Corriere della Salute e Sicurezza n. 5/2025

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Corriere della Salute e Sicurezza

Notizie e segnalazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, con link ai siti e ai documenti ufficiali

La Relazione annuale dell’Inail, tra parole e numeri impietosi

Il Ministro Calderone: “Serve un patto nazionale per la sicurezza”

Inail: Ondate di calore, dal 23 giugno è attivo il numero di pubblica utilità 1500

INL: nuovo sistema digitale per la trasparenza e la sicurezza per Patente a crediti nei cantieri

EU-OSHA: studio sulle tessere di identificazione dei lavoratori

Bando Isi 2024: disponibile l’indirizzo dello sportello informatico nella funzione online Isi domanda

COMMISSIONE EUROPEA: Investimento di 3,66 miliardi di euro dai proventi dello scambio di quote di emissione dell'UE in sistemi energetici più puliti

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La Relazione annuale dell’Inail, tra parole e numeri impietosi

La presentazione della Relazione annuale dell’Inail ci ricorda che c’è ancora molto da fare perché nel 2024 sono stabili le denunce di infortunio e di casi mortali e sono in aumento quelle delle malattie professionali.

Il Professor D’Ascenzo, Presidente dell’Istituto ha sciorinato i numeri impietosi di una realtà che continua a ripresentarsi uguale a sé stessa:

• 593.000 denunce di infortunio

• 1202 morti sul lavoro (uno in più dello scorso anno)

• 88.000 denunce di malattia professionale

Questi dati si commentano da soli e, seppur con un paio di precisazioni sul fatto che contengono il fenomeno degli infortuni “in itinere” nel percorso casa-lavoro-casa e che contengono, ormai stabilmente, anche gli studenti, sono numeri tragici.

Il fatto è che alla grande caratura di momenti istituzionali, come in questa occasione nell’auditorium “Antonio Mango” della Direzione generale dell’Inail, alla presente persino del Capo dello Stato, delle più alte cariche del Parlamento e di mezzo Governo, com’è successo per questa occasione, nulla cambia nella realtà.

È una amara constatazione perché vuol dire che le ricette messe in campo, anche da questo Governo, non incidono come dovrebbero.

Per questo la Confsal insiste nel ribadire le proprie proposte, contenute nel suo “Decalogo della prevenzione partecipata” irrobustite da quelle presentate a Bologna (Ambiente Lavoro l’11 giugno) e formalizzate di recente al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, a partire dalla istituzione del Polo Unico della sicurezza proprio presso l’Inail, dotato di migliaia di tecnici in più per riequilibrare il rapporto aziende/ispettori.

Di seguito la comunicazione ufficiale dell’Inail e il link relativo

“Alla presenza del Capo dello Stato, il presidente dell’inail Prof. Fabrizio D’Ascenzo ha illustrato i dati sull’andamento infortunistico e le principali iniziative realizzate dall’Inail sui fronti dell’assicurazione, della prevenzione, della sanità, della ricerca e degli investimenti, indicando gli obiettivi strategici per il futuro.

La fotografia scattata al 30 aprile 2025 mostra per il 2024 una sostanziale stabilità delle denunce di infortunio. L’aumento dello 0,4% rispetto all’anno precedente, da 590mila a 593mila casi, è imputabile alla componente degli studenti, le cui denunce

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hanno raggiunto quota 78mila, di cui 2.100 nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto), pari a circa il 10% in più dell’anno precedente, quando la copertura Inail è stata estesa a tutte le attività di insegnamento-apprendimento, superando i limiti precedenti legati alle sole esercitazioni pratiche. Quelle relative ai lavoratori sono invece diminuite dell’1%, da 519mila a 515mila. I casi mortali denunciati sono stati 1.202, uno in più rispetto al 2023: in lieve calo tra i lavoratori (da 1.193 a 1.189), ma in aumento tra gli studenti (da 8 a 13, di cui uno nei Pcto).

Più di quattro decessi su 10 “fuori dall’azienda”.

