of exhibitors came from Europe, Asia, and the United States, with 71% of visitors arriving from abroad.
I n 2025, European suppliers will once again be strongly represented-especially those from Germany, Italy, Turkey, Austria, the Netherlands, Switzerland, and Spain. At the same time, K reflects the shifts in the global market, with Asian companies maintaining a strong presence over the years. Notable exhibits are expected from China, India, and Taiwan, and a larger group from the U.S. will also participate.
K is highly valued by its visitors, with 98% satisfaction, due to the sheer volume of innovations and the presence of all major market leaders.
T his applies not only to plastics and rubber manufacturers but also to end users from industries such as automotive, packaging, electrical engineering,
electronics, communications, construction, medical technology, and aerospace. These professionals see the fair as a source of inspiration and a platform for discovering pioneering innovations that help them stay competitive internationally.
K 2025 is committed to tackling the key challenges of our time, with three guiding themes: Shaping the Circular Economy, Embracing Digitalization, Caring About People. The special events at K 2025 will revolve around these themes. Among them is Rubberstreet, a showcase of the innovative strength and performance of the elastomer industry, curated by the German Rubber Industry Association (WdK). Since 1983, Rubberstreet has served as a reference point for anyone interested in elastomers (rubber and TPE) at K. And this year’s edition will again see strong participation from Italian rubber companies, to which the following pages of our special feature are dedicated. u
CFG è un’azienda con oltre sessant’anni di esperienza nella progettazione e produzione di componenti meccanici, filtri ad alte prestazioni e guarnizioni tecniche.
K now-how trasversale e un approccio flessibile orientato al cliente, fanno di CFG un partner affidabile, sia per la produzione di componenti meccanici di precisione, che per applicazioni critiche di filtrazione e tenuta in diversi settori.
C FG offre soluzioni concrete per mercati e settori altamente competitivi, garantendo un elevato livello di personalizzazione. Con focus produttivo nel mondo della gomma e della plastica, supporta sia gli OEM che utilizzatori finali nell’individuazione e nello sviluppo delle migliori soluzioni tecniche, in base alle specifiche di lavorazioni e prestazioni richieste.
L’attenzione che CFG pone alla soddisfazione della propria
CFG is a family-owned company with over sixty years of experience in the design and production of customised mechanical components, high-performance filters and technical gaskets.
I ts cross-sector know-how and its flexible, customer-oriented approach make CFG a reliable partner for precision engineering, filtering and sealing applications across multiple industries.
C FG delivers practical, tailored solutions to highly competitive markets and sectors, ensuring a high degree of customization.
With a strong focus on the rubber and plastics industry, the company supports both OEMs and end users in identifying and developing the most effective technical solutions, based on the specific requirements of each process and application.
clientela ha portato l’azienda a differenziare la propria produzione interna, consentendo di gestire forniture standard o personalizzate, garantire tempi di consegna ridotti, controlli rigorosi dei processi e servizi di supporto in ogni fase. L’offerta CFG comprende: componenti meccanici di precisione, che la divisione interna progetta e realizza secondo le richieste specifiche del cliente; tele e reti metalliche per qualsiasi tipo di filtrazione, filtri laser estremamente precisi e performanti e filtri per ogni applicazione industriale con un’ampia scelta di materiali; guarnizioni tecniche su misura.
C FG si pone come partner strategico a livello internazionale per tutte le aziende del settore manifatturiero che ricercano un fornitore affidabile, dotato di competenze tecniche altamente specializzate e tempi di risposta brevi. u
C FG’s commitment to c ustomer satisfaction has driven the company to diversify its internal production capabilities. This allows it to manage both standard and custom supplies, ensure fast lead times, strict process controls, and provide technical support throughout all project phases.
C FG’s offering includes: precision mechanical components, engineered and manufactured in-house according to customer specifications; wire cloth and mesh for all types of filtration, high-precision and high-performance laser filters, and industrial filters available in a wide range of materials; custom technical gaskets.
C FG positions itself as an international strategic partner for manufacturing companies seeking a reliable supplier with deep technical expertise and rapi d response times.u
In occasione del Salone K 2025, Colmec presenta il sistema CTME-GP, una soluzione compatta e innovativa per il trattamento continuo della gomma dopo il mescolatore interno. Il sistema è composto da un estrusore bivite conico (CTME) e da una pompa a ingranaggi (GP), ed è progettato per omogeneizzare, raffreddare, filtrare e preformare il compound in un’unica linea completamente automatizzata. I l batch di gomma, proveniente dal mescolatore, viene caricato in modo discontinuo nella camera conica del CTME. Le due viti controrotanti garantiscono un’elevata azione di mescolazione e un rapido raffreddamento, grazie all’ottimo scambio termico tra la massa e le superfici interne raffreddate.
I l compound viene poi spinto nella pompa GP che, generando la pressione necessaria, consente la filtrazione e la preformatura del materiale in fogli, strisce o pellet.
I l sistema CTME-GP consente di ridurre sensibilmente i costi di investimento (meno macchine in linea) e quelli di manodopera, grazie all’alto livello di automazione. La produttività può raggiungere i 4.000 kg/h, in funzione della capacità oraria del mescolatore interno.
Un ulteriore punto di forza è la semplicità di pulizia: il cilindro conico può aprirsi automaticamente nella direzione di estrusione, garantendo pieno accesso alle viti e alla camera. Anche la pompa GP è separabile tramite un sistema idraulico, facilitando le operazioni di manutenzione e pulizia. u
At the K 2025 exhibition, Colmec presents its new CTME-GP system: a compact, fully automated solution for post-mixer rubber processing. The unit includes a conical twin-screw extruder (CTME) and a gear pump (GP), designed to homogenize, cool, filter and preform rubber compounds in one continuous process.
The rubber batch discharged from the internal mixer is fed discontinuously into the conical barrel of the CTME. The two counter-rotating screws provide excellent mixing and rapid cooling thanks to efficient heat exchange between the rubber and the cooled cylinder surfaces.
The compound is then pushed into the gear pump, which
builds the required pressure to filter the material and preform it into sheets, strips or pellets.
The CTME-GP system significantly reduces both investment costs (fewer machines in line) and labor costs, due to its high degree of automation.
Productivity can reach up to 4,000 kg/h, depending on the internal mixer’s hourly output.
Another major advantage is the ease of cleaning: the conical cylinder opens automatically along the extrusion direction, allowing full access to the screws and chamber. The GP gear pump is also hydraulically detachable, making cleaning and maintenance simple and fast. u
Alla K di Düsseldorf 2025, Colorservice presenterà Batchtrain, il sistema automatico di dosaggio progettato per i produttori di masterbatch.
B atchtrain automatizza il dosaggio di pigmenti, polimeri, oli e additivi, dosandoli direttamente sui contenitori di miscelazione di diverse dimensioni, posizionandosi nel processo produttivo della produzione del masterbatch prima di mixer ed estrusore.
I vantaggi distintivi del nuovo sistema di dosaggio automatico Batchtrain includono: alta precisione nel dosaggio di pigmenti, additivi e filler, inclusi polveri dense come carbon black e biossido di titanio; ripetibilità per garan -
At K 2025 in Düsseldorf, Colorservice will present to the market Batchtrain, an automatic dispensing system tailored for masterbatch producers.
B atchtrain automates the dosing of pigments, polymers, oils and additives, dispensing materials directly into container mixers and positioned before the mixer and extruder in the production process line.
K ey benefits of Batchtrain include: high-precision dosing of pigments, additives, oils and fillers, including dense powders like black carbon and titanium dioxide; repeatability for consistent color and performance, ensuring exact ratios, dispersion, and polymer compati -
tire esattezza di ratio, dispersione e compatibilità in ogni batch; sistemi chiusi e aspirati per il controllo delle emissioni di polveri in ambiente; tracciabilità completa grazie a software integrato che registra ogni batch per una compliance pronta per audit; design modulare e flessibile che consente di scalare da poche materie prime a decine, con configurazioni mono o multi bilancia. Con Batchtrain, Colorservice offre una soluzione altamente automatizzata che coniuga efficienza, qualità e sicurezza all’interno del processo produttivo. Una tecnologia che accelera il passaggio dalla formula all’estrusione con precisione assoluta. u
bility every batch; closed systems for dust control, preventing raw materials loss and cross-contamination; recipe traceability and material logging with integrated software for audit-ready compliance; modular design for scale flexibility, expanding from a few raw materials to dozens with scalable mono or multi-scale configurations.
W ith Batchtrain, Colorservice delivers a scalable, highly automated solution combining efficiency, quality, and safety. It speeds formula-to-extrusion workflows with absolute precision. u
Comerio Ercole si presenta al K 2025 di Düsseldorf con una serie di soluzioni high-tech, innovazioni digitali e soluzioni industriali sostenibili in linea con il paradigma dell’Industria 5.0.
D erivato dalla piattaforma digitale Smarthercules®, Celemetry® è il nuovo strumento per il monitoraggio remoto delle performance delle macchine. Questa applicazione basata sull’intelligenza artificiale consente il monitoraggio in tempo reale dell’impronta carbonica di CO₂, rilevando i consumi di elettricità, gas e acqua direttamente dalla linea produttiva. Progettato per la reportistica di sostenibilità ambientale conforme alla CSRD, Celemetry® trasforma i
Comerio Ercole presents itself at K 2025 in Düsseldorf with a series of high-tech solutions, digital innovations, and sustainable industrial strategies in line with the Industry 5.0 paradigm.
D erived from the Smarthercules® digital platform, Celemetry® is the new tool for remote performance monitoring. This AI-based application enables real-time monitoring of the CO₂ carbon footprint by tracking electricity, gas, and water consumption directly from the production line.
D esigned for sustainability reporting in compliance with the CSRD directive, Celemetry® transforms production
dati produttivi in insight operativi, supporta il miglioramento continuo e valorizza il servizio post-vendita con analisi predittive e servizi remoti. G razie alla recente partnership con Suprema® Rubber Machinery , inoltre, Comerio Ercole arricchisce la propria offerta con un portafoglio completo di tecnologie per l’estrusione della gomma: estrusori a testa fredda e calda per gomma e silicone; estrusori bivite conici con pompe a ingranaggi; filtri, preformatori, teste di filtrazione; forni modulari di vulcanizzazione (serie IR, HA, MW, SB); linee complete per profili tecnici in gomma, tubi e applicazioni medicali. I l sistema ad alta efficienza per il cambio dei cilindri goffratori su calandre per PVC di Comerio Ercole, inoltre, è adesso disponibile in versione completamente automatica. Nessuna fermata della linea: il cambio rapido avviene in continuo durante la produzione, riducendo al minimo gli scarti e migliorando l’OEE. Il prelievo e posizionamento automatico garantiscono la massima sicurezza per l’operatore. Comerio Ercole, ancora, lancia un concetto rivoluzionario di calandratura applicato alla goffratura di film flessibili in PVC. Il sistema consente una goffratura bifacciale in linea tramite cilindri incisi - un primato nel settore - aprendo la strada a texture decorative e funzionali finora irrealizzabili. Campioni dimostrativi saranno prodotti sulla linea pilota interna dell’azienda per mostrare il potenziale estetico del processo. I settori target includono: interior design, automotive e vinili fashion. u
data into operational insights, supports continuous improvement, and enhances after-sales service through predictive analytics and remote services.
T hanks to the recent partnership with Suprema® Rubber Machinery , Comerio Ercole expands its offering with a complete portfolio of rubber extrusion technologies: cold and hot feed extruders for rubber and silicone; conical twin-screw extruders with gear pumps; strainers, preformers, filtering heads; modular curing ovens (IR, HA, MW, SB series); complete extrusion lines for technical rubber profiles, tubing, and medical applications.
