Che il viaggio abbia inizio

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SEBASTIAN COLNAGHI

CHE IL VIAGGIO ABBIA INIZIO

Oggi tutto si è fatto molto faticoso.

È difcile – davvero – arrivare a fne mese. Siamo all’inizio di una recessione che nessuno vuole ammettere. Anche solo vivere si è fatto faticoso. Allora tutti si rifugiano in un rapido divertimento che come una droga ci lascia più stanchi di prima. Un mare di serie tv, tre ore al giorno su TikTok e così via. È per questo che secondo me quando si trova un ragazzo come Sebastian – che non ha come obiettivo “voglio farmi i soldi” oppure “voglio campare senza fare niente” – bisogna davvero sparare i fuochi di artifcio.

L’ho conosciuto per caso e – dopo aver deciso di pubblicare questo libro insieme e una lunga sequela di messaggi WhatsApp – abbiamo passato una giornata insieme a Napoli. Gli ho chiesto “Cosa ti piace?”, e ha risposto “I serpenti”. Gli ho chiesto “Ma qual è il tuo sogno?”, mi ha risposto “Dedicarmi alla Natura. Diventare famoso e usare la mia esposizione per fare in modo che più persone rispettino la Natura”.

E che gli vuoi dire a uno così! Ha poco più di vent’anni, l’età in cui davvero i ragazzi di oggi (e non è certo colpa loro!) sono i dodicenni di vent’anni fa. Io mi sono posto come obiettivo nella vita in primo luogo di essere felice e in secondo luogo di lasciare il mondo l’1% più gentile e più innamorato della cultura.

Sembra poco ma il mio obiettivo è assai difcile. Siamo sette miliardi. Sapete che signifca? Devo tipo far leggere un milione di libri… a persone che non volevano leggerli. Far leggere un milione di libri a chi già legge è assai più facile. E così, tra un cafè e una pizza, io e Sebastian ci siamo accorti di essere due “operatori del bene”. Lui spinge sulla Natura, io spingo su gentilezza e cultura.

Adesso va di moda prendersela con gli “Infuencer” e ammetto che sia una parola che mi suona male. Ma secondo me dovremmo stendere i tappeti rossi a chi invece di fare un balletto in bikini si occupa di pulire le spiagge con un gruppo di coetanei, di girare in cerca di specie nuove di vipere e così via.

Ci facciamo pubblicità e ci guadagniamo? Ho due risposte. La prima è: avoja! E certo che ci facciamo pubblicità. Se non ci guadagnassimo non potremmo fare gli “operatori del benessere” per più di un anno. È come dire che Dostoevskij era cattivo perché scriveva per soldi. È ovvio che lo pagavano per scrivere. Se non lo avessero pagato, qualche mese dopo Povera Gente avrebbe smesso.

La seconda risposta è: no, non crediate che si guadagni poi tanto!

Se dici a un hotel “Ho un miliardo di followers, mi regali un pernotto?”, l’hotel ti risponde: “Ma vai a lavorare!”. Non è tutto rose e fori.

È tutto spine. È dura. Ed è dura andare avanti cercando di difondere cose buone. È più dura di quello che pensate. E si ricevono ogni giorno migliaia di insulti. E siccome sono migliaia ce ne sono sempre una decina che colpiscono nel punto giusto. È come se hai la corazza e ti tirano mille frecce: una sempre ti becca nella carne viva!

Ma Sebastian più di me ha anche la forza dei suoi vent’anni. È ancora un seme. Un seme di una pianta buona. Commetterà qualche errore, come tutti, mentre crescerà e io lo vorrò bene anche per questi errori. Io ho deciso di innafarlo, di credere in lui. Immagino che tra cinque anni lo vedrò sempre in tivvù (esisterà ancora la tivvù fra cinque anni?) e lui dirà ai giovani di non inquinare, di non creare società inquinanti, di rimboccarsi le maniche quando la Natura chiede aiuto.

Nicola Pesce

T utto ciò che si fa da grandi si costruisce da bambini.

