MUSICA CLASSICA
I Virtuosi Italiani GLI EVENTI DI FEBBRAIO IN SALA MAFFEIANA
In alto, il violinista Pavel Berman (UbyWeb&Mukltimedia). Sopra a sinistra, Sandro Cappelletto. Sopra, Giuliano Mazzoccante. A fianco, Giampaolo Nuti
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omenica 11 febbraio alle 11 la stagione de I Virtuosi italiani in Sala Maffaeiana propone uno straordinario artista che da molto tempo collabora con l’orchestra veronese in qualità di solista-direttore ospite, il violinista Pavel Berman che, insieme al pianista Giuliano Mazzoccante, presenta un concerto dal titolo “Charme e passione”. In programma, la Sonata per violino e pianoforte di Franck e il Concerto per violino, pianoforte e orchestra di Chausson. L’ultimo decennio della vita di César Franck è punteggiato, sul versante della musica da camera, dalla creazione di tre capolavori uno dei quali è proprio la Sonata per violino e pianoforte. Ernest Chausson è una figura di rilievo nel panorama francese ed europeo di fine Ottocento, il cui stile fu definito di collegamento tra tradizione e modernità, tra il romanticismo di Massenet e Franck e l’impressionismo di Debussy. Vincitore del Concorso Indianapolis, Pavel Berman appare regolarmente in Italia e all’estero nel ruolo di solista e/o direttore d’orchestra con I Virtuosi Italiani, i Virtuosi di Mosca e molte altre orchestre italiane e internazionali. Mazzoccante collabora stabilmente con musicisti di chiara fama, tiene masterclass e fa parte della giuria in importanti concorsi internazionali. È docente di pianoforte principale al conservatorio di Campobasso. Domenica 25 febbraio (sempre alle 11), a impreziosire la XIX Stagione Concertistica sarà un appuntamento molto interessante: “Un artista del popolo?”. Sandro Cappelletto, autore del testo e voce recitante, affiancherà il pianista Giampaolo Nuti e I Virtuosi Italiani nell’esecuzione del Quintetto per Pianoforte e archi in sol minore, Op. 57 e della Sinfonia da camera Op. 110° di Shostakovich. Nel 1960 Shostakovich si recò a Dresda, dove ebbe modo di constatare con i suoi occhi le conseguenze del nazismo e della Seconda Guerra Mondiale: una città devastata, rasa al suolo dai bombardamenti. L’esperienza lo turbò profondamente e fu per lui spontaneo tentare di esprimere il proprio stato emotivo tramite una composizione musicale. Riportando in vita quel grido di lutto personale e dolore già udito in altre composizioni, il Quartetto prese forma, suggellato da una dedica: “Alle vittime del fascismo e della guerra”. Cappelletto, giornalista e autore di trasmissioni per Radio Tre Rai, scrive per il teatro e collabora con compositori contemporanei (Lupone, Morricone, Pennisi…). Nuti, docente al conservatorio di Parma, ha studiato pianoforte, clavicembalo, musica elettronica e direzione d’orchestra.