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1.3.4 L’andamento delle esportazioni nel 2020 a livello provinciale

gli acquisti dall’Asia Orientale, area che rappresenta in regione una quota di import superiore a quella nazionale. Per quanto riguarda l’andamento dell’import dei principali comparti e settori merceologici nel periodo 2001-2020, si osserva la tendenza al decremento su ambedue gli orizzonti territoriali dei comparti del legno e carta (che comunque a livello Abruzzo costituisce nel 2020 una quota più che doppia rispetto a quella media italiana, 5,2% contro 2,4%) e della meccanica ed elettronica che in ogni caso rappresenta quasi il 50% degli acquisti esteri regionali e più del 40% di quelli italiani. Nel 2020 i due settori fanno osservare variazioni negative su base annua rispettivamente del 21,6% (Italia: -36,7%) e dell’8,2% (Italia: -14,2%). All’interno della meccanica ed elettronica nel lungo periodo cresce lievemente la quota dei metalli di base e lavorazioni in metallo e degli apparecchi elettrici, diminuisce, in Abruzzo drasticamente, quella dei computer e apparecchi elettronici ed ottici, e, in misura più contenuta a livello regionale, quella dei macchinari ed apparecchi non classificati diversamente. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto l’import nazionale fa registrare nel periodo 2001-2020 una contrazione sul totale (dal 14,5% del 2001-2003 al 10,3% del 2020) al contrario dell’Abruzzo che vede crescere il loro peso (dal 17,7% al 24,2%). Per quanto riguarda il comparto chimico-farmaceutico (che include anche gomma, plastica e lavorazioni di minerali non metalliferi), che nel 2020 pesa poco meno del 25% sia in Italia che in Abruzzo (Abruzzo: -4,5% su base annua; Italia: -4,2%), si rileva nel periodo osservato un progressivo aumento del loro peso percentuale sul totale nazionale e regionale che nel 2020 è quantificabile in un +5%. In particolare sono gli articoli in gomma, materie plastiche e altri prodotti di lavorazioni di minerali non metalliferi ad aumentare la loro incidenza percentuale in Italia e, in particolar modo, in Abruzzo. L’import di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici aumenta di rilevanza in Italia e diminuisce in Abruzzo, quello di sostanze e i prodotti chimici, al contrario, tende a restare stabile nel tempo a livello nazionale e ad aumentare in regione. Gli acquisti esteri riguardanti il comparto agro-alimentare restano sostanzialmente stabili nel ventennio considerato (-11,1% e -5,1% rispettivamente in Italia e in Abruzzo nel 2020), con un lieve incremento dei due settori che lo compongono (prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca e prodotti alimentari, bevande e tabacco) a livello medio nazionale e un debole decremento in regione. Il settore moda (Italia: -16,2% rispetto al 2019; Abruzzo: -11,2%) aumenta il proprio peso nel lungo periodo nella media Italia e lo perde in Abruzzo.

1.3.4 L’ANDAMENTO DELLE ESPORTAZIONI NEL 2020 A LIVELLO PROVINCIALE L’export della provincia dell’Aquila nel 2020 si attesta su 987 milioni di euro con un incremento rispetto all’anno precedente del 48%. Il suo peso sul totale regionale è del 12,1% in aumento di 4,4 punti percentuali nel confronto con il 2019. A livello di macrosettori nel 2020 a detenere la maggior quota dell’export provinciale è la chimico-farmaceutica e gomma e plastica che, con un incremento su base annua del 90,6% rappresenta il 58,3% dell’export provinciale. Segue la meccanica ed elettronica che fa registrare un +9,6% rispetto all’anno precedente e costituisce il 32,5% del totale delle vendite estere aquilane. Seguono l’agro-alimentare (+12,1%, pari al 3,8% dell’export provinciale), il settore moda (+7,0% pari al 2,3%) e il legno e carta che, nonostante l’esorbitante variazione percentuale del valore del venduto (+212,9%), costituisce solo l’1,7% dell’export provinciale. Il segno positivo della variazione su base annua è frutto dell’ottimo andamento degli

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Fig. 1.3.13 ESPORTAZIONI DELLA PROVINCIA DELL’AQUILA.

