N° 16 Gennaio - Giugno 2011

Notiziario del Coro C.a.i. - A.n.a di Cinisello Balsamo

Gennaio - Giugno 2011 - Anno 4 - N° 16

Editoriale

U

n anniversario è sempre un momento speciale e se si parla di un Coro Alpino vale doppio e così i nostri primi 40 anni li abbiamo voluti festeggiare due volte.

La prima volta è stata con il Cai ed ora con l’Ana in una festa che ha visto la partecipazione di tutti i coristi, da quelli attuali a quelli del passato in un solo grande Coro.

E’ stato come mettere insieme dei tasselli di un puzzle del tempo, sono affiorati ricordi di anni passati anche a me che sono nel Coro solo da nove anni.

Da ricordare, in questi primi sei mesi del 2011, l’assemblea annuale che quest’anno ha visto svolgersi l’elezione del nuovo consiglio, dove è stato confermato Luciano Milani come presidente, il sottoscritto come nuovo segretario al posto di Oreste e l’elezione di : Bonfà Diego, Forini Ezio, Fumi Dino, Motta Tarcisio, Zappa Renato come consiglieri. Da segnalare l’abbandono di alcuni coristi e la conferma di due nuovi arrivi.

Paolo Motta

P

resso i Romani all’inizio i mesi furono dieci, dal mese di Marzo fino al mese di Dicembre: è assai verosimile, come credono alcuni, che vi sia stato un intervallo in inverno.

Gennaio fu il primo mese dell’anno dal 601esimo anno dalla fondazione di Roma al 153 a.C. Febbraio il secondo : così i mesi furono dodici.

Il mese di Marzo ebbe 31 giorni, lo stesso

SOMMARIO

40° Anniversario Cai-Ana pag.1 150° Racconto Storico

pag.2

Torino Adunata Alpini

pag.3

150° La Fontana

pag.4

Solidarietà Coro Dervio

pag.4

Maggio, quintilio che poi fu chiamato Luglio, Ottobre, Febbraio ventotto, i restanti mesi trenta in tutto furono (362) giorni.

Per tale ragione imposero a Febbraio tra il ventiquattresimo giorno del mese l’intercalare 22 o 23 giorni. Ma questo errore creò grande confusione. Allora Giulio Cesare corresse i fasti: sistemò l’anno al corso del sole, che fu di 365 giorni, tuttavia ogni tre anni si aggiunse un giorno al mese di Febbraio.

E allora sorge adesso spontanea la domanda: ma cosa c’entra tutto questo con il Coro ?

C’entra, c’entra eccome perchè dato pure per scontato che la comunicazione fra Roma e Milano ha sempre avuto delle gravi difficoltà, che persistono tuttora, evidentemente il Coro è incappato in una di queste periodiche mancanze di comunicazione per cui ancora adesso non si riesce a stabilire con precisione l’esatta

Direttore: Motta Paolo - Redazione: Motta Paolo - Stampa: Milani Luciano Coro C.a.i. A.n.a. Cinisello Balsamo - Via Sant’Ambrogio 22 - Telefono Mobile Presidente: 347-2957701 Sito: www.corocaiana.it - e-mail: info@corocaiana.it - redazione@corocaiana.it

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Notiziario “Bronchi Ululanti”

Coro Cai-Ana Cinisello Balsamo

età del Coro o meglio si sa la data ma finora non si era riusciti a concretizzarla con un evento che la ricordasse.

Finalmente il 30 Gennaio dell’anno Domini 2011 si stabilisce che il Coro festeggi i suoi primi quarant’anni con che cosa, scontato visto la propensione a fare le cose soprattutto seduti, con un pranzo che celebri e unisca le anime del Coro: il cantare, il mangiare, lo stare insieme in compagnia e il cementare l’amicizia fra coristi, mogli e fidanzate.

Tutte cose centrate in pieno con il pranzo del quarantesimo che ha visto il Coro esibirsi con vecchi e giovani coristi alla presenza di un pubblico che, per la prima volta, era in numero inferiore ai coristi che cantavano.

E se in un concerto normale ciò poteva essere visto come un insuccesso in questa occasione è stato esattamente il

contrario perchè il gruppone dei cantanti era visto come una esatta fotografia dell’amicizia che ci unisce e che speriamo, malgrado gli inevitabili distinguo che i politici chiamano dialettica diversa, porti sempre a risultati positivi e mai disgregativi.

