Corriere dell'Economia n. 13/2025

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Corriere dell‘Economia

Sintesi esplicative di documenti e studi a carattere economico di rilievo nazionale, europeo ed internazionale, con link ai documenti ufficiali.

CNEL: secondo numero del bollettino sul mercato del lavoro

OCSE: Disuguaglianze nella diffusione dell’IA

BCE: Sviluppi economici, finanziari e monetari

INPS: Assegno di inclusione – domande di rinnovo

INPS: riforma dell’accertamento della condizione di disabilità

INPS: Sportelli INPS –videochiamata con l’utente

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CNEL: secondo numero del bollettino sul mercato del lavoro

È stato pubblicato il secondo numero del “Bollettino CNEL sul Mercato del Lavoro” per il 2025, frutto della collaborazione tra CNEL e ISTAT, con l’obiettivo di rendere più accessibili e comprensibili le statistiche ufficiali. Questo bollettino, basato sui dati del primo trimestre dell’anno, si concentra in particolare sulle dinamiche di transizione tra occupazione, disoccupazione e inattività che hanno interessato le persone nel corso degli ultimi dodici mesi.

Il presidente del CNEL, Renato Brunetta, ha commentato i dati affermando che il quadro generale continua a migliorare: gli occupati superano ormai i 24 milioni, la disoccupazione cala e si rafforzano le dinamiche verso forme di lavoro più stabili. Tuttavia, ha sottolineato che uno dei principali problemi resta la bassa partecipazione femminile al lavoro, in particolare nel Mezzogiorno, un fattore che contribuisce significativamente al divario occupazionale di circa 3 milioni di persone tra l’Italia e i Paesi del Nord Europa. Colmare questo divario, ha aggiunto, rappresenta una delle sfide più importanti, da affrontare puntando soprattutto sull’incremento dell’occupazione femminile.

Nel primo trimestre del 2025, il mercato del lavoro italiano ha registrato segnali di ulteriore crescita: gli occupati tra i 15 e i 64 anni sono aumentati di oltre 400 mila unità rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 24,1 milioni, con un tasso di occupazione salito al 62,5%. La crescita ha riguardato sia gli uomini sia le donne, con un aumento più consistente tra queste ultime. Anche tra la popolazione straniera si osserva un miglioramento, in particolare tra gli uomini.

La disoccupazione è scesa al 6,8%, con un calo di 0,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2024. Il miglioramento è stato particolarmente evidente tra le donne e ancor più tra le straniere, il cui tasso di disoccupazione è diminuito del 3,1%. Anche il numero degli inattivi si è ridotto, con circa 95 mila persone in meno.

A livello territoriale, il Mezzogiorno ha mostrato i progressi più evidenti: l’occupazione è aumentata di 1,3 punti percentuali e la disoccupazione è calata di 1,5 punti, con una lieve riduzione anche del tasso di inattività.

Un segnale positivo arriva anche dal consolidamento del lavoro stabile: l’aumento dell’occupazione è dovuto soprattutto alla crescita dei contratti a tempo indeterminato (+4,7% tra gli uomini e +3,2% tra le donne), mentre si registra un calo dei con23 06 25

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tratti a termine. I lavoratori autonomi restano sostanzialmente stabili, con leggere variazioni in base al genere.

Analizzando le trasformazioni individuali nell’arco di un anno, emerge una maggiore tenuta dell’occupazione: il 96,8% degli uomini e il 95,6% delle donne conserva il proprio impiego dopo 12 mesi. Diminuiscono anche i passaggi verso disoccupazione e inattività, segno di una maggiore solidità del mercato del lavoro e di una minore instabilità occupazionale.

Nonostante questo, le transizioni da lavoro a termine a lavoro stabile restano contenute: interessano solo il 14% delle donne e il 16,3% degli uomini. Ancora più rare sono le transizioni verso il lavoro autonomo. È allarmante il dato secondo cui circa l’11-12% dei lavoratori a termine esce completamente dal mercato del lavoro. Tra le persone in cerca di occupazione, solo il 19,2% degli uomini e il 16,1% delle donne riesce a trovare un impiego entro un anno. Questo evidenzia un alto rischio di esclusione sociale, soprattutto per le donne, tra le quali il 55% abbandona il mercato del lavoro.