C omerio Ercole’s high-efficiency embossing roll change system for PVC calenders is now available in a fully automatic version. No production line stops: quick changeover occurs in continuous mode, reducing waste to a minimum and improving OEE. Automatic pick-up and positioning ensure maximum operator safety.
C omerio Ercole also launches a revolutionary calendering concept applied to the embossing of flexible PVC films.
T he system allows for in-line double-sided embossing using engraved rolls — a first in the industry — unlocking decorative and functional textures previously unattainable. Demonstration samples will be produced on the company’s in-house pilot line to showcase the aesthetic potential of the process. Target sectors include interior design, automotive, and fashion vinyls. u
Anche quest’anno, Elastotech conferma la propria presenza alla fiera K di Düsseldorf, il più importante appuntamento internazionale per il settore della gomma e delle materie plastiche. Una partecipazione continua (la quinta volta nelle ultime cinque edizioni) che sottolinea l’impegno nel promuovere innovazione, consolidare relazioni con i partner globali e presentare soluzioni tecniche avanzate per un mercato sempre in evoluzione.
Proprio la sostenibilità è oggi al centro della strategia Elastotech, evidenziata non solo dalle azioni messo in atto negli ultimi anni, come l'ottenimento della certificazione ISO 14001:2015, che attesta il costante impegno verso la riduzione dell'impatto ambientale attraverso pratiche aziendali responsabili, ma anche da un percorso di ricerca e sviluppo mirato a minimizzare le conseguenze sull'ambiente. Questo approccio garantisce, inoltre, la sicurezza d’uso dei materiali in settori sempre più soggetti a regolamentazioni severe.
In quest’ottica, l’azienda presenterà in fiera importanti novi-
tà. La prima riguarda l’omologazione secondo gli standard KTW-BWGL e la norma EN 16421 per alcune delle mescole, che ne certificano la compatibilità con acqua potabile e ne aprono l’impiego in applicazioni idrotermosanitarie e impiantistiche. Ma è sul fronte dei trattamenti superficiali PFAS Free che Elastotech propone tre soluzioni sviluppate per migliorare le performance dei componenti e ridurre l’uso di composti chimici PFAS:
- ET-Foodycoat: rivestimento permanente antiaderente, idoneo al contatto con alimenti e conforme alla normativa Moca, ideale per applicazioni nell’industria alimentare e degli elettrodomestici,
- ET-Hydrocoat: lubrificante secco privo di PFAS, conforme alle linee guida KTW-BWGL e FDA, pensato per applicazioni in ambienti umidi e soggetti a contatto con acqua,
- E T-Flowmax: innovativa alternativa alla siliconatura, assicura una lubrificazione permanente non appiccicosa, facilitando le operazioni di assemblaggio senza contaminare l’ambiente. u
Elastotech is once again participating in the K Fair in Düsseldorf, the most important international event for the rubber and plastics industry. This continuous presence (the fifth time in the last five editions) highlights Elastotech's commitment to promoting innovation, consolidating relationships with global partners, and presenting advanced technical solutions for an ever-evolving market. S ustainability is at the heart of Elastotech's strategy, as evidenced by actions taken in recent years, such as obtaining ISO 14001:2015 certification, which attests to our constant commitment to reducing environmental impact through responsible business practices. Our research and development path aims to minimize environmental consequences.
T his approach also ensures the safe use of materials in sectors subject to severe regulations. In this context, the company will present important innovations at the fair. The first concerns the certification of some of our compounds according to KTW-BWGL standards and the EN 16421 standard, which certifies their compatibility with drinking water and opens up their use in hydro-thermosanitary and plant engineering applications.
H owever, it is in the field of PFAS-free surface treatments that Elastotech proposes three solutions developed to improve component performance and reduce the use of PFAS chemicals:
- E T-Foodycoat : permanent non-stick coating, suitable for contact with food and compliant with MOCA regula -
tions, ideal for applications in the food industry and household appliances.
- E T-Hydrocoat : dry lubricant free of PFAS, compliant with KTW-BWGL and FDA guidelines, designed for applications in humid environments and subject to contact with water.
- E T-Flowmax : innovative alternative to siliconization, ensures permanent non-stick lubrication, facilitating assembly operations without contaminating the environment. u
CM Manzoni, che quest’anno celebra i suoi 60 anni di storia, con 8 stabilimenti nel mondo, continua a investire e a guardare al futuro. Dai siti storici di Fusignano e Ravenna, l’azienda ha esteso la propria presenza internazionale grazie alla partnership con LTE per la produzione di silicone e FKM, con stabilimenti in India, Messico e Italia, e dal 2022 con Eflaya, specializzata nella produzione di compound termoplastici, in particolare TPE-S e TPE-V. Completano il quadro gli stabilimenti di Evercompounds, presenti sia in Italia che negli Stati Uniti.
Proprio Evercompounds, nel corso degli anni, ha sviluppato una solida esperienza nella produzione di compound ignifughi destinati ai settori dei cavi, ferroviario e dell’edilizia. Le soluzioni più recenti puntano a migliorare la processabilità dei compound ritardanti di fiamma, eliminando l’uso di additivi tradizionali come alogeni e antimonio, a favore di polimeri halogen-free come EVA ed EPDM.
La gamma di prodotti recentemente sviluppata, adatta al settore ferroviario, è stata studiata per garantire un basso sviluppo di fumi ‘’non corrosivi’’, senza compromettere le prestazioni meccaniche. Nel restyling formulativo il focus è stato messo principalmente sulla processabilità, consentendo di ottenere guarnizioni estruse, vulcanizzate in aria calda, UHF e sali fusi con un'ottima stabilità di forma, in conformità alla norma ferroviaria europea UNI EN 45545 - HL3 R22-R23.
Per quanto riguarda il settore dei cavi, le richieste di mercato hanno spinto verso la sostituzione dei composti alogenati e dell’antimonio, o più in generale dei metalli pesanti, per approdare verso l’utilizzo di cariche minerali. Questo ha generato lo studio e lo sviluppo di una gamma di materiali per la creazione di cavi con diversi gradi di resistenza alla fiamma, secondo standard di riferimento che variano in base al campo di applicazione del cavo stesso.
Si parte dai materiali per guaina più comuni, impiegati in cavi
per servizio ordinario secondo standard CEI 50363 dove viene richiesta semplicemente una non propagazione alla fiamma, passando attraverso la formulazione di compound per la costruzioni di cavi utilizzati nella creazione di impianti elettrici navali o per installazioni offshore secondo standard di riferimento IEC 60092-359 e NEK TS 606 dove a parte il maggiore potere autoestinguente, viene richiesta la completa assenza di alogeni e un basso sviluppo di fumi e relativa tossicità. La gamma di prodotti recentemente sviluppata culmina poi in compound sia di isolamento che di guaina secondo standard CEI 20-11 impiegati nella produzione di cavi che rispettino il regolamento per prodotti da costruzione (CPR) dove a seconda della classe di appartenenza del cavo in oggetto, vengono richiesti valori sempre più elevati di resistenza al fuoco, mancanza di fumi acidi e gocciolamento. u
Celebrating its 60th anniversary this year, with 8 production sites worldwide, CM Manzoni continues to invest and look towards the future. Starting from its historic sites in Fusignano and Ravenna (Italy), CM Manzoni has expanded internationally through partnerships such as the one with LTE - for silicone and FKM production, with plants in India, Mexico, and Italy, and, since 2022, with the company Eflaya - specialized in the production of thermoplastic compounds, particularly TPES and TPE-V. The group is further strengthened by Evercompounds, with manufacturing sites located in both Italy and the United States.
O ver the years, Evercompounds has indeed gained strong expertise in the development of flame-retardant compounds for the cable, railway, and construction industries. The latest solutions focus on improving the processability of flame-retardant compounds, by eliminating traditional flame retardants additives, such as halogens and antimony, and instead using halogen-free polymers like EVA and EPDM.
T he newly developed product range, designed for the railway sector, was engineered to ensure low emissions of non-corrosive fumes without compromising mechanical performance. In the reformulation process, the main focus was on processability, enabling the production of extruded gaskets cured with hot air, UHF, or salt bath, while maintaining excellent shape stability, in compliance with the European railway standard UNI EN 45545 –HL3 R22-R23.
A s for the cable industry, market demands have pushed towards the replacement of halogenated compounds and antimony, or more generally heavy metals, in favour of mineral fillers. This led to the research and development of a range of materials for cable production, with varying levels of flame resistance depending on the specific cable application and relevant standards.
T he product range starts with common sheathing materials used in general-purpose cables, compliant with CEI 50363, where only flame non-propagation is required. It then includes compounds formulated for cables used in nautical electrical systems or offshore installations, according to the IEC 60092-359 and NEK TS 606 standards, where—besides improved self-extinguishing properties—complete halogen-free composition and low smoke and toxicity are essential.
The most recently developed products also proudly include both insulation and sheathing compounds in accordance with CEI 20-11 standards, suitable for cables that must comply with the Construction Products Regulation (CPR). According to this Regulation, depending on the required classification of the specific cable, increasingly stringent requirements must be met in terms of fire resistance, low emission or absence of corrosive gases, and reduced dripping. u
Per produrre gomma devulcanizzata con standard qualitativi molto elevati, Maris ha ideato e brevettato un nuovo processo di devulcanizzazione a due fasi. Per devulcanizzazione si intende un processo di rottura selettiva dei legami S-S e C-S dell’elastomero che apporta solo una limitata degradazione della struttura polimerica (legame C-C).
L a prima fase prevedere la devulcanizzazione della gomma mediante estrusore bivite corotante – caratteristiche equivalenti a Evorec Rubber.
L a così gomma devulcanizzata andrà ad alimentare, mediante connessione diretta, il secondo estrusore.
L a seconda fase, data dalla combinazione di un estrusore monovite e di un cambiafiltro, offre la possibilità
di ottenere notevoli vantaggi. Innanzitutto il raffreddamento repentino della gomma devulcanizzata: questa operazione permette di contenere la temperatura della bandella estrusa minimizzando la degradazione della gomma. Gli effetti sono osservabili sia in termini di proprietà meccaniche del materiale riciclato, che in termini di ridotte emissioni di gas odorigeni.
A ltro vantaggio è la filtrazione della gomma: questa operazione, resa possibile grazie all’elevata capacità di spinta dell’estrusore monovite, consente di filtrare la gomma devulcanizzata prima della sua estrusione, incrementando ancora una volta le proprietà meccaniche e, più in generale, le qualità del materiale riciclato. u
Maris has designed and patented a new two-step devulcanization process to produce devulcanized rubber with very high-quality standards. By “devulcanization” we mean a process of selective breaking of the S-S and C-S bonds of the elastomer which causes only a limited degradation of the polymeric structure (C-C bond).
T he first stage involve devulcanization of the rubber by means of a corotating twin-screw extruder.
T he rubber thus devulcanized will go to feed, by direct connection, the second extruder.
T he second stage, given by the combination of a singlescrew extruder and a screen-changer, offers the possi -
bility of achieving significant advantages. First of all the sudden cooling of the devulcanized rubber: this operation makes it possible to contain the temperature of the extruded strip while minimizing rubber degradation. The effects are observable both in terms of mechanical properties of the recycled material and in terms of reduced odor gas emissions.
A nother advantage is the rubber filtration: this operation, made possible by the high thrust capacity of the single-screw extruder, allows the devulcanized rubber to be filtered before extrusion, again increasing the mechanical properties and, more generally, the qualities of the recycled material. u
Continua la partecipazione della G3, azienda con oltre 70 anni di esperienza nella costruzione di macchinari per la lavorazione della gomma ed oltre 100 tipologie di macchine ricostruite e garantite, alla Fiera “K” di Dusseldorf.
Questo importante evento internazionale rappresenta l’occasione ideale per presentare i mescolatori da laboratorio tangenziali e compenetranti a interasse fisso o variabile.
