N° 30 Novembre 2015 - Aprile 2016

Notiziario del Coro CAI di Cinisello Balsamo

Novembre 2015 - Aprile 2016 - Anno 8 - N° 30

IL CORO NELLA BASILICA DI SANT’AMBROGIO Milano - Basilica Sant’Ambrogio 8 Dicembre 2015 di Ivan Ravelli

N

el giorno della solennità dell’Immacolata Concezione, mentre Milano è invasa dai turisti, da fiumane di persone per la fiera degli Obej Obej che assaporano i primi assaggi delle festività, il Coro CAI di Cinisello è invitato alle ore 19.00 a presenziare alla S. Messa nella Basilica di S. Ambrogio.

Quale onore ! E così il giorno dell’avvenimento, con largo anticipo, ci facciamo trovare sul retro della Basilica dove veniamo accolti e accompagnati presso la chiesetta di S. Sigismondo. E’ un oratorio che sorge all’interno del cortile di S. Ambrogio e che, nascosto ai più, rappresenta un vero e proprio gioiello che anticipa l’atmosfera magica e straordinaria della serata.

Dopo aver scaldato la voce, circondati da tanta beltà, veniamo accompagnati presso l’ingresso della sacrestia e successivamente verso il coro ligneo nell’abside della Basilica, da cui dovremo cantare ed accompagnare la S. Messa.

Giunti al coro subito ci rendiamo conto che la nostra posizione è incredibile !

Siamo nella parte più alta della Basilica, davanti a noi l’imponente ciborio dalla raffinata tecnica bizantina e sottostante, l’altare capolavoro d’oreficeria di epoca carolingia, al di sotto del quale sono custodite le reliquie di Sant’Ambrogio.

Il nostro sguardo si sposta poi più in là percorrendo la navata principale e l’emozione che proviamo è unica !

Rimango affascinato, incredulo e questa atmosfera particolare mi prende per mano e mi invita ad un’intima e profonda preghiera. Quando riavrò un’occasione del genere ?

Piano piano la Basilica si riempie, tanto che ad inizio funzione si scorgono diversi fedeli in piedi. Solo allora si fa largo in noi la consapevolezza del privilegio che ci è stato concesso.

Monsignor De Scalzi celebra la S. Messa che il Coro, investito da

SOMMARIO IL CORO NELLA BASILICA DI SANT’AMBROGIO

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LA MIA PRIMA VOLTA...CON UN CORO VIRILE

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28° CANTANATALE

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LA GRANDE GUERRA: ZIBIDO E I SUOI EROI

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LA GRANDE GUERRA RACCONTATA AI RAGAZZI

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cotanta responsabilità, animerà in maniera esemplare.

Sorpresa finale. Veniamo invitati per un rinfresco ed una panettonata nei locali adiacenti la Basilica come segno di ringraziamento e di saluto.

E’ stata proprio una serata indimenticabile.

Sant’Agostino, una volta tornato in Africa e divenuto vescovo di Tagaste, ricordò con grata memoria e nostalgia il bel canto liturgico ascoltato proprio qui, in questa Basilica: “Quando mi tornano alla mente le lacrime che i canti di chiesa mi strappano ai primordi nella mia fede riconquistata, mi commuovono nuovamente e non solo per il canto, ma anche per il testo, pronunciato con voce limpida e opportuna modulazione” (Confessioni, X, 33).

Il mio augurio è che anche a Voi resti un po’ di questo “commosso ricordo”.

Con viva gratitudine, Erminio De Scalzi Abate di Sant’Ambrogio

Coro C.a.i. Cinisello Balsamo - Via Sant’Ambrogio 22 Sito: www.corocaicinisello.it - e-mail: info@corocaicinisello.it - redazione@corocaicinisello.it Presidente: Motta Tarcisio - Segretario: Monti Giuliano - Redazione: Motta Paolo

“Bronchi Ululanti”

Notiziario Coro CAI Cinisello Balsamo

LA MIA PRIMA VOLTA...