Anni 2000-2020 (peso % su totale regionale)

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici che, con un +124,2% su base annua (+140,9% rispetto al valore del 2001-2003), arrivano a rappresentare quasi la metà (49,5%) del totale delle vendite estere provinciali (18,5% nel 2001-2003). Tale incremento è riconducibile all’export di tali prodotti verso gli Stati Uniti che fa registrare nel 2020 un incremento del 450%. Buona anche la performance 2020 dei computer e apparecchi elettronici ed ottici che, dopo le pesanti variazioni negative dei primi 19 anni del 2000, tornano a crescere su base annua (+21,6%) e costituiscono nel 2020 quasi il 22% (21,8%) dell’export aquilano che tuttavia è meno della metà del peso che avevano nel 2001-2003 (47,5%). Tra il +12% e il +13% l’incremento 2020/2019 del settore agricolo primario, che registra nel complesso una lenta ma regolare crescita nell’ultimo ventennio giungendo nel 2020 a rappresentare lo 0,8% del totale, e delle attività di produzione di alimenti, bevande e tabacco (che riportano invece un andamento altalenante nel corso dei trienni osservati) e arrivano a costituire nel 2020 il 3% dell’export provinciale. In calo le sostanze e prodotti chimici e i prodotti in gomma e materie plastiche, lavorazioni di minerali non metalliferi che perdono tra il 20% e il 30% rispetto all’anno precedente e costituiscono rispettivamente il 3,9% e il 5% del totale, quote inferiori rispetto a quelle registrate a inizio millennio di quasi un punto percentuale. Fanno registrare contrazioni su base annua di entità variabile gli altri settori del comparto meccanico ed elettronico. I metalli di base e prodotti in metallo riportano nel 2020 un -3,8% e il loro peso sulle vendite estere aquilane si attesta sul 3,2%, assai più basso, per i pesanti decrementi a due cifre registrati negli anni, dell’8,0% della media del triennio 2001-2003. Gli apparecchi elettrici perdono il 4,5% del loro valore rispetto al 2019 e il loro peso, grazie all’importante aumento registrato tra il 2017 e il 2019, sale dal 3,3% dell’inizio del millennio al 5,5%. Gli altri apparecchi e macchinari e i mezzi di trasporto registrano consistenti decrementi su base annua (rispettivamente -15,6% e -64,9%) e rappresentano nell’ordine l’1,8% e lo 0,2% dell’export provinciale 2020. Nel 2020 si registrano aumenti percentuali del valore del venduto in tutte le aree del mondo tranne che nei Paesi UE post Brexit (-10,5%), ai quali è destinato il 28,6% del

Tab. 1.3.6 EXPORT PRINCIPALI SETTORI MANIFATTURIERI. L’AQUILA. Medie 2001-2003, 2009-2011, 2017-2019 e 2020 (var. % e peso % su export di periodo)

Prodotti dell'agricoltura, della caccia e della silvicoltura Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere Peso % 01-03 Peso % 09-011 Peso % 17-19 Peso % 2020 Var. % 09-11/ 03-01 Var. % 17-19/ 09-11 Var. % 20/19

0,1 0,6 1,1 0,8 397,8 75,0 13,1

0,0 0,0 0,0 0,0 -28,3 824,4 -43,8

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 2,2 1,3 3,7 3,0 -63,0 158,8 11,8 Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 1,0 1,9 3,8 2,3 19,1 81,4 7,0 Legno e prodotti in legno carta e stampa 4,7 9,2 0,9 1,7 22,6 -91,1 212,9 Coke e prodotti petroliferi raffinati 0,0 0,0 0,0 0,0 -47,0 77,2 -100,0 Sostanze e prodotti chimici 4,9 4,4 5,3 3,9 -43,3 7,3 14,0 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 18,5 29,5 26,8 49,5 1,2 -19,1 124,2 Prod. gomma e mat. plastiche, delle lav. di- min. non met. 5,7 4,3 7,5 5,0 -52,2 57,3 -3,4 Metalli di base e prod. in metallo escl. macch. e imp. 8,0 5,7 3,9 3,2 -55,3 -38,8 -3,8 Computer, apparecchi elettronici ed ottici 47,5 35,1 31,2 21,8 -53,2 -20,6 21,6 Apparecchi elettrici 3,3 5,0 8,8 5,5 -4,9 56,8 -4,5 Macchinari ed apparecchi n.c.a. 1,8 1,7 4,1 1,8 -41,9 117,7 -15,6 Mezzi di trasporto 1,3 1,0 0,6 0,2 -49,3 -46,0 -64,9 Prodotti delle altre attività manifatturiere 0,7 0,4 1,7 0,9 -65,5 290,6 -11,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 -36,6 -10,9 48,0

