N° 28 Gennaio - Giugno 2015

Notiziario del Coro C.a.i. di Cinisello Balsamo

V

ERONA – Le voci di 4600 coristi, 256 cori presenti, 18 regioni italiane rappresentate. Sono i numeri di “Conto cento, canto pace”, uno dei più grandi happening corali mai realizzati, tenutosi domenica 24 maggio nello scenario senza tempo dell’Arena di Verona.

Patrocinato dal Consiglio dei Ministri, organizzato dall’Associazione per lo Sviluppo delle Attività Corali (ASAC) del Veneto e dal Comune di Verona, e finanziato dalla Regione Veneto, l’evento ha calamitato nella città scaligera non solo i cantori, ma anche un folto numero di accompagnatori e un altrettanto copioso pubblico.

SOMMARIO

Conto cento, canto pace

pg. 1

Educare alla bellezza

pg. 2

Settimana del Canto Lombardo

pg. 3

Madonna Pellegrina di Fatima

pg. 3

Dialoghi di pace

pg. 4

Gennaio 2015 - Giugno 2015 - Anno 8 - N° 28

A

rena di Verona, 24 maggio 2015, l’apoteosi di un appuntamento imperdibile Per singolare ma forse dovrei dire “provvidenziale” coincidenza la mia collaborazione col Coro CAI si è concretizzata proprio nel gennaio 2015, anno nel quale ricorre il Centenario dell’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale.

Partecipando assiduamente (rigorosamente come uditore!) alle prove di preparazione per la scaletta dei Dialoghi di Pace (che mi sono potuto così godere per diverse settimane), ho avuto infatti l’opportunità di essere informato di un grande, unico ed irripetibile appuntamento: “Conto Cento Canto Pace”, un grandioso raduno di cori in programma all’Arena di Verona per commemorare l’inizio della Prima Guerra Mondiale e tutte le sue vittime: civili e militari di tutte le nazioni coinvolte.

Pur non facendo parte del coro ho subito chiesto di potermi aggregare: ora che mi sono appassionato a questo repertorio la sola idea di ascoltarlo eseguito da migliaia di persone in un luogo oggi tanto significativo per la musica, mi ha fatto immediatamente catalogare questo evento (parola per una volta davvero appropriata) fra quelli ai quali non si può rinunciare.

Per di più il 24 maggio è il mio compleanno e mi sono trovato già bell’e organizzata una festa memorabile in un “teatro” che più suggestivo e ricco di arte e di storia non si può ed è uno dei pochi posti capaci di contenere tutta la bella compagnia di… alcune migliaia di amici!

Già amici, ancorché sconosciuti: perché l’arte corale, a qualunque livello sia praticata, apparenta tutti coloro che vi si dedicano e se a volte si può

Coro C.a.i. Cinisello Balsamo - Via Sant’Ambrogio 22 Sito: www.corocaicinisello.it - e-mail: info@corocaicinisello.it - redazione@corocaicinisello.it Presidente: Motta Tarcisio - Segretario: Monti Giuliano - Redazione: Motta Paolo

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Notiziario “Bronchi Ululanti”

correre il rischio di “dimenticarsene”, occasioni come questa servono a fare percepire pienamente la comune fratellanza.

Una fratellanza materializzatasi, molto concretamente, nei gruppi festosi, pittorescamente abbigliati nelle rispettive divise (inimitabili quelle color “puffo” del CAI di Cinisello Balsamo), che hanno invaso Verona.

Città che alcuni hanno percorso per una, pur veloce, visita culturale ai suoi capolavori storici, artistici ed architettonici.

Un denso itinerario al quale non sono mancati una prova preliminare in Sant’Eufemia, una delle splendide chiese cittadine (per la gioia dei turisti al momento presenti che avranno qualcosa di particolare da raccontare a casa), ed il coinvolgimento nella rievocazione dell’assedio, a colpi di cannone e fucili ad avancarica dei Veronesi ai Francesi occupanti asserragliati dietro le mura di Castelvecchio.

Altri cori, meno rigorosamente professionali del nostro CAI, sono stati “beccati” a rimpinzarsi di pizze e focacce accomodati davanti alla Porta dei Borsieri al termine dell’imponente Corso Cavour, dimostrazione di una comunque acuta sensibilità artistico-gastronomica.

Venendo all’aspetto propriamente musicale, anche sotto questo profilo l’appuntamento è stato memorabile.

Magico, come al solito, il concerto d’apertura del coro della SAT, le cui armonizzazioni ormai sono un “classico” e le cui interpretazioni, sempre molto attente alla dinamica ed alle sfumature, l’hanno

Coro Cai di Cinisello Balsamo

reso capostipite e modello per il coro di voci maschili ed il repertorio del canto popolare di guerra e di montagna.