CON UN CORO VIRILE XXVIII Incontro interregionale di canto corale Coggiola (Biella) - Teatro G. Testori 23 Aprile 2016

V

di Daniela Lai

edo già le vostre facce dopo la lettura del titolo… Ma cosa avete pensato? E’ solo per attirare la vostra attenzione, dettata anche da esigenze “giornalistiche”. In realtà il titolo dovrebbe essere del tipo “La prima volta che ho ascoltato e seguito in trasferta un coro che canta canzoni popolari. Emozioni e sensazioni”. Devo ammetterlo… l’ho fatto per amore !! Come facevo a snobbare un invito che proveniva dal cuore della persona amata, la quale non perde occasione per tessere le lodi del Coro Cai di Cinisello? “Non è un coro qualsiasi, noi siamo bravi e quando cantiamo facciamo sempre bella figura”.

Non potevo di certo sottrarmi!

Vi confesso la mia ignoranza e le mie difficoltà… Non sono cresciuta con tali canti e non li conoscevo. Apprezzo però il coro in quanto, oltre all’azione terapeutica che infonde nell’individuo, ha anche una forte valenza aggregativa. Anche io faccio parte di un coro (misto) che sta muovendo i primi passi e cercando una sua connotazione. Giochiamo con le note, con gli esercizi che ci fanno trovare la postura giusta per emettere il suono, che ci fanno stare “comodi” (come dice la nostra insegnante), anche se la nota in quel momento tanto comoda non sembrerebbe… E quando finalmente tutti insieme riusciamo ad emettere lo stesso suono addirittura nello stesso momento, ci emozioniamo come bambini e siamo fieri del risultato raggiunto!

Insomma quel pomeriggio del 23 aprile 2016 sono salita sul pullman con il Coro Cai di Cinisello Balsamo e con i suoi più fedeli sostenitori, alla volta di Coggiola per partecipare al “XXVIII Incontro Interregionale di Canto Corale”, inserito nella manifestazione per i festeggiamenti del patrono S. Giorgio, a cui la chiesa parrocchiale è dedicata e quando sono scesa, dopo dodici ore trascorse in vostra compagnia, ero soddisfatta e soprattutto ancora innamorata!! E’ vero: cantate bene, cantate bene insieme, siete giocherelloni, simpatici, sempre pronti alla battuta, ma seri e composti nel momento dell’esibizione, critici post concerto, insomma perfezionisti del bel canto.

Quando il Coro Cai di Cinisello si sposta, non fa mancare la visita ai luoghi più significativi o curiosi nei quali tiene i suoi concerti, con un’organizzazione impeccabile, da far invidia ai migliori tour operator. E dato che la provincia di Biella è conosciuta anche per il ruolo di rilievo svolto nella storia dell’industria in Piemonte, il gruppo ha fatto tappa all’ex lanificio Zignone, meglio conosciuto come “Fabbrica della Ruota”. Presso questo opificio ha sede una mostra permanente che documenta la storia industriale tessile ed è possibile vedere i macchinari del 1800 rimessi in funzione grazie all’appassionato lavoro di ripristino compiuto da alcuni volontari della fondazione DocBi – Centro studi Biellesi.

Dopo una visita così coinvolgente non poteva mancare l’esibizione del coro, che ha ricordato il duro lavoro delle donne nelle filande dell’epoca, intonando “Mama mia mi son stufa”. Potremmo dire che mai canto fu così appropriato al luogo! L’acustica perfetta della fabbrica, l’abilità vocale del coro e la capacità di immedesimarsi nel testo e trasmetterne tematiche e contenuti,

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hanno reso questo momento di commiato dalla Fabbrica della Ruota particolarmente suggestivo.

Il gruppo si è quindi trasferito a Coggiola, presso la chiesa parrocchiale di S. Giorgio, dove il coro ha accompagnato la celebrazione della S. Messa del sabato e alla sera ha partecipato, con il coro “Sant’Orso” di Aosta e il locale coro di Coggiola “Cesare Rinaldo” all’incontro interregionale. Il concerto è stato aperto dai padroni di casa, che hanno eseguito canti popolari della tradizione trentina, veneta, ma anche napoletana.

E’ poi stata la volta del coro “Sant’Orso” di Aosta, con brani prevalentemente in lingua francese.

E infine l’esibizione del Coro Cai di Cinisello che si è presentato al concerto con un ricco e vario repertorio di canti derivanti dalla tradizione popolare. Quali i canti che mi sono rimasti nel cuore? So che mi odierete perché “il Vanni” ve lo fa eseguire più di quello che voi gradite, ma nella mia personale classifica metto “Ascolta, Maria” dove la Madre dolcissima è descritta come “carezza di Dio”. E’ esattamente qui che mi commuovo tutte le volte, pensando alla tenerezza del rapporto che ognuno di noi

ha con la propria madre e al fatto che anche io sono madre.

