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L’inverno dell’economia

OPINION

L’inverno alle porte

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I sussidi alle famiglie per le bollette sono indispensabili per a rontare l’emergenza La grande s da è selezionare gli interventi evitando sprechi con misure a pioggia

DI MARCELLO GUALTIERI

L’inverno inizia a pungere con i suoi freddi ed imprese e famiglie italiane si trovano alle prese con il problema del costo dell’energia che è diventato di gran lunga il principale problema sociale e produttivo del paese. Che cosa fare davanti una s da così impegnativa?

Raggio d’azione limitato

È opinione comune che in queste condizioni lo Stato debba intervenire per calmierare i prezzi di famiglie e imprese. È quello che è successo in Italia negli ultimi 12 mesi impegnando una cifra pari al 3,3% del Pil cioè oltre 60 miliardi. Ha fatto altresì molto discutere il fatto che la Germania abbia varato un piano da 200 miliardi per aiuti ad imprese e famiglie, grosso modo sulla falsariga di quello operato in Italia. Ci sono state anche reazioni indignate considerando un atto di egoismo quello della Germania, che avrebbe bypassato una risposta comune della Ue. Sul punto bisogna notare che la Germania ha impegnato in questo piano una cifra pari al 5% del Pil in un arco temporale di tre anni; confrontando questa cifra con quella spesa in Italia in percentuale sul Pil e in tempi molto più ridotti non si può che concludere che la spesa italiana è stata decisamente superiore.

Le ricadute strutturali Ma tutto questo serve all’economia?

A costo di esprimere un’opinione totalmente controcorrente voglio dire con chiarezza che credo che non possa servire aldilà dell’emergenza di brevissimo termine ( peraltro, ormai già da tempo spirato). Sussidiare con fondi pubblici la domanda di un bene per de nizione anelastica al prezzo come quello dell’energia, paradossalmente, ma inevitabilmente, non fa altro che creare i presupposti per ulteriore crescita di prezzo nel futuro. I venditori, se si aspettano che gli acquirenti siano sussidiati dagli Stati, continueranno ad alzare il prezzo tanto sarà assorbito dagli Stati. Si raggiunge così l’e etto esattamente opposto a quello che ci si era proposto. In queste condizioni l’unica cosa da fare è scegliere meticolosamente come distribuire i sussidi individuando accuratamente le famiglie in reale stato di necessità e imprese reale rischio di chiusura (ovviamente senza fare altro debito pubblico). Sussidi generalizzati sono insostenibili e controproducenti.

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