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La dieta del vichingo
by BFCMedia
OPINION
C’è grande curiosità intorno all’alimentazione del calciatore Haaland È importante evitare di fare confronti con gli sportivi professionisti
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DI ROBERTO CANNATARO / roberto-cannataro-rd-79a70938
Ho visto riproporre ultimamente alcuni stralci del programma nutrizionale che segue uno dei calciatori più famosi del momento ovvero Erling Braut Haaland. Alcuni articoli che ne parlano, sottolineano alcuni aspetti come clamorosi, ma in e etti andrebbero solo contestualizzati. Ho a che fare con professionisti che praticano vari sport, non ultimi la pallanuoto e il rugby: paragonando gli introiti calorici di alcuni di questi atleti, le abitudini del calciatore norvegese appaiono quasi come un programma dimagrante.
Prospettive di erenti
Si guarda con clamore alla sua assunzione calorica, che si attesta intorno alle 6mila Kcal, tantissimo se paragonato a quello di un uomo medio (considerato del peso di 70 kg, con attività sica poco importante) che dovrebbe essere intorno alle 2000-2500kcal. Ma prima di tutto bisognerebbe ricordare che Erling è un ragazzone di 24 anni, alto 194 e del peso di 88kg, molti dei quali di muscoli. La sua quota di grasso corporeo è intorno all’11%. In più bisogna ricordare che si allena
almeno una volta al giorno per
2-3 ore e a volte si sottopone a due sessioni nella stessa giornata. Quindi non c’è da meravigliarsi per quel monte calorico. Mi è capitato di organizzare programmi nutrizionale anche per 7mila-7.500 kcal al giorno.
Il giusto equilibrio
Con questi apporti è impensabile che si possano avere il 50-60% di carboidrati: signi cherebbe dover
mangiare 1 kg di pasta o riso al
giorno, con conseguenze, anche nel breve, molto negative. Dunque è normale avere un apporto proteico molto più elevato e anche il supporto di alimenti ad alta densità calorica (ovvero molte calorie per una quantità relativamente contenuta), ovvero i grassi. Come da tradizione norvegese, il calciatore racconta di mangiare anche interiora, come fegato o cuore degli animali, e di ottenere una quota importante dell’apporto proteico da fonti animali, ma questo di per sé non è un problema né per fegato, né per reni, mentre potrebbe esserlo molto di più l’impatto glicemico che avrebbero quelle enormi quantità di carboidrati. Dunque, mi piace ricordare ancora come la dieta debba essere “cucita” su misura, ovviamente non tutti possono avere l’approccio dell’atleta norvegese, anzi. Però bisogna ricordare che, se si parla di atleti di altissimo livello come lui, non valgono le regole di chi pratica attività sica in maniera amatoriale.