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3.1.5 Gli indicatori di struttura

Tab. 3.1.6 POPOLAZIONE PER CLASSI DI ETÀ E CITTADINANZA.

Italia, Sud e Abruzzo. Anno 2020 (peso % su totale stessa cittadinanza)

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0-14 15-39 40-64 65 e più Italiani Stranieri Italiani Stranieri Italiani Stranieri Italiani Stranieri

Italia

12,3 17,8 25,1 40,0 37,4 37,0 25,2 5,2 Sud 13,0 14,9 28,0 42,3 36,4 38,1 22,6 4,8 Abruzzo 11,8 15,9 25,0 40,4 37,3 37,2 25,9 6,4 L'Aquila 11,2 16,7 24,5 42,0 37,4 36,3 26,9 5,0 Teramo 11,8 16,3 25,6 39,3 37,6 37,2 25,1 7,2 Pescara 12,6 13,1 25,4 36,0 37,1 41,9 24,9 9,0 Chieti 11,8 13,5 25,0 38,7 36,8 39,8 26,4 8,1

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

gap inferiore alla media nazionale (5,4 punti percentuali) ma decisamente superiore a quello che riportano le regioni del Sud (1,8 p.p.). Se si considera la popolazione tra i 15 e i 39 anni il divario, in Abruzzo è di 15,4 punti percentuali a favore degli stranieri, superiore ai 14,8 p.p. e 14,2 p.p. delle medie nazionale e meridionale, con L’Aquila che è l’unica provincia a far registrare un gap superiore a quello medio regionale (17,5 p.p.). È a partire dai 40 anni che la situazione, in regione come nel resto del Paese, tende ad invertirsi con quote di stranieri generalmente inferiori a quelle degli italiani. La differenza, minima tra i 40 e i 64 anni (Italia: -0,3 p.p.; Sud: 1,7 p.p.; Abruzzo: 0 p.p; L’Aquila: -1,1 p.p.; Teramo: -0,4 p.p.; Pescara: 4,8 p.p.; Chieti: 3,0 p.p.), diventa enorme nella fascia di età della popolazione anziana, nell’ambito della quale essa assume, relativamente agli italiani, valori nel complesso intorno al 25-26% e per gli stranieri al 5-9%.

3.1.5 GLI INDICATORI DI STRUTTURA Gli indicatori strutturali forniscono un valido supporto per comprendere le ripercussioni socio-economiche della struttura per età della popolazione. L’incremento della popolazione in età anziana, la riduzione di quella in età giovanile, l’aumento della sopravvivenza e il contenimento della fecondità, ben al di sotto del livello di sostituzione delle generazioni, hanno fatto sì che la sproporzione tra gli anziani e i giovani sia aumentata in misura notevole. In regione il valore dell’indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra il numero degli ultra sessantacinquenni ed il numero di residenti fino ai 14 anni), che, misurando la relazione tra anziani e giovanissimi, rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione, continua ad aumentare vertiginosamente, sfiora nel 2020 quota 200 attestandosi sul 198,5 (2019: 192,5) il che equivale a dire che in regione ci sono più di 198 over 64enni ogni 100 persone con meno di 15 anni. Tale valore è assai più elevato di quello medio nazionale (179,4 e 174 nel 2019) e delle singole ripartizioni, in particolare del Sud (160,5, nel 2019 era 154,4) e delle Isole (172,7 nel 2019: 166,3). Fortemente critica la situazione dell’Aquila e Chieti, province nelle quali l’indice di vecchiaia supera il valore di 207. L’indice di dipendenza strutturale (rapporto percentuale tra popolazione 0-14 anni e 65 anni e oltre e popolazione 15-64 anni) rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva su quella attiva e fornisce, in tal modo, una misura, anche se approssimativa, del grado di dipendenza economico-sociale tra le generazioni fuori e

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