Entusiasticamente gioiose le esibizioni dei cori di voci bianche: attenti e precisi nell’intonazione anche di passaggi cromatici non semplici da eseguire. Commoventi i cori maschili e misti: gli uni e gli altri hanno offerto all’ascolto una sempre ben evidente linea melodica dei “primi” e un notevole equilibrio fra le diverse voci, fatto non scontato in un ambiente e con i numeri di questa serata dell’Arena nella quale le voci sono state arricchite anche da formazioni orchestrali, bandistiche e percussioni in varie combinazioni. Infine trascinanti ed emozionanti i brani in cui tutti i circa 8.000 coristi ed accompagnatori presenti sugli spalti dell’Arena ed in platea hanno cantato assieme, praticamente senza prove, sotto un cielo clemente che ha trattenuto la possibile pioggia annunciata dalle previsioni.

Ad ogni modo, se alla vigilia qualcuno poteva avanzare legittimi dubbi sull’opportunità di una simile iniziativa, che poteva incorrere nel rischio di scadere nel più bieco trionfalismo bellico - di fatto il 24 maggio è la data dell’avvio delle ostilità - le presentazioni ed i brani scelti hanno fugato ogni timore preventivo e davvero la manifestazione è stata tutta un inno alla Pace ed una preghiera per le vittime delle guerre, passate e contemporanee.

Davvero, anche oggi, se invece che azionare le armi ci si dedicasse al canto ed a far risuonare gli strumenti musicali, tutti diventeremmo persone migliori e tante drammatiche sciagure sarebbero risparmiate all’umanità.

Non per nulla, su innumerevoli siti di formazioni corali - sia di professionisti sia amatoriali, è tanto diffuso il detto: “quando senti qualcuno che canta fermati e ascolta, perché un cuore che odia non ha canzoni”.

Giovanni Guzzi

educare alla bellezza

G

ent.mo Signor Motta Tarcisio, volevamo ringraziare Lei e tutti i suoi cantori per il momento molto bello e significativo vissuto mercoledì 23 maggio 2015 con i bambini e le insegnanti delle classi Seconde della Scuola Primaria Statale Luigi Buffoli di via Edera a Cusano Milanino.

E' stato un momento altamente educativo sia per i contenuti che avete trasmesso, sia per l'approccio che avete dimostrato con i bambini.

"Educare alla bellezza" è un tema che abbiamo trattato con i nostri alunni nel corso del presente anno scolastico, ma che non si esaurisce in una semplice unità di lavoro, poiché ogni situazione quotidiana può condurre ad avere uno sguardo sulle cose, sulle persone che permetta di leggerle con "l'alfabeto della bellezza", ovvero riconoscendo quanto gli esseri umani siano legati alla natura, all'universo intero in un equilibrio vitale.

Noi desideriamo che i nostri bambini scoprano la bellezza in questa società poliedrica e frettolosa, che correndo troppo, non riesce a fermarsi davanti alle meraviglie celate in ogni cosa e in ogni essere per stupirsi e gioire .

Grazie quindi per aver sottolineato l'importanza del rispetto reciproco, dell'amicizia, della solidarietà e dell'amore per le cose belle che ci circondano, principi fondamentali del Corpo degli Alpini che vendono tramandati con costanza e coerenza di generazione in generazione.

Grazie per la generosa partecipazione e per l'entusiasmo che vi contraddistingue !

Cantare insieme è stato un momento emozionante e divertente, anche secondo l'opinione dei nostri alunni, che sperano di incontrarvi ancora!

Marinella Vecchies

Coro Cai di Cinisello Balsamo

Notiziario “Bronchi Ululanti”

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settimana del canto lombardo

I

l centro culturale “Il Pertini” ha ospitato nel corso di questi tre anni di vita numerose iniziative di valore. Tuttavia, all'interno di questa ampia offerta culturale, ci sono alcuni appuntamenti che danno un prestigio particolare alla città di Cinisello Balsamo,

che la proiettano a livello metropolitano e regionale. Tra questi non possiamo non citare la Settimana del Canto Lombardo, un evento importante, svoltosi dal 5 giugno al 14 dicembre in diversi comuni della Lombardia, che nel 2015 ha fatto tappa nella nostra città per la prima volta. Oltre al nostro Coro Cai, hanno partecipato il Coro Delphum di Dervio e il Coro Alpe di Saronno, tre esibizioni di alta levatura canora che hanno visto l'auditorium de “Il Pertini” gremito dal pubblico delle grandi occasioni.

