[22-09-2013] Casoriadue - N. 29

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DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013

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ALESSIA FRAIESE

Cancro al seno: i consigli dell’esperto per prevenirlo! Questa settimana, Casoriadue ha deciso di interessarsi ad un argomento particolare, delicato, tutto al femminile: il cancro della mammella. Per farlo ci siamo rivolti ad uno specialista, che lavora proprio a Casoria, ovvero il dottor Sarnacchiaro. Gli abbiamo rivolto alcune domande per capire il perché della sua scelta lavorativa e per saperne di più su questo tipo di patologia. Ecco come ci ha cordialmente risposto: Come ha avuto inizio la sua carriera e come si è ritrovato a svolgere il ruolo che ricopre adesso? Ho lavorato prima come ginecologo, in seguito a concorso, essendo specializzato in ginecologia e ostetricia. Poi abbiamo avuto dalla Regione la possibilità di avere a Casoria un centro che si occupasse dello screening per la prevenzione del carcinoma della mammella. All’inizio, però dovevamo portare le pazienti al Policlinico perché non avevamo le apparecchiature adtte per svolgere tutti gli esami necessari, e quindi la mammografia la facevano lì. Poi abbiamo avuto in dotazione un mammografo e abbiamo cominciato a lavorare qui, a Casoria. Perché ha deciso di occuparsi lei di questa iniziativa, che, in origine non era senologo? Me ne sono occupato io perché non c’è,stranamente, con tante specializzazioni che esistono, una specializzazione in senologia. Si fanno dei corsi di formazione ai quali sono interessati soprattutto chirurghi e ginecologi. Io ho fatto un corso di formazione prima a Firenze, all’ospedale Careggi, dove praticano lo screening da moltissimi anni, poi ho fatto un altro corso all’istituto europeo di oncologia diretto dal

professor Umberto Veronesi. Non essendoci nessuno che si occupasse dello screening a Casoria, me ne sono occupato io. Abbiamo iniziato a lavorare e siamo riusciti a tirare fuori in dieci anni oltre 2000 casi di carcinoma alla mammella. Spesso, poi, se la mammografia non risulta essere chiara c’è la possibilità di andare al laboratorio di Frattamaggiore, dove lavoro sempre io insieme al collega dottor D’Antonio, per sottoporsi ad una ecografia ed eventuale ago aspirato. Da quale età le donne devono sottoporsi a controlli di prevenzione? Purtroppo negli ultimi anni l’età media in cui la donna ha o comincia ad avere problemi al seno è scesa. Prima noi consigliavamo una prima mammografia a 40 anni e i primi controlli con visita ed eventuale ecografia intorno ai 30-35 anni, riservando lo spazio per la mammografia alle donne dai 40 anni in su, per un fatto semplice: il tessuto ghiandolare si presta meglio al controllo ecografico e quindi per una donna giovane che ha molta ghiandola ovviamente l’ecografia è più indicata, ma la ghiandola con l’avanzare dell’età, visto che la natura prevede che presumibilmente non dovrà esserci più allattamento va in involuzione adiposa, cioè al tessuto ghiandolare si sostituisce il tessuto adiposo e il primo viene man mano a sparire. A questo punto l’esame più attendibile è la mammografia che studia meglio questo tipo di tessuto. I tumori, però, purtroppo, stanno prendendo molto piede soprattutto dalle nostre parti grazie a tutto ciò che la camorra ha combinato nelle cosiddette terre del fuoco, di cui facciamo parte anche noi. Ecco una delle cause per

cui negli ultimi anni anni è calata l’età minima. Abbiamo avuto anche ragazze al di sotto dei 30 anni alle quali si è manifestata tale patologia. Oggi consigliamo sicuramente un anticipo dei controlli al seno; una donna è bene che inizi a fare controlli al seno a partire dai 25 anni. Ci sono dei controlli fai da te che potrebbe consigliare? Noi li consigliamo sempre. La prima cosa da fare è abituarsi all’auto-palpazione anche giornaliera, magari sotto la doccia. Ovviamente i primi tempi non ci si capirà nulla perché non si conosce ancora la struttura della propria mammella, ma col tempo ci si può accorgere se è sopraggiunta qualche anomalia. L’auto-palpazione è fondamentale, infatti capita spesso che arrivino delle donne in ambulatorio che hanno sentito per prime la presenza di qualche anomalia. Questo incremento di cancro al seno lei pensa che può rientrare nella norma o andrà via via ulteriormente aumentando? Io penso che se non ci sarà un’inversione di tendenza le cose andranno solo peggiorando. Si dovrebbero migliorare innanzitutto le abitudini di vita, facendo attività motoria, controlli ginecologici, che partono decisamente prima di quelli al seno (ad esempio il Pap-test che serve per la prevenzione del collo dell’utero è consigliabile farlo a partire dai primi rapporti sessuali). Dovremmo quindi puntare sulla prevenzione e su uno stile di vita più consono, praticando un’attività motoria di qualunque tipo e tenendo sotto controllo l’alimentazione. Noi non solo ci sovralimentiamo ma crediamo anche che quella sia la cosa giusta

da fare. Chi è paffutello già da bambino ha l’aspetto di un bambino in salute, chi mangia poco ha l’aspetto sciupato, malaticcio, invece non è così. Dobbiamo passare dal concetto di alimentarsi a quello di nutrirsi. Nutrizione significa concedere al corpo tutto quello di cui ha bisogno sia in termini di quantità che di qualità e abbandonare l’idea che il mangiare molto è segno di benessere. La terza causa poi è, come già detto, l’ambiente in cui ci troviamo. Ecco perché, allora, dobbiamo porre rimedio alle cause a cui è possibile porvelo. Vuole darci qualche altro consiglio? Oggi la medicina è prevenzione e fai da te. Ecco perché ribadisco che è necessario poter e saper prevenire tali patologie. Per fortuna, oggi queste malattie nella maggior parte dei casi non sono più mortali, mentre prima sapere di avere un cancro voleva significare avere la consapevolezza di essere condannati a morte. Con la prevenzione abbiamo quindi già fortemente ridotto il tasso di mortalità concernente tali patologie. Quali sono i costi per costanti visite di controllo affinché si possano prevenire queste patologie? Non costa assolutamente niente. Il Pap-test è gratuito così come la mammografia annua per le donne al di sopra dei 45 anni. Dai 50 ai 69 anni entra in funzione la possibilità di fare lo screening per la prevenzione del cancro alla mammella con tutti gli eventuali esami di approfondimento che ne conseguono come l’ ecografia e l’eventuale ago aspirato. E’ tutto a carico del sistema sanitario Alle donne non resta altro che prendersi cura di loro stesse.


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