Corriere dell'Economia n. 13/2024

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Corriere dell‘Economia

Sintesi esplicative di documenti e studi a carattere economico di rilievo nazionale, europeo ed internazionale, con link ai documenti ufficiali.

ISTAT: Prezzi delle abitazioni - I trimestre 2024

ISTAT: Prezzi al consumo - Maggio 2024

ISTAT: Occupati e disoccupati – Maggio 2024

Agenzia Entrate: nessun rimborso delle spese sostenute dai dipendenti per attività sportiva dei figli

INPS: il pre-DURC per le imprese

MEF: tassi di interesse ai fini dell’usura

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06 24

ISTAT: le competenze digitali dei cittadini

Nel 2023, c’è un notevole divario nelle competenze digitali tra i Paesi dell’UE27, con una differenza fino a 55 punti percentuali. L’Italia si trova al 23esimo posto, circa 10 punti al di sotto della media. Il maggior numero di lavoratori con competenze digitali almeno di base si registra nei settori dei Servizi di informazione e comunicazione e delle Attività finanziarie e assicurative (circa 80%), mentre i settori con maggiori ritardi sono l’Agricoltura, la silvicoltura e la pesca (32,5%) e le Costruzioni (43,8%).

Nel settore dell’ICT, che è più attivo nella formazione informatica, le imprese italiane stanno registrando dei ritardi. Nel 2021, queste aziende hanno fornito formazione ICT al personale al tasso del 54,7%, rispetto al 65,3% delle aziende europee. La percentuale di personale che ha seguito formazione in questo settore tra il 2018 e il 2022 è aumentata dal 16,9% al 23,9%.

Sebbene ci sia stato un notevole progresso nei recenti anni, con 155.000 specialisti ICT in più (+19% rispetto al 2019), tale progresso è inferiore rispetto alla media dell’UE27 (+24,1%).

In Italia, la percentuale di laureati nelle discipline ICT è aumentata dall’1,3% nel 2019 all’1,5% nel 2022, mentre a livello europeo è passata dal 3,9% al 4,5%.

ISTAT: prezzi delle abitazioni

06 24

I trimestre 2024

Secondo le stime preliminari, nel primo trimestre del 2024 l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi che per investimento, registra una diminuzione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, ma registra un aumento dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2023 (rispetto al +1,8% nel quarto trimestre del 2023).

L’aumento tendenziale dell’IPAB è principalmente dovuto all’incremento dei prezzi delle abitazioni nuove, che crescono del 5,4% (un rallentamento rispetto al +8,8% del trimestre precedente), mentre i prezzi delle abitazioni esistenti aumentano dello 0,8%

20 06 24

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(in accelerazione).

Questi andamenti si verificano in un contesto di decremento nei volumi di compravendita, con una flessione del 7,2% nel primo trimestre del 2024 secondo l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate nel settore residenziale, dopo il -3,3% del trimestre precedente.

Nella variazione congiunturale, la lieve diminuzione dell’IPAB (-0,1%) è dovuta esclusivamente ai prezzi delle abitazioni nuove che calano dell’1,7%, mentre i prezzi delle abitazioni esistenti registrano una modesta crescita del +0,2%.

Il tasso di variazione acquisito dell’IPAB per il 2024 è del +0,3%, con un aumento del 2,1% per le abitazioni nuove e una diminuzione dello 0,2% per le abitazioni esistenti. I pesi utilizzati per il calcolo degli indici dei prezzi delle abitazioni nuove e esistenti sono stati aggiornati con i dati del primo trimestre del 2024. Il peso delle abitazioni nuove viene leggermente ridotto al 17,36% (era al 17,72% nel 2023), mentre quello relativo alle abitazioni esistenti rimane al 82,64% (rispetto all’82,28% dell’anno precedente).

ISTAT: produzione nelle costruzioni

Ad aprile 2024, si prevede che l’indice destagionalizzato della produzione nel settore delle costruzioni aumenterà del 2,3% rispetto a marzo. Tuttavia, considerando il trimestre che va da febbraio ad aprile 2024, la produzione nelle costruzioni diminuisce dell’1,2% rispetto al trimestre precedente.

Osservando il confronto su base annua, l’indice grezzo della produzione segna un incremento del 21,0%, mentre quello corretto per i giorni lavorativi cresce del 10,5%, tenendo conto che ad aprile 2024 ci sono stati 20 giorni lavorativi contro i 18 di aprile 2023. Analizzando i primi quattro mesi del 2024, l’indice grezzo mostra un aumento del 10,5%, e l’indice aggiustato per gli effetti di calendario registra una crescita dell’8,7%.

