N° 24 Giugno - Settembre 2013

Notiziario del Coro C.a.i. di Cinisello Balsamo

E’

nella primavera del 2012 che cominciamo a pensare e tormentare la nostra mente organizzativa; cosa fare per portare il coro a Villimpenta, paese di millecinquecento anime del basso mantovano ?

La macchina organizzativa parte bene grazie all’interessamento del nostro amico Silvano Ferroni, anche lui come me natio di Villimpenta.

Sono stati contattati i maggiori personaggi locali: il parroco Don Nelson, il presidente della Pro Loco e Commercianti, signor Rosa, nonché il consiglio comunale. L’occasione era stata individuata nella festa patronale di San Michele il 29 Settembre.

Tutto pronto e organizzato nei minimi particolari, MA!!!!.. il terremoto in Emilia nell’estate 2012 che ha coinvolto anche il territorio del basso mantovano, ha danneggiato e reso inagibile la chiesa parrocchiale di San Michele dove avremmo dovuto concertare.

Don Nelson ci ha premurosamente tenuti informati sulle tempistiche del restauro che in un primo momento sembrava imminente ma tra sopralluoghi, permessi, carte bollate e la burocrazia italiana che in questi casi determina le tempistiche dei lavori, la chiesa è stata consegnata a Don Nelson ad inizio 2013.

Noi non ci siamo persi d’animo, insieme alle istituzioni

SOMMARIO

Villimpenta: a casa di Luciano

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Dervio : Un canto tra amici

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150 anni del Club Alpino Italiano

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Ritorno ad “Olbia in canto 2013”

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Nanneddu meu

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Giugno - Settembre 2013 - Anno 6 - N° 24

villimpentesi e Silvano Ferroni, si è deciso di rimandare il tutto al 28 Settembre 2013.

Finalmente è arrivato il giorno fatidico, il sogno si stava realizzando, naturalmente avevo mobilitato tutto il parentado compresa mia sorella Anna che è partita con noi da Cinisello e così nelle prime ore del pomeriggio del 28 Settembre 2013 partenza con il bus carico di cinquanta persone: coro, famigliari e aggregati.

Devo confessare che ero piuttosto teso e preoccupato ma speranzoso che tutto sarebbe andato per il meglio, infatti...circa a metà strada il pullman si ferma, il motore si spegne, non va’ più, addio!... ti pareva, non bastava il terremoto dell’anno precedente.

Mi ha preso lo sconforto ma la situazione si è raddrizzata quando è arrivato un altro pullman del Colombo per portarci a destinazione.

A Villimpenta ci aspettava Don Nelson, siamo arrivati appena in tempo per la S. Messa delle 18.00 accompagnata dai nostri canti e dopo un breve rinfresco offerto dal parroco, via con il concerto serale delle 20.30.

Il coro si schiera davanti all’altare ed apre con “Amici miei”, l’interpretazione di questo canto ci permette di entrare in sintonia con l’acustica della chiesa e con il pubblico, da subito ci accorgiamo dell’ottima risposta di entrambe, caratteristiche indispensabili per ottenere un buon risultato.

Il programma della serata è composto da canti di genere popolare, alpino e d’autore dove proponiamo quattordici canti in due tempi, con la sapiente direzione e presentazione del nostro maestro Giovanni Ferrari.

Ero preoccupato per la riuscita del concerto, mi sentivo come sotto esame, nel mio luogo di nascita e alla presenza di tutti i parenti; ma devo dire che è stata la nostra migliore esibizione degli ultimi tempi.

Dopo qualche bis, con l’immancabile “Montanara” e “Signore delle cime”, il nostro presidente Tarcisio si avvicina al microfono

Coro C.a.i. Cinisello Balsamo - Via Sant’Ambrogio 22 Sito: www.corocaicinisello.it - e-mail: info@corocaicinisello.it - redazione@corocaicinisello.it Presidente: Motta Tarcisio - Segretario: Monti Giuliano - Redazione: Motta Paolo

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Notiziario “Bronchi Ululanti”

per il consueto ringraziamento e la consegna del gagliardetto al Sindaco e al parroco Don Nelson, prezioso collaboratore per la buona riuscita dell’avvenimento.