Prendendo in considerazione i soli casi occorsi ai lavoratori in senso stretto, che si differenziano da quelli degli studenti per contesti, dinamiche e caratteristiche, nel 2024 si conferma la contrazione degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro, ovvero nello svolgimento dell’attività lavorativa (-1,9%, da 421.533 a 413.517), mentre aumentano quelli in itinere, a cui la Relazione annuale dedica un focus di approfondimento, che sono tornati sui livelli pre-pandemia (+3,1%, da 97.939 a 101.000).

La quota delle denunce degli infortuni avvenuti nel tragitto casa-lavoro è stata pari al 19,6% del totale, in costante crescita dal 2020. I casi “fuori dall’azienda” (avvenuti, cioè, “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”) sono stati 117mila, pari al 22,8% del totale, il valore più elevato del quinquennio 2020-2024 sia in termini assoluti che di incidenza sul totale. I casi mortali in itinere sono aumentati del 10,2% (da 275 a 303), mentre quelli in occasione di lavoro sono diminuiti del 3,5% (da 918 a 886). Complessivamente il 42,3% dei decessi si è verificato “fuori dall’azienda”.

Per le malattie professionali il dato più alto degli ultimi 50 anni.

Per quanto riguarda le patologie lavoro-correlate, le 88mila denunce del 2024, in crescita del 21,8% rispetto quasi 73mila del 2023, rappresentano il dato più elevato degli ultimi 50 anni. Gli incrementi registrati quasi ininterrottamente dal 2000, per effetto di una maggiore informazione in merito alle coperture assicurative e dell’ampliamento delle malattie riconoscibili, hanno avuto solo un’interruzione nel 2020 quando, a causa della pandemia da Covid-19, le patologie denunciate sono state circa 45mila. Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono stati circa 58mila, in aumento del 18,7% rispetto ai quasi 49mila del 2023. Per un singolo lavoratore afflitto da diverse patologie, infatti, possono essere protocollate più denunce.

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Il Ministro Calderone: “Serve un patto nazionale per la sicurezza”

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone è intervenuta oggi alla presentazione del Rapporto annuale Inail 2024 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel suo intervento, forte il richiamo a un patto nazionale per la sicurezza da fondare su 4 pilastri: trasparenza, formazione, prevenzione e innovazione.

Sottolineando il clima “diverso e positivo con le parti sociali”, il Ministro ha ricordato che la sicurezza sul lavoro è una frontiera etica “che ci invita a guardare i numeri non come semplici cifre, ma come vite, diritti, doveri, responsabilità”. E ancora che “lo Stato, attraverso l’Inail, si pone accanto ai suoi cittadini al lavoro e particolarità italiana, in itinere: l’Italia, infatti, a differenza di altri Paesi ha la lungimiranza e la sensibilità di monitorare e quindi tutelare, anche il tempo fragile che separa la casa dal lavoro”.

Il Ministro ha inoltre ringraziato le persone al lavoro per e con l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro per il costante impegno dimostrato al servizio del Paese e dei suoi cittadini, con un saluto in particolare al Presidente D’Ascenzo, al Direttore Generale Fiori, ai Consiglieri d’Amministrazione e ai componenti del Collegio Sindacale di Inail e del CIV.

Inail: Ondate di calore, dal 23 giugno è attivo il numero di pubblica utilità 1500

A partire da lunedì 23 giugno e fino a metà settembre, il Ministero della Salute, in collaborazione con l’Inail, ha riattivato il numero di pubblica utilità 1500, che rientra tra le attività previste dal Piano caldo estate 2025, operativo dal 26 maggio, per la prevenzione degli effetti negativi del caldo sulla salute. Il servizio telefonico gratuito, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00, festivi esclusi, fornisce indicazioni sui servizi sociosanitari presenti sul territorio nazionale e sui comportamenti corretti da adottare per proteggersi dalle ondate di calore, anche nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione alle persone più fragili e ai lavoratori impiegati in attività all’aperto, più esposti alle alte temperature.

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Le informazioni fornite dal 1500.

