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LA CITTÀ "INTELLIGENTE" COMBATTE IL CLIMATE CHANGE
by Economy
Un nuovo modello urbano incentrato su indipendenza energetica, fonti rinnovabili, teleriscaldamento e teleraffrescamento, ma non solo: ce lo illustra Valentina Infante, Direttore Rigenerazione Urbana di Edison Next di Riccardo Venturi
I CENTRI URBANI SONO RESPONSABILI DI CIRCA IL 75% DELLE EMISSIONI DI GAS CLIMALTERANTI E DI CIRCA IL 60% DEI CONSUMI ENERGETICI A LIVELLO GLOBALE. PER COMBATTERE IL CLIMATE CHANGE E RAGGIUNGERE OBIETTIVI CLIMATICI SEMPRE PIÙ SFIDANTI, È QUINDI NECESSARIO TRASFORMARE LE AREE URBANE IN CHIAVE SOSTENIBILE. In questa intervista a Economy Valentina Infante, Direttore Rigenerazione urbana di Edison Next, indica una via stretta ma percorribile: ridurre consumi ed emissioni garantendo la competitività di PA e aziende e creando spazi a misura d’uomo.
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Infante, quali sono i fattori che spingono e influenzano la rigenerazione urbana?
Le città sono il cuore pulsante dei territori e l’emergenza climatica ed energetica in atto ha evidenziato ulteriormente l’importanza di trasformarle in luoghi inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili. Da quasi dieci anni la maggior parte della popolazione mondiale vive nelle città e il processo di abbandono delle campagne non si arresta. L’ultimo rapporto dell’Onu certifica che attualmente il 54% della popolazione mondiale vive in aree urbane ed entro il 2030 altri 2 miliardi di persone si saranno trasferite in città, con un impatto senza precedenti su infrastrutture e risorse esistenti. Anche in Italia, sette persone su dieci vivono in città, con il 75% circa della popolazione che vive in centri urbani e solo il 24,5% nelle aree di campagna. Si prevede che entro il 2050 circa l’80% delle persone vivrà in città e aumenterà di conseguenza l’estensione delle aree urbanizzate. I centri urbani sono responsabili di circa il 75% delle emissioni di gas climalteranti e di circa il 60% dei consumi energetici a livello globale. Nella maggior parte dei centri urbani italiani i livelli di inquinamento e di congestione del traffico sono oltre i limiti accettati dall’Unione Europea e i livelli di emissione di polveri sottili superano i livelli massimi suggeriti dall’Oms. Secondo il City ranking di Clean Cities Campaign, le città italiane figurano in fondo alla classifica delle città europee per mobilità urbana e qualità dell’aria. Risulta quindi evidente come sia prioritario intervenire a supporto della trasformazione di queste aree in spazi sempre più sostenibili e “intelligenti”, migliorando la qualità della vita, la salute e la sicurezza delle numerose persone che vivranno in questi luoghi nei prossimi anni.
In che modo?
Per raggiungere l’obiettivo si può agire su due fronti: rendere le città sempre più connesse ai territori circostanti in modo da decongestionarle e affrontare il tema della loro trasformazione con un approccio multidisciplinare, che tenga conto di tutti gli aspetti, ambientale, sociale, energetico, e urbanistico, individuando un modello da seguire.
Quali sono le soluzioni che Edison Next sta mettendo in campo per sostenere questa trasformazione?
Edison Next agisce su tre fronti: da un lato riduce i consumi e il contributo emissivo di territori, pubbliche amministrazioni e aziende, dall’altro ne garantisce la competitività sui mercati di riferimento, ed Infine crea spazi sostenibili e a misura d’uomo. Affianchiamo i territori costruendo collaborazioni di lungo periodo, “mettendo a terra” percorsi “personalizzati” di decarbonizzazione che si sviluppano nel tempo e che combinano soluzioni già mature, come il fotovoltaico, con tecnologie più innovative e prospettiche, ma dal più alto impatto di decarbonizzazione, come l’idrogeno. Trasformare le città in realtà sostenibili e intelligenti non significa solo introdurre soluzioni digitali, ma soprattutto agire valorizzando le risorse locali e rendendo gli spazi a misura d’uomo e sostenibili. In concreto?
