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2.3 Gli inattivi

forze di lavoro sono state le province di Chieti (-11 mila persone pari al -6,6%) e Pescara (-5 mila unità che corrispondono al -3,6%). L’Aquila e Teramo, con perdite di 3 mila persone circa ognuna, si attestano su variazioni migliori del -3%.

Tab. 2.1.b FORZE DI LAVORO. Variazioni trimestrali 2020/2019 (val. assoluti in migliaia)

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Italia Nord Centro Mezzogiorno Abruzzo I trim. II trim. III trim. IV trim.

2020 -414,2 -1.488,2 -419,8 -586,5 -727,2 -153,4 -490,3 -199,2 -329,8 -293,2 -57,1 -327,1 -94,2 -54,7 -133,3 -203,7 -670,8 -126,4 -202,1 -300,7 -16,0 -29,0 -11,6 -32,5 -22,3

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

Tab. 2.1.c FORZE DI LAVORO. Variazioni trimestrali 2020/2019 (val. in percentuale)

Italia Nord Centro Mezzogiorno Abruzzo I trim. II trim. III trim. IV trim. -1,6 -1,2 -1,0 -2,7 -2,9 -5,7 -3,8 -5,9 -8,8 -5,3 -1,6 -1,5 -1,7 -1,7 -2,0 -2,3 -2,5 -1,0 -2,7 -5,6 2020 -2,8 -2,3 -2,4 -4,0 -4,0

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

Tab. 2.2 FORZE DI LAVORO PROVINCIALI. Anni 2019 e 2020 (val. ass. in migliaia, var. 2020/2019 migliaia e %)

2019 2020 2020/2019 2020/2019 Valori assoluti in migliaia var. in migliaia variazioni %

L'Aquila Teramo Pescara Chieti 125,1 135,1 137,3 163,3 122,1 131,7 132,3 152,5

-3,0 -3,5 -5,0 -10,8 -2,4 -2,6 -3,6 -6,6

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

2.3 GLI INATTIVI Prima di procedere ad un’analisi delle componenti delle forze di lavoro (occupati e in cerca di lavoro) è opportuno prendere in esame l’area dell’inattività. La situazione generata dalla pandemia nel corso del 2020 ha prodotto effetti profondi che hanno comportato un ampio aumento delle persone in età lavorativa che, per difficoltà oggettive (inaccessibilità degli uffici pubblici, limitata attività di alcune imprese e

Tab. 2.3.a INATTIVI PER GENERE. Anni 2019 e 2020 (valori assoluti in migliaia)

2019 2020 maschi femmine totale maschi femmine totale

Italia Nord

4.790,7 8.383,0 13.173,7 5.047,2 8.693,4 13.740,6 1.798,7 3.007,8 4.806,5 1.926,3 3.167,5 5.093,8 Centro 855,9 1.434,1 2.290,0 890,9 1.501,2 2.392,0 Mezzogiorno 2.136,2 3.941,1 6.077,3 2.230,0 4.024,7 6.254,7 Abruzzo 95,1 189,5 284,6 106,6 194,1 300,7 L'Aquila 24,5 42,8 67,3 25,8 42,2 67,9 Teramo 23,3 43,3 66,6 25,6 43,4 69,0 Pescara 23,5 45,7 69,2 25,1 47,9 73,0 Chieti 23,8 57,7 81,5 30,1 60,6 90,8

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

Tab. 2.3.b INATTIVI PER GENERE

(variazioni 2020/2019 in migliaia e in %)

Territorio In migliaia In percentuale maschi femmine totale maschi femmine totale

Italia Nord

256,5 310,4 566,9 5,4 3,7 4,3 127,6 159,8 287,4 7,1 5,3 6,0 Centro 35,0 67,0 102,0 4,1 4,7 4,5 Mezzogiorno 93,9 83,6 177,5 4,4 2,1 2,9 Abruzzo 11,4 4,6 16,1 12,0 2,4 5,6 L'Aquila 1,3 -0,6 0,7 5,2 -1,4 1,0 Teramo 2,3 0,1 2,4 9,7 0,2 3,5 Pescara 1,6 2,2 3,8 6,9 4,8 5,5 Chieti 6,3 2,9 9,2 26,4 5,1 11,3

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

chiusura di altre) e soggettive (scoraggiamento) non sono occupate né in cerca di lavoro. Nell’ultimo anno il numero degli inattivi (15-64 anni) è salito in regione da 285 mila a 301 mila (+16.000 mila di cui 11 mila uomini e 5 mila donne), con un aumento percentuale del 5,6% (Italia: +4,3%). Assai diversificata la situazione a livello provinciale. L’Aquila vede aumentare la schiera degli inattivi di circa 700 unità (+1,0%), Teramo di 2,4 mila (+3,5%), Pescara di 3,8 mila (+5,5%), Chieti di 9,2 mila (+11,3%). Pur restando lo stato di inattività assai più diffuso tra le donne che tra gli uomini, nel complesso si osserva su tutto il territorio nazionale e regionale un andamento dell’inattività maschile maggiormente crescente di quello femminile. Quest’ultimo nella provincia dell’Aquila assume addirittura un valore negativo (-600 unità, pari al -1,4%).

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