L a serie Lab è stata realizzata con soluzioni tecnologiche orientate a migliorare la produttività e la manutenzione, come ad esempio l’apertura completa della camera di mescolazione, la possibilità di avere la doppia configurazione con camera tangenziale e compenetrante e l’analisi dati in real time con esportazione dati. u
With over 70 years of experience in the manufacturing of rubber processing machinery and over 100 types of rebuilt and guaranteed machines, G3 keeps attending the ‘K’ Fair in Dusseldorf.
T his important international event is the ideal opportunity to present their laboratory tangential mixers and intermeshing mixers with fixed or variable clearance.
T he LAB series has been designed with technological solutions aimed at improving productivity and maintenance, such as the complete opening of the mixing chamber, the possibility of having a dual configuration with tangential and intermeshing chambers, and realtime data analysis with data export. u
Gibitre Instruments parteciperà anche quest’anno alla fiera K, dove presenterà una selezione di strumenti tecnologicamente avanzati.
Il Rheocheck MD - Drive, dotato di caricatore automatico e della nuova versione 10 del software, permette di eseguire test automatici su provini, impostando in modo autonomo i parametri di prova per ciascun campione.
Il nuovo densimetro elettronico è progettato per misurare la densità di materiali solidi, espansi, liquidi e in formato pellet. Integra un sistema per la rilevazione della temperatura del fluido di riferimento e consente di calcolare le variazioni di massa e volume conseguenti a trattamenti di invecchiamento.
Il durometro Micro IRHD in versione Drive è equipaggiato con un sistema di centratura laser e certificazione Accredia. È ideale per prove automatiche in serie su o-ring e componenti di piccole dimensioni, anche con geometrie complesse.
I l dinamometro Tensor-Check , progettato per operare sia in trazione che in compressione, supporta prove fino a 20 kN di capacità. È dotato di software di ultima generazione, taratura Accredia e predisposizione per camera climatica con range da -40 a +250 °C.
La Laboratory Press – Drive è una pressa da laboratorio per stampaggio di gomma e materiali termoplastici. Include schermo touch, pannello di protezione pneumatico, e software per l’archiviazione dei parametri di prova. La macchina può memorizzare fino a 40 cicli di stampaggio, ciascuno completo di fasi termiche, forze di chiusura e raffreddamento.
Il Flammability Tester è una cabina interamente in acciaio inox pensata per test di resistenza alla fiamma conformi
alla normativa UL 94 (VB, MVB, HB, HBF, ecc.). È dotata di attuatori pneumatici per il movimento del bruciatore Bunsen e del provino, flussimetro ad alta precisione, termometro per la temperatura della fiamma, cronometro digitale, sistema di illuminazione a LED e ventilazione per l’evacuazione dei fumi. Tutti gli strumenti digitali sono integrati con la piattaforma di raccolta dati Datagest_11, che consente memorizzazione, analisi, stampa e gestione statistica dei risultati, offrendo un’interfaccia avanzata per la tracciabilità e la personalizzazione dei report di prova. u
Gibitre Instruments confirms its attendance at the K 2025 trade fair, once again to present a selection of technologically advanced instruments.
The Rheocheck MD – Drive, equipped with an automatic loading system and the newly released Software version 10, performs automated testing on specimens, independently setting the appropriate parameters for each sample.
The new electronic densimeter is designed to measure the density of solid, expanded, pellet, and liquid materials. It includes a system for detecting the temperature of the reference fluid and can calculate mass and volume variations following ageing treatments.
The Micro IRHD hardness tester, in its Drive version, features a laser centring system and Accredia calibration. It is ideal for automated serial testing on O-rings and small components, including those with complex geometries.
The Tensor-Check dynamometer, developed for both tensile and compression testing, supports a maximum load capacity of 20 kN. It comes with new-generation software, Accredia
calibration, and is prepared for use with a climatic chamber operating from -40 to +250 °C.
The Laboratory Press – Drive is a laboratory press for moulding rubber and thermoplastic materials. It includes a touchscreen display, pneumatic safety panel, and software for archiving test parameters. The machine can store up to 40 moulding cycles, each including thermal cycle management, clamping force, and cooling phases.
The Flammability Tester is a stainless steel chamber for flame resistance testing in accordance with UL 94 standards (VB, MVB, HB, HBF, etc.). It features pneumatic actuators for positioning the Bunsen burner and test sample, a high-precision flowmeter, flame temperature measurement, digital timer, LED lighting, and a fume extraction fan.
All computerized instruments are connected to the Datagest_11 data management platform, which enables data storage, analysis, printing, and statistical processing, offering an advanced interface for traceability and fully customizable test reports. u
In un panorama industriale in continua evoluzione, la vera novità non è sempre un prodotto o una tecnologia. A volte, la vera novità è un'azienda. È il caso di JP-Tech, una realtà giovane, ma con radici profonde e solide competenze.
Fondata nel 2016, JP-Tech nasce da un team di tecnici con oltre 40 anni di esperienza nel settore, non un volto nuovo nel senso stretto, ma una nuova realtà che unisce visione moderna e conoscenze maturate sul campo.
I n questi anni sono già state consolidate importanti partnership sia in Italia che all’estero, segno tangibile della fiducia che il mercato riconosce all’azienda.
I l K 2025 rappresenta una delle prime apparizioni internazionali, un passo importante per far conoscere l’offerta ampia e specializzata di JPTech anche fuori dai confini na zionali: internal mixer, mescolatori a cilindri, estrusori, calandre, preformatrici, raffreddatori, taglierine, macchine specifiche per il trattamento e confezionamento dei siliconi, oltre a macchinari custom progettati interamente dall’azienda.
J P-Tech è qualificata sia nella fornitura di impianti nuovi che negli interventi di revamping e manutenzione avanzata su linee esistenti.
C onoscendo i macchinari e le esigenze del settore, JPTech riesce a intervenire con rapidità ed efficacia, offrendo soluzioni tecniche affidabili e su misura. u
In a constantly evolving industrial landscape, true innovation isn’t always found in a product or a technology. Sometimes, the real novelty is a company. S uch is the case of JP-Tech, a young company with deep roots and solid expertise.
Founded in 2016, JP-Tech was established by a team of technicians with over 40 years of experience in the sector. Not a new face in the strictest sense, but rather a new entity that merges a modern vision with field-proven knowhow. Over the years, the company has already built important partnerships both in Italy and abroad - a clear sign of the market’s confidence in its capabilities.
K 2025 represents one of JP-Tech’s first international appearances - a significant step in showcasing its wide and
specialized offering beyond national borders: internal mixers, two-roll mills, extruders, calenders, preformers, cooling systems, cutting machines, equipment for silicone treatment and packaging, as well as fully custom-designed machinery.
J P-Tech is qualified both for the supply of new systems and for revamping and advanced maintenance of existing lines. With in-depth knowledge of machinery and industry needs, the company responds quickly and effectively, offering reliable, tailor-made technical solutions.JP-TECH
SRL is ready to be discovered. We may not be the largest company in the field - but we know exactly how things work. And in a technical industry, that makes all the difference. u
Isistemi di pesatura industriale automatica offerti da Lawer, azienda italiana specializzata attiva dal 1970, sono in grado di ottimizzare il processo produttivo garantendo precisione, ripetibilità, tracciabilità ed efficienza, riducendo la necessità di manodopera ed eliminando il fattore "errore umano".
Lawer offre diverse soluzioni, in base alle esigenze del cliente: dalle grandi produzioni ai piccoli laboratori che hanno bisogno di pesare con alta precisione, perfetta accuratezza, tracciabilità e, allo stesso tempo, essere più sostenibili in termini di risparmio di materie prime, minor spreco di energia e rispetto per l'ambiente.
Il sistema automatico di pesatura polveri per gomma tecnica Supersincro, modulare e flessibile, ha le seguenti caratteri-
stiche: stoccaggio dei prodotti in silos (fissi e intercambiabili), tramogge, big bag; sistema di carico per gravità o vuoto; doppia coclea dosatrice con dispositivi anti-impaccamento; stazione automatica per la formazione di sacchetti; un sacchetto con una ricetta ogni 30 secondi
La macchina Unica Twin per la pesatura delle polveri è disponibile con una o due bilance, 12-24 o 36 silos di stoccaggio (cap. 100 l), risoluzione di pesatura 0,1 g, coclea dosatrice abbinata a dispositivo anti-impaccamento, uno o due carrelli di pesatura.
Lawer offre soluzioni personalizzate per ogni cliente, in base alle sue specifiche esigenze e ai suoi obiettivi e fornisce anche servizio post-vendita e assistenza tecnica, garantendo l'affidabilità e la durata dei propri prodotti. u
The automatic industrial weighing systems offered by Lawer, an Italian company specialized in the field since 1970, are able to optimize the production process by guaranteeing precision, repeatability, traceability and efficiency, while reducing the need for manpower and eliminating the risk of human error.
L awer provides different solutions based on customer requirements: from large-scale productions to small laboratories that need to weigh with high precision, perfect accuracy and full traceability, while also aiming to be more sustainable by saving raw materials, reducing energy waste and respecting the environment.
T he Supersincro automatic powder weighing system for technical rubber is modular and flexible. It features pro -
duct storage in silos (fixed and interchangeable), hoppers and big bags, with a loading system by gravity or vacuum. It includes a double dosing screw with anti-clogging devices, an automatic bag forming station, and delivers one bag with a recipe every 30 seconds.
T he Unica Twin powder weighing machine is available with one or two scales, 12, 24 or 36 storage silos (100-litre capacity), a weighing resolution of 0.1 grams, a dosing screw combined with an anti-clogging device, and one or two weighing trolleys.
L awer offers customized solutions for each customer, according to their specific needs and objectives, and also provides after-sales service and technical support, ensuring the reliability and durability of its products. u
In occasione del K2025, Maplan introduce due nuove soluzioni pensate per migliorare l’efficienza e la qualità nello stampaggio del silicone.
La prima è rappresentata dal sistema automatico MAP.sil feed, progettato per gestire il caricamento di silicone o fluorosilicone in pasta, fino a un massimo di 100 kg, indipendentemente dal grado di durezza. Il dispositivo utilizza una tramoggia conica a rotazione lenta accoppiata a una vite di dosaggio. Questo consente un'alimentazione continua e delicata del materiale, con velocità controllata, minimizzando i problemi di disomogeneità nel gruppo di plastificazione e riducendo la pressione necessaria al trasferimento. Disponibile in diverse configurazioni volumetriche, il sistema è già operativo presso diversi clienti in ambiti che spaziano dall’elettromeccanica alle applicazioni di tenuta.
La seconda proposta riguarda invece il processo di stampaggio e si basa sull’impiego delle tecnologie MAP.pin point e MAP.itm, entrambe dedicate all’utilizzo di materiali siliconici o a bassa viscosità. L’obiettivo principale è ottenere componenti finiti direttamente dallo stampo, senza necessità di rifinitura o rilavorazione grazie all’assenza di bave o alla loro presenza in quantità controllate e accettabili. Queste soluzioni si adattano in particolare alla produzione di articoli di dimensioni medio-grandi (tra 30 e 300 mm), in cui è possibile prevedere uno o più punti di iniezione diretti sul pezzo, su superfici piane, lasciando al massimo un piccolo segno residuo. Nel sistema MAP.pin point, il materiale viene dosato tramite un meccanismo di chiusura idraulico che interrompe il flusso nel momento preciso, permettendo di regolare l'iniezione in base al tempo o alla posizione. MAP.itm, invece, sfrutta il principio del trasferimento: il silicone viene pre-dosato all’interno di una piastra intermedia e iniettato nello stampo attraverso un sistema capillare attivato durante la chiusura. Sebbene questa tecnologia generi un minimo di materiale di scarto nella piastra di trasferimento, garantisce quasi sempre un risultato privo di bave. u
At K2025, two newly developed technologies are being introduced to enhance efficiency and product quality in silicone moulding processes. The first is the MAP.sil feed automatic loading system, designed to handle up to 100 kg of silicone or fluorosilicone paste, regardless of hardness. The unit features a slow-rotating conical hopper combined with a dosing screw. This setup ensures smooth, controlled-speed feeding, helping to reduce material inconsistencies during plastification and lowering the pressure needed to move the compound. Available in multiple volumetric sizes, the system is already in operation across various sectors, from electromechanical components to sealing applications.