Le passioni forti emergono sin dall'infanzia. A Sebastian la passione per la natura e l’ecologia si è manifestata già dalla tenera età. Conobbi Sebastian quando frequentava la quarta elementare. Era il 2011. Per un breve periodo fui il suo insegnante di educazione ambientale nell’ambito di un progetto che prevedeva molte lezioni in campo, tra riserve naturali e siti naturalistici del siracusano: Vendicari, il Plemmirio, la tonnara di Santa Panagia, ecc. Parlava poco ma osservava tantissimo. I suoi occhi e le sue orecchie erano attente a tutto quello che dicevo e facevo.

Da allora fu come una folgorazione, un’intesa che è andata ben oltre l’ambito scolastico. Insaziabile di esperienze “reali” e di conoscenza, Sebastian non mi ha mollato più.

Ha cominciato a frequentare l’associazione di Natura Sicula e tutte le mie attività sociali, dalle giornate ecologiche alle innumerevoli escursioni, e a distanza di oltre un decennio è ancora accanto a me. Con lui ho tantissime foto tra ruderi, fumi, grotte, stambecchi, montagne, abitazioni rupestri, spiagge, mulini, boschi, vulcani, neviere, valli, isolotti, catacombe, concerie ecc.

Se per lui l’ambientalismo fosse stata una “moda” passeggera, ci saremmo persi strada facendo, soprattutto negli anni dell’adolescenza.

A dispetto dei luoghi comuni, il legame afettivo invece si è raforzato sempre più. Ormai ci basta solo uno sguardo per capirci o per raggiungere un’intesa. Non siamo più il maestro e l’allievo, ma due insaziabili naturalisti che si rispettano, e si scambiano esperienze e conoscenze.

In questa prima fatica editoriale molte fotografe rappresentano Sebastian in parchi nazionali come il Gran Sasso, l’Abruzzo, il Gran Paradiso, il Pollino, i Sibillini. Sono parchi che in più occasioni ho fatto visitare e in cui Sebastian non è mai mancato. Lì, e non solo, abbiamo vissuto insieme esperienze naturalistiche e umane che ci porteremo per sempre nel cuore e nella memoria. Sfogliando le pagine capirete a cosa mi riferisco.

Adesso Sebastian è un “green infuencer”. Mi viene da ridere solo a pronunciare la parola. I tempi moderni così hanno stabilito. Prima dell’avvento dei social lo avrebbero più semplicemente defnito in lingua italiana “ambientalista”. Un ambientalista con un’ampia conoscenza del patrimonio naturalistico, e una grande consapevolezza dell’importanza della conservazione.

Un ambientalista con la passione per l’erpetologia, che continua a lottare insieme a noi per l’istituzione della riserva terrestre del Plemmirio, che collabora nella ricerca scientifca con l’autorevole erpetologo Matteo Di Nicola, che ha bonifcato i sotterranei della batteria militare “Emanuele Russo” al Plemmirio, che ha organizzato partecipatissime giornate ecologiche a vantaggio di spiagge e scogliere.

A lui, come a un fglio, auguro di riuscire presto a trasformare la passione in professione. Perché “tutto quello che si fa da grandi si costruisce da bambini”.

Fabio Morreale

Guida naturalistica

Presidente di Natura Sicula onlus

C onosco Sebastian

grazie ai social network, dove utilizzo i miei profli per divulgare le scienze erpetologiche (ossia lo studio di rettili e anfbi, caratterizzante sia la mia passione sia il mio lavoro) e dove Sebastian è molto attivo nella pubblicazione di contenuti in ambito naturalistico ma anche di attualità, soprattutto relativi all’amata Sicilia.

Ho apprezzato la sua voglia di apprendere e costanza d’interesse per le scienze naturali, nonostante la giovane età e l’estraneità da un percorso di studi specifco.

Impressioni confermate presto anche dal vivo, a seguito di escursioni in cui ho avuto il piacere di coinvolgerlo per attività “di campo” in ambito erpetologico.