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

Tab. 1.3.7 EXPORT PER AREE GEOGRAFICHE. L’AQUILA. Medie 2001-2003, 2009-2011, 2017-2019 e 2020 (var. % e peso % su export di periodo)

Ue post BREXIT Paesi europei non UE Africa America settentr. America centro merid. Medio Oriente Asia centrale Asia Orientale Oceania e altri territori Mondo Peso % 01-03 Peso % 09-011 Peso % 17-19 Peso % 2020 Var. % 09-11/ 03-01 Var. % 17-19/ 09-11 Var. % 20/19

42,4 50,7 46,5 28,6 -24,1 -18,3 -10,5 5,6 6,0 8,4 5,4 -32,3 24,0 8,3 0,5 0,8 0,7 0,9 4,5 -27,6 182,9 18,2 30,4 34,1 58,3 5,8 0,0 140,4 2,3 0,8 1,9 1,3 -78,0 109,6 32,0 4,8 2,8 0,5 0,6 -63,0 -85,6 130,2 0,1 0,2 0,2 0,1 60,2 -39,8 16,8 25,9 4,7 7,8 4,8 -88,6 49,4 0,7 0,1 0,0 0,0 0,1 -78,7 -46,8 296,8 100,0 100,0 100,0 100,0 -36,6 -10,9 48,0

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

totale dell’export provinciale (42,4%, nella media 2001-2003 e da allora in calo costante in tutto il periodo osservato). Il principale mercato di sbocco dei prodotti della provincia dell’Aquila è l’America settentrionale che, con un aumento su base annua del 140,4% (riconducibile prioritariamente alla vendita di articoli farmaceutici negli Stati Uniti), arriva ad assorbire il 58,3% del totale (18,2% nel 2001-2003). Notevoli gli aumenti percentuali delle vendite in Africa (+182,9%) e in Medio Oriente (+130,2% rispetto al 2019) che si traducono tuttavia in variazioni di quote rispettivamente dallo 0,7% (media 2017-2019) allo 0,9% e dallo 0,5% allo 0,6%. Si rileva la sostanziale perdita di terreno dell’export aquilano verso il Medio Oriente che nel triennio 2001-2003 rappresentava il 4,8% del totale. In aumento su base annua le vendite verso i Paesi europei non UE (+8,3%) che, dopo varie oscillazioni nel ventennio osservato, si attestano sul 5,4% assai vicino al 5,6% del triennio 2001-2003. In calo precipitoso dall’inizio degli anni 2000 l’export aquilano verso l’Estremo Oriente che, nonostante il timido incremento dell’ultimo anno dello 0,7%, passa dal 25,9% del totale della media 2001-2003 al 4,8% del 2020. Le vendite in America centro meridionale, Asia Centrale e Oceania, tutte in aumento su base annua, rappresentano quote percentuali residuali del totale dell’export provinciale (nel 2020 rispettivamente 1,3%, 0,1% e 0,1%). L’export della provincia di Teramo nel 2020 si attesta su 1.172 milioni di euro, in diminuzione rispetto all’anno precedente del 15,3%. Il suo peso sul totale regionale è del 14,3%, 1,5 punti percentuali in meno nel confronto con il 2019.

Fig. 1.3.14 ESPORTAZIONI DELLA PROVINCIA DI TERAMO.

