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49. Miscellanea ematologica
Deficit ereditario del fattore X fattore X della coagulazione umano Coagadex (EMA.europa.eu 2020) (non in commercio in Italia). Per altri deficit possono essere utili plasma fresco (es deficit Fattore XIII) e/o Crioprecipitati (es anormalità del fibrinogeno) (vedi cap 11).
5. TROMBOFILIE Sono rappresentate da stati ipercoagulativi che possono essere ereditari o secondarie a condizioni concomitanti quali la presenza di neoplasie, l’utilizzo di farmaci come i contraccettivi orali o stati fisiologici quali la gravidanza o il post-partum. Questi concetti sono importanti perché la suscettibilità alla trombofilia non implica in maniera assoluta una prevenzione primaria o secondaria. La terapia andrà somministrata in presenza di altri fattori di rischio o in caso di trombosi ricorrenti (Cohoon, Circulation 129; 254: 2014). Fase acuta: In caso di primo episodio di tromboembolia venosa, si somministra Eparina frazionata ev o Eparina a basso peso molecolare, Fondaparinux o Rivaroxaban per un periodo di 6 sett/3 mesi (Cohoon, Circulation 129; 254: 2014). Profilassi secondaria: Può essere raccomandata dopo il trattamento in acuto, in caso di pazienti ad alto rischio tromboembolico con rischio accettabile di sanguinamento. Il prolungamento della profilassi a tempo indefinito è inappropriato. Di solito, non raccomandata dopo un primo evento tromboembolico se in presenza di trombofilia reversibile, mentre è raccomandata in presenza di tromboembolia venosa ricorrente o idiopatica, in condizioni di pericolo di vita o in presenza di altri fattori di rischio (Cohoon, Circulation 129; 254: 2014). La terapia con anticoagulanti nei familiari asintomatici di pazienti con trombofilia ereditaria non è raccomandata; utile in questi casi la prevenzione di eventi trombotici (MacCallun BMJ 349, g4387; 2014).
1) Stati ipercoagulativi irreversibili
mutazione del fattore V di Leiden (il più frequente) deficit di antitrombina III iperomocisteinemia e omocistinuria sindrome nefrosica malattie infiammatorie croniche tipo
colite ulcerosa
emoglobinuria parossistica notturna mutazioni protrombiniche sindrome da anticorpi antifosfolipidi eccesso del fattore XI e dell’VIII disfibrinogenemia carcinomi deficit di proteine C o S
2) Stati ipercoagulativi reversibili
fumo trattamenti ormonali tipo contrac-
allettamento prolungato trombocitopenia immunomediata
cettivi o gravidanza indotta da Eparina deplezione di proteina C da dicumarolici
interventi chirurgici
Deficit di Antitrombina III. È una malattia autosomica caratterizzata da trombosi venose ma anche arteriose. Comporta riduzione dell’inibizione del fattore Xa e della trombina, con conseguente aumento dell’attività e della produzione della trombina stessa. Si distinguono due tipi di deficit: tipo I o quantitativo, e tipo II o qualitativo. Terapia acuta in caso di trombosi: Antitrombina III (Kybernin f 500-1.000 U) ed Eparina. In gravidanza è utile una profilassi eparinica per le flebotrombosi. Dopo un episodio trombotico è consigliata una terapia anticoagulante dicumarolica per tutta la vita. I pazienti asintomatici non richiedono terapia. Deficit di Proteina C e proteina S. La proteina C e la proteina S sono vitamina K-dipendenti e agiscono sui fattori V e VIII e sulla fibrinolisi (MacCallun BMJ 349, g4387; 2014). Vengono trattati con dicumarolici. Sono disponibili anche concentrati di proteina C. Necrosi cutanea indotta da dicumarolici vedi cap 10 par 3 Mutazione del Fattore V di Leiden, nella popolazione europea ha una prevalenza del 3-7%, per cui si parla di polimorfismo. Tale mutazione comporta un guadagno di funzione, rendendo il fattore V resistente alla