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19 06 24 18 06 24

ISTAT: la spesa dei comuni per i servizi sociali - Welfare territoriale

Nel 2021, i Comuni hanno destinato 10,3 miliardi di euro ai servizi sociali e socio-educativi. Di questa somma, 1,2 miliardi sono stati rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), mentre 745 milioni sono stati coperti dai contributi degli utenti.

Considerando la spesa al netto delle partecipazioni (che ammonta a 8,4 miliardi), si osserva un aumento del 6,7% rispetto al 2020.

Gli incrementi di spesa sono stati più marcati nel Sud Italia, con un aumento dell’8,1% in termini di valuta corrente e del 6,1% in termini reali. In particolare, la Calabria ha registrato un incremento del 27,6%, la Puglia del 18,5% e la Basilicata del 17,2%.

Nonostante questi aumenti, il divario con le altre aree del Paese rimane significativo. Nel Nord-est, le risorse destinate al welfare territoriale raggiungono i 197 euro pro-capite, superando di gran lunga la media nazionale di 142 euro e quasi triplicando il valore del Sud, che è di soli 72 euro pro-capite.

Gli assistenti sociali hanno preso in carico oltre 2 milioni e 185 mila utenti. Tra questi, la quota più consistente, pari al 31%, è rappresentata da bambini e nuclei familiari con minori.

ISTAT: andamento dell’economia agricola

Nel 2023, il settore dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca ha subito un calo, con la produzione e il valore aggiunto che si sono ridotti rispettivamente dell’1,8% e del 2,5% in termini reali. Anche l’occupazione nel settore ha registrato una diminuzione del 2,4%.

Particolarmente colpita è stata la produzione di vino, che ha subito una drastica riduzione del 17,4% in volume, seguita dalla frutta con un calo dell’11,2%. Anche il florovivaismo (-3,9%), l’olio d’oliva (-3%), le attività di supporto (-1,6%) e il settore zootecnico (-0,9%) hanno mostrato segni di contrazione. Al contrario, ci sono state buone performance per le piante industriali (+10,2%), i cereali (+6,6%) e le attività secondarie (+7,2%).

17 06 24

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Nonostante queste difficoltà, i prezzi di vendita dei prodotti agricoli hanno continuato a crescere nel 2023, con un aumento del 3,9%, trainato in particolare dai prodotti zootecnici, i cui prezzi sono saliti del 7,1%. Al contempo, i costi dei beni e servizi impiegati nell’agricoltura sono diminuiti del 2,5%, invertendo la tendenza dei forti aumenti osservati negli ultimi due anni. A livello europeo, la produzione e il valore aggiunto nel settore agricolo sono diminuiti rispettivamente dello 0,4% e dello 0,8%. L’Italia continua a mantenere una posizione di rilievo, collocandosi al secondo posto per valore aggiunto e al terzo per valore della produzione tra i 27 Paesi dell’Unione Europea.

ISTAT: prezzi al consumo - Maggio 2024

Nel mese di maggio 2024, si prevede che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), senza considerare i tabacchi, cresca dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mantenendo così stabile il tasso di inflazione rispetto al mese precedente. Questa stabilità dell’inflazione è il risultato di tendenze contrastanti nei diversi settori di spesa. I prezzi dei beni alimentari lavorati hanno rallentato la loro crescita, passando da un aumento del 2,5% a uno dell’1,8%. Allo stesso modo, i prezzi dei servizi relativi ai trasporti sono scesi dal +2,7% al +2,4%, e quelli dei servizi legati all’abitazione sono passati da +2,8% a +2,6%. Al contrario, il calo dei prezzi degli energetici non regolamentati si è leggermente attenuato, passando da una diminuzione del 13,9% a una del 13,5%. I prezzi degli energetici regolamentati, che prima diminuivano dell’1,3%, hanno ora ripreso a crescere leggermente con un aumento dello 0,7%. Anche i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona hanno visto una leggera accelerazione, passando dal +3,8% al +4,3%.

In maggio, l’“inflazione di fondo”, che esclude gli energetici e gli alimentari freschi, così come l’inflazione al netto dei soli beni energetici, ha rallentato passando da +2,1% a +2,0%.

Su base annuale, i prezzi dei beni hanno subito una leggera flessione, passando da -0,6% a -0,9%, mentre i prezzi dei servizi sono rimasti stabili al +2,9%. Questo ha aumentato il differenziale inflazionistico tra i servizi e i beni, portandolo a +3,8 punti percentuali rispetto ai +3,5 di aprile.

