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Prevista dal Cremlino l’estensione fino al 2024
Russia: continuano i programmi di sostituzione dell’import Dal 2014 sono stati prodotti in loco quasi mille tipi di articoli che hanno sostituito quelli in precedenza importati – Gli effetti maggiori sull’agroalimentare e sulla metalmeccanica
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l Governo russo propone di estendere fino al 2024 lo sviluppo dei programmi di sostituzione delle importazioni per le merci interessate dalle sanzioni antirusse e dal conseguente embargo russo. In Russia sono attualmente in corso di attuazione 23 programmi di sostituzione delle importazioni, inizialmente istituiti fino al 2020. Il Ministero dell’Industria e del Commercio propone di estendere questi programmi fino al 2024, sincronizzandoli con altri progetti nazionali. I piani di sostituzione delle importazioni, così come il progetto nazionale di sviluppo delle esportazioni, hanno un obiettivo finale comune: aumentare la competitività globale dei prodotti russi”, ha dichiarato ai giornalisti il vice ministro ad interim dell’Industria e del Commercio, Vasilij Osmakov. Il programma per lo sviluppo accelerato della produzione di prodotti e beni a sostituzione degli analoghi importati è stato lanciato in Russia nel 2014 in risposta alle sanzioni antirusse dei Paesi occidentali ed ha avuto i suoi effetti maggiori nell’industria agroalimentare e in quella metalmeccanica. Nella maggior parte delle industrie manifatturiere, la quota dei prodotti nazionali dovrebbe superare il 70% entro il 2024. Dall’inizio del programma di sostituzione delle importazioni, sono stati prodotti quasi mille tipi di articoli che in precedenza venivano acquistati interamente all’estero. Il volume totale degli investimenti attratti dalle imprese è pari a circa 2.000 miliardi di rubli. Nell’ambito del processo di sostituzione delle importazioni, molti produttori europei, soprattutto italiani, hanno avviato la produzione di beni industriali, di consumo e alimentari direttamente in Russia. Il successo nello sviluppo di questi programmi ha portato le sanzioni anti-russe in secondo piano nella valutazione dei principali rischi per le filiali russe delle banche estere.
Nonostante la crescita del reddito reale della popolazione, alcune banche estere, in particolare la Société Générale (che possiede la banca russa “Rosbank”) considerano la debole domanda dei consumatori nel 2020 tra i rischi per gli istituti di credito nel mercato russo al dettaglio.
Secondo i dati della Banca Centrale Russa, al 1° ottobre del 2019, in Russia vi erano 137 istituti di credito con partecipazione non residente. Il loro numero si è ridotto del 40% dall’inizio del 2015. Tra i più importanti istituti di credito per il sistema bancario russo da molti anni vi è Banca
CREAgritrend i numeri sul terzo trimestre 2019
Agroalimentare: giù investimenti, su fatturato, industria e import-export La fotografia scattata nel III trimestre del 2019 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia, conferma un’ulteriore fase di ristagno dell’attività economica generale, rispetto al trimestre precedente. I dati evidenziano, infatti, una diminuzione del valore aggiunto (-2% rispetto al trimestre precedente e del -4,2% rispetto allo stesso trimestre nel 2018) e degli investimenti fissi lordi (-0,2%). Aumenta invece l’occupazione, registrando un +2,3% di ore lavorate e +1,6% di unità di lavoro. L’indice del fatturato dell’industria alimentare e delle bevande cresce (rispettivamente +3,7% e + 10%), trainato dal mercato estero. Le esportazioni agroalimentari, pari a circa 10,77 miliardi di euro, registrano, rispetto allo stesso periodo del 2018, un aumento del 6%, mentre le importazioni crescono del 4,5%. In aumento i flussi verso gli USA (+19,4%), Spagna e Danimarca. I settori merceologici maggiormente dinamici sono i derivati dei cereali e i prodotti lattiero-caseari, entrambi con un tasso di crescita superiore al 10% e delle bevande, leggermente al di sotto del 10%. Sulla base dei dati raccolti su twitter, emerge, in ogni caso, un clima di fiducia nel settore agricolo con il 58,1%% dei giudizi “positivo e molto positivo” sulle condizioni del settore e sulle politiche attuate (+2,1% rispetto al trimestre precedente). ¢
INGEGNERIA
ALIMENTARE
le carni
marzo 2020
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