Infine, si segnala una forte permanenza nella condizione di inattività: circa il 90% delle donne e l’85% degli uomini inattivi continuano a esserlo anche dopo un anno. Il sistema risulta ancora debole nel recuperare chi è uscito dal mercato del lavoro o non vi ha mai fatto ingresso.

Nel complesso, i dati mostrano una fase di consolidamento del mercato del lavoro, ma con criticità persistenti legate alla partecipazione femminile, all’elevata inattività e alle disuguaglianze territoriali. Resta quindi fondamentale attuare politiche attive mirate per favorire il reinserimento lavorativo e contrastare le forme di esclusione.

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27 06 25

ISTAT: Fiducia dei consumatori e delle imprese

Giugno

2025

Nel mese di giugno 2025 si registra un leggero calo dell’indice di fiducia dei consumatori, che passa da 96,5 a 96,1, mentre la fiducia delle imprese mostra un incremento, salendo da 93,1 a 93,9.

Tutte le componenti dell’indice che misura la fiducia dei consumatori risultano in peggioramento, ad eccezione delle valutazioni e delle aspettative riguardo alla situazione economica generale e al futuro dell’occupazione.

I quattro indicatori che sintetizzano il sentiment dei consumatori mostrano andamenti diversi:

• Il clima economico migliora (da 97,5 a 99,6)

• Il clima futuro rimane stabile (93,7)

• Il clima personale e il clima corrente registrano invece un calo (rispettivamente 94,8 e 97,9)

Per quanto riguarda le imprese, il clima di fiducia è in aumento in quasi tutti i comparti, ad eccezione del commercio al dettaglio, dove si osserva una diminuzione dovuta soprattutto al calo registrato nella grande distribuzione.

In dettaglio:

• Manifattura: fiducia in lieve aumento (da 86,6 a 87,3); peggiorano i giudizi sugli ordini, ma migliorano le aspettative di produzione e si riducono le scorte.

• Costruzioni: crescita dell’ottimismo sull’occupazione e stabilità dei giudizi sugli ordini.

• Servizi di mercato: migliorano le valutazioni sugli ordini e sull’andamento degli affari; le aspettative restano pressoché invariate. All’interno di questo settore, si segnala un forte incremento nei servizi di trasporto e magazzinaggio, mentre i servizi turistici mostrano un peggioramento.

• Commercio al dettaglio: i giudizi sulle vendite sono in lieve miglioramento, ma le attese risultano in netto calo, in particolare nella grande distribuzione. Le scorte vengono percepite in leggera riduzione.

Nel complesso, a giugno 2025, la fiducia delle imprese continua a crescere per il secondo mese consecutivo, trainata dalle aspettative nei settori produttivi, mentre quella dei consumatori torna a diminuire dopo un breve miglioramento, riflettendo un diffuso peggioramento delle percezioni personali ed economiche, con poche eccezioni.

07 25

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OCSE: Disuguaglianze nella diffusione dell’IA

Nel biennio 2023-2024, l’uso dell’intelligenza artificiale da parte delle imprese ha registrato un’accelerazione significativa, spinta in particolare dallo sviluppo dell’IA generativa. Tuttavia, questa diffusione non è stata uniforme: alcune aziende, settori e territori hanno adottato le nuove tecnologie più rapidamente di altri, accentuando disuguaglianze già esistenti. I leader nell’utilizzo dell’IA si concentrano nei paesi e nelle regioni più avanzate sotto il profilo dell’innovazione, in particolare tra le grandi imprese e nei servizi basati sulla conoscenza. L’IA è impiegata come leva per aumentare la competitività aziendale, con applicazioni che variano molto a seconda del contesto locale. Nonostante il potenziale, ostacoli legati a problemi legali, alla protezione dei dati, alla mancanza di competenze e a costi elevati possono rallentare la diffusione, contribuendo alla creazione di nuovi divari.

