

Corriere dell‘Economia

Sintesi esplicative di documenti e studi a carattere economico di rilievo nazionale, europeo ed internazionale, con link ai documenti ufficiali.
INPS: NASpI – le nuove regole dal 2025
MinLavoro: guida agli incentivi nazionali all’assunzione
ISTAT: il mercato del lavoro I trimestre 2025
ISTAT: le prospettive per l’economia italiana nel 2025-2026
Fisco: Decreto Legge n. 84/2025, pubblicato il 17 giugno 2025, contenente misure urgenti in materia fiscale, in vigore dal 18 giugno
Fisco: tutte le agevolazioni della dichiarazione 2025
MinLavoro: rafforzato il sostegno alle famiglie di vittime di infortuni mortali sul lavoro
MinLavoro: ADI, online la sezione che descrive il percorso del cittadino


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INPS: NASpI – le nuove regole dal 2025


L’INPS, con la circolare n. 98 del 5 giugno 2025, ha fornito indicazioni operative relative alle recenti modifiche normative introdotte dall’articolo 1, comma 171, della legge 30 dicembre 2024, n. 207. Tali modifiche riguardano l’indennità di disoccupazione NASpI e intervengono sull’articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, stabilendo un nuovo requisito contributivo per accedere alla prestazione. In particolare, il nuovo requisito si applica nei casi in cui la perdita involontaria del lavoro, che dà diritto alla NASpI, sia stata preceduta — nei dodici mesi antecedenti — da una cessazione volontaria di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, avvenuta per dimissioni o per risoluzione consensuale. 05 06 25 19 06 25
Agenzia Entrate: applicazione regime
agevolativo in caso di assegnazione di azioni ai dipendenti


L’Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 147/E del 4 giugno 2025, chiarisce i criteri per l’applicazione del regime fiscale agevolato previsto dall’art. 51, comma 2, lett. g) del TUIR, in caso di assegnazione di azioni ai dipendenti. Tale regime consente l’esenzione fiscale fino a 2.065,83 euro annui, a condizione che:
1. le azioni siano offerte alla generalità dei dipendenti;
2. non vengano cedute prima di tre anni dall’assegnazione;
3. il valore non superi la soglia indicata.
Nel caso specifico, il piano di azionariato aziendale esclude i dipendenti a tempo determinato e i dirigenti con responsabilità strategiche. Si chiede se, nonostante ciò, possa comunque ritenersi soddisfatta la condizione della “generalità dei dipendenti”.
L’esclusione dei dirigenti strategici non compromette l’agevolazione, poiché questi ultimi sono destinatari di un distinto piano di incentivazione, soggetto a regole e vincoli specifici definiti dalla normativa societaria. L’assegnazione generalizzata al restante personale, a prescindere dal tipo di contratto o mansioni, soddisfa i requisiti della norma.
Il regime agevolato di cui all’art. 51, comma 2, lett. g) del TUIR è applicabile, purché siano rispettate tutte le altre condizioni previste dalla norma.
16 06 25
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INPS: Incentivo al posticipo del pensionamento per i lavoratori dipendenti che abbiano maturato nell’anno 2025 i requisiti minimi per l’accesso al trattamento di pensione anticipata e di pensione anticipata flessibile.
Istruzioni operative e contabili


Con la presente circolare si forniscono indicazioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi al c.d. incentivo al posticipo del pensionamento, a seguito delle novità introdotte dal comma 161 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2024, n. 207 (legge di Bilancio 2025), che ha sostituito il comma 286 dell’articolo 1 della legge 29 dicembre 2022, n. 197, prevedendo la possibilità di rinunciare all’accredito contributivo della quota dei contributi a proprio carico per i lavoratori dipendenti che abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2025, i requisiti di accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile di cui all’articolo 14.1 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, o al trattamento di pensione anticipata di cui all’articolo 24, comma 10, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214. A seguito dell’esercizio della predetta facoltà, a decorrere dalla prima scadenza utile per il pensionamento prevista dalla normativa vigente, viene meno ogni obbligo di versamento contributivo da parte del datore di lavoro della quota a carico del lavoratore, e la somma corrispondente alla stessa è corrisposta interamente al lavoratore.