T he second innovation focuses on moulding itself, through the use of MAP.pin point and MAP.itm cold runner systems. Both are ideal for processing silicone or other
low-viscosity materials, with the clear goal of producing finished parts straight from the mould-either flash-free or with dimensionally controlled and acceptable flash. These systems are particularly suitable for medium to large parts (ranging from 30 to 300 mm), where one or more direct injection points can be placed on flat surfaces of the part, leaving behind only a minimal witness mark.
T he MAP.pin point solution uses a hydraulic shut-off mechanism to precisely stop the material flow into the cavity, allowing independent dosing based on time or position. In contrast, MAP.itm operates through a transfer method, where the material is pre-dosed in a dedicated transfer plate and then fed through capillary channels during mould closure. Although this approach may produce some waste in the transfer plate, it typically ensures virtually flash-free results. u
ORP Stampi sarà presente anche a questa edizione di K 2025 a Düsseldorf, appuntamento di riferimento per l’industria della plastica e della gomma. In questa occasione, l’azienda presenterà una gamma di soluzioni innovative pensate per anticipare le sfide del mercato globale e offrire un valore aggiunto concreto ai propri clienti.
A l centro dell’attenzione ci saranno gli aggiornamenti tecnologici apportati ai sistemi termoregolati, progettati per migliorare il controllo della temperatura e incrementare l’efficienza energetica. Grazie all’introduzione di nuovi materiali conduttivi, oggi è possibile ottenere una distribuzione uniforme del calore, ridurre sensibilmente i consumi energetici, migliorare la qualità dei pezzi stampati e ottimizzare i tempi ciclo. Il tutto senza compromettere l’affidabilità, da sempre elemento distintivo degli stampi ORP a livello internazionale. Un risultato significativo: nel 2024, l’azienda ha superato la soglia del millesimo stampo termoregolato realizzato.
Oltre a questi sviluppi, verranno presentate soluzioni avanzate per applicazioni in LSR (Liquid Silicone Rubber), con particolare attenzione all’integrazione di automazioni personalizzate e stampi flashless, capaci di eliminare le lavorazioni post-stampaggio e ridurre gli sprechi. Un approccio coerente con una visione sostenibile e orientata all’efficienza.
A K 2025, ORP confermerà come innovazione, attenzione alla qualità e valorizzazione delle persone siano i pilastri di una crescita responsabile, orientata al futuro ma saldamente ancorata alle proprie radici tecniche. u
ORP Stampi will take part once again in K 2025 in Düsseldorf, a leading event for the plastics and rubber industry. On this occasion, the company will present a range of innovative solutions designed to anticipate global market challenges and offer concrete added value to its customers.
At the heart of its exhibition will be the latest technological updates to its temperature-controlled systems, developed to improve thermal management and increase energy efficiency. Thanks to the introduction of new conductive materials, it is now possible to achieve uniform heat distribution, significantly reduce energy consumption, enhance the quality of moulded parts, and optimize cycle times. All of this is accomplished without compromising the reliability that has always made ORP moulds a point of reference at the international level. A major milestone: in 2024, the company surpassed the threshold of 1,000 temperature-controlled moulds produced.
I n addition to these developments, ORP will present advanced solutions for Liquid Silicone Rubber (LSR) applications, with a focus on the integration of customized automation systems and flashless moulds. These technologies eliminate post-moulding operations and reduce waste, aligning with a vision increasingly oriented toward sustainability and efficiency.
At K 2025, ORP will confirm that innovation, commitment to quality, and the centrality of people are the pillars of a responsible growth path-one that looks to the future while remaining firmly rooted in its technical heritage. u
REP International si prepara a un ritorno in grande stile alla fiera K 2025 di Düsseldorf, riferimento mondiale per le industrie della gomma e della plastica. Con una presenza potenziata, REP presenterà in anteprima mondiale due nuove gamme di presse a iniezione.
U ltra 300 è il modello di punta della nuova generazione G11: ultracompatta, ultra-precisa, ultra-ergonomica e completamente personalizzabile. Tecnologia d’avanguardia per prestazioni elevate.
Opti 250 è la prima macchina della gamma Optimum: progettata per massimizzare efficienza e ridurre i costi, sviluppata in collaborazione con il partner storico Tung Yu. D ue gamme complementari per affrontare le sfide industriali attuali: produttività, competitività e sostenibilità.
L o stand REP rinnovato sarà uno spazio interattivo dove scoprire, comprendere e confrontarsi.
U n’area dedicata metterà in luce la tecnologia brevettata HSR (High Shear Regeneration) per il riciclo degli scarti di gomma vulcanizzata, reintegrati nel processo produttivo senza compromessi tecnici.
Focus su manutenzione, retrofitting, digitalizzazione con REP Pack 4.0 (monitoraggio energetico, manutenzione predittiva, supervisione officina), rete globale di supporto e formazione operatori.
I n evidenza anche presse compatte/orizzontali ed estensione della partnership con Tung Yu: presse a compressione (serie TYC), nastri Rotocure e macchine per pneumatici. u
REP International is set for a strong return to K 2025 in Düsseldorf, the global benchmark for plastics and rubber industries. With an enhanced presence, REP will unveil two brand-new injection moulding machine ranges in a world premiere.
U ltra 300 is the flagship of the new G11 generation: ultracompact, ultra-precise, ultra-ergonomic and fully customizable. High-end Technologies for maximum performance.
O pti 250 is the first machine in the Optimum series: designed for optimal efficiency and cost control, developed with long-time partner Tung Yu.
Two strategic approaches to meet today’s industrial challenges: productivity, competitiveness and sustainable transformation.
T he redesigned, interactive booth will offer a complete journey into REP’s world. A dedicated area will showcase our patented HSR (High Shear Regeneration) process, enabling the recycling of vulcanized rubber waste without compromising material quality.
Spotlight on machine maintenance, retrofitting, and smart tools with REP Pack 4.0 (energy monitoring, predictive maintenance, shopfloor supervision). Also featured: our global support network and expert training.
Further highlights: compact/horizontal presses and solutions from our partnership with Tung Yu, including TYC compression presses, Rotocure conveyors and tire moulding machines. u
Rodolfo Comerio ha aperto il Comerio Calendering Technology Center, un polo internazionale d’eccellenza dedicato alla ricerca, allo sviluppo e alla sperimentazione nel settore della calandratura industriale.
Situato nel cuore del centro produttivo italiano, rappresenta una piattaforma tecnologica di riferimento per aziende, progettisti, tecnici e ricercatori di tutto il mondo, con l’obiettivo di esplorare e implementare soluzioni sostenibili, personalizzate e ad alte prestazioni.
Frutto di un investimento strategico, il Comerio Calendering Technology Center offre un ambiente operativo integrato dove è possibile sviluppare, testare e validare processi innovativi di calandratura su scala industriale.
Attraverso due linee complete di calandratura, con layout differenti e dotate delle tecnologie più avanzate, il centro garantisce simulazione realistica dei processi produttivi, raccolta dati in tempo reale
per analisi di fattibilità e supporto progettuale da parte dell’ufficio tecnico Rodolfo Comerio, finalizzato alla realizzazione di impianti su misura.
LAB1 è stata concepita per la produzione di SPC, LVT e pavimenti tecnici resilienti, lavorando con polimeri altamente caricati e materiali compositi.
LAB2 è progettata per soddisfare esigenze di flessibilità e semplicità operativa, risultando ideale per applicazioni quali arredamento, packaging e membrane impermeabili.
Il centro è in grado di processare una vasta gamma di materiali plastici, inclusi PVC, RPVC, PP, TPO, TPU, TPE, ABS, Blends e Multistrati. Anche il comparto elastomerico è ampiamente coperto (NR, SBR, EPDM, NBR, CR, IIR, FKM, CSM, VMQ/Silicone).
Il Comerio Calendering Technology Center è aperto alla ricerca collaborativa con università, startup e aziende. u
Rodolfo Comerio has opened the Comerio Calendering Technology Center, an international center of excellence dedicated to research, development, and experimentation in the industrial calendering sector.
Located in the heart of Italy’s manufacturing hub, it serves as a technological reference platform for companies, designers, engineers, and researchers from all over the world, with the aim of exploring and implementing sustainable, customized, and high-performance solutions.
The Comerio Calendering Technology Center is the result of a strategic investment and offers an integrated operational environment where it is possible to develop, test, and validate innovative calendering processes on an industrial scale. With two complete calendering lines, each featuring a different layout and equipped with the most advanced technologies, the center ensures realistic simulation of production
processes, real-time data collection for feasibility analysis, and full design support from Rodolfo Comerio’s technical department, aimed at delivering tailor-made systems.
L AB1 has been designed for the production of SPC, LVT, and advanced resilient flooring, processing highly filled polymers and composite materials.
L AB2 is intended to meet needs of flexibility and operational simplicity, making it ideal for applications such as furniture, packaging, and waterproof membranes.
The center is capable of processing a wide range of plastic materials, including PVC, RPVC, PP, TPO, TPU, TPE, ABS, various blends, and multilayer materials. The elastomer sector is also fully covered (NR, SBR, EPDM, NBR, CR, IIR, FKM, CSM, VMQ/Silicone).
The Comerio Calendering Technology Center is open to collaborative research with universities, startups, and companies.u
Saspol è stata fondata nel 1961 dal Quinto Pollastro, che iniziò con la produzione di piccole presse per gomma e macchine per calzature. In seguito, l’azienda ha ampliato le proprie competenze realizzando presse di maggiori dimensioni, con pressioni sempre più elevate. S otto la guida di Maria Teresa Pollastro, figlia del fondatore, l’organizzazione ha vissuto una crescita costante fino al 2001, evolvendosi anche sul piano strutturale. Oggi Saspol continua a essere un’impresa a conduzione familiare, fondata su due valori chiave: la “filosofia familiare” e la “flessibilità produttiva”. A dirigere l’azienda è oggi Davide, figlio di Maria Teresa, che guida una struttura moderna e tecnologicamente avanzata.
Con circa 40 dipendenti, Saspol progetta e realizza macchinari e linee complete per numerose applicazioni: dal -
la lavorazione della gomma e delle materie plastiche alla produzione di componenti per interni auto, freni, frizioni, fino ai settori del legno e dei laminati.
O ltre alla fornitura di nuove presse e linee di taglio, l’azienda propone anche ricambi originali, come pistoni, piastre riscaldanti, telai, basamenti, componenti elettrici e idraulici. u
Saspol was founded in 1961 by Quinto Pollastro, beginning with the production of small rubber presses and machinery for shoe manufacturing. Over time, the company expanded its capabilities to produce larger presses with increasingly higher pressure capacities.
U nder the leadership of Maria Teresa Pollastro, daughter of the founder, the company grew steadily and underwent significant organizational development until 2001. Today, SASPOL remains a family-run business, guided by the principles of "Family Philosophy" and "Production Flexibility." Maria Teresa’s son, Davide, now leads the company, overseeing a modern, technologically advanced facility. W ith a workforce of around 40 employees, SASPOL designs and manufactures machinery and complete production lines for a wide range of applications, including rubber and plastic processing, automotive interior components, brakes and clutches, as well as wood and laminate sectors.