E a seguire sicuramente “L’ultima notte”. Quando l’avete cantato, mi sono tornate alla mente le fotografie in bianco e nero che hanno documentato la tragica ritirata di Russia, che mostrano l’inadeguatezza delle truppe italiane ad affrontare i rigori del clima sovietico, la disperazione, la follia e il coraggio di quell’impresa. Siete stati capaci di farmi sentire il gelo anche se ero al caldo, la sofferenza e la fatica anche se ero comodamente seduta ad ascoltare il vostro concerto, la rabbia perché quando scoppia una guerra è sempre inutile e sempre miete vittime innocenti… Questa è la storia che dobbiamo trasmettere e raccontare ai nostri figli, ai nostri nipoti. Un canto del genere vale più di una lezione di storia sulle guerre mondiali! Grazie!

Vi garantisco che ciò che ho provato io l’hanno provato anche le vostre prime scatenate fans: le donne del Coro Cai di Cinisello!

Le ho osservate in questa giornata. La gita fuori porta è sicuramente un’occasione per scambiare due chiacchiere con le amiche, aggiornarsi sui nipotini e sui malanni, ma appena inizia il concerto, non ci crederete, sono concentrate solo su di voi, sulla vostra esibizione. Vi sostengono e vi accompagnano con sguardo rassicurante e non appena termina il canto si lasciano andare ad applausi scroscianti! Mitiche!

L’avventura biellese non poteva che terminare con un momento di convivialità: un lauto banchetto preparato dagli abitanti di Coggiola per i coristi e i loro accompagnatori. Le tensioni della performance ormai sono calate e il trasporto per il canto ha il sopravvento… Un po’ il terzo tempo del rugby! Tutti i coristi

“Bronchi Ululanti”

Notiziario Coro CAI Cinisello Balsamo

intonano canti della tradizione alpina e popolare: sentirvi cantare insieme è stato un bel gesto di condivisione di una passione che fa bene all’anima di chi canta e di chi ascolta…

Concludendo non posso che sottolineare come sia proprio la passione che fa muovere tutto! La passione l’ho vista e sentita in ogni momento della giornata passata con voi… La passione per il piacere di stare insieme; la passione che vi spinge a trovarvi dieci mesi all’anno tutte le settimane per provare; la passione ha fatto in modo che il vostro gruppo esista da quasi cinquant’anni; la passione per il canto, ma anche per i momenti che lo precedono

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(leggi gite con il pullman o trasferimenti in compagnia) e lo seguono (leggi abbuffate post concerti e ancora canti, in questo caso di ogni tipo e non sempre controllati!); la passione che trasmettete qualunque sia la tematica affrontata: romantici con canti romantici, decisi con canti che incitano alla protesta o alle ingiustizie, simpatici con canti più frivoli e allegri.

Insomma, ho partecipato a questa gita per amore… e devo dire che mi sono trovata proprio bene!! Grazie per l’accoglienza e le attenzioni che mi avete riservato… e alla prossima!

28° CANTANATALE Cinisello Balsamo (MI) - Teatro PAX 12 Dicembre 2015

V

di Stefano Gandini

enerdì 09 Dicembre 1988: è questa la data della prima edizione del Cantanatale, rassegna di canti Alpini, di montagna e natalizi nata dalla volontà del gruppo Alpini di Cinisello Balsamo.

In quegli anni alla guida del gruppo c’era Lino Riva che per più di vent’anni ci ha stimolato proponendo innumerevoli iniziative e con la nascita di questa manifestazione intendeva dare più visibilità a livello cittadino all’attività del Coro CAI di Cinisello Balsamo, che proprio un anno prima aveva visto affluire nelle sue fila una quindicina di nostri soci alpini.

Copiando la tradizione del nostro coro sezionale per eccellenza, il Coro A.N.A. di Milano, che in quegli anni organizzava un concerto natalizio presso l’Auditorium del Conservatorio Milanese, anche noi abbiamo voluto proporre una manifestazione simile a cui abbiamo dato il nome di Cantanatale e dove sin dalla prima edizione abbiamo abbinato un progetto di solidarietà da perseguire.