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MinLavoro: guida agli incentivi nazionali all’assunzione
• Se l’assunzione è dovuta a obblighi di legge o contratto collettivo. 26 05 25


La presente guida fornisce una panoramica aggiornata degli interventi statali a favore dell’occupazione, suddivisi in:
1. Incentivi nazionali all’occupazione
2. Altre agevolazioni nazionali
1. Incentivi nazionali all’occupazione
• Obiettivo: Favorire l’assunzione di categorie svantaggiate (giovani, donne, over 50, persone con disabilità ecc.).
• Tipologia di benefici: Normativi, economici e contributivi.
• Normativa di riferimento: Art. 31 del D.Lgs. n. 150/2015 (Riforma delle politiche attive).
• Strumento di trasparenza: Repertorio nazionale degli incentivi occupazionali e del lavoro, gestito ora dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ex ANPAL).
2. Altre agevolazioni nazionali
• Riguardano tutti i rapporti e le categorie di lavoratori, non solo quelli svantaggiati.
• Possono cumulare con gli incentivi nazionali, se previsto.
• Sono soggette a obblighi minimi di regolarità contributiva (art. 1, c. 1175, L. n. 296/2006).
Struttura della Guida
Organizzata in schede sintetiche, ciascuna con:
• Beneficiari
• Scadenze
• Importo dell’incentivo per tipo di contratto/lavoratore
• Riferimenti normativi e documentali
Condizioni per fruire degli incentivi
L’incentivo non spetta:
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• Se viola un diritto di precedenza di altri lavoratori.
• In caso di sospensioni in atto per crisi aziendale, salvo eccezioni.
• Se vi è continuità proprietaria tra chi assume e chi ha licenziato nei 6 mesi precedenti.
• Se mancano o sono tardive le comunicazioni obbligatorie all’INPS.
Sono inoltre richiesti:
• DURC regolare
• Assenza di violazioni in materia di lavoro/sicurezza
• Rispetto dei contratti collettivi
Rilevanza della normativa europea
• Gli incentivi devono rispettare le norme UE sugli Aiuti di Stato (artt. 107-108 TFUE).
• Sono ammesse eccezioni solo per finalità di interesse generale (es. sviluppo regionale, ambiente, PMI, occupazione).
Aggiornamenti rispetto alla versione precedente
• Bonus Donne: valido dal 01/09/2024 al 31/12/2025
o Decreto attuativo MLPS-MEF 11/04/2025
o Circolare INPS n. 90/2025
• Bonus Giovani: stesso periodo e riferimenti normativi del Bonus Donne
• Bonus per Aziende dei Settori Strategici: dal 01/07/2024 al 31/12/2025
o Decreto interministeriale del 03/04/2025 (pubbl. in G.U. n. 111 del 15/05/2025)
ISTAT: il mercato del lavoro I trimestre 2025


Nel primo trimestre 2025, il mercato del lavoro italiano mostra segnali positivi:
• Ore lavorate (input di lavoro): +1,0% rispetto al trimestre precedente, +1,1% su base annua.
• PIL: +0,3% su base trimestrale, +0,7% su base annua.
• Occupazione e disoccupazione
• Occupati: +141 mila (+0,6%) in tre mesi, trainati dai dipendenti a tempo indeterminato (+143 mila) e dagli indipendenti (+18 mila), a fronte del calo dei contratti a 12 06 25
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termine (-20 mila).
• Disoccupati: +16 mila (+1,0%) nel trimestre.
• Inattivi (15-64 anni): -157 mila (-1,3%).
Tassi
• Occupazione: sale al 62,7% (+0,4 punti).
• Disoccupazione: stabile al 6,1%.
• Inattività: scende al 33,1% (-0,4 punti).
Ad aprile 2025, i dati mensili mostrano:
• Stabilità degli occupati e del tasso di occupazione.
• Disoccupazione in calo (-0,2 punti).
• Inattività in lieve aumento (+0,1 punti).
Confronto annuo (1° trim. 2024 – 1° trim. 2025)
• Occupati: +432 mila (+1,8%), grazie all’aumento dei contratti stabili (+4,0%); calano i contratti a termine (-6,7%) e gli indipendenti (-0,4%).
• Disoccupati: -217 mila (-11,0%).
• Inattivi: -95 mila (-0,8%).
I tassi riflettono:
• Occupazione: +0,9 punti.
• Disoccupazione: -0,9 punti.
• Inattività: -0,3 punti.
Dati imprese
• Posizioni lavorative dipendenti: +0,6% su base trimestrale; +1,9% annua (full-time), +1,6% (part-time).
• Ore lavorate per dipendente: +0,3% nel trimestre, -0,8% annuo.
• Cassa integrazione: in calo a 7,8 ore ogni 1.000 (-0,1 ore).
• Posti vacanti: tasso in discesa all’1,9% (-0,1 p.p. trimestrale, -0,3 p.p. annuo).
Costo del lavoro
• Congiunturale: +1,5% (retribuzioni +1,3%, contributi sociali +2,2%).
• Tendenziale (annuo): +4,6% (retribuzioni +4,1%, contributi +6,3%), spinta da rinnovi contrattuali e dalla fine di alcune agevolazioni contributive.
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ISTAT: le prospettive per l’economia italiana nel 2025-2026