I n addition to providing new presses and cutting lines, the company also offers a full range of spare parts, such as pistons, heating plates, bolsters, frames, and both electrical and hydraulic components. u
di A.L. Spelta
La nuova tecnologia complementare al riciclo meccanico, avviata nello stabilimento di Mantova dell’azienda, consente trasformare i rifiuti in plastica mista in materia prima con la quale si possono realizzare nuovi prodotti plastici idonei a ogni applicazione, comprese quelle per il contatto con gli alimenti e per l’imballaggio farmaceutico.
II 19 giugno scorso Versalis, società chimica di Eni, ha inaugurato nello stabilimento di Mantova l’impianto demo di Hoop®, la nuova tecnologia proprietaria per il riciclo chimico dei rifiuti in plastica mista. La cerimonia di inaugurazione, che si è conclusa col taglio del nastro in prossimità dell’impianto stesso, ha previsto gli interven-
ti della direzione di Versalis e i saluti istituzionali da parte dell’Assessore allo sviluppo economico della regione Lombardia, del presidente della provincia e del sindaco di Mantova.
I l saluto delle istituzioni è iniziato con l’Assessore allo sviluppo economico della regione Lombardia, Guido Guidesi, che è anche presidente del Ecrn
- European chemical regions network, l'alleanza delle regioni europee della chimica. Secondo Guidesi la chimica deve essere messa al centro del dibattito e delle politiche industriali Europee affinché il settore possa continuare a essere protagonista a livello continentale. Il presidente della Provincia, Carlo Bottani, ha citato la disponibilità
The new technology, complementary to mechanical recycling and put on stream at the company’s Mantua site, enables the transformation of mixed plastic waste into raw material, which can then be used to produce new plastic products suitable for all applications - including food contact and pharmaceutical packaging.
On June 19, Versalis, Eni’s chemical company, inaugurated its Hoop® demo plant in Mantua, marking a key step in the development of its proprietary chemical recycling technology for mixed plastic waste. The event featured presentations by company executives and local institutions, who highlighted the plant's role in the circular economy and sustainable industrial transformation.
The Hoop® technology, developed in partnership with the Italian engineering firm S.R.S., complements mechanical recycling by converting m ixed plastic waste (in pellets form) in into high-quality feedstock, suitable for producing new plastic products even for food contact and pharmaceutical packaging. The plant leverages pyrolysis technology, AI-driven optimization, and high-thermal performance to achieve maximum material recovery and flexibility. The demo plant occupies a 5,000 m² area and can process 6,000 tons of secondary raw material annually. It is part of a larger transformation plan that includes a 40,000ton/year industrial plant in Priolo, Sicily, currently in the authorization phase. Versalis' CEO, Adriano Alfani, emphasized the plant’s significance in the company’s transition strategy toward circularity, biotechnology, and specialization, in line with environmental, social, and economic sustainability goals. The SC-Hoop project is also the
only large-scale Italian project selected in the 2023 EU Innovation Fund, out of 239 proposals. Its patent will be featured in two major exhibitions: “Italy of Patents” in Rome and the Italian Pavilion at Expo Osaka.
Versalis is also advancing circular rubber production, through a partnership with Bridgestone and BB&G, transforming end-of-life tires into Tyre Pyrolysis Oil (TPO), which is then used to produce ISCC Plus-certified Balance® elastomers.u
della provincia di Mantova a essere coinvolta in iniziative volte al recupero di materiali e aree dismesse, come la produzione di idrogeno in aree industriali dismesse (hydrogen valleys), attività di inertizzazione dell’amianto e di recupero del magnesio, finanche al nucleare.
I l Sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, ha manifestato la propria soddisfazione perché l’iniziativa è stata realizzata nell’area del petrolchimico di Mantova, che è un sito produttivo, ma anche di ricerca e sviluppo, e che costituisce un buon esempio di come si possa fare chimica nel rispetto delle normative vigenti, con maggior pragmatismo
rispetto a posizioni estreme.
I l presidente di Versalis, Marcello Poidomani, ha concluso le presentazioni ringraziando tutti gli attori che hanno consentito la realizzazione dell’impianto dimostrativo in tempi brevi e ha sottolineato la proficuità del lavoro di squadra.
IL NUOVO IMPIANTO
L a tecnologia dell’impianto avviato a Mantova è complementare al riciclo meccanico, e consente di trasformare i rifiuti in plastica mista in materia prima con la quale si possono realizzare nuovi prodotti plastici idonei a ogni
italiano vincitore
applicazione, comprese quelle per il contatto con gli alimenti e per l’imballaggio farmaceutico. Come noto, il riciclo meccanico della plastica mista (plastic-mix) non consente di ottenere materiali performanti a causa della incompatibilità delle platiche (miste appunto) in ingresso al trattamento. I l CEO di Versalis, Adriano Alfani, ha manifestato soddisfazione per questa iniziativa a così breve distanza temporale dall’avvio a Porto Marghera (Venezia, marzo 2025) del nuovo impianto da 20.000 tonnellate all’anno per la produzione di plastiche a partire - in tutto o in parte - da materie prime riciclate meccanicamente. An -
per l’“EU Innovation Fund”
SC- Hoop è il nome del progetto Versalis per la realizzazione dell’impianto dimostrativo basato sulla tecnologia Hoop® a Mantova, l'unico progetto italiano su larga scala che si è aggiudicato, a fronte di 239 proposte presentate e di 41 vincitori totali, il bando 2023 per l’“EU Innovation Fund”, fondo stanziato dalla Commissione Europea, dedicato a tecnologie innovative a bassa emissione di carbonio.
Il brevetto è inoltre stato selezionato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per essere esposto tra le innovazioni italiane di successo sia per la mostra tematica ‘L’Italia dei Brevetti’ (a Roma da novembre 2024 a marzo 2025), sia per l’esposizione nel padiglione Italia all’Expo di Osaka.
che i tempi di realizzazione sono considerati brevi (meno di 2 anni), così come si stima lo siano i tempi per la realizzazione dell’i mpianto industriale da 40.000 tonnellate/anno a Priolo. A lfani ha sottolineato: “Oggi diamo ulteriore concretezza e valore alla circolarità, una delle piattaforme su cui si basa il piano di trasformazione di Versalis e l’impianto Hoop® che inauguriamo è simbolo del percorso che lo guida, utilizzando la leva dell’innovazione per trasformare il nostro business attraverso le nuove iniziative industriali basate sulla circolarità, biochimica e specializzazione, verso una maggiore sostenibilità. Obiettivi di sostenibilità che noi puntiamo a declinare in tutte le sue 3 dimensioni: ambientale, sociale ed economica”.
LA TECNOLOGIA HOOP®
N el corso dell’inaugurazione è stato possibile visitare l’impianto dimostrativo della tecnologia Hoop®, che occupa una superficie di circa 5.000 mq all’interno dello stabilimento. I l cantiere è iniziato a fine ottobre 2023 e nelle fasi di costruzione ha
visto coinvolte oltre 25 imprese di diverse specialità, con una presenza media giornaliera di circa 70 persone. Nelle scorse settimane sono stati completati con successo i primi test di produzione.
I l Direttore R&D e Licesing di Versalis, Fabio Assandri, ha descritto le peculiarità della tecnologia Hoop®, che nasce da un progetto congiunto con la società italiana di ingegneria S.R.S. (Servizi di Ricerche e Sviluppo), che ha consentito di sviluppare una tecnologia innovativa che raggiunge i massimi livelli di resa nel recupero di materia e un’alta flessibilità rispetto alla carica in alimentazione.
C iò è reso possibile grazie alla combinazione di un reattore di pirolisi, che opera a 400-500 °C, che è caratterizzato da elevate performance termiche, con le competenze di Versalis nella determinazione della composizione dei polimeri in alimentazione al fine di ottimizzare la temperatura di pirolisi sfruttando l’Intelligenza Artificiale. I l materiale di partenza è una materia prima seconda, non un rifiuto, di plastiche miste in pellets.
L’impianto ha la capacità di gestire
6 mila tonnellate di materia prima seconda e consentirà di validare la sua applicazione su scala industriale: nell’ambito del Protocollo di Intesa sul Piano di Trasformazione della Chimica Eni-Versalis, sottoscritto lo scorso marzo con il MIMIT, infatti, è prevista la realizzazione, come detto, di un impianto da 40 mila tonnellate, presso lo Stabilimento di Priolo, in Sicilia. Lo studio di fattibilità è già stato completato ed è in elaborazione la progettazione per l’avvio dell’iter autorizzativo.
L’impianto e la tecnologia HOOP non sono state sviluppati per essere applicati industrialmente sui rifiuti o materie prime seconde di gomma, come i PFU. Versalis sull’argomento ha ricordato l’accordo del settembre dello scorso anno con Bridgestone e Gruppo BB&G per creare una filiera per il riciclo degli pneumatici (cfr. https:// www.industriagomma.it/2024/09/02/ bridgestone-gruppo-bbg-e-versalis-creano-filiera-per-il-riciclo-deglipneumatici/).
Gli pneumatici a fine uso (PFU) vengono trasformati, mediante il processo termomeccanico di pirolisi di BB&G,
in un olio (TPO – Tyre Pyrolysis Oil) che viene immesso nel ciclo produttivo (cracker --> monomeri --> polimeri) per la produzione di elastomeri circolari con cui Bridgestone realizzerà gli pneumatici.
L'impianto TPO di BB&G è situato a Fatima, in Portogallo, ed è stato avviato con successo nel luglio del 2024. Versalis, grazie a questa collaborazione potrà integrare l’olio da riciclo di BB&G nel proprio ciclo produttivo e ampliare la gamma di prodotti Balance®, certificata ISCC Plus.
B ridgestone, leader globale nella produzione di pneumatici e nelle soluzioni per la mobilità sostenibile, userà la gamma Balance® di Versalis per realizzare pneumatici con un maggiore contenuto di gomma da materia prima seconda. u
L’iniziativa, che fa parte della campagna di comunicazione “Pneumatici Sotto Controllo”, conferma un bilancio che mette in luce un quadro critico: oltre un veicolo su quattro non è in regola, e uno su cinque presenta problemi agli pneumatici.
Si è tenuta il 7 luglio, a Roma, la Conferenza stampa ufficiale di Vacanze Sicure 2025, il progetto nazionale di controlli su strada promosso da Polizia Stradale, Assogomma e Federpneus. L’iniziativa, che fa parte della campagna di comunicazione “Pneumatici Sotto Controllo”, conferma un bilancio che mette in luce un quadro critico: oltre un veicolo su quattro non è in regola, e uno su cinque presenta problemi agli pneumatici. La sicurezza non va in vacanza, è questo un invito a riflettere, soprattutto alla vigilia degli esodi estivi.
L’indagine, condotta tra maggio e giugno su quasi 10.000 auto in sei regioni, ha fotografato un’Italia su quattro ruote sempre più vecchia e meno sicura: il 59% delle auto ha più di dieci anni, mentre quasi una su quattro supera i vent’anni. Un dato colpisce in particolare: la percentuale di pneumatici lisci rimane costante attorno al 10%, indipendentemente dall’età del veicolo. I danneggiamenti visibili si attestano invece al 5%, e la percentuale di revisioni scadute cresce in modo preoccupante con l’età del mezzo.
Allarmanti anche i dati relativi agli equipaggiamenti non omogenei (gomme diverse montate sullo stesso asse o marche e modelli differenti oppure la combinazione di pneumatici estivi e invernali montati sulla stessa vettura), che riguardano oltre il 5% dei veicoli controllati. Una pratica sconsigliata che abbassa drasticamente i livelli di sicurezza. I risultati hanno messo in luce anche un altro fenomeno: oltre la metà delle auto monta ancora pneumatici invernali nei mesi estivi, con ripercussioni su prestazioni, consumo e sicurezza, nonostante l’aumento delle temperature nella stagione estiva.
“Un risparmio solo in apparenza, ma a scapito di durata, affidabilità e soprattutto sicurezza”, ha commentato Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, che rilascia la proposta di incentivi per la manutenzione, sottolineando come le nuove tecnologie applicate ai veicoli rappresentano un plus ma non possono sostituire la cura e la manutenzione periodica: “la vettura non è un cellulare”.