Non è scontato vedere il nome di Cinisello Balsamo al fianco di comuni come Clusone o Bovisio Masciago, città che nell'immaginario comune sono apparentemente più note per la tradizione del canto di montagna. Ma la presenza da oltre 45 anni nella nostra città del Coro CAI ci ha consentito ormai da tempo di contraddistinguerci nella conservazione della cultura della montagna e di costruire una importante rete di relazioni di valore sovracomunale.

La Settimana del Canto Lombardo nasce per promuovere “la conoscenza, il confronto e il recupero dei canti tradizionali delle province lombarde”, un obiettivo coerente con le azioni messe in campo dall'Amministrazione Comunale per valorizzare la storia locale in

un'ottica non autoreferenziale ma di rafforzamento delle radici della comunità a cui apparteniamo. Una comunità che cresce, si evolve, cambia e accoglie nuove cittadini ma che non per questo deve dimenticare le proprie origini. La tradizione corale è stata per lungo tempo considerata nell'immaginario comune come “un'arte minore”, vittima di una idea elitaria di cultura. Ma se ci riflettiamo bene il coro popolare rappresenta per certi versi l'idea di cultura nella sua concezione più ampia e partecipata. Perchè è una forma espressiva collettiva, mette insieme in una armonia unica tante voci diverse sulla base del rispetto e dell'amicizia. Perchè è veicolo di un messaggio culturale, quello della tradizione. Perchè costruisce un legame indissolubile con la terra in cui nasce.

Mi piace pensare che a Cinisello Balsamo abbiamo avuto l'onore di ospitare un momento unico, che in una sola serata ha avuto modo di offrire una visione ricca e molteplice della nostra regione e di dare il senso di unità di un territorio che, pur andando dalla montagna alla pianura, dai piccoli borghi alle grandi città, ritrova il senso del suo star insieme in quella splendida tradizione che è il Canto Lombardo.

Andrea Catania (Assessore alle Politiche culturali del comune di Cinisello Balsamo)

Madonna Pellegrina di Fatima

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al 7 al 14 giugno 2015 si è svolto un evento straordinario per la comunità religiosa di Cinisello Balsamo che ha avuto la possibilità di accogliere il simulacro della Madonna Pellegrina di Fatima.

E’ una piccola statua in legno dipinto della Madonna di Fatima, una delle sette copie dell'originale custodita nella cappella delle apparizioni nel santuario in Portogallo.

E’ arrivata dal cielo, portata dai Carabinieri in elicottero presso i Padri Paolini di Piazza Soncino e ad accoglierla, nel pomeriggio di domenica 7 giugno si è raccolta tantissima gente.

Dopo l’omaggio delle autorità cittadine è stata portata in processione nella chiesa di San Martino dove ogni giorno ha accolto la visita delle comunità parrocchiali della città.

Come tutte le associazioni cittadine anche il Coro CAI ha voluto

dare il suo contributo rendendo omaggio alla Madonna di Fatima.

Il nostro momento è arrivato domenica 14 giugno, ultimo giorno in cui la statua della Madonna di Fatima è rimasta in città.

Così alle ore 15, mentre fuori si scatenava un diluvio torrenziale, abbiamo dato inizio al nostro concerto di saluto alla Madonna Pellegrina di Fatima, dando fondo al nostro repertorio e dedicandole i nostri canti di ispirazione Mariana: “Maria Lassù”, “Ascolta Maria”, “La Madonnina”, “Ave Maria” di Alessandro Catte in lingua sarda ed altri canti tra i nostri migliori come “La valle” e “Benia calastoria” per concludere con il classico “Signore delle cime”.

Paolo Motta

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Notiziario “Bronchi Ululanti”

Coro Cai di Cinisello Balsamo

dialoghi di pace Papa Francesco parla di Pace... a suon di musica 30-01-2015 Cinisello Balsamo 11-02-2015 Novate Milanese

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a ormai dieci anni ho ideato ed organizzo i Dialoghi di Pace, lettura a più voci del messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace intercalata da brani musicali appartenenti ai più vari generi e con le più varie formazioni: classica, jazz, blues… per trio da camera, quintetto di fiati, strumenti solisti, coro, piccola orchestra… e sempre con ottimo successo.

Ma da quando mi è capitato di ascoltare il coro CAI di Cinisello Balsamo ho fatto di tutto per riuscire a far accompagnare il messaggio del Papa dai canti tradizionali che mettono in musica le sofferenze e le tragedie che ogni guerra porta con sé.