Anni 2000-2020 (peso % su totale regionale)

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

A livello di macrosettori è la metalmeccanica ed elettronica, nonostante il decremento su base annua del 13,1% inferiore a quello medio provinciale, a detenere la maggior quota dell’export provinciale (37,1%), seguono la chimico-farmaceutica e gomma e plastica (19,2% con una variazione rispetto al 2019 del -4,8%), l’agro-alimentare (13,6% in calo su base annua del 4,6%), il settore moda (12,6%, -38,3%) e il legno e carta (2,6%, -15,9%).

Gli unici settori a registrare un incremento su base annua sono la produzione di alimenti bevande e tabacchi (+4,9%), che passa dal rappresentare il 5,4% dell’export teramano nella media del triennio 2001-2003 all’11,5% del 2020, e gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+30,9%) che vanno dallo 0,7% del 2001-2003 al 4,9% del 2020. Nell’ambito del comparto elettronico e meccanico, pur in presenza di variazioni negative di tutti i settori, si osserva che nell’ultimo ventennio sono aumentati i pesi sul totale dell’export provinciale dei metalli di base e prodotti in metallo (-13,7% su base annua con una quota che aumenta progressivamente dall’11,0% del triennio 2001-2003 al 12,6% del 2020), dei mezzi di trasporto (-18,0% e dal 6,3% al 10,9%) e degli altri macchinari ed impianti (-7,9% e dal 3,0% al 6,7%). Diminuiscono, invece, nel periodo osservato i pesi percentuali sul totale dei computer, apparecchi elettronici ed ottici (dal 5,3% del triennio 2001-2003 all’1,1% del 2020 con una variazione su base annua del -27,7%) e degli apparecchi elettrici (dal 6,5% al 5,8%, -3,4% rispetto al 2019). Anche il settore moda, che all’inizio degli anni Duemila costituiva un quinto dell’export provinciale, perde terreno (12,6% nel 2020). Pur in presenza di decrementi nell’ultimo anno, i prodotti in gomma e materie plastiche, lavorazioni di minerali non metalliferi (-14,0%) e le sostanze e prodotti chimici (-10,5%) tendono nel tempo ad assumere maggior importanza nell’export teramano (rispettivamente dal 9,3% e 3,5% degli inizi 2000 al 10,1% e 4,2% del 2020). Nel 2020 il valore delle cessioni in ambito comunitario è pari al 61,5% del totale e diminuisce su base annua del 12,3%. Esso nel complesso in tutto il ventennio osservato rappresenta la destinazione del 60% circa del venduto teramano all’estero. Gli altri

Tab. 1.3.8 EXPORT PRINCIPALI SETTORI MANIFATTURIERI. TERAMO. Medie 2001-2003, 2009-2011, 2017-2019 e 2020 (var. % e peso % su export di periodo)

Peso % 01-03 Peso % 09-11 Peso % 17-19 Peso % 2020 Var. % 09-11/ 03-01 Var. % 17-19/ 09-11 Var. % 20/19

Prodotti dell'agricoltura, della caccia e della silvicoltura 1,0 2,2 2,8 2,0 107,5 78,4 -37,0

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 5,4 11,5 8,2 11,5 105,7 -1,0 4,9 Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 20,0 16,5 18,1 12,6 -19,9 52,3 -38,3 Legno e prodotti in legno carta e stampa 3,5 4,5 2,6 2,6 26,8 -19,9 -15,9 Coke e prodotti petroliferi raffinati 0,0 0,0 0,0 0,0 -68,7 3012,4 -98,3 Sostanze e prodotti chimici 3,5 3,7 4,3 4,2 1,4 63,1 -10,5 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 0,7 2,1 5,2 4,9 196,8 241,0 30,9 Prod. gomma e mat. plastiche, delle lav. di min. non met. 9,3 11,9 10,4 10,1 23,9 22,6 -14,0 Metalli di base e prod. in metallo escl. macch. e imp. 11,0 12,1 12,4 12,6 6,9 43,6 -13,7 Computer, apparecchi elettronici ed ottici 5,3 2,4 1,4 1,1 -56,3 -17,6 -27,7 Apparecchi elettrici 6,5 5,5 5,1 5,8 -18,1 29,5 -3,4 Macchinari ed apparecchi n.c.a. 3,0 4,1 5,3 6,7 33,8 82,4 -7,9 Mezzi di trasporto 6,3 11,9 10,7 10,9 82,6 25,1 -18,0 Prodotti delle altre attività manifatturiere 13,4 11,5 12,7 13,0 -16,9 54,2 -18,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 -3,0 39,4 -15,3