Quando tutto sembrava finito...SORPRESA!!!...ho visto il presidente che non smetteva di parlare e teneva in mano una targa, incuriosito di sapere a chi sarebbe stata consegnata prestai attenzione alla sue parole, con grande sorpresa ho sentito il mio nome con la dedica: “PER L’ATTIVITA’ SVOLTA IN QUESTI ANNI 1970-2013 Maestro e coristi del CORO C.A.I. Cinisello B”.

Non so come ho fatto a superare quel momento, mi è venuto un groppo in gola e fortemente emozionato ho ritirato la targa ringraziando tutti per l’apprezzamento, mi sono reso conto in un istante di quanti veri amici sono circondato.

Non ci restava che avviarci verso il salone dell’oratorio dove ci aspettava un ottimo risotto alla pilota con pisto mantovano.

I

l SUO capo era circondato da una serie di luci che lo avvolgevano e gli circondavano la folta chioma mossa dal vento in una specie di aureola santificatrice, le braccia larghe e alte lo raffiguravano come un Cristo Pantocratore (dal greco pas, “krateo, dominare con forza, avere in pugno”) nell’atto di benedire gli astanti.

Per un istante la vista dell’acqua e il primo vero caldo d’estate mi hanno proiettato in uno di quei meravigliosi teatri greci affacciati sul mare pieni di storia e antico fascino.

Ci siamo, Paolo ha perso la testa o forse ha esagerato con il vino di Gianmario, ma non è così, semplicemente quello che ho descritto era la visuale che avevo io dal palco del Parco

Boldona a Dervio durante il concerto.

Siamo nella zona che uno sconosciuto villeggiante di Cormano aveva descritto come : “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli…”

Purtroppo ne il pubblico ne tanto meno voi lettori siete riusciti ad avere questa visione d’insieme perché eravate dietro le spalle del Maestro e davanti al panorama, peccato ! ma io mi sono goduto fino in fondo questo momento.

Si perché raramente (per ragioni acustiche) ci esibiamo all’aperto e soprattutto in un ambiente così bello e da una posizione altrettanto incantevole con il lago quieto e luccicante

Coro Cai di Cinisello Balsamo

Questa trasferta tra imprevisti, sorprese e la soddisfazione dell’ottimo concerto, la ricorderò per sempre.

GRAZIE a tutti gli amici del coro.

Luciano Milani

degli ultimi chiarori della sera, dove le luci dei paesi sull’altra sponda del lago definiscono il profilo della costa.

Siamo anche in una data inconsueta per un concerto del Coro CAI di Cinisello Balsamo, il 6 luglio è decisamente una data “vacanziera” visto che normalmente da metà giugno mettiamo a riposo il nostro “strumento a fiato”.

Ma la richiesta di partecipare all’evento “Un canto tra amici” da parte dei “fratelli” del Coro Delphum non poteva essere disattesa e così eccoci a Dervio in una giornata finalmente estiva a goderci sole, lago, canti e compagnia.

Ma i piaceri di questa giornata non finiscono certo qui infatti il terzo coro che si esibirà in questa serata è il Coro CAI di Bovisio Masciago del Maestro Pino Schirru.

E’ quasi ora di cominciare e i cori salgono a turno sul palco per testare l’acustica e i ritorni dei microfoni che amplificheranno le nostre voci. A dare una mano al mixer è il nostro corista Marco che si destreggia e da il suo contributo di esperienza tra i canali del mixer a regolare i volumi dei microfoni e la loro distanza dai coristi.

Il concerto scivola via tra i classici brani della tradizione popolare, alpina, regionale e grazie al coro di Bovisio anche internazionale per concludersi con i richiestissimi canti a cori uniti.