“Vacanze Sicure non è solo una campagna di controllo, ma un vero strumento di prevenzione per ridurre i rischi sulle strade italiane”, ha commentato Santo Puccia, Direttore Centrale del Servizio Polizia Stradale.
Con l’estate alle porte e milioni di italiani pronti a mettersi in viaggio, Vacanze Sicure 2025 lancia un messaggio chiaro: prendersi cura del proprio veicolo è il primo passo per viaggiare davvero sereni.u
CERISIE RISPONDE
Cerisie ha recentemente sviluppato e validato un nuovo metodo specifico per il dosaggio del DCP in forma intatta. Sebbene questa tecnica richieda tempi di preparazione campione più lunghi, consente una determinazione precisa e selettiva del Dicumilperossido, e i risultati ottenuti sono accurati, ripetibili e statisticamente validati.
Nell’ottica di ampliare l’offerta analitica, e di rispondere con maggiore efficacia alle esigenze dei propri clienti, Cerisie ha recentemente sviluppato e validato un nuovo metodo specifico per il dosaggio del Dicumilperossido (DCP, CAS: 80-43-3) nelle mescole in gomma.
I l Dicumilperossido è un agente reticolante largamente utilizzato sia nella produzione di articoli tecnici, sia nei materiali destinati al contatto con alimenti (MOCA). A partire dal 2024, questa sostanza è stata inclusa negli elenchi delle sostanze soggette a restrizioni secondo il Regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH). In particolare, è stato fissato un limite massimo di 1.000 mg/kg per la sua presenza residua nei prodotti finiti.
Per i produttori di mescole è essenziale dimostrare la conformità a tale limite, al fine di evitare l’obbligo di dichiarazione previsto per le sostanze soggette a restrizioni. Tale obbligo comporta infatti ricadute significative dal punto di vista documentale e amministrativo.
S ebbene sia pratica comune sottoporre le mescole contenenti perossidi a post-vulcanizzazione per garantire la completa decomposizione del reticolante, mancava finora un metodo analitico specifico, affidabile e quantitativo per la determinazione diretta del DCP residuo nelle mescole vulcanizzate.
C erisie disponeva già di un metodo basato sulla quantificazione dell’ossigeno liberato dalla decomposizione termica dei perossidi. Tuttavia, tale approccio risultava generico e non selettivo, poiché non permetteva di distinguere tra differenti perossidi. Inoltre, il metodo era applicabile solo nei
casi in cui la formulazione fosse nota e contenesse esclusivamente DCP, limitando l’utilità per gli operatori a valle, come trasformatori e stampatori, privi di informazioni sulla ricetta originale. Per superare queste limitazioni, Cerisie ha intrapreso lo sviluppo di un metodo analitico specifico per il DCP,
valutando due approcci: 1. Dosaggio dei prodotti di decomposizione mediante GC-MS (Gas Chromatography – Mass Spectrometry); 2. Determinazione diretta del DCP tramite HPLC (High Performance Liquid Chromatography).
I l primo approccio, basato sull’analisi dell’acetofenone (uno dei principali prodotti di decomposizione del DCP), è stato inizialmente esplorato per la sua rapidità e la compatibilità con le tecnologie già in uso presso il laboratorio. Tuttavia, si è rivelato poco affidabile: la produzione di acetofenone dipende in modo critico dalle condizioni di decomposizione termica, e piccole variazioni di tempo o temperatura comportavano forti o scillazioni nei risultati, pregiudicando ripetibilità e riproducibilità.
Per garantire maggiore affidabilità, si è quindi optato per un approccio più diretto, sviluppando un metodo HPLC per il dosaggio del DCP in forma intatta. Sebbene questa tecnica richieda tempi
di preparazione campione più lunghi, consente una determinazione precisa e selettiva del Dicumilperossido, e i risultati ottenuti sono accurati, ripetibili e statisticamente validati.
O ggi, grazie a questo nuovo metodo, Cerisie è in grado di offrire un servizio
analitico completo per la determinazione del Dicumilperossido sia in mescole crude che in prodotti vulcanizzati, fornendo così alle aziende uno strumento efficace per dimostrare la conformità ai limiti imposti dal REACH e tutelarsi da obblighi normativi indesiderati. u
NORMATIVE di Beatrice Garlanda
Concludiamo la nostra analisi della direttiva (UE) 2022/2555, che stabilisce misure volte a conseguire un livello comune adeguato di sicurezza della rete e dei sistemi informativi nell’Unione, così da migliorare il funzionamento del mercato interno.
La La direttiva (UE) 2022/2555 (c.d. direttiva NIS2), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE del 27 dicembre 2022 e recepita in Italia dal decreto legislativo 4 settembre 2024, n. 438, contiene misure per un livello comune elevato di cibersicurezza nell’Unione in modo da migliorare il funzionamento del mercato interno. Oltre a modificare il regolamento (UE) 910/2014 e la direttiva (UE) 2018/1972, abroga la precedente direttiva (UE) 2016/1148 (c.d. direttiva NIS1). L’acronimo NIS sta per Network and Information Security (Sicurezza delle reti e dei sistemi informativi).
Concludiamo qui la nostra analisi, iniziata nel fascicolo 730 (pagine 52-60).
C OOPERAZIONE A LIVELLO DELL’UNIONE E INTERNAZIONALE (ARTICOLI 14-19)
I l Capo III della direttiva concerne la cooperazione a livello dell’Unione e internazionale.
L’art. 14 della direttiva istituisce un gruppo di cooperazione per sostenere e agevolare la cooperazione strategica e
Dal 1967 Der- Gom Produce mescole di gomma con la stessa cura di sempre. La Der- Gom è partner sicuro in grado di creare la ricetta giusta per ogni cliente.
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R U BB E R C O M P O UN D M I XI N G IS A N A R T
lo scambio di informazioni tra gli Stati membri. E sso è composto da rappresentanti degli Stati membri, della Commissione e dell’ENISA (www.enisa.europa.eu).
S e opportuno, il gruppo di cooperazione può invitare il Parlamento europeo e i rappresentanti dei portatori di interesse a partecipare ai suoi lavori.
I lavori si svolgono con cadenza biennale.
Per contribuire allo sviluppo della fiducia e a promuovere una cooperazione rapida ed efficace tra gli Stati membri è istituita una rete di CSIRT nazionali i cui compiti sono elencati all’art. 15
L’art. 16 dispone l’istituzione della rete europea delle organizzazioni per le crisi informatiche (EU-CyClONe). Essa sostiene la gestione coordinata a livello operativo degli incidenti di cibersicurezza e delle crisi di cibersicurezza su vasta scala e garantisce il regolare scambio di informazioni pertinenti tra gli Stati membri e le istituzioni, gli organi, gli uffici e le agenzie dell’UE.
L a rete di cui si tratta comprende rappresentanti delle autorità di gestione delle crisi informatiche degli Stati membri, insieme alla Commissione, nei casi in cui un incidente di cibersicurezza su vasta scala potenziale o in corso abbia o possa avere un impatto significativo sui settori contemplati dalla direttiva. Negli altri casi la Commissione partecipa alle attività della rete EU-CyCLONe come osservatrice.
L a rete svolge, tra l’altro, i seguenti compiti:
a ) aumentare il livello di preparazione per la gestione di crisi e incidenti su vasta scala;
b) sviluppare una conoscenza situazionale condivisa in merito agli incidenti e alle crisi di cibersicurezza su vasta scala; c ) valutare le conseguenze e l’impatto dei pertinenti incidenti e crisi di cibersicurezza su vasta scala e proporre misure d’ attenuazione.
S i segnala che, ai sensi dell’art. 18, l’ENISA, in collaborazione con la Commissione e il gruppo di cooperazione, pubblica una relazione biennale sullo stato di cibersicurezza nell’Unione e la presenta al Parlamento europeo.
D a ultimo si sottolinea che, con l’assistenza della Commissione e dell’ENISA, nonché, se del caso, della rete CSIRT, il gruppo di cooperazione di cui all’art. 14 stabilisce la metodologia e gli aspetti organizzativi delle revisioni tra pari con l’obiettivo di imparare dalle esperienze condivise, rafforzare la fiducia reciproca, conseguire un livello comune elevato di cibersicurezza e migliorare le capacità e le politiche di cibersicurezza degli Stati membri necessarie per attuare la direttiva in oggetto (art. 19).
DI GESTIONE DEL RISCHIO DI CIBERSICUREZZA E OBBLIGHI DI SEGNALAZIONE (ARTICOLI 20-25)
Le disposizioni in merito sono contenute nel capo IV che riassumiamo qui di seguito.
G overnance
A i sensi dell’art. 20, i membri degli organi di gestione dei soggetti essenziali e importanti devono approvare le misure di gestione dei rischi di cibersicurezza adottate ai sen-
si dell’art. 21 e sovraintendere all’attuazione delle stesse. Possono essere ritenuti responsabili delle violazioni della direttiva.
D evono, inoltre, essere formati e, a loro volta, formare i propri dipendenti per acquisire competenze e conoscenze sufficienti all’individuazione dei rischi e alla gestione degli stessi.
M isure di gestione dei rischi di cibersicurezza
I soggetti essenziali e importanti devono adottare misure tecniche, operative e organizzative adeguate e proporzionate per gestire i rischi posti alla sicurezza dei sistemi informatici e di rete che i soggetti stessi utilizzano nella loro attività o nella fornitura dei loro servizi, nonché per prevenire o ridurre al minimo l’impatto degli incidenti per i destinatari dei loro servizi o per altri servizi.
Le misure da adottare sono basate su un approccio multirischio che mira a proteggere i sistemi informatici e di rete e il loro ambiente fisico da incidenti e comprendono almeno gli elementi seguenti:
a ) politiche di analisi dei rischi e dei sistemi informatici;
b ) gestione degli incidenti;
c ) continuità operativa, come la gestione dei backup e il ripristino del disastro;
d ) sicurezza della catena di approvvigionamento, inclusi aspetti relativi alla sicurezza riguardante i rapporti tra ciascun soggetto e i suoi diretti fornitori o fornitori di servizi;
e ) sicurezza dell’acquisizione, dello sviluppo e della manutenzione dei sistemi informatici e di rete, compresa la gestione e la divulgazione delle vulnerabilità; f ) strategie e procedure per valutare l’efficacia delle misure di gestione dei rischi di cibersicurezza; g ) pratiche di igiene informatica di base e formazione in materia di cibersicurezza; h ) politiche e procedure relative all’uso della crittografia e, se del caso, della cifratura; i ) sicurezza delle risorse umane, strategie di controllo dell’accesso e gestione degli attivi; l ) uso di soluzioni di autenticazione a più fattori o di autenticazione continua, di comunicazioni vocali, video e testuali protette e di sistemi di comunicazione di emergenza protetti da parte del soggetto al proprio interno, se del caso. Le misure di cui sopra saranno, man mano, implementate dai soggetti tenuti ad adottarle.
O bblighi di segnalazione
A i sensi dell’art. 23 i soggetti devono notificare, senza indebito ritardo, al CSIRT o, se del caso, all’autorità competente eventuali incidenti che hanno un impatto significativo sulla fornitura dei loro servizi, come indicato al par. 3 dell’articolo stesso (incidente significativo).
S e opportuno, i soggetti interessati notificano, senza indebito ritardo, ai destinatari dei loro servizi gli incidenti significativi che possono ripercuotersi negativamente sulla fornitura di tali servizi.
I soggetti essenziali e importanti devono comunicare le informazioni che consentono al CSIRT o all’autorità competente di determinare l’eventuale impatto transfrontaliero dell’incidente.