L’introduzione dell’IA è più avanzata nei paesi e nelle regioni più innovative, come i Paesi nordici (Danimarca, Svezia, Finlandia), il Belgio e la Corea del Sud. In queste aree, l’adozione è particolarmente elevata nei servizi ad alta intensità di conoscenza e tra le grandi imprese. Alcune regioni metropolitane, come Bruxelles, Vienna e Oslo, mostrano tassi di adozione superiori al 30%. Anche aree non capitali ma ad alto contenuto tecnologico, come lo Jutland Centrale, registrano risultati significativi. Di contro, regioni più arretrate, soprattutto in alcune zone rurali dell’Europa orientale, presentano una diffusione ancora molto limitata dell’IA e una crescita più lenta. Le imprese di maggiori dimensioni e i settori più digitalizzati sono stati i primi ad adottare l’IA, potendo contare su risorse economiche, infrastrutture adeguate e personale qualificato. Nel 2024, quasi il 40% delle grandi aziende nei paesi OCSE utilizzava l’IA, contro appena il 12% delle piccole imprese. Nei servizi ICT, in alcuni paesi sviluppati, l’adozione ha superato il 60-70%. L’IA è spesso integrata con software per l’analisi dei dati e la gestione dei processi, potenziando la produttività, l’efficienza e la personalizzazione dei servizi.

L’intelligenza artificiale può contribuire a migliorare le condizioni lavorative, aumentare la sicurezza e generare nuove opportunità professionali più qualificate e meglio retribuite. Tuttavia, non tutti i lavoratori ne trarranno vantaggio allo stesso modo: i posti più a rischio riguardano soprattutto le mansioni meno qualificate, mentre i

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benefici sono concentrati nelle professioni ad alta specializzazione. Questo potrebbe aggravare le disuguaglianze già presenti in base a genere, età, livello d’istruzione e area geografica.

Oltre a limiti economici e di competenze, le imprese si scontrano con difficoltà di natura tecnica e normativa, come la bassa qualità dei dati, l’opacità degli algoritmi, il rischio di dipendenza da determinati fornitori tecnologici (lock-in) e una maggiore esposizione a minacce per la sicurezza informatica e la privacy. Le aziende di piccole dimensioni e le regioni meno sviluppate risultano più esposte a questi problemi, mentre i soggetti già avanzati riescono a rafforzare il proprio vantaggio grazie agli effetti di rete e all’utilizzo intensivo dei dati.

L’OCSE sottolinea la necessità urgente di politiche differenziate a livello territoriale per accompagnare l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, ridurre i divari e garantire che tutti possano beneficiarne. Saranno fondamentali investimenti mirati in infrastrutture digitali locali, un rafforzamento dei sistemi di istruzione e formazione, misure di sostegno alle PMI e strategie industriali adattate alle specificità dei territori, per trasformare l’innovazione in un processo inclusivo e condiviso.

24 06 25

ISTAT: mercato immobiliare: compravendite e mutui di fonte notarile -

III trimestre 2024

Nel terzo trimestre del 2024 sono state stipulate 209.630 convenzioni notarili per compravendite e altri atti traslativi a titolo oneroso relativi a unità immobiliari. Il numero, destagionalizzato, registra un aumento dell’1,5% rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, confrontando il dato grezzo con lo stesso periodo del 2023, si osserva un leggero calo dello 0,2%. Sul piano territoriale, le compravendite di immobili residenziali risultano in crescita nelle Isole (+3,9%), nel Nord-ovest (+2,5%), nel Nord-est (+1,6%) e nel Sud (+1,2%), mentre restano pressoché invariate nel Centro (-0,1%). Per quanto riguarda gli immobili a uso economico, si registra un calo nelle regioni centrali (-4,5%), nel Sud (-1,3%) e nel Nord-est (-0,7%), a fronte di un lieve aumento nelle Isole (+1,2%) e di una sostanziale stabilità nel Nord-ovest (+0,2%).

La stragrande maggioranza delle convenzioni (il 94%) riguarda immobili residenziali (196.969 atti); il 5,7% si riferisce a immobili a uso economico (11.966), mentre solo lo 0,3% interessa immobili a uso speciale e multiproprietà (695).

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Nel confronto con il terzo trimestre 2023, il settore residenziale è sostanzialmente stabile (+0,1%), mentre quello economico registra una flessione significativa del 6,0%.