Ricordiamoci sempre che l’unione, di chi canta, fa la forza del Coro che si esibisce; e allora avanti su questa strada tracciata da tanti che hanno lasciato un pò del segno della loro presenza considerando che questa è un’eredità che non va divisa, come normalmente succede fra gli eredi di qualunque tipo, ma va alimentata con passione e costanza che non comprende solo le prove e i concerti, ma bensì il dono più grande che l’appartenere al Coro ci può dare: L’AMICIZIA !!

Lino Riva

A

Gli Alpini di Cinisello non potevano rimanere insensibili ad un evento del genere e come ha detto Lavizzari nel suo intervento: “gli Alpini giravano con il tricolore già prima che diventasse di moda” Il nostro Corista-Alpino Giuliano Monti si è sobbarcato l’immane compito di riassumere la storia d’Italia e trasformarla in un racconto, poi letto e interpretato, da sei bravissimi attori della “Compagnia Teatrale il Borgo” che sono riusciti a rendere quasi reali i personaggi della storia del nostro pase.

Il percorso è iniziato con la nascita del Tricolore e dell’Inno di Mameli, ed è poi proseguito con le guerre d’indipendenza e mondiali fino ai giorni nostri con la proclamazione della Repubblica, la nuova Costituzione, il boom economico e l’immigrazione interna del dopoguerra in Cinisello Balsamo.

I canti esegiuti dal Coro C.A.I.-A.N.A. di Cinisello, che si è dimostrato all’altezza dell’evento, hanno intervallato ed accompagnato i momenti più belli della ricostruzione storica.

Abbiamo cominciato con l’Inno di Mameli, con la partecipazione del pubblico presente, e proseguito poi con Va Pensiero, la bella Gigugin, Bella Ciao e i canti tipici del repertorio degli Alpini, fino a terminare con il canto del “Carosello”, un insieme di canzoni popolari dialettali.

Al termine del racconto si è proceduto con la rituale consegna dei regali ai protagonisti della manifestazione e

ncora una volta il coro è stato protagonista di un evento molto importante a cui ha contribuito attraverso le proprie qualità e capacità canore e in più, questa volta, ha visto un suo corista essere uno degli artefici principali nella preparazione dell’evento.

Il Coro ha così messo la ciliegina su una torta sontuosa in una festa storica celebrata il 12 giugno nella sede del Gruppo Alpini di Cinisello Balsamo.

La storica ricorrenza che ha catalizzato energie, entusiasmi ed interesse è stato il festeggiamento del 150° dell’Unità d’Italia.

L’afflusso è stato notevole, il salone della sede era gremito di gente.

Erano presenti i rappresentanti c o m u n a l i al completo ( S i n d a c o , Vicesindaco, Assessori), le forze di polizia, Don Luigi Parroco di Sant’Ambrogio, il presidente del Club Alpino Italiano di Cinisello Claudio Gerelli, il consigliere dell’Associazione Nazionale Alpini Avvocato Lavizzari, tutti i soci con le relative famiglie e tantissime associazione e cittadini.

Ma come ricordare questo evento senza cadere nella retorica delle frasi fatte sentite milioni di volte ?

L’idea è stata quella di ripercorrere la storia e gli accadimenti di questi 150 anni, dai più noti a quelli addiritura sconosciuti, attraverso il Racconto Storico dell’Unità, accompagnato e scandito da proiezioni di diapositive, appropriate ad ogni passaggio, ed intervallate da canti del Coro C.A.I.-A.N.A.

Coro Cai-Ana Cinisello Balsamo

Notiziario “Bronchi Ululanti”

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all’immancabile saluto da parte delle autorità.

Grande trambusto e sorpresa ha suscitato la presenza di Giovanni Trapattoni all’evento, si potrebbe dire che anche lui ha fatto un pezzo della storia d’Italia seppur quella calcistica.

Nel dopo manifestazione siamo stati testimoni della sua proverbiale grinta e del suo “essere alla mano” tanto è vero che è rimasto a mangiare al rinfresco organizzato

dagli Alpini e successivamente ha partecipato ai nostri “canti in libertà” davanti a un bicchiere di vino.

Al termine del canto “Me compare Giacometo” ha recriminato per non aver avuto con se il nostro galeto quando recentemente ha dato al mondo una delle sue perle di saggezza popolare con la frase “...vogliono l’uovo, il culo caldo e la gallina”.

Paolo Motta

Q

La serata è proseguita successivamente con un concerto iniziato alle ore 20,30 in compagnia del Coro “Acqua Ciara” con i classici canti del nostro repertorio da il “Il ritorno”, “Amici miei”, “Oh signori” con la voce solista del corista Diego ed altri canti ancora.