Se avessimo la macchina del tempo per tornare in quegli anni, presumo che nessuno di noi poteva immaginare che questa manifestazione avrebbe assunto l’importanza che ha attualmente, sia nel contesto cittadino che nel mondo della coralità lombarda e forse anche nazionale.

Dopo 28 anni a noi organizzatori non è mai venuto meno lo stimolo per migliorare lo spettacolo canoro che proponiamo, ed ogni anno siamo alla ricerca di qualche particolarità che lo renda sempre innovativo, visto che oramai abbiamo acquisito nel tempo un pubblico attento e molto affezionato.

Premesso che già in questi giorni stiamo pensando a come organizzare al meglio la 30.a edizione che terremo tra due anni nel 2017, quest’anno abbiamo voluto portare una ventata di novità presentando due cori di giovani che cantano canti Alpini,

un coro di liceali e uno di universitari: il “Coro la Biele Stele” del liceo Sacro Cuore di Milano e il “Coro Alpini Politecnico di Milano” oltre al “Coro A.N.A. di Sandigliano” (Biella).

La presenza di questi due cori si lega molto con quella che è stata la scelta presa dal consiglio di destinare il frutto dell’incasso alle opere di ristrutturazione del tetto e dell’impianto di riscaldamento dell’Oratorio S. Luigi di Cinisello Balsamo, che da 28 anni mette a disposizione il proprio Teatro Pax per la nostra manifestazione. É bello pensare che avremo sul palco due cori di giovani che con il loro impegno, con la loro voglia di abbracciare le nostre tradizioni alpine contribuiscono fattivamente al sostegno di opere di sistemazione di una struttura che per antonomasia è punto e centro di incontro educativo per i bambini e i giovani.

Quest’anno tra l’altro si è celebrato il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco che tutti sappiamo essere stato colui che ha dato origine alla realtà dell’Oratorio.

Da questa edizione del Cantanatale come Gruppo A.N.A. vogliamo anche ricordare due Alpini che con il loro esempio hanno tracciato la strada che ancora oggi noi stiamo seguendo.

Uno a livello del nostro gruppo e l’altro con un risvolto molto più conosciuto che ci hanno dato l’esempio di come vivere il ruolo di educatore nei confronti dei giovani nell’oratorio e nella scuola. Entrambi sono partiti dal ruolo di professori, per poi ritrovarsi uno sul fronte di guerra francese e l’altro sul fronte russo, ed essere in qualità di cappellani militari sempre al fianco di altri giovani che questa volta indossavano la divisa degli Alpini.

Quindi in linea con quello che è il nostro dettato statutario, ricorderemo e dedicheremo il 28° Cantanatale al socio del nostro gruppo Don Pietro Cagnoni, Salesiano a Sesto San Giovanni e per più di vent’anni guida spirituale del gruppo e al Beato Don Carlo Gnocchi socio della sezione di Milano che proprio dalla tragedia vissuta a fianco dei suoi ragazzi nella ritirata di Russia, ha trovato l’origine della sua azione umanitaria che a quasi 60 anni dalla sua morte produce ancora effetti benefici e si è propagata in tutto il mondo.

“Bronchi Ululanti”

Notiziario Coro CAI Cinisello Balsamo

LA GRANDE GUERRA: ZIBIDO E I SUOI EROI Zibido San Giacomo (MI) - Corte Cascina San Pietro Cusico 21 Novembre 2015 di Paolo Motta In questo periodo di guerre più o meno dichiarate, di falsità e ipocrisia, noi continuiamo con il nostro tour in ricordo degli orrori della prima guerra mondiale sottolineando il valore della pace nell’illusione che possa servire a qualcosa.

Così siamo diretti con coristi, famigliari e amici sul nostro torpedone al centro congressuale polifunzionale di San Pietro Cusico, una frazione di Zibido San Giacomo.

L’edificio che ci accoglie è parte di una cascina già presente nel 1722 ed ora ristrutturata per ospitare manifestazioni. La vecchia stalla con soprastante fienile è stata trasformata in un ampio salone per circa 200 posti a sedere con entrata dal portico di fronte alla chiesa dei santi Pietro e Paolo.