Analizzando i dati su base annua per area geografica:

• Il settore abitativo cresce nelle Isole (+2,4%) e nel Nord-ovest (+1,5%), cala nel Centro (-3,2%) e resta sostanzialmente stabile nel Nord-est (+0,2%) e nel Sud (-0,2%).

• Il settore economico segna cali rilevanti nel Centro (-12,4%), nel Nord-est (-8,8%) e nel Nord-ovest (-5,4%), con leggeri aumenti nelle Isole (+0,8%) e nel Sud (+0,3%).

Nel dettaglio del settore residenziale, le compravendite nei grandi centri urbani sono in lieve calo (-0,7%), mentre nei piccoli centri risultano in crescita (+0,8%). In ambito economico, si osservano diminuzioni sia nei grandi centri (-11,8%) sia nei piccoli (-2,1%).

Nel trimestre considerato, sono stati registrati 79.599 atti notarili relativi a mutui, finanziamenti e obbligazioni garantite da ipoteca immobiliare. Rispetto al trimestre precedente, il dato destagionalizzato evidenzia un aumento del 6,1%, mentre il confronto con il terzo trimestre 2023 mostra una crescita del 9,8%.

L’incremento riguarda tutte le aree del Paese, sia rispetto al trimestre precedente (Nordest +7,4%, Nord-ovest e Isole +5,8%, Centro +5,6%, Sud +5,5%), sia su base annua (Nord-est +12,6%, Nord-ovest +12,1%, Isole +10,1%, Sud +6,1%, Centro +4,8%). L’aumento è omogeneo anche tra grandi e piccoli centri, entrambi con una crescita del 9,8%.

BCE: Sviluppi economici, finanziari e monetari

Durante la riunione del 5 giugno 2025, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di abbassare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. In particolare, la riduzione del tasso sui depositi presso la banca centrale – che rappresenta lo strumento principale per orientare la politica monetaria – è stata motivata da una valutazione aggiornata sull’evoluzione dell’inflazione, sulle sue componenti di fondo e sull’efficacia della trasmissione della politica monetaria.

Attualmente, l’inflazione si colloca intorno all’obiettivo del 2% nel medio periodo, fissato dalla BCE. Secondo le proiezioni macroeconomiche di giugno 2025 elaborate dagli esperti dell’Eurosistema per l’area euro:

• l’inflazione media dovrebbe attestarsi al 2,0% nel 2025, 1,6% nel 2026 e 2,0% nel 2027. Queste stime, rispetto a quelle di marzo, sono state riviste al ribasso di 0,3 punti percentuali per il 2025 e il 2026, soprattutto per effetto delle ipotesi su un calo dei prezzi 04 06 25

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dell’energia e un euro più forte.

L’inflazione di fondo (cioè al netto di energia e alimentari) è prevista al 2,4% nel 2025 e 1,9% sia nel 2026 che nel 2027, valori rimasti sostanzialmente invariati rispetto alle precedenti proiezioni.

Per quanto riguarda la crescita del PIL reale, gli esperti stimano:

• +0,9% nel 2025,

• +1,1% nel 2026

• +1,3% nel 2027.

La previsione per il 2025 resta invariata, con una crescita più robusta del previsto nel primo trimestre, compensata da prospettive più deboli per i mesi successivi. Nonostante le incertezze legate alle politiche commerciali possano pesare su investimenti e export nel breve termine, l’aumento della spesa pubblica in difesa e infrastrutture dovrebbe sostenere la crescita nel medio periodo. Inoltre, l’aumento dei redditi reali e la solidità del mercato del lavoro favoriranno i consumi delle famiglie. Se a questi fattori si aggiungono condizioni di finanziamento più favorevoli, l’economia dell’area euro sarà meglio equipaggiata per affrontare eventuali shock globali.

Nel contesto attuale, fortemente incerto, gli esperti dell’Eurosistema hanno analizzato diversi scenari alternativi per valutare come diverse politiche commerciali possano influenzare crescita e inflazione. Questi scenari – pubblicati sul sito della BCE insieme alle proiezioni ufficiali – evidenziano che un inasprimento delle tensioni commerciali potrebbe causare una frenata di crescita e inflazione rispetto allo scenario di base. Al contrario, un miglioramento delle relazioni commerciali porterebbe a un’accelerazione dell’economia e, in misura minore, dell’inflazione.