L’acustica con la chiarezza e l’intellegibilità dei suoni ha contribuito a far risaltare la bellezza e l’armonia dei canti ed ha sicuramente spronato i nostri coristi a prestare la massima attenzione ed a fornire il massimo impegno canoro.

Sarà stato il luogo sacro, sarà stata l’acustica, saranno stati i nostri canti che hanno creato quell’armonia e che hanno contribuito a sensibilizzare ed a toccare l’animo dei coristi e dei fedeli presenti (la Chiesa era gremita), a tal punto che un po’ di gente emozionata si è asciugata gli occhi con i fazzoletti.

Al termine dell’esibizione il Parroco ci ha offerto una buona pastasciutta seguita da affettati ed un buon bicchiere di vino.

La serata l’abbiamo conclusa girando per il centro affollatissimo di Alpini e Torinesi, Bande strumentali, Cori e soprattutto tanta gente allegra e soffermandoci di tanto in tanto a cantare qualche canzone, raccogliendo attorno a noi molta gente entusiasta.

Lungo il percorso un corista si è perso, non facciamo nomi, ma chissà se pensava “sarà la volta buona?” la moglie Luigia in quel momento. Fortunatamente l’abbiamo recuperato dopo un’ora buona di attesa e quindi siamo tornati al pullman per il ritorno a casa.

L’ora era tarda ( le 3 e mezza di notte) ma ne è valsa la pena: ci siamo lasciati con un augurio di un “arrivederci alla prossima adunata!”.

Giuliano Monti

uest’anno l’adunata nazionale si è tenuta a Torino il 7 Maggio in occasione della celebrazione del 150° dell’Unità d‘Italia. Torino è stata la prima capitale d’Italia dopo la proclamazione del regno d’Italia del 1861.

Già lungo il percorso a piedi, da dove abbiamo lasciato il pullman e lungo il Po, per recarsi presso la Chiesa di San Giovanni Evangelista si aveva l’impressione di una grande partecipazione degli Alpini alla’84 Adunata Nazionale. Lungo le rive del Po, nei parchi adiacenti, era una lunga sequela di caravan, tende, bivacchi e di gente allegra seduta attorno ai tavoli e con i barbecue accessi.

C’era per l’occasione anche la prima tappa del Giro d’Italia, che partiva da Torino e che passava proprio lì lungo il Corso Vittorio Emanuele davanti alla Chiesa che ospitava il nostro Coro.

Parlare della bellezza della Chiesa in stile Gotico/Romanico non basterebbe un articolo; interessante è il parlare invece della splendida acustica che risaltava all’interno del tempio che è diviso in tre navate, quella centrale doppia in dimensioni rispetto alle laterali. La navata centrale termina in un’abside semicircolare, conclusa da una volta a bacino, in cui campeggia un dipinto ad uso mosaico alla bizantina che raffigura il Calvario e Gesù crocefisso. Le navate laterali si prolungano attorno all’abside formando un ambulacro ad anello che circonda la navata centrale.

L’arcata di mezzo, che misura 19 metri di altezza, e quelle laterali di 8 metri, sono sorrette da una serie di pilastri.

Questo per dare un’idea della costruzione architettonica, forse appositamente realizzata per far risaltare al massimo le voci.

Abbiamo accompagnato la Santa Messa delle ore 18 con i canti sacri dei Salmi, l’Ave Maria ed altri ancora.

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Notiziario “Bronchi Ululanti”

I

ncuriositi si fermano, si voltano, ascoltano: la spesa per un pò può aspettare c’è qualcuno che all’unisono canta Fratelli d’Italia.

Evidentemente per molti è una novità non sentirlo in televisione infatti ci troviamo a cantarlo in un ambiente veramente “non convenzionale”, il centro commerciale La Fontana di Cinisello in un “nuovo” giorno di festa, giovedì 17 Marzo.

Noi Italiani per cantare siamo sempre pronti e così li nel supermercato, nell’andirivieni e nel sottofondo di suoni confusi e discordanti, un coro stà celebrando l’unità di un popolo che vuole essere Nazione.

Ci sono alcuni anziani, facili alla commozione, come chi ha patito, gioito, sofferto fatiche (forse anche di una guerra mondiale) ed è appena uscito dal tempo della ricostruzione di una terra e di una nuova coscienza civica.