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

principali mercati di sbocco sono l’America settentrionale, che fa segnare un decremento dell’11,3% e, ampliando progressivamente nel tempo la quota rappresentata, arriva a superare il 12% (12,2%), e i Paesi europei non UE, che fanno registrare un decremento del -31,3% e scendono notevolmente al di sotto del 15%-16% del periodo 2001-2019 rappresentando nel 2020 l’11,9% dell’export provinciale. Seguono a distanza le altre destinazioni: l’Estremo Oriente segna un decremento annuo del 10,8% e vede aumentare nel tempo la propria importanza sull’export teramano (dal 3,0% del triennio 2001-2003 al 5,0% del 2020), l’Africa (-20,4%) pesa nel periodo 2001-2019 intorno al 3%, il Medio Oriente (-20,6%) perde nel periodo osservato una quota pari a mezzo punto percentuale (da 3,0% a 2,6%) l’America centro meridionale (-6,5%) che pesa sul totale provinciale per circa il 2%.

L’export della provincia di Pescara nel 2020 si attesta sui 504 milioni di euro in aumento rispetto all’anno precedente del 5,2%. Il suo peso sul totale regionale è del 6,2%, 0,7 punti percentuali in più nel confronto con il 2019. A livello di macrosettori nel 2020 è ancora la metalmeccanica ed elettronica a detenere la maggior quota dell’export pescarese (42,9%) in aumento del 3,1% rispetto al 2019, recupero che non compensa la grave perdita del 2019 sul 2018 (-51,5%) anno in cui rappresentava il 56,6% del totale provinciale. La chimico-farmaceutica, gomma e plastica (+34,9% rispetto al 2019) sopravanza nell’anno in esame l’agroalimentare (+3,1%) e conquista quasi il 20% (18,9%) delle vendite estere della provincia (agroalimentare: 16,8%). In calo sia il settore moda (-29,5%) sia il comparto del legno e carta (-9,0%) che costituiscono quote del totale rispettivamente pari al 6,8% e 2,4%. Nell’ambito della metalmeccanica ed elettronica continuano a crescere su base annua le vendite estere degli apparecchi non classificati diversamente (+20,1%, riconducibile principalmente all’aumento delle vendite in Nord America) e di quelli elettrici (+30,6%), che passano rispettivamente del 14,1% e 1,3% del totale nella media 2001-2003 al 2,6% e 26,0% del 2020. Decresce su base annua il valore delle esportazioni dei metalli di base e

Tab. 1.3.9 EXPORT PER AREE GEOGRAFICHE. TERAMO. Medie 2001-2003, 2009-2011, 2017-2019 e 2020 (var. % e peso % su export di periodo)

Ue post BREXIT Paesi europei non UE Africa America settentr. America centro merid. Medio Oriente Asia centrale Asia Orientale Oceania e altri territori Mondo Peso % 01-03 Peso % 09-11 Peso % 17-19 Peso % 2020 Var. % 09-11/ 03-01 Var. % 17-19/ 09-11 Var. % 20/19

61,3 66,1 59,4 61,5 4,6 25,3 -12,3 16,0 15,3 16,4 11,9 -7,1 49,0 -31,3 3,2 3,3 3,2 3,1 0,3 38,1 -20,4 9,8 5,7 10,2 12,2 -43,4 146,9 -11,3 2,4 2,0 2,4 2,3 -20,1 68,0 -6,5 3,0 2,6 2,8 2,6 -16,8 49,7 -20,6 0,4 1,1 0,6 0,6 148,4 -19,0 1,7 3,0 2,9 4,1 5,0 -5,2 93,1 -10,8 0,9 1,1 1,0 0,8 13,9 33,1 -22,8 100,0 100,0 100,0 100,0 -3,0 39,4 -15,3

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

Fig. 1.3.15 ESPORTAZIONI DELLA PROVINCIA DI PESCARA.

