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1.3.2 Il quadro nazionale

Gli scambi mondiali di beni e servizi fanno registrare un tracollo che riguarda tutte le aree del mondo, con una caduta vertiginosa nei Paesi ad Economia avanzata (export: -9,5%; import: -9,1) e più contenuta nelle Economie emergenti e in via di sviluppo (export: -5,7%; import: -8,6%). Le previsioni elaborate nell’aprile 2021 dall’IMF per i prossimi anni sono di ripresa e di ampio recupero dei livelli del 2019 tra il 2021 e il 2022.

1.3.2 IL QUADRO NAZIONALE L’export e l’import nazionali, così come si osserva in tutto il mondo principalmente a seguito del diffondersi della pandemia e dell’adozione da parte di tutti gli Stati di provvedimenti restrittivi per la circolazione di persone, beni e servizi, fanno registrare nel 2020 intense cadute, il peggior risultato dopo la caduta del 2009. Le vendite nazionali all’estero si attestano sui 370 miliardi di euro (424 miliardi nel 2019), gli acquisti sui mercati internazionali sui 434 miliardi (480 miliardi nel 2019) che corrispondono a riduzioni percentuali annue rispettivamente del 9,7% e del 12,8%.

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L’andamento degli ultimi anni mostra, sia sul fronte dell’import che su quello dell’export, una crescita media annua nel periodo 2003-2012 tra il 4% e il 5% (import: + 4,9%; export: +4,4%) determinata da una forte contrazione nel 2009 (import: -22,1%; export: -20,9%) che ha limitato la crescita degli anni 2004-2008 ed è stata successivamente più che compensata dalle fasi espansive del 2010 e del 2011 e, sul fronte delle vendite estere, anche del 2012. Dal 2013 fino al 2016 si apre una fase di sostanziale stagnazione con decrementi medi annui di periodo dell’export al di sotto dell’1% e incrementi dell’import inferiori al 2% Nel 2017 inizia di nuovo una fase espansiva che perde via via di intensità e si conclude nel 2019 un -0,4% dell’export. Volendo confrontare l’andamento 2020 con quello del 2019 assumendo come riferi-

Fig. 1.3.3 IMPORTAZIONI ED ESPORTAZIONI ITALIANE.

Anni 2003-2020 (var. % annue in volumi)

* Dati Istat provvisori Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

mento i periodi coincidenti con le fasi pandemiche (gennaio-febbraio: fase prepandemica; marzo-maggio: prima ondata; giugno-settembre: fase di transizione; ottobre-dicembre: seconda ondata), si osserva, che dopo un primo bimestre di sostanziale conferma dell’andamento 2019, le vendite e gli acquisti esteri fanno registrare tra marzo e maggio una riduzione dei valori relativi al 2019 dell’ordine del 30%. Il calo rispetto al 2019 prosegue in tutta la restante parte del 2020 in modo sempre più contenuto e arriva nell’ultimo trimestre a segnare un -4,5 dell’import e un -1,8 % dell’export.

Rispetto alla media nazionale (-9,7%), il decremento dell’export è più ampio nelle Isole (-30,4%) e, in misura minore, al Nord Ovest (-10,8%), più contenuto al Centro (-8,5%), al Nord Est (-8,2%) e al Sud (-6,4%). Nel complesso del 2020, tutte le regioni, a eccezione del Molise (+26,0%), registrano riduzioni del valore delle vendite all’estero: le più ampie riguardano la Sardegna (-40,6%) e la Sicilia (-24,2%), le più contenute la Liguria (-0,7%) e la Basilicata (-4,4%). Le performance negative di quattro regioni, Piemonte (-12,7%), Lombardia (-10,6%), Emilia- Romagna e Veneto (-8,2% per entrambe), spiegano circa i due terzi del calo dell’export nazionale. Sul fronte delle importazioni rispetto alla media nazionale (-12,8%) si registrano la contrazione assai più ampia delle Isole (-31,3%), cali abbastanza allineati ad essa delle altre circoscrizioni territoriali (Nord Ovest: -12,4%; Nord Est: -11,6%; Sud: -12,3%), ad esclusione del Centro che riporta un calo notevolmente inferiore (-3,8%). Sono la Sardegna, la Sicilia, la Liguria e la Valle d’Aosta, che rappresentano il 6,5% dell’import nazionale, a riportare i peggiori decrementi annui (tra il -23% e il -36%). Veneto e Piemonte fanno osservare contrazioni minori sotto il profilo percentuale (intorno al -13,5%) ma assai più consistenti in valore assoluto tanto da generare da sole un calo del 20% dell’import nazionale.

Fig. 1.3.4 IMPORTAZIONI ED ESPORTAZIONI ITALIANE PER FASI PANDEMICHE.

Anni 2019-2020 (provvisorio) (var. %)

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

Tab. 1.3.1a ESPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE. Anni 2019 e 2020

(pesi % e var. % annue)

Regione Piemonte Valle d'A. Lombardia Liguria Trentino-A.A. Veneto Friuli-V.G. Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Quota % 2019 Var. % 2019/2020 Quota % 2020 9,8 0,1 26,5 1,5 1,9 13,6 3,2 13,9 9,0 0,9 2,5 5,8 1,8 0,2 2,6 1,9 0,7 0,1 2,0 1,2 100,0 -12,7 -19,6 -10,6 -0,7 -7,9 9,4 0,1 26,3 1,6 1,9

-8,2 -7,9 -8,2 -6,2 -12,8 -11,7 -10,0 -6,2 26,0 -6,4 -9,4 -4,4 -16,2 -24,2 -40,6

13,8 3,3 14,1 9,4 0,9 2,5 5,7 1,9 0,2 2,7 1,9 0,8 0,1 1,7 0,8 -9,7 100,0

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

Tab. 1.3.1.b IMPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE. Anni 2019 e 2020

(pesi % e var. % annue)

Regione Piemonte Valle d'A. Lombardia Liguria Trentino-A.A. Veneto Friuli-V.G. Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Quota % 2019 Var. % 2019/2020 Quota % 2020 7,6 0,1 31,6 2,6 1,7 11,3 1,9 8,7 6,3 0,7 1,8 8,9 1,0 0,1 3,4 2,3 0,5 0,2 3,6 1,8 100,0 -13,6 -23,0 -11,0 -25,9 -11,5 -13,4 -14,5 -8,7 5,0 -13,2 -11,7 -7,6 -7,4 11,8 -11,2 -18,9 -7,9 -5,7 -29,0 -35,8 -12,8 7,5 0,1 32,3 2,2 1,8 11,2 1,8 9,1 7,6 0,7 1,8 9,4 1,0 0,2 3,4 2,1 0,5 0,2 2,9 1,3 100,0

Fonte: elaborazione CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia su dati Istat

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