Secondo i principali indicatori, l’inflazione di fondo dovrebbe mantenersi stabile intorno all’obiettivo del 2% nel medio termine. I salari, pur ancora elevati, mostrano segni di rallentamento, e i margini di profitto delle imprese stanno in parte assorbendo il loro impatto sull’inflazione. Inoltre, i timori che l’instabilità dei mercati, legata alle tensioni commerciali di aprile, potesse peggiorare le condizioni di finanziamento si sono attenuati. Il Consiglio direttivo ribadisce il proprio impegno a garantire la stabilizzazione duratura dell’inflazione al 2% nel medio periodo. In un contesto segnato da incertezze eccezionali, l’orientamento di politica monetaria sarà definito sulla base dei dati disponibili, valutando caso per caso a ogni riunione. Le decisioni sui tassi saranno fondate sull’analisi delle prospettive inflazionistiche, della dinamica dell’inflazione di fondo, dei nuovi dati economici e finanziari e dell’efficacia della trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio non intende predefinire un percorso rigido per l’evoluzione dei tassi.

06 25

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INPS: Assegno di inclusione –domande di rinnovo

Con il messaggio n. 2052 del 27 giugno 2025, l’INPS informa che nel mese di giugno 2025 è stata versata la diciottesima mensilità dell’Assegno di Inclusione (ADI) a favore dei beneficiari che hanno ricevuto il sussidio in modo continuativo a partire da gennaio 2024.

Di conseguenza, a partire dal 1° luglio 2025, questi beneficiari possono inoltrare una nuova domanda per continuare a ricevere il sostegno economico.

Secondo quanto previsto, infatti, dal mese successivo al pagamento della diciottesima mensilità, è possibile inviare una richiesta di rinnovo per le domande che risultano nello stato “terminate”.

A tal fine, l’Istituto invia un SMS al membro del nucleo familiare che ha originariamente presentato la domanda, con il seguente messaggio:

“Hai percepito le 18 mensilità di ADI. Per riprendere a ricevere la prestazione, potrai presentare una nuova domanda dal prossimo mese”.

Le nuove mensilità dell’ADI saranno riconosciute a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda di rinnovo.

Dunque, per le richieste di rinnovo inviate nel mese di luglio 2025, in caso di esito positivo dell’istruttoria, i primi pagamenti saranno effettuati il 14 agosto 2025.

Infine, l’INPS ricorda che:

• Di norma, il primo pagamento dopo l’accoglimento di una domanda avviene intorno al 15 del mese;

• Le mensilità successive vengono invece pagate intorno al giorno 27, secondo quanto stabilito nel calendario comunicato con il messaggio n. 4326 del 18 dicembre 2024.

Agenzia

Entrate: trattamenti pensionistici integrativi a seguito del versamento di contributi personali

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che i trattamenti pensionistici integrativi erogati ai dipendenti di una specifica amministrazione pubblica, al momento del loro collocamento a riposo, non rientrano tra le prestazioni derivanti da forme pensionistiche complementari. 03 07 25

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Tali trattamenti, infatti:

• Hanno la stessa natura delle pensioni erogate dalla CPDEL (Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali), subentrata nella gestione pensionistica dopo la soppressione del precedente fondo;

• Sono considerati redditi di lavoro dipendente ai sensi dell’art. 49, comma 2, lett. a) del TUIR;

• Danno diritto alla detrazione prevista dall’art. 13, comma 3, del TUIR, applicabile alle pensioni, e non a quella prevista per i redditi assimilati.

In sintesi, anche se si tratta di trattamenti aggiuntivi, non si applicano le regole fiscali previste per le pensioni complementari, ma quelle ordinarie valide per le pensioni pubbliche.

23 06 25

INPS: riforma dell’accertamento della condizione di disabilità

Con il messaggio n. 1980 del 23 giugno 2025, l’INPS annuncia l’aggiornamento della procedura informatica dedicata ai medici certificatori per l’invio del certificato medico introduttivo. La nuova versione consente di modificare o correggere i dati sanitari già trasmessi all’Istituto, a condizione che il certificato risulti ancora nello stato di “presentato”.