Anni 2000-2020 (peso % su totale regionale)

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

prodotti in metallo (-23,1%) e dei computer, apparecchi elettronici ed ottici (-15,4%) il cui peso sull’export provinciale passa dal 9,0%, e 3,1% dell’inizio millennio al 6,8%, e 2,0% del 2020. Calano rispetto al 2019 anche le vendite estere dei mezzi di trasporto (-18,7%) le quali passano dal 3,2% del triennio 2001-2003 al 5,5% dell’anno in esame, subendo nel periodo intermedio ampie fluttuazioni positive che le portano ad assumere nel triennio 2017-2019 un peso percentuale del 16,4%. Come già osservato per la provincia dell’Aquila, è l’export degli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici a raddoppiare nel 2020 (+104,5%) con l’aumento di due punti percentuali rispetto al totale del triennio precedente (dal 7,9% al 9,9%) per un incremento superiore al 350% delle vendite in America centro meridionale. Dopo l’exploit del triennio 2017-2019 (+52,6% rispetto al 2009-2011) continua, anche se a ritmo meno incalzante, l’aumento dell’export dei prodotti chimici (+11,8%, 5% del totale pescarese), mentre sul fronte dei prodotti in gomma e materie plastiche e lavorazioni di minerali non metalliferi, dopo una fase fortemente espansiva tra il 2003 e il 2019, si osserva un decremento su base annua del 15,0% (4% del totale 2020). In aumento sia i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+2,5%, con un aumento delle vendite in Nord America del 15,2%) sia i prodotti agricoli primari (+7,8%) che entrambi, i primi in modo più spiccato, confermano di essere in una crescita continua dall’inizio degli anni 2000. Diminuisce lievemente il valore del venduto su base annua dell’Europa (Paesi UE: -1,8%, Paesi europei non UE: -0,5%), e, in modo più sostenuto, dell’Africa (-30,3%) e del Medio Oriente (-12,1%) che rappresentano quote dell’export pescarese rispettivamente pari al 37,1%, al 16,9% e al 4,1% tutte inferiori ai pesi percentuali che tali destinazioni avevano all’inizio degli anni 2000. In aumento su base annua le vendite estere in America (America settentrionale: +11,6%; America centro meridionale: +29,1%) che guadagnano nel complesso quasi 4,5 punti percentuali sul peso che esse avevano nel triennio 2001-2003. Tali incrementi sono riconducibili principalmente all’aumento 2020/2019 delle vendite

Tab. 1.3.10 EXPORT PRINCIPALI SETTORI MANIFATTURIERI. PESCARA. Medie 2001-2003, 2009-2011, 2017-2019 e 2020 (var. % e peso % su export di periodo)

Peso % 01-03 Peso % 09-11 Peso % 17-19 Peso % 2020 Var. % 09-11/ 03-01 Var. % 17-19/ 09-11 Var. % 20/19

Prodotti dell'agricoltura, della caccia e della silvicoltura 1,5 1,7 1,9 2,0 27,7 47,1 7,8

Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere 0,0 0,1 0,0 0,4 93,3 -20,3 277,9 Prodotti alimentari, bevande e tabacco 4,9 9,9 11,4 14,8 133,1 52,5 2,5 Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 33,1 25,3 10,0 6,8 -11,2 -47,6 -29,5 Legno e prodotti in legno carta e stampa 3,7 3,6 2,2 2,4 13,6 -20,1 -9,0 Coke e prodotti petroliferi raffinati 0,0 0,0 0,0 0,0 240,2 380,7 -28,8 Sostanze e prodotti chimici 6,1 4,4 5,1 5,0 -16,5 52,6 11,8 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 4,2 10,2 7,9 9,9 179,2 2,5 104,5 Prod. gomma e mat. plastiche, delle lav. di min. non met. 1,3 2,2 4,3 4,0 92,9 163,8 -15,0 Metalli di base e prod. in metallo escl. macch. e imp. 9,0 9,6 7,9 6,8 23,6 7,9 -23,1 Computer, apparecchi elettronici ed ottici 3,1 1,9 1,7 2,0 -30,1 21,6 -15,4 Apparecchi elettrici 1,3 1,8 2,8 2,6 61,8 108,6 30,6 Macchinari ed apparecchi n.c.a. 14,1 14,1 19,3 26,0 16,4 81,2 20,1 Mezzi di trasporto 3,2 9,0 16,4 5,5 221,6 140,6 -18,7 Prodotti delle altre attività manifatturiere 12,2 5,8 8,4 9,6 -45,0 91,3 -3,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 16,1 32,1 5,2

