Notiziario del Coro C.a.i. - A.n.a di Cinisello Balsamo Editoriale
Q
uesto numero è interamente dedicato alla cronaca dei momenti vissuti insieme dai coristi nell’ultimo mese, l’unica eccezione è la “Lettera in redazione”. Ho voluto dare priorità all’attualità e a ciò che andava raccontato subito, ma così facendo ho dovuto lasciare da parte alcune cose importanti ed altre più curiose. Il materiale non pubblicato è quello che considero “senza tempo” come ad esempio la storia del coro che troverà spazio nei prossimi numeri. “Bronchi Ululanti” deve essere qualcosa di vivo, fresco e che principalmente racconti l’attualità e la vita del coro.
Aprile 2008 - Anno 1 - N° 3
Un salto indietro...nell’armonia
“F
rittole, 1400 quasi 1500…” non vi dice niente? se dico Benigni e Troisi ? non vi ricorda ancora niente? va bene vi dirò di cosa sto parlando. Questa citazione è presa da un grande film del 1984 dal titolo “Non ci resta che piangere” in cui i due protagonisti, dai giorni nostri, si ritrovano misteriosamente sbalzati indietro nel tempo fino al 1492. Cosa c’entra questo con la visita a Fortunago di un pugno di coristi in viaggio di lavoro nel luogo in cui si sposerà Gianmario ? chi non c’era non può capire e non ci crederà ma a noi è accaduta la stessa cosa. Ore 7,30 di Domenica 20 Aprile; partenza dalla sede degli Alpini, tangenziale nord, tangenziale ovest, Milano-Genova, Bereguardo, Pavia , Casteggio, Montebello della Battaglia… ecco ! proprio qui ! o appena dopo dev’essere successo. Non ci siamo accorti di nulla, ma per forza qualcosa è avvenuto, forse nell’attraversare quel ponte, forse svoltando a quel crocicchio, forse nel tratto di strada nel bosco. Fatto sta che abbiamo varcato una soglia magica che ci ha traghettato in un mondo parallelo dove l’equilibrio tra l’uomo e la natura è perfetto. E’ impossibile ma cercherò di trasmettervi un’immagine di questo angolo di paradiso fatto di un cielo azzurro a perdita d’occhio. Nuvole sparse e basse quanto basta per sentirne la fisicità e la delicatezza. Un sole ancora “amico” che con dolcezza da vita, luce e risalto a ogni elemento. Le colline perfette nella loro morbidezza sono coperte di un soffice manto erboso. Una sola parola può descrivere il mondo in cui eravamo immersi, armonia. Paolo Motta Dopo qualche chilometro in cui non ricordo di aver guidato, ma di essere scivolato tra una curva e l’altra arriviamo passando sulla cresta di una collina ad uno dei “Borghi più belli d’Italia” Fortunago. La smania di cominciare a vivere in questo ambiente è al massimo e in un attimo siamo in cima alla collina dove Diego ci sta già aspettando. La chiesa è piccola ma siamo solo in sedici e un posticino comodo lo troviamo. Viene Editoriale pag.1 a salutarci il parroco, un uomo di bassa statura che definirlo corpulento e paffuto è riduttivo, ha la forma dell’omino Michelin, ma trasmette una Un salto indietro... pag.1 grande serenità e tranquillità. Il caso ha voluto che proprio quel giorno e in Cena sociale annuale pag.2 quella chiesetta si svolgesse una messa in ricordo dei Partigiani caduti nei Bassano del Grappa pag.3 giorni della Liberazione in quelle valli. Così davanti alle massime cariche di alcuni comuni della zona, rappresentanti delle forze dell’ordine e onorevoli 50° ANA Limbiate pag.3 abbiamo cantato i nostri classici della messa sorprendendo tutti. Al termine Lettere in redazione pag.4 è stato bello tornare a crogiolarsi al sole. Ormai una nuova forza si faceva sentire al nostro interno e così attraverso il borgo siamo tornati alle auto Prossimi appuntamenti pag.4 per dirigerci al “ristoro”. La meta si trova a qualche chilometro da Casteggio
SOMMARIO
(continua a pag. 2)
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