In particolare, il modello che stiamo sviluppando mira a rafforzare l’indipendenza energetica delle aree urbane facendo leva sullo sviluppo di fonti rinnovabili di piccola taglia all’interno dell’area da rigenerare, sulla realizzazione di reti di teleriscaldamento evolute e sostenibili, che valorizzano le risorse locali attraverso, ad esempio, pompe di calore geotermiche e il recupero dei cascami industriali, e di anelli idronici, sistemi distribuiti che sfruttano la co-presenza di esigenze energetiche differenti, risorse locali come l’acqua di falda e consentono sia il riscaldamento che il raffrescamento degli edifici allacciati. Queste infrastrutture abilitano inoltre la diffusione sul territorio di una serie di servizi volti a migliorare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini. In questo senso, anche un elemento come l’illuminazione pubblica gioca un ruolo importante: si tratta dell’infrastruttura più capillarmente diffusa sul territorio e che sta cambiando pelle - da semplice corpo illuminante ad “antenna” smart che permette di offrire altri servizi, come la ricarica per veico-
Il Punto Di Partenza La Conoscenza Approfondita Del Territorio
li elettrici, sicurezza, monitoraggio ambientale. Il risultato di progetti di questo tipo si traduce in un impatto ambientale significativamente positivo: si abbattono notevolmente le emissioni di CO2 e si azzerano le polveri. Mica semplice.
Per progettare un percorso di transizione energetica efficace è fondamentale procedere con una pianificazione energetica e dei servizi smart che si sviluppi in coerenza con lo sviluppo urbanistico, adottando un approccio integrato che preveda il coinvolgimento di tutti i soggetti (pubbliche amministrazioni, operatori energetici, imprese, costruttori, progettisti...) sotto una cabina di regia unica. www.tdhi-italia.com internationalmarket info@tdhi-international.com www.tdhi-international.com mercatoitaliano info@tdhi-italia.com www.tdhi-accreditedsupplier.com
I progetti di rigenerazione urbana richiedono ingenti investimenti, quali sono gli strumenti necessari per realizzarli?
Per raggiungere gli obiettivi climatici e di sostenibilità fissati a livello europeo e nazionale, si stima che in Italia, da qui al 2030, saranno messi in campo 3 miliardi di euro di investimenti per interventi legati alla smart city e 15 miliardi di euro in ambito rigenerazione urbana. Per usare nel modo migliore queste risorse, servono progetti con una visone di lungo termine e di ampio respiro, in grado di integrare sviluppo urbanistico e sviluppo energetico, con l’obiettivo di raggiungere la sostenibilità sia ambientale che sociale. Il punto di partenza è una conoscenza approfondita del territorio, delle sue risorse e dei suoi obiettivi, per poi andare a costruire dei percorsi di transizione energetica mirati e condivisi, che facciano leva su partnership solide con gli stakeholders locali.
E dal punto di vista operativo?
Edison Next si pone come partner energetico investitore e crediamo molto nel Partenariato Pubblico Privato quale strumento in grado di rafforzare il rapporto tra pubblico e privato e di garantire una maggiore efficacia a livello progettuale. Il privato può presentare un progetto, il pubblico lo valuta e se lo ritiene appropriato ne dichiara il pubblico interesse, lo mette a gara e, nell’ambito di quest’ultima, il proponente ha una last look. Questo strumento ha un’importanza strategica con duplice valenza: da un lato consente di intervenire subito - stiamo parlando di investimenti che si ripagano a mercato e che possono essere messi a terra velocemente coinvolgendo i privati tramite questo strumento, dall’altro è in grado di agire da volano amplificando, là dove disponibili, i fondi del Pnrr grazie al binomio fondi pubblici e fondi privati.
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