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

in Nord America del 104,5% degli apparecchi e macchinari non altrove classificati (che passano dal 13,6% del venduto estero 2019 al 24,9% del 2020) e del 15,2% dei pro-

Tab. 1.3.11 EXPORT PER AREE GEOGRAFICHE. PESCARA. Medie 2001-2003, 2009-2011, 2017-2019 e 2020 (var. % e peso % su export di periodo)

Ue post BREXIT Paesi europei non UE Africa America settentr. America centro merid. Medio Oriente Asia centrale Asia Orientale Oceania e altri territori Mondo Peso % 01-03 Peso % 09-11 Peso % 17-19 Peso % 2020 Var. % 09-11/ 03-01 Var. % 17-19/ 09-11 Var. % 20/19

48,0 34,1 33,1 37,4 -17,6 28,3 -1,8 18,5 24,8 19,0 16,9 55,9 1,2 -0,5 6,8 8,2 8,0 6,5 40,4 29,0 -30,3 11,4 12,1 11,5 13,5 22,5 25,8 11,6 3,3 3,7 12,8 5,5 31,3 354,8 29,1 5,2 6,2 4,3 4,1 39,1 -9,3 -12,1 1,1 1,3 1,5 3,3 46,1 50,8 55,8 4,8 8,7 7,1 11,7 112,2 7,8 76,1 0,9 0,8 2,6 1,0 -0,4 325,8 28,3 100,0 100,0 100,0 100,0 16,1 32,1 5,2

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

dotti alimentari, bevande e tabacco (dal 41,7% al 43%) e nella parte centro meridionale del Continente del 357,2% degli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (che salgono dall’8,5% del totale 2019 al 30,1% 2020). Buono anche l’andamento dell’export pescarese in Asia Orientale (+78,1% su base annua con un peso percentuale che sale progressivamente dal 4,8% del 2001-2003 all’11,7% del 2020) e dell’Asia Centrale (+55,8% su base annua con una quota che va dall’1,1% dell’inizio secolo al 3,3% del 2020). L’export della provincia di Chieti nel 2020 si attesta su 5.509 milioni di euro, 674 milioni di euro in meno rispetto all’anno precedente (-10,9%). Il suo peso sul totale regionale è del 67,4%, 3,5 punti percentuali in meno nel confronto con il 2019. A livello di macrosettori è la metalmeccanica ed elettronica, con una perdita su base annua dell’11,3% leggermente più consistente di quella media provinciale, a detenere

Fig. 1.3.16 ESPORTAZIONI DELLA PROVINCIA DI CHIETI.

Anni 2000-2020 (peso % su totale regionale)

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

la maggior quota dell’export provinciale (81,4%; 81,8% nel 2019), seguono a distanza la chimico-farmaceutica e gomma e plastica (-16,5%, 8,3%), l’agro-alimentare (+5,7%, 6,8%), il settore moda (-21,0%, 0,8%) e il legno e carta (-30,4%, 0,3%). Analizzando l’andamento dell’export della provincia di Chieti per singoli settori non si può non partire dai mezzi di trasporto che, pur in calo dell’11,2% su base annua, rappresentano il 70,6% del totale provinciale e il 47,6% di quello regionale con una crescita vertiginosa del loro peso sul totale dell’export chietino nella media dei trienni 2001-2003 (44,0%), 2009-2011 (53,6%) e 2017-2019 (68,2%). Sono positive le variazioni su base annua dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,5%), delle sostanze e prodotti chimici (+3,4%) che assumono nel 2020 un peso percentuale rispettivamente del 6,7% e del 2,3% in lenta ma nel complesso continua crescita dagli inizi degli anni 2000. In aumento 2020/2019 anche gli apparecchi elettrici (+6,9%) e i computer, apparecchi elettronici ed ottici (+11,3%) i quali però rispetto al triennio 2001-2003 perdono terreno (rispettivamente dall’1,3% e 1,0% allo 0,8% e 0,2%).