Più nel dettaglio, chiamando il 1500 è possibile ricevere informazioni sulle previsioni del sistema di sorveglianza delle ondate di calore del Ministero della Salute e sui servizi attivati sul territorio da Regioni e Comuni e indicazioni su come risolvere eventuali situazioni di disagio. È previsto, inoltre, un counseling di tipo medico-sanitario, grazie alla collaborazione dei dirigenti sanitari del Ministero della Salute, che assicurano il presidio di un secondo livello di risposta.

Sicurezza sul lavoro, in corso gli incontri tecnici al Ministero del Lavoro

Nella sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di via Flavia,si è tenuto il primo degli incontri tecnici con le rappresentanze sindacali e datoriali per la definizione di nuove misure in materia di sicurezza sul lavoro. Il tavolo, che segue temporalmente quelli tenutisi a Palazzo Chigi nelle scorse settimane, si è aperto con l’intervento del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, che ha indicato tempi e temi per la definizione congiunta delle misure da inserire in un provvedimento da presentare entro la fine di luglio 2025. Rispetto alle misure per fronteggiare l’emergenza climatica invece, la richiesta è stata quella di chiudere rapidamente un accordo condiviso per procedere con maggiore rapidità all’entrata in vigore della regolamentazione su scala nazionale.

Si prevedono incontri ravvicinati nel tempo e suddivisi in tavoli tematici paralleli: dalla stabilizzazione dell’estensione dell’assicurazione Inail nelle scuole di ogni ordine e grado per personale docente e non docente e per gli studenti, alla promozione di una formazione efficace in materia, che aumenti la capacità di prevenire gli infortuni; dalla previsione di meccanismi di premialità per chi investe in sicurezza, al potenziamento del ruolo della bilateralità e alle modalità con cui migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro in caso di appalti e subappalti.

“Anche oggi, come già a Palazzo Chigi, il confronto è stato pacato, concreto, molto interessante - ha affermato il Ministro Calderone - ed è evidente la volontà di tutti di migliorare la qualità della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

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INL: nuovo sistema digitale per la trasparenza e la sicurezza per Patente a crediti nei cantieri

Con l’adozione del Decreto Direttoriale n. 43/2025, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro introduce un sistema digitale innovativo per la visualizzazione della patente a crediti destinata a imprese e lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili. Il nuovo portale, accessibile tramite SPID o CIE, consentirà la consultazione in tempo reale del punteggio associato a ciascun operatore, promuovendo una maggiore trasparenza e responsabilizzazione nel settore edile.

“Con il decreto direttoriale del 25 giugno 2025 introduciamo un sistema digitale innovativo e sicuro per la visualizzazione della patente a crediti, che rappresenta un importante strumento di trasparenza nell’ambito dei cantieri edili. La possibilità di verificare il punteggio della patente consentirà una selezione più attenta e qualificata degli operatori, contribuendo a innalzare i livelli di sicurezza e legalità. È un passo concreto verso un sistema del lavoro più responsabile ed efficiente”, ha dichiarato il direttore generale dell’INL Danilo Papa.

L’accesso è riservato a soggetti specifici, tra cui pubbliche amministrazioni, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, organismi paritetici e committenti. L’iniziativa si inserisce nel quadro delle misure previste dal PNRR per il rafforzamento della sicurezza sul lavoro e il contrasto al lavoro irregolare.

EU-OSHA: studio sulle tessere di identificazione dei lavoratori

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) ha pubblicato un rilevante documento di riflessione intitolato “Labour Identification Cards and their Use for Occupational Safety and Health”. Il contributo, frutto di un’attenta analisi degli studi e delle ricerche in materia, esplora il ruolo e l’efficacia delle tessere di identificazione dei lavoratori come strumento per rafforzare la conformità alle normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL) e il contrasto al lavoro nero e alle frodi contributive, con un’attenzione particolare al complesso settore delle costruzioni, che rimane quello con la più alta ricorrenza di incidenti in Europa.