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I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona hanno rallentato il loro incremento annuale, passando dal +2,3% al +1,8%, così come i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto, che sono scesi dal +2,6% di aprile al +2,5% in maggio. L’aumento mensile dell’indice generale è stato influenzato principalmente dalla crescita dei prezzi degli energetici regolamentati (+1,9%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,5%) e dei beni alimentari non lavorati (+1,4%).

Tuttavia, questi aumenti sono stati parzialmente compensati dalla riduzione dei prezzi degli energetici non regolamentati (-1,1%) e dei beni durevoli (-0,5%).

Per il 2024, l’inflazione acquisita per l’indice generale è stimata al +0,8% e al +1,8% per l’inflazione di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) è aumentato dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% su base annua (rispetto al +0,9% di aprile), confermando la stima preliminare.

Infine, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), escludendo i tabacchi, ha mostrato un incremento dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% su base annua.

30 06 24

MEF: le tendenze di medio-lungo

periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario

Il venticinquesimo Rapporto analizza le previsioni a medio e lungo termine della spesa pubblica italiana rispetto al PIL, focalizzandosi su pensioni, sanità e assistenza a lungo termine (LTC). Sviluppate con i modelli aggiornati al 2024 della Ragioneria Generale dello Stato, queste previsioni si basano su scenari nazionali e europei. Le ipotesi europee sono fornite dal gruppo di lavoro sugli effetti finanziari dell’invecchiamento demografico del Comitato di Politica Economica del Consiglio Ecofin (EPC-WGA).

Il Rapporto descrive non solo i risultati complessivi delle spese previste, ma anche i fattori che ne influenzano le dinamiche. Analizza l’impatto delle variazioni normative, demografiche e macroeconomiche, e fornisce strumenti per confrontare diverse legislazioni e scenari nel tempo. Le previsioni nazionali si basano sui dati Istat del 2022, mentre quelle europee utilizzano le ipotesi del Rapporto Ageing 2024.

Strutturato in sei capitoli e un’appendice, il Rapporto illustra le ipotesi demografi-

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che e macroeconomiche (Capitolo 1), e le previsioni sulla spesa per pensioni (Capitolo 2), sanità (Capitolo 3) e LTC (Capitolo 4). Il Capitolo 5 esamina la sensibilità delle previsioni, mentre il Capitolo 6 analizza i tassi di sostituzione delle pensioni. Approfondimenti tematici all’interno dei capitoli esplorano l’impatto delle riforme dal 2004, aggiornando e comparando analisi precedenti.

ISTAT: occupati e disoccupati

Maggio 2024

A maggio 2024, dopo tre mesi di crescita, si registra un calo nell’occupazione, con una diminuzione di 17 mila unità. Questo decremento riguarda principalmente i lavoratori a termine, il cui numero è sceso a 2 milioni 879 mila, e i lavoratori autonomi, che sono ora 5 milioni 89 mila. Al contrario, continua la crescita dei dipendenti permanenti, che raggiungono quota 15 milioni 986 mila. Il totale degli occupati raggiunge i 23 milioni 954 mila, segnando un aumento di 462 mila unità rispetto a maggio 2023. Questo incremento è dovuto all’aumento di 498 mila dipendenti permanenti e di 42 mila autonomi, compensato da una riduzione di 77 mila dipendenti a termine.

A livello mensile, il tasso di occupazione scende al 62,2%, mentre il tasso di disoccupazione rimane stabile al 6,8%. Allo stesso tempo, il tasso di inattività sale al 33,1%. 31 05 24

ISTAT: prezzi alla produzione

dei servizi - I trimestre 2024

Nel primo trimestre del 2024, con l’introduzione dei dati aggiornati e il passaggio alla nuova base di riferimento 2021=100, l’Istat amplia le informazioni statistiche disponibili per analizzare le dinamiche dei prezzi alla produzione dei servizi. Questa espansione riguarda l’aumento della copertura settoriale degli indici dei prezzi alla produzione dei servizi Business-to-Business (BtoB) e l’introduzione degli indici dei prezzi alla produzione dei servizi Business-to-All (BtoAll), che comprendono sia il mercato business che quello consumer, come richiesto dai regolamenti europei sulle statistiche delle imprese (Regolamenti n. 2019/2152 e 2020/1197). Per ulteriori dettagli sulle novità introdotte, è possibile consultare la Nota metodologica a pagina 02 07 24

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8 di questa statistica flash.