Il PIL italiano è previsto in crescita dello 0,6% nel 2025 e dello 0,8% nel 2026, dopo l’aumento dello 0,7% registrato nel 2023 e 2024. Questa crescita sarà sostenuta interamente dalla domanda interna, al netto delle scorte (+0,8 e +0,9 punti percentuali rispettivamente nei due anni), mentre il commercio estero netto avrà un impatto negativo (-0,2 e -0,1 p.p.). Le previsioni per la domanda estera riflettono un’incertezza legata alla politica commerciale degli Stati Uniti, con l’ipotesi che i dazi continuino a pesare sul commercio globale e sulla crescita internazionale. I consumi delle famiglie continueranno a crescere a ritmo contenuto ma costante (+0,7% nel 2025 e nel 2026), sostenuti dalla crescita dell’occupazione e dei salari, ma frenati da una maggiore tendenza al risparmio. Gli investimenti cresceranno dell’1,2% nel 2025, in miglioramento rispetto al 2024 (+0,5%), e del 1,7% nel 2026, grazie anche alla spinta finale del PNRR. L’occupazione (misurata in ULA) crescerà più del PIL: +1,1% nel 2025 e +1,2% nel 2026, anche se con un ritmo più lento rispetto agli anni passati. Si prevede inoltre una riduzione del tasso di disoccupazione, al 6,0% nel 2025 e 5,8% nel 2026. Dopo un temporaneo aumento dell’inflazione tra fine 2024 e inizio 2025, i prezzi dovrebbero salire più lentamente nel resto del periodo, grazie al calo dei prezzi dell’energia e al raffreddamento della domanda. Il deflatore dei consumi familiari è atteso in crescita dell’1,8% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026. 06 06 25
Fisco: Decreto Legge n. 84/2025, pubblicato il 17 giugno 2025, contenente misure urgenti in materia fiscale, in vigore dal 18 giugno
Modifiche fiscali per lavoratori dipendenti e autonomi