Ma è soprattutto il dopo concerto che al di la della buona polenta fuori stagione, regala i veri momenti di affiatamento e amicizia tra i cori. La miccia che fa esplodere il carburante dell’armonia sono addirittura due fisarmoniche, una suonata dal Maestro Schirru.

Un pò alla volta si raccolgono attorno al maestro tutti i coristi e come davanti ad una ciotola di ciliegie, una tira l’altra, è così anche per i canti c’e’ ne sempre uno che bisogna fare assolutamente, poi un altro e poi ancora e ancora.

Ma il tempo vola quando ci si diverte e si è a proprio agio e così viene l’ora di salutare gli amici di Bovisio e soprattutto ringraziare quelli di Dervio dell’invito e della bella serata.

Paolo Motta

Coro Cai di Cinisello Balsamo

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ella bellissima sala dei paesaggi di Villa Ghirlanda Silva si è svolta la 28^ edizione degli “Incontri con la Montagna” organizzata dalla nostra Sezione Cai, il ciclo ha avuto come tema i 150 anni del Club Alpino Italiano.

Al primo incontro ha partecipato come relatore il pass-president del Cai Gabriele Bianchi che ha illustrato la lunga vita del sodalizio inserendola magistralmente, passo dopo passo, nella storia della nostra nazione, con un racconto avvincente e molto appassionato.

Si sono alternate altre serate con vari personaggi e a conclusione del ciclo di incontri , l’ultima serata ha avuto come graditissimo ospite il nostro Coro. Ha proposto brani del proprio nutrito repertorio con canti popolari e di guerra, che molto bene hanno saputo far rivivere e celebrare questo importante compleanno. Sotto la direzione del maestro Giovanni Ferrari il Coro si è esibito con canti veramente toccanti sia per contenuto che per bravura.

Durante la serata sono stati consegnati dei riconoscimenti, tra questi anche i distintivi ai soci che hanno raggiunto il traguardo dei cinquant’anni di sodalizio: Aristide Alberti, Rolando Canuti e al corista Mario Locatelli.

La Sede centrale del Cai, tra le moltissime iniziative proposte per festeggiare questo compleanno, ha realizzato l’incisione di un CD di canti di montagna, cantati dai vari Cori Cai sparsi in tutta Italia e anche il Coro Cai Cinisello Balsamo ha avuto l’onore di essere uno di loro.

Luciano Oggioni

V

edere Lino in mezzo al cerchio formato da noi e dai coristi del coro Sos Astores per festeggiare il suo 50° anniversario di matrimonio con Luigia non è cosa che può capitare tutti i giorni, anzi direi che è una cosa irripetibile perché, ammesso e non concesso che andremo ancora in Sardegna l’anno prossimo, sarà comunque un avvenimento unico.

Mentre cantavamo “tanti auguri” mi è sembrato di vedere gli occhiali di Lino appannarsi; forse, ma senza forse, era preso da una commozione che gli inumidiva gli occhi e gli velava la vista.

E’ stato uno dei tanti bellissimi momenti vissuti durante la nostra permanenza nella terra di Sardegna, tra l’altro visita fortemente voluta proprio da Lino.

La partenza per questo rinnovato gemellaggio con gli amici della Sardegna avviene a Malpensa l’11 ottobre in una limpida giornata che ci permetterà di goderci il panorama dall’aereo fino a Olbia.

L’arrivo e il trasferimento in albergo a Golfo Aranci ci fa’ passare per luoghi e strade ormai familiari. Giusto il tempo di un piccolo rinfresco in una sala da pranzo affacciata sul mare e sull’isola di Tavolara che dobbiamo indossare la divisa per tornare a Olbia.

E’ la seconda volta che partecipiamo alla “Rassegna Olbia in canto”, una rassegna internazionale di canto corale sacro ormai alla 19° edizione, organizzata dall’associazione Corale “Lorenzo Perosi” e sotto il patrocinio del Comune di Olbia, della provincia Olbia-Tempio e della Regione Sardegna.