Sebastian si è dimostrato un attento osservatore e un ottimo escursionista, anche in tragitti lunghi e impervi: caratteristiche fondamentali per una buona riuscita nelle indagini zoologiche su campo.

L’interesse persistente per la zoologia unito all’attitudine per le “feld-survey” fanno dunque di Sebastian un ottimo collaboratore, oltre che amico; infatti, per quanto concerne le ricerche che interessano il territorio siciliano, trovo in lui un aiuto concreto e afdabile.

Questo lo ha portato, ad esempio, ad essere coautore di alcuni articoli scientifci, i primi di una possibile lunga serie!

Matteo Riccardo Di Nicola Dott. Naturalista, ricercatore in ambito erpetologico

L’ arrivo di Sebastian al diving è stato un sofo di grecale…

Un vento fresco che rinnova l’aria nelle calde giornate estive, che increspa il mare ma, in quanto brezza, non lo rende mai tempestoso. Così ha unito la sua passione per la natura alla nostra aggiungendo alcuni ingredienti: la forza delle immagini, l’efcacia dei social e la follia della gioventù.

Al diving ha conosciuto il mare nel suo “profondo” e il mare spesso, da bravo maestro, mostra i limiti e insegna a rispettarli; certamente potrà ispirarsi a quanto imparato da apneista e sommozzatore per afrontare le sfde che lo attendono.

L’augurio è che in Sebastian rimanga sempre fresca brezza in modo da poter portare quanto più lontano possibile quell’onda limpida e cristallina.

Fabio Portella

Istruttore subacqueo

Ringraziamenti

Ringrazio Nicola Pesce, l'editore che ha creduto in me e reso possibile la realizzazione di questo mio libro, la sua fducia è stato il motore che ha spinto questo progetto a venire alla luce.

Sono grato a Fabio Zito per aver sapientemente catturato le emozioni delle mie avventure attraverso la sua abilità fotografca. Le sue immagini hanno dato vita a un libro che racconta in modo straordinario le mie esperienze avventurose.

Un ringraziamento particolare va alla mia cara amica Benedetta

Quercioli, una persona straordinaria, sensibile e con un grande cuore, che mi ha sostenuto in ogni mia scelta.. Benedetta è molto più di un'amica, è la mia spalla, un porto sicuro dove approdare durante le mie tempeste emotive, un faro luminoso che guida i miei passi quando la vita ha mostrato la sua natura altalenante. Ha condiviso con me momenti di gioia, risate e anche quelli in cui le lacrime e l'amarezza sembravano prevalere. La vita è come una montagna russa, con i suoi alti e bassi, ma avere Benedetta al mio fanco è come godere di una vista meravigliosa anche durante le discese più impervie. Grazie per essere stata la mia amica in ogni fase di questo viaggio straordinario.

Un ringraziamento importante e la mia sincera gratitudine a ognuno di voi. Dal profondo del mio cuore, grazie per aver creduto in me sin dall'inizio e per avermi sostenuto nelle mie battaglie. Senza il vostro supporto, non avrei potuto raggiungere tutto ciò che ho fatto fnora.

La vostra fducia e il vostro amore sono stati un faro nella mia vita, e sono immensamente grato per ogni gesto di gentilezza, incoraggiamento e supporto che mi avete oferto. So che la strada non è sempre stata facile, ma il vostro sostegno incondizionato è stato la mia forza. Siate certi che non dimenticherò mai quanto avete fatto per me.

Grazie a Daniela Franzò, Renato Colnaghi, Maria Bottaro, Luisa Colnaghi, Laura Colnaghi, Sergio Colnaghi, Alessia Vinci, Vincenzo Parisi, Francesco Nania, Heidi Garcia, Francesco Priolo,

Stefano Priolo, Marco Priolo, Emilia Blandini, Emanuela Di Bella, Daniele Ianniello, Pietro Marchese, David Onorato, Francesco Italia, Chiara Giallonardo, Artur Chiofalo, Claudia Pulvirenti, Rachele Pulvirenti, Francesco Aloi, Ute Walter, Lucia Buonconsiglio, Beatrice Basile, Gianluca Brunno, Angelo Di Guardo, Santi Moncada, Korinne Di Pasquale, Federica Cassia, Alexia Jokhoo, Luca Masini, Giangiacomo Farina, Davide Di Carlo, Eduard Antonyan, Leonardo Tiralongo, Laura Pizzo, Roberto Zampino.