L’articolo 1 del decreto introduce novità sulla tassazione di alcune spese sostenute da lavoratori dipendenti e autonomi, e rivede il trattamento dei redditi da lavoro autonomo e di altri redditi.
In particolare:
• Le spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto sostenute in Italia sono deducibili solo 18 06 25
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se pagate con strumenti tracciabili (es. bonifici). Le stesse spese effettuate all’estero sono deducibili anche se pagate in contanti. Le spese di rappresentanza, invece, sono sempre deducibili solo se pagate con mezzi tracciabili.
• I rimborsi delle spese sostenute in Italia da lavoratori autonomi saranno considerati parte del reddito, e quindi tassati, se non risultano pagati in modo tracciabile.
• Gli interessi e i guadagni finanziari ottenuti da professionisti verranno trattati come redditi da capitale e non più come redditi da lavoro autonomo. Le plusvalenze da cessione di quote in società professionali saranno invece considerate “redditi diversi”.
• Le partecipazioni in società professionali o artistiche saranno soggette a nuove regole fiscali, con conseguenze sulla determinazione del reddito.
Cambiamenti al regime di riporto delle perdite fiscali
L’articolo 2 semplifica le regole sul riporto delle perdite fiscali, specialmente nei casi di fusioni, conferimenti e scissioni.
• Il nuovo criterio per ridurre le perdite riportabili si basa sul doppio dei conferimenti e versamenti effettuati negli ultimi due anni, eliminando il riferimento al valore economico del patrimonio netto.
• In caso di fusione, si applicherà questo nuovo metodo di calcolo.
• Le società che ricevono conferimenti dovranno seguire le stesse regole fiscali previste per le società beneficiarie di scissioni.
• Viene anche eliminata una restrizione relativa ai conferimenti d’azienda, semplificando il trasferimento delle partecipazioni.
Incentivi per le nuove
assunzioni
L’articolo 3 modifica le regole sulla deduzione fiscale per le nuove assunzioni: non si potranno più considerare nel calcolo le assunzioni fatte da società collegate. Questo vale a partire dal periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2023.
Società estere controllate (Cfc) e disallineamenti da ibridi
L’articolo 4 aggiorna le regole sulle Cfc per adeguarsi agli standard globali sulla tassazione minima.
L’articolo 5 modifica anche le norme anti-disallineamento da ibridi: per i periodi precedenti al 2023, i contribuenti avranno tempo fino al 31 ottobre 2025 per predisporre e inviare la documentazione richiesta (coincidente con la scadenza della dichiarazione 2024).
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IMU: proroga per i Comuni
Per il 2025, i Comuni che non hanno approvato in tempo le delibere sulle aliquote IMU (o le hanno approvate senza i prospetti richiesti) avranno tempo fino al 15 settembre 2025 per mettersi in regola tramite il portale del federalismo fiscale. Le eventuali variazioni saranno recepite con aggiornamenti al bilancio 2025-2027 (articolo 6).
IVA: reverse charge e fine dello split payment
• L’articolo 9 estende il meccanismo del reverse charge (inversione contabile) anche ai settori della logistica e del trasporto merci, eliminando alcuni vincoli tecnici. Tuttavia, serve l’approvazione dell’UE.
• L’articolo 10 prevede lo stop, dal 1° luglio 2025, allo split payment per le società del Ftse-Mib (cioè le principali quotate in Borsa), poiché è scaduta l’autorizzazione UE.
Scadenze dichiarazioni 2024
L’articolo 12 stabilisce che le dichiarazioni dei redditi e IRAP 2024 saranno considerate regolari se presentate entro l’8 novembre 2024 (invece del termine ordinario del 31 ottobre).
Proroga versamenti per soggetti ISA e forfetari
L’articolo 13 rinvia i termini per i versamenti delle imposte per soggetti ISA, contribuenti in regime di vantaggio e forfetari: il termine passa dal 30 giugno al 21 luglio 2025, e al 20 agosto 2025 con una piccola maggiorazione dello 0,4%.
Terzo Settore e imprese sociali
Per adeguarsi alle osservazioni della Commissione UE:
• Il Codice del Terzo Settore viene modificato: dal 1° gennaio 2026 il regime fiscale si applicherà solo agli enti iscritti nel Registro unico nazionale (Runts); inoltre, non serve più l’autorizzazione della Commissione per alcune disposizioni fiscali.
• Il Codice delle imprese sociali prevede che gli incentivi fiscali ed economici si applichino dal 1° gennaio 2026 e riduce il numero di norme soggette all’autorizzazione UE.
Biodiesel e accise
Infine, gli articoli 7 e 11 introducono novità in materia di agevolazioni sul biodiesel e modifiche alle accise, intervenendo rispettivamente sul decreto 57/2023 e sul decreto legislativo 43/2025.
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Fisco: tutte le agevolazioni della dichiarazione 2025