Negativi invece gli andamenti su base annua di tutti gli altri settori nell’ambito dei quali si citano per importanza i macchinari ed apparecchi non classificati altrimenti (-16,6% con una quota che scende dal 15,5% del triennio di inizio secolo al 6,1% del 2020), i prodotti in gomma e materie plastiche, lavorazioni di minerali non metalliferi (-22,3%, dal 12,9%

al 5,9%) e i metalli di base e prodotti in metallo (-9,6% con un incremento del loro peso percentuale sul totale dell’export teatino dal 3,1% del 2001-2003 al 3,8% del 2020). Per quanto attiene la destinazione delle merci vendute all’estero, rileva che l’85,5% dell’export chietino è venduto nei paesi europei: in particolare il 72,4% (quota in lento ma continuo decremento dal 2000) ha come destinazione l’UE post Brexit (-11,3% su base annua) e il 13,0% (in aumento nell’ultimo ventennio) i Paesi europei non UE (-10,7%). In calo anche le vendite in Africa (-17,7% rispetto al 2019), in America centro meridionale (-28,9%), in Medio Oriente (-17,5%) e in Asia Centrale (-10,1%) che nel complesso passano, con una crescita nel complesso diffusa di tutti i settori, dal 4,1% dell’export nella media del triennio 2001-2003 all’8% del 2020. In aumento l’export su base annua in America settentrionale (+21,1%) e in Estremo Oriente (+26,2%), il primo dei quali mantiene praticamente inalterato nel 2020 il peso percentuale che aveva sul totale provinciale negli anni 2000 (3,7%) e il secondo lo aumenta leggermente (dall’1,7% al 2,2%).

Tab. 1.3.12 EXPORT PRINCIPALI SETTORI MANIFATTURIERI. CHIETI. Medie 2001-2003, 2009-2011, 2017-2019 e 2020 (var % e peso % su export di periodo)

Prodotti dell'agricoltura, della caccia e della silvicoltura Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere Peso % 01-03 Peso % 09-11 Peso % 17-19 Peso % 2020 Var. % 09-11/ 03-01 Var. % 17-19/ 09-11 Var. % 20/19

0,4 0,2 0,2 0,2 -38,1 29,3 -19,9

0,6 1,0 0,4 0,1 127,9 -44,2 -66,7

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 5,0 5,2 5,5 6,7 47,9 53,2 6,5 Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 9,7 5,6 1,0 0,8 -17,9 -74,3 -21,0 Legno e prodotti in legno carta e stampa 1,9 0,4 0,4 0,3 -73,2 50,6 -30,4 Coke e prodotti petroliferi raffinati 0,0 0,0 0,0 0,0 -77,5 1187,9 -94,2 Sostanze e prodotti chimici 1,4 2,6 2,2 2,3 157,2 20,4 3,4 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 0,0 0,2 0,1 0,0 1038,3 -25,6 -30,6 Prod. gomma e mat. plastiche, delle lav. di min. non met. 12,9 11,7 7,1 5,9 28,5 -11,4 -22,3 Metalli di base e prod. in metallo escl. macch. e imp. 3,1 4,3 3,6 3,8 95,6 22,0 -9,6 Computer, apparecchi elettronici ed ottici 1,0 0,3 0,1 0,2 -59,5 -26,9 11,3 Apparecchi elettrici 1,3 1,3 1,0 0,8 47,8 13,5 6,9 Macchinari ed apparecchi n.c.a. 15,6 11,3 8,3 6,1 3,0 6,8 -16,6 Mezzi di trasporto 44,0 53,6 68,2 70,6 72,0 85,9 -11,2 Prodotti delle altre attività manifatturiere 2,7 2,1 1,8 2,0 11,9 20,7 -2,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 41,3 45,9 -10,9

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

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