La versione aggiornata del certificato prende il nome di “certificato medico integrativo” e permette di:

• Aggiornare o completare la diagnosi e la prognosi se sono intervenute variazioni nel tempo;

• Inserire nuove patologie che si sono manifestate successivamente all’invio del primo certificato;

• Modificare le informazioni sull’intrasportabilità del paziente.

Non è invece possibile modificare i dati anagrafici, di residenza o di domicilio del cittadino.

Le modifiche possono essere effettuate fino al momento in cui l’INPS programma la visita medica. Tuttavia, la data di decorrenza dell’iter sanitario resta quella indicata nel primo certificato inviato, senza subire variazioni a causa dell’integrazione.

Se nel certificato iniziale sono presenti errori nei dati anagrafici tali da rendere

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impossibile l’identificazione del cittadino, il medico deve inviare una segnalazione all’INPS via email (all’indirizzo sperimentazionedisabilita@inps.it) per richiedere l’annullamento. Solo dopo l’annullamento sarà possibile trasmettere un nuovo certificato corretto.

INPS: Sportelli INPS –videochiamata con l’utente

Con il messaggio n. 1979 del 23 giugno 2025, l’INPS annuncia l’avvio di una sperimentazione per migliorare il servizio di videochiamata con i propri utenti. Questo nuovo strumento permetterà di interagire direttamente con un operatore dell’Istituto, senza doversi recare fisicamente allo sportello, offrendo un’esperienza più completa rispetto alla semplice assistenza telefonica. Il servizio consentirà anche lo scambio di documenti in tempo reale tra cittadino e INPS, mantenendo comunque un’interazione umana grazie al contatto visivo. Il progetto è pensato per rendere più facile e veloce l’accesso ai servizi, riducendo tempi di attesa e spostamenti.

Caratteristiche principali del servizio:

• Comodità: è sufficiente avere una connessione internet e un dispositivo con videocamera (PC, tablet o smartphone) per parlare con un funzionario INPS da qualunque luogo.

• Durata prestabilita: ogni appuntamento in videochiamata dura 20 minuti. Se necessario, può essere prolungato o riprogrammato.

• Puntualità: il sistema è organizzato per garantire collegamenti puntuali e ridurre l’attesa.

• Semplicità d’uso: la piattaforma è intuitiva, anche per chi ha poca dimestichezza con la tecnologia.

• Assistenza personalizzata: ogni utente sarà seguito da un funzionario esperto nella materia di interesse.

• Scambio documenti: durante la videochiamata è possibile inviare e ricevere documenti in modo semplice e con valore ufficiale, grazie alla protocollazione.

• Chat integrata: è possibile comunicare anche per iscritto, tramite chat.

• Impatto ambientale: riducendo gli spostamenti, il servizio contribuisce a dimi-

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nuire le emissioni di CO₂.

Avvio sperimentale

La sperimentazione partirà il 1° luglio 2025 in alcune Strutture territoriali INPS, in giornate specifiche della settimana. Gli utenti interessati devono prenotare l’appuntamento tramite uno dei seguenti canali:

• dal sito INPS, accedendo all’area “MyINPS” e usando il servizio “Prenota un appuntamento”;

• tramite l’app INPS Mobile, funzione “Sportelli di Sede”;

• chiamando il Contact Center al numero verde 803.164 (da rete fissa) o 06 164.164 (da cellulare, a pagamento);

• direttamente presso lo sportello di Prima accoglienza della sede territoriale.

• Poco prima dell’orario fissato, l’utente riceverà una notifica in MyINPS con il link per accedere alla videochiamata, che potrà essere avviata con un semplice clic, senza dover installare software o app.

Sul sito dell’INPS, nelle sezioni “Sportelli di Sede” e “Contatti”, sono disponibili:

• un tutorial in PDF con istruzioni dettagliate sull’uso del servizio e sulla gestione dei documenti;

• un video di presentazione che illustra vantaggi e funzionalità della videochiamata.

Ogni sede sperimentale assegnerà gli appuntamenti ai funzionari specializzati nella materia richiesta.

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Corriere dell'Economia n. 13/2025 by CONFSAL News - Issuu