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Settembre 2021

ritrovare le cose semplici e fondamentali della vita. Ad esempio, prendersi per mano, un gesto umano, ma significativo che indica vicinanza, affetto e che fa capire all’altro quanto sia importante. Mano nella mano, un’unione solida che si basa sull’amore che può essere tra mamma e figlio, tra due fratelli, tra due amiche, tra un uomo e una donna. Prendendo la mano dell’ipotetica interlocutrice, il poeta vuole seguire i suoi pensieri, dandole forza e immaginare i volti delle persone che ha amato e che probabilmente non ci sono più a causa del coronavirus. Vorrebbe ascoltare le sue paure e le cose non dette perché basterebbe prendersi/ per mano/ senza entrare nella vita/ così/ come due foglie che il vento ha avvicinato/ così/ come due foglie che un attimo ha disperso. Lo stile semplice e asciutto, senza punteggiatura dà risonanza ai contenuti così delicati, così umani, velati da una lieve amarezza. L’autore ha saputo restituire, senza falsi orpelli, l’atmosfera di un periodo quasi inverosimile per il genere umano e di cui ancora ce ne chiediamo il motivo. Zaniboni, laureato in Medicina alla Sapienza di Roma, vive e lavora a Lecco. Tra le sue opere: “Il foulard rosso”, “Coriandoli di pietra”, “Proxima del Centauro”, “Mathema”, “Gioco tondo”, “Hypenerotomachia”, “L’ultima Yale” e “Poi si vive”. Non tutto è oro, ma anche l’ombra è utile a dare risalto alle luci, afferma Zaniboni e continua, il valore della poesia come arte è in grado di evidenziare l’origine divina dell’uomo e di elevarlo dalla ferinità. Manuela Mazzola

LEONARDO SELVAGGI LA COSTANTE LUNARE E SPIRITUALE NELL’ARS POETICA DI ISABELLA MICHELA AFFINITO Edizioni EVA, 2005, Pagg 23, € 4,00 Il breve saggio di Leonardo Selvaggi è un’interpretazione dell’arte poetica di Isabella Michela Affinito con due poesie dello stesso, dedicate proprio all’autrice: Il viso della luna e Notturno canto. La costante lunare nell’ispirazione poetica è presente in molti autori. Chi non si è mai fermato a guardare la luna affascinato dalla sua luce argentea, dai suoi movimenti e dalla misteriosa faccia che nessuno può vedere. Forse proprio per questo il suo mistero ha saputo ispirare molti poeti, che nella loro solitudine notturna si sono aggrappati alla Casta diva. “Guardare la luna è/ anticipare una poesia/ nell’astrattezza del cosmo […] La luna è dei poeti,/ solo se essi riescono ad/ enumerare le sue/ mutevolezze”.

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Selvaggi fa un’attenta disamina sul rapporto della poetessa con la luna: “In punta di piedi, per entro i velami del silenzio si muove Isabella Michela Affinito, per angoli reconditi, dietro voci impercettibili”. Non c’è solo la luna, però, nei versi colmi di eccitazione e ansia, mossi da ritmi estrosi e densi di parole raffinate, è presente anche l’amore per la Natura, per la pittura attraverso grandi artisti come Modigliani, Raffaello, Van Gogh, Gauguin. Nelle sue liriche c’è un profondo legame tra parola, poesia, arte e Natura che si tramuta nell’espressione di una spiritualità libera e raffinata. Scrive l’Affinito nell’introduzione: “E’ vero che la costante lunare e di conseguenza anche quella spirituale sono ben inserite e palpabili nei versi che mi appartengono, ma è anche vero che restano incessanti perché mi ripropongo di non farli scivolare laddove inizia il mio disinteresse, ad esempio, per una versificazione troppo concreta”. Leonardo Selvaggi è uno scrittore, poeta, saggista, antologista e collaboratore di importanti testate editoriali; dal 1955 ha pubblicato numerose opere in prosa e poesia. Nel 1988 il Centro Studi “Mario Pannunzio” gli ha assegnato il Premio Speciale del Presidente della Repubblica Italiana e il 2 giugno 1989 gli è stata conferita l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana per la letteratura”. Dalla realtà estrema di mali e barriere/ vado con la luna per tutte le strade/ del mondo, leggo i pensieri della gente./ Accese le passioni dell’arte, le poesie,/ inespresse si destano germogli floridi, così Selvaggi, tra i suoi versi, incarna l’ideale immaginario suscitato in lui dalla lettura delle opere dell’Affinito. Manuela Mazzola

LUCIA LASCIALFARI RELATIVO AI MISTERI Porto Seguro, Firenze, 2021. Piacevole e curiosa si è rivelata essere la lettura del nuovo libro di poesie della fiorentina Lucia Lascialfari che, dopo Sandali azzurri (Ladolfi, 2014), ha pubblicato con i tipi di Porto Seguro il volume Relativo ai misteri. Titolo che, così, d’emblée, in qualche modo stupisce e ci trova impreparati. Sembrerebbe quasi una sorta di risposta, quale possibile argomentazione, a una domanda che, comunque lo si voglia, effettivamente non c’è o, diversamente, un’indicazione di non poco conto da dover in qualche modo tenere in considerazione, quale probabile avvertimento, nel corso della lettura. Cosa troveremo in questo libro? Quali sono i misteri di cui l’autrice


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