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COM’È LEGGERO GESTIRE UN MEZZO PESANTE

Dalla

IL MEZZO NON È TUTTO. NON SOLO IN MATEMATICA. E ANCHE SE È PESANTE E DI OTTIMA QUALITÀ DEVE AVERE INTORNO UN UNIVERSO DI ATTIVITÀ CHE FACILITANO LA VITA A CHI LO COMPRA O LO UTILIZZA. Lo hanno capito in Scania, che ha costruito negli anni una serie di servizi dedicati ai loro camion. «La chiave di tutto», racconta a Economy Enrique Enrich, presidente e amministratore delegato di Italscania, «è assicurare che i veicoli siano efficienti e gestiti bene.

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Il costo totale deve essere il più basso possibile e per questo possiamo insieme al cliente dividere il rischio e ritagliare i servizi offerti sulle sue esigenze».

E funziona?

Da dieci anni oltre la metà dei camion consegnati ha un contratto di manutenzione e siamo fieri negli ultimi dodici mesi di aver raggiunto quota 70% con una tipologia di servizio più

di Franco Oppedisano

nesso in rete con Scania. E per questo forniamo anche un servizio che abbiamo chiamato Fleet Care. In Italia lo hanno adottato una ventina di aziende che hanno una flotta di mezzi pesanti già importante.

Di cosa si tratta?

Con Fleet Care, Scania gestisce l’efficienza della flotta. La nostra centrale sa dov’è il camion, sa quando deve fare la manutenzione e, con la diagnostica da remoto, può capire a che livello di consumo è, ad esempio, il freno destro frontale. Con in mano queste informazioni e quando il mezzo è fermo, il nostro personale chiama l’autista e organizza direttamente la sosta in officina in tempi brevissimi.

A chi è rivolto il Fleet Care?

completo, ovvero attivando un contratto di manutenzione e riparazione. Le altre marche sono lontane. Adesso, poi, stiamo spingendo l’assicurazione Full Kasko, che sta andando molto bene perché con la stessa chiamata al numero verde si attiva sia la copertura assicurativa sia il traino alle officine Scania e la riparazione. Il tutto è molto più veloce perché la gestione della pratica è completamente interna.

E fate lavorare le vostre officine.

Questo è un vantaggio importante per l’autotrasportatore, perché le altre assicurazioni spesso impongono di riparare il danno presso officine che non hanno la nostra esperienza, devono trovare i ricambi e non conoscono quanto noi il mezzo. Vendete anche altri servizi?

Certo: la connettività.

Cioè?

Quasi il 100% del parco circolante con il marchio Scania che ha meno di sei/sette anni è con-

È un servizio dedicato soprattutto a chi dispone di un parco veicoli medio, da 40 a 80 camion: quasi sempre la gestione della manutenzione ricade sulle spalle del proprietario perché non c’è una struttura per gestirla. Il Fleet Care gli facilita la vita. Le aziende più grandi hanno invece del personale dedicato.

Ma non hanno gli strumenti, ovverosia non possono sapere, ad esempio, la condizione dei freni.

Possono, però, comprare da noi i dati e gestire in proprio la manutenzione dei mezzi. Anche dall’ultima risposta si ha l’impressione che siate, più che un fornitore, un partner delle aziende

Dobbiamo capire il loro mondo, che è molto di più di un camion. I clienti soddisfatti tornano. Avete mai pensato a vendere il servizio di mobilità delle merci?

Vehicle as a service? Abbiamo fatto qualche esperimento nel mondo, ma ci sono molti problemi anche legali. Pensi ai sussidi sul carburante o alla Legge Sabatini: se il camion non è di proprietà dell’autotrasportatore non se ne ha diritto.

Una proposta della Commissione europea prevede che dal 2040 tutti i mezzi pesanti debbano essere totalmente elettrici. Cosa ne pensate?

Ci stiamo preparando. Possiamo dire che abbiamo un ampio portafoglio di soluzioni elettrificate per un la maggior parte delle applicazioni: dagli autocarri agli autobus. Però oggi le emissioni di CO2 si riducono anche grazie all’HVO.

Mi perdoni: cos’è l’HVO?

L’HVO è l’olio vegetale idrotrattato ottenuto attraverso un trattamento con idrogeno come catalizzatore: è un biocarburante da fonti rinnovabili in grado di abbattere le emissioni di CO2 fino al 90%. In breve: è un’alternativa al diesel a impatto ambientale ridotto. Da almeno quindici anni i nostri camion possono utilizzarlo. È già disponibile in alcuni Paesi europei e in Italia sta già facendo la sua comparsa in molte stazioni di rifornimento, perché può essere erogato dalle normali pompe. Noi lo stiamo usando nel nostro parco aziendale.

È il biodiesel?

Il biodiesel è il cugino povero dell’HVO. Il primo ha problemi di stabilità, il secondo no. Vedrà: se ne parlerà molto di questo carburante.

Perché?

Perché per abbassare le emissioni di CO2, ma in maniera più veloce ed economica rispetto alla elettromobilità, si può utilizzare l’HVO. Il problema dell’elettrico è il costo?

Non si può pensare che costi come il diesel. Per ipotizzare l’uso di un camion elettrico, il committente deve sapere che andrà a pagare del denaro in più al chilometro.

E l’idrogeno?

La tecnologia fuel cell per i mezzi pesanti c’è... Quello che manca è il carburante, che dovremmo chiamare “vettore energetico”, e che costa ancora moltissimo.

E bisogna produrlo con energia rinnovabile…

Altrimenti non vogliamo venderli, i camion a idrogeno. Sono Scania i 18 camion del parco a idrogeno più grande d’Europa di una catena di supermercati e sono in circolazione da sette anni. Poi abbiamo qualche camion in Svezia e in Svizzera. Ma ancora non sono veicoli della nostra gamma: sono piccole serie. Per venderli dobbiamo guardare negli occhi il cliente, capire se l’idrogeno che userà è prodotto con energia rinnovabile, essere certi che i mezzi non resteranno fermi, far capire che costerà di più farli circolare e che i tempi di consegna si aggireranno intorno ai due anni.

A proposito di tempi di consegna: come siete messi?

Siamo ancora molto lontani da quelli che sono stati a lungo i nostri standard, ma c’è ormai un chiaro trend di miglioramento. Un portafoglio ordini molto lungo è una sfida perché nessuno sa quanto costeranno le materie prime nei prossimi mesi, quanto costerà la manodopera, quanto l’energia. Insomma, quanto ci costerà produrlo. È un problema serio.

Produrre di più è impossibile?

Il livello di produzione è già molto alto. A marzo abbiamo realizzato circa 10 mila camion, che è il nostro record mensile aziendale. Nel 2022 ne abbiamo prodotti 90 mila perché abbiamo avuto delle difficoltà di fornitura nei primi mesi, ma nel 2023 dovremo produrne 100 mila, un altro record che straccerà il precedente, che si fermava a quota 92 mila. Non ci sono problemi di produzione e avere un portafoglio ordini pieno non è un problema.

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