Q uando i soggetti interessati notificano all’autorità competente un incidente significativo, lo Stato membro deve
provvedere affinché l’autorità competente inoltri la notifica al CSIRT.
S e opportuno, gli Stati membri provvedono a fare in modo che i soggetti essenziali e importanti comunichino ai destinatari dei loro servizi che sono potenzialmente interessati da una minaccia informatica significativa qualsiasi misura o azione correttiva che i destinatari sono in grado di adottare come risposta alla minaccia. Se del caso, i soggetti informano tali destinatari anche della minaccia significativa stessa.
È considerato significativo un incidente che:
a ) ha causato o può causare una grave perturbazione operativa dei servizi o perdite finanziarie per il soggetto interessato;
b ) si è ripercosso o è in grado di ripercuotersi su altre persone fisiche o giuridiche causando perdite materiali o immateriali considerevoli.
I soggetti interessati devono trasmettere al CSIRT o all’autorità competente:
a) senza indebito ritardo, e comunque non oltre ventiquattro ore da quando si è venuti a conoscenza dell’incidente significativo, un preallarme che indichi eventualmente se l’incidente di cui si tratta sia sospettato di essere frutto di atti illegittimi o malevoli o possa aver un impatto transfrontaliero;
b ) senza indebito ritardo, e comunque non oltre settantadue ore da quando si è venuti a conoscenza dell’incidente significativo, una notifica dell’incidente che, se opportuno, aggiorni le informazioni di cui alla lettera a) e indichi una valutazione iniziale dell’incidente significativo;
c ) su richiesta del CSIRT o, se del caso, di un’autorità competente, una relazione intermedia sui pertinenti aggiornamenti della situazione;
d ) una relazione finale, entro un mese dalla trasmissione della notifica di cui alla lettera b) che contenga:
- u na descrizione dettagliata dell’incidente, comprensiva della sua gravità e del suo impatto;
- i l tipo di minaccia o la causa di fondo che ha probabilmente causato l’incidente;
- l e misure di attenuazione adottate e in corso;
- s e opportuno, l’impatto transfrontaliero dell’incidente; e ) in caso di incidente in corso al momento della trasmissione della relazione finale di cui sopra, una relazione sui progressi in quel momento e una relazione finale entro un mese dalla gestione dell’incidente.
U so dei sistemi europei di certificazione della cibersicurezza L’art. 24 dispone che, per dimostrare il rispetto di determinate prescrizioni dell’art. 21, gli Stati membri possono
imporre ai soggetti essenziali e importanti di utilizzare determinati prodotti TIC, servizi TIC e processi TIC, sviluppati dal soggetto essenziale o importante o acquistati da terze parti, che siano certificati nell’ambito dei sistemi europei di certificazione della cibersicurezza adottati a norma del regolamento (UE) 2019/881.
N ormazione
I l capo IV si conclude all’art. 25 ai sensi del quale, per favorire l’attuazione dell’art. 21, gli Stati membri devono incoraggiare l’uso di nome e specifiche tecniche europee e internazionali in materia di sicurezza informatica e di rete, senza favorire l’uso di un particolare tipo di tecnologia.
L’articolo, inoltre, prevede che l’ENISA produca, congiuntamente alla Commissione o al gruppo di cooperazione, una relazione biennale sullo stato di cibersicurezza nell’UE. La relazione sarà anche presentata al Parlamento. Per ragioni di spazio, non ci soffermiamo sul capo V riguardante giurisdizione e registrazione e sul capo VI sulla condivisione delle informazioni.
C i limitiamo a segnalare che l’art. 29 dispone che gli Stati membri devono consentire ai soggetti essenziali e importanti e, se del caso, ad altri soggetti di scambiarsi, su base volontaria, pertinenti informazioni in materia di cibersicu -
rezza. Tale scambio di informazioni può avvenire anche nei confronti dei fornitori.
L’art. 30 dispone che, oltre alle notifiche obbligatorie di cui all’art. 23, possono essere trasmesse al CSIRT notifiche su base volontaria.
Le autorità competenti devono adottare le misure necessarie a garantire l’osservanza della direttiva in oggetto. Esse possono stabilire metodologie di vigilanza che conferiscono priorità ai compiti di vigilanza stessi.
G li Stati membri devono fare in modo che le misure di vigilanza e esecuzione imposte ai sensi della direttiva in oggetto siano effettive, proporzionate e dissuasive.
Le autorità competenti, nell’esercizio della loro attività di vigilanza, devono poter sottoporre gli operatori almeno a: a ) ispezioni in loco e vigilanza a distanza, compresi controlli casuali, effettuati da professionisti formati; b ) audit sulla sicurezza periodici e mirati effettuati da un organismo indipendente o da un’autorità competente; c ) audit ad hoc, ivi incluso in casi giustificati da un incidente significativo o da una violazione della direttiva da parte di un soggetto essenziale;
A nche il settore manifatturiero, come recentemente messo in luce in un webinar dall’azienda che si occupa di sicurezza cibernetica
Acronis (www.acronis.com), deve adempiere agli obblighi posti dalla direttiva NIS2, quindi a regole uniformi nella UE . Molte aziende hanno tenuto finora un approccio poco propenso al cambiamento, ritenendo che un cambio di passo non fosse necessario. Il bisogno di stabilità, evitando fermi produttivi con conseguente aggravio dei costi, è però affermato con forza dal provvedimento in esame.
Acronis sottolinea, con riguardo alle catene di approvvigionamento, che il testo obbliga le aziende ad adottare misure volte a ridurre i rischi per i sistemi informatici, intervenendo nei rapporti sia con i fornitori diretti sia con i provider di servizi. Sono anche stabiliti i criteri per la selezione dei fornitori.
La policy di sicurezza della catena di approvvigionamento è rivista periodicamente dall’azienda, monitorando processi di sicurezza adottati da fornitori e provider, analizzando eventuali incidenti, valutando i rischi e attuando misure adeguate.
L’azienda, da un lato, non deve rappresentare un rischio per fornitori e clienti e, dall’altro, deve assicurarsi che i fornitori non rappresentino un rischio per l’azienda stessa e per i clienti.
Si segnala, infine, che le aziende devono garantire l’operatività, ma allo stesso tempo evitare le sanzioni attuando quanto previsto dalla direttiva in esame in materia di standardizzazione, sicurezza informatica e protezione dei dati.
d ) scansioni di sicurezza basate su criteri di valutazione dei rischi obiettivi, non discriminatori, equi e trasparenti, se necessario in coopera zione con il soggetto interessato;
e) richieste di informazioni necessarie a valutare le misure di gestione dei rischi di cibersicurezza adottate dal soggetto interessato, comprese le politiche di cibersicurezza documentate, nonché il rispetto dell’obbligo di trasmettere informazioni alle autorità competenti;
f ) richieste di accesso a dati, documenti e altre informazioni necessarie a svolgere i compiti di vigilanza;
g) richieste di dati che dimostrino l’attuazione di politiche di cibersicurezza, quali i risultati di audit sulla sicurezza effettuati da un controllore qualificato e i relativi elementi di prova.
Se, nell’esercizio delle attività di cui sopra, le autorità competenti accertino delle violazioni tali autorità potranno: a) emanare avvertimenti sulle violazioni della direttiva in oggetto da parte dei soggetti interessati;
b) adottare istruzioni vincolanti, incluse le misure richieste per evitare il verificarsi di un incidente e porvi rimedio; c) ingiungere agli operatori di adottare le misure necessarie per porre fine alle violazioni riscontrate; d) irrogare sanzioni.
Le sanzioni amministrative pecuniarie a carico dei soggetti essenziali o importanti in caso di inadempimento devono essere effettive, proporzionate e dissuasive.
Le violazioni della NIS2 possono portare a sanzioni significative (art. 34). Ai soggetti essenziali sono comminate, in caso di violazione degli articoli 21 (misure di gestione dei rischi di cibersicurezza) o 23 (obblighi di segnalazione), sanzioni pecuniarie amministrative fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato mondiale annuo per l’esercizio precedente dell’impresa cui il soggetto essenziale appartiene, se tale importo è superiore. In caso di violazione degli articoli 21 e 23 da parte dei soggetti importanti, sono previste sanzioni pecuniarie amministrative fino a 7 milioni di euro o fino all’1,4% del fatturato mondiale annuo per l’esercizio precedente dell’impresa cui il soggetto importante appartiene, se tale importo è superiore. L’importo della sanzione dipende dalla gravità della violazione, dall’entità del danno causato e dal livello di negligenza dell’azienda nel prevenire l’incidente. Ai sensi dell’art. 35 se le autorità competenti, nelle attività di vigilanza e esecuzione, appurano che la violazione degli articoli 21 o 23 può comportare una violazione dei dati personali, ne informano l’Autorità garante per la protezione dei dati personali. Quest’ultima, se del caso, irroga una sanzione amministrativa. In tal caso le autorità competenti non irrogano sanzioni ai sensi dell’art. 34. Sono previste altre sanzioni amministrative che possono comprendere l’interdizione temporanea dei dirigenti. Ogni Stato membro può prevedere norme che dispongono se e in quale misura possono essere irrogate sanzioni amministrative pecuniarie ad enti della pubblica amministrazione Gli Stati membri stabiliscono, infine, le norme relative alle sanzioni applicabili per le violazioni delle misure nazionali di attuazione della direttiva in oggetto e adottano le misure necessarie ad assicurarne l’applicazione.
RIESAME (ART. 40)
Entro il 17 ottobre 2027 e successivamente ogni trentasei mesi, la Commissione riesamina il funzionamento della direttiva e presenta una relazione in merito al Parlamento e al Consiglio. La relazione è correlata, se necessario, da una proposta legislativa.
PROROGA
Si precisa che in Italia gli operatori interessati dalla direttiva NIS2, e dal relativo decreto di recepimento, avevano l’obbligo di comunicare all’ACN le informazioni richieste entro il 31 luglio 2025 e non più entro il 31 maggio u.s.
La proroga è stata concessa per consentire alle imprese di poter adempiere agli obblighi previsti più facilmente.
Si ricorda che, dal 1° gennaio al 28 febbraio di ogni anno, i soggetti essenziali e importanti devono, ai sensi dell’art. 7 del decreto 138/2024, registrarsi o aggiornare la propria registrazione sulla piattaforma digitale resa disponibile dall’ACN. A tal fine comunicano almeno:
a) ragione sociale;
b l’indirizzo e i recapiti aggiornati;
c) la designazione di un punto di contatto;
d) ove applicabile, i pertinenti settori, sottosettori e tipologie di soggetto.
Tramite la piattaforma di cui sopra l’ACN comunica ai soggetti registrati:
a) l’inserimento nell’elenco dei soggetti essenziali o importanti; b) la permanenza nell’elenco di cui sopra; c) l’espunzione dall’elenco dei soggetti.
I soggetti inseriti nell’elenco forniscono o aggiornano entro il 31 luglio 2025 almeno le informazioni seguenti:
- indirizzamenti IP;
- elenco degli Stati membri in cui forniscono servizi;
- nominativo del responsabile della sicurezza (art. 38);
- sostituto di contatto.
La mancata o incompleta comunicazione entro il termine previsto è soggetta a sanzioni pecuniarie amministrative.
Infine, si evidenzia che per un supporto alle aziende nel percorso di conformità alla direttiva si possono consultare le linee guida dell’ACN o rivolgersi a esperti di cibersicurezza.
Tra questi si segnala TÜV Italia (www.tuvsud.com/it-it). Essa affianca le imprese nell’implementare la loro sicurezza informatica, nell’integrazione delle soluzioni e nella gestione dei rischi informatici, assicurando il rispetto della normativa in modo tempestivo, completo e coerente con il contesto aziendale. u
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Le associazioni di categoria coinvolte dal regolamento EUDR* contro la deforestazione, che ha subito il rinvio importante di un anno per dare modo ai vari stakeholder coinvolti di meglio attrezzarsi alla sua attuazione, hanno inviato un appello congiunto alla Commissione UE per chiedere che vengano forniti urgentemente chiarimenti e soluzioni praticabili per le catene di approvvigionamento di palma da olio (34,0%), soia (32,8%), legno (8,6%), cacao (7,5%), caffè (7,0%), bovini (5,0%) e gomma (3,4%).