La guida “Tutte le agevolazioni della dichiarazione 2025” è un documento redatto dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con la Consulta nazionale dei CAF, pensato per raccogliere in modo sistematico tutte le disposizioni normative, operative e di prassi relative a detrazioni, deduzioni, crediti d’imposta, erogazioni liberali e benefici fiscali legati agli interventi edilizi. Il testo ha lo scopo di fornire uno strumento unitario per garantire un’applicazione omogenea delle norme fiscali su tutto il territorio nazionale, favorendo la trasparenza, la collaborazione tra contribuente e amministrazione, e il rafforzamento della tax compliance.
Le informazioni sono suddivise in macrocategorie corrispondenti ai capitoli della guida, ciascuno dedicato a specifiche tipologie di spesa: sanità, istruzione, interventi edilizi (come Superbonus, Ecobonus, Sisma bonus, bonus verde), erogazioni liberali e altri oneri detraibili o deducibili. Ampia attenzione è riservata anche ai crediti d’imposta, alle detrazioni pluriennali e alla gestione dei versamenti in acconto e del riporto delle eccedenze. La guida approfondisce il contenuto del Quadro E del modello 730/2025 e chiarisce quali spese danno diritto a una detrazione dall’imposta lorda o a una deduzione dal reddito complessivo. Particolare rilievo è dato agli obblighi documentali: vengono elencati i documenti che i contribuenti devono presentare ai CAF o ai professionisti abilitati per ottenere il visto di conformità, nonché quelli che questi ultimi devono conservare ai fini del controllo da parte dell’Agenzia. È inclusa anche una lista esemplificativa delle dichiarazioni sostitutive che i contribuenti possono rendere per attestare la sussistenza dei requisiti soggettivi richiesti per beneficiare delle agevolazioni fiscali, sottolineando che la loro falsità comporta responsabilità penale.
Il documento si rivolge principalmente agli operatori fiscali (CAF e professionisti abilitati) incaricati dell’apposizione del visto di conformità, nonché agli uffici dell’Amministrazione finanziaria impegnati nell’attività di assistenza e controllo documentale ex art. 36-ter del DPR n. 600/1973. In questo senso, costituisce anche una bussola operativa per la fase di verifica formale delle dichiarazioni dei redditi.
La guida recepisce le novità normative riferite all’anno d’imposta 2024 e incorpora le principali circolari pubblicate dall’Agenzia delle Entrate tra il 2017 e il 2024. Inoltre, fornisce chiarimenti aggiornati alla luce delle modifiche legislative, degli interpelli e delle richieste di consulenza avanzate dai contribuenti e dai professionisti del settore. I docu19 06 25
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menti da esibire in sede di controllo sono quelli espressamente indicati nella guida, salvo eccezioni legate a fattispecie non previste. Per quanto riguarda la prova dei pagamenti, la documentazione necessaria è specificamente indicata quando richiesta.
Infine, la guida chiarisce che l’Agenzia delle Entrate non ha competenza interpretativa in materia edilizia e non può valutare la qualificazione tecnica degli interventi né esprimersi in merito a eventuali disallineamenti normativi tra legislazione regionale e il Testo Unico dell’Edilizia (DPR n. 380/2001). In sintesi, si tratta di uno strumento completo, operativo e aggiornato, destinato a semplificare e uniformare la gestione delle agevolazioni fiscali connesse alla dichiarazione dei redditi 2025.
MinLavoro: rafforzato il sostegno alle famiglie di vittime di infortuni mortali sul lavoro
• 1.500.000 euro di economie pregresse reinvestite a favore del Fondo. 13 06 25


Le risorse del Fondo di sostegno alle famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro per l’esercizio finanziario 2025 superano i 12 milioni di euro. Con il Decreto ministeriale 28 maggio 2025, n. 75, registrato dalla Corte dei conti il 12 giugno sono stati infatti ridefiniti gli importi del beneficio a carico del Fondo di sostegno alle famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro per l’anno in corso.
Grazie agli stanziamenti previsti dalla legge 30 dicembre 2024, n. 207 (Bilancio di previsione dello Stato 2025-2027) e alle economie maturate negli esercizi precedenti, le risorse complessivamente disponibili per il 2025 ammontano a 12.479.421 euro, così ripartite:
• 10.979.421 euro di dotazione ordinaria (comprensivi di un incremento di 0,5 milioni di euro per l’anno in corso)
MinLavoro: ADI, online la sezione che descrive il percorso del cittadino


Online la nuova sezione del sito ADI Operatori dedicata a “Il percorso del cittadino”, realizzata per fornire agli operatori coinvolti nell’attuazione dell’Assegno di inclusione (ADI), le informazioni utili ad accompagnare il cittadino che intende fruire del beneficio.
La nuova sezione ripercorre passo dopo passo tutte le azioni necessarie per ottenere e 10 06 25
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mantenere l’Assegno, così come descritti nelle tappe dell’ADI (file pdf). In particolare, la prima parte della sezione ripercorre i passaggi per accedere alla misura e ottenere il beneficio economico; la seconda approfondisce il percorso di accompagnamento volto all’inclusione sociale e lavorativa; la terza elenca e dettaglia gli obblighi, le tempistiche e le scadenze previsti dalla norma.
Ciascuna tappa del percorso riporta informazioni su:
• cosa deve fare il cittadino e a chi può rivolgersi;
• cosa deve fare la Pubblica amministrazione; tempistiche; strumenti a supporto dell’operatore; FAQ rilevanti sull’argomento.
Come navigare la sezione
Si accede direttamente dalla grafica in homepage, cliccando sulle icone che portano alle diverse sottosezioni. In blu sono descritte le tappe che coinvolgono i cittadini, in rosso le tappe gestite dalla pubblica amministrazione. Inizia il percorso!
Dall’accesso all’erogazione dell’ADI: tappe 0-9
Il percorso di accompagnamento: i percorsi di inclusione sociale e lavorativa tappe 9.1-9.8
Attenzione alle tempistiche, agli obblighi e alle sanzioni.