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Le carte d’identificazione come strumento di trasparenza e controllo. Il documento definisce le tessere di identificazione come strumenti di certificazione individuale che contengono dati visibili e spesso digitalmente archiviati, attestanti il rispetto dei requisiti da parte del datore di lavoro e/o del lavoratore. L’obiettivo principale di queste tessere è migliorare la trasparenza, facilitare il controllo delle condizioni di lavoro e contrastare il lavoro sommerso. Il documento sottolinea come, oltre a questi scopi primari, vi sia un crescente interesse per il loro potenziale impatto positivo nel campo della sicurezza e salute occupazionale. Le tessere possono migliorare la SSL.

Sebbene lo studio EU-OSHA rilevi la difficoltà di isolare e misurare l’impatto dell’introduzione delle tessere identificative sulla SSL, identifica anche diversi modi in cui queste possono concretamente contribuire al miglioramento della salute e sicurezza sul lavoro. Ad esempio, possono facilitare la verifica immediata dell’avvenuta formazione obbligatoria in materia di SSL per i lavoratori che accedono a un cantiere, assicurando che solo personale qualificato e adeguatamente istruito operi in ambienti a rischio. Inoltre, queste tessere possono contenere informazioni relative a eventuali abilitazioni specifiche o certificazioni sanitarie, permettendo ai responsabili della sicurezza di avere un quadro chiaro delle competenze e delle condizioni di idoneità dei lavoratori presenti. In alcuni contesti, le tessere sono utilizzate anche per monitorare gli orari di lavoro, contribuendo a prevenire la fatica eccessiva e i rischi ad essa correlati, o per tracciare l’accesso a zone con pericoli specifici, garantendo che solo il personale autorizzato possa accedervi. Le evidenze, ad esempio nel Regno Unito, registrano una significativa riduzione degli incidenti mortali dopo la loro introduzione unitamente ad altre misure di prevenzione. Anche in Spagna si è registrato un effetto simile, oltre ad un’efficacia nel monitoraggio della formazione professionale. Il settore ad alto rischio delle costruzioni: un banco di prova ideale. Il settore delle costruzioni è caratterizzato da cantieri temporanei, frequente uso di catene di subappalto e di distacco di lavoratori, nonché dalla collaborazione di molteplici soggetti, tra cui diversi datori di lavoro e gruppi di lavoratori. Un contesto ideale per lo studio dell’applicazione delle tessere di identificazione e del loro possibile contributo a una migliore gestione dei rischi specifici del settore. La complessità di questo ambiente lavorativo rende, infatti, strategica l’adozione di strumenti che possano migliorare il coordinamento e la vigilanza sulle condizioni di SSL.

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Bando Isi 2024: disponibile l’indirizzo dello sportello informatico nella funzione online Isi domanda

Dal 14 giugno 2025 è disponibile, all’interno della procedura Isi domanda, il link per l’accesso allo sportello informatico, come previsto nella “Tabella temporale” (Momento3). A partire dalle ore 10.00 del 19 giugno 2025 le micro e piccole imprese dell’agricoltura primaria possono autenticarsi e accedere alla pagina di attesa per la partecipazione allo sportello informatico (Momento 4) secondo le modalità operative descritte nel documento “Regole tecniche e modalità di svolgimento dello sportello informatico Isi 2024”.

Si raccomanda di effettuare la registrazione sul portale partecipante almeno due giorni prima dell’apertura dello sportello. Il 19 giugno, dalle ore 11.00 alle 11.20, le imprese che hanno concluso correttamente la registrazione al portale partecipante possono, previa autenticazione, inviare la domanda tramite lo sportello informatico (Momenti 5 e 6 della “Tabella temporale”). Al fine di non compromettere la possibilità di inviare la domanda, si raccomanda di effettuare la registrazione sul portale partecipante almeno due giorni prima dell’apertura dello sportello informatico. Per approfondimenti consultare le “Regole tecniche e modalità di svolgimento dello sportello informatico Isi 2024”.

Sensibilizzanti cutanei: le differenze di sesso e di genere nell’esposizione professionale

Lo studio Dimeila, dell’Inail, mette in evidenza come la fisiologia cutanea tra uomini e donne presenti differenze significative, con la pelle femminile generalmente più sottile e vulnerabile.