Nel mercato Business-to-Business (BtoB), i prezzi alla produzione dei servizi sono aumentati dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, i servizi di trasporto e magazzinaggio hanno registrato un incremento significativo del 2,9% su base trimestrale, con aumenti diffusi in tutti i settori eccetto il trasporto aereo, che ha visto una lieve diminuzione dello 0,8%. Il maggiore incremento è stato osservato nei servizi di trasporto marittimo, con un aumento del 5,6%. Su base annua, i prezzi per i servizi di trasporto e magazzinaggio sono cresciuti del 4,2%, rispetto al +1,0% del trimestre precedente.

Per quanto riguarda i servizi di informazione e comunicazione, nel primo trimestre 2024 si è registrata una lieve diminuzione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, ma un aumento dell’1,4% su base annua. I prezzi delle attività professionali, scientifiche e tecniche sono rimasti invariati su base trimestrale, ma hanno mostrato una crescita del 2,0% su base annua, sebbene in rallentamento rispetto al +4,7% del quarto trimestre del 2023.

I prezzi alla produzione dei servizi di noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese sono aumentati dell’1,1% rispetto al quarto trimestre del 2023. Tuttavia, su base annua, la crescita è rallentata al +1,9%, rispetto al +4,1% del trimestre precedente.

Infine, per il mercato totale, che include sia il business che il consumer (BtoAll), i prezzi alla produzione dei servizi hanno registrato un incremento dell’1,0% su base trimestrale e del 2,8% su base annua nel primo trimestre del 2024. 05 07 24

Agenzia Entrate: nessun rimborso delle spese sostenute dai dipendenti per attività sportiva dei figli

L’Agenzia delle Entrate, nella risposta n. 144/E del 3 luglio 2024, ha chiarito che i rimborsi per le attività sportive dei figli dei dipendenti non possono beneficiare dell’esenzione fiscale prevista per il welfare aziendale, a meno che tali attività non siano parte di un programma educativo scolastico.

Punti principali:

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1. Esenzione per Educazione e Istruzione:

• L’articolo 51, comma 2, lettera f-bis), del TUIR esclude dal reddito tassabile le somme erogate per l’educazione dei familiari dei dipendenti, se collegate a servizi scolastici o educativi specifici.

2. Attività Sportive:

• I rimborsi per corsi sportivi svolti in circoli o palestre non rientrano nell’esenzione fiscale a meno che non siano inclusi nei programmi educativi delle scuole.

3. Conclusione:

• Le spese per attività sportive che non sono parte dell’offerta formativa scolastica devono essere tassate come reddito da lavoro dipendente.

In sintesi, solo i rimborsi per attività sportive integrate nei piani educativi scolastici possono essere esenti da tassazione.

INPS: dal 1 settembre accesso esclusivamente con SPID, CIE o CNS

Con la circolare n. 77 del 2 luglio 2024, l’INPS comunica che, a partire dal 1° settembre 2024, le aziende, sia pubbliche che private, e i loro intermediari potranno accedere ai servizi online dell’Istituto soltanto utilizzando il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) di livello 2 o superiore, la Carta di Identità Elettronica (CIE) 3.0 o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

INPS: il pre-DURC per le imprese

L’INPS ha annunciato l’introduzione di nuove funzionalità sulla piattaforma VeRA, operative dal 24 giugno 2024, per aiutare le aziende e i loro intermediari a gestire meglio la regolarità contributiva. Queste nuove funzioni permettono di identificare e affrontare anticipatamente le situazioni di irregolarità che potrebbero influenzare il rilascio del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC).

La piattaforma VeRA, integrata nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Re02 07 24 05 07 24

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silienza (PNRR), offre ora strumenti innovativi come “Simula DURC”, progettati per individuare e risolvere tempestivamente eventuali anomalie. Questo approccio proattivo riduce significativamente il rischio per le aziende di ricevere un DURC negativo, che potrebbe compromettere la loro operatività, soprattutto nei contratti pubblici e nella fruizione di benefici e agevolazioni. Inoltre, l’aggiornamento promuove una maggiore trasparenza e collaborazione tra INPS, aziende e intermediari. Le nuove funzionalità della piattaforma VeRA facilitano una gestione più efficiente delle posizioni contributive, garantendo che le irregolarità vengano sanate in modo tempestivo. Questo miglioramento non solo semplifica i processi per le aziende, ma assicura anche che tutte le parti coinvolte possano operare con una maggiore certezza e continuità, prevenendo eventuali criticità che potrebbero emergere lungo il percorso.