Ormai sappiamo cosa ci aspetta nel pomeriggio di questo primo giorno, alle 18 appuntamento con il tradizionale concerto itinerante nel centro storico a cui partecipano tutti i cori della rassegna: l’Olbia Folk Ensemble, Choir Khatisa di Tiblisi

(Georgia), il coro bulgaro femminile Zlatna Lira di Targovishte, il lettone Choir Daugava, dalla Lituania il Vilnius University Women’s Choir, il coro Lorenzo Perosi, Coro di Loiri e per chiudere in bellezza il coro Sos Astores di Golfo Aranci, noi ormai abbiamo un angolo di Olbia appositamente riservato e l’onore di aprire le danze canore. L’evento si chiude con l’esibizione di tutti i cori nella Chiesa di San Paolo e il rinfresco.

La giornata di sabato ci da la possibilità di fare i turisti per qualche ora così partiamo in pullman per andare a Palau. La prima sosta è nella chiesetta di San Pantaleo nell’omonima frazione di Olbia. Qui casualmente troviamo due sposini di cinque decine di anni fa a cui dedichiamo qualche canzone con la promessa di avere in cambio un bacio dalla sposa. La fila per il bacio è parecchio lunga e qualcuno che sentiva di aver cantato particolarmente bene ha preteso dalla sposina un secondo bacio…dopo aver rifatto la fila.

Di nuovo in viaggio verso la nostra destinazione ammiriamo la forma dell’orso di Capo d’Orso e poco dopo arriviamo a Palau da dove, su una meravigliosa balconata si ammira la Maddalena, l’isola di San Stefano e Caprera.

Il tempo di comprare due souvenir e si riparte per Golfo Aranci dove ci aspetta il Coro Sos Astores per condividere con noi il pranzo e qualche canto.

Nel pomeriggio abbiamo ancora qualche ora libera prima della Messa delle ore 18 e così tutti in spiaggia a goderci questo scorcio di estate fuori stagione, come sempre i più patiti non resistono al richiamo del mare lasciandosi andare ad una bella nuotata.

E’ ora di tornare al lavoro e così S. Messa cantata nella Chiesa di

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Notiziario “Bronchi Ululanti”

San Giuseppe delle ore 18 e successivo concerto con il coro Sos Astores guidato dal maestro Peppino Orrù che ci permette di ammirare nuovamente le voci e i canti della Sardegna.

La serata si conclude nel modo canonico a base di cibo, vino e canti con i ragazzi di Peppino con cui ormai abbiamo un certo feeling e non ci perdiamo in convenevoli perché li conosciamo e sanno dare tanto, gratuitamente, senza bisogno di chiedere, sono saggi, tolleranti e uniti forse per la legge della compensazione, il disagio dell’insularità ha determinato un rafforzamento della loro umanità e noi vogliamo condividere con loro questi valori.

Siamo già all’ultimo giorno e cosa si può dire adesso della Messa cantata in quel paesino sperduto dell’entroterra di Olbia dal nome quasi impronunciabile di “Berchiddeddu” alla presenza del Don che ha celebrato la Messa e che voleva a tutti i costi che cantassimo “Angiolina bell’Angiolina”? canzone che ricordava di aver sentito durante il periodo svolto da cappellano militare in mezzo alle montagne del nord Italia. L’abbiamo accontentato

Coro Cai di Cinisello Balsamo

invece con un canto dedicato alla Madonna: “Ascolta Maria”.

Magnifica poi l’accoglienza con il rinfresco presso la cantina dell’ex presidente ed il successivo pranzo, offerto dal coro Sos Astores, nella sua tenuta agricola.

Dagli antipasti, ho ancora il sapore in bocca dei fegatini di pecora, ai gnocchetti sardi, al cinghiale con le olive, al porceddu, ai dolci, ecc., non finivano più di portare piatti in tavola. Mi immagino il lavoro fatto dalle mogli e dai coristi che avranno spadellato tutta la settimana per preparare questo ben di Dio. Una cosa è sicura: che per accompagnare tutti questi piatti prima e dopo c’è voluta una gran quantità di bottiglie di vino.