Il salone presenta delle aperture verso il portico che da ex stalla era ricovero di carri agricoli, del foraggio e della paglia, ora è stato chiuso con vetrate sul lato verso la corte e ospiterà il rinfresco finale della manifestazione.

Dopo aver scaldato la voce nella chiesa dei santi Pietro e Paolo

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visitiamo la mostra “Cimeli della Grande Guerra” allestita all’interno della cascina.

Sono esposti una quantità considerevole e preziosa di materiali inerenti alla Prima guerra mondiale che ci raccontano attraverso lettere, cartoline, foto, cimeli, documenti ufficiali, mappe, reperti bellici, le storie e i pensieri dei soldati al fronte.

Prima della nostra esibizione il figlio di un aviatore zibidese ha raccontato l’esperienza del genitore, nato a San Pietro Cusico nel 1894 e che partecipò al primo conflitto mondiale.

Ed è in questo ambiente dove tra racconti e oggetti di guerra riecheggiano nell’aria reminiscenze di furibonde battaglie e desolanti solitudini che partiamo con il nostro concerto preparato su misura per non perdere il filo delle emozioni fino ad ora suscitate.

Il concerto non può che cominciare se non dall’Inno di Mameli che strappa sempre emozioni particolari, passando per la malinconica “Siam prigionieri” e la drammaticamente divertente “La bomba imbriaga”.

Quindi la struggente “Monte Pasubio”, “Monte Canino”, “Tapim Tapum” fino al momento in cui coinvolgiamo il pubblico con la patriotica “Il Piave” conosciuta da tutti nella rima più famosa.

E dopo aver intonato alcuni tra i canti più belli del nostro repertorio, chiudiamo il concerto sperando di aver fatto rivivere ai presenti non tanto il racconto storico di una guerra, ma i sentimenti e le sofferenze causate da questa follia umana.

LA GRANDE GUERRA RACCONTATA AI RAGAZZI Novate Milanese (MI) - Teatro G. Testori 11 Dicembre 2015 di Tarcisio Motta Da sette anni verifichiamo, attraverso gli occhi dei bambini delle scuole elementari la ”Magia della musica e del canto”.

Questo effetto lo riscontro anche nell’assiduità e costanza con cui i coristi partecipano agli incontri, dalla difficoltà con cui rinunciano e dal dispiacere che dimostrano quando lasciato il gruppo.

Non immaginavo però fino a che punto il canto e la musica fossero uno strumento di comunicazione così potente e nei due eventi presentati dal Coro sul “Centenario della Prima Guerra Mondiale”, ne abbiamo avuto la dimostrazione.

Le vicende, i sentimenti, le lettere dei protagonisti e l’umanità raccontata hanno fatto la loro parte, ma la musica ha permesso di evidenziarli, portando il pubblico in una dimensione più profonda e sentita, un modo di percepire la storia in maniera ben diversa da quella più fredda e disattenta di un semplice racconto.

Già nel primo evento, il 20 settembre, un pubblico di giovani e meno giovani presenti nell’auditorium del centro culturale “Il Pertini” mi è sembrato entusiasta, la conferma poi c’è stata l’11 novembre dove abbiamo vissuto la stessa esperienza con duecento ragazzi di terza media di Novate.

I primi riscontri positivi ci sono arrivati dagli insegnanti con

un gratificante ringraziamento per il contributo didattico dato attraverso la musica definita “uno strumento potente”.

I pochi pareri espressi dai ragazzi sono sembrati positivi, abbiamo riscontrato l’efficacia del nostro intervento dall’atmosfera che si è creata e dall’espressione dei ragazzi percepita dal palco.

Nei ragazzi l’attenzione è rimasta alta per tutta l’ora dello spettacolo e al di là di qualche sbadiglio li abbiamo visti scambiarsi più che altro commenti sui momenti raccontati, sempre però rispettosi dell’evento.

E’ anche stato importante e segno di grande attenzione e partecipazione il silenzio nei momenti umanamente più duri e intensi del racconto.

Per il Coro è stato gratificante l’apprezzamento dimostrato per le armonie e per i significati di alcuni canti manifestato attraverso applausi intensi e spontanei e la sorpresa finale è stata la sentita partecipazione nel cantare l’Inno d’Italia.

Ancora un’esperienza appagante dei coristi nel rapporto con il pubblico ed ancora di più con i ragazzi, un’ulteriore spazio per le attività future del Coro.