N ella lettera inviata al Commissario Roswall, le organizzazioni sottoscritte, in rappresentanza dei principali stakeholder delle suddette catene di approvvigionamento, premettono di essere attivamente impegnate nella preparazione dell’attuazione del Regolamento UE sulla Deforestazione (EUDR), in quanto sostengono gli obiettivi del regolamento, dopo aver collaborato fattivamente, attraverso le aziende associate, per allineare sistemi, pratiche e processi di due
diligence. L’obiettivo dell’appello è quello di chiedere con urgenza alla Commissione europea indicazioni chiare, tempestive e pratiche sui prossimi passi e sulla direzione futura dell’EUDR.
Si fa riferimento al fatto di essere in un contesto di crescenti speculazioni e dibattiti pubblici su potenziali cambiamenti, come la semplificazione o la riapertura della normativa, e le aziende operano in un contesto di significativa incertezza.
Indipendentemente dalla strategia scelta dalla Commissione europea, nell’appello si sottolinea che le aziende necessitano di chiarezza immediata sui tempi di attuazione e sugli eventuali adeguamenti previsti per garantire la certezza del diritto e la preparazione operativa.
N ell’appello si afferma che i membri delle associazioni firmatarie stanno investendo in modo sostanziale per garantire la conformità all’EUDR.
E pertanto fornire una prospettiva chiara per i prossimi mesi è di fondamentale importanza, considerando che sono
stati effettuati investimenti sostanziali e che i preparativi sono ancora in corso per garantire la conformità all’EUDR. In caso contrario, si potrebbero verificare gravi interruzioni nelle catene di approvvigionamento.
L’impatto si estenderebbe a settori essenziali, che vanno da alimenti, mangimi, prodotti chimici e imballaggi, a prodotti per l’igiene, pneumatici, componenti per autoveicoli, materiali da costruzione, arredamento, libri e stampa, bioenergia e altro ancora.
Nell’appello si invitano urgentemente la Commissione europea e gli Stati membri a (1) fornire una comunicazione chiara e pubblica sui tempi previsti per l’attuazione dell’EUDR (chiarendo se sono allo studio modifiche, ritardi o semplificazioni), (2) offrire linee guida pratiche e attuabili che consentano alle imprese di continuare a prepararsi in modo giuridicamente valido e commercialmente sostenibile, e (3) garantire che le FAQ e i documenti di orientamento diffusi dalla Commissione europea ai fini dell’attuazione siano accolti con accettazione uniforme in tutti i 27 Stati membri e nelle rispettive autorità competenti.
Inoltre, è fondamentale che eventuali interpretazioni emergenti siano trasmesse esclusivamente tramite la Commissione europea per garantire l’uniformità nella comprensione e nell’applicazione. La lettera conclude che un intervento tempestivo è essenziale per salvaguardare l’efficacia del regolamento ed evitare interruzioni indesiderate nella fornitura di beni essenziali al mercato dell’UE.
*A PAG - Oleochemicals Europe (a sector group of Cefic), AVEC - The Voice of European Poultry Meat Sector, CEPI - Confederation of European Paper Industries, CESIO - Surfactants Europe (a sector group of Cefic), ECA - European Cocoa Association, ETRMA - European Tyre & Rubber Manufacturers Association, FEDIOL - EU Vegetable Oil and Protein meal Industry, FEFAC - European Feed Manufacturers’ Federation, FEP - European Parquet Federation, FEP - Federation of European Publishers, FoodDrinkEurope u
EuRIC ed ETRMA, due delle principali organizzazioni europee attive nel riciclo e nella produzione di manufatti in gomma, hanno rivolto un appello alla Commissione Europea affinché vengano adottati criteri armonizzati di cessazione di qualifica di rifiuto (End of Waste) per i materiali derivati da pneumatici fuori uso (PFU).
Secondo i due organismi, l’attuale assenza di criteri comuni a livello europeo ostacola lo sviluppo del mercato del riciclo della gomma, limitando la competitività e la circolarità dell’economia.
La frammentazione normativa tra Stati membri, che adottano criteri EoW nazionali differenti, crea infatti ostacoli al commercio transfrontaliero dei materiali riciclati.
L’industria sottolinea che la gomma da PFU è pronta a rientrare pienamente nella catena del valore, in linea con gli obiettivi del Clean Industrial Deal e della futura normativa europea sull’economia circolare prevista per il 2026. Nel so -
lo 2024 sono stati raccolti 3,9 milioni di tonnellate di PFU, ma solo la metà è stata effettivamente riciclata, mentre una parte significativa viene ancora esportata o incenerita.
La richiesta di EuRIC ed ETRMA alla Commissione Europea è quella di sviluppare, in collaborazione con l’industria, norme tecniche comuni e legalmente vincolanti, che definiscano chiaramente quando la gomma derivata da PFU cessa di essere considerata rifiuto.
Questo permetterebbe di: garantire pari-
tà di condizioni commerciali in tutta l’UE; ridurre la burocrazia per le aziende; facilitare l’integrazione dei materiali riciclati in nuovi prodotti; rispettare standard di sicurezza e qualità condivisi.
L’adozione rapida di questi criteri, già raccomandata dal Centro Comune di Ricerca (JRC), è ritenuta fondamentale per favorire investimenti, innovazione e occupazione in un settore che impiega già parecchie migliaia di persone in Europa. Nei prossimi numeri de L’Industria della Gomma approfondiremo il tema. u
Nel secondo trimestre del 2025, il mercato europeo degli pneumatici di ricambio ha confermato un andamento in calo, riflesso di un contesto economico e geopolitico ancora instabile. Lo comunica ETRMA (Associazione europea dei produttori
di pneumatici e gomma), che segnala un generale calo delle vendite in quasi tutti i segmenti, ad eccezione di quello moto e scooter.
N el dettaglio, il comparto consumer (pneumatici per auto, SUV e veicoli commerciali leggeri) ha registrato
un calo del 4% nel secondo trimestre, chiudendo il primo semestre con un leggero -1% rispetto allo stesso periodo del 2024. La flessione è più evidente se confrontata con il 2019 pre-pandemia: -2,8%.
Peggio è andata per gli pneumatici
truck & bus, in calo del 5% nel secondo trimestre e del 4% su base semestrale. Il segmento agricolo arretra del 5% rispetto all’anno precedente, con volumi dimezzati rispetto al 2019 (-47%). L’unica nota positiva arriva dalle due ruote: il comparto moto e scooter cresce del 2% nel secondo trimestre e del 5% nel primo semestre, sostenuto da una riduzione dei volumi non rilevati nel circuito ufficiale.
Preoccupa il forte aumento delle importazioni di pneumatici nell’UE e Regno Unito, cresciute del 15% nei primi cinque mesi dell’anno. In particolare, le importazioni di pneumatici per auto e furgoni (PCLT) da Cina e Thailandia sono aumentate del 17%, mentre il Vietnam ha visto un’esplosione del +555%, passando da 0,2 a 1,4 milioni di unità, il doppio dell’intero 2024.
Anche il segmento truck & bus registra una crescita dell’import, +15%, con la Thailandia al primo posto tra i fornitori esterni e il Vietnam che guadagna ra-
pidamente quote, superando la Cina e raggiungendo un quarto del mercato importato.
“La situazione conferma le difficoltà del momento per il comparto: investimen-
ti in calo, domanda fiacca e forte pressione concorrenziale dalle importazioni extracomunitarie”, ha commentato Adam McCarthy, segretario generale di ETRMA. u
IMG, azienda bresciana specializzata nella produzione di presse per lo stampaggio a iniezione di elastomeri e siliconi, accelera sul fronte dell’internazionalizzazione. È di recente sigla l’accordo con Prevision World, agenzia con sede a Nuova Delhi che rappresenterà IMG sul mercato indiano e nell’intera area del sud-est asiatico. Un passo strategico in una regione con un mercato della gomma in forte espansione, che si affianca alla partecipazione dell’azienda alla Joint Committee for Economic Cooperation e al Forum imprenditoriale Italia-India, promossi dal Ministero degli Affari Esteri italiano e dal Ministero del Commercio indiano.
Nel solo 2023 gli scambi tra Italia e India hanno raggiunto i 14,34 miliardi di euro, con un incremento del 7,6% delle esportazioni italiane. IMG intende cogliere le opportunità di questo contesto dinamico, puntando su tecnologie avanzate e soluzioni complete. Prosegue inoltre l’esplorazione dei mercati USA ed Est Europa, con recenti presenze alla fiera Plastpol in Polonia e, in autunno, alla fiera K di Düsseldorf, dove IMG esporrà una pressa verticale da 400 tonnellate con demo giornaliere di stampaggio in silicone abbinate a robot antropomorfi. Il rafforzamento internazionale si inserisce in una strategia più ampia che vede IMG
evolvere da semplice fornitore di presse a partner completo per lo stampaggio, integrando automazioni, isole robotiche e servizi digitali avanzati. L’azienda propone soluzioni personalizzate, anche per settori ad alta specializzazione come il medicale e il farmaceutico, con presse per camere bianche e standard di non-contaminazione. Tra i punti di forza apprezzati dalla clientela internazionale figurano il servizio IMG Prime – un sistema EDGE integrato nelle presse che monitora le performance in tempo reale – e il chatbot Wilson, assistente virtuale basato su intelligenza artificiale, utile soprattutto in paesi con fusi orari diversi. u
Nel primo semestre del 2025, le immatricolazioni di nuove auto nell’Unione Europea hanno registrato un calo dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, con una contrazione marcata del 7,3% nel solo mese di giugno. Questi dati, diffusi dall’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA), riflettono le difficoltà dell’attuale contesto economico globale per il settore automobilistico.
A fronte della generale flessione, i veicoli elettrici continuano a guadagnare terreno: le auto completamente elettriche (BEV) hanno raggiunto una quota di mercato del 15,6% nel semestre, in crescita rispetto al 12,5% dell’anno precedente. Tuttavia, il dato è ancora lontano dagli obiettivi fissati per la transizione energetica.
Le ibride elettriche (HEV) confermano il loro successo tra i consumatori europei, con una quota di mercato che sale al 34,8%. Le auto ibride plug-in (PHEV), sebbene ancora una nicchia, rappresentano ormai l’8,4% del mercato, spinte da forti crescite in paesi come Germania (+55,1%), Spagna (+82,5%) e Italia (+56,3%). Prosegue, invece, il declino dei
veicoli con motore termico: le auto a benzina scendono al 28,4% del mercato, in calo dal 35,4% dell’anno precedente, con un crollo delle immatricolazioni del 21,2%. Ancora più marcata la flessione del diesel, che cala del 28,1% e scende al 9,4% del mercato. In termini geografici, i maggiori mercati per le auto elettriche BEV hanno registrato risultati misti: in Germania le vendite sono aumentate del 35,1%, in Belgio del 19,5% e nei Paesi Bassi del 6,1%, mentre la Francia ha segnato un calo del 6,4%. Anche le vendite mensili di giugno confermano il trend: +7,8% per le auto elettriche, +6,1% per le ibride, e un impressionante +41,6% per le ibride plugin. Al contrario, le auto a benzina e diesel hanno subito rispettivamente una flessione del 25,4% e del 34,1%. Nel complesso questi dati indicano che, nonostante il calo complessivo delle immatricolazioni, la transizione verso forme di mobilità più sostenibili prosegue, seppur a ritmi ancora troppo lenti rispetto agli obiettivi ambientali dell’Unione Europea. u
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