Fratelli d’Italia: l’inno è abbastanza breve ma ecco che vedo due quindicenni o giù di li piovuti li per caso (solo a far finta di fare shopping) muovere le labbra e cercar di seguire il testo dell’Inno Nazionale, cantano....strano.

Quando, non troppi anni fa, qualche giovane provava anche solo a intonare questo canto, veniva deriso e sfottuto: matusa era un gentile eufemismo !

Mentre sull’improvvisato palco cantavamo coprendo in qualche modo il brusio del centro commerciale ho visto qualcosa di nuovo: quei due ragazzini che accompagnavano il canto forse non sono solo un caso o un’occasione festaiola, mi auguro sia qualcosa di nuovo

C

arissimi amici del Coro CAI ANA di Cinisello Balsamo...così comincia la mail che abbiamo ricevuto da Gianfranco Algarotti direttore del Coro “Delphum” di Dervio (Lc).

Nella mail ci metteva al corrente di aver avuto tra le sue fila un corista, Benito Strenghetto, che circa un anno fa, nel gennaio 2010, è “andato avanti” e ora riposa nel cimitero di Cinisello Balsamo, città in cui vivono i suoi figli e in cui si è trasferita anche l’anziana moglie.

La mail prosegue avanzando una proposta...”Per l’amicizia che ci ha fortemente legato a lui, ci sarebbe piaciuto dedicargli una serata con alcuni canti alpini e popolari.......ma vado oltre: vi andrebbe di condividere con noi un’eventuale serata, eseguendo alcuni canti del vostro repertorio?”

Ma non solo il Coro era stato contattato, anche gli Alpini si sono visti recapiare la stessa richiesta e così è stato facile unire le forze per soddisfare la richiesta degli amici coristi di Dervio.

Coro Cai-Ana Cinisello Balsamo

nel collettivo civile.

Certo ci sono volute sette generazioni (più o meno 150 anni) per incuriosire e fermare acquirenti di un supermercato, ai cui responsabili sicuramente va un sentito grazie per la sensibilità civica dimostrata: quanto tempo passerà prima che ogni Italiano si fermi e in rispettoso silenzio ascolti l’Inno fino al termine, come succede in altri paesi ?

Spero non altri 150 anni.

Terminato il canto i molti che si erano fermati hanno applaudito contrastando la confusione e il brusio di sottofondo. Il Coro ha proseguio eseguendo ancora qualche “canta” degli Alpini e alcuni canti popolari seguiti anche qui da sentiti applausi.

Dal pianterreno ci siamo spostati a quello superiore dove abbiamo trovato meno caldo e un’aria più respirabile, durante il canto un po di commozione da parte di un ex Alpino e ancora applausi da pochi ma attenti ascoltatori.

Le voci s’erano a questo punto arrochite: acqua fresca e vinello frizzante a bagnare e ristorare le ugole dei “Bronchi Ululanti” sono stati provvidenziali.

Il centro commerciale riprende il suo ritmo un po’ caotico, un po’ da mercato festaiolo.

Ripenso a questo mini-concerto, agli anziani commossi, alle due ragazzine in jeans e ombelico scoperto che hanno partecipato e seguito....Va pensiero….Forse l’Italia davvero s’è desta….

Renato Maroni E così, Venerdì 17 Maggio, è stata organizzata la serata nella sede degli Alpini, dove abbiamo consumato un'apprezzata cena e si sono scaldate le voci con del buon vino.

Il Coro di Dervio, la cui denominazione esatta è Coro Delphum (nome latino di Dervio), è nato nel 1998 e conta oggi trentacinque coristi provenienti da diversi paesi della zona dell’Alto Lario e si esibisce in occasione di feste popolari, concerti e raduni alpini.

Il Coro di Dervio si è esibito in canti lombardi come “la mia bela la mi aspeta” e “quand sona i campànn” e tanti altri ancora. Di seguito si è esibito anche il nostro Coro C.A.I.-A.N.A. con il proprio repertorio da “l’ultima notte”, “trentratre” e tanti altri ancora per concludere con i due cori insieme con “amici miei”.

Commovente la partecipazione dei familiari che non hanno mancato di ringraziare tutti i partecipanti per la bellissima serata organizzata in memoria del loro familiare.

La serata si è chiusa con lo scambio dei Gagliardetti tra i Cori ed il Gruppo Alpini.

L’occasione ha contribuito a creare tra i due cori un feeling che permetterà sicuramente in futuro di incontraci ancora a qualche manifestazione per cantare insieme.

Paolo Motta