CHE IL VIAGGIO ABBIA INIZIO

E ccomi! Questo sono io!

Qui sono appena nato e come tutti i bambini appena nati sto dormendo. Pesavo tre chili e duecento grammi e avevo un bel viso tondo e roseo.

Ero minuscolo e dopo appena venti giorni ho preso l’aereo assieme ai miei genitori per andare in Sicilia, da Milano dove sono nato, per andare a trovare i nonni e gli zii che non vedevano l’ora di conoscermi.

Ovviamente non ricordo nulla del mio primo viaggio ma è proprio il viaggio quello che caratterizzerà l’infanzia prima e l’adolescenza dopo nel mio cammino di vita.

Un destino quasi segnato! Da quel momento in poi infatti ho preso spesso l’aereo con i miei genitori per raggiungere le destinazioni più disparate. E quando non prendevo l’aereo c’era l’auto di mio padre.

Ogni fne settimana ci recavamo a fare escursioni nella natura incontaminata. E, oggi come allora, da qui voglio cominciare questo incredibile viaggio per far conoscere a tutti voi quanto è bello il mondo in cui viviamo e come, purtroppo, tante meraviglie del creato si stanno deteriorando sotto la mano dell’uomo.

Ma si può ridere a cinque giorni di vita?

Si, si può! Questa è la foto più bufa che ho tra le tante scattate da bambino. Sembro un ometto con questa faccia corrugata ma la cosa sorprendente, da quello che mi raccontano i miei genitori e i miei nonni materni (ritratti in questa foto), è che ridevo sempre e per un neonato non è cosa comune.

Beh, anche questa potrebbe avere come slogan: “Benvenuti al Sud ”, luogo dove tutti sorridono.

Anche i neonati!

Abracadabra! Abracadabra!

Scherzo! Qui sembra che sto giocando a fare il mago Merlino con le dita delle mani aperte su qualcosa su cui invocare un incantesimo. Non avevo ancora tre anni e non stavo fermo neanche un secondo.

Il balcone di casa mia era il luogo dove trascorrevo le giornate e siccome era lungo per me, era diventata una “palestra”: andavo da una parte all’altra, a volte con la bicicletta, a volte con una specie di macchinetta elettrica che però è durata poco perché dava fastidio ai vicini per il rumore che faceva. Non mi stancavo mai!

Questa caratteristica mi è rimasta. Ancora adesso non mi stanco di fare lunghissime camminate a piedi, ma ovviamente oggi i miei luoghi preferiti sono le scogliere, i boschi, i sentieri di montagna. Sempre in cammino, sempre alla ricerca dell’ignoto.

Benvenuti al Sud!

Questo è lo slogan pubblicitario da me preferito e che voglio afancare a questa immagine. Sole, mare, allegria, spensieratezza!

Ho sempre amato la stagione estiva e sin da bambino non vedevo l’ora che arrivasse maggio per potere indossare il mio costumino, calzare le pinne, calare la maschera sul viso e impugnare retino e secchiello per le mie esplorazioni.

Si, esplorazioni, cioè ricerche.

Cosa cercavo? Beh, il mare ti ofre tanto ma per me che ero piccolo, conchiglie e granchi erano veri e propri trofei da studiare e liberare subito dopo! Qui sono ritratto da solo, ma spesso in queste mie avventure marine a pochi metri dalla riva si aggregavano altri bambini.

Tutti “armati” come me e tutti all’arrembaggio sotto gli sguardi vigili delle rispettive mamme!

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Il fiato di Edith - ISBN: 979-12-80772-15-2

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