Nelle mie intenzioni la forza evocativa di questa musica, eseguita nella penombra di una chiesa in modo da creare un’atmosfera capace di coinvolgere profondamente chi la ascolta, avrebbe dovuto far immedesimare i presenti nelle drammatiche vicende cantate fino al punto di “farli proprio stare male” e far loro provare, quasi fisicamente: il bisogno di ascoltare le parole di Pace del Papa, il desiderio che diventassero realtà, e il dovere di impegnarsi in prima persona per questo nobile scopo. Un contrasto di sentimenti di fronte al quale, ne ero sicuro, nessuno avrebbe potuto restare indifferente.

Dopo alcuni tentativi andati a vuoto per qualche anno, finalmente uno degli “emissari” incaricati è riuscito a convincere la dirigenza (artistica e organizzativa) del coro a prendere in considerazione la proposta.

Seppure inizialmente dubbiosi rispetto all’opportunità di un simile accostamento, con grande disponibilità Vanni Ferrari (il maestro e direttore) e Tarcisio Motta (il presidente) hanno confermato la partecipazione e concordato la successione dei canti, il progetto si è realizzato con grande soddisfazione di tutti, al punto che il Sindaco di Novate Milanese ne ha chiesta una replica nella sua città.

Ma, al di là delle pur significative adesioni delle istituzioni civili e religiose, a decretare il pieno successo dell’edizione di Cinisello 2015 dei Dialoghi di Pace è stata la partecipazione del “pubblico”. Come numero, visto che sulla capienza totale di 400 posti a sedere della chiesa di San Pio X non ne sono rimasti liberi molti. E nel coinvolgimento: atteggiamento doveroso durante la lettura-meditazione del messaggio di Papa Francesco, gli applausi sono stati tuttavia trattenuti a fatica, manifestazione concreta di quanto l’insieme di parole e musica sia davvero arrivato alla coscienza di ciascuno.

Applausi considerati una “intemperanza” ben comprensibile quando a trascinare le mani l’una contro l’altra sono, ad esempio, le note ritmicamente incalzanti di “Joska la rossa”.

Numerosi gli ospiti a partire da Mons. Piero Cresseri, Vicario Episcopale, assieme al Decano di Cinisello Balsamo ed alcuni sacerdoti, le delegazioni ufficiali dai comuni di Cinisello Balsamo, Cusano Milanino, Bresso, Cormano, Sesto San Giovanni e Pioltello che, come da ormai affermata tradizione, hanno co-promosso l’iniziativa: rivolta a credenti e non credenti secondo l’indicazione data da Paolo VI quando istituì la Giornata Mondiale della Pace nel 1968.

Novità di quest’anno è stata la presenza anche di una delegazione interreligiosa dell’UPF (Federazione Universale per la Pace) nella quale erano rappresentate le chiese cristiane Cattolica e Protestante, la comunità Hare Krisna di Chignolo d’Isola (BG)

e la comunità Islamica di Cinisello Balsamo.

Tra i commenti raccolti dai partecipanti qualcuno si preoccupa già del futuro: “Sarà un’edizione davvero indimenticabile, l’accoglienza e l’introduzine rasenta il sublime (non esagero, se penso all’entrata in chiesa al suono dei canti del Coro). “Le voci di Nicolajewka” che non conoscevo, sembra una preghiera, ed è bellissima, mi ha colpito molto. “Il Signore delle cime” è sempre, sempre splendida. Il problema dopo quest’edizione sarà: chi mai far suonare nel 2016 ?”

Il merito di tutto ciò va ascritto, come noto, alla disponibilità gratuita di artisti (lettori e musicisti) e di tutti i collaboratori (parrocchie, comuni, associazioni e privati volontari) che si fanno carico delle varie necessità organizzative e promozionali.

Questo consente di non richiedere mai al pubblico di contribuire economicamente a sostenere le spese (che pure ci sono) dei Dialoghi di Pace.

Loro scopo non è raccogliere soldi per qualsivoglia pur benemerita iniziativa di beneficenza ma favorire la preghiera dei credenti e la meditazione da parte di chi non lo è, e suscitare riflessioni che ciascuno personalmente potrà rendere concrete con gesti di solidarietà che non compete ai Dialoghi di Pace proporre esplicitamente.

“Ogni azione volta ad elevare i nostri cuori e coscienze per superare ogni barriera di fede, etnia o cultura contribuisce a costruire via via il percorso verso una maggiore armonia e cooperazione per tutta la nostra famiglia umana. Grazie per il vostro investimento ed impegno”.

In quanto al Coro Cai di Cinisello Balsamo voglio dire un grazie speciale per l’amicizia che mi dimostrate ogni volta che ci si vede, questa è una delle cose che io ricerco nell’organizzazione dei Dialoghi di Pace: incontrare nuove persone con le quali intrecciare relazioni positive.

Giovanni Guzzi