Ma oltre al sesso biologico, anche il genere, ovvero il ruolo sociale e culturale e le abitudini di vita, incide sulla maggiore esposizione. Le donne sono infatti spesso maggiormente impegnate in mansioni caratterizzate da “lavoro umido”, come l’assistenza sanitaria o l’estetica, aumentando così il rischio di dermatiti allergiche. Anche il lavoro domestico, storicamente più associato al genere femminile, contribuisce a questa fragilità cutanea.

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Il caso del nichel.

Un esempio emblematico di come sesso e genere si intreccino nell’insorgenza delle dermatiti è l’allergia al nichel. Storicamente più diffusa tra le donne (25%) rispetto agli uomini (4-5%), l’allergia è risultata correlata all’uso di orecchini e piercing, diffusi precocemente perlopiù tra le ragazze. Dopo l’introduzione della restrizione europea del 2006, che vieta il rilascio eccessivo di nichel in oggetti metallici a contatto con la pelle, la prevalenza nelle donne è crollata fino a livelli simili a quelli maschili. Interessante notare come, tra gli uomini con piercing precedenti alla restrizione, i tassi di allergia fossero simili a quelli femminili, confermando che il fattore determinante non è solo biologico, ma anche sociale.

Prevenzione per un sistema più equo e sicuro.

Le evidenze raccolte indicano l’urgenza di adottare misure preventive specifiche nei luoghi di lavoro. Sarebbe opportuno che i datori di lavoro, con il supporto dei medici competenti, identificassero le situazioni a rischio per promuovere strategie finalizzate a ridurre l’esposizione diretta a sostanze sensibilizzanti, soprattutto nei soggetti più vulnerabili. Un’anamnesi approfondita, la sorveglianza sanitaria e la formazione mirata sono strumenti fondamentali per tutelare equamente la salute di lavoratrici e lavoratori, tenendo conto non solo delle differenze biologiche, ma anche di quelle culturali e sociali che influenzano i rischi sul lavoro.

COMMISSIONE EUROPEA:

Investimento di 3,66 miliardi di euro dai proventi dello scambio di quote di emissione dell’UE in sistemi energetici più puliti

Oggi la Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti hanno annunciato che 3,66 miliardi di euro sono stati erogati dal Fondo per la modernizzazione a sostegno di 34 progetti connessi all’energia in nove Stati membri dell’UE. Tali investimenti sosterranno la modernizzazione dei sistemi energetici nell’UE. Ridurranno le emissioni di gas a effetto serra nei settori dell’energia, dell’industria e dei trasporti e miglioreranno l’efficienza energetica. I progetti aiuteranno gli Stati membri beneficiari a raggiungere i loro obiettivi in materia di clima ed energia. Rafforzeranno inoltre la competitività industriale dell’UE sostenendo infrastrutture energetiche moderne, efficienti e resilienti, promuovendo l’innovazione e contribuendo a ridurre le importazioni di combustibili fossili dell’UE.

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Finanziata dalle entrate del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS), questa è la più grande erogazione del Fondo per la modernizzazione fino ad oggi, portando il finanziamento totale erogato a 19,1 miliardi di EUR dal gennaio 2021. I beneficiari dell’erogazione odierna sono la Croazia (170 milioni di euro), la Cechia (1,05 miliardi di euro), la Grecia (113,6 milioni di euro), l’Ungheria (181,3 milioni di euro), la Lettonia (40 milioni di euro), la Lituania (37 milioni di euro), la Polonia (1,33 miliardi di euro), la Romania (712,3 milioni di euro) e la Slovenia (19,7 milioni di euro). Questo ciclo comprende i primi investimenti in Grecia, che è diventata beneficiaria del Fondo per la modernizzazione nel gennaio 2024.