L’ex presidente, che ci ha offerto il beveraggio di sua produzione, era molto stanco ora di sera per il continuo avanti e indietro nell’aprire nuove bottiglie. Credo che gli abbiamo lasciato la cantina piena di bottiglie…vuote. Speriamo che ci possa ospitare ancora dopo questa esperienza.

Il Maestro dice che le nostre esibizioni canore durante il percorso nella vie centrali di Olbia e durante il concerto nella Chiesa di Golfo Aranci hanno ben impressionato e che sono stati di un buon livello. Fatto il debito confronto tra quando cantiamo e quando siamo seduti a tavola non saprei dire quali delle due sia la miglior performance. A voi l’ardua sentenza.

Per concludere credo che questo rinnovato incontro con il coro Sos Astores abbia notevolmente rinsaldata l’amicizia che si è instaurata, che va ben oltre il normale rapporto che si intrattiene nell’occasione dei concerti con gli altri cori.

Giuliano M. - Paolo M.

Q

uante volte abbiamo detto, tutti senza eccezioni, che l’Italia è bella?

Lo abbiamo ripetuto anche il secondo week end di ottobre quando ci siamo trovati davanti a quella meraviglia naturale che è il Golfo Aranci…

Siamo rimasti incantati davanti ai tramonti ed alle albe che toglievano il fiato, davanti a quel mare calmo che sembrava una cartolina (e detto da un alpino è tutto dire…).

Ed anche quando ci siamo trovati tra i monti di quel paese dal nome quasi impronunciabile “Berchiddeddu” ci sembrava di essere in qualche luogo della Val d’Aosta o delle Dolomiti, mentre eravamo a quote misurabili in spanne sapendo che al di là di quelle montagne non certo invalicabili c’erano spiagge assolate e mare caldo…

Ma il nostro stupore non si è fermato alla natura, perché a stupirci è stata la gente sarda, la sua ospitalità, il suo calore.

Cantano in modo diverso da noi, la loro lingua è ben diversa dai nostri dialetti, la loro cucina è semplicemente diversa dalla nostra.

Siamo diversi? Sì, ma queste diversità ci arricchiscono, ci sono complementari, ci educano. E ci accorgiamo che nella diversità

tante cose ci uniscono: l’amicizia epidermica, la voglia di stare insieme, la simpatia.

Ricorderemo i vari Giuseppe, Gian Piero, Peppino, Franco, e tutti gli altri, le loro mogli che sempre ci hanno accolto con un sorriso, tutto il coro Sos Astores che sono stati splendidi ospiti.

Nelle immagini che conserviamo c’è anche l’accoglienza degli abitanti di Berchiddeddu al termine della Messa nella bella chiesetta, la loro simpatia.

C’è la singolare ed entusiasmante manifestazione corale di Olbia, i costumi, le voci, i volti, la gente che ci hanno affascinato.

C’è anche, nella piazza del mercato dopo la “cena sociale” con tutti coristi, gli accompagnatori e la gente, i cori in libertà con le voci sarde, le emozioni delle ragazze venute da lontano ed il coro generale, innescato dal nostro coro CAI, del sontuoso Nabucco in ricordo del grande Italiano Giuseppe Verdi.

Grazie amici sardi per averci mostrato la Sardegna vera, quella diversa dai posti di moda, dai luoghi dei VIP, degli yacht, dei resort di lusso.

Le icone che abbiamo riportato nella nostra terra, “il continente”, sono il vostro coro in cerchio, è “Nanneddu meu” cantato a squarciagola, sono i vostri sorrisi.

E’ il grande Giuseppe “senior” con un bicchiere in una mano ed una bottiglia nell’altra, che ti offre il suo buon vino.

Fatto di uva e di amicizia!

A presto amici Giuliano Perini