MEF: tassi di interesse ai fini dell’usura

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso pubblico, tramite il Decreto datato 24 giugno 2024 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 151 del 29 giugno 2024, i tassi di interesse effettivi globali medi per il periodo di monitoraggio che va dal 1° gennaio al 31 marzo 2024. Questi tassi sono utilizzati ai fini della legge sull’usura e saranno applicati dal 1° luglio al 30 settembre 2024. 28 06 24 29 06 24

INPS: esonero contributivo per le assunzioni 2023 dei percettori di reddito di cittadinanza

L’INPS, tramite la circolare n. 75 del 28 giugno 2024, spiega il regime di esonero contributivo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, avvenute nel periodo dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, riguardanti beneficiari del reddito di cittadinanza.

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Nello specifico, la circolare dettaglia:

• i tipi di datori di lavoro che possono beneficiare dell’incentivo;

• i tipi di rapporti di lavoro che possono essere incentivati;

• l’entità e la struttura dell’incentivo stesso;

• le condizioni necessarie per accedere all’incentivo;

• la conformità con le normative sugli aiuti di Stato;

• la coordinazione con altri incentivi disponibili;

• le procedure per la registrazione dei dati relativi all’uso dell’esonero nel sistema UNIEMENS.

SAFETY CONFSAL

Salute e Sicurezza sul Lavoro

IL DECALOGO DELLA SICUREZZA

PER LA PREVENZIONE PARTECIPATA

I numeri parlano e ci dicono che gli infortuni e le malattie professionali continuano a crescere. Il Paese soffre quotidianamente, in termini di morti e dolore, una piaga che non si riesce ancora a debellare che produce un costo annuale stimato del 6,3% del PIL. La Confsal, a valle di un impegno ormai pluriennale sugli aspetti della safety, ha condensato le proprie proposte in un decalogo che è stato reso pubblico a Bologna in occasione del Salone di Ambiente e Lavoro, principale Fiera nazionale della salute e della sicurezza sul lavoro e che, aggiornato e integrato, è stato proposto al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, in occasione del primo incontro con le Parti Sociali convocato al Ministero il 12 gennaio 2023.

Proponiamo di

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Creare un’Agenzia o Polo nazionale, quale soggetto unico deputato a coordinare prevenzione e vigilanza, informazione e formazione, assistenza e consulenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro

Educare le nuove generazioni alla cultura della sicurezza inserendo nei programmi didattici della scuola secondaria

“La salute e sicurezza del lavoro” come disciplina scolastica obbligatoria

Diffondere una “prevenzione partecipata” con il coinvolgimento attivo di tutti i lavoratori, mettendo la loro partecipazione al centro dell’azione di prevenzione unitamente a tutti gli attori coinvolti nel sistema di prevenzione

Promuovere la diffusione di MOG-SGSL - Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza del Lavoro - incentivandone economicamente l’adozione da parte delle aziende, tramite il credito di imposta e/o l’esenzione temporanea dal contributo INAIL 4

Favorire l'instaurarsi di un rapporto di cooperazione e collaborazione tra gli organi di vigilanza dello stato e le aziende, dando a esse la possibilità di verificare preventivamente la propria situazione effettiva sul rispetto delle norme sulla sicurezza, per poter così rimediare alle difformità rilevate 5

Incrementare fortemente l’organico degli ispettori tecnici per la sicurezza sul lavoro in modo che la vigilanza sull’applicazione della normativa abbia anche una funzione preventiva; assumendo a tal fine migliaia di giovani qualificati con adeguata preparazione nel campo ingegneristico, tecnico e scientifico

Potenziare e migliorare la formazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza - RLS - per ridurre il disequilibrio che si riscontra nella preparazione tecnica dei RLS rispetto alle altre figure aziendali impegnate nel sistema di prevenzione e protezione 7

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Garantire qualità ed efficacia alla preparazione delle principali figure di sistema, dando applicazione sollecita e concreta alle modifiche normative previste dal D.L. 146/2021 (Legge 215/2021), per realizzare i cambiamenti previsti nell’ambito della formazione

Potenziare il sostegno alle iniziative di prevenzione tramite la formazione, l’informazione e la consulenza attraverso maggiori investimenti da parte dell’Inail rispetto a quelli che attualmente mette a disposizione del tessuto produttivo del Paese

Incrementare le risorse per la ricerca scientifica “prevenzionale” su infortuni e rischi emergenti, tramite l’Inail, le Università e gli altri Enti di ricerca, assicurando che i risultati dei progetti completati vengano resi più agevolmente accessibili per il trasferimento al mondo produttivo e alle Parti Sociali

https://bit.ly/decalogo_safety_confsal

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