I 34 progetti sostenuti si concentrano sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, sull’uso e sulla diffusione di fonti energetiche rinnovabili, sulla modernizzazione delle reti energetiche e sull’efficienza energetica. Gli esempi includono:

• sostegno alla produzione e all’utilizzo di calore da fonti energetiche rinnovabili e all’efficienza energetica nei sistemi di riscaldamento e raffrescamento in Croazia;

• investimenti nella capacità di stoccaggio dell’energia elettrica da fonti rinnovabili in Cechia;

• sostituzione degli autobus diesel urbani con nuovi autobus elettrici urbani in Grecia;

• migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici in Ungheria;

• aumentare la capacità della rete elettrica in Lettonia;

• investimenti in capacità di stoccaggio dell’energia su larga scala in Lituania;

• sviluppo di un programma “Aria pulita” a sostegno del miglioramento dell’efficienza energetica e della sostituzione delle fonti di calore nelle case unifamiliari in Polonia;

• aumentare l’efficienza energetica negli impianti ETS dell’UE in Romania;

• modernizzazione e sviluppo della rete di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica per facilitare l’integrazione delle energie rinnovabili in Slovenia.

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SAFETY CONFSAL

Salute e Sicurezza sul Lavoro

IL DECALOGO DELLA SICUREZZA

PER LA PREVENZIONE PARTECIPATA

I numeri parlano e ci dicono che gli infortuni e le malattie professionali continuano a crescere. Il Paese soffre quotidianamente, in termini di morti e dolore, una piaga che non si riesce ancora a debellare che produce un costo annuale stimato del 6,3% del PIL. La Confsal, a valle di un impegno ormai pluriennale sugli aspetti della safety, ha condensato le proprie proposte in un decalogo che è stato reso pubblico a Bologna in occasione del Salone di Ambiente e Lavoro, principale Fiera nazionale della salute e della sicurezza sul lavoro e che, aggiornato e integrato, è stato proposto al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, in occasione del primo incontro con le Parti Sociali convocato al Ministero il 12 gennaio 2023.

Proponiamo di

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Creare un’Agenzia o Polo nazionale, quale soggetto unico deputato a coordinare prevenzione e vigilanza, informazione e formazione, assistenza e consulenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro

Educare le nuove generazioni alla cultura della sicurezza inserendo nei programmi didattici della scuola secondaria

“La salute e sicurezza del lavoro” come disciplina scolastica obbligatoria

Diffondere una “prevenzione partecipata” con il coinvolgimento attivo di tutti i lavoratori, mettendo la loro partecipazione al centro dell’azione di prevenzione unitamente a tutti gli attori coinvolti nel sistema di prevenzione

Promuovere la diffusione di MOG-SGSL - Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza del Lavoro - incentivandone economicamente l’adozione da parte delle aziende, tramite il credito di imposta e/o l’esenzione temporanea dal contributo INAIL 4

Favorire l'instaurarsi di un rapporto di cooperazione e collaborazione tra gli organi di vigilanza dello stato e le aziende, dando a esse la possibilità di verificare preventivamente la propria situazione effettiva sul rispetto delle norme sulla sicurezza, per poter così rimediare alle difformità rilevate 5

Incrementare fortemente l’organico degli ispettori tecnici per la sicurezza sul lavoro in modo che la vigilanza sull’applicazione della normativa abbia anche una funzione preventiva; assumendo a tal fine migliaia di giovani qualificati con adeguata preparazione nel campo ingegneristico, tecnico e scientifico

Potenziare e migliorare la formazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza - RLS - per ridurre il disequilibrio che si riscontra nella preparazione tecnica dei RLS rispetto alle altre figure aziendali impegnate nel sistema di prevenzione e protezione 7

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Garantire qualità ed efficacia alla preparazione delle principali figure di sistema, dando applicazione sollecita e concreta alle modifiche normative previste dal D.L. 146/2021 (Legge 215/2021), per realizzare i cambiamenti previsti nell’ambito della formazione

Potenziare il sostegno alle iniziative di prevenzione tramite la formazione, l’informazione e la consulenza attraverso maggiori investimenti da parte dell’Inail rispetto a quelli che attualmente mette a disposizione del tessuto produttivo del Paese

Incrementare le risorse per la ricerca scientifica “prevenzionale” su infortuni e rischi emergenti, tramite l’Inail, le Università e gli altri Enti di ricerca, assicurando che i risultati dei progetti completati vengano resi più agevolmente accessibili per il trasferimento al mondo produttivo e alle Parti Sociali

https://bit.ly/decalogo_safety_confsal

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